mercoledì 4 marzo 2020

LETTERA APERTA A DANIELE

Dallo spot
pubblicitario neocat
:
facce da
cane bastonato...
In data 24 novembre 2019, un ragazzo neocatecumenale ha pubblicato uno dei suoi video a proposito del Movimento Neocatecumenale.
L’intento del giovanotto è quello di difendere il Movimento al quale appartiene, lanciando contro questo blog accuse generiche e contraddittorie, cosicché l’effetto che ottiene col suo parlare è esattamente l’opposto di quello che si prefiggeva.

Innanzitutto vorrei veramente appellarmi ai neocatecumenali che gli sono più vicini affinché lo possano aiutare, stargli accanto. È troppo evidente dallo sguardo fisso, inespressivo, dalla parlata monocorde, monotona ed impacciata, nonché dall’assenza assoluta di motivazioni e concetti, che il ragazzo non sta bene. Non perché è matto, ma proprio perché non sta bene “con la vita”.

È veramente doloroso assistere impotenti all’avviluppamento interiore ed esistenziale di questo youtuber in erba, sfruttato in altro video da “fratelli” senza pietà alcuna e senza cuore.

Ciò lo dico non per provocazione, ma veramente perché la disperazione repressa di questo ragazzo è palpabile, isolato in una stanza davanti alla web cam che mostra solo una visuale un po’ troppo ravvicinata della faccia e che disperatamente, senza argomentazione alcuna, cerca uno scopo al suo esistere.

Prendetelo per un braccio, trascinatelo via da quest’isolamento esistenziale, ricolmatelo d’amore, fatelo sentire accettato, scuotetelo dal suo torpore, dategli strumenti perché possa ottenere la dignità di persona che ogni creatura ha impressa!
Non sfruttatelo, lasciando che si metta in prima linea in discorsi che lo superano, solo perché vi fa da appiglio per le vostre crociate.

Carissimo Daniele,

Non provo assolutamente nessun risentimento per quello che dici, ma solo un impeto di impotenza. Vorrei davvero poterti parlare, ascoltarti, ascoltare quello che hai da dire, perché la TUA VITA è importante, tu sei una meraviglia agli occhi di Dio.

Ma anche se provo tenerezza verso la tua persona, non posso lasciare che i tuoi discorsi “pubblici” vengano ascoltati con orecchi poco puliti.

Per questo, quasi come in un dialogo a distanza, mi sento di affrontarli con te.

Nel tuo video tu inizi, Daniele, col chiamare FARISEI coloro che criticano il Movimento Neocatecumenale

E dici anche che i neocatecumenali che leggono le nostre pagine SE LA RIDONO. Il che vuol dire DILEGGIANO, e dileggiare non è una bella cosa: significa non tenere nemmeno in conto quello che si legge, farne tutta una pallottola di carta e gettarlo via, senza nemmeno ascoltare, tanto ci se la RIDE… Gesù non ha MAI RISO DI NESSUNO. 

Per fare due affermazioni così pesanti, IPOCRISIA e DILEGGIO DEGLI SCRITTI, bisogna avere delle argomentazioni altrettanto IMPORTANTI, altrimenti si parla sul nulla. Concordi?

Ecco, per l’appunto, l’UNICA, e dico, l’UNICA argomentazione che sollevi, è veramente di basso peso, e peraltro non corretta. Tra l’altro dici di trovare “esilarante” il nostro blog, nel senso deleterio del termine, ma non riesci neppure a dire perché, altrimenti dovresti addentrarti negli stessi luoghi comuni e frasi fatte che utilizzano i tuoi “maestri di vita”, prive di ogni argomentazione.

Sì lo so, all’interno del vostro Movimento c’è un po’ il vizietto di mistificare le affermazioni altrui ma tu, che ti sei pure preso la briga di montare un video e lanciarlo in youtube, come minimo dovresti stare attento e non inserirti, per essere accettato, ed accettato meglio, nella scia dei tuoi compagni “sparlatori”.

Se dici che qui siamo IPOCRITI, che è un’accusa pesante perché, come dici tu è la stessa che Gesù riservò ai farisei, dovresti dare conto del perché accusi così pesantemente, con ragionamenti solidi e sostanziali.
Invece non lo fai e ciò, per chi si sente accusare di un’accusa così dura, non può essere sufficiente.

Ti spiego subito perché.

L’affermazione che tu fai, nel tuo ragionamento, si basa sull’UNICO debole esempio di “aver letto che c’è stato qualcuno che ha addirittura giustificato i Testimoni di Geova”, mentre invece non giustifica il tuo Movimento.

A parte il fatto che questo blog è libero e ci può scrivere chi vuole, son sicura che devi aver letto o interpretato male il discorso, o averne estrapolata solo una parte.
Pare anche a me di ricordare che qualcuno, molto isolatamente, abbia scritto qualcosa in merito ai Testimoni di Geova in un commento libero, ma mi ricordo anche che il discorso verteva sulla “trasparenza e coerenza”, non sulla difesa della loro dottrina, che qui è NOTORIO che non approviamo.

Siccome noi pensiamo, insieme ad altri autorevoli nomi, che il cammino sia una setta priva di coerenza e trasparenza, voleva esser detto che almeno in altre sette la trasparenza e la coerenza ci sono, anche se noi come sette non le approviamo.

Capisci che il paragone è del tutto diverso: confrontando le sette, che rifiutiamo TUTTE in blocco, qualcuno ha espresso UNA SOLA VOLTA, che almeno la setta dei Testimoni di Geova ha qualità che il Movimento Neocatecumenale non ha.

Questo non significa AFFATTO giustificare la dottrina dei Testimoni di Geova, che molti altri interventi mostrano non essere da noi approvata.
Quindi “follia totale”, come hai affermato tu, non ce n’è proprio stata, se non nella tua errata interpretazione.

Chiarito questo punto, decade l’UNICO esempio su sui ti appoggi, perché l’altra affermazione “pur di attaccare giustificano qualsiasi cosa…”, non ha valore, non specificando quali siano le “altre cose”.

Poi ti concedi un’altra grave accusa, peraltro l’accusa per eccellenza che i neocatecumenali ci riservano da sempre, chiamandoci ODIATORI.

Inizi infatti a parlare dell’ODIO e, accostandolo all’IPOCRISIA, sostieni giustamente che “entrambi nascono dalla SUPERBIA”.

Se quel che dici è vero, quel che non è corretto è attribuirlo a noi scriventi nel blog, soprattutto basandoti su un presupposto ERRATO, cioè che qui difendiamo la setta dei Testimoni di Geova ed altre “cose”…

In seguito fai una spiegazione dell’IPOCRISIA e, sappiamo bene che la vuoi riferire a noi.

Parli di “sepolcri imbiancati”, in una corretta definizione del concetto, ma ti perdi nel punto in cui dici “il demonio si insinua nella società e schiavizza l’uomo attraverso i peccati”, tipica catechizzazione neocatecumenale, per nulla sostenuta dalla Chiesa.

È bene partire suddividendo i terreni: società e Chiesa. Sono due cose diverse.
Se è vero che nella SOCIETA’ il demonio la fa da padrone (è pur sempre il principe di questo “MONDO”), ciò non può valere in relazione alla Chiesa, in cui il Signore è DIO.

Infatti la Chiesa dà ai suoi “figli”, tutti gli strumenti necessari per combattere e vincere questo demonio, che davanti al Signore perde ogni potere ed è destinato alla sconfitta.
Quindi gli uomini “schiavizzati dal demonio” nella Chiesa non dovrebbero esserci.
In effetti però ce ne sono diversi e allora ci si deve chiedere perché.

Il perché è molto semplice: perché per vari motivi non si sono avvalsi degli strumenti che la Chiesa ha loro sapientemente offerto, né dello Spirito Santo che ogni uomo detiene fin dal momento del Battesimo e della Cresima e si sono fatti trasportare dalle seduzioni del mondo.
Essi sono più colpevoli dei “lontani”, perché a loro queste cose sono state date, ma non le hanno utilizzate.

Quindi l’insegnamento da portare all’interno della Chiesa, soprattutto per queste persone, non è che “sono schiave del demonio”, perché la realtà è che sono “figli di Dio”.
Bisogna soltanto richiamare questi “figli” alla vera dottrina, ai veri strumenti, di modo che li possano tornare o iniziare ad usare.

Se sei già “figlio di Dio”, anche se ribelle o intiepidito, non ti giova affatto essere definito “figlio del demonio” ma, ciò che ti giova è che impari a decidere di stare dalla parte di TUO PADRE, soprattutto riscoprendo come puoi fare a combattere le insidie del demonio, utilizzando i doni che DIO ti ha dato, cioè la RAGIONE e la VOLONTA’. Te li donò quando ti accolse come “figlio”, li devi solo riattivare, se li hai dimenticati. Li ha dati a tutti, fanno parte della natura con la quale ha voluto creare l’uomo, diverso dalle bestie che non hanno né RAGIONE né VOLONTA', ma solo istinto.
Non mi dilungo oltre, perché sarebbe argomento assai complesso, ma penso che si possa un po’ capire.

Daniele, tu non sei “schiavo del demonio”, inerme davanti ai suoi attacchi, tu puoi DECIDERE e ricorrere alla forza di Dio, per sconfiggerlo. Hai una ragione ed una volontà. Li hai avuti in dono da Dio. Ti dovrebbe essere insegnato ad utilizzarli, non a considerarti “schiavo inerme del demonio”. Così gli dai troppo potere, un potere che NON HA su di te.

Il concetto di peccato è già definito ed affrontato dalla Chiesa, e ti assicuro che NON E’ quello che viene predicato nel Movimento Neocatecumenale.

Nella definizione che dai dei FARISEI, dici che “non ci sono solo all’interno della Chiesa, ma anche all’esterno”, ed elenchi “quelli che fanno po’ i sofisti con i concetti, seguono certe ideologie o certe filosofie che sono molto distanti da quello che dice la Chiesa, oppure sono gruppi proprio di altre religioni o le sette che cercano COME AL SOLITO di screditare la Chiesa per guadagnare il PROPRIO RISPETTO NEL PROPRIO GRUPPO”.

Perché parli di RISPETTO NEL PROPRIO GRUPPO quando elenchi coloro che attentano alla Chiesa?

E’ molto singolare che tu pensi che lo facciano per GUADAGNARE RISPETTO.
Sembrerebbe proprio quello che stai facendo tu con questi video all’interno del TUO gruppo.
Stai cercando un posto, stai cercando RISPETTO, anche attraverso la pubblicazione dei tuoi video.

Forse che nel tuo gruppo non ti senti rispettato?
Forse che quando dicevi ad Alessandra nei tuoi commenti “sei troppo timida per stare in comunità”, stavi parlando di te stesso?
Ci sono tanti motivi per cui uno non sta bene in comunità e la timidezza è uno di quelli che può essere tirato fuori solo da chi l’ha sperimentato. Non è immediato come motivo, e nemmeno frequente.
Forse uscisti a causa della tua timidezza?
Poi magari ti sei accorto che “fuori” era ancora peggio e sei ritornato alla protezione dentro al tuo “gruppo”, cercando di vincerla, di poterti sentire RISPETTATO, accettato, accolto.

Questo è quello che “sento” ascoltandoti.

Perché, sinceramente, non è quello che avviene qui.
Qui non c’è nessun “gruppo”, le persone che scrivono nemmeno si conoscono, qui nessuno critica il Movimento Neocatecumenale alla ricerca di RISPETTO.

Eppure tu l’hai ipotizzato, come in una proiezione…

Adesso riporto esattamente quello che tu hai detto. 
Ascoltati, per favore, e guarda se, nell’intento di descrivere le “sette”, non hai descritto la comunità:

“Perché all’interno dei gruppi e anche all’interno delle sette c’è MOLTA COMPETIZIONE, in realtà, e al di FUORI DELLE SETTE LA GENTE SI SENTE SOLA QUANDO HA FATTO PARTE DI UNA SETTA, quindi, uscendo dalle sette le persone cercano anche di, attraverso queste competizioni all’interno, CERCANO ANCHE DI FARSI RISPETTARE DAI CAPI PER TORNACONTO PERSONALE O PER PAURA DI USCIRE DALLA SETTE E RIMANERE SOLI, oppure per FANATISMO, CIOÈ PERCHÉ CI CREDONO IN QUESTE ASSURDITÀ E VOGLIONO, SI SENTONO COME I MESSAGGERI, COME… COME POTENTI, COME GUERRIERI DI QUESTA SETTA CHE POI HA IL DOVERE DI ATTACCARE LE ALTRE… LA CHIESA CATTOLICA O IL CRISTIANESIMO. Oppure sono sette di cristiani stessi che attaccano altre sette cristiane. E’ tutto molto complicato in realtà, bisognerebbe fare un discorso molto lungo su queste cose, comunque per concludere quello che avevo accennato prima”,

Quello che hai scritto svela molto, vediamolo:

- ALL’INTERNO DEI GRUPPI E DELLE SETTE C’È MOLTA COMPETIZIONE.
Questo è il Movimento a cui appartieni: competizione per i ruoli, competizione tra “fratelli”, a volte emarginazione dei più deboli o insignificanti. Nella competizione vince il più forte, sempre, e i mezzi che usa per vincere molto spesso non sono propriamente corretti. Reggere queste competizioni è faticoso, improduttivo e spesso, da qualsiasi parte uno stia, doloroso.
Io ho subito molta competizione dentro alla comunità, ed ero tra quelli che avevano “un posto”, non tra quelli che lo dovevano ricercare. Ma questa competizione, senza esclusione di colpi, mi ha sfiancata negli anni. La competizione non è mai cosa buona, distrugge tutti, tranne gli “scalatori” al successo che finiscono per ottenere quello che desiderano. Non credo sia il Signore a darglielo.

- FUORI DELLE SETTE LA GENTE SI SENTE SOLA QUANDO HA FATTO PARTE DI UNA SETTA.
Vero, fuori per certi versi è peggio, perlomeno riguardo alla solitudine. Quando uno sta dentro, come ci sta ci sta, ma almeno “sembra” che sia in compagnia. Nella comunità perlomeno si sente di far parte di un “gruppo”, di qualcosa, anche se nella realtà ci si sente soli lo stesso.
La setta neocatecumenale ha molto appeal in questo senso: molti hanno difficoltà ad uscire, pur non gradendo nemmeno di restarci, proprio per paura dell’isolamento. Il Signore deve fare un gran lavoro e donare una grande grazia per poter sostenere tutto questo. Esperienza personale.

- CERCANO ANCHE DI FARSI RISPETTARE DAI CAPI PER TORNACONTO PERSONALE O PER PAURA DI USCIRE DALLA SETTE E RIMANERE SOLI.
Tu l’hai provato. Si sente in tutto ciò che dici. Nel Movimento Neocatecumenale il rispetto dei capi è vitale ed è SEMPRE per puro tornaconto personale. Ho visto strisciare molta gente davanti ai “capi”, adularli, chi con maggiori capacità chi con meno, ed anche quello serve per l’acquisizione del RISPETTO: la capacità o la scaltrezza che hai nel farlo.
Se non conquisti quel rispetto, a meno che non ti rispettino già per come sei, nessuno ti nominerà MAI, nessuno ti affiderà incarichi, alle votazioni per i ruoli sarai sempre dimenticato… Lo so.
Proprio perché io e mio marito eravamo tra quelli che venivano “rispettati” in via naturale, vuoi perché avevamo studiato, vuoi perché eravamo catechisti apprezzati (detto dagli altri eh…), vuoi perché eravamo molto osservanti… ci è costata l’invidia e la guerra sotterranea di chi il rispetto se lo doveva e voleva conquistare. A suon di colpi bassi ed infami, altro che “amore”…
Quanto alla paura di uscire “dalla comunità e rimanere soli”, sì, in effetti è un rischio molto concreto. Se non hai un’alternativa, quelli della comunità non ti calcolano più, quindi davvero si rimane soli. E’ dura, ma non impossibile. 

- PER FANATISMO, PERCHÉ CI CREDONO IN QUESTE ASSURDITÀ E VOGLIONO, SI SENTONO COME I MESSAGGERI, COME… COME POTENTI, COME GUERRIERI DI QUESTA SETTA CHE POI HA IL DOVERE DI ATTACCARE LE ALTRE.
Ma lo vedi che stai inconsapevolmente descrivendo il Movimento Neocatecumenale in tutto quello che scrivi? Forse perché è quello che conosci bene. Lo racconti come un vissuto.
Ci sono molti fanatici nel tuo Movimento, credono in effetti a molte assurdità, sentendosi “messaggeri” potenti, guerrieri in prima linea che portano la verità e, per farlo, devono attaccare gli altri, la Chiesa preconciliare, i “cristiani della domenica”, i sermoni noiosi dei preti, la “voce a prete”…
Per chi ti ascolta è così evidente…

Daniele, non farti stritolare da un sistema che ti ingoia, anche se dà l’impressione di essere “in gruppo”, non offrire il fianco agli sfruttatori senza scrupoli attraverso i tuoi video, non immischiarti in conversazioni provocatorie per conquistare rispetto e sentirti accettato.
Tu sei migliore di così, hai una profondità, dei bisogni, ma hai anche delle grossissime catene.
Vedo in te i miei figli, che col sostegno del Signore sto cercando di strappare a quella malefica setta, ma che per ora non abbandonano proprio per paura della solitudine. Son “figli del cammino” anche loro, ci hanno passato tutta la vita, non hanno altro al di fuori. So bene di che si parla.

Non so che dirti, Daniele, cerca un prete non neocatecumenale che ti faccia da direttore spirituale, rivolgiti ai francescani che hanno tantissime cose per i giovani, ma cerca di affrancarti da chi ti sta manipolando, in modo abietto sfruttando le tue debolezze.

Ti voglio bene, Daniele.

14 commenti:

  1. Mi rivolgo anche io a Daniele come avesse scritto sul blog.

    Sebbene io non sia un moderatore del blog, ma sono un collaboratore, posso dire con certezza che questo blog non è direttamente CONTRO il Cammino, ma è PER la verità.
    Di conseguenza è contro tutto ciò che è contro la verità. per cui anche contro il Cammino.

    Perché allora abbiamo preso di mira proprio il Cammino?
    Potrei rispondere: perché da qualche parte bisogna pur iniziare.
    Ma penso che il discorso sia più articolato: perché qualcuno è venuto a contatto col Cammino e ha sentito l'esigenza di riaffermare la verità contro questa mistificazione.
    Si è sentito CHIAMATO in causa. Una specie di VOCAZIONE.

    Come la sanità italiana non è impegnata contro l'ebola perché in Italia non esiste, ma contro il coronavirus perché ne è venuta a contatto, così l'Osservetorio.

    Non ci si può occupare di tutto con competenza e ognuno ha la sua specializzazione.
    Noi ci occupiamo del Cammino.

    Nell'occuparci del Cammino, però, se lo hai nonato, non riduciamo tutto a qualche battuta, ma offriamo solide TESTIMONIANZE e, proprio nel momento in cui denunciamo la malvagità della menzogna, affermiamo la verità, e perciò la annunciamo, spesso attraverso interventi articolati che sottolineano e spiegano la bellezza della verità.
    Io trovo il blog molto interessante non sono in funzione anti setta kikiana.

    Se fossi un convinto camminate, anche fossi certissimo della bontà del Cammino, non disprezzerei affatto questo blog, ma invece lo leggerei volentieri perché stimolante. Mi stimolerebbe a trovare risposte a obiezioni che, devi ammettere, non sono di quelle che lasciano il tempo che trovano.

    Se uno scienziato serio propone una teoria sbagliata, porterà a supporto delle motivazioni che saranno comunque frutto di ricerca, osservazioni e valutazioni intelligenti e lo smontarle è un lavoro appassionante. Se quello scenziato fosse intelligente ne sarebbe contento e coinvolto.

    Per questo colgo l'occasione per invitare i camminanti a intervenire, ma non con insulti, ma ARGOMENTANDO.
    Mi rendo conto però che chi non ha MAI letto il Catechismo della Chiesa Cattolica, ma solo i mamotreti e poco più, di argomenti non ne ha.
    Poco male: questa potrebbe essere l'occasione giusta per svegliarsi

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    1. A scanso di equivoci, dico che ci si può mettere alla prova su tutto, tranne che sulla FEDE. La fede cattolica, intendo, non quella in Kiko.

      Cioè: sebbene la fede non può essere smontata MAI da nessuna evidenza scientifica e da nessun ragionamento, essendo l'uomo limitato e subendo le conseguenze del peccato originale, se dovesse essere tentato nella fede da qualche filosofia, deve FUGGIRE.
      Come si deve fuggire dalle tentazioni.
      Dio le può permettere, ma noi non dobbiamo tentarci da soli.
      La GRAZIA può smontare qualunque tentazione, così come la fede può smontare qualunque opinione che la vuole smontare, ma se teniamo davvero alla grazia, allora dobbiamo fare la parte nostra e collaborare con essa.

      Del resto è evidente (per chi ha fede, perché chi non l''ha non può capire) che evitare il confronto, in certe circostanze, è una cosa ragionevole.
      Chi ha fede, infatti, sa per "esperienza" cioè per un'evidenza spirituale che si radica nel profondo dell'anima e dello stesso intelletto, che la fede è la realtà più reale e solida di tutte. Anzi, in un certo senso è la realtà che rende reale il resto.
      La fede, dice san Paolo, è PROVA delle realtà invisibili. Perciò è prova a se stessa.

      Mettere alla prova le proprie opinioni confrontandole con quelle altrui, invece, è utile.
      Il non volerlo fare è un inciampo proprio per la fede, perché è un preconcetto, una forma mentale che contagia il cuore e l'anima e perciò anche la fede.

      Il confronto se le nostre opinioni reggono alla fede, invece, rafforzano: sia nella fede che, se sono giuste, nelle nostre stesse opinioni, mantre se le nostre opinioni sono sbagliate, ce le fanno cambiare.
      Sono le opinioni che dobbiamo mettere alla prova, non la fede.
      E la dottrina di Kiko è solo un'opinione, non la fede. E' infatti DIVERSA dalla fede.

      A volte mi interrogo se sto sbagliando qualcosa nel contrastare il Cammino, ma penso subito a certe EVIDENTI eresie di Kiko, a Kiko che fa esorcismi pur essendo proibiti a chi non ne ha il mandato, alle posizioni di benevolenza del Cammino riguardo ai suoi pedofili, stupratori e abusatori sessuali, sono più agguerrito di prima per combatterlo.

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  2. Su quel canale youtube non sono stati più sfornati nuovi video, e quello che commentammo qui sul blog qualche mese fa (dove lui invitava a non leggere questo blog) si è fermato non troppo sopra le duemila visualizzazioni.

    Nemmeno lui conosceva la lezione fondamentale dei video-interventi (sconosciuta comunque a quasi tutti gli youtuber): quando "scrivi", trasmetti agli interlocutori solo ciò che c'è scritto; quando invece ti metti davanti ad una telecamera, ciò che "dici" è soltanto una parte di ciò che stai trasmettendo. (Ed è anche il motivo per cui con un blog qui possiamo permetterci di dire ai lettori: vi invitiamo a verificare personalmente e nella vostra esperienza, tutto ciò che leggete qui).

    Viviamo in un'epoca in cui le parole sono quasi sempre solo il contorno del messaggio. Al punto che certi grandi potentati intendono trasmettere un état d'esprit, uno "stato di spirito", ma in italiano diremmo piuttosto: un modo di percepire le cose. Per esempio, quando il modo dominante di percepire le cose era "essere una potenza dei mari", la Corona se ne infischiava dell'epidemia di peste e investiva sulla propria flotta. Non c'era tempo per darsi al panico (tanto meno di sospensione preventiva delle Messe, o di comunicati interni ambigui che rinviano al "parroco o al presidente").

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  3. La cosa strana di questo giovanotto é che in un altro video,che é ancora su YouTube,chiedeva un parere sul cammino,a chi ne faceva o ne aveva fatto parte,poi di punto in bianco ne ha fatto un altro contro questo blog,cioé non gli stava bene più non solo il parere,ma la realtâ di chi aveva,o di chi sta ancora vivendo il cammino,dicendo che quello che si scrive in questo blog,sono solo calunnie e bugie.
    Probabilmente quando ha fatto il primo video,qualcosa gli era andato storto in comunitá,e quindi era uscito fuori,poi,quando é rientrato per farsi perdonare dalla sua comunitá e dai suoi catechisti,(di aver avuto dei dubbi sul cammino,a tal punto di spingersi a fare un video dove chiedeva consigli a chi che sia e non agli illuminati catechisti)ha fatto un altro video,in modo da sembrare un adepto modello e pentito.
    Quando si chiede un parere a qualcuno,significa che non si é convinti o non si é sicuri di quello che si stá facendo,al contrario di quando si é convinti e sicuri,si vá tranquillamente per la propria strada e senza chiedere niente a nessuno.
    Questo blog ha dato alla luce(grazie a quelli che hanno fatto anni e anni di cammino)tutto ció che nel cammino si fá diversamente dalla chiesa cattolica,quindi,non puó mai essere che sono cose inventate, visto che sia per la dottrina,sia per la liturgia cattolica,tutto é alla luce del giorno,a differenza del cammino che nasconde tutto dal primo giorno che si entra,quindi...chi ha occhi per vedere e orecchi per sentire,non puō dire state dicendo il falso,basta andare a studiarsi per bene la dottrina cattolica e poi fare la differenza con quella del cammino neocatecumenale,oppure fidarsi di chi ha studiato teologia.
    Io per esempio,non ci ho messo molto a capire che il cammino era differente dalla chiesa,ma non perché io fossi una teologa,ma grazie a quelle poche nozioni di catechismo che avevo studiato per fare catechismo in parrocchia precedentemente al cammino.
    Poi i retroscena del cammino,li ho capiti di piû da quando sono uscita,e sapete da chi?da catechisti come Libera Mente Semper,che hanno speso tutta la loro vita in comunitá,che hanno ancora dei figli all interno del cammino.Perché mai caro Daniele,queste persone dichiarerebbero il falso pur di mettersi contro i propri figli o i propri parenti?Non credi che lo fanno per amore della chiesa di Cristo?Mettendosi contro tutto e tutti?Adesso sì che queste persone,stanno odiando madre,padre,figli,parenti ecc...e non come quando te lo dice il catechista solo perché non vai alla convivenza o non vai a fare un passaggio.
    Fortunatamente,di catechisti come Libera,che hanno abbandonato il cammino,ce ne sono di piû di quando si pensa,ed é proprio grazie a Loro che tutto il marciume sta uscendo fuori dalle salette,queste persone per Kiko sono molto scomode,sono un duro colpo,sono una batosta per tutto ciō che di falso aveva progettato,le bugie hanno le gambe corte,prima o poi vengono a galla.

    PS LEGGETE PER LO MENO IL LIBRO DI PADRE ARIEL,COSÌ VI RENDETE CONTO SE QUI SI SCRIVE IL FALSO.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. Guardate su YouTube,Neocatecumenali il femminicidio.

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  6. Quando tutto ci va contro, tutto, cioè sei calunniato, non capito, in una parola : sei crocifisso; a quel punto ringrazia il Signore. Ci ribelliamo, ma la via della Croce è la via più sicura. Sentirai che si cambierà in dolcezza, e la Potenza di Dio farà miracoli.
    (da IPG)

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  7. Sempre più spesso mi capita di incontrare nelle comunità, ragazzi come Daniele. Ragazzi che su pressione dei genitori, catecumeni o catechisti, sono stati obbligati ad entrare in cammino in tenera età. Ragazzi che hanno sentilo l'obbligo di "alzarsi" per rispetto ai genitori, magari in un momento di debolezza, ma certamente non per "vocazione". Da qui, l'intera comunità ti mette la pressione a dover continuare. Ti pagano gli studi, il seminario, in tutte le preghiere pregano per il nuovo "seminarista", quando ti parlano non fanno che spingerti a rimanere nel seminario (dio lo vuole), tanto che alla fine la libertà di scelta viene cancellata. Ma "vocazioni" di questo tipo non reggono al tempo, e così il povero ragazzo comincia la triste altalena del "entra e esci", sempre più confuso, dileggiato e amareggiato. Ed ecco che si arriva a non essere più giovani, alla soglia dei 30 anni, senza una laurea, un lavoro, una prospettiva, una ragazza, persi nel mondo che non si conosce, legati al cammino poiché fuori non c'è più nulla, perché non si è costruito nulla, e gli stessi catechisti che fino alla nausea ti hanno costretto a rimanere in seminario (dio lo vuole!!!) ora ti dicono che devi trovare una moglie, che non puoi stare solo, perché la solitudine viene dal demonio, ….Vite distrutte da una setta folle e pericolosa.

    Se non si capisce la sociologia malata dietro al cammino, non si capisce il cammino e i suoi danni. Padre Ariel, che Dio ce lo protegga, fa certamente un'analisi eccellente delle eresie della setta, ma NON è lì il centro della questione. E' fin troppo evidente che si tratta di una setta eretica, persino su Wikipedia è scritto a chiare lettere. Ma la cosa peggiore è la sociologia perversa che sostiene il tutto: facendo leva sulle pressioni parentali, sulla solitudine, sulla fame di successo per chi successo non ne ha mai avuto, sul poter salire su un piedistallo ed essere osannati (per non dire nulla se non quello che sia già scritto), per avere un ruolo che non si è mai avuto. Qui sta il nocciolo della faccenda. Come ho già detto altre volte, incastrare Kiko con un'accusa di eresia è come pretendere di incastrare Al Capone per omicidio. Kiko va eliminato smontando le pratiche sociologiche della setta, incoraggiando le persone a guardare fuori, smascherando i cartomanti della fede.

    M.A.

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  8. Pietro, Libera, trovo che il vostro modo di considerare la funzione di questo blog sia molto corretto.
    Anche io, come voi, trovo molto interessante questo blog perché qui trovo argomenti e spunti di riflessione sempre nuovi e mai banali.
    Da quando leggo, scrivo e commento su questo blog, la mia fede si è rafforzata e trova vantaggio nello scambio di opinioni e punti di vista diversi dal mio.

    Anche io, come voi, non definisco questo blog un blog anti-cammino, ma un blog che tenta di fare chiarezza sulla verità che riguarda il mondo segreto e contraddittorio del cammino neocatecumenale.

    Non penso che sia un caso che la maggior parte delle esperienze maturate all’interno di questo “movimento ecclesiale”, spessissimo coincidono, perfettamente e uniformemente, in tutte le parti del mondo.
    Le testimonianze degli ex-neocatecumenali rappresentano una impressionante fotocopia una dell’altra.
    E questo appunto non è assolutamente causale, ma è indice di un metodo standard e unificato, di gestire il CN in tutto il mondo.
    Le storture che ho vissuto io, le hanno vissute, pressoché uguali, migliaia di persone, in tempi diversi e in luoghi diversi.

    Dappertutto troviamo segreto e omissione, sembra di scontrarsi con una società “occulta” che agisce nell’ombra senza mai rivelare le sue ragioni ed i suoi intenti.

    Comportamenti di facciata, sfuggevolezza, ipocrita, falsità, silenzio, difficoltà a qualsiasi confronto a faccia aperta, impossibilità di porre domande e ricevere risposte chiare e puntuali.
    Con il cammino neocatecumenale sembra di scontrarsi con muro di gomma, che respinge qualsiasi argomentazione e nega qualsiasi critica.

    Ecco perché è nata l’esigenza di questo blog.

    Perché dall’esterno, il cammino neocatecumenale, si presenta come un bunker blindato.
    L’unico modo per tentare di comprenderlo e farselo spiegare da chi lo ha vissuto all’interno.
    Le uniche verità comprensibili e condividibili del CN sono quelle rivelate dagli ex.

    Ecco perché chi è ancora nel CN odia questo blog e ancora di più odia gli ex che scrivono su questo blog.
    Per i camminanti non è il cammino che è MALATO , ma sono gli ex che lo rivelano ad essere GIUDA, TRADITORI e BUGIARDI.
    Più gli ex sono concordi nelle loro testimonianze di vita vissuta nel CN e più i neocatecumenali si arrabbiano, bollono d’ira e lanciano fulmini e invettive verso questi ex.

    Ma allora se tutti gli ex mentono, perché arrabbiarsi tanto con loro e con questo blog?

    Se nel CN è tutto rose e fiori e si respira un’aria di salvezza, di pace e di serenità, perché persone come il nostro amico Daniele , perdono il loro tempo a contestare questo blog?
    C’è un proverbio che dice: “Se son rose fioriranno”, allora, se nel CN sono tutte rose e fiori, perché non aprirsi al dialogo, alla partecipazione dei suoi riti segreti, alle sue convivenze, ai suoi annunci dei tempi forti della Chiesa.

    Perché continuare a nascondere il Direttorio con le loro “catechesi” ed i loro “passaggi”?
    Perché non spiegare il funzionamento della loro struttura?

    Continua……..

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  9. Continua……..

    Se uno tiene nascoste delle cose che riguardano la “FEDE”, ci deve pur essere un motivo?
    La Chiesa è trasparente e lo sono quasi tutte le altre “religioni”.

    Tempo, soldi,segreto,obbedienza.
    Ecco gli ingredienti del CN.
    Le realtà che operano con queste modalità si chiamano “SETTE”.
    Allora è vero che il CN è una “SETTA”?
    Perché il CN è un “qualcosa” che ti toglie tempo e soldi.
    È un “qualcosa”, di vagamente religioso, che fonda la sua esistenza sul segreto e sull’obbedienza.
    Il CN non ha niente a che fare con la fede e assolutamente niente con il CRISTIANESIMO.

    Se il CN non facesse parte della Chiesa, noi ex non avremmo niente da dire, in fondo i Testimoni di Geova sono una “setta” e chi entra al loro interno è consapevole di entrare in un “qualcosa” che non ha nulla che fare con la Chiesa e con il Cristianesimo.

    Però il CN è nella Chiesa ed io mi chiedo: come si fa a non vedere questa incongruenza?

    Questo è il vero motivo per cui noi ex contestiamo il CN e di conseguenza la Chiesa o gli uomini di Chiesa che l’appoggiano.
    Tenere una “setta” all’interno della Chiesa è assurdo.
    Ecco cosa cerchiamo di dimostrare noi ex su questo blog e gli ex di tutto il mondo su altri blog come questo.
    Il problema è semplice: o la Chiesa toglie questo velo di “segreto settario” dal CN o toglie il CN dalla Chiesa.

    Paura, solitudine, bassa autostima, desiderio di sentirsi parte di qualcosa, fanatismo, desiderio di fidarsi di qualcuno, desiderio di delegare, ad “altri”, le proprie scelte di vita, pensare di guadagnarsi con il sacrificio e l’obbedienza, il rispetto degli altri, la felicità, una vita migliore, la vita eterna ed il “paradiso”.

    Non sono cose “stupide” o “inutili”, per molti, significano dare un senso alla propria esistenza.
    Molta gente senza il CN non può “vivere”.
    È una droga, una dipendenza che distrugge la personalità di alcuni e accresce all’ennesima potenza la personalità di altri.
    Le persone forti nel CN diventano ancora più forti, mentre le persone deboli diventano ancora più deboli.

    Si crea una frattura evidente tra dominatori e dominati.
    Solo che i dominatori si nascondono dietro allo Spirito Santo e al loro “Cristo” personale, mentre i dominati si nascondono dietro la loro debolezza ed adorazione dei loro dominatori.
    Si crea un rapporto “malato” tra dominatori e dominati, tutte e due le categorie tentano di nascondere il proprio ruolo dietro a DIO, ognuno di loro si giustifica per quello che è, perché sostiene che è DIO ad avere scelto il suo “ruolo”.

    Si crea un rapporto “malato” come tra il sadico ed il masochista.
    Ognuno ha il suo “ruolo” dettato dalla scelta di DIO.
    Questa gente ci crede davvero ad un DIO fatto così, cioè ad immagine e somiglianza delle incoerenze e incongruenze umane.
    Per questo che nel CN non c’è logica e non c’è coerenza.

    Continua……..

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  10. Continua……..


    Tutto cambia in base alle esigenze del momento.
    Non ci sono regole fisse, ma consuetudini tramandate a voce e modificate a seconda delle circostanze e dall’estro dei capi del CN, Kiko per primo ed a seguire tutti i suoi sottoposti.
    Il CN è tutto un mondo a parte, è lontano anni luce dalla società e dalla Chiesa, società e Chiesa che il CN disprezza da sempre, solo che non lo dimostra e non lo dimostrerà mai, perché ha troppo da perdere a mostrare il suo disprezzo e la sua vera faccia.

    Lo Statuto del CN è la dimostrazione pratica di quello che dico, cioè rappresenta un modello del CN assolutamente teorico e blandamente definito, in cui Kiko e compagni, fanno effettivamente quello che vogliono, come vogliono e quando vogliono, passando tra le maglie larghe di una Chiesa o di una lobby di uomini di Chiesa che non hanno alcuna intenzione di mettergli dei paletti.

    Lo statuto è una cosa ed il CN “reale” è tutto un’altra musica.

    Ma allora PERCHE’ è necessario tenere il CN nella Chiesa?
    O ancora meglio, a CHI serve che il CN rimanga nella Chiesa?

    Questo è il punto.

    Troviamo il CHI e capiremo il PERCHE’.

    LUCA

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  12. Chissà se il Cammino rispetterà le indicazioni della diocesi di Roma o se anche stavolta troverà uno stratagemma per disobbedire.
    Anche perché questo è il periodo delle catechesi iniziali.

    "Nel territorio della diocesi di Roma, a partire da oggi, 5 marzo, sono sospese fino al 15 marzo «le attività pastorali non sacramentali rivolte a gruppi di fedeli»: catechismo, corsi di preparazione al matrimonio e di accompagnamento delle coppie, ritiri, esercizi spirituali, pellegrinaggi, attività associative e oratoriali, percorsi di fede di giovani adolescenti e adulti e, in generale, «tutte le attività di gruppo»."

    https://www.romasette.it/coronavirus-le-indicazioni-della-diocesi-di-roma/

    Frilù

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  13. È una situazione tragicomica per i kikos.

    Hanno sempre avuto la superbia di credersi più cristiani dei cristiani, e pertanto devono sempre esagerare (per poi vantarsene ad ogni occasione).

    Da un lato sono campioni di disubbidienza, pronti a blaterare che "da noi è invalsa questa prassi, siamo approvati"; dall'altro lato versante la fobia del virus induce i fratelli delle comunità a cercare ogni scusa per scansarsi le «attività di gruppo» comunitarie, sebbene con il martellante pungolo del "ma poi cosa ne penseranno i mega-catechisti?"

    Per di più, dato che il Cammino di fatto ha sempre comandato loro di tagliare i ponti con chiunque (tranne che con la propria comunità e coi capicosca della setta), a starsene a casa rischiano di scoprire che "c'è un mondo là fuori" (fosse anche soltanto fatto di pagine Facebook "non neocatecumenali"). Mancherà loro anzitutto l'infervorarsi a vicenda: se per una settimana non si sentono dire cento volte dai fratelli "il Cammino mi ha salvato", cominceranno a pensare che non è il Cammino che salva.

    Intanto, il problema serio che ai vertici della Chiesa è stato gravemente sottovalutato, è che ci si è mostrati troppo vogliosi di ubbidire acriticamente alle autorità civili e agli allarmismi dei media (come ad esempio nel caso della sospensione del culto pubblico nella diocesi di Milano, una macchia nella storia della chiesa ambrosiana), laddove altri ambienti "pubblici" (religiosi e non religiosi) non hanno fatto gran che. Qualunque sia l'idea che si ha del virus, sta di fatto che quel "precedente" torturerà la vita della Chiesa in futuro - sia prossimo che remoto. Qui ci siamo limitati a considerare le conseguenze verso le attività (e la mentalità) del Cammino, ma il problema è molto più serio.

    Comunque, ai kikos che ancora vogliono diluviarci dei loro inutili (e falsi) slogan, dobbiamo ricordare che lo scopo ultimo di ogni cristiano è di salvarsi l'anima, non di estrarre successi per il proprio club e la propria etichetta. Per questo, nei prossimi mesi, mentre molti cristiani tiepidi si allontaneranno temporaneamente dalla Chiesa, tanti fratelli neocatecumenali si allontaneranno definitivamente dal Cammino. Il Cammino infatti non ti dà risposte cristiane, ma slogan; non ti dà la fede, dà solo un senso di tifoseria; non ti aiuta a riconciliarti col Signore, ma solo con Kiko e i suoi scagnozzi; non ti fa crescere la speranza, ma solo il desiderio che il prestigio della setta cresca.

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