lunedì 16 aprile 2018

"Perché si pensa alla morte del bambino? Perché tu la desideri"

«E nemmeno possono più morire, perché sono uguali agli angeli e, essendo figli della risurrezione, sono figli di Dio». In questo versetto di Luca (Lc 20,36), come in tanti altri riferimenti biblici, veniamo indistintamente chiamati figli, circostanza che predispone l'animo ad elevarsi per sicurezza e gratitudine, essendo un termine che secerne premura e cura. Il modo in cui il Signore ci chiama figli, rende chiaro quanto immenso sia il Suo amore verso di noi e, soprattutto, rende comprensibile la Sua generosa volontà di generarci, darci la vita e precluderci la morte.

L'appunto appena esposto aiuta a ritemprare la mente, dato il titolo gravoso che contraddistingue questo articolo; intestazione però necessaria essendo parole provenienti da Kiko Argüello e che presentano al meglio il pericoloso messaggio che scaturisce dai neocatecumeni in genere.
Ma adesso, dopo una doverosa preghiera che mi esonera da un amaro trasporto emotivo, proponiamo quella che definiamo: LA CATECHESI DEL SUBCONSCIO ASSASSINO (termine coniato da Lino)

Consideriamo dunque cosa dice Kiko Argüello:
"Ma noi vediamo tanti genitori che sono angosciati - e sono angosciati anche i figli - perchè non gli vogliono bene, cioè nevrotici, perché probabilmente non li hanno voluti perché gli scoccia, perché costano, perché gli sconvolgono tutta la vita; dato però che abbiamo un io morale che non ci permette di essere assassini, perché questo ci fa entrare in conflitti profondi, ecco che facciamo di tutto per calmare per fare giustizia in noi, di queste zone profonde che non volevano questo bambino, così lo coccoliamo, cioè facciamo il contrario: diventiamo ansiosi verso di lui; perché? - dico una cosa - diveniamo ansiosi verso i nostri bambini perché costantemente stiamo pensando alla morte. Allora farei una domanda: perché si pensa alla morte del bambino? Io direi: PERCHE' TU LA DESIDERI NEL SUBCONSCIO".
(fonte: Orientamenti alle equipes di catechisti per lo Shemà, pp. 74-75)

Ah...
Iniziamo ad esaminare questa inquietante "catechesi" dell'Argüello, che figli non ha, e meno male!
È chiaro che in un mondo imperfetto, degenerato dalla delinquenza scaturita da persone come Kiko, dalla mente costantemente proiettata alla disperazione e a satana, i genitori si preoccupino dei figli, e cerchino in ogni modo di salvaguardarli. Ma è ancor più vivida l'astuzia di Kiko, che fa leva su reali preoccupazioni per costruirvi sopra un lugubre castello, che trasporta la psiche dei fedeli kikiani ad intendere i loro reali timori nella maniera in cui l'«ispirato» guru li presenta. Kiko evolve la realtà plasmandola a suo piacere, così da inculcare filosofie che possono determinare delle gravissime conseguenze oggettive. Argilla nelle sue mani la psiche degli inconsapevoli adepti.
«Perché si pensa alla morte del bambino? Io direi: PERCHE' TU LA DESIDERI NEL SUBCONSCIO», paure naturali degenerate a desiderio personale del suddetto timore. E' molto semplice, Kiko convince l'assemblea che in loro vige il desiderio che il proprio figlio muoia; ed esaminando il discorso per intero, Argüello persuade i genitori preoccupati, o in ansia per i figli, che i loro pensieri - che sorgono spesso quando devono lasciare i figli piccoli, magari ammalati o con problemi in mani estranee per correre a celebrazioni, incontri, convivenze, 100piazzate, servizi ai seminari RM eccetera- non sono legittimi, né sono dovuti al senso di responsabilità per i propri doveri di stato o espressione di amorosa sollecitudine, ma anzi, tutto al contrario!  Le loro ansie, per il guru spagnolo,  sono dovute al rifiuto dei figli, addirittura al desiderio di sopprimerli; quindi il soggetto ascoltatore tende a dare per certo ciò che viene detto, senza contare il fatto che vige di per sé un'idolatria che rende vera anche la teoria secondo cui "l'asino vola", basta sia il dio Kiko ad annunciarlo.
Nel cammino, si sa, le famiglie sono chiamate a procreare, e di donne in stato di gravidanza, soggette alle normali fragilità che i 9 mesi procurano, tra quelle sedie di plexiglass ve ne sono molteplici. Così come anche novelle mammine, che bisognerebbero di concetti edificanti e non di ascoltare che il loro cuore, piuttosto che accogliere quel fagottino, lo rigetta.

Non so se ho reso l'idea; se è chiaro che certe esortazioni potrebbero condurre ad azioni sconsiderate. Kiko, questo "beato nessuno", osa esprimersi su circostanze di cui non è istruito, nè sotto il profilo professionale, né sotto quello personale; non ha figli, ma è stato figlio, certo,  depresso, contraddistinto da manie di persecuzione e tendente al suicidio (a tal riguardo invito i lettori a leggere la sua biografia, pubblicata un po' ovunque). Prodigarsi ad ergersi insegnante di argomenti così personali e complicati potrebbe generare delle convinzioni avverse negli adepti.

A tal proposito ci tuffiamo nelle considerazioni di una giovane coppia neocatecumenale norvegese, genitori di 5 figli, che come di consuetudine nell'ambiente da loro frequentato, pongono "testimonianza della loro vita" (virgolettiamo in virtù della consapevolezza che la maggior parte delle testimonianze si rifanno ad un protocollo ben preciso, che comunque, purtroppo, non esclude un reale plagio mentale):
«Se fosse stato per noi, probabilmente non avremmo figli. Molti si sorprendono sentendo questo. Molti pensano che l'idea sia che se avete figli è perché vi piacciono. Noi non siamo questo tipo di persone che amano avere un bambino, da un punto di vista umano. Se abbiamo dei figli è solo per grazia di Dio».
Tendo a ricordarvi che l'esperienza appena esposta proviene da una famiglia neocatecumenale, che reagisce agli insegnamenti di Kiko mettendoli appunto in pratica, quindi esprimendo disprezzo e incapacità anche nei riguardi dei propri figli. Il diavolo, entità spesso nominata da Kiko con annessi sudditi, viene evocato anche in queste parole, a che modo? Approfondiamo la drammatica vicenda.
"Se fosse stato per noi probabilmente non avremmo avuto figli": per quanto il generare un figlio possa corrispondere ad una decisione personale, per noi cattolici riguarda una più profonda realtà:
Humanae Vitae"Il matrimonio e l'amore coniugale sono ordinati per loro natura alla procreazione ed educazione della prole. I figli infatti sono il preziosissimo dono del matrimonio e contribuiscono moltissimo al bene degli stessi genitori". I figli pongono un senso universalmente riconosciuto al matrimonio stesso, considerare che la volontà degli sposi è contro la procreazione deteriora l'atto stesso del congiungersi nel santo sacramento in oggetto.

Dice Gesù: chi accoglie anche uno solo di
questi piccoli, accoglie me.
Kiko dunque uccide Gesù stesso
uccidendo i bambini nel cuore dei genitori
Ma continuiamo nell'osservazione approfondita del testo sopra esposto. Quei  coniugi svedesi dicono: "Molti si sorprendono sentendo questo. Molti pensano che l'idea sia che se avete figli è perché vi piacciono. Noi non siamo questo tipo di persone che amano avere un bambino, da un punto di vista umano". A questo punto è d'obbligo chiamare nuovamente in causa l'Enciclica del Sommo Pontefice Paolo VI:
«L'amore coniugale rivela massimamente la sua vera natura e nobiltà quando è considerato nella sua sorgente suprema, Dio, che è "AMORE", che è il Padre da cui ogni paternità in cielo e in terra trae il Suo nome».
E ancora aggiunge: «Per mezzo della reciproca donazione personale, loro propria ed esclusiva, gli sposi tendono alla comunione delle loro persone, con la quale si perfezionano a vicenda, per collaborare con Dio alla generazione e alla educazione di nuove vite"».

In questi meravigliosi estratti, possiamo rilevare come l'AMORE sia alla base del divenire genitori, che così, come Dio Padre è sorgente suprema d'AMORE anche l'uomo e la donna sono chiamati a rendersi operosi e accoglienti riguardo il santo dono dei figli. Come si può mai esonerare l'AMORE quando si fa riferimento ai bambini, e ancor di più se il discorso riguarda i propri figli? 
Leggiamo ancora una volta le parole di quei due genitori neocatecumenali svedesi: "noi non siamo questo tipo di persone che amano avere un bambino"; bene, anzi male, molto male, sono riusciti ad inserire la mancanza d'amore nei riguardi dei figli, che predispone l'animo di chi ascolta e legge, all'indignazione e amarezza. È contro natura, non è umano né tantomeno cristiano; il non amore richiama appunto satana.

Ma proseguiamo con la testimonianza di un nostro lettore, Ruben, che a suo tempo qui sul blog ci riferiva:
«Significativa la prima testimonianza al "100 Piazze" di domenica scorsa (1 giugno 2014), in Piazza Gimma a Roma, anche in relazione agli ultimi temi trattati. La testimonianza è di marito e moglie:
A un certo punto della sua testimonianza, il marito dice: "...ho quattro figli ma per me potevo averne anche uno..."
Al suo turno la moglie ribadisce: "...con quattro figli, mio marito è sempre fuori per lavoro, è difficile amarli, anche perché io non li volevo..."
Se tanto mi dà tanto, "qualcuno" dev'essere intervenuto sulla paternità e maternità di questa coppia».
Riscontriamo nuovamente la mancanza d'amore, che va a cozzare con la meraviglia della famiglia in sé e con le esortazioni dell'Humanae Vitae che abbiamo preso in considerazione. La mancanza d'amore predispone all'odio, altra parola azzardata di consuetudine dai camminanti, che, con questi annunci riguardanti la propria vita, pare vogliano lasciare ad intendere che la Chiesa si stia conformando al mondo, che quindi comprende quanto il peccato, caratterizzato appunto dalla mancanza d'amore, possa venire incluso nel percorso cristiano senza quindi sentirne avversione oppure vergogna. Meschino e insensato, eppure accade.

Quei due genitori che Ruben ha avuto occasione di ascoltare in piazza, esponevano perfettamente la loro afflizione, riversandola sui figli, quasi colpevolizzandoli della loro esistenza che, sempre secondo loro, preclude un amore spontaneo tra i due coniugi, costretti alla lontananza per il loro sostentamento. La costatazione più dolorosa riguarda il fatto che il più delle volte i bambini si ritrovano in piazza assieme ai genitori, portati lì come addobbi, ritrovandosi lì ad ascoltare e intendere ogni cosa. Altra meschinità che induce ingiustamente il morale dei piccoli a rattristarsi e ad impensierirsi.

Un' altra testimonianza ci viene consegnata da Sebastian, che con coraggio espone un'esperienza personale che ci aiuta a comprendere quali pericoli corrono questi figli soggetti a famiglie kikiane, ma soprattutto rende chiaro, se già non lo fosse, il punto di vista del figlio. Sebastian ci scriveva:
«L'educazione kikiana consiste nel comportarsi con i propri figli come un catechista neocatecumenale.Viso duro e ordini perentori, obblighi di andare in comunità e ai pellegrinaggi (io questo me lo sono risparmiato, perché i miei avevano già rinunciato ad educarci quando avevo 13 anni), mancanza di affetto e di compassione, tipici problemi adolescenziali vissuti come "croci", accettare passivamente le ingiustizie subite (tipo il non denunciare chi ti aggredisce fisicamente fuori scuola), le lodi domenicali come unico momento di condivisione della famiglia (in cui ti testimoniano il paradiso in terra, e 10 minuti dopo ti fanno vivere l'inferno)... per il resto l'educazione è completamente delegata alla comunità, al cosiddetto "catechista"...»
Ci approcciamo alla testimonianza del nostro amico Sebastian con profondo rispetto. Anche in questo caso, a rappresentanza di molti altri ragazzi neocatecumenali, Sebastian viene abbandonato, trattato con indifferenza e sminuito dai genitori, che come pensiero principale hanno il cammino, con i suoi numerosi e non casuali impegni, sia pratici che emotivi.
Che forse la mancanza d'amore verso i figli possiede proprio la finalità di condurre i ragazzi tra le braccia del cammino? Magari possiede l'intento di rendere i genitori soggetti al cammino senza che essi si pongano sensi di colpa nei riguardi della prole, destinata non solo a cavarsela da sola ma a subentrare anch'essa in comunità a far numero.

I catechisti, "sinonimi" di Kiko, si rifanno  sempre e comunque al guru, nei pensieri, nel modo di approcciarsi con il prossimo e nelle azioni; i genitori,"sinonimi" dei catechisti, vivono riconducendo il loro agire ad essi, quindi apprendendone le modalità e riproponendole nell'ambito familiare (desideriamo ricordare che il carattere predominante di Kiko, quindi anche dei catechisti, è perlopiù prepotente e iroso). Ogni sinonimo che si rispetti possiede un significato uguale ad una parola d'origine, che in questo caso si identifica in... Kiko! Molti imitatori di Kiko trasmettono messaggi errati per il mondo, contaminando i più piccoli e ledendo la loro dignità.
Ricordiamo infatti le parole iniziali di Arguello: «perché si pensa alla morte del bambino? Io direi: PERCHÉ TU LA DESIDERI».

Attenendoci alla testimonianza di Sebastian e alle varie esperienze esistenti, spesso trasmesse e rese pubbliche, poniamo in rilievo un'esortazione di santa madre Teresa di Calcutta; qualcuno ha azzardato un paragone tra Madre Teresa e Carmen, che può solo far indigna e che rigettiamo automaticamente, anche in virtù di fattori oggettivi, cioè vita, pensieri e azioni colme d'amore della piccola grande Madre Teresa, che si contrappongono a quelli della "santa di categoria superiore" delle baracche.

"Cosa puoi fare per promuovere la pace nel mondo? Vai a casa e ama la tua famiglia"
(Madre Teresa di Calcutta)
Ci auguriamo che i genitori neocatecumenali si astengano dal proferire ulteriori e strazianti parole dirette a discapito dei propri bambini e si approprino delle espressioni dei veri Santi ispirati da Dio. In questo caso, prendendo come spunto  Madre Teresa, direi, smantellate le salette e dedicatevi alla famiglia, la quale rappresenta la vera, decisiva e potente preghiera che promuove la pace e dà gloria a Dio!

71 commenti:

  1. Confermo. Tra gli agiografici fioretti di Sankiko, ce n'era uno in cui profetizzò alla madre di un bambino autistico che lo sfortunato figlio era così per colpa di lei, che non lo aveva voluto.

    Sankiko ciarlatano legge i cuori, profetizza e carica di sensi di colpa assurdi, ieri come oggi, oggi come sempre.

    E chi dovrebbe intervenire tace e guarda da un'altra parte.

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  2. Certo che veramente non c'è limite all'idiozia. Provi a dire queste cose ai genitori di Alfie che si stanno battendo con un coraggio straordinario. Provi a dire loro:no in realtà lo state facendo perché lo volete morto.
    Belle le citazioni all'Humanae Vitae: ricordiamogliele ogniqualvolta diranno:"Siano gli unici a metterla in pratica"
    Poi chissà perché si risentono se Papa Francesco (senza neanche nominarli) dice che non si devono fare i figli come conigli.
    Tutto questo è perché Kiko così la pensa. Essere cattolici è fare figli senza responsabilità. E infatti lui, per fortuna a questo punto, non ha figli (dichiarati almeno). Ma allora avevano ragione i Monty Python!

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  3. Secondo me è una scelta strategica, se vanno avanti così nel giro di 2 generazioni in tante città avranno degli asili solo per loro. Già ora al catechismo pur essendo in tutto circa in 400 in parrocchia, su di una popolazione di riferimento di almeno 7_8000 persone, (di cui quasi la metà provenienti da altra parrocchia), al catechismo 1/4 sono figli loro. E ci sono bambini di 9-10 anni che vengono a fare i professori, con domande rivolte alle catechiste che non possono essere farina del loro sacco, fatte apposta per mettere in imbarazzo queste signore.

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  4. In relazione alla catechesi del subconscio assassino, la migliore risposta la dà il Papa nella sua critica allo gnosticismo:
    "Quando qualcuno ha risposte per tutte le domande, dimostra di trovarsi su una strada non buona ED È POSSIBILE CHE SIA UN FALSO PROFETA, CHE USA LA RELIGIONE A PROPRIO VANTAGGIO, AL SERVIZIO DELLE PROPRIE ELUCUBRAZIONI PSICOLOGICHE E MENTALI".

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  5. Queste parole di Kiko, che non avevo mai sentito, sono semplicemente MOSTRUOSE, velenose.

    L'inizio di qsto articolo è una boccata d'aria pura che mitiga questo veleno:

    "In questo versetto di Luca (Lc 20,36), come in tanti altri riferimenti biblici, veniamo indistintamente chiamati figli, circostanza che predispone l'animo ad elevarsi per sicurezza e gratitudine, essendo un termine che secerne premura e cura. Il modo in cui il Signore ci chiama figli, rende chiaro quanto immenso sia il Suo amore verso di noi "
    -------------
    Ringrazio chi ha scritto l'articolo per questo e altri passi da cui si evince, oltre alla fede nella TENEREZZA del Signore verso ciascuno di noi, (che è fede cristiana) anche che, qndo parla di amore ai figli sa di cosa sta parlando, a differenza dell'improvvisato psicologo che fa terapia di piazza e di tutti coloro che ritengono giusto imitarlo.

    Non è per il fatto che Kiko nn ha figli che gli si devono rimproverare le sue MOSTRUOSE parole, come dice anche il post, ognuno di noi è stato figlio. Perciò può avere qlcsa da dire non sempre improntata ad una "serena e gioiosa" infanzia .. È chiaro che l'infanzia di Kiko (faccio anch'io per 1 attimo la psicologa dilettante) nn deve essere stata delle più felici, come per tanti è così .. c'è anche chi in seguito ad 1 infanzia sventurata sviluppa problemi psichici gravi che sfociano addirittura nell'omicidio..

    ma c'è anche chi, nonostante qsti problemi, magari fa, o anche solo vede in altri, 1 esperienza di amore vero, magari percepisce che per il bisogno di essere amato che si sente dentro, da qualche parte esiste veramente una risposta anche per lui (ESTERNA non 1 prodotto della propria immaginazione) .. che forse c'è davvero un Padre che lo ama e magari soffrendo in silenzio lo cerca e comincia a pregarlo senza neanche sapere bene cosa voglia dire pregare .. e così finisce che Lo incontra davvero, che scopre da fuori di sé, in sé, la FEDE.

    Kiko non ha forse sempre raccontato di aver fatto un percorso simile? Di aver avuto addirittura un incontro di tipo soprannaturale con la Madre di Dio?
    E sarebbe quindi Lei, la Mamma per eccellenza, che gli ispira di dire simili MOSTRUOSITÀ?

    Ma che FEDE ha trovato Kiko? Non certo quella VERA, che ti porta a saper ricevere e dare Amore.
    Amore che è quella TENEREZZA che Gesú aveva con i suoi discepoli che hanno vissuto con Lui giorno e notte, di cui dice "vi chiamo AMICI"; TENEREZZA che aveva per Lazzaro e le sue sorelle nella cui casa trovava ristoro, Lui, il Signore, capace di cercare e ricevere il calore UMANO delle sue creature; Lui, il Signore che si COMMUOVE per la morte del suo amico, che si COMMUOVE per ogni persona sofferente che incontra sul suo cammino, tanto che MAI si trattiene dal fare ciò che può, e cioè compiere MIRACOLO (Lui che può ) per alleviare una pena del CORPO e dello SPIRITO.
    ...

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  6. Ma da chi è ispirato Kiko che INSEGNA a trattare le persone estranee, le persone che chiami "fratelli", le persone della tua famiglia compresi MOGLIE e FIGLI , proprio tutto al CONTRARIO di questa TENEREZZA?

    Certo che un senso logico, da 1 punto di vista psichiatrico, le parole di Kiko ce l'hanno ma in quanto rivelatrici di una patologia da CURARE e proprio qsto avrebbe dovuto fare il giovane Kiko disadattato ma tutt'altro che privo di mezzi economi: entrare in terapia, riconoscere di avere un problema ed entrare in analisi, non inventarsi una nuova religione senza neanche la fantasia di darle un nome, usurpando quello di fede Cristiana, Chiesa cattolica e Maria di Nazareth.

    Questo dovrebbero fare tutti quei genitori NC che non riescono più a gestire la propria famiglia: CURARSI presso un terapista qualificato.
    Quei genitori che urlano in piazza che i loro figli NON li hanno voluti .. un figlio si accorge senza bisogno di parole quando è amato in un modo sbagliato, figuriamoci se gli viene detto addirittura in pubblico e messo nero su bianco.

    Voi, SCIAGURATI GENITORI NC siete ispirati da Kiko e lo preferite alla Grazia che Dio vi dà in virtù del vostro stato di mogli, mariti, genitori.

    SCIAGURATI GENITORI NC!!
    Fate della vostra vita quello che volete, nascosti nella maschera IPOCRITA di "vita cristiana e famiglia cristiana" , MA chi vi dà il diritto di rovinare la vita dei vostri figli?

    Lo sapete che i FIGLI NON sono di vostra PROPRIETA' ?
    Dio ve li ha affidati, non solo per accudire a loro tramite voi per la loro felicità, ma anche perché fossero DONO per voi, per la VOSTRA GIOIA!

    Non la vedete questa gioia? Per voi sono solo un peso, una CROCE? Anche vostra moglie è solo 1 croce per voi?
    Benissimo! Perché allora VI SIETE SPOSATI? Perché avete PROMESSO di stimarvi reciprocamente e di
    "PRENDERVI CURA dei figli che DIO VORRÀ DONARVI? "

    Capito? "Dio" NON "Kiko";
    "donarvi" NON "obbligarvi" ; "prendervi cura" NON "chiedere ai catechisti" DETTAMI educativi.

    Ma c'è chi è più SCIAGURATO di voi, coloro che dovrebbero essere dei veri "padri" nella fede, dei veri "pastori" per il gregge, che hanno PROMESSO di dare la propria vita per Gesù che è l'UNICA Via, VERITÀ e VITA.

    Voi, "alti in grado" nella Chiesa, che avete autorità in essa .. Cosa fate?
    Caldeggiate, sorridete .. benedite .. a coloro che INCULCANO queste MOSTRUOSITÀ?
    Siete malati anche voi .. o siete semplicemente voi più MOSTRI di Kiko?

    Grazie Rebel
    Roberta

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    1. Noi della Chiesa obbediamo
      Al Papa!!!

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    2. I NC "della Chiesa" fanno quello che il Papa dice di NON fare e NON fanno quello che il Papa dice di fare ..

      Un concetto di "obbedienza" piuttosto strano ..

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    3. Vorrei chiedere all'anonimo delle 13:29 di fare qualche concreto esempio di ubbidienza al Papa in relazione al discorso del Papa del 1° febbraio 2014.

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  7. Anch'io ringrazio Rebel per aver affrontato questo argomento, per me un punto nevralgico del cammino, e Roberta per i suoi commenti. Ambedue mi ricordano quanto Dio e il nostro Signore Gesù non abbiano avuto paura della tenerezza, soprattutto non abbiano mai condannato l'amore come fosse idolatria.
    Naturalmente l'errore madornale di Kiko nasce dalla profonda sfiducia nella natura umana, che non può esprimere che amori malati ed omicidi, idea che non è certo rimasta imbalsamata nei mamotreti più antichi, ma è stata recentemente ribadita per l'orrore di molti con il discorso sul femminicidio al Family Day, ma, soprattutto, ha camminato per 50 anni sulle gambe dei catechisti così inculcati fino ad arrivare sulle labbra di coppie norvegesi che dicono, circondati da pargoli belli come angeli: "noi non siamo quel tipo di persone che desiderano avere figli".
    E così, mentre una delle preghiere più dolorosa è quella delle madri che non possono avere figli pur desiderandone, il cammino riesce a far dichiarare a una madre benedetta dalla nascita dei propri bambini, di non averli desiderati.
    Naturalmente, come ho detto altre volte, ho sempre la speranza che siano stupide frasi dette per trasformare una gioia assoluta in una croce da esibire, ma il dubbio che invece per molti possano essere vere, rimane.
    Anche di questa solenne, assurda cretineria, sappiamo chi dover ringraziare.

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  8. Il cammino mette un prezzo a tutto ciò che Dio ha donato gratuitamente a tutti .

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    1. ...e tale prezzo è sempre arrotondato verso l'alto, come nella testimonianza che intitolammo «l'arcano con il ticket».

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  9. Il 3 giugno 2016 un certo presbitero neocatecumenale Adrian Cristobal, cancelliere della curia arcidiocesana di Guam, inviava ai media un comunicato stampa a nome dell'arcidiocesi e da casella email ufficiale dell'arcidiocesi, comunicato che cominciava così:

    «...il signor S.M. ha rilasciato ai media una quantità di accuse maliziose ed intenzionalmente false contro il nostro arcivescovo...»

    Tale arcivescovo neocatecumenale Apuron è stato riconosciuto dalla Santa Sede «colpevole» al termine di un processo canonico vaticano per abusi sessuali su minori e altre accuse.

    Da alcuni giorni anche il presbitero neocatecumenale Cristobal è sotto accusa per abusi sessuali su minori ed è stato richiamato a Guam dall'arcivescovo Byrnes.

    Piccola domanda per i fratelli del Cammino: come mai tanta premura, a giugno 2016, nell'emettere il comunicato?

    Stava applicando il dogma neocatecumenale secondo cui i prominenti membri del Cammino vanno difesi anche se pedofili, oppure sperava di contribuire a insabbiare il caso nella speranza di non essere accusato anche lui?

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  10. O.T.
    In data sabato 14 u.s. ho fatto sul web questa interrogazione: "50° anniversario del Cammino Neocatecumenale Roma 5 maggio 2018".

    tra diversi risultati mi appariva il seguente:

    https://www.noleggiobusroma.eu/eventi/anniversario-cammino-neocatecumenali-maggio-2018.htm

    Aprendo il link, potrete tranquillamente evincere che la s.r.l. in questione, gestirà la logistica dell'evento, "all inclusive" spostamenti e servizi alberghieri compresi.

    Essendo molto curioso, ho fatto una ricerca camerale storica on line sulla srl in oggetto:

    risultato 1, ribadisco un dipendente compreso il "socio Unico".

    poco meno di 23 Euro spessi benissimo, per la maggior gloria di Dio!

    Ragazzi, siamo seri! Una società che si presenta con quella prosopopea anche nel settore del lusso, come voi stessi potrete verificare con un dipendente?

    A questo mondo ci sono tante teste, di legno, di paglia e di cartone; bisognerebbe verificare a "chi" fanno capo.

    Ho inoltrato il file della visura, alla direzione del blog, che ne farà l'uso che riterrà più opportuno.
    Ruben.
    Fine O.T.
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  11. Io non so se Kiko questa volta abbia fatto apposta, o abbia fatto una castroneria dovuta alla sua goffaggine e incompetenza in materia.
    Sta di fatto che ha detto una cosa orrenda e, a mio parere, pericolosissima: la psicologia è un terreno MOLTO delicato, e dovrebbe lasciare che a calcarlo siano gli specializzati nel settore.
    Perché mi sono allarmato tanto per questa nuova sparata del dottor [h.c.] trettrè?
    Perché in psicologia esiste veramente un principio in base al quale la paura di un evento cela un desiderio inconscio di vederlo realizzarsi. Ad esempio, in certi casi la paura ossessiva di non arrivare in orario a un appuntamento importante può celare un desiderio inconscio di non volerci proprio andare, a quell'appuntamento. Ma, ovviamente, non sempre è così: Kiko invece generalizza in modo ignobile, arrivando a dire "è sempre così per tutti", cosa naturalmente sbagliatissima.

    Kiko, per parafrasare un film, toccando un argomento così delicato in modo così grezzo è come se fosse "un paralitico che opera al cervello con una chiave inglese".
    Sì, in certi casi può essere vero che nell'inconscio si celi un desiderio di morte come quello da lui descritto. Tuttavia, non è un desiderio naturale, è indice di qualcosa che "non funziona", di un conflitto interiore. Ma essendo un argomento estremamente delicato, va trattato da chi è di competenza, che sa come far affiorare alla mente conscia questo strano "desiderio" e come analizzarlo per capirne le origini e debellarlo.
    Kiko, comportandosi invece in maniera così maldestra e cialtrona, rischia di provocare dei danni che nemmeno si immagina: se effettivamente qualcuno ha un conflitto simile dentro di sé, e a causa delle parole di Kiko (che, ricordiamo, è visto come una figura d'autorità dai CNC, con tutto ciò che ne consegue) questo conflitto viene a galla, ma non durante un percorso di terapia seguiti da uno specialista, questo potrebbe portare a un crollo nervoso da parte del camminante. Nell'ipotesi peggiore, qualcuno particolarmente labile potrebbe tragicamente far seguire l'azione alle idee (ma mi auguro caldamente che un'ipotesi del genere sia solo frutto della mia inclinazione al catrastrofismo).

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    1. Caro Nicola, la sparata non è proprio recente, si stà parlando di Shemà ovvero "roba vecchia" temporalmente parlando.

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    2. Comunque, durante gli scrutini ci sono dinamiche da psicologia spicciola, tante dinamiche con i genitori vengono trattate in tal senso per spiegare i comportamenti attuali, ma come dicevi tu senza la dovuta preparazione ed esponendosi a rischi grandissimi dietro al fatto che tanto "il Signore" provvede. Si riempiono la bocca di non usare la psicologia, perchè sono guidati dallo "Spirito", ed in realtà non la usano ma fanno come se fosse una seduta,lo spicologo vero viene visto malissimo, come un demonio incarnato. Pax è sempre in grado di confermare come "hanno sempre la verità in tasca", dietro ad un fatto lo interpretano e battono e ribattono finchè non ti convincono. Per la cronaca, purtroppo non ho dati oggettivi puntuali, ma ho notizie di casi di suicidio anche in comunità molto avanti. Come forse anche Pax, mi guardo indietro e tremo perchè spero di non aver devastato nessuno ma non posso esserne totalmente certo.

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    3. Grazie, non avevo prestato attenzione al fatto che fosse una cosa temporalmente vecchia.

      E' vero, nel CNC si usano concetti della psicologia, ma c'è un astio incredibile nei confronti degli psicologi: curiosamente, è un tratto che accomuna tutte le sette, o comunque i gruppi religiosi che si comportano in modo manipolatorio. In quello in cui ero io era uguale: si utilizzava psicologia spicciola, ma si disprezzava la categoria degli psicologi. Oppure potremmo ricordare anche Scientology, che pretende di curare disturbi mentali, e da anni ha avviato una vera e propria crociata contro la psichiatria, aprendo addirittura un museo per spiegarne gli "orrori" (avendo i soldi, possono fare questo e altro).
      Viceversa la Chiesa non ha mai "sputato" sulla categoria: anzi, ha introdotto elementi di psicologia nella formazione del clero. Alcuni sacerdoti addirittura si formano come psicologi, e conseguita la specializzazione di occupano dei problemi dei loro confratelli. Forse perché la Chiesa sa di non reggersi sui disturbi mentali dei suoi fedeli (perdonatemi l'espressione un po' cruda), e non teme che un fedele sereno possa abbandonare la barca; anzi, fa di tutto perché si raggiunga questa serenità, che invece è un veleno per i gruppi religiosi con una grossa componente paranoide.

      Anch'io ho sentito di casi di suicidio in comunità neocat, ma sono notizie arrivate "di seconda mano", anche se da persone fidate, perciò non posso esprimermi. Ma su questo sito parecchi ne hanno parlato, più volte.

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    4. Mi correggo: non è vero che la Chiesa non ha mai disprezzato la categoria degli psicologi, all'inizio c'era parecchio astio anche da parte sua. Ma tutto questo è andato scemando con gli anni.

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  12. Questa volta la diavoleria è arrivata alle stelle, anzi agli inferi. Il diavolo si sta divertendo ad ascoltare queste castronerie. La Chiesa che fa? Dopo il family day dove kiko ha condannato le donne, ora ci sono i bambini che ostacolano i genitori ad essere felici, quindi ora condanna i bambini a morte. Bellissimo il Vangelo e l' H.V. che mi hanno dato un attimo di respiro.

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  13. @ Nicola
    E' roba vecchia, del mamotreto 1972-978. Quando lo lessi stavo per vomitare.
    E, affinché qualche kiko's non riferisca che stiamo "estrapolando", copio e incollo il seguito:
    "Così ho visto bambini distrutti proprio perché le madri a sette anni se li portano appresso dovunque vadano e se la madre lascia solo il bambino, ah, ah (respiro affannoso) al bambino viene un'angoscia che ti muore; perché non la madre sempre così appiccicata, poveraccio! E anche la madre è così perché suo padre... Figuratevi questo povero bambino come crescerà tutta la vita come affronterà i conflitti! Quando andrà a scuola e là non
    troverà la sua mamma e la sua casa!

    Mi ricordo di avere incontrato a Bologna un bambino subnormale, proprio anormale perché non ha voluto continuare a crescere, ha voluto restare piccolo. Allora la madre l'ha portato da Padre Pio: il mio bambino non vuole parlare, comincia a fare cose di un bambino di due mesi! La madre era veramente disperata e sapendo che ero un catechista che andava alla parrocchia, mi ha voluto chiedere un consiglio, e glio ho chiesto:
    ma lei ha voluto abortire questo bambino? E' rimasta di stucco: ma come sai? Perché l'aveva nascosto, non l'aveva detto a nessuno. Guarda, a questo bambino l'aveva coccolato in una maniera, con un amore così squisito, con un amore così bello:...Chiaro! Per togliersi di dosso un complesso spaventoso, che si portava appresso, terribile; perché in fondo lei, con tutto il suo cattolicesimo, con suo marito nell'Azione Cattolica, con l'amicizia del parroco, l'aveva voluto uccidere, e questo mai
    l'aveva voluto riconoscere, mai".

    Capito? E' proprio Kiko, con tutte le sue balordaggini, con il solito riferimento negativo all'Associazione cattolica, con l'assurdità che una madre - la quale comunque avevano resistito al grande peccato di abortire la creatura - è responsabile del ritardo del suo sviluppo!

    E' proprio Kiko: mamme neocat, lasciate i piccini alla baby sitter e andate alle convivenze!

    E' proprio Kiko, il più grande ispirato dal cristianesimo primitivo a oggi, il profeta di categoria superiore: capisce, sa quello cose che nemmeno il santo padre Pio era riuscito a cogliere!

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    1. Questo episodio non lo conoscevo!
      Addossare a una madre la responsabilità per il ritardo del figlio... ed è la stessa persona che dice di procreare, procreare, procreare come se non ci fosse un domani!

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  14. Che provi a dire queste cose al papà di Alfie Evans che sta lottando come un leone ( probabilmente inutilmente....) per impedire che suo figlio venga ucciso da chi dovrebbe curarlo!
    È un ciarlatano, non capisco come facciano i nc a starlo ancora a sentire!
    Elena

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  15. il Cugino della Pulce Pellegrina16 aprile 2018 alle ore 19:28

    vi prego.....usate questa foto..... nuova abilita' di KIKO : sa CONTROLLARE SE HAI LA FORFORA o i pidocchi !!!!!!

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  16. ANONIMO delle 13 e 29:

    Ubbidite al Papa? Allora, restando in tema: passate del TEMPO a GIOCARE coi figli.
    Ubbidite al Papa? Allora non fate figli al modo dei CONIGLI.
    Non è uno sfottò, ma è parola del PAPA

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  17. Post agghiacciante con Kiko che vuole fare lo psicologo ma sembra un pazzo.

    Qui la gnosi raggiunge i vertici: la natura, e perfino l'istinto più umano che c'è, cioè quello del desiderio della procreazione e dell'amore per i figli, viene CONTRAPPOSTO alla grazia!

    I camminanti vogliono seguire la Chiesa? Bene, è parola della Chiesa che Gesù, rivelandoci l'amore del Padre, ha anche rivelato l'uomo all'uomo.
    La natura umana viene guarita e perfezionata dalla grazia, non mortificata.

    Se le testimonianze riportate fossero state autentiche, cioè dovute all'azione della grazia e non dallo sforzo della natura, i coniugi avrebbero dovuto dire: "noi non volevamo figli, ma il Signore ci ha fatto capire la bellezza di averne".
    Invece ciò che appare è che sono dei genitori malati e anaffettivi, snaturati e frustrati. Falliti che sembra che siano entrati nel cammino solo per essere qualcuno.
    C'è da pregare per loro e per i loro figli.

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    1. Io non credo che sia così, Pietro. Questi genitori semplicemente recitano il copione che Kiko gli ha dato. Basta andare ad ascoltare un paio di missioni nelle piazze, per intenderlo: dicono tutti le medesime cose, a imitazione dei mamotreti, ripetute dai catechisti e imparate dai neocat. Il Cammino è una commedia, per niente divina. Poi, se ci parli all'esterno del teatro, dicono altro - fanatici a parte, naturalmente.

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  18. La Chiesa non può (meglio, non poteva) accettare il relativismo religioso indifferenziato degli psicologi e la loro pretesa di salvare l'uomo senza l'intervento di Dio, come se l'uomo non avesse un' Anima.

    D’altra parte, paradossalmente, oggi è più facile che un bravo psicologo, piuttosto che un parroco, ti dica di stare alla larga da questo o quel gruppo religioso, identificando la violenza psicologica come tale ed una setta come una setta, anche se all'interno della Chiesa Cattolica.

    Per meglio dire: uno psicologo prende il guru di una setta pericolosa, gli fa un test simile a questo:
    https://www.idrlabs.com/dark-triad/test.php
    e magari lo diagnostica come “triade oscura” (narcisista, machiavellico e psicopatico).
    Mette il cattivo tra i cattivi. A modo suo, ma ce lo mette.

    Un Don Abbondio invece è capace di accogliere gli emissari del guru della setta pericolosa e di consegnar loro i suoi parrocchiani, e che si arrangino, basta che vadano in parrocchia in un modo o nell'altro e, soprattutto, che sia vietatissimo esprimere giudizi su coloro che lui ha accolto.
    A quello che lo psicologo ha condannato come abusante, il parroco apre il portone della chiesa!

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    1. Per fortuna, però, la Chiesa col tempo ha capito che quella degli psicologi non era una "pretesa di salvare l'uomo senza l'intervento di Dio", ma semplicemente un aiuto per risolvere i problemi delle persone. Alla stessa stregua di un cardiologo, loro si occupano invece della mente.
      Concordo sulla parte successiva: ad oggi, purtroppo, è più facile che sia uno psicologo a sconsigliare una realtà religiosa, piuttosto che un parroco. Forse perchè lo psicologo è più preparato riguardo le loro tecniche e le loro dinamiche, grazie ai propri studi, dove invece il parroco può al massimo opporre una generica diffidenza senza reale cognizione di causa (tradotto, "non gli permetto di operare nella mia parrocchia perchè al momento non mi fido di loro"), se non ha seguito un percorso più specifico in seminario o dopo.

      E poi purtroppo ci sono quelli di cui parli tu, che aprono i portoni della chiesa a questi soggetti in modo indiscriminato, forse perchè ingenuamente pensano che basta che si parli di Cristo e va bene tutto, o forse perchè lo vedono come un modo per "rimpolpare" una parrocchia in calo di fedeli... e dopo aver aperto la porta, se ne lavano le mani e ci pensino i fedeli (o al massimo il consiglio parrocchiale).

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  19. Fin da bambini, si è confrontati alla severità e alle attese esigenti di chi, invece di accoglierci per quello che siamo, richiede fatica e sacrifici continui per essere all' altezza di genitori NCN.
    Quella paura di non essere all’altezza e di non farcela. Quel terrore di non essere come loro avrebbero voluto che io fossi. Ho capito perché mi sentivo così, mi volevano morto...

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  20. Non ti volevano morto, Anonimo delle 7.15, ti volevano vivo e felice, migliore di loro, migliore dei tuoi coetanei. Leggi le risposte che il papa ha dato ai bambini romeni a Corviale, quando, di fronte a episodi difficili, anche di abbandono, spiega loro "non è questione di colpa, è questione di grandi fragilità degli adulti" e fa la metafora della scatola di cartone schiacciata dalla pietra.
    Concludere, di fronte a genitori che abbiamo vissuto come troppo esigenti o anaffettivi che "ci volevano morti", è dare ragione al metodo dello psicologismo spicciolo di Kiko, esattamente il contrario di quanto si propone questo thread.
    Pensa invece che, molto più probabilmente, sono stati plagiati, indottrinati, pensiamoli duri e irrigiditi e proprio per questo motivo fragili, incapaci di flessibilità, gravati da pesi troppo gravi da portare.

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  21. Quello che kiko riesce a instillare è veleno. Quello che è peggio è che questo pensiero distruttivo non viene vagliato. Adesso mi si chiariscono tante cose, tanti scrutini ai quali mi sono lasciata sottoporre in tutti questi anni (più di trenta). Adesso capisco perché i cosiddetti "catechisti" ti chiedano se hai mai pensato al suicidio. Lo chiedono non perché ti conoscono ma perché è previsto nel mamotreto del XX passaggio. Alla convivenza di inizio corso di quest'anno, i catechisti responsabili del centro neocat. della regione in cui vivo, hanno informato che le nuove catechesi sarebbero state portate da loro (età media 70 anni) perché kiko aveva pensato bene che nella vecchiaia non si "installassero". La cosa non ha senso se si guarda in prospettiva di un cambio generazionale; ha senso se si vuole che le idee di kiko della prima ora e dei mamotreti non corretti passino alle nuove generazioni di figli del CNC. Sembrano la Vecchia Guardia napoleonica. Mi rammarico per quei poveretti che hanno malamente detto, magari in presenza dei figli, che non li volevano....un figlio è "sempre" benvenuto proprio perché è Persona pensata da Dio. Non si può, per recitare la parte in cui si mostra l'opera del Signore, dire "non volevamo figli" :-(

    Alice de'BPS

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  22. @Anonimo delle 7.15:
    Mi associo anch'io al commento di Valentina.
    Capisco bene cosa voglia dire vivere nell'ansia costante di soddisfare le aspettative altrui, nel terrore di deluderle. Ma nemmeno io credo che ti volessero morto: come dice Valentina, erano stati plagiati mentalmente, da un gruppo talmente bravo che è riuscito ad entrare tanto in profondità da ficcare il naso anche nei cosiddetti "legami primari" (quelli tra famigliari, per intenderci). E di questa loro capacità ne sono testimonianza gli innumerevoli racconti di fuoriusciti, che parlano di come il cammino abbiano separato coniugi, figli da genitori, genitori da figli, nipoti da nonni... insomma, una totale devastazione.
    Devastazione preordinata, comunque: non è una cosa che succede come effetto collaterale, è voluta e fatta apposta. Distruggendo questi legami primari, l'individuo è smarrito, ed è più facile che si leghi strettamente al nuovo gruppo.
    Dice bene Valentina: sono duri e irrigiditi, e magari pensano pure che questo sia un segno di forza e solidità, mentre invece è un segno di debolezza e fragilità, perché mancano di flessibilità. A una miriade di situazioni diverse applicano sempre le stesse regoline pre-confezionate, senza riguardo per le innumerevoli sfumature della realtà che ci circonda, riducendo il mondo a un bianco/nero che non corrisponde alla realtà. Più che cattive persone, i Camminanti (compresi i catechisti) mi sembrano tutti vittime di un sistema più grande di loro, che li schiaccia e li svuota.
    Non avercela con i tuoi genitori: per comprendere meglio la loro situazione (e quindi trovare un po' di pace dentro di te), pensa che hai avuto a che fare con delle persone affette da una malattia.

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  23. Ha ragione il mio vescovo di settore, che all'ultimo invio per le catechesi, parlando di coloro che osteggiano il Cammino Neocatecumenale, ha detto che sono gli ultimi residuati del '68. Fate tenerezza.
    Max

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    1. Io ho paura che invece è proprio il CN ad essere l'ultimo residuato del 68, soprattutto in merito alla "violenza" con la quale si portano avanti le proprie idee, e l'età della prima guardia guardacaso corrisponde in pieno, compresa anche l'estrazione sociale, sarà un caso...ma dei "figli" di quel primo annuncio sesantottino, a parte qualche eccezione frutto del nepotismo di qualche itinerante, non ne vogliono in giro, ai massimi livelli intendo. Così per tua informazione alla convivenza fatta di recente a Porto San Giorgio alla quale hanno partecipato tantissime famiglie che si erano rese disponibili per l'itineranza, al grido "servono forze giovani", sai quante sono andate in itineranza? Chiediti perché. Un piccolo aiutino te lo do, esiste uno scollamento profondo tra i duri e puri della prima ora e la seconda generazione tale da rendere incompatibile le posizioni con il gran capo. In ogni caso la riprova si avrà abbastanza velocemente perché "i giorni sono cattivi" e nessuno mi risulta essere immortale, questa fissazione di Kiko di lavorare solo con i "pennelli vecchi", e ti lascio capire da solo cosa vuol dire, ha portato a questa situazione di stanca totale, altro che itineranti, sono intallati da 35 anni minimo e si sono costruiti il loro regno che nessuno vuole abbandonare, e chi se ne frega se non sono più in grado, per questioni di salute o peggio di demenza senile, di portare avanti la baracca, a loro basta blindare lo status quo, anche in merito alle posizioni "dottrinali" al massimo sono disposti a "fuggire" nelle case per seguire i deliri del povero Kiko ormai ubriaco di se stesso.

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    2. @ Max

      E quale sarebbe il nome del tuo Vescovo di settore? E' un Vescovo quindi, in quale tale, è un personaggio pubblico e puoi tranquillamente fare il suo nome. Magari potrei andarci a parlare e chiedergli io se ha detto veramente una cosa del genere, oppure se è semplicemente una tua invenzione... E con l'occasione gli darei la mia personale testimonianza (di certo non favorevole al Cammino). Oppure potrei scrivergli una lettera.
      Rimango in attesa di sapere il suo nome, grazie.
      Annalisa

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    3. al tenero Max

      Chiedi al tuo vescovo di settore (a proposito, chi è?) se ha incaricato lui il signor trettre dottor (h.c.) esorciccio Arguello di esorcizzare tutte le città dove mette piede e di cacciare i demoni.

      In caso contrario, chiedigli che ne pensa di Sankiko esorciccio.

      E tu che ne pensi?

      E che ne pensi dell'uomo schiavo del demonio che non può non fare il male?
      Ricorda una canzone dei Rokes: "Ma che colpa abbiamo noi", molto sessantottina...

      p.s. Com'è che il Papa ha detto che venite inviati "dai vostri catechisti" anziché da lui, smentendo Sankiko ciarlatano che millantava l'invio da parte del Pontefice?

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    4. Normalmente i Vescovi di settore, sono di pertinenza di città metropolitane di una certa consistenza; in italia Roma, Milano, Napoli e Torino.

      Nelle realtà leggermente minori, potrebbero operare i Vescovi ausiliari.

      Personalmente, facendo parte della Diocesi del Papa, il mio Vescovo di settore, è Monsignor Guerino di Tora.

      Scusate,
      ma qual'è il problema alla chiarezza?
      Ruben.
      ---

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  24. Hai letto il thread, Max? Chissà cosa ne penserebbee il tuo vescovo di settore dell'affascinante teoria del subconscio assassino! Chi vi approva a scatola chiusa, è perché non vi conosce a sufficienza. Per quanto riguarda il 68, è l'anno a cui risalgono più o meno tutte le catechesi di base dei vostri fondatori, quindi è l'epoca a cui piuttosto siete rimasti voi.

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    1. @ Valentina
      Trattasi di commento gne... gne... gne :-)

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    2. Avrei preferito ye ye visto che si parla di anni '60...💃

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  25. Quanta amorevole sollecitudine per l asorte dei bambini cristiani (i soli figli di Dio)
    Vi fa onore
    Nella mia limitata mente umana, probabilmente infettata dall'errore, non riesco a venire a capo a un dilemma
    Se, come sostiene il dottore della chiesa Sant'Agostino, i bambini non battezati vanno inferno, sia pure con pene lievi - qualche bruciaturina un paio di volte al giorno (oggi mitigato al Limbo) - mi domamdo perchè "Lassù" ci hanno messo tanto a "inventare" il battesimo
    L'uomo produce atti di "fede" 8cosceinza del'anima) da almeno 100.000 anni, è impensabile che solo da duemila e solo alcuni uomini siano ammessi al paradiso e gli altri (non per loro colpa) soggiornino in luoghi "disagevoli".
    E'una domanda fatta a uomini di fede.
    "I bambini morti senza battesimo secondo l'affermazione teologica espressa dal Sinodo di Cartagine nel 418 su pressione di Agostino di Ippona erano destinati all'inferno, dove tuttavia subivano sofferenze e punizioni estremamente blande, ed erano pertanto sepolti in terreno non consacrato come i suicidi, i criminali e gli eretici. Il cristianesimo celtico riteneva invece che "la pioggia che cadeva dai cornicioni delle chiese" li avrebbe battezzati".

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    1. Bella quest'immagine dell'acqua dei cornicioni delle chiese che battezza!

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  26. @l'apostata, cosa penso del fatto che l'uomo è schiavo del peccato e non può non peccare? Che San Paolo ha ragione, è proprio così.
    Max

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    1. al confuso Max

      "cosa penso del fatto che l'uomo è schiavo del peccato e non può non peccare? Che San Paolo ha ragione, è proprio così"

      Si vede che sei neocat dalla confusione che dimostri, mescolando le balordaggini del signor trettre dottor (h.c.) eretico Arguello e san Paolo.

      Sankiko nega il libero arbitrio e millanta che l'uomo è schiavo del demonio, stravolgendo a proprio uso e consumo san Paolo, che tu citi senza nemmeno averlo letto.

      Controlla tu stesso.

      Sankiko ciarlatano, che insiste da decenni con l'eresia dell'uomo schiavo del demonio per tutta la vita, che non può non fare il male, lo puoi ascoltare qui al minuto 27,16

      Poi vai a leggerti la Bibbia, Eb 2,14, nella quale san Paolo scrive: "...14Poiché dunque i figli hanno in comune il sangue e la carne, anche Cristo allo stesso modo ne è divenuto partecipe, per ridurre all'impotenza mediante la morte colui che della morte ha il potere, cioè il diavolo, 15e liberare così quelli che, per timore della morte, erano soggetti a schiavitù per tutta la vita..."

      Come vedi, egregio, hai fatto un minestrone delle eresie di Sankiko che nega il libero arbitrio e stravolge san Paolo. Di quest'ultimo non hai capito nulla, a meno che tu non abbia neanche fatto lo sforzo di leggerlo.

      San Paolo parla della schiavitù del peccato, che si commette volontariamente e del quale ci si può pentire.
      Libero arbitrio. egregio.

      Sankiko fanatico invece straparla della schiavitù dell'uomo verso il demonio e del non poter non fare il male.
      Negazione del libero arbitrio, egregio.
      In quest'ultimo caso, le vostre penitenziali servono a farsi perdonare dei peccati che non sono tali perché non potevano non essere commessi.

      Fai pace con il tuo cervello e comincia a leggere il Catechismo, quello vero.

      Cordialità.

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    2. Sai Max quale è il problema di questo pensiero ricorrente nel CN? Che San Paolo parla di chi non ha ancora conosciuto Cristo, se non hai conosciuto Cristo è proprio così, ma le cose cambiano radicalmente nel momento in cui si incontra il Signore che ci fa liberi, e guarda che quella libertà è conquistata una volta per tutte, solo noi possiamo, rinnegando il Signore, di tornare in schiavitù, ma a quel punto è una "libera" scelta. Stiamo parlando a Battezzati, per i quali il Sacramento è comunque efficace e libera dal peccato originale, certo se non è alimentato non porta tutti i frutti che potrebbe, ma non per questo non è efficace. Figurati che addirittura nel DT è scritto "Questo comando che oggi ti ordino non è troppo alto per te, né troppo lontano da te. Non è nel cielo, perché tu dica: Chi salirà per noi in cielo, per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Non è di là dal mare, perché tu dica: Chi attraverserà per noi il mare per prendercelo e farcelo udire e lo possiamo eseguire? Anzi, questa parola è molto vicina a te, è nella tua bocca e nel tuo cuore, perché tu la metta in pratica." E caspita se siamo liberi! Esattamente come eravamo al tempo di Adamo ed Eva, possiamo scegliere e ogni scelta porta delle conseguenze, non è assolutamente vero che la scelta del male sia obbligata, può essere la più facile, ma non per questo è obbligata, tanti atei ci passeranno davanti nel regno dei cieli proprio per questo, per le loro scelte quotidiane di fare il bene, seme comunque seminato nel cuore di ogni uomo che ci piaccia o meno. Comunque S.Paolo dice anche "Se infatti siamo stati completamente uniti a lui con una morte simile alla sua, lo saremo anche con la sua risurrezione. Sappiamo bene che il nostro uomo vecchio è stato crocifisso con lui, perché fosse distrutto il corpo del peccato, e noi non fossimo più schiavi del peccato." Capisci da solo che il tema è "leggermente" più complesso di quello che vuoi far credere, e per quanto tu voglia vedere il mondo solo bianco o nero, in fotografia il bianco e nero comprende anche migliaia di sfumature di grigio, ma credo che tu questo non lo voglia neanche prendere in cosiderazione...per evitare che ti scaldi non parlo di "ridefinire" ciò che è bene o ciò che è male per i nostri comodi ma solo inserire la variante dell'unicità della persona umana che genera necessariamente le migliaia di sfumature di grigio di cui ti parlavo.

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    3. @ Max

      Quando tu e Kiko affermate che l'uomo è solo "schiavo del peccato" e che "non può non peccare" affermate una eresia, e per dimostratelo ti faccio rispondere direttamente dal nostro Papa Emerito BENEDETTO XVI. Leggi con attenzione.

      "Ma come uomini di oggi dobbiamo domandarci: che cosa è questo peccato originale? Che cosa insegna san Paolo, che cosa insegna la Chiesa? È ancora oggi sostenibile questa dottrina? [...] Per poter rispondere dobbiamo distinguere due aspetti della dottrina sul peccato originale. Esiste un aspetto empirico, cioè una realtà concreta, visibile, direi tangibile per tutti. E un aspetto misterico, riguardante il fondamento ontologico di questo fatto. Il dato empirico è che esiste una contraddizione nel nostro essere. Da una parte ogni uomo sa che deve fare il bene e intimamente lo vuole anche fare. Ma, nello stesso tempo, sente anche l'altro impulso di fare il contrario, di seguire la strada dell'egoismo, della violenza, di fare solo quanto gli piace anche sapendo di agire così contro il bene, contro Dio e contro il prossimo. San Paolo nella sua Lettera ai Romani ha espresso questa contraddizione nel nostro essere così: «C'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio» (7, 18-19). Questa contraddizione interiore del nostro essere non è una teoria. Ognuno di noi la prova ogni giorno. E soprattutto vediamo sempre intorno a noi la prevalenza di questa seconda volontà. [...] Quindi il fatto del potere del male nel cuore umano e nella storia umana è innegabile. [...] La fede ci dice: esistono due misteri di luce e un mistero di notte, che è però avvolto dai misteri di luce.
      Il primo mistero di luce è questo: la fede ci dice che non ci sono due principi, uno buono e uno cattivo, ma c'è un solo principio, il Dio creatore, e questo principio è buono, solo buono, senza ombra di male. E perciò anche l'essere non è un misto di bene e male; l'essere come tale è buono e perciò è bene essere, è bene vivere. Questo è il lieto annuncio della fede: c'è solo una fonte buona, il Creatore. E perciò vivere è un bene, è buona cosa essere un uomo, una donna, è buona la vita.
      Poi segue un mistero di buio, di notte. Il male non viene dalla fonte dell'essere stesso, non è ugualmente originario. Il male viene da una libertà creata, da una libertà abusata. Come è stato possibile, come è successo? Questo rimane oscuro. Il male non è logico. Solo Dio e il bene sono logici, sono luce. Il male rimane misterioso.
      Ma si aggiunge subito un mistero di luce. Il male viene da una fonte subordinata. Dio con la sua luce è più forte. E perciò il male può essere superato. Perciò la creatura, l'uomo, è sanabile. [...] E finalmente, ultimo punto, l’uomo non è solo sanabile, è sanato di fatto. Dio ha introdotto la guarigione. È entrato in persona nella storia. Alla permanente fonte del male ha opposto una fonte di puro bene. Cristo crocifisso e risorto, nuovo Adamo, oppone al fiume sporco del male un fiume di luce. E questo fiume è presente nelle storia: vediamo i santi, i grandi santi ma anche gli umili santi, i semplici fedeli. Vediamo che il fiume di luce che viene da Cristo è presente, è forte."
      (BENEDETTO XVI, Udienza Generale, 3 dicembre 2008)

      Rimango in attesa di sapere il nome di quel Vescovo di settore. Coraggio, il Vescovo è un personaggio pubblico, quindi se è vero che ha detto quella cosa non c'è motivo per non dircelo... altrimenti potremmo pensare che ti sei inventato tutto.
      Annalisa

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    4. GLI SCRUTINI DELL'ELEZIONE IN CHE CONSISTONO PRATICAMENTE mia moglie e alla prima chiamata appunto all elezione io sono fuoriuscito! grazie delle risposte

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    5. Questa mentalità che nega la libertà interiore dell'uomo che è in grado, con l'ausilio della Grazia, di scegliere il bene, ci riporta molto indietro, alla dottrina luterana del servo arbitrio.
      Per quanto riguarda Kiko, la sua teoria è un po' più complessa, visto che da un lato perdona tradimenti ed immoralità perché impossibili da evitare, dall'altro istituisce un albo di peccati contro il cammino, come il non partecipare alle 100 piazze, non frequentare la comunità, non mandare i figli al dopo cresima e in sintesi non obbedire a lui, per i quali non c'è perdono e che portano prima o poi alla scomunica dalla sua chiesa.
      Addirittura sostiene che la Legge di Dio sia impossibile da compiere (quando invece "i suoi comandamenti non sono gravosi" 1 GV 5,3) e pretende che invece si adempia alla propria.
      È proprio vero che Pinocchio, per cercare la libertà, finisce in mano a Mangiafuoco!

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    6. @valentina, leggi il cap. 7 della lettera ai romani. Prima ho cercato di postarla ma non è stata approvata
      Max

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    7. Non ti preoccupare ATOM65 RELOAD alla prima chiamata dovrà solo rispondere alla domanda "Qual'è il giogo soave" gli scrutini arrivano alle terza chiamata alla elezione. Per la cronaca puoi scrutare la scrittura quanto vuoi e non troverai nessuan associazione tra "Giogo Soave" e Croce eppure è qualla la risposta che cercano.

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    8. @Max Ti rimando alla lettura di Benedetto XVI postato sopra da Annalisa.

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    9. Mav, quindi a questi scrutini vogliono sentirsi dire "non mi sono convertito, la mia vita resta la stessa, ho sempre gli stessi problemi, faccio sempre gli stessi peccati, ma ora finalmente sono talmente drogato che ne gioisco" ?

      Se sto esagerando censuratemi, però... i Monty Python!

      https://www.youtube.com/watch?v=WlBiLNN1NhQ

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  27. @l'apostata.
    Lettera ai Romani, cap. 7
    "18Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; 19infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. 20Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. 21Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. 22Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, 23ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. 24Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? 25Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore! Io dunque, con la mente, servo la legge di Dio, con la carne invece la legge del peccato."
    Max

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    1. Tu sei libero di leggere quella lettera come ti pare, ti auguro soltanto che non ti capiti mai nella vita di scrivere una lettera ad un tuo caro di dieci pagine ed il tuo caro si fossilizzi solo su quattro righe di quelle dieci pagine, magari in quelle centrali, e perda totalmente il senso di quello che gli avevi voluto dire. Ti consiglio di leggerla tutta la lettera ai Romani e magari anche le altre, solo così possiamo discutere sul pensiero di San Paolo. Infatti la bibbia non è come il libercolo di Kiko o quello di Carmen con pensieri fini a se stessi senza nessuna connessione logica. E comunque se hai obiezioni serie puoi sempre chiedere un incontro a Benedetto XVI che, perdonami, è sicuramente più autorevole di me di te e di Kiko, e sostiene tutt'altro.

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    2. @ Max (poco esperto di Sacra Scrittura)

      Carissimo Max, attento... tu dovresti sapere che "l'ignoranza della Sacra Scrittura è ignoranza di Cristo" (San Girolamo, Commentarii in Isaiam, Prologus: CCL 73, 1).
      Non ti fermare al capitolo 7, ma leggiti anche quello che viene subito dopo, ossia il capitolo 8 della Lettera ai Romani:
      "1 Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù. 2 Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte. 3 Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne, 4 perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito. [...] s13 e vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete. [...] 37 Ma in tutte queste cose noi siamo più che vincitori per virtù di colui che ci ha amati. " (Rm 8,1-4.13.37)

      Se non hai capito te lo spiego: l'uomo da solo non riuscirebbe con le proprie forze a non fare il male, MA attraverso la GRAIA e la forza che lo SPIRITO SANTO dona all'uomo, egli può compiere opere di vita eterna ed evitare il male (le opere della carne). Quindi l'uomo PUO' fare il bene, anzi lo DEVE fare!

      Ma quando ci dici il nome di quel Vescovo ausiliario? Mica ti sarai inventato tutto, vero?! I cristiani "adulti nella fede" (come credi di essere) non dovrebbero mentire.
      Annalisa

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    3. @ Max l'irrecuperabile

      Non c'è niente da fare, ormai sei kikizzato!

      Continui a confondere la schiavitù del peccato, che si commette volontariamente, con l'idiozia kikiana della schiavitù del demonio, che ti toglierebbe la libertà.

      Leggi il Catechismo!

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  28. Ringrazio Rebel per questo articolo che lascia senza parole.

    un punto cruciale della riflessione mi pare questo:

    "Che forse la mancanza d'amore verso i figli possiede proprio la finalità di condurre i ragazzi tra le braccia del cammino? Magari possiede l'intento di rendere i genitori soggetti al cammino senza che essi si pongano sensi di colpa nei riguardi della prole, destinata non solo a cavarsela da sola ma a subentrare anch'essa in comunità a far numero."
    __________________________________

    Il cammino ancora, sempre e solo il cammino al centro di tutto.
    E' allucinante constatare che, da qualunque angolatura lo osserviamo, è sempre e solo IL POTENTE CAMMINO al centro, mai l'uomo, mai la persona.

    Non a caso i figli delle coppie neocatecumenali vengono chiamati "figli del cammino", espressione che assume una valenza più pregnante perchè li etichetta.

    Pensiamo ai "figli della lupa" del ventennio, la gioventù non si caratterizza più per la provenienza familiare, geografica, ma per la sua appartenenza a un ideale, a un progetto superiore; tutti vengono forgiati su un unico modello e, mentre i genitori hanno dovuto "circoncidere" da adulti il cervello, questi ragazzi nascono già con questo destino segnato e subiscono la circoncisione ancora in fasce.

    Nessuno si preoccuperà di scoprire le loro inclinazioni, i loro progetti e i loro sogni, perchè i "figli del cammino" sono nati già "marcati a fuoco" (queste espressioni sono di Kiko nella sua catechesi sulla trasmissione della fede ai figli), sono destinati a essere "carne da macello"...come "condannati a morte".
    E...Non sfuggiranno! Se non ascolteranno i genitori, i catechisti della loro comunità li riacciufferanno...forgiandoli di G.M.G. in G.M.G. fino a portarli a scoprire la propria vocazione.
    Indossano tutti la stessa divisa. Sono orgogliosamente al servizio di un "regime" che salva tutti.

    Pax



    I genitori, per parte loro, visto che sono incapaci di amare e li hanno concepiti odiandoli, e questi figli devono la vita al cammino non a loro, possono lasciarli giorni e giorni con le baby-sitter, compito primario per loro è fare il cammino ed evangelizzare.

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  29. @Max
    Dunque, a leggerti, secondo la tua interpretazione, parrebbe che il principio duale (gnostico) nell'uomo del bene e del male ha un vincitore: il male. Io sono anche disponibile a darti ragione. Dopo che tu, però, sarai passato a Romani 8 e mi avrai motivato il senso dei seguenti brani secondo la vostra concezione:
    "1] Non c'è dunque più nessuna condanna per quelli che sono in Cristo Gesù.
    [2] Poiché la legge dello Spirito che dà vita in Cristo Gesù ti ha liberato dalla legge del peccato e della morte.
    [3] Infatti ciò che era impossibile alla legge, perché la carne la rendeva impotente, Dio lo ha reso possibile: mandando il proprio Figlio in una carne simile a quella del peccato e in vista del peccato, egli ha condannato il peccato nella carne,
    [4] perché la giustizia della legge si adempisse in noi, che non camminiamo secondo la carne ma secondo lo Spirito.
    [5] Quelli infatti che vivono secondo la carne, pensano alle cose della carne; quelli invece che vivono secondo lo Spirito, alle cose dello Spirito.
    [6] Ma i desideri della carne portano alla morte, mentre i desideri dello Spirito portano alla vita e alla pace.
    [7] Infatti i desideri della carne sono in rivolta contro Dio, perché non si sottomettono alla sua legge e neanche lo potrebbero.
    [8] Quelli che vivono secondo la carne non possono piacere a Dio.
    [9] Voi però non siete sotto il dominio della carne, ma dello Spirito, dal momento che lo Spirito di Dio abita in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, non gli appartiene.
    ...
    [13] poiché se vivete secondo la carne, voi morirete; se invece con l'aiuto dello Spirito voi fate morire le opere del corpo, vivrete".

    P.S.
    Accetto la risposta: "Noi neocatecumenali, dopo decenni di Cammino e di chiacchiere di supposte ispirazioni H24 dello Spirito Santo, siamo sotto il dominio della carne, anzi siamo figli del demonio.
    Dai, Max, rispondi senza svicolare.

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    1. P.P.S.
      Non avevo letto Annalisa.
      Dai, Max rispondi prima a lei, è lo stesso.

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    2. Max, mica te la sei data a gambe? Nel post di oggi mi dicono: "la vergogna a casa tua è parola sconosciuta, accusare gli altri di fuggire a gambe levate...ma fammi il piacere".
      Credevo, quindi, che tu avessi risposto. Pare, invece, che tu proprio te la sia data a gambe. Chiedi al tuo clone del messaggio virgolettato di rispondere per tuo conto, magari.

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  30. Invito intanto i fratelli del Cammino a non perdere tempo a scrivere chilometriche paginate che non contribuiscono alla discussione poiché contengono esclusivamente:
    - insulti al prossimo
    - mormorazioni tipo "voi sicuramente denigrerete..."
    - proclami tipo "io so cose che voi non sapete"
    - affermazioni apodittiche tipo "non è così", "vi sbagliate", "non è vero", senza uno straccio di argomento.

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    1. "Io so cose che non sapete" :-)
      Ragionano come questo catechista musulmano qui:
      https://youtu.be/TfkloOSicdI?t=438

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  31. che succede negli scrutini dell'elezione temo per la stabilita mentale di mia moglie ____marito fuoriuscito____

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  32. @ ATOM65 RELOAD

    Cosa vuoi che succeda? Sempre le stesse domande: prima del cammino, durante e dopo.

    Questa volta ti chiedono di sciorinare la vita INTERA (oramai è l'ultimo scrutinio!) siamo al romanzo completo!

    Ripeti tu per primo e senti ripetere da ogni singolo fratello la storia che conosci a memoria, tua e degli altri, ovviamente con le chiavi di lettura acquisite nel cammino, per cui, anche la varietà delle esperienze si appiattisce nella omologazione delle interpretazioni dal "cosa Dio mi voleva dire" al "era indispensabile perchè conoscessi che sono peggiore di mia moglie...dei miei colleghi...dei miei fratelli di comunità..." così tutto il resto che conosciamo a memoria.

    Dato che si riprende tutta la storia alla luce del fine cammino (puoi immaginare l'evento!) ognuno parla per una buona ora (se tutto va bene!), una sofferenza inenarrabile!
    La stessa equipe dei catechisti segue sonnacchiosa, pronta a intercettare - unica cosa che a loro interessa - qualche deragliamento dal "retto sentiero" su cui hanno "indirizzato" e "mantenuto saldamente" tutto il gregge lungo 30 - 40 - 50 anni.
    Solo in presenza di palese o sospetto deragliamento si scuotono dal torpore per dare una "raddrizzatina" come si deve.
    In genere basta un rimbrotto, forse qualche accenno di urlo, tutto va a posto.
    Se così non fosse, ecco che, con solennità, si passa a minacciare che TU il cammino non lo finisci, TU non vai in Israele con gli altri, passi nella seconda per un tempo... Se necessario si minaccia di fermare l'intera comunità che attenderà ancora, chi sa fino a quando, per la tanto agognata elezione e veste bianca, diventati un miraggio irraggiungibile...
    A questo punto tutti si allineano, si acquattano nel loro angolino, sotto gli sguardi assassini dei fratelli che sembra ti dicano "La finisci o no? Qua ci rovini tutti!"

    Intendo dire, per concludere, che tutto assume i contorni di una farsa.
    I danni che gli scrutini dovevano fare, oramai li hanno fatti già tutti.
    Scrutinio di fine cammino? Solo per verificare che tutti sono inquadrati a dovere, controllare lo stato dell'arte e...ancora una volta...tirare le fila.

    Pax

    Più o meno questo lo scrutinio di fine cammino.

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  33. IMMAGINAVO ,MA ECONOMICAMENTE ALL'ELEZIONE AUMENTA LA RICHIESTA DI SOLDI O DI SEGNI X STRAPPARE IL BOTTINO AL DEMONIO??

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    1. Certamente, il viaggio Costa almeno il doppio di quello che organizzeresti da solo!
      Veterano

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  34. Nel tempo dell'elezione si cacciano molti soldi per tutto quello che serve e che non ti elenco, in più il viaggio di nozze in Terra Santa, che deve essere un viaggio da "figli di Re" con equipe dei catechisti a carico.

    Nel rito, poi, i fratelli vengono invitati a fare, davanti a tutti, un segno forte di rinuncia a satana, suggellato da un gesto in denaro, tipo secondo scrutinio. Si invoglia a farlo grande, che ti costi, PERCHÉ È L'Ultima volta che ti si chiede nel cammino. Già questo contraddice con quanto spiegato all'epoca del secondo scrutinio, quando si disse di fare un segno grosso, col quale "metti la vita in Dio" (la tua è quella della famiglia), PERCHÉ È QUELLA L'UNICA VOLTA che il cammino ti dà la possibilità di rinunciare agli idoli, a Mammona.

    Sempre proclami ultimativi che mettono le persone in una tensione grande, come se non ci fosse più un domani.

    Fatto tutto questo valuta poi tu, osservando con attenzione tutte le richieste periodiche di denaro che, per i motivi più svariati, si moltiplicano nel cammino, la capacità neocatecumenale di spremerti A VITA come un limone.

    Pax

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  35. ‘In tutta la storia umana non ci sono che due modi fondamentali di pensare e di vivere, l’uno è cattolico ed è la tradizione ricevuta da Dio, tramite Adamo, Mosè e Gesù Cristo; l’altro gnostico e cabalistico, (che) alimenta l’errore di tutti i popoli nel paganesimo e nell’apostasia, prima nel giudaismo e poi nello stesso cristianesimo‘.

    Citato da un articolo sulla gnosi.

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  36. qualcuno del blog può postare il link o il mamotetro originale del passaggio dell'elezione? grazie anticipate __marito fuoriuscito___

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  37. Erano gli anni 80, quando sono entrata in cammino. Avevo 1 figlio, dopo ne ho avuti altri 4. Sono uscita del tutto, dalla comunità, ad agosto del 2006. Ho tanti rimorsi, il più grande quello di avere trascurato i miei figli. Li lasciavo a casa, anche piccolissimi, quando avevano l'età li spingevo a entrare in comunità, ma tutti hanno fatto discussioni e, ogni volta, la famiglia entrava in guerra. Il più grande non è mai entrato, il secondo ha fatto le catechesi, ma ha lasciato quasi subito, delle femmine, solo una è rimasta fino al secondo passaggio, dopo ha lasciato pure lei. Non me li sono goduti, Kiko mi ha strappato via troppi anni, che potevo passare normalmente con i miei figli. Io non li volevo morti, li volevo VIVERE!!!

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