giovedì 6 novembre 2008

Benedetto XVI: vocazione "Liturgo"


Una sintesi da un articolo di Avvenire di ieri
:

Nella prefazione dell’edizione tedesca della sua "Opera Omnia"– che dovrebbe essere pubblicata tra pochi mesi in italiano – papa Benedetto XVI spiega perché ha scelto di pubblicare per primo il volume con gli scritti sulla liturgia. «La liturgia della Chiesa è stata per me, fin dalla mia infanzia, l’attività centrale della mia vita – scrive Benedetto XVI – ed è diventata… anche il centro del mio lavoro teologico». E ancora: «Non mi interessavano i problemi specifici della scienza liturgica, ma sempre l’ancoraggio della liturgia nell’atto fondamentale della nostra fede e quindi anche il suo posto nella nostra intera esistenza umana».

E' partita da queste citazioni la riflessione della presentazione del volume Omelie: "L’anno liturgico narrato da Joseph Ratzinger, papa" (Scheiwiller), cui ha partecipato anche Sandro Magister, curatore del volume. Il Papa è perfettamente consapevole della diffusa difficoltà, oggi, di pensare e organizzare un’omelia. E nel discorso fatto a braccio durante il Sinodo dei Vescovi il 14 ottobre scorso ha attribuito questa difficoltà alla mancanza, nell’esegesi attuale, di un’ermeneutica della fede, ormai sostituita da un’ermeneutica filosofica profana. Infatti: «dove l’esegesi non è teologia, la Scrittura non può essere l’anima della teologia e, viceversa, dove la teologia non è essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha più fondamento». Perciò «per la vita e la missione della Chiesa e per il futuro della fede, è assolutamente necessario superare il dualismo tra esegesi e teologia». Joseph Ratzinger-Benedetto XVI lo fa perché è «uno straordinario omileta e uno straordinario catechista che, con la semplicità e la sostanza della sua parola, spezza in modo comprensibile a tutti il pane della Parola di Dio e del Mistero della nostra salvezza». Una capacità, questa, che discende dal «carattere essenzialmente biblico, patristico, liturgico e storico della sua teologia» e della sua formazione, che probabilmente ne ha affinato la capacità trovare il legame tra la storia e l’oggi, tra la Parola di Dio e le parole degli uomini. Insomma, «in realtà Joseph Ratzinger elabora e fa vivere il grande patrimonio della fede biblica ed ecclesiale in un interscambio fecondo con le grandi problematiche del tempo che stiamo vivendo, di cui coglie in profondità il senso, le origini e i dinamismi ». Le sue parole, nei momenti di maggiore inquietudine, aiutano a trovare le risposte giuste. Infatti «hanno la forza di raggiungere da una parte le vette della ragione dei presenti». e della fede, e dall’altra gli abissi del nostro cuore». C’è inoltre un sentiero che attraversa tutti questi testi, ed è «la concezione della vita e della fede come dimensioni relazionali, comunicative.

Nell'omelia del 18 maggio, festa della Trinità, Benedetto XVI ha spiegato che il Dio dell’Amore non è una monade chiusa in sé, ma una vita che vuole comunicarsi, donarsi, stabilendo legami saldi e duraturi. E se Dio è essere in relazione, anche l’uomo lo è, in ogni dimensione della propria vita, compresa quella pubblica e politica». È dunque la fede in Dio la risposta all’individualismo imperante. «Le ideologie della felicità e della libertà del secolo scorso hanno romanzato il passato o idealizzato il futuro. Ma è il presente l’occasione per stare bene, è la discesa nel presente e in noi stessi che ci fa incontrare Cristo, facendoci uscire dal cerchio dei bisogni e dei desideri individuali».

Sandro Magister è convinto che, senza leggere le omelie, è molto difficile capire l’insegnamento di questo Papa. «Anzitutto le omelie sono quanto di più genuino esce dalla mente di Papa Benedetto, le scrive quasi integralmente di suo pugno, talvolta le improvvisa. Ma soprattutto imprime in esse quel tratto inconfondibile che distingue le omelie da ogni altro momento del suo magistero: il loro essere parte di un’azione liturgica; anzi, esse stesse liturgia». Di se stesso, questo Papa ha detto di avere la vocazione a «servire come liturgo di Gesù Cristo per le genti». Un’affermazione in cui si ritrova quella che Magister definisce una certezza incrollabile per questo Papa : «Quando celebra la Messa sa che lì c’è tutto l’agire di Dio, intrecciato con i destini ultimi dell’uomo e del mondo».

22 commenti:

  1. ...alla mancanza, nell’esegesi attuale, di un’ermeneutica della fede, ormai sostituita da un’ermeneutica filosofica profana. Infatti: «dove l’esegesi non è teologia, la Scrittura non può essere l’anima della teologia e, viceversa, dove la teologia non è essenzialmente interpretazione della Scrittura nella Chiesa, questa teologia non ha più fondamento».

    questa aeffermazione del Papa riguarda purtroppo buona parte dell'esegesi attuale, ma trova il suo culmine nell'ambito del Cammino NC, dove è bandita ogni interpretazione della scrittura nella Chiesa e si ricorre ad una interpretazione letterale e, spesso, soprattutto in momenti salienti della esperienza mediata in quel contesto, addirittura strumentale ai risultati perseguiti...

    RispondiElimina
  2. Anticipo un esempio calzante, che formerà oggetto di un esame più accurato e specifico nel prossimo thread:

    Marco 10,29-30
    "Gesù gli rispose: «In verità vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi a causa mia e a causa del vangelo, che non riceva già al presente cento volte tanto in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna."

    Provo a contribuire alla chiusura del post di Caterina...
    La croce si vede nella precisazione, che a molti sfugge: "insieme a persecuzioni".
    Il valore che Cristo da alla conversione è 100 volte superiore al valore che noi diamo agli affetti e ai beni. Se si passa per la Croce, se si segue Cristo, se ci si converte davvero, il valore dei nostri affetti e dei nostri beni sarà già in questa terra 100 volte superiore... Cristo non mente, ma se lo si segue non ascoltando l'avviso sulle persecuzioni, la Croce, allora si rimane delusi.
    La pace
    Gianluca


    Due piccole notazioni:

    1. La croce riduttivamente riferita solo alle persecuzioni
    2. Il 'centuplo' riferito esclusivamente agli affetti e ai beni materiali

    RispondiElimina
  3. "Allora Pietro gli si avvicinò e gli disse: "Signore, quante volte dovrò perdonare al mio fratello, se pecca contro di me? Fino a sette volte?". E Gesù gli rispose: "Non ti dico fino a sette, ma fino a settanta volte sette."

    Quando avevo otto anni, mi capitò di ascoltare questo brano a catechismo. Ci rimurginai su e, tornato a casa, presi penna e carta e feci la mia prima moltiplicazione teologica.
    Come risultato, veniva 490, quindi avrei avuto in tutta la vita, ben 490 occasioni di perdono, a meno che non ne avessi già mangiata qualcuna.

    Solo molti anni dopo, qualcuno mi insegnò che c'era una figura detta "iperbole" che serviva per indicare una sorta di infinito-illimitato.

    A otto anni, insomma, attribuii a Gesù una esegesi ingenuamente storica, a trenta una più prettamente teologica.

    Credo sia quello che il Papa intenda (settanta volte sette più profondamente del mio esempio), come il giusto modo per inserire la chiave in toppe ermeneutiche come "centuplo", "croce", "beni", "vegliare" e via dicendo.

    Qualcuno è convinto di possedere la chiave giusta per aprire "teologicamnte" le infinite "porte" della Scrittura: in realtà usa solo il piede di porco.
    Certe volte, basta solo bussare per accorgersi che una delle tante porte del Vangelo è solo socchiusa...

    Chisolm

    RispondiElimina
  4. Qualcuno è convinto di possedere la chiave giusta per aprire "teologicamnte" le infinite "porte" della Scrittura: in realtà usa solo il piede di porco.
    Certe volte, basta solo bussare per accorgersi che una delle tante porte del Vangelo è solo socchiusa...


    premesso che quello che adombri è un rischio che riguarda tutti ed è bene quindi continuare a 'bussare' immergendosi nelle interpretazioni autentiche della Chiesa...

    se restano chiuse o socchiuse le "porte" della Scrittura, e si vive una liturgia che esalta la Risurrezione a scapito della Passione e Morte del Signore, cosa può succedere alle "porte" del cuore?

    E' possibile vengano aperte altre "porte" su un mondo spirituale diverso, sincretistico, giudaizzante, comunque 'diverso'...

    RispondiElimina
  5. Oltre ad un'esegesi banalizzante, nelle parole di Gianluca io ci vedo il metodo nc, comprensivo di manipolazione mentale:
    una serie di se.... se.... fai così, se segui Cristo...
    questi se, quasi delle ipotesi matematiche, implicano, per ogni nc, il fatto che qualcuno valuterà sul piano materiale, perchè è l'unico possibile da valutare, come i 'se..' si sono realizzati. i frutti della conversione devono essere visibili e valutabili dai catechisti e SOPRATTUTTO dai fratelli.

    Però si sa già che qualcuno si sottrarrà a un rapporto con il divino del tipo dare-avere, e si trova la giustificazione per chi se ne andrà: non ha saputo accettare croci e persecuzioni.
    E contemporaneamente si gratifica chi ha resistito alle persecuzioni ( che, contrariamente a quello che si pensa, molto spesso provengono dall'interno della comunità e dai catechisti stessi, da persone che vivendo in un ambiente così asfittico finiscono per farsi del male uno con l'altro).

    RispondiElimina
  6. «Quando celebra la Messa sa che lì c’è tutto l’agire di Dio, intrecciato con i destini ultimi dell’uomo e del mondo».

    c'è TUTTA la Storia della Salvezza: dalla Creazione passando poi per dall'Incarnazione Passione Morte Risurrezione Ascensione del Signore al Cielo (dove ha ricondotto l'umanità Redenta e prepara a noi un 'posto') ri-percorsa, ri-attualizzata e ri-vissuta per continuare a perpetuarla nella vita

    E solo nella Fedeltà alla Tradizione questo agire di Dio dispiega tutta la sua efficacia e solo in questa Tradizione c'è la missione della Chiesa, dalla quale derivano tutte le altre sue azioni e relazioni, che è quella di rendere il "culto autentico" a Dio...

    il resto è scimmiottatura, banalizzazione, desacralizzazione e, Dio non voglia, anche profanazione...

    RispondiElimina
  7. che, contrariamente a quello che si pensa, molto spesso provengono dall'interno della comunità e dai catechisti stessi, da persone che vivendo in un ambiente così asfittico finiscono per farsi del male uno con l'altro

    Michela con la sua chiara, consapevole analisi, dal piano teorico ci riporta immediatamente a quello pragmatico ed alle sue immediate conseguenze

    RispondiElimina
  8. Caro Mic,
    purtroppo questa è sempre stata la mia caratteristica, di essere sempre terribilmente e banalmente terra-terra.
    spero così che anche chi non ha studiato tanto possa non sentirsi in soggezione e scrivere pensando ,se scrive lei, posso dire anch'io qualcosa... :)

    RispondiElimina
  9. Sapete cosa penso? Potrà sembrare OT ma non credo...

    Occorre UNIFICARE le "parti" Liturgia. O meglio: proseguire su questa direzione, forse troppo frettolosamente "ripensata" nel post-concilio e NON PER VOLONTA' DEL CONCILIO. E' una riflessione che faccio sulla scorta di ALTRE più autorevoli delle Mie. Fatte anche dallo Stesso Pontefice.

    Nei Libri Liturgici non rinnovati, e specialmente nel messale, si notava un fatto abbastanza sconosciuto oggi: LA PAROLA DI DIO E IL SACRIFICIO EUCARISTICO ERANO PARTE DELL'UNICO MESSALE!

    Quello che oggi si chiama "lezionario" era PARTE INTEGRANTE DEL MESSALE!

    Solo una questione di "spazi"? A mio avviso questo aveva un chiaro significato teologico. La Parola era strattamente connessa al Culto Eucaristico! "Propedeutica" e Legata. Era parte della LATRIA all'Unico Dio Trino.

    E la stretta connessione si nota CHIARAMENTE nella Santa Messa VOM.

    Oggi è stato necessario ribadire continuamente che la "Parola" e l'Eucaristia sono "parti" dell'Unica Liturgica della Messa. Forse non è più così chiaro? Secondo me sì.

    Questa sostanziale unicità, dovrebbe essere ribadita e riportata alla sua essenza. Perchè così il rischio di trasformare la Messa UNICAMENTE in una "assemblea di ascolto della Parola" si ridimensiona. Con la CHIAREZZA.

    E così si chiarisce anche il valore dell'Omelia, NEL SOLCO DEL MAGISTERO MILLENARIO. E il valore dell'Interpretazione della Sacra Scrittura, che non è SEMPLIFICABILE nel solo senso letterario o nella assolutizzazione di uno dei Sensi della Scrittura..
    Che ne dite?

    RispondiElimina
  10. spero così che anche chi non ha studiato tanto possa non sentirsi in soggezione e scrivere pensando ,se scrive lei, posso dire anch'io qualcosa... :)

    cara Michela, si 'sente' che il tuo scrivere è frutto di riflessione e di fede matura e la concretezza della testimonianza è quella che dà linfa alla nostra 'critica' (nel senso autentico del termine) e ulteriore conoscenza per un'informazione corretta che è ancora molto carente!

    Spero che le nostre riflessioni, che vogliono approfondire e charire problemi ragioni e tendenze, non scoraggino nessuno ad intervenire, perché tra gli obiettivi del blog c'è proprio quello di 'dar voce' ai perplessi, ai dubbiosi, a chi nel contesto di cui ci occupiamo vive e soffre un disagio a cui spesso non riesce a dare un nome! Ne abbiamo avute molte prove, che però l'anomala 'approvazione' in qualche modo sembra aver diradato...

    RispondiElimina
  11. Come già ho spiegato a Gianluca attraverso NON le mie opinioni, ma il Magistero e le parole del card. Caffarra: il Centuplo promesso dal Signore NON è quello relativo ai beni materiali, i beni materiali sono doni che il Signore ci da perchè possiamo SERVIRE IL PROSSIMO specialmente i poveri e i deboli....
    Il Centuplo che iniziamo ad assaporare sulla terra lo spiegò lo stesso Benedetto XVI appena eletto alla sua prima Messa da Pontefice: E' LA CONOSENZA, LA CONSOLAZIONE, LA FEDE, LA FORZA NELE TRIBOLAZIONI....ma sarà meglio, appunto aprire un altro thread più avanti ed approfondire il tema in modo netto....
    ^___^

    Ritorno allora sulle parole del thread di apertura:

    Di se stesso, questo Papa ha detto di avere la vocazione a «servire come liturgo di Gesù Cristo per le genti». Un’affermazione in cui si ritrova quella che Magister definisce una certezza incrollabile per questo Papa : «Quando celebra la Messa sa che lì c’è tutto l’agire di Dio, intrecciato con i destini ultimi dell’uomo e del mondo».

    Non sottovalutiamo questo centuplo di cui si è arricchito Benedetto XVI che da 40 anni studia, lavora e VIVE, SI NUTRE DI LITURGIA ^__^

    Non dimentichiamo che nell'Anno dedicato all'Eucarestia abbiamo avuto questi due grandi Pontefici ^___^

    Non dimentichiamo che il Signore si è scelto quale Vicario un Servo che aveva preparato da 40 anni per affrontare il problema liturgico....^___^


    Avevamo parlato, con il contributo di Chisolm... in altro thread dello SGUARDO DI FANCIULLO di questo Papa di ben 81 anni quando celebra la Messa, e di come i suoi occhia siano sempre fissi SUL CROCEFISSO che ha davanti, al centro dell'altare e di come lo guarda come se ppunto PARLASSE E VEDESSE QUALCOSA DI VERAMENTE VIVO E VERO...sembra che lo ASCOLTI...

    Mentre lo incensa HA UNO SGUARDO DI SORRISO; mentre leva l'stia e il Calice Consacrati ha uno sguardo più serio....
    in questo cambiare espressione egli ci rammenta di questo rapporto NON con dei simboli, ma con una PERSONA VIVA E VERA SULL'ALTARE....
    ^___^

    E' azzardato dire di se stessi" SONO IL LITURGA DI GESU'" come si espresse appunto san Paolo...ma Benedetto XVI può dirlo, perchè è in quel Centuplo che il Signore gli ha già elargito non per sè stesso, MA PER L'UFFICIO CHE DOVEVA ASSUMERE PER LA CHIESA...

    Vi suggerisco, se l'argomento vi affascina, di leggere sull'argomento il Dialogo della Divina Provvidenza di santa Caterina da Siena proprio sul SACERDOTE CHE CELEBRA LA MESSA...e vi accorgerete come Benedetto XVI sia in perfetta sintonia con santa Caterina non per nulla onsacrata a DOTTORE DELLA CHIESA....credo forse sia l'unica LAICA seppur consacrata, ad aver ottenuto questo titolo che è frutto del famoso centuplo che Gesù fece assaporare alla sana senese quando era in vita....^___^

    Santa Caterina infatti ANDAVA IN ESTASI duramente la Liturgia Eucaristica....mi chiedo quanti di noi riescono o riuscirebbo mai ad ASSAPORARE IL PARADISO attraverso certe liturgie sciatte di oggi....

    La Liturgia è l'anticamera del Paradiso ecco perchè il Papa la sta purificando da tutte quelle aggiunte e quegli abusi che ci impediscono di assaporare tutto questo....essi CI IMPEDISCONO DI ENTRARE NELLA COMUNIONE DEI SANTI...

    Un Kiko che senza segreti afferma che l'interpretazione della Scrittura PER LORO non necessita della TEOLOGIA...non comprende che in questo modo ha tolto ALLA MESSA, ALLA LITURGIA L'ASPETTO TEOLOGALE....riducendola esclusivamente ad una ripetizione di SIMBOLI i quali NON esprimono un ATTO CONCRETO E REALE, MA APPUNTO UN RICORDO ed un ricorso ad una promessa che verrà....
    Non si vive così "L'ADESSO MA IL VERRA'...." e questo con dei gravi danni ALLA COMPRENSIONE ESCATOLOGICA DELLA LITURGIA STESSA e della Comunione dei Santi i quali sono già L'ADESSO e non il "verrà ".....vanificando in tal senso la presenza reale di Cristo sull'Altare ridotto AD UN MIRAGGIO seppur si dice "certo che io credo che Gesù è qui", ma senza "vederlo" bensì RACCOTANDOLO...


    Purtroppo Kiko ha avuto carta bianca e terreno fertile semplicemente perchè molti vescovi e sacerdoti che per altro NON credono neppure nell'esistenza del Diavolo...LA PENSAVANO E LA PENSANO COSI'....

    il CLERO E' DIVISO!!!!
    i Vescovi stessi in materia liturgica e dottrinale SONO DIVISI....
    invece di essere COMUNITA' siamo stati spinti a creare ognuno il proprio TERRITORIO che ognuno difende con la spada e con i denti...ognuno vive CON PROPRIE LITURGIE CREATE CON LA SCUSA DI SVELARE IL MISTERO IVI CONTENUTO....


    Ecco, Benedetto XVI sta dicendo che tutto questo è sbagliato....LUI è quel "grande liturgo" spiegato da san Paolo ^___^

    Invitiamo così i Sacerdoti, i Vescovi, I LAICI di ogni gruppo inserito nella Chiesa ad ascoltare il Papa PER METTERE IN PRATICA, OSSIA APPLICARE QUELLA FORMA LITURGICA CHE CI STA TESTIMONIANDO...questo chiedeva di fare già nel 1300 santa Caterina da Siena attraverso il Dialogo della Provvidenza....

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  12. Solo una questione di "spazi"? A mio avviso questo aveva un chiaro significato teologico. La Parola era strattamente connessa al Culto Eucaristico! "Propedeutica" e Legata. Era parte della LATRIA all'Unico Dio Trino.

    Leggi le parole del Papa intrecciate con la bellissima interpretazione di Magiuster!

    ""La domenica è dunque per i cristiani, dice Ratzinger, "la vera misura del tempo, l'unità di misura della loro vita", poiché in ogni messa domenicale irrompe la nuova creazione. Lì ogni volta la Parola di Dio si fa carne.
    ...
    Nella prima parte della messa c'è l'ascolto delle sacre Scritture, e nella seconda ci sono "la liturgia eucaristica e la comunione con Cristo presente nel sacramento del suo Corpo e del suo Sangue". Le due mense, della Parola e del Pane, sono indissolubilmente connesse.

    L'omelia fa da ponte tra le due. Il modello è Gesù nella sinagoga di Cafarnao, nel capitolo quattro del vangelo di Luca. Riavvolto il rotolo delle Scritture, "gli occhi di tutti erano fissi su di lui. Allora cominciò a dire loro: Oggi si è compiuta questa Scrittura che voi avete ascoltato". Nelle sue omelie, Papa Benedetto fa la stessa cosa. Commenta le Scritture e dice che "oggi" esse si compiono nell'atto liturgico che si sta celebrando. Con il riverbero che ne consegue per la vita di tutti, poiché - ha scritto - "la celebrazione non è solo rito, non è solo un gioco liturgico, essa vuole essere logikè latrèia, trasformazione della mia esistenza in direzione del Lògos, contemporaneità interiore tra me e Cristo".

    Contempliamo e gioiamo!

    RispondiElimina
  13. ... e Caterina ha messo il dito sulla piaga!

    Continuiamo a pregare, a vivere nella Tradizione e a sperare

    RispondiElimina
  14. Caro Mic.....se molti NC avessero l'umiltà di leggersi il Dialogo della Divina Provvidenza...di santa Caterina da Siena, per il qual testo fu iscritta nell'Albo dei Dottori della Chiesa..comprenderebbero molte cose di quanto scriviamo qui seppur lo diciamo in modo imperfetto ^___^
    ...comprenderebbero che cosa è la MESSA, che cosa è la Liturgia...comprenderebbero che NON si può fare a meno della Teologia come asserisce Kiko, comprenderebbero quanto sono errate certe loro catechesi sul SACRIFCIO...

    ...ma per comprendere occorre ESSERE LIBERI, UMILI, MORTI A SE STESSI...senza alcun gruppo da difendere ^__^

    Sono i Santi che ci offono la Verità su piatti d'argento...eliminare l'argento per poter dire di essere poveri ed umili, non facilita la comprensione di questi temi di per sè già difficili...
    esiste anche la falsa umiltà....che poi nel nostro caso fa di Kiko un LITURGO SENZA AVERE LE COMPETENZE....

    faccio osservare quanto segue riportato due thread più sotto, quello dedicato alla Lettera del card. Arinze che rientra anche qui visto che parliamo di Liturgia dove Stephanos ha dato anche una risposta...^___^

    scrivevo:

    Entrando nelsito ufficiale de CN ho notato volontà malsana per screditare la Lettera del Card. Arinze....

    dunque...
    se cliccate nella pagina dei DOCUMENTI essi sono tutti vecchi....dove sta la malsanità? che l'unico Documento relativo alla Congregazione per il Culto Divino risale al 1974 dimentiando che è proprio la Lettera del Card. Arinze del 2005 che annulla quella del 1974 o comunque la ridimensiona ^___^

    E non si può dire che il sito non sia aggiornato....infatti c'è l'aggiornamento all'approvazione degli Statuti e c'è qualche riferimento a Benedetto XVI, ma della Lettera di Arinze nemmeno l'ombra, tanto meno le parole di Benedetto XVI che davano a quelle parole non solo ufficialità MA STABILITA'.... guarda il caso, manca proprio il testo delle parole d Benedetto del 6.1.2006 che appunto sottoscrivono la Lettera di Arinze....

    se quesa non è malafede cosa è?
    ^___^


    Il testo dunque del 1974 è stato superato da quello del 2005 dalla medesima Congregazione....rifiutarlo è rifiutare un altra opportunità offerta su di un piatto d'argento...

    RispondiElimina
  15. e si vive una liturgia che esalta la Risurrezione a scapito della Passione e Morte del Signore

    ;) ;)

    ma come mic? altrove, pochi thread fa hai detto ESATTAMENTE IL CONTRARIO:
    che la nostra liturgia e' troppo attenta alla Morte del Signore e ne sottovaluta la Resurrezione..
    amico , mettiti d'accordo con te stesso :))

    Sei troppo forte: pur di scovare significati "altri", diresti tutto e il contrario di tutto... :)

    con simpatia e fraternita'
    dal tuo fratello "altro"

    RispondiElimina
  16. Beh l'assoluta malafdede dei neocatecumenali è da almeno due anni e mezzo buoni che l'andiamo denuinciando e dimostrando con vari documenti alla mano:

    www.internetica.it/neocatecumenali/index.html

    RispondiElimina
  17. Cara Michela, io non sono una terra-terra, ma piuttosto un`intellettuale che ha sempre il cervello sotto tensione, da sempre ammiro e ho bisogno di persone che mi mettono a terra, simbolicamente !
    Non avendo l`esperienza del CN, apprezzo particolarmente i tuoi post che sono testimonianza sofferta di una realtà vissuta, come apprezzo tutti i post di chi ha conosciuto il Cn dall`interno.
    Sono come l`elemento necessario e indispensabile ad una riflessione che deve farsi anche su un piano più "teorico"ma che, senza testimonianze, resterebbe un`informazione "fredda" .
    E permettimi di dirti, che i tuoi post sono quelli di una persona dotata di una viva intelligenza e di una grande logica capace di analizzare con acutezza una situazione.
    Te ne siamo grati.
    È vero Mic che su questo blog è bene che ci sia un sottile equilibrio fra riflessioni, "teoria" e testimonianze, al fine di non scoraggiare una persona ad intervenire, ma sono anche certa che molti ci leggono con interesse, anche senza intervenire, perchè trovano qui risposta a domande, dubbi, perplessità.

    RispondiElimina
  18. Posto qui questo intervento, in tema con quanto stiamo dicendo, arrivato pochi minuti fa, ma automaticamente viene inserito nella vecchia pagina: "Testimonianza", sulla quale è stato postato:
    _______________
    "salve sono nuova e mi permettto di intervenire in questo blog da ex nc perchè mi preme sottolineare una cosa che ho capito proprio leggendo queste pagine. Ho 27 anni buona cultura una laurea e una famiglia di origine che mi ha dato solide basi di Fede ( padre diacono impegnato nella pastorale diocesana). Questo però non mi ha impedito di entrare e frequentare il cn a seguito del mio ragazzo (ora marito)con abbastanza convizione e credendo a quello che mi dicevano. E' questo quello che più mi tormenta: quando mi dicevano che la celebrazione nc riprendeva quella dei primi cristiani, io ci credevo, e non vedevo gli abusi liturgici che da fuori sono ben chiari, quando mi dicevano che dovevao staccarmi dall'idolo del denaro io ci credevo e ho lasciato nei famosi sacchi un ciondolino di oro bianco regalatomi da mio marito quando eravamo fidanzati. E ripensando alle varie catechesi mi sono resa conto che non ho mai capito niente di tutto quel mucchio di parole, tutti quei discorsi facevano presa solo sulla mia parte emotiva e non sulla mia intelligenza. E questo mi dà dolore e mi fa sentire un'idiota. Siamo usciti dal cammino dopo un anno molto difficile in cui abbiamo scoperto di non poter avere figli e in cui abbiamo avuto anche diversi problemi economici. e siccome il cammino invece prometteva il centuplo ( il centuplo matematico!) di quello che avevamo "offerto" mio marito lo sta ancora aspettando, siccome il cammino prometteva che seguendolo la nostra vita si sarebbe risolta mio marito si è sentito preso in giro, ma purtroppo non dal cn ma da Dio, e questo la dice lunga sul percorso di fede che abbiamo fatto là dentro!! Io ho fatto solo pochi anni e comunque avevo alle spalle una fede vera e solida che mi ha permesso di non prendere tutto come oro colato( anche se questo come già sottolineato non mi ha impedito di credere a certe cose...) ma per mio marito che ha frequentato il cn per più tempo di me (era arrivato al secondo passaggio prima di ricominciare con me) e con un padre tutt'ora dentro ciò non è stato possibile e ora si ritrova a fare i conti con un Dio che non conosce, con un Dio che a suo dire l'ha fregato. Quando invece è stata la comunità a fregarlo. Ora come faccio a fargli capire che la Fede è una cosa diversa? che Dio è Padre ? Grazie dell'attenzione e dello spazio che mi avete concesso. Elena

    RispondiElimina
  19. Dice Cris:
    ma come mic? altrove, pochi thread fa hai detto ESATTAMENTE IL CONTRARIO:
    che la nostra liturgia e' troppo attenta alla Morte del Signore e ne sottovaluta la Resurrezione..
    amico , mettiti d'accordo con te stesso :))


    scusa il termine, ma dovrei essermi rincoglionito per aver fatto un'affermazione del genere, che non sta né in cielo né in terra e a nessuno potrebbe venir in mente anche non conoscendovi...

    Ennesimo tentativo di delegittimazione per noi, basato solo su argomenti pretestuosi senza nessun contribuito sui contrenuti della discussione...

    Anche questo è un 'linguaggio' molto eloquente: dice malafede o cecità da invischiamento...

    RispondiElimina
  20. ..Riproporrei la testimonianza di Elena (che saluto con affetto fraterno) nel prossimo thread che avremmo intenzione di aprire parlando chiaramente sul tema del CENTUPLO perchè questa dottrina miete molte vittime anche fra Pentecostali specialmente sud-americani....


    qui mi concentrerei su alcune domande di Elena:


    " ..... ora si ritrova a fare i conti con un Dio che non conosce, con un Dio che a suo dire l'ha fregato. Quando invece è stata la comunità a fregarlo. Ora come faccio a fargli capire che la Fede è una cosa diversa? che Dio è Padre ? Grazie dell'attenzione e dello spazio che mi avete concesso. Elena"

    *******************


    ...intanto oserei affermare che il concetto di FREGATURA va limitato al momento in cui NON si era inconsapevoli ^___^, nel momento in cui infatti ci SVEGLIAMO e scopriamo la fregatura, è già COSA PASSATA ^___^

    In sè poi non è "la comunità" che ti frega ma colui che progetta le catechesi che devono essere impartite....generalmente la comunità o patisce CON e come te e come TE e con TE vive una certa condizione e situazione... oppure è succube....

    In alcune Parrocchie in cui il CN era stato il trionfatore per 20, magari anche30 anni....si è ritirato IN SILENZIO lasciando però anche una certa devastazione psicologica....e questo generalmente avviene anche quando si cambiano i parroci...cambi che dovrebbero avvenire più spesso in queste situazioni....

    Cosa rispondere dunque alle domande inquietanti?
    Che il Signore Gesù NON frega nessuno, anche quando vi ha permesso di vivere un certa condizione che solo dopo avete scoperto non essere buona...lo ha fatto per donarvi ben altro che magari ora, in questo momento di dolore non potete comprendere^__^

    Proviamo a rivivere gli attimi della morte di Gesù, il SABATO SANTO, il così detto giorno del SILENZIO DI DIO....
    Non c'è Messa, tutto è spoglio, Gesù è avvolto nel sudario e deposto nel Sepolcro...
    Un silenzio CUPO E TENEBROSO avvolgono il mondo intero...
    I Disepoli sono SPAVENTATI, CONFUSI, anch'essi hanno pensato più volte di essere stati FREGATI ^___^

    La Madonna NON parla....è già un miracolo se la spada che le ha trapassato il Cuore non l'abbia uccisa.....quale occhi gonfi dalle lacrime avrà avuto in quel Sabato tenebroso....Nessuno osa parlare, sono rinchiusi nel Cenacolo per paura di fare la fine di Gesù....attendono ora che qualcosa o qualcuno venga a dire loro: "NON SIETE STATI FREGATI!!" ^___^

    Certo, avete vissuto il Golgota, siete confusi, ma Gesù NON vi ha fregati!
    OGNI COSA A SUO TEMPO.....

    La fede parte da una forzatura all'anima propria; al morire a noi stessi, E' UN DONO che possiamo ricevere solo dopo aver capito che QUALCUNO più in alto di noi e al di sopra di ogni gruppo e comunità ci sta chiamando AD UN SERVIZIO....
    una fede infatti che è priva del servizio, è un fede PRIVATA che conduce poi all'esperienza dolorosa che avete vissuto e che vi lascia con domande senza risposte....

    Quindi PURIFICATE innanzi tutto la vostra Fede leggendo magari insieme qualche buon libro di spiritualità per esempio, vi suggerisco, "Storia di un anima" di santa Teresina del Bambin Gesù....^___^
    e lasciate che il tempo lenisca le vostre ferite....frequentate una NORMALE PARROCCHIA senza perdere la fiducia nel nuovo parroco....quel poco di fede che vi è rimasta può essere più efficace di chi crede di averne molta, non è mai la quantità, ma la qualità a dare frutti ^___^

    Andate alla Messa "normale....GODETE della Liturgia della Chiesa Cattolica....e cercate di RIAPPROPRIARVI DEL RAPPORTO CON DIO..DITE IL ROSARIO INSIEME meditando con semplicità i misteri della sua vita..

    questo NON risolverà i vostri problemi, ma vi aiuterà ad affrontarli con un animo più sereno...e svelerà a tuo marito la paternità di Dio e vederete la Beata Vergine Maria in una luce diversa da quella che presenta il CN esclusivamente dietro una icona....vedrete Maria "ACCANTO A VOI"....

    Per il momento Auguri di Cuore.....siamo qui! e ci troviamo ogni giorno nella Preghiera...NON SIETE SOLI

    Fraternamente CaterinaLD

    RispondiElimina
  21. Per correttezza rispondo ad un messaggio di Gianluca che mi corregge e mi dice che nel sito ufficiale del CN il discorso del 12 gennaio 2006 (e non il 6) di Benedetto XVI ci sta....
    ^___^

    Lo ringrazio per la correzione, ero convinta del 6 gennaio, non so perchè e di conseguenza non lo trovavo....^__^

    Ad ogni modo la mia selazione principale verteva nell'assenza della Lettera del Card. Arinze che essendo IL SUCCESSORE DI colui che firmò l'altro Documento del 1974, nel sito NON è stato AGGIORATO....
    ergo quel Documento è superato da questo del 2005....

    Inoltre è lampante constatare che seppur il testo di Benedetto XVI del 12 gennaio è stato inserito, fa dare all'occhio che in neretto NON è stata messo il richiamo del Papa alla Lettera di Arinze e le parole del Papa che dicono: PER AIUTRE IL CAMMINO....bensì in neretto sono state messi solo i complimenti...

    e ripeto, il tutto doveva essere postato nella pagina DOCUMENTI....fermi invece al 1974 e al 1988, manca questo del 2005...

    ^___^

    RispondiElimina
  22. Post di Montmirail, arrivato monco

    Accanto a Cristo in croce possiamo avere una vaga idea di lui. Fuori e' solo conoscenza per sentito dire.
    E allora possiamo dire cose bellissime, parole cariche di sapienza, ascoltare catechesi e catechesi, ma non incontreremo mai
    lui.
    Possiamo fare 1000 anni di cammino, frequentare milioni di gruppi ecclesiali, di preghiera, reali o virtuali, scrivere libri di
    apologetica, e tutto: finche' non "prendiamo la nostra croce e lo seguiamo" lo conosciamo SOLO X SENTITO DIRE...


    Abbracciare la croce è certo un passaggio rivelatorio
    per il cristiano, ma conoscere "solo" attraverso il dolore sembra più un merito dell'uomo che una grazia.
    Ecco i sottili meccanismi sforzo-ricompensa che si
    manifestano
    in queste circostanze. Altrove lo sforzo di impegnarsi a
    evitare il male passa in secondo piano.
    La stessa chiesa costantiniana sarebbe un pericoloso fardello.
    Ricordo di una volta in cui sentii parlare di un cardinale che
    soffriva molto e di fronte alla esaltazione salvifica del
    dolore,
    supplicava "vi prego non parlate più del dolore".
    Quale dolore potremmo sopportare senza l'aiuto divino?
    E ancora, allontanare se possibile la sofferenza è umano,
    lo chiese
    anche Nostro Signore. Certo poi va accettata la volontà divina,
    ma non può essere fatta l'equivalenza banale
    dolore-conoscenza.
    Allora cosa dovremmo concludere per una coppia felicemente sposata
    che non ha mai attraversato crisi devastanti pur nelle
    difficoltà quotidiane?
    Che è stata abbandonata da Dio? La logica di certi passaggi è molto
    delicata. Naturale che poi di fronte alla difficoltà si
    dica "A che è servito essere bravi cristiani"?

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.