lunedì 26 aprile 2021

Perché consigliamo la "Messa tridentina" ai kikos

Domanda: ma allora tu ai kikos consigli la Messa tridentina?

Risposta breve: .

Risposta lunga: la fede si sostiene con la dottrina e i sacramenti. Insegnare male la prima o celebrare male i secondi (le due cose sono comunque molto più connesse di quanto sembra), significa inquinare la fede.

Oggi i soli sacerdoti che si arrischiano a celebrare la Messa tradizionale in latino ("Messa tridentina") sono quelli che sono stufi delle carnevalate liturgiche, stufi del fai-da-te dell'assemblea, stufi delle ambiguità e delle eresie, e quindi - talvolta perfino loro malgrado - rappresentano l'ultimo baluardo della difesa della fede. Certo, esistono anche buoni sacerdoti "biritualisti" (cioè che celebrano sia la "tridentina" che quella "in italiano"), ed esistono anche pii sacerdoti "Novus Ordo" (cioè che celebrano solo quella "in italiano" promulgata da Paolo VI). Purtroppo queste due categorie di sacerdoti rappresentano una minoranza nel clero e così non possono sempre risultare di vero aiuto a disintossicarsi dal veleno spirituale kikista-carmenista. Tanto più che in una Messa Novus Ordo il celebrante non sempre è in grado di impedire che dei laici autonomamente mettano su un po' di show annullando i suoi sforzi di celebrare con sobrietà e serietà.

Pagliacciata "liturgica"
neocatecumenale
Per cui il consigliare la Messa tradizionale in latino equivale al consigliare di rivolgersi a sacerdoti che promuovono con tutte le loro forze (e a spese di persecuzioni da parte addirittura della gerarchia ecclesiale e dei loro stessi superiori) la santa dottrina cattolica e la solidissima liturgia attraverso cui crebbero in santità innumerevoli generazioni - tra cui lo stesso padre Pio a cui molti di noi sono devoti - e che Benedetto XVI il 7 luglio 2007 ha messo nero su bianco che «non è stata mai abolita».

Il Cammino Neocatecumenale è graditissimo al demonio perché porta uno scempio nella liturgia con la scusa di renderla più "vissuta". In realtà nelle comunità del Cammino non viene vissuta ma solo spettacolarizzata: uno spettacolino autogestito, una celebrazione parolaia e farraginosa, dove ognuno dei presenti ha occasione di fare la propria omelia spontanea, dove la ricezione del Sacramento è ridotta a una specie di sacro snack di unità fraterna, dove i segni liturgici cedono il posto alle pagliacciate umane (il "girotondino" imbecille a fine liturgia, la chiassata caciarona del "segno della pace", la disposizione delle sedie come ad un variety televisivo pomeridiano, ecc.) e dove il centro di tutto è sempre Kiko Argüello - coi suoi insostituibili canti, le sue onnipresenti "icone", i suoi  obbligatori gadget, i suoi immancabili drappeggi, le sue griffatissime suppellettili sacre, il suo peculiare modo di grattugiare la chitarrella...

Per questo, anche avendo un buon cuore disposto a donarsi al Signore "ma attraverso il Cammino", la propria spiritualità viene irrimediabilmente inquinata. Il Cammino Neocatecumenale è spiritualmente un tumore e per estirpare questo tumore occorre ciò che va in direzione diametralmente opposta: come ad esempio la liturgia tridentina.

Chiassata "liturgica"
neocatecumenale
C'è un altro motivo per consigliare caldamente la Messa tridentina: non ci troverete nessun canto di Kiko. Più esattamente: non ci troverete canti con la chitarra. Niente canti moderni estrosi, né lagne da mollaccioni o canzonette trascinate: la Messa non è un'esibizione canora e se uno non è in grado di cantare bene, non deve  "esibirsi a tutti i costi". Chi prega cantando prega tre volte, si diceva una volta: ma parlavano del sublime canto gregoriano, non delle vergognose e imbarazzanti canzoncine chiesastiche inventate in questi ultimi 60-70 anni da gente che aveva come unico scopo quello di sbarazzarsi di ogni canto tradizionale della Chiesa.

La Messa "tridentina" è una vera terapia d'urto per chi era abituato alle blasfeme e dissacranti carnevalate kikesche-carmenesche. All'improvviso vi accorgerete che è culto a Dio anziché spettacolino "che bisogna far sembrare ben riuscito".
Vi accorgerete che ogni singolo gesto ha come centro la gloria di Dio anziché quella di Kiko. Che ogni singola parola ha a che fare con quel culto a Dio e senza alcun "riempitivo", tanto meno "spontaneo", da parte dei fedeli.
Vi accorgete che parlano anche i tanti momenti di silenzio, come di chi è in adorazione davanti al Signore, laddove nelle liturgie "moderne" (e ancor più in quelle kikizzate) il silenzio è un fastidio che bisogna interrompere al più presto poiché negli spettacoli il silenzio significa che qualcosa si è inceppato.
E quindi vi accorgerete della lingua sacra liturgica con cui hanno celebrato tutti i santi da 17 secoli a questa parte (la maggior parte di loro non aveva titoli di studio da esperti latinisti: capivano il senso di ciò che accadeva nella celebrazione, non avevano bisogno di effettuare accademiche traduzioni istantanee), cioè senza quelle inflazionatissime parole italiane (amore, pace, perdono, ecc.) diventate oggi mondanizzate, ambigue, comode per mille interpretazioni e sotterfugi.

Carnevalata "liturgica"
neocatecumenale
Ai kikos, come cura dal tumore spirituale denominato "Cammino", occorre necessariamente una terapia d'urto: la liturgia "tridentina".
Occorre gettar via lo spettacolino kikizzato e prendere parte al vero culto a Dio gradito, in quella forma in cui non c'è posto per l'iniziativa umana (al punto che il sacerdote, al pari dei fedeli, è "orientato verso Dio", cosa che fa imbestialire gli amanti dello spettacolino perché non vedono in faccia il presentatore del variety), in quella liturgia dove ogni segno ha una lunghissima tradizione (anziché essere una moda qualsiasi dell'ultimo mezzo secolo o addirittura dell'ultima mezza mattinata) ed in cui tutta la bellezza è intesa a esaltare l'azione di Dio nella storia degli uomini anziché essere estrosa scenografia.

È quella liturgia dove per fare la Comunione ci si accosta alla balaustra (che divide lo spazio del popolo dallo spazio sacro di Dio dove opera il sacerdote) e ci si inginocchia in attesa che il ministro di Dio amministri personalmente il Pane di Vita Eterna (che non è certo una specie di snack sacro di unità fraterna, tanto meno da prelevare al self-service, tanto meno una specie di sacro gadget a disposizione degli attori dello spettacolino, men che meno un gettone di presenza).
È quella liturgia dove il fedele assiste al miracolo che avviene per opera del sacerdote, partecipandovi di cuore e in unione spirituale con Dio (che è una cosa personalissima, non la somma degli sforzi della comunità) e senza bisogno di agitarsi a recitare una parte o partecipare alle canzonette dello zecchino d'oro con vocioni urlati (e magari stonati), furiose grattugiate di chitarrella, da gente che tipicamente vuole solo autoaffermarsi come "cantore" per ricevere applausi immaginari e complimenti affettati.
È quella liturgia dove sono tanti i momenti in cui si è in ginocchio davanti al Signore (perché conta solo la presenza del Signore - e davanti al Signore "ogni ginocchio si pieghi" -, non il tuo agitarti, non il tuo spettacolino, non la tua omelia laicale estemporanea).

Nella loro mostruosa e ridicola eresia, i due autonominati "iniziatori" spagnoli hanno sempre capito benissimo che il concedere ai kikos di partecipare alla liturgia cattolica (perfino se fosse Novus Ordo) creava il serio rischio di farli allontanare dalla kikolatria.

152 commenti:

  1. Scrive Tripudio:
    -Il Cammino Neocatecumenale è graditissimo al demonio perché porta uno scempio nella liturgia con la scusa di renderla più "vissuta"-.

    I camminanti pensano che per "vivere" la Messa occorre che la Messa si adatti a loro.
    E' come dire che per essere salvati occorre che la salvezza si adatti a loro, che la morale si adatti al loro "sentire", che la Chiesa si adatti a loro.
    Invece sono loro che devono adattarsi alla Messa!
    Non è la Messa che deve "vivere" la loro vita, ma sono loro che devono partecièare alla Messa in cui il protagonista è Gesù che si offre al Padre nello Spirito.

    Anche Pietro voleva cambiare il "finale" della salvezza invitando Gesù a non dire che a Gerusalemme avrebbe patito e sarebbe morto, ma Gesù lo chiamò "satana" e lo invitò a ubbidire. E Pietro seguì Gesù senza ribattere.
    Ma ormai il finale è scritto, allora i camminanti hanno deciso di cambiare la Messa rendendola più "piacevole" (per loro).

    Come se un attore decidesse di cambiare il copione del regista di testa sua: verrebbe cacciato a calci.
    Cosa che, forse, dovrebbe fare la Chiesa con loro.

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    1. Come sempre Pietro mi trovi perfettamente d'accordo.
      Li smonti sempre in quattro battute ben assestate.

      Pax

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    2. @pietro non del cammino, veramente non è stato ne il cammino, ne Kiko e neanche il demonio a stabilire che la messa deve "adattarsi" al popolo, ma il Concilio Vaticano II. Sempre che non si veda nell'ultimo Concilio una manifestazione del diavolo.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. @fallacio
      Mi fai vedere UNA SOLA RIGA dei documenti del CVII in cui si autorizza a fare quello che fate voi?

      A me risulta anzi che in questi documenti si parli del gregoriano come somma forma di canto.

      A me risulta che non si possano usare pagnottoni sbriciolosi e non mi risulta che si possa usare la Santa Messa come se fosse una seduta di autoaiuto.

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    4. Mi fa piacere cho oggi te lo dica da solo che sei asino, qualche passo avanti lo stai facendo.
      Al netto di qualche accento in più che potresti mettere (anche se i refusi qui capitano a tutti e spessissimo anche a me) l'espressione che riporti:

      la messa deve "adattarsi" al popolo

      è totalmente gratuita e infondata.

      Poi non hai capito niente neanche di Kiko e Carmen, che se Kiko dovesse leggerti ti farebbe una tirata d'orecchio da staccartelo proprio da quella testa dura. E ti parlo mettendomi dalla parte del C.N., neanche della Chiesa.

      Quando mai Kiko ha "adattato" il suo Cammino a qualcuno o a qualcosa? Le catechesi ai fratelli e la sua eucarestia al popolo dei suoi seguaci?

      Il Cammino è tutto un prendere o lasciare. Un non impetrare, un lasciarsi "trascinare"... ...dalla pasqua, dal Kerigma, dall'obbedienza ai catechisti?

      No, il diavolo non si è manifestato nell'ultimo Concilio ma piuttosto, per le distorsioni che esso ha largamente facilitato purtroppo, nei "cammini" come il vostro e nei guru che si sono autonominati iniziatori come quello a cui vi siete votati, anima e corpo.

      Fallacio, spero tu inizi a riflettere, così quel titolo di Asino di cui graziosamente ti sei insignito da solo potrai anche cancellarlo, per sempre.

      Te lo auguro di cuore.

      Pax

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    5. Fallacio:

      ma proprio non ci riesci a non esprimerti in modo fasullo?
      L'ipocrisia del Cammino si è così radicata in te (non dico che tu sei ipocrita, ma che il Cammino lo è) che per te è come fosse una seconda natura?

      Da come scrivi sembra che la Messa del Cammino sia esattamente uguale a quella scaturita dal Concilio, e invece è totalmente STORPIATA.
      La Messa del Cammino abusa della Messa Cattolica approvata, che sia quella tridentina che quella scatutita dal Vaticano II.

      E poi no: il Vaticano II non ha adattato la Messa alle voglie della gente.
      La Messa rimane quella che è: soptrattutto il SACRIFICIO di Cristo e non soprattutto un BANCHETTO tra fratelli.
      E questa è dottrina della Chiesa

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    6. Dalla Costituzione 'Sacrosanctum Concilium' del CVII:
      'Salva la sostanziale unità del rito romano, anche nella revisione dei libri liturgici si lasci posto alle legittime diversità e ai legittimi adattamenti ai vari gruppi etnici, regioni, popoli, soprattutto nelle missioni; e sarà bene tener opportunamente presente questo principio nella struttura dei riti e nell'ordinamento delle rubriche'.
      È interessante notare che il CN invochi questi principi di adattamento per sé (quasi fossero di una diversa nazionalità o cultura e non fedeli della Chiesa che da sempre hanno seguito il rito latino) e poi vadano a imporre le loro liturgie alterate persino in Africa o in Giappone, senza alcun rispetto della cultura delle persone, cosa che Papa Francesco rimproverò giustamente quando fece le famose tre tirate d'orecchie al Cammino.
      Il Cammino deve fare semplicemente una cosa: mettersi tra i banchi di chi impara dalla Chiesa e non montare in cattedra mai.

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    7. @pietro non del cammino: Da come scrivi sembra che la Messa del Cammino sia esattamente uguale a quella scaturita dal Concilio, e invece è totalmente STORPIATA.

      A parte che non ho detto questo, ma vabbè. Che la celebrazione Eucaristica sia approvata e rispondente a quella scaturita dal Concilio Vaticano II lo dimostra l'articolo 13 dello statuto, dove si dice: "le celebrazioni dell'eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera, fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli".
      Fallacio Asino Vinicio

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    8. @Fallacio
      Ho sempre disprezzato nella mia vita, ormai abbastanza lunga, chi non conosce e/o falsifica la STORIA, che è basata su fonti e documenti incontrovertibili, se no non sarebbe STORIA.
      Tu sei uno di quelli: un bla, bla, bla, completamente privo di fondamento.

      Ruben.

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    9. Asino è l'acronimo di :

      Ancora Strafalcioni Indecenti Neocatecumenalmente Orripilanti

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    10. @Vinicio
      L'articolo che citi non dimostra proprio nulla, perché in tutti i documenti di approvazione non ce n'è uno che riguardi l'Eucarestia così come viene celebrata, che viene invece annoverata tra quelle "già normate" ( Messale Romano ) e per la quale si è chiesto espressamente in varie occasioni di attenersi a quanto scritto nel messale ( da qui il riapparire di Confesso, Credo, Agnello di Dio etc ). Ma rimangono ancora punti nei quali si è ancora fuori dall' Ordinamento Generale del Messale Romano.
      Visto che ci siamo, avessi sentito dire "fin'ora ci siamo sbagliati", già sarebbe stato un grande passo, niente, milioni di parole per giustificare l'assenza del Credo etc. e neanche un accenno per la loro reintroduzione ( tra parentesi c'è gente in gisro che ancora fa il canto dopo la seconda lettura e altro ).
      Mi dai una spiegazione per questo atteggiamento, quello di non ammettere l'errore intendo.

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    11. un'altra cosa, sai darmi anche la spiegazione del perché dal sito ufficiale del CNC siano spariti gli statuti e i decreti di approvazione, o quanto meno non sono rintracciabili?

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    12. Fallacio:

      siamo alle solite: menti non sapendo di mentire (forse).
      Ma se tu non sai di mentire è il Cammino che ti fa mentire.

      Tu scrivi come se la Messa del Cammino fosse quella approvata dagli Statuti! Nulla di più falso.

      Gli statuti prevedono solo 2 (DUE) deroghe rispetto alla Messa "normale": 1) lo scambio della pace anticipato e 2) la Comunione presa al proprio posto (specificato: IN PIEDI).

      La vostra Messa invece spesso si fa su tavoli invece che sull'altare consacrato, eppure quando si ha a disposizione un altare è obbligo farne uso.

      Inoltre, voi disubbidite nelle seguenti cose:

      1) le monizioni dei laici che si sovrappomgono all'omelia.

      2) Il pane da consacrare deve essere a forma di ostia, e non una pagnotta.

      3) Il sacerdote deve comunicarsi PRIMA dei fedeli

      4) I fedeli devono consumare il Corpo del Signore appena ricevuto, senza aspettare. E' un OBBLIGO.

      5) Devono comunicarsi in piedi e non da seduti.

      6) Occorre avere la massima cura di non disperdere i frammenti del Pane consacrato. Voi invece con la pagnotta producete un'infnità di frammenti e spesso non vi curate della fine che fanno. E questo è un sacrilegio.

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    13. @mav, il capitolo 3, sezione 1, art 11 norma la celebrazione della parola. Alla sezione 2, art 13 viene normata la celebrazione eucaristica. Dal 2008, anno dell'approvazione la celebrazione è completa del credo, confesso, agnello di Dio ecc. Tutto, la celebrazione a meno delle concessioni sullo scambio della pace e la comunione con le due specie è perfettamente sovrapponibile ad una qualunque messa parrocchiale. Tanto è vero e questo è quello che dicevo prima, all'articolo 13 si dichiara che la celebrazione è parte integrante della pastorale liturgica della parrocchia. Quindi la celebrazione del cammino Neocatecumenale è perfettamente all'interno dell'ordinamento generale del messale romano.
      Sulla necessità di dichiarare di aver sbagliato mi sembra una fesseria, le ragioni saranno state dichiarate agli organi ecclesiali e l'importante è che adesso sia tutto approvato ed in linea con la Santa Sede.
      Fallacio Asino Vinicio

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    14. Fallacio, certe frasi come: la Celebrazione del Cammino è perfettamente sovrapponibile ad una qualsiasi Messa parrocchiale, sono un esempio di una attitudine alla menzogna che non ti fa onore.
      Sul vostro Statuto non c'è scritto che la celebrazione neocatecumenale deve essere sovrapponibile alla Messa, ma che deve seguire fedelmente la liturgia del Messale Romano.
      Siccome non è così, e nelle vostre liturgie si dà spazio alle prediche dei laici nelle monizioni e nelle risonanze, non previste dal Messale, si modifica la preghiera eucaristica in più punti, il sacerdote non si comunica all'altare ma si comunica insieme ai fedeli seduti (non parliamo di altri orrendi abusi come il cicchetto con latte e miele distribuito e bevuto durante la liturgia nelle Messe della Cinquantina) le vostre celebrazioni non sono conformi a quanto descritto nel vostro Statuto.
      Magari, se dai un'occhiata ai punti elencati da Pietro NdC e rendi conto per ciascuno di essi, ti verrà più facile spiegare se e quanto la vostra celebrazione del sabato sera è fedele al Messale Romano o meno.
      Per quanto riguarda le spiegazioni dei motivi per i quali per decine di anni nelle Comunità non si dicevano né Credo né Gloria, né Orate fratres, né Domine non sum dignus, esse avrebbero dovuto essere obbligatorie, insieme alla richiesta di scuse e una specifica catechesi per cercare di riparare agli abusi commessi e fatti commettere.
      Invece il vostro Kiko va dicendo di non avere MAI sbagliato e di essere SEMPRE stato ispirato dallo Spirito Santo, mentre don Pezzi sostiene che le catechesi di Carmen sulla Eucarestia sarebbero in perfetta sintonia con la dottrina della Chiesa.
      Non ti sembra che sia il momento di smetterla di mentire per difendere il Cammino?

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    15. @valentina, mi sorprende che debbo puntualizzare tutti i punti dello statuto a voi che ne siete diventati esperti. Sia le monizioni alle letture che le risonanze sono anch'esse normate dal suddetto statuto. Mi sembrava scontato e invece... Per quanto riguarda la cinquantina è stata approvata nel 2012 insieme al direttorio catechetico e tutti i riti extra liturgici. Quindi il latte e miele che tanto disprezzate è un rito antichissimo approvato dalla Chiesa. Come vedi sulla propensione a mentire non ci siamo. Io vi porto articoli dello statuto approvato mentre voi portate solo le vostre sensazioni e idee.
      Fallacio Asino Vinicio

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    16. Eh no le risonanze non sono previste nell'Eucaristiaq uindi sono un abuso, mentre le monizioni, previste per le letture e non altro, preparate insieme al presbitero, sono definite 'brevi'. Non per nulla in nota è riportata la lettera firmata dal Card.Arinze e voluta da Benedetto XVI alla quale il Cammino non ha obbedito.
      Per quanto riguarda il latte e miele, non se ne fa menzione, quindi non è stato approvato all'interno della liturgia, come anche la comunione, anche se fatta al proprio posto, va subito consumata ed il Sacerdote deve comunicarsi all'altare prima della distribuzione ai fedeli. Non entriamo poi nelle dolenti note dei veri e propri sacrilegio commessi con briciole e gocce, grazie a Dio non in questo tempo di Covid (si spera: quello che non poté la Chiesa, poté lo Stato)
      Chissà se finalmente chiarirai dove vi è stato dato il permesso di compiere questi abusi eucaristici, ma naturalmente lo sai tu come lo sappiamo noi: sono invenzioni di Kiko e Carmen che per i neocatecumenali hanno più autorità del Papa.

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    17. Sebbene sembra di stare a parlare coi comunisti degli anni '50, provo a rifare la domanda che ho posto a miriadi di neocatecumenali senza mai ricevere alcuna risposta.
      Ti chiedo, in base a quali concessioni:
      - Usate un tavolo in presenza dell'altare dedicato.
      - Mettete la menorah sulla mensa.
      - Ignorate l'offertorio
      - Usate esclusivamente la Preghiera Eucaristica II
      - Lasciate fare ai laici la frazione del Pane.
      - tenete il Corpo di Cristo in ostaggio durante il canto alla comunione
      - comunicate simultaneamente al sacerdote
      - comunicate da seduti
      - danzate attorno alla mensa dopo la benedizione
      - riservate la purificazione dei vasi sacri ai laici dopo la Messa (o peggio, durante la danza)

      Voglio date e numeri di protocollo.

      Tomista EX nc

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    18. Dimenticavo:

      - Vietate ai fedeli di inginocchiarsi alla Consacrazione

      Tomista EX nc

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    19. Il latte e miele non può essere menzionato nello statuto perché fa parte dei riti extraliturgici approvati nel 2012. La lettera di Arinze (2005) è stata di fatto superata dalle innumerevoli attestazioni di stima e consenso per la liturgia del cammino di tutti i successori di Arinze, (solo per esempio leggetevi la lettera del cardinale Canizares) che evidentemente hanno stabilito la congruità della celebrazione eucaristica con il messale romano. Ma d'altronde da voi amanti del "medioevo" (mi riferisco alla messa tridentina), non ci si può aspettare altro che guardiate al passato. Il pane in uso nella celebrazione eucaristica del cammino è corrispondente a quello descritto nel ordinamento generale del messale romano, sia come segno che come materia. Il controllo delle inevitabili briciole (anche per le ostie il rischio esiste) è maniacale. Se non fosse così, non si capisce come potrebbe essere stato consacrato lo stesso pane da Papi (Giovanni Paolo II), cardinali e vescovi.
      Fallacio Asino Vinicio

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    20. Prima di tutto dedicati a rispondere ai punti specifici e alle domande fatte da Pietro Non Del Cammino e da Tomusta EX nc, cui finora 'stranamente' non hai risposto.
      Poi il pane, secondo il Messale Romano, deve essere confezionato secondo la tradizione latina cioè in ostia, non secondo la tradizione giudaica, perché noi siamo cattolici di rito latino, se ti fosse sfuggito te lo ricordo.
      Poi fa piangere la 'cura maniacale' nell'evitare la dispersione del Corpo di Cristo quando abbiamo fior di video con la gente che si spazzola i vestiti alla fine della manducazione. Se ci fosse cura maniacale si userebbe l'ostia così come la Chiesa prevede e insegna.
      Ogni sabato nelle celebrazioni neocatecumenali si commette sacrilegio. Spero ora con la normativa anti Covid stiate usando l'ostia, ma sarebbe solo un'ulteriore dimostrazione che siete stati educati alla schiavitù e non alla libertà dei Figli di Dio.
      Per il resto, le celebrazioni 'extraliturgiche ' approvate (e il latte con il miele invece viene sorbito durante la liturgia) sono quelle contenute nel Direttorio secretato, quindi, figurarsi...di cosa stiamo a parlare?
      Infine, tralasciando il 'siamo approvati' di cui ben ci ha spiegato l'uso il prontuario di FungKu, ricordo al non-cattolico Vinicio che la lingua della Chiesa è il latino e la Messa in latino è la Messa in rito straordinario e il suo disprezzo dimostra l'ignoranza crassa e l'insegnamento peotestantizzato che il Cammino fornisce ai suoi membri.

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    21. @fallacio

      "Tutto, la celebrazione a meno delle concessioni sullo scambio della pace e la comunione con le due specie è perfettamente sovrapponibile ad una qualunque messa parrocchiale."

      Davvero? Mi vuoi venire a dire che in TUTTE le messe parrocchiali ci sono monizioni lunghissime, pane biscottato e che sopratutto si sta seduti con la comunione in mano e la si consuma tutti insieme (compreso il sacerdote)?

      Fallacio...a chi vuoi prendere in giro?
      LO stesso articolo che hai citato dice CHIARAMENTE che dovete rispettare le regole DI TUTTI. Ma voi non lo fate e non lo avete mai fatto...perchè a voi della Chiesa, quella vera, non vi è mai importato nulla

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    22. Fallacio Vinicio, nel Cammino vi insegnano ad odiare il passato nella misura in cui vi fanno anche credere che il Signore lo si possa conoscere soltanto a partire dall'esperienza personale della vita presente, esperienza da interpretarsi dai catechisti del Cammino, ovviamente, perché al di fuori c'è "la morte".

      La prima cosa che i catechisti chiedono alle catechesi iniziali è "chi è Dio per te", cercando di far piazza pulita delle idee-scartoffia (secondo loro) che la gente ha assorbito a catechismo o dalle buone letture.

      Insegnandovi a disprezzare la Tradizione Cristiana vi separano dalla Chiesa e vi innestano in questo esperimento delirante finito male che si chiama Cammino, secondo il quale, addirittura, chi non ha "sperimentato" con loro non sarebbe neppure cristiano e non avrebbe nessuna nozione di Dio.

      Ecco a dove porta disprezzare il Medioevo.

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    23. Ma che vi ha fatto di male il Medioevo (ossia la Cristianità)?
      Per coerenza dovreste smettere di cantare gli inni della liturgia delle ore e le sequenze di Pasqua e Pentecoste...dato che ci arrivano direttamente dell'oscuro Medioevo.
      E Kiko dovrebbe smetterla di ispirarsi all'iconografia bizantina.

      Tomista EX nc

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    24. @Fallacio Vinicio
      Mi puoi gentilmente fornire la fonte secondo cui la lettura di Arinze è superata? Poi dici a noi che guardiamo al passato quando lo stesso Cammino insiste sul ritorno alla Chiesa delle prime comunità cristiane delle catacombe...

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  2. Ad uso degli interessati: un sussidio online includente, in cima alla pagina, un PDF stampabile su come assistere alla Santa Messa Tridentina. Per chi è abituato alla messa Neocatecumenale o a quella di Paolo VI è da mettere in conto qualche cambiamento di linguaggio (non si dice fare Eucarestia, né tante altre espressioni).

    A questo indirizzo si può scaricare l'ordinario cioè le parti fisse del Messale Quotidiano Festivo, da stampare e portare con sé, se non si ha il Messale Completo.

    Nel calendario liturgico sono date le indicazioni, tramite sola citazione, sulle letture del giorno delle Domeniche di tutto l'anno. Il calendario è diverso da quello della Messa detta di Paolo VI (o Novus Ordo). Per i testi delle letture, comprese quelle delle Messe feriali, bisogna scaricare il Messale Completo oppure acquistarlo.

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  3. Quanto a spettacolarizzazione, dopo che si è passati a quella della liturgia, è molto facile passare a considerare la Chiesa come un qualsiasi teatro in cui organizzare anche show blasfemi.
    Consiglio di visionare ed informarsi sugli spettacoli rock pro LGBT provvisti di drag queen, luci psichedeliche e musica a tutto volume che il buon amicone del Cammino Neocatecumenale, il card. Schönborn ha organizzato proprio nella Cattedrale di Vienna negli anni 2017, 2018 e 2019.
    Poi, con la pandemia, si è dovuto calmare...
    Immagini di diavoli, vestiti discinti, torsi nudi, birra sulla balaustra dell'altare e molto altro.
    Questo schizofrenico spirituale, mentre osanna e ringrazia Carmen Hernàndez per "averci lasciato vedere un po’ il suo cuore, per averci mostrato le sue lotte interiori ed esteriori" in costanza del libro "Diari di Carmen Hernàndez", nello stesso anno, il 2017, inizia a trattare la Cattedrale di Vienna come un palcoscenico per concerti rock dei più duri.
    Ma non è nemmeno la tendenza del cardinale a familiarizzare con certi ambienti il vero problema. In fondo ognuno risponde per sé.
    Il vero problema è che ha deliberatamente scelto la Cattedrale per quel tipo di spettacoli, dissacrando totalmente un luogo consacrato a Dio e scandalizzando molti fedeli viennesi.
    Spero almeno che abbia avuto il cuore di spostare le Sacre Specie dal tabernacolo.
    Se ne è parlato poco, almeno qui in Italia, ma la cosa avrebbe meritato maggiore risonanza, perché evidenzia come anche un grosso cardinale possa considerare la Chiesa.
    È proprio vero che quando si infiltra la corruzione spirituale poi è difficile fermarsi.
    Eppure alcuni dicono che una volta Schönborn era tra i più tradizionali e conservatori difensori della Chiesa.
    Cosa gli sarà successo? Ha per caso incontrato e seguito qualcuno che gli ha instillato qualche baco primordiale?
    Alexander Tschugguel, quello che ha gettato nel Tevere le statue di Pachamama, ha organizzato un Rosario fuori dalla Cattedrale nel 2019, proprio mentre si svolgeva lo spettacolo.
    Pensare che considerano Schönborn tra i papabili dopo Papa Francesco...

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    1. Il Papa recentemente ha detto chi chi non accetta il Concilio Vaticano II è fuori dalla Chiesa. Quindi, chi vuole la messa tridentina, è preconciliare, e fuori dalla Chiesa. Il Cammino, che è conciliare, è nella Chiesa. E allora?????

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    2. Con la definizione di Messa Tridentina si indica la Messa cattolica in rito straordinario. Quindi è sia preconciliare che postconciliare.
      La cosiddetta Messa fatta in Cammino dovrebbe essere in rito ordinario, ma così non è, a causa dei molti e gravi abusi liturgici condannati anche recentemente nella nuova edizione del Messale Romano. Se volete essere dentro la Chiesa, fate celebrare ai vostri sacerdoti in rito ordinario o straordinario, ambedue ammessi, e senza invenzioni.

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    3. Quindi, riepilogando, ci sono 3 messe : quella preconciliare, che però si può dire, quella conciliare, che viene sempre detta, e quella neocatecumenale che è sui generis. Come dice il proverbio, non c'è due senza tre

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    4. Riepilogando: c'è una sola Messa in diversi riti tutti approvati dalla Chiesa. Fra questi non risulta esserci un rito neocatecumenale. Quindi se i neocatecumenali si attengono fedelmente alla liturgia di un rito approvato (per esempio a Milano del rito ambrosiano) stanno facendo una Messa secondo il cuore e le norme della Chiesa; se si fanno dettare le regole da un laico supponente invece stanno Celebrando una Messa non in comunione con la Chiesa.
      Di questo risponderanno in primis i sacerdoti e poi tutti i fedeli che sono a conoscenza della non conformità delle celebrazioni alla liturgia della Chiesa, ciascuno secondo il proprio grado di responsabilità, gli iniziatori prima di tutti.

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    5. Ad essere precisi, ci sono due forme di un medesimo rito, la forma straordinaria e la forma ordinaria dell'unico rito Romano.

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    6. Il cretinismo dei somari neocatecumenali raggiunge vette sempre più alte. Non sapevo che il rifiutare un Concilio "pastorale" fosse equivalente a rifiutare i rimanenti venti Concili dogmatici. E che addirittura il preferire la liturgia tridentina equivarrebbe al rifiutare di credere nei dogmi della fede.

      Continuino pure a ragliare gli asini kikolatri, che ci stanno facendo un favore. Ogni cattolico che legge gli interventi del Fallace Asino Vinicio (e dei par suoi e dei tanti cloni) capisce subito come stanno le cose col Cammino.

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  4. L'intuizione che ci viene esposta oggi è molto buona! E parte da un principio che conosciamo molto bene, quello del 'vieni e vedi'. La Messa in latino, cioè in rito straordinario o tridentina, quella che si celebrava prima della riforma liturgica promossa da Paolo VI e che, per volontà di Benedetto XVI, si è ripreso a celebrare, è un esempio di cosa è la Messa e di come va vissuta intimamente. Per questo, potervi assistere anche solo una volta o due, può far comprendere ciò che mille libri e catechismi non sono riusciti a trasmettere. Ciò che cambia non è tanto o solo la lingua della liturgia, ma è il baricentro, spostato verso l'altare, verso il sacerdote che assume la posizione anche spaziale di guida del popolo e di alter Christus: da fedele, ti senti e sei portato sotto la croce, sotto il Calvario, ad assistere al sacrificio del nostro Redentore, davanti al quale stare in ginocchio viene più che naturale perché sai che sta avvenendo un miracolo: non devi pensarlo tu in modo devoto, devi solo viverlo.
    In un'ora la Messa in latino fa capire come ogni Messa debba essere vissuta, per chi avesse le idee un po' confuse e soprattutto per chi per anni avesse vissuto solo le Messe neocatecumenali, quindi avesse ricevuto un certo emprinting del tutto alterato, come è successo anche a me.
    La cura è drastica ma il successo è assicurato.

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    1. Grazie Valentina. Concordo e infatti volevo solo aggiungere che non è necessario aver studiato nel dettaglio tutte le istruzioni, per partecipare a questa Messa. Le istruzioni sono utili per non distrarsi quando non si tiene dietro a qualcosa, che all'inizio potrebbe essere quasi sempre.

      Ma per quello, c'è il solito vecchio rimedio: sedersi non troppo in cima in modo da poter copiare i gesti di quelli della prima panca.

      A parte questo, il centro del culto rimane (cito dal post) quella liturgia dove il fedele assiste al miracolo che avviene per opera del sacerdote, partecipandovi di cuore e in unione spirituale con Dio (che è una cosa personalissima, non la somma degli sforzi della comunità) e senza bisogno di agitarsi a recitare una parte

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    2. Confermo Jubilate Deo. In realtà sono pochissime le parti recitate dall'assemblea, e all'inizio ci si può unire anche in italiano, se non si ha il messale o comunque i testi che si trovano su internet agli indirizzi che hai indicato. La mia esperienza iniziale è stata più di beatitudine che di spaesamento, ma appunto, fin dall'inizio capisci che la partecipazione deve venire dal cuore, dalla mente, dalla volontà più che dalla voce e dall'aver appreso la tua parte del copione.
      Per questo è un ottimo antidoto a ciò che invece insegna il Cammino, come anche lo è la frequenza delle normali Messe feriali celebrate con devozione.
      Non per nulla infatti il Cammino le sostituisce con il 'fare le Lodi'.

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  5. Assistere ad una "Messa tridentina" è un'esperienza da fare per ogni cattolico, a mio modesto avviso. Per i neocatecumenali kikizzati poi - e oggi lo penso più ancora di ieri - è addirittura una cura necessaria.

    Già ero in crisi col Cammino e da tempo elaboravo la mia uscita quando, come un bisogno interiore inespresso, sentii il desiderio di vivere l'esperienza della Liturgia Tradizionale della Chiesa, tanti anni fa.
    Da dove nasceva questo strano desiderio? Di sicuro dalla lotta continua a cui assistevo stando dentro l'esperienza.
    Quella infinita lotta di cui ci parlava sempre Carmen, ingaggiata con le Congregazioni Vaticane a difesa della "Eucarestia del cammino" a cui io da un poco di tempo e sempre più partecipavo con crescente disagio.
    Avevo letto e messo a confronto l'Enciclica di San Giovanni Paolo II, Papa, "Ecclesia de Eucharistia" (2003) con l'eucarestia neocatecumenale, proprio in occasione della battaglia liturgica messa in campo al grido "Se ci toccano la nostra eucarestia, il cammino è finito!".
    Non comprendevo tanta enfasi e tanto allarmismo e volevo capirci qualcosa. (Il mio solito vizio di voler capire e spiegarmi le cose, che mi è costato tanti conflitti all'interno, fino alla mia inevitabile e definitiva uscita).

    Perchè un cammino, un'iniziazione, che si autoproclamava cattolico, nella linea più autentica e pura del cattolicesimo, facesse così a cazzotti con quanto la Chiesa stessa andava elaborando in quegli anni, per me era cosa incomprensibile a priori.
    Mentre analizzavo con attenzione l'Enciclica del Papa contai le volte che Egli parlava di Sacrificio (numerosissime) a fronte delle volte che parlava di convito o banchetto comunitario (potevi contarle sulle dita di una sola mano). E mi sorgevano domande pressanti.
    Notavo, ad esempio, troppo accanimento da parte di Kiko e Carmen, nel mantenere, intransigenti come sempre, le loro posizioni. Tutte impiantate sull'Eucarestia come Cena, sulla Pasqua ebraica, con tutto quel che abbiamo conosciuto fin troppo bene.

    ........

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    1. Mi hai fatto venire voglia di partecipare a una Messa tridentina e appena posso lo farò.
      Dalle mie parti non c'è, ma spero di avere presto occasione di andare a Roma.
      Avevo pochi anni e mi ricordo qualcosa. Mi ricordo ancora il senso del sacro che anche a pochi anni si capisce bene.
      Come dice spesso Tripudio, non c'è bisogno di "camminare" per decenni per imbattersi nel mistero divino.
      Ti dà il senso che la Messa la "fa" Dio e NON la fanno gli uomini, come si è portati a pensare.

      Le parole che riporti di Kiko: "Se ci toccano la nostra eucarestia, il cammino è finito!" è inquietante.
      Anzi, penso che rappresenti una vera PROVA della sua eresia.
      Il Cammino, per essere tale, necessita di una "rito" diverso e tutto suo.
      Con una Messa "normale" approvata dalla Chiesa, il Cammino non è il Cammino!
      Parole tremende.

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    2. Grazie per quello che hai colto, mi conforta che le mie testimonianze non siano vane.

      Sì Pietro, io raccomando caldamente a tutti di fare l'esperienza che io e in tanti abbiamo fatto e mai più abbandonato. Assistere alla Messa Tridentina, alla Messa Tradizionale della Chiesa nella lingua propria della Chiesa: il Latino, con i canti liturgici per eccellenza: in Gregoriano. Messa Tradizionale che, come ha tenuto a specificare l'indimenticato Papa Benedetto XVI (a cui Kiko arrivò ad augurare la morte, pur di salvarsi!), NON E' STATA MAI ABOLITA.
      Diamine, ripetiamolo!

      In successivi commenti parlerò ancora della mia personale esperienza, sperando che sia utile a qualcuno.

      Pax
      Paradossalmente il Cammino, quando arrivi a capire in che inganno tremendo sei caduto, addirittura favorisce il desiderio di approfondire seriamente il senso e la potenza della Liturgia Cattolica. Diciamo che in chi ha retta intenzione sortisce l'effetto opposto. Questa almeno, ancora una volta, la mia esperienza.

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  6. C'è gente che quando sente parlare di "Messa in latino" obietta che "non si capisce niente". Ora, a parte che si tratta della stessa gente che adopera continuamente termini in inglese ("nel week-end non avrò smart-working ma solo il meeting dove mi brìffano [briefing] sulle fake news, poi andrò al discount a fare un po' di shopping"), resta il loro erroneo sottinteso del voler fare i professori di latino che traducono ogni singola espressione prima di dire se si sentono d'accordo o no. "Ehi, fides appartiene alla quinta declinazione, mica alla terza!", con tempesta di applausi da parte degli altri latinisti presenti: "eh, a lui non la si fa, nel suo quartiere lo chiamavano Declination Hunter, il cacciatore di declinazioni!"

    Vorrei anche far notare che l'importante non è "capire" il contenuto esatto delle singole formule liturgiche (dopotutto non ci riuscite nemmeno in italiano: chi di voi sa spiegare con chiarezza e precisione teologica l'espressione "rendiamo grazie a Dio"?) ma essere lì presenti quando quel comune pane (così sottile da esser ridotto a piccole ostie) e vino, attraverso il sacerdote, diventano Corpo e Sangue di Nostro Signore, anche se nessuno dell'assemblea sapesse pronunciare correttamente il termine transustanziazione.

    Come per tutte le esperienze assolutamente "nuove", le mille paure di cominciare si dissolvono nel corso di poche settimane. Chi prova la liturgia tridentina, finisce per non staccarsene più, perché la primissima impressione all'uscita dalla chiesa è quella di aver veramente vissuto il culto a Dio, di aver davvero partecipato a quel «fate questo in memoria di Me», di aver davvero onorato il Signore, persino nonostante eventuali distrazioni e preoccupazioni quotidiane.

    Questo vale in modo particolarissimo per i neocatecumenali, che provando a partecipare alla liturgia tridentina (ovviamente di nascosto dai cosiddetti "catechisti" e dagli zelanti delatori della comunità), scoprono letteralmente una cosa nuova, una liturgia vera, non uno spettacolino autogestito.

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    1. Ricordo, che quando ebbi in dono il primo Messale Romano per la mia prima Comunione e Cresima nel 1959,accanto al latino c'era la traduzione in italiano.

      Ora, dagli oggi, dagli domani, riesci a capire senza far ricorso alla traduzione che:

      "orate fratres" significa pregate fratelli!

      e che "Dominus vobiscum" significa il Signore sia con voi! E così via dicendo!

      Ruben.

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    2. Non solo Ruben,
      ma quando chi è datato come noi custodisce anche il prezioso ricordo di essere stato messo dalla nonna in ginocchio a pregare con lei il Santo Rosario in Latino, tu piccolina a ripetere la dolce sequenza della Ave Maria, gratia plena... questo ti resterà dentro per tutta la vita.
      Con le Litanie in Latino e tante preghiere o il Tantum ergo Sacraméntum all'Adorazione. Un tesoro impagabile. In quella voce, custodita dalla memoria, vibra la Fede delle precedenti generazioni con tutta la sua immensa ricchezza.
      E' come quando ci riferiamo alla "lingua materna", non a caso si chiama così.

      Quella che resta impressa anche come "musica" prima che come termini che si apprendono....
      La trama su cui tutto si incide è l'Amore intriso della Presenza di Dio e di Sua Madre.

      Pax

      Elimina
  7. ........

    E mi insospettiva sempre più quell'eccessiva ostilità ad ogni indirizzo diverso che desse la Chiesa in campo Liturgico. Direttive che venivano date dal Papa - vedi sempre Enciclica "Ecclesia de Eucharistia" (2003) - in senso generale per tutta la Chiesa e in senso particolare per il C.N. (vedi le successive correzioni, richiami fino alla Lettera di Arinze del 2005).

    Precisazione inutile ribadire che fosse per entrambi: Chiesa e Cammino? No, non tanto perché con queste mie orecchie li ho sentiti mille volte ripetere, quando le scarpe gli andavano troppo strette e non trovavano nessuna diversa via di uscita: "Il Papa non ce l'ha con noi, QUESTO VALE PER GLI ALTRI, noi siamo una cosa diversa e IL PAPA LO SA, noi siamo un CAMMINO PER I LONTANI". E, intanto, i lontani sono rimasti e, anzi, diventati sempre più "lontani" e cattolici adulti non sono mai diventati. Piuttosto i vecchi e incalliti neocatecumenali, col passare degli anni, sono diventati sempre più "adulti nella fede" di un'altra fede però, che non è la Fede Cattolica e appartenenti ad una chiesa che è tutta UN'ALTRA CHIESA.

    ........

    RispondiElimina
  8. ........

    Fu così che notai come ogni giorno di più le incompatibilità divenivano insanabili. E tutto questo sempre a detta loro, sia ben chiaro!
    ... poi ci fu la Lettera di Arinze e la loro inconsulta, scomposta, reazione anche a quella. Manco si trovassero di fronte ad una imminente, irreparabile catastrofe.
    Quando la Chiesa voleva solo riportarli con le buone sulla retta via!

    Pax

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    1. Grazie Pax. Tu che hai avuto l'opportunità di vivere dall'interno il periodo in cui Kiko Carmen e loro consiglieri hanno cercato di conciliare l'inconciliabile, cioè l'approvazione della Chiesa Cattolica e il mantenimento del cuore delle proprie disobbedienze liturgiche e non solo, ti sei resa conto dell'operazione 'politica' messa in campo che sappiamo cosa ha partorito: una cornice, gli Statuti, di apparente cattolicità e un quadro che continua, nelle salette, a 'smontare' i Sacramenti della fede: battesimo, confessione ed eucarestia come primi. Ciò che è stato prodotto è un vero e proprio prodigio di doppiezza.

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    2. .... e un vero, forse anche se spero di no, irreparabile DISASTRO.

      Pax

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  9. Chi disprezza la liturgia tridentina sta disprezzando la Messa celebrata da giganti della fede come padre Kolbe, don Bosco, padre Pio, Pio IX, eccetera, sta disprezzando la Messa a cui hanno nutrito la propria spiritualità Teresa di Lisieux, Bernadette, Domenico Savio, i pastorelli di Fatima, eccetera.

    C'è un altro fastidiosissimo problema per i modernisti: la liturgia approvata da Paolo VI nel 1969 continua a venir "spettacolarizzata" da troppi preti. Verrebbe quasi da dire: se la maggioranza dei preti moderni avesse celebrato con dignità, pietà e solennità la Novus Ordo, il successo della Vetus Ordo sarebbe stato minore. Invece, quanto detto sopra come "terapia d'urto" per i neocatecumenali, vale anche per tante parrocchie dove la Messa viene "sbrigata" e "modificata" a seconda delle estrose paturnie dei celebranti. Coloro che hanno la fortuna di avere un sacerdote che celebra la Novus Ordo come "culto a Dio" anziché come spettacolino, sono quelli che meno avvertono il bisogno di "provare" la Vetus Ordo.

    Note tecniche per i non addetti ai lavori:

    -Novus Ordo Missae, "nuovo ordinario della Messa", indica il rito promulgato da Paolo VI nel 1969; i testi originali sono in latino, le conferenze episcopali possono pubblicare una traduzione autorizzata in lingua locale; dunque la lingua ufficiale della liturgia è ancora il latino, anche se il Novus in latino non lo celebra praticamente nessuno; e c'è anche parecchia gente che non saprebbe distinguere il Novus in latino dal Vetus in latino;

    - il Vetus Ordo Missae, l'antico ordinario della Messa, è quello che è rimasto sostanzialmente immutato dal IV secolo fino al 1962; l'ultima (piccola) modifica è stata approvata da Giovanni XXIII nel 1962; ed è per questo che certi tradizionalisti specificano "secondo il Messale del 1962" per dire che si tratta della Messa "tridentina" anziché della Messa "moderna" (che è quella del Messale del 1965, caduto in disuso, e quella del Messale del 1969, quello in uso e con successive modifiche);

    - come chiarito una volta e per tutte da Benedetto XVI, la liturgia tridentina non è mai stata abolita e non occorre nemmeno il permesso dei superiori per celebrarla anche nei giorni festivi e anche per le circostanze particolari (matrimoni, esequie, ecc.): cfr. Summorum Pontificum, articolo 5;

    - chi va blaterando che il Vaticano II avrebbe introdotto novità rivoluzionarie sta parlando della propria personalissima interpretazione di comodo. È noto che il Vaticano II, un Concilio "pastorale", per poter andare "incontro" ai fedeli, adoperò una terminologia un po' fumosa, ambigua, interpretabile in modi diversi. Così i furbacchioni hanno preteso di insinuare che il Vaticano II avrebbe comandato di ridurre la liturgia a uno spettacolino autogestito. Il Signore non vuole lo spettacolino; il Signore ha comandato "fate questo in memoria di Me", cioè il Sacrificio "incruento" con pane e vino. Le grattugiate di chitarrella kikiana non servono né a compiere quel Sacrificio, né a disporre l'animo dei fedeli ad assistervi pienamente: servono solo a far spettacolo, così come gli intermezzi di canzonette e balletti nei variety televisivi.

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    1. Dati che la liturgia non è uno spettacolino, ricordiamo sempre che quel che conta non è la sensazione di aver "partecipato", o l'emozione di sentirsi "partecipati".

      Quel che conta veramente è l'essere stati coscientemente presenti al miracolo della Transustanziazione.
      Personalmente, perché Nostro Signore è in rapporto personale con ognuno di noi, singolarmente, uno per uno.
      Presenti lì, personalmente, in unione con Dio, desiderosi di esserci quando quel pane e quel vino diventano Corpo e Sangue di Nostro Signore e - nelle dovute disposizioni - poter accedere alla santa Comunione, "umiliandosi" davanti a Dio presente, accogliendolo con gioia e timor di Dio, coscienti che il Signore desidera la nostra più grande e infinita felicità, qualcosa che per noi è semplicemente inimmaginabile.

      Tutto il resto è aria fritta.

      "Ma la gente deve partecipare di più!" Stai parlando del "prender parte" col cuore oppure del darsi da fare per autoprovocarsi l'emozione di aver fatto qualcosa?

      "Ma il Vaticano II ha detto che..." Ha detto che bisogna sostituire il culto a Dio con una specie di spettacolino autogestito?

      "Ma il sacerdozio comune dei fedeli!" Stai insinuando che il sacerdote (comune o non comune) equivale a fare il presentatore televisivo del talk-show a tema "sacro"?

      "Ma chi canta prega due volte! anzi, tre!" Stai parlando del canto gregoriano o delle canzonette che hanno lo stesso ritmo della pubblicità delle merendine? Stai parlando del polifonico sacro o dei jingle pubblicitari incollati a qualche pezzetto di versetto biblico? Stai parlando della musica sacra tradizionale o dei flamenco schitarrati urlando come ossessi?

      "Ma è una roba preconciliare da lefebvriani!" Significa che prima del Concilio nessuno aveva fede? Don Bosco era lefebvriano? Margherita Maria Alacoque era lefebvriana? Alfonso de' Liguori era lefebvriano?

      "Ma la vita comunitaria!" Non è un sacramento. E non verremo certo "giustificati" dal fatto che uno della nostra comunità ha versato il doppio della decima ogni mese. Conta solo il nostro personale, personalissimo rapporto col Signore. Il ministero del sacerdote è quello di fare da intermediario tra la singola anima e Dio. La vita comunitaria - in qualsiasi sua forma - può essere un gradito e utilissimo aiuto, e può essere un fardello (come nel caso del Cammino) di cui conviene sbarazzarsi al più presto.

      "Ma non potete seguire una cosa vecchia e superata!" Parli proprio tu, kikolatra? Non mi risulta che ogni nuovo canto di Kiko vi faccia considerare vecchi e superati tutti i precedenti canti di Kiko.

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    2. E noi continuiamo a fare le nostre messe, cosi impari a criticarci

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    3. Bravi, l'importante è contestare. A questo serve il Cammino.

      A. Non.

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    4. - come chiarito una volta e per tutte da Benedetto XVI, la liturgia tridentina non è mai stata abolita e non occorre nemmeno il permesso dei superiori per celebrarla anche nei giorni festivi e anche per le circostanze particolari (matrimoni, esequie, ecc.): cfr. Summorum Pontificum, articolo 5;
      ----
      Infatti quando mi sono sposato nel 1972, ho desiderato la vecchia formula; non quella dove gli sposi, un pò ipocritamente, si scambiano un mare di promesse, poi, molto difficili da mantenere.
      Il Parroco mi accordò la vecchia formula, perché non abolita da nessuno e tuttora, se si vuole, in vigenza.

      Ruben.

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    5. Anonimo 26 aprile 2021 15:28
      E noi continuiamo a fare le nostre messe, cosi impari a criticarci
      -----
      Bravp! Mi raccomando "messe" minuscole come hai scritto; così veramente sono le messe del demonio!

      Ruben.

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    6. L'Asino cretino continua a rispondere col suo disco incantato.
      E noi continuiamo.. e noi continuiamo...
      Pensi che qualcuno qui avesse dubbi sulla vostra perseveranza diabolica?
      Neanche per idea!

      Pax

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    7. Ma devo ringraziare Tripudio per il suo limpido excursus che mi sento di sottoscrivere integralmente.
      Penso sia importante metterlo in evidenza ancora. Andrebbe incorniciato.
      Anche se gli sciocchi non comprendono nulla. Percepiscono solo di essere attaccati e reagiscono. Gli interessa solo, come a Kiko, che la LORO eucarestia non sia toccata.
      Non capiscono niente. Niente di niente. E ce li teniamo così.

      Quello che mi ha impressionato del commento di Tripudio è questo che egli precisa:

      " l'antico ordinario della Messa, è quello che è rimasto sostanzialmente immutato dal IV secolo fino al 1962 "

      E ho pensato: Ma guarda tu stì scemi, che si riempiono la bocca del "tornare alle origini" "tornare alle radici" "noi siamo la Chiesa Primitiva, voi siete le incrostazioni"....
      Ma di cosa parlano?
      Dal IV secolo ai tempi moderni la Liturgia è rimasta immutata. La Storia della Chiesa è stata incentrata tutta su di essa. Con schiere di Santi meravigliosi, esempi luminosi di Fede e di Carità. Arrivati questi, tutto è cancellato in un colpo solo.
      Si sostituiscono loro e tutto è distruzione e squallore.

      Pax

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  10. L'Eucarestia neocatecumenale (addirittura nel nome si vuole differenziare) è fatta apposta per impedire di vivere la Messa con lo spirito con cui da sempre essa è stata vissuta.
    È stata costruita apposta per raggiungere questo obiettivo, per abbattere sacralità e silenzio, per impedire la devozione, per distrarre, ma soprattutto, trasformando il sacerdote in un delegato dell'assemblea, per indebolire la sua identificazione con Cristo e quindi dissolvere la presenza reale di Gesù nelle Sacre Specie in una mera ritualità.
    Quindi, così come la Messa antica ci può insegnare a vivere la Messa nel modo corretto, la Eucarestia neocatecumenale insegna l'esatto contrario.
    Poi naturalmente succede che le persone, in buona fede, soffrono e si chiedono come mai sabato dopo sabato sentano Cristo allontanarsi da loro e pensano di essere loro in torto, troppo peccatori o troppo poco, incapaci di entrare nella morte, di amare il fratello, di cogliere il Signore che passa e così via. Invece la risposta è molto più semplice: la Messa è stata massacrata, volutamente e in modo preordinato.

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    1. E anche tu hai ragione. Certamente la gran parte dei frutti marci del Cammino sono prodotti dalla pessima liturgia celebrata nelle salette. Questo senza nessun dubbio.

      Pax

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  11. Quando sentono nominare la tridentina, digrignano i denti...

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  12. Scusate, ricordo male quando 40 anni fa, al catechismo mi dicevano che non si va a sentire la messa ma a partecipare- Goffredo

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    1. Confermo. È quello che abbiamo detto tutti finora.

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    2. Attenzione: "partecipare" non significa eseguire chiassate ma significa "prendervi parte" - prender parte a qualcosa che avviene con o senza di noi, poiché il miracolo della transustanziazione avviene per opera del sacerdote, non perché i fedeli contribuiscano con la loro presenza.

      Nella parlantina comune - anche e soprattutto neocatecumenale - "partecipare" viene invece erroneamente inteso in senso di spettacolino autogestito: se non fai la tua parte, non "partecipi", cioè hai vissuto male la liturgia, hai fatto riuscire male lo spettacolino, hai danneggiato gli altri partecipanti che si sono tanto tanto dati da fare per farlo riuscire. Quando i kikos si vantano di "vivere meglio" la liturgia, stanno parlando di uno spettacolino autogestito e riuscito, non di unione con Dio (al massimo stanno in unione con Kiko, visto che nelle loro carnevalate Kiko è onnipresente nei canti, nei drappeggi, nelle suppellettili sacre, nello stile della grattugiata delle chitarrelle, eccetera, ha comandato la disposizione delle seggiole, il tavolinetto smontabile con la fiera dei prodotti ortofrutticoli, l'alterazione delle formule liturgiche, il balletto-girotondo conclusivo, eccetera).

      Invece la terminologia latina parla di actuosa participatio, "prender parte" anche negli "atti", cioè viverla. Solo che la lingua latina è molto più densa di quella italiana; il termine "viver meglio la liturgia" può essere facilmente frainteso in senso emotivo, di sensazioni, col sottinteso che deve funzionare come una droga eccitante (tant'è che Kiko e Carmen scrissero al Papa il 17-1-2006 che le carnevalate neocatecumenali portavano i kikolatri «dalla tristezza all'allegria», come se fosse una sbevazzata di vino gratis tra gli ubriaconi in osteria; e i kikolatri non si stancano mai di blaterare sull'aspetto di "festoso banchetto" della "sacra cena", come se l'aspetto fondamentale - quello di Sacrificio Eucaristico - fosse da sminuire o da dimenticare).

      In particolare, è il sacerdote a celebrare il Sacrificio Eucaristico. Se non c'è il sacerdote, non può esserci il Sacrificio. Pertanto si può anche dire - e fino a non troppo tempo fa si diceva sempre - che il fedele "assiste" alla Messa (assiste al Sacrificio, è lì presente volontariamente proprio per essere presente al Sacrificio celebrato dal sacerdote, Sacrificio a cui non può contribuir nulla perché avviene per opera del sacerdote, non per opera dei fedeli lì presenti). Tutti i discorsini capziosi sul "sacerdozio comune", sul fatto che "tutti celebrano", eccetera, sono solo tentativi di sminuire l'essenziale: e cioè che a celebrare il Sacrificio è il sacerdote, e che la presenza dei fedeli non cambia nulla di quel Sacrificio.

      Gli eretici Kiko e Carmen hanno odiato talmente il sacerdozio ministeriale da aver insegnato insistentemente che "non c'è Eucarestia senza comunità", come se Nostro Signore avesse detto "fate piccole comunità in memoria di Me".

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    3. E anche queste ulteriori precisazioni erano necessarie e chiarificatrici.
      Concordo sul fatto che tutta questa enfasi data al che "non si va a sentire la messa ma a partecipare" porta come estrema conseguenza, o potrebbe portare, anche a credere che chi partecipa può aggiungere o togliere qualcosa alla Messa COSA ERRATISSIMA. Ma creduta nel Cammino, al punto che si predica, tutti lo ricorderanno, che la Messa celebrata senza assemblea non ha alcun valore, la Messa quotidiana che un sacerdote può anche celebrare solo con un chierichetto o anche da solo. Il valore della Messa non ne risente affatto, questa è un'altra scemenza neocatecumenale.
      Ma dietro questa falsa e balorda predicazione si annida un altro inganno, quello che ha condotto tanti presbikiki a non avere a cuore la celebrazione quotidiana del Sacrificio. Indolenti, itineranti nel più profondo del loro spirito malato A CAUSA DEL MAESTRO A CUI HANNO DECISO DI DAR RETTA PRIMA E PIU' CHE AL LORO VESCOVO. Il perfido Kiko.
      Infatti si vede la fine che hanno fatto tanti di questi presbikiki doc R.M., anche loro vanitosi come pavoni. Tutto fumo e niente arrosto.

      Pax

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    4. "fate piccole comunità in memoria di Me"

      Ecco infondo il loro obiettivo. Sostituirsi loro ai Sacramenti.
      Sono loro l'unico Sacramento.

      Mi sovviene come un lampo l'espressione che hanno sostituito alla pericope che segue immediatamente la Consacrazione che recita:

      "Mistero della Fede"

      Con le parole inventate da loro:

      "Questo è il sacramento della nostra fede"

      - Sacramento al posto di Mistero

      - NOSTRA fede al posto di Fede

      Ecco
      Il Mistero è cancellato
      La Fede non è la Fede della Chiesa,
      ma
      la LORO fede in Kiko/Carmen/Cammino.

      In estrema sintesi: "fate piccole comunità in memoria di Me" PURA IDOLATRIA.

      In nome di questa idolatria DEVONO tornare in presenza nonostante il COVID.
      Senza comunità non c'è incontro con Gesù Cristo, non si dà la Fede.

      Smascherati sempre di più!

      Davanti alla Luce abbagliante del Mistero eucaristico vengono fugate le tenebre nelle quali hanno posto la loro dimora tenebrosa trafficando guardinghi.

      Pax

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  13. Pretendere che i kikos facciano una messa tridentina è come pretendere che Rocco Siffredi faccia voto di castità

    IMPOSSIBILE!!!!!!!

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    Risposte
    1. Nessuno chiede loro di 'farla'. Che si diano una calmata', la Messa è una azione di Dio e non c'è bisogno che si mettano loro a pensare come fare e dove mettere i fiori e l'icona di Maria- Kiko e cosa dire nell'ambientale e chi fa il pane e prepara l'agape. Relax, fratelli. Entrate nel riposo del Signore (come dicono sempre i catechisti).

      Elimina
    2. Infatti qui non abbiamo "preteso". Abbiamo "consigliato", come terapia d'urto, di provare ad assistervi, tenendo presente che il culto a Dio non è uno "spettacolino autogestito che deve sembrare ben riuscito".

      E invece guardateli, i kikos, che si affannano in Preparazioni su Preparazioni, e poi l'Ambientale, la Monizione, la Risonanza, un fiume di parole interminabile, e poi i canti (tutti rigorosamente kikiani, la grattugiata di chitarrelle con qualche pezzetto stralunato di versetto biblico smezzato, non sia mai che la Bibbia contraddica Kiko e Carmen), e tutti i gadget kikiani, e il girotondino cretino conclusivo...

      Sul serio, terapia d'urto: cari kikos, guardate com'è la liturgia che padre Pio apprezzava e celebrava. Altro che le vostre salette polverose, con le seggiole Plia pieghevoli, col tavolinetto smontabile pieno di banane e prodotti ortofrutticoli come al mercatino rionale.

      Elimina
  14. digrignamo, digrignamo
    finchè i denti non consumiamo
    ma la messa neocatecumenale
    è davvero del tutto eccezionale
    mentre invece la messa tridentina
    è da mettere in soffitta oppur in cantina
    dove col tempo alfine ammuffirà
    mentre la nostra messa si propagherà
    perchè il nostro rito è assai più bello
    ce lo dice il sommo Kiko Arguello

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Digrignate digrignate, ma se i denti consumate
      Poi con la pagnotta come fate?
      Dovrete passare all'ostia tridentina
      Che Carmen definì carta velina
      Se non per causa di devozione vera
      Per semplici motivi di dentiera!

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    2. "Mentre invece" non si dice.

      Irene

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    3. L'ostia tridentina è assai indigesta
      ci rovinerebbe tutta la festa
      è molto meglio l'ostia neocatecumenale
      che ha un sapore eccezionale

      Elimina
    4. Va bene Irene fatti una risata.

      Un poetare a quattro mani gustoso davvero.

      Poi ciò che affermi naenche è vero sai?

      Alcune espressioni, considerate errori gravi fino a cinquant'anni fa, oggi sono state pienamente legittimate, molti gli esempi.

      Di queste proprio il "Mentre invece" ha una dignità riconquistata che si è molto ben strutturata dallo scorso secolo ad oggi, sia nel linguaggio scientifico che in quello letterario con autorevoli esempi.

      Accademia della Crusca docet:

      https://accademiadellacrusca.it/it/consulenza/sulluso-di-mentre-invece/184

      Pax

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    5. Pax cara,
      io rispetto sia te che la Crusca ma però ''mentre invece'' non lo dirò mai!

      Irene

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    6. Irene cara, davvero nessun problema.
      Anche il "ma però" - a dire il vero - ha seguito lo stesso iter di "mentre invece" e con qualche strascico in più, se proprio vogliamo dirla tutta.
      In ogni caso l'una e l'altra si sono riscattate. Io personalmente non le disdegno entrambe.

      Pax

      Elimina
  15. @blog, "Perché Francesco dice basta al Medio Evo: chi non accetta il Concilio è fuori dalla Chiesa"

    https://amp-globalist-it.cdn.ampproject.org/v/s/amp.globalist.it/news/2021/01/30/perche-francesco-dice-basta-al-medio-evo-chi-non-accetta-il-concilio-e-fuori-dalla-chiesa-2073297.html?amp_js_v=a6&amp_gsa=1&usqp=mq331AQHKAFQArABIA%3D%3D#aoh=16194434718618&referrer=https%3A%2F%2Fwww.google.com&amp_tf=Da%20%251%24s&ampshare=https%3A%2F%2Fwww.globalist.it%2Fnews%2F2021%2F01%2F30%2Fperche-francesco-dice-basta-al-medio-evo-chi-non-accetta-il-concilio-e-fuori-dalla-chiesa-2073297.html

    Fallacio Asino Vinicio

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa FAV, ma l'hai aperto l'articolo? Se l'hai aperto, perché ci incolli il link copiato dal motore di ricerca? Ci occupi tutto lo spazio commenti! (Per fortuna qui è 'agratis' sul serio, non come in Cammino 😉)

      Elimina
    2. Due obiezioni: tutti quei "cattolici" (che tali non sono) che non accettano gli altri 20 Concili Ecumenici sono dentro o fuori?
      Gli ermeneuti della discontinuità e della rottura affermano candidamente che ci si possa salvare al di fuori della Chiesa, ergo deduco che anche chi non accetta il CVII può stare tranquillo. È così o l'inferno pullula di soli lefebvriani?

      Tomista EX nc

      Elimina
    3. @fallacio

      Ti rifaccio la domanda di prima. Forse eri distratto. MI CITI UN SOLO PARAGRAFO DEI DOCUMENTI DEL CVII CHE VI AUTORIZZI A FARE QUELLO CHE FATE?

      Vediamo se ora mi rispondi

      Elimina
    4. @alect, " MI CITI UN SOLO PARAGRAFO DEI DOCUMENTI DEL CVII CHE VI AUTORIZZI A FARE QUELLO CHE FATE?" quello che fate? E che facciamo? Una celebrazione descritta e approvata dallo statuto? Se la congregazione per il culto dice che la celebrazione eucaristica del cammino Neocatecumenale fa parte della pastorale liturgica della parrocchia servono altre autorizzazioni? Non è sufficiente?
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    5. Beh è noto che non sta messo tamto bene, la sua  è una rispettabile opinione, mica parla ex catedra, in Argentina che ne sanno del non meglio specificato Medio Evo


      Eppoi perchè s'è chianato Fracesco? Più medioevale di questo santo non ce n'è.


      Fallacio, Fallacio tu vivi delle facezie propalate dai media, confronta la rua saletta addobbata con Chartres, il canto a Chartres, la cripta di Chartes, la "danza" a Chartres e poi totna in saletta a fare i trenini gioiosi

      Elimina
    6. Anonimo
      26 aprile 2021 18:22
      Non rispondere
      ----
      Rivolto a Fallacio Asino Vinicio.

      Come per dire: stai zitto che stai facendo più guai tu al Cammino, peggio di Pasqualone!

      Ruben.

      Elimina
    7. @FAV "Se la congregazione per il culto dice che la celebrazione eucaristica del cammino Neocatecumenale fa parte della pastorale liturgica della parrocchia servono altre autorizzazioni? Non è sufficiente?"
      Non dice questo, perchè tu interpreti l'italiano a modo tuo, la lingua parla della pienezza del cuore. Nel tuo intendere "la celebrazione eucaristica del cammino Neocatecumenale" è ovvio che intendi un rito ( o preferisci forma ) che non esiste nelle norme, così come intendi "la veglia neocatecumenale" e quant'altro con suffisso "neocatecumenale".
      Bene torniamo a quello che dice lo statuto, lo statuto dice "I neocatecumeni celebrano l’Eucaristia domenicale nella piccola comunità", dopo i primi vespri della Domenica. Tale celebrazione ha luogo secondo le disposizioni del Vescovo diocesano. Le celebrazioni dell’Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono
      aperte anche ad altri fedeli.
      § 3. Nella celebrazione dell’Eucaristia nelle piccole comunità si seguono i libri liturgici approvati del Rito Romano, fatta eccezione per le concessioni esplicite della Santa Sede 49. Per quanto concerne la distribuzione della Santa Comunione sotto le due specie, i neocatecumeni la ricevono in piedi, restando al proprio posto."
      Per capirci da quanto è stabilito negli Statuti esiste una Eucarestia NELLE comunità e non DELLE comunità, mentre nei punti che ti hanno già evidenziato altri, non si seguono i libri liturgici, questo è un fatto.
      Esilarante la tua risposta legata alla non necessità di spiegare una piroetta epocale sulla celebrazione della Eucarestia, indica un disprezzo per tutti quelli che hanno SBAGLIATO ingannati ( preti compresi ) dalle disposizioni degli iniziatori, che erano state giustificate a suon di catechesi, vuol dire che quelle catechesi ILLUMINANTI erano semplicemente SBAGLIATE ( per non dire altro ) ma i poveri catecumeni non sono degni di poterlo sapere. Prendete esempio dagli Ebrei, sul serio però, e imparate che la responsabilità è personale, non basta dire mi hanno detto di dire/fare così.

      Elimina
  16. Ringrazio di cuore Pax, Tripudio e Valentina per i contributi edificanti e dottrinalmente ineccepibili.
    A tal proposito riporto due paragrafi tratti da una lettera pastorale di Mons. de Castro Mayer

    "Sarebbe un inganno fatale prescindere dagli atti di rinuncia, di abnegazione, di mortificazione dei sensi, con il pretesto che Gesù ha già operato la nostra redenzione e che quindi a noi si confanno soltanto le gioie della Pasqua. No, amati figli. Le gioie della Pasqua, che non dobbiamo mai dimenticare, poiché alimentano la nostra speranza, non ci dispensano dalla mortificazione, dalla rinuncia e dalla imitazione di Gesù nelle persecuzioni per amore della giustizia. Siamo soltanto pellegrini, non ancora giunti al luogo del riposo, alla patria celeste; e finché siamo in pellegrinaggio, dobbiamo imitare Gesù che ha molto sofferto, per entrare, dopo la passione, con lui nella sua gloria. Non ci abbandonino mai la parola e l’esempio di san Paolo: «Castigo corpus meum, diceva l’apostolo, et in servitutem redigo, ne cum aliis praedicaverim ipse reprobus efficiar – Castigo il mio corpo, e lo riduco in schiavitù, affinché non avvenga che predichi agli altri e condanni me stesso» (50).

    Il riferimento esclusivo alla Pasqua perenne dei figli di Dio, può portare a un rilassamento della vigilanza contro le tentazioni e le passioni, che ci sarà fatale."

    Qui il testo completo: https://alleanzacattolica.org/il-santo-sacrificio-della-messa/

    Tomista EX nc

    RispondiElimina
  17. "A causa della finalità essenziale che hanno i diversi modi di partecipare alla santa Messa, si deve concludere che i sacerdoti non possono essere esclusivisti nel determinare una sola di esse, proibendo le altre. Lo osserva ancora Pio XII, con grande prudenza e grande zelo (42). Il Santo Padre non fa altro che sottolineare una verità di ordine universale, valida per tutti i tempi. Infatti, qual è la finalità del sacrificio, se non quella di manifestare all’esterno gli interni sentimenti di adorazione, di ringraziamento, e, tenuto conto del peccato, di espiazione e di impetrazione di favori? Se le cose stanno così, per la loro stessa natura non si comprende una vera partecipazione al sacrificio, che non includa tutti questi sentimenti e non si comprende un modo di partecipare all’oblazione sacrificale che non miri a suscitare e a rendere più vivi tali sentimenti. Per questa ragione Pio XII non vuole che siamo esclusivisti nel determinare il modo in cui i fedeli dovranno partecipare al Sacrificio eucaristico e dice che non «tutti sono idonei a comprendere rettamente, come conviene, i riti e le cerimonie liturgiche. L’ingegno, il carattere e l’indole degli uomini sono così vari e dissimili che non tutti possono ugualmente essere impressionati e guidati da preghiere, da canti o da azioni sacre compiute in comune. I bisogni, inoltre, e le disposizioni delle anime, non sono uguali in tutti, né restano sempre gli stessi nei singoli» (43).

    Come si vede, ed è cosa naturale, il Papa richiede una ampia libertà, quella che desideriamo per la nostra diocesi, allo scopo di non coartare l’anima di nessuno e di facilitare a tutte l’unione più intima con la vittima dei nostri altari, Gesù Cristo, Figlio di Dio morto sulla Croce per la nostra redenzione."

    Ibidem

    Tomista EX nc

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Pio XII è l'ultimo grande papa, essendo morto nel 1958, il Concilio sarebbe iniziato nel 1959 con Giovanni XXIII per concludersi nel 1965.

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    2. Anonimo 26 aprile 2021 19:51
      Pio XII è l'ultimo grande papa, essendo morto nel 1958, il Concilio sarebbe iniziato nel 1959 con Giovanni XXIII per concludersi nel 1965.
      ---
      Fermo restando che Pio XII è stato l'ultimo grande Papa; una piccola rettifica sulle date: il Concilio è iniziato ad ottobre 1962 e terminato da Paolo VI nel 1965.

      Ruben.

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  18. "Avendo saldamente fondata la funzione del sacerdote nel Sacrificio dell’Altare, possiamo, senza timore, trattare della partecipazione dei fedeli al sacrificio medesimo. Infatti, senza cadere negli errori sopra enunciati, dovete, amati figli, considerare elemento essenziale della vostra vita la partecipazione attiva al santo Sacrificio della Messa. Dal momento che questo è l’atto centrale del culto divino e che noi siamo, in qualità di servi, votati al servizio del Dio Altissimo, non rimane dubbio alcuno che la Messa deve occupare il centro di tutta la nostra esistenza.

    Tuttavia non vogliate, amati figli, equipararvi al sacerdote, che nella Chiesa è vostro superiore, e che «perciò va all’altare come ministro del Cristo, a Lui inferiore, ma superiore al popolo» (33).

    Nelle parole di Innocenzo III abbiamo la norma della partecipazione attiva dei fedeli al Sacrificio dell’Altare: ciò che compiono particolarmente i sacerdoti, deve farlo universalmente il popolo in voto; e nello stesso atto sacrificale, cioè nella consacrazione, la partecipazione del popolo fedele non può andare al di là del voto, ossia dell’approvazione interna, dell’unione dei propri sentimenti a quelli del sacerdote celebrante e a quelli dello stesso Gesù Cristo, che viene immolato sull’altare.

    D’altra parte, in tutta la Messa, l’elemento essenziale della partecipazione del fedele consiste nell’unire i propri sentimenti di adorazione, ringraziamento, espiazione e impetrazione a quelli che ebbe Gesù Cristo nel morire per noi, e che devono animare il sacerdote che offre il Sacrificio della Messa. Questa unione del culto interno, che si esteriorizza negli atti esterni, rende fruttuosa la partecipazione del fedele alla santa Messa. Limitare la partecipazione del fedele al santo Sacrificio dell’Eucaristia a seguire i gesti e a ripetere le parole che vengono dette sull’altare, Pio XII lo considera «un formalismo senza fondamento e senza contenuto» (34).

    Come vedremo, la pietà eucaristica del fedele dipende dalla retta comprensione di questo punto e non fa meraviglia che Pio XII gli attribuisca la massima importanza. Infatti egli si dilunga nel sottolineare che il culto, quantunque sia anche esterno, come esige la natura visibile della Chiesa, è soprattutto interno, oppure, in altre parole, che il suo elemento principale è quello interno. Inoltre, quello esterno deve simultaneamente manifestare ed eccitare i sentimenti interni dell’anima. Deve procedere dall’amore di Dio e deve contribuire ad aumentare l’unione con Dio.

    Già nel Vecchio Testamento, Dio rigetta i sacrifici puramente esteriori: non soltanto quelli in cui le vittime, essendo impure, erano indegne dell’altare del Signore (35), ma anche quelli in cui si immolavano animali puri e senza macchia, come dice Isaia (36). E nel Nuovo Testamento il divino Maestro condanna in modo generale quelli che onorano il Signore con le labbra e mantengono il cuore lontano da lui (37).

    Commentando le parole del Signore, Pio XII dice: «[…] il Divino Maestro stima indegni del sacro tempio ed espelle coloro i quali credono di onorare Dio soltanto col suono di ben costrutte parole e con pose teatrali, e son persuasi di poter benissimo provvedere alla loro eterna salute senza sradicare dall’anima i vizi inveterati»

    Tomista EX nc

    RispondiElimina
  19. IMPORTANZA DEL CULTO INTERNO

    È tanto necessario che il fedele si renda conto di una tale verità, che Pio XII torna parecchie volte a insistere sull’affermazione secondo cui i fedeli, partecipando alla Messa, devono alimentare in sé i medesimi sentimenti dai quali è posseduto il sacerdote celebrante, e più ancora, lo stesso Gesù Cristo che si offre all’eterno Padre, quale vittima espiatoria per i nostri peccati.

    Due passi del Santo Padre riassumono il suo pensiero. Il Papa dice che, affinché l’oblazione del Sacrificio eucaristico consegua nei fedeli la sua piena efficacia, «è necessario […] che essi immolino se stessi come vittima» (39). In che cosa consista questa immolazione, il Papa lo spiega in un altro passo della medesima enciclica: i fedeli considerino un sommo onore partecipare al Sacrificio eucaristico in modo tale «da porsi in intimo contatto col Sommo Sacerdote, come dice l’Apostolo: “Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù” (Fil. 2, 5) […]; ora il detto dell’Apostolo […] esige da tutti i cristiani di riprodurre in sé, per quanto è in potere dell’uomo, lo stesso stato d’animo che aveva il Divin Redentore quando faceva il Sacrificio di sé: l’umile sottomissione dello spirito, cioè, l’adorazione, l’onore, la lode e il ringraziamento alla somma Maestà di Dio; richiede, oltre, di riprodurre in se stessi le condizioni della vittima: l’abnegazione di sé secondo i precetti del Vangelo, il volontario e spontaneo esercizio della penitenza, il dolore e l’espiazione dei propri peccati. Esige in una parola, la nostra mistica morte in croce col Cristo, in modo da poter dire con Paolo: “sono confitto con Cristo in Croce” (Gal. 2, 19)» (40).

    Essendo quindi i sentimenti interiori l’elemento essenziale della nostra partecipazione attiva al Sacrificio della santa Messa, è logico che è buona ogni partecipazione esterna, soltanto se ci conduce a quella partecipazione intima, essenziale. Lo insegna ancora Pio XII nella sua memorabile enciclica sulla liturgia: «le maniere di partecipare al Sacrificio sono da lodare e da consigliare […] quando sono ordinate soprattutto ad alimentare e fomentare la pietà dei cristiani e la loro intima unione con Cristo e col suo ministro visibile, ed a stimolare quei sentimenti e quelle disposizioni interiori con le quali è necessario che la nostra anima si configuri al Sommo Sacerdote del Nuovo Testamento»

    Tomista EX nc

    RispondiElimina
  20. Grazie Tomista ex NC per questa magnifica lettera pastorale di Mons. de Castro Mayer che si rifaà al Magistero di Pio XII.
    Certo che c'è una abissale differenza fra il volersi unire spiritualmente al Sacrificio di Gesù e l'aspettare l'arrivo della Merkabah che porta all'esultanza. Nel primo caso si sente che il Signore si fa vicino alla nostra pena e a quella altrui, accetta il nostro cuore pentito e ci offre di condividere il Suo sacrificio per la redenzione nostra e del mondo, nel secondo caso, si attende solo il trionfo e la festa e il Messia, che, come un cameriere, passi a servirci e riverirci.

    RispondiElimina
  21. VINICIO FALLACIO:

    nel direttorio approvato nel 2012 non c'è scritto che è approvata la liturgia del latte e miele, non si parla di decima di stipendio e di confessione pubblica, non c'è scritto che il sacerdote deve comunicarsi insieme ai fadeli e che è proibito inginocchiarsi, e tante altre cose.
    Lo affermo con assoluta certezza.

    Se non sei daccordo, PROVAMI che non è come dico.
    Finché il Cammino non fornisce le prove, è legato alle norme che la Chiesa ha dato a tutti i cattolici.
    E in ogni caso, ammesso che nel direttorio avete il permesso di fare quello che vi pare, ma sai benissimo che NON E' VERO, finché il Cammino non fornisce le prove ha il dovere morale di conformarsi alla prassi comune per evitare un GRAVE SCANDALO, che, come saprai bene, la Chiesa considera PECCATO MORTALE.

    E un movimento che dà uno scandalo grave proprio come movimento, come fa a essere seguito?

    Perciò è chiaro: il direttorio approvato non avvalla quello che fate, per cui commettete degli abusi disubbidendo al vostro stesso direttorio.
    Ti sfido a provarmi il contrario

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Naturalmente mi dovrai citare una fonte ufficiale controllabile che smentisce quanto dico.
      Se sei impossibilitato a farlo, o menti sapendo di mentire, oppure, almeno finché non fornisci le prove, il Cammino è tenuto a uniformare le sue Messe al Messale Romano per grave obbligo morale.

      Elimina
    2. @pietro non del cammino, ho risposto alla tua richiesta, ma non è stata pubblicata. Prova a chiedere tu che venga pubblicata. Anche questa volta me l'aspettavo.
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    3. Se non sei stato pubblicato è probabilmente perché sei stato elusivo, come in tutte le tue non-risposte.
      Ti ripropongo le domande già fatte da Tomista, oltre a quelle già fatte da Pietro, alle quali rispondere punto per punto citando le specifiche autorizzazioni:
      Ti chiedo, in base a quali concessioni:
      - Usate un tavolo in presenza dell'altare dedicato.
      - Mettete la menorah sulla mensa.
      - Ignorate l'offertorio
      - Usate esclusivamente la Preghiera Eucaristica II
      - Lasciate fare ai laici la frazione del Pane.
      - tenete il Corpo di Cristo in ostaggio durante il canto alla comunione
      - comunicate simultaneamente al sacerdote
      - comunicate da seduti
      - danzate attorno alla mensa dopo la benedizione
      - riservate la purificazione dei vasi sacri ai laici dopo la Messa (o peggio, durante la danza)
      Voglio date e numeri di protocollo.
      Se non sei in grado di rispondere punto per punto, chiedi a qualche catechista e poi torna qui. Altrimenti, non ti lamentare se non vieni pubblicato.

      Elimina
    4. Anzi, non scrivere proprio visto che non ti pubblicano

      Elimina
    5. Anonimo pieno di buoni consigli, puoi rispondere pure tu! E anche per te vale lo stesso discorso fatto a Vinicio: se rispondi alle domande punto per punto con riferimento ai documenti specifici sarai pubblicato, se vai per le stradelle,no.

      Elimina
    6. Neocatecumenali, lasciateci in pace il Fallacio Vinicio che a forza di venire qui poi si incuriosisce e gli vien voglia di diventare cattolico anche a lui.

      A. Non.

      Elimina
  22. Se la Madonna è apparsa a Kiko, sicuramente Ella non ha dato disposizioni contrarie alla Chiesa, Lei è Piena di Grazia, per cui la sua Volontà è quella di Dio.
    Sicuramente la Madonna non ha fatto intendere di disprezzare i suoi figli chiamandoli cristiani della domenica, o disprezzare la Santa Ostia chiamandola foglio di carta, e far disprezzare la Santa Messa precedente fatta per secoli, e tante altre cose.
    Per cui o si usa la Madonna per fare fare certe cose, o non si sta facendo concretamente ciò che ha detto, o si stanno combinando guai in nome della Madonna, o tutte e tre le cose insieme.

    Cristiano Della Domenica

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    Risposte
    1. La tua è la risposta definitiva alle loro pretese sulla presunta 'apparizione' della Madonna a Kiko.

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  23. Cmq vorrei fare notare una cosa. Kiko non nomina Papa FRancesco da molto tempo.. Mi domando il perchè. Se vi ricordate quando fu eletto che si perse in lodi sperticate (piaggerìa portami via). Ora invece non lo cita neanche per sbaglio.

    RispondiElimina
  24. Vade retro, messa tridentina.

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    Risposte
    1. Vade retro messa cattolica in generale...purtroppo

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    2. Intendi proprio la Messa tridentina che è APPROVATA dalla Chiesa e che nemmeno Papa Francesco ha messo in discussione?
      E' quello che dovevi dire per convincermi che appartieni a una setta!

      Elimina
    3. Setta è l'acronimo di :

      Seguiamo Eretiche Travolgenti Taumaturgiche Amenità

      Elimina
    4. La messa tridentina, mai abolita e anche approvata, la celebrano ormai pochi, quasi tutti fanno quella in italiano. I preti che fanno la messa tridentina sono in genere giovani, sempre in talare e tricorno, li riconosci da lontano, e i preti conciliari li prendono sempre in giro. La verità è che la Chiesa è spaccata in due, tradizionalisti vs progressisti o come li volete chiamare, gli uni contro gli altri armati. I commenti del blog ne sono una prova, e il Papa in mezzo, a prendere botte da entrambi. Ha fatto bene Benedetto XVI a dare le dimissioni, a prescindere da quello che dice Kiko. Povero Papa e povera Chiesa. Da quel lato molto meglio gli ortodossi, quelli sono..ortodossi appunto.

      Elimina
    5. L'avversione al sacro non promette nulla di buono...

      Tomista EX nc

      Elimina
  25. Scusate, rispondo qui, perchè la discussione a cui mi riferisco è troppo indietro e parte dal commento di Pietro (NON del Cammino)26 aprile 2021 09:50.
    ________

    @ Fallacio Asino Vinicio
    Ti hanno risposto su tutto, voglio solo aggiungere una cosa a questo proposito:

    Che la celebrazione Eucaristica sia approvata e rispondente a quella scaturita dal Concilio Vaticano II lo dimostra l'articolo 13 dello statuto, dove si dice: "le celebrazioni dell'eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera, fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli".
    Fallacio Asino Vinicio (commento delle ore 13:31)

    Questo che riporti dall'art.13 ha un altro senso.
    E' in linea col tentativo della Chiesa di mettervi in riga.
    Per voi la Liturgia del Sabato Sera ha avuto sempre il senso di fare eucarestia in modo diverso da tutta la Chiesa e scissi da Lei.
    Con questo la Chiesa vi dice: Guardate che siete come tutte le altre realtà ecclesiali parte della "pastorale liturgica della parrocchia". VOI NON SIETE UNA COSA A PARTE, con una celebrazione diversa a fini pedagogici o meno....
    Infatti tu tralasci di sottolineare l'ultima parte CHE PURE RIPORTI, questa:

    "le celebrazioni dell'eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera"
    "fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia"...
    ..." e sono aperte anche ad altri fedeli".
    Capito?
    SONO APERTE ANCHE AD ALTRI FEDELI.

    Questo va contro a tutto il vostro impianto:

    Che per partecipare si deve essere catechizzati da voi.
    Che non si può snaturare la piccola comunità con il va e vieni di gente estranea ogni sabato.
    Questo va contro il vostro spirito settario e la vostra necessità di segregazione.

    Infatti avete sempre fatto di tutto per ostacolare la partecipazione di terze, sgradite persone.

    Pax

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    1. Si, Pax, tutto vero, però....pensi che veramente ci sia qualcuno che il sabato sera andrebbe a una messa dei camminanti nelle salette, ammesso che li facciano entrare? A chi può interessare, se uno non è del Cammino? Tenendo conto anche degli orari, prima delle 20.30 non iniziano e rincaserebbero tardi, veramente chi lo fa? Un curiosoP Uno che ha tempo da perdere? Uno che...chi????

      Elimina
    2. Non è questo l'aspetto dirimente. Infatti non ci va nessuno tranquillo. Se qualche avventore occasionale ci capita una volta, stai pur certo che la seconda non ci tornerà!
      Hai ragione del tutto.

      Qui non si metteva l'accento sul fatto che fosse o dovesse essere una Messa normale. Non lo è sotto nessun aspetto.
      Si faceva notare che non è vero quello che Fallacio vuole dimostrare citando l'art. 13, ossia che l'eucarestia del Cammino COSI' COM'E' sia frutto del C.V.II e sia approvata. Poiché l'art.13 dice due cose che piuttosto sono un raddrizzare la rotta:
      La eucarestia del sabato sera
      - E' INSERITA NELLA PASTORALE LITURGICA DELLA PARROCCHIA
      - E' APERTA ANCHE AD ALTRI FEDELI

      Ossia, non è ad uso esclusivo dei camminanti che hanno ricevuto insieme il Kerigma e fanno un percorso formativo per tappe.
      Non lo dovrebbe essere, ma tanto loro se ne fregano.

      Pax

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    3. "le celebrazioni dell'eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera"
      "fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia"...
      ..." e sono aperte anche ad altri fedeli".
      Capito?
      SONO APERTE ANCHE AD ALTRI FEDELI.
      ----
      Se avete il fegato di affrontare gli "obstat" neocatecumenali, provate pure ad andarci se ci riuscite; vi sentirete male(esperienza personale), per la settimana successiva.
      Questa è gente, che per gli influssi malefici che possiede, va tenuta fisicamente il più lontano possibile.

      Ruben.

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    4. Anonimo 27 aprile 2021 14:51
      Si, Pax, tutto vero, però....pensi che veramente ci sia qualcuno che il sabato sera andrebbe a una messa dei camminanti nelle salette, ammesso che li facciano entrare? A chi può interessare, se uno non è del Cammino? Tenendo conto anche degli orari, prima delle 20.30 non iniziano e rincaserebbero tardi, veramente chi lo fa? Un curiosoP Uno che ha tempo da perdere? Uno che...chi????
      ----
      Io.
      Ci sono stato ben tre volte, prima che le discussioni sfiorassero la lite!
      Le funzioni, a secondo del numero delle comunità in Parrocchia iniziano dalle 19,00 in poi.
      Consiglio, come ben aver spiegato in un precedente post, di non togliersi lo sfizio; oltre alla sceneggiata orripilante, verreste guardati con profondo odio!

      Ruben.

      Elimina
  26. Noi tireremo diritto
    noi seguiremo Kiko che l'ha scritto
    parafrasando Benito Mussolini
    per la gioia dei grandi e dei piccini
    Kiko per noi è il sommo Duce
    che il Cammino ai più fasti lidi conduce
    e come il Duce ha sempre ragione
    e su questo non c'è alcuna discussione
    grazie alla apparizione celestiale
    il Cammino Neocatecumenale
    rimarrà sempre nei secoli fedele
    bevendo dal coppone latte e miele

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Bevendo dal coppone miele e latte
      E della Chiesa poi chi se ne sbatte.

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    2. E' vero che dal coppone tutti beviamo
      però la Chiesa noi la rispettiamo
      e approviamo in toto il Concilio
      che ci manda tutti in visibilio

      Elimina
    3. Nonostante del Concilio voi sappiate
      Solo il titolo e che, in più portate,
      Lo servi a Kiko Carmen su d'un vassoio
      Condito di eresia, di pepe e oio.

      Elimina
    4. il condimento di eresia rende indigesta
      la cena guastandoci la festa
      se ogni tanto ci mettiamo a poetare
      è perchè il tempo ci dobbiam pure passare
      fermo restando che il nostro Kiko Arguello
      dei figli di Adam è sempre il più bello
      mentre don Mario detto il pesce rosso
      diventa noioso a più non posso
      senza parlare della povera Maria
      che chiude la triade e cosi sia

      Elimina
  27. Visto che ci siamo, chiedo a Fallacio che approvazione ecclesiastica abbia avuto Kiko per modificare in più punti la Preghiera Eucaristica II, secondo le indicazioni scritte fornite ai neocatecumenali nel corso dell'Annuncio di Pasqua tenutosi a Sacrofano lo scorso 7 febbraio 2021.
    Di seguito specifico le modifiche che il laico Kiko ha operato sulla liturgia della Chiesa in modo specifico nella Preghiera Eucaristica, cuore della liturgia.
    1) la ripetizione da parte dell'Assemblea di «egli stese le braccia sulla croce, morendo distrusse la morte e proclamò la risurrezione» come fosse il ritornello di una canzone pop, non una parte, di competenza del solo celebrante e non dell'assemblea;
    2) «elevando gli occhi a Te, Padre, Padre» nel racconto dell'Istituzione dell'Eucaristia sia dopo «prese il pane» sia dopo «prese il calice del vino»:
    3) «questo è il Sacramento della nostra fede» al posto di «Mistero della fede».
    4) Nella risposta dell'Assemblea: «Annunziamo la tua morte, Signore, proclamiamo la tua risurrezione, nell'attesa della tua venuta», sostituiscono ancora a «nell'attesa della tua venuta» la parola  Maranatha;
    4) nella Dossologia: «Per Cristo, con Cristo e in Cristo, a te, Dio, Padre onnipotente, nell'unità dello Spirito Santo, ogni onore e gloria, per tutti i secoli dei secoli. Amen» viene invece recitato ogni onore e «ogni» gloria.
    5) l'Amen a volte consta nel Canto completo riportato in Risuscitò tratto da Apocalisse 7,12-14.

    RispondiElimina
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    1. Cosa c'è che non va in queste piccole modifiche, che nulla tolgono al rito che si celebra? Sono forse eresie?

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    2. Se nulla tolgono perché non le abbandonate una volta per tutte?

      Tomista EX nc

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    3. La risposta alla tua domanda è SI'. LO sono perchè avete deliberatamente SCELTO ("eresia" vuol dire SCELTA) di fare diversamente da come dice Santa Madre Chiesa. Evidentemente lo Spirito Santo ce lo avete solo voi..
      er
      Detto questo, quelle che tu chiami "piccole modifiche" sono modifiche SOSTANZIALI
      Innanzitutto usare solo la Preghiera Eucaristica II (evidentemente per il sommo KIKo il testo originale non era sufficiente per esplicare le sue doti artistiche) va ESPLICITAMENTE contro quello che vi ha indicato Benedetto XVI (a cui Kiko ha augurato la morte, ricordiamolo) nel 2008.

      Vedi carissimo, non è che Benedetto XVI era pignolo nell'ordinarvelo ..semplicemente aveva capito che voi utilizzate SOLO quella preghiera perchè è l'unica musicata da KIko e poi perchè è è l'unica delle 4 "generali" (la quinta si usa diversamente) che non riporta la parola SACRIFICIO.
      E sappiamo benissimo come nel cammino questa parola sia bandita.

      Poi se vuoi possiamo parlare della buffonata del MAnducare (cosa che avete solo voi. Un cattolico riceve la comunione e la assume senza aspettare segnali di sorta) SEDUTI TUTTI INSIEME compreso IL SACERDOTE. Questa cosa E' ESPLICITAMENTE VIETATA CON TANTO DI PRONUNCIAMENTO UFFICIALe che vale PER TUTTI.

      Poi se vuoi ti posso citare la Redemptionis Sacramentum

      "Si usino soltanto le Preghiere eucaristiche che si trovano nel Messale Romano o
      legittimamente approvate dalla Sede Apostolica secondo i modi e i termini da essa
      definiti. «Non si può tollerare che alcuni Sacerdoti si arroghino il diritto di comporre
      preghiere eucaristiche»[129] o modificare il testo di quelle approvate dalla Chiesa,né
      adottarne altre composte da privati.[130]

      Hai capito? Nessuno, e sottolineo NESSUNO può arrogarsi il diritto di comporre quella che è UNA PREGHIERA EUCARISTICA DIVERSA e cantarla o farla cantare.

      TI basta, anonimo ignoranterrimo?

      Elimina
    4. @tomista

      Perchè poi come fanno a sentirsi "fighi"?

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    5. "Cosa c'è che non va in queste piccole modifiche, che nulla tolgono al rito che si celebra? Sono forse eresie?"
      Vorrei ricordarti che per fare delle "piccole modifiche" al messale ( comprese due parole due nella preghiera Eucaristica ) ci hanno impiegato parecchi anni di confronti ai massimi livelli, tu stai paragonando le "licenze poetiche" di Kiko allo stesso lavoro puntuale
      di questi ultimi anni. Ha ragione Tomista, si faceva molto prima a rinunciarci.
      p.s.
      in italiano "sacramento" e "mistero" sono due cose diverse, tant'è che la risposta pare proprio decontestualizzata.

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  28. Il punto di cui scrive Pax è un punto molto dolente per il CN è per il nostro amico FAV.

    La "celebrazione Eucarestica" della "piccola" comunità, del "piccolo" gruppo, separato dai parrocchiani, ma separato anche dalle altre comunità neocatecumenali è fondamentale per il CN di Kiko.

    Tutte le astrusita' pedagogiche -spirituali - metodiche del sistema cammino neocatecumenale passano necessariamente per questa separazione coatta e forzosa imposta alle comunità neocatecumenali come mezzo migliore di "pseudo-crescita-personale" e raggiungimento di una "pseudo-fede-adulta".

    In alcuni post recenti ci siamo confrontati a lungo con il nostro amico neocatecumenale Dony69, che insisteva molto su questo metodo pedagogico-educativo, fondato proprio sulla separazione del "piccolo" gruppo dal contesto parrocchiale-diocesano- cristiano.

    Quindi, citare la frase dello statuto dove si stabilisce che le Messe neocatecumenali sono aperte a tutti i fedeli, rappresenta, di fatto, per il nostro amico FAV, un autogol spettacolare, perché le Messe del sabato sera del CN sono chiuse a tutti, infatti spessissimo non sono presenti neanche nell'orario delle Messe parrocchiali e se qualcuno partecipa, senza essere invitato, si trova talmente spaesato ed in difficoltà che, se non viene mandato via dalla comunità stessa, difficilmente torna a fare quella esperienza di "Messa".

    Le stesse comunità neocatecumenali, quando sono costrette per motivi logistici (salette occupate) o per mancanza di presbiteri, a fare Eucarestia insieme hanno grossi problemi interni.

    Non sono abituati agli "altri", per esempio non possono fare le "risonanze personali", quindi, fare Eucarestia insieme, per loro stessi è un disagio, infatti, quando,nella mia esperienza neocatecumenale, capitavano queste Eucarestie: "a comunità riunite", erano in assoluto le Eucarestie più snobbate dagli stessi neocatecumenali.

    Il nostro amico FAV non ne Indovina una giusta, vuole difendere il CN ma finisce inevitabilmente per danneggiarlo.

    Non è che lo danneggia di proposito, ma porta esempi e cita documenti che di fatto mettono in risalto le bugie neocatecumenali, confermando semplicemente l'impossibilità di obbedire alla Chiesa.

    Se non mi desse fastidio la sua incredibile faccia tosta e la sua mancanza di logica, mi farebbe tanta, ma proprio tanta tenerezza.
    Mi rivolgo alla gerarchia neocatecumenale, per favore evitate a FAV di continuare a fare figure barbine, se proprio volete contestare questo blog, almeno mandate qualcuno un pochino più preparato.

    Qualcuno che magari ha fatto davvero qualche anno di militanza nel vostro movimento.

    Qualcuno che sa' cosa dire e quando dirlo.

    Lo so' che è difficile difendere l'indifendibile ma se proprio volete farlo lo stesso, almeno fatelo con un po' più di stile.

    Scusa FAV, mi spiace scriverti queste cose, non ho nulla contro di te, non è colpa tua se sei capitato in una setta.

    LUCA

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    Risposte
    1. E' davvero incredibile che più si citano i documenti per difendere il Cammino, più il Cammino viene condannato dai documenti citati!

      La Messa del Cammino farebbe parte della pastorale parrocchiale, ma i camminanti si nascondono dai parrocchiani e se qualcuno capita a una loro Messa, viene cacciato via!
      Che razza di pastorale!

      Fallacio Vinicio più che di faccia tosta mi sembra ben fornito di irrazionalità.
      Pensa di dire cose intelligenti me dice scempiaggini.
      Sembra un terrapiattista che prtende parola in un convegno di astrofisca!
      E non se ne rende conto non perché stupido, ma semplicemente perché così è stato programmato.
      Del resto l'intelligenza artificiale, se per assurdo potesse pensare, non sospetterebbe mai di essere stata programmata!

      Elimina
    2. Setta....scempiaggini....Terrapiattisti..... Intelligenza artificiale.

      Mi manca il commento del nostro amico neocatecumenale scrittore del libro sugli epiteti neocatecumenali riportati in questo blog.

      LUCA

      Elimina
    3. Quindi si arriva alla nostra conclusione : FAV, come state chiamando Fallacio Asino Vinicio, farebbe bene a non scrivere più, ma non dovrebbe intervenire più nessun camminante, tanto chiunque scrive in questo blog dice, per definizione, scempiaggini, non è cosi? Almeno Dony69 l'ha capito, tardi, ma l'ha capito, FAV ancora no, gli altri ancora di meno. Ma probabilmente se nessuno di loro scrivesse, questo blog sarebbe solo di ex cnc e non ci sarebbe gusto, troppo noioso. E allora, camminanti, scrivete, cosi mettiamo un po di brio....

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    4. Troppi epiteti, sarà andato in overflow

      Elimina
    5. Anonimo 15.04: potrebbe sembrare che le cose stiano come dici tu. Ma tu parti dal presupposto per esempio che nessun appartenente al Cammino senta il desiderio di partecipare ad una Messa che non sia condita da abusi liturgici, quindi disprezzi per principio la Messa in latino. Nutri perciò un pregiudizio, che invece noi non abbiamo. È vero, Fallacio sembra proprio confermare la tua ipotesi, ma noi continuiamo a sperare che ci sia anche qualcuno con cui poter dialogare.

      Elimina
    6. Amico anonimo delle 15:04, non serve che fingi di incitare i tuoi compagni di merende a scrivere su questo blog.
      Loro non lo fanno per te, lo fanno per loro stessi.
      Sono talmente incasinati dentro le spire di quel serpente chiamato CN che hanno la necessità fisiologica di vantarsi con noi ex, di avere fatto la scelta giusta.
      È la logica del pavone di cui spiegava Valentina.
      Se fossero davvero felici e contenti del CN, che descrivono come il paradiso in terra, non avrebbero così bisogno di difenderlo, cosa che fanno solo per difendere le loro scelte di vita.
      Sanno che c'è qualcosa che non và, ma non possono è non vogliono ammetterlo neanche dentro a loro stessi è molto più facile e stimolante venire a combattere il blog che gli rivela quella verità che non vogliono o non possono vedere.

      LUCA

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    7. @pietro non del cammino, veramente i terrapiattisti sembrate voi. Vi sto dicendo che dal 2008 la celebrazione eucaristica del cammino Neocatecumenale è entrata a far parte della pastorale liturgica della parrocchia e voi non mi credete. È sullo statuto. C'è anche il timbro del Pontificio consiglio per i laici, in che altra lingua devo dirvelo? Leggetelo sto cavolo di statuto che sempre invocate. Altro tempo perso. Questo sarà il settimo messaggio che non pubblicate
      Fallacio Asino Vinicio

      Elimina
    8. Fallacio Asino Vinicio
      Mr. Boomerang

      Pax

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    9. Sullo Statuto si prescrive che la Messa che fanno i neocatecumenali faccia parte della pastorale parrocchiale, motivo per il quale l'orario deve essere pubblicizzato, e deve essere rispettato (non si comincia mezz'ora più tardi), le porte devono essere aperte durante tutta la Messa, la liturgia deve essere quella della Chiesa senza interpolazioni, i parrocchiani e pure i fedeli neocatecumenali hanno il diritto di inginocchiarsi così come prescrive il Messale e di ricevere l'Eucarestia secondo quanto previsto, dopo che il sacerdote si è comunicato all'altare. Se la Messa non ha queste caratteristiche, non rispetta gli stessi Statuti del Cammino nè le direttive della Chiesa. Quindi, inutile che tu ci venga a ripetere il vostro Statuto che conosciamo benissimo e che voi tradite ripetutamente. Sarebbe come se un automobilista, fermato dalla Volante perché guida a 100 all'ora nel centro abitato, sventolasse il Codice della strada dicendo: avete visto? Qui è scritto che gli autoveicoli devono andare a 50 km all'ora, quindi non è vero che io invece sfrecciavo al doppio della velocità.
      Poi ti lamenti di non venir pubblicato! Cerca invece di rispondere alle domande di Tomista EX nc portando idonea documentazione.

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    10. FALLACIO VINICIO:
      sei tu che non capisci.
      Lo statuto parla di Messa "normale" non di Messa modificata!

      Se nel Cammino si celebrasse una Messa "normale", soltanto con lo scambio della pace anticipato e la Comunione al proprio posto (in piedi, non tutti insieme, e dopo che l'ha fatta il sacerdote), senza altri cambiamenti, e se la Messa fosse aperta a tutti, farebbe parte della pastorale parrocchiale.
      La vostra Messa invece è espressione di ERESIA.

      I vostri abusi liturgici NON sono previsti dalla Chiesa e, anzi, sono CONDANNATI!
      Dispero che hai capito. Anzi spero che non capisci: è la miglior prova per i naviganti occasionali di cosa è e di cosa fa il Cammino.

      L'eresie è sinonimo di ostinazione e chi è ostinato è intrinsecamente un eretico.

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    11. intrinsecamente un eretico.....

      Elimina
    12. FAV...
      ..lo statuto lo conosciamo bene...libretto verde quello ad experimentum...libretto rosso quello definitivo...abbiamo partecipato alle convivenze di I.C. sul tema...lo abbiamo letto...studiato...e per tua sfortuna lo ricordiamo nei dettagli..
      ...e ne comprendiamo il contenuto.
      Il giorno famoso della "millantata" approvazione della Eucarestia è stata data lettura del decreto di approvazione dei riti dei passaggi e non di altro...Pax era presente a P.S.Giorgio è ha assistito allo schiumare di Kiko. Nel "Direttorio" non è contenuto niente di scritto sullla Eucarestia...come del latte e miele...tutto orale..ergo nessun documento approva quello du cui si discute qui fattene una ragione.
      Potete continuare io non posso impedirvelo, ma non dovreste, e questo è un fatto.
      Per dirla in un altro modo sei libero di sbagliare, anche senza necessità di convincere nessuno che sei nel giusto.
      Fallo e basta.

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    13. anche ESTRINSECAMENTE guarda.

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    14. sempre a beneficio di FAV
      l'interpretazione sul da farsi, sempre per via orale..fu data a P.G.Giorgio
      Per cui Agnello di Dio seduti dopo la frazione del pane...alzarsi n piedi solo per ricevere il Corpo di Cristo per poi risedersi ed attendere che il presidente dica "ecco l'agnello di Dio...si risponde Signore non son degno..il presidente aancora dice.il Corpo di Cristo mi custodisca per la vita eterna" solo allora ci si può comunicare.
      E non è stato ne Mario ne Kiko altrimenti stareste ancora aspettando perché non ci capivano niente..."come dobbiamo fare?"
      solo per dirti che parli con gente che sa le cose

      Elimina
    15. ehhh----caro FAV, è dura, eh? C'è gente tosta in questo blog. Te lo abbiamo detto tante volte, ma tu...fa come te pare, arrivati a questo punto.

      Elimina
  29. Scusate ma il paragone Messa Tridentina - messone NC mi ricorda l'episodio di Elia alle prese con i profeti di Baal: ciascuno invocherà il proprio Dio e quello che risponderà, mandando il fuoco dal cielo sull'altare costruito per l'occasione, sarà il vero Dio di Israele.
    I 450 profeti di Baal cantano a squarciagola e saltellano intorno all'altare per propiziare un olocausto che non avverrà, nonostante le loro invocazioni accorate e prolungate. (1Re 18)

    Allora Elia disse ai profeti di Baal: «Sceglietevi uno dei tori; preparatelo per primi, poiché siete i più numerosi; e invocate il nome del vostro dio, ma non appiccate il fuoco. 26 Quelli presero il loro toro, e lo prepararono; poi invocarono il nome di Baal dalla mattina fino a mezzogiorno, dicendo: «Baal, rispondici!» Ma non si udì né voce né risposta; e saltavano intorno all'altare che avevano fatto.

    Dopo aver dato spettacolo per ore, Elia ci aggiunge il carico da undici.

    27 A mezzogiorno, Elia cominciò a beffarsi di loro dicendo: «Gridate forte; poich'egli è dio, ma sta meditando, oppure è indaffarato, o è in viaggio; può anche darsi che si è addormentato, e si risveglierà». 28 E quelli si misero a gridare più forte, e a farsi delle incisioni addosso, secondo il loro costume, con spade e lance, finché grondavano di sangue. 29 E passato che fu il mezzogiorno, quelli profetizzarono fino all'ora in cui si offriva l'offerta. Ma non si udì voce o risposta, e nessuno diede loro retta.

    Quando arriva il turno di Elia, vero profeta, la potenza di Dio non tarda a manifestarsi:

    36 Al momento dell'offerta si avvicinò il profeta Elia e disse: «Signore, Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, oggi si sappia che tu sei Dio in Israele e che io sono tuo servo e che ho fatto tutte queste cose per tuo comando. 37 Rispondimi, Signore, rispondimi e questo popolo sappia che tu sei il Signore Dio e che converti il loro cuore!». 38 Cadde il fuoco del Signore e consumò l'olocausto, la legna, le pietre e la cenere, prosciugando l'acqua del canaletto.

    A cosa era servito sperticarsi in grida, salti, sceneggiate ed invocazioni all'idolo Baal? a niente.
    Cosa serviva davvero? La Fede in Dio.

    Quando passerà l'ubriacatura kikolatrica (spero molto presto per tutti quelli ancora intrappolati nel cammino) ci si potrà interrogare sulla vera Fede.
    Ai postumi l'ardua sentenza.

    Irene

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Cara Irene, ottimo parallelo, complimenti! Si può dire ancora una volta: La Scrittura aveva ragione!

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    2. la scrittura ha sempre ragione

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  30. Risposte
    1. Come volevasi dimostrare : FAV scrive e non ne cava i piedi. Allora perchè scrive? Per non cavarne i piedi? Oppure gli piace non cavarne i piedi? Oppure...oppure....oppure....ecc..ec...ecc...

      Elimina
    2. FAV scrive per sentirsi meglio, poi gli rispondiamo,si sente a terra e riscrive per riuscire a dimenticare quello che gli abbiamo risposto che gli ha fatto venire l'acidosi ed un attacco di ulcera.
      Coraggio FAV, ritenta sarai più fortunato 🍀.

      LUCA


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  31. Dice l'ANONIMO delle 14 e 53:

    "Cosa c'è che non va in queste piccole modifiche, che nulla tolgono al rito che si celebra? Sono forse eresie?".

    Il solito modo di esprimersi falso ed equivoco tipico del Cammino.

    Quel "piccole" davanti al termine "modifiche", è l'identikit dell'ipocrisia.
    L'aggettivo "piccole" serve ad ammorbidire una parola devastante se si tratta di fede e di liturgia espressione della vera fede: MODIFICHE.

    Anche Berlusconi e Renzi volevano fare delle "piccole" modifiche alla Costituzione...
    Che nulla avrebbero tolto, bontà loro!
    Avrebbero solo AGGIUNTO!
    E la Costituzione non è la nostra FEDE!

    Ma se alla Liturgia, che è espressione della fede, si aggiunge qualcosa, è come se si aggiungesse qualcosa alla dottrina della fede, che è la "verità tutta intera" (Gv 16,13) espressa in "articoli".
    Ma se si aggiunge qualcosa alla verità "tutta intera", la si CAMBIA!
    Cioè: si toglie qualcosa e si aggiunge qualcos'altro, un po' come se a un bicchiere colmo di acqua fino all'orlo si aggiungesse un altro liquido.

    L'eresia di chi si ostina a definirsi cattolico anche se non lo è, ha necessariamente bisogno di servirsi dell'ipocrisia.
    Questo vale per tutti i movimenti non cattolici che si dicono PIU' cattolici, che sia quello modernista o che sia quello del Cammno.

    RispondiElimina
  32. l'ANONIMO delle 14:53 chiede:

    "Cosa c'è che non va in queste piccole modifiche, che nulla tolgono al rito che si celebra? Sono forse eresie?".
    Ti risponde la Redemptionis Sacramentum al VIII capitolo.
    In particolare al paragrafo 16
    9 afferma:
    "169.] Quando si compie un abuso nella celebrazione della sacra Liturgia, si opera unÂÂÂ’autentica contraffazione della Liturgia cattolica. Ha scritto san Tommaso: «incorre nel vizio di falsificazione chi per conto della Chiesa manifesta a Dio un culto contro la modalità istituita per autorità divina dalla Chiesa e consueta in essa».[278]
    E ancora:
    "184.] Ogni cattolico, sia Sacerdote sia Diacono sia fedele laico, ha il diritto di sporgere querela su un abuso liturgico presso il Vescovo diocesano o lÂÂÂ’Ordinario competente a quegli equiparato dal diritto o alla Sede Apostolica in virtù del primato del Romano Pontefice.[290] È bene, tuttavia, che la segnalazione o la querela sia, per quanto possibile, presentata dapprima al Vescovo diocesano. Ciò avvenga sempre con spirito di verità e carità."

    La distinzione che si fa non è tra abuso piccolo o grande, ma tra delitto o abuso. Il delitto riguarda la Santa Eucaristia e l'abuso riguarda la Liturgia. Purtroppo voi commettete tutte e due le cose.

    Frilù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Giustissimo, l'abuso eucaristico è un delitto vero e proprio.

      Elimina
  33. Vorrei contribuire a sgomberare definitivamente il campo dalla eccezione più banale che viene sollevata: Ma perché la Liturgia Tradizionale per capire?

    Opportunamente nel Post si è sottolineato il memorabile intervento in proposito di Papa Benedetto XVI che nel 2007 disse a chiare lettere:
    "La Messa tradizionale in latino non è stata mai abolita". E questo già è un punto fermo.

    Siamo ridotti che non si può dire mai più "assistere" alla Messa, ma solo "partecipare". Laddove l'enfasi data a questa partecipazione lascerebbe intendere che se l'eucarestia non è partecipata neanche sarebbe valida. Bestialità assoluta e inaccettabile.
    Nell'eccessiva importanza data alla partecipazione risiedono molte delle storture liturgiche neocatecumenali.
    Da liturgia vissuta- partecipata, si precipita molto facilmente nella "spettacolarizzazione" così come viene ben descritto.

    ........

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  34. ........

    Alla fine più nulla resta del profitto spirituale del fedele.
    Egli, distolto dal sacro e da Dio perché distratto da se stesso e dagli altri - essendo tutti intenti a esibirsi, prodigarsi, proporsi -, sprofonda in una compiaciuta autocelebrazione (ossia non si celebra più Dio), che è proprio ciò che vogliono e attuano i due iniziatori spagnoli.
    I fratelli delle comunità distolti da Dio, centrati su se stessi.
    Non c'è più l'Altare dedicato come punto focale della Liturgia, ma una Mensa imbandita.
    Intorno i fratelli sono disposti a cerchio e costretti, anche fisicamente, a guardarsi a vicenda per tutta la durata dell'Eucarestia.
    Alla vista e all'udito e allo stesso culto interiore dei partecipanti si impone Kiko: l'idolatra sotto tutte le "specie".
    Kiko è l'onnipresente.
    In tutto ciò che circonda l'assemblea riunita nelle salette kikianamente attrezzate egli solo è in tutto rappresentato, cantato, offerto all'intima adorazione degli adepti, radunati per "piccole comunità" distribuite per l'appunto in queste mitiche salette tutte uguali, tutte debitamente ristrutturate... Questi i luoghi neocatecumenali dedicati al sacro.

    Da qui - inevitabile conseguenza - anche coloro che hanno un cuore ben disposto e orientato al Signore a furia di vivere le celebrazioni del cammino si ritrovano, loro malgrado, spiritualmente inquinati.
    Proprio perché la Liturgia compie nei partecipanti ciò che celebra.

    Pax

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  35. E passiamo alla mia personale esperienza.
    Devo dire che concordo con tutto quanto Tripudio spiega nel suo articolo.

    Per me fare esperienza della Messa Tradizionale è stata una rivelazione. E rivelazione meravigliosa che mi ha aperto un mondo sconosciuto, una dimensione celeste in cui ti trovi immerso.
    La prima percezione, molto netta, è stata che l'"eucarestia del Cammino Neocatecumenale" è totalmente altro.

    Questo al di fuori di ogni dubbio.
    Devo aggiungere che non so se fosse Messa Tridentina, per questo io la chiamo semplicemente Tradizionale. Ma ho assistito - e da allora non sono riuscita più a farne a meno - alla Celebrazione Eucaristica in un Monastero Benedettino. Nell'osservanza perfetta di tutto quanto prescritto dal Messale Romano.
    Si sa che i Benedettini hanno un grande amore per la Liturgia e grande impegno profondono nel coltivare ed eseguire esclusivamente il Canto Gregoriano, di cui sono custodi fedeli da secoli. Sono conosciuti ancora per la dignità e solennità con cui compiono ogni singolo Atto Liturgico (con compostezza e disciplina encomiabili).
    Tutto è curato nei minimi particolari.
    Inoltre la Santa Comunione viene distribuita esclusivamente sulle labbra e, preferibilmente, in ginocchio. Le Comunità Monastiche Benedettine, poi, per vocazione sono molto disponibili e si aprono generosamente ogni giorno ai comuni fedeli che desiderino vivere le loro celebrazioni. (Essi hanno per volontà stessa del Fondatore in misura grande il dono dell'accoglienza.)

    ........

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  36. ........

    Già solo l'ambiente, che subito ti mette in contatto col cielo e alla presenza silenziosa e maestosa di Dio, ti immerge nella "Tradizione" e ti fa attraversare i secoli. Tutto diventa un solo presente e tu ti senti nel cuore della Chiesa.
    Di architettura antica, arricchita di splendidi mosaici (che Kiko - fosse per lui - se non proprio rimossi li avrebbe di sicuro occultati sotto le sue orride moquettes azzurre o rosse e sotto gli immancabili tappeti), con Altari laterali dedicati il più bello alla Madonna e poi a San Benedetto, ai Santi Patroni e Padri Fondatori del millenario Monastero Benedettino, arricchiti con affreschi incantevoli. Trasudanti preghiera e spiritualità, tutto avvolto nel Silenzio, rotto solo dall'adempimento dell'Ufficio Divino, e dal Canto Liturgico nelle varie Ore del giorno.
    Incontri Dio e al contempo penetri nel centro della tua anima e ti è presente tutto il mondo, le persone che ami, il tuo destino eterno.

    Pax

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  37. O.T.
    Nonostante i richiami, la parrocchia di Santa Maria Goretti in Roma, continua imperterrita a suonare le campane di mezzogiorno alle 12,06.

    Questo numero 12,06 non mi piace affatto, infatti il 12, contiene due volte il 6, quindi 6e6, più il sei dei minuti fanno
    tre 6; ovvero 666, il numero della bestia.
    Traetene voi stessi le conclusioni.

    Ruben.
    Fine O.T.

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