domenica 14 marzo 2010

CHI HA PAURA DI BENEDETTO XVI?


Le accuse infamanti che anche in questi giorni (specialmente dopo l'udienza generale di mercoledi scorso, durante la quale Benedetto XVI ha stigmatizzato certo "utopismo asnarchico" postconciliare) si stanno scaraventando addosso alla Chiesa Cattolica e addirittura al Papa , con ogni evidenza fanno ormai parte di un disegno precostituito e volgarmente determinato.

Ci sembra degna di attenzione, e sotto vari aspetti condivisibile e preoccupante, l'analisi che stamane Francesco Colafemmina posta sul suo blog ( http://fidesetforma.blogspot.com/ ) .

Recepiamola attentamente come contributo non casuale e nemmeno superficiale all'andamento della nostra discussione.
_________

"...gli attuali accusatori, diffamatori et cetera non hanno come obbiettivo Benedetto XVI che è palesemente inattaccabile. Il loro vero obbiettivo è ciò che Benedetto XVI incarna: l'amore per una Chiesa in continuità con il suo passato, il rispetto per una liturgia che introduca l'uomo al Mistero, il distacco proprio delle cose spirituali dal commercio quotidiano, la restituzione della dignità sacerdotale ai tanti preti iperattivi e metamorfici ormai ridotti ad assistenti sociali di una fede un po' troppo dimessa.

E' evidente che Benedetto XVI sta toccando tutti quei temi, quegli argomenti, quegli elementi dello sviluppo e della vita della Chiesa che è opportuno recuperare per garantire stabilità e continuità nel Corpo Mistico di Cristo. Benedetto ci sta riuscendo, sta raddrizzando la barca nonostante molti marinai aprano falle nascoste e remino contro. Se quindi l'operato del Papa fosse proseguito con la stessa tenacia e pazienza dal suo successore in un futuro futuribile, sarebbe la fine per i tanti gruppi, gruppetti e gruppusculi nati all'ombra del Concilio stranamente alleati delle potenti organizzazioni mondialiste con l'intento di creare una nuova Chiesa aggiornata e al passo coi tempi.

Ecco perché si scatenano oggi, ecco perché si danno da fare! Sappiamo bene che non praevalebunt, quindi non ci fanno paura. Però è giusto conoscere anche il piano che si cela nelle menti di coloro che intendono cambiare volto alla Chiesa Cattolica Romana. Dicevo che essi prendono le mosse dalla morale sessuale. E' l'elemento più semplice dal quale cominciare l'attacco: sia perché sono pochi oggi a rispettare la morale sessuale della Chiesa, sia perché ci sono alcuni ecclesiastici farabutti che quella morale infangano assieme al loro abito." (Francesco Colafemmina)
.

20 commenti:

  1. I richiami forti del Papa a una Chiesa una, monda da iniziative teologico-pastorali e gestionali incontrollate e incontrollabili, di certo costituiscono un serio richiamo per tanti.
    Non ultimi i registi del cammino neocatecumenale e i loro accoliti di sempre.

    RispondiElimina
  2. Che dire di una Segreteria di Stato così lenta, quando non assente nella difesa, sapendo che il n.2 di Bertone mons. Filoni è un neocatecumenale?
    E' un potere molto ben esercitato pro domo sua pare.
    Chi è che ha voluto e organizzato il 10 gennaio dell'anno scorso?
    chi è che trama nell'ombra contro la Tradizione?

    RispondiElimina
  3. Mons. Filoni è forse quello che con i suoi silenzi, con le sue mezze verità, le sue ambigue dichiarazioni ha fatto montare ed esplodere il caso Williamson per screditare il Papa, fporse ritenuto colpevole di riavvicinamento ai Lefevbriani?
    Cosa dobbiamo aspettarci ancora?

    RispondiElimina
  4. e il protestantesimo (e forse anche il modello di evangelizzazione tramite famiglie nc in missione) prova ad avanzare...
    dal giornale Il Foglio

    Soffia la bufera della pedofilia, ma per Küng e soci il vero scandalo è il celibato
    Roma. Ieri il Vaticano, attraverso il suo portavoce
    padre Federico Lombardi, ha parlato del montare
    delle polemiche scoppiate in Germania sui presunti
    episodi di pedofilia perpetrati tra il 1958 e
    1973 a Ratisbona, in Baviera, all’interno del coro diretto
    dal 1964 al 1994 da don Georg Ratzinger, fratello
    di Benedetto XVI. Premesso che “la chiesa sta
    facendo tutto il possibile affinché in futuro non si ripetano
    più abusi sessuali su minori” – ha detto Lombardi
    – occorre ricordare che “gli episodi di pedofilia
    non riguardano solo la chiesa ma anche altri ambienti
    ed è bene preoccuparsi anche di questi”. Poche
    ore prima era stato don Georg a parlare: pur ribadendo
    di non essere mai stato a conoscenza di
    abusi perpetrati all’interno del coro, ha chiesto perdono
    per gli errori del passato.
    Germania e Irlanda, Austria e Olanda: sono però
    tanti i paesi dove stanno venendo allo scoperto casi
    di pedofilia che coinvolgono preti e religiosi. Ma il
    caso della Germania è giocoforza centrale: sono in
    molti qui, anche all’interno della chiesa, a leggere
    le dolorose vicende di pedofilia ponendosi interrogativi
    sulla castità dei sacerdoti. La tesi è, in sostanza,
    quella espressa pochi giorni fa sul Tablet da
    Hans Küng: gli abusi su minori da parte dei preti
    potrebbero essere debellati abolendo il celibato.
    “Non si tratta di casi isolati, ma di un problema interno
    al clero” ha scritto il teologo tedesco. E ancora:
    “Gli abusi sessuali compiuti dai sacerdoti non
    hanno nulla a che fare con il celibato? Obiezione!
    Come mai si registrano in massa proprio nella chiesa
    cattolica, guidata da celibatari? Chiaramente
    queste colpe non sono attribuibili esclusivamente
    al celibato. Ma questo è la più importante espressione
    strutturale dell’approccio teso che i vertici ecclesiastici
    hanno rispetto alla sessualità”. Non così
    la pensano il Papa e i vertici della Santa Sede. Eppure
    la pressione sul celibato sacerdotale, la spinta
    perché la consuetudine che vuole i preti cattolici di
    rito latino celibi venga superata è forte. E soffia su
    Roma soprattutto dalla Germania, in coincidenza
    dell’anno sacerdotale che il Papa ha voluto indire.
    Un anno nel quale Ratzinger ha deciso di mostrare
    a tutti la figura del Curato d’Ars: “La sua castità è
    quella richiesta a un prete per il suo ministero”.

    RispondiElimina
  5. Sull’importanza del celibato nel sacerdozio il Papa
    ha parlato più volte. Recentemente è stato lo psichiatra
    e teologo Manfred Lutz, direttore dell’ospedale
    psichiatrico di Colonia e consultore della Congregazione
    per il clero, a parlarne sulla Frankfurter
    Allgemeine Zeitung: “Qualunque cosa si possa pensare
    della morale sessuale cattolica essa è sempre
    stata, per chiunque l’ha rispettata, un baluardo contro
    l’abuso dei bambini. E citare in questo contesto
    il celibato è un atto irresponsabile. In una conferenza
    che si è tenuta a Roma nel 2003, i principali
    esperti internazionali, tutti non cattolici, hanno dichiarato
    che non esiste un collegamento tra questo
    fenomeno e il celibato”.
    Eppure l’argomento è vivo. Tanto che domani e
    venerdì anche di questo diversi cardinali e vescovi
    parleranno in un convegno promosso dalla Congregazione
    per il clero alla Lateranense: molti gli interventi
    dedicati al celibato ecclesiastico. In sostanza,
    si tratta di una sorta di risposta a coloro che
    nella chiesa avanzano dubbi sul celibato dei preti.
    Ci sarà il prefetto del clero, il cardinale Cláudio
    Hummes. Fu lui, appena arrivato a Roma nel 2006,
    a dire che “il celibato non è un dogma”. Un concetto
    scontato ma che, espresso dal neo prefetto del
    clero, fece clamore. Tanto che poi Hummes, in pubblico,
    non ne parlò più. Insieme a Hummes parlerà
    anche il vescovo di Ratisbona Gerhard Müller, il primo
    esponente della chiesa tedesca ad ammettere gli
    abusi sessuali di Ratisbona. Poi il cardinale Carlo
    Caffarra (arcivescovo di Bologna), monsignor Filippo
    Santoro (vescovo di Petrópolis), monsignor Leo
    Burke (prefetto del Supremo tribunale della segnatura
    apostolica), il cardinale Antonio Cañizares Llovera
    (prefetto del Culto divino), monsignor Mauro
    Piacenza (segretario del Clero).
    Venerdì, il giorno dell’arrivo in Vaticano di Robert
    Zollitsch, presidente dei vescovi tedeschi, i partecipanti
    al convegno saranno ricevuti dal Papa: un
    segno importante soprattutto in questi giorni in cui
    la bufera sul Vaticano non accenna a calmarsi.

    Paolo Rodari

    © Copyright Il Foglio 10 marzo 2010

    RispondiElimina
  6. Non di "Benedetto XVI" ma del Papa in quanto garanzia della Verità, Dolce Vicario di Cristo in terra e garante che le nostre opinioni non valgono nulla di fronte la verità che egli oggi sta brillantemente e coraggiosamente smascherando ^__^

    Questo Pontefice è mite, ma non tace...
    Non obbliga ma sottolinea quali sono le linee che come cattolici dobbiamo seguire...
    Non impone ma INSEGNA magistralmente la verità...

    è naturale che fa paura a molti ^__^ specialmente dentro la Chiesa...

    RispondiElimina
  7. X Strl

    MI speghi per favore cosa c'entrano le famiglie itineranti con i preti pedofili?Fai tutto un minestrone arrampicandoti sugli specchi cercando,come al solito,di infangare in modo vile!Fino ad oggi,grazie a Dio,il Cammino Neocatecumenale non ha avuto nulla a che fare con la pedofilia.Nessun Prete uscito dai Redemptoris Mater o comunque,dal Cammino Neocatecumenale è stato coinvolto in casi di pedofilia.Sara' un caso?Secondo me no!Perche' fino ad oggi,il discernimento vocazionale nel Cammino Neocaecumenale viene fatto in modo serio.Vedo invece che la stessa serieta' non viene seguita sempre nelle Congregazioni e Ordini religiosi.Lo stesso si puo' dire dei Seminari Diocesani.
    E' vero che essere omosessuali non significa,automaticamente,essere pedofili,nè si puo' negare aprioristicamente che un omosessuale possa farsi santo e possa anche essere un buon Sacerdote.Conosco pero' diversi Sacerdoti omosessuali.Con certezza almeno quattro appartenenti a una specifica Congregazione Religiosa di cui non rivelo i nome.Inoltre conosco un Sacerdote diocesano e parroco,omosessuale,il quale ,durante una confessione, mi fece anche delle avances ovviamente da me respinte.Conosco inoltre un seminarista evidentemente omosessuale che pero' sta continuando la sua formazione senza che i suoi superiori se ne facciano un problema.Con questo cosa voglio dire:Che per favore tenete lontano il Cammino Neocatecumenale dalla pedofilia perche' non ha nulla a che fare.Se non vi piace il Cammino siete padroni di non farlo ma per piacere no dite menzogne.Grazie

    RispondiElimina
  8. il nostro "la verità... " che sembra aver modificato il suo nick, fa riferimento a cose mai dette né pensate da nessuno:

    "strl" non fa altro che riportare un articolo di Rodari e nessuno ha nominato le famiglie itineranti né i seminaristi o i preti NC... che sia una excusatio non petita che diventa un'accusatio manifesta?

    Delle sue altre affermazioni, possiamo solo intuire il valore strumentale ad usum cammini

    RispondiElimina
  9. E tu nemmeno caro amico la verità.......
    Il troppo storpia sempre .
    Le tue menzogne sono all`altezza e direttamente proporzionali al tuo amore per il tuo cammino, ma non esagerare, già che sei poco credibile, prevedibile e riconoscibile.

    RispondiElimina
  10. Nessun Prete uscito dai Redemptoris Mater o comunque,dal Cammino Neocatecumenale è stato coinvolto in casi di pedofilia.Sara' un caso?

    nessuno di noi ha mai accostato preti NC a casi di pedofilia, ma il fatto che nessuno ne risulti coinvolto si spiega solo con lo stretto segreto ed omertà che avvolgono tutti i fatti e le vicende interne al cammino... questo non significa che ci siano, ma non significa neppure che possiamo mettere la mano sul fuoco che non ce ne siano,

    ... e sgombriamo il campo da preconcetti ed inesattezza una volta per tutte:

    il fatto che nella Chiesa ci siano preti e fedeli che possono cadere in qualunque peccato (sessuale o di altro tipo), nulla toglie alla Santità della Sposa di Cristo o del Suo Corpo Mistico, che può risultare deturpato in qualche suo membro, ma non ne intacca il Mistero e la Santità che le sono propri nel Signore in cui ci muoviamo esistiamo e siamo...

    ... e ben vengono il rigore e la trasparenza del nostro Papa, che non ama nascondere la sporcizia sotto il tappeto: oportet ut scandala eveniant, se si vuole la vera 'purificazione' che può avvenire solo in presenza e a partire dalla Verità

    RispondiElimina
  11. e il protestantesimo (e forse anche il modello di evangelizzazione tramite famiglie nc in missione) prova ad avanzare...
    dal giornale Il Foglio


    per essere precisi, questo è l'accenno di "Strl" alle famiglie in misisone, esattamente qualificate come modello protestante di evangelizzazione, che viene abilmente e subdolamente cavalcato dal cammino sull'onda degli scandali (che non riguardano solo la Chiesa) e della secolarizzazione, nonché dell'Islam, che vedrebbero nel cammino un eventuale rimedio peggiore del male...

    RispondiElimina
  12. La Messa tradizionale è un 'bubbone'?
    Dal blog Rinascimento Sacro traiamo questi due articoli inerenti la situazione del Parroco don Fichera, l'unico che in diocesi di Foggia celebrasse in rito antico. Ignoriamo del tutto la concreta situazione locale; ma gli articoli giornalistici non lasciano molto adito a dubbi e lo stesso afferma anche il sito Fede e Cultura, legato al parroco: il suo trasferimento trova causa nel fastidio per il suo attaccamento alla Messa Tradizionale. Nulla di più probabile; e se è così, non è certo stato il primo, e tanto meno, purtroppo, sarà l'ultimo.




    Il Corriere del Sud 3.3.2010


    ****
    di Tommi Guerrieri

    Uomini al servizio del Signore. Si accetta così anche quell'imposizione che arriva dall'alto e fa venire il mal di pancia, perchè non l'accetti. Si ricorre alla fede e si accetta che dopo dieci anni don Guglielmo Fichera venga trasferito. Del resto, il rito canonico lo prevede. E così nessuna eccezione, nemmeno se si tratta del parroco di San Luigi Gonzaga.

    Prete storico per la comunità di questa piccola chiesa, un parroco che a Foggia tutti hanno avuto modo di conoscere o di cui hanno sentito parlare. Per esempio sua l'iniziativa di recitare un rosario riparatore durante la programmazione del "Codice Da Vinci", solo per citare uno dei tanti esempi del modo di vivere la missione ecclesiale.

    Da qualche mese don Guglielmo è a Monteleone di Puglia. Paese del Subappennino già noto alle cronache giornalistiche per un altro prete discusso, don Orazio, il parroco che sull'altare ci andava con il fido cane Break e che aveva alimentato non poche chiacchiere. Niente animali invece per Don Guglielmo, che celebrava solo quotidianamente la messa in latino. Piaceva a molti, ricordava l'infanzia ai più anziani, aveva un sapore mistico per i più giovani. Con quel doppio libretto con la traduzione per poterla seguire meglio. Ora la chiesa si sta lentamente spopolando. In molti sono andati via, in altre parrocchie della zona. Sembra anche - ma sono bisbigli - che un prete abbia detto no al suo Vescovo, rifiutandosi di venire qui a San Luigi. Difficile credere che sia così, che la parrocchia troppo povera abbia portato un parroco a dire no.

    Intanto un giovane diacono cura la parte amministrativa mentre un cappuccino dell'Immacolata celebra messa e sacramenti. Musi lunghi e qualche smorfia, "troppa discontinuità", e in attesa di trovare una nuova guida, scontente ma pronte ad obbedire alla volontà del Signore, ci sono le fedelissime. Puntuali, come ogni giorno le donne che alle undici sono venute per il rosario, tengono duro. Don Guglielmo per loro era favoloso. Sarà difficile sostituirlo nel loro cuore, ma anche qui si ricorre alla fede, e con un sorriso si spera. "Che Dio ce lo mandi buono".Dal blog messainlatino
    FREEDOM

    RispondiElimina
  13. Papa Paolo VI nell’omelia “Resistite fortes
    in fide”: del 29 giugno 1972 disse di
    avere la sensazione che “da qualche fessura
    sia entrato il fumo di satana nel
    tempio di Dio”. E dopo aver indicato gli
    effetti di questa intromissione nel “dubbio,
    incertezza, problematicità, inquietudine,
    insoddisfazione mette in evidenza
    un effetto che può far luce sul nostro
    tema: “Non ci si fida più della Chiesa: ci
    si fida del primo profeta che viene, per
    chiedere a lui se ha la formula della vera
    vita”. Ed ancora: “Si credeva che dopo il
    Concilio sarebbe venuta una giornata di
    sole per la storia della Chiesa. È venuta,
    invece, una giornata di nuvole, di tempesta,
    di buio, di ricerca, di incertezza”.
    PROTESTANTIZZAZIONE

    MANIPOLAZIONE
    DELLA S. MESSA
    Questo stile soggettivo, emozionale ed
    arbitrario, para-protestante di questa
    particolare “esperienza” si riversa anche
    nella celebrazione della S. Messa che,
    in questi gruppi carismatici, viene spesso
    manipolata trasformando la S. Messa
    in uno “show”, in uno spettacolo,
    in un clima da “carnevale” che non è
    adatto al mistero eucaristico, ripresentazione
    del sacrificio del Corpo e Sangue
    del nostro Salvatore Gesù Cristo e quindi
    perpetuazione nei secoli del Sacrificio
    della Croce” (Sacrosanctum concilium,
    n. 47; cfr. C.C.C., nn. 1322-1405).

    RispondiElimina
  14. Purtroppo il caso che segnali, Freedom, non è che l'ennesima riprova dell'ideologia dominante che governa la Chiesa e che penalizza la Tradizione, lasciando spazio alle teologie e sincretismi (o peggio) 'fai da te' che conosciamo bene nonché al modernismo spinto, sostanzialmente ad un neo-protestantesimo nemmeno più tanto strisciante, perché ora c'è più consapevolezza...

    RispondiElimina
  15. La prima più grave protestantizzazione è stata quella di trasformare l'Altare in mensa, cosa che già avevano fatto Cranmer nell'Anglicanesimo e Lutero... ma sembra che poxhissimi l'abbiano avvertito...
    Il problema è che la furia iconoclasta dura ancora oggi e molte chiese sono ancora ristrutturarte architettonicamente secondo la nuova moda spirito-conciliare, senza neppure rispettare le opere d'arte, per non parlare delle nuove brutture o delle costruzioni secondo la "Nuova estetica" kikiana, che è anche una nuova teologia dal simbolismo antropomorfo...

    parallelamente sta rinascendo il rispetto e la restaurazione; ma la furia iconoclasta non solo architettonica è ancora troppo potente...

    RispondiElimina
  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  17. Caro Freedom,
    puoi leggere qui:
    a aspetti critici del cammino
    e qui
    Principali difformità tra il cammino e la Chiiesa

    documenti che sono suscettibili di integrazioni e aggiornamenti, ovviamente. Ti prego di dare un'acchiata e aggiungere, se noti ci sia da integrare

    RispondiElimina
  18. x la Verità sul etc.
    A domanda rispondo: nell'articolo si afferma (falsamente) che vi sia una stretta correlazione tra pedofilia e celibato dei preti.
    Chi sposasse questa tesi potrebbe facilmente concludere che la soluzione al problema sarebbe di aprire il matrimonio ai preti cattolici (come i preti protestanti) o evangilizzare con laici sposati.
    E' un fenomeno, come ti hanno spiegato, di protestantizzazione della Chiesa Cattolica che si manifesta anche in tante altre cose...
    Per quanto riguarda tutto il resto che hai scritto:
    non ho affermato che vi siano casi di pedofilia tra i preti usciti dal RM (ma non possiamo sapere neanche che non ci siano, visto che non penso che accanto a prete cattolico accusato di vi si incerisca anche NC... o devo pensare che sia una specie di prete paracattolico?).
    - tutta la tua esaltazione della formazione ricevuta nel seminario RM rispetto agli altri seminari è semplicemente ridicola: i preti usciti dal seminario RM cadono in peccati, anche sessuali, come e più degli altri.
    Preferivo stare zitto ma, purtroppo, dalle nostre parti abbiamo avuto anche un caso di prete (formato nel Redemptoris Mater, visto che ti piace precisare) che aspetta un bambino da una catechista della comunione...
    L'omosessualità e la pedofilia non mi è capitata di testimoniarla direttamente ma non mi sorprenderei, e anzi mi sorprenderei del contrario, se le % fossero diverse rispetto al resto del clero.

    RispondiElimina
  19. no caro amico ...non sono d'accordo...

    caro "la verità" leggo ora il tuo post del 14 marzo 2010

    "Nessun Prete uscito dai Redemptoris Mater o comunque,dal Cammino Neocatecumenale è stato coinvolto in casi di pedofilia"
    ne sei proprio sicuro??????

    sei disinformato...anzi....diciamo che la censura e la protezione a certi livelli fa miracoli...

    questo non per condannare qualcuno ed altri no.... Il daivolo quando agisce non guarda in faccia nessuno....e ti assicuro che i NC non sono fuori dalla sua portata....non sono migliori di altri né peggiori....

    informati prima di dire che i preti usciti dai seminari RM sono più forti....informati

    RispondiElimina
  20. no caro amico ...non sono d'accordo...

    caro "la verità" leggo ora il tuo post del 14 marzo 2010

    "Nessun Prete uscito dai Redemptoris Mater o comunque,dal Cammino Neocatecumenale è stato coinvolto in casi di pedofilia"
    ne sei proprio sicuro??????

    sei disinformato...anzi....diciamo che la censura e la protezione a certi livelli fa miracoli...

    questo non per condannare qualcuno ed altri no.... Il daivolo quando agisce non guarda in faccia nessuno....e ti assicuro che i NC non sono fuori dalla sua portata....non sono migliori di altri né peggiori....

    informati prima di dire che i preti usciti dai seminari RM sono più forti....informati

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.