martedì 11 novembre 2008

Un fatto recente: mia testimonianza sulla situazione attuale...

Manco a farlo apposta. Francesco inserisce l'articolo sulla Santa Messa chiedendosi se è "finita"... Io, domenica scorsa, ho partecipato alla Messa descritta in quell'articolo...La realtà supera la fantasia. L'unica sostanziale differenza è che non mi sono chiesto se quello in cui mi trovavo era il palazzetto dello sport....Sapevo benissimo che era una "Chiesa"...

Significativo che lo stridore si sia fatto sentire proprio nel giorno in cui si fa Memoria della Dedicazione della Cattedrale di Roma, madre di tutte le Chiese...Se ancora esistono ^__^

Qualche giorno fa, ricevo una chiamata. E' Don M., presbitero della mia Comunità, che mi dà una buona notizia. O meglio, la conferma. Visto che già ne ero al corrente. Don M. è chiamato dal Vicario Papale a colmare la "vacanza" della Sede Parrocchiale di Santa G., a causa della morte del Parroco. Da Vice-Parroco della mia "ex" parrocchia, deve diventare PARROCO. Una grande responsabilità... Don M. mi chiama dicendomi che sarebbe felice di vedermi alla "cerimonia di insediamento" (MAH! Siamo al parlamento?).... Al telefono gli sfugge un "sarà difficile, ma te lo chiedo lo stesso"... Forse è finalmente consapevole dei grandi problemi che abbiamo avuto con il CnC (chissà!), di cui lui è "presbitero" formato al seminario di Kiko R.M.
In ogni caso gli dico che con gioia io sarò lì, con mia moglie, e che sono riconoscente per la considerazione che mi ha dato.

Inutile dirvi che lì trovo TUTTI i "fratelli di comunità". Delle comunità della mia ex parrocchia. Rivederli è sempre un "dolore" per me. L'affetto umano che mi lega a loro è forte. E li considero purtroppo come "vittime" di "prove di forza", tira e molla, di "partiti" in cui hanno la malasorte di trovarsi. Forse loro malgrado.

Dopo aver rivisto e salutato tutti, con molto dolore, entro in...."chiesa". Ovvero una sala SPOGLIA, fatta a gradinate (come San Bartolo a Scandicci)... Con una specie di "presbiterio" dove campeggia un grande tavolo di "pietra" (forse cemento). Con a fianco l'Ambone. La "sede del presidente" alta, anch'essa di "pietra", circondata dall' esedra dei "ministri". Sopra la "sede" un Crocifisso "particolare"...Quasi "solitario", a rompere la monotonia grigia della SALA.
Appena entrato mi colpisce il fatto che non riesco a torvare confessionali... Mia moglie mi fa notare che in fondo alla sala c'è una porta in ferro, segnata da un Croce. Mi dice che probabilmente quello è IL confessionale della parrocchia. Vedo uscire dopo un po' il Sacerdote, nella confusione. Aveva ragione lei. La folla aumenta e il brusio pure. Si fa come si riesce una "prova dei canti".... Si cerca di richiamare un po' il chiasso dicendo che fra poco arriverà il Vescovo di Settore.
Mi giro e mi rivolto e mia moglie mi chiede cosa succede. Gli dico che non riesco a trovare il "Padrone della Messe". Mi aiuta di nuovo....e lo vedo in una saletta laterale, simile ad una specie di "sacrestia", sempre dietro una porta di ferro. Dentro di me penso: Se non ci fosse il Padrone della Messe, non ci sarebbe nessun OPERAIO; siamo qui riuniti per "celebrare" l' Operaio... E ignoriamo il Padrone!
Come Dio vuole, inizia la "tortura" (perdonatemi, ma non riesco a chiamarla in altro modo per il disagio che mi provoca). Il Vescovo siede sulla "presidenza". Poi inizia con una serie di introduzioni alla "celebrazione" (sui libretti, che conservo, c'è scritto "Celebrazione Eucaristica", mentre io pensavo di partecipare alla Santa Messa....^__^). Vi sono molti "dialoghi" tra lui e Don M., culminati in un momento effettivamente toccante: il rinnovo delle promesse Sacerdotali. Momento che mi ha messo un disagio ulteriore addosso.

L'Omelia del Vescovo è tutta tesa a rimarcare l'importanza del Tempio "non fatto da mani d'uomo". Del nostro Corpo, Tempio di Dio. Sicuramente vero... ma non posso non notare il contrasto stridente con le Parole del Papa, che ha giustamente sottolineato l'importanza del Tempio di "pietra", come simbolo del Corpo (mistico) di Cristo, e come utile per l'Edificazione del Tempio di "carne". Mettendo questi due ambiti in stretta relazione, poichè complementari. Pensando al Tempio di Pietra, dove mi trovavo, certamente la "catechesi di pietra" della parrocchia difettava..^__^

Arriva il momento. Dice il Vescovo: "Don M., rinnova le tue promesse sacerdotali", o una formula simile. "Prometti di essere fedele al Papa, alla Tradizione della Chiesa, di difenderla e di diffonderla" (o qualcosa di simile)? La risposta che suonò limpida è SI'! Mi è venuto un brivido sulla schiena, dopo aver guardato intorno a me... E aver visto come lì NESSUNO DI NOI era fedele al Papa e alla Tradizione della Chiesa! Nessun simbolo e norma Liturgica, dati a noi come DONO, era considerato da noi davvero come tale. Infatti la Parrocchia era modellata da coloro che l'hanno costruita. E mi è tornato in mente il Salmo: "Se il Signore non costruisce la Casa, lavorano invano i costruttori". Arriva il momento della Consacrazione, ormai unico di questi rimaneggiati NOM in cui riesco a pregare il Signore.. Mi vorrei inginocchiare, rialzandomi solo prima del Pater. Come ormai ho preso fare alle Messe NOM. Nessuno si stupirà se vi dico che non esistevano inginocchiatoi. Ma io e mia moglie ci siamo messi per terra. Pazienza. Si arriva, tra un brusio, un applauso e lo Scambio della Pace, alla Santa Comunione. Amministrata dogmaticamente sulle mani... Ero in uno stato tale, senza essermi degnamente confessato, da non sentirmi nelle disposizioni per ricevere il Santissimo, per cui ho fatto la Comunione di Desiderio chiedendo pietà per i miei peccati e di quelli di tutti noi presenti.
A questo punto Don M. fa un discorso, a più riprese, seguito con attenzione e nei punti più degni sottolineato da molti applausi.
Alla fine si arriva alla Benedizione... "La messa è finita"... Come si direbbe nell'altro post.
In mezzo ad una confusione veramente grande, prendo per mano mia moglie e i miei genitori e li porto nella "saletta" del Santissimo... Entriamo e troviamo molti che si intrattengono proprio davanti a quello che dovrebbe essere un Tabernacolo, e siamo visibilmente a disagio perchè ci inginocchiamo....... davanti a queste persone!
Vedendoci, finalmente, si spostano. Ma il raccoglimento, almeno per un minuto davanti a Dio (!!) NON RIESCO A TROVARLO! Saluto il Signore come posso, e SCAPPO VIA con i miei familiari. Sono state due ore lunghissime. Una vera tortura.

Dimenticavo di dirvi che la Parrocchia in cui Don M. sarà Parroco "ospita" 10 comunità Nc...

Signore, aiutaci.

18 commenti:

  1. E' nella Liturgia che l'uomo tocca il Sacro.

    "La Liturgia è sacra perché scende dall'alto, da Dio che è nei cieli, perciò è "il cielo sulla terra". Essa è divina, dicono l'Oriente cristiano e grandi Papi come Gregorio e Leone, ma anche i Concili di Trento e Vaticano II... Ciò significa che mediante essa si sta alla presenza di Dio... è la vita nuova e definitiva di Cristo - l'Escatologia, un misterioso termine greco - che ha fatto irruzione nel tempo e nel cosmo. La liturgia, perciò, è sacra se non è fatta da mani d'uomo perché, diversamente, sarebbe idolatria. In essa ci sono il fuoco del roveto ardente che non si consuma, la Gerusalemme celeste che scende dal cielo, l'incarnazione e la nascita di Gesù, la trasfigurazione e il Calvario, la Risurrezione e la Pentecoste. In una parola, l'estesi della bellezza che riversa il fuoco di Dio nel cuore degli uomini" (Dall'ultimo libro di Nicola Bux)

    Non c'è posto per la banalizzazione e l'arbitrio e per le Assemblee autoreferenziali... e speriamo siano sempre di più i fedeli che ne diventano consapevoli, ma soprattutto chi li dovrebbe guidare e istruire...

    Conosco purtroppo la sofferenza, il vuoto, la tristezza, l'indignazione, che hai provato tu insieme a tua moglie, Steph... aggiungiamoci la Fiducia e la Speranza, insieme alla Preghiera che non hai mai abbandonata!

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  2. Caro Stephanos..... dopo aver letto della tua esperienza.....prendo il Rosario e prego....e non aggiungo altro, forse perchè anche questa è Carità, perchè mi rammento sempre che, come dice san Paolo a me soprattutto "mentre ero ancora nel peccato, Cristo morì in croce per ME"....

    Fraternamente CaterinaLD

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  3. Grazie per la testimonianza ,Stephanos.
    Qualcosa di simile avviene nella mia parrocchia, dove, fra qualche giorno il vescovo effettuerà una visita pastorale.Mi aspetto che il solito neocatecumenale più realista del re, dica ancora una volta che abbiamo il compito di "ricostruire la chiesa".

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  4. Credo di capire quello che hai provato, Stephanos. E' da qualche anno che non riesco a partecipare ad una Eucarestia nc.
    Intanto perchè non sembra neanche una liturgia, e poi perchè dietro ad ogni particolare, ad ogni parola che può sembrare di poca importanza ad uno spettatore non nc, io scorgo tutta la catechesi sotterranea che fa il cammino:
    "noi siamo delle schifezze, ma il cammino è meraviglioso"

    Probabilmente i parrocchiani normali diserteranno questa chiesa, e per questo,almeno davanti al Vescovo,hanno voluto invitare più gente possibile.
    Inoltre penso che un giorno potrai presentare a questo stesso vescovo le tue perplessità, le domande che ti sei fatto, portandogli anche il tuo post che hai pubblicato sul blog.

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  5. E' morto ieri mons Maggiolini, il Vescovo di Como.

    Alieno da qualsiasi trionfalismo, aveva dedicato un libro a «La fine della nostra cristianità»: «Temo molto che l’ottimismo sia una virtù degli imbecilli se virtù è. Non è colpa mia se all’interno di ambienti ecclesiastici è invalsa l’abitudine di mettere gli occhiali rosa per assicurare che il mondo cattolico presenta sì qualche zona d’ombra, ma sta vivendo un’epoca gloriosa. Ma va. Per chi crede, la vicenda dell’umanità è guidata dal Signore Gesù padrone del destino dell’uomo e del cosmo. E, tuttavia, per quanto concerne la Chiesa, noi siamo sicuri sulla parola di Cristo che essa perdurerà sino alla fine del tempo, ma nessuno ci accerta che la Chiesa del domani sarà ancora quella della zona atlantica. Bastian contrario? Non mi preoccupo affatto della accusa che mi può essere rivolta. Chiedo che si osservi la realtà».

    «Quanto alla morte — diceva monsignor Maggiolini senza farne mistero — nel mio repertorio avrei anch'io molti pezzi di virtuosismo sull'ingresso in Paradiso, l'immortalità, la comunione dei santi eccetera. Quasi che il morire fosse da desiderare. Storie. Neppure l'anelito incontenibile di guardare negli occhi Gesù può nascondere il terrore e cancellare la paura. Quando lo guarderò negli occhi, Gesù, sarò quello che sono o quello che ho creduto di essere?».

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  6. Preghiamo per lui, ma chiediamo anche a Dio che ci accordi per sua intercessione il sostegno necessario per essere buoni cattolici.....

    Grazie mons. Maggiolini er tutto ciò che ha fatto!

    Requiem aeternam dona eis, Domine:
    et lux perpetua luceat eis.
    Te decet hymnus, Deus, in Sion,
    et tibi reddetur votum in Jerusalem.
    Exaudi orationem meam,
    ad te omnis caro veniet.

    Requiem aeternam dona eis, Domine:
    et lux perpetua luceat eis.

    Antiphona: In paradisum
    In paradisum deducant te Angeli:
    in tuo adventu suscipiant te Martyres,
    et perducant te in civitatem sanctam Jerusalem.
    Chorus Angelorum te suscipiat,
    et cum Lazaro quondam paupere aeternam habeas requiem.

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  7. Inoltre penso che un giorno potrai presentare a questo stesso vescovo le tue perplessità, le domande che ti sei fatto, portandogli anche il tuo post che hai pubblicato sul blog

    credo che lo abbia già fatto, senza alcuno esito... come è accaduto a molti di noi

    Grazie Cate per la tua preghiera e per il tuo requiem, che a me erano rimasti nel cuore, invece così è diventato di noi tutti e di chiunque legga e voglia unirsi

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  8. Credo che comunque ognuno di noi debba saper stare al suo posto.
    Posso anche pensare che il vescovo non capirà mai quello che gli chiedo, ma resta il fatto che bisogna metterlo a conoscenza di quello che la celebrazione che ha presieduto ha suscitato nel cuore di questa coppia di fedeli che gli sono stati affidati.

    Inoltre queste domande che Stephanos si è fatto
    Arriva il momento. Dice il Vescovo: "Don M., rinnova le tue promesse sacerdotali", o una formula simile. "Prometti di essere fedele al Papa ,alla Tradizione della Chiesa, di difenderla e di diffonderla" (o qualcosa di simile)? La risposta che suonò limpida è SI'! Mi è venuto un brivido sulla schiena, dopo aver guardato intorno a me... E aver visto come lì NESSUNO DI NOI era fedele al Papa e alla Tradizione della Chiesa! Nessun simbolo e norma Liturgica, dati a noi come DONO, era considerato da noi davvero come tale. Infatti la Parrocchia era modellata da coloro che l'hanno costruita. E mi è tornato in mente il Salmo: "Se il Signore non costruisce la Casa, lavorano invano i costruttori"

    devono essere presentate al vescovo. Dobbiamo presentare le nostre domande al vescovo, non le lamentele o le critiche.
    Non credo che i vescovi caccino o trattino superficialmente chi, con animo sincero, presenta le sue sofferenze.

    Mi unisco alla preghiera di Caterina, nella certezza che l'intercessione e l'esempio di tanti sacerdoti integerrimi, ci aiutino a costruire la 'Casa'.

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  9. Metto questa che potremo definire IL SUO TESTAMENTO spirituale.....

    Sacro Cuore, centro del cristianesimo:

    sacerdozio, centro della Chiesa.

    Omelia nella Messa del 25°anniversario

    di servizio Episcopale di Mons. Alessandro Maggiolini

    Como, Cattedrale, 30 maggio 2008

    alcune frasi:

    Egli non può sostituirsi a Cristo: se così facesse, formerebbe una Chiesa umana slabbrata, scentrata e squinternata un'armata Brancaleone -, mentre la verità e la salvezza derivano dall'unico e sommo sacerdote che è il Signore Gesù. Occorre essere cauti nell'usare la dicitura alter Christus: eppure il sacerdote è in modo particolare alter Christus, anzi ipse Christus, in quanto attualizza e rende concreta e presente la rivelazione e la redenzione. Perdesse la fede anche a poco a poco, anche quasi senza accorgersene -, egli rinuncerebbe all'umano e al divino: non sarebbe più né uomo riuscito, né vero rappresentante di Cristo: diventerebbe un essere inutile e un personaggio ingombrante.

    Finalmente stiamo liberandoci dalle diceologie fatte girare un poco a vanvera dopo l'autentico Concilio Vaticano II: molti brani che frequentemente sentiamo citare non sono dell'assise ecclesiale tenutasi a Roma; spesso vengono interpretati secondo ghiribizzi e apriorismi, che con Cristo han poco a che fare.

    Rimane vero che tutto il popolo cristiano è un popolo sacerdotale. E però, la capacità che i fedeli hanno di offrire al Padre il mondo rinnovato dall?esistenza e dalla azione dell?uomo, deriva dalla presenza di questo Santo Cuore singolare della Chiesa che è il Signore Gesù; e parlare del Cuore di Cristo significa cogliere il Redentore nel suo intimo più intimo. Se la comunità cristiana fosse cosa da qualificare come completamente sacerdotale, essa non sarebbe per nulla sacerdotale, poiché le mancherebbe il sacerdozio ministeriale, come suo cardine: se le mancasse, cioè, Cristo nel centro segreto e più scarno del suo mistero che è il Cuore che pulsa e muore per la salvezza del mondo. La Chiesa sarebbe soltanto una struttura anonima.

    Un certo egalitarismo soprannaturale che vorrebbe tutti i credenti preti finirebbe per cancellarsi nella propria originalità cristiana che ha Cristo come Capo e Vescovo dei vescovi. Tutti preti nella Chiesa? Allora, nessun prete. Allora nessuna Chiesa.

    Il prete è l'uomo del perdono.

    Egli non concede una propria misericordia che gli viene come strappata da una forza umana. In confessionale il sacerdote entra e agisce perché rappresenta il Signore Gesù che muore e risorge: il Signore Gesù desidera donarci il perdono assai più di quanto noi siamo capaci di meritarlo e di appropriarcene.

    in Confessionale nascondo caramelle e corone del Rosario: anche le caramelle, almeno per i bambini, hanno un significato quasi sacramentale: dicono che chi si stacca dall?inginocchiatoio deve sorridere perché è diventato una creatura nuova. Il confessore non può esimersi dal soffrire con il peccatore: talvolta deve anche prestarsi ad accuse ingiuste da cui non può difendersi, esercitando il suo ministero di padre.

    Quando si passa davanti all'Eucarestia senza un gesto di ossequio o ci si limita a un accenno di genuflessione che sembra l'esercizio ginnico di un artritico; quando non si vede più il prete pregare davanti al Tabernacolo, la vita perde significato e valore: si fa una solitudine orrenda attorno a noi e Cristo rimane tra noi ogni giorno sino alla fine dei secoli, solo. Per nulla. Tradimento. Decerebrazione e profanazione del cuore. Solitudine. Disperazione.

    http://www.oriensforum.com/index.php?topic=416.0

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  10. Il mondo vuole preti VERI

    Nonostante il vento di una moda sciagurata che vorrebbe il sacerdote destituito del proprio carattere e della propria missione, il mondo di oggi non chiede preti saltimbanchi, cantanti, ancor men, esibizionisti, mondani, assai vicini alle figure degli uomini di spettacolo: come non mai attualmente chiede che il prete richiami e parli e renda presente ossessivamente la realtà del Signore Gesù, centro vivificante della storia e dell?intera umanità. Poiché della verità e del valore supremo la ragione e il cuore hanno bisogno.

    (Maggiolini vescovo 30.5.2008)

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  11. devono essere presentate al vescovo. Dobbiamo presentare le nostre domande al vescovo, non le lamentele o le critiche.

    lamentele o grida di dolore?

    e le critiche, quando sono sensate e documentate non devono suscitare domande?

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  12. Non credo che i vescovi caccino o trattino superficialmente chi, con animo sincero, presenta le sue sofferenze.

    i vescovi non credo arrivino a cacciar via, ma se non avessero trattato superficialmente noi e molti altri, non credi che forse le cose non starebbero a questo punto?

    L'unico che fa eccezione, di recente, è il Vascovo di Caltagirone... altri staremo a vedere!

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  13. "i vescovi non credo arrivino a cacciar via"

    questo trattamento privilegiato lo riservano solo ai Tradizionalisti!

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  14. Dio accolga Maggiolini fra i suoi Santi.

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  15. No Mic..... nel 1996 e ancora oggi non sono affatto pochi i vescovi che hanno reagito e reagiscono....solo che fa più chiasso una foresta che cade...^___^

    Mi rammento un episodio (e rispondo anche a gert) di san Padre Pio in cui un suo fedele per accusare il vescovo di perseguitare padre Pio gigustamente, lo fa accusando a sua volta il vescovo di forme ingiuste....
    San Padre Pio all'istante molla un sonoro ceffone al fedele e gli dice: "CHI TI DA IL DIRITTO DI ACCUSARE UN VESCOVO? CHI SEI TU PER ACCUSARE UN VESCOVO? NON SI SCACCIA SATANA CON SATANA...IMPARA PRIMA L'UMILTA'..."

    da quando ho letto queste parole dalla biografia del santo qualche anno fa, non le ho più dimenticate....e cerco sempre di ricordarmele quando parlo di un vescovo della Chiesa...^___^

    NON SI SCACCIA SATANA CON SATANA attenzione, san padre Pio non fa accuse, ma intende sottolineare come l'opera di Satana in generale perseguita laici e vescovi OFFUSCANDO AD ESSI LA VERITA'....
    generando proprio certe lotte che NON sono affatto una volontà divina, attenzione, ma volontà diabolica: di gettare la comunità GUIDATA DAL VESCOVO nello scompiglio totale...

    E' riduttivo dire che i vescovi ce l'hanno SOLO con i tradizionalisti...^__^ e può gettare ulteriore oscurità....
    Abbiamo il Papa chedifende NON i campanilismi, ma OGNI PERSONA di buona volontà...ache i tradizionalisti hanno le loro responsabilità, anche loro devono obbedienza al vescovo...e nessun laico ha il diritto di giudicare un vescovo....
    diverso è come ha riportato un fatto di cui Stephanos è stato un sofferto testimone...e ce ne ha condiviso i tratti...altra cosa è se useremo questo per fare sentenze o giudicare un vescovo...ossia, faremo del male ad alimentare un peso esclusivo al vescovo...nn siamo stati chiamati per questo...

    Fraternamente CaterinaLD

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  16. il card. Tettamanzi oggi era all'udienza Generale con alcuni gruppi Diocesani e i Vescovi ausiliari per donare al Santo Padre i due nuovi Lezionari....

    questo il messaggio del Papa

    Saluto con affetto i pellegrini dell’Arcidiocesi di Milano, guidati dal loro Pastore, il Cardinale Dionigi Tettamanzi, e i vescovi ausiliari. Cari amici, siete venuti a Roma per consegnarmi i primi due esemplari del nuovo Lezionario Ambrosiano: è questo un modo concreto per esprimere i profondi vincoli di comunione che legano la vostra Arcidiocesi al Successore di Pietro. Vi ringrazio per questo gesto così carico di significato ecclesiale e vi esorto ad accogliere il nuovo Lezionario come un grande dono per l’intera Comunità ambrosiana. Sia per voi strumento prezioso per un rinnovato impegno missionario nell’annunciare il Vangelo in ogni ambito della società.

    **********************

    Un gesto che il CN non ritenne opportuno occultando per 40 anni il loro direttorio catechetico....
    questa differenza la dice lunga su tutto il corollario.....

    amen!
    ^__^

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  17. Caterina,
    sono consapevole che manco di umiltà, ti ringrazio per avermelo ricordato e prego il Signore di riuscire col suo aiuto a correggermi... ma nelle mie intenzioni non c'era l'accusa ai vescovi ma una constatazione basata su esperienze personali :)

    e, ora, parlavo di un "caso recente" in cui anziché limitarsi a stigmatizzare si è 'provveduto'!

    :)

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  18. Devo essere una cattiva cattolica, cara Caterina, perchè io mi permetto di giudicare un vescovo.
    Mi permetto di usare il mio discernimento, di esprimere il mio dissenso.
    Perchè dovrei tacere?
    Chi crea divisione?
    Io, perchè parlo e oso esprimere la sofferenza, quando non è indignazione, di una piccola che non capisce, che è sconvolta dal comportamento di chi dovrebbe poteggerla e guidarla, o il vescovo che semina dubbi, confusione ?
    Mi sento in diritto di esprimere il mio giudizio non sulla persona ma sull`operato di un pastore.
    Diritto e dovere.
    Manco anch`io di umiltà? Forse.

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