giovedì 4 aprile 2019

"L'impresario delle vocazioni"

 E' impressionante notare come, dopo 24 anni dalla GMG di Częstochowa in Polonia, le cose non siano affatto cambiate e, ancora più impressionante, è il fatto che il Papa, i Cardinali e tutta la gerarchia ecclesiastica, appoggino ancora Kiko e tutti i seguaci nonostante tutte le varie testimonianze che confermino che il cammino sia solo una setta che arrechi, anche, danni notevoli! Quello seguente, è il capitolo "Il Pellegrinaggio"  del libro che scrissi, ma che tanto disappunto portò giacché era la voce di uno fuori dal coro....24 anni sono passati  da quel pellegrinaggio...sembra lo scritto di un panamense!!!! [...] 

Uno degli inutili diplomi di Kiko l'impresario

 Era quello l’anno della Giornata Mondiale Della Gioventù che si sarebbe svolta in Polonia e più precisamente a Częstochowa. 
   Le Comunità della parrocchia, quali realtà ecclesiali, vi parteciparono e anch’io, benchè molto indeciso se prendervi parte con quelle d’origine, o con quelle della mia città acquisita, optai per l’ultima scelta.
   Il Pellegrinaggio vedeva un programma molto ricco. 
   Era anche previsto un incontro con l’Icona, (Kiko), cioè un’opportunità da non lasciarsi scappare, secondo i Frangisti convinti,  (i Los Kikos), ma a me, onestamente, non importava più di tanto ed eccitava molto di più l’idea della visita al simbolo della Shoa! […]  Polonia è anche sinonimo di olocausto ed essere lì significava tappa obbligata ad Auschwitz, simbolo tristemente noto di quel sacrificio.  
   Vedere quei luoghi sui libri di storia, fa senz’altro effetto, ma trovarsi di persona in quel cimitero in cui morirono milioni di persone, faceva accapponare la pelle! 
   Al termine della visione del campo, i CATECHISTI con la C maiuscola, nati dalla 1^Frangia creata direttamente dall’icona da scimmiottare, fecero una catechesi trasformando quella plaga che fu pregna di sofferenza, in una grazie alla quale le milioni di vittime avevano trovato la salvezza... sarà anche vero, però... lo vadano a raccontare ai sopravvissuti!... 
   ... miracoli della predicazione! 
[…]    Il giorno del mio ventiseiesimo compleanno eravamo a Częstochowa in attesa del Santo Padre. 
   Tutte le strade erano sovraffollate da un esercito pacifico di giovani provenienti da ogni parte d’Europa e del resto del mondo. […]   Il programma della giornata prevedeva l’incontro col Santo Padre, e fortunati furono coloro i quali si avvicinarono tanto da riuscire anche solo a scorgere il palco allestito per l’occasione. 
   Comunque, anche noi salutammo il Suo arrivo e considerato l’incredibile numero dei presenti, averlo visto, pur se per pochi secondi a bordo della Papa-Mobile, era già da considerarsi un privilegio. […]  Penso che molti dei Catecumeni presenti a quel pellegrinaggio fossero lì non tanto per il Papa quanto per l’incontro con l’ICONA!

   Il giorno dopo, infatti, era previsto il tanto atteso appuntamento in uno stadio che ben presto si riempì fino all’inverosimile di ragazzi di ogni dove. 
   Un silenzio rispettoso accolse l’immagine della Vergine Nera che, portata in processione, raggiunse un palco enorme, che mi domandavo perchè fosse di quelle dimensioni.
  Gli accoliti pertinaci fanno loro le parole di San Paolo, il quale afferma che alla conversione si giunge grazie alla stoltezza della predicazione... e anche stavolta, l’iniziatore del Cammino annunciò il Kerigma. 
    I commenti furono, manco a dirlo, entusiasti e spaziavano dal semplice davvero bello, al più infervorato stupendo perchè secondo il pensiero comune, la predicazione è sempre nuova, pur essendo sempre la stessa, poichè sempre diversa è la propria storia, ma onestamente la cosa non mi aveva colpito un granché. 
   Al termine il momento forse più atteso... la chiamata vocazionale. 
   Col suo accento spagnoleggiante, Kiko iniziò:
   “Se c’è qualcuno che se sente chiamato dal Signore per e-seguirlo, in seminario, in clausura, o dove Lui vorrà, se alzi”. 
   Prima decine, poi centinaia ed infine un fiume di ragazzi e ragazze, si recarono sul palco che a stento li conteneva tutti... ora capivo il perchè di quell’enormità... 
   ... tempo dopo alla sala Nervi di Roma, lo stesso Pontefice Giovanni Paolo II, avrebbe ribattezzato scherzosamente Kiko, “L’impresario delle vocazioni!”.


3 commenti:

  1. Forse Giovanni Paolo II non voleva scherzare...un po' come papa Francesco quando ha assicurato di non essere stato pagato da Kiko.
    Che il cammino sia organizzato come una azienda che mira solo al profitto e che Kiko ne sia l'impresario (un po' come Barnum con il suo circo) è una realtà che non è sfuggita ai due sagaci pontefici!

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  2. Qualche giorno fa don Ariel spiegava molto bene quella battuta di papa Francesco: «...Lo faccio non perché lui [Ndr. indica Kiko Argüello] mi ha pagato, no! Lo faccio perché voglio farlo...» (cercate nella sua pagina "2 marzo 2015").

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  3. L'IMPRESARIO KIKO ANDREBBE D'ACCORDO CON LELE MORA

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