domenica 21 aprile 2019

Le ultime parole dei kikos prima di morire

Le ultime parole dei santi prima di morire:

Per molti di noi la morte può sembrare una prospettiva spaventosa. Nessuno sa esattamente cosa accadrà quando moriremo, e questo incerto può renderci ansiosi quando siamo sdraiati sul letto di morte.

Eppure, per i santi, questo non era il caso. Non avevano paura del “grande sconosciuto” e abbracciavano la loro morte con aspettative speranzose. Era qualcosa che stavano aspettando e così hanno accettato con entusiasmo quando è arrivato il loro momento.

Questo spirito di speranza può essere visto nelle loro ultime parole in particolare, quando potevano quasi vedere cosa li aspettava per tutta l’eternità:
  • “Ho raggiunto il punto di non poter più soffrire, perchè tutta la sofferenza è dolce per me…Dio mio, ti amo.” (santa Teresina di Lisieux)
  • “Sia fatta la tua volontà, vieni, Signore Gesù.” (sant’Agostino)
  • “Vedo il mio Signore.” (sant’Antonio da Padova)
  • “Gesù ti amo, Gesù ti amo.” (santa Teresa di Calcutta)
  • “Lasciami andare alla casa del Padre.” (san Giovanni Paolo II)
  • “Gesù. Maria.” (san Pio da Pietrelcina)
  • “Gesù, Gesù, Gesù.” (santa Giovanna d’Arco)
  • “Io perdono Alessandro Serenelli [il suo assassino] …e lo voglio con me in Paradiso.” (santa Maria Goretti)
  • “Muoio di gioia, perchè desidero essere unita al mio Dio. Vivere in modo da non temere la morte per coloro che vivono bene nel mondo, la morte non è spaventosa, ma dolce e preziosa.” (santa Rosa da Viterbo)
  • “Si amino come fratelli. Facciano del bene a tutti e del male a nessuno… Dì ai miei ragazzi che li aspetto tutti in Paradiso.” (san Giovanni Bosco)
Cosa dice invece prima di morire un presbitero kikos:
"Kiko, padre Mario, Ascensión, che il Signore vi benedica!
Alla fine della vita non resta altro che un ringraziamento grandissimo per tutto ciò che il Signore ha fatto attraverso di voi. Che il Signore vi benedica!
Non ho nulla da dire. Sono contentissimo. Questa di morire è la cosa migliore che può capitare a uno. Immaginate che il giorno di Pasqua vado a vedere Dio faccia a faccia.
Non c'è allegria più grande.
E per voi non sento altro che riconoscenza.
Che il Signore vi benedica!
Avanti Kiko! Non ti fermare! Avanti!
Addio! Un abbraccio."
Nota bene: non siamo noi a pubblicare queste parole ma i neocatecumenali stessi, che hanno diffuso addirittura la lettera dell'agonizzante come esempio a tutti gli adepti di come si debba morire lodando Kiko.

Siccome le “buone pratiche” in Cammino di diffondono a macchia d'olio, ci aspettiamo prossimamente di vederne in quantità.

9 commenti:

  1. Noi "cristiani della domenica" desideriamo la gloria di Cristo Risorto, mentre certi soggetti dalle fede cosiddetta "adulta" desiderano invece di essere partecipi della gloria puramente terrena del laido eretico Kiko. Costoro davvero credono che si troveranno faccia a faccia davanti a un Dio avente le fattezze di Kiko.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Riguardo all'inflazionatissimo e abusatissimo termine "ciò che il Signore ha fatto attraverso gli autopromossiiniziatori", bisognerebbe chiedere a cosa esattamente si riferisce:

      - agli insegnamenti ambigui e soprattutto eretici di Kiko e Carmen?
      - allo sfascio liturgico e sacramentale introdotto da Carmen e Kiko?
      - alla devastazione della vita spirituale e materiale di un intero popolo di fratelli delle comunità?
      - alla creazione di una gerarchia di cosiddetti "catechisti" ignorantissimi e arrogantissimi proprio come gli autonominati "iniziatori"?
      - alla guerra mossa contro la Chiesa, alle disubbidienze al Papa, alla corruzione di vescovi e sacerdoti, all'aver protetto ecclesiastici immorali come McCarrick e Apuron?

      Davvero, questi fedelissimi di Kiko credono veramente che il Risorto ha le fattezze di Kiko e parla in itagnolo grattugiando la chitarrella e controllando chi è che non ha pagato le "Decime".

      Dopo la Messa della Resurrezione noi cattolici siamo tornati a casa con una gioia e una certezza, entrambe fondate su ciò che hanno provato e vissuto venti secoli di santi confermati da venti secoli di Tradizione della Chiesa. Siamo "nani sulle spalle di giganti", cioè la nostra piccolezza è protetta e valorizzata da verità immutabili garantite dall'unica vera Chiesa che ha ricevuto esplicito mandato dal Signore personalmente, e da testimoni (i santi) che hanno mostrato con la loro vita cosa succede se si prendono sul serio quelle immutabili verità.

      Al contrario, quei kikos che hanno fatto la "maratona di digiuno kikiano" per sentirsi migliori degli altri, tirano in ballo il Signore usandoLo cokme oggetto per giustificare il viscido e perfido operato di Kiko e Carmen.

      Elimina
  2. SE non vi fosse quell'unico accenno alla speranza di vedere Dio, la testimonianza del camminante morente sarebbe del tutto simile ai "martiri" dei vari ideali umani, alti quanto si vuole, come la libertà o l'uguaglianza, ma non necessariamente tendenti al trascendente.
    Un grazie, per chi crede di essere stato beneficato, ci può stare, ma il panegirico ai "benefattori" mi pare esagerato, quasi un'ultima piaggeria prima di morire, perché davvero offusca la gloria di Dio e la speranza che in lui va riposta.
    Non dico che non è un panegirico sincero, anzi probabilmente è fatto in buona fede, ma è innaturale per chi intravede l'incontro con Cristo. E' troppo centrato su Kiko per non sembrare l'ultimo sussulto, l'ultimo frutto, di un lavaggio del cervello.
    Nessuna raccomandazione ad essere fedeli a Cristo, nessuna preghiera a Gesù e alla Madonna, solo benedizione a Kiko e responsabili, poi un grandissimo ringraziamento per quello che hanno fatto (lode a loro).
    E che il Signore benedica loro (altra forma di lode ai responsabili).
    Poi ancora riconoscenza.
    Ancora richiesta di benedizione per loro.
    E ancora, diretto a Kiko: avanti! Non ti fermare!

    Il Cammino, prima ancora che come una religione settaria, a me pare sia vissuto (nei più inconsapevolmente) come una ideologia.
    A parte il riferimento a vedere Dio, anche un guerrigliero morente di Fidel Castro e Che Guevara avrebbe potuto dire le stesse coi dei due leader.

    RispondiElimina
  3. Come sempre si devono distinguere. Hanno Kiko sulla loro bocca e nel loro cuore tutte le ore di tutti i giorni della loro vita, l'ultimo accento delle loro labbra ancora è il nome di Kiko in punto di morte. Questo itinerante è la dimostrazione di dove porta il cammino. Niente da aggiungere.
    Kiko si è paragonato a Giovanni Battista, ma il Precursore disse: "ecco l'Agnello di Dio!" E invitò i suoi discepoli a lasciarlo e a seguire l'unico e vero Maestro.
    Kiko si è paragonato a San Paolo, ma San Paolo ha apertamente condannato i personalismi dicendo: "Forse io sono morto in croce per voi?" Considerando un fallimento della predicazione il fatto che, tra coloro che venivano alla fede, si formassero fazioni in modo che uno diceva "sono di Paolo" un altro "sono di Cefa".
    Il vero apostolo porta le persone a Cristo e alla Chiesa.
    Kiko offusca il volto di Cristo sostituendolo col suo, anche nelle icone e quando dice "in me parla il Signore". Come ha creato una chiesa nella Chiesa che di cattolico non ha nulla: una conventicola impregnata di idolatria e zeppa di eresie che ha distrutto del tutto la liturgia.

    Pax

    RispondiElimina
  4. Da Jungle Watch ci segnalano un'importante e sottovalutata osservazione: «nel 2014 papa Francesco aveva promesso tolleranza zero nei confronti degli abusatori nella Chiesa, e però la sentenza su Apuron non è stata esattamente "tolleranza zero"...»

    RispondiElimina
  5. Cari tutti, ho scoperto che ci sono alcuni in mezzo a noi che si mostrano con obbedienza in Piazza San Pietro, dove dicono : Viva il Papa, Tu sei Pietro, ecc, ecc (così danno a vedere, come una pubblicità). Ma poi, a fatti, veri fatti, lo pugnalano in maniera subdola ( basta vedere il caso Apuron e altri, dove hanno detto che è una sentenza falsa). Queste persone, con il loro gioco falso e ipocrita, fanno una doppia azione:
    - la 1a è contro di voi, per allontanarvi dalla Chiesa, cioè con la loro falsa obbedienza cercano di far cadere voi, mettendo a credere che siano loro gli obbedienti, realmente non lo sono,per cui vi mettono a credere che ciò che dice il Papa è contro di voi, per cui vi creano sentimenti amari verso il Papa. Ma, realmente, vi instillano veleno e contrapposizione verso ciò di cui non ci dobbiamo preoccupare.Il loro scopo è quello di portarvi nell'errore:
    17 Guardatevi dagli uomini, perché vi consegneranno ai loro tribunali e vi flagelleranno nelle loro sinagoghe; 18 e sarete condotti davanti ai governatori e ai re per causa mia, per dare testimonianza a loro e ai pagani. 19 E quando vi consegneranno nelle loro mani, non preoccupatevi di come o di che cosa dovrete dire, perché vi sarà suggerito in quel momento ciò che dovrete dire: 20 non siete infatti voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi
    Quindi vi dico di non farvi trasportare da queste persone.State attenti, Gesù l'ha detto:

    15 Guardatevi dai falsi profeti che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro son lupi rapaci. 16 Dai loro frutti li riconoscerete. Si raccoglie forse uva dalle spine, o fichi dai rovi? 17 Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; 18 un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. 19 Ogni albero che non produce frutti buoni viene tagliato e gettato nel fuoco. 20 Dai loro frutti dunque li potrete riconoscere.

    -La 2a è quella contro la Gerarchia, per acquisire potere dall'allto, ovvero di mostrarsi, con facciata, obbedienti, e poi giocare sporco contro la Chiesa, il Papa e i collaboratori, così si muovono indisturbati e metteno a credere di essere degli agnellucci. ( segue)

    RispondiElimina
  6. Facendo ciò cercano di acquisire potere sia a livello orizzontale e sia verticale. Chi è onesto, anche se è in errore, perchè nessuno è perfetto, dice apertamente come la vede, cioè il suo punto di vista, anche se è contrario, pure verso il Papa, ma lo dice con rispetto, perchè ci crede a quanto dice, per cui esce alla luce. Ognuno ha il suo pensiero e il suo modo di vedere, ma, poi, a fatti è obbediente, perchè non fa cose contrarie alla Chiesa e al Papa, le rispetta. Invece chi è ipocrita, ed è un vero disobbendiente, ma si presenta come il vero obbediente, da a vedere che è così, ma ai fatti fa cose contrarie, sia nascoste quando le può celare, sia non nascoste quando non vi riesce.
    Solo in un modo si riuscirà a fermare questa iniquità e questo veleno, con la preghiera e con ciò che disse l'Apostolo:
    Il vostro nemico, il diavolo, come leone ruggente va in giro, cercando chi divorare. 9Resistetegli saldi nella fede, sapendo che i vostri fratelli sparsi per il mondo subiscono le stesse sofferenze di voi.
    10E il Dio di ogni grazia, il quale vi ha chiamati alla sua gloria eterna in Cristo, egli stesso vi ristabilirà, dopo una breve sofferenza vi confermerà e vi renderà forti e saldi. 11A lui la potenza nei secoli. Amen!
    E' la loro tecnica, vi incolpano davanti a tutti come se foste voi contro la Chiesa e altro, lo hanno fatto i Giudei con Gesù, ricordatevi il Sinedrio, poi si fanno amici, in quel preciso momento, con i loro nemici, pur di venirvi contro e condannarvi, Caifa divenne amico di Pilato, e poi vi condannano di cose inesistenti, mettendo a credere che siete dei contro Dio.
    Li ho conosciuti molto bene, del resto, la Luce ha illuminato tutto, ormai la Luce è scesa in questo mondo di tenebra, ed ha illuminato ogni cosa:
    [1]In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
    [2]Egli era in principio presso Dio: [3]tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste.
    [4]In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini;
    [5]la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta.
    [6]Venne un uomo mandato da Dio e il suo nome era Giovanni.
    [7]Egli venne come testimone per rendere testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui.
    [8]Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce.
    [9]Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
    [10]Egli era nel mondo, e il mondo fu fatto per mezzo di lui, eppure il mondo non lo riconobbe.
    [11]Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto.
    [12]A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome,
    [13]i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
    [14]E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi vedemmo la sua gloria, gloria come di unigenito dal Padre, pieno di grazia e di verità.
    Rimaniamo uniti a Gesù Risorto che mostra le sue piaghe, le piaghe di Gesù sono come il Sole, illuminano il Mondo, e ci mostrano la via e cosa c'è intorno a noi, così non inciampiamo e cadiamo.
    ( da IPG)
    Pace ai figli della Pace. Il Signore Risorto è la Pace.

    RispondiElimina
  7. O.T. C'e' qualcosa che non quadra:

    Sul sito Catholic-Hierarchy alla voce Apuron recita:
    Archbishop Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., Archbishop Emeritus of Agaña, Guam, Pacific (Oceania).

    Ovvero un Arcivescovo Emerito, non solo privato delle Insegne, ma anche dell' interdizione dell'ingresso nella sua "emerita" Diocesi?
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
  8. kiko e' una BARZELLETTA CRETINA a confronto dei suoi antenati

    Articolo sulle vocazioni......

    https://www.maurizioblondet.it/le-due-vocazioni-che-dobbiamo-ritrovare/

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.