lunedì 7 maggio 2012

Diamo la parola ad un 'camminante' di lungo corso

Ho fatto catechesi per sedici anni, e ad ogni catechesi, c'è sempre qualcuno, (lo riconosci da subito) che cominciava a interrompere, contestare, puntualizzare, e questo sistematicamente dopo pochi mesi andava via.

fino a qui niente, ma quando qualcuno di questi sapientoni, (che sanno sempre qualcosa in più degli altri) restava, erano guai, perchè quando entrava la confidenza con i fratelli, a turno li stressava, cercando di convincere la vittima di turno.
Il fratello neocatecumenale che si firma "Ola" e che qualche giorno fa ci ha testimoniato quanto sopra, ci ha dimostrato che il Cammino Neocatecumenale ha bisogno di persone ignoranti che non tentino di confrontare il Magistero della Chiesa con le cosiddette "catechesi" che vengono loro propinate.

Ma vediamo in dettaglio cosa ci rivelano le incaute ammissioni di "Ola".

1) «Ad ogni ''catechesi'' c'è sempre qualcuno...» Ogni volta che il Cammino Neocatecumenale comincia una sua "catechesi", càpita che qualcuno dei partecipanti si accorga che qualcosa non va. E cosa fa? «Comincia a interrompere, contestare, puntualizzare».

Tenuto presente che il Cammino, a dispetto degli slogan, non si rivolge ai cosiddetti "atei, pagani, lontani" ma pesca i suoi adepti nelle parrocchie (le cosiddette "catechesi" iniziano infatti in parrocchia, sempre in parrocchia, solo in parrocchia), è statisticamente normale trovare qualcuno che conosca il Catechismo della Chiesa abbastanza da poter ribattere ad affermazioni bislacche.

Ricordiamo poi che i cosiddetti "catechisti" vanno a riversare un discorso preconfezionato, ripetuto a memoria, sempre uguale lungo gli anni (strafalcioni e recitazione inclusa: a suo tempo Kiko in persona verificava la preparazione dei "catechisti" più importanti), e guai a chi «interrompe»... Vi prego di assaporare bene questo termine, dal sapore stalinista: guai ad «interrompere» i cosiddetti "catechisti" mentre recitano la loro commedia: loro non stanno lì a spiegare le cose della fede, non sono venuti lì a rendere ragione di una speranza, ma sono venuti solo a recitare una scenetta: guai a chi li «interrompe».

Piccola parentesi: Nostro Signore invece parlava con autorità e addirittura rispondeva e spiegava, perfino di fronte alle domande maligne di coloro che gli tendevano tranelli.

2) «Qualcuno, (lo riconosci da subito)». Questa è un'altra involontariamente comica precisazione che i cosiddetti "catechisti" sono dei professionisti della ripetizione dello spettacolino: riconoscono da subito le persone che non sono disposte ad accettare acriticamente tutta la cosiddetta "catechesi".

I cosiddetti "catechisti" di lungo corso diventano abili a «riconoscere da subito» il soggetto che dovranno cacciare via. A meno che questi non decida di andarsene, dopo pochi mesi di inutili tentativi di ragionare con coloro che si spacciano per «inviati dal Papa, inviati dal vescovo, ispirati dallo Spirito».

Aggiungiamo che, per quanto possibile, i cosiddetti "catechisti" nascondono il fatto che sono venuti ad installare il Cammino Neocatecumenale in parrocchia. Dopo il primo incontro, infatti, qualcuno potrebbe cercare informazioni su internet, oppure informarsi da persone che hanno già visto da vicino il Cammino, e potrebbe insospettirsi...

Come potete osservare nella foto qui a lato, scattata a Roma due mesi fa (a Ponte Milvio, marzo 2012), guardate lo striscione che campeggia sulla parrocchia: l'icona di Kiko, si parla di "incontri per giovani e adulti" (cioè? incontri di che?), e non si dice assolutamente che lo scopo di quelle catechesi è di formare una nuova comunità neocatecumenale. Te lo diranno alla fine, con fretta, con discorsi altisonanti ("il Signore sta passando, il diavolo è dietro quella porta, che fai, entri o perdi questa grande unica occasione?" - lo stesso stile delle televendite). I cosiddetti "catechisti" hanno bisogno di persone ignoranti, plasmabili, ingannabili, che non sappiano a cosa vadano incontro...

3) «Questi sapientoni, (che sanno sempre qualcosa in più degli altri)»: il caro fratello neocatecumenale disprezza come "sapientone" chi di fronte alla recita dei cosiddetti "catechisti" oppone la sapienza della Chiesa, o anche soltanto il buon senso. Per il caro fratello kikiano, l'unica Sapienza è quella di Kiko, Carmen e dei loro cosiddetti "catechisti".

Il caro fratello non ammette la possibilità che qualcuno possa conoscere il cristianesimo meglio di qualche cosiddetto "catechista". Evidentemente crede che il fatto stesso di essere un "catechista" kikiano garantisce scienza infusa e sapienza elevatissima al di sopra di qualsiasi parrocchiano si possa mai incontrare. Per cui, se qualcuno (come Lino) prova solo ad aprir bocca, è già sufficiente per togliergli il saluto.

4) «Quando qualcuno di questi sapientoni restava, erano guai, perchè quando entrava la confidenza con i fratelli, a turno li stressava, cercando di convincere la vittima di turno...»

Chiaro? La recita dei cosiddetti "catechisti" sarebbe sollievo per il cuore, mentre l'insegnamento della Chiesa (che contraddice le fandonie kikiane-carmeniane) sarebbe «stress» che rende «vittime» i destinatari.

«Stress» che evidentemente è impossibile in pubblico (dunque è sottinteso che i cosiddetti "catechisti" hanno reso impossibile un dibattito, per cui occorre contattare personalmente, «a turno», gli altri partecipanti in via di "zombificazione").

Aggiungiamo pure che se si «cerca di convincere» qualcuno, è perché quest'ultimo non ha il coraggio né le capacità per accorgersi dell'inganno.

Ecco perché sono «guai» quando qualcuno, scoprendo le magagne del Cammino, cerca di farne partecipi gli altri. Bisogna mandarlo via, poiché farlo rimanere in Cammino significa un "pericolo" per gli altri fratelli di comunità, perché il suo amore per il vero Magistero della Chiesa è contagioso.

Stando dunque a quanto ci testimonia il fratello neocatecumenale firmatosi "Ola", vediamo che Kiko e Carmen temono come la peste che qualcuno metta a confronto le loro cosiddette "catechesi" con l'insegnamento universale della Chiesa, vediamo che hanno bisogno di seguaci ignoranti, che non osino aprir bocca, che non debbano «saperne» più dei cosiddetti "catechisti" incaricati di indottrinarli e turlupinarli.

81 commenti:

  1. riprenderei il post di Montmirail del thread precedente, che diceva che nel cammino non si trasmette una fede che diventa anche cultura.
    Solo gli insegnamenti morali sulla sessualità vengono recepiti, ma non interiorizzati. ( vedi i numerosi adulteri)

    per tutto il resto ai ncn non si insegna a rendere ragione della speranza.
    mi capita di osservare che a volte i ncn dicono cose bellissime, sembrano avere una fede molto solida, affermano con coraggio le verità di fede sulla vita matrimoniale, ma......
    non posso non notare pure come le loro parole non fermentino la pasta della cristianità. Parlano benissimo finchè restano nell'ambito del cammino, ma sono freddi e distaccati quando incontrano parenti o colleghi. Queste parole, questo entusiasmo, restano chiusi nel cammino, al di fuori sono persone spente, mute, incapaci. Sanno parlare bene, ma non sanno rispondere, non sanno relazionarsi con la persone reali, a tu per tu, sanno solo invitare a fare il cammino. Sanno parlare alle platee, ma non ai singoli.
    Non sanno reggere il confronto soprattutto con gli altri cristiani.

    Come al solito, non è rompiscatole chi fa domande, ma chi pone domande rompe lo specchio, mette in evidenza l'incapacità e l'impossibilità di rispondere. Nel catechista sorge la rabbia, quando si rende conto che non sa più gestire la situazione, che sta perdendo il controllo, e proietta le sue personali difficoltà su chi fa le domande, su chi fa notare che il re è nudo, su chi si pone su un piano di parità intellettuale.

    RispondiElimina
  2. io facevo parte di questa setta.come tutte le sette che si rispettino sono stata sfruttata,sia mentalmente che fisicamente,sono stata cacciata per aver detto una cosa grave accadutami in quella comunità anticristo,sono stata ridotta al silenzio e frantumata.
    più setta di così non si può.
    ti riducono automa in modo che tu faccia esattamente ciò che loro vogliono.ti fanno il lavaggio del cervello;un ricatto morale enorme(paradossalmente ti fanno credere che il giusto sia lì dentro e che altrove vi sia satana).
    chi vi entra all'inizio vi è attratto grazie anche alla prima convivenza fatta in posti di lusso dove ti servono,dove hai delle bellissime camere in cui riposare tra una catechesi e l'altra,dove puoi passeggiare e goderti ogni attimo;poi però,arriva l'incubo del ricatto interiore dove ti senti dipendente dalle cose kikiane e ,anche se ti fanno stare male,non riesci a farne a meno.è qualcosa di strano e non piacevole.poi vige una gerarchia in comunità in cui alcuni sono così supremi che se non gli va di rivolgerti la parola non lo fanno.se devono umiliarti davanti ad altri lo fanno senza troppe pretese(non mi pare che Gesù,pur essendo Lui veramente supremo,si sia mai sentito così supreiore da umiliare pubblicamente alcune persone)è una battaglia che spero finisca presto in bene.speriamo di non vedere più cammini sette.possibile che il papa non se ne rendi conto?come mai nessuno toglie di mezzo questa setta insinuata in chiesa?

    RispondiElimina
  3. La "guerra" contro le eresie non è solo del piano spirituale.

    Il Papa non ha davanti solo l'ipotesi di uno scisma, o di scomuniche, o di cose altre esclusivamente del piano spirituale/ecclesiale. Ci sono altre minacce, sotterranee, gravissime, intuibili ma difficili da documentare.

    Per questo il Papa va avanti "coi piedi di piombo". Persino quando apparentemente sembra elogiare il Cammino, ricorda ai seguaci di Kiko e Carmen che i libri liturgici vanno seguiti fedelmente.

    Non è una novità. Già nel 1997 l'allora cardinal Ratzinger diceva a chiare lettere (e non certo per la prima volta) che la crisi della Chiesa postconciliare dipende anzitutto dal crollo della liturgia.

    Il Cammino, essendo opera di uomini, è destinato a perire. Padre Enrico Zoffoli disse che la sua generazione non avrebbe visto la fine del Cammino, ma la nostra generazione sì. Nel momento del suo più alto trionfo, il Cammino crollerà drammaticamente, come tutte le opere di mani d'uomo e, aggiungo io, cadrà probabilmente per opera di quelli che oggi il Cammino ha come "potenti appoggi".

    RispondiElimina
  4. Solo gli insegnamenti morali sulla sessualità vengono recepiti, ma non interiorizzati. ( vedi i numerosi adulteri)

    qui o si documenta o si sta zitti michela....

    RispondiElimina
  5. Per capire il Cammino, così come per capire una qualsiasi altra esperienza ecclesiale, bisogna partire non dai peccati commessi dai singoli, ma dal modo con cui ci si pone di fronte ad essi.

    Per fare un semplice esempio, sono tutti bravi a parlare contro l'aborto: ci riesce perfino Kiko, ci riescono i testimoni di geova, ci riescono tanti protestanti, perfino musulmani e indù...

    Quindi la notizia sul Cammino non è quella dei "numerosi adulteri", ma è quella delle confessioni pubbliche, è quella della spiritualità lugubre e pessimista del dover per forza sperimentare il peccato per potersi sentire "salvati".

    Così, finisce che tante anime apprendono dal Cammino che è inutile sforzarsi di non peccare... e perciò peccano di più, nel senso di "si lasciano andare" perché sono convinti di «essere inguaribili peccatori» (sono parole che ho sentito da persone neocat).

    Se guardiamo "i tanti adulteri", vediamo il risultato finale anziché le cause del problema.

    RispondiElimina
  6. Scusate
    "Solo gli insegnamenti morali sulla sessualità vengono recepiti, ma non interiorizzati. ( vedi i numerosi adulteri)"
    e
    "Se guardiamo "i tanti adulteri", vediamo il risultato finale anziché le cause del problema"
    Date per scontato i tanti adulteri: sarò stato fortunato ma non solo non ne sono mai venuto a conoscenza (e di gente ne conosco nel cammino)ma questa è un affermazione esagerata e un po forte.

    RispondiElimina
  7. Ho dato per scontato i "tanti adulteri" perché sono abituato a prendere sul serio ciò che i neocatecumenali scrivono qui.

    Però ho detto pure che in questione ci sono non i singoli peccati, ma l'atteggiamento che si assume rispetto ad essi.

    In questione, infatti, non sono gli eventuali "tanti adulteri" di cui ci è stata riportata notizia, ma il modo di porsi di fronte al peccato.

    La Bibbia dice che il giusto pecca sette volte al giorno. Ma possiamo forse leggerla letteralmente? Possiamo forse vedervi l'inutilità di sforzarsi per evitare il peccato? Se lo facessimo, sbaglieremmo di grosso, poiché venti secoli di santità della Chiesa hanno insegnato a resistere al peccato, anzitutto usando la propria retta volontà. «La morte ma non peccati», diceva san Domenico Savio.

    Il Cammino invece presenta la vita in modo lugubre e triste, dando a capire che sarebbe impossibile "non peccare"... Ed è qui che comincia il problema.

    Ricordo una persona a cui ero legato da grande amicizia, la cui anima è stata devastata dal Cammino. Sentendosi insegnare che siamo "schiavi di satana", finiva per compiere proprio i peccati che provocavano maggior dolore. Non tentava minimamente di evitarli.

    Ed aggiungo pure che aveva il terrore di non superare lo "scrutinio" successivo. Quasi come se avesse bisogno di nuovi peccati da raccontare in quelle confessioni pubbliche.


    Nell'unica vera fede cattolica, sappiamo di essere inclini al peccato, ma sappiamo anche che possiamo e dobbiamo educare noi stessi a combattere questa inclinazione.

    Un esercito di santi, confermato dal Magistero, ci ha insegnato ad evitare le occasioni, a fare piccole mortificazioni (sia nell'anima che nel corpo), eccetera.

    E ci ha insegnato anche qualora si ricada, anche centomila volte, c'è sempre la possibilità di rialzarsi in piedi, col sacramento della riconciliazione.

    E ci ha pure insegnato a non dare inutilmente scandalo. Per questo la confessione è coperta da segreto. Per questo, dei propri peccati, è opportuno parlarne solo col proprio confessore (vincolato, sotto pena di scomunica, al segreto).

    Parlare dei propri peccati di fronte ad altre persone significa dare scandalo. Non solo per la curiosità morbosa e per il pessimo esempio (quante volte in comunità sarà capitato che qualcuno abbia pensato: "ah, dunque ha fatto questo? dunque, potrebbe magari capitare di farlo anch'io?" e quel pensiero ruota nella testa per anni e anni finché non succede davvero). Ma soprattutto perché si dimostra che non si considera sul serio la confessione sacramentale, singola, a tu per tu, cioè tu e il ministro di Cristo, e nessun altro.

    RispondiElimina
  8. come vorrei che ognuno portasse la propria esperienza...almeno potremmo confrontarci e soffrire di meno...molti fratelli di comunità non parlano per paura...non so di cosa, ma è così...

    RispondiElimina
  9. L'abbiamo già detto talmente tante volte che sta diventando faticoso ripeterlo.
    tanti adulteri, si
    tante violenze, si
    perchè la violenza che si subisce nel cammino deve uscire da qualche parte.
    Non occorre portare i nomi cognomi, non occorre ricordare i nomi delle famiglie provate da rapporti difficili con i figli, che non sanno più cosa fare perchè hanno perso la loro autonomia e loro capacità di decidere.

    Quali prove volete?
    basta leggere le catechesi: tua moglie, tuo marito, tuo figlio che ti mette alla prova sono il NEMICO.
    Quanti non ce la fanno a reggere tante falsità e menzogne e scoppiano letteralmente, diventano adulteri e fanno altre sciocchezze.

    Quando moglie e marito sono messi uno contro l'altro negli scrutinii, quando cominci a pensare che se non fosse per il coniuge, ora si potrebbe 'camminare' più velocemente e non essere fermati ad ogni convivenza, quando il catechsita critica il coniuge davanti a tutti, vuol dire che qualcuno ha messo un cuneo nel matrimonio, per scardinarlo. Se uno dei due non regge, se ne va, e non essendo formato cristianamente per il motivo spiegato nel post di apertura, sceglie strade di rottura con tutto quello che aveva praticato finora.

    Non è molto difficile da capire, nè si può dire, siccome ho fatto 6 anni di cammino, queste cose non le ho viste.
    Da una catechesi distorta non ne possono che sortire sofferenze per le persone.
    Leggiti anche il post delle 9:53, e se sei avanti nel cammino, prendi il libro della vita e chiediti dove sono finiti quelli che non vengono più.

    RispondiElimina
  10. dice tripudio
    Se guardiamo "i tanti adulteri", vediamo il risultato finale anziché le cause del problema

    esatto, la violenza che si subisce deve riemergere da qualche parte:
    la famiglia è una grande vittima del cammino, ed ecco che gli adulteri sono frequenti;
    basta guardare anche alla violenza verbale dei nostri interlocutori,
    noi restiamo perplessi quando vediamo dei sedicenti cristiani esprimersi così, ma i ncn sono come una pentola a pressione, uno sfogo ci vuole. Ed ecco le bevute dopo l'Eucarestia del sabato sera, i preti ncn che non sembrano neanche preti tra linguaggio sguaiato e atteggiamenti poco consoni alla loro scelta di vita.
    Certo anche altri fanno così, ma solo voi vi presentate come un cammino al servizio dei vescovi per riscoprire il battesimo. Forse da voi ci aspetteremmo qualche frutto in più...., siete catechisti, missionari, salmisti, lettori,ostiari, esperti di Sacra Scrittura, liturgia delle ore, preghiera silenziosa, decime, e poi.....adùlteri che continuano a dare catechesi!!!! Ma queste cose non le fanno neanche i cristiani della domenica......

    RispondiElimina
  11. Anonimo ha detto...

    come vorrei che ognuno portasse la propria esperienza...almeno potremmo confrontarci e soffrire di meno...molti fratelli di comunità non parlano per paura...non so di cosa, ma è così...

    07 maggio, 2012 13:15


    E' vero, ma poi arriva sempre il gatto o la volpe che ci svierebbe dicendo che lui queste cose non le ha viste.
    Sarebbe bello trovare anche i vari punti nelle catechesi che sono sorgente di violenza e quindi di paura negli adepti.

    anche io ho paura, sto lottando contro il senso di colpa, per recuperare un'immagine positiva di me stessa. Se vuoi possiamo parlare del percorso che si può fare per uscire dal tunnel.

    RispondiElimina
  12. anche io ho paura, sto lottando contro il senso di colpa, per recuperare un'immagine positiva di me stessa. Se vuoi possiamo parlare del percorso che si può fare per uscire dal tunnel.

    Cara Michela,
    era la vecchia idea di Gherardo ricordi?

    Forse è ora che i tempi sono maturi.

    RispondiElimina
  13. Michela ha scritto.
    “Anche io ho paura, sto lottando contro il senso di colpa, per recuperare un’immagine positiva di me stessa. Se vuoi possiamo parlare del percorso che si può fare per uscire dal tunnel.”

    Esiste davvero un percorso per uscire da questo tunnel? Se ne è accennato altre volte in passato su questo blog ma poi non si è dato più riscontro alla cosa.

    Anche io ho paura.

    A suo tempo, quando ho lasciato il cammino, avrei anche affrontato i catechisti davanti a tutti i fratelli con le motivazioni del mio “mollare”. Ma avrei dovuto farlo in sede di convivenza di passaggio e mi è stato consigliato (da sacerdote non del cammino) di pensare bene se avevo la forza necessaria.

    Non sono andata alla convivenza. Non ho fatto il passaggio (Redditio). Il mio “cammino” è terminato così, bruscamente. E MAI NESSUNO PIU’ MI HA CERCATO. (Cosa che, devo dire la verità, paventavo un po’ se fossero stati i fratelli a farlo. Ma non avrei dovuto preoccuparmi più di tanto.)

    Quella non sarebbe stata la sede adatta ad affrontare il muro di gomma che innalzano sempre i catechisti quando si cercano risposte. E non ho avuto la forza. Ma tanto nel mio cuore avevo già deciso. E non mi sono mai pentita.

    A distanza di anni mi trovo a dover ricostruire una me stessa che non riconosco più. A dover subire le conseguenze anche finanziarie di scelte “radicali” fatte durante il primo passaggio. Rischio di rimanere senza casa.

    Mi prendo la responsabilità delle mie azioni. Continuo a dirmi che nel mio cuore l’ho fatto per il Signore. Ed è vero. Volevo con tutto il cuore seguirlo da vicino nel modo indicatomi. Ma ora scopro che certe scelte nessun cattolico è chiamato a farle e che ho valutato in base a criteri fasulli.

    Io mi sono fidata. Pare che sia questa la mia colpa.

    Ora sono in analisi. E mi sono trovata ad allontanarmi dalla Chiesa.

    Sento che il Signore non mi abbandona. Lo sento vicino a me. Ma sono io che non riesco a corrispondere. Non so più chi sia Lui. Sono io che ho un muro intorno a me. Non riesco più a “fidarmi”, di me stessa, della Chiesa, di nulla.

    Ho bisogno di aiuto.

    RispondiElimina
  14. anche se non ne ho gli strumenti, e lo faccio solo a livello personale, mi interessa collegare gli errori dottrinali con il malessere che c'è nel cammino.
    ovvero la cristologia distorta produce una visione dell'uomo distorta e che lo rende un infelice, o quantomeno un uomo diminuito, cieco, a volte zoppo.
    Cronologicamente è avvenuto il contrario, cioè Kiko ha adattato il cristianesimo all'esistenzialismo pessimista di Sartre ( stando alle sue stesse parole....).
    Però questo neo-cristianesimo sta facendo molto male agli adepti, eil nostro interlocutore ha ragione quando dice che è quasi impossibile comunicare questa esperienza. E'importante trovare le parole per comunicare la sofferenza nel cammino. siccome non abbiamo le parole 'giuste' molti preferiscono far finta di non aver sofferto, far finta che vada tutto bene, anche se hanno lasciato il cammino.

    RispondiElimina
  15. @ autore articolo ha detto: "Per cui, se qualcuno (come Lino) prova solo ad aprir bocca, è già sufficiente per togliergli il saluto".
    Una sola considerazione sull'ottimo articolo, e soltanto perché sono stato citato, nello spirito dialettico che caratterizza questo blog. E' vero, mi hanno tolto il saluto. Però, più che provare ad aprire bocca, l'ho tenuta aperta per oltre quindici minuti di lezione di analisi testuale (non mi permetto mai di dire "catechesi" o "esegesi") di Gv 9, cominciando col far notare che il capitolo inizia con Gesù che nega il peccato del cieco (e dei suoi genitori) e finisce con l'affermazione "Se foste ciechi, non avreste alcun peccato". Il "fango di Kiko" che serve a mostrare il peccato del cieco nato, quindi, è smentito dall'incipit e dalla chiusa, in una perfetta circolarità del testo evangelico che non dà adito a dubbi. Mi hanno tolto il saluto, è vero, però sono stato io a chiudere la loro bocca, a parte una catechista che l'ha aperta per darmi ragione. Forse perciò hanno evitato un secondo tentativo di kikizzazione della mia persona.
    E' solo per rispetto della verità storica :-) questa mia precisazione.

    RispondiElimina
  16. "Per cui, se qualcuno (come Lino) prova solo ad aprir bocca, è già sufficiente per togliergli il saluto".
    ---

    Ma ci rendiamo conto della follia di queste parole? E' un comportamento cristiano questo??? Togliere il sauto a uno che la pensa in maniera diversa da te e che cerca di confrontarsi sulla scrittura è un comportamento inconcepibile.

    Io nella mia vita mi son scontrato ferocemente con idee diverse dalla mia. A volte ho riconosciuto gli errori, altre volte il mio interlocutore neanche davanti al fatto compiuto mi ha dato ragione ma togliere addirittura il saluto. Caro fratello nc la semplice educazione di un ateo è più grande di questo atteggiamento.

    @ anonimo 07 maggio, 2012 14:56

    Credo tu abbia bisogno di una guida e del supporto di un parroco o di qualcuno che ti conosce e possa aiutarti meglio. Da conto mio posso solo dirti che pregherò per te.

    Credo che molti davanti alle difficoltà della vita si trovino in situazioni simili alla tua. In vari periodi a me è successo. In quei casi mi è stato utile la recita del rosario, le lodi e i vespri (non riuscivo a pregare in maniera spontanea ma le lodi e i vespri mi hanno aiutato molto) ma più di tutto mi ha dato forza l'adorazione davanti al Santissimo.

    Ricordati che il Signore ti è vicino nella sofferenza e ne è compartecipe, ti capisce e ti sta vicino e paziente e premuroso aspetta il tempo in cui tu, con il Suo aiuto, potrai risanare le ferite.

    Cerca di chiedere aiuto a chi ti è vicino, se hai problemi economici vai dal parroco è uno dei suoi compiti aiutarti con discrezione.


    Gv

    RispondiElimina
  17. Ora sono in analisi.......

    Sento che il Signore non mi abbandona. Lo sento vicino a me. Ma sono io che non riesco a corrispondere. Non so più chi sia Lui. Sono io che ho un muro intorno a me. Non riesco più a “fidarmi”, di me stessa, della Chiesa, di nulla.


    potrei scrivere anch'io le stesse cose, come pure le scelte avventate in termini finanziari.

    Anche io mi sono fidata, ma ho voluto credere che ero destinata a fare cose grandi, a distinguermi dagli altri, e questi insegnamenti si sono incontrati con la mia superbia e la voglia di fare qualcosa di speciale, senza contemporaneamente fare nessun percorso di crescita personale.

    Neanche io riesco più a fidarmi di nessuno, sento parlare di gruppo e scappo via, non entrerei neanche in un gruppo sportivo. Non capisco questa chiesa, compreso il vescovo e i sacerdoti, e quindi tendo a ritirarmi da tutto.
    Avevo trovato una bella Messa, ma un sacerdote a cui ho confidato le mie perplessità mi dice che devo restare in parrocchia, e quindi tento di obbedire.

    Siamo scese dall'ottovolante e adesso camminiamo forse con fatica, ma questa volta sulle nostre gambe, senza stampelle, e questa volta con una Speranza vera, non più basata sulle nostre opere neocatecumenali.

    RispondiElimina
  18. Relativamente agli adulteri, non so.

    So che MOLTI matrimoni neocatecumenali non sono felici e il 99% sono "pilotati" ovvero avvengono perchè le persone sono spinte. Ovviamente parliamo di matrimoni tra fratelli e sorelle. I catechisti consigliano ..... Tanto il matrimonio è un vincolo a tre con il Signore e Lui se ne fa carico. Peccato che poi se il coniuge diventa di ostacolo al cammino i consigli cambiano.

    Nella mia comunità abbiamo avuto addirittura un presbitero che diceva chiaro che bisognava cercare il proprio marito/moglie nella comunità stessa!!!!

    Infatti, io sono scapolo e "inutile" perchè troppo difficile e il Signore si stanca delle persone difficili.

    Mi trovo a chiedermi quanti di questi matrimoni sono effettivamente da considerare validi.

    Scusate sono uscito fuori tema.

    RispondiElimina
  19. Io mi sono fidata. Pare che sia questa la mia colpa.
    Ora sono in analisi. E mi sono trovata ad allontanarmi dalla Chiesa.


    Mi tocca il cuore questa testimonianza. E’ facile capire e riconoscersi in qualche modo. E mi si affollano mille cose da dire. Ma solo mi preme suggerire, per quel che vale, di non cadere nelle trappole dei sensi di colpa, che sono la peggiore, o comunque tra le più insidiose eredità del cn.

    Anch’io ho versato al cammino non solo soldi a palate, ma una buona parte di me, della mia vita e della mia anima affamata di Dio e di verità. Certo, come tutti mi son fidata, del parroco, dei catechisti tanto bravi, e dei fratelli che di loro si fidavano ciecamente anche più di me. Ma questo non è una colpa, anche se una tale ingenuità dovesse aver prodotto esiti dannosi per gli altri, non è una colpa. Abbiamo solo creduto, insieme con altri più in alto di noi, che quella fosse la via giusta per fare la cosa giusta.

    Non è stata una colpa fare il cammino per anni, ma anzi, oggi che ne sono fuori da non so quanto ormai, vi riconosco lo ‘stile’ della Provvidenza che sa trarre fiori profumati anche dalle rocce più aride. Sì, mi sono sentita persa, non mi fidavo più di nessuno, e tanto meno di me, ma proprio per questo mi sono vista costretta a guardarmi con onestà, e a trovarmi là dove sono sempre stata: piccola, ma nelle mani potenti del Signore. Come bimbo appena svezzato, come dice il salmo. Il Signore risana, fascia, guarisce. Per me il percorso di ricostruzione per ripartire è stato ed è abbandono senza rete nelle Sue mani...

    RispondiElimina
  20. ola
    cosa dire......
    specializzati ad estrapolare e manipolare a dovere.... adesso siete al problema sessuale.
    comunque siete alla frutta, se l'argomento è intavolato su un passaggio del discorso di nessuno (ola), ma per voi, è ovvio, questa è la dottrina di kiko......
    poveracci

    RispondiElimina
  21. p.s. ola
    nel mio intervento non si è mai parlato di buttare fuori.
    però è coreografico dire questo, quindi a questo punto, potete dire di tutto.

    RispondiElimina
  22. p.s p.s ola
    io la parola non l'ho mai chiesta, (il titolo)
    non mi piace girare per le discariche

    RispondiElimina
  23. Sono una ncn ho 30 anni e sono alla tappa della redditio...

    leggo sempre questo portale perchè penso che sia importante ascoltare i pensieri di tutti…

    Anonimo ha detto...
    come vorrei che ognuno portasse la propria esperienza...

    Ebbene io vi dò la mia...

    Prima del cammino ero atea perchè scandalizzata da alcuni comportamenti di certi preti incontrati durante il catechismo per ricevere i sacramenti di iniziazione cristiana e perchè non accettavo certi fatti della mia vita: la separazione dei miei genitori... il mio aspetto fisico... il mio non sentirmi amata dalla famiglia...non ero felice anzi tutt’altro mi sentivo profondamente sola, fallita ( nonostante al Liceo avessi voti altissimi...) e non amata... Vivevo alla ricerca della felicità. Per questo cercavo il più possibile di impegnarmi in ogni cosa con ottimi risultati ma non ero mai soddisfatta… mi mancava qualcosa… o meglio Qualcuno.
    Un giorno ho ascoltato un annunzio... classico... (come lo chiamate voi... secondo lo stile Kikiano...) Dio ti ama... ho scelto di iniziare le catechesi... e io sono stata una di quelle che interrompeva i catechisti... perché molto scettica e curiosa…ma nessuno di loro mi ha mai detto di stare zitta o che dovevo chiudere il pensiero e ascoltare!!!
    Sono entrata in comunità... ho fatto i vari passaggi... aderendo non alla parola dei catechisti... ma alla Parola annunziata e proclamata... ho sperimentato che il Signore ha provveduto alla mia vita... sempre!
    Il cammino mi ha aiutato a dare un senso alla mia vita...
    Oggi ringrazio Dio perché piano piano la mia vita si è andata trasformando. Ho cominciato ad accettare con serenità la mia storia, la sofferenza, a perdonare chi mi ha fatto del male e a hiedere perdono e questo mi ha dato tanta pace!
    Ho riscoperto non perché mi è stato annunziato ma perché l’ho maturato in me che Dio mi è Padre... che mi ha tanto amato da mandarmi il suo figlio Gesù Cristo perchè io ricevessi il perdono dei peccati perchè io potessi appoggiata a Lui perdonare e chiedere perdono... perchè io appoggiata a Lui potessi amare gli altri e me stessa come creatura speciale agli occhi di Dio!
    Ho sperimentato che appoggiata a Lui è possibile superare i problemi. Ho imparato a riconoscere i miei peccati e a sentirmi amata da Dio nel perdonarmi.
    Io oggi SENTO CHE LA MIA VITA HA UN SENSO... non perchè faccio parte del CNC ma perchè sono nella Chiesa! Mi sono sposata senza troppe sicurezze ma il Signore è la roccia su cui è costruita la mia casa... siamo una coppia felice... !!! Io sono grata al cammino perchè mi ha fatto conoscere DIO!!!

    RispondiElimina
  24. Passando di qua noto una sola cosa: il patos, la drammatico e fiducioso dialogo da anima ad anima tra le ultime persone intervenute e, poi, la totale estraneità alla condivisione umana di ola. Resta solo da stabilire chi sono davvero i poveracci, come vi chiama lui.

    RispondiElimina
  25. @ anonima 07 maggio, 2012 19:14

    Sono molto contento di quello che ti ha dato il cammino. E' ovvio che Dio agisce anche tramite il cammino e che il cammino può essere un mezzo per arrivar a Lui (soprattutto se i catechisti non sono idolatri di kiko e non hanno un atteggiameno misto tra la saccenza e la morbosità e sono in grado di dialogare).

    Ma per come è strutturato nasconde insidie e pericoli non da poco, te ne sarai accorta dalle testimonianze e dall'atteggiamento di alcuni fanatici.

    Il fatto che tu abbia coscienza si esser stata salvata da Dio (tanti nc son convinti che senza il cammino Dio non li avrebbe salvati) probabilmente indica che riesci a viverlo bene senza adorarlo in tutto come il caro ola. Ora se vuoi il bene del cammino devi aiutarlo a crescere seguendo le indicazioni del Santo Padre.

    Son contento che ci sia anche qualche voce come la tua che senza insultare mostra la sua esperienza e cerca dialogo. Ed è grazie alle persone come te che il cammino potrà migliorare. Se ti fa bene e non hai subito violenze psicologiche e non è per te l'unica cosa al mondo non è detto che sia un male seguirlo. Se ti senti coraggiosa pretendi che alle messe si rispettino le decisioni del Santo Padre. Se ti senti cristiana segui la messa parrocchiale e prova a vedere se sei animata da sincero amore per Cristo e quindi riesci a viver bene anche quell'eucarestia o se sei schiava dei fronzoli nc.

    Comunque se vuoi bene al cammino, ne fai parte, e ami la Chiesa cattolica (lo ammetto alcune volte è difficile) sei chiamata a portare nel cammino un po di sano cambiamento.


    Gv

    RispondiElimina
  26. Credo di essere l'esempio più lampante di un ex lontana, per oltre 20 anni non mi accostavo alla Chiesa ed ai sacramenti, è la mia vita proseguiva nella più totale convinzione che stavo bene così.

    Nessun movimento mi avrebbe fatto mai riscoprire il mio battesimo, che Dio mi amava, che Gesù mi sosteneva e tutti i luoghi comuni che ripetono come una nenia i neocatecumenali, un vero tormentone kikiano trito e ritrito, tutti uguali, una vera noia, come è possibile che non esiste uno che si esprime con una sua personalità? con una frase prodotta dalla sua mente, dalla "sapienza" acquisita in un percorso di "fede matura", sembrano tutti robottini programmati dove ci hanno infilato dei dati che loro ripetono all'infinito.
    Roba da fantascienza, è allucinante pensare ad una Chiesa così, è davvero spaventoso.......
    Per creare queste persone c'è bisogno di una inclinazione a subire senza farsi domande è naturale che sono dei prescelti fra i deboli, che a loro volta credono di essere diventati dei prescelti da Dio e si sentono forti attraverso la nenia imparata, ma che in fondo non sanno neppure quello che dicono.
    C'è un amico che sa all'istante formulare un messaggio dei visionari di Medjugorje, perché tutti uguali da 30 anni, se ascoltasse un po i nc saprebbe parlare come loro e farsi passare per camminante.

    Il mio amore per Cristo, è nato nel modo più semplice che ci possa essere, entrando un giorno per caso in una Chiesa, ed ascoltai una Messa, da quel giorno, sono circa 12 anni quotidianamente non sono mai mancata a quell'appuntamento, il resto è arrivato di conseguenza, una ricerca di approfondimento spirituale, una direzione che ho cercato con molta fatica e costanza, e che ho trovato in chi non mi avrebbe mai allontanato dalla tradizione, unica realtà in cui credo fermamente.
    Rosy

    RispondiElimina
  27. Voglio rispondere alla testimonianza delle ore 19:14, molto bella spero soltanto che non gli succeda quello che è successo a me. Io non riuscivo più ad entrare in chiesa e se ci entravo mi sentivo soffocare questo grazie alla CURA del Cammino. Ora finalmente mi sento libera, ed amata da Dio per quello che sono e non per quello che voleva il Cammino che io diventassi.

    RispondiElimina
  28. @Rosy

    Grazie per la tua testimonianza, è veramente fantastico vedere come la messa tanto disprezzata da kiko può sconvolgere una persona.

    cari fratelli nc vedete non servono percorsi pluridecennali per inserirsi in una comunità.
    Non serve chiudersi in un cerchio ristretto che fa un percorso a tappe più o meno distruttivo. L'incontro e il cammino si vive tutti i giorni anche con le persone con cui non si va d'accordo (capito ola).

    Comunque l'ultimo intervento dell'anonimo 07 maggio, 2012 19:14 mi sembrava di tono nettamente differente, se avete notato c'è la coscienza che Dio salva, non il cammino (cosa che non tutti i nc credono).

    Gv

    RispondiElimina
  29. leggo sempre questo portale perchè penso che sia importante ascoltare i pensieri di tutti…

    troppo ben costruita

    RispondiElimina
  30. leggo sempre questo portale perchè penso che sia importante ascoltare i pensieri di tutti…

    troppo ben costruita. Legge sempre e non ha recepito nulla? E non ha nemmeno nulla da eccepire?

    Boh!

    RispondiElimina
  31. Suvvia perplesso non essere troppo diffidente. Magari è semplicemente una ragazza che ha trovato Dio grazie al cammino e che ora sta mettendo in discussione alcune cose del cammino (altrimenti non leggerebbe).

    Gv

    RispondiElimina
  32. L`anonima che ha dato la sua testimonianza positiva sul cammino neocatecumenale può immaginare di vivere senza il "cammino", fuori dal "cammino"?
    La sua roccia è il Signore o è il "cammino"?
    Pensa che il Signore Lo può incontrare solo nel "cammino", solo grazie al "cammino"?

    RispondiElimina
  33. sono daccordo con perplesso.. si vede che l'anonima è alla redditio... ha appena fatto una bella "professione di fede"... cara anonima di 30 anni... perchè non mi racconti di quei "fratelli" che sono rimasti nel "cestino"..? quali biglietti non sono stati estratti? nessuno ha mentito? e Tu sai vero? quante professioni false hai ascoltato?

    RispondiElimina
  34. mi dici a chi "ti hanno detto di andare a chiedere perdono"? qual'è la storia che devi accettare? perchè il cammino ha dato un senso alla Tua viat? in che cosa Dio ha provveduto alla Tua vita?... guarda che hai sbagliato posto per fare la "professione di fede".. a proposito cosa pensi dei "garanti"? spiega a questi "fratelli di blog" che condividi nella lettura "chi sono i garanti"?

    RispondiElimina
  35. Ho fatto la redditio, ho detto che prima ero insoddisfatta, non mi piacevo, ecc ecc.
    non ero nella Chiesa, pensavo alla carriera futura, ecc ecc.
    ho poi scoperto che Dio è Padre per alcuni fatti accaduti; mi sono sposata senza troppe sicurezze, ma appoggiata a Gesù Cristo ho affrontato la precarietà, senza timore. [ in fondo abbiamo detto tutti circa le stesse cose]

    Sono passati alcuni anni e mi sono chiesta: ma è questo essere cristiani? è vivere in pace, sentirsi bene nonostante le difficoltà? Ma questo potevo farlo anche se avessi avuto un carattere aperto ed ottimista, oppure con l'aiuto di uno psicologo. Ma dove era Dio in tutto questo?
    Chi era quel Gesù che affermavo di conoscere attraverso la sua croce?

    Allora ho cominciato a guardarmi attorno, nelle liturgie parrocchiali non c'era lo stesso entusiasmo, ma c'era un maggior ascolto, più silenzio. Si faceva più spazio a Dio e meno alle parole delle persone. Erano liturgie più serie ma più serene.

    E ho visto una cosa: il cammino piega la liturgia alle esigenze della comunità. Invece in parrocchia la liturgia serve a dare lode a Cristo, non alle persone che partecipano. Allora è stato normale lasciare il cammino per stare nella chiesa universale, che celebra lo stesso rito nello stesso modo in cui lo celebra il papa. Non mi importava più delle approvazioni e degli indulti, io volevo stare con il papa e la chiesa tutta.
    la serenità la trovo in vari aiuti psicologici, letture ed amicizie; il cammino non mi serve più per stare bene, non mi importa più nulla di 'stare bene'. Mi importa di stare dove c'è Cristo e la sua Chiesa.

    RispondiElimina
  36. @Michela che belle parole ;)

    Gv

    RispondiElimina
  37. Questo neocatecumenato inventato da Kiko e Carmen più che un cammino di fede, somiglia ad un gioco della serie reality show,
    Passaggi, scrutini, tappe, retrocessione, biglietti non estratti, nominati, confessioni pubbliche, consegne................ammesso che si riescono a superare tutti questi ostacoli, alla fine cosa si ottiene? un posto privilegiato in Paradiso?

    Gesù non ha chiesto di credere in Lui e seguirlo con tutte queste panzane ridicole, le uniche cose che ha istituito, sono, la Chiesa e l'Eucaristia, proprio quelle che kiko sembra non sia stato doccordo tanto da desiderare l'annientamento, il peggio è che c'è gente che gli da ragione.

    Poveri, San Francesco, Madre Teresa, Padre Pio e tutti gli altri santi che non avevano capito nulla ed hanno seguito così, nella semplicità le parole del Vangelo, purtroppo il sapiente illuminato di nome Kiko per loro è giunto tardi.

    RispondiElimina
  38. Bellissima la testimonianza di Michela, spero sia di esempio ai lettori nc. Il Papa dice che il protagonista della Messa è Gesù, non il sacerdote, figuriamoci poi l'assemblea. Non ci devono essere esibizioni personali ne bisogna togliere o aggiungere nulla alla liturgia.

    La nostra "Tripode" è
    Gesù figlio di Dio
    Maria la Madre, che rappresenta la Chiesa
    e il Papa successore dell'apostolo Pietro al quale fu affidata
    Oltre c'è il nulla
    Rosy

    RispondiElimina
  39. Sto facendo il mio turno di notte e leggo tutto ció. Ho 33 anni, faccio parte del Cammino, e mi chiedo: che tipo di vita conduce una persona o un gruppetto di persone che quasi tutti i giorni trovano un argomento per parlare male di un movimento religioso che da quando esiste, i Papi che si sono succeduti hanno sempre accettato?? Non capisco. Mi viene da pensare che forse siete voi quelli che sono in discomunione col discernimento di Benedetto XVI e dei suoi predecessori. Per quanto possa sembrare semplicistica la questione qui c'è un Papa e tantissimi vescovi che dicono SI e voi che dite NO. A chi dovrei credere?? Se poi volete ridurre tutta la questione alla posizione con la quale si riceve il corpo di Cristo allora avete veramente pochi argomenti.. passate le giornate a scrivere su un blog che va contro il discernimento del Santo Padre. Non vi preoccupate, se il Cammino non è ispirato dallo Spirito Santo finirà da solo senza che vi diate tanto da fare.

    RispondiElimina
  40. Per la sorella catecumena sono felice per te ma ... solita tiritera. Il Signore mi ha salvato...grazie al cammino. Non sono sxhiavo dei soldi ... grazie al cammino...vivo nelka precarieta... Poi se un giorno al catechista di turno non sta bene la precarieta ti dice: Dio mand i suoi doni semore come mai a te no ? spero di trovare il tempo di descrivervi come nella coppia catecumene ci sia il terzo incomodo. Prima ti scaedinano mettendo a nudo i tuoi peccati davanri a tua moglie. Poi la obbligano a personarti e a te a farle un regalo. Poi la sessualita solo e solamente se devi procreare... due coccole fanno male anche se magari si è partorito da soli sei mesi. Ho visto sorelle accettare un figlio invece di esserne felici. Ho visto ragazzine di 20 anni mollare il fidanzato non NC per poi doverne trovare uno NC. Ho visto rahazze inteligentissime ridotte a fare le casalinghe perche in 4 anni 3 figli. Certo poi Dio ci mette una pezza ma le ferite il cammino le fa. Come mi sono disintossicato io ? mandando i catechisti a quel paese non chiarwndo con i fratelli a cui è stato dato il diktat di non parlare di noi. Sapete mi hanno salvato i miei colleghi Atei che hanno visto me e la mia damiglia piu felici e sereni mi ha salavato il matrimonio salvato ad una mia collega solo con poche paeole di mia moglie e non con la soluzione catecumena : fayegli fare le cayechesi. Mi sono salavato perche il parroco non catecumeno ci hha coccolato, non ci ha stressato. Sapete agli ex fratelli che mi dicono ( in segreto ) ti trovo bene sei piu sereno felice e la paeola Dio esce dalla tua bocca con amore e non a pappa fatta... rispondo NON CREDERE AI CATECHISTI CHE TI DICONO CHE FUORI AL CAMMINO STARAI MALE, TORNA A VIVERE A SORRIDERE A DIVERTIRTI PERCHE IL PARADISO INIZIA QUA SE SOLO CI CREDI. PORTA TUA MOGLIE A CENA FUORI E SCORDATI TUTTI I PECCATI CHE VI HANNO FATTO CONFESSARE DAVATI A TUTTI E RICOSTRUITE IL MATRIMONIO SULL AMORE E NON SUI PECCATI IN COMUNE.

    RispondiElimina
  41. Anche se le parole dell`anonima neocatecumenale, che dice di aver incontrato Dio attraverso il "cammino" (non senza prima graffiare i sacerdoti che non sono nc), sono la fedele fotocopia di quelle che abbiamo già letto qui e altrove, anche se si resta stupiti nel vedere questa assoluta somiglianza nella descrizione delle esperienze vissute prima dell`entrata nel cammino nc e quelle vissute dopo la trasformazione radicale ottenuta grazie al cammino nc, anche se il dubbio fa capolino, perché ogni esperienza di scoperta o riscoperta della fede è unica, assolutamente unica, come uniche sono le persone, come unici sono i percorsi di vita e come unico è, o dovrebbe essere, anche il modo di darne testimonianza, anche volendo credere alla sincerità di chi ha scritto, tante sono comunque le domande che sorgono, alcune sono già state poste e le condivido.

    Sappiamo in che modo è ottenuto lo svuotamento dell`adepto neocatecumenale dai suoi falsi concetti di sé, sappiamo in che modo è "fatto scendere alla sua realtà di peccatore" (art.19 dello statuto) per poi restarci inesorabilmente, sappiamo quanto grandi siano l`influenza, il potere, di chi guida il neocatecumenale in quello svuotamento e come egli diventi il consigliere onnipotente e onnisciente che sa meglio dell`adepto stesso ciò che è bene o male per la sua vita, che sa meglio dell`adepto stesso leggere la storia della sua vita, perché ha vissuto le stesse esperienze(!).

    Ed ecco che le parole martellate, sempre le stesse, in primis dall`iniziatore e poi ripetute pedissequamente dai catechisti, si fanno strada all`interno di chi le ascolta, si stampano sempre più in profondità, viverle in comunità con fratelli e sorelle non fa che rinforzarne l`effetto, quelle parole diventano la verità, sono la verità, nessun dubbio è possibile, quelle parole ascoltate, martellate, si materializzano, diventano realtà, l`adepto le farà sue,leggerà tutto quello che la vita gli propone attraverso la chiave di lettura che gli è stata data, ed ecco che quando si tratta di dare testimonianza dirà quelle parole che assomigliano quasi a delle formulazioni stereotipate.

    Ecco anche perché chi decide di lasciare il cammino, spesso dopo un lungo e difficile percorso interiore, all`inizio si trova smarrito, svuotato della sua identità, privo delle risposte preconfezionate date nel cammino, ma ancora influenzato da esse, deve ricominciare un lungo lavoro di ricostruzione, per ritrovarsi, per ritrovare fiducia in sé, per ritrovare la stima di sé, per scollarsi da dosso quella visione del peccato che gli è stata impressa nel cammino nc, difficile farlo da solo, spesso c`è bisogno di aiuto, in ogni caso spirituale e troppo spesso psicologico.

    Può un neocatecumenale immaginare la sua vita senza il "cammino"?
    Senza tutto quel che implica essere in quel percorso?
    Può anche solo immaginare di porsi la domanda, di vedersi vivere al di fuori del cammino neocatecumenale?
    E se ci riesce, come si vede?
    Sente forse come un panico da vuoto, la paura di quel mondo senza il supporto rassicurante del cammino, l`inutilità o il poco interesse di quella vita senza il cammino?
    Se il cammino diventa il centro di una vita, la stampella senza la quale non poter vivere, se alle domande che mi pongo trovo risposta solo nel cammino, se tutto quel che mi succede nella vita nel bene o nel male, se i problemi che non mancherò di avere nella vita, li leggerò solo attraverso la chiave di lettura che mi è data nel cammino, allora dovrei pormi la domanda se non sto rinchiudendomi in un sistema di dipendenza, se non sto dando le chiavi della mia vita a chi decide per me, a chi pretende sapere tutto di me e meglio di me, e lo fa in modo che io pensi che è la volontà del Signore che ha un progetto per me, per la mia vita.

    RispondiElimina
  42. "non mi piace girare per le discariche"

    E allora che ci fai qua?

    "nel mio intervento non si è mai parlato di buttare fuori"

    No, infatti...
    Hai solo detto che chi fa domande, chi si interroga, chi chiede spiegazioni è un "sapientone che, se non se ne va, stressa i fratelli"

    Lo vuoi negare?

    vuoi negare che la maggior parte di chi frequenta il cammino ha scarsissime (ne non nulle) capacità di sostenere un dialogo, una conversazione, SOPRATUTTO con gli altri cristiani?

    Ma non ti pare grave questa cosa?
    Tra fratelli di fede ci si dovrebbe capire al volo! A me questo è sempre successo...tranne che con voi.

    Mi sai dare una motivazione plausibile?

    Ma non è che forse c'è qualcosa che non va? Qualcosa da correggere?

    Oppure basta coprirsi dietro le frasi fatte e le considerazioni banali: "ma il cammino COSI' COM'E' Funziona"

    ENNO' che non funziona!

    L'incontro con Cristo è sempre LIBERANTE. Se passi da una schiavitù ad un'altra non ci hai risolto proprio nulla.

    Ma la cosa che A ME fa più impressione è il comportamento STARDARDIZZATO che si ha con chi ha qualche "problema".

    Lo si aiuta? Gli si sta intorno? Gli si sta vicino? MA NEANCHE PER IDEA! Lo si abbandona a se stesso.

    Ora dimmi: è un atteggiamento CRISTIANO questo? E' un atteggiamento cristiano bollare chiunque osi dire qlc come "sapientone" o come uno "che rompe le balle" o che "stressa i fratelli" solo perchè fa domande e fa nascere domande? (Benedetto XVI è il PRIMO ROMPIBALLE allora)

    E' un atteggiamento cristiano bollare come MALATO, INGENUO, CRETINO, DEBOLE chiunque abbia ricevuto dei DANNI ( e ce ne sono tanti purtroppo) e coprirsi dietro a tutto questo per giustificare tutto (e quando dico tutto vuol dire tutto..vedasi caso di Catanzaro!)

    Ci vogliamo ricordare le sottili, velate, minacce ad Aldo quando lui, mettendoci nome e cognome, raccontò cosa era successo e si sentì rispondere dal solito coraggiosissimo anonimo: "Io su di te la so diversamente!"

    A casa mia questo lo chiamerei atteggiamento MAFIOSO!

    Dimmi un pò: è cristiano tutto questo?

    RispondiElimina
  43. Caro Marco,

    " Per quanto possa sembrare semplicistica la questione qui c'è un Papa e tantissimi vescovi che dicono SI e voi che dite NO"

    Infatti, la cosa è semplicistica al massimo. Il Papa vi ha detto una sacco di altre cose. Ma questo non sembra importante a quanto pare.

    " Non vi preoccupate, se il Cammino non è ispirato dallo Spirito Santo finirà da solo senza che vi diate tanto da fare"

    Questa frase la sto sentendo spesso..

    ma scusa un pò...e tutto il DANNO SPIRITUALE che si fa nel frattempo? Niente da dire su questo? Non è importante?

    RispondiElimina
  44. " Non vi preoccupate, se il Cammino non è ispirato dallo Spirito Santo finirà da solo senza che vi diate tanto da fare"

    ---

    E tu che ne sai che lo Spirito Santo non agisca anche attraverso questo forum per tentare di coreggere le storture che kiko ha inserito nel disegno che lo Spirito aveva per il cammino?

    Lo Spirito agisce tramite le persone. La tua argomentazione non sta in piedi.

    Gv

    RispondiElimina
  45. " c'è un Papa e tantissimi vescovi che dicono SI e voi che dite NO. "


    C`è un Papa che vi fa dei RICHIAMI fortissimi che voi NON ascoltate, perchè i vostri capi vi dicono che tutto va bene così come è.

    C`è un Papa che vi da delle NORME alle quali voi non obbedite, perchè i vostri responsabili vi hanno detto di non cambiare niente.

    C`è un Papa che vi dice di seguire i libri liturgici, ma voi disobbedite e continuate a fare come vi pare.

    C`è un Papa che vi dice ,in modo chiarissimo, che la forma ordinaria della liturgia è quella che si vive in parrocchia e che dovete unirvi alla parrocchia già durante il cammino e in ogni caso alla fine del cammino, ma voi di quel discorso, come di tutti discorsi del Papa, conservate solo le lodi, quelle che lei chiama i "sì", il resto è spazzato via, minimizzato, negato , o ancora ne stravolgete il senso, perchè solo Kiko Arguello può decidere che cosa è il "cammino", come lo si fa, dove lo si fa, nessuno, nemmeno il Papa, ha il diritto di cambiare una virgola al "cammino".

    Basta pensare alla vergognosa menzogna della Comunuone presa in piedi.
    Alla grave anomalia di restarsene al proprio posto per essere serviti, si aggiunge quella della Comunione ricevuta in piedi ma consumata seduti, come prima, perchè questo vuole Arguello.

    C`è un Papa che vi vuole bene, come vuole bene a TUTTI i nuovi movimenti, c`è un Papa che fa prova di una grande pazienza con voi, c`è un Papa che vi ha fatto fiducia nel gennaio 2006 quando vi ha detto che era certo che obbedireste alle sue prescrizioni, e voi come contraccambiate la sua fiducia, il suo affetto?
    Disobbedendo, gridando viva il Papa ma obbedendo a Kiko Arguello.
    Ci sono le parole e ci sono i fatti.

    RispondiElimina
  46. Risposte varie...


    1) Atteggiamento "mafioso"?

    Ma guarda un po': sembra che si parli di quello stesso atteggiamento di una certa iniziatrice che disse (testo reperibile sul sito web ufficiale del Cammino):

    «questo Pontificio Consiglio avrà un futuro immenso, appoggiando il Cammino Neocatecumenale».

    Dunque, il Pontificio Consiglio che deve vagliarti... se non ti "appoggia", non avrà futuro, eh?

    Come l'alunno che dice al Maestro: "avrai un futuro immenso se mi promuoverai"...


    2) Queste nostre pagine non possono correggere le storture del Cammino.

    Fino ad oggi non c'è riuscito neppure il Papa, a correggere il Cammino!

    Figurarsi quattro gatti come noi.

    Certamente lo Spirito si serve di ogni mezzo, anche il più bizzarro.

    Ciò che conta, comunque, è che le singole anime siano messe in grado di conoscere la verità anziché la propaganda.


    3) Cari fratelli delle comunità neocatecumenali, noi qui diamo notizie sul Cammino e se le notizie vi sembrano un "parlare male", andate alle fonti che vi indichiamo.

    Le fonti sono le parole esatte degli "iniziatori", le parole esatte del Papa, le parole esatte dello Statuto... e le parole esatte delle testimonianze di persone danneggiate dal Cammino.

    Si fa presto a dire che il Cammino ti ha fatto "riscoprire Dio". Ma di quale Dio si parla?

    Che razza di "Dio" ti impone di disubbidire alla Chiesa e di fare strafalcioni liturgici e dottrinali?

    RispondiElimina
  47. "Che razza di "Dio" ti impone di disubbidire alla Chiesa e di fare strafalcioni liturgici e dottrinali?"

    Aggiungo io..

    Che razza di Dio prima ti fa incontrare delle persone attraverso le quali "vivi la messa" e l'incontro con Dio, di cui sai vita, morte e miracoli e poi, di punto in bianco ti dice (per bocca del catechista) che una di queste non la devi più incontrare, non la devi più sentire, non ci devi più parlare solo perchè magari ha fatto una domanda di troppo??

    Ma stiamo scherzando?

    Ci vogliamo ricordare come è stato trattato e come E' trattato quel padre di Catanzaro SOLO ED ESCLUSIVAMENTE perchè ha denunciato quello che i suoi catechisti volevano tenere nascosto?

    Ci vogliamo ricordare come Kiko affronta queste tematiche?

    Per lui il massimo del problema è che "si potrebbe chiudere il cammino". Il problema è il cammino in sè, NON LE PERSONE CHE VI FANNO PARTE. Quelle non hanno importanza.

    Ma che c'entra Gesù Cristo e la Madonna santissima con tutto questo?

    RispondiElimina
  48. Marco
    Sto facendo il mio turno di notte e leggo tutto ció. Ho 33 anni, faccio parte del Cammino, e mi chiedo: che tipo di vita conduce una persona o un gruppetto di persone che quasi tutti i giorni trovano un argomento per parlare male di un movimento religioso che da quando esiste, i Papi che si sono succeduti hanno sempre accettato??
    io non trovo argomenti contro il cammino, ma questo blog mi serve per fare una specie di discernimento, pe capire perchè un'esperienza ecclesiale produce tanto male nelle persone.
    Nel cammino trovo due tipi di problemi
    - una visione dell'uomo troppo pessimistica a cui Kiko tenta di dare soluzioni di tipo psicologico ( e difatti le testimonianze sono tutte del tipo: prima stavo male con me stesso/a ora mi sento bene)
    - liturgia che non è se stare in piedi o seduti, ma riguarda tutto il clima che si respira nell'Eucarestia: si parla solo di 'noi che siamo qui per celebrare, noi che stiamo riscoprendo il battesimo, noi che facciamo un cammino' per questo ribadisco che il cammino piega la liturgia alle esigenze della comunità. E' la comunità che celebra, è la comunità che parla, c'è un protagonismo esagerato che vuole piegare anche le Scritture alla comunità che è li presente.
    Il fatto stesso che le vostre celebrazioni siano chiuse agli altri fedeli ti dice che sono fatte solo PER la comunità ncn.

    per quanto riguarda le approvazioni, Kiko ha un potere enorme, fatto sopratuttto di denaro, di promesse di presbiteri alle diocesi. [ vediamo cosa succederà a Milano adesso]
    Ti racconto un'esperienza personale di poco tempo fa: un giorno ad una Messa ncn ho avuto una terribile sensazione che ho cercato di cacciare via subito, ho sentito ambientali/ammonizioni/omelie che parlavano dellla bellezza di essere lì a celebrare, e ho visto per un attimo il peccato di superbia di chi usa le cose sacre per parlare di sè, per farsi vedere da tutti gli altri. Non vado oltre perchè non è stato un pensiero razionale, ma più una sensazione sul fatto che stavano compiendo coscientemente un gravissimo peccato.
    ecco perchè ti metto in guardia: non guardare le approvazioni estorte con il vostro denaro, ma guarda i gesti del papa, le sue omelie. Il papa non ha parlato solo il 20 gennaio, già il suo modo di distribuire la S. Comunione dovrebbe metterci tutti in crisi....

    RispondiElimina
  49. Probabilmente si tratta di quello rappresentato sul santino di san Kiko...


    Per Kiko nostro signore, cArMEN!

    RispondiElimina
  50. @Marco che ha detto: "Sto facendo il mio turno di notte... che tipo di vita conduce una persona o un gruppetto di persone che quasi tutti i giorni..."
    Io, invece, sto facendo la mia pausa caffè dal lavoro diurno e mi chiedo: che tipo di vita ha condotto uno che, invece di entrare nel merito delle questioni affrontato in un blog - che non si limitano certamente a quella che hai esposto - si riduce a giudicarne le persone?
    Poi, se proprio t'interessa il pettegolezzo, ti rispondo per quanto mi riguarda: una vita di studi con una laurea in ingegneria elettronica con 110 e lode, di presidenza di consorzi e conduzione di aziende informatiche, di dirigenza di settori tecnici di un'ASL, di seminari di informatica anche nella Pontificia Università Gregoriana e nell'Angelicum di Roma, di seminari in materia di simbolismo in master universitari, di pubblicazioni di saggi di critica estetica e di libri, tra i quali un romanzo storico di successo. Mi approvi il curriculum vitae, Marco?
    Ciò riferito - che conta poco o niente - ti chiedo io: ma quando la finirete di ragionare con la logica degli scrutini, secondo la quale la vostra missione è quella di entrare nella vita delle persone, sempre defilandovi quando qualcuno pone problemi specifici concernenti la vostra organizzazione, al massimo limitandovi a rispondere: "Ci hanno approvato", senza mai entrare nel merito di ciò che le approvazioni hanno imposto?
    Ecco un motivo per il quale è difficile uscire dal Cammino: per lungo tempo si vive essendo soggetti alla guida e al giudizio degli altri, senza avvalersi del proprio intelletto e del libero arbitrio doni del Signore.
    Perdonami eventuali refusi ma devo tornare al lavoro, vado di fretta.

    RispondiElimina
  51. Caro fratello delle comunità neocatecumenali Marco,

    se qui noi si trova "tutti i giorni" un argomento contro il Cammino... vuol dire che gli argomenti contro il Cammino sono numerosissimi e facilmente rintracciabili. Possibile che siano tutti sbagliati? Proprio tutti? Il Cammino è assolutamente infallibile? Il Cammino è più perfetto dello Spirito Santo?

    Pare proprio di no.

    Per esempio, leggendo con attenzione le parole che il Papa ha rivolto a voi neocatecumenali a gennaio scorso, osserviamo che vi ha comandato di «seguire fedelmente i libri liturgici».

    Dunque è il Papa che parla contro di voi!

    Vi ha elogiato, vi ha incoraggiato, vi ha paternamente accolto, vi sta trattando come la pecorella recalcitrante che non vuole essere salvata, vi tende una mano addirittura lasciando le altre 99 pecorelle nel deserto... e voi?

    E voi seguite Kiko e Carmen anziché i testi liturgici che il Papa si aspetta che voi seguiate «fedelmente» (cfr. la "lettera di Arinze" contenuta nel vostro Statuto all'art. 13, comma 3, nella nota 49, con accluso discorso di conferma del Papa).

    Dunque è quello il discernimento del Santo Padre: che voi seguiate fedelmente i libri liturgici».


    Ecco, caro fratello neocatecumenale Marco, fai bene a leggere di notte e di nascosto queste pagine (se i tuoi cosiddetti "catechisti" lo scoprissero, sta' pur certo che ai prossimi scrutini ti boccerebbero! sta' pur certo che alle prossime confessioni pubbliche ne faranno di ogni genere per farti "scendere da cavallo"!).

    Queste pagine sono pericolose per la tua fede nel Kikismo-Carmenismo, nel senso che rischiano di farti ragionare su ciò che vedi e su ciò che il Papa vi ha ripetutamente comandato!

    Queste pagine rischiano di farti riflettere sulle storture che hai visto praticamente tutti i giorni nel Cammino, la scarnificazione delle coscienze, eccetera.


    In particolare ti raccomando di leggere una considerazione [clicca qui per il link], tenuta da due tuoi fratelli che hanno fatto 22 anni di esperienza del Cammino, su come mai chi si rifiuta di guardare al di fuori del Cammino pensa di essere nel giusto.

    Anche se non intendi uscire dal Cammino, ti sarà di spunto per capire meglio la tua vita e per evitare la tentazione di fare come lo struzzo, nascondendo la testa sotto la sabbia per non vedere né sentire la verità.

    RispondiElimina
  52. Caro Lino, il tuo curriculum vitae che hai orgogliosamente esposto mi porta ancora di più a chiedermi una cosa: cosa porta un pezzo grosso come te ad avere così tanto zelo e così tanto tempo a scrivere chiacchiere su questo blog... cosa ti muove? oppure chi ti muove?? L'Amore per la Chiesa? Ma veramente pensate che con quattro chiacchiere e qualche testimonianza di chi ha vissuto male questa esperienza, riuscite a mettere in cattiva luce un movimento che ogni anno porta frutti nella Chiesa?? Portate i numeri e non le chiacchiere. Come mai le esperienze delle persone che hanno vissuto male il cn viene presa a campione da voi e esperienze positive tipo quelle di quella ragazza, viene per lo più giudicata e vista con scetticismo??? Chi è il manipolatore? Kiko?????? Cmq complimenti a voi, e chi vi sostiene. Ma è giusto così.. qualcuno la zizzania la deve pur far crescere..

    RispondiElimina
  53. Il solito "Ola" ci scrive altre parole come queste, che volevano essere aggressive e si rivelano invece rivelatorie dello "stile" neocatecumenale:

    «...figurarsi se uno co sto curriculum vitae, accetta che un meccanico con la terza media gli faccia catechesi...»

    È vero che la fede non è banalizzabile a una faccenda di cultura e di titoli di studio (abbiamo qualche Dottore della Chiesa che era totalmente analfabeta): proprio per questo motivo un pluri-laureato in teologia può benissimo decidere di ascoltare che cosa ha da dire a proposito della fede un "meccanico con la terza media".

    Solo che se il meccanico comincia a vomitar fuori cose che vanno contro le più elementari nozioni di catechismo cattolico quando non addirittura contro il buon senso, allora come ci si regola?

    Kiko e Carmen scelgono i loro cosiddetti "catechisti" in base ad un solo criterio: la fedeltà cieca a loro.

    Dunque i cosiddetti "catechisti" hanno una gran fede sì, ma... fede in Kiko (che ha già distribuito il suo santino di "san kiko").

    RispondiElimina
  54. " Ma veramente pensate che con quattro chiacchiere e qualche testimonianza di chi ha vissuto male questa esperienza, riuscite a mettere in cattiva luce un movimento che ogni anno porta frutti nella Chiesa??"

    Quelle che lei, gentile Marco, chiama "4 chiacchere" sono il MAGISTERO DELLA CHIESA al quale anche il cammino risponde (fate parte della Chiesa Cattolica, giusto?)

    Quello che lei chiama "qualche testimonianza di chi ha vissuto male" sono in realtà, se ci fa un minimo di mente locale, tante testimonianze, CONCORDI, di persone DISTRUTTE.

    Lei tutto questo come lo liquida? "Gente che ha vissuto male"..Eh già,,,sono gli altri che hanno problemi..il cammino in sè assolutamente no.

    Vede, caro Marco, è la stessa logica di chi fa sperimentazione clinica e VOLUTAMENTE elimina tutti i risultati negativi cambiano i parametri a suo piacimento. Facile poi dire che il farmaco "funziona".

    Quello che poi dice "dei frutti" non sta assolutamente in piedi, mio caro Marco. Qui non si tratta di mettere in "cattiva luce", si tratta solo di far uscire fuori quello che lei e i suoi catechisti VI OSTINATE a non vedere.

    E si ricordi che la dignità di ogni singola persona è più importante di ogni struttura e percorso. Gesù Cristo è venuto per salvare ogni uomo. Se lo ricordi.

    Se poi vogliamo parlare di frutti...parliamone.

    Finora ho visto, tranne casi sporadici, delle persone che NON SANNO SPIEGARE la loro fede ( e infatti durante le catechesi si ripete la pappardella di Kiko), che stanno il più lontano possibile dai loro fratelli di fede, che, di conseguenza, non riescono a capirli (e questo è veramente pazzesco), che hanno difficoltà PERSINO A SEGUIRE UNA MESSA CON GLI ALTRI.

    Inoltre vedo persone che non riescono a rispondere nel merito delle questioni, che tendono all'attacco personale, quando non proprio alla menzogna. E questo paradossalmente diventa più frequente man mano che si va avanti nel cammino.

    Lo sa, caro Marco perchè sono qua? Perchè ho toccato con mano la grandissima facilità di MENTIRE solo per difendere la struttura "cammino" La cosa che mi ha fatto più pensare è che NON C'ERA ALCUN MOTIVO (ammesso che ce ne sia) per farlo.

    D'altronde avendo come maestro uno come Kiko che PER ANNI ha negato spudoratamente che esistessero i mamotreti, che DA ANNI la butta in confusione per non ammettere che quello che di ce lui è falso (a proposito, signor Marco, cosa è stato approvato il 20 gennaio?) e che poi usa le parole del Papa a suo uso e consumo cosa vuoi aspettarti....

    I frutti quali sono? I sacerdoti (pardon i presbiteri)? Se usciste fuori dal bunker vedreste che non siete solo voi che date sacerdoti.

    Ma d'altronde cosa aspettarsi da gente che (dopo aver fatto GMG su GMG) ha ancora il coraggio di dire che "a Madrid probabilmente saremo la maggioranza"?

    Personalmente parlando se il risultato è un presbitero che, in tribunale, dice quello che si è detto a Catanzaro, è meglio perderlo che trovarlo....

    " Portate i numeri e non le chiacchiere."

    Fermo restando che, si mettessero insieme tutte le testimonianze passate da qua (tutte concordi) il numero non sarebbe piccolo...maaaa...lei lo sa che Gesù ragionava con un'altra logica vero? Lo sa che a Lui DEL NUMERO non gliene fregava assolutamente nulla, vero?

    Lo sa che per Gesù ogni uomo era prezioso ai suoi occhi IN QUANTO TALE e non in quanto UNITA' di una struttura? Lo sa questo vero? Glielo hanno insegnato, giusto?

    RispondiElimina
  55. ola
    non c'è molto da dire, pubblichi solo quello che ti conviene, e quindi manca la base elementare per una discussione, certamente chi legge solo quello che tu dici o estrapoli da chi commenta, si crea una immagine distorta di ola, e questo è esattamente quello che nella tua astuzia vuoi.
    in questo senso anche se perdo tempo perchè tanto non pubblichi, è interessante comprendere chi sono gli interlocutori, non conoscendovi cerco di immaginare, cercherò per quanto possa non essere agressivo (pubblica se hai coraggio, così saranno gli altri a decidere se prima lo sono stato)

    quindi ti chiedo, per potere evangelizzare, ci vuole titolo di studio, e se si quale?

    dopo la tua illuminante risposta saprò se sono all'altezza

    RispondiElimina
  56. La "base elementare per la discussione" non possono essere gli insulti gratuiti a Lino.

    Le parti pubblicate (specialmente nella paragrafo iniziale di questa pagina) sono significative.

    Gli insulti non cambiano la sostanza della situazione.

    Tanto più che tu giudichi chiunque non la pensi come Kiko.

    RispondiElimina
  57. Caro Ola,
    non c'è bisogno di un titlo di studio, ma sicuramente non si ripete una pappardella e sopratutto SI DEVE ESSERE IN GRADO DI SPIEGARE. (anche con la propria esperienza) Cosa che i catechisti NON SANNO FARE e si coprono dietro ai "bollini" il che è come dire:

    "Ma perchè sei cattolico? "perchè me lo ha garantito il Papa"

    L'incontro con Cristo è personale e la sua risposta idem. Le frasi fatte stanno a zero.

    Questo è un fatto.

    Quindi smettila di attaccare le persone e rispondi nel merito.

    RispondiElimina
  58. ola
    la sostanza non cambia, non pubblichi i post in modo che siano gli altri a giudicare se ci sono insulti, (tranne che l'ironia per te sia un insulto) o invece possano capire che sei tendenzioso e bugiardo e oramai non puoi più pubblicare!

    non mi dai risposta a quello che ti ho chiesto (astuto come sempre) tu sei una strada a senso unico e senza sbocco, e parli di kiko, ammappete in sostanza fai quello che critichi al cammino, difendi a spada tratta tutti gli osservatori, guai ad intaccare la vostra falsa credibilità.

    in quanto ai giudizi, non conosco la frase in latino, (vorrei competere con voi) in italiano volgare è uguale
    "da quale pulpito viene la predica"

    comunque ribadisco ancora, mancano 4 o 5 post

    RispondiElimina
  59. ola
    guarda che proprio tu l'esperienza di tanti fratelli te la sei messa sotto i piedi, assolutizzando sempre che tutti siamo impreparati, almeno stai zitta se hai dignità, e non parlare di pappardella e frasi fatte, i tuoi commenti sono copia incolla

    RispondiElimina
  60. Non sono un bambino; credo di saper riconoscere l'ironia dagli insulti.

    Quanto al "non dare risposte" o a comportarsi con "astuzia", invece di parlare di me, parliamo della lettera di Arinze con le «decisioni del Santo Padre» (che fanno parte dello Statuto Neocatecumenale). Sabato scorso avete «seguito fedelmente i libri liturgici» oppure avete fatto la solita chiassata con balletti e girotondi e comunione "tutti insieme contemporaneamente da seduti"?

    Come mai l'esperienza di "tanti fratelli" neocatecumenali si fonda anche sul disubbidire al Santo Padre?

    Vedi, quando ci insulti e critichi, non aggiungi niente alla discussione.

    Ma quando invece in alcune frasi (notevolissime quelle citate all'inizio di questa pagina) descrivi la tua esperienza, finisci involontariamente per confermare ciò che diciamo su queste pagine da diversi anni.

    RispondiElimina
  61. ola
    ma perchè non lasci giudicare agli altri ???? non vuoi essere ridicolizzato pubblicando????

    e comunque comincio a pensare che tu bambino ci sei per davvero
    quando il discorso non ti conviene (troppo spesso) tiri in ballo arinza, toffoli e altri, che però con il discorso non centra niente
    quando crescerai e risponderai caso per caso, con la tiritera dei balletti stai scadendo nel ridicolo che comunque è proprio da dove attingi

    RispondiElimina
  62. Caro Ola,
    guarda che io l'esperienza degli altri NON ME LA SONO MAI MESSA SOTTO I PIEDI. Mai ho dubitato delle cose positive. Sitete voi che di quelle negative non ve ne frega nulla.

    Spiegami un pò, Ola, come mai chi "esce" viene lasciato da solo come un cane dai suoi fratelli di comunità? Spiegamelo perchè io non lo capisco. Sopratutto non capisco cosa centri Gesù Cristo in QUESTO atteggiamento.

    Mai ho detto a chiunque sia venuto qua a dire: "cosa devo fare" di mollare subito il cammino.

    Quindi smettila di accusarmi di cose che non ho mai fatto.

    Poi, per tua norma e regola "stai zitta" ce lo dici a tua sorella. Con questo atteggiamento denoti solo insofferenza e mi fai capire che invece ho colto nel segno.

    Le mie accuse sono "copia-incolla"..Ne sei proprio sicuro? Così come le testimonianze che ci sono da anni, tutte concordi?

    Tutto un immenso copia-incolla?

    E allora perchè offendere? Perchè scaldarsi? Perchè MENTIRE? (a proposito COSA E' STATO APPROVATO IL 20 GENNAIO?)

    Caro Ola, con questo modo di fare il cammino si autodistruggerà dall'interno. E allora chi incolperete? Questo blog? Magister?, il Papa (che si ostina a dirvi che l'unica messa è quella "di tutti")?

    Rispondimi Ola,
    è vero o non è vero che avete una ENORME difficoltà a partecipare ad una messa che non sia come la fate voi?

    E' vero o non è vero che, quando parlate con un vostro fratello di fede (non con un buddista) la cosa che ripetete più spesso è: "io non riesco a capirti"?

    E' vero o non è vero che siete assolutamente "autoreferenziali" su tutto (con uno strano concetto di Chiesa secondo la quale ognuno deve farsi gli affari propri e basta)?

    Forza Ola, rispondimi...non è difficile.

    RispondiElimina
  63. Caro fratello neocatecumenale,

    hai scritto (testuale): «arinza, toffola e altri»...

    Complimenti.

    RispondiElimina
  64. @ Marco ha detto... "Caro Lino, il tuo curriculum vitae che hai orgogliosamente esposto mi porta ancora di più a chiedermi una cosa: cosa porta un pezzo grosso come te ad avere così tanto zelo e così tanto tempo a scrivere chiacchiere su questo blog... cosa ti muove?"
    Non sei un buon dialettico, Marco. Nei tempi in cui le discussioni si facevano di persona nei simposi e non virtualmente in rete - m'immagino Socrate come ti avrebbe combinato - ti avrebbero cacciato fuori a calci dai convivi. Riesci a intendere il senso dell'evocazione?
    Il mio curriculum, Marco, l'ho "orgogliosamente" esposto solo perché tu avevi "orgogliosamente" esposto i tuoi "turni di notte": mica pensavi che il tuo lavoro notturno valesse meno del mio giornaliero? "Tanto tempo", hai detto: che ne sai tu di come io gestisco il mio tempo e a quali cose assegno valore? Due ore ho sprecato nell'ultimo anno: quelle nelle quali ho partecipato a una catechesi del Cammino. Spero che perlomeno possano essere risultate utili ai catechisti infangati dal fango di Kiko.
    In questo sito - checché tu ne possa pensare - io ho imparato parecchio, in tema di Liturgia per esempio, anche cogliendo gli spunti che altri mi hanno dato. Ho notato che qualcuno - mi onoro dello scambio di conoscenze - mi ha seguito nelle mie argomentazioni in materia di estetica e teoria del segno e del simbolo.
    Credo che i trenta-quaranta minuti al giorno siano stati per me ben impegnati, in questo blog. A te, invece, suggerisco di non impegnarne più nemmeno uno: effettivamente lo sciuperesti, fissandoti tu sulle persone e non sulle cose che esse scrivono.
    Cosa mi ha portato qui, chiedi?
    1) L'arroganza dei neocatecumenali, in primo luogo, che censurarono in CR le mie opinioni sulla croce capovolta di Kiko. Mi resi conto che dietro l'arroganza e i simboli del cammino c'era qualcosa di esiziale per i cattolici.
    2) La mia convinzione che vi si debba tenere sotto "osservazione", anche a vostro vantaggio, per evitare peggiori derive.
    Non preoccuparti per questo mio tempo sciupato, non sei tu a pagarlo. Senza dovere imporre decime a nessuno, il Signore non mi ha mai fatto mancare il pane quotidiano.

    RispondiElimina
  65. @ «...figurarsi se uno co sto curriculum vitae, accetta che un meccanico con la terza media gli faccia catechesi...»
    Figuriamoci se un vostro meccanico con la terza media non pretenderebbe di fare catechesi anche a un Vescovo. Avete detto anche questo, o no?
    Per quanto mi concerne, giacché giudico sempre l'opera e non l'autore, se un meccanico mi riferisse insegnamenti di valore, gli bacerei i piedi. D'altra parte, tutto quello che so l'ho imparato dalle voci di pescatori e pubblicani. La differenza è che quelli ebbero Cristo per Maestro, non Kiko Arguello e Carmen Hernández.

    RispondiElimina
  66. ola
    per alect, parlo con te finchè tripudio non pubblica tutto, ma forse non vuole turbare il saccente.

    il 20 io c'ero, e quello che ho capito l'ho capito troppo bene, durante il discorso del Santo Padre ho spalancato le orecchie.
    quella che non capisce e non vuole capire, e continua a ripetere "cosa vi è stato ordinato dal Papa" come se quello era un incontro per bacchettare il cammino sei tu.
    quindi ribadisco: stai zitta se non sai cosa dici.

    RispondiElimina
  67. ola
    ho capito, ho capito perchè non riusciamo a dialogare, è una questione di cultura, voi se non siamo dotti non ci calcolate ....
    che stupido non averlo capito prima, io pensavo di essere come in comunità, dove mi confronto con il medico, l'ingegnere e l'imbianchino e nessuno si fregia di medaglie o cammina con il curriculum in tasca, quello mi succedeva nella parrocchia che frequentavo da giovane,
    "ha tuo padre è contadino?",
    "ma come hai lasciato gli studi per lavorare? che futuro hai?"
    invece nella comunità che frequento da trenta anni, non mi hanno mai chiesto il titolo di studio, siamo diventati grandi insieme, la miliardaria, e il disoccupato, il professore universitario e l'analfabeta, e per paradosso, l'analfabeta è catechista e il professore no, ma non per scelta, la comunità ha votato, e quando l'analfabeta da catechesi, si ferma anche l'orologio, una volta in una convivenza un sacerdote teologo della mia zona ebbe a dire "chissà se un giorno riuscirò a dare catechesi con lo stesso amore che ha ........."
    ho capito ho sbagliato compagnia, troppo saccenti, troppo educati,

    abituatevi

    RispondiElimina
  68. @Ola che ha detto: "...e quando l'analfabeta da catechesi, si ferma anche l'orologio"
    Ha ragione l'orologio a fermarsi. Mi meraviglio, anzi, che non si metta a girare in verso antiorario. Un "analfabeta da catechesi" non si era mai visto prima.

    RispondiElimina
  69. Caro Ola,
    visto che lei il 20 gennaio c'era le ha sicuramente sentito queste parole del Santo Padre:

    "Al tempo stesso, la progressiva maturazione nella fede del
    singolo e della piccola comunità deve favorire il loro inserimento
    nella vita della grande comunità ecclesiale, che trova nella
    celebrazione liturgica della parrocchia, nella quale e per la quale
    si attua il Neocatecumenato (cfr Statuti, art. 6), la sua forma
    ordinaria. Ma anche durante il cammino è importante non
    separarsi dalla comunità parrocchiale, proprio nella celebrazione

    dell’Eucaristia che è il vero luogo dell’unità di tutti, dove il
    Signore ci abbraccia nei diversi stati della nostra maturità
    spirituale e ci unisce nell’unico pane che ci rende un unico corpo."

    RispondiElimina
  70. Caro Ola, una persona con un minimo di comprendonio cosa capisce?

    Capisce che la messa in piccole comunità SERVE a tornare in parrocchia e che la cosa non deve succedere alla fine del cammino, ma sarebbe preferibile che avvenga PRIMA che finisca (e il cammino dura in media tra i 25 e i 30 anni).

    Inoltre dice che c'è un posto e un momento in cui questa comunione deve avvenire che è la CELEBRAZIONE EUCARISTICA.

    E' un discorso chiarissimo.

    Tranne che per il cammino. Infatti ho sentito innumerevoli interpretazioni diverse:

    1) Non stava parlando a noi (ah no?)

    2) Quelle cose le "doveva" dire (versione di Kiko). Per la serie saltiamole a piè pari.

    3) Quelle parole vanno lette alla luce degli Statuti (come se il Papa non potesse andare oltre)

    4) Sì vabbè, ma la parrocchia DEVE cambiare (e come? Arrivate voi e gli altri fanno come dite voi? Le cose non funzionano così) perchè NON E' AUTENTICA (e come lo sapete dato che non la vivete mai?)

    Mi dica, caro Ola, qual è l'interpretazione corretta? Lei cosa ha detto alle sue 7 comunità?

    In più mi deve spiegare cosa è stato approvato il 20 gennaio. Perchè leggendo il decreto si dice le celebrazioni "non liturgiche") mentre i giorni successivi si è detto il contrario.

    Ora, l'italiano non è una opinione.
    Non possono essere vere entrambe le cose. E siccome io mi fido più del decreto del papa che di Kiko mi chiedo: "perchè fare confusione? Ha capito male? Non è stato attento?

    Insomma come stanno le cose, Ola?

    RispondiElimina
  71. Inoltre ancora è rimasta inevasa un'altra domanda.

    Visto che lei è catechista ed ha formato 7 comunità (quindi ne avrà viste tante) secondo lei

    "far cuocere nel suo brodo" un fratello di comunità dicendo agli altri di non chiamarlo, di non parlargli, di non stargli vicino in un momento di tribolazione etc.etc

    E' UN ATTEGGIAMENTO CRISTIANO?

    RispondiElimina
  72. Se posso integrare AleCT, direi che anche alla luce degli statuti c'è un invito ad andare alla liturgia domenicale. Infatti la messa con le specificità del cammino è prevista e "normata" nella parte del neocatecumenato (Titolo II). Poi finisce "il neocatecumenato" e inizia la "Educazione permanente della fede: una via di rinnovamento NELLA parrocchia" (Titolo III)dove si parla di liturgia domenicale ma non piu nel neocatecumenato equindi si riferisce per forza alla liturgia nella parrocchia .
    Lo stesso art 13 evidenzia che le specificità del nostro rito (che poi dovrebbero essere solo due) sono destinate alla piccola comunità nel suo percorso neocatecumenale: quindi quando cessa la piccola comunita (si celebra a comunità riunite o si fa i megaraduni nelle convivenze di inizio corso), cessa l'autorizzazione e si puo (direi si deve) celebrare in parrocchia con il rito ordinario.
    COme si vede le parole del Papa sono in perfetta assonanza con gli Statuti. Ovviamente nel cammino si fa "altro" e guai a dire che non siamo obbedienti.
    Da fratello a fratello invio Ola a leggere gli statuti con i discorsi del Papa e vedrà che gli statuti invitano ad altro rispeto a quello che facciamo (e non voglio addentrarmi sul rispettare fedelmente le norme liturgiche in quanto dopo il CVII noi cattolici, non solo neocatecumenali, abbiamo perso il significato di fedeltà).

    RispondiElimina
  73. Ringrazio Tripudio per aver detto con molta leggerezza che la mia fede è la fede nel Kikismo-Carmenismo. Devo constatare che l'arroganza lo contraddistingue. Per non parlare dell'arroganza di Lino che pretende di sapere chi si possa prodigare nella dialettica alla presenza di un pedofilo come Socrate... Mi avessi nominato Cicerone l'avrei gradito maggiormente. Ma bando alle ciance.... Vorrei innanzitutto rispondere a Tripudio: carissimo nonostante io e te abbiamo due opinioni contrastanti in merito al cammino, credo e spero che questo tuo zelo nel ricercare errori e storture all'interno del cn venga soprattutto per il tuo amore alla Chiesa che ti da di vivere la tua fede in Gesù Cristo, e quindi perchè banalizzare la mia stessa fede in Cristo?? nel senso.. Come ti permetti?? Per quanto mi riguarda il kikismo e il carmenismo non mi appartengono.. ma di una cosa sono certo: grazie all'annuncio che mi è stato fatto alle catechesi, nel quale mi si diceva che un Uomo Gesù di Nazareth mi ama incondizionatamente ed è morto per me affinchè io possa ricevere la Vita, la mia vita triste e senza speranza, la mia vita da ateo è cambiata... e l'ho vista cambiare nei miei fratelli che anche loro portavano le ferite che il mondo e il peccato producono. A me nessuno ha lavato il cervello.. ho una vita sociale anche al di fuori della mia comunità.. oltre che dedicarmi a mia moglie che frequenta il cammino con me,frequento anche parrocchiani, frequento atei, mi piace il calcio, mi addanno davanti alle partite della mia povera Inter, leggo libri di politica, gioco a calcetto, e spesso mi dedico all'arte culinaria, sono un impiegato comunale e vivo la croce di non poter avere figli ma trovo serenità e conforto nella parola e nella mia comunità dove non faccio confessioni pubbliche ma metto in comunione la mia vita con i fratelli cosa che purtroppo per problemi oggettivi in parrocchia non sarebbe possibile fare. E i miei fratelli mi sostengono pregando come io faccio per loro. Mi aggrappo alla croce di Cristo e trovo speranza in Lui. Ho riscoperto la bellezza di stare nella Chiesa grazie al cammino. Nessuno mi ha tolto la facoltà di scegliere... per circa un anno sono andato in crisi per problemi miei personali e non frequentavo più.. e nessuno mi ha girato le spalle.. Vivo la mia vita libero anche perchè essendo di mia natura un ribelle non sopporterei nessuna costrizione. Ho fatto il catechista per diversi anni.. è vero alcune cose andrebbero riviste e limate.. è vero gli esaltati ci sono.. ma non penso esistano solo nel cammino.. quello che voi state cercando di fare è far credere a tanti fratelli che stanno sbagliando, che sono plagiati, che sono in una setta, che non sono liberi... ecc. non vi è mai venuto il pensiero che a causa vostra un fratello in crisi potrebbe abbandonare il cammino e mollare la Chiesa.. magari quel cammino era la sua ultima speranza di incontrare Gesù Cristo??? come ve la prendete questa responsabilità?? giusto la presunzione di Lino puó concepire un simile atteggiamento.. ma con Lino non si puó interloquire senza un curriculum sostanzioso e una dialettica sopraffine. Mi dispiace essere ironico ma mi adatto al blog... Concludo dicendo a Tripudio che io Credo in Dio e in Gesù Cristo morto e Risorto.. e per la cronaca a me Carmen non sta nemmeno simpatica.

    RispondiElimina
  74. Il caro fratello neocatecumenale Marco, nel commento di stamattina, mi chiede se io agisca «per amore della Chiesa».

    Ma guarda un po': è lo stesso trabocchetto di Kiko a padre Zoffoli [link qui].

    Quanto alla religione del kikismo-carmenismo, gli ti invito a sfogliare questo blog solo per avere idea di quanto le invenzioni di Kiko e Carmen stiano forgiando la tua stessa vita.

    Si fa presto a dire che il Cammino ti ha salvato, si fa presto a dire che il Cammino ti ha fatto scoprire Cristo...

    Eppure non ti accorgi che Kiko racconta la storia a modo suo, tutto preso dagli impegni di comunità non vedi che Kiko si pone come vostro idolo, che Kiko e Carmen vi fanno "camminare" contro il Papa, che Kiko è il centro della vostra vita anche per le cose più banali...

    Certo affidare la propria anima alla spiritualità di uno che vi distribuisce il suo "santino", che vi fa usare per la preghiera i suoi sgorbi carichi di inquietanti significati, vi fa utilizzare una liturgia squinternata...

    Tu vieni preso in giro dai tuoi cosiddetti "catechisti", perché quello è lo stile kikiano-carmeniano: negare l'evidenza, imbottirvi di paroloni e numeroni, tenervi sempre all'oscuro di tutto...

    In tutto questo, il fatto che leggi libri di politica non cambia nulla, il fatto che sei stato fortunato a non essere stato fatto "cuocere nel tuo brodo" non cambia nulla, le cose della tua vita personale che ci racconti non cambiano nulla: in questione, infatti, ci sono le bizzarrie liturgiche e gli strafalcioni dottrinali.

    Si fa presto a dire "ho incontrato Cristo". Ma... stiamo veramente parlando di Nostro Signore, o dell'idea bislacca che ne hanno Kiko e Carmen?

    RispondiElimina
  75. Il vittimismo di certi neocatecumenali che si dichiarano mortalmente "offesi" lascia il tempo che trova.

    Quando non sanno più cosa invocare per difendere la propria religione kikiana-carmeniana, invocano addirittura il... galateo. Si appigliano a qualsiasi cosa pur di evitare il confronto sui fatti concreti: qualsiasi scusa -anche la più infantile- è buona per scansarsi ogni domanda sul kikismo-carmenismo.

    In realtà i suddetti soggetti si sentono insultati e condannati dal Papa, che ha ripetutamente comandato loro di fare quel che qualunque normale cattolico fa: «seguire fedelmente i libri liturgici».

    Quale parte del «fedelmente» sarà loro suonata più insultante e offensiva? Ad oggi, infatti, si sono guardati bene dall'obbedire a questo chiaro comando del Papa, espresso in particolare nello Statuto Neocatecumenale (art.13, comma 3, nella nota 49) e ribadito ancora una volta a gennaio 2012.

    RispondiElimina
  76. @ Marco ha detto... "magari quel cammino era la sua ultima speranza di incontrare Gesù Cristo??? come ve la prendete questa responsabilità??"
    E, magari, ci dice questa cosa della "sua ultima speranza" a lei chi l'ha insegnata? Il catechismo del Cammino scritto da Kiko? Non le è chiaro che è Cristo a decidere se un uomo debba incontrarlo, prima o poi e in quale luogo, non ha capito che è Cristo che chiama i discepoli tutti e Zaccheo da "sopra il sicomoro"? Mica siete il sicomoro, voi, che nemmeno avete capito il significato del fico sterile, che ammirate icone con Gesù in croce vestito con la tunica dei sacerdoti del tempio ebraico, con l'ephod sul petto? Che fa, Marco, continua a fare “l’amico dello sposo” che chiude la porta in faccia a chi si allontana dal CNC? Ma l’ha capito o no che io ritengo che il Cammino non faccia incontrare il Gesù Cristo della Rivelazione, ma un Gesù Cristo secondo il Kiko-pensiero degli Orientamenti?
    E lasci stare Platone/Socrate: la morale e le prassi di vita di un filosofo vissuto quattro secoli prima di Cristo - 2500 anni fa circa! - non possono essere attualizzate; il suo è un anacronismo storico tipico di chi si è formato alla scuola del kikismo e del carmenismo, altro che pensiero che non le appartiene! E, invece di stare sempre a blaterare contro la cultura, invece di usare il vocabolo “colto” come se fosse una clava, oltre alle tante cose che fa, si studi un poco dei nostri Padri della Chiesa.
    "Riguardo ai cosiddetti filosofi, massimamente ai platonici, nell'ipotesi che abbiano detto cose vere e consone con la nostra fede, non soltanto non le si deve temere ma le si deve loro sottrarre come da possessori abusivi e adibirle all'uso nostro ”.
    Lo sa chi l’ha scritto, Marco? Sant'Agostino nel "De doctrina cristiana". Si legga Platone, e tenti di trarne le cose buone: il metodo dialettico è tra queste. Io ho letto Kiko e ascoltato Kiko e Carmen, e mi hanno intristito per la formazione che vi hanno dato. Tra le cose che non amo di Platone, c'è il libro V della Repubblica: in quella comunità molte cose vi assomigliano. Platone, però, lo possiamo giustificare storicamente: siete voi che siete anacronistici.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. ...Intanto Socrate l'ha tirato in ballo lei... poi spiegherà a tutti come puó giudicare non autentico il mio incontro con Cristo... Io l'ho incontrato in dei fatti ben precisi, e ina sotuazione concreta, e in quel momento non c'era ne' il Papa, ne' il vescovo, ne' kiko, ne' i miei catechisti... c'era Gesù Cristo che ha avuto pietà di me e mi ha preso in braccio.. peró questo è solo sterco per lei... mi dispiace... continui pure a perseguitare il cammino se questa è la sua missione ma almeno non sputi sulla vita degl'altri... abbia rispetto signor colto.

      Elimina
  77. @ Marco
    I commenti sono tutti sopra, dal primo suo: se li rilegga.
    in primo luogo, io avevo citato Socrate per invitare a un dialogo tematico sulle questioni in gioco: avrei potuto dire, con un gergo moderno, di non andare costantemente Off Topic. Lei, invece, se ne è uscito con la pedofilia di un mondo di venticinque secoli fa.
    Ancora: io ho scritto che "ritengo che il Cammino non faccia incontrare il Gesù Cristo della Rivelazione", lei risponde che io non ritengo autentico il suo incontro con Cristo in un momento in cui "non c'era ne' il Papa, ne' il vescovo, ne' kiko, ne' i miei catechisti". Un'altra replica che con la mia affermazione c'entra come il cavolo a merenda. Il problema è ancora una volta metodologico: per formazione siete portati a personalizzare tutto e anche questo è kikianesimo e carmenismo, come negli scrutini e in quelle vostre risonanze. Io avevo ragionato di catechesi sballate di Kiko, dell'assurdità della porta che lo "sposo” kikiano chiude in faccia a chi si assenta dallo scrutinio (mentre Gesù aprì le porte del Paradiso negli ultimi istanti di vita del buon ladrone). Lei, invece, dopo aver esordito con i suoi turni di notte (il mio curriculum è una risposta puntuale a chi crede che gli altri nella vita abbiano sciupato il tempo) ha concluso considerando "sterco, sputi, persecuzioni, mancanza di rispetto" ogni mia argomentazione.
    Ha ragione Tripudio: "Si appigliano a qualsiasi cosa pur di evitare il confronto sui fatti concreti". Forse, oltre che Platone, dovrebbero leggere un po' di Aristofane: con "Le nuvole" imparerebbero a difendere un po' meglio i loro torti. Mi si perdoni la citazione colta e ironica.

    RispondiElimina
  78. 1. già dalla prima catechesi si racconta la storia del cammino con l'esperienza di kiko e carmen e nella seconda già si dice qual'è il fine delle catechesi e dove porteranno
    2. per quanto non vi possano piacere le icone di Kiko sono un segno distintivo del cammino e chi vede in uno striscione un'icona sa a cosa "va incontro"
    3. ormai dopo 40 anni e grazie al vostro lavoro chi va ad ascoltare le catechesi per giovani ed adulti sa che sono del cammino neocatecumenale
    grazie e continuate il vostro lavoro

    RispondiElimina
  79. Caro anonimo delle 17:58,

    le tue tre ragioni sono solo timidi e inconsistenti appigli per negare l'evidenza.

    L'evidenza fotografica è che i neocatecumenali non dicono chi sono.

    Un cosiddetto "lontano" o "ateo", se proprio metterà piede in parrocchia per ascoltare la "catechesi per adulti", lo farà senza sapere a cosa va incontro.

    Del resto se al primo incontro si dicesse veramente che prima o poi il Cammino vorrà estrarre il dieci per cento del tuo stipendio dalle tue tasche, nessuno verrebbe più alle cosiddette "catechesi per adulti".

    Tu che non sei in grado di distinguere un Reni da un Vasari (cerca su Google le loro opere), come puoi pretendere che i "cristiani della domenica" più o meno "salati" sappiano subito riconoscere i segni distintivi di Kiko e le conseguenze che li aspettano?

    RispondiElimina
  80. 1. già dalla prima catechesi si racconta la storia del cammino con l'esperienza di kiko e carmen e nella seconda già si dice qual'è il fine delle catechesi e dove porteranno
    2. per quanto non vi possano piacere le icone di Kiko sono un segno distintivo del cammino e chi vede in uno striscione un'icona sa a cosa "va incontro"
    3. ormai dopo 40 anni e grazie al vostro lavoro chi va ad ascoltare le catechesi per giovani ed adulti sa che sono del cammino neocatecumenale
    grazie e continuate il vostro lavoro
    ___


    1)Falso, sono stao poco più di un anno fa alle catechesi e non si è detto niente fino alla fine quando si è andati alla prima convivenza.

    2) Non è assolutamente vero. Io non avevo mai sentito parlare del cammino (se non perchè conosco amici che ne fanno parte). Nonostante conoscessi vari ambienti, scaut ac, ecc. Il cammino seppur ben radicato su territorio è pressocchè sconosciuto alle altre realtà eclesiastiche (sarà perchè ve ne state sempre per i fatti vostri).

    3) Io mi sono insospettito sentendo nelle catechesi degli obrobri esegetici e varie derive protestanti ed ho consultato il mio padre spirituale che mi ha messo in guardia dal pericolo. Poi ho scoperto l'esistenza di questo sito.

    Questa è la mia esperienza, poi per lei sarà differernte ma per me è andata così.


    Gv

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.