venerdì 4 maggio 2012

Kiko e Carmen al posto di san Giuseppe Calasanzio

Un gruppo di Scolopi abbandona il suo ordine per creare una nuova famiglia religiosa

SONO VICINI AL CAMMINO NEOCATECUMENALE

L'arcivescovo di Valencia (in Spagna), nell'ambito della pastorale dell'educazione, accoglierà una ventina di religiosi della Provincia degli Scolopi di Valencia che, dopo una fase di discernimento nella quale è intervenuta anche la Santa Sede, creeranno una nuova realtà ecclesiale. Tutto questo sta avvenendo dopo le divisioni createsi da alcuni anni in tale Provincia a causa di un gruppo di religiosi che intendeva vivere diversamente il carisma degli Scolopi.

(Vida Nueva) Il problema si è posto più di dieci anni fa, quando tra gli Scolopi di Valencia si è costituito un gruppo di religiosi con una sensibilità molto vincolata al Cammino Neocatecumenale.

In parole povere, oltre ai problemi creati da questa doppia obbedienza, quei religiosi avevano introdotto nei loro collegi una serie di pratiche pedagogiche e pastorali lontane dallo stile del resto degli Scolopi, allontanandosi dal carisma di "pietà e studio" del loro fondatore, san Giuseppe Calasanzio. Tali divisioni nella Provincia sono cresciute al punto che al 46° Capitolo Generale dell'ordine (tenuto nel 2009 a Peralta de Sal, presso Huesca), a seguito di varie visite e colloqui nella Provincia, il superiore generale padre Pedro Aguado aveva proposto come prima soluzione di spostare alcuni di tali religiosi in altre Province per meglio "discernere" il punto centrale "a partire dal quale questi fratelli desiderano vivere la loro vocazione".

Tale proposta risultava però in conflitto con le richieste dei religiosi vincolati al Cammino, che intendevano mantenere il controllo di due scuole della Provincia della zona di Valencia (quelle delle zone di La Malvarrosa e in località Algemesi) nelle quali sviluppare ciò che loro consideravano come "l'autentico carisma degli Scolopi".

Così, di fronte al rifiuto della soluzione proposta, il Superiore Generale ha invocato l'obbedienza chiarendo che la fedeltà al carisma degli Scolopi è centrata sulla congregazione stessa, senza che sia indispensabile "nessuna concreta esperienza educativa ed ecclesiale, per quanto ricca possa essere".

Il responso da Roma
I membri di questo gruppo, incoraggiati da alcuni vescovi spagnoli, hanno richiesto la mediazione della Santa Sede e presentato il problema a Kiko Argüello. A luglio 2010, dopo aver dettagliatamente analizzato il caso, il cardinal Rodé aveva ordinato una visitazione apostolica alla Provincia degli Scolopi per tramite di Esteban Escudero, all'epoca vescovo ausiliare di Valencia.
Alla fine di ottobre 2010 veniva riconosciuta l'esistenza di un gruppo di religiosi "con una sensibilità ecclesiale molto marcata e che desiderano vivere in modo diverso lo stile di vita ed il carisma degli Scolopi". Per questa stessa ragione invitava il gruppo ad uscire dall'Ordine e a creare un nuovo cammino "in una modalità differente dall'ordine degli Scolopi" e con una identità "chiara e distinta".

Stando alle fonti consultate da Vida Nueva, 23 ex scolopi (diciotto sacerdoti e cinque novizi) hanno scelto di lasciare l'Ordine per integrarsi nel nuovo carisma.


Traduzione di un articolo da Vida Nueva dell'11 marzo 2011 (l'articolo completo è disponibile solo per i suoi abbonati).

Nostre note alla traduzione:

1) L'ordine dei padri Scolopi (ordine religioso dei Chierici Regolari Poveri della Madre di Dio delle Scuole Pie) fu fondato dal sacerdote spagnolo san Giuseppe Calasanzio a Roma nel 1617 ed ha per carisma l'istruzione e l'educazione dei giovani. Attualmente conta un migliaio di sacerdoti (metà di quanti erano quarant'anni fa: anche loro vittima della bufera postconciliare) con voti di povertà, castità ed obbedienza.

2) L'articolo (tratto da un sito web alquanto benevolo verso i neocatecumenali) tenta delicatamente di dire che:

  • i neocatecumenali avevano deliberatamente "popolato" la provincia degli Scolopi
  • hanno tentato per molti anni di "neocatecumenalizzarla" creando solo dolorose divisioni
  • hanno preteso di essere interpreti autentici del carisma degli Scolopi
  • hanno fatto di tutto per disobbedire al Superiore generale degli Scolopi
  • hanno chiesto l'intervento di Kiko e dei loro vescovi amici contro il Superiore che li richiamava all'obbedienza
  • si sono vendicati facendo ricevere una "visitazione apostolica" dalla Santa Sede
  • hanno fatto sufficienti pressioni (agli inizi, infatti, Roma era esitante) per poter creare una nuova fondazione religiosa dove ubbidire a Kiko prima che a san Giuseppe Calasanzio.

52 commenti:

  1. Questo problema, in maniera molto sommersa riguarda quasi tutti gli ordini religiosi nella Chiesa.
    Faccio due esempi per tutti: i Sacramentini e le claustrali di Lerma

    La Chiesa che cambia volto, ma soprattutto subisce una mutazione genetica a partire dai suoi gangli più vitali come gli Ordini religiosi!

    RispondiElimina
  2. Qualche aspetto positivo c'è. Almeno ora non c'è più confusione. Certo i modi non mi sembrano "ortodossi". Nella storia della Chiesa gli ordini si dividevano a seconda della più o meno stretta osservanza della regola.

    Si potrebbe avere anche la traduzione dell'articolo completo per favore?

    RispondiElimina
  3. Per avere l'articolo completo ci vorrebbe qualche volenteroso disposto ad abbonarsi a quel sito web... e non so immaginare quanto il resto dell'articolo possa aggiungere alla notizia così ben sintetizzata nella parte che abbiamo tradotto.

    Ho avuto in questi anni notizie dello stesso genere da altri ambienti ecclesiali rispetto ad altri movimenti. Ma in quei casi non avevo mai viste concentrate tutte le condizioni (disobbedienza conclamata, pretesa di essere interpreti autentici, vendetta usando agganci potenti alla Santa Sede, comoda via d'uscita con sostegno di numerosi vescovi amici...).

    RispondiElimina
  4. L'interpretazione data sotto l'articolo è malevola e inserisce informazioni che non vi sono contenute (quindi pregiudiziali, si parla senza conoscere i fatti). Perché è un fatto assolutamente naturale che nelle congregazioni religiose possano avvenire evoluzioni e rinnovamenti: si veda la complessa storia dei francescani (cappuccini, conventuali, minori, riformati, ecc...)...e non c'era il CN all'epoca... e, tra i carmelitani, S. Giovanni della Croce (santo e dottore della Chiesa) fu pure messo in prigione dai suoi confratelli perché si opponevano alla sua opera di rinnovamento della congregazione (che dette vita ai carmelitani scalzi)...
    Non c'è nulla da scandalizzarsi nel fatto che queste cose avvengano, del resto lo dice anche il Signore: "non si mette vino nuovo negli otri vecchi", altrimenti si spaccano... ed è esattamente quello che è avvenuto anche con gli Scolopi...

    E' un dato di fatto che tutte le congregazioni religiose sono attualmente in crisi di vocazioni e mi sembra altamente malevolo considerare quei confratelli che hanno un'esperienza nel Cammino Neocatecumenale (dove magari è pure nata la loro vocazione) meno Scolopi degli altri...se poi questo porta alla nascita di nuove realtà... che male c'è?! Anche la Santa sede (che non è amica di nessuno...si vedano i vescovi "sollevati dall'incarico" degli ultimi tempi...), ha consigliato questa soluzione, sarà perché l'ha vista come la migliore per il bene della congregazione stessa e delle anime...

    RispondiElimina
  5. per amore della verità 2 soldi li potete anche spendere, poi ve lo chiede una vostra/o fans.

    Suvvia, o 6 ataccato a mammona ???

    RispondiElimina
  6. Il cammino nc sta inquinando gli ordini religiosi, entra nei monasteri e nei conventi, in modo strisciante, subdolo o dichiarato, introduce le sue prassi.
    E dovremmo trovarlo normale?
    Dovremmo trovare normale che in alcuni luoghi, per certi religiosi e-o religiose diventi impossibile continuare la loro vita religiosa secondo le regole del loro ordine diventate inconciliabili con l`adesione al cammino nc e che, per obbedire alla legge neocatecumenale che non ammette compromessi,escano per creare un`altra comunità?
    Credo che sia tutto salvo normale.
    Le evoluzioni degli ordini religiosi nel passato si facevano nel rispetto della Dottrina e della Liturgia, chi partiva per creare un`altra famiglia religiosa, non lo faceva di certo per seguire i diktat di un laico che si era inventato una "pseudoteologia" e una "liturgia" tutte sue!

    RispondiElimina
  7. Mi sono perso qualcosa...

    Ma il CnC E' UN ORDINE RELIGIOSO?

    RispondiElimina
  8. Rispondo volentieri ad "Efrem" chiedendogli subito, da fratello a fratello, di dimostrare a tutti come, dove e perché, secondo lui, l'interpretazione sarebbe malevola.

    Anzi, gli chiedo più esattamente:

    1) quando decine di neocatecumenali si ritrovano ad entrare nella stessa congregazione religiosa nello stesso posto... è avvenuto tutto per puro caso?

    2) quando quegli stessi neocat hanno imposto "pratiche pedagogiche e pastorali" diverse dal carisma degli Scolopi, ne avevano forse pieno diritto?

    3) quando quei neocat dicono che così facendo sviluppavano "l'autentico carisma degli Scolopi" (il virgolettato è nell'articolo originale), a che titolo lo dicevano? non è forse un interpretare a loro uso e consumo "il carisma degli Scolopi"?

    4) quando dopo tanti tentativi di mediazione il Superiore Generale (ripeto: il loro Superiore Generale) li ha richiamati definitivamente all'obbedienza, loro hanno obbedito oppure hanno continuato a fare di testa loro?

    5) l'articolo dice che si sono rivolti a Kiko: come mai? cosa c'entra Kiko? se il superiore chiede l'obbedienza, perché scomodare Kiko? non era più semplice obbedire al superiore al quale avevano fatto voto di obbedienza?

    6) rivolgendosi a Kiko e ai vescovi, hanno fatto arrivare alla provincia di Valencia un visitatore della Santa Sede (la rogna più rognosa per un ordine religioso, poiché significa che ci sono contrasti e divisioni talmente insanabili all'interno che occorre un intervento esterno). Se non è una vendetta, cos'è? Se non è un modo brutale di rifiutare la dovuta obbedienza al Superiore Generale, cos'è? Forse che quei gentili fratelli neocat, facendo voto di obbedienza, pensavano più a Kiko che a San Giuseppe Calasanzio e ai Superiori Generali che di volta in volta la Provvidenza avrebbe loro mandato?

    7) infine, come mai "Roma era titubante" all'inizio? Gli articolisti (verificabilmente benevoli verso il CNC) non hanno detto semplicemente che c'è voluto tempo, che da Roma hanno preso una chiara decisione dopo aver analizzato con calma la faccenda. No, niente di tutto questo. Al contrario, gli articolisti hanno precisato che Roma è stata "esitante", "titubante". E questo è esattamente ciò che avviene quando qualcuno fa pressioni indebite.

    Possiamo star certi che gli Scolopi spagnoli saranno in futuro molto più attenti nel discernimento delle vocazioni: far entrare un neocatecumenale significa mettersi nel serio rischio di trovare spaccature come questa, di veder intervenire Kiko e vescovi filo-neocatecumenali nelle faccende interne dell'Ordine, significa ricevere "visitatori" dalla Santa Sede "titubante" (cioè costretta da pressioni indebite).

    RispondiElimina
  9. "non si mette vino nuovo negli otri vecchi", altrimenti si spaccano... ed è esattamente quello che è avvenuto anche con gli Scolopi...

    quest'affermazione è ancora più grave e denota il nocciolo del SERIO problema!

    Dunque: il "vino nuovo", che nell'interpretazione ecclesiale è la Salvezza portata da Cristo, la Sua Vita, nell'interpretazione neocat sarebbe il cammino????

    e l'"otre vecchio" sarebbe un glorioso Ordine religioso cattolico?

    Ma chi l'ha detto?
    Nessuno condanna simili scempi della verità?

    RispondiElimina
  10. "Nessuno condanna simili scempi della verità?"

    Ni cara mic, nessuno li condanna, chi dovrebbe condannarli, tace o esita o tituba o legittima!
    Questo è un dei drammi della nostra Chiesa.

    RispondiElimina
  11. IMPORTANTE DISCORSO DEL PAPA, OGGI, SULLA LITURGIA...
    Il Papa dice molto di più: RICONOSCE LE COLPE DEI PASTORI CHE CREDETTERO DEL CONCILIO CAMBIARE LA LITURGIA...

    dice il Papa:

    La Liturgia della Chiesa va al di là della stessa "riforma conciliare" (cfr Sacrosanctum Concilium, 1), il cui scopo, infatti, non era stato principalmente quello di cambiare i riti e i testi, quanto invece quello di rinnovare la mentalità e porre al centro della vita cristiana e della pastorale la celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo. Purtroppo, forse, anche da noi Pastori ed esperti, la Liturgia è stata colta più come un oggetto da riformare che non come soggetto capace di rinnovare la vita cristiana, dal momento in cui "esiste un legame strettissimo e organico tra il rinnovamento della Liturgia e il rinnovamento di tutta la vita della Chiesa.


    è la prima volta che il Papa mette in chiaro un dilemma così grande...speriamo che i Vescovi lo ascoltino...

    http://blog.messainlatino.it/2011/05/discorso-del-papa-sulla-liturgia-sana.html

    RispondiElimina
  12. Chi tradisce la propria consacrazione religiosa, rinnegando il carisma dell'Ordine che DIo gli aveva donato, avrebbe meritato di essere sbattuto fuori dall'ordine dal Superiore Generale, altro che "consiglio di andarsene" a nome della Santa Sede e di creare qualcos'altro!

    Mi dispiace, ma da queste tristi terribili storie, non posso che desumere la sempre più grave connivenza della Santa Sede e dei suoi "visitatori apostolici" con lo spirito invasore e distruttivo di tutta la ricchissima tradizione religiosa della Chiesa, proprio del Cammino neocatecumenale, che continua ad allargarsi come una metastasi, mangiando tutto il tessuto ecclesiale e religioso che si trova davanti.
    Questa è una strage!

    Questi rinnegati di Pastori, stanno vendendo la Chiesa, per un gruzzolo di milioni di euro, e stanno buttando al macero secoli di doni che lo Spirito Santo ( quello Vero, non lo spirito ribelle che striscia nel Cammino e nemmeno il presunto "dono dello spirito" che sarebbe il Cnc!)aveva elargito con la nascita di tanti Ordini Religiosi che erano e sono il profumo di Cristo, nella sua Chiesa.

    E questi rinnegati renderanno conto.
    E come "chi avrà dato un bicchiere d'acqua ad uno, perchè è profeta, avrà la ricompenza del profeta" così costoro che hanno venduto la Sposa di Cristo agli eretici, nemici di Cristo e distruttori della Fede, avranno la riconpensa degli eretici, dei nemici di Cristo e dei distruttori della Fede.

    RispondiElimina
  13. quello di rinnovare la mentalità e porre al centro della vita cristiana e della pastorale la celebrazione del Mistero Pasquale di Cristo.

    perché prima del concilio qual era la mentalità?

    Il Mistero Pasquale di Cristo non è da sempre il cuore della vita cristiana di tutti i secoli?

    La differenza che riscontriamo da 50 anni a questa parte è che pare che il mistero Pasquale tenda a bypassare la Croce, sulla quale si è compiuta l'espiazione e senza la quale non ci sarebbe la Risurrezione ed il ricongiungimento pieno col Padre nell'Ascensione, che per i primi cristiani era la festa più solenne...

    Al di là di qualche frase generica, il discorso del Papa mi sembra l'epopea del Concilio e della Tradizione vivente, se non si trascurano alcuni passaggi:

    "... La Liturgia, teste privilegiato della Tradizione vivente della Chiesa, fedele al suo nativo compito di rivelare e rendere presente nell'hodie delle vicende umane l'opus Redemptionis, vive di un corretto e costante rapporto tra sana traditio e legitima progressio, lucidamente esplicitato dalla Costituzione conciliare al n. 23.

    Con questi due termini, i Padri conciliari hanno voluto consegnare il loro programma di riforma, in equilibrio con la grande tradizione liturgica del passato e il futuro. Non poche volte si contrappone in modo maldestro tradizione e progresso. In realtà, i due concetti si integrano: la tradizione include essa stessa in qualche modo il progresso. Come a dire che il fiume della tradizione porta in sé anche la sua sorgente e tende verso la foce."

    Non basta proclamarlo, bisogna anche dimostrarlo, perché purtroppo non è quello che la riforma liturgica attuata e le nuove 'pastorali' veicolano nelle anime.

    Inoltre:
    "Per quanto concerne la memoria, dobbiamo constatare i frutti abbondanti suscitati dallo Spirito Santo in mezzo secolo di storia"

    quali sarebbero i frutti, in questa paurosa crisi?

    RispondiElimina
  14. se c'era stato un "appannamento" nelle coscienze, bisognava non tanto riformare, quanto vivificare e incentivare l'Annuncio e la Catechesi, non la Liturgia, che ha subìto una riforma selvaggia stigmatizzata dallo stesso card. Ratzinger in molte occasioni!

    Un conto è il rinnovamento, un conto è lo stravolgimento!

    RispondiElimina
  15. Il fatto è che dovunque si impianta il Cammino, avvengono sempre gli stessi problemi. Dovunque.

    Questo dovrebbe essere un ottimo punto di partenza per una riflessione dall'interno nel Cammino Neocatecumenale.

    Ogni fratello neocat è sempre pronto a dire "sono peccatore, pregate per me".

    Però non sembra mai disposto a riflettere sui problemi seri che crea il Cammino.

    Specialmente per quel che riguarda l'obbedienza.

    RispondiElimina
  16. la Liturgia è stata colta più come un oggetto da riformare che non come soggetto capace di rinnovare la vita cristiana, dal momento in cui "esiste un legame strettissimo e organico tra il rinnovamento della Liturgia e il rinnovamento di tutta la vita della Chiesa.

    in questo sembra cogliere la critica del Papa, in altre parti, contradditoriamente si coglie il compiacimento...

    il problema è che la liturgia non è stata rinnovata secondo la Sacrosantum concilium, ma riformata andando ben oltre!

    Inoltre il soggetto capace di rinnovare la vita cristiana è Cristo e la Liturgia solo in quanto Opera sua e del Suo Sacrificio, nella quale si celebrano anche Creazione, Incarnazione, Risurrezione ed Ascensione a lode del Padre.

    Ma il vero culto a Dio è l'obbedienza fino alla fine, dalla quale scaturisce la risurrezione, che ne è la conseguenza.

    RispondiElimina
  17. Attenzione, però, ai facili moralismi.

    Non c'è da meravigliarsi che dei religiosi si possano trovare in disaccordo col proprio Superiore.

    Nemmeno c'è da meravigliarsi che delle divisioni portino alla necessità di richiedere l'intervento della Santa Sede.

    Quello che concretamente vediamo, nel caso del Cammino con gli Scolopi di Valencia, è già stato ampiamente evidenziato nella pagina principale:

    - il fatto che quei religiosi ribelli tengano più a Kiko che al fondatore san Giueppe Calasanzio

    - il fatto che quei religiosi abbiano preteso di imporre il neocatecumenalismo dichiarando addirittura che sarebbe quello il "vero" carisma degli scolopi

    - il fatto che per difendersi abbiano fatto intervenire Kiko ed un certo numero di vescovi (in Spagna e da Roma)

    - infine il fatto più importante: quando c'è di mezzo il Cammino Neocatecumenale, succedono sempre queste stesse cose!


    Questi sono i punti da discutere. Non c'è bisogno di parlare delle virtù di un religioso, non c'è bisogno di scomodare discorsi sull'obbedienza.

    Il problema, infatti, è in quella mentalità che pervade il Cammino, a partire dai suoi membri più alti.

    Tranne, ovviamente, i neocatecumenali dello strato più basso (cioè quelli che tuttora pensano che il Papa sia più importante di Kiko, pensano che l'obbedienza al Superiore sia più importante dell'obbedienza ai Fondatori del Cammino).

    Più semplicemente, è come diceva l'arcivescovo Villegas: "il Cammino va difeso contro l'orgoglio e l'arroganza dei suoi leader".

    RispondiElimina
  18. "Attenzione, però, ai facili moralismi.
    Non c'è da meravigliarsi che dei religiosi si possano trovare in disaccordo col proprio Superiore.
    Nemmeno c'è da meravigliarsi che delle divisioni portino alla necessità di richiedere l'intervento della Santa Sede."

    Non ci sarebbe da meravigliarsi se le problematiche sorte fra i religiosi ed il Superiore, fossero rimaste nell'ambito della regola dell'Ordine e se il territorio delle incomprensione non avesse superato la specificità del carisma di quell'Ordine. Ma, come hai anche asservato tu, quando si sostituisce il Fondatore del proprio Ordine religioso col capo carismatico (più o meno) di un movimento laicale che porta troppo lontano dall'identità che Dio aveva donato con quella vocazione, allora non si tratta più di FACILI MORALISMI.
    Allora lì è in gioco l'identità del religioso stesso, ed il rinnegamento della propria chiamata. E' in atto un traviamento dell'anima, una trasformazione profonda del soggetto, a cui vengono stravolti i pensieri, i sentimenti, i desideri, gli obiettivi...è il terribile problema della "seconda identità" neocatecumenale, che va ad apporsi SOPRA alla prima originaria identità dell'individuo, che preme sopra alla prima e per quanto cerchi di schiacciarla e coonculcarla, non potendo mai distruggerla completamente, crea solo soggetti interiormente sofferenti, tormentati, lacerati. Questo gruppo di religiosi, per quanto apparentemente entusiasti della loro scelta, quand'anche euforici per il cambiamento di vita, sono destinati a soffrire per sempre. Probabilmente fra molti anni ne prenderanno coscienza.

    RispondiElimina
  19. Non basta proclamarlo, bisogna anche dimostrarlo, perché purtroppo non è quello che la riforma liturgica attuata e le nuove 'pastorali' veicolano nelle anime.


    Questo è il problema della crisi attuale, e non si può credere che si possa prendere DI PETTO e che a farlo sia un Papa...

    Per tirarsi fuori dalla crisi c'è bisogno di uomini di buona volontà che aiutino, anche ,il Papa, invece di criticarlo soltanto, o di criticare e contestare la Chiesa .

    Dopo la pars destruens c'è bisogno della pars costruens..

    E sarebbe bello che fresche energie tradizionali potessero edificare per la Chiesa...! Speriamo che sia così.

    RispondiElimina
  20. Dopo la pars destruens c'è bisogno della pars costruens..

    la "pars costruens" la può attuare solo il Papa ripareggiando la verità cioè dichiarando solennemente quali sono i punti del concilio in continuità, da accogliere quindi senza riserve... il problema è che nella 'pastorale', essendosi accolte le tesi teologiche del momento (divenute magistero) con la conseguenza del mancato esercizio del Munus magisteriale (quello solenne, non quello ordinario) e in larga parte il Munus di governo, si veicolano molte cose in netta 'discontinuità'. Che il Papa le attribuisca alla 'riforma' piuttosto che alla discontinuità non cambia la sostanza dei fatti.
    Perché quel che non è ancora dimostrato, mentre ci sono segnali del contrario, è che la discontinuità, ammissibile per le cose contingenti, non abbia intaccato anche i principi.

    RispondiElimina
  21. "La differenza che riscontriamo da 50 anni a questa parte è che pare che il mistero Pasquale tenda a bypassare la Croce, sulla quale si è compiuta l'espiazione e senza la quale non ci sarebbe la Risurrezione ed il ricongiungimento pieno col Padre nell'Ascensione, che per i primi cristiani era la festa più solenne..."

    "Inoltre il soggetto capace di rinnovare la vita cristiana è Cristo e la Liturgia solo in quanto Opera sua e del Suo Sacrificio, nella quale si celebrano anche Creazione, Incarnazione, Risurrezione ed Ascensione a lode del Padre. "

    Esatto Mic...
    Ho voluto riunire insieme queste tue due riflessioni perchè contengono un punto comune fra esse, ed in comune con un tipo di predicazione che purtroppo conosciamo bene:

    l'aver sostituito la fede nel Sacrificio di Cristo con il Mistero pasquale, (che genericamente acquista funzione di sinonimo della sola Risurrezione), è in forte relazione col rischio di considerare che il "soggetto rinnovatore" della vita cristiana sia la Liturgia e non - come tu dici - la Persona di Cristo Signore.

    Questo ricorda molto, nella catechesi sull'Eucarestia (OR.pagg.325-326) quello che dicono Kiko e Carmen:
    "Con il Concilio di Trento, nel XVI secolo, si fissa tutto rigidamente, imponendo in modo radicale il rito romano. Con questa imposizione oramai non si può più togliere o aggiungere
    nulla dalla messa. Così la messa è arrivata fino a noi.(...)
    In questa epoca nascono tutte le filosofie sull'Eucarestia.(...)E così cominciano i dibattiti su: “Come è presente?”. Lutero non negò mai la presenza reale, negò solo la parolina
    “transustanziazione” che è una parola filosofia che vuole spiegare il mistero.(...)
    Ma la cosa importante non sta nella presenza di Gesù Cristo. Egli dice: “Per questo sono venuto: per passare da questo mondo a mio Padre”. Ossia, la presenza fisica nel mondo ha uno scopo che è il resuscitare dalla morte. Questa è la cosa importante. La presenza è un mezzo per il fine, che è la Sua opera: il mistero di Pasqua.
    La presenza è in funzione dell'Eucarestia, della Pasqua."
    (www.geocities.com/Athens/Delphi/6919-326)

    RispondiElimina
  22. Ecco, in questa pestifera predicazione, in cui non c'è un solo concetto che non sia sbagliato, viene prima deprecata la decisione di San Pio V di decidere un solo rito romano per tutti (o quasi), affermando che fu dato alla liturgia un "fissismo" ingiustificato, perchè secondo loro la liturgia è qualcosa in continua evoluzione(!).

    Poi si ironizza sulle riflessioni (come la nostra di pochi giorni fa) circa la natura dell'Eucarestia, tanto che Carmen, in un altro passo dice che fa morire dal ridere vedere gente che si chiede se Cristo è presente col Corpo o senza Corpo (denunciandosi così apertamente per essere una protestante), sicchè lei riderebbe della frase del Papa "biologia sì/biologia no"......

    Infine, colmo dei colmi, si afferma che LA PRESENZA DI CRISTO NON è IMPORTANTE PER SE STESSA, MA SOLO IN FUNZIONE DELL'OPERA CHE COMPIE: LA PASQUA! DICE TESTUALMENTE: "La presenza è in funzione
    dell'Eucarestia, della Pasqua". CIOE' NON E' LA PERSONA DI CRISTO QUELLO CHE CI DEVE INTERESSARE, E L'INCONTRO CON LUI, MA L'EFFETTO DELLA SUA AZIONE SU DI NOI! Sarebbe come ricevere un beneficio da una persona e poi metterlo alla porta, perchè non ci interessa di lui ma del suo aiuto e basta. Questo è agghiacciante. Ma questo è esattamente prendere "la liturgia" e mettere questa a posto del Signore, ponendo attenzione più all'azione di Cristo che alla sua Persona. Ecco perchè si da più risalto alla Pasqua (l'effetto della sua azione) che al Sacrificio (che presuppone la contemplazione del suo Amore espiatore, della sua persona).
    In pratica si rovescia tutto: si preferisce dire che "Cristo è la nostra Pasqua", quando si dovrebbe dire che "la Pasqua E' CRISTO STESSO".

    Trovo perciò una inquietante correlazione fra la dottrina kikiana ed i presupposti che hanno spinto alla riforma liturgica.
    Vorrei tanto sapere se questa catechesi sia stata...come dire... "emendata" da queste evidenti eresie, quando è stata approvata, e ne è stata approvata anche LA PUBBLICAZIONE.

    RispondiElimina
  23. Possiamo essere sicuri che quella e altre eresie saranno state soppresse dalla CdF, ma fino a quando le catechesi non saranno pubblicate noi siamo autorizzati a pensare che le catechesi usate sono quelle originali di Arguello farcite di gravi errori teologici.
    Questo è gravissimo perchè in primis i neocat non hanno nessuna certezza che i testi con i quali sono "formati" sono quelli emendati.
    E con loro nessuno ha il controllo sul contenuto di quella "formazione cattolica".

    RispondiElimina
  24. Per MIC

    Basti qui citare una frase di S. Paolo: "Se Cristo non è risorto vana è la nostra fede"... ed anche la croce! E' vero che senza croce non c'è risurrezione ed infatti la croce sta sempre al centro della predicazione del cammino poiché mistero pasquale è morte E risurrezione.

    Non potete certo accusare il cammino di non parlare della croce. Ma attenzione a quelli che sminuiscono il valore della risurrezione.

    consiglio a voi ed ai fratelli del Cammino, (ve lo consiglio come fratello) come lettura per il tempo pasquale qualche libro di un autore redentorista che si chiama FRANCOIS XAVIER DURRWELL

    RispondiElimina
  25. Ho appena scoperto che l'articolo, dopo la pubblicazione iniziale, è stato rieditato (accorciandolo) e messo on-line per intero (dunque non più ristretto ai soli abbonati: evidentemente molti avranno contattato Vida Nueva per lo stesso motivo). La pagina in cui era comparso contiene ora una versione ridotta che rinvia ad una seconda pagina contenente la versione completa (e più estesa rispetto a quella che avevamo tradotto all'inizio di questa pagina del blog, per cui aggiungo qui sotto le differenze).

    L'articolo risulta ora anche firmato (da José Ramón Navarro Pareja). Ecco qui sotto le parti aggiunte o significativamente modificate:

    ***

    Convinti che le decisioni prese dal Superiore Generale non rispecchiassero né la volontà di Dio né quella della Provincia, incoraggiati da vari vescovi spagnoli hanno sollecitato l'intervento della Santa Sede e presentato la questione a Kiko Argüello.

    In un primo momento, l'allora prefetto della Congregazione per la Vita Consacrata, il cardinale Franc Rodé, ha detto che dovevano obbedire al Superiore Generale. Ma nel luglio 2010, dopo un approfondito esame del loro caso, il cardinal Rodé ha ordinato l'esecuzione di una visita apostolica alla Provincia, incaricandone Esteban Escudero, l'allora Vescovo Ausiliare di Valencia.

    Al termine della visita Escudero ha firmato un decreto che blocca le decisioni prese dal Superiore Generale e la Provincia degli Scolopi di Valencia in attesa della decisione della Santa Sede.

    Alla fine di ottobre 2010 veniva riconosciuta l'esistenza di un gruppo di religiosi "con una sensibilità ecclesiale molto marcata..." etc etc.

    ***

    Il documento della Santa Sede indicò [ai ribelli] la data del 25 novembre 2010 come termine ultimo per comunicare la propria decisione al Superiore Generale di lasciare l'Ordine.

    Secondo le fonti consultate da Vida Nueva, 23 Scolopi (diciotto ordinati e cinque novizi) hanno scelto di lasciare l'ordine per integrarsi in quel nuovo carisma.

    In accordo alle norme stabilite dalla Santa Sede, il presidente della Conferenza Spagnola dei Religiosi (CONFER), il gesuita Elías Royón è stato designato come delegato pontificio per accompagnare e consigliare questo gruppo nel processo di formazione della nuova entità.

    Secondo il documento della Santa Sede, questo nuovo istituto inizierà il suo cammino durante il 2011-2012, quando questi religiosi verranno reinseriti "nella pastorale educativa dell'arcidiocesi di Valencia".

    Nel frattempo, anche se erano stati allontanati dai loro posti di lavoro, potranno continuare a lavorare con le opere degli Scolopi fino alla fine dell'anno corrente attuale.

    Da parte sua, la provincia degli Scolopi ha ripreso la sua vita ordinaria. Il 26 febbraio 2011 Francisco Montesinos è stato riconfermato Superiore Provinciale e il Capitolo ha inoltre designato altri Scolopi a coprire i posti lasciati vacanti da coloro che hanno formato il nuovo gruppo.

    ***


    Vogliamo far notare alcuni punti:

    - "Un approfondito esame del caso": che cosa vi fanno pensare queste parole? Ad una terribile distrazione e pigrizia iniziale del cardinal Rodé, oppure all'effetto di indebite pressioni?

    - "Reinseriti nella pastorale": che cosa vi fa pensare? Che il vescovo di Valencia prende magicamente a cuore le sorti di coloro che non sanno obbedire? Oppure che è stato convinto a farlo con le buone o con le cattive?

    - "Convinti che non rispecchiasse la volontà di Dio": si trattava della volontà di Dio oppure dei propri comodi?

    RispondiElimina
  26. Rispondo all'anonimo delle 21:35:


    Oh, certo, hai ragione, "il Cammino parla della croce". Ma come ne parla? Poiché anche i protestanti parlano della croce!

    E poi, chi è questo DURRWELL?

    Forse ne capisce più di San Giovanni della Croce?

    Forse parla meglio del Catechismo della Chiesa Cattolica?

    Ma perché mai i neocatecumenali temono che si "sminuisce" qualcosa di cui si sentono maestri?

    Perché mai i neocatecumenali consigliano tutto fuorché il Catechismo?

    Ah, a proposito, ho trovato una foto di Durrwell (morto sei anni fa): è questo gentile signore in giacca e cravatta.

    RispondiElimina
  27. Al di là dell'ironia, comunque, emergono sempre le stesse questioni:

    1) i neocatecumenali creano problemi, lacerazioni, contrasti, divisioni, ovunque si impiantino...
    Eminenza, non trova?

    2) i neocatecumenali, dovendo scegliere tra un santo fondatore e Kiko, mettono sempre quest'ultimo al primo posto...
    Eminenza, non l'aveva notato?

    3) compare sempre qualche "volenteroso" ecclesiastico pronto a sostenere i neocatecumenali, specialmente "da Roma".
    Eminenza, come giudicherebbe qualcuno che fa "pressioni" per farle favorire il Cammino Neocatecumenale?

    RispondiElimina
  28. strano (ma forse non tanto) che venga consigliata la lettura di una visione eretica come quella di DURRWELL

    RispondiElimina
  29. in cosa durrwell sarebbe eretico?

    RispondiElimina
  30. Lascio passare il precedente commento anonimo perché mostra come al solito che i neocatecumenali fraintendono a loro uso e consumo.

    Qui nessuno ha detto che Durwell è eretico.

    Piuttosto, ho scritto (innumerevoli volte) che è meglio leggere gli scritti dei santi ed il Catechismo della Chiesa Cattolica.

    Ma i neocatecumenali più convinti, naturalmente, non possono leggerli, poiché gli scritti dei santi e il Catechismo contraddicono palesemente le dottrine kikiane-carmeniane.

    Sarà dura, per loro, abituati a fare una messa-cabaret (come dice Kiko: "dalla tristezza all'allegria") pensare che ci si possa porre in adorazione silenziosa, in ginocchio, di fronte al Signore che nel Sacrificio "incruento" dell'Altare si rende realmente presente nel Santissimo Sacramento...

    RispondiElimina
  31. Beh Tripudio se pubblicate Observer che dice che Durrwell è eretico ci sarà un motivo... o forse non leggete i post e vi parlate addosso senza veramente rispondere.

    Vedi Tripudio tu parli di adorazione silenziosa, ma secondo me questo è l'attitudine per l'adorazione, non per la celebrazione che ben chiaro può anche avere dei momenti di silenzio. Anche se l'adorazione non necessariamente dev'essere silenziosa. Prova a leggere, come in questi giorni l'Apocalisse o l'adorazione di Isaia davanti alla santità di Dio. Conosci la complementarità di celebrazione ed adorazione?

    Che poi sia proibito il Catechismo o la vita dei santi è una balla enorme che non ha bisogno di commento perché dice tutto il vostro pregiudizio ideologico che impedisce ogni sano ragionamento ed ogni ricerca della verità.

    RispondiElimina
  32. Capisco che tu ti senta a disagio nel vedere che il "famoso" Durrwell che i supercatechisti ti hanno imposto, venga classificato come eretico.

    Avevo cominciato a risponderti prima di pranzo, ma solo alle 16 ho salvato la (pur non lunghissima) risposta. Che poi non ho ritenuto necessario correggere, visto che quando ti rispondevo, pensavo che tu ce l'avessi a morte solo con me.

    Quanto all'adorazione silenziosa, è una questione che torna sempre e che non ci stanchiamo mai di ripetere.

    La liturgia tradizionale, piaccia o non piaccia, aveva uno stile più di "adorazione" che di "partecipazione". Col risultato che partecipavano anche quelli che non capivano niente (peraltro molto pochi).

    Per esempio, il santo curato d'Ars amava raccontare questo episodio: aveva trovato un contadino fermo in adorazione in chiesa e, pensando che l'ignorante contadino non sapesse neppure cosa fosse l'adorazione, gli chiese che cosa facesse. Il contadino, nella sua ignoranza, rispose semplicemente: "io guardo Lui, e Lui guarda me".

    Il curato d'Ars (e una innumerevole schiera di santi insieme a lui) c'insegna che non c'è bisogno di imbottirsi di teologia e di Bibbia per crescere nella fede. Quel contadino, che non aveva mai Preparato la Parola, non aveva mai fatto Cene Ebraiche, non aveva mai studiato Durrwell Dufour Bohnoeffer Kikocarmenpezzi, aveva in realtà già capito tutto della presenza reale nel Santissimo Sacramento, della semplicità del cuore (che non ha bisogno di chissà che "operazioni liturgiche" per farsi vedere dal Signore), eccetera.

    La liturgia tradizionale aveva un che di "adorazione", per cui perfino l'ignorante sapeva e vedeva che il sacerdote è intermediario tra l'uomo e Dio, e che in quanto intermediario non è né un ostacolo né un direttore d'orchestra né un presentatore di un qualche show liturgico.

    La liturgia riformata, benché approvata dal Papa e tutto sommato celebrabile con sobrietà (ma accade purtroppo di rado), appare in fin dei conti di minore aiuto alla preghiera e questo lo si nota per tanti motivi... a cominciare dall'onnipresenza di abusi, da abusi piccoli e invisibili fino agli abusi più grandi. Una liturgia che veramente "si capisce", non viene abusata.

    Nel Cammino Neocatecumenale avviene un abuso sistematico: già nella mentalità, anziché essere un sacrificio (a cui anche l'ignorante, assistendovi, "partecipa" veramente del Mistero), è una "cena", imbottita di parole, con "camerieri" liturgici, imbottita di canzonette e balletti, eccetera. Cioè è una rappresentazione, non è più una liturgia nel senso pieno della parola (al punto che vi viene sistematicamente impedito di inginocchiarvi: il gesto tipico di chi si pone di fronte al Signore riconoscendo la di Lui grandezza).

    Come vedi, non è questione di "momenti di silenzio" (che non mancano neppure nella messa riformata), ma è questione della mentalità di fondo. Nella liturgia tradizionale, il popolo "assisteva" a ciò che compieva il sacerdote, suo intermediario col Signore: ma proprio questa chiarezza dei "ruoli" permetteva alle singole anime di essere consapevolmente unite a Dio, senza aver bisogno di turni di salmista, di posizioni di prestigio nel coro, di incarico di viceresponsabile delle fotocopie e via dicendo..

    Con la nuova liturgia si è voluto far "partecipare" di più il popolo ma nonostante le migliori intenzioni, il "partecipazionismo" ha preso il sopravvento e la figura del sacerdote è stata sminuita a quella di mero presentatore (addirittura nei termini: non si dice più che "il sacerdote celebra", ma si dice che "il presbìtero presiede").

    RispondiElimina
  33. E naturalmente è proprio nella messa neocatecumenale che il sacerdote è massimamente sminuito (vi siete fatti sgridare dal Papa perché "l'omelia spetta solo al sacerdote o al diacono": queste parole sono parte del vostro Statuto, eppure le vostre celebrazioni sono tuttora un fiume di parole tra le quali, con estrema difficoltà, potrebbe emergerne anche qualcuna del sacerdote).

    Quello che avviene normalmente nella messa finisce presto per dettar legge anche nella preghiera: e così l'adorazione, che poteva essere silenziosa o accompagnata dal rosario, è diventata la sagra delle canzoncine, dove il silenzio è solo di intervallo, perché nella mentalità liturgica moderna è impossibile rimanere in silenzio (perfino le "meditazioni" sono ridotte a studio e generica riflessione).

    Non venire a tirarmi fuori Isaia o Davide danzante o Mosè e tutto il resto, altrimenti per coerenza dovresti "coprirti il volto" ogni volta che ti rendi conto di essere alla presenza del Signore, cioè ogni volta che entri in una chiesa dove ci sia il Tabernacolo. Non puoi prendere della Bibbia solo per le parti che ti fanno comodo.

    Vuoi venire a farmi una lezione di "complementarietà tra celebrazione e adorazione"? Ma sei davvero il benvenuto! Solo che dovresti prima spiegarmi che esperienza hai tu di adorazione, visto che nel Cammino è di fatto proibita, si fa di tutto perché non diventi una cosa della vita di preghiera dei neocatecumenali, poiché di fatto nel Cammino il silenzio e l'inginocchiarsi sono visti come fumo negli occhi, come un'azione che si fa solo quando la gerarchia ecclesiale ti vede. Ti invito a contraddirmi nei fatti (proprio perché è davvero impossibile), allo stesso modo del Catechismo e degli scritti dei santi.

    A parole puoi dire tutto quello che vuoi, ma i fatti purtroppo sono quelli.

    Del resto, se cominciaste a promuovere -per esempio- l'adorazione silenziosa e in ginocchio, a poco a poco vi rendereste conto di quanto le vostre "liturgie" siano distanti da quello stile di preghiera che ha nutrito una valanga di santi. Dei quali -fateci caso- ricorre sempre la stessa notizia: "passava tanto tempo in adorazione"...

    RispondiElimina
  34. Vedo Tripudio che è quasi inutile discutere. Prendi come esempio il celebre episodio del curato d'Ars ma come volevasi dimostrare quell'uomo non partecipava alla santa eucaristia, ma ad un momento personale e privato di adorazione. E qui cadi nell'equivoco perché applichi all'eucaristia ciò che è tipico dell'adorazione. In questo mostri qualche ignoranza liturgica.

    Ma che ne sai tu dei fratelli del cammino che adorano. Quando dici che l'adorazione è proibita sai di mentire. O forse parli ancora una volta per ignoranza. Una cosa è la celebrazione del sacramento, un'altra l'adorazione, anche se complementari e compenetranti.

    Comunque mi convinco sempre più, grazie al tuo linguaggio che il vostro vero problema è il Vaticano II infatti la tua espressione migliore è:

    "Nella liturgia tradizionale, il popolo "assisteva" a ciò che compieva il sacerdote, suo intermediario col Signore"

    Proprio un bel compendio liturgico ecclesiologico di una tradizione che proprio il Concilio ha voluto rinnovare.

    E per favore non sindacare sulla mia adorazione, ma che ne sai tu!

    RispondiElimina
  35. All'anonimo
    noi sappiamo, anche per esserci passati, che tutto quello che si fa nel cammino è ordinato dall'alto.
    Conosciamo i 15 minuti di preghiera silenziosa
    ma sappiamo anche che non è ben visto chi partecipa al Rosario, se prima i catechisti non ti danno il permesso e sappiamo che questo permesso arriva solo se sei arrivato ad un certo punto del 'cammino'.

    Sappiamo che voi 'formalmente' fate tante cose, come pure comprare il CCC, oppure fare l'adorazione quando è ordinato dai catechisti.
    Ma sono proprio queste cose che non possono essere comprese dai cattolici 'di sempre'.
    Come mai lo spirito parla solo ai catechisti e mai agli adepti?

    Come mai quelli che cominciano a pensare con la propria testa, finiscono per uscire dal cammino?

    RispondiElimina
  36. Conosciamo i 15 minuti di preghiera silenziosa

    non so se ti riferisci alla preghiera silenziosa notturna.

    Di solito quando si dice Adorazione, si deve intendere ascolto-e-quant'altro-si-muove-nell'anima in un clima di profonda consapevolezza e amoroso riverente rispetto della Persona Umano-Divina del Signore alla cui Presenza ci si pone, nell'apertura accogliente alle sue Grazie e nella gratitudine per quel che si è ricevuto e che si attende di ricevere: liberazione e purificazione in primis e, conseguentemente, trasformazione secondo la Sua volontà e ogni Grazia attuale e/o straordinaria di cui abbiamo bisogno...

    Credo che Tripudio, ripreso come da copione da Anonimo, si riferisse all'Adorazione durante la Consacrazione e nel momento della Comunione, tenendo conto che nel Cnc il 'sacro silenzio' che DEVE accompagnare l'Adorazione è completamente sconosciuto.

    RispondiElimina
  37. "Nella liturgia tradizionale, il popolo "assisteva" a ciò che compieva il sacerdote, suo intermediario col Signore"
    Proprio un bel compendio liturgico ecclesiologico di una tradizione che proprio il Concilio ha voluto rinnovare.


    NOTA BENE che "assisteva", non sta per era lì passivo perché c'è più 'actuosa participatio' nell'assistere'=farsi presente consapevole e fervoroso, che nei molteplici 'ruoli' del 'fare' soltanto umano post-conciliare.

    Quell'assistere infatti, sta al posto di concelebrare (celebrante non è l'Assemblea, ma Cristo!) nonché credere di metter in atto una partecipazione attiva esaltando, appunto i ruoli: leggere le letture, cantare (si è cantato da sempre, ma con molta meno sguaiatezza e con canti che elevano l'anima e non accendono solo l'emozione), ecc.

    Si esercita ugualmente il sacerdozio battesimale, senza bisogno di enfatizzarlo diluendo quello ministeriale.

    RispondiElimina
  38. Conoscendo il cammino, so che la preghiera silenziosa, nella mente dei neocat, sostituisce l'adorazione personale, che non viene richiesta, nell'Eucarestia.

    Ci sono 15 minuti di preghiera silenziosa alle Lodi mattutine, o nei giorni previsti della preghiera notturna.

    Se partecipassi alle lodi comunitarie in Quaresima ed Avvento o in convivenza, vedresti 20 persone sedute immobili al loro posto con gli occhi chiusi, mani sulle ginocchia e schiene dritte.
    Se questo può avere un senso quando si prega da soli in casa, non lo ha più quando si è in parrocchia, in salette lontane, come diciamo noi, dal 'Padrone di casa', lontano cioè dalla Presenza Eucaristica.

    Ricordo che una volta i catechisti ci hanno osservato per vedere come facevamo la preghiera silenziosa, chi si muoveva, chi apriva gli occhi....

    Questo per rispondere a Mic e all'Anonimo sul fatto che in sostanza non si fa mai adorazione davanti al Signore nè all'Eucarestia nè altrove,
    ma solo momenti di preghiera silenziosa davanti alla comunità.
    Come ho scritto prima, se si fa l'Adorazione davanti all'Eucarestia, lo si fa solo dietro esplicita richiesta dei catechisti.

    RispondiElimina
  39. Credo che Tripudio, ripreso come da copione da Anonimo,
    -----
    Da copione forse sì, ma non dallo stesso Anonimo.

    Evidentemente se non si è precisi in ciò che si dice, anche se si scrivono "fiumi di parole", è lecito oppure no chiedere un chiarimento?

    E soprattutto è da sottoscrivere che nessuno può permettersi di giudicare se una persona Adora o meno. ma già, voi alluderete a questo punto alla storia del "simulacro", del celebrare sulla "mensa ipercosica", con la "pagnotta sbriciolosa" e appellativi ingiuriosi del sacramento effettyivamente valido che descrivete, appellativi inventati e affibbiati secondo vostra interpretazione.

    RispondiElimina
  40. Cara Michela,
    stai confermando la nostra esperienza.
    Conosciamo tutti quanto anni fa l'Adorazione fosse irrisa nel'ambito del Cammino e come sia 'entrata' per la finestra, così come il Rosario, che comunque nel Cnc è sempre una pratica di conio neocat e non cattolico perché ha perso i suoi connotati originari. Ricordo che le prime corone distribuite da Kiko ai giovani avevano una nappina al posto del Crocifisso! Questa ormai è storia sepolta che non conosce più nessuno, ma che è molto indicativa!

    l'Adorazione è, come dicevo, 'entrata per la finestra' perché l'uso del Cnc sarebbe stato troppo stridente con la grande devozione sia mariana che riguardo all'Adorazione di Giovanni Paolo II.
    Tant'è che, tanto abilmente quanto subdolamente, si è costruita e inaugurata la cappella dell'adorazione alla Domus, in concomitanza con la clamorosa presenza di vescovi e cardinali, per 'forzare la mano' mentre l'approvazione dello Statuto tardava a venire....

    E' la nostra lettura dei fatti. Ma è un percorso di anni, sofferto e documentato.

    RispondiElimina
  41. E soprattutto è da sottoscrivere che nessuno può permettersi di giudicare se una persona Adora o meno. ma già, voi alluderete a questo punto alla storia del "simulacro", del celebrare sulla "mensa ipercosica",

    premesso che noi non rispondiamo ad Anonimo 1 o ad Anonimo2, ma ai contenuti, nessuno è andato a sindacare quale sia l'Adorazione di chi scrive, per quanto Anonimo.

    Se leggi più attentamente ti accorgi che si è parlato di come si insegna si vive e si pratica e come si è evoluta nel tempo l'adorazione nel Cnc.

    Nessuno di noi giudica il cuore delle persone. Questo spetta solo a Dio.

    Che nel Cnc, durante la celebrazione, manchino i presupposti per l'adorazione: il sacro silenzio, ad esempio...
    Quanto all'adorazione in altri momenti ha giù risposto Michela; il che corrisponde esattamente alla mia esperienza (nonché a quella di tutti noi).

    Siete liberi di continuare a magnificare il vostro idolo; ma i dati di fatto sono questi.

    RispondiElimina
  42. Che nel Cnc, durante la celebrazione, manchino i presupposti per l'adorazione: il sacro silenzio, ad esempio...
    -----

    Questo è un tema interessante, che potrebbe anche essere un minimo slegato dal CNC.

    I presuppositi per l'adorazione.
    Citi il sacro silenzio. Opinione mia personale, fallace forse, è che l'unico presupposto all'Adorazione sia il riconoscimento che Cristo è Signore della propria vita. Non lo scrivo in polemica, ma in reale ricerca di comprensione.

    Se riconosci questo, l'Adorazione a mio modo di vedere, sta nella sfera del cuore, non in quella dell'atteggiamento. E' una conseguenza più che il presupposto per ricevere la Grazia.
    Per questo scrivevo che nessuno dovrebbe sindacare, a partire dall'atteggiamento altrui, se c'è o non c'è adorazione.
    Altrimenti diventa una pia azione di rispetto più che di Adorazione, azione appunto pia e meritevole, che il Signore ricompensa di Grazie

    per questo è importante anche l'Adorazione Eucaristica fuori la Messa. ma non è l'unico modo per Adorare.

    Le comunità NC sono richiamate, dallo Statuto, a questo culto fuori la Messa, a ricoscoprirlo dopo averne compreso il senso più profondo.

    tempo al tempo, piano piano.

    Ma se certo, qualunque "movimento", viene addirittura giudicato come mimetizzazione per lo stridore...
    davvero non avete speranza di osservare veramente con queste fette di prosciutto sugli occhi.

    RispondiElimina
  43. tempo al tempo, piano piano.

    ma de che?

    se una cosa è sbagliata va corretta subito! altro che tempo al tempo!

    per il resto abbiamo testimoniato la nostra esperienza. Che nel Cnc la 'mimetizzazione' sia sempre più abile e diffusa è un altro dato di fatto.

    RispondiElimina
  44. se una cosa è sbagliata va corretta subito! altro che tempo al tempo!
    ------

    E dai!!! Ma quale sbaglio c'è!

    il tempo al tempo è nell'introdurre l'Adorazione Eucaristica come culto.

    Vallo a dire ad un giovane di 20 anni, sballato nel mondo, che per lui è importare stare davanti a Lui. vai vai voglio vedere se prendi i pesci in faccia che prendo io per le strade.

    dai, evangelizza chi è lontano, o chi si è allontanato, proponendogli un'ora di Adorazione Eucaristica davanti al Santissimo Sacramento. Dio chiama in modo sempre diverso, forse a te darà una risorsa in più. ne sarei contento e felice.

    piano piano, tempo al tempo.

    I geologi quando camminano vedono solo sassi da catalogare, tu invece solo errori da estirpare.

    Dal soldato semplice in tuta mimetica (ma fammi il piacere....)

    RispondiElimina
  45. il tempo al tempo è nell'introdurre l'Adorazione Eucaristica come culto.

    se non introduci all'Adorazione Eucaristica come culto, non puoi introdurre all'Adorazione in spirito e verità, quella che è atteggiamento costante di un cuore Redento, perché è il culto (Opera di Cristo e non dell'Assemblea) da cui parte e a cui ritorna tutto ciò che di buono e santo c'è nella nostra vita.

    Vallo a dire ad un giovane di 20 anni, sballato nel mondo, che per lui è importare stare davanti a Lui. vai vai voglio vedere se prendi i pesci in faccia che prendo io per le strade.

    anche per quel che dici dopo, certo che c'è un discorso di gradualità nell'introduzione a quelli che non a caso si chiamano i "Sacri Misteri", che non hanno niente a che vedere con l'Arcano del Cnc...

    Comunque non ci vuol tanto nemmeno ad un "giovane sballato dal mondo" o ad un cosiddetto 'lontano', se incontra davvero Cristo, a imparare a mettersi alla Sua Presenza nella maniera adeguata e fruttuosa e conveniente, in senso sacro... e se impara a riconoscere che davvero "Gesù è il SIGNORE", come non sentirà nel suo cuore, soprattutto se guidato da chi lo ha già provato, ad accostarglisi con la dovuta attesa confidente, ma nello stesso tempo timorosa (nel senso del timore=rispetto di Dio che è uno dei doni dello Spirito, così lontano dalla banalizzazione delle "cose Sacre" e dal bando della Soprannaturalità che si vive nel Cnc!) e ad instaurare con Lui un rapporto personale e vivo?

    Quel che non vuoi capire è che nel Cnc, l'Adorazione era bandita. Oggi è stata introdotta, ma sempre in maniera tutta diversa.

    I geologi quando camminano vedono solo sassi da catalogare, tu invece solo errori da estirpare.

    il geologo è uno scienziato che osserva e asetticamente, razionalmente, cataloga. Io, come credente, non posso essere 'asettica', cioè indifferente. E' un fatto di ragione, ma anche di cuore con l'aggiunta di un quid di metafisico che vien da un Altrove misterioso ma noto e familiare solo nel Signore. E, come credente, so che gli errori non sono banalità ma cose che guastano e sviano a volte in maniera drammaticamente nefasta.
    Se sono da 'estirpare' e non da 'catalogare' è perché soffocano e oscurano lo Splendore della Verità...

    Ma non c'è peggior sordo di chi NON VUOLE intendere!

    RispondiElimina
  46. dai, evangelizza chi è lontano, o chi si è allontanato, proponendogli un'ora di Adorazione Eucaristica davanti al Santissimo Sacramento. Dio chiama in modo sempre diverso, forse a te darà una risorsa in più. ne sarei contento e felice.

    sull'atteggiamento interiore e il 'clima' spirituale cui educare ho già detto sopra e vale tanto per il "giovane sballato dal mondo" quanto per il 'lontano'.

    Ovvio che UN'ORA di Adorazione non la puoi pretendere da nessuno, né lontano né vicino, all'inizio, a meno che non ci sia particolarmente predisposto.

    Ma l'accento era posto sulla "qualità", non sulla "quantità" dell'Adorazione e sull'introdurre a cos'è davvero...

    RispondiElimina
  47. Paradossalmente, sono proprio certi gesti che "parlano".

    Un giovane "sballato" (*) riceve la grazia di incontrare persone di fede, e di riconoscere di non poter fare più a meno di quella fede che aveva rifiutato tanti anni prima.

    Si avvia mesto verso la chiesa, dove parteciperà per la prima volta, dopo tanto tempo, a qualche "preghiera". Ha ancora in orrore le immagini viste da bambino, di tanti cretini che cantano canzoncine stupidissime, tenendosi per mano come degli imbecilli, eccetera.

    Invece giunge lì e cosa trova? Gente in ginocchio, in silenzio, composta. Dopo un po' di minuti tutti si alzano in piedi e cantano l'Ave Regina Caelorum.

    Bene: proprio quello è un modo serio di vivere la fede. Una cosa da uomini veri, non da stupidi. Ci si inginocchia di fronte ad una presenza reale, non di fronte ad un simbolo. Si canta un canto maestoso, in una lingua sacra, non si cantano le canzoncine dalla rima approssimativa, urlate a tutta gola e grattugiate sulla chitarrina. Ci si pone di fronte al Signore con semplicità di cuore, non con trambusto e tramestìo, non con recite e discorsetti.

    Questo è il punto.

    I giovani e gli adulti, sia normali che "sballati", non hanno bisogno di imbottirsi di Bibbia, non necessitano di paroloni ebraici e di cenette ebraiche con tanto di pretonzolo travestito da rabbino, non hanno bisogno di finti catechisti che recitano a memoria un mamotreto kikiano fingendo che provenga dallo Spirito Santo, non hanno bisogno di una comunità che finga di essere tutta protesa verso l'Antico Testamento e verso un finto amore fraterno.

    Hanno anzitutto bisogno delle cose fondamentali della fede. E per capire che Cristo si rende realmente presente nel Santissimo Sacramento, non c'è bisogno di Preparare la Parola, non c'è bisogno di cantare la Shekinah, non c'è bisogno della Menorah, non c'è bisogno di rinchiudersi in una saletta ad autocelebrarsi. Basta molto meno. Basta un gesto coerente con l'insegnamento di sempre della Chiesa.

    (*) sebbene molto riassunta, è una storia vera.

    RispondiElimina
  48. i 15 minuti di preghiera silenziosa vengono indicati solo dopo aver fatto la tappa dell'iniziazione alla preghiera.

    Di notte si prega alzandosi, dovrebbe farsi anche al mattino durante le Lodi.
    Pochi la fanno (risonanze e giri di esperienza docet)

    I 15 minuti (o 10) si fanno insieme seduti a cerchio durante le convivenze.
    Persone che fanno la preghiera silenziosa: chi esce e va al bagno chi si muove o guarda fuori, chi come i cantori preparano il foglio del resuscito'.

    Adorazione del SS. anch'io in comunità (anche se non di notte) l'ho fatta piu' o meno cosi':
    http://www.youtube.com/watch?v=o6-aF1WJsBg
    compreso il battito di mani.

    RispondiElimina
  49. Efrem ha detto: "Non c'è nulla da scandalizzarsi nel fatto che queste cose avvengano, del resto lo dice anche il Signore: 'non si mette vino nuovo negli otri vecchi', altrimenti si spaccano... ed è esattamente quello che è avvenuto anche con gli Scolopi..."

    Ecco un'altra citazione evangelica (come sempre usata in modo improprio) che deve essere ricorrente nel Cammino, considerato che non è la prima volta che la leggo da un neocatecumenale: "non si mette vino nuovo negli otri vecchi". Il che la dice tutta sul modo con il quale si rapportano con la stragrande maggioranza della Chiesa.
    L'aspetto divertente è che, con quel bel po' di ebraismo che si portano appresso, paragonano sé stessi al "vino nuovo" e gli Ordini della Chiesa agli "otri vecchi"!

    RispondiElimina
  50. a) mi scuso se ho ripetuto le stesse cose che ha scritto michela sulla preghiera silenziosa, non avevo letto il suo post.
    Credo pero' che forse avere 2 testimonianze IDENTICHE di due persone che non si conoscono possa indicare che una verità su quello (e su il come) che si vive in cammino sta venendo fuori naturalmente.
    ...........
    b)Rispondo ad anonimo che dice:

    "Vallo a dire ad un giovane di 20 anni, sballato nel mondo, che per lui è importare stare davanti a Lui. vai vai voglio vedere se prendi i pesci in faccia che prendo io per le strade.
    dai, evangelizza chi è lontano, o chi si è allontanato, proponendogli un'ora di Adorazione Eucaristica davanti al Santissimo Sacramento.
    Dio chiama in modo sempre diverso, forse a te darà una risorsa in più. ne sarei contento e felice.
    piano piano, tempo al tempo."

    io penso che si ora di finirla con questi "giovani sballati" che vengono recuperati dal cammino.

    Sono stato giovane e come me sono stati giovani tutti quelli che sono entrati nello stesso periodo in comunità.
    Sballati non eravamo proprio, magari giovani si, ma sballati (perduti nel mondo) no.

    Lo stesso vale per tutti quelli che sono entrati nel cammino e che ho conosciuto durante il tempo.
    A meno che "sballati",nel senso di "non riuscire a ragionare correttamente perchè sotto influsso di qualcosa che glielo impedisce", non ci sono diventati poi

    Nessuno nella mia scuola prima, nell'università dopo, e poi nel mio lavoro mi ha mai preso a pesci in faccia quando parlavo di Dio.

    Credo dipenda dalla maniera in cui una persona presenta o rappresenti la parola di Dio e a propria Fede.

    Ho assistito a scene di fratelli in missione popolare o durante la traditio che parlavano in maniera aggressiva vedi URLANDO a quella o quell'altra persona. L'enfasi a volte puo' essere fraintesa se vien celata sotto una forma sottile di imposizione all'altro.

    Magari la persona li aveva fatti entrare in casa....
    I pesci in faccia in questo caso sono ben meritati e non ci si puo' lamentare.
    Anche perchè poi lo si va a raccontare in comunità esaltando l'esperienza bruta"" che si è vissuta annunciando "la buona novella"

    RispondiElimina
  51. Questa però è interessante: che razza di ordine religioso formeranno questi? E chi Sara il superiore? Forse un catechista. Continueranno a occuparsi di educazione o saranno a disposizione per una eventuale itineranza? per carità, si può uscire da un ordine, quella col permesso di chi di dovere non è disobbedienza. Solo Mi piacerebbe sapere che vanno a fare adesso.
    Sulle cose liturgiche però vorrei dire che come qualche giorno fa, visto che si parlava di eresie, sarebbe stato meglio prendere carta e penna o col computer scrivere alla congregazione relativa e subito fu pubblicato Su questo blog l'indirizzo mail della cdf, così sarebbe opportuno pubblicare la mail della congreg. del culto. È inutile infatti ritornare sempre all stesso punto che cioè il papa non sa oppure non ha il coraggio. Le congregazioni romane sonofatte apposta per cose del genere.

    RispondiElimina
  52. JP, le congregazioni romane sono state tutte interessate, ma il loro assordante silenzio nei nostri confronti è pari al potere degli sponsor che il cammino vanta in Curia (dicansi Filoni, Cnizares, Rylko & C., solo per fare i primi nomi che vengono in mente)

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.