venerdì 30 gennaio 2015

«Non seguono la via di Gesù quelle élites ecclesiali che disprezzano gli altri»

Citiamo da RadioVaticana un servizio sull'omelia di papa Bergoglio di giovedì 29 gennaio 2015 che sembra proprio su misura dei neocatecumenali e sul loro disprezzo nei confronti di chi non fa il Cammino (in particolare contro i "cristiani della domenica").


Non seguono la via nuova inaugurata da Gesù quanti privatizzano la fede chiudendosi in “élites” che disprezzano gli altri: è quanto ha affermato Papa Francesco durante la Messa mattutina presieduta a Casa a Santa Marta.


  • Non privatizzare la fede

Commentando la Lettera agli Ebrei, Papa Francesco afferma che Gesù è “la via nuova e viva” che dobbiamo seguire “secondo la forma che Lui vuole”. Perché ci sono forme sbagliate di vita cristiana. Ci sono dei "criteri per non seguire i modelli sbagliati. E uno di questi modelli sbagliati è privatizzare la salvezza”. [...]



[...] “E quando io sono in una parrocchia, in una comunità – qualsiasi sia – io sono lì, io posso privatizzare la salvezza ed essere lì un po’ socialmente soltanto. [...]


  • Gruppetti ecclesiali che disprezzano gli altri

L’autore della Lettera agli Ebrei – prosegue il Papa – dà un consiglio “pratico” molto importante: “non disertiamo le nostre riunioni, come alcuni hanno l’abitudine di fare”. Questo accade “quando noi siamo in una riunione - nella parrocchia, nel gruppo – e giudichiamo gli altri”, “c’è una sorta di disprezzo verso gli altri. E questa non è la porta, la via nuova e vivente che il Signore ha aperto, ha inaugurato”:
“Disprezzano gli altri; disertano dalla comunità totale; disertano dal popolo di Dio; hanno privatizzato la salvezza: la salvezza è per me e per il mio gruppetto, ma non per tutto il popolo di Dio. E questo è uno sbaglio molto grande. E’ quello che chiamiamo e che vediamo: ‘le élites ecclesiali’. Quando nel popolo di Dio si creano questi gruppetti, pensano di essere buoni cristiani, anche – forse – hanno buona volontà, ma sono gruppetti che hanno privatizzato la salvezza”.

    Kiko aggiusta il trespolo
    per evangelizzare il Papa sul

    suo modo di capire la fede
  • Dio ci salva in un popolo, non nelle élites

Dio – sottolinea il Papa - ci salva in un popolo, non nelle élites, che noi con le nostre filosofie o il nostro modo di capire la fede abbiamo fatto. E queste non sono le grazie di Dio”.

Quindi invita a domandarsi: “Io ho la tendenza a privatizzare la salvezza per me, per il mio gruppetto, per la mia élite o non diserto da tutto il popolo di Dio, non mi allontano dal popolo di Dio e sempre sono in comunità, in famiglia, con il linguaggio della fede, della speranza e il linguaggio delle opere di carità?”. E conclude: “Che il Signore ci dia la grazia di sentirci sempre popolo di Dio, salvati personalmente. Quello è vero: Lui ci salva con nome e cognome, ma salvati in un popolo, non nel gruppetto che io faccio per me”.

(citato da RadioVaticana)

Gruppetto di neocatecumenali effettua la "nueva evangelizzazione"

96 commenti:

  1. Grazie Santita'. Sante parole

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  2. Domanda: siete proprio sicuri che questo blog non sia un'elote spirituale dove si giudicano gli altri?

    Saluti
    Jeff m.

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    1. Jeff! Jeff! Ma fai davvero? Ma questo non è un atteggiamento da cristiano adulto ma è infantile al massimo! Ti stai aggrappandosi sugli specchi! Attento se cadi ti puoi fat male
      Adriana

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  3. Come dice il proverbio, «il maiale disse al gatto: làvati

    Occorre ringraziare il fratello Jeff per aver confermato il solito atteggiamento neocatecumenale: etichettare con "disprezzo", "infangare", "faraoni", chiunque dica la verità sul Cammino.

    Il nemico numero uno del Cammino è la semplice verità.

    Se nel Cammino la verità fosse tenuta in debito conto, allora non vi si insegnerebbero le fandonie di Kiko e Carmen ma il Magistero della Chiesa - e non si celebrerebbero strafalcioni, ma la liturgia della Chiesa.

    Se nel Cammino la verità fosse importante, di fronte alle cosiddette "critiche" i neocatecumenali reagirebbero in un sol modo: prendendo sul serio ciò che la Chiesa insegna e comanda.

    Ma questo non avviene.

    Per i soggetti come Jeff, infatti, non conta la verità, ma conta solo il prestigio del Cammino.

    Il Cammino è un superdogma immodificabile.

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  4. Scusatemi se intervengo qui con un discorso che non c'entra niente con questo che state affrontando. Ho la necessità di esprimere un mio pensiero: 'Dire a un un nc di essere protestante e gnostico è come dirlo a un ex, poichè questa dottrina non ti si leva dalla testa semplicemente uscendo dal cammino'.Mi piacerebbe sapere l'esperienza di ex che hanno fatto più di venti anni di cammino: Quanto tempo si impiega a riprendere in mano la propria vita, senza più pensare al cammino stesso. Quando si accetta questa esperienza come buona per la propria vita, riuscendo a far pace col passato. Visitare questi siti che parlano di cn può aiutare? Se 'si', sino a che punto? Grazie.

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    1. In due anni ne sei fuori a patto di non immischiarti in qualsiasi discussione con fratelli della comunità che riguardano il cammino. Io sono fuori dopo 25 anni. I siti non sono utili troppo risentimento e aggressività verbale non aiutano a far venire fuori la verità, secondo me il problema più grosso nel cammino è quello che riguarda l'obbedienza cieca anche contro coscienza che esigono i catechisti,e il condizionamento psicologico sul tema dell' apertura alla vita il resto conta poco.

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  6. @ Jeff
    Perché, Jeff, ti risulta che qualcuno ti abbia proposto di farti scrutinare? :-)

    @ anonimo 11:14
    No, non concordo relativamente al protestantesimo gnostico. Dal mio punto di vista, un ex che si è reso conto che catechesi come quelle delle vergini stolte e del cieco nato secondo Kiko sono sballate in assoluto e perché fondate su un cammino di conoscenza di se stesso e dei peccati che svilisce la Grazia e le opere, ha già abbandonato spiritualmente il Cammino. E questo può avvenire dopo poco tempo, magari perché studia in una facoltà teologica (è un caso reale) o perché ha incontrato un teologo come padre Zoffoli o un direttore spirituale vero.

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  7. Mi piacerebbe sapere l'esperienza di ex che hanno fatto più di venti anni di cammino: Quanto tempo si impiega a riprendere in mano la propria vita, senza più pensare al cammino stesso. Quando si accetta questa esperienza come buona per la propria vita, riuscendo a far pace col passato. Visitare questi siti che parlano di cn può aiutare? Se 'si', sino a che punto?

    Ho meno di vent'anni di cammino, però ho passato altrettanti anni, dopo esserne uscita 'accostando' la porta, a sospendere il giudizio su di esso, anzi, a credere che fosse un'esperienza inadatta a me ma consigliabile ad altri.
    Ciò che è fondamentale per liberarsi dagi stereotipi del cammino: la S.Messa, l'Adorazione del Santissimo, le buone letture (consiglio la 'Vita di Gesù' dell'Abate Ricciotti, l'Imitazione di Gesù e naturalmente...l'Osservatorio!!!) e la preghiera.

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  8. anonimo delle 11,40
    Io ho fatto il CN per quasi 30 anni e l'ho pure terminato. La mia esperienza la puoi trovare sul post "se vieni è 30!" dove dico che ritengo di essere stata Graziata da DIo. Mi sono allontanata piano piano soprattutto con il cuore, poi una serie di fatti concreti mi hanno aperto gli occhi fino a tagliare definitivamente due anni fa! L'inizio è stato doloroso ma non perchè mi mancavano ma per il male che ci avevano fatto, soprattutto a mio figlio! Poi ti dirò che una volta superato questo siamo serenissimi e convinti di aver fatto la scelta giusta! ora non ho assolutamente rimpianti anzi! sempre più sto guardando da distante cosa veramente c'è là dentro. La mia vita avevo già da tempo iniziato a ripredermela quando ho iniziato (ben presto per fortuna) a ragionare con la mia testa e a prendere solo ciò che veramente sentivo che veniva da DIo! Ecco non dimentichiamoci che dentro ci sono anchte tante persone così che in fondo vanno per il Signore e non per KIKO! cosa mi manca? onestamente solo l'ascolto della Parola in quanto tale! tutto il resto e di più l'ho trovato nella Chiesa, nella nuova Parrocchia e nelle nuove persone che incontro. Ora sono liberissima di inginocchiarmi durante la Consacrazione senza che nessuno mi guardi male! cosa banale direte...mica tanto! Come dice Valentina l'importante sono i Sacramenti, la Preghiera e anche questa condivisione! Non mi sento nè protestante nè gnostica!!!!! Sono un Salvata ma da DIo e dalla sua Chiesa...NON DAL CAMMINO!!!!! Adriana

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  9. Questo è il mio parere d ex: il problema non è la gnosi per me, il problema è che i neocat associano il cristianesimo ai "i tempi dei nostri nonni" che non c'entra niente perché anke a quei tempi si commettevano peccati gravissimi senza pentimento, anzi in alcuni campi anke peggiori di oggi e non a tutti fregava della religione anke se era più praticata, di conseguenza tendono a imitare tutti i comportamenti di una volta senza verificare quali erano cristiani e quali no. Un po' di tempo fa, non ricordo chi, ha scritto in questo blog che un catechista NC ha suggerito di ubriacare un ragazzo e di fargli vedere un porno perché era troppo timido e un po' effemminato. Questo era il classico atteggiamento dei "tempi dei nostri nonni" cioè che quando qualcuno aveva problemi relazionali o sessuali lo mandavano a prostitute e i neocat fanno l'associazione mentale che tutto quello che si faceva a quei tempi sia cristiano.

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  10. Rispondo alla domanda di "anonimo" sull'esperienza fatta all'interno del cn.

    Io, come detto in tante occasioni, ho fatto praticamente una ventina d'anni nel cnc; sono "arrivato" (diciamo così) ad essere catechista (ma non l'ho mai esercitato) invitato a tutte le catechesi di inizio corso generali, itinerante in Italia e poi in Europa e per un periodo in Asia e Canada. Ho conosciuto direttamente Kiko e alcuni catechisti del gruppo ristretto dei c.d. "80" che, di fatto, organizzano il cnc.

    Sono andato via cacciato da questi signori, come me ne sono stati allontanati tanti altri che "non andavano a genio" a catechisti più grandi d'età ed alle leggi interne a questo movimento.
    Dopo essere stato tolto dalla comunità dove appartenevo non ho più frequentato il cnc, nessuno dei c.d "fratelli" mi ha più cercato.
    Io, per circa un paio d'anni, ancora tentavo di avere un blando rapporto con alcuni di loro con i quali avevo avuto un rapporto più stretto ai tempi della comunità.
    Ma, nonostante le mie telefonate, i regali ai loro bambini in occasione di feste, battesimi, etc. mai ho ricevuto da parte loro una parola oltre la semplice circostanza, mai una telefonata.

    (N.B. voglio farti notare una cosa MOLTO IMPORTANTE: sto elencando fino ad ora fatti, cose OGGETTIVAMENTE andate così, fuori da ogni possibile interpretazione e del "secondo me" etc.).

    Tu vuoi sapere se oggi mi mancano?
    No, prima di tutto perché ho visto che io non manco a loro, inoltre oggi mi sento un MIRACOLATO, una persona che oggettivamente vive meglio di come viveva prima.
    Vivendo OGGETTIVAMENTE meglio, sia dal punto di vista materiale che spirituale la mia vita, non ho mai avuto alcuna voglia di rivivere quel tempo.


    Negli ultimi tempi vedendomi con alcuni di questi fratelli notai come essi in un discorso rimpiangessero il tempo dell'origine della comunità, ovvero il tempo in cui il cnc non aveva invaso le loro vite.
    Vite che oggi non amavano, tutto una "croce", un "castigo", una "prova". Poco spazio per la letizia del Signore, quella vera.

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    1. Grazie C di questa tua testimonianza! Anch'io miracolata e senza nostalgie. Adriana

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  11. una riflessione riguardo all'uscire dal CN...
    mi sta aiutando leggere questo blog perchè salgono alla mente tanti episodi, fatti ed altro che sempre più mi rendono lucida su tante cose che succedono là dentro! Mi riferisco in questo caso a tutte quelle "trappole" che sono create per legarti a doppio filo. Quando per esempio sollecitano le coppie a sposarsi , magari senza casa nè lavoro, in fondo poi queste sono legate alla comunità perchè hanno bisogno della comunità per sopravvivere soprattutto economicamente anche se, a questo riguardo, non tutte le coppie e non tutti i fratelli in difficoltà economiche ricevono lo stesso trattamento. Infatti vi confesso che una mia paura di tagliare era proprio questa "chi ci avrebbe aiutato nel caso di bisogno"? invece siccome già da tempo non ci aiutavano per niente non è cambiato nulla anzi....sicuramente senza collette ne ce rimangono di più. Altro punto che ho visto crescere a livello esponenziale i matrimoni tra figli di fratelli o catechisti...insomma tutti fra di loro! conosco famiglie che ormai hanno creato degli intrecci paurosi e questo crea "legame indissolubile" togliendo la libertà e creando tantissimi legami affettivi, proprio quelli che loro tanto disprezzano ma nei quali ci sguazzano soprattutto se tra fratelli "importanti". Del resto fanno di tutto per inculcare ai loro figli che non devono trovarsi il ragazzo/a fuori dal CN! e quando i ragazzi sono in crisi magarili mandano lontano da altri fratelli sperando che trovino la "risposta". Tutti questi SOLDI - AFFETTI - sono catene pesanti da togliere poi! Poi altro tipo di legame è che tra loro (non tutti sempre i prediletti) si trovano lavoro, si passano case, ecc..quella che io da tempo chiamavo la MAFIA NCN. e vi assicuro che non scrivo queste cose per sentito dire ma proprio perchè le ho toccate con mano! Un giorno mia figlia era fuori di scuola che aspettava le bambine e c'era una mamma in difficoltà perchè conlo sfratto e sente un papà dirle "entra in comunità loro poi te la trovano la casa!" ovviamente questo non sapeva che mia figlia era in comunità! è indiscutibile che per alcuni figli di...c'è sempre disponibilità per latri molto meno o quasi nulla! ma secondo voi chi è più fortunato? quello che rimane là dentro perchè la "divina provvidenza" non gli fa mancare nulla o chi grazie al cielo è rimasto libero da questi lacci? Una parentesi a parte andrebbe fatta per le famiglie in missione, non tute credo ma per molte che io conosco! che poi non è vero che lasciano tutto!!!! forse lascia tutto chi qua non ha niente da lasciare o perdere!! Mentre poi per il fatto che sono in missione a loro è dovuto tutto!

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  12. rispondendo ad anonimo delle 11:14 rispondo anche a Jeff.

    non sono elite sia perchè non mi nascondo in salette chiuse, sia perchè mi considero ancora 'neocatecumenale' pur essendone uscita già da qualche anno.

    Forse è relativamente facile accorgersi degli errori dottrinali del cammino, è possibile prenderne le distanze anche quando si è dentro, ma quello che è difficile è cambiare la mentalità e la visione della vita.
    ti dico alcuni aspetti che per me sono stati problematici e hanno portato a tanti danni reali nella mia vita
    - sottomissione ed obbedienza
    - senso di colpa
    - successo personale letto come segno di benevolenza divina
    - visone alta di se stessi, del rapporto di coppia, che porta poi a grandi tristezze quando la vita familiare non si realizza secondo il modello ncn
    - bassa autostima ( che non è in contraddizione con il precedente)
    - svilimento di tutto ciò che è bellezza ( cura di sè e della casa, per es.)
    - rapporto con Dio ridotto solo a preghiere di richiesta di qualcosa
    - Gesù Cristo visto come un modello per l'uomo, non come salvatore, e la croce diventa solo la propria croce personale e quindi un mezzo per diventare persone migliori
    - scollamento tra fede e vita: non avendo fatto per anni un incontro intimo, personale con Dio, tutta l'esperienza religiosa è ridotta a qualcosa di intellettuale. Si dice che Dio ci ama, ma in fondo non ci si crede veramente

    Queste sono le cicatrici che il cammino mi ha lasciato, a differenza di altri non credo che me ne libererò totalmente.
    Ma essendo 'neocatecumenale dentro' mi permetto di citare l'anca di Giacobbe e zoppicando come lui me le porto con me.

    Condivido invece con gli altri la meravigliosa libertà riscoperta, la ricostruzione dei rapporti umani, la riscoperta della bellezza delle celebrazioni, del silenzio e tutto quello che è già stato scritto, compresa la bellezza della verità che mi si dispiega sempre di più

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  13. Oserei aggiungere a proposito di mafia la tendenza "strana" di studiare teologia.
    Alcune domeniche fà incontro un ragazzo di 20 anni circa figlio di famiglia neocatecumenale un po scavezzacollo (ma molto simpatico per me). GLi chiedo che facesse e mi risponde:

    Studio teologia

    Bah! Allora scherzando gli ho detto ma che vuoi andare ad insegnare religione? E lui non ha negato.

    Già sapevo che anche suo babbo (neocat), con problemi di lavoro, si era messo a studiare teologia (dopo aver fatto tutt'altro tipo di lavoro)

    Mi era giunta voce che da Roma avessero fatta circolare la voce che c'erano delle "possibilità" per entrare nella scuola in quelle posizioni...

    Ora ho la certezza che quelle non erano voci.

    Non so se capite

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    1. Confermo quanto dici mule. Anche nella mia diocesi....in curia c'è un CN che poi li piazza nelle scuole
      quindi tutti a studiare teologia.. adriana

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    2. Ma come? Non dicevate che il cammino avversasse lo studio della teologia? Ora dite che molti camminanti la studiano...quando lo dicevo io, tutti a negare...mah...

      Io pure, nonostante il mio ottimo lavoro, ho pensato di studiarla per provare a fare l'insegnante di religione che trovo essere un ruolo di importanza fondamentale nei nostri giorni (anche se è un ruolo che non resterà a lungo nelle nostre scuole purtroppo).
      Sono un mafioso anch'io?

      Saluti
      Jeff m.

      P.s. Perché non avete pubblicato la mia risposta precedente?

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  14. Jeff, ti sono finiti gli argomenti.

    Finisci per arrotolarti sempre intornoagli stessi tre concetti (oppure due...?).

    I fatti sono:

    a) Bergoglio, il Papa non uno qualsiasi, vi bastona a piè sospinto ogni volta che apre bocca. Kiko vi raccontasse tutte le barzellette che vuole, voi potete continuare credere a tutte le favolette dei catechisti, la sostanza è questa: al Papa NON piacete,lo preoccupate e cerca di correggervi come può. Voi non gli date retta e, quindi,non siete in comunione con la Chiesa.

    b) Gli annunci che fate in parrocchia, e le catechesi relative, sono uno sfacelo. Nel mio paese siete spariti, in tre anni, da almeno quattro parrocchie. In quelle dove riuscite ancora a stare è un accorpamento continuo di comunità per compensare tutti quelli che, capito chi siete, scappano a gambe levate. In parrocchia da me eravate una comunità di 40 persone nel 1995: ora la prima comunità è di 15 persone (gli altri ...tutti scappati) e la seconda solo di sei (6). State facendo le catechesi da 2 settimane: 15 persone la prima sera, 11 laseconda, 9 la terza, 8 la quarta....vediamo se arrivate all'ultimo incontro: personalmente dubito.

    Finiti figli e parenti siete destinati all'estinzione, quindi. Ora che pure i giovani NC iniziano ad avere dubbi sul dover fare i conigli....

    Ciao, Jeff

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  15. Ringrazio tutti gli ex che hanno messo in comune con me la loro esperienza.

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  16. P.s. nell'udienza che ci ha concesso a marzo, vedremo che rimprovero ci farà, magari ci invoglia nuovamente a continuare quello che facciamo ? O forse lo dice ....perché lo deve dire, ma se ci invoglia, forse non sa che continuiamo a fare cose sbagliate ?
    inoltre non credete che per stargli antipatici ci riceva un po troppo spesso ? O ricevendoci spesso cerca proprio di correggerci ? Non sarebbe meglio commissariarci come i vostri amici ?
    A voi l'arduo compito di districare la matassa.....a noi va benissimo così.
    Statemi bene.
    Pietro...... sempre obbediende e presente

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  17. @ Ai piccoli neocat in buona fede

    Jeff, il neocat duro e puro, celebre per non rispondere mai a nulla, ha scritto: "... Domanda: siete proprio sicuri che questo blog non sia un'elite spirituale dove si giudicano gli altri?".

    Il signor dottor (h.c.) Arguello ha inventato la distinzione fra gli "adulti nella fede" (ovvero i camminanti) e i "cristiani della domenica" (ovvero i mediocri parrocchiosi).

    Secondo voi come stanno le cose?

    Chi dimostra superbia e spocchia spirituale?

    Jeff, prova a chiedertelo anche tu.

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  18. Al caro fratello Pietro "sempre obbediente e presente",

    perché mai parli al futuro?

    Perché mai ti preoccupi solo dell'eventuale rimprovero che il Papa vi «farà»?

    Il rimprovero del 1° dicembre 2005 che fine ha fatto?

    Il rimprovero del 1° febbraio 2014 che fine ha fatto?

    I rimproveri di tutte le altre occasioni, e il Papa che già nel 1983 vi comandava di seguire la liturgia della Chiesa senza alterarla, e il Papa che nel 2006 si diceva "certo" che voi avreste seguito le sue norme, avete già dimenticato tutto?

    Se sei "sempre obbediente e presente", stasera celebrerai la liturgia del Messale Romano senza alcuna modifica?

    Se invece stasera celebri quella degli strafalcioni di Kiko con «alzatina» ipocrita al momento della Comunione, balletto-girotondo, menorà a nove fuochi, tavolone smontabile, a porte chiuse, ecc., allora non sei né "obbediente", né "presente".

    Infatti il Cammino è sempre stato una "élite" in cui vi sentite superiori ai "cristiani della domenica" e addirittura superiori al Papa, i cui rimproveri li vedete solo in un eventuale tempo futuro.

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  19. per Pietro: certo che ne hai di faccia tosta! come sempre vi alzate al di sopra di tutti! l'obbedienza? a chi? solo a Kiko non certo al Papa. Guarda che sono solo due anni che ho tagliato e ti assicuro che sulla liturgia avete continuato a fare quello che avete voluto. non è cambiato nulla! la comunione in piedi? mezzo si e mezzo no! il numero limitato di risonanze? NOOOO!
    LASCIAMO PERDERE! perchè vi chiama spesso il Santo Padre? forse proprio perchè ne avete bisogno???? tanto è inutile non c'è peggior sordo di chi non voglia sentire! Adriana

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  20. Jeff! credimi con tutta la pazienza e la buona volontà ma con te è impossibile fare un discorso serio e costruttivo... sei proprio il catecumenale duro e puro nel senso negativo che veramente non si riesce a confrontarci!

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  21. Michela hai espresso con precisione, con le giuste parole quel che io a parole non riuscivo a esprimere... grazie davvero! Dio ti benedica.

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  22. Vorrei far notare il trucco neocatecumenale del fratello Jeff:

    stavolta viene a trasformare l'osservazione della realtà dei fatti... in un assioma da smentire.

    Il trucco consiste nel tentare di associare una presunta osservazione sbagliata all'idea (falsa) che chi critica il Cammino starebbe mentendo.

    Sarebbe come se in un giorno di pieno sole di agosto 2015 Jeff dicesse: "ehi, ma tu il 31 gennaio dicesti: Oggi Piove! ...e invece tutti vedono benissimo che oggi non piove! dunque voi dite il falso!"

    Il Cammino, essendo idolatria, pratica il relativismo: a seconda delle paturnie dell'idolo Kiko e dell'utilità momentanea del Cammino, può dire tutto e il contrario di tutto.

    Per questo lo studio della teologia, che nel Cammino è considerato superbia, all'improvviso - per agguantare gli ambitissimi posti di insegnante di religione (si ringrazino le «oliature»), viene improvvisamente inflitto a gente di mezza età che fino a quel momento aveva fatto un lavoro diverso, o a ragazzetti ventenni ai quali normalmente non importerebbe un fico secco. Presto, cari fratelli, arraffiamo quest'occasione prima che il vescovo «oliato» venga sostituito da un vescovo «faraone»...

    Potrebbe perfino darsi che un giorno l'idolo Kiko comandi di elogiare il Concilio di Trento, se ciò servisse ai suoi scopi di quel momento.

    I suoi adepti, infatti, hanno già ampiamente dato prova di credere a tutto e il contrario di tutto.

    Nessuno di loro si è lamentato quando Kiko ha detto che «il Signore ci parla attraverso i testimoni di geova», nessuno di loro ha avuto da ridire quando Kiko ha insinuato che il sacramento della confessione è facoltativo («e domani, se vuoi, lo sigillerai»), nessuno di loro si è mai interrogato sul fatto che il laico Kiko va vantando di aver fatto esorcismi (oltre che millantando apparizioni soprannaturali)...

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  23. Jeff, insegnare religione sarebbe bello e mi piacerebbe anche a me. Bisogna capire quale religione si insegna e come.

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  24. Per evitare che tra qualche mese un NC venga qui a dire: "Non si è rivolto a noi", chi si mette d'impegno a disegnare l'identikit dei gruppi ecclesiali ai quali si sta rivolgendo il Papa? :-)
    Basta elencare le tre tirate di orecchie, la storia dei sette aborti e della prova a Dio e le caratteristiche ora descritte.

    Forse, elencandole una dopo un'altra, Jeff potrebbe sospettare che il Papa si stia rivolgendo proprio al CNC :-)

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  25. Pietro con la storia dell'udienza concessa vi coprite di ridicolo... ma che dovrebbe fare? Sbattervi la porta in faccia? A che servirebbe? Direste che è stato costretto dai nemici del Cammino, ma che è con voi.

    Dopo i rimproveri di Benedetto XVI si disse in tutti gli annunci che Benedetto era con noi, ma che per tenere insieme la "casa" cioè la Chiesa doveva accontentare anche i critici del cammino e dire certe cose, ma senza dubbio ci amava e ci dava ragione...

    Le Udienze Generali non sono specifiche per un gruppo, trattano un tema e si invitano dei gruppi, religiosi, fedeli, ad ascoltare.

    Le Udienze particolari sono rivolte al gruppo, certamente, ma si concedono su appuntamento e per un motivo. Voi sapete trasformare una prassi comune della Chiesa millenaria in un evento specifico che vi esalta, vi incensa, che vi approva...

    Ma davvero non ti sembra ridicolo??

    Domani faccio così... chiedo appuntamento con il Papa.. tempo un annetto e mi inseriranno in qualche incontro giornaliero per una stretta di mano. Mi faccio fare una foto e poi vado in giro dicendo: il Papa mi ama! il Papa mi ama! e per ogni critica che ricevo risponderò: ma come ti permetti! Il Papa mi conosce, il Papa mi approva!

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  26. @ Sandavi
    Sì, condivido, leggo sempre con molto interesse Michela. Sempre lei coglie bene le conseguenze di natura socio-culturale e psicologiche della formazione neocatecumenale; le quali conseguenze, poi, sono comuni ad altri gruppi simili, non cattolici.

    C'è un solo punto che andrebbe approfondito: "tutta l'esperienza religiosa è ridotta a qualcosa di intellettuale". Quel qualcosa io lo definirei un Bignami gnostico di "misticismo intellettuale" (tipico delle élite di illuminati di cui ha parlato il Papa).

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  27. Mentecatto, il primo post ti dava troppo fastidio....già vero vi diceva cose scomode.

    Mi fate ridere quando elencate sfilze di rimproveri (?) Ma che vi accorgete solo voi di tutti sti schiaffoni che i Papi ci danno.
    Le vostre accuse ridicole, vengono totalmente azzerate dal fatto che ad ogni vostro strombazzamento di schiaffoni e punizioni e provvedimenti, non solo non si é mai concretizzato nulla, ma si sono susseguite solo cose positive per il cammino.
    Qundo ti dico che questo mi basta e avanza....sono certo di parlare per il 90 % di chi fa il cammino.
    Statemi bene
    Pietro

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  28. Il caro fratello Pietro afferma che il 90% degli adepti di Kiko vive nel mondo dei sogni.

    Questo è assolutamente vero: la «propaganda kikiana» (la stessa Carmen Hernàndez ebbe a definirla così) dichiara inesistente o insignificante ogni appunto che il Cammino riceve (specialmente dai Pontefici, perfino quando le «decisioni del Santo Padre» diventano parte integrante dello Statuto del Cammino).

    Così i fratelli del Cammino, per disinformazione o per connivenza, vivono nel mondo dei sogni del kikianesimo, proseguendo nelle tenebre l'opera dei due spagnoli, calpestando il Santissimo Sacramento anche materialmente.

    Coloro che si accorgono che nel Cammino c'è qualcosa che non va cominciano a "ribellarsi", cioè a vivere come cattolici normali, secondo la guida della Chiesa. Ed è a quel punto che vengono espulsi, o indotti ad andarsene dal Cammino, orwellianamente dichiarati "non persona" dai fratelli di comunità e dai cosiddetti "catechisti", coi quali fino a un momento prima avevano condiviso tutte le piccole e grandi cose della propria vita.

    Quanto a tutte le presunte "cose positive per il Cammino", è come quando vai dal medico e ti dice: "hai una grave forma di diabete e un principio di cirrosi epatica, e a parte un rischio imminente di infarto e di appendicite stai bene".

    I neocatecumenali alla Pietro-Jeff direbbero: "perbacco, il medico dice che sto bene! siete solo voi che vedete malattie dappertutto!"

    Per professare adeguatamente il kikismo-carmenismo, infatti, occorre avere una vista selettiva, un udito selettivo, un cuore altamente selettivo e riprogrammabile. Per vivere bene il Cammino bisogna rinunciare a vivere la fede cattolica.

    RispondiElimina
  29. @Pietro

    Se è per questo il Caro Alessandro del Bono dice chiaramente che il Papa quando parla alle vostre udienze dice "cose che deve dire"..quello che in realtà pensa del cammino lo dice a Kiko e solo a lui. Peccato che lui gli metta in bocca parole che il Papa non direbbe mai!

    Detto questo:
    "ma si sono susseguite solo cose positive per il cammino."

    E quali sarebbero? Il super mega incontro a Porto San Giorgio? Quello rimandato più e più volte? SE ne parla ancora per caso?

    Quante fregnacce ti stanno raccontando i tuoi catechisti per spegnerti il cervello?

    RispondiElimina
  30. Scusate con tutto il rispetto che posso avere x i teologi , ma quando un Gesu ci dice : A.a Dio con tutto il tuo cuore , anima, forze e il tuo prossimo come te stesso, credo che non ci voglia tanta teologia per capite questo, o un San Paolo che dice: anche se sapessi parlare la lingua degli angeli a che mi servirebbe se non avessi la Carità. Ma gli uomini prescelti da Dio erano teologi, ????. Pensavo fossero gente semplice.!!!!

    RispondiElimina
  31. @ Jeff l'anguilla

    che ha scritto:" ...io pure, nonostante il mio ottimo lavoro, ho pensato di studiarla (la teologia)".

    Teologia? No egregio, rammentati che sei un cristiano adulto nella fede. Perciò comincia dal Catechismo, di cui ipso facto sei digiuno.

    p.s. "ottimo" lavoro? Poffarre! Tu hai un idolo! Licenziati subito, altrimenti i kicatechisti ti sbatteranno la famosa porta sul muso. Tanto potrai vivere della generosità dei fratelli...

    RispondiElimina
  32. Al caro fratello Pietro "sempre obbediente e presente":

    Siamo fieri di te!

    Un Kiko's che ammette di essere "sempre obbediente" nel pagare la decima e "sempre presente" agli abusi liturgici del Cammino non lo si leggeva da tempo.

    Comtinua così, sei la miglior pubblicità CONTRO il movimento.

    RispondiElimina
  33. Bene Tripudio hai focalizzato in maniera eccellente il problema:per vivere bene il Cammino bisogna rinunciare a vivere la fede cattolica,e per questa fede sono stata ingiuriata e costretta a uscire dal Cammino attirandomi addosso tutto l'odio dei catechisti(kikiani-carmeniani naturalmente!),però non sanno che gran favore mi hanno fatto!Come dice Adriana mi sento graziata dalla grande Misericordia di Dio,sicuramente qualcuno aveva fortemente pregato per me.

    RispondiElimina
  34. a Francesco
    ..........e pensavo fossero gente semplice.
    Certo che lo erano,ma la fede ha anche una sua ragionevolezza(leggi l'enciclica FIDES ET RATIO:le due ali della verità).Senza ragione hai un Fideismo alla Lutero,che ti può portare a terribili conseguenze.Pensa a quei"kamikaze"che per fede si fanno esplodere!La semplicità non esclude la ragione.I teologi sono gli studiosi della fede,coloro che aiutano la ragione a capire e quindi ad amare.E dall'amore nascono le opere!RICORDATI CHE NOI NON ABBIAMO LA SCIENZA INFUSA,è necessario capire prima di amare.Gesù prima di chiamare gli apostoli li fissava,essi capivano(ragione)e lo seguivano
    (amavano).

    RispondiElimina
  35. Ci mancava il gruppo che cerca di accalappiarti come "fuoriuscito" ma è gestito da gente che è ancora in cammino, per di piu chiuso... che fanno vogliono schedarmi ? https://www.facebook.com/groups/fuoriuscitidalcammino/


    Arriverà un giorno, se ancora sarò vivo e i miei figli sposati che busserò alle porte di un magistrato e finalmente il cammino avrà quello che si merita. Spero solo che ci pensi prima Francesco a demolirlo e a riportare i pochi che sono sani alla retta via !

    RispondiElimina
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    1. Visto! Gruppo chiuso con tanto di ikona kikologica! Mi verrebbe voglia di iscrivermi per verificare che sicuramente e un tentacolo della piovra CN...adriana

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  36. MI SPIACE CHE NON COGLIATE IL BEL LEGAME CHE UNISCE REALMENTE LA STORIA RELIGIOSA DI ISRAELE CON QUELLA DEL POPOLO DI CRISTO. NON VI E' FRATTURA NE' DEV'ESSERVI ODIO POICHE' IL DISEGNO DIVINO E' UNICO SENZA SOLUZIONE DI CONTINUITA' LE FRATTURE O MEGLIO IL TENTATIVO DI FRATTURA E' OPERA UMANA .... DI CUI L'ULTIMO FU UN UOMO COI BAFFETTI ANCHE NELL'ELFOD SONO RACCHIUSI SIMBOLOGIE SIGNIFICATIVE PER LA RITUALITA' CRISTIANA .... RISPETTO AL MISTERO DI SALVEZZA.... A VOI SCOPRIRLE GETTATE VIA UN PO' DEL VOSTRO ODIO GIUSEPPE

    RispondiElimina
  37. @ Giuseppe

    che ha scritto (!!!):
    "MI SPIACE CHE NON COGLIATE IL BEL LEGAME... NON VI E' FRATTURA ...LE FRATTURE O MEGLIO IL TENTATIVO DI FRATTURA E' OPERA UMANA .... DI CUI L'ULTIMO FU UN UOMO COI BAFFETTI ... ANCHE NELL'ELFOD SONO RACCHIUSI ... A VOI SCOPRIRLE GETTATE VIA UN PO' DEL VOSTRO ODIO".

    A Giusè, so' le nove di mattina e già sei 'mbriaco?

    RispondiElimina
  38. Vorrei segnalare la presenza di commenti completamente anonimi (e chiaramente di parte) ma tuttavia pubblicati.
    Vorrei inoltre segnalare che Tripudio nella quasi totalità dei commenti, facendo legittime cosiderazioni personali, mette in bocca ad altri utenti (anche citandoli) parole non dette.

    Vorrei segnalare che le esperienze negative sul cammino sono tutte uguali esattamente come le esperienze a favore che voi tanto criticate.

    Vorrei far notare che i cosidetti slogan a favore del cammino, sono identici agli slogan contro il cammino.

    Nella redazione dei vari post il cammino è visto come male assoluto, tutto viene svilito, tutto viene ridicolizzato, vengono utilizzate tutte le possibiliaccezioni negative anche gudidati dai propri gusti personali che poco hanno a che fare con gli argomenti trattati Basta leggere le didascalie in cui immagini normali vengono svilite e ridicolizzate: che bisogno c'è? L'immagine è quella, se ciò che rappresenta è ridicolo o no dovrebbe essere lasciato agli occhi di chi guarda.

    Senza contare il fatto che se fosse davvero tutto come dite voi, non mi spiego come il cammino sia ancora vivo.

    Ai piccoli osservatori in buona fede:
    Considerate ciò che è scritto su questo blog ma non basatevi solo su ciò che c'è scritto qui.

    Ai piccoli neocatecumenali in buona fede: considerate ciò che ricevete dal cammino, ma non basatevi solo su ciò che vi dice il cammino.

    RispondiElimina
  39. Scusate non mi sono firmato.
    Querty

    RispondiElimina
  40. Francesco ha detto...

    Scusate con tutto il rispetto che posso avere x i teologi , ma quando un Gesu ci dice : A.a Dio con tutto il tuo cuore , anima, forze e il tuo prossimo come te stesso, credo che non ci voglia tanta teologia per capite questo, o un San Paolo che dice: anche se sapessi parlare la lingua degli angeli a che mi servirebbe se non avessi la Carità. Ma gli uomini prescelti da Dio erano teologi, ????. Pensavo fossero gente semplice.!!!!


    se leggi qualcosa di S.Tommaso, o Gilson, ( o S.Agostino se preferisci) come fai a non trovarci un amore grandissimo per Dio e per il creato!
    Quanti mistici sono stati anche filosofi!

    Non siamo buddisti che separiamo mente e corpo.
    Ci accusate di trascurare le radici ebraiche, quando sono proprio gli ebrei ( e con loro S.Paolo)che hanno messo l'accento sulla inscindibilità di corpo e mente ( e spirito).
    Quindi si ama con la ragione. E' la ragione che guida i miei atti. E la ragione va formata anche con lo studio, e dove non è possibile almeno con l'atteggiamento umile di ascolto di quelle persone che hanno studiato e che ci mettono a disposizione il frutto dei loro lavoro.

    RispondiElimina
  41. Adriana
    mi viene il dubbio che se ci iscriviamo su quel gruppo di fb, ci rintracciano e se qualcuno ci riconosce poi cominciano a perseguitarci.

    RispondiElimina
  42. Lino ha detto...
    C'è un solo punto che andrebbe approfondito: "tutta l'esperienza religiosa è ridotta a qualcosa di intellettuale". Quel qualcosa io lo definirei un Bignami gnostico di "misticismo intellettuale" (tipico delle élite di illuminati di cui ha parlato il Papa).

    infatti ho scritto quella che è la mia esperienza personale, quello che ho sentito e che ho capito del cammino.
    Del resto il cammino è come un percorso scolastico in cui l'esperienza religiosa è frazionata in tante 'classi' come se fosse una materia da studiare, e chi è in seconda non può frequentare la quinta.

    proprio a causa di questo controllo esterno di un percorso che dovrebbe essere intimo e personale, l'aspetto più mistico, più personale del rapporto con Dio è molto malvisto, perchè non è controllabile.

    per essere un bravo neocat bisogna trascurare questo aspetto e ridurre l'esperienza religiosa a qualcosa di 'raccontabile', di spiegabile ai catechisti e alle persone a cui dare la propria testimonianza.
    Tolto quindi l'elemento soprannaturale resta solo l'io, il mio peccato, la mia tristezza/felicità come ben sappiamo.

    L'unico aspetto positivo del cammino per me è stata la preghiera con i salmi e la preghiera silenziosa. però a queste cose veniva tolto il carattere libero e personale quando poi dovevi rendicontare i tempi e i modi della tua preghiera, e alle volte bisognava pure dichiarare di quanto era migliorata la nostra vita dal momento che facevamo le Lodi.

    RispondiElimina
  43. @ Giuseppe
    Che non debba esservi odio, condivido. Che non vi sia frattura (mi riferisco a quella simbolica), poi, sono i sincretisti ad affermarlo. Mi riferisco all'affermazione: "NELL'ELFOD SONO RACCHIUSI SIMBOLOGIE SIGNIFICATIVE PER LA RITUALITA' CRISTIANA ... RISPETTO AL MISTERO DI SALVEZZA... A VOI SCOPRIRLE ". Immagino che lei si sia riferito all'Ephod. A voi scoprirle? Scoprire che cosa? Lo sai lei che a voler "scoprire" un simbolo come l'Ephod si ritrova di tutto e di più? Magari scopriamo talmudicamente che è un'espiazione solenne dal peccato di idolatria e come Kiko lo mettiamo in petto al Crocifisso?

    I simboli non si scoprono né s'inventano, si legga Pavel Florenskij. I simboli si stratificano e s'interpretano nel contesto storico-culturale-semantico. Mi riferisca, in duemila anni di cristianesimo, quale significato cristiano è stato dato al significante Ephod. Ogni altra scoperta è da conventicola esoterica.

    RispondiElimina
  44. Andiamo in ordine alle segnalazioni di Querty.

    1) Se un "commento totalmente anonimo" è di qualche interesse per la discussione, qualcuno dei moderatori lo pubblica. Faccio presente che il sottoscritto non è l'unico "moderatore".

    2) Gradirei conoscere quali sarebbero le "parole non dette" che il sottoscritto avrebbe "messo in bocca ad altri" (probabilmente hai confuso il sottoscritto con Jeff). Nel frattempo faccio presente che sono i neocatekikos ad utilizzare tale trucchetto. Esempio:
    - commento: "...nel Cammino è come se venissero trattate come vacche"
    - risposta tipica del neocatekiko: "tu dunque dici che mia moglie è una vacca e mia figlia una cefala adescatrice di cinesi? ah! vergogna! orrore! scandalo! voi ci perseguitate e ci insultate!"

    3) Le esperienze negative sul Cammino si somigliano perché il Cammino è sbagliato fin dalle sue radici, e perciò i frutti che produce sono sempre gli stessi. Ma non sono tutte uguali nel senso di "prodotte in serie": per esempio, c'è anche chi vede positivamente buona parte della propria esperienza nel Cammino (come nel caso recentemente testimoniato da Adriana). Se i neocatekikos prestassero onestamente ascolto almeno a un decimo di tali testimonianze, il Cammino cambierebbe drasticamente, e Kiko smetterebbe di essere il vostro idolo.

    4) Le esperienze "a favore" del Cammino sono tutte uguali, stereotipate anche nel linguaggio:
    - "ero triste e adesso sono felice",
    - "il Signore ha salvato il mio matrimonio che era in crisi"
    - "sento che l'Eucarestia mi fa bene perchè mi fa sentire meglio"
    - "ero in crisi, mi invitarono alle catechesi, dove ho scoperto che Dio mi ama"
    - "prima mormoravo contro la Chiesa e adesso il Cammino mi ha fatto vedere che ho una madre"
    - "prima ero un borghese che si riteneva una brava persona, adesso ho scoperto il fango che avevo dentro"
    - "Dio mi ama peccatore, mi ha tratto dalla fossa della morte"
    - "pregate per me che sono peccatore"
    - ecc.
    Non sono "testimonianze" ma semplici slogan. Anche volendo credervi ciecamente, non vengono affatto smentiti i fatti concreti - cioè gli strafalcioni liturgici, l'insegnamento di vere e proprie corbellerie, l'oppressione dei fratelli di comunità da parte dei cosiddetti "catechisti", l'idolatria di Kiko e Carmen, ecc.

    5) Ha un che di umoristico l'espressione «i cosidetti slogan a favore del Cammino, sono identici agli slogan contro il Cammino».
    Contro il Cammino non c'è bisogno di alcuno slogan: basta sfogliare il Catechismo, i discorsi dei Pontefici, lo Statuto del Cammino, i documenti liturgici...

    6) Qui, se il Cammino venisse davvero visto come il "male assoluto", verrebbero criticate anche altre cose del Cammino, non solo gli errori riguardanti la fede cattolica.

    7) Quando il laico Kiko dice: «sono andato lì per fare un esorcismo e il demonio si è arrabbiato a morte con noi», il minimo che possono fare i fedeli cattolici è farsi beffe di lui, mentre i fratelli del Cammino dovrebbero chiedersi se Kiko è un mentitore che vanta esorcismi non fatti, oppure se il laico Kiko scherza col fuoco dell'inferno lanciandosi in esorcismi che non può fare perché non è sacerdote.

    RispondiElimina
  45. Quando Kiko dice: «il Signore ci parla attraverso i testimoni di geova», si è già messo in ridicolo da solo, e il minimo che possono fare i fedeli cattolici è confermare quel ridicolizzarlo.

    Quando Kiko va insinuando che per i peccati mortali la confessione sacramentale è facoltativa se vuoi, domani sigillerai»), i fedeli cattolici riconoscono l'eresia (Nostro Signore ha detto infatti: «a chi non li rimetterete, resteranno non rimessi»: Gesù Cristo dice che la confessione è necessaria, e Kiko dice che è facoltativa: chi dei due ha sbagliato di grosso? e cosa bisogna fare di fronte ad un errore così madornale?).

    8) Le didascalie alle foto - e ancor più la "ripetitività" degli argomenti trattati in questo blog - servono a chiarire dei punti fondamentali a coloro che si imbattono in questo blog per la prima volta.

    Molte delle visite a questo blog provengono infatti da "motori di ricerca", spesso perfino da ricerche che non riguardavano il Cammino. Quando vedono Kiko all'ambone con crocifero e candelieri si domandano: ma chi è quel laico che si arroga il diritto di fare l'omelia? Ma chi è quel superbo arrogante che fa distribuire il proprio "santino" durante la Messa?
    E perciò hanno diritto di sapere qualcosa in più: quando scoprono che davanti a Kiko perfino i sacerdoti sono costretti a inginocchiarsi, quando scoprono che c'è gente che si fa centinaia di chilometri per andare a schitarrare in onore di Kiko all'aeroporto, quando si accorgono che Kiko inventa sempre nuovi modi per disubbidire al Papa... hanno diritto di sapere cosa c'entri con la foto o il video presentati.

    Contro il Cammino Neocatecumenale parlano i documenti della Chiesa, i discorsi ufficiali dei Pontefici, la semplice realtà dei fatti.

    Il fatto che il Cammino sia ancora "vivo" (in realtà malato: il Cammino non cresce più, nemmeno con le Centomila Piazze per Kiko, è dovuto a diversi fattori, tra cui ""potenti appoggi", alla mentalità del "vivi e lascia vivere" (ossia: non correggere gli errori), al mettere i Pontefici davanti al fatto compiuto, ecc.

    Ma anche se il Cammino fosse in buona salute e in espansione, non bisogna mai dimenticare che il Signore non guarda i successi umani.

    Nel giorno del giudizio, infatti, tanti neocatecumenali si sentiranno offesi e si ribelleranno al Signore: «Signore, ma come ti permetti? noi abbiamo lo Statuto! abbiamo Cento Seminari! siamo approvati! pagavamo puntualmente la decima! eravamo sempre presenti in comunità! ma come ti permetti, Signore? Tu giudichi!».

    RispondiElimina
  46. In cammino l'aspetto più mistico, più personale del rapporto con Dio è molto malvisto, perchè non è controllabile.

    Verissimo, Michela! E non solo è malvisto perché non 'misurabile' al prossimo scrutinio, ma anche perché il merito di eventuali successi spirituali sarebbe ascrivibile solo a Dio, e non al Cammino.
    Loro lo spiegano come un'indicazione a non esaltarsi e a non fare fughe in avanti personali e non previste nel cammino comunitario perché 'Dio ci salva in un popolo'.
    Bene ha spiegato invece il papa nell'omelia riportata in questo thread come sia da intendersi la salvezza personale e quale davvero sia 'il Popolo'!

    RispondiElimina
  47. Ai piccoli osservatori in buona fede:
    Considerate ciò che è scritto su questo blog ma non basatevi solo su ciò che c'è scritto qui.
    Ai piccoli neocatecumenali in buona fede:
    considerate ciò che ricevete dal cammino, ma non basatevi solo su ciò che vi dice il cammino.


    Che dire Querty ? Concordo pienamente cin queste tue esortazioni!
    Anche se l'Osservatorio, pur negli assolutismi ed errori dei suoi commentatori, me compresa, è un semplice luogo di riflessione e discussione (ancorchè guidata) e non chiede né vuole da nessuno adesione totale ed incondizionata!
    Il Cammino invece...

    RispondiElimina
  48. Scusate con tutto il rispetto che posso avere x i teologi , ma quando un Gesu ci dice : A.a Dio con tutto il tuo cuore , anima, forze e il tuo prossimo come te stesso, credo che non ci voglia tanta teologia per capite questo,

    Ama Dio con tutto il cuore, con tutta l'anima e con tutta la mente.
    Se fatto per amore a Dio e agli uomini lo studio della teologia è una forma di carità elevata. Dedicare la propria mente a Dio è un atto prezioso ma certamente non deve essere inquinato dalla vanagloria.

    Saluti
    Jeff m.

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  49. considerate ciò che ricevete dal cammino, ma non basatevi solo su ciò che vi dice il cammino"
    esattamente quel che il Cammino vieta assolutamente: porsi domande. ma come Querty! Non ti fidi dei catekiki?

    RispondiElimina
  50. Appartengo a una parrocchia in cui il CN è diventato il movimento prevalente. Tuttavia confesso di nutrire una certa amarezza per il modo in cui esso ha MONOPOLIZZATO ogni ambito della parrocchia, escludendo quasi totalmente ogni forma di collaborazione con le altre associazioni.

    Ormai da tempo non esiste altra catechesi se non quella proposta dai fratelli neocatecumenali. Nell'ambito della preparazione per la cresima e del post-cresima si sono da tempo evidenziate delle criticità.

    Io stessa ho avuto catechisti neocatecumenali e, guardandomi alle spalle mi rendo conto che forse sarebbe stato meglio non usare l'educazione dei giovani fedeli come un lago in cui gettare le reti per raccogliere nuova linfa per il movimento.

    Mi rendo conto che, consapevolmente o meno, a me e ai miei amici che si preparavano a un sacramento, insieme alle basi fondamentali per tale passo, sono state trasmesse idee peculiari del cammino.

    Le nostre riunioni si tenevano al secondo piano dell'edificio della parrocchia in una saletta difficile da trovare qualora non se ne conoscesse già l'ubicazione. All'inizio della riunione si proponeva una tematica o si leggeva un passo del vangelo, quindi si chiedevano le nostre opinioni, era bello sentirsi ascoltati. Poi però il catechista si alzava e faceva il suo discorso, diceva la sua verità, verso la quale non si potevano dimostrare dubbi, in quanto bisognava avere fiducia nel Signore, ANCHE SE NON SI CAPIVA IL MOTIVO.
    Molto spesso si mirava a farci sentire "in colpa". Ci veniva detto che eravamo attaccati agli idoli, che non potevamo fare a meno delle nostre scarpe di marca o dei nostri cellulari, che dovevamo staccarci dai nostri beni. Cosa forse condivisibile, se non fosse stato per la radicalità del linguaggio.

    Una cosa che mi ha sempre dato fastidio è il clima di sfiducia nei confronti del mondo che si voleva instaurare. Il mondo è corrotto, la chiesa sotto attacco, vegliate, siate pronti. Si arrivò perfino a consigliarci di non intrattenere rapporti stretti con i ragazzini che giocavano nel campo di calcetto della parrocchia, senza partecipare alle riunioni, dicendo che ciò era stata la rovina di un gruppo giovani degli anni precedenti.

    Mi chiedo se fosse giusto proporci un unico punto di vista, un'unica visione della fede.

    Oggi da giovane adulta, mi trovo impegnata in un gruppo di "superstiti" di una delle poche realtà associative della parrocchia resistita all'avanzata dei NC.
    Devo dire con grande rammarico che i rapporti con questi ultimi si sono inaspriti. Un membro del nostro gruppo gestisce un blog per consentire meglio la comunicazione fra gli aderenti. Per delle critiche pubblicate ai metodi usati dal movimento siamo stati attaccati, il sacerdote che segue i nostri incontri (anch'egli facente parte dei neocatecumeni) ha minacciato di lasciarci soli. A questo episodio, sono seguite continue frecciatine e richiami all'obbedienza sia durante gli incontri, sia durante le omelie delle messe domenicali. Ogni anno temiamo che non ci venga di nuovo concesso l’uso dei locali parrocchiali per effettuare le riunioni .
    Nel consiglio pastorale il presidente eletto del nostro gruppo, uomo dalla cultura immensa, spesso non ha modo di parlare e non può esporre le sue riflessioni scritte preparate con cura e fatica in precedenza, perché i fratelli nc devono compiere lunghissimi discorsi totalmente improvvisati che hanno la precedenza, in quanto frutto dell'ispirazione dello Spirito Santo e non di un arido sforzo intellettuale.

    Pur rispettando il movimento, mi chiedo quando ci si renderà conto che esso è solo un modo (peraltro non sempre molto ortodosso) per avvicinarsi alla fede, che ci sono altre vie, che le altre realtà parrocchiali non vanno zittite e soffocate fino al totale annullamento, che a causa della radicalità delle proposte per ogni neocatecumenale che arriva da altre parrocchie, almeno due fedeli della nostra si allontanano dalla fede. Quando si farà uno sforzo di democrazia, imparando a non escludere il prossimo

    RispondiElimina

  51. Appartengo a una parrocchia in cui il CN è diventato il movimento prevalente. Tuttavia confesso di nutrire una certa amarezza per il modo in cui esso ha MONOPOLIZZATO ogni ambito della parrocchia, escludendo quasi totalmente ogni forma di collaborazione con le altre associazioni.

    Ormai da tempo non esiste altra catechesi se non quella proposta dai fratelli neocatecumenali. Nell'ambito della preparazione per la cresima e del post-cresima si sono da tempo evidenziate delle criticità.

    Io stessa ho avuto catechisti neocatecumenali e, guardandomi alle spalle mi rendo conto che forse sarebbe stato meglio non usare l'educazione dei giovani fedeli come un lago in cui gettare le reti per raccogliere nuova linfa per il movimento.

    Mi rendo conto che, consapevolmente o meno, a me e ai miei amici che si preparavano a un sacramento, insieme alle basi fondamentali per tale passo, sono state trasmesse idee peculiari del cammino.

    Le nostre riunioni si tenevano al secondo piano dell'edificio della parrocchia in una saletta difficile da trovare qualora non se ne conoscesse già l'ubicazione. All'inizio della riunione si proponeva una tematica o si leggeva un passo del vangelo, quindi si chiedevano le nostre opinioni, era bello sentirsi ascoltati. Poi però il catechista si alzava e faceva il suo discorso, diceva la sua verità, verso la quale non si potevano dimostrare dubbi, in quanto bisognava avere fiducia nel Signore, ANCHE SE NON SI CAPIVA IL MOTIVO.
    Molto spesso si mirava a farci sentire "in colpa". Ci veniva detto che eravamo attaccati agli idoli, che non potevamo fare a meno delle nostre scarpe di marca o dei nostri cellulari, che dovevamo staccarci dai nostri beni. Cosa forse condivisibile, se non fosse stato per la radicalità del linguaggio.

    Una cosa che mi ha sempre dato fastidio è il clima di sfiducia nei confronti del mondo che si voleva instaurare. Il mondo è corrotto, la chiesa sotto attacco, vegliate, siate pronti. Si arrivò perfino a consigliarci di non intrattenere rapporti stretti con i ragazzini che giocavano nel campo di calcetto della parrocchia, senza partecipare alle riunioni, dicendo che ciò era stata la rovina di un gruppo giovani degli anni precedenti.

    Mi chiedo se fosse giusto proporci un unico punto di vista, un'unica visione della fede.

    Oggi da giovane adulta, mi trovo impegnata in un gruppo di "superstiti" di una delle poche realtà associative della parrocchia resistita all'avanzata dei NC.
    Devo dire con grande rammarico che i rapporti con questi ultimi si sono inaspriti. Un membro del nostro gruppo gestisce un blog per consentire meglio la comunicazione fra gli aderenti. Per delle critiche pubblicate ai metodi usati dal movimento siamo stati attaccati, il sacerdote che segue i nostri incontri (anch'egli facente parte dei neocatecumeni) ha minacciato di lasciarci soli. A questo episodio, sono seguite continue frecciatine e richiami all'obbedienza sia durante gli incontri, sia durante le omelie delle messe domenicali. Ogni anno temiamo che non ci venga di nuovo concesso l’uso dei locali parrocchiali per effettuare le riunioni .
    Nel consiglio pastorale il presidente eletto del nostro gruppo, uomo dalla cultura immensa, spesso non ha modo di parlare e non può esporre le sue riflessioni scritte preparate con cura e fatica in precedenza, perché i fratelli nc devono compiere lunghissimi discorsi totalmente improvvisati che hanno la precedenza, in quanto frutto dell'ispirazione dello Spirito Santo e non di un arido sforzo intellettuale.

    Pur rispettando il movimento, mi chiedo quando ci si renderà conto che esso è solo un modo (peraltro non sempre molto ortodosso) per avvicinarsi alla fede, che ci sono altre vie, che le altre realtà parrocchiali non vanno zittite e soffocate fino al totale annullamento, che a causa della radicalità delle proposte per ogni neocatecumenale che arriva da altre parrocchie, almeno due fedeli della nostra si allontanano dalla fede. Quando si farà uno sforzo di democrazia, imparando a non escludere il prossimo?

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  52. Il caro fratello Jeff non riesce a fare a meno di tentare qualche trucchetto neocatecumenale per abbindolare i lettori di questo blog.

    Il trucchetto di oggi si intitola così: «se vuoi studiare teologia sei un superbo, se invece te lo comandano gli scagnozzi di Kiko allora è una forma di Carità Elevata che viene indubitabilmente dal tuo cuore».

    Mica è per arraffare i posti di insegnante di religione grazie a qualche vescovo «oliato», eh! È una purissima coincidenza che gli "aspiranti" siano dei ventenni di cui non gliene importa nulla, e gente di mezza età che per tutta la vita non ci aveva mai pensato... È la "provvidenza" neocatecumenale, signori, è «Kiko provvede».

    Ho già raccontato tempo fa dell'ambiente degli studi teologici (dove la fede, più che "approfondirla", si rischia di perderla definitivamente) e del mondo dell'insegnamento della religione (dove non contano né la preparazione, né la correttezza, né le motivazioni, né la santità personale, ma solo gli "agganci" curiali, il tutto sullo sfondo di una specie di guerra tra poveri).

    Ne parlai per conoscenza diretta di persone e di circostanze, e fatte salve le possibili ma rarissime eccezioni, sono ambienti dove l'ipocrisia neocatecumenale può sguazzare - previe apposite immancabili «oliature».

    Oh, ma noi siamo intelligenti e perspicaci, noi sì che ci fidiamo della testimonianza del fratello Jeff: quella dei fratelli del Cammino è sempre e solo purissimo distillato di Carità Elevata, salita su fino all'ultimo piano della santità grazie all'ascensore kikologico, mica è per arraffare il posto sicuro in tempi di crisi alla faccia di altri più meritevoli ma meno provvisti di "agganci" in Curia...


    Passo ad altro.

    Per i cari fratelli neocatecumenali che si lamentano che qui siamo troppo brutali nel descrivere gli errori del Cammino:

    - ma secondo voi uno dal medico cosa preferebbe sentirsi dire?

    1) "lei ha un tumore maligno, le restano sei mesi di vita"

    oppure:

    2) "lei ha una salute di ferro, ma ha un piccolo problemuccio, comunque la sua salute è eccellente, niente di cui preoccuparsi, però c'è una cosuccia da niente, ma il resto della sua salute è perfettamente a posto, comunque il piccolo problemuccio era un tumorino piccolo piccolo, roba da niente, la sua salute è a posto, è solo che il tumorino è un pochino pochino cattivello, ma non ci faccia caso, la sua salute è assolutamente perfetta, tutti i suoi amici e parenti glielo dicono, e comunque il cattivellino birbantello tumorino tumoruccio è solo un pochino pochino malignetto, ma è roba da nulla, con la salute che ha sa che le dico? si goda sei mesi di allegria e non pensi a queste cosacce che sono così fastidiose, lei ha una salute di ferro, proprio quel che ci vuole per farsi sei mesi di bella vita..."

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sia per quanto riguarda il medico, sia per il dialogo con i fratelli del cammino io opterei per una via di mezzo! :-)

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  53. Anch'io come Valentina e come del resto ho già scritto un'altra volta direi che certe volte si usano toni troppo duri. Che poi i "fratelli" che sono ancora nel CN spesso siano esasperanti è vero ma non facciamo il loro gioco! Per quanto mi riguarda le esperienze di chi è uscito sono simili proprio perchè il CN vuole inquadrare tutti allo stesso modo! Riguardo al nuovo gruppo fb chiuso la mia era una battuta! per quanto riguarda l'aspetto più profondo e spirituale del singolo loro lo "ostacolano" mentre per me e per tanti è stata una esperienza importantissima per conoscere e incontrare veramente DIo! Arrivano a deriderti se parli di un certo misticismo, di esperienze profonde di "incontro" con Gesù...soprattutto se poi queste le vivi nel contatto con i fratelli sofferenti in luoghi come Lourdes che ovviamente loro "disprezzano". Peccato! non sanno cosa perdono! in compenso hanno una grande tristezza, sono aridi, spesso parlano come papagalli ma non con la loro vita e, ciliegina, una grande superbia perchè si sentono cristiani di serie A migliori degli altri! Ecco perchè nonostante qualcuno qua ha scritto che il CN è ancora vivo non sono d'accordo. COme ho detto si autoalimenta con i propri figli e nipoti! Ma negli ultimi anni le comunità che nascono sono formate solo da quelli! tanto è che c'è la necessità di mettere delle coppie più avanti come Ministri della parole perchè non ci sono adulti e se qualcuno all'inizio c'è poi puntualmente scappa! Ma ovviamente loro queste cose non le ammettono! Adriana

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  54. a Francesco che dice:
    gli apostoli erano teologi?????...


    Sì certo,loro sono stati i primi teologi.La parola teologia deriva dal greco: théos e logos,che significa discorso intorno a Dio,raccontare di Dio.Essi sono stati i primi teologi perchè,essendo venuti a contatto con Gesù,ci hanno trasmesso il suo messaggio,ci hanno raccontato di Dio conosciuto nella persona di Gesù.La teologia,dunque,viene in aiuto alla chiesa magisteriale che è tale perchè obbedisce alla parola di Dio e non a se stessa.Quindi la teologia,intendo quella sana perchè c'è anche una cattiva teologia che non sa bene attingere alle fonti e svia dal retto sentiero,non è una carità elevata,ma uno studio cioè una conoscenza di Dio essendo l'atto di fede non un credere cieco e irrazionale ma anche una conoscenza.La FEDE quindi è UNITA' INSCINDIBILE di Parola-Sacramento-Vita fondata sulla Tradizione(successione degli apostoli cioè il clero)Bibbia(che non s'interpreta da sola ma spetta alla chiesa magisteriale)Magistero(Papa e Vescovi a lui uniti).Se viene a mancare UNO SOLO di questi elementi non siamo più nella fede(quella cattolica intendo!).Il Concilio Vaticano II dice proprio questo nella "Dei Verbum" documento dogmatico della chiesa cattolica.Chi queste cose non le sa se le andasse a leggere!E' veramente assurdo credere di stare nella chiesa convincersi di fare un buon cammino di fede e non conoscere queste cose.O peggio ancora contestarle!

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  55. Beatrice, mi rendo conto che il tratto distintivo del cammino è la separatezza e l'elitarismo.
    Potrebbe cambiare tutto il resto, potrebbe correggere svarioni liturgici e dottrinali, ma, finché non verranno a cadere i presupposti su cui si fonda, mai accetterà di essere come il sale che, sciogliendosi, dà sapore a tutto l'impasto.
    Per questo se i sacerdoti ed in primo luogo il parroco fanno parzialità per il cammino, tutte le altre realtà parrocchiali soffrono.
    Tu sei coraggiosa a rimanere: io, invece, ho cambiato parrocchia, come tanti fanno.

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  56. @ Rosanna
    Probabilmente, avendo scritto: "Ma gli uomini prescelti da Dio erano teologi, ????", andando più nel particolare, Francesco non ha mai sentito parlare di "Giovanni il teologo". Se dovesse leggere, da qualche parte, il sintagma nominale "il Vangelo teologico", penserebbe che si tratta di un vangelo apocrifo.
    Andando a Patmos, crederebbe che il monastero dedicato a Ioánis Theológos fu eretto per un santo ortodosso sconosciuto in Occidente.

    Sì, l'aspetto incredibile è anche in questo: avendo udito le chiacchiere confuse di qualche mamotreto ripetuto a memoria, essendo stati "ammoniti" con qualche canzoncina di color verde o blu ascoltata anzitempo, si credono in grado di contestare le cose più normali del cattolicesimo, anzi del cristianesimo. Bah!

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  57. Come ti ha scritto Valentina anche noi abbiamo cambiato parrocchia! Siete bravi a resistere. P purtroppo di solito quando anche il parroco è NC non lasciano spazio a niente altro! Adriana

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  58. Lino, Rosanna davvero non avrei saputo dirlo meglio....
    ci aggiungo solo, a beneficio di Francesco, che gli Apostoli, dopo appena 3 anni di "cammino" con Cristo, illuminati dalla Grazia dello Spirito Santo, cominciarono a parlare una lingua completamente nuova, quella cristiana. Furono proprio teologi, certo, i primi, tutti loro, a parlare di Dio, discutendo delle cose di Dio, sempre illuminati da Lui.
    Pietro, un semplice pescatore, ha scritto quelle lettere splendide. Così Giovanni, Giuda, Giacomo ...
    Francesco, non parlate di ciò che non conoscete...

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    1. D'accordissimo,tre quattro anni sono più che sufficienti per fare l' esperienza necessaria della riscoperta del battesimo il di più rischia di rovinare tutto ,non a caso più si va avanti
      nel cammino più si rimpiange il bel tempo che fu',una specie di cammino
      al contrario dalla gioia alla noia,dal desiderio alla stanca routine ecc...

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  59. p.s. ot: ho avuto da una persona che è referente regionale del Forum delle Famiglie la conferma certa e sicura che le parole del Papa sulla paternità responsabile sono state una botta galattica per quasi tutte le famiglie del cammino. Molti sono entrati in crisi, e io dico, ben gli sta, il Signore sa servirsi di ogni mezzo per ricondurre le sue pecorelle alla ragione... altri hanno avuto invece la giusta reazione, quasi tutti quelli con cui ho parlato direttamente.

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  60. Valentina Giusti ha detto...
    io, invece, ho cambiato parrocchia, come tanti fanno.

    Anch'io sono stata spesso tentata di fare altrettanto. Se un domani dovessi sposarmi di certo non lo farò nella mia parrocchia, anche perché la preparazione delle giovani coppie è anch'essa affidata ai fratelli del cammino (ogni coppia viene affidata a due coniugi neocatecumenali) e ho una visione della famiglia e della paternità responsabile molto diversa dalla loro.

    Più di un anno fa si è tenuto un incontro con il nuovo vescovo di settore, dove tutte le realtà parrocchiali si sono brevemente presentate. Ho avuto i brividi quando il responsabile della preparazione delle (più o meno) giovani coppie ha detto "purtroppo vengono ancora da noi molti intenzionati a sposarsi, ma grazie a noi alcuni cambiano idea....". So che intendeva che molti non hanno consapevolezza dell'impegno che stanno prendendo, ma non posso fare a meno di pensare che sia stato proposto il modello di famiglia neocatecumenale che di certo non è la cosa migliore per tutti. Che ne sarà stato di quelli che hanno rinunciato? Avranno deciso di sposarsi altrove? Staranno convivendo? Il loro sentimento si sarà del tutto inaridito anche a causa di una catechesi troppo radicale?

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  61. Quello che la gente non capisce è che i neoc sotto la guida di Carmen e del suo boyfriend Kiko, mediante i loro bulletti Gennarini e co., non fanno caso a un testo se è giusto o sbagliato, se è aggiornato o no.

    Sono maestri nel raggiro, sono esperti inmanipolazione, sono campioni delle citazioni fuori dal contesto. Basta che qualcosa abbia a che fare con uno dei loro obiettivi, anche solo uno piccolo da raggiungere nei loro strampalati piani, che se ne impippano di tutto ciò che c'è da fare o da dire, lo fanno e basta, senza vergogna, con tracotanza, dando nel frattempo lezioni ai Cattolici, ai Cardinali, perfino al Papa.

    Sono la vera viva incarnazione del male in tutta la sua bruttura.
    Devono essere esorcizzati, espulsi, sradicati dalle nostre vite.

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  62. Gli uomini prescelti da Dio erano teologi??? Pensavo fossero persone semplici. Penso e ne sono convinto che tripudio la pensi come me, perche ha centrato in pieno il concetto. La fede più che approfondirla si rischia di perderla. Non c'era bisogno di citare San Agostino , Giovanni teologo, gli apostoli , ecc ecc . Vivere cristianamente è vivere in presenza di Dio., che la teologia possa aiutare alla conoscenza di Dio non c'è dubbio, ma a mio parere opto x una vita semplice che mi porta a scoprire Dio guardando a chi mi tende la mano.

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  63. Ciò che comprendiamo si deve alla ragione, ciò che crediamo si deve all' Autorità. Sant Agostino.

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  64. La fede e la via più salutare x comprendere la verità. San Agostino

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  65. Per conoscere Dio , scienza e teologia si mettano in ginocchio. Papa Francesi.

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  66. Caro Francesco,
    tu parli e scrivi in italiano, vero? E mentre parli o scrivi, normalmente non pensi alla grammatica...dai pensieri nascono le parole
    , in modo fluido e spontaneo.
    Come mai? Perché fin da piccolino, hai interiorizzato ed utilizzato i costrutti della lingua, prima quelli semplici poi, via via, i più complessi.
    Ecco, la teologia può essere considerata la grammatica della fede. La usi e la conosci senza neppure rendertene conto. Quando il discorso si fa però più complesso e meno colloquiale, o devi scrivere una lettera importante, ecco che lo studio della grammatica ti è utile per comunicare meglio all'esterno il tuo pensiero e per evitare gli errori. Così per la teologia, ancilla fidei.

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  67. Caro Francesco, è una brutta abitudine prendere citazioni a caso decontestualizzate per provare le proprie tesi. Per ognuna di quelle che trovi se ne potrebbero trovare altrettante che ti contraddicono.

    Se vuoi approfondire l'argomento, ti consiglio la lettura dell'enciclica "fides et ratio". Si trova facilmente in pdf .
    Ti riporto l'incipit. « La Fede e la Ragione sono come le due ali con le quali lo spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verità ».

    Conclusione-> non si vola con un'ala sola .... e questo è magistero...

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  68. Francesco fattene una ragione, sei fuori strada.
    Agostino è stato un teologo finissimo, a parere mio il più grande. La teologia deve sempre essere sottomessa a Dio, perché non è presunzione di capire Dio ma una preghiera rivolta a Lui: "aiutaci a capire".

    Voi fate ridere, perché avete la presunzione di parlare teologicamente (vedi i mamotreti) ma poi invocate la semplicità. Subito dopo umiliate quelli dalla fede semplice (quelli che conoscono i precetti della Chiesa, Pater Ave Gloria e null'altro) attribuendo a voi stessi una fede adulta.

    Voi avete una fede schizofrenica, figlia della superbia di Kiko.

    Mai sentito parlare di Santa Teresa d'Avila, Santa Teresa di Lisieux, San Girolamo, San Cirillo d'Alessandria, Sant'Atanasio DOTTORI DELLA CHIESA?

    Puoi tu dubitare della semplicità di queste persone? Eppure, quanto grande è stata la loro sapienza!

    E poi dimmi.. dove sarebbe l'umiltà di Kiko che pretende di essere contemporaneamente esorcista, dottore in teologia, santo, iconografo, musicista?

    E a quanto pare, la laurea in Teologia lui se l'è presa! e come cacchio se l'è presa! E ora tutti dietro a Kiko come pecoroni!

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  69. A Francesco
    quello che mi stupisce non sono tanto le idee che hai, quanto il fatto che non prendi in considerazione il punto di vista degli altri, e per altri intendo i santi e le persone più grandi della storia della Chiesa.

    scrivi:
    ma a mio parere opto x una vita semplice che mi porta a scoprire Dio guardando a chi mi tende la mano.

    può andare bene, all'inizio, ma perchè rifiutare a priori il valore della ragione e della conoscenza? Perchè ritenere che gli apostoli fossero ignoranti? Sapienza ed intelletto sono i doni dello Spirito Santo di cui loro sono stati pienamente ricolmati. O pensi veramente che siano rimasti ignoranti, senza una profonda conoscenza dei misteri di Dio?

    Leggi il martirio di Stefano che parla 'con saggezza' e senza timore davanti al sinedrio: non sembrano proprio parole di un uomo ignorante, anzi è l'esperienza di un uomo a cui Dio si è rivelato anche grazie alla conoscenza umana e che, proprio grazie a questa conoscenza, viene condotto a quella conoscenza intima e mistica che lo porta a dire" contemplo i cieli aperti..."

    Oppure considera la grandezza dell'uomo, l'unità della persona che non mi permette si separare la ragione dalla mente e dal corpo.
    Oppure della fides et ratio leggiti anche solo i nomi dei filosofi citati dal papa e guarda quanti di questi sono stati grandissimi uomini di preghiera e mistici.
    C'è un legame inscindibile tra pensiero e fede.

    La nostra fede non sta in una mano tesa, in uno sguardo amico, in un atto d'amore che riceviamo o che diamo,
    ma si fonda sulla Parola, sul logos, e che è per sua natura legata a un pensiero.

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  70. La ragione ti spinge a credere che 2+2 =4

    Credi ha questo perché ne hai la certezza la prova che 2+2= 4 la fede e ben altra cosa . Cristo ti renderà conto di ben altre cose , non verrà a chiederti il diploma di teologia , se questo ha contribuito a farti diventare migliore inteso a relazionati con i poveri bene, sono contento x te, . Quanto vale un grazie dei poveri non vale un bravo dal tuo prof di teologia.Cristo terrà conto della Fede

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  71. Parola sapienza nei vostri interventi non compariva da nessuna parte , ora cominciamo a ragionare. Sapienza dono di Dio ora cominciamo a ragionare , Sapienza che trasforma pescatori ,in sapienti perche donata.

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  72. Brava Valentina,forse più di tutti hai dato una risposta chiara a Francesco.Sei stata in grado di esporre il pensiero in maniera magistrale facendo capire a che serve la teologia.Ma vorrei che lui nel suo cammino di fede,illuminato dallo Spirito Santo,non possa mai trascurare la ragione perchè c'è il rischio poi di cadere in un fideismo luterano.La fede,come diceva s.Tommaso d'Aquino,supera la ragione ma non la esclude.Solo fede senza ragione come si giunge alla verità?(FIDES ET RATIO,le due ali della verità) di papa Ratzinger).

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  73. Ringrazio Francesco per aver rilanciato un argomento interessante.

    Da parte mia aggiungo: anch'io la pensavo come lui.

    Senza accorgermi che rifiutando la ragione e rifugiandomi nella 'semplicità' della fede, in realtà stavo seguendo la ragione...di qualcun'altro!
    Che, dopo avermi introdotto nella 'sua' visione delle cose, mi metteva in guardia dall'usare autonomamente il cervello o dall'accedere ad altre fonti, perchè avrebbero potuto corrompere la mia fede...

    In questi trucchetti c'è qualcuno che è davvero insuperabile! (per fortuna non ha ancora imparato a fare i coperchi...)

    RispondiElimina
  74. Caro Francesco,
    verissimo che nessuno chiederà la laurea in teologia, ma la ragione è una parte importante della vita del buon cristiano, non si possono comprendere le verità profonde senza di essa.
    La fede illumina, la ragione osserva ciò che è stato rischiarato.

    Se si cammina lungo una strada soleggiata, tenendo gli occhi chiusi, si cade lo stesso.
    La ragione è ciò che permette di valutare la qualità morale di un determinato atto (guarda il compendio del catechismo della chiesa cattolica, se vuoi approfondire brevemente questo argomento). Senza di essa si sbaglia, anche se si ha fede.

    In conclusione, non è necessario essere professori, ma sminuire la ragione che c'è stata donata è un insulto all'opera del Signore.

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  75. A francesco

    Guarda Francesco che qui nessuno di noi vuole fare il professore, hai male inteso le nostre intenzioni,volevamo darti solo delle risposte alle tue interrogazioni,se queste risposte non ti sono piaciute non è colpa nostra,è un problema tuo.Ho detto a Valentina che è stata brava perchè più di noi tutti mi è parso abbia saputo trovare il canale giusto per arrivare al tuo cuore,visto che disdegni l'intelletto.Ma medita anche sulle parole di Beatrice delle 12,56 e ancora di Valentina delle 11,36.Ricordati che Dio ci renderà conto alla fine dei doni che ci ha dato,è la parabola dei talenti,Egli ci ha donato anche la ragione non la disdegnare troppo perchè serve anche nel cammino di fede semplice."NON DI SOLO PANE VIVE L'UOMO" tu cerchi di riscoprire la fede in qualcuno che ti tende una mano,vedi quante persone in questo blog ti stanno dando una mano.....

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  76. Si sta parlando su due piani completamente differenti.

    Francesco tu confondi il significato della sapienza umana con la Sapienza divina.
    Quando si dice che uno è erudito in Teologia, che conosce la morale, che conosce le verità di Fede e le sa esporre non stiamo parlando di uno che si limita a fare il saputello (questo è ciò che vi porta a credere il cammino!) ma di uno che sfrutta la sua ragione per capire, per quanto possibile, nei limiti della ragione umana che ha una sua finitudine, i misteri di Dio.
    Contemplare questi misteri è insieme un atto di fede e un atto della ragione e anche un'esperienza intima, personale, di Dio che parla al cuore.

    Certo che Dio ci chiederà conto dell'Amore che avremo avuto, ma prima di ogni cosa ci sarà chiesto conto dell'amore che avremo avuto per Lui, perché l'amore a Dio viene prima di ogni altra cosa. L'amore al prossimo, autentico, scaturisce dall'amare Dio, altrimenti, come vi ha ricordato anche il Papa, diventa l'opera di una ONG qualsiasi (le ONG amano il prossimo molto di più di me e di te, considerando che alcuni ci rimettono pure la vita: pensa a Emergency).
    Non a caso il Signore dice nel Giudizio: "ogni volta che non avete fatto una di queste cose a uno solo dei miei fratelli più piccoli non l'avete fatta a me" perché l'amore che i cristiani cattolici danno al prossimo è per amore a Dio, non per altro motivo. Non lo si fa nemmeno per cercare di guadagnarsi il Cielo, come se questo fosse possibile per una somma di atti di carità: quanti atti di carità ci vorranno mai per ripagare la sofferenza di Cristo sulla Croce?!

    Perciò, siccome è impossibile ripagare l'amore di Dio in egual modo, prima di tutto ci viene chiesto di amarLo sopra ogni cosa (onorandolo, parlando di Lui, rendendogli il culto dovuto, eccetera) e da questo amore discende l'amore al nostro prossimo (la carità), e poi tutta la Legge e i Profeti (il rispetto dei comandamenti e dei precetti; l'ha detto Nostro Signore).

    Diversamente, il tuo modo di vedere la carità (tendo la mano al povero! voglio essere umile, non mi interessano i misteri di Dio! io sono semplice! tu sei un superbo!) a me pare invece un grosso atto di superbia, lo stesso che ha portato la Chiesa a condannare duramente i catari (sterminati con la forza delle armi) i quali disprezzavano ogni forma di ricchezza e di sapienza, bollandole come opere del demonio, incapaci di vedere oltre il loro naso. Un modo di pensare che li portava a distruggere invece che ad arricchire il patrimonio di tutta la Chiesa.

    Come gli altri ti esorto a rifletterci su e a spegnere il decoder NC, per una volta.

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  77. Ben detto Sandavi,speriamo che Francesco capisca.

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  78. Caro Sandavi ho la sensazione che tu sia un po' presuntuoso che cerchi in tutti i modi di fare entrare il toro dalla parte delle corna, il fatto che tu voglia approfondire i misteri di Dio attraverso la teologia fallo pure, se questo giova tanto alla tua anima, se ami tanto impantanarti come molte accademie di teologia fanno nel dare spiegazioni su spiegazioni e dibattersi su quale e la migliore fallo pure, a me personalmente giova più viverla che spiegarla ., a me personalmente giova più meditare sulla vita di Gesù che trovarne la formula adatta che ne semplifica il suo essere.

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  79. E aggiungo che quasi quasi giustifichi l atto crudele e brutale che la chiesa ha adottato nei confronti dei catari x far prevalere i suoi insegnamenti. Io superbo e tu nazista

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  80. Quello lo chiami un atto di superbia , facile dolcificare un atto ignobile nei riguardi dell umanita' con superbia . Abbi il coraggio di chiedere scusa Sandavi.

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  81. Spiegami solo questo, Francesco: come è possibile che, avendo come libro sacro la Bibbia e la sua rivelazione, si possa essere cattolici, ortodossi, protestanti delle più diverse confessioni e financo Testimoni di Geova? Eppure tutti costoro vivono la propria fede e leggono le stesse scritture. Qual è la differenza? Come poter rendere conto della verità di ciò che crediamo di fronte ad un fedele di altra confessione?

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  82. Francesco,

    erano altri tempi. La Chiesa, suo malgrado, si è trovata diverse volte a dover intervenire direttamente nella società. Per esempio attorno al decimo secolo, il caso dei "vescovi-conti": nel momento in cui il popolo era totalmente incapace di darsi dei governanti, il vescovo era l'unica figura autorevole. Quello che i libri di storia sprezzantemente etichettano come "ingerenza della Chiesa", era in realtà l'unica soluzione contro il ritorno immediato alla barbarie; qualche rara mela marcia è stata usata per spacciare come marcio l'intero cesto.

    Quanti ai càtari è storicamente documentato che non erano un'organizzazione religiosa, ma un'organizzazione terroristica - che perciò andava combattuta come tale. I libri di storia, attentissimi alle questioni politiche, non hanno molto spazio per parlare di quanta povera gente - anzitutto sacerdoti, monache, laici inermi - finiva torturata e gettata da un dirupo per il solo fatto di essere sgradita ai catari. Che erano peraltro noti non solo perché odiavano il matrimonio, la vita, l'ordine costituito, ma anche per la furia con cui devastavano, incendiavano, stupravano, derubavano, minavano direttamente e deliberatamente alle radici della società civile.

    Come tutti gli eretici, per loro i peccati non erano tali se commessi in onore della propria setta (a cominciare dalla menzogna: il che ci ricorda i neocatecumenali).

    I libri di storia non riportano la frequenza impressionante di casi in cui il popolo, temendo la clemenza dei vescovi, si organizzava per giustiziare da sé coloro che aggredivano la società e la Chiesa.

    Insomma, le questioni dei càtari, dell'Inquisizione, ecc., sono ben diverse dal banale scontro di potere descritto dai libri di storia e da certi romanzetti infuriati.

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  83. Francesco, nell'ira cieca di chi non ha argomenti per controbattere ti abbatti a caso su di me, che, parafrasando Tripudio, faccio la parte della radiolina che ti annuncia la sconfitta della tua squadra del cuore, puoi prendertela con me, ma la realtà dei fatti non cambia.

    1. L'eresia dei catari è materia del XII secolo. In quei tempi le questioni si risolvevano con la forza delle armi, perché anche i nemici della Chiesa purtroppo erano armati fino ai denti (musulmani compresi, per dirne una) e usavano ogni mezzo per sterminare i cristiani. I catari erano delinquenti, stupratori, violenti, assassini, ladri e malfattori. Cosa avrebbero dovuto fare i Vescovi? lasciare il proprio gregge a crepare? Che razza di pastori sarebbero stati a lasciare morire le proprie pecore??
    Mi spieghi che c'entra il nazismo, l'odio razziale con questa faccenda?

    Documentati, per esempio, sull'epopea dei cristeros, primi del Novecento, che imbracciarono le armi per difendere la Chiesa dai massoni: i morti messicani sono stati dichiarati martiri della fede da Paolo VI, pure quelli che furono soldati e uccisero! E ora sommo ignorante, almeno su questo argomento, taci!

    2. Certamente sono un superbo e un presuntuoso. Io però ne sono cosciente. E tu?
    Le tue parole già ti qualificano: "impantanarti"... riguardo alla Teologia.. e poi mi descrivi come un "parolaio" e invece ovviamente te stesso come quello che fa la vera esperienza di Gesù, l'esperienza dei primi cristiani... eh si.
    Dici di me superbo, e hai ragione, ma guardati pure allo specchio, e ne troverai un altro.

    Il bello è che io non studio Teologia, non l'ho mai studiata. Al massimo mi leggo il Catechismo. Quindi sei del tutto fuori strada nella tua asineria.

    Capisci quanto siete stolti? Vi impallate col primo che vi contesta una scemenza qualsiasi. Voi sareste quelli che devono rendere ragione della speranza che è in loro?

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  84. Intanto ti lascio nel tuo delirio , perché delirio puro e il tuo , non capisco perché ti ostini a identificarsi con sto gruppo , associazione movimento qualunque cosa sia, purtroppo uno in preda al delirio dice cose sconnesse, ti ricordo che Giovanni Paololl chiese scusa e perdono x la chiesa che trucidava in nome di Dio ( vedi crociate ( guarda caso i crociati erano presenti con Innocenzo lll ) guarda caso nel periodo dei catari,

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  85. Francesco, nel nome del Signore Gesù, finiscila. Giovanni Paolo II ha chiesto perdono per i soprusi e le violenze commesse durante le Crociate, non per le Crociate in se stesse.
    Un atto di umiltà che non mi pare sia mai arrivato da nessuna altra parte, per esempio dagli islamici, che trucidavano i cristiani notte e dì.
    Dimostri di non conoscere nemmeno le basi elementari del Catechismo che considera l'uso della forza necessario in certi momenti della storia e della vita dei singoli (facciamo un esempio forte così forse capisci: un uomo sta tentando di violentare tua figlia, e tu hai la possibilità di fermarlo: che fai? resti a guardare?)
    Senti che scrive il Catechismo:

    2264 L'amore verso se stessi resta un principio fondamentale della moralità. È quindi legittimo far rispettare il proprio diritto alla vita. Chi difende la propria vita non si rende colpevole di omicidio anche se è costretto a infliggere al suo aggressore un colpo mortale:

    « Se uno nel difendere la propria vita usa maggior violenza del necessario, il suo atto è illecito. Se invece reagisce con moderazione, allora la difesa è lecita [...]. E non è necessario per la salvezza dell'anima che uno rinunzi alla legittima difesa per evitare l'uccisione di altri: poiché un uomo è tenuto di più a provvedere alla propria vita che alla vita altrui ». 176

    2265 La legittima difesa, oltre che un diritto, può essere anche un grave dovere, per chi è responsabile della vita di altri. La difesa del bene comune esige che si ponga l'ingiusto aggressore in stato di non nuocere. A questo titolo, i legittimi detentori dell'autorità hanno il diritto di usare anche le armi per respingere gli aggressori della comunità civile affidata alla loro responsabilità.


    Facile parlare di delirio, senza rispondere nel merito nemmeno a una virgola.
    Mi sa che tu hai bisogno di un buon confessore, mi sembri un po' confuso.

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  86. Forse ha solo bisogno di smetterla un po' con l'alcool, specialmente nel mattino.

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  87. rispondo a Francesco perchè mi dispiace che questo thread si chiuda con un finto cattolico ( Francesco) che parla male della storia dela Chiesa.

    le crociate hanno affermato il principio che i luoghi santi devono poter essere aperti a chi desidera visitarli e celebrare la propria fede.

    E ricorda anche che i cristiani non possono pregare al Cenacolo perchè è affidato alla custodia degli ebrei, mentre possono celebrare e pregare al Santo Sepolcro che è affidato ai musulmani.

    p.s. vedi a cosa serve la ragione?
    a pensare e a non dire scemenze

    p.s.2 ti prego risparmiaci la caccia alle streghe e il medioevo come periodo oscuro

    RispondiElimina

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