giovedì 29 maggio 2008

Deformazioni da coreggere. Sarà così?

Parole del Card Ratzinger, pronunciate in ricordo di Klaus Gamber e della sua "Storia della Liturgia"

"Ci sono poche discipline per le quali la storia abbia una importanza tanto fondamentale quanto per la liturgia, ovvero la scienza del culto cristiano nel senso più vasto del termine. Senza la conoscenza delle origini della liturgia, della sua evoluzione, delle sue modifiche e degli sviluppi che ha subito, non si possono comprendere le ragioni e lo stato attuale dei riti e dei testi liturgici, né il loro svolgersi nei tempi, lo spazio e le cose.
La conoscenza della storia della liturgia è dunque la condizione indispensabile per una interpretazione corretta e per un apprezzamento della liturgia di ieri così come per quella di oggi.
Considerando lo stretto legame esistente tra la fede e la liturgia (lex orandi – lex credendi), quest’ultima obbedisce a delle leggi analoghe a quelle della fede stessa, bisogna sapere che essa esige di essere preservata con grande cura, e quindi che è essenzialmente orientata verso la conservazione. Ogni ulteriore sviluppo dovrà essere oggetto di una prudente riflessione, essere in qualche modo guidata dal sensus fidelium, e non potrà divenire effettivo se non sotto il controllo attento dell’autorità. Per diversi motivi, durante questi lunghi periodi di evoluzione, possono sorgere delle deformazioni, che saranno spesso rilevate postume, e che, presto o tardi, dovranno essere corrette."

Aggiungiamo questa frase tratta dalla prefazione scritta dal Card Ratzinger nel 1992 per l’edizione francese del libro di Mons. Klaus Gamber “La Réforme liturgique en question”

"Ciò che è avvenuto dopo il Concilio significa tutt’altro: al posto di una liturgia frutto di uno sviluppo continuo, è stata messa una liturgia fabbricata. Si è usciti dal processo vivente di crescita e di divenire per entrare nella fabbricazione.
Non si è più voluto proseguire il divenire e la maturazione organici del vivente attraverso i secoli, e li si è rimpiazzati – come fosse una produzione tecnica – con una fabbricazione, prodotto banale del momento. Gamber, con la vigilanza di un autentico profeta e con il coraggio di un autentico testimone, si è opposto a questa falsificazione e ci ha insegnato instancabilmente la viva pienezza di una liturgia autentica, grazie alla sua conoscenza incredibilmente ricca delle fonti."

Il Santo Padre sta dimostrando, con il Motu proprio e con altri gesti profetici di voler restaurare la dignità e la sacralità della Liturgia e dei suoi momenti.
Abbiamo fiducia che farà di tutto per eliminare gli abusi liturgici perpetrati con troppa disinvoltura ed anche con ostinazione dal Cammino NC

205 commenti:

  1. Ciò che è avvenuto dopo il Concilio significa tutt’altro: al posto di una liturgia frutto di uno sviluppo continuo, è stata messa una liturgia fabbricata. Si è usciti dal processo vivente di crescita e di divenire per entrare nella fabbricazione.

    se questo il Papa lo riscontrava da cardinale come accaduto in ambito ecclesiale, a maggior ragione dovrà pur valere per una forma di "fabbricazione" ancora più spinta e rappresentante una netta "discontinuità"...

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  2. Mamma mia che pazienza e che costanza che avete!!!
    Perchè è tento importante parlare dei NC?
    Non capisco; sembra un'ossessione per tanti, ma che cosa ha di tanto malvagio e cosa toglie a voi che non fate parte, ma siete comunque cristiani ferventi e obbedienti?!?!
    Riuscite a discuterne a tutte le ore e ad ogni minimo accenno, ma come fate!!!
    Notte Santa e la pace sia con voi!!!

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  3. Mamma mia che pazienza e che costanza che avete!!!
    Perchè è tento importante parlare dei NC?

    Perchè un colpo d'ascia si para mentre è in volo, dopo è inutile.
    E comunque non spetta a noi fermarlo al massimo ci togliamo un po' di fette di salame dagli occhi a vicenda e molto amorevolmente
    (beh più o meno..hihi)

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  4. Per goku

    Di fronte all'errore, non possiamo tacere.

    Di fronte all'ostinata e diabolica perseveranza nell'errore, non possiamo tacere.

    Di fronte all'errore e alla disobbedienza dei neocatecumenali, è impossibile tacere.

    I neocatecumenali sono bravissimi a mistificare il pensiero di papa Benedetto XVI (e del suo teologo preferito, cioè... il cardinal Ratzinger).

    Ma i trucchetti e le astuzie neocatecumenali, fanno una figuraccia barbina di fronte al Ratzinger-Benedetto XVI quando si parla di liturgia.

    Nel frattempo, tanto per cambiare, anche oggi i neocatecumenali hanno disobbedito.

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  5. Gloria in excelsis Deo, et in terra pax hominibus bonae voluntatis. Laudamus te, hymnum dicimus tibi. Benedicimus te. Glorificamus te : adoramus te. Gratias tibi agimus propter magnam gloriam tuam, Domine Deus, rex caelestis, Deus Pater omnipotens, Jesu Christe, sancte Spiritus. Domine Deus, Filius Patris: Agnus Dei, qui tollis peccata mundi, suscipe deprecationem nostram. Qui sedes ad dexteram Patris, miserere nobis : miserere nobis, subveni nobis, dirige nos, conserva nos, munda nos, pacifica nos. Libera nos ab inimicis, a tentationibus, ab haereticis, ab arrianis, a schismaticis, a barbaris : quia tu solus sanctus, tu solus Dominus, tu solus Altissimus, Jesu Christe, in gloria Dei Patris cum sancto Spiritu in saecula saeculorum. Amen.

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  6. Aspettando il Veneranda..


    L'ufficio postale

    Il signor Veneranda entrò nell’ufficio postale.
    "Scusi" disse il signor Veneranda all’impiegato allo sportello; "è
    arrivato un pacco per me?"

    "Non è arrivato nessun pacco per lei" rispose l’impiegato; "se fosse
    arrivato, lei avrebbe ricevuto l’avviso. Ha ricevuto l’avviso?"

    "Non ho ricevuto nessun avviso" disse il signor Veneranda; "ma a me
    l’avviso non serve a niente; mi servirebbe il pacco, perché dentro al
    pacco c’è sempre qualcosa".

    "L’avviso serve per avvertirla che le è arrivato un pacco".

    "Ecco, proprio questo volevo, il pacco che è arrivato per me".

    "Ma non è arrivato nulla per lei".

    "Ma come, ha appena detto, e sono le sue parole, l’avviso serve per
    avvertirla che le è arrivato un pacco; ed io sono qui a ritirare il
    pacco".

    "Io ho solo detto che l’avviso serve solo per avvertirla che le è
    arrivato il pacco".

    "Ah, ho capito, lei mi manda un avviso per avvertirmi che è arrivato
    il pacco; allora, guardi, faccia a meno di mandarmi l’avviso perché io
    sono già qua a ritirare il pacco".

    "No, non ci siamo capiti, le dicevo che qualora arrivasse un pacco per
    lei, solo allora le manderemmo un avviso per avvertirla che da noi c’è
    un pacco per lei; ci siamo capiti ora?"

    "Certo che ci siamo capiti, mi crede imbecille; ma, mi dica, da dove
    arriva il pacco?"

    "Io - balbettò l’impiegato - io non so da dove le venga spedito il
    pacco; io non ne so nulla; lo saprà lei da dove aspetta il pacco".

    "Io non aspetto nessun pacco" disse il signor Veneranda "e non ho
    nessuna idea di chi potrebbe spedirmi un pacco; ma se lei dice che mi
    arriverà un avviso che mi avverte che c’è un pacco per me da lei, io
    vengo da lei per sapere da dove mi arriva il pacco".

    "Io io non ne so nulla del suo pacco!"

    "Ma allora perché mi dice che mi deve arrivare un avviso per ritirare
    un pacco?" esclamò il signor Veneranda arrabbiandosi; "ma guarda un
    po’ che tipo! Prima mi dice che mi arriverà un avviso, poi che devo
    passare qui a prendere il pacco, poi casca dalle nuvole! Oh, ma che
    razza di servizio postale!"

    E il signor Veneranda si allontanò scuotendo la testa e brontolando.

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  7. CONTINUANO I PREPARATIVI PER LA CONSEGNA DEGLI STATUT NEOCAT

    Su incarico di Pulce,riferisco immantinente quanto mi riferisce da Roma il sediario apostolico,conte, prof.Filiberto della Margarita , sui frenetici preparativi per la consegna degli statut neocat:

    a) el senor Kikkus ha proposto che l’intera commissione che consegnerà gli statut anzichè vestire con fusciacche e copricapi rossi o paonazzi indossi per l’occasione palandrane grigie da luji predisposte; indossi altresì baffetti e pizzetto e tenga per tutta la durata della cerimonia le braccia rigorosamente conserte;

    b) la signora Carmencita ha proposto di dare al mundo una dimostrazione della vera “celebraccion neocat” sulla sacra piazza, officiata direttamente da lei;

    c) le truppe neocat di sussistenza sono già in partenza dai relativi luoghi di origine alla volta dell’Urbe:mister Repe da Napoli fa sapere che provvederà lui in persona alla fornitura di tutte le mozzarelle di bugfale necessarie,ma in cambio desidera che in occasione della consegna degli statut gli si allestisca in prima fila un trespolo metallico a due piazze in cui deporre le sue doviziose terga per riposarsi;

    d)il portavoce ha riferito al senor Kikus che, comunque vadano le cose,ikl Santo Padre non è disponibile a scambiare il suo vestito,abitualmente bianco,con la palandrana grigiastra,pur fastosissima e ricca, che gli è stato proposto di indossare per la storia occasione;

    e)la copia originale dello statut neocat - è già deciso - all’inizio della cerimonia verrà dapprima intronizzata su un apposito e altissimo carro aureo che recherà sui fianchi a caratteri cubitali la scritta “IGLESIA” e che, scintillante,farà il giro della sacra piazza e indi si posizionerà vicino al trespolo da cui si muoveranno Kikkus e Carmencita per salirvi sopra e prendere simbolicamente le redini.

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  8. Nuova mostra blasfema nella diocesi di Vienna

    Egregio direttore,

    Ho appena appreso con alcune fotografie sul telegiornale
    ORF2 la seguente notizia: Il Museo Diocesano della Cattedrale
    di S.Stefano di Vienna ha allestito una mostra blasfema
    (pare sia diventata un abitudine dopo quella precedente)
    in occasione dei campionati di calcio che inizieranno a
    breve in Austria.

    Una statuetta di Domenico Savio vestito da dandy con sorriso
    da ebete e un pallone nella mano destra.
    Croci con al posto di Cristo, magliette sventolanti delle
    squadre di calcio.Presepi con le statuette della Vergine
    Maria e S. Giuseppe, e la centro al posto della mangiatoia,
    la porta per i goal.
    T-shirt con l'immagine della Madonna e scritte ironiche e scurrili.
    T-shirt portate da giocatori con la scritta 100% Jesus.
    Un altare sovrastato da una foto di Maradona, con tanto di fiori e
    candele.

    Un prete con la faccia slavata, l'aria volpina di chi finalmente ha
    avuto il suo "unico" momento di gloria durante un intervista, ha
    dichiarato con il carisma di una marionetta :" La Chiesa si deve
    domandare se è sufficientemente aperta alle sfide moderniste e la
    mostra si deve intendere sotto quell'aspetto".
    Questi erano ovviamente solo alcuni pezzi scelti! data che si è
    trattato di un notiziario.

    Direttore PER FAVORE li stracci con uno dei suoi articoli IRONICI
    all'acido prussico, sarà mia premura tradurlo e mandarlo al Cardinale
    Schoenborn.


    R.


    Il museo diocesano di Vienna, evidentemente, è recidivo. Aveva esposto
    una ultima Cena omosessuale. La dissacrazione è una volontà
    cardinalizia deliberata.

    Maurizio Blondet

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  9. Il Santo Padre sta dimostrando, con il Motu proprio e con altri gesti profetici di voler restaurare la dignità e la sacralità della Liturgia e dei suoi momenti.
    Abbiamo fiducia che farà di tutto per eliminare gli abusi liturgici perpetrati con troppa disinvoltura ed anche con ostinazione dal Cammino NC
    posted by mic


    Caro mic io credo molto al discernimento papale e non credo che cancellerà tutto quanto liturgicamente instaurato ,sotto l'impulso del vaticano secondo, secondo me la sua lungimiranza sarà tale da mantenere in vita la tradizione tridentina, restaurandola,con il nuovo perchè non si può tornare indietro...ricorda che da sempre nella vita dell'uomo la minestra riscaldata risulta immangiabile,hai mai provato? o tu da colto e asceta vai solo a pane e acqua?

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  10. Le considerazioni di Benedetto, soprattutto al tempo del suo Ministero Cardinalizio, sono di una importanza assoluta.

    Ho letto il suo SPLENDIDO "Introduzione allo Spirito della Liturgia", dove vi è una analisi SCHIETTA e realistica (non ideologica!! IN NESSUN SENSO!) della situazione e della deformazione protestantica della Liturgia.

    Benedetto è un VERO fautore del RINNOVAMENTO. Quello che lo differenzia dalla canea uralnte e sovversiva degli IDEOLOGI "CONCILIARISTI" è che è un uomo CATTOLICO! Un UOMO DI VERA FEDE E PIETA'!
    Per cui il RINNOVAMENTO che pure deve avvenire (PERCHE' NON E' AVVENUTO NESSUN RINNOVAMENTO DOPO IL CV II), non riesce a vederlo SE NON IN CONTINUITA' NETTA E VISIBILE!

    Tale continuità è stata EVIDENTEMENTE distrutta! Essa fu oggetto di un memorabile discorso alla Curia ("vi mando come pecore in mezzo ai LUPI"...DELLA CURIA!), in cui il Santo Padre fece una profonda esegesi dell'UNICO modo in cui si doveva intendere ed attuare il Concilio Vaticano II.

    Per questo un UOMO LIBERO quale è Ratzinger, non può non constatare che le aspettative dei CATTOLICI dal Concilio NON SIANO STATE MINIMAMENTE CONSIDERATE!

    Il Concilio è stato preso d'assalto da una marea urlante di devastatori che covavano in attesa di un momento propizio per sferrare un attacco mortale! Andrebbero lette e meditate le considerazioni analitiche di Bacci ed Ottaviani sul "Novus Ordo"!

    Certamente la situazione è degenerata perchè la mentalità di questo mondo si era già largamente impadronita della Chiesa.. Il problema infatti non fu questo ma la risposta....INESISTENTE!
    Sarebbe dovuta venire da un Concilio PIENAMENTE gestito da Cattolici! Invece il Concilio è stato preso OSTAGGIO dei più assurdi eretici! Perchè GLI E' STATO PERMESSO da un falso irenismo di quarta maniera!

    A differenza di quello che si scrive sullo SCELLERATO giornale che porta il nome di NOSTRO SIGNORE (mai si realizzò così pubblicamente la violazione del comando "Non pronunciare il nome di Dio INVANO"!), la Sacrosantum Conilium sulla Divina Liturgia chiede una riforma coerente e AMMONISCE sulla PRUDENZA. Indicando gli ambiti di questa riforma. NON VI E' CHIESTO NESSUN "NOVUS ORDO"! Il Rito della Santa Messa non è stato riformato ma SOSTITUITO! E il TIPO di Ordo infatti viene chiamato "NOVUS"! Che non sta certo per "nuovo" in senso temporale. Ma sta per "ALTRO"!!

    Le mie domande sono aumentate a causa della confusione! Da sprovveduto che ero, poi ho cercato la "profondità" nelle cose e non la superficie.

    Più sono andato a fondo e più mi sono reso conto che la Chiesa è OSTAGGIO dei suoi carnefici! Che il Vaticano II è nella migliore delle ipotesi AMBIGUO e GENERICO su punti nodali della nostra fede. Che il NOM è stato un ARBITRIO non contrastato! E che la base che lo informa è INNEGABILMENTE protestante.

    Se la Base è questa nessuna meraviglia per il CNC.

    Poi i distruttori la buttano sulla fazione. Per cui chi non la pensa come i distruttori è TRADIZIONALISTA! Io ho 29 anni, non sono tradizionalista e delle ideologie dei "contendenti" non me ne frega un piffero! Perchè anche quelli che avrebbero dovuto, a mio avviso, vigilare sul disastro si sono lasciati ammaliare da BATTAGLIE personali e quasi politiche, intestardendosi su troppo ed esagerando.

    So solo una cosa: ero in cerca del Signore, della Sua PResenza Salvifica, dei Frutti del Suo Sacrificio Redentore. Perchè NON VEDEVO IL SIGNORE nei "refettori-chiese" dove si "celebravano SPETTACOLI". Non riuscivo a IncontrarLo. Non riuscivo a godere dei Suoi Frutti. SONO ENTRATO IN UNA SANTA CHIESA, IN GINOCCHIO DAVANTI AL SACRO ALTARE, ASCOLTANDO IL SACRO RITO DI SEMPRE E LI' (I SANTI MI SONO TESTIMONI!) HO VISTO IL VOLTO DEL SIGNORE!

    Quindi: ci hanno DEFRAUDATO dell'Evangelico TESORO di cui parla il DIVINO MAESTRO!
    Non si tratta quindi di FAZIONI ma di VITA! La SALVEZZA! Ci vogliono provare della SALVEZZA!
    Per cui, Benedico Dio che io abbia potuto godere del Tesoro che mi aveva serbato!
    Ma allo stesso tempo mi rattristo vedendo che questo Tesoro viene amministrato male e viene ESTORTO a chi ne ha bisogno. OVVERO: NOI!

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  11. sarà tale da mantenere in vita la tradizione tridentina, restaurandola,con il nuovo perchè non si può tornare indietro...

    c'è nuovo e nuovo, cara Signora...
    ciò che è "fabbricato" a tavolino, come dice il Papa non è nella Tradizione autentica e va corretto.
    Non le sembra che egli stia tentando di correggere la "fabbricazione" ancora più "discontinua" del suo iniziatore?

    Almeno così si avrebbe motivo di credere. Prima di fare affermazioni così apodittiche, forse farebbe bene anche lei ad aspettare...
    Noi stiamo riflettendo in base ai fatti e ai detti del Santo Padre... dobbiamo solo verificare se la realtà sarà tale da smentirci del tutto o parzialmente: sul fatto che non ci smentisca per nulla, come vede, non ci conto.

    E lo dico con amarezza e costernazione, e non per me, mi creda...

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  12. Se non ricordo male, Montmirail, il cardinale viennese è uno dei fautori del "nuovo" che avanza, compreso il Cammino. E' stato uno dei più loquaci nella "fronda" della Domus galileae...

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  13. ricorda che da sempre nella vita dell'uomo la minestra riscaldata risulta immangiabile,hai mai provato? o tu da colto e asceta vai solo a pane e acqua?

    Il timore per i benpensanti non è tanto la minestra
    (che è tutt'altro che riscaldata)
    quanto il fatto che si possa riabilitare con essa anche la cucina:

    «Ora, se a qualcuno viene concesso di celebrare la Messa - e non solo
    la Messa - com’era prima di questa riforma, più che dalla riforma
    liturgica non si concede una dispensa dalla Sacrosanctum concilium?
    E stante il valore simbolico della liturgia, non si concede di fatto
    una dispensa... dal Concilio? Certo, nessun dubbio che il Papa abbia
    l’autorità di farlo e massimo rispetto per le sue determinazioni, ma
    la domanda resta».

    RispondiElimina
  14. completo:
    E lo dico con amarezza e costernazione, e non per me solo, mi creda...

    RispondiElimina
  15. Se non ricordo male, Montmirail, il cardinale viennese è uno dei fautori del "nuovo" che avanza, compreso il Cammino. E' stato uno dei più loquaci nella "fronda" della Domus galileae...

    Sì , è uno dei fantastici 9. Vive
    nell'universo parallelo e non può
    perdere tempo con le sciocchezzuole
    di casa sua

    RispondiElimina
  16. Io, Stefano Fiorito, rivoglio quello di cui ho bisogno per la mia Salvezza! Ridatemi il Signore! Rivoglio il Signore! Datemi quello che mi avete tolto! Mi avete tolto un Tesoro! ME LO AVETE TOLTO!

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  17. «Ora, se a qualcuno viene concesso di celebrare la Messa - e non solo la Messa - com’era prima di questa riforma, più che dalla riforma liturgica non si concede una dispensa dalla Sacrosanctum concilium?

    dimenticano un piccolo particolare: la sacrosantum concilio non prevede il Novus Ordo!

    E stante il valore simbolico della liturgia, non si concede di fatto una dispensa... dal Concilio?

    valore solo simbolico, o non anche poietico? I ragazzi sono leggermenti "fuori" o no?

    Certo, nessun dubbio che il Papa abbia l’autorità di farlo e massimo rispetto per le sue determinazioni

    toh, che riconoscimento!

    ma la domanda resta».

    speriamo continui a rimanere in eterno e si stanchino persino di farsela!

    RispondiElimina
  18. , Stefano Fiorito, rivoglio quello di cui ho bisogno per la mia Salvezza! Ridatemi il Signore! Rivoglio il Signore! Datemi quello che mi avete tolto! Mi avete tolto un Tesoro! ME LO AVETE TOLTO!

    stefano non fare come colui che non sapeva che il tesoro ce lo aveva sepolto sotto il pavimento di casa sua ... e lo andava a cercare sotto un ponte....,Se Dio è il tuo tesoro sai dove trovarlo,ma se il tuo tesoro è altro.... vedi attaccamento al rito tridentino ad esempio ,io rifletterei ben ben, perchè là dov'è il tuo cuore lì è il tuo tesoro

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  19. vedi attaccamento al rito tridentino ad esempio

    alla Signora non vuole entrare in zucca che qui NON si parla di ATTACCAMENTO al RITO, ma a CHI quel rito celebra e la lasciato per noi e per la nostra Salvezza!

    Gli altri sono surrogati... non vuole crederlo. Il fatto è che conosce solo quelli e non ha nessuna intenzione di approfondire il discorso

    RispondiElimina
  20. il fatto che in qualche nodo il nostro Papa lo abbia riconosciuto non la sfiora neppure... ma del Papa conta solo quello che fa comnodo a lei e al suo cammino

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  21. Hai centrato il problema, caro Montmirail, con l'abolizione della "minestra" intendevano abolire la cucina... e ora stanno propinando minestre che vengono da "altre" cucine.

    Ha ragione Staphanòs!

    C'è solo (!) il "non praevalebunt" a confortarci

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  22. Mi avete tolto un Tesoro!

    il papa ha cercato di ridarcelo Steph, speriamo solo che non siano in troppi a remarvi contro... da parte nostra cerchiamo di custodirlo!

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  23. Gli altri sono surrogati... non vuole crederlo. Il fatto è che conosce solo quelli e non ha nessuna intenzione di approfondire il discorso

    30 maggio, 2008 09:25

    la messa che i 40 enni come me seguono da quando sono nati,non è un surrogato,ma è la santa messa ,nata dopo concilio vaticanoII, non si surroga niente,si modifica per aprirsi alla gente e non per rimanere all'elite conservatrice,come mai l'arcivescovo di Milano ha deciso che nella sua arcidiocesi non farà suo motu proprio?

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  24. il fatto che in qualche nodo il nostro Papa lo abbia riconosciuto non la sfiora neppure... ma del Papa conta solo quello che fa comnodo a lei e al suo cammino

    30 maggio, 2008 09:26

    errore mic io guardo quello che succede in milioni di parrocchie messa celebrata in italiano volti verso l'assemblea,eucarestia che si può prendere tranquillamente sulle mani, io l'ho ricevuta così da ben due pontefici Giovanni PaoloII e Benedetto XVI,questo guardo e nulla c'entra con il mio cammino personale all'interno delle cnc

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  25. confermo anch'io che l'arcivescovo di Vienna è un invasato sostenitore del Cammino Neocatecumenale.

    Tutto torna come nella prova del nove.

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  26. come mai l'arcivescovo di Milano ha deciso che nella sua arcidiocesi non farà suo motu proprio?

    eh eh, perché non è in comunione col Papa e la pensa come lei

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  27. eh eh, perché non è in comunione col Papa e la pensa come lei

    30 maggio, 2008 09:36

    non mi sembra , mi sembra che il papa abbia dato disposizioni ai vescovi secondo l'esigenza diocesana se non erro!Ovvero demandava a loro di verificare l'opportunita del ripristino oppure no

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  28. errore mic io guardo quello che succede in milioni di parrocchie messa celebrata in italiano volti verso l'assemblea

    doc'è l'errore cara Signora? Ancora non ha capito che il Sacerdote non volge le spalle all'Assemblea ma si è rivolti INSIEME verso il Signore!

    Il centro della Sacra e Divina Liturgia non è l'Assemblea fatta di uomini che alla fine si fanno Dio, ma il Dio che si è FATTO UOMO per riportarci nel seno del Padre da dove è venuto proprio per questo!

    RispondiElimina
  29. demandava a loro di verificare l'opportunita del ripristino oppure no

    no, questa volta il Papa ha esautorato i vescovi, alcuni dei quali non lo stanno permettendo...

    Così si esprime il Papa:

    "Se un gruppo di fedeli laici fra quelli di cui all’art. 5 § 1 non abbia ottenuto soddisfazione alle sue richieste da parte del parroco, ne informi il Vescovo diocesano. Il Vescovo è vivamente pregato di esaudire il loro desiderio. Se egli non vuole provvedere per tale celebrazione, la cosa venga riferita alla Commissione Pontificia “Ecclesia Dei”.

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  30. vede legge e fa finta di non comprendere l'errore mio sig mic sta nel fatto che lei presuppone che io riporti tutto alla mia realtà di nc ,errore,io riporto il punto di vista di milioni di cristiani battezzati, per cui poter ascoltare la messa in tv,in una lingua comprensibile,se sono malati e infermi,è un grosso dono,andare in una chiesa dove la messa diventa partecipata da tutti è un dono....mi dica lei la messa dei fanciulli con motu proprio...,ma si rende conto o parla solo per le sue ascetiche convizioni personali

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  31. Una rassicurazione e insieme una domanda per Stephanos:
    1) Il Signore non l'abbiamo rubato noi.
    2) Con il suo intervento lei intende sostenere che con i sacramenti non sempre e non a tutti, per quanto sta in Dio, viene data la grazia, anche se li ricevono nel modo dovuto, ma che viene data solo qualche volta e ad alcuni ?

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  32. vedo che, al solito, parla secondo il suo 'sentire' senza conoscere i documenti del Magistero

    RispondiElimina
  33. Se un gruppo di fedeli laici fra quelli di cui all’art. 5 § 1 non abbia ottenuto soddisfazione alle sue richieste da parte del parroco, ne informi il Vescovo diocesano. Il Vescovo è vivamente pregato di esaudire il loro desiderio. Se egli non vuole provvedere per tale celebrazione, la cosa venga riferita alla Commissione Pontificia “Ecclesia Dei”.

    30 maggio, 2008 09:44

    credo che che a questo punto risulta evidente che siano una sparuta minoranza coloro che vogliano tornare alla messa in latino,altrimenti la stragrande maggiornza dell'italia sarebbe fuori legge?o del mondo perchè qui si parla di decisione che riguarda chiesa universale

    RispondiElimina
  34. vede legge e fa finta di non comprendere l'errore mio sig mic sta nel fatto che lei presuppone che io riporti tutto alla mia realtà di nc ,errore,io riporto il punto di vista di milioni di cristiani battezzati,

    io ho risposto anche alla cristiana battezzata che sta approfondendo e ri-scoprendo il suo battesimo in una sola direzione e non alla nc

    E perché lei continua a parlarmi di "punti di vista" e dell'ingente numero di coloro che li condividono, che non mi sembra un argomento sufficiente a sostegno delle sue affermazioni, e non entra nel merito di quello che dico?

    RispondiElimina
  35. vedo che, al solito, parla secondo il suo 'sentire' senza conoscere i documenti del Magistero

    30 maggio, 2008 09:46

    non parlo per il mio sentire paRLO DELLA MIA ESPERIENZA IN 40 ANNI di presenza nella chiesa,come cattolica come addetta alla pastorale dei fanciulli,e come madre cattolica

    RispondiElimina
  36. credo che che a questo punto risulta evidente che siano una sparuta minoranza

    sono DIVENTATI una sparuta minoranza perché hannno prevalso le pagliacciate... e le assicuro che, se lasciassero fare al Signore, invece di opporsi, non sarebbero più una sparuta minoranza... inoltre una minoranza per quanto sparuta ha pur sempre diritto di essere riconosciuta, o no?

    Il Papa lo ha fatto, perché lei non è d'accordo? Solo perché sono in molti a pensarla così e solo perché non riesce a comprendere qual è la posta in gioco?

    RispondiElimina
  37. non parlo per il mio sentire paRLO DELLA MIA ESPERIENZA IN 40 ANNI di presenza nella chiesa,come cattolica come addetta alla pastorale dei fanciulli,e come madre cattolica

    parla come persona che fa tutte queste cose ma non conosce i documenti del Magistero, quindi è lei che sta parlando della sua esperienza e quindi dei suo 'sentire'.

    Io ho parlato del 'sentire' del Papa che dovrebbe essere quello della Chiesa e che io condivido e non coincide col suo!

    Invece di fare tutti questi sottili distinguo a cui è molto bene allenata, perché non entra nel MERITO e si riflette sulla sostanza invece che sulle quisquilie?

    RispondiElimina
  38. credo che che a questo punto risulta evidente che siano una sparuta minoranza coloro che vogliano tornare alla messa in latino,altrimenti la stragrande maggiornza dell'italia sarebbe fuori legge?o del mondo perchè qui si parla di decisione che riguarda chiesa universale
    -----------------------------------

    La Chiesa Romana e' cattolica, e cattolica e' da intendersi come universale non solo come estensione geografica, ma come universalità della verità professata.

    Il VO e' cattolico, quindi universale nel senso della Verità sacramentale che esprime.

    RispondiElimina
  39. vedo che, al solito, parla secondo il suo 'sentire' senza conoscere i documenti del Magistero

    vede io non credo che per essere cattolici e per fare di Dio fondamento e principio della propria vita sia necessario studiare i documenti del magistero forse la faranno più erudito,ma il cattolicesimo e la fede non si studiano, Ciò che ci avvicina aDio è la preghiera, l'accostarsi ai sacramenti, non diventare saccenti di doc del magistero, sa questo cosa alimenterebbe a parer mio? io credo che ci arrivi da solo..la ritengo intelligente,a parte le nostre diversità di vedute

    RispondiElimina
  40. Dice Mic
    inoltre una minoranza per quanto sparuta ha pur sempre diritto di essere riconosciuta, o no?
    -----------------------------------

    Non minoranza ma avanguardia e fortezza!!

    Cominciamo a chiamare le persone ed i fatti con la dignità che meritano!

    RispondiElimina
  41. Il Papa lo ha fatto, perché lei non è d'accordo? Solo perché sono in molti a pensarla così e solo perché non riesce a comprendere qual è la posta in gioco?

    30 maggio, 2008 09:53

    come già detto nel mio post iniziale credo nella sapienza papale so che lui è un conservatore di fondo e ciò emerge anche dall'estetica paramentale che ha ripristinato,se lui lo ha fatto è perchè sa che alcuni vescovi la pensano come lui e gli ha dato un opprtunità lasciando però al contempo anche quanto fatto dal vaticano II

    RispondiElimina
  42. Dice "Veneranda"

    2) Con il suo intervento lei intende sostenere che con i sacramenti non sempre e non a tutti, per quanto sta in Dio, viene data la grazia, anche se li ricevono nel modo dovuto, ma che viene data solo qualche volta e ad alcuni ?


    SOno queste frecciate velenose e piene di malizia che mi fanno perdere quella stima che comunque nutro per lei, caro signore.

    I Sacramenti NON SONO UNA MAGIA! Come invece dice Kiko, secondo cui Trento li avrebbe fatti diventare tali!
    Dio non SALVA L'UOMO SENZA L'UOMO.
    Anzitutto il Sacramento della Messa, con i colpi assestati dal NOM in varie parti ("Beati gli invitati alla Cena del Signore"?? "Signore non son degno di partecipare alla tua MENSA"?, ecc, ecc,), apre drammaticamente alla possibilità della NON RETTA INTENZIONE di chi Officia. E con questo HO DETTO TUTTO. Intenzione manifestata spesso anche dai "segni" visibili di una Cena di festa. Con Balli, canti, rock (ripeto che ho personalmente assistito ad una "Messa" Musicata con The sound Of Silence", ed era una CONSUETUDINE della Parrocchia!). Questo se non determina la certezza dell'invalidità ci va molto ma molto vicino! Se non sono i Maestri che credono al Sacrificio della Messa e insegnano a crederci, come potranno credere i Discepoli????? Se per lei la situazione post-conciliare non è grave, come invece risulta anche al Papa... Non so che dirle!

    Lei sa benissimo che il rapporto con Dio è uno SPOSALIZIO! Non c'è solo la parte di Dio ma anche la parte dell'Uomo che riceve la Grazia. La quale sicuramente è elargita dal Sacramento ma che NON E' FRUTTIFICATA in un cuore indurito. Il Sacramento è sempre Valido, a prescindere dai Ministri del Sacramento, se essi "volgiono fare ciò che fa la Chiesa Cattolica"! Se anche io "Ricevo il Sacramento nel modo dovuto", ciò non toglie che chi non ha Retta Intenzione, non celebra nella Retta Forma e con la Retta Materia, dia invalidità al Sacramento!
    La Chiesa dice che in questi casi "supplet ecclesia", per coloro che invece credono e ricevono credendo.

    Ma questo certo non conforta!

    RispondiElimina
  43. Non minoranza ma avanguardia e fortezza!!

    uriel camminare all'indietro secondo te è avanguardia efortezza? ne hai parlato ai tuoi figli come la vedono la cosa?

    RispondiElimina
  44. vede io non credo che per essere cattolici e per fare di Dio fondamento e principio della propria vita sia necessario studiare i documenti del magistero forse la faranno più erudito,ma il cattolicesimo e la fede non si studiano

    crede che la mia formazione sia centrata sui Documenti del Magistero? si sbaglia di grosso: la mia Fede è un'esperienza Viva; ma i documenti del Magistero sono le "indicazioni" di persorso per non uscire dal "tracciato" della Tradizione e per chiarire e approfondire tanti aspetti delle verità di fede e non fanno mai usati sensa la preghiera, la scrittura i Sacramenti...
    Sono un credente, non sono un notaio!

    Comunque sta dimostrando che il Magistero per lei non conta. A quanto mi risulta contano di più i midrashim, però!

    RispondiElimina
  45. uriel camminare all'indietro secondo te è avanguardia efortezza? ne hai parlato ai tuoi figli come la vedono la cosa?

    chi le dà l'autorità per dire che un disposizione data dal Papa significhi camminare all'indietro?

    RispondiElimina
  46. e continua a non entrare nel merito, cogliendo ogni virgola utile per quello che vuole dimostrare lei con affermazioni apodittiche da "catechista" kikiana

    non è possibile dialogare. Piantiamola!

    RispondiElimina
  47. io la chiudo qui per ora

    RispondiElimina
  48. caro Stephanos,
    essendo lei riuscito così bene a non rispondere alla mia domanda, per questa volta non l'anametemizzo :)

    RispondiElimina
  49. Anche perchè in realtà avrei dovuto anatemizzarla e non anatememizzarla.

    RispondiElimina
  50. ma che viene data solo qualche volta e ad alcuni ?

    si parla della Grazia.
    Questo non lo dice Stefano, lo sostiene Kiko. E sappiamo bene chi sono gli "alcuni"...

    RispondiElimina
  51. Veneranda,
    ricominciamo con i giochetti con le parole, più o meno criptici?

    Ma ci facci il piacere!!!

    RispondiElimina
  52. Comunque sta dimostrando che il Magistero per lei non conta. A quanto mi risulta contano di più i midrashim, però!

    30 maggio, 2008 10:03

    vede presume ed erra di nuovo io mi fido di chi miha formato : suore, negli anni di catechismo, e il mio monsignore,che mi conosce da più di vent'anni,loro conoscono magistero loro mi hanno instradato alla fede,e il percorso fAtto in ac sotto la visione di un asstistente diocesano... sacerdote,credo che loro fossero ferrati in materia

    RispondiElimina
  53. chi le dà l'autorità per dire che un disposizione data dal Papa significhi camminare all'indietro?

    30 maggio, 2008 10:04

    é insindacabile che sia un ritorno al passato

    RispondiElimina
  54. lo so che è lungo l articolo... ma va letto.. anche da Alessandra

    una precisazione: non credo che Mic. si sia messo daccordo con la redazione di "EFFEDIEFFE"...


    Attacco al Motu proprio: da Martini a Jesus (2)
    Domenico Savino 29 maggio 2008

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    Dominicus è la pubblicazione periodica della Provincia Domenicana «San Domenico in Italia».
    Se fosse vivo, povero San Domenico, non reggerebbe; sono sicuro: un rogo, piccolo piccolo, ma lo accenderebbe.
    Non per certi suoi «confratelli», che pure almeno una scottatina se la meriterebbero, ma per la loro rivista sì.
    Nel numero 4 del bimestre settembre-ottobre 2007, quasi in simultanea con il documento dei responsabili della Settimana liturgico-pastorale della Comunità monastica di Camaldoli, l’Istituto di Liturgia Pastorale dell’Abbazia di Santa Giustina di Padova e l’Associazione Professori e Cultori di Liturgia (APL), di cui ho riferito nella prima parte, fra Riccardo Barile o.p. (nomen est omen) svolgeva sulla citata rivista domenicana alcune considerazioni sul Motu Proprio (1) partendo da una domanda: «La simpatia crescente per il vecchio rito pone delle domande: c’è stato un difetto di attuazione della riforma? I liturgisti sono riusciti a comunicarne le motivazioni al popolo di Dio e a farla amare?».

    Rispondo - per dirla alla Crozza - pacatamente e serenamente: no, sono riusciti a farla detestare.
    Lo dico pur frequentando regolarmente Messe celebrate con il Novus Ordo, quando non mi riesce di spendere tra andata e ritorno quattro ore di tempo e venti euro di benzina e autostrada per andare a «udir Messa», pardon «partecipare alla celebrazione eucaristica» in quel di Bologna, presso la Chiesa di Santa Maria della Pietà, detta dei Mendicanti in via san Vitale, 112.
    Tutto quanto potevano fare per rendere alla lunga problematico, quando non urticante assistere alla Santa Messa l’hanno fatto ed anche di più: dimentichi di celebrare in persona Christi si sono trasformati in «Pippibaudi dell’Eucaristia», prendendo abusivamente il posto di Colui che ne è Ostia, cioè vittima e quindi Sacrificato oltrechè Sacrificatore: la «tragedia» del Sacrificio si è mutata nella «commedia» della cena fraterna e talvolta nel self-service conviviale.
    Si fossero limitati a questo!
    Nient’affatto.
    Hanno deciso che anche noi dobbiamo far parte del cast, siamo obbligati a partecipare allo «spettacolo».

    Qualcuno, più d’uno (certamente io) s’è scocciato.
    A Messa ci vado con la morte nel cuore: sogno un sacerdote afasico, che celebra con la maschera d’argento, anonimo, umile, devoto, che non sorride, non ammicca, non esorta: fa «il suo mestiere» e lo fa bene; non cerca di compiacere, di persuadere, di colpire.
    Vorrei andare alla Messa non di don Tizio o di don Caio; vorrei andare alla Messa.
    Vorrei vivere un Mistero piccolo e immenso in silenzio, un’ora alla settimana, vorrei stare in chiese silenziose e raccolte, vorrei incontrare il Signore e non la «curva sud» fatta di chitarre, maracas, tamburi, bonghi, battimano e ritmi ancestrali; vorrei stare coi miei fratelli in contemplazione di quel Mistero che solo Lui ci fa fratelli, perché ci ha redenti dal nostro peccato, dal nostro comune peccato originale e dai nostri comuni peccati attuali: miserere nobis.
    Vorrei stare in silenzio, con un po’ di timore per quello che vi accade, a sentire il mio cuore che parla con Lui e Lui che parla al mio cuore.
    Vorrei…
    Nossignore, verboten: vietato.

    Domanda. C’è stato un difetto di attuazione della riforma?
    No.
    Purtroppo c’è stata la riforma.
    C’è nostalgia del passato?
    No, c’è nostalgia della Messa.
    Tutto qui: «Chi si mette all’aratro e poi si volta indietro non è fatto per il Regno dei cieli».
    La Messa, cari e vari Barili, non ha tempo.
    E’ l’Eternità.
    E’ questo che i «vari Barili» non hanno capito.
    E infatti il Barile di turno non capisce e scrive. «la nostalgia dell’Egitto e la tentazione di ritornarvi accompagnarono l’esodo» (Es 13,17; 14,11-12; 16,3; 17,3; Nm 11,5.18,20; 14,2-4): così anche nella vita della chiesa, venendo meno la generazione che ha iniziato svolte significative e persistendo il peso della difficoltà quotidiana, nasce la tendenza a tornare indietro.
    Pover’uomo, prigioniero del tempo!
    Lui forse ha nostalgia della sua giovinezza ormai passata e della sua giovanile, prometeica voglia di rifare il Mondo e la Chiesa!
    Lui forse palesa la stanchezza di desolanti speranze deluse!

    Io no, non ho nostalgie, né speranze: ho voglia di incontrare il Signore, finchè Egli si fa trovare, perché so che il tempo è breve.
    Cristo il mondo non lo cambia, l’ha vinto.
    Cristo la Chiesa non l’aggiorna, la santifica e la vivifica col Suo eterno sacrificio.
    Non è un sociologo: è semplicemente - ma forse è troppo poco per un moderno teologo e liturgista - il Salvatore del Mondo!
    E’ qui la differenza, è qui che non capiscono.
    Il tempo da cercare non è ieri o domani: è il «sempre», ove contemplare il Signore!
    Alla Sua luce potrò amare perfino certi domenicani… anche se - confesso - con un po’ di difficoltà!
    «Il giorno dell’indulto - così il «padre» Barile definisce il giorno in cui il Motu proprio viene promulgato (la lingua, evidentemente parla della sovrabbondanza del cuore!) - il telegiornale di RAI2 ha trasmesso la dichiarazione di un prete lefebvriano, che ha usato l’espressione ‘la Messa di sempre’, che è un assurdo storico e teologico (semmai la Messa di sempre è l’ultima cena), senza che gli sia stata opposta altra dichiarazione chiarificatrice».
    Fateci caso: questa frase è da sola un indicatore.

    Il Vetus Ordo è il giorno dell’indulto, quasi si trattasse di condonare un reato (per loro evidentemente lo è).
    L’insistenza su di un termine che venne usato nel 1984 per il «Quattuor abhinc annos», emesso dalla Congregazione per il Culto Divino e che concedeva la facoltà di usare il Messale Romano edito da Giovanni XXIII nell’anno 1962, ha lo scopo di fossilizzare quasi nella fattispecie delittuosa la celebrazione con il Vetus Ordo.
    L’invidia per i fratelli cattolici della Fraternità San Pio X poi, che in quella giornata dell’estate scorsa vedevano riconosciuta la giustezza di una battaglia che era costata anni di persecuzioni dolorosissime, emerge dalla stizza per il risalto dato loro dai media.
    L’idea che la Messa sia non già l’attualizzazione del Sacrificio della Croce, quanto essenzialmente la «Cena del Signore» la dice lunga sulla consistenza del pacchetto azionario luterano nella teologia «cattolica» attuale.

    Il livore si trasforma talvolta in rammarico: la colpa - dice il «padre» Barile - sta nel cedimento di Woityla.
    Cedere un poco, ha significato capitolare: «Infatti, l’attuale distinzione tra l’espressione ‘ordinaria’ della preghiera della chiesa (il Messale di Paolo VI) e quella ‘straordinaria’ ma attuale e praticabile (il Messale del 1962) (SP 1) era implicitamente contenuta nei testi citati dell’Ecclesia Dei afflicta e su di essi si fonda. Ora, se a qualcuno viene concesso di celebrare la Messa - e non solo la Messa - com’era prima di questa riforma, più che dalla riforma liturgica non si concede una dispensa dalla Sacrosanctum concilium? E stante il valore simbolico della liturgia, non si concede di fatto una dispensa... dal Concilio? Certo, nessun dubbio che il Papa abbia l’autorità di farlo e massimo rispetto per le sue determinazioni, ma la domanda resta».

    Esatto: è possibile essere cattolici ed ottenere una dispensa dal Vaticano II?
    Risposta. Sì, certamente sì, non essendo stato quello un Concilio dogmatico, ma pastorale.
    Ma il bello viene ora.

    Pensavate voi che il Vetus Ordo fosse solo uno scelus, un delitto?
    Vi sbagliavate: il Vetus Ordo è quasi un «peccato contro natura».
    Infatti l’analogia immediata per il «padre» Barile è con le coppie di fatto.
    La Chiesa - sissignori! - avrebbe dovuto trattare le pretese dei tradizionalisti più o meno lefebvriani così come tratta le pretese di gay, lesbiche e trans.
    Avrebbe cioè dovuto ragionare con la logica dei DICO: «Tutti conoscono - scrive il ‘padre’ Barile - l’obiezione cattolica ai DICO: le leggi che ci sono basterebbero per regolare rapporti patrimoniali ed economici, mentre la teorizzazione di un nuovo rapporto tra i sessi fa saltare la famiglia e diventa un modello pericoloso. Come sempre, il rigore della morale sul sesso si allenta quando si passa alla liturgia..., eppure anche qui sarebbe stato possibile ragionare come sui DICO: le leggi che c’erano sarebbero bastate per praticare l’antica liturgia, mentre l’aver teorizzato una forma ordinaria e straordinaria (SP 1) diventa un modello alquanto pericoloso, nella misura in cui è una ‘novità’ rispetto a quanto sino ad ora si è fatto e a quanto si è richiesto di obbedire. Si dice che l’antico rito, proprio perché antico, veicola una tradizione e dei valori da non perdere, e dunque può essere praticato… Bene: allora, se l’antichità del rito del 1962 viene riabilitata, è perché si vuole rimettere in vigore la teologia veicolata da questo rito, che forse non si considera sufficientemente accolta e integrata nella riforma».

    Infatti torna il problema: lex orandi, lex credendi.
    In realtà costoro della liturgia se ne fanno un baffo.
    Sanno che al di là di essa sono i contenuti della Fede che devono tornare ad essere messi in discussione e che i temi sollevati dai cattolici della Fraternità San Pio X e dagli altri movimenti e gruppi fedeli alla Tradizione non potranno più essere elusi.
    Lo sanno e digrignano i denti: «La sensazione - scrive il Barile - è che in tutta la questione i lefebvriani dettino l’agenda e le condizioni con un metodo classico di conquista: prima ci si impadronisce di un territorio, poi si tratta cedendo qualcosa, ma conservando ciò che non si sarebbe mai ottenuto limitandosi dall’inizio a obbedire e a trattare».
    La parola d’ordine è quella di resistere.
    Il messale di Paolo VI - Giovanni Paolo II è divenuto la linea del Piave.
    Il Papa lo ha già detto chiaramente nei suoi scritti: la riforma del 1969 è stato un vulnus per la Chiesa.

    Lo sanno e rafforzano le fortificazioni: «In altri termini, si rischia di avviare una seconda riforma liturgica parallela all’attuale e a partire dall’uso del Messale del 1962. L’effetto domino si completa con la possibilità di erigere una ‘parrocchia personale’ (SP 10) e a questo punto si accetterà non solo una differenza rituale, ma anche un ambiente legittimato a rilanciare un nuovo - cioè vecchio - modo di pensare la Chiesa, il suo rapporto con l’ecumenismo, con la società, con la politica, insomma con il mondo».
    Questo perché «la liturgia fa la Chiesa e la Chiesa fa la liturgia» vale anche per la liturgia del 1962.
    Facendosi scudo perfino del cardinale Siri e della sua obbedienza, contrapposta alla «ribellione» lefebvriana, scatta poi la rabbia per non essere più nel «cuore del Papa»: sono innegabili gli scritti e le simpatie del teologo Ratzinger per la Messa tridentina, come le foto di lui celebrante tra neotradizionalisti.

    Tutto questo genera difficoltà nel rapportarsi al Papa da parte di alcuni uomini di Chiesa: sembra che si faccia qualcosa per evitare la divisione, ma solo da una parte (destra): il Papa è veramente convinto quando afferma la bontà della riforma liturgica oppure lo dice per dovere, mentre il suo cuore è nel concedere l’indulto?
    Noi - cristiani normali - ci governa, quelli - dell’indulto - li ama...
    Un po’ hanno ragione, ma è una conseguenza: a forma extra-ordinaria, corrisponde amore extra-ordinario.
    Occorre che se ne facciano una ragione… o si con-formino.

    Conclusione del «padre» Barile: per ora resistere al Vescovo di Roma (così luteranamente definito) e attendere che la dialettica storica (hegelianamente sottesa) realizzi attraverso l’astuzia della Ragione un più alto livello di sintesi.
    Conformarsi al divenire storico, significa per costoro conformarsi a Dio, perché ciò che è reale è razionale e ciò che è razionale è reale.
    Papale, papale - casomai con loro quest’espressione abbia un senso - scrive infatti il Barile: «Ma la conclusione è il rispetto della storia che è anche il rispetto di Dio che agisce nella storia. Nel rispetto di tutte le dinamiche umane, Dio ha voluto Ratzinger come vescovo di Roma e con lui il Motu proprio. Per ora Dio chiama i liturgisti ad agire in questo contesto, senza cercare di osteggiare il Motu proprio, ma lavorando con alacrità e gioia nel rinvigorire la liturgia corrente affinché, parafrasando 2Cor 5,4, già da ora ‘ciò che mortale’ della liturgia del 1962 ‘venga assorbito dalla vita’ della liturgia riformata dopo il Vaticano II».

    Il fatto è che la fine del «vaticansecondismo» significherebbe la fine di un sistema, di un regime, di una cultura, di una struttura di potere che ha occupato e soffocato la Chiesa.
    Della liturgia gliene importa poco: « Il problema – scrive il ‘padre’ Barile - non è il qualche centinaio o migliaio di fedeli in più che celebreranno secondo il precedente Messale, ma la mentalità che ne deriva e i principi posti circa la non abrogazione, le parrocchie personali, il potere dei parroci e la debolezza dei vescovi nell’attuazione dell’indulto».
    Poi quella preoccupazione che deve aver tolto il sonno a molti aspiranti monsignori e teologi: «Forse per le nomine episcopali e di altri posti di responsabilità si resterà attenti che i candidati siano favorevoli alla mentalità del Motu proprio».

    Quando si dice una Chiesa rinnovata e tutta spirituale…

    (2. - continua)

    Domenico Savino

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  55. é insindacabile che sia un ritorno al passato

    un passato che è presente e ha un futuro, anche perché la Santa e Divina Liturgia ci colloca nel tempo della Salvezza che è dentro e fuori del tempo contemporaneamente

    e ci mette alla presenza dell'Altissimo, nel Suo Figlio, in comunione, oltre che con le schiere angeliche, anche con la Chiesa (dei viventi) di ieri di oggi e di domani

    la prego di astenersi dai commenti chi è in grado di comprendere comprende...

    Per evitare battute fuori posto preciso che non sono insegnamenti ed esperienze mie, ma della Chiesa cattolica...

    RispondiElimina
  56. Premesso che non si cammina mai all'indietro quando si e' rivolti verso il Signore!!

    I miei figli (quelli grandicelli) sanno benissimo che il VO e' un momento di preghiera speciale. Non si puo' pretendere che un bimbo abbia la comprensione intellettuale di un adulto, ma l'importante e' che abbiano sentito nel loro cuore il Signore.

    Sanno leggere e pertanto con il messalino con la traduzione, la celebrazione si segue, e se anche non la segui in senso classico non vedo il problema.

    Sono rimasti affascinati e smarriti nello stesso tempo da un modo di celebrare diverso e dalle liturgie nc e dalla Messa NO.

    Gli ho spiegato che il sacerdote non da le spalle, ma semplicemente occupa il primo posto di un'assemblea rivolta verso il Signore.

    Sono anche rimasti meravigliati dal silenzio e dai paramenti usati nella celebrazione (feriale per giunta).


    Quando capiti a Roma, vai a San Gregorio ai Muratori (trovi gli orari anche su Internet). E' un'esperienza comunque.
    Il messale con la doppia traduzione si puo' trovare anche su Internet (su unavox.it): rimane comunque una ottima lettura e spunto di tante preghiere.

    RispondiElimina
  57. so che è lungo l articolo... ma va letto.. anche da Alessandra

    una precisazione: non credo che Mic. si sia messo daccordo con la redazione di "EFFEDIEFFE"...

    responsa st'articolo l'avevo letto prima di te e francamente non lo approvo come cattolica,come catechista per fanciulli,per i frutti del Vaticano II sono dei buoni,frutti e se ci sono conservatori che la pensano diversamente, bene il papa ha fatto a ripristinare il motu proprio,ma deve lasciare anche gli altri liberi di proseguire le liturgie secondo il messale voluto e riformato daPaolo VI ,perchè diverse sono le vedute ecclesiali se pur nella regola perchè la reintegrazione del motu proprio non mette in disuso la vigente liturgiase non erro a genova il papa ha celebrato secondo attuale liturgia

    RispondiElimina
  58. stephanos78 ha detto...

    "Io, Stefano Fiorito, rivoglio quello di cui ho bisogno per la mia Salvezza! Ridatemi il Signore! Rivoglio il Signore! Datemi quello che mi avete tolto! Mi avete tolto un Tesoro! ME LO AVETE TOLTO!"


    Oh mamma!! GOLLUM!!!

    RispondiElimina
  59. Se l'arcivescovo di Costantinopoli....

    Dal concilio ecumenico di Costantinopoli:

    ...Se, però, vi è chi senza essere eretico, né scomunicato, né condannato o accusato di alcun delitto, ha delle accuse in cose di chiesa contro il vescovo, questo santo sinodo comanda che questi presenti la sua accusa ai vescovi della provincia e dimostri davanti a loro la fondatezza delle accuse. Se poi i vescovi della provincia non sono in grado di correggere le mancanze di cui viene accusato il vescovo, allora gli accusatori possono adire anche il più vasto sinodo dei vescovi di quella diocesi (cioè il sinodo patriarcale), che saranno convocati proprio per questo.


    Non può però, essere ammesso a provare l'accusa, chi non abbia prima accettato per iscritto di subire una pena uguale a quella che toccherebbe al vescovo se nell'esame della causa si constatasse che le accuse contro il vescovo erano calunnie.



    Se qualcuno, disprezzando ciò che è stato decretato, osasse importunare l'imperatore, o disturbare i tribunali civili, o il concilio ecumenico, con disprezzo di tutti i vescovi della diocesi, la sua accusa non deve essere ammessa, perché egli ha disprezzato i canoni, ed ha tentato di sconvolgere l'ordine ecclesiastico.

    RispondiElimina
  60. Quando capiti a Roma, vai a San Gregorio ai Muratori (trovi gli orari anche su Internet). E' un'esperienza comunque.
    Il messale con la doppia traduzione si puo' trovare anche su Internet (su unavox.it): rimane comunque una ottima lettura e spunto di tante preghiere.

    30 maggio, 2008 10:35

    ti ringrazio del consiglio ma io sono dell'idea che la messa va scoltata non letta,io credo che continuerò a seguire la messa che ho sempre seguito e questo farò fare ai miei figli e se sua santità dovesse obbligarci ad un ritorno indietro lo farò per amore a Dio e per obbedienza al successore pietrino,ma certo non con entusiasmo,cm gia detto ho preso parte allamessa del battesimo del papa che per meè equivalsa a lunga agonia ,a parte la gioia di aver fatto la madrina

    RispondiElimina
  61. Al post di Mic delle 10:29, che considero tenere ed amorevole nei confronti dei "denigratori" del VO, vorrei ricordare la bolla dommatica di S.Pio V -"Quo primum tempore":"Se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi (alla Messa tridentina), sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo"

    RispondiElimina
  62. Quo primum tempore":"Se qualcuno avrà l'audacia di attentarvi (alla Messa tridentina), sappia che incorrerà nell'indignazione di Dio onnipotente e dei suoi beati apostoli Pietro e Paolo"

    30 maggio, 2008 10:49

    Uriel Dio è misericordia non è l'angelo sterminatore, epoi se lo vuoi rapportare ai tempi moderni vi attentò il vaticanoII e allora da GiovanniXXIII ai successori tutti all'inferno?

    RispondiElimina
  63. A proposito di "ossessione":

    è incredibile vedere quanti neocatecumenali sono ossessionati dai loro stessi slogan.


    A proposito di Alessandra:

    sarebbe ora che ricominci a studiare la grammatica italiana; da come scrivi, sembra che tu abbia abbandonato la scuola fin dai tempi dalla prima elementare...

    RispondiElimina
  64. Uriel ma davvero pensi che Dio e a Cristo interessi se la messa viene detta in latino o in italiano o in spagnolo cinese coreano, o forse loro sperano più nella nostra conversione ,nel nostro affidarci a lui nel nostro accostarsiai sacramenti nel mettere Lui al primo posto nella nostra vita Vedi cosa che mi ha fatto riflettere su questo è stata la visita alla basilica del Padre Nostro in terra santa edificata laddove Gesù consegnò questa preghiera ai discepoli,bene nel chiostro appese al muro le mattonelle con la trascrizione della preghiera in tutte le lingue del mondo non troneggiava solo il latino e ci si domanda perchè?ma gesù parlava latino?

    RispondiElimina
  65. proposito di Alessandra:

    sarebbe ora che ricominci a studiare la grammatica italiana; da come scrivi, sembra che tu abbia abbandonato la scuola fin dai tempi dalla prima elementare...

    30 maggio, 2008 10:54

    tripudio senti io sono laureata parlo due lingue ho una specializzazione in psicologia dell'età evoulotiva ed adolescenziale ho ben sei abilitazioni per l'insegnamento ed insegno,coloro che mi hanno valutato erano secondo il tuo dire emeriti deficenti,complimenti alla tua grandezza tripudio

    RispondiElimina
  66. Ho capito che parlare dei NC non è una questione di principi liturgici, etici o morali; qualcosa vi è andato storto(alla magg. parte di voi) e blaterate in continuazione!!!
    Perchè non cancellate questo FORUM e lasciate che maturino i tempi per sapere se avete visto bene(allora si che vi potete scatenare, ma non credo lo farete)!!!

    Cmq troppo moralismo c'è in giro e solo nei confronti di chi non vi va a genio...lasciamo stare, buoni sfoghi...spero presto possiate smetterla per un motivo o l'altro!!!

    CIAO

    RispondiElimina
  67. tripudio rettifico:tre se aggiungo la mia lingua madre ovvero l'italiano

    RispondiElimina
  68. Cmq troppo moralismo c'è in giro e solo nei confronti di chi non vi va a genio...lasciamo stare, buoni sfoghi...spero presto possiate smetterla per un motivo o l'altro!!!

    CIAO

    30 maggio, 2008 11
    goku non la smetteranno mai... loro hanno la loro visione, il Papa potrebbe anche parlargli personalmente e dirgli ho approvato cnc ,cnc è parte chiesa ufficiale, e loro continuerebbero a tenersi stretti gli scritti del compianto zoffoli di marighetto e conti, per non citare poi barile e stanzione più tutti gli altri contrari al cammino, ricorda il mondo è bello ,perchè vario.....

    RispondiElimina
  69. Alessandra,

    oggi non e' un problema di lingua, ma di contenuto!

    Il rito NO celebrato con il Canone Romano assume un altro sapore!!

    Che ti devo dire, sono sensibilità diverse, pero' credo sarebbe utile per te leggere come il protestantesimo ha cambiato il rito della Santa Messa.

    RispondiElimina
  70. da Alessandra
    goku non la smetteranno mai... loro hanno la loro visione, il Papa potrebbe anche parlargli personalmente e dirgli ho approvato cnc ,cnc è parte chiesa ufficiale, e loro continuerebbero a tenersi stretti gli scritti del compianto zoffoli di marighetto e conti, per non citare poi barile e stanzione più tutti gli altri contrari al cammino, ricorda il mondo è bello ,perchè vario


    Non sono daccordo col fatto che non la smetteranno mai, prima o poi chiuderanno i battenti, quello che mi fa rabbia è la mancanza totale di disponibilità al dialogo; dicono un mare di fesserie sul CN e non vedo che ne ricavano; se fai suonare solo la tua campana senza sentire quella degli altri...

    Ciao Alessandra
    Shalom

    RispondiElimina
  71. dice goku
    Ho capito che parlare dei NC non è una questione di principi liturgici, etici o morali; qualcosa vi è andato storto(alla magg. parte di voi) e blaterate in continuazione!!!

    Se anche fosse la nostra esperienza varrebbe di fatto meno della vostra? Se avessimo rilevato dall'interno dei difetti nel cammino neocatecumenale in base a cosa dovremmo tacere? Infine perchè cancellare questo forum....a chi dovrebbe dare fastidio?
    Chi controlla il cammino neocatecumenale? i Vescovi? ma fammi il piacere....

    RispondiElimina
  72. "Cmq troppo moralismo c'è in giro e solo nei confronti di chi non vi va a genio...lasciamo stare, buoni sfoghi...spero presto possiate smetterla per un motivo o l'altro!!!"

    Mic ha parlato della Messa in termini spirituali e questi parlano di "moralismo",
    denunciamo errori e parlano di "sfoghi" su cose che non ci vanno a genio, come se la vita dello spirito fosse questione di "gusti" personali...
    dove sta la logica di questi interventi?

    RispondiElimina
  73. dice frafra
    Se anche fosse la nostra esperienza varrebbe di fatto meno della vostra? Se avessimo rilevato dall'interno dei difetti nel cammino neocatecumenale in base a cosa dovremmo tacere? Infine perchè cancellare questo forum....a chi dovrebbe dare fastidio?
    Chi controlla il cammino neocatecumenale? i Vescovi? ma fammi il piacere....


    E' bastata una parola per far venire allo scoperto la susciettibilità di qualcuno!!!
    Io non discuto la vostra esperienza, e che voi ne fate una verità, questo è il problema! Il CN non pretende di essere accettato da tutti e allo stesso tempo non va a giudicare gli altri! Voi invece sembrate programmati per vedere in una sola direzione!
    Controllare il Cammino? Se ti informassi un pò meglio sapresti come funzione e non diresti inesattezze!!!
    SHALOM

    P.S. quando dici:"...ma fammi il piacere..." abbi più ripsetto di quelli che non la pensano come te, GRAZIE!!!

    RispondiElimina
  74. Vittorio diceMic ha parlato della Messa in termini spirituali e questi parlano di "moralismo",
    denunciamo errori e parlano di "sfoghi" su cose che non ci vanno a genio, come se la vita dello spirito fosse questione di "gusti" personali...
    dove sta la logica di questi interventi?


    La logica sta nel fatto che conoscendo come vanno realmente le cose e valutando i reprimenda fatti al CN, due sono i motivi per cui continuate a parlare:
    1) Non capite quando vi informate sul CN, siete un pò distratti nell'ascolto, non afferrate subito:
    2) Lo fate perchè siete moralisti!

    Io la prima la escludo perchè leggendovi mi rendo conto che siete persone preparate e intelligenti, ma.......M O R A L I S T I.

    La logica manca nel vostro accanimento!!!

    RispondiElimina
  75. P.S. quando dici:"...ma fammi il piacere..." abbi più ripsetto di quelli che non la pensano come te, GRAZIE!!!

    parlando di suscettibilità direi che anche lei non scherza affatto.

    PREGO!!!

    RispondiElimina
  76. ma io sono dell'idea che la messa va scoltata non letta

    ma cosa dici! la messa va partecipata!

    se ti riferisci al fatto che a volte la Messa tridentina viene detta messa "letta" è solo rispetto a quella "cantata", non perché non c'è partecipazione...

    perdona, ma siamo nell'ignoranza più totale, almeno approfondisci quello di cui intendi parlare

    ci PUO' essere più actuosa participatio in uno che VIVE la Messa di S.Pio V che in chi risponde a tutte le domande del NO
    o balla intorno all'altare

    RispondiElimina
  77. Io la prima la escludo perchè leggendovi mi rendo conto che siete persone preparate e intelligenti, ma.......M O R A L I S T I.


    No non è il termine esatto. Qui nessuno è moralista. Non puo' essere definito moralista chi ritiene che sia importante il rispetto del dogma, della liturgia e del Magistero.

    RispondiElimina
  78. Per frafra:

    l'ho scritto solo come provocazione,per falre capire che impressione ha dato a me che l'ho letta!!! Spero di non averla offesa; per quanto mi riguarda in una discussione accetto anche i vaffa...


    CIAO CIAO

    RispondiElimina
  79. frafra dice
    No non è il termine esatto. Qui nessuno è moralista. Non puo' essere definito moralista chi ritiene che sia importante il rispetto del dogma, della liturgia e del Magistero.

    Continuate a non capire:
    ho detto: "La logica sta nel fatto che conoscendo come vanno realmente le cose e valutando i reprimenda fatti al CN...etc"
    Ma voi conoscete per bene come vanno le cose nel cammino, e da cosa nascone le funzioni liturgiche varie, così chiacchierate????

    Ribadisco: non parlate per difendere dogmi e alrto, ma per moralismo!!!!!

    RispondiElimina
  80. ma io sono dell'idea che la messa va ascoltata non letta
    ----------------------------------

    Vittorio,
    nel Cn si predica che la Fede viene dall'ascolto e questo si applica a qualsiasi liturgia.

    Quindi Alessandra voleva esprimere il fatto che lei a Messa con il Messalino per seguire una messa in latino non ci va, e dal suo punto di vista e' coerente.

    Poi, il suo dissenso l'ha manifestato e rimane, come il contrario da parte nostra.

    RispondiElimina
  81. dice goku:
    Ma voi conoscete per bene come vanno le cose nel cammino, e da cosa nascone le funzioni liturgiche varie, così chiacchierate????

    Si conosco bene anzi molto bene il cammino neocatecumenale...

    L'accento non va posto sulle buone e indubbie motivazioni del cammino neocatecumenale, ma sugli errori che cela all'interno. Uno tra i più eclatanti riguarda la gestione della Liturgia. Nella gestualità del celebrante e della folla che partecipa al sacrificio eucaristico c'è un intero mondo simbologico e affermativo di quei dogmi e principi che sono propri della Chiesa Cattolica. Non è moralismo, attenzione bene.

    Non si può fare finta di niente. Siamo all'a,b,c del cattolicesimo stesso, alle fondamenta.

    RispondiElimina
  82. Ciao sono le 11:57 il mio turno in lab all'univ finisce...alle 12:30 parto per tornare a casa.
    Vi auguro buon fine settimana a tutti; mi raccomando andate a MESSA; io ci vado sabato sera e domenica mattina...
    ASCOLTERO'
    PREGHERO
    PERTECIPERO'
    MANGERO' E BERRO' DEL COPRO DI CRISTO...
    come tutti noi cristiani!!!

    La pace sia con voi!!!

    RispondiElimina
  83. "La logica manca nel vostro accanimento!!!"

    forse lei non ha capito che il nostro accanimemnto è direttamente proporzionale alla vostra invasività e tendenza a imporvi su tutto e su tutti chiesa compresa e, dato che la Chiesa è nostra Mater et Magistra, la cosa oltre a non piacerci, ci preoccupa

    anche perchè ci arrivano testimonianze di "frutti" che non sono quelli che sbandierate voi e con i quali impapocchiate chi non vi conosce

    RispondiElimina
  84. goku il dissenso rimane perchè i cristiani sono quello che il mondo non è, ricordi quando nel vangelo si diceva io sono di cefa io di apollo io di paolo,questo è quello a cui assistiamo io per ciò che mi concerne sono dell'Unica Chiesa vigente Cattolica Apostolica Romana e che poi ad essa mi ci abbia riportato il cammino è una mia realtà.... il fatto è che che che ne dicano pseudo dotti e saccenti del magistero il cnc è nella chiesa cattolica, potrà pure essere un duro rospo da ingoiare,ma realtà rimane.....

    RispondiElimina
  85. vittorio,scusa ma l'omelia è scritta sul messalino o si ascolta?
    la messa si ascolta perchè se tu leggi la tua mente è occupata nell'esercizio lettura e non hai la concentrazione necessaria per permetterti di recepire il messaggio,gesù parlava i discepoli ascoltavano,non leggevano, a scuola i maestri spiegano, i bambini ascoltano,la lettura è un'altra cosa,e infatti sai bene che le letture in sede di messa vanno proclmate,non lette,la proclamazione rende fruibile la parola per tutti la lettura no.....

    RispondiElimina
  86. Intanto, su “L’espresso” n. 22 del 2008, in edicola da stamane, è uscito il seguente articolo, sulle nomine che si profilano nella CEI e in Vaticano:



    Nomine in predicato. Ma l’ultima parola è sempre del papa


    Come vicario del papa, è candidato a succedergli un cardinale di nessuna notorietà, Agostino Vallini, 68 anni, da quattro anni in Vaticano come prefetto del supremo tribunale della segnatura apostolica, qualcosa di simile a una corte di cassazione e a un consiglio di Stato.

    Vallini è di famiglia modesta come quasi tutti gli alti dirigenti della Chiesa cattolica, figlio di un maresciallo dei carabinieri toscano mandato in missione a Napoli nel turbolento quartiere di Barra. È dottore “in utroque iure” ed è stato per anni professore di diritto canonico. Ma non si è mai rinchiuso tra codici e scartoffie. Nel 1989 divenne vescovo ausiliare di Napoli. Fu lui ad organizzare un memorabile tour di Giovanni Paolo II, con tappa trionfale nella malfamata Scampia. “È lì che ho imparato a fare il vescovo”, dice. Nel 1999 papa Karol Wojtyla lo promosse ad Albano, una diocesi di mezzo milione di abitanti, con territorio esteso dai Castelli Romani al mare. Nella conferenza episcopale italiana lo misero alla guida del comitato per gli enti e i beni ecclesiastici. Poi arrivò la chiamata in Vaticano. E la porpora. Nell’ultima delle sue rarissime interviste, due anni fa, disse che la sua visione del Concilio Vaticano II e della Chiesa coincide in tutto con quella di Benedetto XVI: “non discontinuità e rottura” tra prima e dopo il Concilio, “ma ermeneutica della riforma”, cioè innovazione nella continuità.

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  87. mi sembrano evidenti le diversità..




    Kiko Argüello: “La fede è incontro”


    BARCELLONA, giovedì, 8 marzo 2007 (ZENIT.org).- Secondo Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, “la fede è incontro”. Lo ha sostenuto in occasione della festa di San Tommaso d’Aquino, il 28 gennaio, pronunciando presso l’Universitat Abat Oliba (UAO) CEU di Barcellona la conferenza “La bellezza salverà il mondo”.

    Introdotto dal Rettore dell’UAO, Josep M. Alsina, Argüello ha ricordato che da giovane aveva cercato la risposta al problema dell’ingiustizia attraverso un approccio ateo nell'ambito della filosofia, dell’arte e nei rapporti con le altre persone, e che leggendo Sartre era poi giunto alla conclusione che “tutto è assurdo”.

    Si dedicò allora alla pittura, vincendo il premio nazionale e chiedendosi se voleva “vivere per dipingere ed essere famoso”. Capì presto che quella prospettiva “non offriva nulla”.

    Argüello ha affermato che non capiva come la gente potesse vivere senza rispondere alle domande esistenziali e ha aggiunto di aver ricevuto un'illuminazione dal filosofo Berson, il quale affermava che “l’intuizione è un mezzo di conoscenza”.

    “Un giorno ho iniziato a piangere perché mi sono reso conto che ero un uomo condannato a morte e ho chiesto aiuto – ha confessato –. Facendolo ho incontrato Dio e la fede. In quel momento ho constatato che la fede è un incontro”.

    “Credere in Dio – ha proseguito Argüello – non è una questione razionale, ma un incontro con lo spirito nel fondo di se stessi”. “Quando ho avuto un incontro di questo tipo ho pensato che attualmente non si poteva predicare come facevano gli apostoli, anche se un’esperienza mi ha fatto capire che gli apostoli non predicavano cose astratte, ma semplici e palpabili”.

    “Da questa e da altre esperienze è nato il Cammino Neocatecumenale”.

    Secondo Argüello, “l’Europa cammina verso la solitudine della gente, la distrutturazione della famiglia e la secolarizzazione”, e la società attuale “ha solo l’eutanasia come risposta davanti al dolore e alla sofferenza”.

    Il paradosso è che l’uomo “è condannato a vivere tutto per sé e siamo costretti a offrirci completamente a noi stessi”.

    Kiko Argüello ha poi spiegato che “l’uomo è fatto per amare e colui che non lo fa ad un certo punto non sopporta più di farlo e finisce per considerare il suicidio”.

    “Cristo – ha aggiunto – ci ha tolto la morte da dentro perché è morto e risorto”.

    Argüello ha quindi rivolto a quanti lo ascoltavano una domanda provocatoria: “E’ vero che si può amare il nemico o siamo borghesi della domenica?”.

    “Dio – ha concluso – ci ha dato la vita eterna gratis”.

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  88. della Chiesa coincide in tutto con quella di Benedetto XVI: “non discontinuità e rottura” tra prima e dopo il Concilio, “ma ermeneutica della riforma”, cioè innovazione nella continuità.

    30 maggio, 2008 12:22

    vedi resp questo può significare la coestistenza di entrambe le liturgie...non si pùò cancellare nulla del passato,ma si deve mediare....,per fare lieti tutti i fedeli nella chiesa,perchè importante per la chiesa è l'evangelizzazione ,non dimentichiamocelo mai.....,quindi da un lato si avrà la messa tridentina per chi la vuole, dall'altra la messa secondo il messale voluto da PaoloVI non a caso- anche i lezionari sono stati ristampati modificando parole delle letture rispetto alle edizioni precedenti pur lasciandole in Italiano questo è stato voluto dalla chiesa enon dai nc ,non hanno certo potere di apportare modifiche ai lezionari

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  89. chi sono i borghesi della domenica?...

    RispondiElimina
  90. ma chi sono questi borghesi della domenica?? anche i Vescovi di Terra Santa??


    Lettera al Cammino Neocatecumenale in Terra Santa (stralcio)


    In seguito alla Lettera che il Papa Benedetto XVI vi ha indirizzato il 12.1.2006, e a quella della Congregazione del Culto Divino del 1.12.2005, vi domandiamo di prendere posto nel cuore della parrocchia nella quale annunciate la Parola di Dio, evitando di fare un gruppo a parte. Vorremmo che poteste dire con S. Paolo: " Mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero" (I Cor 9, 19).

    II principio al quale dobbiamo tutti insieme restare fedeli e informare la nostra azione pastorale dovrebbe essere ”una parrocchia e una Eucaristia”. II vostro primo dovere perciò, se volete aiutare i fedeli a crescere nella fede, è di radicarli nelle parrocchie e nelle proprie tradizioni liturgiche nelle quali sono cresciuti da generazioni.

    In Oriente, noi teniamo molto alla nostra liturgia e alle nostre tradizioni. E' la liturgia che ha molto contributo a conservare la fede cristiana nei nostri paesi lungo la storia. Il rito è come una carta d'identità e non solo un modo tra altri di pregare. Vi preghiamo di aver la carità di capire e rispettare l'attaccamento dei nostri fedeli alle proprie liturgie.

    2. L'Eucaristia è il sacramento di unità nella parrocchia e non di frazionamento. Chiediamo pertanto che le celebrazioni Eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonchè nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui. Celebrate l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale. "Là dove c'è il vescovo, lì c'è la chiesa", ha scritto S. Ignazio di Antiochia. Insegnate ai fedeli l'amore per le loro tradizioni liturgiche e mettete il vostro carisma al servizio dell'unità

    RispondiElimina
  91. Caro responsabile, vedi che tutto questo sarà plverizzato dal "pezzo di carta" che serva a Kiko. Qualsiasi cosa ci sarà scritto...

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  92. “Dio – ha concluso – ci ha dato la vita eterna gratis”.

    così dice Kiko. Certo è una frase presa a sé, ma questa volta non possiamo passarglela per buona... Dio ci ha data la vita eterna al prezzo della Sua... o no?

    inoltre parla dell'incontro col "profondo di noi stessi"... beh, non è una granazia che abbiamo incontrato Dio... nel profondo di noi stessi possiamo incontrare molte cose... che abbiamo davvero incontrato Dio, nella Persona di Gesù, che Kiko stranamente non nomina, ce lo deve confermare un uomo di Dio e i cambiamenti che intevengono nella vita... e dobbiamo custodirlo con la perseveranza e con l'obbedienza alla Chiesa...

    RispondiElimina
  93. 2. L'Eucaristia è il sacramento di unità nella parrocchia e non di frazionamento. Chiediamo pertanto che le celebrazioni Eucaristiche, in tutti i riti orientali, nonchè nel rito latino, siano sempre presiedute dal parroco, o, nel caso del rito latino, in pieno accordo con lui. Celebrate l'Eucaristia con la parrocchia e secondo il modo della Chiesa locale. "Là dove c'è il vescovo, lì c'è la chiesa", ha scritto S. Ignazio di Antiochia. Insegnate ai fedeli l'amore per le loro tradizioni liturgiche e mettete il vostro carisma al servizio dell'unità

    30 maggio, 2008 12:45

    scusate perchè chi è che presiede l'eucarestia? mi sembra che anche nel tanto discusso cnc l'eucarestia sia officiata solo da sacerdoti ,anzi dirò di più laddove un sacerdote non riesce a seguire lecnc presenti chiama in aiuto sacerdoti esterni che nulla hanno a che fare con il cammino,e questo per permettere alle comunità di non privarsi di un sacramento importantissimo quale quello dell'eucarestia,responsabile,nonè che mo salti fuori che in puglia celebravate eucarestie senza sacerdote,sarebbe davvero comico, ma soprattutto mentiresti, sapendo di mentire

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  94. E' chiaro come il sole che, come dice Steph, a Kiko serve il pezzo di carta, ma è altrettando chiaro che, se vuole l'approvazione, lo stanno RISCRIVENDO!!!

    Ma da due anni a questa parte qualcosa è cambiato: se prima potevano raccontare le favole che volevano ai 'piccoli' e ai meno piccoli, il fatto dello statuto ha fatto tanto rumore ed è talmente nell'attenzione del Papa che in ogni caso, quello che verrà scritto non potrà non essere reso pubblico e i seguaci del cammino potranno verificare tutte le eventuali (per noi non tanto) divergenze... a loro poi le conclusioni.
    Dipenderà dall'entità del martellamento da cui sono bombardati soprattutto nelle convivenze e dalla loro capacità psichica di mantenere in qualche modo un proprio spazio interiore di libertà

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  95. ma l'omelia è scritta sul messalino o si ascolta?
    la messa si ascolta perchè se tu leggi la tua mente è occupata nell'esercizio lettura e non hai la concentrazione necessaria per permetterti di recepire il messaggio


    dimentichi che il Rito è composto di preghiere: mentre LEGGO, non ascolto soltanto, ma le faccio mie, partecipo!
    E se partecipo pregando vuoi che non recepisca il messaggio? Anzi, dentro di me viene SCRITTO molto di più e molto altro di quello che riesco a recepire immediatamente!

    RispondiElimina
  96. E' chiaro come il sole che, come dice Steph, a Kiko serve il pezzo di carta, ma è altrettando chiaro che, se vuole l'approvazione, lo stanno RISCRIVENDO!!!

    stando alle notizie del vaticanista Andrea Tornielli,e alla mia fonte vaticanista è già tutto detto.... anzi scritto quindi aspettiamo e vediamo...

    RispondiElimina
  97. dimentichi che il Rito è composto di preghiere: mentre LEGGO, non ascolto soltanto, ma le faccio mie, partecipo!
    io non dimentico: io ascolto rispondo e prego,ma non leggo

    RispondiElimina
  98. io non dimentico: io ascolto rispondo e prego,ma non leggo

    tutto questa assolutizzazione dell'ascolto (di per sé essenziale, ma nulla va assolutizzato) è di conio protestante...

    Lo sai che gli ebrei quando pregano leggono anche se conoscono le preghiere a memoria? E credi che loro non sappiano "ascoltare", quando la loro prima preghiera è lo shemà?

    ma c'è l'ascolto con le orecchie e c'è quello col cuore, sia che leggi sia che non leggi

    RispondiElimina
  99. Attenzione: solo raramente la menzogna è l'esatto contrario della verità.

    La menzogna, normalmente, è la distorsione della verità.

    Se uno come il vescovo Luigi Negri dice che "la bellezza salverà il mondo", potete star certi che sta usando le parole giuste nel contesto giusto.

    Se uno come Kiko Argüello dice che "la bellezza salverà il mondo", potete star certi che non parla di Michelangelo, ma della "nueva estetica".

    E la "nueva estetica" è il nome che Kiko ha dato a quegli sgorbi di dubbio gusto che va imbrattando dovunque, e che piacciono solo ai neocatecumenali.

    Dunque anche in questo caso Kiko distorce la verità, cioè fabbrica menzogne.

    La stessa frase "la bellezza salverà il mondo" ha un significato diverso se detta da Kiko o se detta (per tornare all'esempio di sopra) da uno come Luigi Negri.

    Poiché infatti Luigi Negri intende esattamente la bellezza (e ne possiamo essere certi dal suo background culturale).

    Kiko, invece, adopera il termine "bellezza" a modo suo (e ugualmente ne siamo certi a causa del suo background).

    Se prendi un bicchiere e dici che si chiama "forchetta", cosa dobbiamo pensare?

    Che sei matto? Che non conosci la lingua italiana? Oppure che intendi ingannare chi in quel momento non ti vede?

    Nell'ambiente neocatecumenale, grazie alle balzane dottrine di Kiko e Carmen, si usa in modo errato la lingua italiana.

    Nella lingua italiana, il termine "liturgia" indica preghiera e incontro col Signore.

    Nell'ambiente neocatecumenale, lo stesso termine indica invece un rozzo cerimoniale vagamente somigliante alla messa cattolica... con orrendi canti tribali, con uno spropositato fiume di parole, con una parodia della comunione.

    RispondiElimina
  100. by Tripudio ha detto...

    "Se uno come Kiko Argüello dice che "la bellezza salverà il mondo", potete star certi che non parla di Michelangelo, ma della "nueva estetica"."

    Se avessi mai sentito una catechesi di kiko sulla "bellezza" ti saresti accorto che non parla nè di michelangelo nè della sua nuova estetica, bensì si riferisce ad una bellezza un tantinello più alta: quella di Cristo, crocifisso e risuscitato per amore nostro.

    RispondiElimina
  101. mic ha detto...

    “Dio – ha concluso – ci ha dato la vita eterna gratis”.

    "così dice Kiko. Certo è una frase presa a sé, ma questa volta non possiamo passarglela per buona... Dio ci ha data la vita eterna al prezzo della Sua... o no?"

    Esattamente. Che per noi è gratis. O tu hai pagato qualcosa per la morte di Cristo?
    Ma davvero non capite o fate solo finta?

    RispondiElimina
  102. . Che per noi è gratis. O tu hai pagato qualcosa per la morte di Cristo?
    Ma davvero non capite o fate solo finta?

    30 maggio, 2008 15:37

    Jeff ma ancora non hai capito che cercano ogni leggera sfumatura solo per criticare a priori e a posteriori.....ma lasciamoli fare che cuociano nel loro brodo e noi continuiamo a fare ,a loro detta, i dissonanti

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  103. preghiera è lo shemà?

    gia e cosa significa shema' leggi o ascolta? mi sembra che significhi ascolta vero?

    RispondiElimina
  104. gia e cosa significa shema' leggi o ascolta? mi sembra che significhi ascolta vero?

    Signora, mi perdoni, ma lei è de coccio, come dicono a Roma: non coglie il 'senso' delle comunicazioni!

    RispondiElimina
  105. Ad ogni modo nemmeno io sono d'accordo con l'assolutizzazione dell'ascolto in sè. Quando faccio le lodi LEGGO il Salterio, non metto su un disco per sentir proclamare i Salmi.
    E credo che lo faccia anche Alessandra. Non è certo una preghiera meno valida perchè letta e non ascoltata. C'è persino una preghiera silenziosa che non è nè letta nè ascoltata, figurarsi..

    C'è però da dire che lo "stile" del Cammino è quello dell'"annuncio", che si fonda sul riportare oralmente le catechesi ed è importantissimo perchè, come tu stesso dici mic, esercitare l'ascolto è comunque molto importante e oltretutto la predicazione in senso stretto può avvenire solo in maniera orale.

    RispondiElimina
  106. la predicazione in senso stretto può avvenire solo in maniera orale.

    è vero Jeff. E la predicazione diventa tanto più efficace, perché genera vera 'comunicazione', quanto più chi parla ha 'scritto' dentro di sé e vive profonddamente il significato di quello che dice, che 'passa' attraverso le sue parole nella sfera interiore di chi ascolta.

    ma io, ad Alessandra, parlavo della Liturgia, non della predicazione

    RispondiElimina
  107. e è vero che puoi pregare sia leggendo che in silenzio, ci sono mille modi di pregare!

    RispondiElimina
  108. Parlavo della "lettura" perché seguendo il Vetus Ordo ho ancora bisogno del Messale, ma ora già non più del tutto (almeno per l'Ordinario della Messa).

    Ma a parte questo, l'"ascolto" privilegiato, nella Liturgia, non avviene solo con le orecchie, comprese le letture, che pure ascolti e non leggi!
    E l'uso del Messale per 'seguire' e far proprie le preghiere non diminuisce certo la capacità di 'ascolto' del cuore!
    Era questo che intendevo

    RispondiElimina
  109. Padre Raniero Cantalamessa commenta la liturgia domenicale


    CITTA' DEL VATICANO, venerdì, 30 maggio 2008 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il commento di padre Raniero Cantalamessa, OFM Cap. - predicatore della Casa Pontificia -, alla liturgia di domenica prossima.





    ...Fondare la propria vita sulla roccia significa dunque vivere nella Chiesa; non restarne fuori puntando tutto il tempo il dito contro le incoerenze e i difetti degli uomini di Chiesa. Dal diluvio universale si salvarono solo poche anime, quelle che erano entrate con Noè nell'arca; dal diluvio del tempo che tutto inghiotte si salvano solo quelli che entrano nell'arca nuova che è la Chiesa (cf. 1 Pt 3, 20). Questo non vuol dire che tutti quelli che sono fuori di essa non si salvano; c'è una appartenenza alla Chiesa di altro genere, "nota solo a Dio", dice il concilio Vaticano II che riguarda quelli che senza conoscere Cristo, operano secondo i dettami della propria coscienza.

    Il tema della parola di Dio, che è al centro delle letture di questa domenica e sul quale si svolgerà in ottobre il prossimo Sinodo dei vescovi, mi suggerisce una applicazione pratica. Dio si è servito della parola per comunicarci la vita e rivelarci la verità. Noi esseri umani usiamo spesso la parola per dare la morte e nascondere la verità! Nella introduzione al suo famoso Dizionario delle opere e dei personaggi, Valentino Bompiani racconta questo episodio. Nel luglio 1938 si tenne a Berlino il congresso internazionale degli editori a cui partecipò anche lui. La guerra era già nell'aria e il governo nazista si mostrava maestro nel manipolare le parole a fini di propaganda. Il penultimo giorno, Goebbels che era il ministro della propaganda del Terzo Reich, invitò i congressisti nell'aula del parlamento. Ai delegati dei vari paesi fu chiesta una parola di saluto. Quando venne il turno di un editore svedese, questi salì sul podio e con voce grave pronunciò queste parole: "Signore Iddio, devo fare un discorso in tedesco. Non ho un vocabolario né una grammatica e sono un pover'uomo sperduto nel genere dei nomi. Non so se l'amicizia è femminile e l'odio maschile, o se l'onore, la lealtà, la pace sono neutri. Allora, Signore Iddio, riprenditi le parole e lasciaci la nostra umanità. Forse riusciremo a comprenderci e a salvarci". Ci fu un applauso scrosciante, mentre Goebbels, che aveva capito l'allusione, usciva adirato dalla sala.

    Un imperatore cinese, interrogato su quale fosse la cosa più urgente da fare per migliorare il mondo, rispose senza esitare: riformare le parole! Intendeva dire: ridare alle parole il loro vero significato. Aveva ragione. Ci sono parole che, a poco a poco, sono state svuotate completamente del loro significato originario e riempite di un significato diametralmente opposto. Il loro uso non può che risultare micidiale. È come mettere su una bottiglia di arsenico l'etichetta "digestivo effervescente": qualcuno ne resterà avvelenato. Gli stati si sono dati leggi severissime contro quelli che falsificano le banconote, ma nessuna contro quelli che falsificano le parole. A nessuna parola è successo quello che è successo alla povera parola amore. Un uomo violenta una donna e si scusa dicendo che l'ha fatto per amore. L'espressione "fare l'amore" spesso sta per il più volgare atto di egoismo, in cui ognuno pensa alla sua soddisfazione, ignorando completamente l'altro e riducendolo a semplice oggetto.

    La riflessione sulla parola di Dio ci può aiutare, come si vede, anche a riformare e riscattare dalla vanità la parola degli uomini.

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  110. capisci, Jeff, cosa intendo se dico che la Liturgia è Opera del Signore e non nostra?

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  111. Un imperatore cinese, interrogato su quale fosse la cosa più urgente da fare per migliorare il mondo, rispose senza esitare: riformare le parole! Intendeva dire: ridare alle parole il loro vero significato.

    scusate, non lo faccio apposta, non l'ho cercato io... ma vi spiegate come mai kiko ha cambiato TUTTI i significati delle parole riguardanti la Rivelazione cristiana, senza mai parlare di Rivelazione? Guardate che non è un'affermazione strana, è stato dimostrato: credo che sia per questo che spesso non ci intendiamo. Magari usiamo le stesse parole per indicare cose diverse
    kenosi, kerygma, koinonia, shekinah somo le prime che mi vengono in mente...
    devono recuperare i significati originari perché possiamo intenderci

    Ma di questo potremo parlare dopo.
    Mi piacerebbe leggere, se vuole, le risposte di Jeff

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  112. mic ha detto...

    "Parlavo della "lettura" perché seguendo il Vetus Ordo ho ancora bisogno del Messale, ma ora già non più del tutto (almeno per l'Ordinario della Messa).

    Ma a parte questo, l'"ascolto" privilegiato, nella Liturgia, non avviene solo con le orecchie, comprese le letture, che pure ascolti e non leggi!
    E l'uso del Messale per 'seguire' e far proprie le preghiere non diminuisce certo la capacità di 'ascolto' del cuore!
    Era questo che intendevo"


    Questo è fuori discussione...anche perchè sennò i sordi o i duri d'orecchie ne sarebbero tagliati fuori! :D
    Ciò non toglie che qualsiasi credente può trovare più vicina alla propria sensibilità spirituale una forma "orale" piuttosto che una forma "scritta". Credo che questo intendesse dire Alessandra col suo "io non LEGGO". Comunque non sto facendo l'avvocato di alessandra, sto dicendo come la penso io...l'Eucarestia può essere vissuta in entrambe le "maniere" se vogliamo, ma è indubbio che i NC preferiscano una forma "orale".

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  113. E l'uso del Messale per 'seguire' e far proprie le preghiere non diminuisce certo la capacità di 'ascolto' del cuore!
    Era questo che intendevo


    e oltre all'ascolto non imoedisce nemmeno la risposta, perché mentre leggi, se quello che leggi ti infiamma e fa vibrare il tuo spirito, ti suscita pensieri e sentimenti e ti fa 'vedere' certe cose... c'è l''ascoltare', il 'vedere', il 'sentire', il 'rispondere' (chiedendo, lodando, ringraziando invocando, supplicando, gemendo, gioendo, offrendo, accogliendo, ecc. ecc.)

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  114. l'Eucarestia può essere vissuta in entrambe le "maniere" se vogliamo, ma è indubbio che i NC preferiscano una forma "orale".

    Jeff, non è importante se i NC preferiscono una forma piuttosto che un'altra, l'importante è il risultato.
    Ma mentre quello che dici tu è importante per la predicazione, torno a chiederti:
    Capisci cosa intendo quando dico la la Liturgia è Opera del Signore e non nostra?

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  115. sai quel è il problema Jeff? che è vero che la parola 'crea' (dato che siamo stati fatti e immagine e somiglianza del nostro Creatore):

    ci sono certe parole usate come macigni nel cammino, che creano dipendenza e creano sensi di colpa e creano angosce a non finire, ci sono dei martellamenti tali, che nessun testo scritto potrebbe avere la stessa efficacia...

    ecco qual è per voi, ma soprattutto per chi vi deve 'formattare' in un certo modo che è quello e basta, l'importanza dell'ascolto!

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  116. vede presume ed erra di nuovo io mi fido di chi miha formato : suore, negli anni di catechismo, e il mio monsignore,che mi conosce da più di vent'anni,loro conoscono magistero loro mi hanno instradato alla fede,e il percorso fAtto in ac sotto la visione di un asstistente diocesano... sacerdote,credo che loro fossero ferrati in materia

    leggo solo ora.
    Vede, io presumo ed erro, ma lei stranamente NON NOMINA i suoi catechisti, che sono stati e sono i suoi VERI formatori... perché?

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  117. Il Sacrificio Eucaristico deve essere vissuto come Dio comanda e non come gli uomini preferiscono!

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  118. stephanos78 ha detto...
    Il Sacrificio Eucaristico deve essere vissuto come Dio comanda e non come gli uomini preferiscono!

    30 maggio, 2008 17:47

    -----------------------------------
    E no come viene talvolta insegnato, celando la Verità!!!!!!!!!!!!

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  119. L'ultimo per dire che spesso e' il non conoscere che permette l'adesione a questo o quel movimento!

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  120. Il Sacrificio Eucaristico deve essere vissuto come Dio comanda e non come gli uomini preferiscono!

    e Dio comanda rito tridentino o secondo vaticanoII

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  121. Posto questo spunto tratto dal libro di Mons. Klaus Gamber “La Réforme liturgique en question” (tit. orig. “Die Reform der Römischen Liturgie”), ed. Sainte-Madeleine (1992), 84330 Le Barroux, Francia. Il testo francese è stato preso dal sito dei monaci dell’Abbazia di Sainte-Madeleine di Barroux (http://www.barroux.org/docum/documpres.html ). La parte in questione è scritta dall'allora card. Ratzinger“

    Il coraggio di un vero testimone”

    Un giovane sacerdote mi diceva di recente: “Ci vorrebbe oggi un nuovo movimento liturgico”. Era l’espressione di una preoccupazione che, di questi giorni, solo degli spiriti volontariamente superficiali potrebbero allontanare. Ciò che importava a questo sacerdote, non era di conquistare nuove e audaci libertà: quali libertà non ci siamo già arrogati? Sentiva che abbiamo bisogno di un nuovo inizio che tragga origine dall’intimo della liturgia, come l’aveva voluto il movimento liturgico quando si trovava all’apogeo della sua vera natura, quando non si trattava di fabbricare testi, di inventare azioni e forme, ma di scoprire il centro vivente, di penetrare nel tessuto propriamente detto della liturgia, affinché l’adempimento di questa fosse il risultato della sua stessa sostanza.

    La riforma liturgica, nella sua concreta realizzazione, si è allontanata sempre più da questa origine. Il risultato non è stata una rianimazione ma una devastazione. Da un canto, abbiamo una liturgia degenerata in “show”, nella quale si cerca di rendere la religione interessante con l’aiuto di idiozie alla moda e di massime morali seducenti, con dei successi momentanei nel gruppo dei fabbricanti di liturgia, e una attitudine all’arretramento tanto più pronunciata presso coloro che cercano nella liturgia non lo “shomaster” spirituale, ma l’incontro col Dio vivente davanti al quale ogni “fare” diventa insignificante, essendo solo questo incontro capace di farci accedere alle autentiche ricchezze dell’essere.

    D’altro canto, abbiamo la conservazione di forme rituali la cui grandezza emoziona sempre, ma che, spinte all’estremo, manifestano un isolamento ostinato e alla fine non lasciano altro che tristezza. Certo, tra i due estremi rimangono tutti i sacerdoti e le loro parrocchie che celebrano la nuova liturgia con rispetto e solennità, ma vengono rimessi in discussione dalla contraddizione tra i due estremi, e la mancanza di unità interna nella Chiesa alla fine fa comparire la loro fedeltà, a torto per molti di loro, come una semplice verità personale di neoconservatorismo. Un nuovo impulso spirituale è quindi necessario affinché la liturgia sia di nuovo per noi una attività della comunità della Chiesa e che venga strappata all’arbitrio dei sacerdoti e dei loro gruppi liturgici.

    Non si può “costruire” un movimento liturgico di questo genere –non più di quanto si possa costruire un qualche cosa di vivo-, ma si può contribuire al suo sviluppo sforzandosi di assimilare di nuovo lo spirito della liturgia e difendendo pubblicamente quanto abbiamo fin qui ricevuto. Questo nuovo inizio ha bisogno di “padri” che siano dei modelli, e che non si contentino di indicare la via da seguire. Chi cerca oggi di tali “padri” incontrerà immancabilmente la persona di Klaus Gamber, che ci è stato purtroppo portato via troppo presto, ma che forse, e proprio nel lasciarci, ci è divenuto autenticamente presente in tutta la forza delle prospettive che ci ha dischiuso.

    Giustappunto perché lasciandoci sfugge alla diatriba delle parti, potrebbe in questo momento di sconforto, divenire il “padre” di un nuovo inizio. Gamber ha portato con tutto il suo cuore la speranza dell’antico movimento liturgico. Senza dubbio, venendo da una scuola straniera, è rimasto un “outsider” sulla scena tedesca, dove non lo si voleva accettare sul serio; ancora di recente una tesi ha incontrato ingenti difficoltà perché la giovane ricercatrice aveva osato citare Gamber troppo diffusamente e con troppa benevolenza. Ma forse questo essere messo da parte è stato provvidenziale perché ha costretto Gamber a seguire la sua propria via e gli ha evitato il peso del conformismo.

    E’ difficile esprimere in poche parole ciò che, nella disputa tra i liturgisti, è veramente essenziale e ciò che non lo è. Forse l’indicazione seguente potrò essere utile. J.A. Jungmann, uno dei veri grandi liturgisti del nostro secolo, aveva definito a suo tempo la liturgia, tale quale la si ascoltava in Occidente rappresentandola soprattutto attraverso la ricerca storica, come una “liturgia frutto di uno sviluppo”; probabilmente anche per contrasto con la nozione orientale che non vede nella liturgia il divenire e la crescita storici, ma solamente il riflesso della liturgia eterna, la cui luce, attraverso lo svolgimento sacro, illumina il nostro tempo mutevole con la propria bellezza e grandezza immutabili. Le due concezioni sono legittime e in definitiva non sono inconciliabili.

    Ciò che è avvenuto dopo il Concilio significa tutt’altro: al posto di una liturgia frutto di uno sviluppo continuo, è stata messa una liturgia fabbricata. Si è usciti dal processo vivente di crescita e di divenire per entrare nella fabbricazione.

    Non si è più voluto proseguire il divenire e la maturazione organici del vivente attraverso i secoli, e li si è rimpiazzati – come fosse una produzione tecnica – con una fabbricazione, prodotto banale del momento. Gamber, con la vigilanza di un autentico profeta e con il coraggio di un autentico testimone, si è opposto a questa falsificazione e ci ha insegnato instancabilmente la viva pienezza di una liturgia autentica, grazie alla sua conoscenza incredibilmente ricca delle fonti.

    Un uomo che conosceva e amava la storia, ci ha mostrato le molteplici forme del divenire e del cammino della liturgia; un uomo che vedeva la storia dall’interno, ha visto in questo sviluppo il frutto dello sviluppo stesso e il riflesso intangibile della liturgia eterna, la quale non è oggetto del nostro fare ma che può continuare meravigliosamente a maturare e fiorire, se ci uniamo intimamente al suo mistero. La morte di questo uomo e sacerdote eminente dovrebbe stimolarci; la sua opera potrebbe aiutarci a prendere nuovo slancio.

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  122. Sacrificio Eucaristico deve essere vissuto come Dio comanda e non come gli uomini preferiscono!

    io vivo quello che si vive nella mia diocesi, messa come la vivo da 40 anni a sta parte

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  123. leggo solo ora.
    Vede, io presumo ed erro, ma lei stranamente NON NOMINA i suoi catechisti, che sono stati e sono i suoi VERI formatori... perché?

    30 maggio, 2008 17:42

    vede i miei catechisti sono stati il mezzo per riavvicinarmi alla chiesa non i miei formatori.... loro mi hanno portato la parola di Dio e hanno lasciato che agisse

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  124. ovvviamente sempre sotto il sapiente discernimento dei presbiteri,e comunque io mi rfierivo alla messa che ascolto partecipo e prego,ovvio che per recitare liturgia delle ore o rosario ho bisogno del libricino,buona memoria la ho ma nn fino aquesto punto,me poi nel cammino i miei formatori sono stati Dio E Cristo

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  125. dice Alessandra:

    e Dio comanda rito tridentino o secondo vaticanoII

    A parte che non credo in molti sappiano cosa comandano l'uno e l'altro...Vogliamo quindi eliminare KIKO da cosa si comanda per la liturgia? IO credo proprio di sì!

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  126. Dice Veneranda:

    caro Stephanos,
    essendo lei riuscito così bene a non rispondere alla mia domanda, per questa volta non l'anametemizzo :)


    Come è mio costume, cerco di rispondere non in modo secco ma argomentando. Seccamente posso dirle che se i Sacramenti non vengono officiati come Chiesa e Fede Comandano, SONO INVALIDI! E' più chiaro e secco così?

    Il che vuol dire che un Sacramento invalido NON HA FRUTTI...
    Nella Vita che il Signore mi ha fin qui donato, ormai da un po' mi chiado A QUANTI SACRAMENTI INVALIDI HO PARTECIPATO? Quante volte è interventuo il "supplet ecclesia"?

    RispondiElimina
  127. parte che non credo in molti sappiano cosa comandano l'uno e l'altro...Vogliamo quindi eliminare KIKO da cosa si comanda per la liturgia? IO credo proprio di sì!

    vede stefano per me la liturgia vigente è quella che sempre ho vissuto,è quella che vorrei continuare a vivere,e mi creda a parte le vostre elucubrazione la liturgia delle celebrazioni eucaristiche nc non vi si discostano molto....non vi piacciono i canti nc,beh problema vostro io se sento canti gregoriani con tutto il rispetto per le persone a cui piacciono o il volta stomaco....anche ac e scout animano liturgia domenicale con chitarre e cembali e questo la rende meno liturgia...il salmo 150 cita lodate il signore con i timpani e con i sistri ,lodatelo sui flauti e sulle corde... non mi sembra di dire citazioni sbagliate

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  128. e da molto che non vedo la pertecipazione di oldiron69.Lo hanno davvero sospeso o si è autoproclamato vescovo?

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  129. oppure se è veramente prete ha iniziato a fare il prete....

    RispondiElimina
  130. il salmo 150 cita lodate il signore con i timpani e con i sistri ,lodatelo sui flauti e sulle corde... non mi sembra di dire citazioni sbagliate

    Chi ha scritto il Salmo 150 non ha scritto una norma LITURGICA. La Lode al Signore deve tenere conto di essa stessa appunto! Che non è una Lode di uomini per gli uomini... Ma essa scaturisce dal fervore dello Spirito Santo! Da Dio, per Dio con Dio.

    Lodare il Signore, quindi, significa stare alla Sua Presenza e "commuoversi" del Suo Amore! Il Canto esprime principalmente questo! Non è un Canto con i mezzi del mondo! Ma apre ad una realtà più grande, Immensa, splendida.

    Per questo è assurdo far entrare in Chiesa strumenti, "melodie" e musiche per mezzo dell quali lo Spirito di QUesto mondo devasta e inveisce contro Dio! Per carità, non dico in modo estremistico che tutta la musica e gli stili musicali di questo mondo sono contro Dio o sono usati contro Dio. Ma sicuramente sono fatti da mano umana. Mentre la Lode al Signore maturata nella Santa Chiesa è fatta da Uomini ISPIRATI dal Dito di Dio! Anche in questo la "bellezza" assume un valore relativo. Non è bello ciò che è bello... Mai come in questo caso... Ma cià che si AMA. Ed Esprime AMORE Orante!

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  131. katartiko per favore non stuzzicare il can che dorme... finalmente si può parlare senza essere anatematizzati e tu lo evochi pure,oltre a nc non è che sei un tantinello masochista eh? la pace...

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  132. oppure se è veramente prete ha iniziato a fare il prete

    Che perla questa.... Veramente...

    Saranno più SACERDOTI quelli che violentano la Liturgia e la Fede!

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  133. Per questo è assurdo far entrare in Chiesa strumenti, "melodie" e musiche per mezzo dell quali lo Spirito di QUesto mondo devasta e inveisce contro Dio! Per carità, non dico in modo estremistico che tutta la musica e gli stili musicali di questo mondo sono contro Dio o sono usati contro Dio.

    pue essendo parzialmente d'accordo con te, catanisi, io penso che Dio ha creato la musica e gli strumenti musicali non siano stati inventati pensando di andare contro Dio. Allora, dato che internet è principalmente usato per diffondere il peccato dovremmo andarcene tutti da quà.
    Siamo arrivati in un tempo dove Dio DEVE riconquistare la creazione, la vita, il lavoro , la famiglia, lo svago, l'arte, la musica, etc. e tutti i mezzi che stanno alla base di queste realtà.

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  134. poi, per quello che mi riguarda, canto e amo il gregoriano e lo vorrei insegnare in parrocchia

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  135. e se volete qualche lezione basta pagare....

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  136. Saranno più SACERDOTI quelli che violentano la Liturgia e la Fede!

    30 maggio, 2008 19:21

    ecco stefano sempre pronti a puntare il dito quella di katartiko , che non ha bisogno della mia difesa ,era una battuta,anche se francamente anche personalmente ho le mie riserve su don newgold, non mi sembra che la liturgia sia violentata io trovo che le messe per i ragazzi suonate con chitarra siano momento di giogia festa e partecipazione lo scorso marzo alla festa diocesana della famiglia,organizzata da lla pastorale sulla famiglia l'animazione ac che guidava la cosa con canti e letture ben i canti erano con chitarra e anche la successiva messa presieduta dal vescovo era animata con canti accompagnati dalla chitarra ebbene questo è violenza o e partecipare con gioia...qualcuno mi disse e non mi riferisco ai miei formatori neoc che cantare è pregare due volte

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  137. una cosa sola critico a Kiko: è molto attento all'iconografia ma così poco alla musica.
    Siete contenti ora?
    Non vi preoccupate, non sono diventato dei vostri: l' ho pensato e detto sempre.

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  138. alessandra, purtroppo i nuovi canti per la liturgia hanno contribuito a banallizzarla.

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  139. Katartiko
    attenzione! dimentichi anche quella
    bruttissima unghia incarnita
    dell'alluce sinistro di Kiko Arguello.

    Davvero imperdonabile

    RispondiElimina
  140. Pero' lei
    ill. catarkiko
    in compenso
    e' cosi obiettivo...

    RispondiElimina
  141. alessandra, purtroppo i nuovi canti per la liturgia hanno contribuito a banallizzarla.

    non mi trovi d'accordo mi spiace,sono canti che nascono dalla parola come possono banalizzare la liturgia? se non piacciono strumenti usati è questione di gusto personale,la messa domenicale è una festa ,e come tale va celebrata ricordo un canto che insegnavamo ai bambini per la prima comunione e diceva festa festa festa per noi,oggi è domenica,festa festa festa per noi è il giorno del signor..

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  142. stephanos78 ha detto...

    "Il Sacrificio Eucaristico deve essere vissuto come Dio comanda e non come gli uomini preferiscono!"

    Come ha risposto alessandra, è esattamente così. Ma dal momento che è accettato sia il rito tridentino che il rito post concilio vaticano II, un cattolico oggi può scegliere con quale rito Comunicarsi, rispondendo ad un diverso "sentire" spirituale. Credo che questo sia innegabile. O no?



    mic ha detto...

    "Jeff, non è importante se i NC preferiscono una forma piuttosto che un'altra, l'importante è il risultato."


    Se parliamo di risultati, purtroppo non ci troviamo minimamente. Voi parlate di "risultati catastrofici", io vedo solo risultati meravigliosi...c'è qualcosa che non va...forse negli occhi di chi vede...



    "Ma mentre quello che dici tu è importante per la predicazione, torno a chiederti:
    Capisci cosa intendo quando dico la la Liturgia è Opera del Signore e non nostra?"

    Capisco perfettamente e condivido. Anche perchè è il Signore stesso che si fa carne nel Pane e nel Vino, e viene a morire per noi.
    Ma qui già stiamo spostando il centro del discorso o sbaglio? Parlavamo di preferenza tra il vivere l'Eucarestia leggendo il messale o ascoltando direttamente le parole del Sacerdote...direi che siamo tutti d'accordo sul fatto che la differenza di sensibilità spirituale possa indurre il fedele a vivere l'eucarestia con un rito piuttosto che con l'altro...

    RispondiElimina
  143. Quanto ai canti di kiko, a parte il banale de gustibus, vorrei riflettere sull'insensatezza di ritenerli "inferiori" perchè utilizzano uno strumento come la chitarra classica! Manco stiamo parlando di chitarre elettriche e batterie come nelle Messe beat...quelli sì strumenti attraverso i quali nell'epoca moderna "lo Spirito di questo mondo devasta e inveisce contro Dio". (che poi, anche in quel caso, una demonizzazione dello strumento musicale è francamente ridicola, e dimostra un'ignoranza clamorosa)

    Ma ripeto, stiamo parlando di chitarra CLASSICA. Strumento bellissimo e sublime. Volete rimanere all'organo e ai canti gregoriani? Benissimo. Ma rimaneteci perchè vi piacciono di più, perchè attraverso quelli vi sentite maggiormente trasportati verso Dio, NON perchè sono IN SE' strumenti più elevati e più nobili. E' qualcosa di puramente irrazionale, maniaco e folle pensare che ci siano degli strumenti più elevati di altri.

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  144. Ecco quel che succedeva nel 1889 in una ordinaria funzione domenicale a Venezia nella chiesa di S. Cassiano, ove lo stile e le forme bandistiche avevano veramente invaso il tempio cristiano:

    …l'organista, «quantunque mostrasse agilità e pratica, avea scambiato l'organo per un pianoforte, e la chiesa per una sala da ballo. Al Vangelo: Polka, all'Offertorio: Marcia ed assolo di ottavino, all'Elevazione: Marcia funebre o trionfale con tromboncino obbligato, alla Comunione: Polka, quasi Galoppo».

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  145. ULTIMISSIME DALL'URBE

    EL SENOR KIRIKUS HA COMUNICATO IERI SERA NEL CATACHUMBENUIUM DEI MC CHE IL GIORNO IN CUI IL PAPA GLI CONSEGNERA’ GLI STATUTI EGLI,A SUA VOLTA CONSEGNERA’ AL PAPA LA SUA IV ENCICLICA DAL TITOLO ‘ DEUS NEOCAT EST’, CON LA PREFAZIONE DI MISTER PYLKO E L’ILLUSTRAZIONE DEL FRONTESPIZIO AD OPERA DI PITTORE DI FIDUCIA DI MISTER SCHONBROEN DA VIENNA.
    OGNI COPIA RECHERà ALTRESì IMPRESSA IN TERZA PAGINA UN’IMPRONTA DEL PRODIGIOSO DITO DI MISTER RUINIS

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  146. IN TEMPO REALE...

    In questo momento(ore 8,00) El Senor Kirikus sta facendo pervenire nei sacri palazzi dell'Urbe una memoria affinchè sia apportata una piccola modifica agli statuti neocat.
    Egli chiede, sicuro di ottenere e consapevole della necessità di semplificare ogni evento,che dalla consegna degli statuti in poi in ogni comunità neocat l'assemblea possa ricevere la santa comunione assisa in sedie sdraio ed assumere il vino con apposite lunghe cannucce che peschino direttamente nel calice posto sulla mensa.
    Ciò al fine di evitare al presbitero di passare due volte in mezzo all'assemblea.

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  147. AGGIORNAMENTI DA ROMA

    Dona Carmenita ha tracciato ieri sera l'identikit di quello che deve essere il nuovo sacrestano per la nuova chiesa neocat.
    Ne riportiamo,in sintesi, il quadro generale con le sue stesse parole:
    "El sacristán neocat tiene que tener estatura baja, talle flaco, vestir de blanco, acento alemán y estar adelante con los años"

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  148. che poi, anche in quel caso, una demonizzazione dello strumento musicale è francamente ridicola, e dimostra un'ignoranza clamorosa)

    Ma ripeto, stiamo parlando di chitarra CLASSICA.


    Io non demonizzo lo strumento e l'ho scritto. Non demonizzo manco la musica e lo stile, e l'ho scritto.

    Demonizzo l'utilizzo di strumenti e stili che molto ma molto spesso (è il caso del ROCK) sono sfruttati per "cantare" contro Dio, per creare "isteria" (pensa che è il titolo di una canzone di un gruppo metallaro), per passare messaggi vomitevoli al limite del satanismo (vedi Marylin Manson).

    A me piace il Rock Melodico. Mi piacciono i Cranberries, Dolores O'Riordan, mi piacciono i Pink Floid. Mi piacciono altri gruppi Rock. Ma ho sufficiente equilibrio per dire che The Sound Of Silence NON SI PORTA IN CHIESA, per esempio.

    E che "Cavallo e Cavaliere", che ha una base ROCK (suono la Chitarra classica e ti ASSICURO che non è lo strumento ma la base musicale che fa uno stile! Facevo anche il cantore in Cammino, anche se alle prime armi) non è un Canto dove c'è quell'atmosfera di Lode Orante! Po non è vero che in Cammino si suona SOLO la Chitarra Classica. Ma anche i cembali, i bonghi, jambè, a volte anche il basso elettrico (veglia pasquale)...

    Kiko ha MUSICATO Canti con basi GITANE! Per esempio "Andate ed annunziate ai miei fratelli" è il rimaneggiamento di flamenco. Come tutte le canzoni del Cammino hanno basi di Musica Popolare Spagnola.

    Che a me PIACE. Ma che non deve entrare in Chiesa... A parte che troppo spesso non entra in Chiesa ma in sala... Ahinoi..

    RispondiElimina
  149. Kiko ha MUSICATO Canti con basi GITANE! Per esempio "Andate ed annunziate ai miei fratelli" è il rimaneggiamento di flamenco.


    ascoltando il flamenco, sento che si basa su un ritmo ternario mentre il canto "andate ed annunziate..." è in ritmo binario.

    RispondiElimina
  150. ascoltando il flamenco, sento che si basa su un ritmo ternario mentre il canto "andate ed annunziate..." è in ritmo binario.


    Che simpaticone.

    I musici delle comunità non agiscono sempre in modo identico.

    Io la suonavo in 3 quarti. Suonavo il flamenco.
    Lo stesso per "Chi ci separerà", che credo tutti suonino in 3 quarti.

    RispondiElimina
  151. Io la suonavo in 3 quarti


    basta seguire gli accenti delle parole e ti accorgi che è impossibile cantare questo canto in 3 quarti: andà(1)te ed annunzià(2)te ai miei fratèl(1)li-pausa(2)- che và(1)dano- pausa(2)-in galilèa(1)ecc. ecc.

    oppure, stringendo: andà(1)te ed an(2)nunzià(1)te....

    RispondiElimina
  152. Ecco quel che succedeva nel 1889 in una ordinaria funzione domenicale a Venezia nella chiesa di S...

    il Signor Veneranda di segnala la cronaca di colpo di sole di un orgnista ottocentesco (ma dove le va a pescare!), mentre noi paghiamo le conseguenze di un colpo di sole (o cosa non si sa) di Kiko & C

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  153. Io la suonavo in 3 quarti. Suonavo il flamenco.


    inoltre non basta suonare in 3/4 per suonare un flamenco.
    In 3/4 abbiamo il"Recordare Jesu pie", "Versus: Hostas et preces", "l'hosanna dal "Sanctus", l"Agnus Dei" dal Requiem di Mozart.
    Certamente non voglio paragonare gli autori, ma voglio farti capire come non riesci a valutare con spirito libero da pregiudizi.

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  154. I meriti più grande dei canti NC sono che finalmente tutta l'assemblea canta e che le parole dei Salmi rimangono fissate nella mente. Per il resto penso che questi canti siano molto meno dannosi di tanti altri che circolano nelle parrocchie da diversi anni e che contengono, oltre a melodie insulse anche testi insulsi.

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  155. E' qualcosa di puramente irrazionale, maniaco e folle pensare che ci siano degli strumenti più elevati di altri.

    sono d'accordo con Jeff, io non ho nessuna preclusione per la chitarra classica, con la quale si possono ascoltare pezzi sublimi!

    Quello che contestiamo non è la chitarra, ma i canti di Kiko, che cadenzati e realizzati con un ritmo e enfasi esaltanti portano fuori di sé le persone ed esaltano l'emotività a scapito della concentrazione e dell'interiorizzazione, che sono gli atteggiamenti principali per vivere bene la Liturgia.
    Al limite un canto che esprima la gioia ci sta benissimo, ma un conto è la 'gioia' un conto è l'esaltazione e l'euforia: queste ultime io trovavo nelle assemblee neocat...

    pensateci bene la GIOIA è un'altra cosa, viene dalla pienezza, dal benessere autentico, dalla gratitudine, l'esaltazione e l'euforia vengono dall'aver dentro qualcosa che non è QUELLA pienezza

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  156. dice lo stolto katartiko:

    e da molto che non vedo la pertecipazione di oldiron69.Lo hanno davvero sospeso o si è autoproclamato vescovo?

    30 maggio, 2008 19:15


    ecco il mio ultimo post, ma prima di leggerlo sappi che sarebbe bene per te, e per tutti quelli che come te si vantano della stoltezza del cammino neocat e del suo eretico e scismatico fondatore, di cominciare a fare penitenza, a convertirsi, perché la scure è già posta alla radice della pianta!


    intervengo, dopo aver letto e conosciuto i fatti di questi giorni, solo ora a causa dei mille impegni:

    secondo me la cosiddetta aprovazione presenta una macroscopica cozzaglia di idee e affermazioni e atteggiamenti talmenti contrastanti e assurdi che una mente logica e razionale non può accettare.

    vorrei sapere perché, se la cosa è approvata, si devono aspettare 2 settimane per renderla pubblica.

    vorrei sapere perché il papa dice e predica e fa scrivere una cosa e poi ne permette un'altra.

    vorrei sapere perché prima i neocat sbandieravano approvazioni un giorno si e l'altro pure e ora, passti i primi caldi entusiasmi, sono loro i primi a tenere il freno a mano tirato.

    vorrei sapere perché... altri mille perché che vedo avete già espresso voi nei post che precedono, e che mettono in evidenza l'incongruenza, nonché la gravità di questo atto, se fosse vero!!!


    e allora faccio a me e a voi questa domanda... siamo sicuri che sia vera questa notizia? siamo sicuri di tutto ciò? o non è per caso un'altra bufala montata da kiko e dai suoi che nella curia hanno messo in giro certe voci? non è un'altro caso di pressione verso il papa e coloro che non vedono bene il cammino?

    ci sono troppe e troppo grandi contradizioni in termini, logiche e teologiche, di metodo e prassi!

    io, prima di far si che ci si fasci la testa, chi per disperazione, chi per gioia, aspetterei quel fatidico 13 giugno. non dimentichiamo che quel giorno si festeggia s. antonio, un santo e un maestro nel difendere la chiesa contro gli attacchi degli eretici del tempo!!!

    nella peggiore delle ipotesi (manon sono di questo parere) i neocat venissero approvati "così come sono" come si dice, questo non toglie che rimangano sempre degli eretici e dei scismatici:

    eretici perché propinano, con metodi settari e di controllo mentale, insegnamenti che non appartengono alla fede e alla prassi cattolica;

    scismatici perché il loro vissuto diverge da ciò che insegna la chiesa e perché si pongono sempre in antagonismo con essa (parrocchie e diocesi) e perché sempre e ovunque sono motivo di divisione nelle realtà locali dove si stabiliscono!

    28 maggio, 2008 11:25

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  157. Io ti amo silenzioso Dio, che ti nascondi DENTRO un po' di pane COME un bambino dentro la sua mamma....
    Voi che siete così attenti alle "eresie" del CN, cosa avete da dire di fronte ad un testo palesemente eretico di Giosy Cento (che è un prete)

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  158. ciao vecchio amico.
    Sempre allegri vedo.....

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  159. molto meno dannosi di tanti altri che circolano nelle parrocchie da diversi anni e che contengono, oltre a melodie insulse anche testi insulsi.

    caro catartico, che trasmettano le parole dei salmi è un bene, ma spesso nei testi ci sono parti 'falsate'... ma senza fare le pulci ai testi, rifletti a quello che ho detto sull'esaltazione che provocano, che può essere bella, gradevole, anche cercabile nei momenti di festa, ma non in una Liturgia, che non è una festa è qualcosa di molto di più e di altro....

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  160. dice lo stolto katartiko...


    Detto da lei, caro prelato, è un vero complimento. La metterò nel mio curriculum quando Gesù Cristo mi giudicherà. Sono sicuro che da sola, questa frase da lei gentilmente pronunciata, mi sconterà molti peccati.

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  161. Io ti amo silenzioso Dio, che ti nascondi DENTRO un po' di pane COME un bambino dentro la sua mamma....
    Voi che siete così attenti alle "eresie" del CN, cosa avete da dire di fronte ad un testo palesemente eretico di Giosy Cento (che è un prete)


    non dico nulla, lo trovo semplicemente stucchevole e non vedo cosa c'entra dal momento che, riguardo ai meocat, i canti non sono certo la più seria delle contestazioni che si possono fare: sono solo una componenente dell'atmosfera di esaltazione che viene creata e che insieme ad altre cose genera moooolta dipendenza

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  162. caro mic, alcuni canti un buon cantore non li usa per la Liturgia, ma altri (innalzerò la coppa di salvezza, i canti alla Madonna in genere, oDio tu sei il mio Dio, la croce gloriosa, ecc.) possono essere usati benissimo.

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  163. I cantori preparano i canti in base alla liturgia non si lasciano all'improvvisazione,la celebrazione viene preparata con massima cura e sempre con la supervisione presbiterale

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  164. I cantori preparano i canti in base alla liturgia non si lasciano all'improvvisazione,la celebrazione viene preparata con massima cura e sempre con la supervisione presbiterale

    lo sapevamo perfettamente, ma non ha tenuto NESSUN CONTO di quanto abbiamo detto a proposito dell'esaltazione dell'emotività

    per favore, stendiamo un velo pietoso sulla "supervisione presbiterale" e piantiamola di propinarci cose che conosciamo benissimo

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  165. si certo chitarra classica violino flauto dolce sono strumenti demoniaci..... questa mi è nuova....

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  166. si certo chitarra classica violino flauto dolce sono strumenti demoniaci..... questa mi è nuova....

    è inqualificabile!
    oltre a non aver capito niente di quanto detto finora, dove ha trovato un'affermazione del genere!

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  167. il dialogo comincia la fase demenziale.
    Io mi tiro fuori. Alla prossima

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  168. l'esaltazione? partecipare con gioia ad una celebrazione sentirla con il cuore me la chiama esaltazione? non mi resta da dirle
    così è se le pare,io ovviamente non condivido ciò che dice

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  169. inqualificabile!
    oltre a non aver capito niente di quanto detto finora, dove ha trovato un'affermazione del genere!

    31 maggio, 2008 10:22
    prima di sputare sentenze si rilegga il post di stephanos in risposta ad un mio di ieri ripreso anche da jeff

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  170. partecipare con gioia ad una celebrazione sentirla con il cuore me la chiama esaltazione?
    dimentica che a quelle celebrazioni ognuno di noi ha partecipato e non si è letta o come al solito non ci ha capito nulla, la differenza tra "gioia" sentimento intimo, profondo, durevole e l'"euforia" o "allegria" indotta dai canti di cui si parla...

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  171. Come al solito diventa universale la propria esperienza personale.
    Io non non ho mai partecipato in una celebrazione in maniera euforica (magari sotto l'influsso di allucinogeni kikiani o di altri tipi di manipolazioni), ma con la gioia nel cuore.

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  172. Stephanos: l'unico canto che ha un accenno di flamenco tra quelli scritti da Kiko è l'ultimo, il canto dell'Emorroissa (peraltro molto bello e sottovalutato)

    E sinceramente non vi vedo proprio nulla di male, anzi...il flamenco è un bellissimo genere musicale...è viscerale, nel senso più stretto del termine...viene proprio da "dentro"...e quindi ci sta che possa essere utilizzato per descrivere un momento di incontro con Cristo.
    E come anche gli altri canti, non PRODUCE "esaltazione" ma la esprime - cosa ben diversa e sacrosanta, perchè è bellissimo esaltarsi di fronte all'opera del Signore...e cantare il Dajenù pensando davvero ai beni di cui ci ha colmato il Signore nella nostra vita... - e assieme all'esaltazione viene espressa gioia, allegria eccetera...

    Poi ripeto, uno può non gradire e va benissimo. Io non gradisco l'inno della gmg2000 ("siamo quiiii....sotto la stessa luce...." con quei gesti che sembra un teatrino per bambini...) però va bene lo stesso, c'è a chi piace...

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  173. mic ha detto...

    "dimentica che a quelle celebrazioni ognuno di noi ha partecipato e non si è letta o come al solito non ci ha capito nulla, la differenza tra "gioia" sentimento intimo, profondo, durevole e l'"euforia" o "allegria" indotta dai canti di cui si parla..."

    Mic, è evidente che tu, quando stavi in comunità, non provavi quella gioia e ti sembravano canti "emotivi", fatti per esaltare. Ma accetta il fatto che quello che provavi tu - e che hanno provato altri in questo sito - non corrisponde per forza a quello che provano tutti i NC che frequentano il Cammino con gioia. Io non vengo "esaltato" dai canti, come ti ho spiegato, ma li uso come strumento per esprimere la mia esaltazione - che è diverso. Nei periodi di crisi - da cui certo non sono immune - senza dubbio non canto con quella stessa "esaltazione"...

    Aggiungo: ho sempre più la sensazione che voi abbiate vissuto male il Cammino in quanto soggetti particolarmente "sensibili" - senza alcuna sfaccettatura ironica o lodevole... - e per questo abbiate vissuto estremamente influenzati dal Cammino e da tutto quello che vi ruota attorno (i canti, la figura dei catechisti eccetera..)

    Beh, non tutti lo vivono come lo avete vissuto voi, anzi! Non tutti si lasciano "esaltare" dai canti..non tutti vedono con terrore la figura dei catechisti e sono marionette nelle loro mani...non tutti si sentono frustrati...è questo che non riuscite a capire...se come avete vissuto voi il Cammino lo avessero vissuto tutti quanti, non sarebbe la realtà che è oggi...chi resta nel Cammino lo fa non perchè succube ma perchè riesce a viverlo con libertà (a differenza di come probabilmente l'avete vissuto voi)

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  174. svRiflessione del cardinale Francis Arinze

    Nella liturgia si celebra
    la meraviglia della misericordia di Dio



    La Sacra Liturgia celebra la Divina Misericordia: questo il tema al centro della riflessione proposta all'ultimo Congresso Mondiale sulla Divina Misericordia dal cardinale Francis Arinze. Di seguito ne pubblichiamo ampi stralci.



    di Francis Arinze
    Cardinale, Prefetto della Congregazione
    per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti


    Il mistero profondo e confortante della misericordia di Dio permea il culto pubblico della Chiesa. La liturgia celebra, pagina dopo pagina, le meraviglie dell'amore divino che si rivela in particolare come misericordia. Si può perfino affermare che la storia della salvezza è la storia della manifestazione della misericordia amorevole di Dio. (...) Dopo il peccato originale, quando l'uomo disobbedì a Dio e perse la sua amicizia, Dio non lo abban donò al potere della morte. Ancora una volta gli offrì un'alleanza e attraverso i profeti gli insegnò a sperare nella salvezza (cfr Missale Romano: Preghiera Eucaristica iv). (...) Dio ha così tanto amato il mondo da dare, nella pienezza dei tempi, "il suo Figlio unigenito, perché chiunque crede in lui abbia la vita eterna" (Giovanni 3, 16). "Dio ricco di misericordia", dice san Paolo agli Efesini "per il grande amore con il quale ci ha amati, da morti che eravamo per i nostri peccati, ci ha fatti rivivere in Cristo" (Efesini 2, 4-5).
    Il Servo di Dio, Papa Giovanni Paolo ii, è stato un grande apostolo della misericordia divina. Nel 1980, all'inizio del suo pontificato, ha donato alla Chiesa e al mondo l'Enciclica Dives in Misericordia. Ha beatificato e canonizzato santa Faustina Kowalska, l'anima scelta da Cristo per diffondere la devozione al suo grande mistero. Durante il Grande Giubileo del 2000 Papa Giovanni Paolo ii ha creato una nuova parrocchia a Roma dal suggestivo titolo di Dio Padre Misericordioso, per riassumere in poche parole il significato di quello straordinario evento spirituale. Riferendosi a Papa Giovanni Paolo ii, il 15 aprile 2007, domenica della Misericordia, Papa Benedetto xvi ha affermato felicemente: "Nella parola "misericordia" egli trovava riassunto e nuovamente interpretato per il nostro tempo l'intero mistero della Redenzione" (Omelia del 15 aprile 2007, L'Osservatore Romano, 17-18 aprile 2007, p. 10).



    La liturgia tramite della misericordia divina


    È in particolare mediante la sacra liturgia che veniamo in contatto con la misericordia divina. Gesù Cristo, manifestazione dell'amore salvifico e misericordioso di Dio per tutta l'umanità, unico e solo mediatore fra Dio e l'uomo (cfr 1 Timoteo 2, 5), ha compiuto l'opera della nostra redenzione. Ha reso perfetta gloria a Dio. Ha istituito la sua Chiesa e le ha affidato la predicazione del suo Vangelo e la celebrazione dei suoi misteri salvifici. Gesù è sempre presente nella Chiesa, in particolare nelle sue celebrazioni liturgiche. È presente nell'assemblea liturgica orante. È presente nella parola di Dio proclamata nella liturgia. È presente nei sacramenti per mezzo della sua forza. È presente nel sacrificio della Messa non solo nella persona del celebrante, ma soprattutto nelle specie eucaristiche. Nella sacra liturgia, quindi, il culto pubblico viene esercitato dal corpo mistico di Cristo, cioè dal Capo e dalle sue membra (cfr Sacrosanctum Concilium, n. 7).
    La liturgia è il canale principale attraverso il quale riceviamo la misericordia e la grazia di Dio. "Dalla liturgia, dunque, e particolarmente dalla eucaristia, deriva in noi, come da sorgente, la grazia, e si ottiene con la massima efficacia quella santificazione degli uomini e quella glorificazione di Dio, alla quale tendono, come a loro fine, tutte le altre attività della Chiesa" (Sacrosanctum Concilium, n. 10). È nella liturgia che Dio ci nutre con la sua Parola, il suo perdono, la sua misericordia e la sua vita.
    Nella sacra liturgia, ogni momento è sacro. Ogni momento appartiene a Dio, ma la settimana in cui la Chiesa celebra l'evento centrale della nostra redenzione è sacra in modo particolare. La chiamiamo Settimana Santa. È la settimana in cui la Chiesa celebra il mistero pasquale della passione di Cristo, la sua morte, la sua resurrezione dai morti e la sua gloriosa ascensione, laddove "morendo, ha sconfitto la nostra morte e, risuscitando, ha ripristinato la nostra vita" (cfr Messale Romano, Praefatio pasquale i).
    È il culmine della manifestazione dell'amore e della misericordia di Dio. "Dal costato di Cristo dormiente sulla croce è scaturito il mirabile sacramento di tutta la Chiesa" (Sacrosanctum Concilium, n. 5). La nuova alleanza è suggellata nel Sangue di Cristo.
    Nel Battesimo siamo inseriti nel mistero della misericordia di Dio. Lo celebriamo nei Sacramenti, in particolare nella Santa Eucaristia. Celebriamo e lodiamo la misericordia amorevole di Dio nella Liturgia delle Ore o preghiere della Chiesa per le varie ore del giorno.
    Ciò spiega perché il crocefisso occupa un posto centrale nelle chiese, sugli altari e in altri luoghi di culto pubblico della Chiesa. Dalla Croce del Signore scaturiscono i Sacramenti del mistero pasquale (cfr Catechismo della Chiesa cattolica, n. 1182). Gesù che soffre e muore sulla Croce è una manifestazione visibile e potente della misericordia amorevole di Dio per tutta l'umanità. Dio "non ha risparmiato il proprio figlio, ma lo ha dato per tutti noi" (Romani 8, 32).



    La misericordia divina e i sacramenti


    Sebbene in queste riflessioni si siano menzionati i sette sacramenti quali doni della misericordia di Dio, è ora necessario esaminare ognuno di essi. Sono sacramenti di redenzione (cfr Messale Romano: Messa Votiva della Divina Misericordia, Offertorio). Sono le maggiori correnti attraverso le quali sono giunte a noi le grazie che il nostro Redentore ha procurato per noi. Sono sacramenti di fede perché non solo la presuppongono, ma con parole e oggetti la nutrono, la irrobustiscono e la esprimono (cfr Sacrosanctum Concilium, n. 59; Catechismo della Chiesa Cattolica, 1123).
    Il Battesimo immerge le persone nel mistero pasquale di Cristo: esse muoiono con Cristo, vengono sepolte con lui e risorgono con lui. Ricevono lo spirito di adozione di figli di Dio per mezzo del quale gridano Abbà, Padre. Vengono anche incorporate nella Chiesa come suoi membri e acquisiscono la capacità di partecipare al culto cristiano. San Pietro parla loro della dignità che possiedono e della misericordia che Dio ha mostrato loro: "Voi siete la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popolo che Dio si è acquistato perché proclami le opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce" (1 Pietro 2, 9).
    Nella Confermazione i cristiani ricevono lo Spirito Santo come pienezza del Battesimo e perfezionamento della loro grazia battesimale. Divengono più perfettamente legati alla Chiesa e vengono arricchiti dalla forza speciale dello Spirito Santo. Come autentici testimoni di Cristo, "sono più strettamente obbligati a diffondere e a difendere la fede con la parola e con l'opera" (Lumen gentium, n. 11; Catechismo della Chiesa Cattolica, 1285).
    Il sacrificio eucaristico, fonte e apice di tutta la vita cristiana, è l'offerta di Cristo, Corpo e Anima, a Dio Padre nell'adorazione, nel rendimento di grazie, nell'espiazione e nella supplica per la misericordia e la grazia. "Questo è il mio sangue dell'alleanza" afferma Gesù "versato per molti, in remissione dei peccati" (Matteo 26, 28). Il fatto che Gesù ci nutre con il proprio corpo e resta con noi nel tabernacolo è segno del suo amore e della sua misericordia.
    Il Sacramento della Penitenza ci offre il perdono e la misericordia di Dio per le offese fatte a lui. Al contempo, i peccatori si riconciliano con la Chiesa, alla quale hanno inflitto una ferita con il peccato e che coopera alla loro conversione con la carità, con l'esempio e con la preghiera (Lumen gentium, n. 11). Gesù ha già affermato: "Non sono venuto per chiamare i giusti, ma i peccatori" (Marco 2, 17; cfr 1 Timoteo 1, 15). "Ci sarà più gioia in cielo per un peccatore convertito" (Luca 15, 7). Gesù ha scioccato le autorità religiose di Israele identificando il proprio atteggiamento misericordioso verso i peccatori con l'atteggiamento di Dio verso di loro (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica n. 589). La Parabola del Figliol Prodigo, meglio detta del Padre Misericordioso, mostra il processo di conversione e di pentimento e la profondità della misericordia e dell'amore di Dio (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1439). Di certo, il Sacramento della Penitenza richiede conversione e pentimento come prerequisiti per la misericordia di Dio: "Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa" (1 Giovanni 1, 8-9).
    Nel sacramento dell'Unzione degli Infermi, la Chiesa raccomanda i malati al Signore sofferente e glorificante e li esorta a unirsi alla passione e alla morte di Cristo. I fedeli consacrati dal sacramento dei Santi Ordini vengono nominati ad amministrare l'amore e la misericordia divini al popolo di Dio con le parole e con le azioni.
    Gli sposi cristiani, con il sacramento del Matrimonio, ricevono la grazia di aiutarsi a conseguire la santità e a educare i propri figli nel timore reverenziale di Dio.
    Quindi ognuno dei sette sacramenti è, a suo modo, uno strumento potente nell'opera della salvezza, nell'amore e nella misericordia di Dio e nella chiamata a essere perfetti come è perfetto il nostro Padre celeste (cfr Matteo 5, 48). Che la Beatissima Vergine Maria, Madre di Misericordia, ottenga per noi la grazia di celebrare, amare e vivere le ricchezze della Divina Misericordia così come è espressa nel culto pubblico della Chiesa.

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  175. responsabile, come sta andando il secondo passaggio?

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  176. ho sempre più la sensazione che voi abbiate vissuto male il Cammino in quanto soggetti particolarmente "sensibili" - senza alcuna sfaccettatura ironica o lodevole... - e per questo abbiate vissuto estremamente influenzati dal Cammino e da tutto quello che vi ruota attorno (i canti, la figura dei catechisti eccetera..)



    quoto in pieno questo commento con l'aggiunta che i nostri amici gestori (penso)avrebbero voluto rivestire, all'interno delle loro comunità, posti di comando. Non riuscendovi hanno lasciato. Tutti coloro che hanno lasciato la mia comunità volevano essere catechisti o lettori o responsabili.
    Dei nostri amici questo l'ho sempre pensato ma mai espresso per la reazione che questi miei pensieri avrebbero generato (e genereranno)

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  177. AGGIORNAMENTI DA ROMA


    In seguito alle anticipazioni sull'approvazione dello statuto neocat completo, Mister Arinz in mattinata,in preda a una fortissima crisi di identità, si è messo a ballare sulla Sacra Piazza,imitando malamente il paso doble delle sorelle camminanti di Dona Carmenita.

    In questo momento si trova in infermeria sotto sedativi.

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  178. In relazione alla sopraffina anlisi scientifico-psicologica avanzata testè su un blog da un catequista neocat...

    "i nostri amici gestori (penso)avrebbero voluto rivestire, all'interno delle loro comunità, posti di comando. Non riuscendovi hanno lasciato. Tutti coloro che hanno lasciato la mia comunità volevano essere catechisti o lettori o responsabili.
    Dei nostri amici questo l'ho sempre pensato ma mai espresso per la reazione che questi miei pensieri avrebbero generato (e genereranno)..."

    i gestori del blog e le centinaia di miglia di fuorusciti dal Cammino Neocat(tutti mancati catequisti) mi incaricano di rispondere....


    PUSSA VIA!!!!

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  179. i gestori del blog e le centinaia di miglia di fuorusciti dal Cammino Neocat(tutti mancati catequisti) mi incaricano di rispondere....


    PUSSA VIA!!!!


    Io da quì "pussererei" via molto volentieri, però, quando ho tempo, mi diverto a stare un po' con voi per rompervi i cosiddetti.....e per farvi uscire il peggio di voi (oldiron69 per esempio)

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  180. poi tutto quello che ho detto è una mia impressione personale che, al contrario di quelle vostre, non assurgo a verità assoluta.

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  181. katartiko ha detto...

    "quoto in pieno questo commento con l'aggiunta che i nostri amici gestori (penso)avrebbero voluto rivestire, all'interno delle loro comunità, posti di comando. Non riuscendovi hanno lasciato. Tutti coloro che hanno lasciato la mia comunità volevano essere catechisti o lettori o responsabili."

    Ora, non so se questo sia vero o meno, ma l'impressione è la stessa che ho avuto anch'io...soprattutto leggendo frasi come "nel cammino si vive frustrati aspettando di diventare un giorno catechisti per sfogare sugli altri le proprie frustrazioni"....mah...non ho mai conosciuto nessuno che vivesse il Cammino in questo modo...da qui le impressioni che ho descritto più su...poi magari potranno anche essere sbagliate...

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  182. i canti non inducono euforia,ma ci invitano alla preghiera sentita,come già detto ieri che il canto è pregare due volte ,e farlo con gioia non è esaltazione,ma rendimento di Grazie a questo Dio che nella nostra vita fa meraviglie

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  183. Mic, è evidente che tu, quando stavi in comunità, non provavi quella gioia e ti sembravano canti "emotivi", fatti per esaltare.

    chi ti dice che è solo quello che provavo io, dato che la stessa cosa che ho detto la sostengono in molti?

    Perché andate sempre dall'universale al particolare e volete ricondurre ad un piano soggettivo quella che è la realtà oggettiva dell'esaltazione indotta dai canti?
    Ti sei chiesto la differenza tra 'gioia' ed 'euforia'?

    Rifletti bene su questa considerazione:

    posso trovarmi in un momento della mia vita in cui il dolore è talmente cocente che non ho tanto bisogno di 'esorcizzarlo' né di trasformarlo per forza in 'allegria' perché sono in comunità.

    Può capitare che io mi senta in colpa se l'esaltazione e la chiamiamola 'gioia collettiva' non mi coinvolge, mentre invece la mia sanità mentale insieme alle più elementari leggi psicologiche mi dicono che è più 'sano' e 'sanante' e 'cosa buona e giusta' 'sentire' quel dolore cocente che ho dentro, al quale dò un senso perché lo offro e non sono obbligato a trasformarlo in gioia a comando,

    perché la gioia mi arriva nel momento che ho elaborato e 'digerito' e 'assimilato' e ho dato il senso giusto al mio dolore!!!

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  184. posso trovarmi in un momento della mia vita in cui il dolore è talmente cocente che non ho tanto bisogno di 'esorcizzarlo' né di trasformarlo per forza in 'allegria' perché sono in comunità.

    vedi il dolore non si trasforma,ma
    la celebrazione con la preghiera cantata, con la liturgia della parola ti fa sentire che nel dolore non sei solo,ma non perchè sei in mezzo a dei fratelli,i quali,magari ,non consideri,perchè ripiegato sulla tua sofferenza, ma si con Cristo ti senti più vicino a lui che cura ogni sofferenza, parlo per esperienza personale vissuta sai bene non molto tempo fà

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  185. E perché non riesci a fare l'ipotesi che io non avessi bisogno della comunità per provare la 'gioia' che dici che non sentivo?

    Nella comunità sentivo il disagio delle cose 'indotte', delle forzature, delle interpretazioni strumentali della Scrittura, degli insegnamenti che stridevano con la mia formazione non mi interessava vivere alcun 'ruolo' ho letto in qualche post sotto (altre ipotesi di comodo per giustificare le nostre critiche) anche perché la mia vita mi appagava e mi appaga al di là dei ruoli e senza 'attaccamenti' (verificato), dato che è l'ipotesi più avvia che potrebbero fare i catechisti

    Se io non provavo gioia, non era per l'incapacità di provarla, ma perché ero nel posto sbagliato!

    Viceversa ho provato l'esaltazione e l'euforia, perché è facile lasciarsi trascinare, ma mi sono accorto che mi portava fuori di me e questo non mi portava da nessuna parte dove volessi andare io, ma piuttosto dove e come volevano portarmi gli altri.
    Credimi, non è soggettivismo ad oltranza, egoismo, o tutte le baggianate del genere che catechisti più accreditati potrebbero tirar fuori, è sana percezione della propria realtà e del Progetto del Signore per sé stessi.
    Ma per avere una 'sana' percezione della propria realtà, non fa molto bene vivere in un 'ambiente' che distrugge la tua personalità, castra i tuoi sogni più belli, ti martella, ti costringe, ti massifica, ti coarta in tutto e per tutto, ti fa entrare 'in simbiosi' col gruppo e ti fa perdere la tua individualità, preziosa agli occhi di Dio.

    Chiediti in natura cosa accade agli organismi che vivono in 'simbiosi'.
    Io la vedo così: ognuno 'preleva' dall'altro quello di cui ha bisogno, ma nessuno ha una Vita vera e sacrosantamente SUA, non in senso egoistico, ma in senso sano, umano, cristiano

    Possibile (dico io, ma vale per chiunque persona) che debba esssere per forza sbagliato io e non il cammino?

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  186. non consideri,perchè ripiegato sulla tua sofferenza, ma

    signora saputa che ha una risposta a comando per tutto senza capire quello che legge.
    DA DOVE HA DEDOTTO CHE PARLASSI DI UN DOLORE RIPIEGATO SU SE STESSO?
    si studi le più elementari norme di psicologia e anche di spiritualità, poi forse posssiamo riparlarne

    La comunità non può essere la 'panacea' di tutti i mali, perché nella vita, se esiste o viene creduta tale una cosa del genere, non è una cosa vera!

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  187. La comunità non può essere la 'panacea' di tutti i mali, perché nella vita, se esiste o viene creduta tale una cosa del genere, non è una cosa vera!

    31 maggio, 2008 12:11

    infatti ,la comunità,no,ma Dio e Cristo si,i in comunità si gusta Parola di Dio si prende il cibo di vita eternae del corpo e sangue di Cristo,che leniscono anche i drammi più scuri

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  188. i canti non inducono euforia,ma ci invitano alla preghiera sentita,come già detto ieri che il canto è pregare due volte ,e farlo con gioia non è esaltazione,ma rendimento di Grazie a questo Dio che nella nostra vita fa meraviglie

    questo è il solito slogan...
    Crede di parlare con una persona che non ha mai cantato con tutta se stessa, mettendo nel canto e in quello che significava tutto il suo corpo tutta la sua anima tutta la sua mente e tutte le sue forze?

    Questo succede anche fuori dal Cammino e non solo con i canti di Kiko, lo sa?
    Se non lo sa, prenda almeno in cosiderazione che possa succedere!

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  189. vita eternae del corpo e sangue di Cristo,che leniscono anche i drammi più scuri

    grazie al cavolo...
    mi spiace della intemperanza dato l'argomento di cui stiamo parlando, ma il Signore mi perdonerà perché davvero questa tipa supera ogni limite!

    ma perché quello che dice DEVE succedere solo in comunità?
    Mi deve dire ilperché

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  190. nooo! ci ho ripensato, è meglio che non me lo dice ;)

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  191. mic ha detto...

    "Possibile (dico io, ma vale per chiunque persona) che debba esssere per forza sbagliato io e non il cammino?"


    Fai attenzione: io non ho MAI detto che sei tu ad essere sbagliato!! Viceversa, tu stai dicendo che la comunità è sbagliata. Io ti sto facendo la seguente riflessione: potrebbe essere che non sia sbagliata la comunità ma che tu l'abbia vissuta "male". Questo non vuol dire che tu sia sbagliato, ma che la comunità non faccia per te, semplicemente.
    Che tu - e tutti i frequentatori di questo blog - abbiate avvertito una forzatura, una esaltazione e tutto il resto...tutte cose che di certo non aiutano l'uomo...io non lo metto in dubbio...ma non potrebbe essere che sia un VOSTRO sentire, diverso magari da tutti i fratelli che vivono il Cammino serenamente? Io non avverto alcuna influenza di questo tipo, non sento alcuna forzatura, alcuna "esaltazione indotta" e l'ho già spiegato abbondantemente. Potrebbe essere dovuto ad una differente "sensibilità"? O escludi questa possibilità a priori?

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  192. Non prende in considerazione NIENTE delle riflessioni che faccio, si ATTACCA solo alle virgole che le sono strumentali per il SUO solito discorso!

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  193. Viceversa, tu stai dicendo che la comunità è sbagliata. Io ti sto facendo la seguente riflessione: potrebbe essere che non sia sbagliata la comunità ma che tu l'abbia vissuta "male".

    ti prego di rileggere con attenzione (e cerca di metterci un po di obiettività) quello che ho detto, coniugalo con le altre denunce rivolte al Cammino di cui la comunità è una espressione.

    Solo successivamente, forse, - portandomi argomenti di ragione su quello che ho detto io e non il fatto di quanto il cammino è bello e ti fa bene -, potrai sostenere che sono io che l'ho 'vissuta male'

    A parte che sono in tanti a pensarla come me, ti pregherei di non sottovalutare le considerazioni di ordine psicologico e spirituale che ho fatto nell'esempio del dolore, perché non credo siano assolutamente né banali né sbagliate

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  194. Ciao, mamma mia che avete combinato da ieri...quante ne avete dette...mi deverto un mondo!!!
    Spero che in realtà non siate così intossicati anche durante la giornate come lo siete quando scrivete contro il CN!!!
    Buongiorno a tutti...da poco ho finito di preparare l'eucarestia per stasera col cantore incaricato e col presbitero; ho partecipato perchè suono da poco e devo imparare...di eslatante non ci vedo niente nei canti!!! Sono parola del Signore in musica!!! Poi in parrocchia da me la chitarra durante la messa non l'hanno introdotta i NC, ma i FRANCESCANI e da 20 anni!!!

    Io vado a pranzare....ciao!!!

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