martedì 12 novembre 2013

Se questa è liturgia...

Sei minuti di interminabile ndrùng-ndrùng-ndrùng di chitarrelle e tamburelli. L'imbarazzante girotondo col passetto. I patetici battimani. Grida sguaiate. E soprattutto facce da circostanza, cioè persone che ne farebbero volentieri a meno ma che sanno che devono fare quella cagnara ed esibire qualcosa che sembri "allegria":


L'ambiente non è una chiesa con inginocchiatoi e presbiterio, ma il salone di un ristorante/albergo con poltroncine e tendaggi. Il tavolone centrale non è lo spazio per un buffet self-service ma la mensa su cui un presbitero (quello vestito da druido in terital) ha celebrato il sacrificio eucaristico nella forma liturgica neocatecumenale ideata da Carmen Hernàndez e Kiko Argüello, forma che si conclude esattamente con l'imbarazzante pagliacciata che vediamo nel video.

Se quella neocatecumenale è "culto a Dio", allora la liturgia della Chiesa Cattolica cosa sarebbe?

94 commenti:

  1. Il post mi sembra eccessivo, nel senso che non sembrano delle faccie da circostanza. Si puo' dire che i soggetti presenti nel video sembrano allegri, forse a causa di una prigionia psicologica(eventualita' che sembra sosteniate in questo blog), posizione che rispetto ma non condivido.

    Dio vi benedica.

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  2. Al minuto 2.35 si intravede il classico, standard, clone, cantore n.c.

    Tutti uguali fatti con lo stampo:

    sguardo fisso verso l'alto

    estasi canora

    accenno di dondolio in avanti sulla punta dei piedi,

    poi l' intonazione dei canti è proprio uno schifo dal filmato si deduce che i cantori non fanno un buon servizio,
    il "Fuggi mio diletto e il Salmo 150 sono uno strazio e fanno pietà"

    Perchè?

    Perchè i canti(Come detto tante altre volte su questo blog ) debbono essere "fedeli" negli accordi, con tonalità proibitive per l'assemblea,l'importante da come si sente è che ci arrivi il cantore, degli altri non glie ne importa un cavolo, L'importante che lui arrivi dove arriva Kiko con la sua estensione vocale, gli altri si arrangino, e, come potete sentire gli altri purtroppo si arrangiano perchè il cantore non si sogna nemmeno di scalare gli accordi per poter far partecipare al canto tutta l'assemblea con un tono decoroso.

    Poi quei guaiti (che dovrebbero essere degli abbellimenti canori)mi fanno sentire cose se fossi all'Octoberfest o ad un rodeo equestre.



    ODG

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  3. La "prigionia psicologica" è una possibile spiegazione su come è avvenuta quella pagliacciata.

    Qualsiasi sia l'accento che si pone sul termine "partecipare alla liturgia", non è mai ammissibile lo sforzo per esibire allegria, tanto meno un protagonismo sguaiato.

    Nostro Signore non gradisce quelle sterili chiassate e quelle patetiche manifestazioni di "allegria".

    E poi fateci caso:
    - Dio è assoluta giustizia, dunque ogni ingiustizia è contro Dio
    - Dio è assoluta bellezza, dunque ogni bruttura è contro Dio
    - Dio è assoluta armonia, dunque ogni cosa sguaiata è contro Dio
    - eccetera

    Lungo venti secoli i cattolici hanno sempre donato a Dio il meglio che avevano, anche come canto. A costo di non cantare se non si sa cantare bene. Infatti la "partecipazione" alla liturgia non è mai stata "protagonismo" (tanto meno sguaiato perché la bruttura è attributo del demonio).

    I cattolici, fino a non molto tempo fa, sapevano che l'espressione biblica dello sciogliere il cuore in canti di gioia riguardava la gioia, la letizia, non l'allegria e il chiasso.

    Nel Cammino Neocatecumenale, come si vede da questo video da loro stessi girato, è obbligatorio quel patetico girotondo col passetto (si fa così dovunque nel mondo, perché sono stati Carmen e Kiko a comandare che sia così!: chi mai oserà trasgredire a un comando di Kiko e Carmen?).


    p.s.: ricordate il detto di sant'Agostino? «chi prega cantando prega tre volte»... beh, è una traduzione parziale. Nel testo originale dice: «chi prega cantando bene, prega tre volte».

    Il malinteso fondamentale che ha inquinato la liturgia cattolica (ed è stato l'humus su cui ha attecchito il neocatecumenalismo) è stato il ridurre a poco a poco la liturgia da "culto a Dio" ad uno spettacolino autogestito (di cui misurare la "riuscita": quanti interventi? quante risonanze? quanti canti? quanto è durata? e il girotondo finale?).

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  4. I canti del signor dottor Arguello, indiscutibilmente obbligatori nelle celebrazioni all'interno delle salette, rappresentano una sorta di manifesto ideologico di appartenenza negli altri contesti.

    Connotano cioè perfettamente l'idea che il signor dottor Arguello ha del rapporto con le parrocchie, al cui servizio in teoria dovrebbe essere il cosiddetto cammino.

    Questa estate, una domenica sono andato a messa nella chiesa del luogo in cui mi trovavo per impegni personali.

    Arriva il gruppetto neocat con chitarre per ravvivare la partecipazione alla liturgia dei cristiani della domenica.
    Finché la Messa non è cominciata non hanno fatto altro che andare su e giù chiacchierando fra di loro. Con buona pace di chi avrebbe voluto pregare nel silenzio.

    Durante la messa poi, solo ed esclusivamente i canti del signor dottor Arguello, compreso il "Santo delle baracche" che si canta nel tempo di Avvento.

    Risultato? Cantava solo la quindicina dei neocat presenti. Tutti i fedeli muti, dato che non potevano certo conoscerli.

    Potevano adottare i canti che abitualmente si usano in parrocchia? Ma per carità! E se tutti gli altri tacciono, chi se ne importa. Anzi, è la dimostrazione che i cristiani della domenica vanno solo a scaldare le panche, non partecipano, non cantano perché non passano dalla morte alla vita, dalla tristezza alla gioia come fanno i neocat grazie alle canzoncine del signor dottor Arguello.

    Ovviamente alla consacrazione tutti si sono inginocchiati, eccetto il gruppetto neocat che è rimasto in piedi.

    Insomma, come sempre, chi è al servizio di chi?

    E badate che questo sistema l'ho visto anche in altre chiese neocatecumenalizzate. O le cose si fanno secondo la liturkikia, o la parrocchia si arrangi.

    Smentiscano, se possono.

    Sto ancora aspettando di sapere da Gian pié veloce, fuggito di fronte alle solite domandine, il nome della sua diocesi, nella quale, favoleggia lui, i neocat seguono la Liturgia della Chiesa anziché quellla del signor dottor Arguello, e nessuno adopera i costosissimi arredi kikiani.

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  5. che meraviglia, uscita dal cammino, scoprire la polifonia e il gregoriano. Anche tanti canti che disprezzavo perché "di parrocchia" li ho rivalutati anche grazie all'incontro con alcune ragazze davvero brave, e allo stesso tempo umilissime nel servizio che rendevano. Altro che i litigi infiniti in comunità e il rubarsi i canti!

    Elen

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  6. Ahhh qui si aprono praterie!

    In una delle ultime celebrazioni eucaristiche mi toccava il servizio dei canti.
    Normalmente (almeno secondo il mio modo di vedere) il cantore dovrebbe leggere le letture della domenica, leggere i commenti sul foglietto distribuito a messa, comprendere il "tema" pensato dalla Chiesa e scegliere i canti più adatti.
    MA ci sono alcune limitazioni ("alcune" è un eufemismo):
    - non si possono cantare tutti i canti del Risuscitò (l'innario NC) perché alcuni sono dedicati a passaggi particolari del cammino e devono prima essere "spiegati"
    - alla Comunione bisogna scegliere PER FORZA un canto "grigio" per il pane e un canto allegro (generalmente dal cantico dei cantici, colore blu) per il vino. I canti grigi sono tutti invariabilmente tristissimi, calanti (es. Davanti a lui si copre il volto, Chi è costui che viene da Edom).
    A me questo sistema limitativo non mi piace affatto perciò sceglievo sempre secondo il mio intuito, fregandomene regolarmente delle "raccomandazioni".
    In quella liturgia il filo conduttore era la Fede e si parlava anche di Abramo, per questo io e un altro cantore a colpo sicuro per accompagnare la distribuzione del Corpo di Cristo abbiamo scelto uno dei pochi canti belli presenti nel Risuscitò che si chiama appunto "Abramo". L'assemblea cantava e il canto ci sembrò molto "partecipato" e anche molto "pregato".
    Fine celebrazione: siamo stati rimproverati in una maniera vergognosa da una "cantora" di alto rango che ci ha sparato un pezzo di dieci minuti sul fatto che non potevamo permetterci di cantare canti diversi da quelli grigi che sono "del Pane", che non facevamo un buon servizio, che dobbiamo obbedire, che i canti sono stati consegnati in questo modo, che non va bene.... eccetera...
    Questo è un po' lo spirito diffuso fra cantori, catechisti e responsabili.

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  7. Kiko ha copiato le danze ebraiche,tutti abbracciati in circolo,attorno ai Rotoli della Legge, cantando senza regola,urlando. Lui ha aggiuno le chitarre,tante,che col loro monotono dron-dron- dron creano un effetto ipnotico. Si rompe il ghiaccio, ci si sente uguali e fratelli. Liturgicamente è un orrore, ma guardiamo alla gente, a loro va bene così,a loro piace, si rafforza il loro sentirsi comunità, si sentono più cristiani : perchè condannarli? Sono in buona fede. Sarebbero da correggere i superiori e metterli in riga ma nessuno osa, men che meno il papa, e allora avanti così, staremo a vedere.

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  8. La parola "Cammino" lascia intendere che il cristiano ha da convertirsi continuamente e di svolgere varie "tappe", che si concluderanno solo in Cielo. Il cammino che Dio vuole in realtà è quello in cui ci si impegna per il Signore sempre di più. Se nelle comunità del Cammino non ci sono vere vocazioni, né vera missionarietà, né veri frutti, alla fine, per molti il CN diventa anche "noioso" e "fastidioso". Ecco, infatti, un pensiero tratto dai Libri di Cielo, ossia dalle rivelazioni di Luisa Piccarreta, in cui Gesù rivela come si vive un vero cammino di Fede:

    “Figlia mia, [all’uomo] per prendere il suo punto centrale è necessario sempre correre senza mai fermarsi, perché col correre si renderà più agevole il cammino, e man mano che cammina gli verrà manifestato il punto dove deve giungere per trovare il suo centro; e cammin facendo gli verrà somministrata la grazia necessaria al cammino, ed aiutato dalla grazia non sentirà il peso della fatica né della vita. Tutto all’opposto colui che cammina e si ferma, giacché solo col fermarsi sentirà la stanchezza di quei passi che ha dato e perderà la lena* al cammino; non camminando, non potrà vedere il suo punto che è un bene sommo, e non resterà allettato; la grazia non vedendolo correre non si darà invano, e la vita si renderà insopportabile; perché l’ozio produce noia e fastidio” (Volume 7° - Libri di Cielo)
    note: lena=fiato, vigore.

    Mario

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  9. @PDF
    "scegliere i canti più adatti"
    la prima indicazione sui canti della liturgia sono le antifone scritte nel messale ( Ingresso e Comunione )
    Le indicazioni che ti sono state date riguardano in particolare i canti da fare durante la frazione del Pane , a parte quello che dicevi sui passaggi, si raccomanda principalmente l'uso dei "Canti del Servo" ( vedi Is 42 49 50 53), Omelia di Melitone dei Sardi, Il Pigiatore ( Is 63 ).
    Possiamo discutere sulla melodia ma non sulla sostanza di quella indicazione.
    Per quanto riguarda gli altri canti posto come già detto che sarebbe opportuno sare sul "tema" non ci sono limitazioni.
    Se poi hai problemi con i canti del risuscitò vabbé.....
    ... i gusti sono gusti
    Sicuramente non sono i migliori musicalmente ma almeno i testi sono decisamente ineccepibili.
    Praw

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  10. Anonimo delle 8.50
    "nel video sembrano allegri....."
    Altra causa che molti dimenticano di dire è che dal calice si deve bere un ricco sorso di vino rosso liquoroso
    (Poro, Zibibbo, Lacryma Christi ......),anche questa è una regola del cammino,di conseguenza molti anziani e giovani astemi alla fine della celebrazione sono di sicuro alterati,
    n.b.
    non sto dicendo ubriachi ma alterati, per diretta esperienza personale....... si!!!!!!

    ODG

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  11. E così all'improvviso torna in auge il caro fratello Praw, che era svanito nel nulla dopo le sue ultime figuracce.

    Il caro fratello Praw, come all'epoca, tenta di ridurre tutto ad una questione di gusti.

    È come se volesse dire che la liturgia può essere una pagliacciata, purché sia una piacevole pagliacciata per chi la esegue.

    Purché, ovviamente (per lui), ci si infili qualche versetto biblico (sotto forma di canto di Kiko) e così si rispetta nientemeno che Melitone di Sardi (quanti cruciverba hai fatto, caro Praw, prima di scoprire che esiste un Melitone di Sardi che puoi adoperare per certificare i canti del Cammino?).

    Qualcuno di voi ricorda l'ultima figuraccia fatta da Praw? Come tutti i neocatecumenali, quando non sa cosa rispondere, svanisce nel nulla per riapparire tempo dopo, nella speranza che nessuno gli ripeta le domande di fronte alle quali, anziché rispondere, è scappato...

    Ah, ecco: Praw è scomparso il 22 ottobre dopo aver asserito che secondo lui per elucubrare sulla Bibbia non c'è bisogno di "esegesi" perché ognuno direbbe "cosa mi dice questa Parola".

    Cioè Praw afferma che la Bibbia sarebbe uno strumento da usare per sproloquiare sulle proprie ispirazioni momentanee, operazione obbligatoria per tutti, specialmente per coloro che non sanno esprimersi e che vogliono fare un po' di esercizio stilistico.

    Ma allora non è più liturgia, ma scuola di retorica spiritualeggiante kikiana!

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  12. "Kiko ha copiato le danze ebraiche"? Ma davvero?

    Anzitutto la danza di Davide, descritta nella Bibbia, non era in un contesto liturgico.

    In secondo luogo, la Chiesa in venti secoli non ha mai avuto bisogno di infilare danze nella liturgia. Né si trovano espressioni liturgiche, nella Bibbia, legate a qualche "danza".

    E perfino il canto liturgico è sempre stato diversissimo dal canto profano; solo da mezzo secolo a questa parte un mucchio di improvvisati cantautori si è cimentato nel proporre delle canzonette "liturgiche" generalmente malriuscite e spesso teologicamente sbagliate.

    Il fatto che Kiko abbia creduto di essere astuto utilizzando come testo delle frattaglie di versetti biblici («ma i nostri sono canti biblici! tu dunque critichi la Bibbia?!») non cambia la sostanza: il canto liturgico non è una cosa che si può fabbricare e imporre come se fosse un qualsiasi prodotto industriale.

    Infine, per quanto riguarda le "danze ebraiche", dovremmo chiederci: come mai il cattolicesimo dovrebbe aver bisogno di copiare elementi dell'ebraismo successivo a Cristo?

    Gli ebrei di oggi non riconoscono il Messia (esistono piccole frange "possibiliste", ma in generale l'ebraismo talmudista bestemmia Nostro Signore e la cristianità almeno quattro volte al giorno). Allora perché estrarre le "danze" dall'ebraismo per poi scimmiotttarle nella liturgia?

    I neocatecumenali non possono rispondere altro che: perché lo dice Kiko.

    Lo dice l'idolo Kiko, quindi bisogna farlo anche se è una pagliacciata (cfr. video di oggi), e bisogna giustificarlo anche se è un'imbarazzante e patetica idiozia, e bisogna difenderlo a tutti i costi (a cominciare dalle abbondanti «oliature»: ma quanti vescovi «oliati» tollererebbero ancora il girotondo col passetto e la comunione seduti nel momento in cui il Cammino smettesse di inviare l'«oliatura»?).

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  13. @ PRAW
    Rieccolo!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Ciao Praw! Sei riapparso!
    Pensavo che il gatto ti avesse mangiato la lingua perché in passato anziché rispondere alle domandine sei ammutolito e scomparso.

    E invece no, rieccoti!

    Bravo! Giacché ci sei ti faccio una domandina facile facile: perché la liturkikia è intoccabile e la Liturgia della Chiesa no?

    Se poi ti va, ti rimando le altre domandine che tanto spaventano gli adulti nella fede.

    Dai Praw, stupiscici!

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  14. La danza si fa alla fine della S. Messa, quindi non è nella liturgia, anche perché sono molti quelli che non partecipano, e nessuno li rimprovera. P.s. nelle vostre parrocchie all'uscita di chiesa al termine della Messa vedete gente più felice di questa? Postate qualche filmato. Grazie. Samuele

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  15. Per chi non l'avesse capito il balletto n.c non è altro che la brutta copia della danza greca del Sirtaki o danza di Zorba: altro che danza ebraica.
    Come la "Sinfonia degli innocenti"non è altro che la brutta copia dell'inizio della seconda parte della colonna sonora del film di Ben hur

    PROVARE PER CREDERE

    ODG

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  16. Samuele, ma ci fai o ci sei?

    Definisci felice quella pagliacciata?

    Devi essere uno nuovo che non ha mai letto questo blog, perché altrimenti avresti letto almeno mille volte che il balletto col girotondo è fatto al termine della messa ma è ed è assolutamente obbligatorio per i neocatecumenali.

    La cosa incredibile è che non abbiamo notizie di altre pagliacciate al di fuori del Cammino Neocatecumenale.

    Perfino in certi movimenti ecclesiali che pure pasticciano un po' con la liturgia non ci sono pagliacciate obbligatorie. Perfino in quelli che promuovono una specie di "danza liturgica" (contraddizione in termini), cioè un po' di spettacolino di balletto durante la liturgia.

    L'imbarazzante balletto col girotondo obbligatorio si vede solo tra i neocatecumenali: e nessuno osa criticarlo. A costo di fare come Samuele che finge di cadere dalle nuvole.

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  17. Tripudio, pubblica una foto di facce a una messa VO, così possiamo apprezzare la diferenza, grazie.
    Giusi

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  18. Samuele non so come si fa tecnicamente a trasportarlo su questo blog ma se ci riesco voglio farti ascoltare il canto finale nella mia parrocchia della messa domenicale delle 8,30 (Quella delle vecchiette), non so :
    "Santa Maria del cammino,oppure :
    Ti salutiamo Vergine, non c'è bisogno di vederle. basta ascoltarle per renderti conto di come sono felici di andare in Pace,
    vecchiette ultra ottantenni senza la vostra laurea del RE min 9°del vostro canto Davanti agli Angeli rilasciata ai cantori del cammino

    ODG

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  19. Samuele ha detto:
    "nelle vostre parrocchie all'uscita di chiesa..."
    Scusa, Samuele, ma le parrocchie non dovrebbero essere anche vostre? Non sta scritto nello Statuto NC che "Il Neocatecumenato si attua nella parrocchia", "all’interno della parrocchia"?

    La verità è che siete "un'altra cosa": basta osservare la vostra "liturgia", basta leggere i vostri commenti per rendersene conto.

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  20. L'astio se non proprio odio che emana da quasi tutti i commenti verso il movim neocatecumen dà una gran brutta immagine di voi, acidi farisei compiaciuti di voi stessi. Io non approvo e anzi condanno tanti aspetti del movim del signor Arguello, ma cerco di capire la gente che lo frequenta, e certo non la condanno,così come detesto l'affare di Medjugorie ma rispetto la fede, la speranza, con cui i pellegrini si rivolgono alla Madonna di quella località. C'è un grande bisogno di fiducia,di amore, di speranza, che faccia scomparire la solitudine e il vuoto della nostra vita. Chi la cerca nella "famiglia" neocatecumenale e chi la cerca andando nei santuari mariani: desiderio di Assoluto,la chiama qualcuno. Perchè offendere, perchè disprezzare e condannare chi fa le danze attorno alla tavola calda o chi si inerpica tra i sassi per salire al monte delle visioni. Io li sento fratelli,non mi sento migliore, vorrei che fossero meglio illuminati dai maestri, questo sì,ma purtroppo maestri non ci sono, ci siete solo voi, grilli parlanti col ditino alzato, piccoli Caifa col crucifige in bocca che sputate odio. Rispetto per gli esseri umani!

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  21. Per Cristiano:

    come vedi, il commento delle 21:17 è il tipico dialogante neocatecumenale che non sa fare altro che sputare veleno su chi fa notare le storture del Cammino.

    Lasciando da parte gli insulti e le mormorazioni, nota bene come la parte centrale del suo ragionamento sia quella dell'inganno:

    «...detesto l'affare XYZ ma rispetto la fede di chi lo segue...»

    Sembrano belle parole, ma se valgono per il Cammino allora valgono anche per i testimoni di geova, per i drogati, e per i cannibali centrafricani.

    Il problema infatti è che la fede ha a che fare con la Verità - altrimenti è una convinzione discutibile, quando non addirittura pericolosa per sé e per gli altri.

    Il drogato è convinto che la felicità del mondo stia nella droga (soprattutto quella che regalano a lui).

    Il testimone di geova è convinto di essere un vero cristiano (legge la bibbia, canta canti biblici, prepara l'Ambientale per la Parola, promuove famiglie numerose che vadano in missione per creare altre comunità, eccetera).

    Il cannibale, al pari dei sopracitati, è convinto in buona fede che sia naturale e sacrosanto mangiarsi gli uni gli altri.

    A questo punto che facciamo?

    Rispettiamo la libertà del drogato di drogarsi?

    Rispettiamo il sacrosanto diritto religioso del cannibale, di cucinarci e mangiarci?

    Rispettiamo il dialogo con i testimoni di geova accogliendoli e promuovendo un dibattito con loro?

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  22. Insomma, nella prima parte del suo intervento è contenuto l'inganno relativista.

    Nella seconda parte del suo intervento c'è la seconda astuzia, che intitolerei: «che c'è di male?»

    Che c'è di male a fare le "danze" (quella pagliacciata lui la chiama "danze") attorno alla tavola calda?

    Il guaio è che quelle "danze" vengono fatte in un contesto liturgico. I neocatecumenali hanno ridotto la liturgia cattolica (vero culto a Dio, dono di Nostro Signore, non una fabbricazione umana) ad una pagliacciata, uno spettacolino autogestito, in cui i cosiddetti "catechisti" controllano chi balla e chi no, chi canta e chi no, chi fa le risonanze e chi no... non è più un culto a Dio così come la Chiesa comanda, ma è una fabbricazione umana (peraltro riuscita maluccio).

    I neocatecumenali sono nostri fratelli, così come lo sono i testimoni di geova, che si autodichiarano cristiani (ma allora come mai stanno fuori dalla Chiesa Cattolica e professano un cumulo di rinomate corbellerie?)

    Noi non ci sentiamo migliori di loro, ma possiamo mai annacquare la verità in nome della fratellanza con loro?

    La prima carità è la Verità: lo ha detto chiaro e tondo un'interminabile schiera di santi e lo ha confermato Benedetto XVI fin dal titolo della sua enciclica: Caritas in veritate: cioè la carità può sussistere solo nella verità (infatti il suo contrario, cioè "veritas in caritate", è la definizione del buonismo: "la verità è soggetta alle necessità della fratellanza e del rispetto").

    Se dei drogati ci accusassero di aver detto "crucifige!" col dito puntato verso la droga, cosa penseresti?

    Se dei cannibali ci accusassero di volerli vedere morti di fame, cosa penseresti?

    Se dei neocatecumenali, per portare avanti i loro errori si dichiarano offesi a morte dai video (girati da loro stessi e pubblicati su youtube da loro stess) dove si vedono le loro pagliacciate oppure i deliranti proclami kikiani, tu cosa penseresti?

    Il dibattito può sussistere solo nella misura in cui si cerca onestamente la verità. Disposti ad ammettere (io per primo) di essersi sbagliati... ma senza far finta di non vedere la realtà concreta.

    Allora, se un vescovo si lamenta che nel Cammino c'è un «inaccettabile culto della personalità» dei due fondatori spagnoli, e la mia esperienza (e tantissime altre testimonianze) me lo confermano, cosa devo pensare? se un vescovo scrive che nel Cammino i cosiddetti "catechisti" «scarnificano le coscienze con domande che nessun confessore farebbe», io posso mai far finta che è non è vero? Se un vescovo scrive che il Cammino va difeso contro l'«orgoglio e l'arroganza dei suoi leader», e una miriade di testimonianze mi conferma le stesse cose, le argomentazioni della propaganda kikiana possono mai farmi dimenticare la verità? Se un vescovo parla dell'«estrema delusione» negli sforzi per dialogare col Cammino, ed io ho avuto a che fare con neocatecumenali che rifiutano anche solo di fare un'adorazione eucaristica riparatrice dei sacrilegi, posso mai far finta che la verità non c'è?

    Dunque di chi è "l'astio da acidi farisei compiaciuti bla bla bla", nostro, oppure dei neocatecumenali che rifiutano la verità e vengono qui solo per contestare qualsiasi cosa?

    RispondiElimina
  23. dell'anonimo 12 novembre, 2013 21:17
    - acidi farisei...
    ..."famiglia" neocatecumenale...
    ...piccoli Caifa...
    ...C'è un grande bisogno di fiducia,di amore, di speranza, che faccia scomparire la solitudine e il vuoto della nostra vita...
    -

    Ecco un altro anonimo NC il quale nemmeno ha capito che il linguaggio è un marchio di fabbrica.
    "Made by signor Arguello", porta scritto sulla bocca il nostro gentilissimo e dialogante anonimo.

    Orwell si sarebbe divertito, con questi, fondendo la neolingua di "1984" con i discorsi di Clarinetto, propagandista di Napoleon nella "Fattoria degli animali".

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  24. @apostata
    "perché la liturkikia è intoccabile e la Liturgia della Chiesa no?"
    Veramente la liturkikka è cambiata tantissimo in 30 anni più dui quanto tu creda.
    @Trip
    non devo giustificarmi con voi di quando scrivo... piuttosto dovreste giustificarvi voi che non avete pubblicato.
    E' inutile che cerchi di mettermi in bocca cose che non ho detto.
    In ogni caso le mie "castronerie" sono niente rispetto alle tue quando hai affermato che basta il catechismo senza la parola di Dio.
    Praw
    p.s. Continuo a pensare che la vostra foga esasperata alla fine sia controproducente rispetto ai vostri scopi.

    Comunque singolare che 3 righe mie abbiano suscitato una cinquantina di risposta e nessuna pertinente.

    n.b.
    scrivo quando mi pare
    rispondo quando mi pare




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  25. Ripeto! Il ballo gioioso al termine della Messa non è assolutamente obbligatorio, lo fanno soprattutto i giovani della comunità, tanto è vero che alcuni escono, altri stanno a guardare, altri ripongono le suppellettili. Nessuna pressione da parte di nessuno. Chi propala certe esagerazioni lo fa in malafede. Samuele.

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  26. Ho letto i commenti e, come al solito, si tende a far confusione.

    Incominciamo col dire che non dobbiamo prenderci in giro:
    non si può dire che "la danza non è in un contesto liturgico perchè "la messa è finita".

    In primis perchè nel cammino la si fa SEMPRE (tranne in Quaresima) e poi perchè le si dà un significato preciso.

    Inoltre, coprirsi dietro al fatto che "tanto la messa è finita"non regge PER LO STESSO MOTIVO PER CUI SAREBBE QUANTOMENTO SCONVENIENTE
    attaccare "MARACAIBO MARE FORZA 9" alla fine della messa parrocchiale.

    Detto questo bisogna intendersi su cosa significa ALLEGRIA. Anche Don Bosco parlava di "allegria", ma ai ragazzi dell'oratorio non diceva certo che "per dimostrarla" bisognasse fare i balletti.

    Più recentemente Papa Francesco ha detto che la gioia cristiana è ben diversa dall'euforia che ti prende "quando la tua squadra segna un goal" perchè la prima rimane e la seconda no.

    La prima rimane perchè dipende dall'intima consapevolezza di avere Dio Padre accanto.

    In questo senso, carissimi giusi e samuele,si può essere pienamente gioiosi senza risa, urla e così via discorrendo.

    Personalmente, cara Giusi, non ho mai partecipato ad una messa in forma straordinaria, ma sono certa che quando uno è felice si vede senza bisogno di chissà che cosa.

    Allo stesso modo caro Samuele, quello che so è che quando animiamo (che brutto però questo termine) la messa ogni primo sabato del mese in parrocchia con i ragazzi del postcresima nessuno esce mai con il muso lungo. E questo senza balletti di sorta, ma per tanti altri motivi che sarebbe lungo scrivere qua.


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  27. @anonimo

    "C'è un grande bisogno di fiducia,di amore, di speranza, che faccia scomparire la solitudine e il vuoto della nostra vita... "

    Per risolvere questo basta un gruppo di auto aiuto.

    La liturgia è un'altra cosa.
    Per il resto, caro Anonimo, io ho il massimo rispetto per le persone che vedo nel video.

    Sinceramente ho da ridire invece con tutti quelli che hanno detto loro che "la vera gioia"si esprime in quel modo...e per contrasto chi non balla non è gioioso.

    Poi, suppongo che il video si svolga durante una convivenza.

    Ora dico: ci vuole così tanto a farla in una struttura religiosa e magari celebrare nella cappella?

    Qlc mi può spiegare (con parole sue però) che problema ha il cammino con L'EDIFICIO RELIGIOSO per dover celebrare SEMPRE, SISTEMATICAMENTE fuori da esso...(anche se magari ce l'ha a due passi) ?

    RispondiElimina
  28. @praw

    Qlc domanda dal punto di vista tecnico(dato che io mi occupo proprio di questo)

    "La prima indicazione sui canti della liturgia sono le antifone scritte nel messale"

    Quindi le letture contano di meno delle antifone?

    "Possiamo discutere sulla melodia ma non sulla sostanza di quella indicazione."

    Io invece, da"addetta ai lavori" ne discuto. L'indicazione chi l'ha data? Kiko? Sinceramente, non ti pare che sia un pò esagerato?

    Se io ho un canto che si adatta alle letture piuttosto che all'antifona perchè devo essere obbligato (da cosa?) a non farlo?

    La ratio di tutto questo qual è?

    Fermo restando (e questo mi da molto da pensare) che Kiko ritiene che i suoi canti (lui dice quelli del "cammino", ma siccome li ha scritti tutti lui...) siano un "patrimonio di tutta la chiesa"

    Ora...neanche un maestro la cui fede e capacità autorale è indiscussa come Bartolucci (recentissimamente scomparso) ha mai osato dire di se stesso una cosa anche solo lontanamente simile..

    RispondiElimina
  29. To cercadno di capire che senso ha stare nella Chiesa, dato tutti i cattolici che ho provato a contattare sono ignoranti di cristianesimo, tranne alcuni che fanno i professoroni. Mi ero imbattuto in alcune persone che frequentano il catecumenale e sembrano persone con una maggiore conoscenza della Bibbia e piu' ferventi no tiepidi come tutti i cattolici. Per capire meglio mi imbatto in questo blog ma vedo solo condanne a priori anche verso il papa. Ma esiste il cattolicesimo di Gesu' o hanno ragione gli evangelici che forse mi conviene provare a ferequnentare?

    RispondiElimina
  30. @AleCT
    Le antifone sono una indicazione che fornisce la Chiesa sui canti di ingresso e comunione,sicuramente tengono conto delle letture e quindi evidentemente del tema.
    Non è questione di importanza, "qualcuno" ha già fatto sintesi, perché non tenerne conto?
    Praw

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  31. Il solito fratello (che oggi si firma Praw) alle 9:55 dice che «la liturkikka è cambiata tantissimo in 30 anni».

    Bene: l'unico cambiamento conosciuto è quando nel 2006 Kiko ha dovuto comandare di recitare anche il Gloria, il Credo, eccetera, che aveva deliberatamente fatto sopprimere (il Cammino ubbidisce a modo suo).

    Ma allora a questo punto si pone una domanda: ma perché la liturkikia ha bisogno di cambiamenti? e perché i cambiamenti vengono sempre respinti? (cfr. balletto col passetto e "comunione seduti").


    Quanto alla lamentela del "non pubblicato", ti abbiamo già risposto cento volte: qui pubblichiamo volentieri anche gli insulti (che dopotutto qualificano chi li fa, non chi li riceve); l'unico tipo di commenti che rigettiamo nella "spam" è quello inteso a cambiare discorso.

    Colgo l'occasione per ricordarti che tu leggi una riga si e centoventi no (quando va bene), visto che mi metti in bocca parole che non ho mai detto.

    Se tu avessi letto i miei commenti, avresti scoperto che ho detto l'esatto contrario della tua illazione: tu affermi che io avrei detto che «basta il catechismo senza la parola di Dio» ed io invece avevo affermato che è necessario leggere il Catechismo per capire la Parola di Dio tanto più che il Catechismo, per ogni cosa che dice, riporta le citazioni della Bibbia, dei Padri, del Magistero, eccetera.

    Vuoi verificare tu stesso? tié, con Google pesco una delle tante volte dove l'ho affermato: «...proponiamo il recente Catechismo della Chiesa Cattolica: spiega tutto, spiega chiaro, spiega in dettaglio, spiega i fondamenti biblici, spiega ciò ha sempre detto la Chiesa sulla scorta degli Apostoli, dei Padri e Dottori della Chiesa, dei Santi di ogni epoca».

    Quindi, caro fratello Praw, prima di calunniare il tuo prossimo, leggi bene cosa ha scritto, altrimenti fai la tua solita figuraccia di quello che critica senza conoscere e fai capire che il neocatecumenalismo esige che si spenga il cervello.


    Quanto al tema proposto, tu non trovi imbarazzante fare il girotondo col passetto?

    Come mai quella pagliacciata la consideri un gesto di devoto ringraziamento al Signore?

    Solo perché te lo dice il tuo idolo Kiko?

    RispondiElimina
  32. @Trip
    "l'unico cambiamento conosciuto"
    da voi.
    Per quanto riguarda la mia "calunnia" cerca meglio tra le innumerevoli cose che scrivi e troverai le tue "castronerie".
    Se poi hai sbagliato scrivendo ( può capitare ) le correggi e finisce lì.
    "l'unico tipo di commenti che rigettiamo nella "spam" è quello inteso a cambiare discorso."
    Purtroppo non ti posso avvalare tale affermazione e mi dispiace.

    Non trovo inbarazzante ll balletto e neanche il giubilo.
    Praw

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  33. Ripeto! Il ballo gioioso al termine della Messa non è assolutamente obbligatorio, lo fanno soprattutto i giovani della comunità, tanto è vero che alcuni escono, altri stanno a guardare, altri ripongono le suppellettili. Nessuna pressione da parte di nessuno. Chi propala certe esagerazioni lo fa in malafede. Samuele.

    Guarda che "obbligatorio" non vuol dire che se non lo fai ti sparano. Io ad esempio non facevo praticamente mai il ballo.
    Però il ballo è obbligatorio nel senso che viene fatto sempre (fuorché in Quaresima). Il ballo si fa per eseguire un ordine dei catechisti, che insegnano che va fatto sempre alla fine della celebrazione. In questo senso è "obbligatorio". Se in una comunità il ballo finale non si fa mai, prima o poi ci sarà un richiamo del catechista.
    Poi che Tizio partecipi e Caio no, non importa a nessuno (fino a un certo punto, perché prima o poi Caio si sentirà dire da una sorella di comunità "ma perché non balli mai? non hai l'allegria?").

    Comunque, nella mia comunità ballavano praticamente solo gli adulti, i giovani si guardavano bene dal farlo (i giovani preferiscono sfogarsi ai raduni di Kiko e del Papa con i loro mega-cerchi danzanti e ululanti).

    RispondiElimina
  34. To cercadno di capire che senso ha stare nella Chiesa, dato tutti i cattolici che ho provato a contattare sono ignoranti di cristianesimo, tranne alcuni che fanno i professoroni. Mi ero imbattuto in alcune persone che frequentano il catecumenale e sembrano persone con una maggiore conoscenza della Bibbia e piu' ferventi no tiepidi come tutti i cattolici. Per capire meglio mi imbatto in questo blog ma vedo solo condanne a priori anche verso il papa. Ma esiste il cattolicesimo di Gesu' o hanno ragione gli evangelici che forse mi conviene provare a ferequnentare?

    Guarda i primi ignoranti di cristianesimo sono i NC. Infatti la maggior parte dei NC viene da quella schiera di cattolici praticanti ma ignoranti (non per colpa loro secondo me, ma della situazione generale della Chiesa degli ultimi 50 anni) che credono di trovare nel CN una via per approfondire la propria Fede e riscoprire il proprio Battesimo. Peccato che in decenni di cammino, le persone non vengono istruite sulla Dottrina cattolica, ma su una variante di cristianesimo ideata da Kiko e Carmen che contiene molti errori ampiamente documentati.
    I catechisti (cioè quelli che dovrebbero insegnare ai fedeli che entrano a far parte del CN) sono i più ignoranti di tutti, perché non vengono formati dal vescovo, non fanno alcun corso di teologia, e il loro insegnamento è basato solo su dei testi segreti che contengono numerosi errori, come è stato ampiamente documentato.

    Tutto ciò è ormai noto, lo scrivo per te che mi sembri un po' sprovveduto.

    (anche se potresti essere benissimo il solito troll NC... La strategia del "lontano che prova disgusto per la Chiesa perché dei Cattolici ne criticano altri" è ormai vecchia!)

    P.S. Potresti sforzarti di scrivere in modo più corretto (ortograficamente e grammaticalmente parlando)?

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  35. Al solito anonimo che ogni tanto tenta (inutilmente) di cambiare modo di scrivere.

    Hai scritto: "...Mi ero imbattuto in alcune persone che frequentano il catecumenale e sembrano persone con una maggiore conoscenza della Bibbia e piu' ferventi no tiepidi come tutti i cattolici...".

    Forse sei il patetico Baccalà, data la penosa doppia generalizzazione.
    In positivo "alcuni neocat sembrano avere" significa tutti i neocat hanno.
    Dopodiché in negativo "tutti i cattolici sono".

    Conoscenza della Bibbia? Quale? Quella basata sulle balordaggini interpretative inventate dal signor Arguello e ripetute a pappagallo dai catechisti (vedi i post di Lino)? Ma se sono addirittura in contrasto con l'interpretazione della Chiesa!

    Penso che tu sia il solito patetico Baccalà, dato che con altre parole ripeti la celebre tua frase con la quale hai bollato la Chiesa come piena di gente mediocre, invidiosa di chi mediocre non è.

    Te lo ricordi, somaro?

    Piccoli neocat in buona fede, ecco i frutti del cammino tanto strombazzati: si diventa pieni di giudizio, di disprezzo verso i mediocri cristiani della domenica, ossessionati dai sensi di colpa instillati dagli onnipotenti catechisti, che vi impartiranno ordini indiscutibili su tutti, ma proprio tutti gli aspetti della vostra vita familiare, coniugale, lavorativa.

    RispondiElimina
  36. @Samuele

    Non prendiamoci in giro, ok?
    Qua non si sta parlando dell'obbligatorietà di far il ballo da parte di ciascun individuo (ci mancherebbe altro che qlc ti prendesse per un braccio e ti costringesse a farlo)

    Si parla che il balletto E' PARTE INTEGRANTE DELLA "LITURGIA" NC. Me lo vuoi negare forse?

    C'è stata una qlc celebrazione in cui non l'avete fatta (fuori dalla quaresima s'intende)?

    Poi, caro Samuele, si sta parlando anche di come si esplichi la "gioia" (e questo argomento lo hai preso tu "sfidandoci" a filamre le faccie di chi esce dalle "nostre" parrocchie)
    Io credo di averti risposto in maniera esauriente.
    Se vuoi possiamo approfondire, ma lasciati dire che ho la vaghissima sensazione

    ( liberissimo di smentirmi CON I FATTI...MA FALLO PERO')

    che, se anche ti avessi fatto vedere facce sorridenti (o cmq non musi lunghi) tu non saresti stato convinto..e questo perchè, caro samuele, ti hanno detto, in maniera più o meno palese, che quello che succede fuori dalla "saletta" vale DI MENO di quello che succede dentro.

    E così le persone...altrimenti perchè distinguere tra "vostre" e "nostre"?

    RispondiElimina
  37. (ci mancherebbe altro che qlc ti prendesse per un braccio e ti costringesse a farlo)

    Non ci scherzare troppo Ale, a volte succede :)

    RispondiElimina
  38. @Praw
    Hai scritto: "...Veramente la liturkikka è cambiata tantissimo in 30 anni più dui quanto tu creda".

    Menti sapendo di mentire. La liturkikia, a parte Gloria e Credo, non è mai cambiata. Ti sfido a dimostrare il contrario: dì fatti concreti se puoi.

    Hai scritto anche: "...n.b.scrivo quando mi pare rispondo quando mi pare".

    Ti faccio i complimenti per come scimmiotti il signor dottor Arguello. Anche lui pretende di fare quel che gli pare ed è incapace di spiegare alcunché. Te la ricordi la risposta idiota sul candelabro a nove luci? Disse a Lifschitz che nove è il numero dell'evangelizzazione.

    Ci fosse mai stato un neocat capace di confrontarsi sulle documentate domandine. Macché! Tutti spaventati solo dall'idea di manifestare un pensiero autonomo.

    Begli adulti nella fede siete! Allora come mai se siete nella Verità questa non vi ha resi liberi? Come mai il vostro linguaggio non è si,si, no, no? Come mai insultate invece di benedire chi si permette di criticare il signor dottor Arguello? Come mai date dello stolto o pazzo a chi non è d'accordo con voi?
    Allora non siete cristiani adulti nella fede, dato che dei precetti evangelici dimostrate di non averne appreso neppure uno.

    Praw, dimostra dove è cambiata la liturkikia, forza. E quando hai smesso di tremare prova a rispondere con argomenti sulle documentate domandine.

    a Samuele, che parla di "vostre parrocchie" e chiedi filmati. Capisci quello che scrivi? Nel caso, ce l'hai il coraggio di rispondere alle domandine sul cammino, documentate anche con filmati? Fatti vivo.

    Piccoli neocat in buona fede, eccovi un ulteriore esempio di neocat duri e puri: arroganti, incapaci di confronto, paurosi di dire quello che pensano.
    Provate a dare l'elenco delle domandine ai vostri catechisti: loro dicono di avere il discernimento, di essere illuminati. Sicuramente sapranno rispondere.

    O no?

    RispondiElimina
  39. @praw

    "Le antifone sono una indicazione che fornisce la Chiesa sui canti di ingresso e comunione,sicuramente tengono conto delle letture e quindi evidentemente del tema."

    Nel caso specifico FDF si è rifatto alle letture ed è stato rimproverato. In base a quello che dici le due cose sarebbero sullo stesso piano. E allora scusa, dove ha sbagliatop? In che cosa ha"disubbidito" e sopratutto "a chi" ?


    "Non è questione di importanza, "qualcuno" ha già fatto sintesi, perché non tenerne conto?"

    Qlc chi? La Chiesa o Kiko Arguello?

    Perchè la Chiesa non ha mai detto che i canti si scelgono SOLO in base alle antifone.

    In base a quello che è successo a FDF, (e alle tue risposte) invece nel cammino si usano SOLO le antifone.

    Ti ripeto la domanda: FDF quando ha scerlto un canto basato SULLE LETTURE a chi ha "disubbidito"?
    A kiko o alla Chiesa?

    RispondiElimina
  40. @ l'apostata ha detto...
    "Al solito anonimo che ogni tanto tenta (inutilmente) di cambiare modo di scrivere"

    1) :-)
    2) Oltre all'inutile tentativo di cambiare modo di scrivere, a volte cercano, pure inutilmente, di mutarsi (relativamente al loro credo NC) da gnostici in agnostici, vale a dire da gnostici delle tappe del Cammino a estranei al problema, come il ridicolo anonimo 12 novembre, 2013 21:17, che parla il neocatecumenalese meglio di Kiko. Naturalmente, tutti loro intervengono perché mossi soltanto dall'amore per il giudizio imparziale, essendo essi qui capitati casualmente :-)

    Il problema è che il sito di Baccalà (qualcuno si lamenta, ho letto oggi) è praticamente chiuso: dove si vuole che vadano a sciorinare le loro idiozie, tutti suoi ex commentatori?

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  41. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  42. P.S.
    In fondo, credo, Baccalà un po' manca a tutti. Spero che stia bene in salute (di cuore, sinceramente lo dico). Anche spero che non lo abbiano cacciato dal Camino o - peggio - gli abbiano imposto di praticare una lenta eutanasia al suo scriteriato blog, pena la mancata elezione a catechista itinerante (in Internet).
    Blog nel quale, in opposizione alla premessa sulle "tante cretinate diffuse dagli osservatori... In realtà questa usanza [la prassi di danzare] non è un atto liturgico, pertanto non pone alcun problema", si scrive (anzi si copia e incolla):
    In concreto, un momento danzato che, nella celebrazione, si innesta sempre su un canto eseguito da tutta l’assemblea, in qualche modo interpretandolo, ha piena garanzia di far corpo con il rito ed essere perciò pienamente liturgico".

    Baccalà, ci fai capire? E' un atto liturgico, o no?

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  43. @Praw

    Puoi cercare di darla a bere a loro, non a me, che per 33 anni ho assisto a celebrazioni di ogni tipo di cui 24 con la mia ex-comunità.

    1) La celebrazione eucaristica da quando ne ho memoria non è MAI cambiata, ad eccezione:
    - del reinserimento delle rubriche e preghiere soppresse deliberatamente da Kiko sulla base delle sue convinzioni sballate (ripeto: SBALLATE): Gloria, Credo, Orate fratres, Agnus Dei, Lavabo, Preghiere Eucaristiche da III a V
    - della Comunione seduti per un breve periodo (in origine almeno si restava in piedi dopo aver ricevuto il Corpo di Cristo e si consumava in piedi, ora più nemmeno quello e ho notizie certissime della nuova soppressione dell'Agnello di Dio)

    2) Riguardo ai canti ritengo che sia:
    a) assurdo e offensivo che ci siano regolette idiote per la scelta dei canti (divisi addirittura per colore) e che siano previsti patetici "rimproveri" per aver scelto dei canti "fuori norma".
    E' proprio come dice Tripudio, gli idoli sono sempre incredibilmente esigenti e fissati con i formalismi

    b) che si dica che il Cammino si rifà alle antifone della Chiesa. Ciò è ovviamente falso. Non si seguono nemmeno i Salmi responsoriali previsti per la Veglia Pasquale, per il motivo che il Cammino ha i suoi canti di risposta a ogni lettura, canti per i quali si verificano delle lotte intestine di cui ho già parlato.
    A me tutto questo mi disgusta e basta, e certo non mi aiuta a vivere una migliore liturgia.

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  44. Leggete bene, "Se questa è liturgia...":
    "è liturgia, o no?"”

    Io non l'ho capito, dice tutto e il contrario di tutto, come nel simbolismo del bambino nero di Kiko che benedice con la mano sinistra :-)

    RispondiElimina
  45. @PDF & AleCT
    Mi dispiace contraddirti PDF ma è cambiato altro, e non stò a menarla qui. Non lo sai o non ti ricordi pace. Alcune delle rubriche alle quali ti riferisci sono facoltative.

    Per Ale, posto che io non avrei fatto quella osservazione a PDF, l'"anomalia" è rappresentata dalla scelta del canto alla frazione del pane.
    La "sintesi" era riferiata alle antifone e quindi non le ha certo scritte Kiko.
    "Perchè la Chiesa non ha mai detto che i canti si scelgono SOLO in base alle antifone?"
    Semplicemente perché non l'ho detto neanche io.

    Ripeto: Nelle antifone è contenuta una chiara indicazione. Se chi anima la messa ha in "repertorio" un canto che si adatta o addirittura riporta il contenuto di tale antifona perché trascurare tale indicazione?. Forse chi ha scritto le antifone ha sbagliato tema?

    Per la veglia Pasquale esistono entrambe le cose, canti diversi rispetto ai salmi e canti rispondenti ai salmi, all'interno della stessa liturgia.
    Praw

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  46. Non travisate la verità.
    1) la Messa ha termine quando il sacerdote lascia l'altare e quindi il ballo non fa parte della liturgia.Se il sacerdote poi si accompagna all'assemblea, come si vede nel filmato, non vi è nulla di scandaloso. In Africa si balla durante la messa, quando si portano i dono all'altare, e anche in America latina, e nessuno si scandalizza.
    2) Assolutamente falso che si imponga, come sono assolutamente false tutte le "imposizioni" o vessazioni dei catechisti. Se per voi sono vessazioni la recita dell'Ufficio, o la recita del Rosario, ebbene, sì, allora sono stato vessato anch'io. Se qualche mela marcia c'è, come dappertutto, è poi così grave da dover chiudere un'esperienza ecclesiale che sta dando frutti?? Pesato sulla bilancia vince il bene. Samuele

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  47. @fdf

    "ho notizie certissime della nuova soppressione dell'Agnello di Dio"

    E PERCHE'??

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  48. @Lino

    In pratica Baccalà sta dicendo che il balletto FORMALMENTE non è un atto liturgico perchè la messa è finita, ma CONCRETAMENTE, siccome si innesta sul canto finale e in qualche modo lo interpreta, assurge a dignità liturgica.

    In altre parole, FORMALMENTE hanno una giustificazione a farlo, ma concretamente sono loro a decidere cosa è liturgia e cosa no.

    RispondiElimina
  49. "ho notizie certissime della nuova soppressione dell'Agnello di Dio"

    E PERCHE'??


    Cara Alect,
    forse la ragione la puoi trovare qui:

    http://neocatecumenali.blogspot.it/2011/06/kiko-e-la-storia-della-salvezza-da-una.html

    RispondiElimina
  50. Samuele,

    sei tu che travisi la verità.

    Sei tu che stai riducendo la figura del sacerdote a quella del presentatore dello show televisivo della domenica pomeriggio che, quando va via ed escono i titoli di coda, lo spettacolino è finito e ognuno può fare quel che vuole.

    Ora, in uno spazio liturgico in cui si è celebrata la liturgia e molti dei partecipanti hanno pochi secondi prima fatto la Comunione... cosa si fa?

    Chi vuole distrarsi, chiacchierare o esprimere in altro modo il suo più brutale e veloce allontanamento dal Signore, se ne va fuori. Nelle parrocchie, infatti, funziona proprio così: ti sembrerà strano, ma c'è gente che resta in chiesa per proseguire il ringraziamento per la Comunione, pregando in silenzio e spesso anche in ginocchio.

    Nel Cammino Neocatecumenale invece la liturgia è uno spettacolino che deve proseguire anche dopo che il celebrante è uscito, e perciò c'è il rituale obbligatorio del girotondo col passetto fatto con canti liturgici composti da Kiko ed eseguito in tutto il mondo alla maniera imposta da Kiko e Carmen.

    Anche i farisei cercavano il pelo nell'uovo pur di avere sempre ragione anche contro l'evidenza (Costui guarisce di sabato!).

    p.s.: il fatto che i neocatecumenali facciano di tutto per celebrare nelle salette piuttosto che in chiesa è una delle tante conferme che nel Cammino la liturgia della Messa non è il Sacrificio Eucaristico ma è un'autocelebrazione comunitaria che se la canta, se la suona e se la balla, in cui viene estirpato via il sacro quanto più è possibile. Anche se si grida spesso "Signore! Signore!".

    RispondiElimina
  51. 2) Riguardo ai canti ritengo che sia:
    a) assurdo e offensivo che ci siano regolette idiote per la scelta dei canti (divisi addirittura per colore) e che siano previsti patetici "rimproveri" per aver scelto dei canti "fuori norma".


    Mi è venuto in mente un aneddoto sui canti.
    Qualche anno fa a me e ad un altro cantore della mia comunità ad una celebrazione in un'altra parrocchia ci capitò di sentire una nuova melodia per il Salmo Responsoriale. Era una melodia più piacevole rispetto al tetrissimo giro di accordi "canonico" (Mi- La- Do Si7 ...) di Kiko. Da quel momento cominciammo a usare spesso anche questa nuova melodia.
    Un giorno una super-catechista cantrice di Roma ci ascoltò e ci rimproverò: il salmo responsoriale andava cantato unicamente con gli accordi decisi da Kiko!

    E' proprio vero che le stupide regole di Kiko sono immutabili, mentre quelle della Chiesa, a quanto pare, no!

    RispondiElimina
  52. @aleCT

    Perché.. boh? C'è stato un periodo che si doveva cantare per forza, a ogni celebrazione grazie a Dio. Poi è diventato a discrezione del celebrante (a volte recitato a volte cantato), in questo periodo pare che sia stato eliminato.

    Sulla ossessione del cammino per le salette, il discorso è talmente lungo che mi viene noia solo a pensarlo. E poi ormai mi disgusta tutto quello che ha a che fare con questa ostinazione nell'errore, sarà finito l'effetto dell'incantesimo.

    @Praw
    Se mi ricordo male, dimmi quali sono le altre cose che sono cambiate per ritornare al livello del Messale.

    AH, una cosa me la sono ricordata: decenni fa nella Preghiera Eucaristica dopo "Per Cristo, con Cristo..." si rispondeva cantando "Amen, Amen, Amen... Benedizione e Gloria, ogni sapienza...." citando a sproposito Ap 7,12., una assurdità inventata da lui.

    Le preghiere non sono facoltative, il Gloria si deve dire sempre, il Credo pure, ecc.

    RispondiElimina
  53. A proposito di sacerdote che lascia l'altare e via straparlando.

    Qualcuno dei neocat intervenuti ha mai sentito parlare del Ringraziamento al termine della Messa?
    E se si, lo ha mai fatto?
    Altro che tarantella finale...

    @ Praw
    che ha scritto: "... ma è cambiato altro, e non stò a menarla qui. Non lo sai o non ti ricordi pace...".

    Reticente e svicolante come sempre, perché invece di scrivere "è cambiato altro" non chiami le cose con il loro nome?
    Perché sai bene che è una menzogna.

    La liturkikia è intoccabile, la Liturgia della Chiesa no. Punto.
    Smentisci con i fatti se puoi.

    p.s. Allora, adulto nella fede, ti fa proprio tanta paura rispondere alle domandine? Cos'è, ti spaventa il fatto che sono documentate?

    RispondiElimina
  54. @samuele

    "la Messa ha termine quando il sacerdote lascia l'altare e quindi il ballo non fa parte della liturgia"

    Baccalà non è della tua stessa opinione. Lo ritiene un atto liturgico. Che dici? Vi volete mettere d'accordo per dare la stessa versione?

    Nel frattempo rispondimi sinceramente: c'è mai stata una celebrazione IN CUI NON AVETE FATTO IL BALLO? Sì o no?

    " In Africa si balla durante la messa, quando si portano i dono all'altare, e anche in America latina, e nessuno si scandalizza."

    Sei africano? Sei latino americano? Mi pare di no. E cmq un conto è una manifestazione culturale di una popolazione e un conto è una INVENZIONE che si propina a tutti fregandosene della cultura..fattelo dire dai giapponesi..

    E cmq sia per me il problema non è solo il balletto in sè...è l perchè lo si fa e sopratutto la concezione che c'è sotto.

    Il discorso lo hai preso tu, samuele, chiedendo filmati e foto.
    Pensi che la gioia si esprima solo in quel modo?

    " Se qualche mela marcia c'è, come dappertutto, è poi così grave da dover chiudere un'esperienza ecclesiale che sta dando frutti?? Pesato sulla bilancia vince il bene."

    Lo hai sentito il Papa oggi, samuele? Io sì. Sai che ha detto?

    "L’unica via d’uscita per vincere il peccato è quella di non nasconderlo, di non giustificarlo"

    Nel cammino si dice sempre che "siamo peccatori"...ma allafine dirlo senza porci rimedio non è forse giustificarsi?

    Allo stesso modo come puoi dire: "ah ma tanto se facciamo il confronto..."

    Il peccato non lo si giustifica..lo si affronta! Le mele marce di buttano via...non le si giustifica!

    RispondiElimina
  55. @praw

    "Semplicemente perché non l'ho detto neanche io"

    Resta il fatto che fdf è stato rimproverato e resta il fatto che se le letture indicano un canto, non capisco per quale ratio io DEBBA (sottolineo DEBBA) seguire le antifone. La Chiesa lascia libertà...il cammino NO.

    manco 4 accordi si possono cambiare. Il gregoriano (che è genere che necessita di AMORE E STUDIO) ammette decine di modi diversi di intonare...tutti codificati, ma almeno ti da possibilità di scelta. Kiko no. mah
    Il punto è, caro Praw che le consuetudini del cammino non invariabili (guai se ti azzardi)..con le indicazioni della Chiesa invece si può fare "bricolage" (questa preghiera prima non la recito, poi la canto, poi dipende...ora non la recito più).

    Ma non è che avete le idee un pò confuse?

    RispondiElimina
  56. "Praw ha detto...

    scrivo quando mi pare
    rispondo quando mi pare"

    Cerchiamo di essere sinceri caro Praw(anche se per i NC è difficile), avresti dovuto scrivere:

    "scrivo quando mi pare
    rispondo quando mi conviene"

    così l'affermazione è mooolto più aderente alla realtà.

    RispondiElimina
  57. @ aleCT HA DETTO: "...ma CONCRETAMENTE, siccome si innesta sul canto finale e in qualche modo lo interpreta, assurge a dignità liturgica"

    In realtà, con il canto finale, io credo che s'innesti sulla concezione neocat dell'Eucarestia, tutta traslata sulla Resurrezione:
    "cena pasquale"”
    vale a dire (l'icona e la cena dal vivo):
    Il memoriale che Egli lascia è il Suo Spirito resuscitato dalla morte, presente con tutto il suo mistero di morte e resurrezione, fatto vita per portare al Padre tutti quelli che celebrano la Pasqua, tutti quelli che celebrano la cena con Lui” (Cfr. Or. Fase di Conversione, pag. 326).
    E s'innesta sul ruolo essenziale assegnato all'assemblea ("Non c'è Eucaristia senza l'assemblea che la proclama (...). È da questa assemblea che sgorga l'Eucaristia...").
    Da questo punto di vista, DAL SUO PUNTO DI VISTA, io non do torto ad Arguello: tutto va fatto così come "è stato consegnato", perché tutto ha una sua logica connettiva interna nella quale il rito è fondato sulla concezione NC e sull'agire della comunità.
    Trattasi di un ALTRO rito, naturalmente, dove la danza è parte integrante, addirittura significativa al massimo del senso del rito, e quindi è liturgica. Checché ne dicano i "piccoli" praticanti privi di consapevolezza.

    RispondiElimina
  58. @fdf

    "Sulla ossessione del cammino per le salette, il discorso è talmente lungo che mi viene noia solo a pensarlo"

    Difatti non desidero che me lo spieghi tu fdf...
    sarebbe edificante per tutti che fosse qlc che sta nel cammino che me lo spiegasse.

    RispondiElimina
  59. @aleCT
    Seeeeee.....
    Non lo sanno in realtà. Anche perché a ben guardare mi sembra che negli Orientamenti non ci sia scritto.

    A proposito di Orientamenti chiederei a te, Lino, mic, Tripudio e chiunque voglia come fanno a conciliarsi queste due affermazioni:

    Questo tempo del precatecumenato è servito
    proprio per questo: sperimentare la vostra realtà di peccato, la vostra mancanza di fede, toccare con mano la vostra realtà. Per questo spero che abbiate scoperto che avete poca fede, che avete una fede morta o persino che non avete fede affatto.


    Nota in calce riferita al periodo di cui sopra:
    La fede è un dono soprannaturale, una virtù teologale che Dio ha infuso
    gratuitamente in noi per mezzo del Battesimo, che si perde solo quando si pecca contro di essa; perciò la Chiesa presume sempre l'esistenza della fede nei
    battezzati che non l'hanno rinnegata. Ma la fede senza le opere è morta, come
    dice S. Giacomo: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere? Forse che quella fede può salvarlo? La fede, se non ha le opere, è morta in se stessa. Tu credi che c'è un Dio solo? Fai bene; anche i demoni lo credono e tremano! Ma vuoi sapere, o insensato, come la fede senza le opere è senza calore? Infatti come il corpo senza lo spirito è morto, così anche la fede senza le opere è morta" (Gc 2,14.17.19-20.26):
    CCC 1266: La Santissima Trinità dona al battezzato la grazia santificante, la grazia della giustificazione, che lo rende capace di credere in Dio, di
    sperare in lui e di amarlo per mezzo delle virtù teologali.

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  60. @Apostata
    Esisteva per un tempo anche il canto in risposta alla seconda lettura prima della monizione al vangelo.
    Vi era anche la consuetudine di cambiare il salmo responsoriale con un canto attinente.
    Vi basti questo.

    RispondiElimina
  61. @Apostata
    Esisteva per un tempo anche il canto in risposta alla seconda lettura prima della monizione al vangelo.
    Vi era anche la consuetudine di cambiare il salmo responsoriale con un canto attinente.
    Vi basti questo.


    Grazie per averci informato di questi ulteriori abusi.

    RispondiElimina
  62. @anonimo
    Il punto è che puoi eliminare quello che vuoi,ma se resta la concezione che c'è sotto allora non abbiamo concluso nulla.

    E la concezione di cui parlo è l BRICOLAGE liturgico...come se la liturgia fosse un contenitore in cui gli elementi li togli, li metti, li cambi come A TE sembra meglio.

    C'è voluta una lettera del Papa per farvi recitare Gloria. Credo, Agnus Dei e così via.

    Ma che, scherziamo?

    RispondiElimina
  63. Sono l'anonimo del 13 novembre, 2013 10:53.

    Mi scuso se non so scrivere e se sono ignorante come avete capito dal mio post.
    Una cosa mi sembra di capire: siete tutti (neocatecumenati compresi) i soliti cattolici accusatori e maestrini.
    Essere chiamato Baccala' mi ha offeso. Baccala' ci siete voi!

    RispondiElimina
  64. all'anonimo che ha scritto: "...Vi basti questo...".


    Raccontala meglio.
    Alle domandine mi rispondi?

    RispondiElimina
  65. @AleCT
    "C'è voluta una lettera del Papa per farvi recitare Gloria. Credo, Agnus Dei e così via."
    La prassi, e lo sai bene, prevedeva l'introduzione delle rubriche in funzione della tappa di cammino.
    Pertanto una comunità avanti nel cammino avrebbe comunque celebrato con tutte le rubriche.
    Praw

    RispondiElimina
  66. @Apostata
    Ti ho già risposto, se la risposta non ti piace è un tuo diritto.
    L'ho raccontata esattamente com'era, se non ti risulta, pace.
    Praw

    RispondiElimina
  67. @PDF
    Scusami, ho detto una inesattezza riguardo alle rubriche facoltative.
    Parlavo del "Lavabo" ma ho controllato ed è obbligatoria anche quella. Mi ha tratto in inganno il fatto che spesso la domenica non l'ho vista fare in assenza di ministranti.
    Pertanto come giustamente hai fatto notare tu TUTTE le rubriche menzionate sono obbligatorie.
    Praw

    RispondiElimina
  68. Notate i commenti del caro fratello Praw:

    - alle 10:17 ammette che il neocatecumenalismo fa pasticci con la liturgia ma poi con le tappe successive tutto tornerebbe normale... ma è proprio per i vostri pasticci che ci fu la lettera con le «decisioni del Santo Padre»: siete disubbidienti e fate finta di niente? "tanto poi con le tappe successive tutto si aggiusta"? non te ne importa niente del Papa e della liturgia...

    - nel commento delle 10:21 ammette la testimonianza di L'Apostata ma poi dice di infischiarsene: non gliene importa niente della verità, lui vuole andare avanti così come l'idolo Kiko gli ha comandato.

    Ecco dunque cos'è il Cammino Neocatecumenale: idolatria che se ne infischia della realtà e della verità.


    Rispondo poi all'anonimo delle 9:50.

    "Baccalà" è il nomignolo che si è guadagnato Pasqualone da Nola a furia di azzeccare figuracce su questo blog e altrove cambiando ripetutamente pseudonimo e inventandosi ogni scusa pur di far chiudere questo blog.

    Tu che all'improvviso arrivi qui per la prima volta e subito dici che in questo blog "condanniamo il Papa" (tuo commento del 13 novembre alle 10:53) senza precisare dove lo avremmo fatto, stai facendo la figuraccia del professorino sapientino che pensa di avere il diritto di sparare calunnie.

    Spiegaci bene dove avremmo "condannato il Papa" e poi dopo potremo finalmente capire che non sei un calunniatore e mentitore.

    Il cattolicesimo non si fonda sulla lettura della Bibbia.

    Nostro Signore non ha detto "andate e leggete la Bibbia".

    Quella è una mania dei protestanti e di coloro che a parole si dichiarano cattolici ma poi fanno di tutto per essere protestanti (tra cui soprattutto il Cammino Neocatecumenale, che inganna i fedeli semplici vantando lettura della Bibbia, canti biblici, la preparazione della Parola della Bibbia, l'Ambientale biblica, le risonanze sulle letture della Bibbia, ecc.).

    Nostro Signore ha detto invece andate, insegnate, battezzate: dunque viene messa in moto anche l'intelligenza, il conoscere le verità di fede il vivere santamente i sacramenti.

    Per conoscere l'insegnamento della Chiesa puoi rivolgerti ad una fonte sicura, reperibile in tutte le librerie e perfino gratis su internet: il Catechismo della Chiesa Cattolica.

    Nel Catechismo c'è tutto ciò che bisogna conoscere, ed è spiegato in ogni dettaglio precisando perché la Chiesa insegna questo e quest'altro, quali Padri della Chiesa e quali santi lo hanno dimostrato, quali punti della Bibbia lo confermano, in che modo bisogna intendere le parti della Bibbia che ci sembrano strane e difficili da comprendere, ecc.

    Il Catechismo (anche nelle versioni più "leggere", come il Compendio a domande e risposte voluto da Benedetto XVI) è esattamente ciò che insegna la Chiesa e non contiene le scemenze che s'inventano ecclesiastici (e laici come Kiko) troppo fantasiosi e superbi.

    Questo che ti diciamo vale sia per i neocatecumenali che per chiunque altro. La Verità insegnata dalla Chiesa è per tutti: non è un peso, non è un'opinione, non è alterabile a seconda dei gusti e dei luoghi e dei momenti: è sempre la stessa da venti secoli a questa parte.

    Questo blog esiste proprio perché c'è gente (come Kiko e Carmen) che si è inventatata una propria dottrina, ambigua e vagamente simile a quella cattolica, piena di segreti e arcani, e pretende di farti fare un cammino di conversione in cui spillarti soldi e tenerti legato in ogni modo a loro. Quell'esperienza non è della Chiesa, perché le eventuali "approvazioni" canoniche non significano che puoi pasticciare a comodo tuo con le cose della fede!

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  69. @FDF
    L'affermazione "questo tempo del precatecumenato è servito
    proprio per questo: sperimentare la vostra realtà di peccato...
    " sta nei vecchi Orientamenti (CONVIV. DELLA RINNOVAZIONE DEL I SCRUT. BATT.) ed è propria della figliolanza dal demonio nella kikologia; è una logica e coerente evoluzione dei mamotreti a partire dal fango/peccato sul cieco nato.

    La nota in calce, invece, non l'ho ritrovata negli Orientamenti in rete, quelli del 1972 con aggiunte del 1986.
    Premesso che trovo la nota confusionaria, in contraddizione con il testo degli Orientamenti, una sorta di copia e incolla casuale avente per oggetto la fede, mi sembra invece interessante il caso-studio, qualora la nota in calce stesse sugli Orientamenti corretti: individuati gli strafalcioni dei vecchi mamotreti, anziché cassarli - operazione inattuabile, per la quantità e la "qualità" degli stessi - si annota un testo in calce a guisa di pezza a colori in un rattoppo.

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  70. Ai piccoli neocat in buona fede.

    Vi invito a leggere con attenzione tutti gli interventi di Praw.

    Sono una perfetta sintesi di cos'è il cosiddetto cammino e che cosa comporta.

    Nel cammino conta solo quel che vuole il signor dottor Arguello, il quale ha stravolto e stravolge Liturgia e insegnamenti della Chiesa come gli pare e piace, infischiandosene altamente dei pubblici richiami papali.

    I bravi neocat duri e puri però si autodefiniscono "adulti nella fede, illuminati e discernenti".
    Adulti nella fede si, ma nel signor dottor Arguello e nelle sue invenzioni.
    Se fossero cattolici insegnerebbero le Scritture secondo l'esegesi della Chiesa.
    Se fossero cattolici obbedirebbero al Papa.

    Perché non sentono, non vedono, non parlano, ma insultano e scappano quando compaiono qui?

    Sono stati indotti a comportarsi così. Rinchiusi in un meccanismo di intimidazione psicologica, addestrati a dover dipendere dagli onnipotenti e insindacabili catechisti in ogni aspetto della propria vita, isolati da amicizie e parenti non camminanti.

    Come aspettarsi che rispondano a qualunque possibile richiesta di confronto pacato e soprattutto argomentato?
    Sono stati condizionati ad ubbidire ciecamente e a pensare solo quello che ordinano i catechisti.

    Mai nessun neocat ha avuto il coraggio di rispondere alle solite domandine. Perché? Perché sono documentate, si basano su filmati e documenti del cammino. Dovrebbero cioè confrontarsi con la realtà e pensare con la propria testa.
    La paura di apparire autonomi, indipendenti agli occhi dei catechisti, rischiando la temuta retrocessione e l'emarginazione, è più forte di tutto.
    Per questo si diventa ipocriti col tempo: per sopravvivere.
    Ad esempio, i catechisti ti ossessionano con la decima e tu non la fai, ma a loro menti e dici di si per non essere maltrattato pubblicamente.
    Ti danno un'interpretazione sballata del vangelo e tu lo sai, ma dici lo stesso "che bello, mi ha colpito!" nella risonanza, per assicurarti la loro benevolenza in vista del passaggio.

    E potrei continuare a lungo.

    Praw è il tipico esempio. Provate a ragionarci voi, piccoli neocat in buona fede, su quelle solite domandine che tanto li terrorizzano.
    Provate a ragionarci voi, ad esempio, sugli abusi liturgici che si commettono ogni sabato sera. E' facile, sapete. Confrontate le disposizioni dei Libri Liturgici, lo statuto neocat di cui è parte integrante la Lettera di Arinze, i pubblici richiami papali e la prassi inventata dal signor dottor Arguello.
    Dopodiché avrete la risposta. Provate a domandare al vostro presbitero, meglio se RM, perché disobbedisce alla Chiesa e al Papa. Domandatelo ai catechisti. Avrete delle sorprese.

    @ Praw.
    Grazie per il tuo esempio, sei utilissimo come ammonimento ai piccoli.

    Vediamo se sei capace almeno di un si o un no.
    E' pacifico che fino all'ordine perentorio della Chiesa di qualche anno fa, il Credo e il Gloria venivano omessi.
    L'omissione era una invenzione del signor dottor Arguello, mai richiesta né tantomeno autorizzata.
    Perciò era un plateale abuso liturgico.
    Sei d'accordo, si o no?

    Forza, adulto nella fede, dacci la tua opinione. Magari prendi coraggio e riesci a rispondere sul resto.

    RispondiElimina
  71. P.S.
    Operazione inattuabile, naturalmente, in primo luogo per l'opposizione di Kiko Arguello, come da rifiuto di Kiko quando il Card. Ratzinger consegnò un tomo riveduto e corretto.

    P.P.S.
    In ogni caso, ipotizzo che questo sia il criterio adottato nel direttorio catechetico "approvato": nessuna o poche cancellazioni, note in calce che tentano (soltanto tentano) di rettificare gli strafalcioni. Un colpo al cerchio e uno alla botte: da qui la segretazione.

    RispondiElimina
  72. @ Praw che ha scritto: "No".

    Bene. Secondo te quindi il signor dottor Arguello può modificare la Liturgia della Messa.

    Non sono d'accordo, ma prendo atto della tua opinione.

    Visto che hai dimostrato uno spiraglio di apertura, integro la domanda.

    Se secondo te il signor dottor Arguello ha il potere di cambiare la Liturgia, come ha fatto e fa, che intendeva il Papa quando pubblicamente raccomandò di "seguire fedelmente i Libri Liturgici"?

    Come vedi, se rispondi non ti succede proprio nulla. Non è uno scrutinio.

    Provaci allora anche a rispondere alle domandine, ma con argomenti. Nessuno ti vuole imporre di cambiare idea. Nessuno giudicherà la tua persona.

    Ti si chiede solo la tua opinione, purché motivata.
    Se sei convinto della bontà del cammino, dei suoi metodi, della correttezza del signor Arguello, non vedo che possa esserci di male nel chiedertene ragione.

    Poi si potrà essere o meno d'accordo, ma non è questo il punto.

    Ti ripeto, Praw, chiedo la tua opinione, punto e basta.

    Dai, provaci.

    RispondiElimina
  73. @Lino
    Il testo da cui l'ho preso è consultabile qui. E' il primo passaggio in versione corretta, ma non so se definitiva.

    Comunque confermi la mia opinione appena l'ho letta. Ed è lo stesso per ogni nota che ho visto: Kiko dice una mezza frase buttata là, ambigua, e le note in calce del Catechismo dovrebbero correggere lo strafalcione.

    RispondiElimina
  74. @ Praw
    Una domanda, Praw. Non trovi interessante questa "nota in calce", come da commento di FDF?
    "...Ma la fede senza le opere è morta, come dice S. Giacomo: "Che giova, fratelli miei, se uno dice di avere la fede ma non ha le opere?..."
    Ora, Praw, io ti chiedo - ammesso che tu conosca il direttorio catechetico, lo hanno letto in pochi tra i neocat, i quali preferiscono affidarsi ai "verba volant" dei catechisti: ti pare giusta questa cosa della cognata del secondo scrutinio?
    "Succede che viene lo sposo quando meno te lo aspetti
    viene il secondo scrutinio e sai dove sei? Te lo voglio dire: capita che hai una cognata malata e sei dovuto andare a trovarla. Si fecero i secondi scrutini e si chiuse la porta...Si chiuse la porta, i più entrarono e la loro vita cambiò realmente, riempiendosi di allegria e tu ti trovi nei guai, come tanta gente"
    (Cfr. OR. per lo SHEMA, p. 9).


    Dimmi, Praw: che nota in calce avresti aggiunto agli Orientamenti, avresti citato Mt 25,34-36 relativamente all'opera di chi è andata a visitare l'ammalata, oppure avresti dato ragione a Kiko, che la porta si chiude e la gioia è di quelli che vanno a farsi scrutinare?

    P.S. (per FDF)
    Naturalmente, una nota in calce andrebbe confrontata non solo con il brano che essa intende "rattoppare", ma con ogni altro concetto espresso nell'opera. E qui cascherebbe l'asino :-)

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  75. @Lino

    Precisamente....
    Nelle catechesi degli Orientamenti ritrovo molto il concetto espresso mi sembra da Pio X sui modernisti: in una pagina tutto è perfettamente cattolico e condivisibile, in quella successiva si attaccano i fondamenti più elementari della Fede....

    RispondiElimina
  76. @ FDF ha detto...
    "Precisamente..."
    Precisamente. Con la medesima precisione e velocità con la quale i neocatecumenali scappano non appena si accenna agli Orientamenti. Forse sono stati minacciati di scomunica: "Non commenterai il verbo di Kiko invano".

    RispondiElimina
  77. @Lino
    Rivolgiti al tuo amico Trip o chi per lui visto che fate le domande, non pubblicate le risposte e poi accusate.
    Praw

    RispondiElimina
  78. Dopo che ti abbiamo pubblicato 50 risposte del tipo: "voi vi sbagliate" (senza spiegarci perché), "non è come dici tu" (senza indicare ragioni), "da me non è così" (senza dirci come mai quello che tu vedresti sarebbe più importante di quello che tutti gli altri hanno già visto più volte)... pretendi ancora di farci perdere altro tempo?

    Se non te ne sei ancora accorto, su questo blog vengono date ragioni, foto, dimostrazioni, citazioni.

    Ed abbiamo pubblicato perfino gli insulti, purché fossero in compagnia di uno straccio di argomentazione, anche la più sgangherata e discutibile.

    Tu invece vieni qui solo a disturbare, perché per te chi non osanna l'idolo Kiko non merita di vivere tranquillamente.

    Va', prendi la Bibbia e aprila sul Salmo 26, stappa una Ferrarelle e tira fuori l'avanzo di sacchetto di farina discount, che ti tocca preparare le focacce kikiane per la vostra chiassata "liturgica" del sabato sera, che è domani...

    RispondiElimina
  79. Ma poi il Salmo 26 che c'entra con il preparare un pane per l'Eucarestia?

    RispondiElimina
  80. La ricetta dello chef Kiko Argüello prevede che lo si reciti mentre ci si lava le mani mentre il forno sta scaldando...

    La parte più comica però è il mezzo bicchiere di acqua Ferrarelle.

    RispondiElimina

  81. Non è possibile essere così incattiviti e pretendere di essere l'esempio del "cristiano" con le carte in regola.
    La liturgia, i canti, sono tutte cose essenziali, ma prima viene l'uomo (il sabato per l'uomo, non l'uomo per il sabato...), e voi l'uomo lo distruggete con insulti degni di un bar (penso solo a quel poveraccio di Baccalà, o chi avete chiamato "somaro" ecc.)
    Parlate spesso di come le "mele marce" debbano essere "spazzate via"! Grazie a Dio non è così, Dio, per mezzo della Chiesa, AMA i peccatori e li cerca come una madre. Ma già, forse voi siete perfetti e non avete bisogno di nulla.
    Forse (spero) non vi rendere conto di quello che fate, predicando guerrescamente la dottrina della pace, mentre inveite contro chi non la pensa come voi.
    Luigi

    RispondiElimina
  82. Luigi,

    la verità e l'errore non hanno gli stessi diritti.

    La liturgia è culto a Dio, non è una pagliacciata autogestita.

    Il principo che "il sabato è per l'uomo" non autorizza l'uomo a stravolgere a suo piacimento quello che per venti secoli è stato culto a Dio.

    È vero che la Chiesa ama i peccatori ma... li cerca affinché rinneghino i propri errori e si convertano.

    Del resto è stato proprio l'atteggiamento di Nostro Signore: va' e non peccare più.

    Gli adoratori dell'idolo Kiko, con il loro atteggiamento agiscono come se la liturgia che ha santificato per decine di secoli fosse una roba da buttar via, da disprezzare, da irridere.

    Come se padre Pio e padre Kolbe, con la loro religiosità "naturale" da "cristiani della domenica" fosse da disprezzare in nome del nuovo canto sacro, cioè il flamenco dello schitarrante pittore spagnolo.

    Nessun fratello delle comunità neocatecumenali ha risposto all'appello di fare una adorazione eucaristica riparatrice per i frammenti del Santissimo Sacramento calpestati dai neocatecumenali! I fratelli del Cammino agiscono infatti come se non credessero alla Presenza Reale!

    Vedi, anche il drogato difende il suo diritto a drogarsi. E lo difende in buona fede perché è convinto di aver trovato la via per la felicità.

    Ma questo significa forse che noialtri che non ci siamo mai drogati (ma conosciamo le conseguenze della droga anche nella nostra vita), saremmo forse obbligati a rispettare i desideri del drogato? le sue necessità? le sue richieste? le sue esigenze?

    Tu che ti adiri contro di noi, con gli occhi accecati dall'ira perché un tuo fratello di comunità è stato meritatamente indicato come "Baccalà", prima di contestare ferocemente la nostra eventuale pagliuzza dovresti interrogarti sulla tua effettiva trave.

    Se qui qualcuno si è permesso di dargli del "Baccalà", è perché quello stesso fratello Baccalà ha lui per primo sciorinato una valanga di insulti da bar: lui per primo è venuto qui aggredendo in ogni modo tranne che con argomentazioni. Non è venuto qui per dialogare ma per insultare. E si è risentito a morte non tanto per il nomignolo "Baccalà", ma perché ha fatto parecchie figuracce.

    Se sfogli questo blog troverai un cumulo di fotografie, documenti, citazioni, del Papa e di Kiko, dei vescovi, degli Orientamenti segreti, di notizie rintracciabili anche altrove su internet... (ti sei mai chiesto come mai ogni pagina di questo blog contiene almeno un "link" di riferimento? ti sei mai chiesto come mai qui si fa di tutto per indicare la fonte di ogni notizia?)

    Se poi ti dispiace che l'errore venga chiamato errore e gli strafalcioni vengano chiamati strafalcioni, beh, allora il problema non è questo blog ma è il tuo atteggiamento, che crede che la coerenza e la carità consistano nel difendere il drogato che vuole drogarsi, nel difendere il peccatore che dichiaratamente non vuole pentirsi, nel promuovere l'errore che rifiuta le correzioni perfino dal Papa (cfr. ad esempio Kiko: «alla Comunione stiamo tutti seduti»: è Kiko che sbaglia, oppure hanno sbagliato Giovanni Paolo II e Benedetto XVI a proibirgliela? rispondi!).

    RispondiElimina
  83. @ Luigi
    Tu, Luigi, blateri senza nemmeno sapere di cosa stai blaterando (a meno che non tu non sia il solito troll multinick). Sai riferire, forse, chi è Baccalà (quello originale intendo, il Baccalà storico, personaggio addirittura simpatico), perché fu chiamato così, perché definii con questo soprannome un noto avversatore di questo blog? Se non sai, taci. Anzi, non tacere: rispondi alla questione di cui al commento 14 novembre, 2013 14:50. E stai certo che - se dovessi rispondere alla questione - non sarai censurato, come non sarebbe stato censurato Praw.

    Tutto è buono per divagare. Anche Baccalà - quello storico - tentava di divagare, fuggendo la realtà dei tempi.

    RispondiElimina
  84. @Luigi

    Mi puoi spiegare cosa IN PRATICA vuol dire che "prima viene l'uomo"?

    Se hai la carità di spiegarmelo forse possiamo capirci meglio.

    Quello che so è che l'uomo è fatto da Dio per Dio. Altrimenti di chi stiamo parlando, scusa?

    Noi siamo fatti per la santità, il Concilio ha proclamato PER TUTTI la chiamata Universale alla Santità.

    La liturgia viene daDio e a Lui ritorna...una liturgia sciatta e fatta senza consapevolezza

    (e come ho già detto si può benissimo fare una celebrazione in forma ordinaria DIGNITOSISSIMA)

    o peggio, con VOLUTA noncuranza non ti avvicina a Dio, te ne allontana.

    E se tu hai un rapporto sballato con Dio ce lo hai anche con gli altri e con te stesso..non si scappa.

    Per quanto riguarda le mele marce io l'ho detto quando Samuele ha detto: "e vabbè, tra tanto bene, se c'è un pò di male non ha importanza"

    E invece no! Il male, il peccato va affrontato, non giustificato!

    Non sei d'accordo su qlc punto, Luigi? Se no puoi dirlo tranquillamente ARGOMENTANDO il perchè ed il percome.

    RispondiElimina
  85. @ aleCT
    Non tentarci, gentile aleCT: non può rispondere. Sono stati caricati di pesi, giusto il sabato. Le necessità del tempio kikiano, le sue regole, soverchiano quelle dell'uomo. E viene qui a citare il valore dell'essere umano, quando - se non agiscono secondo le regole del loro "profeta"/chitarrista - sono assimilati a fichi sterili da tagliare!

    RispondiElimina
  86. Strumentalizzando la Parola di Gesù "il sabato è per l'uomo", i NC giustificano ogni sciatteria, superficialità, ignoranza e abusi.

    Che poi credono di essere liberi, ma non si rendono conto che sono i primi ad essere schiavi del "rubricismo kikiano".

    Luigi, prova a proporre un canto non NC domani sera, o magari di cantare il Padre Nostro o il Salmo Responsoriale in gregoriano, non è difficile. Poi vedrai cosa ti rispondono... "non si può, non si deve, non è prassi, Kiko ha predisposto diversamente, sei un superbo!"
    Non si può infatti modificare una virgola della "forma liturgica" imposta da Kiko.

    Allora nelle comunità, "il sabato è per l'uomo", oppure "l'uomo è per il sabato sera kikiano"?.

    RispondiElimina
  87. Sul serio non avete meglio da fare che criticare i catecumeni??? Le celebrazioni vengono effettuate dovunque perchè la Parola di Dio (con la presenza di un sacerdote) può essere celebrata ovunque. Pensate a tutti quelli che sono impossibilitati ad andare in chiesa con inginocchiatoio, sacrestia e altri mazzi...allora non possono ringraziare Dio? Ma che stupidaggini andate dicendo?! Se non c'è un altare dorato non si può celebrare Dio? E allora perchè criticate che la chiesa ha solo oro e non condivide? fateve du domande....fateve prima un esame di coscenza, informatevi sulle cose e poi (forse) potete criticare, ma riguardo la vostra intelligenza credo che non potreste criticare nemmeno un mulo se non ha voglia di muoversi. L'allegria che trasmettono i catecumeni è quella di cui la chiesa ha bisogno.
    Tu che posti video sulle celebrazioni...non hai vita personale? Hai un rapporto buono con Dio? E allora fatti i cazzi tuoi invece di puntare il dito contro! E pensa alla tua famiglia (se mai qualcuno ti abbia accettato con tutti i problemi di giudizio, critica e superiorità che ti ritrovi!)

    RispondiElimina
  88. Hai detto un mucchio di castronerie che qui sotto elenco una per una, sperando di non dimenticarne qualcuna.

    1) "non avete meglio da fare": anche tui piombi qui all'improvviso intimandoci di tacere la verità... e perciò ti chiediamo: ma tu non sai esprimerti in un modo più civile?

    2) "criticare i catecumeni": per essere precisi, i catecumeni solo coloro che non hanno ancora ricevuto il battesimo. Se invece ti riferisci ai neocatecumenali, cioè a coloro che idolatrano l'idolo Kiko, allora hai ragione: noi critichiamo gli errori liturgici e dottrinali dei neocatecumenali, così come hanno fatto anche gli ultimi Pontefici (Giovanni Paolo II e Benedetto XVI hanno criticato le liturgie del Cammino!)

    3) «la Parola di Dio (con la presenza di un sacerdote) può essere celebrata ovunque»: cosa significa questa frase ambigua? Qui stavamo parlando della Messa, non della Parola.

    La Messa normalmente va celebrata nelle chiese. La Messa può essere celebrata pressoché ovunque, ma solo se ci sono giustificati motivi per non celebrarla in chiesa.

    I neocatecumenali, pur avendo a disposizione le chiese, celebrano praticamente sempre nelle salette secondarie, perché odiano la sacralità della Chiesa, odiano l'Altare, odiano il Sacrificio.

    4) «Se non c'è un altare dorato non si può celebrare Dio?»

    Con questa domanda retorica il nostro caro fratello neocatecumenale vuole disprezzare gli altari e venti secoli di Tradizione cattolica che al Signore hanno sempre donato il massimo della bellezza, il massimo dell'arte, il massimo della maestosità liturgica.

    Per i neocatecumenali no. Loro odiano le "dorature".

    Per loro va bene un tavolino con le sedie pieghevoli, tanto per loro la Messa non è un sacrificio ma solo una pagliacciata dove strimpellare sulle chitarrelle le canzoncine dell'idolo Kiko.

    5) «E allora perchè criticate che la chiesa ha solo oro e non condivide?»

    Qui nessuno ha mai fatto simili critiche. Come al solito i neocatecumenali hanno bisogno di calunniare chiunque non sia d'accordo con l'idolo Kiko.

    6) «fateve prima un esame di coscenza»: a parte il fatto che si scrive «fatevi» e si scrive «coscienza» (a quanto pare il nostro caro fratello neocatecumenale odia la lettera "i")... quel suo ridicolo consiglio di farsi un esame di coscienza significa che secondo loro chi va contro Kiko commette peccato mentre chi va contro il Sacrificio, contro gli Altari, contro la liturgia, non commette peccato. Comodo pensarla così, eh? Ma non è ciò che insegna la Chiesa.

    7) «informatevi sulle cose e poi (forse) potete criticare»: il caro fratello neocatecumenale finge di non sapere che qui siamo fin troppo bene informati sulle magagne del Cammino.

    Ma la sua accusa infondata serve solo per convincere sé stesso, perché ha paura che qui diciamo la verità.

    8) Infatti giudica intelligente solo sé stesso: «ma riguardo la vostra intelligenza credo che non potreste criticare nemmeno un mulo se non ha voglia di muoversi».

    Caro fratello, il mulo sei proprio tu, che ti ostini a non voler confrontare le magagne del Cammino con l'insegnamento universale della Chiesa. Scopriresti che la Chiesa ha un insegnamento diverso dai Sacri Mamotreti di Kiko e Carmen, scopriresti che la Chiesa ha una liturgia diversa dalle vostre pagliacciate del sabato sera.

    9) «L'allegria che trasmettono i catecumeni è quella di cui la chiesa ha bisogno»: eh, già, la Chiesa dunque è uno spettacolo comico, una festicciuola paesana, dove l'importante non è l'unione con Dio ma solo... l'allegria!

    Quella del video, poi, non è affatto "allegria": è solo una chiassata rumorosa in cui i partecipanti devono fingere di essere allegri altrimenti sono guai. Una patetica pagliacciata.

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  89. 10) «Tu che posti video sulle celebrazioni...»: caro fratello, non sono io ad aver postato il video su Youtube, ma sono stati i fratelli del Cammino.

    Qui ci siamo limitati a commentare quella ridicola pagliacciata con quel prete travestito da druido.

    11) «non hai vita personale?»

    Certo che ce l'abbiamo, io e gli altri collaboratori di questo blog. Ma a te dà immensamente fastidio che nella nostra vita personale ci sia un piccolo spazio per confrontare le pagliacciate (e le eresie) del Cammino Neocatecumenale con l'insegnamento della Chiesa e la liturgia della Chiesa.

    Tu vorresti proibirci di occuparci del Cammino nella nostra vita personale. Dimmi un po': con quale autorità ti sei permesso di chiedere cosa facciamo noialtri nelle nostre rispettive vite personali?

    12) «Hai un rapporto buono con Dio?»

    Con quale autorità ti permetti di fare simili domande? Sei forse il mio direttore spirituale? Hai qualche delirio di onnipotenza?

    13) «E allora fatti i cazzi tuoi invece di puntare il dito contro!»

    Questa frase era la stessa che dicevano i nazisti mentre venivano accusati di compiere stragi di innocenti.

    Chi tace di fronte al male, se ne rende complice.

    E noi parliamo del Cammino proprio perché non siamo (né vorremmo mai essere) complici dello sfacelo liturgico neocatecumenale, complici degli svarioni dottrinali di Kiko (come ad esempio la bislacca interpretazione del sicomoro da parte di Kiko), complici delle emerite corbellerie dette da Kiko (come ad esempio la faccenda delle "cefale" kikiane), eccetera.

    14) «E pensa alla tua famiglia»: caro fratello del Cammino, sei tu che devi pensare alla tua famiglia invece di pensare alla tua comunità neocat: fra obblighi della decima, obblighi comunitari, convivenze obbligatorie e quant'altro, sei tu che trascuri la tua famiglia.

    15) «i problemi di giudizio, critica e superiorità che ti ritrovi!»: ma senti chi parla.

    Sei accecato dall'ira e hai scritto un commento furioso con ben quindici castronerie che si concludono con insulti e disprezzo.

    Il che fa capire da chi è veramente ispirato Il Cammino: infatti voialtri lo difendete solo con gli strumenti del demonio - ira, insulti, menzogne, mistificazioni, giudizi temerari, maldicenze... complimenti! Solo il demonio poteva ispirare al Cammino pagliacciate liturgiche, aberrazioni dottrinali, "decime" da sanguisuga, e reazioni come la tua.

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  90. Il cammino come tutte le realtà cattoliche sono uno strumento nelle mani di Dio per far avvicinare le persone alla Parola di Dio e tutti i giudizi spesi in questo blog sono gratuiti. Io musicalmente sono ignorante e non ho studiato canto per cui per me è impensabile cantare i canti del cammino così come quelli del Rns, Gen rosso, ecc alla stessa tonalità di colui che ha composto la musica. Inoltre noi cantori ci alterniamo per cui non sempre canto con la mia tonalità ma con quella degli altri fratelli che possono avere un'estensione vocale più o meno elevata della mia per cui sono io a stare attento a non strozzarmi e quindi abbassare o alzare il tono della mia voce, volgarmente sono io a stare attento a prendere la nota alta o bassa. Nessuno nel cammino ha mai proibito di alzare o abbassare la tonalità. in secondo luogo, riguardo all'alzare gli occhi verso il cielo, uno è un modo per fare uscire più aria mentre si canta e per chi come me non ha studiato canto è un buon metodo per non steccare. inoltre voglio ricordare che il canto come diceva sant'Agostino è preghiera e l'alzare o abbassare lo sguardo può indicare uno stato d'animo. come dice il salmo 121 si alzano gli occhi verso l'alto dei monti per cercare aiuto, oppure si alza lo sguardo verso il cielo per urlare a Dio la nostra lode. tante altre volte lo sguardo è fisso verso il basso, verso il vuoto perchè il cantore opera una introspezione. e questo può e deve avvenire con tutti i canti che siano o non siano del cammino. ultima riflessione e concludo riguarda il "dondolio dei piedi".
    La Scrittura dice: amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore con tutta l'anima e con tutta la mente: se un cantore ama in questo modo prega con tutto l'amore che ha e se prega con tutto il cuore con tutta l anima e con tutta la mente come può non pregare, esultare gioire con il corpo. Ciò vale anche per il battito delle mani che non ha inventato Kiko ma già da piccoli in Chiesa abbiamo cantato e battuto le mani. Il problema è che si pensa che battere le mani sia una cosa da bambini e quindi una volta fatta la prima comunione sei grande e non si devono battere le mani. Io ancora oggi partecipo alla Messa dei bambini che si preparano alla Prima Comunione e batto con loro le mani per la gioia.
    IL CLONE N.C.

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  91. Andiamo a smentire il fratello cantore CLONE N.C.


    Affermazione 1: «Il cammino come tutte le realtà cattoliche sono uno strumento nelle mani di Dio» [sic]. FALSO

    In realtà tutti si possono proporre come "strumento nelle mani di Dio", ma per esserlo veramente bisogna essere docili all'azione dello Spirito. Il che implica ubbidienza alle leggi della Chiesa. Ma il Cammino Neocatecumenale disubbidisce quantomeno in materia liturgica. Non si può essere uno "strumento nelle mani di Dio" se si altera la liturgia secondo i propri gusti.

    Vari pontefici hanno incoraggiato il Cammino, ma nessuno ha approvato gli strafalcioni liturgici, che anzi sono stati condannati dallo Statuto del Cammino (in particolare l'articolo 13, comma 3, nota 49, che riprende i rimproveri di Benedetto XVI contro le liturgie del sabato sera).


    Affermazione 2: «tutti i giudizi spesi in questo blog sono gratuiti». FALSO.

    Un'affermazione così categorica dimostra solo l'arroganza neocatecumenale e la menzogna neocatecumenale. Prima di criticare questo blog, sei pregato di dimostrare quali sarebbero i giudizi "gratuiti". Per esempio parlaci della foto del sacerdote in ginocchio davanti a Kiko: una diabolica inversione di ruoli.


    Affermazione 3: «non ho studiato canto per cui per me è impensabile cantare i canti del cammino così come quelli del Rns, Gen rosso, ecc alla stessa tonalità di colui che ha composto la musica». FUORVIANTE.

    Qui nessuno ha detto che dovete studiare canto. Tanto più che nelle parrocchie quasi nessuno ha studiato canto, eppure vengono cantati canti di ogni genere.

    Qui abbiamo solo detto che nel Cammino si cantano solo i canti di Kiko. Idolatria! La ricchezza musicale e artistica della Chiesa è vastissima, e voi invece di fidarvi di ciò che ha alimentato la spiritualità dei santi, vi affidate ad un autore unico: il vostro iniziatore. Canti di Kiko. Icone di Kiko. Liturgia personalizzata di Kiko. Suppellettili sacre di Kiko. Candelabro a nove fuochi di Kiko. Idolatria di Kiko.


    Affermazione 4: «Inoltre noi cantori ci alterniamo... Nessuno nel cammino ha mai proibito di alzare o abbassare la tonalità...» FUORVIANTE.

    Qui nessuno sta parlando di come voi organizzate il canto nel Cammino. Qui si parla della vostra idolatria per l'idolo Kiko. Tu stai tentando di cambiare discorso.


    Affermazione 5: «riguardo all'alzare gli occhi verso il cielo, uno è un modo per fare uscire più aria mentre si canta...» PATETICO.

    Voi fate così per imitare Kiko. Questa emerita panzana del "far uscire più aria" la puoi raccontare ai tontoloni. Ma qui non abbiamo l'anello al naso e la sveglia al collo.


    Affermazione 6: «il canto come diceva sant'Agostino è preghiera... come dice il salmo 121...». MEZZA VERITÀ, TOTALE MENZOGNA.

    Sant'Agostino ha detto che «chi canta bene, prega tre volte», riferendosi al canto sacro, al maestoso canto della Chiesa. Dunque se non sei capace di cantare bene, non devi sforzarti di cantare, altrimenti è vanità ed è disturbo per gli altri.

    In particolare sant'Agostino si riferiva al canto sacro della Chiesa, alla maestosità del gregoriano, non alle strimpellate di chitarra di Kiko. Il salmo 121 ugualmente si riferiva al maestoso canto sacro, non alle grattugiate di chitarrella degli adepti dell'idolo Kiko.

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  92. Affermazione 7: «il "dondolio dei piedi"... il battito delle mani, che non ha inventato Kiko ma già da piccoli in Chiesa abbiamo cantato e battuto le mani...» MISTIFICAZIONE.

    Il dondolio dei piedi e il battere le mani non sono gesti liturgici ma bambinate. Una bambinata resta una bambinata anche se fatta da adulti.

    Tu confondi la "gioia" cristiana (la letizia) con la "gioia" mondana (l'allegria).

    Si può essere lieti anche nel dolore. La liturgia è maestosità, non è chiasso. La preghiera è sublimità, non è caciara.

    L'allegria, il chiasso, la caciara, sono espressioni antiliturgiche.


    Dalle cose che hai detto, si capisce che il Cammino ti ha imbottito di insegnamenti sbagliati.

    Anziché trasmetterti la bellezza e la sobrietà della liturgia, ti ha trasmesso un cerimonialismo chiassoso e scomposto, praticamente pagano anche se voi vi riempite la bocca dicendo "il Signore, il Signore".

    Anziché trasmetterti le cose vere della fede, ti ha insegnato un cumulo di idiozie, azzeccandoci sopra a casaccio qualche versetto di salmi e qualche citazione modificata di qualche santo.

    Anziché aiutarti a crescere nella fede e a interrogarti onestamente sulla verità, ti ha inculcato l'arroganza e la menzogna: «tutti i giudizi di questo blog sono gratuiti!»


    Ricordatelo sempre: voi avete inquinato la liturgia, voi idolatrate l'idolo Kiko, voi professate dottrine diverse da quelle della Chiesa e dei suoi santi, voi lasciate da parte tutta la bellezza della Chiesa per usare solo le orride opere di Kiko. Tutto ciò non può essere chiamato "itinerario di iniziazione alla fede", ma solo GRANDE IMBROGLIO.

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  93. Riguardo alla foto con il sacerdote, che ho dimenticato... anche io resto perplesso... ma non che Kiko impartisca una benedizione... ma sul perché un sacerdote si lasci benedire da un laico.
    Io non conosco il sacerdote poteva essere un gesto paragonabile al gesto che Papa Francesco ha chiesto a tutti noi al momento della sua nomina: lui ha chiesto una preghiera da parte nostra per sè. onestamente non so risponderti e non so neanche se è possibile che un laico benedica un sacerdote. é sicuramente anomalo ma non credo sia vietato dalla Chiesa. In particolare se il sacerdote ha fatto il cammino. probabilmente Kiko è stato suo catechista e tra catechista e catechizzato c'è un rapporto filiale( es. il mio catechista è per me come un padre). Anche perchè la benedizione è un atto sacramentale che può essere effettuato da chiunque verso qualunque persona ma certo non ha la stessa valenza se eseguita da un sacerdote, da un vescovo, da un cardinale o da un laico. penso che però solo il Papa possa rispondere a una perplessità così grande. e in particolare solo Kiko e il sacerdote potrebbero dare una spiegazione perchè personalmente anche se mi venisse chiesto non oserei benedire un sacerdote anche se spesso chiediamo che il SIgnore doni la grazia della benedizione ad un sacerdote. quante volte abbiamo detto "Padre che il Signore vi benedica". rimane una benedizione.
    In ginocchio o no, Dio l'ascolta.
    CLONE N.C.

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