sabato 15 novembre 2008

“Da laici nella storia con coraggio e creatività”

Questo il titolo con cui oggi l’Osservatore Romano dà notizia dei risultati dell 23^ plenaria del PCL.
Non per essere ripetitivi e cocciuti, ma vale la pena leggere con attenzione e meditare questo documento, perché segna, nel bene e nel male, un chiaro spartiacque tra la stagione del laicato vissuta fino a questo momento e quella che ci stanno preparando a vivere per il Terzo Millennio.
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Identità, presenza e formazione: in queste tre parole chiave sono racchiusi i compiti che con maggiore urgenza si prospettano ai cristiani all'inizio del terzo millennio. Li ha indicati il cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici, aprendo giovedì 13, a Roma, la XXIII assemblea plenaria del dicastero.
Tutta la relazione del porporato ha avuto come bussola l'esortazione apostolica Christifideles laici di cui ricorre il ventennale… E la plenaria è stata chiamata a discutere della responsabilità dei fedeli nei diversi ambiti della vita pubblica e dell'efficacia della loro presenza nella società civile: dalla politica alla promozione della vita e della famiglia, dal lavoro all'economia, dall'educazione alla formazione dei giovani.
In quest'ottica la Christifideles laici ha avuto il merito di approfondire tre questioni che nell'immediato dopo-Concilio si prospettavano come novità assolute: i cosiddetti ministeri laicali, i movimenti ecclesiali e la promozione della donna. Oltre agli aspetti positivi del generoso impegno dei laici nella vita delle comunità cristiane, infatti, in questo campo non sono mancati pericoli: la nuova stagione aggregativa ha rappresentato un grande segno di speranza, ma sono apparsi necessari criteri puntali per il discernimento dell'autenticità dei carismi sorgivi.
L'analisi del relatore si è poi spostata sui recenti mutamenti globali, che hanno portato a un contesto dominato dalla "dittatura del relativismo". "Sta guadagnando terreno - ha ammonito - la pretesa di creare un "uomo nuovo", completamente sradicato dalla tradizione giudeo-cristiana, un "nuovo ordine mondiale"". C'è anzi di più, una sorta di "nuovo anticristianesimo" che "fa passare per politicamente corretto attaccare i cristiani, e i cattolici in particolare. Chi vuole vivere e operare secondo il Vangelo di Cristo deve pagare il conto perfino nelle liberalissime democrazie occidentali". Senza tralasciare che sono una sessantina i Paesi del mondo in cui diritti umani sono violati palesemente. Il porporato ha aggiunto all'elenco le discriminazioni subite dai cristiani e il paradosso per il quale nonostante il secolarismo dilagante vanno sempre più diffondendosi fondamentalismi e fanatismi religiosi. Da qui l'esortazione: "È giunto il tempo di liberarci dai nostri falsi complessi di inferiorità nei confronti del cosiddetto mondo laico, per essere coraggiosamente discepoli di Cristo". E a quanti lamentano un calo della presenza nella società ha risposto affermando che "il vero problema non è essere minoritari, ma essere diventati volutamente marginali, irrilevanti, per mancanza di coraggio, per essere lasciati in pace, per mediocrità". Per questo anche in Chiese di antica tradizione si avverte la necessità di un nuovo "primo annuncio".
Riprendendo questa sollecitazione, il cardinale Angelo Scola - nella successiva relazione che affrontava il tema in agenda da una prospettiva teologica - ha ricordato il vivace dibattito acceso in ambito civile sul concetto di laicità, che vede la comunità cristiana impegnata su un nuovo fronte nel dialogo con il mondo contemporaneo. Il patriarca di Venezia ha evidenziato come la testimonianza dei cattolici in politica debba mettere in moto la virtuosa ricerca del "compromesso nobile", con il realismo di chi sa che non si dà convivenza civile senza sacrifici. "I laici - ha spiegato - sono chiamati a perseguire, di volta in volta, il giusto ordine della società". È un lavoro intenso quello che spetta loro nella vita personale e comunitaria e richiede - ha concluso - "un'assunzione creativa e coraggiosa del compito missionario".
Nel pomeriggio sono intervenuti il sotto-segretario del dicastero, Guzmán Carriquiry - il quale ha parlato della nuova stagione aggregativa dei fedeli, sottolineando la grande pluralità e diversità dei movimenti, i cui carismi restano però innestati nella tradizione cattolica, attraverso l'inserimento nelle Chiese locali - e l'arcivescovo di Monaco e Frisinga, monsignor Reinhard Marx, che ha auspicato un "ripensamento" della formazione del laicato, iniziando dalla catechesi per i bambini. Bisogna - ha detto - "intendere la catechesi in un modo nuovo, come una proclamazione integrale della dottrina cristiana". Attraverso una rilettura della Christifideles laici e del romanzo del 1992 Westend, dello scrittore cattolico Martin Mosebach, il presule è partito dal presupposto che l'educazione cristiana dei laici si estende tra i poli dell'iniziazione e della maturità, dunque tra catechesi e la testimonianza. Il primo polo porta dal mondo verso Cristo, il secondo da Cristo al mondo. Entrambi sono necessari, ma nessuno dei due è concepibile senza l'altro. Tuttavia, essi possiedono una cronologia: prima viene l'iniziazione catechetica al mysterion, l'evento salvifico, poi l'iniziazione a una vita ispirata dalla fede.
Il problema attuale è che si crea un vuoto tra i due momenti, tanto che alcuni autori cattolici hanno paradossalmente definito il momento della Confermazione come quello dell'"uscita solenne dalla Chiesa", in quanto la ricezione del sacramento della Cresima finisce con il costituire per molti giovani l'ultimo contatto con la comunità ecclesiale.
Per questo - ha spiegato il relatore - occorre recuperare il terreno perduto e trovare il modo di passare direttamente dalla catechesi alla testimonianza cristiana, come avviene per esempio in occasione delle Giornate mondiali della gioventù. Esse sono pensate per aiutare i giovani cristiani, non solo a essere testimoni autentici della loro fede nel corso della celebrazione dell'avvenimento, ma per insegnare loro a declinarla in ogni momento della loro vita quotidiana. Questa relazione tra catechesi e testimonianza, mostra il legame di reciprocità inscindibile tra raccoglimento e missione, tra vita spirituale e di azione, tra mistica e politica, secondo la definizione di Charles Péguy.
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Pensavo di schematizzare, per comodità di lettura, le varie proposte e le contraddizioni insite tra le stesse, specialmente tra quella del cardinale Scola e le altre nonché le assonanze sorprendenti tra la visione di Mons. Marx ( quel Reinarth Marx , arcivescovo di Frisinga,che nei giorni scorsi ha “riabilitato” la speculazione del suo omonimo Karl Marx inventore del socialismo reale, ritenendolo uno dei pochi filosofi che abbia veramente attinto ai valori evangelici per elaborare la sua speculazione) e la visione di Mons. Rylko.
Ma preferisco lasciare a chi legge l’analisi delle varie posizioni espresse.
Domando soltanto, e mi domando: alla luce delle autorevolissime proposte del Pontificio Consiglio per i Laici, quale sarà la nuova dimensione pedagogica, formativa, operativa del “nuovo laicato cattolico”? E quale ruolo in tutte queste “novità” eserciterà la fucina dei ”i movimenti” e, nella fattispecie, il Cammino Neocatecumenale, ormai ritenuto giuridicamente un" Agenzia catechetica" della Chiesa Cattolica?

21 commenti:

  1. Da semplice osservatore, ritengo assolutamente pericolosa e fuorviante nell'analisi di Mons. Rylko la seguente osservazione:
    "Sta guadagnando terreno la pretesa di creare un "uomo nuovo", completamente sradicato dalla tradizione giudeo-cristiana, un "nuovo ordine mondiale".

    Mi domando se lo "sradicamento dalla tradizione giudaico-cristiana" sia di per sè qualcosa di tanto grave da giustificare una ipotetica pretesa di un "nuovo ordine mondiale".

    E da parte di chi? Della Massoneria? Di quali altri fantasmi antisionistici?

    Mi pare che l'analisi di Mons. Rylko, pur nei vari livelli di lettura di cui può essere oggetto, è assolutamente cervellotica sia nelle premesse sia, a maggior ragione, nelle conclusioni.

    Ma ci rendiamo conto a chi è affidato il Pontificio Consiglio per i Laici? Un organismo vaticano delicatissimo, che non può essere piegato alla volontà di persone che espriono livelli di vera e propria follia nelle loro analisi della situazione attuale?

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  2. "Sta guadagnando terreno la pretesa di creare un "uomo nuovo", completamente sradicato dalla tradizione giudeo-cristiana, un "nuovo ordine mondiale".

    sul "nuovo ordine mondiale", che è una costruzione ormai già delineata e di matrice massonica, Rylko ha perfettamente ragione, ma non si rende conto - oppure non saprei - che a questo contribuisce anche la 'diluizione' dell'identità cattolica provocata dal post-concilio e dal Cammino NC che lui tanto promuove...

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  3. inoltre desta perplessità quel 'giudeo' agganciato al 'cristiana' perché è un pleonasmo che evoca echi di kikianesimo!

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  4. "I laici - ha spiegato - sono chiamati a perseguire, di volta in volta, il giusto ordine della società". È un lavoro intenso quello che spetta loro nella vita personale e comunitaria e richiede - ha concluso - "un'assunzione creativa e coraggiosa del compito missionario".

    quoto queste parole, perché che mi hanno suscitato una risonanza biblica: gli "anawìm", i "poveri" del Signore, sono coloro che confidando solo in Dio non scendono a compromessi, e sono anche coloro a cui sono dirette le Promesse (mi viene in mente particolarmente Ezechiele)

    So per esperienza che in questa società e nelle sue strutture, se vuoi essere cristiano e non scendi a compromessi ti giochi la carriera e anche altro: a me è successo e benedico il Signore.

    Poi ad ognuno è richiesta la sua di testimonianza, ma bisogna sempre fare i conti con chi detiene il potere - ora lo stiamo vedendo anche nella Chiesa, dove c'è che esercita un potere che non è 'servizio' come invece dovrebbe - e questo comporta che o scendi a compromessi o paghi il prezzo della tua coerenza... i casi in cui non accade sono rarissimi e purtroppo non fanno testo.

    Da credenti, possiamo solo pensare e accogliere che il 'prezzo' pagato o da pagare sia 'materiale da costruzione per il Regno'.
    La coerenza, senza una Grazia particolare è già difficile di per sé e lo era anche quando la società aveva nel suo seno più valori - o meglio, principi fondanti - innescati dal cristianesimo. Oggi, in piena secolarizzazione, la vedo più dura... ma sono sicuro che il Signore darà ad ognuno la Grazia e la luce per trovare il suo posto e dare la sua testimonianza.

    Quanto all'impressione che da un po' di tempo mi danno le parole dei vescovi, mi sembra che siano molto razionalisti, impegnati più a trovare delle 'vie' nuove per raggiungere le persone, quando "basterebbe" che si preoccupassero di difendere e diffondere le Verità di Fede consegnateci dal Signore attraverso gli Apostoli e di difendere e diffondere il VERO CULTO a Dio che è l'unica sorgente della retta fede e dell'etica e dei doni di pace e di giustizia che ne conseguono

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  5. Il fantasma di un incombente quanto misteriosa ricerca di un "Nuovo ordine mondiale" è purtroppo una costante nella storia dell'uomo.
    Il cardinale Rylko, forte nella fede e saldo nl suo mandato apostolico,non dovrebbe suscitare questi spauracchi e agitare questi fantasmi.
    A maggior ragione se ritiene che essi incombano sol perchè, a parer suo, si sta operando uno sradicamento dalla tradizione giudaico-cristiana!

    orse vuole giustificare o, meglio, far ritinere indispensabile, il ritorno al giudaismo o la scimmiottatura del giudaismo di cui è da 40 anni protagosnista strisciante il Cammino Neocatecumenale?

    E' un po' il messaggio dei Lubavitcher! E che se ne facdcia portatore un cardinale di Santa Romana Chiesa mi pare assolutamente grave!!!

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  6. I nuovi movimenti, “vino nuovo” per la Chiesa

    Inaugurazione dell'anno accademico della Pontificia Università della Santa Croce

    ROMA, giovedì, 13 novembre 2008 (ZENIT.org).- I nuovi movimenti rappresentano una fonte di “vino nuovo” per la Chiesa, ha affermato mercoledì 5 novembre il rev. prof. Luis Navarro nella prolusione per l'inaugurazione dell'anno accademico 2008/2009 della Pontificia Università della Santa Croce (PUSC).
    Il professore, Decano Facoltà di Diritto Canonico dell'Università, è intervenuto sul tema “I nuovi movimenti ecclesiali nel recente Magistero pontificio” alla presenza del Gran Cancelliere dell'Università e Prelato dell'Opus Dei, monsignor Javier Echavarría.

    Nel porgere i suoi saluti ai presenti, monsignor Echevarría ha ricordato che l'atteggiamento caratteristico della Santa Croce è sempre stato di "apertura alle domande essenziali su Dio, sull'uomo e sul mondo" e di "ricerca della verità in una prospettiva multidisciplinare".

    Rivolgendosi ai docenti, il Gran Cancelliere li ha quindi invitati a "saper scoprire la Parola - con la maiuscola - dietro a quello che fa, dietro alla sua ricerca, per evitare l'isolamento di una scienza chiusa in se stessa, staccata dalla Parola che vivifica, da' senso e muove a cercare le profonde motivazioni dell'armonia del creato".


    Agli studenti, in maggioranza stranieri, il Prelato ha ricordato che le diverse materie di studio non vanno considerate come ostacoli in vista della licenza o del dottorato: "sono, invece, soste ricche di contenuto nel vostro viaggio intellettuale", che vanno "incorporate al vostro bagaglio spirituale, durante il vostro percorso romano".

    Nella prolusione il prof. Navarro ha ricordato come già nel 1985 il Cardinale Joseph Ratzinger si sia riferito ai nuovi movimenti come a “una nuova generazione della Chiesa”, sottolineando che il rinnovamento era “sommessamente ma efficacemente in cammino”.

    “Si tratta di una visione profonda e profetica in un momento in cui pochi potevano pensare, in espressione coniata da Giovanni Paolo II, alla nuova Pentecoste della fine del secolo XX” visto che si parlava di un “inverno della Chiesa”, ha osservato.

    Nei decenni successivi - ha aggiunto - Ratzinger “ha seguito da vicino, ha accompagnato queste realtà e ha cercato, anche tramite la riflessione teologica, di farle comprendere e amare”.

    Il prof. Navarro ha quindi presentato il magistero di Benedetto XVI sui movimenti ecclesiali dividendo la sua esposizione in quattro parti: caratteristiche generali del Magistero papale, ruolo dello Spirito Santo nei movimenti, valore ecclesiale dei movimenti, rapporto fra Pastori e movimenti ecclesiali.

    Circa il primo punto, ha sottolineato che l'insegnamento pontificio si colloca in continuità con quello di Giovanni Paolo II e lascia intravedere che “il Papa è consapevole delle reazioni positive e negative suscitate dai movimenti, e in particolare delle difficoltà del loro inserimento nelle Chiese particolari e nelle parrocchie”.

    Il Santo Padre, infatti, “non nasconde che le nuove forme di vita cristiana sono state sempre scomode agli inizi, e che non sono facilmente capite” e cerca di analizzarle prendendo in considerazione l’esperienza personale da lui vissuta a contatto con alcune di queste nuove realtà.

    Quanto allo Spirito Santo, il suo ruolo nei movimenti “è particolarmente stretto”, ha constatato. In diverse occasioni, Benedetto XVI ha infatti indicato che i movimenti sono doni dello Spirito, quindi iniziativa non della gerarchia o dei fedeli, ma di Dio.

    Questa origine carismatica dei movimenti porta dentro di sé l’esigenza di essere al servizio dell’unico Corpo che è la Chiesa, da cui deriva il fatto che “ogni movimento ha la sua ragion d’essere nell’edificare la Chiesa, in quanto lo stesso movimento ne è parte”.

    “Se i movimenti non sono adeguatamente inseriti nella Chiesa universale e nelle Chiese particolari non servono, non edificano”, ha confessato. “I movimenti vivono per e nell’unità”.

    Allo stesso modo, però, “sono scuole di libertà”, perché “in essi si è chiamati a vivere la libertà dei figli di Dio, che comporta essere coinvolti nella stessa responsabilità di Dio per il suo mondo, per l’umanità intera”.

    Caratteristico dei movimenti è inoltre lo slancio missionario, “tipico della Chiesa per l’azione dello Spirito”.

    Inoltre, molte vocazioni al sacerdozio e alla vita consacrata provengono proprio da queste realtà, che nel mondo “fortemente secolarizzato e relativista” in cui viviamo sono “uno strumento privilegiato di evangelizzazione in tutti i settori della società”.

    In questo contesto, è infine “imprescindibile”il rapporto fra pastori e movimenti, ricordando sempre che “non c’è alcun contrasto fra la dimensione istituzionale e quella carismatica nella Chiesa”, nonostante i numerosi pregiudizi, e le resistenze e tensioni sorte in passato.

    Per questo, il Papa chiede ai pastori “un atteggiamento profondamente paterno” e ai movimenti la “disponibilità al discernimento”.

    A questo scopo, “il movimento ha il grave obbligo di farsi conoscere così come è nella vita vissuta. Offrire un visione parziale di sé, comporta falsare la propria identità e impedire che l’autorità ecclesiastica possa dichiarare secondo verità l’ecclesialità dell’ente”.

    “Nel caso dei movimenti e del relativo Magistero del Papa ancora siamo in tempo per versare il 'vino nuovo in otri nuovi'”, ha commentato il prof. Navarro ricordando le parole di Gesù.

    “Ciò – ha concluso – sarà possibile se tutti abbiamo la mente e il cuore aperti a questi doni dello Spirito alla sua Chiesa”.

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  7. Tutta questa enfasi sui movimenti nasconde una grande incapacità di vedere in Cristo il vero Salvatore e la grave perdita di identità del cattolicesimo

    A questo scopo, “il movimento ha il grave obbligo di farsi conoscere così come è nella vita vissuta. Offrire un visione parziale di sé, comporta falsare la propria identità e impedire che l’autorità ecclesiastica possa dichiarare secondo verità l’ecclesialità dell’ente”.

    è esattamente ciò che succede per il Cnc

    “Nel caso dei movimenti e del relativo Magistero del Papa ancora siamo in tempo per versare il 'vino nuovo in otri nuovi'”, ha commentato il prof. Navarro ricordando le parole di Gesù.

    questa dichiarazione è molto grave perché strumentalizza la parola di Dio, che ha ben altro significato ed inoltre chi dice che i movimenti pportino il "vino nuovo", quello di Cristo, in questa Chiesa post-conciliare protestantizzata?

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  8. ...no mic....non la leggo come una affrmazione "gravissima" ^___^
    siamo sempre chiamati a mescere questo vino uovo che ci viene dato anche attraverso i nuovi Carismi, in otri "nuovi".....l'errore aggiuntivo è che manca la completezza della frase biblica....non si dice solo otri NUOVI, m anche di far convivere CONE ANTICHE CON QUELLE NUOVE ^___^

    ciò che manca è questa CONCILIAZIONE..... il resto è riportato nel thread nuovo sopra aperto....

    ^___^

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  9. Cara Cate, i veri 'otri nuovi' di cui parla Gesù non sono i Redenti nel Suo Sangue - che formano il Suo Corpo Mistico, la Sua Chiesa, la Sua Sposa, nei quali il Padre si compiace perché riconosce il Suo Volto?

    Quale 'configurazione' a Cristo, quello VERO, portano i movimenti, specialmente il Cnc, che oltretutto, più che un movimento è un UNICUM?

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  10. Il fantasma di un incombente quanto misteriosa ricerca di un "Nuovo ordine mondiale" è purtroppo una costante nella storia dell'uomo.

    dal 1789 non più solo incombente, ma sempre più delineata realtà...

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  11. Caro Mic nella prima domanda rispondi tu stesso: non puoi giudicare i cuori (1Cor.4,5) ^__^ nè sapere quanti operanti nel CN e in questi Movimeni hanno veramente testimoniato il Volto di Cristo ^___^ il punto è che manca alla citazione quella conciliazione fra il vecchio e Nuovo che ci riporta simbolicamente anche alla Bibbia divisa in Vecchio e Nuovo Testamento ma un tuttuno ^___^

    Nella seconda domanda difficile rispondere.....o meglio, il problema c'è e per questo stiamo qui a discuterne^___^

    A Katartiko ho risposto nl nuovo Threa

    a domani Fraternamente CaterinaLD

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  12. ... e ora è anche nella Chiesa!!!
    non sono apocalittico, sono relista: è questa la grande apostasia che ormai è sotto i nostri occhi e insidia le nostre anime!

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  13. Vorrei rispondere a Caterina sul Tema "Laici", che prosegue anche qui.

    Lei aveva sostenuto, vado a memoria, che le aggrgazioni Laicali così come le conosciamo oggi non hanno precedenti nella Chiesa. Gli Ordini Religiosi, dove vi è anche l'aggregazione laicale (i Terz'ordini) non fanno testo perchè si tratterebbe comunque di persone consacrate (come la stessa Caterina). Aveva poi evidenziato che la Chiesa doveva molto all'agregazione di tipo protestante-pentecostale. Che si era quindi "aperta" a queste aggregazioni (e questo è verissimo) e che si torva a doverle "regolare", discernere, perchè siano fruttuose per il Cattolicesimo. In una parola "cattolicizzare".

    Vengo alla mia opinione, che però non è solo tale perchè traggo spunti da ciò che ho ASCOLTATO dalla Chiesa.

    Non sono assolutamente d'accordo che l'aggregazione Laicale è una NOVITA' (ovviamente benvenuta) di questi tempi. E non sono assolutamente d'accordo che si possa definire tale, in quanto aggregazione di NON CONSACRATI.

    Le aggregazioni Laicali SONO SEMPRE ESISTITE, alcune delle quali esistono oggi proseguendo una Tradizione Antica. Una più recente è il "Circolo di San Pietro". Associazione Laicale riconosciuta dal 1869! Ed è una delle più dedite alla Carità!

    Ma questo aspetto è solo UNA PARTE della Vastita del Laicato Cattolico IN OGNI TEMPO! Io non considero affatto i Terz'Ordini come una "cosa differente dalle Associazioni" perchè "sono persone consacrate"! Embè? La Consacrazione ha un Valore INESTIMABILE e a mio avviso dovrebbe essere un "uso" UNIVERSALE per tutte le aggregazioni Laicali! Mostra in pienezza il verso Evangelico "nel Mondo ma non DEL Mondo"!

    I "Missonari della Vergine della Mercede" sono nati come Aggregazione Laicale e ancora oggi mantengono la Tradizione della Parte Laicale dell'Ordine in grandissimo Onore. Potrei andare avanti per molto.

    Per non parlare della Prima GRANDE e fondamentale Roccia su cui possono nascere le Aggregazioni Laicali ed Essa stessa Casa di Dio dove si "radunano da un capo all'altro del mondo" i Figli adottivi LAICI: la PARROCCHIA!
    La Parrocchia: questa sconosciuta, questa solitaria, questa strumentalizzata, questa ignorata.

    Anche le Parrocchie più "floride" rischiano di essere "OMBRA" di se stesse! E della Verità di ciò che dovrebbe essere la loro Reale Identità!

    E mi aggancio al discorso del Card. Rylko.

    Il problema angosciante di noi Cattolici, oggi, è questa SMANIA di essere "adulti"! Essere Adulti, nella fede, vuol dire ESSERE BIMBI nel seno della Madre!!!!

    Molte polemiche CONTRO la Chiesa, fatte dai "laicisti", si potrebbero evitare mantenendo nella Chiesa il Primato dato dal Signore nel Vangelo: Date a Dio ciò che è di Dio ed a Cesare ciò che è di Cesare!

    Entrambe le realtà, Spirituale e Temporale, non sono in opposizione ma DEVONO MANTENERSI OGNUNA NEL PROPRIO AMBITO per poter collaborare proficuamente.

    Il che significa che, magari, la ricerca sociologica da parte di Vescovi e Cardinali, l'analisi Politica, la direttiva socio-economica, ci potrebbe anche stare... MA NON COME CI STA ORA! Si lasci ai Laici, appunto, la responsabilità di vivere da CITTADINI CRISTIANI, dando l'esempio della PROBITA'! Si lascino ai laici gli esami politici, economici, sociali. Si lascino ai Laici gli interventi nella società.
    Non vedo perchè in una plenaria di una Congregazione Vaticana si debba discettare sulle Analisi politiche, sul Nuovo Ordine Mondiale e sui mezzi POLITICI per arginare il consumismo (e ci sono Vescovi che riesumano la mummia di Carlo Marx per questo!!!!!!!! E' come si sentissi da un Vescovo fare il nome di Hitler! I DUE SI EQUIVALGONO! Possibile che nessuno abbia fatto un salto da sopra la propria "sedia"?) ...

    Questi interventi, troppo frequenti e troppo politici (forse) dimostrano il grande fallimento della "primavera laicale" venuta dal Concilio! Se davvero ci fossero questi presunti "laici" convinti del Magistero e Operosi nel Vivera da Cristiani nel secolo, non ci sarebbe bisogno che la Sacra Gerarchia sprecasse il suo prezioso tempo nel redigere Analisi Politco-Economico-Sociali, in qualche triste caso scomodando anche mummie di autentici Criminali come Carlo Marx! Abbiamo Bisogno di GESU'! Questo è un mio personale grido! "Vogliamo Vedere Gesù"! NON LA BARBA DI MARX! Che qualcuno forse frettolosamente ha eletto "messia"!

    Se il Laicato Cattolico fosse davvero "sbocciato" grazie alla "primavera del Concilio", vi sarebbero motivi per intervenire di continuo (quando ciò avviene...) per ridefinire i ruoli dei Laici, per stbilire CHI SONO, che cosa significa "Sacerdozio Battesimale", cosa significa "ministro straordinario", ecc, ecc, ecc?

    Se davvero i "movimenti", modo in cui vengono chiamate le Associaizoni Laicali, avessero dato questa famosa "fioritura" del Magistero, che motivo ci sarebbe di queste "chiamate alle armi" cicliche? E non solo da parte delle Congregazioni ma anche dei Media? "Chiamate alle armi" contrastanti, anche! Perchè c'è chi chiama per l'Etica, indossando degnamente la Talare, e chi chiama riesumando mummie (non sto assolutizzando! E' pieno questo quarantennio di chi riesuma mummie!)

    Anche qui si sta facendo un danno gravissimo all'Unità! Si sta assolutizzano una Esortazione Apostolica, la Christifideles laici CHE IO HO LETTO! Peraltro si assolutizza non capendone un granchè! Ed affermare che essa è venuta a portare chiarimento dopo il concilio è abbastanza triste! Ma è anche vero! Quindi fate un po' voi!

    Poi:
    la nuova stagione aggregativa ha rappresentato un grande segno di speranza, ma sono apparsi necessari criteri puntali per il discernimento dell'autenticità dei carismi sorgivi.


    Domanda: dove sono i "criteri puntuali"? Non si potrebbe fare sinodi per QUESTI, che è una cosa di vitale importanza per la vita dei Fedeli?

    Addirittura si lamenta il CORAGGIO di essere Laici Cristiani nella società! E si constata una verità: essere in MINORANZA. Forte minoranza. Ma se l'aggregazione laicale è la famosa "primavera" di cui sopra, come si spiega questo CROLLO nella presenza Cristiana?

    Io credo che siamo alle solite: c'è un problema, ma invece di affrontarlo e risolverlo (con gli strumenti della FEDE e non della politica!) ci si dibatte senza farsi DOMANDE! E' possibile che il PERCHE' di questa situazione me lo stia chiedendo io? E' dal PERCHE', dai MOTIVI, che si può costruire una analisi che dia delle soluzioni!

    E poi, continuo a vedere una forte contraddizione: si lamenta lo scarso coraggio di vivere "eticamente"... A parte il fatto che la "vita etica" non rende testimonianza, DA SOLA, al Cristo! Si può vivere eticamente SENZA ESSERE Cristiani! Essa è una parte importante quando si porta sul proprio corpo e sulla propria vita iL SEGNO DELLA CROCE! Giusto Cate? E DA QUESTO viene l'etica, la buona condotta nella società, ecc.! O NO? E come potremmo mai Portare nel nostro Corpo la Croce e resurrezione dl Signore, SE NON AVREMO LA FONTE LIMPIDA DOVE ATTINGERE?

    Per questo, davanti alle problematiche della nostra Fede, agli offuscamenti, io vedo queste riunioni come assolutamente non prioritarie.

    A cosa vale il mondo intero, se non abbiamo Fede, Speranza e Carità? E come potremmo mai crescere, DIVENTANDO BAMBINI, se non avremo la Fonte e il Culmine?

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  14. E' dal PERCHE', dai MOTIVI, che si può costruire una analisi che dia delle soluzioni!

    il vero motivo dlela crisi è che il GRANDE ASSENTE dalla Chiesa, perché è stato reso ASSENTE nel culto fondato sull'Assemblea, è Cristo Signore
    Se i nostri pastori invece di fare i sociologi, i politici, i manager, ci re-iNSEGNASSERO (quelle cose 'che lasciano il segno') le Verità del Redentore della Redenzione e della nostra Fede, le difendessero e le diffondessro, come ho già detto altrove, non saremmo arrivati a questo punto...

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  15. Caro Mic nella prima domanda rispondi tu stesso: non puoi giudicare i cuori (1Cor.4,5)

    su questo sono stato sempre e sono d'accordo, naturalmente.
    Ma, nel tempo, le persone che rispondono con sincerità di cuore, permanendo nell'errore, corrono il rischio di essere sviate... ma anche questo solo il Signore lo può giudicare quanto a responsabilità

    Tremo al pensiero della responsabilità di chi diffonde l'errore, ma anche di chi non lo condanna... affidiamo tutta questa brutta storia e tutta la Storia al Signore!

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  16. Francesco chiede:


    Domando soltanto, e mi domando: alla luce delle autorevolissime proposte del Pontificio Consiglio per i Laici, quale sarà la nuova dimensione pedagogica, formativa, operativa del “nuovo laicato cattolico”?

    ***************

    la riposta sta nella Christifidelis Laici ^___^

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  17. Se fosse nella hristifidles Laici, non ci sarebbe stata l'esternazione di Rylko in occasione del ventennale.
    Caterina,voglioamo giocare?

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  18. Mi sembra molto riduttivo rin unciare a una seria analisi del concetto stesso di Laicato alla luce del Magistero di Benedetto XVI.Occore essere molto mopi per non capire che l'attuale Papa ha da un pezzo superato la Christifideles Laici.

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  19. Comunque riteniamo pure concluso il discorso sul laicato, e così vi pare opportuno.

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  20. Ho provveduto anche a cancellare il mio pesante commento sul thread successivo a questo. Mi sono accorto che in fondo era diventato superfluo.
    Buona continuazione.

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  21. ...francesco, la Christifidelis Laici non è affatto conosciuta nè adempiuta....^___^

    il card. Rylko l'ha presentata come un trionfo già dando per scontato che sia stata acquisita, al contrario se leggiamo bene ciò che ha detto Benedetto XVI ltale "Magna Carta" deve ancora essere acquisita ed è in essa la chiave di lettura dell'identità del laicato....^___^

    Io non so se voi l'avete letta, a me è toccato per grazia di studiarla e partecipare anni fa a degli incontri diocesani sul tema...ergo comopendo cosa sta dicendo Benedetto XVI e sono d'accordo con il Papa

    ^___^

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