sabato 2 marzo 2019

Il Catechismo va contro le liturgie del Cammino

"Prima Comunione" in rito neocatecumenale
Oggi è sabato, e stasera verranno celebrate le liturgie delle pagliacciate kikiane-carmeniane. Perciò invitiamo i fratelli del Cammino a leggere con onestà la sezione del Catechismo della Chiesa Cattolica dedicata alla liturgia, e a riflettere sull'immane massa di strafalcioni e carnevalate che si compiono nel Cammino per ordine dei «nuovi falsi profeti» Kiko e Carmen.

Vediamo qualche spunto.

1142. È il sacramento dell'ordine a rendere «idonei ad operare nella persona di Cristo-Capo per il servizio di tutte le membra della Chiesa». Invece nel Cammino non solo "comandano i laici" (i cosiddetti "catechisti") ma la funzione sacerdotale è considerata puramente ornamentale (con risultati grotteschi come quando ad esempio i sacerdoti si inginocchiano per farsi "benedire" da Kiko: assurda inversione dei ruoli!).

1145-1149. «Una celebrazione sacramentale è intessuta di segni e di simboli... La liturgia della Chiesa presuppone, integra e santifica elementi della creazione e della cultura umana conferendo loro la dignità di segni della grazia, della nuova creazione in Gesù Cristo».
Chiaro? Quei segni e quei simboli non sono una fabbricazione di qualcuno che aveva l'ùzzolo di mettere in scena qualche novità, ma sono solo quelli garantiti dalla Chiesa, quelli di cui l'autorità della Chiesa ne ha sempre riconosciuto la dignità (come ad esempio il gesto dell'inginocchiarsi, presente in tante altre culture).
"GRATIS", scrivono, quei luridi mentitori,
senza dirti che sarai incastrato con l'inganno

per costituire una comunità neocatecumenale,
senza parlarti delle Decime e di tutto il resto...
1156. «La tradizione musicale di tutta la Chiesa costituisce un tesoro di inestimabile valore». Tesoro bellamente ignorato dai credenti in Kiko: non troverete mai una celebrazione del sabato sera con canti della tradizione musicale cattolica. Kiko deve essere sempre al centro, imitandone perfino il modo di schiarirsi la gola.
In altri movimenti ecclesiali (e pure in diverse parrocchie con un coro ben formato) è possibile partecipare a celebrazioni eucaristiche con quei canti tradizionali che ti innalzano l'anima a Dio anche se non hai cantato neppure una sillaba. Del canto gregoriano una pia tradizione diceva che ci è stato portato dagli angeli, tanto è sublime; il Concilio Vaticano II afferma: «La Chiesa riconosce il canto gregoriano come canto proprio della liturgia romana; perciò nelle azioni liturgiche, a parità di condizioni, gli si riservi il posto principale» (Sacrosanctum Concilium, n.116), oltre che promuovere il polifonico e il canto popolare. Non li troverete mai nelle celebrazioni neocatecumenali, poiché la kikolatria non lo permette.
1158. La Chiesa esige che «i testi destinati al canto sacro siano conformi alla dottrina cattolica, anzi siano presi di preferenza dalla Sacra Scrittura e dalle fonti liturgiche». I soliti cretineocatecumenali andranno blaterando che i canti di Kiko "sono canti biblici". Macché. Kiko mistifica le Scritture (e comunque Kiko e Carmen se la cantavano e se la suonavano in modo induista), poiché la mentalità neocatecumenale non è quella di rifarsi alla Bibbia, ma solo quella di adoperare la Bibbia (e le parole del Papa, e lo Statuto, ecc.) come strumento per giustificare le proprie schifezze.

"Prima Comunione"
in rito neocatecumenale
1160. Riguardo all'iconografia cristiana: «noi intendiamo custodire gelosamente intatte tutte le tradizioni della Chiesa, sia scritte che orali». Invece nel Cammino vengono censurate le immagini non dipinte da Kiko, e vengono invece esibiti gli autoritratti di Kiko, nei quali si auto-rappresenta come il Redentore. Evidentemente vuole essere contemplato dai fratelli del Cammino, e ci tiene talmente tanto a essere contemplato che nel Cammino le immagini sacre non dipinte da Kiko vengono definite "roba da religioso naturale".

1167. «La domenica è per eccellenza il giorno dell'assemblea liturgica». Infatti i fratelli del Cammino celebrano di sabato sera con la scusa dei "primi vespri", e son costretti la domenica mattina a celebrare in casa la pseudo-liturgia delle Lodi a Kiko, ovviamente da effettuarsi con tutto l'armamentario di gadget kikiani. Non parliamo qui delle numerose e gravi disubbidienze liturgiche perpetrate dai kikos perché per loro è meglio disubbidire alla Chiesa che disubbidire a Kiko e ai suoi cosiddetti "catechisti".
Vogliamo qui far notare la sottostante mentalità neocatecumenale del "sabato sera", che è quella di assicurarsi che i fratelli del Cammino, specialmente per la liturgia, siano estranei alla vita della parrocchia e della diocesi (tranne quando hanno il subdolo incarico di catturare altri adepti per le comunità kikiane-carmeniane). Percepiscono le Messe delle parrocchie - anche quelle celebrate con grande dignità e sobrietà - come una robetta di gran lunga inferiore alle loro carnevalate "identitarie" del sabato sera.
Tipica "eucarestia" in rito neocatecumenale
1183. «Il tabernacolo, nelle chiese, deve essere situato «in luogo distintissimo, col massimo onore». Esattamente il contrario di ciò che fanno i neocatekikos: non solo celebrano il più possibile in luoghi "non sacri" (la hall dell'albergo, la saletta della parrocchia, ecc.), ma non hanno alcuna considerazione per il tabernacolo. Kiko e Carmen, nemici giurati del Santissimo Sacramento, lo disprezzavano in ogni modo: «se Gesù Cristo avesse voluto l'Eucarestia per stare lì, si sarebbe fatto presente in una pietra che non va a male... In molti conventi di monache si dice la messa per riempire il tabernacolo...»

1185. «La chiesa deve anche essere uno spazio che invita al raccoglimento e alla preghiera silenziosa, la quale prolunga e interiorizza la grande preghiera dell'Eucaristia». Macché! Le avete viste le pagliacciate liturgiche del sabato sera delle comunità neocatecumenali? Raccoglimento: zero. Preghiera silenziosa: zero. Caciara: mostruosa. Assalto al tavolinetto ortofrutticolo: fracassone.
In breve: il Catechismo della Chiesa Cattolica costituisce una feroce critica al Cammino Neocatecumenale e ai suoi autonominati "iniziatori".

23 commenti:

  1. Tante volte vediamo che si mette il Signore in seconda posizione rispetto a situazioni dove lo si dovrebbe vedere al primo posto. E vediamo fare
    tutto questo, alcune volte, e ne siamo molto dispiaciuti, da persone che si trovano nella Casa del Padre, ovvero dentro la Chiesa, uomini di Chiesa,
    o che collaborano ad Essa, e ci chiediamo il perchè. Ovvero non ne riusciamo a capire il motivo di tutto questo, cioè come una persona possa comportar
    si a quel modo. Gli esempi sono molti, ne cito alcuni, ma sicuramente ne avete visti molti e, forse, più gravi e più profondi di ciò che evidenzierò
    io con questo mio scrivere. Esempio: vi sono due persone, dentro l'ambito ( Nc, Parrocchia, altro) uno si comporta male, ma è amico del catechista,
    del parroco,del fondatore, del diacono ( metteteci ciò che vi pare), l'altro si comporta bene, ma non è amico di nessuno, anzi, siccome fa la Volontà
    di Dio, per cui non guarda in faccia a nessuno, ecco che è nemico di tutti, per ovvi motivi.A quel punto, per amore mondano e carnale, ecco che il primo
    verrà apprezzato e visto di buon occhio, il secondo verrà disprezzato e accusato di ogni cosa.Badate bene che è bene così, perchè Gesù ha detto:
    «Sarete odiati da tutti a causa del mio nome. Ma nemmeno un capello del vostro capo andrà perduto» (Lc 21,17-18)
    Ma, ora vorrei evidenziarvi il perchè alcuni si comportano in quel modo, ovvero cosa c'è dietro e nel fondo del loro cuore. Siccome il Signore è Dio,
    per cui conosce ogni cosa, sia nel profondo e sia nel tempo, ecco che ci viene ad illuminare con una sua parabole:

    [1] Diceva anche ai discepoli: "C'era un uomo ricco che aveva un amministratore, e questi fu accusato dinanzi a lui di sperperare i suoi averi.

    [2] Lo chiamò e gli disse: Che è questo che sento dire di te? Rendi conto della tua amministrazione, perché non puoi più essere amministratore.

    [3] L'amministratore disse tra sé: Che farò ora che il mio padrone mi toglie l'amministrazione? Zappare, non ho forza, mendicare, mi vergogno.

    [4] So io che cosa fare perché, quando sarò stato allontanato dall'amministrazione, ci sia qualcuno che mi accolga in casa sua.

    [5] Chiamò uno per uno i debitori del padrone e disse al primo:

    [6] Tu quanto devi al mio padrone? Quello rispose: Cento barili d'olio. Gli disse: Prendi la tua ricevuta, siediti e scrivi subito cinquanta.

    [7] Poi disse a un altro: Tu quanto devi? Rispose: Cento misure di grano. Gli disse: Prendi la tua ricevuta e scrivi ottanta.

    [8] Il padrone lodò quell'amministratore disonesto, perché aveva agito con scaltrezza. I figli di questo mondo, infatti, verso i loro pari sono più scaltri dei figli della luce.

    [9] Ebbene, io vi dico: Procuratevi amici con la disonesta ricchezza, perché, quand'essa verrà a mancare, vi accolgano nelle dimore eterne.

    [10] Chi è fedele nel poco, è fedele anche nel molto; e chi è disonesto nel poco, è disonesto anche nel molto.

    [11] Se dunque non siete stati fedeli nella disonesta ricchezza, chi vi affiderà quella vera?

    [12] E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?

    [13] Nessun servo può servire a due padroni: o odierà l'uno e amerà l'altro oppure si affezionerà all'uno e disprezzerà l'altro. Non potete servire a Dio e a mammona".

    Riuscite a capire perchè avete visto Theodore Edgar McCarrick nel seminario e apprezzato da alcuni? Quando avrebbero dovuto fare l'opposto?
    Cosa c'è dietro a queste persone, cioè come sono cadute davanti al Signore, perchè compiono opere mondane e fallaci, per cui, poi, usano ciò che
    non è loro, e se ne fanno i padroni, e si comportano con disonestà?

    Pace ai figli della Pace. Dio è la Pace.

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  2. Ricordiamo ai gentili lettori neocatecumenali che il cammino, secondo una felice definizione "è una setta protestante-ebraica che di cattolico ha solo la decorazione".
    Si sono incistati nella Chiesa come un virus, complice l'ubriacatura conciliare, e da cinquant'anni sono una infezione cronicizzata.
    Kiko è un eretico formale e materiale, con le sue orrende catechesi inzuppate di ebraismo e luteranesimo, gnosticismo e strambi esoterismi.
    Come tutti gli eretici vuole solo essere adorato, essere a capo di una fiumana di persone paganti e osannanti.
    Kiko ha odio per la Chiesa Cattolica e presto andrà a bestemmiare Dio tra le fiamme dell'inferno insieme ai demoni pari suoi. Certo potrebbe ravvedersi, ma la devastazione operata in tutti i campi e a danno delle anime mi sembra difficilmente riparabile

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  3. Nessuna pagliacciata verrebbe celebrata se non ci fosse un sacerdote che la celebra,
    ricordiamoci e soprattutto lo ricordo a quei sacerdoti che hanno bisogno gli venga ricordato, che la Messa, la dice il sacerdote , anche "quella neocatecumenale".

    Quindi, se stasera ci saranno 20 persone in 1 comunità NC a mettere in scena la pagliacciata, ognuna di loro sarà responsabile davanti a Dio solo per se stessa, di quanto sta commettendo .. ma il
    sacerdote
    sarà responsabile per tutti e ventuno !

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    1. Meditate sacerdoti, meditate, potete sottrarvi, meglio DOVETE.

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  5. Non si può conservare l'integrità della dottrina cattolica e offrire a Dio un culto buono e rispettoso nel cammino neocatecumanale, poiché l' intento viene disatteso volontariamente dai camminanti.
    Questa sera avrà luogo la tipica messa neocatecumenale, la quale si svolgerà in lingua kikiana e sarà caratterizzata da strimpelli, balzi e concezioni autonome delle Sacre Scritture.
    Il celebrante permarrà inerme al suo posto - nonostante il rito avvenga in modalità non consone - sino a che non giungerà il suo turno di COLLABORAZIONE, necessaria per fronteggiare le esigenze della Chiesa e mantenere una certa apparenza - dato il noto ribaltamento gerarchico del cammino e le elaborazioni catechetiche neocatecumanali, pare palese che per argüello anche un katechista potrebbe adempiere tutto ciò che concerne al sacerdote -.
    L' Eucarestia del cammino si adempirà attorno ad una tavola, da loro chiamata mensa, mai altare.
    L' ambiente in cui si svolgerà la celebrazione è denominato "sala", ed in esso, ovviamente, non sussiste il Tabernacolo. Il segno della pace sarà occasione di sbaciucchiamenti, emozioni o conversazioni personali.
    Il celebrante dispenserà l' Eucarestia prettamente sulle mani, senza possibilità di scelta, assistito in questo da laici, i quali attueranno addirittura la frazione del Pane.

    kiko presenta la Messa anzitutto come un banchetto comunitario o un memoriale, piuttosto che come un sacrificio; è l'assemblea che "offre" la Messa e il sacerdote si limita a presiederla perché il suo ruolo ora non è più quello del sacrificatore e mediatore, ma quello di un semplice presidente dell’assemblea.
    Il rito neocatecumenale e quello cattolico sembrerebbero mandare due tipi di segnali radicalmente diversi su ciò che la Messa sia, a cosa serva o cosa ci chieda di credere. Per kiko la Messa non è altro che un banchetto conviviale; mentre per la Chiesa Cattolica la Messa è un' azione diretta ad adorare Dio.
    La liturgia non solo esprime la dottrina, ma esplicita anche ciò che i fedeli devono credere. Le preghiere e i gesti liturgici che esprimono riverenza verso la Presenza Reale di Cristo nell'Eucarestia, ad esempio, rafforzano e raffermano la nostra comune fede nella dottrina. Se dal culto si tolgono tutte quelle preghiere e quei gesti rituali che alludono a quella particolare verità (come la Presenza Reale), si può ben stare sicuri che nel tempo i fedeli cesseranno di crederci.

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    1. Perfetto. Aggiungo solo che c' è anche la danza finale (detta pagliacciata) che è la massima espressione della bestemmia che mettono in atto. Sembrano schegge impazzite non gente che ha appena ricevuto il Santissimo sacramento.

      Paolo

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  6. Comincio a convincermi che le messe del cammino officiate da sacerdoti RM siano tutte invalide. Dati i presupposti dottrinali ho dei dubbi che ci sia intenzione di fare ciò che fa la Chiesa.

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  7. Qualcuno ha mai fatto caso che messa od altro, I presbiteri per indossare i Sacri Paramenti
    non usano la Sagrestia ma lo fanno platealmente di fronte a tutti?
    Ruben.
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  8. Continuando a parlare di Liturgia possiamo aggiungere molte altre osservazioni circa gli abusi che i neocatecumenali commettono in maniera sistematica.

    L'Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) secondo la terza edizione tipica, promulgata il 20 aprile 2000 afferma:

    OGMR 305. Nell'ornare l'altare si agisca con moderazione. [...]
    L'ornamento dei FIORI sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell'altare, si disponga ATTORNO AD ESSO.

    306. Infatti sopra la mensa dell' altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa: l'EVANGELIARIO dall'inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il CALICE con la PATENA, la PISSIDE, se è necessaria, il CORPORALE, il PURIFICATOIO, la PALLA e il MESSALE siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi.
    Si collochi pure in modo discreto ciò che può essere necessario per AMPLIFICARE LA VOCE del sacerdote.


    Secondo le Precisazione della CEI n. 14, ossia Principi e Norme per l’uso del Messale Romano (PNMR):
    14. L’altare
    [...] Si faccia attenzione a non ridurre l’altare a un supporto di oggetti che nulla hanno a che fare con la liturgia eucaristica. Anche i CANDELIERI e i FIORI siano sobri per numero e dimensione.

    L'art. 117 dell' Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR) afferma:
    OGMR 117. ... In ogni celebrazione sull’altare, o accanto ad esso, si pongano almeno DUE CANDELABRI con i ceri accesi, o anche QUATTRO o SEI, specialmente se si tratta della Messa domenicale o festiva di precetto; se celebra il Vescovo della Diocesi, si usino SETTE candelabri.

    Riassumendo possiamo dire:
    - i FIORI vanno posizionati ACCANTO all’ALTARE, ma NON SOPRA esso;
    - la FRUTTA non va mai posizionata sull'altare (come invece fanno i neocatecumenali a Pentecoste);
    - i CANDELABRI (=CANDELE) che si possono posizionare sull'altare possono DUE, QUATTRO, SEI, oppure SETTE per il Vescovo locale della Diocesi, ma NON candelabri ebraici.

    Usare la "Menorah" ebraica che ha sette braccia, oppure la "Chanukkiah" (o "Chanukkah") ebraica che ha nove braccia è senza alcun dubbio un grave abuso che nulla a che fare con il cristianesimo.

    Annalisa

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  9. Parlando ora dello scambio del SEGNO della PACE, e ricordando i seguenti acronimi,

    OGMR = Ordinamento Generale del Messale Romano, III Edizione tipica 2000
    PNMR = Principi e Norme per l’uso del Messale Romano - Precisazioni della CEI
    RS = Redemptionis Sacramentum, 2004

    possiamo notare un altro abuso che i neocatecumenali commettono.

    Nella liturgia romana "conviene che ciascuno dia la pace soltanto a chi gli sta più vicino, in modo sobrio" (OGMR 82; cfr. PNMR, Precisazioni CEI, 6; RS 72).

    RS 72. Conviene "che ciascuno dia la pace soltanto a coloro che gli stanno più vicino, in modo sobrio". "Il Sacerdote può dare la pace ai ministri, rimanendo tuttavia sempre nel presbiterio, per non disturbare la celebrazione. Così ugualmente faccia se, per qualche motivo ragionevole, vuol dare la pace ad alcuni fedeli".

    PNMR n. 6:
    6. Segno di pace
    Il segno di pace che i partecipanti alla celebrazione si scambiano con i fedeli che sono al loro fianco [n.d.r. quindi non c’è bisogno di dare la pace a tutti], nello spirito di riconciliazione e di fraternità cristiana necessario per accostarsi alla comunione eucaristica.

    Non è superfluo richiamare alcuni punti fermi:
    - i fedeli rimangano AL LORO POSTO e i ministri in presbiterio per non disturbare la celebrazione (OGMR 82.154; RS 72);
    - il CANTO non è previsto per la brevità del gesto e per non sovrapporsi al canto dell' Agnello di Dio (cfr. RS 72; Lettera della Congregazione per il Culto Divino, 7 giugno 2014, n. 6).


    Annalisa


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  10. Parliamo ora dell'AMBONE.

    Nella Redemptionis Sacramentum del 2004 la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti Istruzione afferma:

    RS 309. L'importanza della parola di Dio esige che vi sia nella Chiesa un luogo adatto dal quale essa venga annunciata, e verso il quale, durante la Liturgia della Parola, spontaneamente si rivolga l'attenzione dei fedeli.
    Conviene che tale luogo generalmente sia un ambone fisso e non un semplice leggio mobile. L'ambone, secondo la struttura di ogni chiesa, deve essere disposto in modo tale che i ministri ordinati e i lettori possano essere comodamente visti e ascoltati dai fedeli.
    Dall'ambone si proclamano unicamente le letture, il salmo responsoriale e il preconio pasquale; ivi inoltre si possono proferire l'omelia e le intenzioni della preghiera universale o preghiera dei fedeli. [...]
    È conveniente che il nuovo ambone sia benedetto, prima di esser destinato all'uso liturgico, secondo il rito descritto nel Rituale Romano.


    RS 272. [...] Dall’ambone si proclamano le letture, il salmo responsoriale e il preconio pasquale; ivi inoltre si può tenere l’omelia e la preghiera universale o preghiera dei fedeli. Non conviene però che all’ambone salga il commentatore, il cantore o l’animatore del coro.

    Precisazione della CEI n. 16:
    PNMR 16. L’ambone (cfr n. RS 272)
    L’ambone o luogo della Parola, sia conveniente per dignità e funzionalità; non sia ridotto a un semplice leggio, né diventi supporto per altri libri all'infuori dell’Evangelario e del Lezionario.

    Si può quindi affermare che l'Ambone non deve essere mai confuso con "un semplice leggio mobile".

    Annalisa


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  11. 1) Non è previsto alcun canto per il rito della pace!

    Nell’agosto 2014, la Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti ha pubblicato un documento intitolato "Il corretto significato del rito della pace", in cui nel sesto punto si sollecita espressamente di "evitare abusi, come l’introduzione di un canto per la pace, inesistente nel rito romano", perché il rito della pace dovrebbe essere un momento breve che non distragga l'assemblea da Colui che è importante e che in quel momento si trova nell'altare.

    Nell' Ordinamento Generale del Messale Romano (OGMR), al Capitolo II (Struttura, Elementi e Parti della Messa) parlando delle "Le orazioni e le altre parti che spettano al Sacerdote" viene precisato che:

    2) E' vietato cantare la Preghiera Eucaristica usando le chitarre oppure accompagnando il Presbitero con un coro che ripete le sue come fanno sempre i neocatecumenali:
    (trovate QUI_1, oppure QUI_2, oppure QUI_3 alcuni esempi di cosa fanno).

    OGMR 32. La natura delle parti "presidenziali" esige che esse siano proferite a voce alta e chiara e che siano ascoltate da tutti con attenzione (Cfr. SACRA CONGREGAZIONE DEI RITI, Istruzione Musicam sacram, 5 marzo 1967, n. 14). Perciò, mentre il Sacerdote le dice, NON si devono sovrapporre altre orazioni o CANTI, e l'organo e altri strumenti musicali devono tacere.

    Inoltre i canti devono essere fedeli al testo che presentano, e non possiamo modificare delle antichissime preghiere della Chiesa per far "suonare meglio" il canto e per renderlo più bello (cfr. Sacrosanctum Concilium, 121).

    --------------------

    Ricordiamoci che il centro della Messa è Cristo, non la nostra voce.
    E ricordiamoci anche che, come spiega Benedetto XVI nel primo volume della sua Opera Omnia, "nel rapporto con la Liturgia si decide il destino della fede e della Chiesa". Cristo è presente nella Chiesa attraverso i sacramenti. Dio è il soggetto della Liturgia, non noi. La Liturgia non è un’azione dell'uomo, ma è azione di Dio.

    Annalisa

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  12. La Sacrosanctum Concilium n. 22 (Concilio Vaticano II) afferma:
    "Regolare la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa. [...] Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, AGGIUNGERE, TOGLIERE o MUTARE alcunché in materia liturgica."

    Nella Lettera Apostolica "Vicesimus Quintus Annus" scritta nel 1988 da Giovanni Paolo II per il XXV anniversario della Costituzione "Sacrosanctum Concilium" ha affermato:
    "Dato poi che le azioni liturgiche non sono azioni private, ma elebrazioni della Chiesa quale sacramento di unità (Sacrosanctum Concilium, 26), la loro disciplina dipende unicamente dall'autorità gerarchica della Chiesa (cfr. Sacrosanctum Concilium, 22 e 26). La liturgia appartiene all'intero corpo della Chiesa. E' per questo che non è permesso ad alcuno, neppure al sacerdote, né ad un gruppo qualsiasi di aggiungervi, togliervi o cambiare alcunché di proprio arbitrio. La fedeltà ai riti e ai testi autentici della liturgia è una esigenza della "lex orandi", che deve esser sempre conforme alla "lex credendi". La mancanza di fedeltà su questo punto può anche toccare la validità stessa dei sacramenti."

    E' proprio vero, la Liturgia è Teologia celebrata, e se Kiko insiste a celebrare una liturgia piena di errori come quella neocatecumenale significa che si vuole volontariamente affermare una teologia sbagliata!
    Una volta il mio padre spirituale, quando iniziai ad avere dubbi sul Cammino Neocatecumenale, mi disse: "ad ogni errore liturgico (lex orandi) corrisponde un errore teologico (lex credendi), e di conseguenza un modo sbagliato di vivere la fede nella vita (lex vivendi)", ed io questa perla di saggezza non l'ho più dimenticata.

    Annalisa

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  14. Brava Annalisa, bel lavoro!
    Spero che qualche camminante in buona fede legga e ne tragga le conseguenze.

    Sarebbe interessante un catechismo kikiano tratto dai mamotreti, un riassunto di tutte le eresie del Cammino.
    Per gli osservatori sarebbe un testo imperdibile

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  15. L' eucarestia celebrata sul tavolo da biliardo, come mostra l'ultima foto che ritrae il bellimbusto stravaccato in poltrona, non l' avrei mai immaginata. Propongo la prossima sui tavolini del mcdonald's. Che ne pensate?

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  16. https://apostolidellaresurrezione.blogspot.com/

    https://apostolidellaresurrezione.blogspot.com/2019/02/cari-fratelli-faccio-un-appello-atutti.html

    https://apostolidellaresurrezione.blogspot.com/2019/02/messaggio-per-gli-apostoli_17.html

    https://apostolidellaresurrezione.blogspot.com/2019/02/messaggio-per-gli-apostoli.html

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  17. Ricordo una risposta di padre Bellon sulla gradazione di gravità del mancato rispetto delle norme ecclesiastiche.
    La domanda riguardava l'ora di digiuno eucaristico a cui spesso non viene data più nessuna importanza.
    Padre Bellon rispose, senza entrare in casi particolari che, in effetti, ci sono norme che vincolano in modo lieve e altre che vincolano in modo grave e disse che, purtroppo, oggi non si fa più una tale distinzione.

    Per cui se pure il canto durante lo scambio della pace è un illecito lieve (purché il farlo non sia un gesto di aperta contestazione alla Chiesa o di grave indifferenza), altre disubbidienze del Cammino mi sembrano estremamente gravi: dal celebrare su un tavolino quando c'è a disposizione un altare, alla consacrazione di pane non azzimo, alla Comunione "tutti insieme", ecc.
    Esse sembrano proprio manifestare che l'essenza del Cammino non è cattolica.

    Disubbidienze gravi come materia, ma che, dopo la lettera di Arinze e i successivi richiami dei Papi ad attenersi allo Statuto, sembrano rappresentare, da parte dei capi del Cammino, una vera e propria forma di RIBELLIONE.

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  18. stasera mi sono fermata un poco a leggere con attenzione il post.
    mi sono soffermata su questo...

    sempre sulla mistificazione delle scritture,
    vedi sopra art.1158
    quando nel post si dice
    "la mentalità neocatecumenale non è quella di rifarsi alla Bibbia, ma solo quella di adoperare la Bibbia (e le parole del Papa, e lo Statuto, ecc.) come strumento per giustificare le proprie schifezze."

    Qui ho aperto il link che ricopio:
    https://neocatecumenali.blogspot.com/2013/07/esegesi-errori-di-kiko-il-sicomoro.html

    Non avevo mai letto questa bellissima pagina di Lino.

    E' una confutazione magistrale e definitiva delle peggiori kikonate. Kiko strapazza la Scrittura in maniera vergognosa e non solo in particolari secondari. E' un'altra dottrina la sua, diabolica, capovolta. Porta gli uomini lontani dalla via di Dio, rendendola loro irraggiungibile finchè gli stanno dietro e lo ascoltano...questo astuto, falso profeta che usa la Parola di Dio come un amo per far abboccare i pesci, per toglierli dal loro abitat, ucciderli, mangiarli, senza essere mai sazio.
    Dico questo perchè, riflettendoci un poco e ponendomi la domanda che Lino si pone, ossia: ma Kiko ci fa o ci è? Kiko segue un progetto malvagio in modo consapevole? ...davvero non so dare una risposta certa. Mi rendo conto di una cosa, però, di cui sono sicura avendo purtroppo conosciuto da vicino la sua insaziabilità, quel porsi obiettivi sempre più ambiziosi - due seminari...dieci...cento...e così con tutto - Kiko viene trascinato dalla sua stessa "brama insaziabile" a interpretare la Parola di Dio per moltiplicare le sue conquiste di territori e di uomini, gli viene proprio naturale, spontaneo! Il peggio lo fa con gli uomini - ovviamente - rendendoli schiavi, privandoli di ogni dignità, usandoli come pedine e quelli che non reggono i suoi ritmi sfibranti li abbandona sfiniti per strada con disprezzo, senza scrupoli e...va oltre, Kiko va sempre oltre, calpestando morti e feriti che si lascia dietro lungo il suo cammino.
    Questo ho visto e conosciuto di lui, con sgomento grande, già tanti e tanti anni fa. Molto prima di Sydney del 2008.
    Grazie Lino, sempre, per il tuo impagabile preziosissimo lavoro.

    Pax

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  19. Considerando che Kiko nel suo mostruoso ego ha imposto per 50 anni di cantare la sola preghiera eucaristica II, modificandola a suo piacimento con parole aggiunte, considerando che nessun neokiko che conosce il retroterra teologico del cammino pensa di fare come fa la Chiesa, bensì meglio di essa, ne viene che per decenni tutte le messe kikiane hanno oscillato fra l'illecito e l'invalido.
    Non basta questo per capire che il cammino viene dal diavolo e non da Dio?

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  20. Sapevo che le 12 croci nel pane azzimo stanno ad indicare le 12 tribù. Pensavo che il colore del vino fosse un riferimento al colore del sangue. Invece ieri navigando in rete ho trovato questo:
    "Attenzione piuttosto all’ampio spazio e alla funzione dei segni e del simbolismo nelle nostre comuni adunanze ecclesiali e nelle comunità neocatecumenali. Carmen - una delle volte in cui ha letteralmente preso la parola - ha insistito sul colore rosso del vino eucaristico, per alludere nel segno al Mar Rosso dell'Esodo."
    Per tutto l'articolo ecco il link
    http://www.chiesadicagliari.it/old/aspPages/funzioni/showarticle.asp@idArticolo=709.html

    Frilù

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