domenica 10 febbraio 2019

Non dicono chi sono (a meno che il parroco...)

Locandine a Castellammare di Stabia per adescare parrocchiani alle cosiddette "catechesi" del Cammino Neocatecumenale.

Esempio 1: parrocchia San Marco evangelista: non dicono che è il Cammino:


Esempio 2: parrocchia Santa Maria dell'Orto: stessa struttura, stesso sgorbio kikiano centrale, ma stavolta c'è scritto Cammino Neocatecumenale: si vede che se il parroco s'impunta qualche risultato riesce a ottenerlo...


Da un articolo autocelebrativo del Cammino a Castellammare, si legge di un certo don Corrado, siciliano, in vacanza a Castellammare che va nella parrocchia San Marco (in periferia e lontana da strutture ricettive e alberghi) a farsi notare mentre prega:
Questa esperienza ecclesiale è iniziata nel giugno del 1976, quando un sacerdote proveniente dalla Sicilia, scelse Castellammare di Stabia, come località in cui trascorrere alcuni giorni di riposo. Durante il suo breve soggiorno nella città delle acque, si fermò nella chiesa del San Marco a pregare. Don Ciro Donnarumma, allora parroco, appena notò questo sacerdote forestiero seduto nei banchi della chiesa a pregare, gli si avvicinò per chiedergli da dove venisse e rimase meravigliato nell’ascoltare che, Don Corrado, era venuto a Castellammare dalla Sicilia per trascorre alcuni giorni di riposo.
Notare le espressioni usate: scelse, riposo, pregare, notò, meravigliato... E siccome "chi si scusa si accusa", c'è bisogno di precisare subito dopo: «con molta serenità»:
Stupito, Don Ciro, gli chiese come facesse ad allontanarsi per giorni interi dalla parrocchia e dagli innumerevoli impegni pastorali. Don Corrado, con molta serenità gli rispose che grazie alla preziosa collaborazione dei fratelli delle comunità Neocatecumenali, presenti nella sua parrocchia, era libero da molte delle incombenze proprie di un parroco, eccezion fatta per la celebrazione dei sacri misteri.
Chiaro? Per giorni interi niente celebrazione, tanto la parrocchia siciliana è in mano ai kikos. A loro non gliene importa niente della Messa feriale, l'unica cosa importante è la carnevalata del sabato sera. Don Corrado, elemento ornamentale delle loro "liturgie", può anche andarsene in vacanza - ma come vedremo tra poco, non era una vera vacanza:
Incuriosito dalla cosa, Don Ciro si recò subito dal Vescovo di allora, Mons. Pellecchia, per parlargli e conoscere la sua opinione circa questa esperienza.
Come a dire: don Corrado si stufa di compiere il suo dovere e si prende una vacanza a centinaia di chilometri e per puro caso finisce in una parrocchia di periferia (di oltre diecimila anime, sempre per puro caso) dove trova un parroco stufo di compiere il proprio dovere: dopotutto alla parrocchia possono pensarci i laici del Cammino, e il parroco può comodamente farsi vivo solo quando c'è da celebrar Messa, giusto?
Il vescovo, nell’accoglierlo sorprese Don Ciro, perché gli disse che lo stava cercando proprio per proporgli di iniziare nella parrocchia San Marco, una nuova esperienza di evangelizzazione: il Cammino Neocatecumenale. Così nel gennaio del 1977 iniziò la prima catechesi, condotta da un’equipe di catechisti formata da una coppia di sposi, Patrizio e Marisa Astorri, un sacerdote, padre Giuseppe Giuli e un cantore donna, Natina.
Ah, ora si spiegano incredibilmente tutte le coincidenze: era una visita accuratamente pianificata e preparata, e la sceneggiata ipocrita del farsi notare in parrocchia a pregare era finalizzata a parlargli del Cammino e a dirgli di chiedere un'opinione al vescovo. Il quale magari era già stato adeguatamente oliato e sommerso di discorsetti altisonanti, magari proprio dai due coniugi Astorri che avrebbero dovuto "predicare"...
Al termine della predicazione, il 27 marzo 1977 nacque la prima comunità Neocatecumenale della diocesi, la quale ha completato il cammino rinnovando le promesse battesimali nella veglia di Pasqua del 2003.
Al ricatto morale «il diavolo è dietro quella porta, che fai, lasci?» nacque la prima comunità neocatekika stabiese che è diventata "adulta" ben ventisei anni dopo (ah! bei tempi quando il Cammino durava meno di trent'anni e non erano state inventate le tappe aggiuntive!).
Da quella comunità, dopo circa 2 anni furono eletti dei catechisti che portarono la predicazione ricevuta, in altre parrocchie della diocesi. Così, di anno in anno, durante il tempo di Avvento e di Quaresima, il cammino si è sviluppato in maniera esponenziale sul territorio.
Come già evidenziato sopra, la "predicazione" in questione è un prodotto estraneo all'attività pastorale dei parroci che viene "proposto" ad un parroco, e se il parroco non si convince allora si fa leva sul vescovo. Il prodotto estraneo viene quindi "portato" nelle altre parrocchie della diocesi. Praticamente la crescita di un tumore spirituale in una diocesi.

Parrocchia del San Marco, Castellammare di Stabia:
il cancro neocatecumenale vi alligna dal 1977 ad oggi

27 commenti:

  1. Piccolo promemoria tecnico: da quel fatidico 1968 ad oggi, al soggetto sopracitato, non è mai passato per la testa questo preciso dubbio: «ma se il Cammino è "riscoperta del battesimo" e bla bla bla, come mai ha sempre avuto bisogno di alterare la liturgia?».

    Certo, la liturgia, perché se c'è qualcosa che non puoi fingere di non aver visto, nel Cammino, è proprio la strampalata liturgia degli strafalcioni. "Ci dev'essere un perché", un motivo per cui nel Cammino "bisogna fare diversamente dal resto della Chiesa", anche un bambino può capire che chi vuole fare diversamente dalla Chiesa si sta ponendo di fatto al di fuori della Chiesa, indipendentemente dalle buone intenzioni.

    Uno può essere in disaccordo con la Chiesa, però non può far finta di considerare che ciò che vale per tutta la Chiesa non vale per lui e per il suo gruppettino. Altrimenti significa necessariamente che la Chiesa avrebbe sempre sbagliato, e lui e il suo gruppettino avrebbero ragione e sarebbero poverini e incompresi (magari addirittura dotati della missione - autoassegnata - di modificare la Chiesa e farla diventare come lui e il suo gruppettino)... e che pertanto avrebbe sbagliato anche Nostro Signore a istituire una Chiesa fatta così anziché fatta di "comunità di comunità neocatecumenali".

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    1. " Uno può essere in disaccordo con la Chiesa, però non può far finta di considerare che ciò che vale per tutta la Chiesa non vale per lui e per il suo gruppettino."
      ------------------
      Questi fanno ancora peggio, fanno "la finta della finta".
      Non solo sono in disaccordo con la Chiesa (di fatto nei contenuti) fingendo di non esserlo (nei manifesti pubblicitari a parole) , non solo fanno 1 liturgia diversa da quella della Chiesa (cercando per quanto possono di tenere nascosta la differenza) ma, con la COMPIACENZA di vescovi e sacerdoti come quelli citati e il NON meno grave SILENZIO di altri SACERDOTI, portano avanti il piano di Kiko&Carmen, proprio quello di fare della Chiesa, come hai detto una "comunità di comunità neocatecumenali".
      Ormai che questo piano non è più "velato" (Kiko lo ha esternato anche di fronte al Papa no?), come devo considerare questi
      sacerdoti tacenti se non COMPLICI ?

      Anche nella chiesa vicino a dove abito (la devo per forza chiamare mia parrocchia dal momento che, non sopportando più la complicità - questa velata Sì, ma proprio per questo ancora più dannosa - del parroco, ora ne frequento un'altra ? )
      per l'n-esima volta c'è la locandina appesa ...
      quella del primo tipo naturalmente !

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  2. Gravissimo che la chiesa abbia chiuso gli occhi e la ragione, e aperto le mani per prendere soldi,davanti agli stravalcioni della liturgia già dall'inizio, nessun sacerdote si è opposto a quelle messe stravolte rispetto alle direttive della chiesa e peggio nessun vescovo ha bloccato ciò... l'inizio del cammino è colpa di una chiesa più preoccupata di fare numero e fare soldi, che salvare le anime.
    Il vero male é la chiesa stessa perché permette a chiunque di modificare a proprio piacere la parola di Dio, il cammino è la dimostrazione di una chiesa moralista incapace di scomunicare chi fa del male a Dio e alle anime per non scandalizzare? Quindi meglio fare danni lasciando operare tali sette, interne alle chiese.
    Il cammino è l'esempio del fallimento della chiesa come istituzione.
    ex fratello.

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  3. "Ti scongiuro davanti a Dio e Cristo Gesù, che verrà a giudicare i vivi e i morti, per la sua manifestazione e il suo regno: annuncia la Parola, insisti al momento opportuno e non opportuno, ammonisci, rimprovera, esorta con ogni magnanimità e insegnamento. Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, pur di udire qualcosa, gli uomini si circonderanno di maestri secondo i propri capricci, rifiutando di dare ascolto alla verità per perdersi dietro alle favole. Tu però vigila attentamente, sopporta le sofferenze, compi la tua opera di annunciatore del Vangelo, adempi il tuo ministero" (2Tm 4, 1-5).

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  4. A parte la gran pena per questo pistolotto degno di Scientology nulla mi suscita. Il fatto che due persone intelligenti e affermate come Patrizio e Marisa Si siano fatte irretire dalla setta ci può solo confermare quanto detto dal Vangelo: "per ingannare, se possibile, anche gli eletti"

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  5. Il cammino stenta a dichiararsi perché consapevole di costituire un contesto malsano, dove vige una condotta devastatrice dello spirito. Non concedo agli iniziatori l' attenuante dell' inconsapevolezza.
    Sono traditori della Chiesa e mistificatori dei santi insegnamenti.
    La fede dei neocatecumeni viene plasmata secondo modalità neocatecumanale: fede nel cammino; ubbidienza ai catechisti illuminati. E vengono "sostenuti" da una dottrina che esula la Verità; da una teologia organizzata su un basamento ingannevole; e c' è da ricordare che il legame tra fede e teologia è così profondo che non è possibile fare una buona teologia senza fede. Ma non serve solo la fede: è necessario un metodo. Un fervorino, una esortazione o un' infinita kenosis kikiana su tematiche inerenti la fede non sono ancora teologia: occorre una metodologia rigorosa e critica. Occorre formulare in modo esatto gli asserti la cui verità è postulata dalla fede, e legittimarli, mettendo in evidenza il loro rapporto con la fede stessa. Bisogna aderire alla Chiesa docente in ogni prassi o affermazione. Questo il cammino non lo fa perché non può farlo, essendo fautore di mistificazioni dei Testi Sacri ed avendo intenti differenti da quelli della Santa Chiesa Cattolica.
    Consiglio ai cattolici di diffidare e astenersi dalla partecipazione alle cosiddette catechesi di kiko. Anche se noto che di già sta accadendo

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    1. Dovete essere giusti però e pubblicare tutti i commenti no solo quelli che vi vanno bene. Il cammino inizia con la Bibbia in mano, continua con la Bibbia in mano e finisce con la Bibbia in mano. La teologia e la fede nel cammino sono giustificati dai versi della Bibbia e fondati sulla verità rivelata. Solo voi distinguete il Cammino dalla chiesa. Vergognatevi!

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    2. Carissima, non ti conosco ma ti seguo in quello che scrivi e mi emozioni sempre. Ho pianto per te e mi sono commossa.
      Anche se per te è poco o niente prego per te e ti auguro tanta fortuna e la giustizia che cerchi.

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    3. Come indicato qui in basso nella pagina, "i commenti totalmente anonimi verranno cestinati".

      A che serve "pubblicare tutti i commenti"? Occorre dare all'asino e al vandalo gli stessi diritti del poeta?

      Per esempio, il commento delle 13:18 testimonia (involontariamente) che il Cammino non è cattolico ma protestante, poiché «inizia con la Bibbia in mano, continua con la Bibbia in mano e finisce con la Bibbia in mano».

      Ora, le fonti della fede sono tre: la Scrittura, la Tradizione e il Magistero. La Scrittura è incomprensibile, se non alla luce della Tradizione e chiarita dal Magistero. Nostro Signore non ha fondato un club di lettori del Libro. Ma per i kikos il problema non si pone: per loro la Tradizione è solo Kiko, qualsiasi altra espressione teologica, artistica, liturgica, è nel migliore dei casi da mettere in secondo p iano. Per loro il Magistero è solo Kiko: qualsiasi insegnamento della Chiesa, se contraddice Kiko, è da gettar via come minimo come malinteso. E naturalmente per loro la Bibbia è solo e soltanto Kiko, poiché se Kiko va pubblicamente insinuando ai giovani della GMG che la confessione dei peccati mortali è facoltativa e rinviabile a piacere, il Vangelo - che dice esattamente il contrario - viene immediatamente dimenticato e relativizzato.

      Insomma, è il Cammino a distinguersi dalla Chiesa, pretendendo di promuovere "riscoperte" che hanno bisogno di liturgie "diverse" e di insegnamenti "nascosti" e "arcani". Per non parlare della guerra ai vescovi (si veda il caso Giappone), della difesa dei pedofili (si veda il caso Guam), ecc.

      È il Cammino ad andare contro il suo stesso Statuto, celebrando le carnevalate del sabato sera (condannate dallo Statuto nell'art.13, nota 49) ed esigendo le cosiddette "Decime" (non previste dallo Statuto) e millantando "approvazioni" dei loro errori, approvazioni inesistenti (nessun Papa e nessun documento hanno mai approvato gli errori del Cammino).

      Ormai la giostra dei soldi dei fratelli delle comunità si sta fermando, Kiko è prossimo a dover rendere conto di una vita di squallide nefandezze (pubbliche e private, spirituali e materiali), e presto del Cammino resterà solo un brutto ricordo.

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    4. Un consiglio: oltre che tenerla in mano, la Bibbia, ogni tanto leggetela...avendo cura di silenziare prima il "catechista interiore" che ve la interpreta.
      Sappiate che la parola di Dio non è soggetta a "privata interpretazione", e che il fango, la kenosi, l'odio ai familiari, il rifiuto dell'affettività, sono appunto una interpretazione "privata".

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  6. Enumera gli idoli del mondo di oggi. Prima della catechesi sei stato loro schiavo?
    Durante questo cammino hai sperimentato qualche vittoria di Gesù Cristo su questi idoli? Dì fatti concreti;
    Oggi, concretamente, di quali idoli sei ancora schiavo?

    Come rendere consapevoli gli ignari novelli partecipanti delle catechesi, che in un futuro prossimo verranno demoliti psicologicamente da simili domande cui
    dovranno rispondere dinanzi ad una nutrita assemblea?
    Il concetto di libertà dell’uomo viene surclassato e annullato da un’antropologia marcatamente pessimistica che ha le radici nella constatazione dell’oggettiva impotenza dello stesso di far fronte al peccato. Quindi i pronunciamenti di riscontro alle domande dovranno possedere sfumature cupe e ripetersi a pappagallo, per come i catechisti insegnano, ritrovandosi ad umiliarsi, a proferire peccati mai commessi (che rappresenteranno una catena che imprigiona) e ad enfatizzare in negativo delle situazioni di vita che indurranno a vivere di costanti sensi colpa, data la necessità di mettere in gioco la famiglia e quanto di più caro si possiede.

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  7. KIKO IN OSPIZIO SUBITO!

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  8. Ottimo motivo per far entrare il Cammino in parrocchia: il parroco se ne può andare in vacanza e lasciare tutto in mano ai kikos: i gruppi parrocchiali, la visita ai malati, le confessioni...insomma, basta esserci ogni tanto. Subito il parroco Ciro coglie la palla al balzo e...pum, ecco che si ritrova il cammino in parrocchia! Ci fa una molto miglior figura il mio parroco che accettò le catechesi per attirare i lontani, e buttò fuori le comunità quando si accorse che, invece, allontanavano i vicini!
    Più che un articolo auto laudatorio, sembra una barzelletta, di quelle che spesso si raccontano sui preti.

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    1. Per l'anonimo delle ore 13,18.Con la bibbia in mano ed interpetralla a propio piacimento come si interpetrano i tarocchi.

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  9. Penso che quel cenno sulla serenità significhi che ci fu una lotta. Forse don Corrado non era il primo a tentare di istallare le comunità nella parrocchia del San Marco. Lo scontro serviva a mobilitare il vescovo. Monsignor Raffaele Pellecchia non era proprio una volpe. Era pure anziano e malato. E molto accogliente.
    Don Ciro era un buon parroco, lo conobbi di persona. Era molto equilibrato. Non avrebbe consentito novità strane in parrocchia. Se è come penso,si piegò solo davanti al comando del vescovo. Il vescovo morì pochi mesi dopo nella primavera 1977.

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    1. Don Ciro ha solo ubbidito al Vescovo Come deve fare un Sacerdote, entrambi non sapevano la realtà del cammino altrimenti col cavolo che entravano in Parrocchia!Don Ciro era un Santo, pensava che potesse far del bene ma purtroppo delle cose era ignaro

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    2. Senza alcuna polemica, vorremmo domandare: è stato ignaro per interi decenni?

      L'ordine del vescovo (morto peraltro nel giro di qualche mese) era così perentorio e impegnativo?

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  10. kiko è un povero illuso se pensava davvero di trasformare la CHIESA nella sua chieuola.
    Alla pretesa di inglobare tutti i carismi (francescani,gesuiti,salesiani,ecc..) nel suo Che presunzione!!! si troverà annientato. Ed è la fine che sta facendo

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  11. ANONIMO delle 13 e 18:

    la Bibbia in mano non è sufficiente per definirsi cattolici. Occorre anche il CATECHISMO.
    Ve lo hanno fatto capire dal Vaticano quando hanno CORRETTO i mamotreti facendo largo uso del Catechismo.
    Eppure i catechisti i mamotreti corretti non li hanno mai usati.

    Non è vero che noi distinguiamo tra Chiesa e Cammino: lo fa KIKO.
    Anzi Kiko fa di peggio: IDENTIFICA il Cammino con la Chiesa.
    Per Kiko la vera Chiesa è il Cammino, l'"altra" Chiesa in realtà per lui non è nemmeno cristiana è RELIGIONE NATURALE.
    Quante volte l'ha ripetuto? INNUMEREVOLI. Basta leggere i mamotreti.
    Io stesso ho sentito ripetere questi concetti da conoscenti del Cammino.

    E poi, TUTTO, ma proprio TUTTO, nel Cammino è diverso rispetto alla Chiesa.
    Basta pensare alle Messe celebrate non sull'altare ma su tavoli, perché per Kiko l'Eucaristia non è il Sacrificio di Cristo, ma un banchetto.
    Eppure il CATECHISMO parla chiaro: la Messa è soprattutto il Sacrificio di Gesù!
    Chi non ci crede, è ERETICO!

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  12. Il catechismo per di più è pieno di riferimenti scritturali, così come i documenti del Magistero. Nella Liturgia, poi, troviamo tutta la scrittura di cui abbiamo necessità, spiegata dalla Chiesa per mezzo dei suoi ministri, e se una persona desiderasse approfondire può farlo, grazie a gruppi parrocchiali già presenti in modo capillare ovunque.
    Il cammino non serve è una patacca usata.

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  13. Riguardo al «quali sono i tuoi idoli» bisogna aggiungere una considerazione.

    Molte persone, pur avendo una conoscenza adeguata di una materia, non sanno esprimersi da professori. Prendete un qualsiasi automobilista a caso e fategli qualche domanda di quelle tipiche dei quiz della patente: sbaglierà in una preoccupante percentuale dei casi, eppure guida bene. Saper guidare (cioè aver reso "vita" quelli che erano "insegnamenti" di guida) non coincide col saper esprimere con pignoleria professorale certe questioni.

    Una delle cose più urtanti di quei kikos che vanno facendo proselitismo, è la pretesa che ogni singolo cristiano sappia esprimere in termini altisonanti la propria esperienza e il proprio stato d'animo (incluse le cose che uno dovrebbe dire solo al proprio confessore e direttore spirituale). Quando ti bombardano di domande tipo "chi è Dio per te", oppure "dì le opere del Signore nella tua vita", i più si ritrovano spaesati come un automobilista di lungo corso a cui viene chiesto il massimo carico per asse di un autoarticolato che sorpassa in galleria con diritto di precedenza.

    E sapete dov'è la bidonata? Nel fatto che quelle fatte dai kikos non sono domande da Catechismo ma domande -diciamo così- "esistenziali", "sartriane", perché Kiko è infognato di scemenze di Sartre e loro, essendo idolatri, vogliono a tutti i costi vivere la stessa serqua di errori del loro idolo.

    I kikos non solo si aspettano che tu dia una risposta "esistenzialmente" soddisfacente per loro, come solo qualche super-catechistone parolaio può dare, non solo si aspettano che la tua risposta sia adeguata al gergo della loro setta (altrimenti, anche se valida, te la bocciano poiché non la capiscono), ma soprattutto considerano "incompleta" una fede che non sia inquinata di esistenzialismo kikiano.

    Invece, se andate scavando nelle vite dei santi, noterete che a questi ultimi bastò molto poco per cominciare: il sapere che quelle verità di fede erano perenni e immodificabili (per cui ciò che credevano i tuoi antenati è la stessa cosa che credi oggi tu) e il sapere che quelle cose che la Chiesa aveva raccomandato in tutti i secoli della sua esistenza erano giuste e benefiche per la tua anima (per cui ciò che avevano ben vissuto i tuoi antenati è la stessa cosa che oggi sta beneficiando la tua anima). E quando dalla vita di tali santi sgorgava con naturalezza la lode "per le opere di Dio nella mia vita", era un risultato di quella vita, non la premessa obbligatoria, era un frutto della vita di preghiera e sacramenti, non il gergo da esibire per sembrare adulti.

    E quando il conoscente neocatekiko ti chiede dei peccati sessuali, merita solo di essere deriso e azzittito con un "voi pagatori di Decima sapete pensare solo a questo?", perché qualsiasi ragionamento è inutile, e qualsiasi risposta verrà da loro interpretata come un "sì" e come una reticenza a non fare pubbliche confessioni come fanno loro. Sul serio: un cretineocatecumenale, ben addestrato alla scuola del kikismo-carmenismo, cretette suo dovere di farmi una simile domanda lì per strada, perché evidentemente nella sua comunità quella era l'abitudine: giocare agli esistenzialini kikini e chiedere insistentemente quante e quali oscenità commetti, oltre che di blaterare di "il Signore mi ha salvato da discoteche aborti divorzi omicidi eccetera".

    Davvero, il Cammino è profondamente amico del demonio, perché solo il demonio (quello vero) può essere contento che un simile andazzo venga chiamato "itinerario di riscoperta del Battesimo". Quelli che hanno fatto la bella vita a spese dei poveracci, insegnando a questi ultimi quel metodo e quelle vaccate, si son preparati un posto speciale all'inferno.

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  14. KIKO NON È ERETICO, MA SOLTANTO UN GRANDE MILLANTATORE E IMBROGLIONE, CIRCONDATO DA COMPLICI. L'ERESIA PRESUPPONE CONOSCENZE TEOLOGICHE, CHE KIKO NON POSSIEDE, STATE SOPRAVVALUTANDO UN GURU SPAGNOLO DI MEZZA TACCA....UN SAI BABA DI MADRID!

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  15. Il CUGINO della Pulce Pellegrina11 febbraio 2019 alle ore 11:46

    ....'''come riconoscere un piddino'''....

    https://i.redd.it/bgc26axb5gk11.jpg

    ......pare quasi la stessa cosa di COME RICONOSCERE UN KIKINO.....

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  16. Dal 12 al 15 febbraio avrà luogo a Roma l’Assemblea Plenaria della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti che tratteràdella promozione e regolamentazione della sacra liturgia: parteciperanno cardinali, arcivescovi e vescovi provenienti dai cinque continenti.

    Chissà se prenderanno in considerazione anche la liturgia neocatecumenale . Magari la impongono a tutte le parrocchie 😄

    Frilù

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  17. Tra pochi giorni ci saranno le catechesi in parrocchia dove abito. È arrivato un parroco nuovo attento a promuovere ogni iniziativa proveniente da ciascuna realtà della parrocchia per cui anche le catechesi.
    Dopo un intervallo di tempo di due/tre anni dalle ultime, sospese dopo pochi incontri perché nessuno vi partecipava.
    Alice de'

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  18. Il cammino ed i suoi adepti sono il male, persone asociali che senza il cammino sarebbero degli emeriti nessuno. Li dentro credono di essere qualcuno e non ho pietà per chi sta dentro, sopratutto oggi che si conoscono tante cose tramite internet e chi è uscito.
    Infatti non ho pietà per me che sono stato 20 anni li dentro, ho buttato una vita e nella fase più bella della vita, e di formazione.
    ex fratello.

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