sabato 10 luglio 2010

Conversione di un pastore luterano nonostante il vescovo 'cattolico'

Oggi alimentiamo la nostra riflessione con questo emblematico articolo tratto da messa in latino e un intervento di Caterina. Vi prego di notare, dall'immagine, come i luterani siano rimasti immuni dalla selvaggia iconoclastia post conciliare, che ha provocato lo scempio delle nostre chiese; scempio che, dall'architettura, fa presto a 'passare' alla teologia e alle sue applicazioni.

Ne eravamo già consapevoli, ma forse solo ora ci stiamo accorgendo di fino a che punto una "pastorale" - che riguarda il comportamento e, pur non supportata da dichiarazioni solenni che impegnano l'infallibilità - ha forgiato negli ultimi 50 anni generazioni di "diversamente-credenti". L'inganno è stato ed è immane perché significa che i dogmi di fede non sono stati impugnati (infatti il concilio è definito "pastorale") ma di fatto, attraverso la prassi imposta, sono stati svuotati dei loro contenuti, che sono i Fondamenti della Fede che professiamo. I risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti...

Non ci sono parole per commentare lo scempio. C'è solo da "indurire la faccia" -perdonate se uso questa espressione evangelica che riguarda il Signore nel momento della Sua obbedienza fino alla fine, ma che mi viene in mente proprio ora- e continuare a custodire, difendere e diffondere la nostra fede.
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Sten Sandmark da ben 30 anni era pastore della chiesa luterana svedese. Sedicente chiesa, beninteso; tra l'altro retta da una vescovessa lesbica e che, prima al mondo, ha riconosciuto e iniziato a celebrare matrimoni omosessuali (per non parlare dei divorzi: il vescovo di Visby nelle Gotland è al terzo matrimonio).

Il pastore si rende conto che quella caricatura di confessione, in cui milita, non può essere la vera fede. Si rivolge allora per un colloquio al vescovo cattolico di Stoccolma, Arborelius (che a giusto titolo figura nella nostra colonna a destra nella rubrica La trahison des clercs: leggete qui) e si sente fare un bel discorsetto dissuasivo sui cammini paralleli delle chiese sorelle verso il Cristo universale...
Con un vescovo così, con l'esempio dei riti cattolici che vede celebrare, con i discorsi dottrinali che sente fare da parte cattolica, comprende bene (lo racconta lui stesso) che è inutile abbandonare il luteranesimo ufficiale, per ritrovarlo tal quale, sotto diverso nome, dall'altra parte. E resta così pastore a Oskharsamn.

Un bel giorno però la Fraternità San Pio X, che si è messa in testa la balzana idea di ricattolicizzare la Svezia (dove il cattolicesimo, e per di più del genere del vescovo Arborelius, non raggiunge l'1% della popolazione), organizza una missione in quel paese. Chiede a pastori e vescovi luterani il permesso di celebrare una tantum la Messa di sempre nei loro templi, che di solito sono antiche chiese cattoliche anteriori alla Riforma. E in genere ha buona accoglienza - certo migliore di quella che è abituata ad ottenere da parroci cattolici - per la curiosità dei pastori di vedere la scomparsa, ma ancor viva nell'immaginario, messa tridentina. Proprio quella asperrimamente combattuta da Lutero.

A Oskharsamn il pastore Sandmark, particolarmente incuriosito, presta la sua chiesa e assiste al rito. Siamo nel 2005. La Santa Messa di Sempre lo sconvolge fino alle lacrime. Comprende la verità della Fede espressa da quella celebrazione, e decide di convertirsi.

Torna a chiedere lumi al vescovo Arborelius, che però lo irride dicendogli che ormai quella Messa cui ha assistito sopravvive solo tra gruppuscoli integralisti (il motu proprio è di là da venire). Ma questa volta il pastore non si lascia più scoraggiare: ha finalmente trovato la vera Fede. E così un anno dopo, nel luglio 2006, a Saint Nicolas de Chardonnet, compie un atto che la Chiesa ufficiale non richiede più a nessuno: la formale, solenne e pubblica abiura del luteranesimo e la professione della fede cattolica. Cui segue il Miserere, la revoca della scomunica che lo colpiva come eretico, l'amministrazione della cresima e il canto solenne del Credo. Quindi l'ex pastore entra in seminario, per diventare prete cattolico.

Il desiderio ha trovato realizzazione in questi giorni, con la sua ordinazione al seminario di Zaitzkofen. Ed ecco un documentario su questa storia così rincuorante, realizzato a suo tempo dalla televisione svedese (per inciso: contenente la famosa intervista a Williamson). Noterete, all'inizio, il disprezzo con cui il solito Arborelius, intervistato, risponde alla domanda se l'ex pastore sia entrato nella Chiesa Cattolica Romana: no, dice risolutamente, ha scelto questo 'gruppo'. Un gruppo, aggiunge poco dopo il giornalista, di omofobi, estremisti di destra e negazionisti, che si son messi in testa di rendere la Svezia di nuovo cattolica. Ora don Stern tornerà a casa, per lavorare a quello scopo.
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Aggiungo un intervento, che condivido toto corde della nostra Caterina, Domenicana doc. Certo, l'evento e i suoi 'passaggi' dal vescovo alla FSSPX, non fanno che confermare le nostre reiterate constatazioni di 'protestantizzazione' della nostra Chiesa Romana, alla quale il Papa - nei gesti liturgici e nelle parole - sta apportando non pochi argini oltre che correttivi :

"Faccio solo una annotazione di carattere, ritengo, ecclesiale....
Senza dubbio il Vescovo ha sbagliato a gestire la situazione e non c'entra solo il fatto che il MP non era ancora stato varato liberando così la Messa antica, credo che se un vescovo ha di queste idee, egli le abbia mantenute anche dopo l'intervento del Papa....
Detto questo non "dipingerei" però la FSSPX come una sorta di parallelismo alla Chiesa Cattolica, vedo più la scelta del pastore luterano come una scelta fra i gruppi NELLA Chiesa.... poteva essere fra i domenicani (ad Oxford i novizi celebrano con il rito antico), o tra i carmelitani o appunto come ha optato nella FSSPX....dando così a questo gruppo la sua più corretta collocazione DENTRO LA CHIESA CATTOLICA e non ai suoi margini o fuori....come del resto lo ritiene lo stesso Pontefice....del resto l'Ovile della Chiesa è sempre uno, purtroppo è in questo interno che si è permesso di far proliferare la zizzania al di la, io penso, di quanto Gesù stesso disse a suo riguardo....sta così a noi fare discernimento nella valutazione di certi gruppi e poter alimentare così CIO' CHE E' BUONO dentro questo Ovile santo....
Ritengo la notizia assai consolante e promettente, in passato durante il precedente pontificato, non pochi pastori passarono alla chiesa Ortodossa proprio per la Liturgia....ma all'epoca notizie di chi per la Messa da protestante diventava cattolico ortodosso, non facevano notizia...oggi molte cose sono cambiate e in meglio...e ci auguriamo davvero frutti così succulenti senza invidie, senza gelosie per la scelta, al contrario, dobbiamo essere davvero contenti che la FSSPX riesca in questo difficile percorso a dare testimonianza vera di come un non cattolico guardi davvero alla Chiesa...
Benvenuto a questo luterano!"

48 commenti:

  1. Ne eravamo già consapevoli, ma forse solo ora ci stiamo accorgendo di fino a che punto una "pastorale" - che riguarda il comportamento e, pur non supportata da dichiarazioni solenni che impegnano l'infallibilità - ha forgiato negli ultimi 50 anni generazioni di "diversamente-credenti". L'inganno è stato ed è immane perché significa che i dogmi di fede non sono stati impugnati (infatti il concilio è definito "pastorale") ma di fatto, attraverso la prassi imposta, sono stati svuotati dei loro contenuti, che sono i Fondamenti della Fede che professiamo. I risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti...

    Non ci sono parole per commentare lo scempio. C'è solo da "indurire la faccia" -perdonate se uso questa espressione evangelica che riguarda il Signore nel momento della Sua obbedienza fino alla fine, ma che mi viene in mente proprio ora- e continuare a custodire, difendere e diffondere la nostra fede.

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  2. Sottolinerei anche questo passo del testo:


    E così un anno dopo, nel luglio 2006, a Saint Nicolas de Chardonnet, compie un atto che la Chiesa ufficiale non richiede più a nessuno: la formale, solenne e pubblica abiura del luteranesimo e la professione della fede cattolica.
    Cui segue il Miserere, la revoca della scomunica che lo colpiva come eretico, l'amministrazione della cresima e il canto solenne del Credo. Quindi l'ex pastore entra in seminario, per diventare prete cattolico.

    ***************************

    Mi viene a mente quando sono nel Confessionale.... a parte il dramma quando mi ritrovo a dover dire io al prete che ho peccato perchè lui magari, infarcito di strane idee sul peccato, cerca di consolarmi dicendomi "NON E' UN PECCATO SUVVIA!!" ed io li a dire: no guardi padre, che questo è peccato perchè....ecc.... alla fine tutto sommato ciò che facciamo nel Confessionale è una abiura dei peccati che avendo riconosciuto come tali, li condanniamo e chiediamo il perdono...
    è in fondo una abiura che facciamo, non comprendo allora perchè un vescovo si sia così ramollito a tal punto da non ritenere importante l'abiurare dall'eresia!

    La professione di fede la facciamo ogni Domenica, eppure quanti fedeli che dicono il Credo non sanno affatto cosa stanno dicendo?
    Credo la Remissione dei peccati, eppure i confessionali sono vuoti!
    Credo nella Chiesa, una,santa, cattolica ed apostolica...eppure si seguono quei maestri che portano avanti una immagine di chiesa confacente alle proprie idee di fede...

    Oggi l'idea che assilla i vescovi e parroci non è la qualità della fede, ma la quantità di fedeli...
    una quantità che una volta "raccolta" si evita di "stuzzicarla" nella vera fede...temendone appunto l'abbandono!

    Può un cieco guidare un altro cieco? verrebbe da chiederci!
    Se non c'è l'abiura dall'eresia, se non c'è la professione di fede autentica su tutti i punti e non solo sul credere in Gesù Cristo omettendo ciò che questo credere comporta, continueremo a ritrovarci in una situazione assurda dove l'autentico cattolico è il "cattivone" di turno e la propria idea di chiesa continua imperterrita ad invadere la vera Chiesa pagando, tutto il Gregge, le dure conseguenze...

    Cari Vescovi, la Chiesa NON è "vostra", ma appartiene alla VERITA'=CRISTO IN PERSONA... svegliatevi!
    abbiamo bisogno del "bastone e del vincastro": il bastone perchè PUBBLICAMENTE condanni il peccato senza mascherarlo da falso bene...
    e il vincastro per testimoniare pubblicamente come sia viva la misericordia di Cristo nella SUA Chiesa, dopo il PENTIMENTO E L'ABIURA dall'eresia...

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  3. grazie per la bella riflessione, Cate :)

    ... del resto era Kasper il portavoce di quella 'corrente' che non riteneva necessaria l'abiura e che aveva espresso un parere, (autorevole e applicato dato il suo incarico di responsabile dell'ecumenismo), che non fosse neccessaria la conversione delle altre confessioni cristiane, ma chi voleva potesse convertirsi individualmente e senza troppe formalità...

    finché il Papa non lo ha scavalcato e ha direttamente promulgato l'Anglicanorum Coetibus a proposito degli Anglicani...

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  4. Oggi l'idea che assilla i vescovi e parroci non è la qualità della fede, ma la quantità di fedeli...
    una quantità che una volta "raccolta" si evita di "stuzzicarla" nella vera fede...temendone appunto l'abbandono!


    dimostrando di non aver fede nell'Azione dello Spirito Santo, che non ha bisogno di 'strategie' umane o di 'metodi' esaltanti e coinvolgenti, ma solo che sia fatta conoscere e praticata la Verità, che è il Signore, perché chi la riconosce possa accoglierla!

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  5. Se non c'è l'abiura dall'eresia, se non c'è la professione di fede autentica su tutti i punti e non solo sul credere in Gesù Cristo omettendo ciò che questo credere comporta, continueremo a ritrovarci in una situazione assurda dove l'autentico cattolico è il "cattivone" di turno e la propria idea di chiesa continua imperterrita ad invadere la vera Chiesa pagando, tutto il Gregge, le dure conseguenze...

    è quel che chiesto fino all'ultimo istante della sua vita Padre Zoffoli agli iniziatori del cammino...

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  6. da "Una Fides"

    Mons. Klaus Küng, vescovo di Sankt Pölten (Austria) «C’è, inoltre, una forte mancanza di preti. Per cui molti si chiedono: perché non abbassare il ‘livello di accesso’ al sacerdozio? Ma occorre subito domandarsi: in questo modo i problemi finiscono? Credo di no. Ho appena terminato di rileggere il capitolo sulla storia della mia diocesi che tratta della ‘Controriforma’: circa nel 1560, il 60 per cento delle parrocchie era senza sacerdote, la maggioranza dei preti viveva in concubinato più o meno accettato dall’autorità ecclesiale, i monasteri chiudevano le proprie porte uno dopo l’altro, i 4/5 della popolazione e il 100 per cento dell’aristocrazia era diventato protestante… sembrava la fine della chiesa cattolica nella regione. [E come ha reagito la chiesa?] Con l’abolizione delle strutture e con l’accettazione del ‘non-celibato’? No. Semplicemente formando dei nuovi preti ardenti nel celibato in un piccolo seminario di Vienna. Riconquistando il terreno parrocchia per parrocchia. Questi preti attiravano i fedeli per la loro disponibilità al Signore, e la cosa la percepivano anche i fedeli. La chiesa reagì anche creando centri attraenti di spiritualità: i grandi monasteri della regione si ripopolavano. A poco a poco l’Austria è ritornata a essere il paese cattolico che ancora è»

    Sull'ultima affermazione nutriamo forti dubbi ma su tutto il resto concordiamo

    anche noi

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  7. Si rivolge allora per un colloquio al vescovo cattolico di Stoccolma, Arborelius (che a giusto titolo figura nella nostra colonna a destra nella rubrica La trahison des clercs: leggete qui) e si sente fare un bel discorsetto dissuasivo sui cammini paralleli delle chiese sorelle verso il Cristo universale...

    Questo vescovo farebbe bene a vergognarsi per quello che dice e quello che opera egli e' portatore del falso ecumenismo portato avanto dal dopo vaticano II in cui si asserisce che non ci sta' bisogno di conversione nel senso di ritorno, ricordate le parole scandalose di Bagnasco sulla conversione degli ebrei che la Chiesa dal concilio in poi, grazie alla nosta etate, non fosse piu' necessario, difatti si dice male di Kasper, giustamente, per il suo operato ma e' chiaro che non e' il solo.
    Per quanto mi riguarda la comunita' San Pio X e' il resto che il Signore ha salvato per salvaguardare cio' che di cattolico e' rimasto in questo nostro tempo, difatti, sempre secondo me, il concilio vaticano II ha instaurato e fatto nascere una nuova chiesa di cui la setta eretica cn e' un degno frutto...
    Codesto vescovo andrebbe immediatamente deposto per andare a fare la calzetta...

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  8. Permettetemi.
    Pur rallegrandomi per questa conversione, non so tacermi una nuvoletta di sconcerto. Perché è una scelta nella scelta quella di approdare alla FSSPX. La quale non ha tutte le carte in regola con la Chiesa, o no? La quale anch’essa ha scelto, mi sembra, l’ermeneutica della rottura rifiutando il CVII, così come i modernisti la scelgono per un ampio sì a quello stesso CVII. O no? Rottura tradizionalista l’una, modernista l’altra, diciamo così, in estrema sintesi.

    Vi accorgete quanto sia fuorviante questa frammentazione, così fortemente alimentata da schieramenti accesi e sanguigni che, per me, non sanno più di Chiesa, di Vangelo, di buon profumo di Cristo? Una frammentazione inevitabile, necessaria forse per difendere la Tradizione e arginare lo straripamento dottrinale e liturgico. Ma il prezzo è alto, altissimo direi, se mi permettete. Perché i cattolici e basta, temo, forse, son costretti a farsi da padre e da madre e a rinunciare alla Profezia, chiara e univoca voce di Dio fra gli uomini. Si è costretti a un rischioso discernimento autonomo, fra questo e quello, bisogna crescere in fretta per riuscire a stare saldi. E, a mio avviso, casi come questo non aiutano, anzi pongono in ulteriore evidenza la latitanza della chiarezza e dell’armonia e della comunione.

    La via d’uscita, per noi cattolici e basta, è sospendere il giudizio e accontentarsi di quella piccola luce accesa sulla nostra vita. E magari spegnere il pc.

    Scusate l’intrusione guastafeste.

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  9. Bravo Gianluca ! Chi ha l'ardire di discettare su quanto scrisse il papa Pio XI citato da Gianluca ? Mi immagino qualche frase tipo: "vabbè erano tempi vecchi, ora è cambiato lo spirito! ora c'è lo spirito del Concilio che riconcilia tutto..."
    Appunto riconciliando tutto, volemose tutti bene, accordiamoci un pezzo per ciascuno, un po' aveva ragione la chiesa cattolica, un po' le altre, viviamo tutti in pace amen ....Relativismo? Sincretismo? Mi pare ovvio e necessario che il pastore luterano, come l'ebreo, come il musulmano, per trovare un'identità cattolica reale,profonda e secolare, scelga una messa del "vetus ordo" e, disgustato dal protestantesimo vigente tra ecclesiastici,opti per una comunità "tradizionalista". So per certo che i musulmani che qui in Italia si convertono (grazia di Dio poichè bisogna essere veramente illuminati per vedere ancora il cristianesimo in Europa) devono andare a cercare un sacerdote come si deve per NON trovare quello che consiglia loro di rimanere nella loro religione. A tanto sono arrivati i neo-preti postconciliari. Quindi? Il Signore ha lasciato come rocca la fraternità di S.Pio V perchè continuasse ad indicare la strada ostinatamente, attirandosi i fulmini di tutti. Ora,con una riconciliazione doverosa, è ancora il punto fermo cui trovare lumi, per tutti coloro che non conoscono bene le encicliche secolari come le conosce Gianluca. La strada antica è la più certa ed ha prodotto tanti santi. Continuare a professare una diversità di rito che sottintende diversità di dottrina è ERESIA. Non interessa se un card. Rylko o un Ruini mellifluamente accettano o incoraggiano cammini, sappiamo, da cattolici, che quanto fu scritto nel catechismo è la base dottrinale per tutti coloro che si professano tali. Fuori da questo c'è solo l'eresia che tale è chiamata senza attendere che si modifichi o senza lasciare anomali spazi di ravvedimento o annose tempistiche di "prova". Ma quando mai si fecero queste alterazioni? Ma perchè? Per non disturbare le masse ora coinvolte? A questo siamo, anzi, sono, arrivati...

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  10. "..Ma questa messa detta
    di san Pio V, come lo si vede a Ecône,
    diviene il simbolo della condanna del
    concilio. Ora, non accetterò mai in nessuna
    circostanza che si condanni il concilio per
    mezzo di un simbolo. Se venisse accolta
    questa eccezione, il concilio intero rischierebbe
    di vacillare”».E così il papa Paolo VI in accordo con Bugnini massone, per un puro puntiglio, impedì alla chiesa di mantenere una messa salvifica e COSTRINSE il seminario di Econe ed il vescovo Lefebvre a "rinchiudersi" per mantenere salvo il culto della messa tradizionale e salvifica dove le preghiere, le invocazioni ed il rito stesso elevano lo spirito ed hanno funzione catartica ed esorcistica ben più della nuova messa, della quale, ora, è chiara l'origine e la motivazione ostinata del suo mantenimento ad ogni costo.Lo stesso papa che sul finire della vita ammise che il fumo di Satana era entrato nella Chiesa (e nel Concilio)attirandosi ormai lo scherno e la derisione, visto che ormai la frittata era fatta.
    "Oh figli miei, non lasciatevi condurre sulla cattiva strada dalle innovazioni... Rimanete sempre sulla stessa strada, sugli stessi sentieri percorsi dai vostri padri. Preservate e mantenete ciò che vi è stato insegnato. Sarà abbastanza se resisterete agli attacchi, alle tempeste e agli uragani che sorgeranno con grande violenza.

    La Chiesa sarà punita perché la maggioranza dei suoi membri, in alto e in basso, si pervertiranno. La Chiesa affonderà sempre di più finché alla fine sembrerà essersi estinta, e la successione di Pietro e degli altri Apostoli sembrerà conclusa.
    Ma, dopo questo, sarà vittoriosamente esaltata alla vista di tutti i dubbiosi."

    XV secolo, profezia di San Nicola di Flue

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  11. Disse Jonathan"..La via d’uscita, per noi cattolici e basta, è sospendere il giudizio e accontentarsi di quella piccola luce accesa sulla nostra vita.."
    Forse è così, o forse è giusto "combattere" dottrinalmente per mantenere la fede e farla recuperare ad altri. Dipende da come agisce lo Spirito in ciascuno. C'è chi si chiude e prega e le sue preghiere valgono per la salvezza degli altri e c'è chi sta fuori ed agisce e dialoga e puntualizza e le sue azioni valgono per la salvezza degli altri....pure !Aspettiamo titubanti ed ansiosi il momento in cui i neocatecumenali useranno la stessa liturgia avendo ri-assimilato la stessa dottrina cattolica. Ma non sappiamo se ciò avverrà e quando e nel frattempo credo sia disdicevole tacere e accontentarsi della piccola luce accesa. La luce non va sotto il moggio, ma tenuta alta per illuminare tutti, nel buio !

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  12. Cara Jonathan,
    la situazione della FSSPX è un caso molto particolare ed oserei dire UNICO nel suo genere e in tutta la storia della Chiesa....
    ;-)

    Le carte non in regola sono di natura disciplinare e non dottrinale...per questo ne fa un caso unico nel suo genere, gli stessi Colloqui che si stanno avendo a porte chiuse, dimostra la complessità della situazione e l'attenzione da parte del Pontefice che ben conosce LE RAGIONI della FSSPX e non le ha mai sottovalutate come hanno fatto invece molti vescovi....

    Ma anche con Giovanni Paolo II il quale diede origine proprio per il caso del mons. Lefebvre, all'Ecclesia Dei oggi confluito nella Congregazione per la Dottrina della Fede...

    La FSSPX NON ha mai rinnegato alcuna Dottrina nè Dogma della Chiesa Cattolica, il problema va dunque analizzato in quella INTERPRETAZIONE del Concilio che solo da questo Pontificato sta prendendo piede la ragionevole ammissione che si sono compiuti molti errori....affermazioni inamissibili solo fino a 5 anni fa... ^__^

    Il Papa ai sacerdoti di Belluno nel 2007 spiegò con un esempio che un Concilio stesso NON SI IMNPONE MA VA LETTO NELL'ERMENEUTICA DELLA CONTINUITA'...
    e disse:

    " Ma perché è andata così? Prima vorrei forse cominciare con un’osservazione storica. I tempi di un post-Concilio sono quasi sempre molto difficili. Dopo il grande Concilio di Nicea - che per noi è realmente il fondamento della nostra fede, di fatto noi confessiamo la fede formulata a Nicea – non è nata una situazione di riconciliazione e di unità come aveva sperato Costantino, promotore di tale grande Concilio, ma una situazione realmente caotica di lite di tutti contro tutti. San Basilio nel suo libro sullo Spirito Santo paragona la situazione della Chiesa dopo il Concilio di Nicea ad una battaglia navale di notte dove nessuno più conosce l’altro, ma tutti sono contro tutti. Era realmente una situazione di caos totale: così descrive con colori forti il dramma del dopo Concilio, del dopo Nicea, San Basilio. Poi 50 anni dopo, per il Concilio primo di Costantinopoli, l’imperatore invita San Gregorio Nazianzeno a partecipare al Concilio e San Gregorio Nazianzeno risponde: No, non vengo, perché io conosco queste cose, so che da tutti i Concili nasce solo confusione e battaglia, quindi non vengo. E non è andato. Quindi non è adesso, in retrospettiva, una sorpresa così grande come era nel primo momento per noi tutti digerire il Concilio, questo grande messaggio. "

    ;-)
    appare quindi assurdo che si obblighi oggi la FSSPX a piegarsi ad un vento del Concilio, quando neppure NOI lo abbiamo ancora digerito ^__^
    e quando ancora lo si sta correggendo dalle false interpretazioni...

    Ci vuole tempo, ma la FSSPX non è eretica nè scismatica, questo ex pastore luterano, di fronte ad un Vescovo così cieco, cos'altro poteva scegliere in quel luogo?
    E' colpa del Vescovo e della sua negligenza....

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  13. La Beata Caterina Emmerich scrisse in alcune sue visioni, parole che sono precise sulla situazione attuale:"Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano." (1 giugno 1820)
    "Quelli che vidi crEgli disse, fra le altre cose, che ... anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui edo che fossero quasi tutti i vescovi del mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo Padre - assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra e a sinistra, cioè in direzione del mondo.
    Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.
    In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre." (1820)
    "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano." (1820-1821)
    "Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore." (22 marzo 1820)
    "Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni." (12 aprile 1820)
    "Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti." (22 aprile 1823)
    1820-1823, profezie della Beata Anna Caterina Emmerich.

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  14. La Beata Caterina Emmerich scrisse in alcune sue visioni, parole che sono precise sulla situazione attuale:"Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano." (1 giugno 1820)
    "Quelli che vidi crEgli disse, fra le altre cose, che ... anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui edo che fossero quasi tutti i vescovi del mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo Padre - assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra e a sinistra, cioè in direzione del mondo.
    Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.
    In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre." (1820)
    "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano." (1820-1821)
    "Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore." (22 marzo 1820)
    "Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni." (12 aprile 1820)
    "Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti." (22 aprile 1823)
    1820-1823, profezie della Beata Anna Caterina Emmerich.

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  15. "Fra le cose più strane che vidi, vi erano delle lunghe processioni di vescovi. Mi vennero fatti conoscere i loro pensieri e le loro parole attraverso immagini che uscivano dalle loro bocche. Le loro colpe verso la religione venivano mostrate attraverso delle deformità esterne. Alcuni avevano solo un corpo, con una nube scura al posto della testa. Altri avevano solo una testa, i loro corpi e i cuori erano come densi vapori. Alcuni erano zoppi; altri erano paralitici; altri ancora dormivano oppure barcollavano." (1 giugno 1820)
    "Quelli che vidi crEgli disse, fra le altre cose, che ... anche se rimanesse un solo cattolico, la Chiesa vincerebbe di nuovo perché non si fonda sui edo che fossero quasi tutti i vescovi del mondo, ma solo un piccolo numero era perfettamente retto. Vidi anche il Santo Padre - assorto nella preghiera e timoroso di Dio. Non c’era niente che lasciasse a desiderare nella sua apparenza, ma era indebolito dall’età avanzata e da molte sofferenze. La testa pendeva da una parte all’altra, e cadeva sul petto come se si stesse addormentando. Egli aveva spesso svenimenti e sembrava che stesse morendo. Ma quando pregava era spesso confortato da apparizioni dal Cielo. In quel momento la sua testa era dritta, ma non appena la faceva cadere sul petto vedevo un certo numero di persone che guardavano rapidamente a destra e a sinistra, cioè in direzione del mondo.
    Poi vidi che tutto ciò che riguardava il Protestantesimo stava prendendo gradualmente il sopravvento e la religione cattolica stava precipitando in una completa decadenza. La maggior parte dei sacerdoti erano attratti dalle dottrine seducenti ma false di giovani insegnanti, e tutti loro contribuivano all’opera di distruzione.
    In quei giorni, la Fede cadrà molto in basso, e sarà preservata solo in alcuni posti, in poche case e in poche famiglie che Dio ha protetto dai disastri e dalle guerre." (1820)
    "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano." (1820-1821)
    "Vidi molto chiaramente gli errori, le aberrazioni e gli innumerevoli peccati degli uomini. Vidi la follia e la malvagità delle loro azioni, contro ogni verità e ogni ragione. Fra questi c’erano dei sacerdoti e io con piacere sopportavo le mie sofferenze affinché essi potessero ritornare ad un animo migliore." (22 marzo 1820)
    "Ho avuto un’altra visione della grande tribolazione. Mi sembrava che si pretendesse dal clero una concessione che non poteva essere accordata. Vidi molti sacerdoti anziani, specialmente uno, che piangevano amaramente. Anche alcuni più giovani stavano piangendo. Ma altri, e i tiepidi erano fra questi, facevano senza alcuna obiezione ciò che gli veniva chiesto. Era come se la gente si stesse dividendo in due fazioni." (12 aprile 1820)
    "Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... Ma Dio aveva altri progetti." (22 aprile 1823)
    1820-1823, profezie della Beata Anna Caterina Emmerich [f,

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  16. Carissima Jonathan

    Hai tutti i motivi per esprimere il tuo sconcerto e la tua preoccupazione, ma occorre precisare una cosa: la Fraternità di San Pio X non è mai stata scismatica.

    Quando ha ordinato i suoi vescovi, spinto dalla 'necessità', dal momento che il Vaticano gliene dilazionava il permesso e lui si sentiva prossimo a morire, Mons, Lefebvre non diede loro alcuna "giurisdizione", che spetta al Papa assegnare ai vescovi. Egli si limitò ad assicurare la successione Apostolica per preservare la sua Fraternità dagli errori modernisti che già avevano cominciato a fare della Chiesa lo scempio che oggi vediamo in tutti i suoi effetti nefasti.

    La FSSPX celebra "una cum" il Papa, del quale riconosce l'autorità.

    Quanto al Concilio, la Fraternità dichiara la problematicità - la stessa riconosciuta da Mons. Gherardini - di alcuni suoi punti:

    testi come
    - Nostra Aetate, per le religioni non cristiane;
    - Unitatis redintegratio, per l’ecumenismo;
    - Dignitatis humanae, sulla libertà religiosa,

    portano effettivamente e con ragione a chiedersi se la Chiesa non sia davvero diventata "altra" da quella di sempre... senza considerare che, se non avessero conservato l'integrità dell'antico rito continuando a celebrarlo - e quindi a preservarlo - a qualcuno sarebbe venuto forse in mente di manometterlo e la più grande ricchezza della Chiesa sarebbe perduta... ma il Signore così non ha voluto, a quanto sembra!

    Nell’ultimo numero della rivista "Divinitas" (1-2-3/2010) Mons. Brunero Gherardini pubblica una monografia sulla Tradizione "Quod et tradidi vobis" - La Tradizione vita e giovinezza della Chiesa. Ecco un passo che appare di fondamentale importanza. Il noto teologo, in merito al concetto di Tradizione che oppone in modo irriducibile la Fraternità Sacerdotale San Pio X e il nuovo corso ecclesiale, presenta una formidabile sintesi, condivisibilissima.

    Lo metto a disposizione a questo link, per evitare di inserire un testo troppo lungo per un strumento come il blog

    Quanto invece ai protestanti, la loro situazione dottrinale e spirituale è completamente diversa: essi sono eretici e scismatici, solo che ora vengono chiamati semplicemente
    "fratelli separati"...

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  17. Gianluca Cruccas ieri aveva inserito il testo della Mortalium animos di Pio XI, importante e significativo per riconoscere le derive post-conciliari

    Per rendere più agevole e snella la lettura del blog, può essere consultato e/o scaricato da questo link

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  18. in un documento Ufficiale del novembre 2003 il card Kasper affermava il carattere vincolante dell'Unitatis Redintegrazio sull'ecumenismo

    "... In secondo luogo: Interpretazione alla luce della tradizione. Nessun Concilio è a sé stante, ma ogni Concilio si colloca nella scia della tradizione di tutti gli altri. Così, il Decreto "Unitatis redintegratio" si richiama alla confessione di fede della Chiesa e ai Concili più antichi. Sarebbe perciò falso interpretare il Concilio Vaticano II, e specialmente il Decreto sull'ecumenismo, come rottura con la tradizione. (11) Effettivamente tale Concilio è dovuto, non da ultimo, a un resourcement, a un ritorno alle fonti; in esso si è trattato di una nuova attualizzazione della Tradizione e, in questo senso, di un suo aggiornamento (un concetto che nei documenti stessi del Concilio non si trova in nessun posto). Certamente ci si deve chiedere che cos'è che significhi "tradizione" in senso teologico e, facendolo, bisogna distinguere fra l'unica Tradizione e le molte tradizioni. (12) L'apertura ecumenica del Concilio Vaticano II non è una rottura con la Tradizione nel senso teologico della parola; però, è senz'altro una voluta modificazione di singole tradizioni, per lo più relativamente recenti. Così, è indiscutibile che il Concilio vada coscientemente oltre le affermazioni, difensive e proibitive, del Papa Pio XI in "Mortalium animos" (1928) e che, in questo senso, realizzi un salto di qualità. (13) Così intese, tradizione e innovazione non sono affatto in opposizione."
    ______________________
    resta da valutare l'effettiva veridicità dell'affermazione finale, alla luce del magistero precedente

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  19. gianluca cruccas ha detto... (lo ripubblico riformattato e più leggibile)
    Per meglio comprendere cio' che hanno fatto codesti innovatori nel concilio da loro ideato cito cio' che scrisse Jean Guitton:

    “…in realtà mons. Lefebvre non ha nulla da spartire con gli anglicani o altri scismatici. Fu semplicemente un
    Vescovo ligio al suo ruolo di trasmettere la dottrina cattolica e profondamente fedele al Papato. Tuttavia, le parole di Guitton sono utili a rilevare la contraddizione tipica di quegli ecumenici che nell’istante stesso in cui professano apertura, dialogo, unione, chiudono tutte le porte a chi, perché contrario all’ecumenismo, è in disaccordo con loro.
    Il filosofo prosegue: «[…] Si parla della chiesa conciliare come se questa chiesa oscurasse quanto esisteva prima. Ora, se la chiesa conciliare cancella e modifica su punti essenziali la chiesa precedente, riconosce che in passato ha potuto sbagliare. E, se essa ha errato in passato, perché non potrà sbagliare attualmente e
    in futuro?». Analisi lucida e perspicace. Paolo VI risponde: «Consideri la riforma liturgica. Vado ancora più lontano di lei. Non solo abbiamo mantenuto tutto il passato, ma abbiamo ritrovato la fonte che è la tradizione più antica, la più primitiva, la più vicina alle origini. Ora, questa tradizione era stata oscurata nel corso dei secoli, e
    particolarmente al concilio di Trento».
    Si stenta a credere che un Papa possa aver pensato questo di un Concilio dogmatico della Chiesa… Secondo lui il Concilio di Trento addirittura oscurò la “tradizione più antica” e più pura della Chiesa! Inoltre è un’imprecisione storico-liturgica, malgrado il nome un po’ restrittivo, che il rito “tridentino” della Messa sia nato col Concilio di Trento: essenzialmente risale ai primi secoli del Cristianesimo, si è arricchito di pari passo con la storia della Chiesa e san Pio V dopo il Concilio di Trento si limitò a “canonizzarlo”.
    Guitton, allora, gli sottopone la proposta di concedere almeno l’autorizzazione della Messa tridentina per un periodo sperimentale e provvisorio, appoggiandosi al fatto che il Concilio non ha mai preteso di abolirla. «Il papa mi dice severamente: “Questo mai! dal momento che si tratta di una cattiva disputa, poiché il canone di san
    Pio V l’ho conservato nella nuova liturgia, dove è collocato al primo posto”. – “Ma non si tratta del canone. Si tratta dell’offertorio, dove, nella nuova liturgia, l’idea di sacrificio sembra ristretta”. – “Riconosco che la differenza tra la liturgia di san Pio V e la liturgia del concilio (chiamata spesso, non so perché, liturgia di Paolo VI) è molto
    piccola [!]. In apparenza, il diverso poggia su una sottigliezza. Ma questa messa detta di san Pio V, come lo si vede a Ecône, diviene il simbolo della condanna del concilio. Ora, non accetterò mai in nessuna circostanza che si condanni il concilio per mezzo di un simbolo. Se venisse accolta questa eccezione, il concilio intero rischierebbe di vacillare”».
    _______________________
    Piu' chiaro di cosi', e questo personaggio lo si vuole portare agli onori degli altari, forse per consacrare un concilio che ha cambiato molti aspetti dottrinari della chiesa di sempre, quindi come conseguenza si hanno numerose eresie, come quelle neocatecumenali, che vengono offerte ai fedeli ignari del terribile inganno che mette in serio rischio la salvezza delle loro anime.

    Per quanto mi riguarda sono felice che questo ex pastore protestante si sia convertito al vero Gesu' Cristo.
    ricordo a Jonatan che prima di andare dalla san Pio X il pastore protestante si e' presentato allo sconcertante vescovo del luogo che si e' rifiutato di accettare una tale conversione, Quindi un rappresentante della nuova chiesa conciliare ha rifiutato la conversione e chi invece difende e annuncia la fede di sempre, della vera Chiesa Cattolica ha accettato la conversione.

    Dio sia lodato per questo grande segno di Grazia

    10 luglio, 2010 21:07

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  20. ‘Pastore luterano ordinato prete tradizionalista’ ha titolato Messainlatino (che è un nostro vicino di casa nella mia barra dei preferiti). E’ la scelta nella scelta e fa emergere il messaggio centrale della notizia, ossia che la FSSPX sia, come dice Gianluca, ‘il resto’ che custodisce la Tradizione autentica della Chiesa, ossia la parte più autenticamente cattolica della Chiesa. E forse è così, il tempo ce lo dirà. Ma oggi non è ancora così, non del tutto, non per tutti. Non sono scismatici, lo so, sono affascinata anch’io dalla loro battaglia armata di Rosario e spero con loro. E invidio quelli di voi (tutti mi sa) che hanno raggiunto una tale chiarezza di idee da poter vedere da che parte sta la Verità piena e da quella parte apertamente schierarsi. Buon per voi.

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  21. E invidio quelli di voi (tutti mi sa) che hanno raggiunto una tale chiarezza di idee da poter vedere da che parte sta la Verità piena e da quella parte apertamente schierarsi. Buon per voi.

    cara Jonathan,
    io ti parlo per me e non posso farlo per gli altri: da quel che posso arguire, tra noi c'è un ventaglio di differenti sensibilità ma, quanto allo 'schieramento', per usare il tuo termine, esso è decisamente con il Papa.

    Io sono tra coloro che credono in coscienza che la FFSPX non è mai stata scismatica (del resto lo ha sostenuto anche Benedetto XVI) e che essa rappresenta, attualmente, uno dei più saldi baluardi del cattolicesimo autentico.

    Penso tuttavia che la Chiesa è a Roma e non ad Econe anche se Econe sta nel giusto... sembra un paradosso; ma purtroppo in questa epoca schizofrenica non so se dovremo abituarci anche ai paradossi...

    Sta di fatto che il Papa non fa altro che mostrare nei suoi gesti liturgici e ribadire nei suoi discorsi i fondamenti della nostra fede per lunghi anni oscurati...

    Tuttavia, mentre la grancassa mediatica ha messo in luce la sua intransigenza (già presente prima della pubblicità abnorme e da quando era cardinale) sulle tremende aberrazioni morali ed ora sta emergendo tutta la sua 'sapienza' teologica e dottrinale nel correggere l'oscuramento e la deformazione delle verità di fede da cui le aberrazioni morali derivano, tutto questo avviene nei discorsi, nelle omelie, nelle catechesi; ma non trova riscontro nella pastorale, che continua ad essere affidata ai 'falsi profeti' che purtroppo conosciamo bene e a vescovi non in comunione con il Papa.

    Basta guardare in Francia, Olanda, Belgio, Germania, Austria, lo stesso Arborelius... essi NON sono in sintonia e quindi in comunione che è "unione materiale e formale" con il Papa, che significa seguirlo nella MATERIA DI FEDE e nella FORMA da sempre prescritta dalla Chiesa

    come non sono in unione col Papa (magari non a parole ma nei fatti) quei vescovi (e sono purtroppo la maggioranza anche in Italia) che boicottano la celebrazione del VO nelle loro diocesi, vanificando ed disobbedendo al Motu Proprio Summorum Pontificum...

    A questo punto, pur assistendo con disagio ad alcuni irrigidimenti della Fraternità - condivisibili per i timori da cui sono suscitati, ma di fatto dannosi per il bene delle anime assetate di verità e vaganti della confusione - e che si auspica possano rientare al più presto per il bene di tutti,

    se dovessi scegliere tra obbedire ad un vescovo modernista o ad un vescovo della Fraternità, il mio cuore e il mio spirito non avrebbero esitazioni!

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  22. Pastore luterano ordinato prete tradizionalista’ ha titolato Messainlatino

    d'altronde sono emerse le circostanze e i vari 'passaggi' della vicenda e come e perché egli è arrivato alla Fraternità... il tutto è molto emblematico e corrispondente alla grande crisi che la Chiesa sta vivendo

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  23. Per continuare con gli insegnamenti di Papa Pio XI:

    “A tale scopo si organizzano congressi, incontri e conferenze a cui partecipa ampio concorso di uditori, dove tutti senza distinzione, non credenti di ogni tipo, come anche Cristiani, e perfino coloro che hanno infelicemente rifiutato Cristo e negato la Sua Divina Natura o missione, sono invitati ad unirsi alla discussione. Orbene, tali sforzi non possono ottenere alcun tipo di approvazione fra i Cattolici. Essi presuppongono l’erronea veduta che tutte le religioni siano più o meno buone ed apprezzabili, in quanto tutte danno espressione, sotto varie forme, a quel senso innato che conduce gli uomini a Dio ed al riconoscimento obbediente della Sua legge... favorire questa opinione, pertanto, ed incoraggiare tali intraprese, equivale ad abbandonare la religione rivelata da Dio”

    Focalizziamo l’attenzione sulla frase “equivale ad abbandonare la religione rivelata da Dio.” Questa frase è un’altra definizione della parola “apostasia.” Secondo Papa Pio XI, sostenere il falso ecumenismo ed incoraggiarlo, è equivalente all’apostasia. Il Papa continua quindi la sua spiegazione:

    “Commetteremo l’iniquità di sopportare che la verità, la verità rivelata da Dio, sia fatta oggetto di compromesso? Perché invero si tratta di difendere la verità rivelata. Gesù Cristo inviò i Suoi Apostoli in tutto il mondo per annunciare la Fede del Vangelo a ogni nazione, e per salvarle dall’errore. Egli volle che lo Spirito Santo insegnasse loro dapprima tutta la verità. Forse che ciò è stato reso oscuro nella Chiesa della quale Dio stesso è Legislatore e Guardiano? Il nostro Redentore disse chiaramente che il Suo Vangelo era da intendersi non solo per l’età apostolica ma per tutti i tempi. Può, allora, l’oggetto della fede esser diventato nel corso del tempo così tenue ed incerto che oggi si debbano tollerare opinioni contradditorie? Se fosse così, allora dovremmo ammettere che la venuta dello Spirito Santo sugli Apostoli, il perpetuo dimorare del medesimo Spirito nella Chiesa, secondo la precisa predicazione di Gesù Cristo, avrebbero perso secoli fa la loro efficacia e valore. Affermare questo sarebbe una bestemmia.”

    Che cosa penserebbe Papa Pio XI dell’invito del 1986 di Giovanni Paolo II a tutte le religioni del mondo perchè venissero ad Assisi a pregare i loro falsi dei? Che cosa penserebbe, se vedesse la statua di Budda posta sull’altare nella chiesa di S. Francesco in Assisi ed adorata da preti buddisti col bruciarvi l’incenso?

    Sappiamo già cosa Papa Pio XI penserebbe, perché lo ha già espresso nella Mortalium Animos:

    “Stando così le cose, è chiaro che la Sede Apostolica non può in alcun modo prender parte a queste assemblee, né è lecito in alcun modo ai Cattolici di dare a tali intraprese il loro incoraggiamento o supporto. Se lo facessero, darebbero espressione ad una falsa Cristianità del tutto aliena rispetto all’unica Chiesa di Cristo.”

    Questo è sempre stato l’insegnamento della Fede Cattolica attraverso i secoli; ed inoltre, le leggi della Chiesa Cattolica chiaramente riflettono questi insegnamenti:

    Canone 1258 §1: I fedeli non possono in alcun modo assistere attivamente o prender parte attiva nelle cerimonie religiose degli acattolici. (communicatio in sacris)

    Canone 2316: Chi coopera in qualsiasi modo spontaneamente e scientemente alla propagazione dell’eresia o chi pratica communicatio in sacris con gli eretici, contro il dettato del canone 1258 è sospetto di eresia.

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  24. difatti nel decreto concilare, UNITATIS REDINTEGRATIO, in uno dei suoi punti si afferma:

    L'ecumenismo

    4. Siccome oggi, sotto il soffio della grazia dello Spirito Santo, in più parti del mondo con la preghiera, la parola e l'azione si fanno molti sforzi per avvicinarsi a quella pienezza di unità che Gesù Cristo vuole, questo santo Concilio esorta tutti i fedeli cattolici perché, riconoscendo i segni dei tempi, partecipino con slancio all'opera ecumenica.

    Per « movimento ecumenico » si intendono le attività e le iniziative suscitate e ordinate a promuovere l'unità dei cristiani, secondo le varie necessità della Chiesa e secondo le circostanze. Così, in primo luogo, ogni sforzo per eliminare parole, giudizi e opere che non rispecchiano con giustizia e verità la condizione dei fratelli separati e perciò rendono più difficili le mutue relazioni con essi. Poi, in riunioni che si tengono con intento e spirito religioso tra cristiani di diverse Chiese o comunità, il « dialogo » condotto da esponenti debitamente preparati, nel quale ognuno espone più a fondo la dottrina della propria comunione e ne presenta con chiarezza le caratteristiche. Infatti con questo dialogo tutti acquistano una conoscenza più vera e una stima più giusta della dottrina e della vita di ogni comunione. Inoltre quelle comunioni vengono a collaborare più largamente in qualsiasi dovere richiesto da ogni coscienza cristiana per il bene comune, e possono anche, all'occasione, riunirsi per pregare insieme. Infine, tutti esaminano la loro fedeltà alla volontà di Cristo circa la Chiesa e, com'è dovere, intraprendono con vigore l'opera di rinnovamento e di riforma.

    che dimostra in maniera molto evidente un chiaro cambiamento della dottrina preconcilare espressa in maniera netta da Pio XI sull'ecumenismo

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  25. Grazie Gianluca, per aver inserito i canoni sulla "communicatio in sacris". Per quanto mi riguarda al evito, perché 'stride' col mio cuore e col mio spirito

    bisognerebbe vedere se il nuovo Codice di diritto canonico, modificato, se non ricordo male, da Giovanni Paolo II, riporta la stessa dizione

    Quanto al falso ecumenismo e al dialogo interreligioso, anche Benedetto XVI ha riconosciuto che le fedi NON POSSONO dialogare, ma solo le culture... la prassi della Chiesa, tuttavia, spesso è diversa... ora, con la sostituzione di Kasper per l'ecumenismo e quella di Re per la nomina dei vescovi, staremo a vedere

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  26. Sulla communicatio in sacris ho trovato, da google, il can. 844 del nuovo CJC. Che ne pensate?

    ___________________
    Can. 844 - §1. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti ai soli fedeli cattolici, i quali parimenti li ricevono lecitamente dai soli ministri cattolici, salve le disposizioni dei §§2, 3 e 4 di questo canone e del [link] can. 861, §2.

    §2. Ogni qualvolta una necessità lo esiga o una vera utilità spirituale lo consigli e purché sia evitato il pericolo di errore o di indifferentismo, è lecito ai fedeli, ai quali sia fisicamente o moralmente impossibile accedere al ministro cattolico, ricevere i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi da ministri non cattolici, nella cui Chiesa sono validi i predetti sacramenti.

    §3. I ministri cattolici amministrano lecitamente i sacramenti della penitenza, dell'Eucaristia e dell'unzione degli infermi ai membri delle Chiese orientali, che non hanno comunione piena con la Chiesa cattolica, qualora li richiedano spontaneamente e siano ben disposti; ciò vale anche per i membri delle altre Chiese, le quali, a giudizio della Sede Apostolica, relativamente ai sacramenti in questione, si trovino nella stessa condizione delle predette Chiese orientali.

    §4. Se vi sia pericolo di morte o qualora, a giudizio del Vescovo diocesano o della Conferenza Episcopale, incombesse altra grave necessità, i ministri cattolici amministrano lecitamente i medesimi sacramenti anche agli altri cristiani che non hanno piena comunione con la Chiesa cattolica, i quali non possano accedere al ministro della propria comunità e li chiedano spontaneamente, purché manifestino, circa questi sacramenti, la fede cattolica e siano ben disposti.

    §5. Per i casi di cui ai §§2, 3 e 4, il Vescovo diocesano o la conferenza dei Vescovi non diano norme generali, se non dopo aver consultato l'autorità competente almeno locale della Chiesa o della comunità non cattolica interessata.

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  27. A Oskharsamn il pastore Sandmark, particolarmente incuriosito, presta la sua chiesa e assiste al rito. Siamo nel 2005. La Santa Messa di Sempre lo sconvolge fino alle lacrime. Comprende la verità della Fede espressa da quella celebrazione, e decide di convertirsi.

    E chiaro che bisogna tendere verso l'unione perduta dai cristiani, ma il problema e' il come e a quali persone viene affidato questo compito, personalmente sono convinto che nessun documento, discorso, omelie e quantaltro possano riportare l'agogniata unione sotto la Chiesa Cattolica Romana, che e' la Vera Chiesa di Cristo e non le altre formate dagli accattolici, ma solo il ripristino totale e senza riforme delle riforme della messa di sempre, il problema e' che questi innovatori conciiari, cui molti furono riabilitati e promossi durante il concilio dal cosidetto papa buono nonostante che Pio XII li avesse fermati perche' in odore di eresia, hanno stravolto la Messa di sempre inventandone una, NOM, che mettesse daccordo gli accattolici con i cattolici, se non si avra' questo coraggio, da parte di chi comanda nella Chiesa, non ci sta' da aspettarsi niente di buono, ed io personalmente non credo che, umanamente parlando, questa generazione di Consacrati riporti la bellezza della vera liturgia Cattolica di sempre agli onori che gli spetta, quindi non piu' in forma straordinaria ma in forma ordinaria ed unica con la soppressione della messa inventata dai modernisti corrotti, naturalmente questo e' un mio personale pensiero, credo che se in un futuro si fara' questo le sette eretiche come quelle neocatecumenali con la loro celebrazione totalmente non cattolica, scompariranno e si avranno delle vere conversioni al vero Gesu' Cristo

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  28. bisognerebbe vedere se il nuovo Codice di diritto canonico, modificato, se non ricordo male, da Giovanni Paolo II, riporta la stessa dizione

    Parlando con un sacerdote di terni, egli mi disse che il nuovo codice di diritto canonico era il concilio, nelle sue innovazioni, trasmesso in codice, quindi e' chiaro che codesto codice esprima molte cose differenti da cio' che professava prima e questo e inquietante ma reale, chi ha portato avanti codesto concilio a profondamente cambiato la lex orandi e la lex credendi nella coscienza dei fedeli e questo e' stato fatto in maniera evidente e violento nella liturgia, difatti Anche i protestanti, presenti nelle varie commissioni e sopratutto quella liturgica, sono sempre stati al corrente di quanto la Messa cattolica esprima bene la dottrina della Chiesa. Infatti, quando vollero diffondere i loro insegnamenti fasulli e innovativi, cominciarono col cambiare la liturgia. Nel XVI secolo, Martin Lutero (1483-1546) riuscì a protestantizzare i cattolici cominciando proprio dal culto, come si legge in una sua biografia: «E venne quindi la riforma liturgica, che colpì il fedele più a fondo poiché ne intaccò la devozione personale: lo si invitò infatti a bere il vino del sacramento, a prendere la particola con le proprie mani, a comunicarsi senza prima essersi confessato, a sentire le parole della consacrazione nella sua stessa lingua e a prendere parte attiva nel coro sacro. Lutero elaborò quei principî teorici che furono poi alla base dei suoi cambiamenti più innovativi, il più importante dei quali era che la Messa non fosse un sacrificio» . I cambiamenti liturgici introdotti divennero quindi un mezzo per sminuire la dottrina cattolica e per diffondere al suo posto una dottrina rivoluzionaria. A dispetto di tutto questo, le riforme liturgiche che Lutero apportò nel XVI secolo per distruggere l'idea cattolica che la Messa fosse un sacrificio, assomigliano in maniera impressionante a quelle introdotte negli anni '60! Come si spiega tutto ciò? E quali sono i principî che stanno dietro a queste innovazioni? Per rispondere a tali interrogativi dobbiamo risalire al Concilio Vaticano II e alle persone che l'anno gestito, solo allora si potra' dare risposta, dolorosa, sul perche' di tante situazioni che vanno contro la fede di sempre, per esempio l'esistenza dentro la chiesa di sette eretiche come quella del CN

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  29. bisognerebbe vedere se il nuovo Codice di diritto canonico, modificato, se non ricordo male, da Giovanni Paolo II, riporta la stessa dizione

    vasi qualche post più su, prima degli ultimi tuoi avevo inserito il testo dell'art. 844 del nuovo CJC... il trionfo dell'ambiguità, mi sembra:
    dopo l'affermazione 'sana' del 1° paragrafo, fino a "salve le disposizioni...", cioè tutta la serie delle eccezioni e delle possibilità, tutte "diversamente-interpretabili".

    Che dire? Specchio del concilio e post-concilio, no?

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  30. ciò non significa rinnegare tutto del concilio, ma riconoserne le ambiguità perché vengano sanate autorevolmente dal Papa, come del resto ha chiesto mons. Gherardini nella sua supplica a tutt'oggi senza esito

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  31. mardunolbo ha detto...
    La Beata Caterina Emmerich scrisse in alcune sue visioni, parole che sono precise sulla situazione attuale:"Fra le cose più strane che vidi


    ***************************

    BRAVISSIMO!!!!!!
    bisogna far conoscere profondamente queste viusioni che la beatificazione di Caterina Emmerich, monaca....hanno avvalorata COME DEGNE DI FEDE....
    ;-)

    RispondiElimina
  32. gianluca cruccas ha detto...
    Per continuare con gli insegnamenti di Papa Pio XI:


    **************************

    gianluca....comprendo perfettamente che certi passaggi ecumenici sono in contrasto, apparentemente, con quanto diceva Pio XI, ma a quanto da te riportato, leggiamo cosa scrisse Giovanni Paolo nella Ad Tuendam Fidem ;-)

    Can. 750 - § 1. Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata, vale a dire nell'unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate, sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero; di conseguenza tutti sono tenuti a evitare qualsiasi dottrina ad esse contraria.



    § 2. Si devono pure fermamente accogliere e ritenere anche tutte e singole le cose che vengono proposte definitivamente dal magistero della Chiesa circa la fede e i costumi, quelle cioè che sono richieste per custodire santamente ed esporre fedelmente lo stesso deposito della fede; si oppone dunque alla dottrina della Chiesa cattolica chi rifiuta le medesime proposizioni da tenersi definitivamente.

    ****************************

    del resto il testo sull'Ecumenismo da te portato, dice:

    tutti esaminano la loro fedeltà alla volontà di Cristo circa la Chiesa e, com'è dovere, intraprendono con vigore l'opera di rinnovamento e di riforma.

    dunque una fedeltà si a Cristo alla sua volontà CIRCA LA CHIESA, e questa non può disgiungersi dal Magistero bimillenario della Chiesa come attesta il documento di Giovanni Paolo II la Ad Tuendam Fidem
    ;-)

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  33. Certamente, ci sono differenti sensibilità, come dice Mic,fra noi e nella Chiesa in genere. Differenti modi di ’prender parte’ alle vicende della Chiesa. Temo però che dietro queste differenze ci siano anche modi diversi di credere in quella Verità che si professa e si testimonia e si difende. Voglio dire, per me, per esempio, non può esserci comunione piena con chi vive la Messa di Sempre e la difende a spada tratta, giustamente perché trova il NO una sorta di tradimento liturgico e dottrinale. Due forme dello stesso rito, ma così diverse da potersi qualificare come modi diversi di credere e di vivere la propria fede. Dal che probabilmente discende il vigore apologetico degli uni e la prudenza più quieta degli altri. L’unità nell’obbedienza al Papa è davvero poco,mi accorgo,troppo fragile, non basta, va facilmente in frantumi a colpi di canoni e encicliche. Questa è la frammentazione di cui dicevo prima,che non accenna affatto a ricomporsi, anzi viene alimentata direi con decisione.Da parte mia, credo che il solo contributo sia sospendere il giudizio e perseverare.

    Spero di essermi spiegata. Non fraintendete, per favore: non ho il minimo dubbio sulla profonda e onesta fedeltà alla Chiesa di tutti voi, ci mancherebbe.

    Sono tempi tenebrosi. Ma probabilmente anche i più fecondi.

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  34. Da parte mia, credo che il solo contributo sia sospendere il giudizio e perseverare.

    non solo da parte tua, Jonathan. Ci sono cose su cui anch'io non faccio altro che 'sospendere il giudizio e perseverare'

    Spero di essermi spiegata. Non fraintendete, per favore: non ho il minimo dubbio sulla profonda e onesta fedeltà alla Chiesa di tutti voi, ci mancherebbe.
    Sono tempi tenebrosi. Ma probabilmente anche i più fecondi.


    ti sei spiegata molto bene e anche 'sapienzialmente'...
    tempi tenebrosi ma anche fecondi: è proprio così...

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  35. Can. 750 - § 1. Per fede divina e cattolica sono da credere tutte quelle cose che sono contenute nella parola di Dio scritta o tramandata, vale a dire nell'unico deposito della fede affidato alla Chiesa, e che insieme sono proposte come divinamente rivelate, sia dal magistero solenne della Chiesa, sia dal suo magistero ordinario e universale, ossia quello che è manifestato dalla comune adesione dei fedeli sotto la guida del sacro magistero; di conseguenza tutti sono tenuti a evitare qualsiasi dottrina ad esse contraria.

    Can. 1436 - § 1. Colui che nega una verità da credere per fede divina e cattolica o la mette in dubbio oppure ripudia totalmente la fede cristiana e legittimamente ammonito non si ravvede, sia punito come eretico o come apostata con la scomunica maggiore; il chierico può essere punito inoltre con altre pene, non esclusa la deposizione.

    Questo riguarda in particolar modo le eresie di kiko arguello e company che la Santa sede conosce da svariati anni.

    Interessante questi nuovi canone ineccepibile tranne che per la setta eretica del cn approvata e mandata in giro a scorazzare per la chiesa proprio da coloro che scrivono questi canoni

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  37. Cara Jonathan, non si può restare indifferenti davanti al disastro causato da 40 anni e più di permissivismo, di non esercizio dell`autorità da parte di chi era responsabile della conservazione e trasmissione della retta Dottrina, di chi vedeva, NON poteva non vedere, il disastro liturgico ( mi vengono in mente le parole durissime dell`allora cardinale Ratzinger).

    Chi sapeva non ha agito, ha lasciato fare, ha lasciato che il gregge dei fedeli sia portato su altre vie, condotto da cattivi pastori, non è intervenuto con tuttl l`autorità dovuta per fermare gli abusi, ha fatto sua la regola" è proibito proibire", ha applicato la "medicina della Misericordia" come una libertà totale lasciata a tutti coloro che inventavano, interpretavano a modo loro il Vaticano II, ha permesso che il relativismo, l`individualismo, il protagonismo, entrassero nella Chiesa.
    E così oggi ci troviamo in una Chiesa lacerata dalle sue divisioni, dalla disobbedienza al Papa, dalla confusione creata da tutte le dottrine altre, dall`ignoranza dei fedeli oramai da più di 40 anni istruiti ala scuola di chi voleva e vuole costruire una nuova chiesa, una chiesa altra(scrivo volutamente chiesa e non Chiesa).

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  38. E così oggi i cattolici non sanno più quali sono i concetti fondamentali della loro Fede che son stati diluiti, annacquati, quando non sono ignorati o contestati.

    La sacra Liturgia è purtroppo stata lo strumento privilegiato, se oso esprimermi così, di questo scempio annunciato e prevedibile.
    Svuotando la sacra Liturgia della sua essenza, predicando false dottrine, trasformando la liturgia in un banchetto-cena conviviale opera della comunità e non dono di Dio, con l`assemblea al centro e non Cristo solo e unico Protagonista, occultando il Sacrificio di N.S.G.C., in modo strisciante ma purtroppo molto efficace, il cattolico è stato portato su altre vie, è stato allontanato dalla vera Fede cattolica.

    Allora come stupirsi se oggi sempre più persone, e i modo particolare i giovani, aprono gli occhi, e sono attirati dalla Messa con il Rito Antico, chiamata spesso " la Messa di sempre"?
    È far prova di discernimento non solo vedere lo scempio ma far sapere a chi di dovere che lo vediamo, è sopratutto essenziale per la nostra salvezza trovare un luogo in cui possiamo vivere il vero Culto reso a Dio, attingere alla fonte .

    Personalmente vedo e sento le differenze, non solo di forma ma di sostanza, fra le due forme dell`unico Rito, vedo e so che una non può essere stravolta mentre l`altra può esserlo a seconda della fantasia dell`ultimo arrivato, non posso non domandarmi perchè il NO permette tutte queste fantasie, non posso dimenticare che era la volontà di Paolo VI e di Bugnini di togliere dalla preghiera cattolica tutto ciò che poteva ostacolare il riavvicinamento con i "fratelli separati"( i protestanti), vedo la protestantizzazione progressiva della nostra Liturgia.
    Forse che vederlo e dirlo, crea divisione?
    O forse la divisione C`È e noi possiamo solo constatarla e dire quanto ci fa soffrire?
    Chi ha creato la divisione? Chi ha seminato la confusione?
    Chi non ha usato il bastone?

    Nella situazione di caos in cui si trova la Chiesa oggi, mi dico che solo il Signore può metterci la mano.
    La forma che prenderà il suo intervento non posso saperlo e forse non la vedrò.

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  39. "Can. 1436 - § 1. Colui che nega una verità da credere per fede divina e cattolica o la mette in dubbio oppure ripudia totalmente la fede cristiana e legittimamente ammonito non si ravvede, sia punito come eretico o come apostata con la scomunica maggiore; il chierico può essere punito inoltre con altre pene, non esclusa la deposizione."la fede cristiana e le verità collegate sono espresse sia nel catechismo, sia, in forma sintetica, nel Credo che si pronuncia durante la Messa ! orbene, è sufficente tenere presente una sola verità negata dai neocatecum.(...professo 1 solo Battesimo..)per capire che sono eretici.SPERO CHE IL NEOC.CHE QUI LEGGE POSSA ABBASSARE LA SUA SUPERBIA E CAPIRE CHE STA ANDANDO IN MALORA LA SUA ANIMA!
    E se non basta, vada a rileggersi il catechismo,libriccino ora in disuso, che raccoglie meglio le verità per il vero CAMMINO del cristiano. E se non basta inserisco qui quanto scriveva S Giovanni Crisostomo (Santo, sia chiaro, non beato....)"Se Cristo celebrò la Pasqua con loro, non fu perché noi pure la celebrassimo coi giudei, ma per passare dall’ombra alla luce della verità. Fu circonciso, osservò il sabato e ne celebrò la festività, mangiò il pane azimo e tutto questo lo compì a Gerusalemme; tuttavia noi non siamo più tenuti all’osservanza di questi obblighi, come proclama Paolo quando dice: "Se ti farai circoncidere, Cristo non ti servirà più a nulla" (Gal. V, 2) e sugli azimi: "Celebreremo la solennità non con l’antico lievito, né con il lievito della malizia e dell’iniquità, ma con gli azimi della sincerità e della verità" (I Cor. V, 8).
    .....oggi molti fedeli distruggono; come quelli che danneggiano la nostra fede con inopportune dispute ed esaltano il giudaismo reputando i dottori giudei più degni dei loro Padri. A proposito della passione di Cristo poi credono a quanto dicono gli assassini: vi può essere qualcosa di più assurdo? Non sapete dunque che il giudaismo era l’immagine e che questa è la realtà? Considerate ora quanta è la differenza: quella proibiva la morte corporale, questa placò la collera contro l’intero universo;
    Perché mai dunque siedi accanto alla lucerna ora che è apparso il sole? Dimmi, ti prego, vuoi continuare a nutrirti di latte mentre ti sono offerti cibi più sostanziosi? Per questo sei stato nutrito di latte, perché non ne fossi del tutto soddisfatto, per questo ti hanno fatto luce con la lucerna, per condurti a vedere il sole. È arrivata l’epoca delle cose perfette, non torniamo indietro, non stiamo ad osservare né i giorni, né i tempi, né gli anni, seguiamo con fedeltà la Chiesa ....."ovvero allora come oggi vi sono degli eretici che si rifanno al giudaismo ed alle sue pratiche non rendendosi conto che stanno abbassando la Luce a livello della lanterna. Avete gli occhi per vedere ed una testa ancora raziocinante ?

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  41. vedo la protestantizzazione progressiva della nostra Liturgia.

    questa protestantizzazione nasce da ecclesiologia e teologia altre, che hanno preso il sopravvento e delle quali oggi siamo divenuti sempre più consapevoli e, quindi, capaci di rifiutarle per custodire la fede di sempre

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  42. Emma ha scritto "..E così oggi i cattolici non sanno più quali sono i concetti fondamentali della loro Fede che son stati diluiti, annacquati, quando non sono ignorati o contestati..." Questa è il punto fondamentale per cui non è l'ignoranza da sola,ma l'ignoranza unita alla superbia e presunzione danna le persone. Infatti non c'è colpa nei neocatecumenali che IGNORANO le verità della fede, poichè vengono tenuti aqll'oscuro, fidandosi di quanto dicono i catechisti.Ed anche molti di questi sono senz'altro senza colpa. Ma tutto ciò diventa COLPA quando ammoniti, o avendo letto su questo blog, RIFIUTANO ogni informazione (per Superbia)e proseguono testardamente nell'errore. Mi dispiace dover parlare chiaro,vorrei essere certe volte dolce e paziente come Mic, ma certe volte la verità brutale può scuotere pure...

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  43. Rinnovo ancora quanto ho citato della beata Emmerich, delle sue visioni profetiche, per ribadire meglio certi concetti:
    "Vedo molti ecclesiastici che sono stati scomunicati e che non sembrano curarsene, e tantomeno sembrano averne coscienza. Eppure, essi vengono scomunicati quando cooperano (sic) con imprese, entrano in associazioni e abbracciano opinioni su cui è stato lanciato un anatema. Si può vedere come Dio ratifichi i decreti, gli ordini e le interdizioni emanate dal Capo della Chiesa e li mantenga in vigore anche se gli uomini non mostrano interesse per essi, li rifiutano o se ne burlano." (1820-1821).
    Intende dire che alcuni ecclesiastici sono SCOMUNICATI -ipso facto-, non perchè il Papa l'abbia comunicato o detto palesemente, ma perchè tutta la dottrina di secoli e secoli, costruita sulla base delle informazioni dirette degli Apostoli e delle delucidazioni dei Padri e della Chiesa hanno dato modo al cristiano di seguire il VERO CAMMINO. attenzione che anche alcuni porporati sono SCOMUNICATI ma "non sembrano curarsene e tantomeno sembrano averne coscienza" Quindi inutile che i neocat. citino questo o quello ed evitino di citare il Papa che elogia quel che vede al momento e non parla, in quel momento "ex cathedra". PRUDENZA ci vuole, molta PRUDENZA nel parlare e citare elogi !

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  45. Caro Alino,
    avrai la risposta che ti si confà sul prossimo thread!

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  48. Cara/o Mic, ti ringrazio per aver pubblicato questo bel 3D. Era giusto riparare alle affermazioni alquanto stralunate di Mardunolbo, che potevano dar adito ad anatemi.
    Però non credo che abbiano ottenuto il risultato: continua ad affermare (secondo il modello dell’”aborto), che:
    “chi abortisce e chi facilita e chi commette materialmente aborto, non riceve nessuna letterina dalla Diocesi con timbro e firma per dire "scomunicato !" Ma viene scomunicato "ipso facto" ovvero al "momento stesso" (del fatto) E' più chiaro ?”
    Quindi Mardunolbo RISPONDI se HAI CORAGGIO: Vescovi, Cardinali, e partecipanti alla Congregazione per la Dottrina delle Fede e gli ultimi Papi, avendo facilitato il CNC in quanto a loro spettava il controllo su ciò che viene insegnato in una diocesi (Cura Pastorale), sono SONO IPSO FACTO SCOMUNICATI (ma quanto vi piacerà il latino…)
    Catechisti e chi LEGGE QUESTO BLOG ma che non rientra nella vostra verità, SONO IPSO FACTO SCOMUNICATI?
    Allora caro maldunolbo, puoi smentire quello che ho scritto, o verrò censurato?


    come ha già detto Mardunolbo non spetta a noi dare scomuniche. Intanto ti invito a leggere cosa ne dice il diritto canonico se ti va di approfondire; ma sia in questo thread e altrove penso sia il caso di evitare di spostare i discorsi sulla scomunica, perché distolgono da altri approfondimenti sul tema che servono a informare e a nutrire la consapevolezza di molti. Si dà il caso comunque che, scomunica o non scomunica, esplicita o automatica, già S. Agostino diceva « Quanti lupi che sono dentro l'ovile e quante pecore che sono fuori di esso! »

    Poi per Freedom, che di astio ne ha tanto e che per questo c’è da chiedersi se abbia effettivamente recuperato la fede uscendo dal CNC, dico che non c’è furia.

    Quello di Freedom è astio oppure invece vigore nell'affermare la sua esperienza; il tuo cos'è?

    A MIC chiedo poi: è vero o non è vero che ritenete una logica conseguenza dell’apostasia di oggi, quella di aver modificato la liturgia VO (con quella di NO di Papa Paolo VI), che aveva la stessa base dottrinale, ma come hai scritto te:
    “L'inganno è stato ed è immane perché significa che i dogmi di fede non sono stati impugnati (infatti il concilio è definito "pastorale") ma di fatto, “attraverso la prassi imposta, sono stati svuotati dei loro contenuti, che sono i Fondamenti della Fede che professiamo. I risultati sono ormai sotto gli occhi di tutti...”
    Allora è colpa o non è colpa del Concilio Vaticano II?


    E' inutile che fai domande 'capestro'. Nessuno di noi ha mai detto o pensa che il Vaticano II è da buttar via; ma che ha dei
    'bachi', delle 'ambiguità' -da sanare -da parte del Trono più alto-, che sono i varchi attraverso i quali il fumo di Satana di cui parlava Paolo VI si è insinuato nella Chiesa... su questo non ci sono dubbi e non siamo noi a dirlo: lo dice, insieme a mons. Gherardini e molti altri teologi, ogni cristiano fedele al Signore e alla Sua Chiesa e che cerca di custodire la sua fede e difenderla e diffonderla nonostante tutto e nonostante il cammino...

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