venerdì 11 maggio 2012

«Disgregano le parrocchie... esasperano i parroci»

Il seguente articolo venne pubblicato da Luciano Bartoli sul numero di maggio 1990 (pagine 375-376) della rivista "Palestra del clero". Che ve ne pare? Dopo più di vent'anni, non vi sembra terribilmente attuale?


Riflessioni di un laico sui neocatecumeni

Sopportazione
Nei miei viaggi, per suggerire o lavorare nelle chiese, ove son chiamato, logicamente debbo interessarmi sulla popolazione che attorno vive. In modo, per quanto è possibile, di cooperare alla pastorale e alla liturgia della parrocchia e della comunità. Così, dal nord al sud d'Italia, si raccolgono esperienze esaltanti e dolorose.

In questo modo, da anni, ho fatto delle conoscenze, partecipando anche a ritiri e a liturgie di comunità diverse: focolarini, carismatici, neocatecumeni. In particolare anche nell'America latina.

Riaffiorando - probabilmente - in me l'antica professione di giornalista, mi son dato a fare quasi un'inchiesta, qui in Italia, sui neocatecumeni. Non mi sono basato solo sui discorsi diretti dei parroci, interrogati a proposito. Oltre a leggere libri guida per questi «cammini», ho sperimentato, come detto, in luoghi diversi, questi ricercatori biblici che fanno il loro cammino nella fede.

Premetto che son più che convinto come oggi, con la ignoranza in materia di fede dei cristiani, sia quanto mai utile per la Chiesa questo coltivare nello studio e nella pietà dei gruppi particolari. Lo si è sempre fatto: dalle congregazioni mariane, ai vari settori dell'azione cattolica e ai gruppi di preghiera.

Tra i catecumeni nuovi ne ho conosciuti dei cittadini esemplari. Ma ci sono anche tanti ma. Dal nord al sud d'Italia, dei sacerdoti mi hanno riferito che ove sorgono questi neocatecumeni le parrocchie si disgregano. E per i parroci son dolori continui. Alcuni esasperati, hanno persino dato le dimissioni dalla parrocchia, con i nervi a pezzi.

Ma i vescovi?

Una diocesi in particolare mi suggerisce la risposta. I confessori di un santuario dove i parroci accorrono per le confessioni, mi riferivano che non pochi di questi parroci venivano, piangendo, a riferire sulle loro tribolazioni, a causa dei neocatecumeni parrocchiali ai quali si associano altri di altre parrocchie anche lontane.

Ora il vescovo di questa diocesi ha radunato vari reggitori di parrocchie, per sentire che pensavano sull'argomento e quali esperienze potevano riferire.

Da "Il padrone del mondo",
romanzo di Robert H. Benson
Tolto uno che in precedenza, oltre a parole, aveva al Vescovo lasciato in mano un documento scritto, nessuno ha aperto bocca. Perché? C'era forse un interesse materiale a tacere? Un parroco mi riferiva, a questo proposito, come le sue comunità di neocatecumenali - la più parte dei componenti lavora in banche e istituti di credito - gli avevano dato dei milioni per la chiesa.

Ma penso anche che i don Abbondio - coloro che non avendo il coraggio, non se lo possono dare - esistono ancora: tutto per il quieto vivere.

Ho dovuto rilevare che, segregandosi dalla parrocchia per il loro cammino, la più parte dei neocatecumeni, attingono alla Bibbia ma ignorano il Catechismo. Parlano di ritornare alle fonti - il battesimo per abluzione non vale, è necessaria l'infusione - e portano via a battezzare altrove, quelli che dovrebbero esser battezzati in parrocchia.

Se si fa attenzione alle loro premesse alle Letture della celebrazione eucaristica, si noteranno non pochi sproloqui: c'è in troppi la presunzione che lo Spirito Santo parli per loro bocca. E - al pari dei Testimoni di Geova - questi neocatecumeni si sentono degli eletti: sicuri di essere sulla via del Paradiso.

Con la scusa delle loro Cene di molte ore, grandi con i piccoli, celebrano a parte il Giorno del Signore al sabato, creando una tradizione. E la gente comune, che non sopporta lungaggini e sproloqui, abbandona la parrocchia per andare altrove. E potrei riferire non pochi particolari dolorosi.

Queste stesse righe le ho tracciate, dopo un lungo tempo d'incerta titubanza. Ma la sofferenza di qualche parroco che è arrivato alla disperazione, mi ha spinto a scrivere queste righe, allegando quanto il vescovo mons. Lorenzo Bellomi di Trieste ha ordinato per la sua diocesi in proposito.

Le parole di un laico che ama la sua Chiesa possono valere sino ad un certo punto. Ma si ascolti quelle di un Pastore. Vedo che anche in queste parole c'è un giudizio che mi son fatto da tempo: più che ai membri laici dei neocatecumeni gli errori vanno imputati ai preti e frati che, uscendo dalle loro parrocchie e dai loro conventi si associano e «guidano» queste comunità.

A un sacerdote non della sua diocesi che magnificava il bene fatto dai neocatecumeni, il vescovo di Trieste, in un'accolta di sacerdoti, così ha sentenziato: «I neocatecumeni faranno del bene, ma portano la divisione nelle parrocchie».

C'è da augurarsi che i singoli vescovi facciano delle inchieste e collettivamente prendano dei provvedimenti.

N.B. - Il Vescovo di Trieste mi ha dato l'autorizzazione alla divulgazione del testo dell'Ordinanza da lui rivolta ai suoi diocesani.

32 commenti:

  1. grazie Tripudio...dopo più di vent'anni anche del mio cammino in comunità, è davvero terribilmente attuale questo stato di cose...La separazione (di cui si parla tanto nella catechesi sulla religiosità naturale) tra fede e vita, può essere benissimo associata a l modo di fare dei neocatecumeni tra parrocchia e comunità: un abisso. Una cosa è la parrocchia e un'altra cosa è la comunità, parlo per esperienza personale essendo operatrice in parrocchia e anche in comunità(ma sono agli sgoccioli)...Pensate solo alla separazione tra i bambini delle comunità e quelli della parrocchia quando per festività dove i piccoli sono più coinvolti non si integrano i bimbi della parrocchia perchè l'esclusività della festa dei re magi appartiene al cammino! Assurdo! I bambini delle comunità non si mescolano con i bambini della domenica, perchè loro a messa non ci vanno, vanno il sabato con i genitori...Per me la colpa cmq, è dei parroci che lo permettono!

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  2. .....e arrivato Crepaldi, hanno aperto un RM a Trieste.

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  3. Buongiorno ho saputo che a napoli il 20 maggio arriva Kiko che per l'occasione farà anche la chiamata vocazionale perchè servono "presbiteri" per l'india, ci sarà anche il card. Sepe...Adesso vorrei porvi una domanda..che cosa deve fare un fratello normale di comunità che sta combattendo con il parroco perchè il cammino si integri alla parrocchia quando persino il vescovo è dalla parte di Kiko? Tutte le lamentele che gli arrivano da parte di numerosi parroci a causa del cammino, non sono neanche prese in considerazione, e allora succede che tutti quei fratelli "in bilico" alla fine vedendo che anche il vescovo appoggia...alla fine restano in comunità e seguono le leggi delle comunità..messa domenicale niente.

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  4. ola
    tripulio non avevi qualche cosa di più fresco?
    ti ci vorrebbe qualche cosa di più attuale, ma mi sa che non c'è.

    comunque, penso di averti centrato, se non mi pubblichi più vuol dire che ti infastidisco, non si tratta di insulti, perchè non ne faccio, non si tratta di ironia, perchè tu ne fai molto più di me, (ndrung ndrung, pagnotte e bevute)) quindi, ai lettori l'ardua sentenza, se questo di venti anni fa è ancora motivo di discussione, oppure...........

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  5. Vogliamo affrontare una volta per tutte questo argomento?

    Il cammino a cosa serve? A formare cristiani consapevoli giusto? (almeno queste sono le intenzioni iniziali, giusto?) con particolare attenzione ai "lontani"

    Ora, se il "target" sono i lontani" (ovvero quelli che magari non entrano in chiesa da 20 anni), perchè le prime catechesi si fanno in parrocchia?

    C'è contraddizione o mi sbaglio?

    Inoltre,spesso si dice che "la parrocchia va riformata"
    Domanda: come? Stando il più lontano possibile dall'ambiente parrocchiale? Come si può pretendere che "cambi" (in che cosa poi non si è capito) se non sanno neppure che faccia hai?

    Questa è una seconda contraddizione.

    Questo articolo è del 1990.Più o meno contemporaneo al caso della sardegna in cui il Cammino Neocatecumenale andando contro l'INTERA comunità ecclesiale sarda (vescovi compresi) decise di presentarsi con le sue "insegne" alla messa conclusiva della Visita di GPII.

    Verrebbe da chiedersi: è cambiato qlc in questi anni IN QUESTO SENSO?

    Da quello che ho potuto vedere io no.Per le seguenti motivazioni

    1) Tendenza nelle occasioni ecclesiali comuni a non partecipare o creare un evento parallelo di stampo NC.

    2) Mancanza assoluta di segnalazione delle messe NC nell'orario parrocchiale (cosa che va contro gli statuti)

    3) Mancanza assoluta di collaborazione con le altre attività parrocchiali (lo so che qlc mi risponderà "ma io sono catechista in parrocchia etc.etc.", non lo metto in dubbio ma DOPO QUANTI ANNI LO PUOI FARE?)

    4) le interpretazioni (alcune veramente farlocche) delle parole del Santo Padre del 20 gennaio a questo proposito.

    La domanda èmolto semplice. Alla luce delle parole del Papa del20 gennaio IL CAMMINO MI AIUTA A RIENTRARE IN PARROCCHIA oppure me ne fa stare il più lontano possibile da essa?

    Chiediamoci e rispondiamo con sincerità: nel cammino la "parrocchia" ed i "parrocchiani" come vengono visti? Come me ne hanno parlato? In che termini? In termine costruttivi?

    Allarghiamo lo sguardo: "in comunità come me ne parlano del "resto" della Chiesa?

    Ecco, credo che ilpunto sia tutto lì.

    Attendo risposte.

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  6. comunque, penso di averti centrato, se non mi pubblichi più vuol dire che ti infastidisco, non si tratta di insulti, perchè non ne faccio, non si tratta di ironia, perchè tu ne fai molto più di me, (ndrung ndrung, pagnotte e bevute)) quindi, ai lettori l'ardua sentenza, se questo di venti anni fa è ancora motivo di discussione, oppure...........

    Poi si lamenta perché non lo si pubblica. E' un disco rotto e asfissiante!

    Mi meraviglio di chi lo ha lasciato 'passare'. Ha davvero colmato ogni misura.
    Chi non è capace di rispettare non dico che debba esser ripagato della stessa moneta, ma ignorarlo è d'obbligo!

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  7. alla fine restano in comunità e seguono le leggi delle comunità..messa domenicale niente.

    La scelta è la loro e di certo non è aiutata al meglio della salus animarum.

    Cos'altro se non continuare a parlarne a a pregare?

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  8. @ Ola altrimenti detto "mi rivolgo sempre alle persone e mai ai fatti centrando le discussioni su di me e sugli altri, mai sulle questioni"
    Oilà, ancora c'è Ola,credevo che ci avesse salutato. Non mi ero spiegato differentemente la sua mancata replica alla mia contestazione - una cosa certamente "nuova" - della vostra catechesi sulle cinque vergini stolte.
    Che mi dice, come replica, Ola, in che modo mi "catechizza"? Le cinque vergini stolte sono tali perché peccatrici, o sono simboli di cristiani che si sono affievoliti nella fede (la lampada), che non ricercano più la Grazia illuminante? L'olio è simbolo dell'amore come dite voi, o dello Spirito Santo, come affermo io?
    Siete soltanto voi "gli amici dello Sposo" o lo sono anche - è solo un esempio - i sacerdoti del Beato don Salvatore Vitale che mi hanno "formato" in un tempio mariano? E, se lei non riesce a motivare la catechesi di Kiko, se non siete soltanto voi "gli amici dello Sposo", ho ragione o no ad affermare che siete blasfemi perché utilizzate in modo distorto una parabola di Cristo per legare al Cammino i vostri "catechizzati"?
    Risponda alle questioni, Ola, lasci stare i meccanici e i professori, gli ignoranti e i sapienti. Immagini di essere incappato in me in sua catechesi: mi avrebbe risposto, avrebbe taciuto, oppure avrebbe gridato che lei ha fondato "sette comunità", chiamando i buttafuori?
    Risponda nel merito Ola; di chiacchiere e distintivi in giro se ne incontrano fin troppi, in questo tempo di cinematografia.

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    Risposte
    1. In questo caso bisognerebbe leggere la catechesi...
      Caro lino non mi risulta che l'olio sia l'amore ma lo spirito santo...quindi anche il resto non mi risulta. Questa volta hai preso un granchio.
      Vale

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  9. Ehi Ola, le ho fatto delle domande....Che fa,mi risponde?

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  10. Siete soltanto voi "gli amici dello Sposo" o lo sono anche - è solo un esempio - i sacerdoti del Beato don Salvatore Vitale che mi hanno "formato" in un tempio mariano? E, se lei non riesce a motivare la catechesi di Kiko, se non siete soltanto voi "gli amici dello Sposo", ho ragione o no ad affermare che siete blasfemi perché utilizzate in modo distorto una parabola di Cristo per legare al Cammino i vostri "catechizzati"?



    caro lino, non sono ola ma se permetti rispondo io al suo posto. e da un """"colto""" come lei (ritiene di essere) mi stupisco del quesito. vi è semplicemente un diverso tipo di lettura: per noi il Vangelo è interpretato in chiava catecumena ovvero adatta per chi sta facendo un catecumenato. tutto qua. stessa parola, diversa chiave di lettura. la quale non è esclusiva per noi tra l'altro questo lo dici tu! se uno da quando è nato segue e continua a seguire la Chiesa certo non ha bisogno di questa chiave di lettura. che poi l'olio non sia lo Spirito questo lo dici tu

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  11. COn i tassi di natalità del cammino ed il numero di vocazioni tra 10 anni credo che il cammino avrà dilagato in molti reparti "istituzionali". Ad esempio nella mia parrocchia, so per certo che molte donne del cammino stanno andando a fare non so che tipo di corsi a Roma (un qualche istituto legato al Vaticano) per diventare insegnanti di religione (dice che siano richieste perché non ci sarebbero insegnanti per quel ruolo).

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  12. Avete ancora finito il letame? Vedo che state riciclando....

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  13. io credo di aver fatto delle domande costruttive. Ti va di rispondere oltre che provocare?

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  14. "Riciclando"?

    Caro fratello, ti dispiacerà sapere che questo documento presentato qui non era mai comparso prima nell'internet... Quel che è peggio (per te) è che è ancora attualissimo, in Italia come in Giappone, in Inghilterra come nelle Filippine, eccetera.

    "Letame"?

    Caro fratello, prima di giudicare, potresti almeno leggere tutta la pagina anziché limitarti alla prima parola del titolo?

    Poi, ti prego, toglimi una curiosità: con che aggettivo qualificheresti uno che interviene rumorosamente in ogni discussione civile su articoli presi da libri e riviste, solo per sparare giudizi come "letame"?

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  15. @lino don Salvatore Vitale è Beato? Faccio parte della diocesi di Aversa (quella di cui fa parte il tempio Mariano di Casapesenna) e non mi risulta, se fosse così in ogni caso sarei molto felice :)
    Arm

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  16. Il ...Letame??? è comunque il loro.

    Il sig. Ola non perdona che le sue affermazioni sono state oggetto per descrivere come il Cammino crea e forma i suoi adepti...si è reso conto di aver parlato male di se stesso e del Cammino. Ora ha il dente avvelenato, ma quello che più gli rode è non avere la competenza di affrontare con sapienza le persone di questo blog, purtroppo la sua preparazione di catechista, non è programmata ad andare oltre.

    Dove Kiko fa i comizi sembra prassi che puntualmente deve essere presente il Vescovo della diocesi locale, significa che è lui a chiederlo per pararsi il c... dietro la Chiesa attraverso il rappresentante del Papa, dimostrare credibilità e forza, con accordi presi, anche se magari il Vescovo non simpatizza. Kiko inoltre sembra che spesso è a Napoli, perché dalle fonderie della città fa costruire le statue della domus, e sicuramente dal Vescovo ci andrà spesso... e chissà!!!!
    Il Vescovo di Napoli, non può non sapere del disagio che il Cammino crea in alcune comunità parrocchiali, non può non sapere ogni qualvolta una comunità viene messa fuori, dai parroci, di questo me ne hanno parlato molte persone. Che ora vada all'incontro con i neocatecumenali per elogiareli e non accenna ai problemi, peggio per lui ed il suo comportamento ipocrita, indotto da Kiko che altrimenti non lo inviterebbe, questa è la dimostrazione che la Chiesa tende sempre a nascondere e negare i pericoli ed i problemi che ha in seno, e spesso il Papa non ne viene neppure informato se non si arriva agli estremi.
    Rosy

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  17. Il ...Letame??? è comunque il loro.

    Il sig. Ola non perdona che le sue affermazioni sono state oggetto per descrivere come il Cammino crea e forma i suoi adepti...si è reso conto di aver parlato male di se stesso e del Cammino. Ora ha il dente avvelenato, ma quello che più gli rode è non avere la competenza di affrontare con sapienza le persone di questo blog, purtroppo la sua preparazione di catechista, non è programmata ad andare oltre.

    Dove Kiko fa i comizi sembra prassi che puntualmente deve essere presente il Vescovo della diocesi locale, significa che è lui a chiederlo per pararsi il c... dietro la Chiesa attraverso il rappresentante del Papa, dimostrare credibilità e forza, con accordi presi, anche se magari il Vescovo non simpatizza. Kiko inoltre sembra che spesso è a Napoli, perché dalle fonderie della città fa costruire le statue della domus, e sicuramente dal Vescovo ci andrà spesso... e chissà!!!!
    Il Vescovo di Napoli, non può non sapere del disagio che il Cammino crea in alcune comunità parrocchiali, non può non sapere ogni qualvolta una comunità viene messa fuori, dai parroci, di questo me ne hanno parlato molte persone. Che ora vada all'incontro con i neocatecumenali per elogiareli e non accenna ai problemi, peggio per lui ed il suo comportamento ipocrita, indotto da Kiko che altrimenti non lo inviterebbe, questa è la dimostrazione che la Chiesa tende sempre a nascondere e negare i pericoli ed i problemi che ha in seno, e spesso il Papa non ne viene neppure informato se non si arriva agli estremi.
    Rosy

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. @Anonimo 11 maggio, 2012 19:55

    che dice "aro lino, non sono ola ma se permetti rispondo io al suo posto. e da un """"colto""" come lei (ritiene di essere) mi stupisco del quesito. vi è semplicemente un diverso tipo di lettura: per noi il Vangelo è interpretato in chiava catecumena ovvero adatta per chi sta facendo un catecumenato. tutto qua. stessa parola, diversa chiave di lettura. la quale non è esclusiva per noi tra l'altro questo lo dici tu! se uno da quando è nato segue e continua a seguire la Chiesa certo non ha bisogno di questa chiave di lettura. che poi l'olio non sia lo Spirito questo lo dici tu"
    -------

    Vi è un diverso tipo di lettura??????????

    Ma cosa siamo protestanti o cattolici????????

    L'interpretazione giusta è una e la da la Chiesa, non Lino, in questo caso l'interpretazione che da Lino se non sbaglio viene da Gregorio di Nazianzeno e Sant'Agostino.

    Se lei la ritiene sbagliata deve argomentare e confrontarsi con i testi di questi due padri della Chiesa per svelare a tutti la vera e giusta esegesi. Ma per ora, per la Chiesa, la lampada è la fede e l'olio è la retta dotrina. Le 5 vergini stolte rappresentano quei cristiani che pur avendo accettato Cristo (si son preservate vergini per lo sposo) non hanno avuto la cortezza di alimentare la fede con la dotrina. E quindi lo Spirito Santo non ha olio per illuminare la via e di conseguenza la via verso Lui.

    Da questa lettura si evince come bisognia stare attenti a che olio si usa. Quello della Chiesa o quello di kiko. Siete sicuri che siano gli stessi??? Io ho qualche dubbio. E' sempre possibile che Sant'Agostino e Gregorio il teologo si siano sbagliati ma vi prego di giustificarmi questo ragionamento o per lo meno confrontatevi con questi due fratelli maggiori nella fede.

    Quindi cari fratelli nc state attenti anche se fondate 7 comunità ma il vostro olio non è adatto si spegne. Auguro a tutti noi di rimboccare le nostre lampade dell'olio della Chiesa e di permetterci di praticare il suo insegnamento con carità.

    Gv

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  20. ho a disposizione la versione del direttorio approvata, e questa catechesi compare uguale identica.

    ma certamente lino è più autorevole della santa sede

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  21. @ Gv
    In particolare san Seraphim di Sarov, carissimo, e anche Sant'Ambrogio nel "De virginitate". Ti rispondo in modo esaustivo, relativamente al metodo di lettura. In simili testi bisogna partire dai simboli: è evidente che la lampada è la Grazia illuminante; d'altra parte le vergini hanno bisogno dell'olio a mezzanotte, quando ci sono le tenebre. L'olio, allora, è ciò che consente l'illuminazione, quindi lo Spirito Santo. Come secondo passaggio, io verifico la mia intuizione del significato simbolico: ritrovo l'olio (sostanza dell'unzione) come simbolo dello Spirito in At 10:38 e altrove. I simboli si devono collocare in modo coerente come tasselli di un mosaico. Essendo anche le cinque stolte "vergini", ad esse non possono mancare le virtù, non possono essere carenti di amore e di fede. Esse, infatti, cercano di entrare nelle nozze. Ciò che manca loro è la consapevolezza dell'importanza della Grazia, dell'olio dello Spirito. Pensavano di poter fare da sé. Esse, al pari dei neocatecumenali (e dei farisei, potremmo aggiungere) credono che un cammino fatto di virtù, riti e pratiche sia sufficiente per la salvezza.
    Come terzo passaggio, verifico se la mia lettura può essere supportata da "principi di autorità", cioè se non contraddice quello che i Padri della Chiesa, i Santi e il Magistero hanno generalmente affermato. Se ci sono contraddizioni, affido la mia lettura al cestino di Windows.

    Il nostro fratello neocatecumenale - che dovrebbe ripetere lo scrutinio, perché non ha scritto quello che è detto negli Orientamenti - dimostra di avere per metodo e principio di autorità uno soltanto: il pittore laico Kiko Arguello, uno che lascia intendere nella sua "catechesi" che lo Sposo non arriva fino a che il Cammino (che "è lungo")non è finito. Questa concezione la potremmo assimilare al "mercato" della parabola.

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  22. @Lino. Grazie per le precisazioni, le tue argomentazioni ed il tuo metodo mi paiono ottime. Il mio era solo un abbozzo, attualmente non ho conoscenze per effettuare analisi approfondite, abbozzo qualcosa, per fortuna c'è chi precisa. Comunque il paragone neocatecumenali - farisei è meglio non generalizzarlo. Non tutti i nc sono convinti che fare il cammino equivalga matematicamente ad entrare nel regno dei cieli. Al contrario di quello che pensa kiko.


    Gv

    RispondiElimina
  23. ola
    ventidue anni fa eravamo
    "ricercatori bibblici"

    certo, il laico che scriveva allora ha sempre la vostra impronta, "un parroco ha detto"
    "mi hanno riferito", stesso stile, non vi siete innovati per niente, non c'erano argomenti allora, (però c'era l'ignoranza che li scusava, la novità dell'argomento)
    oggi non avete scuse, perchè ci sono tutti gli accertamenti della Santa sede, e le varie approvazioni dei dicasteri, quindi.

    mi piacerebbe solo che qualcuno mi rispondesse semplicemente, senza rimarcare le stesse cose,

    RispondiElimina
  24. @ Gv ha detto:
    "Non tutti i nc sono convinti che fare il cammino equivalga matematicamente ad entrare nel regno dei cieli"
    Lo voglio sperare, Gv. Negli orientamenti alle equipes per lo shema, però, questo si lascia intendere, giusto nella catechesi che mistifica la parabola delle dieci vergini. Addirittura, a pag. 9 sta scritto: " Succede che viene lo sposo quando meno te lo aspetti viene il secondo scrutinio e sai dove sei? Te lo voglio dire: capita che hai una cognata malata e sei dovuto andare a trovarla. Si fecero i secondi scrutini e si chiuse la porta...".
    Ora, faccio notare a chi propende per la tesi di Kiko: ma date retta a questa maldestra interpretazione kikiana, oppure al chiarissimo Mt 25,31-46, dove Gesù dà in eredità il Regno a chi, tra l'altro, ha visitato il malato? E nessuno che abbia contestato questo strafalcione della porta chiusa davanti a chi è andato a visitare la cognata ammalata invece di andare agli scrutini, si trova in giro tra i megacatechisti neocat? Bah, speriamo che nel Direttorio catechetico approvato abbiamo cassato queste chiacchiere prive di senno cristiano.

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  25. Caro fratello "Ola", ma spiegami un po':

    - quando si tratta di qualcosa che non elogia il Cammino allora tu ci accusi di aver dato credito a qualche generico "sentito dire"

    - quando si tratta di qualcosa che elogia il Cammino allora tu ti fidi di tutti i "sentito dire"...

    Due pesi e due misure, eh?

    Tu affermi ripetutamente che la Santa Sede ha vidimato, la Santa Sede ha controllato, la Santa Sede ha certificato, eccetera... ma questi sono tutti i tuoi "sentito dire" [da Kiko].

    Per evitare che tu possa barare come stai ancora facendo, dobbiamo ripartire dai documenti che vi riguardano (quelli pubblicati) e i discorsi del Papa (quelli che voi censurate quando non vi garbano: per esempio, che fine ha fatto la decisione del Santo Padre che voi «seguiate fedelmente i libri liturgici»?)

    Se proprio vogliamo dar retta ai documenti e ai discorsi del Papa, allora prendiamoli onestamente e interamente.

    Avete lo Statuto che vi dice di rispettare la "lettera di Arinze", e voi non la rispettate.

    Quest'affermazione non si basa su un "sentito dire", ma sullo Statuto (studiati bene l'art.13, comma 3, nota 49: nella nota c'è tutto quello che ti serve) e sul fatto che nelle vostre comunità non è mai veramente cambiato nulla.


    Certo, ti capisco, oltre che anticristiano è imbarazzante dover difendere il Cammino utilizzando menzogne di ogni genere... è faticoso difendere il Cammino mettendo da parte l'onestà e la logica... è estenuante dover difendere l'idolo Kiko e l'idolessa Carmen, specialmente quando sparano scemenze gigantesche.

    Quello che ti chiediamo è solo un minutino di lucidità.

    Per un minutino soltanto, mettiti davanti alla realtà onestamente, e trai le conseguenze.

    Altrimenti, un giorno, cosa risponderai al tuo Creatore? «Ma come, Signore!?! avevamo lo Statuto, non lo sai?!? ma come, Signore?!? ci appoggiavano tanti potenti ecclesiastici, non te ne eri accorto?!?! ma come ti permetti, Signore??!? non ti piace la Nueva Estetica??!? ma come osi, Signore?!? il Cammino è un dono dello Spirito!!»

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  26. @lino, ogni anno la mia parrocchia il primo maggio va in pellegrinaggio al santuario Mia Madonna Mia Salvezza, e l'opera di don salvatore (penso che sai anche di Stella Maris a Lago Patria) è più viva che mai. Presso quel santuario si formano tra gli altri giovani che poi emtrano in seminario, ma a differenza dei catecumeni, prendono strade tutte diverse e adatte ai propri carismi, secondo lo spirito della Chiesa, nessuno li forza ad essere legati al tempio a vita, anzi, conosco un sacerdote che lì si è formato, con quella spiritualità, oggi è uno dei più appassionati assistenti di AC (che ha una spiritualità un pò diversa da quella del tempio) che conosco. Ecco cosa significa far crescere vocazioni disinteressate e utili per il più ampio respiro della Chiesa.

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  27. @ Anonimo 12 maggio, 2012 12:59

    Ripeto non si tratta di Lino ma di San Seraphim di Sarov, Sant'Ambrogio nel "De virginitate" (Leggiti l'opera e cerca di capire quale analisi è migliore) poi riprese da Gregorio di Nazianzeno e Sant'Agostino.


    Anche loro sono stati approvati. Se è vero quello che dici vorrei avere i testi pubblicati così da andare a chiedere al mio vescovo quale interpretazione è giusta. Se quella dei Santi padri fondatori o quella di Kiko. Io non sono per l'ipse dixit, ne per l'auctoritas ma l'interpretazione dei Santi è più convincente di quella di kiko perchè è meglio inserita in tutto il testo bibblico mentre quella di kiko cozza un po.


    @Lino gli orientamenti dicono molte cose senza senso e non tutti i nc credono a tutto quello che dicono i catechisti.

    Gv

    RispondiElimina
  28. @ Anonimo 3 maggio, 2012 00:18 ha detto..."l'opera di don Salvatore (penso che sai anche di Stella Maris a Lago Patria) è più viva che mai".
    Ci credo, caro anonimo, sebbene manchi da quei luoghi da molti anni. Non so di "Stella Maris", spero che si tratti di una nuova parrocchia (quella di via Staffetta non riusciva ad accogliere tutti i fedeli) che auspicammo anche costituendo un comitato per l'edificazione, comitato del quale contribuii a scrivere lo statuto.
    L'opera di don Salvatore è viva perché i suoi sacerdoti camminano con il Rosario, con la carità e con l'intelligenza in mano. La Madonna fanciulla del tempio li segue con lo sguardo. Ti riferisco, se non lo conosci, un racconto di don Maurizio, uno dei suoi giovani sacerdoti: questi, che era stato nella cameretta di don Salvatore per prendere alcuni documenti, si scordò di ridare le chiavi. Ritrovò don Salvatore al mattino davanti al Tabernacolo, dove era rimasto in adorazione per tutta la notte; il giovane sacerdote non si beccò nemmeno un rimbrotto dal parroco. Una lezione per qualche neocatecumeno, questa dell'adorazione.
    Don Maurizio è stato mio padre spirituale; nella mia conversione, ne sono certo, la Vergine agì mediante lui e l'architettura del tempio, un'architettura che mi sconvolse per la diffrazione delle luci sul pavimento nel mese di maggio. Suggerisco ai neocatecumenali del napoletano e del casertano di andare a visitare il tempio nel mese di maggio, quando le feritoie a forma di stelle sul soffitto creano cuori sul pavimento intorno alla statua della Vergine: altro che moquette azzurra distesa in San Tomà! Per stendere una moquette basta un arredatore; per diffrangere cuori su un pavimento non basta un ingegnere come il mio omonimo don Lino, l'ingegnere progettista fattosi poi sacerdote e diventato rettore del tempio, che mai si sarebbe immaginato un simile effetto. Nessun ingegnere avrebbe mai potuto prevedere simili diffrazioni nel tempio.

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  29. @ Vale, sarà così ma almeno voi nc mettetevi d'accordo sulle catechesi perchè faccio fatica a capirvi, uno dice una cosa uno ne dice un altra. MA quanti direttori ci sono???

    Gv

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  30. @ Gv
    Infatti. Quello che è certo è che io o te abbiamo concordato (commento 12 maggio 13:15) sul contrario di quello che Vale mi attribuisce. E Kiko, a pag. 18 negli Orientamenti alle equipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale, lo Spirito Santo nemmeno lo cita:
    http://www.internetica.it/neocatecumenali/OR-IIScr.pdf
    Kiko al "poco olio" associa il "poco amore", afferma "si sono addormentati e non hanno più amore", così come non hanno più olio le vergini della parabola.
    Forse Vale, alla quale risulta quello che risultò ai Santi che abbiamo citato, dovrebbe scrivere all'iniziatore del Cammino riferendogli quello che ha detto a me:
    "Caro Kiko non mi risulta che l'olio sia l'amore ma lo spirito santo...quindi anche il resto non mi risulta. Questa volta (anzi per decine di anni, perché sugli Orientamenti ci hai fatto studiare per decine di anni) hai preso un granchio. Vale"

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  31. Ma magari la nostra care vale ha la versione corretta e questo errore è stato cancellato. Anche se il misterioso anonimo del 12 maggio, 2012 12:59 dice di aver la versione corretta dove kiko afferma che l'olio sia l'amore.

    Oppure potremmo interpretare che lo Spirito Santo per kiko in questa catechesi sia l'essenza dell'amore e quindi in quel caso avrebbe inteso lo Spirito come Amore una specie di perifrasi come quella che Dante usa alla fine del paradiso per indicare Dio (mi sembra un po inusuale in una catechesi far queste cose ma almeno sarebbe una giustificazione con un minimo di logica).


    Cari fratelli nc allora cosa ci dite? Kiko ha toppato? Kico con amore in realtà intende lo Spirito Santo? O kiko ha avuto un illuminazione sul testo biblico tanto da essere diversa dall'interpretazione di quello che fino a oggi la Chiesa e i suoi Santi hanno detto?

    Guardate che se mi argomentate i motivi di questa nuova interpretazione son disposto a credervi e a sostenere e pubblicizzare la teoria di kiko. Se le sue interpretazioni sono giuste bisogna che la Chiesa faccia pubblicamente ammenda e giudichi eretici numerosi testi di numerosi santi quindi dobbiamo muoverci perchè ciò avvenga inquanto o la Chiesa insegna eresie o lo fa kiko. Non ci sono alternative. O sbaglio???


    Gv

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