sabato 29 maggio 2010

Lettera per Aldo; ma riguarda tutti, non solo chi è uscito dal cammino NC...

Pubblico questa lettera inaugurandovi un nuovo thread, perché il nostro amico Mardunolbo ha introdotto elementi nuovi che vale al pena di focalizzare per completare la riflessione su quello precedente, che ha approfondito in termini scientifici un aspetto del Cammino neocat che presenta risvolti sociologici oltre che religiosi e coinvolge la libertà di coscienza delle persone... e molto di più perché acquista potere su molte vite.

Caro Aldo, quando si entra in un meccanismo come quello neocatecumenale è difficilissimo essere ancora presenti a sè stessi e pienamente rsponsabili di quanto si fa. Infatti, se non sbaglio, nel "cammmino" insegnano ad obbedire ed a porsi poche o nulle domande; come si può ragionare con delle categorie mentali diverse? Non conosco la tua formazione personale cattolica iniziale, ma è certo che più uno è stato introdotto "a digiuno" della dottrina, più può essere manovrato!

Uno dei meccanismi studiati ed usati nelle regie di manipolazione mentale, è il desiderio di fare gruppo e sentirsi nel gruppo: l'uomo è per natura un essere sociale. E' questo bisogno primordiale che viene sfruttato dalle sette per tenere legati a sè i membri del gruppo.

Vi sono vari sistemi di soggiogamento. Pensate che l'abolizione del servizio militare obbligatorio, contrariamente a quello che si potrebbe supporre, aveva un effetto opposto, nel senso che un individuo imparava a stare nel gruppo ma.... la disciplina gerarchica era imposta e faceva sì che il gruppo sottoposto avesse una sua personale identità che dava solidarietà ai membri del gruppo e tale era che il legame era più forte più era forte la disciplina. Per questo i vincoli di affetto ed emozione tra commilitoni andavano oltre la fine di quel momento e spesso durano tutta una vita.
Inoltre, fondamentale, non esisteva una dogma di vincolo religioso, e questo lasciava quindi grande libertà nell'accettare intimamente l'ordine.

Ma quando, come in una setta, si è sottopopsti ad esame, ad un vincolo "religioso" che coinvolge anche la sfera intima della coscienza, allora molte barriere individuali cadono ed il "superiore" può avere buon gioco nel condurre dove vuole. Il fatto di riuscire a liberarsi dalle manovre e dagli intontimenti e coercizioni ricattatorie della setta neocatecumenale ha già del miracoloso, ha già in sé una spiegazione che arriva al trascendente, sappiatelo bene, voi che ne siete usciti !

36 commenti:

  1. volevo solo dire... che Aldo è il mio vero nome, che tutto quello che dico l ho vissuto sulla mia pelle e ne porto le ferite.. questa è la mia memoria.. è la mia vita.. non mi nascondo.. e non mi sono mai nascosto..
    A.rita.. ogni notte le mie lacrime cadono da sole..
    Il Signore asciugherà ogni lacrima.. sanerà ogni ferita..


    Caro Aldo,
    riporto qui il tuo ultimo intervento sul thread precedente, che altrimenti sarebbe rimasto sommerso tra gli ormai molti presenti.

    ti dobbiamo tutti molto, perché ci hai aperto il cuore e ci hai resi partecipi del tuo palpabile dolore e delle tue lacrime.
    Voglio ricordarti che le tue e le nostre lacrime sono un balsamo per il Corpo di Cristo piagato che è questa Chiesa e sono un dono dello Spirito per condurre in porto la guarigione

    Ringraziamo il Signore per le meraviglie che ha fatto e continua a fare nelle nostre vite e non stanchiamoci di invocarLo perché abbrevi questo tempo di grande desolazione, che riguarda il mondo intero...

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  2. Carissimi,
    voglio dirvi una bella cosa che mi è successa. Da quando sono uscito dal CN, ho riscoperto il Rosario. Stanotte, mentre pregavo snocciolando a poco a poco, le Ave Maria, mi sembrava che gemme di luce risplendessero, rispondendo ad un moto del cuore. Quando ho contemplato i Misteri della Gloria, mi sono sentito in pace , felice ,amoroso. Si! Vi amo tutti, fratelli miei, e credo che anche noi pur non conoscendoci, abbiamo formato una comunità dello Spirito.
    Un bacio ed un abbraccio a ciascuno di voi. Che Dio vi benedica!

    FREEDOM

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  3. Grazie, Freedom, le tue parole sono balsamo per chi, come noi, all'inizio di questa avventura su internet, alla nascita di questo blog, nutriva mille speranze, ma anche tante paure di lasciarsi prendere la mano in modo antagonista e basta.
    Ciò non è avvenuto e la cosa ci rincuora.
    Preghiamo sempre.
    Forse col tempo potremo anche pensare a uno strumento come una chat che ci consenta,almeno in determinati giorni e ore , di incontrarci per pregare insieme.
    Che ne direste?

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  4. Mi sembra una grande idea.
    Realizzarla tecnicamente è molto semplice.
    Un abbraccio fraterno+
    FREEDOM

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  5. L'altrogiorno stavamo, con il padre spirituale, compilando una scheda per sottolineare gli elemtni della Famiglia Domenicana...ed io avevo messo i Laici per ultimo, dopo le Suore di vita attiva...

    Il mio padre spirituale a ragione mi ha corretto spiegandomi quanto segue:

    nella Famiglia Domenicana l'elenco è questo:
    - le Monache, perchè san Domenico ha voluto anime oranti perchè il lavoro dei Frati portasse frutto;
    - i frati predicatori
    - I LAICI i quali sono AUTONOMI E INDIPENDENTI con una propria Regola ma rispondono direttamente al proprio Superiorio nella figura del padre Provinciale e del Maestro Generale dell'Ordine...un esempio è santa Caterina da Siena e come esercitava LA SUA INDIPENDENZA e al tempo stesso il suo legame con tutta la Famiglia domenicana...
    - le Suore di vita attiva, giunte dopo, per ultimo ma non meno importanti: esse sono AUTONOME ed hanno ognuna Congregazione, una propria Regola e le Costituzioni che sono comuni a TUTTO l'Ordine...

    Ecco, questo quadro dimostra la singolare LIBERTA' E AUTONOMIA che contraddistingue una vera ed autentica Famiglia innescata nel grande albero della Chiesa ;-)
    da ben ottocento anni la Famiglia Domenicana ha nel suo seno 4 rami indipendenti ed autonomi eppure una sola Famiglia...

    Tale libertà e autonomia permette ai singoli di esprimersi davvero SECONDO COSCIENZA...ed infatti è per questa autonomia che abbiamo I SANTI, I BEATI E I MARTIRI...ognuno agendo secondo coscienza si è potuto esprimere al meglio...
    laddove invece vive LA COSTRIZIONE A PERSEGUIRE UN UNICO CAMMINO OBBLIGANTE, preclude ai singoli di essere pienamente se stessi e di esprimersi LIBERAMENTE davvero secondo coscienza...ovviamente una coscienza EDUCATA ED ORDINATA ad uno scopo unico e comune che è quello delle Costituzioni generali dell'Ordine ma che appunto si applicano in piena autonomia...

    Spero che questo quadro (che ovviamente non obbliga tutti a diventare domenicani) aiuti a comprendere la difficoltà che poi si ha di comprendere quella schiavitù a cui obbliga il CN precludendo ai singoli di essere se stessi in tutta autonomia...

    ^__^

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  6. Purtroppo io ero completamente a digiuno delle "cose di Chiesa".. dalla Prima Comunione in poi - fatta a otto anni - ci sono ritornato a 28 con il cn (a parte alcuni funerali e matrimoni compreso il mio) e tutto quello che mi bevevo mi "sembrava venisse dalla Chiesa"... cosa mi ha reso una persona scomoda? la mia pochissima propensione all'autorità (sono andato via di casa a 17 anni per non vivere l'autorità di mio Padre) il fatto che leggo molto, da sempre.. ho letto più libri di tutti i catechisti del cn messi insieme - anche perchè loro leggono solo le catechesi di kiko - voglio sempre sapere...
    ma credo che il Signore si sia servito del mio essere "peccatore".. della mia continua ricerca di Misericordia, del mio essere assiduo nelle confessioni..

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  7. E' vero che le persone più coinvolte nel cammino sono quelle che si erano allontanate dalla Chiesa. E' anche vero che altri (come nel mio caso) sono stati attratti dal miraggio di una grande famiglia nella quale si vive in armonia e ci si aiuta. Forse questo è in parte vero nei primi tempi, dipende anche dalla fortuna: in qualche caso si possono creare delle amicizie in comunità, ma semplicemente come accade in altri ambienti, come la scuola o il lavoro.
    Sono stata in cammino oltre vent'anni e non mi sono fatta nemmeno un vero amico. Anzi, molti amici di "fuori" li ho persi per strada perché non avevo più tempo per loro ("il Signore al primo posto..."). Ho passato momenti molto difficili, come accade nella vita di ognuno, e pur ricercando conforto nei fratelli nessuno mi ha dato una mano. Non porto rancore, non si può imporre l'amicizia. Ma che forzatura doversi chiamare "fratelli"!
    Come ha testimoniato Aldo, le comunità sono ambienti molto chiusi nei quali i giudizi sono all'ordine del giorno.

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  8. Dici bene, Elisa.
    Non occorre però trascurare un aspetto significativo delle relazioni interpersonali all'interno della "comunità" nc: l'ostracismo impietoso con cui viene trattato il fratello che osa in qualche modo mettere in dubbio la bontà del parlare o dell'agire generale del catechista di turno o, peggio, la sua moralità sul lavoro e nella vita.
    Si scatena in quel caso una lotta silenziosa e sotterranea che ha lo scopo di mettere fuori gioco l'incauto( ma pericoloso) che ha osato pensare con la propria testa e valutare con i propri mezzi.

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  9. il fatto che leggo molto, da sempre.. ho letto più libri di tutti i catechisti del cn messi insieme - anche perchè loro leggono solo le catechesi di kiko - voglio sempre sapere...


    Aldo, se vuoi facciamo una gara...e penso che rimarresti molto indietro...

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  10. Parole sante,
    caro Francesco.

    FREEDOM

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  11. Anche io provengo da una famiglia non proprio cattolica e non sono certanente un "bigotto".
    Il cammino fa presa sui lontani e
    per quanto riguarda la famosa Koinonia...... A me risulta che gli NC sono dei gran mormoratori ,
    e si sta sempre a litigare per le cose che ad uno esterno farebbero ...sono benevolo.... "sorridere".
    a PROPOSITO DELLE PREGHIERE : SI POTREBBE DECIDERE UN'ORA COMODA A TUTTI UNA VOLTA ALLA SETTIMANA....

    FREEDOM

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  12. carissime Tamar ed Elisa,

    vorrei pregarvi di rinviarmi la vostra mail, che non riesco più a trovare perché ho avuto problemi sul server della posta.
    neshama@tiscali.it

    Ho bisogno di comunicare con voi

    Grazie e un abbraccio

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  13. Aldo, se vuoi facciamo una gara...e penso che rimarresti molto indietro...

    contributo (falso) sprecato, Katartico, perché dipende dai libri che hai letto.

    so che nel cammino, ad esempio, sono molto gettonati i testi di Berengario di Tours (i primi problemi sulla Transustanziazione, appunto...), Bonhoeffer, Rahner, Farnes, S. Agostino (a proposito della predestinazione, ovviamente letta alla kikiana maniera)...
    A prescindere dai testi cabalistici ed altri di ambiente giudaico...

    Non so poi le tue personali scelte se ti hanno portato anche altrove. Ma ricordo perfettamente le citazioni di "Veneranda" e altri big tra i catechisti che si sono cimentati a lungo con noi e le loro letture, appunto kikiane, di qualunque testo anche classico e il mio puntuale e reiterato impegno di "aggiustare il tiro" ogni volta...

    vedi, è una 'struttura', una forma mentis indotta che manca completamente di oggettività; ma ovviamente chi vi è invischiato non è in grado di riconoscerlo...

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  14. Aldo, se vuoi facciamo una gara...e penso che rimarresti molto indietro...

    Ecco...in risposta ad una testimonianza toccante e commovente a cui viene spontaneo dare anche solo a parole solidarietà e affetto tu, Katartiko, ti appigli all'unico argomento privo di sostanza.
    Un'ulteriore conferma, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto il CNC distrugga tutte le capacità critiche e autocritiche, svuoti la persona della sua propria razionalità e libertà per imporre la sua verità, il suo gergo, i suoi concetti (che teologicamente dal punto di vista cattolico risultano essere fregnacce), i suoi schemi da cui non si riesce ad uscire, senza i quali i NC non sanno parlare...Sì perchè vedi Katartiko, è proprio questo il punto: fuori dagli schemini delle catechesi Kikiane e quant'altro non riesci ad andare; e non solo non puoi e non riesci ad andare oltre a quelli ma non devi...anche perchè se lo facessi ti saresti già accorto in che realtà sei.

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  15. Non Vi preoccupate con katartiko siamo amici...non voleva attacarmi.. volentieri amico mio... io nella mia Libreria sono arrivato a 600 testi (mia moglie ha detto che mi sbatte fuori di casa se compro un altro libro)...
    vado dalla Filosofia alla Politica, Teologia, tutti la Patristica Latina e Greca, S.Agostino, S.Tommaso,Ratzinger, Letteratura Antica e Moderna - ultimamente sto acquistando su Effedieffe Shop..
    Libri difficilmente reperibili

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  16. PER KATARTIKO :
    "NE VERBO QUIDEM".....

    FREEDOM

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  17. “Che i morti seppelliscano i loro morti…”, oppure “metter mano all’aratro e voltarsi indietro…” rivelano un Gesù duro e intransigente. Ma è l’iperbole usata da Gesù ad esser dura o chi se ne serve come la tromba del giudizio per spaventare anziché rincuorare?

    Leggendo la testimonianza di Aldo non si può fare a meno di sentire un fremito di sdegno verso chi, con durezza di cuore, usa la Parola di Dio come una mazza ferrata. E’ strano, perché Gesù piange e si commuove alla morte dell’amico Lazzaro (anche se il suo ritardo è stato ad maioram Dei gloriam…), così come nella parabola della pecora smarrita il Buon Pastore lascia la “comunità” delle pecore per andare alla ricerca di quella che ha perduto la strada di casa.

    Allo stesso modo, Gesù insegna che il Sabato è per l’uomo e non viceversa…
    Resta il fatto che il racconto di Aldo e il suo dolore verso la “morte” così “solitaria” di quel giovane lasciano la bocca amara e con ben poche parole da dire.

    Vorrei rincuorare il nostro amico pur non possedendo le parole giuste perché ogni parola mi sembra vana. Vorrei che sapesse, però, che negli ultimi mesi sto riflettendo molto sulla “morte” in vista di un lavoro d’approfondimento. Della morte, la Chiesa parla poco perché rimanda il tutto al versante escatologico, ma di quel momento così intimo dice ben poco.
    Ciò che intendo proporre è la “non-solitudine” di quel momento, non perché – nella maggioranza dei casi ci siano parenti o amici – ma perché ritengo viva e vera la presenza del Dio trinitario nel raccogliere nella sua Communio l’anima del morente.
    Ogni vita evocata è evocata dal Padre a immagine del Figlio nella forza dello Spirito: non si scappa dal dono della vita come dono trinitario. Quando, alla fine della corsa (breve o lunga, è nel libero mistero del Padre) si restituisce quel dono, è la Trinità ad accogliere nel suo grembo colui che passa dalla terra all’oltre. La nostra presenza al capezzale del “viandante” è un dovere d’amore e posso capire il dolore che deriva dall’aver contribuito, in una certa misura, a scegliere una radicalità evangelica al posto di una evangelica e caritatevole debolezza.
    Ma quali che possono essere stati gli errori (non parlerei di colpe…), rimango sempre più convinto che la gloria di Dio possa servirsi anche di questi fatti dolorosi: di certo, quel giovane non è stato mai solo neanche nell’attimo supremo del distacco. Certo, di questo avremmo conoscenza e certezza solo quando toccherà a noi vivere quel salto dal trampolino, pronti ad esser colti da tre paia di Mani, afferrati al volo per esser stretti dalla triplice forza dell’Unico abbraccio.
    Parole vane, forse…
    Chisolm

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  18. Ciò che intendo proporre è la “non-solitudine” di quel momento, non perché – nella maggioranza dei casi ci siano parenti o amici – ma perché ritengo viva e vera la presenza del Dio trinitario nel raccogliere nella sua Communio l’anima del morente.

    caro Chisolm,
    grazie per questa tua meditazione, che approfondiremo ancora: mi ha aperto tanti "usci" da oltrepassare perun 'oltre che percorreremo insieme in altri post, perché adesso sono di corsa..

    ho quotato questa frase che mi ricorda la mia grande commozione ogni volta - e sono tante - che nelle preghiere della Chiesa si incontra la preghiera per i morenti o per il momento dell'ultima agonia (perché in fondo la vita è tutta un "agone"...)

    e, se pensiamo che il Signore, che è Dio, ha voluto attraversare per noi anche questa soglia così drammatica e solenne e anche misteriosa, non possiamo non pensare che la sua Presenza sia viva e sostenitrice anche lì per introdurci fuori del tempo in un mondo senza confini, nella Vita che E' LUI e che in embrione ci appartiene già qui!

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  19. rimango sempre più convinto che la gloria di Dio possa servirsi anche di questi fatti dolorosi: di certo, quel giovane non è stato mai solo neanche nell’attimo supremo del distacco.

    di questo sono convinta anch'io, ma pesno che ognuno di noi non solo desideri, ma anche debba accompagnare le persone care in quei momenti, perché la nostra presenza orante che accompagna un morente -fermo restando che ogni vita (e quindi ogni morte) è nelle mani di Dio- possa aiutare e sostenere un passaggio che pure ognuno è chiamato a compiere da solo (ma non in assoluto, se pensiamo che il Signore è già entrato anche lì)

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  20. caro Aldo 600 libri sono tanti......
    io sto leggendo adesso "i fratelli karamazov", la biografia di G.mahler di Quirino principe e un saggio sul periodo dell'imperialismo mitteleuropeo (non sono 600 ma assommano circa 1300 pagine:-). Dunque non solo libri consigliati da Kiko. E ancora una volta andate avanti con falsi preconcetti. Aldo, sei uno che ragiona e, se reale (mi valgo del diritto del dubbio), la tua è una testimonianza grave ma che non corrisponde affatto alla realtà generale. Come fai a relazionarti con questa spelonca di digrignosi ed esaltati (vedi cruccas) personaggi?
    p.s.
    Ma scusa Aldo..."preoccupato" non eri pure tu?

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  21. freedom.....non c'è bisogno che ti esalti nelle citazioni classiche, parla come mangi...ti prego.

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  22. ultimamente sto acquistando su Effedieffe Shop..

    hai trovato "Il Mistero della Sinagoga bendata"?
    Sei sì, che ne pensi?

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  23. vedi, è una 'struttura', una forma mentis indotta che manca completamente di oggettività; ma ovviamente chi vi è invischiato non è in grado di riconoscerlo...

    cara la mia signora stoccamintrè, parla per te...le tue "aggiustature" (come le chiami tu) tienile per te.....e per chi ti segue....cioè il nulla

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  24. Ora basta....alla prossima secchi.......

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  25. no... per Te non ero "preoccupato"..Katartiko... ormai mi hai conosciuto.. sai che non mi nascondo, quello che scrivo è facilmente "rintracciabile"... sono l'unico che scrive con la propria identità... e sò per certo che anche qui a Foggia mi leggono... quindi se stò mentendo, sarò denunciato, e non c'è bisogno di fare indagini tutti sapete chi sono, non puoi avere dubbi perchè sono fatti realmente accaduti e di cui mi ritengo responsabile, che poi altri siano co-responsabili volontari, questo lo vedrà Dio..
    I miei non sono pre-concetti.. sono "fatti" accaduti nella mia ex-comunità e sulla mia pelle... ma mi sembra che di testimonianze "simili" ce ne siano tante, forse è il caso che ci "ragioniamo" tutti.
    Su Gianluca non posso avere il Tuo stesso "giudizio" io lo "adoro" quando con il Suo modo "surriscaldato" difende la CHIESA... può non essere condivisibile... ma grazie a Dio e Libero..

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  26. a Proposito ..stò leggendo lo stesso Tuo autore... "l'Idiota" (chissà perchè poi...)
    Mic.: l ho Chiesto a fdf è in ristampa...

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  27. Con un po' di ritardo scopro un recente articolo di La Verdad de los Kikos (in originale spagnolo qui (link) e malamente tradotto da Google qui(link)) sulla convivenza a Porto San Giorgio.

    L'autore era stato a suo tempo espulso dal Cammino perché gay (per il Cammino "gay" significa automaticamente "peccatore"; per il Cammino non esiste l'omosessuale che soffre della sua condizione e intende vivere in castità): non sia mai che qualche neocat si "contamini" per la presenza di un gay o di un divorziato, diventati "impuri" secondo la Legge di Kiko.

    Il suo articolo è molto descrittivo, per lo più per chi non conosce il curioso meccanismo delle "Famiglie in Missione".

    Alcuni particolari che mi hanno colpito:


    1) ad un certo punto il signor Kiko, spinto dalla necessità (di far numero), ha mandato in missione anche famiglie problematiche (cioè con mutuo, con figli adolescenti, con problemi economici di vario genere) a spese delle comunità di origine, in barba a san Paolo apostolo che per mantenersi autonomamente in missione lavorava.

    E, aggiungo io, anche in barba allo stile missionario cattolico di tutti i tempi: nessuno parte in missione estraendo soldi dalle comunità e famiglie di origine. Non vado a fare il missionario pretendendo che mamma, papà e la parrocchia si accollino le spese della mia iniziativa, anche se apparentemente ottima.

    Ma come possiamo meravigliarci? Dopotutto la Carmen Hernàndez non era forse partita in missione a modo suo tra i baraccati di Madrid, piuttosto che partire in missione secondo l'obbedienza (che l'avrebbe portata in Bolivia)?


    2) "il fratello che decide di alzare la sua famiglia": il servizio di traduzione automatica di Google è pessimo ma qui ha reso un'espressione davvero azzeccata. L'originale spagnolo ("El hermano que se decide levantar con su familia") era più delicato, ma la traduzione italiana rende bene l'idea: "uno che decide di alzare la sua famiglia".

    Escludiamo il caso in cui decide da solo, spinto dall'entusiasmo del momento: la famiglia magari si "alza", ma con uno sguardo feroce verso l'alzatore (a casa te la faremo pagare cara e non ti illudere che partiremo!)

    Resta solo l'ipotesi che abbia discusso in famiglia la possibilità di "alzarsi": discussione evidentemente lunghissima (quanto ci vuole per partire per un paese lontano e vivere lì, sebbene con i soldi della comunità, ma lontano da affetti, usi, costumi, lingua, abitudini?) che non si fa in una sola sera o in un solo mese.

    Ugualmente i "catechisti" ne sono non solo al corrente, ma ne sono di certo lo sponsor ("alzerò" mica la mia famiglia senza preventivamente assicurarmi il massimo plauso dei catechisti?)

    Quando dunque uno "alza" la sua famiglia, c'è un gran numero di persone (non solo i "catechisti" ed i "fratelli" di comunità ma anche coloro che ci sono arrivati col passaparola) che è già al corrente del gesto (perciò guai se non "alza" la famiglia quando Kiko chiama).

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  28. (segue dal precedente)

    Dunque, anche non tenendo in conto le pressioni psicologiche della dirigenza neocatecumenale, anche escludendo quelli che hanno fatto bene i conti di quanto "onore neocat" (e soldi) possono guadagnarne, il tipico poveraccio che "alza" la famiglia non sta compiendo altro che una messinscena ad uso e consumo del Servizio Marketing di Kiko.


    3) molto simpatico l'episodio dell'ex neocatecumenale che è diventato "ex" a causa del figlio di sette anni che pregava Dio di avere dei genitori "come quelli degli altri bambini" (cioè non settari, non "sempre in missione"). Questa è stata la scintilla che lo ha portato a riflettere se la "missione" a cui era chiamato dal Cammino realizzasse davvero la sua vita familiare.

    Cosa vi aspettavate che gli rispondessero i catechisti? Che i suoi dubbi sarebbero una "tentazione di Satana". E i suoi "fratelli" di comunità, nel vederlo dedicarsi di più alla famiglia e ai figli, cosa gli dicono? Che è stato "ingannato dal demonio" e che il figlio avrebbe "parlato col diavolo".

    Suggerirei a qualcuno capace di tradurre bene dallo spagnolo di fare una traduzione più accurata (e magari chiedere maggiori informazioi all'autore di quel blog). Purtroppo per amor di privacy non dice molto altro; sarebbe davvero una gran testimonianza poter dare il resoconto di uno che lascia il Cammino perché il Cammino gli impediva di vivere il sacramento del matrimonio. Commovente il fatto che le parole di un bambino, il suo stesso figlio di sette anni, siano state lo strumento per svegliarlo.


    "Manodopera a basso costo", ecco come viene definito il missionario neocatecumenale (salvo ovviamente le eccezioni dei supercatechisti e supermissionari che campano di rendita).

    Come in Italia, così all'estero, come in passato, così nel presente: il Cammino Neocatecumenale è sempre la stessa stortura.

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  29. Inoltro volentieri questa segnalazione di un film sulla fuoriuscita dai Testimoni di Geova che non è stato edito in Italia per ovvi motivi.

    Il film racconta in modo non troppo aggressivo il meccanismo settario dei Testimoni di Geova, per parecchi versi simile a quello del Cammino Neocatecumenale.

    Moralismo perbenista, strapotere dei catechisti, gergo interno della setta, proibizione di aver a che fare con gli impuri, endogamia, ossessivo uso della Bibbia, orgoglio per i figli che distruggono la propria vita per donarsi alla setta, isolamento totale degli "impuri", terrore di essere allontanati o puniti dalla setta... e soprattutto quella figura di un "Dio" crudele che distrugge gli affetti familiari (la versione pervertita del comandamento di Gesù Cristo).

    Vale la pena di vederlo, anche se è in lingua danese (ci sono i sottotitoli in italiano).

    Il film è del 2008; il titolo originale è To Verdener.

    Per scaricarlo la procedura è macchinosa:

    - cliccare sul link qui sotto

    - inserire il codice suggerito di 4-5 caratteri

    - cliccare Download

    - aspettare i 45-60 secondi

    - cliccare su RegularDownload

    - scaricherà il file wp_si_ok.avi di circa 700 megabyte


    Ecco il link:
    www.megaupload.com/?d=ZQYBUJI0 (link)

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  30. cara la mia signora stoccamintrè, parla per te...le tue "aggiustature" (come le chiami tu) tienile per te.....e per chi ti segue....cioè il nulla

    caro il mio Katartiko,
    io non tengo nulla per me, come non lo facevo né parlavo per me quando disputavo con i tuoi supercatechisti, "aggiustando il tiro" (in modo cattolico, ovviamente) sulle loro citazioni con griglia di lettura neocat

    ed è altrettanto ovvio che parlo perché chi può capire capisca e riconosca l'inganno...

    il fatto che io abbia dimostrato come quei supercatechisti al di fuori del loro contesto siano confutabilissimi estraendo le storture dei loro discorsi solo apparentemente cattolici, ti ha dato talmente fastidio da far partire l'insulto, che hai lasciato partire senza quotare la frase che lo ha mosso

    quanto al "chi ti segue", io non ho seguaci, ma qui intervengono persone che parlano liberamente e consapevolmente ognuno dalla propria personale esperienza e dal proprio personale modo di essere...

    e anche chi ascolta non segue nessuno - tanto meno me che sono solo una credente che cerca di custodire la sua fedeltà e di dare le ragioni della sua Fede - ed è semplicemente messo in condizioni, grazie all'apporto di tutti, di seguire la voce della sua coscienza, che è il 'luogo' in cui incontra il Signore, da non consegnarsi a nessuno, tanto meno a chi pretende di parlare a suo nome!

    La differenza sostanziale, quindi, tra il nostro contesto e il vostro è proprio questa ed è basilare: qui si segue il Signore nella Sua Chiesa;

    nel cammino si seguono gli iniziatori e i loro megafoni totipotenti (i catechisti), che pretendono addirittura di parlare in nome di Dio e si arrogano persino il potere di stabilire chi ha o non ha lo Spirito Santo; cosa che si dovrebbe tremare del sacro timore di Dio al solo pensiero...

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  31. Il movimento neocatecumenale è senz'ombra di dubbio un'organizzazione settaria. Per prima cosa per l'obbedienza cieca che i catechisti pretendono, per ordine di Kiko Arguello, il leader della setta.Altre caratteristiche tipiche della setta, sono l'obbligo del segreto verso gli estranei e tra comunità più avanti nel "cammino" verso quelle ancora alle prime fasi.Altra caratteristica propria a tutte le sette è l'uso di un gergo interno con particolare predilezione per parole in lingua greca ed ebraica, ad es .Kerigma,koinonia,midrash ecc. In un post precedente ho parlato del distorto senso del peccato di tipo Giansenistico-luterano, secondo il quale l'uomo non è dotato di libero arbitrio ed è sostanzialmente incapace di non peccare, responsabile del peccato secondo Arguello-Writz è il demonio. D'altro canto, posso testimoniare personalmente che spesso i catechisti ci dicevano che non a caso eravamo, nella nostra comunità, eravamo dei prescelti a divenire dei Cristiani veri , sale e luce del mondo, ma ci spiegavano che il cammino è una Kenosis , cioè un riconoscere a poco a poco, che non eravamo quelle brave persone che tutto sommato ritenevamo di essere, ma bensì dei peccatori legati agli "idoli" del mondo. Il senso distorto del peccato , svolgeva all'interno della setta molteplici funzioni.La prima , molto importante, era quella d'indebolire l'autostima e le difese psichiche dell'adepto. Strumenti di verifica erano le cosiddette "risonanze". Ascoltato un brano della Bibbia o del Vangelo , l'adepto faceva una dichiarazione di come un particolare brano gli avesse fatto capire qualche suo peccato, oppure " di come il Signore stava operando nella sua vita" con esempi concreti. Le preghiere spontanee fatte in gruppo, ad alta voce, rivelavano spesso i punti deboli di ciascun adepto. Altro strumento erano i cosiddetti "giri d'esperienze" durante le convivenze. S'ingenerava così nell'adepto un senso di colpa, e le sue difese psichiche venivano a poco a poco indebolite. Il colpo d'ariete, metaforicamente parlando, veniva dato in occasione degli scrutinii. Deformando a proprio uso e consumo brani del Vangelo, si poneva l'adepto davanti a scelte radicali. Spesso c'erano scene di pianto, e le difese psichiche dell'adepto cedevano di schianto, oppure si scappava urlando ( e non scherzo) Era un momento cruciale che permetteva ai catechisti di penetrare nella breccia psichica degli adepti. Da quel momento in poi la psiche capitolava, ed era permesso prendere possesso della vita di chi ingenuamente credeva , e lo

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  32. viveva come tale, di fare una scelta nobile, generosa , ispirata dal Signore, mentre invece si cedeva ad una violenza, che da allora in poi, rendeva le menti degli adepti come dei serbatoi, che venivano riempiti dei concetti e degli slogan dei catechisti. Il sacerdote, chiamato "presbitero", aveva un ruolo del tutto marginale. Questo meccanismo si ripeteva costantemente nel tempo, fino a rendere gli adepti come cavie da esperimento, rispondenti a stimoli pavloviani. Ogni tanto qualcuno aveva una crisi di rigetto, chiamata in gergo "entrare in ribellione", ovviamente il "ribelle" veniva subito accusato di essere indemoniato, con ovvie conseguenze. Una volta violentata la psiche degli adepti , si facevano più pressanti le richieste di denaro per l'evangelizzazione, per le baby sitter, ecc ecc, fino a giungere alla richiesta della decima, una vera e propria tassa kikiana. Il mondo era presentato come qualcosa di ostile , gli adepti erano sempre più impegnati nelle varie attività del cammino e perdevano interesse per qualsiasi cosa non fosse proposta o approvata dalla comunità, cioe' dal cammino. Quando i catechisti erano sicuri dell'indottrinamento e dell'obbedienza cieca dell'adepto, diventavano padroni della sua vita. E' solo da questo livello in poi, che si cominciava a intervenire pesantemente nella vita degli adepti. Il catechista aveva il potere di distruggere una famiglia, se parte di essa non aderiva al cammino ,di separare un fidanzato che fosse ostile al cammino, dalla sua ragazza neocatecumena, di combinare matrimoni endogamici, fra persone che obbedendo ciecamente, dopo 2 o 3 incontri, convolavano a nozze senza neanche conoscersi. I catechisti suscitavano vocazioni, itineranti, famiglie itineranti, ottenevano procreazioni abbondanti e talvolta sconsiderate. Se domandate questo ad un neofita, un po' perchè gli viene nascosto, un po' perchè non è ancora "pronto" per poterlo "capire"( ed una volta capito poi , di certo, non lo direbbe ) comunque sia, vi dirà che sta vivendo una esperienza che gli ha fatto riscoprire Cristo e magari è anche vero, soprattutto se si tratta di un "lontano", cioè di una persona che, digiuna di teologia e di vera dottrina cattolica, si fa accalappiare con una tecnica, definita coloritamente "love bombing iniziale".Al neofita, sembra di avere trovato una grande famiglia dove si ricercano le radici di un Cristianesimo delle origini. Ciò giustifica ai loro occhi gli ebraismi di Arguello e le varie stranezze liturgiche e certi concetti dottrinali che vengono presentati come riscoperta del vero Cristianesimo.Le canzoni, ovviamente, sono produzione dello stesso Arguello-Writz, i neofiti, anche se non lo ammettono, si sentono superiori ai cosiddetti "cristiani sella domenica." Sempre a causa del distorto senso del peccato, già citato, nè gli adpti si sforzano di migliorarsi, nè i catechisti, lo fanno. Questo spiega il perchè di certe amare contraddizioni. Invece di koinonia (amore fra i fratelli ) avvengono spesso litigi , si formano fazioni addirittura si arriva allo scontro fisico vero e proprio. Così è per una buona parte dei catechisti che dopo 15 o 20 anni di cammino sono rimasti arroganti, presuntuosi, gelosi della propria influenza sugli adepti. Insomma sono rimasti com'erano e se fai notare loro questo "piccolo" particolare usando un'altra parola da gergo NC ti danno del moralista. Inoltre mi risulta che a Padre Zoffoli arrivarono notizie di catechisti che avevano un comportamento immorale. Alcuni catechisti sono quasi dei professionisti, spesati di tutto, specialmente quelli di alto livello gerarchico.

    FREEDOM

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  33. A PROPOSITO DI LAVORO ...


    prima parte


    - Kiko nasce nel 1939

    - Nel 1959 ottiene a Madrid un Premio Nazionale Straordinario di Pittura [a 20 anni]

    - Nel 1960 forma un gruppo di ricerca e sviluppo dell'Arte sacra [a 21 anni]

    - Poi diventa professore di Cursillos de Cristianidad
    ... Presi quell'uomo e lo portai a fare un "Cursillo de Cristiandad". Rimase impressionatissimo nell'ascoltarmi parlare. Per alcuni mesi smise di bere, ma poi ricominciò e furono di nuovo macelli. La moglie mi chiamava: "Signor Kiko, venga per favore, perché mio marito vuole uccidere tutti. Chiami la polizia!". Non mi lasciavano vivere. Alla fine pensai: "E se Dio mi stesse dicendo di lasciare tutto e di andare a vivere lì per aiutarli?". Lasciai tutto e andai a vivere con quella famiglia. Dormivo in una piccolissima cucina, che era piena di gatti.

    - Poi una borsa di studio gli permette di visitare l'Europa [gironzola per un po’]

    - Poi parte come Militare in Africa [22 o 23 anni]
    ... quando tornai dall'Africa, e conobbi la sorella di Carmen, pensai che era necessario scendere nelle catacombe sociali e lì predicare il Vangelo a questa gente, aiutarli, dare loro una parola di consolazione. E così formammo un gruppo che si dedicava agli omosessuali, alle prostitute e agli altri emarginati.
    La sorella di Carmen faceva parte di una associazione, chiamata "Villa Teresita", che si dedicava al recupero delle prostitute. Andavano per le case delle prostitute e offrivano, a quelle che lo volevano, un lavoro. Un'opera molto buona. Alla fine io mi resi conto che in quel gruppo facevamo tutto un po' per "hobby". Io dissi a quel gruppo e alla sorella di Carmen: "Io me ne vado a vivere tra i poveri".


    - Nel 1964 va a vivere tra i più poveri, in una baracca di Palomeras Altas [a 25 anni]
    ... Il Signore mi portò lì con questo spirito: io ero l'ultimo. Loro erano Cristo. Forse uno avrebbe potuto dirmi: "Kiko! Aiutali". Qui c'è un punto molto importante per coloro che sanno andare al fondo delle cose. "Ma come? Ti metti in adorazione, quando questa gente è morta di fame? Dà loro da mangiare". Io non avevo nulla, non avevo portato altro che una Bibbia e una chitarra, dormivo su un materasso messo sulla nuda terra. Non avevo altro.
    Questo ha valore? Ciò che si deve fare è solo l'aiuto sociale? Forse l'uomo è solo mangiare? O l'uomo ha bisogno di sapere se Dio esiste o non esiste, se l'amore esiste oppure no? Io non andai nelle baracche per dare da mangiare, né per insegnare a leggere. (Erano tutti analfabeti, ad eccezione di uno o due: José Agudo, che era stato in un istituto di correzione sapeva leggere, ma sua moglie no. Zingari, "quinquis", ragazzi del carcere sapevano leggere a malapena). Me ne andai lì e, se volete sapere, neanche pensavo di predicare, sapete infatti che i Piccoli Fratelli di Foucauld stanno "in silenzio".


    - Nel 1968 inizia [il cammino neocatecumenale] nella parrocchia dei Martiri Canadesi a Roma [a 29 anni]

    - ... IL RESTO È STORIA NOTA!

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  34. seconda parte


    Adesso, alla luce di quanto dice San Paolo in 2 Tess. ...

    Vi ordiniamo pertanto, fratelli, nel nome del Signore nostro Gesù Cristo, di tenervi lontani da ogni fratello che si comporta in maniera indisciplinata e non secondo la tradizione che ha ricevuto da noi. Sapete infatti come dovete imitarci: poiché noi non abbiamo vissuto oziosamente fra voi, né abbiamo mangiato gratuitamente il pane di alcuno, ma abbiamo lavorato con fatica e sforzo notte e giorno per non essere di peso ad alcuno di voi. Non che non ne avessimo diritto, ma per darvi noi stessi come esempio da imitare. E infatti quando eravamo presso di voi, vi demmo questa regola: chi non vuol lavorare neppure mangi. Sentiamo infatti che alcuni fra di voi vivono disordinatamente, senza far nulla e in continua agitazione. A questi tali ordiniamo, esortandoli nel Signore Gesù Cristo, di mangiare il proprio pane lavorando in pace. Voi, fratelli, non lasciatevi scoraggiare nel fare il bene. Se qualcuno non obbedisce a quanto diciamo per lettera, prendete nota di lui e interrompete i rapporti, perché si vergogni; non trattatelo però come un nemico, ma ammonitelo come un fratello.

    ... una domanda nasce spontanea ... MA KIKO HA MAI LAVORATO?

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  35. Purtroppo, proprio a causa dei condizionamenti instaurati dai catechisti, è assai difficile avere un vero dialogo con un NC, anche se neofita, perche' tutti nella comunità, vengono avvertiti che proprio per il loro ruolo di "veri" Cristiani, saranno sottoposti a "persecuzioni", che il mondo non li capisce , li diffama. Inoltre, sebbene esistano le catechesi o orientamenti alle equipes dei catechisti,quasi dappertutto su Internet, vengono avvertiti di non leggerle, perchè è dannoso per il buono sviluppo del cammino. Una baggianata ! In realtà gli statuti sono stati pubblicati privi delle catechesi , proprio perchè impubblicabili in quanto eretiche, e poi C'è il famoso distorto senso del peccato ... le catechesi di Kiko, constano di più di 3000 pagine, ma a chi gli va di leggersele e rendersi conto della verità, tanto il Papa ha approvato tutto, meglio restare ignoranti e prendersela comoda, tanto la colpa se si è un po' pigri è del demonio....
    I catechisti anche loro, spesso si accontentano di imparare le catechesi a pappagallo e come i loro adepti, parlano per slogan, oltre ciò, sono pressochè incapaci di argomentare alcunchè e quindi passano all'insulto.
    Lo dico sinceramente, mi si stringe il cuore al pensiero di tante belle persone, animate da ideali generosi e nobili,che vengono plagiate dal CN! Purtroppo più che informare non posso. Posso solo augurare a quelli che incappano nel CN la mia stessa fortuna. Il Signore mi ci ha tirato fuori tirandomi per i capelli. Il CN ha fatto ormai centinaia do migliaia di vittime,
    si parla di milioni in tutto il mondo; gente a cui è venuta la depressione, famiglie distrutte, addirittura suicidi. Danni pecuniari e morali, tempo sprecato, occasioni perdute, problemi di socializzazione una volta rientrati nel mondo di tutti i giorni, apostasie. SE uscite dal CN non abbandonate la chiesa......
    Un abbraccio fraterno+

    FREEDOM

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  36. Ovviamente, debbo aggiungere che, la componente ricattatoria è molto importante,e più si va avanti nel cammino, più si diventa ricattabili.
    Inoltre, mi trovo molto d'accordo con Francesco, quando ha scritto in un thread precedente :
    "Non occorre però trascurare un aspetto significativo delle relazioni interpersonali all'interno della "comunità" nc: l'ostracismo impietoso con cui viene trattato il fratello che osa in qualche modo mettere in dubbio la bontà del parlare o dell'agire generale del catechista di turno o, peggio, la sua moralità sul lavoro e nella vita." In questo caso ,la regola del segreto non vale, e vieni tenuto dentro al gruppo, sotanto fino a che gli servi per svolgere alcune mansioni indispensabili. Questo addirittura puo' accadere anche nei confronti di qualche altro "fratello" che è retrocesso in una comunità meno avanzata per ( ad es. per sposare una "sorella" di quella comunità ) è stupefacente l'arroganza di questi individui pari solo alla loro ignoranza.

    FREEDOM

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