mercoledì 1 settembre 2021

Dall'empirismo al vampirismo - Parte 1/2. Dalla "Catechesi sul Cammino" del secondo scrutinio neocatecumenale (VI)

Proseguiamo con la lettura della Catechesi sul Cammino dagli Orientamenti alle équipes di catechisti per il secondo scrutinio battesimale del Cammino Neocatecumenale (1977)In questa catechesi Kiko tratteggia le modalità di proseguimento successive al secondo passaggio, in un lungo e contorto discorso dal quale abbiamo estrapolato sette aspetti salienti. Kiko presenta ai fratelli un Cammino di:


Siamo alla prima metà della sesta parte: Un cammino di precarietà, spirituale e materiale, imposta come stile di vita.

Il tema della precarietà, storico ed irrinunciabile cavallo di battaglia del Cammino neocatecumenale, viene proposto con insistenza durante tutto il secondo passaggio ed in particolare nella "Catechesi sul Cammino" (pagg. 139-163). Sotto il nome di "precarietà" Kiko prospetta ai fratelli una modalità, a detta sua "innovativa", di vivere il cristianesimo: la dimensione del qui ed ora, della sperimentazione e della riscoperta personale del cristianesimoprivati di certezze sia spirituali che materiali. Dietro prescrizione del guru, questo approccio deve andare a sostituire una vita sicura dal punto di vista sia spirituale (morte al dogmatismo!) che materiale (distaccatevi dai beni!).

A pag. 147:
Non so se avete capito quello che vi ho voluto dire. Voglio dire che entriamo in un modo nuovo di vivere il cristianesimo. Il cristianesimo lo viviamo giorno per giorno.
Alle regole ed alle certezze ricevute "da altri" (cioè da Santa Madre Chiesa) si sottomettono acriticamente, secondo il guru, i tanto deprecati cristiani della domenica, che egli bolla in blocco come borghesi ipocriti, pigri conformisti e dominati dalla paura della libertà, paura di sperimentare (pagg. 18-19, 141, 144, 146) - e, di conseguenza, incapaci di kenosis.

A pag. 57:
Non perché tu faccia molta preghiera sarai più cristianoquesto te lo dico ioCristo non te lo puoi comprare né con l'orazione, né con i sacrifici, né con il digiuno. Con niente. E' Dio Colui che ci precede. Il nostro Dio non funziona a gettoni. Affatto. Mettendo molti gettoni ciò che succede è che diventi ogni volta più ipocrita e fariseo e ti credi ancora qualcuno e, al fondo al fondo, non hai affatto misericordia.
Kiko induce i fratelli ad allontanarsi dalla preghiera, dal digiuno e dal sacrificio così come insegnati da Madre Chiesa, presentando il Cattolicesimo come un' abitudine ideologica falsa ed imbalsamata (pagg 22, 25, 33, 35, 59, 60, 69-71, 143, 144), e persistendo nel programma neocatecumenale (cfr. Catechesi Inizialidella riscoperta esperienziale di una presunta autenticità originaria della religione cristiana: quella di piccoli gruppi chiusi di persone che mettono le proprie vite totalmente al vaglio della comunità, che procedono guidati giorno per giorno da "catechisti ispirati" (o tramite sorteggio, per i meno protetti), attraverso una serie continua di sorprese, di consigli e richieste ineludibili e di chiamate improvvise.

A pag. 57: 

Mi rendo conto che per voi potrà essere una cosa difficile perché si tratta veramente di cambiare religione. E' molto difficile passare da maomettano ad ebreo o qualcosa del genere. Dal concepire la religione in certi contesti che avevamo primapassare ad una religione completamente nuova. Perché ciò suppone una vera rivoluzione nei nostri concetti, anche di spazio, di situazione, di storia, di tutto.
Kiko si propone egli stesso come sperimentatore avanguardista modello - e certamente non sceglie per sé la parte di pecorone al seguito ma quella di apostolo, di profeta, di novello San Paolo (v. la caricatura a pag. 80) e molte altre cose, tutte auto-determinate da lui stesso - v. pagg. 20, 63, 64, 78-80, 87, 88 (esorcista), 90 (ministro di Dio), 97 (amministratore di pseudo "sacramenti"), 99 (innovatore della Chiesa), 105, 108 (lanciatore di anatemi contro chi lascia il Cammino), 142 / 148 (monaco mancato), 147 (nel pieno della sua kenosis), 150 (nel pieno della kenosis di un pedofilo "non peggiore di Kiko",  a detta di Kiko), 153 (laico scrutinatore di altri laici).

pag. 145:

Per me, vi dico, è stata un'esperienza: il Signore mi ha formato attraverso una storia. Io non ho studiato teologia, non ho imparato nelle università. Il Signore me lo ha fatto sperimentare con la mia vita

Nell'empirismo del navigare a vista si consolida la precarietà neocatecumenale che, progressivamente, va ad infiltrarsi in ogni aspetto della vita dei fratelli.


Kiko scopritore dell'acqua calda non rende giustizia al fatto che la Tradizione abbraccia già la precarietà e non insegna ai fedeli a diventare dei "ricchi borghesi".
"Questo è il segno da cui si vede che la creatura spera in Me e non in se stessa: che non conosce timore servile. Quelli che sperano in se stessi, invece, temono ed hanno paura della loro ombra, e dubitano che gli venga a mancare cielo e terra. Con questo timore e con la perversa speranza che essi collocano nel loro piccolo sapere, miseramente si preoccupano moltissimo di acquistare e conservare beni temporali, così che sembrano porsi dietro le spalle le cose dello spirito, anzi non si trova chi se ne curi." Santa Caterina da Siena, dal Dialogo della Divina Provvidenza, al cap.119
Il cattolico formato nella Tradizione sa di essere chiamato a lavorare al meglio delle sue forze nella vigna del Signore secondo i comandamenti di Madre Chiesa ed anche, allo stesso tempo, ad affidarsi alla Divina Provvidenza ed a vivere in uno stato di costante preghiera e di vita sacramentale, in perpetuo contatto personale con il Cielo.

Kiko premette che la vera precarietà cristiana è di ordine spirituale prima ancora che materiale e, come sempre, si propone come disgregatore di pregiudizi e rivelatore del vero cristianesimo. 

A pag. 142:
Quello che vi voglio dire è che dovete imparare, attraverso il cammino catecumenale, a vivere cristianamente. E cosa è vivere cristianamente? Vivere cristianamente significa vivere nella precarietà. Che cos'è vivere nella precarietà? I religiosi fanno voto di povertà, fanno un voto molto importante. Ma questo non è più molto chiaro; per povertà si intende, a volte, non avere soldi in tasca, si capisce lo stoicismo di essere poveri: per esempio viaggiare in autobus e non in taxi, o altri segni di povertà di questo tipo. Questa non è la povertà cristiana autentica. 
Per questo dava scandalo Gesù Cristo che aveva un manto così bello che neppure vollero dividerselo, che mangiava meravigliosamente, che non faceva sacrifici . La povertà, nel Vangelo, è un'altra cosa: è la precarietà. E che cosa è la precarietà? Vivere senza sicurezze, senza la sicurezza spirituale. Precisamente senza la sicurezza spirituale.
A pag. 144 Kiko dà un esempio di precarietà spirituale:
Tutto ciò è una novità per voi. Vivere il cristianesimo nella libertà significa vivere nella precarietà. Perché in qualsiasi momento tu puoi peccare, tu puoi abbandonare il Signore, tu puoi contemplare la tua sporcizia, puoi contemplare che nel fondo sei un disgraziato e che è vero che Dio ti ha amato; eppure tu lo abbandoni.
A pag. 172:
Precarietà significa che non si può essere un borghese né un ricco spirituale: “Già abbiamo assicurato il cielo, già siamo nel cielo”. Mai! In quanto camminiamo, mai! Sempre saremo cristiani che vivono nella precarietà quotidiana. Che ogni giorno può rovesciarsi tutto,  ogni giorno possiamo scacciare a pedate lo Spirito Santo
Per convincere i fratelli dell'inevitabilità della precarietà spirituale nel significato da lui attribuito, Kiko snocciola una serie di esempi riguardanti persone che hanno fallito, con eclatante frustrazione, nel tentativo di non peccare o nei loro propositi di vita di fede (pagg. 142, 143, 147, 148), ivi incluso se stesso. Alcuni di questi esempi li abbiamo gia citati nelle parti precedenti, in riferimento ai concetti eretici neocatecumenali di idolatria della santità e di libertà di peccare. La frustrazione ribelle dei santi mancati dipinti da Kiko tuttavia stona poiché, in quanto cattolici, in materia di santità e peccato abbiamo come punto di riferimento i Santi canonizzati, maestri di umiltà, che non si stupiscono e soprattutto non si impermaliscono nello scoprirsi peccatori, come invece succede a tutti i peccatori degli esempi di Kiko.

Stona parecchio anche il fatto che Kiko qualifichi come "nuova" una modalità di affidamento quotidiano alla Divina Provvidenza che è invece radicata in duemila anni di tradizione cattolica e di cui i Santi ed i Martiri di tutti i tempi hanno dato ampia testimonianza. Kiko rivoluzionatore di un Cattolicesimo oppressivo che esiste solo nella sua testa riparte (quasi) dall'inizio, dal Vecchio Testamento. A pag. 214:

Ma il campo di battaglia è la storia. La storia è la tua vita: è lì il campo di battaglia, è lì dove c'è il Signore, è lì dove si ha l'incontrotutti i giorniin una costante precarietà, in un cammino giorno per giorno nel quale il passato non ti serve: è Abramo. 
"Tassa sugli oranti", un modo nuovo di vivere il cristianesimo
ovvero, una delle tante caricature. (Futurama / The Simpsons)

Con la scusa dell'innovazione il Cammino si permette di toccare la Santa Messa e l'Eucaristia - così come non gli sfuggono anche tutti gli altri sacramenti. A pag. 47:
Questa Eucarestia è nuova, non la conoscete. Ancora non è stata inaugurata. Mai l'abbiamo vissuta e non sappiamo ciò che può succedere. [...] C'è gente che è venuta in comunità per quattro anni senza capire nulla ed improvvisamente, in una convivenza, la sua esistenza è cambiata radicalmente. Perché il momento del Signore è insospettato.
La contraddizione sulla novità, tuttavia, è solo apparente. Essa sorge perché il guru sta indirettamente ri-definendo il concetto stesso di precarietà. Vivere nella precarietà, secondo Kiko, consiste innanzitutto nella rassegnazione all'insopprimibile inaffidabilità delle virtù cristiane, sia teologali che cardinali, (pagg. 106, 142, 147) e nella rinuncia al combattimento spirituale contro le proprie passioni, lotta che che nella visione kikiana non può che essere un legalismo (pag. 33) o, in alternativa, un moralismo, un doverismo o "una deformazione grandissima del Cristianesimo" (pag. 143).

Il cammino dell
'empirismo personalistico, proposto da Kiko come legittima rivendicazione nei confronti della Tradizione - accusata ingiustamente di privare i fedeli del contatto personale con Dio - si rivela in realtà un cammino di ripiegamento su se stessi, ed in particolare di ripiegamento sulla sperimentazione del proprio peccato quale luogo spirituale privilegiato di incontro col Signore (kenosis(pagg. 77, 147, 155). Un cammino in cui Dio invariabilmente ci disarciona dal destriero della nostra presunzione per costringerci ad affidarci a Lui (e quando costrizione ed affidamento vanno a braccetto... si consiglia una accurata caccia all'errore).

A pag. 143:

Il cristianesimo significa che qui, fratelli, non vi si laverà mai il cervello fino al punto da non lasciarvi liberi di peccare quando lo vorrete

Sulla presunta necessità di sperimentare il peccato, a millantato beneficio di se stessi o degli altri, si esprime Kiko a pag. 147:

E se io ti amo non voglio che sperimenti la morte e l'angoscia; ma se hai bisogno di sperimentarla la sperimenterai. [...]  

Io molte volte, quando il Signore mi permette di vivere momenti di tortura o di angoscia, o momenti di paura, o momenti di peccato...mi ricordo: "E se c'è bisogno che sperimenti questo per aiutare i fratelli nel prossimo scrutinio? Perché, che cosa credete? Che io voglia peccare? O che voglio far qualche cosa, ***, arrabbiarmi con qualcuno, lasciare la preghiera? No. E se c'è bisogno che io pecchi per te? Chi sono io? Un marziano? Io non voglio essere un marziano in mezzo a voi; sarebbe mostruoso se lo fossi.  

A pag. 213:
Il cammino catecumenale che stiamo facendo è discendere per conoscere la nostra propria realtà, per conoscere il nostro essere zoppi e cominciare ad appoggiarci a Gesù Cristo 

Quindi sarà sufficiente far coincidere la voce di Dio - nella Persona dello Spirito Santo - con la voce dei catechisti ("perché oggi, qui, sta passando il Signore, e ti parla tramite me!!") ed il gioco è fatto: i fratelli vengono indotti, o più precisamente costretti all'atto pratico, ad affidarsi al Cammino Neocatecumenale. Lo vedremo meglio nella seconda parte di questa riflessione sulla precarietà di tipo neocatecumenale.

Per adesso, in merito al presunto "beneficio degli atti peccaminosi" secondo Kiko,  concludiamo ricordando il CCC, al n. 368 del Compendio di Benedetto XVI, a proposito della bontà, o meno, degli atti umani:

"L'atto è moralmente buono quando suppone ad un tempo la bontà dell'oggetto, del fine e delle circostanze. 

L'oggetto scelto può da solo viziare tutta un'azione, anche se l'intenzione è buona. 
Non è lecito compiere il male perché ne derivi un bene. 

Un fine cattivo può corrompere l'azione, anche se il suo oggetto, in sé, è buono. Invece un fine buono non rende buono un comportamento che per il suo oggetto è cattivo, in quanto il fine non giustifica i mezzi.

Le circostanze possono attenuare o aumentare la responsabilità di chi agisce, ma non possono modificare la qualità morale degli atti stessi, non rendono mai buona un'azione in sé cattiva."


fine della prima parte  

96 commenti:

  1. Vampirismo è l'acronimo di :

    Vogliamo Adesso Mostrarvi Poche Irrisolte Ridicole Idee Suscitanti Mamotretiche Oscenità

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  2. "LE MIE SORELLE E COGNATI SONO TUTTI PRECARI NEL LAVORO" (cit. di una figlia di Kiko a proposito delle sue sorelle e cognati raccomandati con lavori statali a tempo indeterminato grazie al buon dio-Kiko)...

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  3. Ecco perché non riesco a credere che le catechesi del Cammino oggi siano fatte sul direttorio approvato: dovrebbero andare in direzione TOTALMENTE OPPOSTA alle catechesi che hanno formato la "spiritualità" delle opere del Cammino.
    Dovrebbero essere delle catechesi che danno contro, e senza mezzi termini, al presunto "carisma" del fondatore.
    Catechesi di un Cammino anti Cammino, come avrebbe voluto padre Zoffoli.

    Mi immagino padre Zoffoli leggere i mamotreti di Kiko: si sarà messo le mani sulla testa non sapendo dove cominciare e avrà fatto una grande fatica per scrivere un libro contenuto, in modo che potesse essere letto facilmente.
    Infatti, solo nei pochi passi riportati in questo post, le eresie, ma anche le follie e le autentiche cretinerie di Kiko sono enormi e Kiko appare come un esaltato, a cui però molti, e anche molti Vescovi, hanno dato credito. E questo è davvero incredibile.
    Ma è qualcosa di incredibile anche la copertura che molti Vescovi hanno dato ai pedofili e abusatori del clero.
    Davvero eresia e depravazione vanno di pari passo!

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  4. Kiko scarica secchiate e secchiate di bestialità in ogni paragrafo di questo documento. Un esempio a caso di suggestione neocatecumenale si trova a pag. 18.
    È la sera molto tardi, durante la convivenza del II passaggio. I fratelli cadono dal sonno. L'imperterrito Kiko, che si regge in piedi a nicotina, ha appena letto la parabola delle dieci vergini che attendono lo Sposo per il banchetto nuziale. Subito dopo, distribuisce le parti di questa parabola, trasformata in copione, alla compagnia teatrale neocatecumenale:

    Kikatekesi:

    Bene, questa convivenza è questa parabola. Noi siamo gli amici, gli amici dello Sposo che vengono a dirvi: "Svegliatevi, perché viene lo Sposo!". Non quando vuoi tu. Adesso che siete stanchi, a mezzanotte. E' adesso mezzanotte, è adesso che viene lo Sposo, quando tu nemmeno lo aspetti, perché la vita è così, la morte è così. Non puoi dire: "Non muoio domani". Il Signore ti ha portato qui a calci, anche se hai una vita di peccato anche se sei ribellato, il Signore ti ha portato qui perché ti vuole convertire, perché va in gioco la tua vita, la tua salvezza e la tua felicità. Se non vuoi sei sempre libero, puoi resistere. Di fronte alla nostra resistenza Dio sia inchiodato, impotente, si è fatto debole in Gesù Cristo.

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    1. Quindi:
      Il Signore passa durante la convivenza del secondo passaggio, alla quale come sappiamo si chiude la porta per sempre. Le dieci vergini sono i fratelli di comunità, e sono "liberi" di avere o meno l'olio con sé - se non ce l'hanno, a Dio non importa, sono "affari loro" (pag. 144) ma Kiko li maledice (pag. 108).

      I catechisti invece prendono per sé la parte di "amici del Signore", col quale parlano tutti i giorni tanto da permettersi: di dare ordini sulla la vita dei fratelli - su cose che spetterebbe a loro stessi gestire - e di affermare "Il Signore ti ha portato qui a calci!", sicuramente urlando, con grande gioia degli altri ospiti dell albergo.

      "La scena" della parabola la fanno rivivere, sperimentare appositamente a mezzanotte anche se questo non sarebbe necessario per dare spiegazioni, anzi sarebbe meglio da svegli. Ma nel cammino si "vivono" le cose. O meglio, si ha l'illusione di viverle, in realtà le si interpretano, staccandosi da se stessi.

      Da notare una volta di più l'insistenza imperterrita ed odiosa sulla presunta debolezza di Nostro Signore Gesù Cristo.

      Quindi, se questo, come dicono gli scudi umani del Cammino, è davvero "solo un metodo un pochino colorato di esprimersi!!!! andiamo suuuu!!", allora chiamate questo show "L' Eretico Impunito", Con Kiko Arguello unico protagonista, e fate pagare il biglietto. Ecco, questo sarebbe un modo onesto di tirarci fuori dei soldi.

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  5. Le catechesi, il cui copione è il mamotreto, sono veramente considerabili alla stregua dei monologhi teatrali e un personaggio come Kiko potrebbe cantare insieme ad Aznavour: io sono un istrione a cui la scena dà la giusta dimensione.
    Per creare emozioni nel suo pubblico, il catechistrione, che è anche sceneggiatore e impresario teatrale, si avvale di meccanismi risaputi, che creano situazioni di confusione e di resa psicologica in chi viene sottoposto a lunghe sessioni di ascolto passivo, a notte inoltrata e possibilmente a digiuno. È dimostrato infatti che il digiuno seguito da un lauto pasto, induce la confusione nei ricordi e uno stato di sospensione della coscienza che gli sprovveduti potrebbero interpretare come la prova di aver vissuto un'esperienza mistica, ineffabile.
    Anche per questo i testi teatrali del grande istrione non vengono pubblicati: il pubblico non deve ricordarli esattamente, per non andare magari a spulciare il catechismo e verificarne i contenuti dottrinali. Deve solo rimanere il messaggio finale: tu hai incontrato Dio nelle parole del Suo interprete che come Mosè scende dal Sinai con le tavole della legge. Non lo puoi spiegare nè verbalizzare, lo hai vissuto e ne sei certo.

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    1. Valentina, forte l'istrione! https://www.youtube.com/watch?v=kd1lDiA9lfY

      FungKu. Sono un Somaaaaarooooo Sono più unicooo che raaarooooooo... In tuuutta frettaa ora foondo un'aaaltra seeettaaa... Chi vuol partecipaaaree mi deeve fiinanziareee....

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    2. Procuratemi voi sei repliche in saletta e un successo farò
      Con tenerezza o con furore e mentre agli altri mentirò
      Fino a che sembri verità, fino a che io ci crederò...

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    3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  6. In questo post il fondamentalismo di Kiko appare evidente.
    Egli decontestualizza e prende alla lettera, o interpreta secondo le sue sensazioni che chiama “esperienze”, solo alcune espressioni del Vangelo e gli fa dire quello che vuole.

    Per Kiko “Cristo non te lo puoi comprare né con l'orazione, né con i sacrifici, né con il digiuno”…
    Vero, ma senza l’orazione, i sacrifici e il digiuno, Cristo non rimane nella tua vita. Rimane, appunto, una sensazione o, al massimo, un’esperienza fugace.
    Questo è quello che dice la Chiesa e che Kiko omette PROPRIO PERCHE’ LO DICE LA CHIESA.

    Kiko parlando di “nuovo cristianesimo” vuole sostituire le opere richieste dalla Chiese con quelle richieste dal Cammino.
    Anche in questo il Cammino è una derivazione modernista e, come i modernisti, con la scusa di liberare dal formalismo, sostituisce la pratica della fede (opere divinizzate dalla grazia), con opere umane.

    Mi spiego: se è vero che la dottrina della Chiesa non è la carità, e perciò da sola non salva, è anche vero che, senza di essa, l’uomo è soggetto a scambiare per amore ciò che non lo è.
    Allo stesso modo le OPERE BUONE: non sono la carità, e perciò da sole non salvano, ma sono necessarie alla salvezza, tanto che sono comandate dalla stessa dottrina.

    Il problema dei modernisti, che hanno influenzato il pensiero di tanti credenti, è che, mentre la sana dottrina è vista come fosse un ostacolo all’amore, alcune opere buone vengono considerate come “opere di misericordia” evangeliche anche se a compierle sono degli abortisti.
    Così, mentre per gli abortisti delle ong che accolgono i migranti, l’attenuante della buona fede non viene mai messa in discussione, per chi ritiene importante salvare, oltre i corpi, anche le anime, viene presupposto il formalismo.
    E di conseguenza: chi, pur senza giudicare le coscienze, dice la verità, viene considerato un formalista, mentre chi giudica le persone dividendo il mondo in buoni e cattivi secondo i dettami del politicamente corretto, viene considerato un testimone delle Beatitudini anche se è un attivista lgbt o pro eutanasia.

    Allo stesso modo nel Cammino: chi “cammina” (nel Cammino), è salvo a prescindere dalle eresie di Kiko, mentre chi esce dal Cammino perché si accorge delle eresie, allora è preda del demonio.

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  7. Una cosa che mi ha sempre colpito, della precarietà insegnata dai neocatecumenali alle catechesi tenute da loro, è il ritratto che essi creano di un "dio" (che non è Dio) capriccioso e sadico, che si permette di tutto semplicemente perché lui può, e gli altri no. Quando si dice "il carisma bacato del fondatore", che tiene catechesi e intanto parla di sé.

    Un'altra cosa che mi ha colpito è l'insistenza sulla precarietà nella fede. A sentir loro l'uomo è sempre sul punto di sgretolarsi in una rovina di vizi. Esattamente il contrario della stabilità nelle virtù cristiane che Madre Chiesa ci esorta a perseguire tramite l'esercizio della volontà e del retto giudizio. Per il Cammino la volontà dell'uomo è ipocrisia e superbia, viene preso "sul serio" (a modo loro) solo chi ha assorbito come una spugna il modo di ragionare delle catechesi.

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  8. empirismo è l'acronimo di :

    Eresie Mamotretiche Possono Indurre Ridicole Idee Straordinariamente Molto Obnubilanti

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  9. La tesi della precarietà non regge. Se i camminanti fossero precari, non avrebbero un lavoro fisso, ben retribuito, avrebbero pochi soldi e gli basterebbero appena per campare loro e famiglia, se ce l'hanno. Dove troverebbero i soldi per pagare la decima? Perchè, se la pagassero, non avrebbero più soldi e morirebbero tutti di fame, invece sono tutti (un milione) vivi e vegeti e pagano allegramente la decima. Quindi i casi sono due : o sono precari e non pagano la decima o non sono precari e pagano la decima. E siccome vale la seconda ipotesi, si conclude che nel Cammino non c'è precarietà.

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  10. Sogno di una notte di mezza estate (1595)
    di William Shakespeare

    Versione neocatecumenale

    Era il 10 agosto 2021, giorno di s. Lorenzo, ed eravamo affacciati di notte a un balcone per vedere il noto fenomeno delle stelle cadenti. Ne vedemmo solo una, molto luminosa e, come da tradizione, esprimemmo il seguente desiderio : domani, quando ci colleghiamo con il blog Osservatorio, non vogliamo più vedere gli interventi di Fav e Barone Celestiale e gli epiteti di by Tripudio asini raglianti e pasqualoni.
    Il giorno dopo, abbiamo aperto il blog, e cosa è successo? Che FAV e Barone continuavano a scrivere e by Tripudio continuava con i suoi simpatici epiteti. Da questo abbiamo dedotto che esprimere un desiderio la notte di s. Lorenzo era un sogno, proprio un sogno, di mezza estate.

    APPUNTO!!!!

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    1. Ma ti stai proprio fissando! E lasciali esprimere in pace e libertà almeno su un povero Blog!
      Che male ti fanno?
      Almeno non danneggiano gli altri, come il C.N..

      Pax

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    2. no, sono pericolosi, disubbidiscono a Kiko è contribuiscono a sputtanare il blog

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    3. @Anonimo
      Da quando vige l'obbedienza a Kiko? Non avete fatto nessun voto di obbedienza come i consacrati, bisogna piuttosto obbedire al Papa e alla Chiesa

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  11. a porto san.giorgio chi è stato invitato per la convivenza d'inizio corso? in che date si darà lo spirito kikiano ?

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    1. Chiedilo ai tuoi catechisti. Le informazioni sul cammino devono dartele loro, mica noi.

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    2. Io sì ma solo per il discorso finale che devo tenere io e la cena, che però c'è il catering non cucino io.

      FungKu. Se vuoi ho due posti ancora nel minivan.

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  12. Questo della precarietà è una autentica kiko-genialata da tapiro d'oro.

    Re del tapiro e dei tapini camminanti eternamente buggerati.

    Precarietà è termine mutuato per sdoganare la libertà da ogni vincolo di legge veterotestamentaria sul rapporto tra l'uomo e le ricchezze, successivamente innestata sul Sermone della Montagna.

    Che voglio dire?
    Bando alla povertà evangelica, liquidata come ennesimo moralismo peloso. Inconcepibile da praticare per chi non ci pensa proprio a sposare Madonna Povertà.

    Anche perché - sempre a detta loro - la povertà non è cristiana come la precarietà. Anzi, non è cristiana affatto. Si portano argomenti vari a sostegno della suddetta tesi, alcuni dei quali, non certo gli unici, sono esplicitati anche nel post odierno e da tutti conosciuti.
    E' una vera genialata, dicevamo; nella precarietà puoi far entrare tutto.
    La povertà è povertà e basta. Specie per chi la ama per amore a Gesù Cristo. Come San Francesco, come Madre Teresa di Calcutta. Ma questo non è il caso di Kiko e neanche di Carmen. In questo era tra i due intesa perfetta.

    ........

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  13. ........

    Precarietà in senso materiale.
    Una precarietà che si snoda nel rapporto "libero" coi beni. Per cui puoi stare senza denaro, va bene. Puoi averne per le mani molto, non dovrai farti scrupoli. Sei figlio di re. Nulla ti dovrà mancare. Per te il meglio. E se c'è chi si scandalizza, peggio per lui. Già hanno pronta la catechesi. Sarà come Giuda davanti alla donna che unge i piedi di Gesù con olio preziosissimo, rompendo il vaso inginocchiata davanti a lui. Kiko è messia (kirios in mezzo a noi) o almeno Giovanni Battista, e gli itineranti sono apostoli e discepoli... e non sempre li avrete con voi!! Suvvia! Interpretate la parola rettamente!
    Date, date, date di cuor!...

    Dicevamo, puoi star senza denaro o puoi averne molto: queste le due opzioni. Ma è di fatto che spingerai la sorte affinché molto e sempre di più sia. Anche questa è storia neocatecumenale documentata.
    E la spingono la sorte, in parole ed opere, fino al punto che la precarietà che è tale proprio perché non è scontata nell'esito finale sia una precarietà davvero anomala, una precarietà stranamente e costantemente opulenta, dalle tasche piene, dalla misura colma e traboccante.
    O come la chiamereste voi? Una precarietà che viene solo sbandierata?
    Quando poi si pongono condizioni stringenti alla propria opera evangelizzatrice, fissando anche il preventivo di spesa da coprire anticipatamente (se no nisba), come la chiamereste voi? Ditemelo, ditemelo, sinceramente...

    ........

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  14. ........

    Precarietà in senso spirituale.
    Qui le note si fanno ancor più dolenti. Dopo aver abbandonato il corpo all'opulenza e alle comodità eccessive, foriere di strage dell'ultimo giorno.

    Più dolenti perché è penoso sentire:

    " Il cammino catecumenale che stiamo facendo è discendere per conoscere la nostra propria realtà, per conoscere il nostro essere zoppi e cominciare ad appoggiarci a Gesù Cristo. " pag.213 (ultima mamotretica citazione dal post)

    Scendendo, scendendo e approfondendo la conoscenza di te peccatore che non può non peccare, come zoppo ti servirà un appoggio per camminare. Sei precario! (Ancora e sempre precarietà).
    Peccato che nel cammino Gesù Cristo significa Kiko. Vuoi ascoltare Gesù? ascolta Kiko...
    " Il cammino catecumenale che stiamo facendo è discendere per conoscere la nostra propria realtà, per conoscere il nostro essere zoppi e cominciare ad appoggiarci a Gesù Cristo. "
    Vuoi fare la volontà di Dio? Chiedi a Kiko cosa devi fare... egli non si sottrarrà.
    Nel cammino c'è un solo "appoggiarsi" (concreto e reale, come su di un bastone) ed è nei catechisti che Dio ti ha dati per la tua vita.

    Precarietà spirituale: significa DARTI completamente a loro, anima e corpo.
    Precarietà materiale: significa DARE a loro tutti i tuoi beni, denari; la tua stessa vita. Ogni cosa, incondizionatamente.

    Pax

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  15. Ovviamente @jubilate deo, invece di continuare a cantare o suonare a Torre del Greco e fare improvvisazioni musicali, si improvvisa teologo e capisce fischi per fiaschi di ciò che legge. Se almeno avesse avuto i Mamotreti approvati, grazie alle spiegazioni a piè di pagina a cura della Santa Sede avrebbe capito quello che leggeva e invece no. Quasi quasi, te li fornisco io caro @jubilate così una buona volta la smetti di scrivere corbellerie.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Facci capire: le catechesi di Kiko Argüello vanno decrittate e spiegate dalla Santa Sede? Eppure, dovrebbe essere esattamente il contrario, cioè il catechista dovrebbe spiegare al volgo ciò che il CCC a sua volta espone il linea con il Magistero della Chiesa.
      Sostieni che le catechesi di Kiko sono spiegate nelle note? Noi abbiamo dimostrato che le catechesi di Kiko sono state 'corrette' tramite le note, cosa ben diversa! Mentre il catechismo olandese, conosciuto come 'eretico', è stato corretto con note in allegato, il testo di Kiko è stato falcidiato, ma, non essendo sufficiente la potatura, hanno pure aggiunto le note.
      Quindi se il catechismo olandese era eretico, quello di Kiko è eretico di categoria superior.
      È interessante che FAV sostenga 1- che ciò che i brani superstiti della catechesi di Kiko siano incomprensibili senza le note 2- che i testi 'approvati' siano diversi dagli originali.
      Questo vuol dire 1- che le catechesi ripetute per 40 anni da Kiko e catechisti erano errate, ma nessuno lo ha mai ammesso e fatto lezioni di recupero. Tutt'altro! Addirittura don Pezzi ha sostenuto che le catechesi originali di Carmen sulla Eucarestia (largamente stralciate) siano ancora valide ed utilizzate; 2 - che Kiko ha mentito quando ha assicurato che le catechesi erano state approvate senza modifiche di rilievo.
      Noi questo lo sapevamo già, ma la conferma di un neocatecumenale 'praticante' ci giunge gradita.

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    2. Volentieri, non aspettiamo altro, ma da decenni, comprese le spiegazioni alternative che contraddicono le nostre improvvisazioni.
      Che reggano, però, le spiegazioni. Non i soliti mantra ripetuti, quelli li sappiamo già.

      Con grande fiducia continuo quindi a cantare a Torre del Greco, invece che orripilare davanti alle fanfaronate teologicamente cafonissime del vostro guru narcisista, e che tuttavia rendono così ben ragione di mezzo secolo di prassi abominevoli.

      Le fanfaronate di costui non si possono tuttavia qualificare come "improvvisate", dal momento che il narciso ha copiato (sempre che abbia copiato egli stesso invece che ricevere un copione limitandosi a recitarlo male) da autori vari, per esempio da Oscar Cullmann, esegeta biblico luterano, sicuramente persona molto più seria di Kiko.

      Cosa dicono a questo proposito le note a pié di pagina della Santa Sede, visto che il nostro grado iniziatico non è sufficiente ad accedervi?

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    3. Fallacio Vinicio ma davvero hai la soluzione a tutti i problemi e te la tieni per te?! Le note della CdF? Non si fa così! Hai violato tutti i codici della Somareria!

      FungKu. Ma passa il compito, che non ne usciamo più sennò!

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    4. Per Fallacio: alla prossima minaccia mafiosa sei fuori dal blog. Anche se cambi nome.

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    5. @ Fav

      "Invece di continuare a cantare o suonare a Torre del Greco e fare improvvisazioni musicali".

      Carissimo "fratello" FAV, noto con piacere che citi spesso la cittadina alle falde del Vesuvio nota per il corallo, i fiori e la ristorazione e noto, con altrettanto piacere, che conosci anche la corale Jubilate Deo del M° Polese, ma stai commettendo un grandissimo errore cioè quello di associare il blogger che si firma Jubilate Deo con l'omonimo coro. Non è che per caso oltre alle canzonette dell'Arguello (poiché "sono solo canzonette") sei anche appassionato di musica corale?

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    6. È la prima volta in vita mia che mi scambiano per un coro intero, e pure bravo. Buon per me... non certo per Kiko che canta come una smerigliatrice angolare.

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    7. Visto che avete le famose note della CdF,
      come risponde la Santa Sede quando Kiko si permette di frugare nella vita e nel sacramento stesso dell'ordine di uno dei suoi figli (presbitero), scrutinandolo malamente ?

      Kiko dixit - pag. 186:

      Bene. Io voglio chiedere a te, indipendentemente dal fatto che sei parroco, che sei nella parrocchia e che questo fatto del cammino ti da buona fama davanti al vescovo della diocesi, adesso, e che si diano catechesi; perché tutto questo il Signore te lo può togliere tranquillamente, ti mette in crisi e ti secolarizzi entro venti giorni. Io ti chiedo: come persona, a te interessa questo cammino, vuoi entrare nel catecumenato?

      ====
      In nome della precarietà e del "signore", Kiko falso profeta si permette di prospettare una riduzione allo stato laicale a questo ministro ordinato, come se le due cose, la persona ed il ministero fossero separabili, come se il sacramento dell'ordine fosse un orpello che uno porta con sé, una decorazione. Ma ciò che Kiko fanatico idolatra considera immutabile e permanente, è solo il suo Cammino.

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    8. FAV fuori dal blog? concordiamo con Valentina, anche se i motivi sono ben altri

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  16. Per questi ultimi due argomenti della Catechesi sul Cammino (precarietà e decima), abbiamo scelto di riportare qualche paragrafo autografo in più, al posto di lasciarne indicati i soli numeri di pagina;
    questo con la speranza che la lettura calma e possibilmente ripetuta e ragionata delle frasi originali di Kiko e Carmen aiutino a dissolvere la suggestione ipnotica dovuta alla declamazione martellante alla quale sono sottoposti i fratelli nel chiuso delle salette e senza limiti d'orario.

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  17. Fallacio Asino Vinicio 1 settembre 2021 19:38

    Sei proprio un Asino nel senso di asino e un Fallacio fallace.

    Il tuo commento è deprecabile.

    Ma dimmi, negli stralci dei mamotreti riportati fedelmente tu non riconosci il kikiano verbo da cui sei stato istruito? O meglio ammaestrato?

    Io confermo ogni parola. Che ricordo e riconosco. Anche perché da catechista poi ho anche preparato su quegli stessi testi e ho fatto catechesi a mia volta "secondo le linee degli iniziatori".

    Mai quei testi sono stati rinnegati da Kiko. I concetti sono chiari. Spiegati dallo stesso Kiko con numerosi esempi.

    Ora spieghi (tu a me) - di grazia - cosa c'è da "spiegare"? Da interpretare mediante le note della Santa Sede apposte nei mamotreti approvati?
    Il parlare di Kiko non è particolarmente complesso. Non parliamo di massimi sistemi. Ma di una dottrina plasmata su misura, ridotta ai minimi termini. Molto elementare.

    Kiko a proposito della sua predicazione premetteva ogni volta "Dio mi ispira".
    Renditi conto cosa avrebbe significato per lui venire davanti ai fratelli e dire "la Santa Sede ci ha corretto le catechesi".

    Infatti non lo ha mai detto.
    ........

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  18. ........

    Si sono inventati che le note la Santa Sede le aveva volute per evidenziare la bontà del kikiano verbo, confidando sul fatto che nessuno dei catechisti si sarebbe preso la briga, alla prossima preparazione, di approfondire. Come di fatto non hanno approfondito.

    Tu sei antesignano. Prototipo e capofila di una banda di asini che alla fine son fallaci. Falsi come il loro falso e bugiardo maestro.

    Poi vieni qui. E invece di farti qualche domanda un minimo seria almeno oggi, alla buon'ora, attacchi, offendi, cerchi di mischiare le carte. Non funziona così.
    Verba volant, scripta manent.

    E se almeno vi imponeste il silenzio, fareste più bella figura.

    Pax

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  19. "Gesù non faceva sacrifici".

    A parte i quaranta giorni nel deserto senza bere e mangiare e, così per dire, quello della Croce, no, non faceva sacrifici.


    Irene

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    1. Hai ragione Irene.
      E possiamo essere certi che Gesù, che come anello di congiunzione tra l'antico e il nuovo Testamento si sottopose a molti rituali della tradizione ebraica biblica per portarli a compimento, digiunasse nei tempi prescritti, facesse i pellegrinaggi prescritti o consigliati, ecc.

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    2. Sacrifici è l'acronimo di :

      Solo Adesso Catecumeni Raglianti Indicando Fallaci Idee Certamente Irrilevanti

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  20. E intanto, mentre si parla di precarietà, debiti, quote da pagare e tutto il resto, i neocatecumenali non si smentiscono mai.

    A Fuentes de Carbonero, che stanno restaurando per svariate centinaia di migliaia di euro (tanto per cominciare, poi ci sono gli arredi, gli interni da sistemare e tutte le orpellaggini kikiane da piazzare), hanno addirittura già iniziato a fare incontri vocazionali all'ombra del rudere (due soli volontari).

    Un gruppo di giovani, un paio d'alzate e la classica benedizione da parte di una figura di bianco vestita che non sembra nemmeno un prete.

    Ma la notizia, nonostante sia di importanza veramente minimale e relativa, appare sui giornali locali spagnoli come se fosse un evento:

    https://www.eladelantado.com/provincia-de-segovia/fuentes-de-carbonero-iman-para-el-camino/

    Se dovessero pubblicare sui giornali ogni ritiro o pellegrinaggio giovanile di ogni singola parrocchia, riempirebbero paginate intere e quindi normalmente non viene fatto.
    Perché allora, se i giovani di una parrocchia spagnola altissimamente neocatecumenalizzata vanno ad un incontro, questo deve far notizia?

    L'articolo parla di 150 giovani ma, come tutti possono contare, non arrivano nemmeno a 70/80.

    L'unica ragione che ipotizzo per un articolo del genere, è fare pubblicità al Cammino.
    Ma se la pubblicità deve essere questo gruppetto di ragazzi, e altri che dicono andranno, stanno messi davvero maluccio.

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  21. Credo di aver intuito il perché molti del blog non credono al Cammino, e alla apparizione della Vergine a Kiko.
    Il punto è questo: siccome ha fatto molti errori ( che si discutono puntualmente sul blog) ecco che non può esserci un mandato della Madonna.
    Infatti, con fede conoscendo la Madonna, ecco che Lei non produrrebbe del male. Infatti il male non può provenire dalla Madonna. E per cui o l'apparizione è falsa, oppure vi è stata una caduta come in Eden per capirci. La situazione si fa intricata, ma Colei di cui discutiamo ci aiuterà a sciogliere il nodo.
    Da qui capiamo il perché i vari FAV e simili, cioè catechisti, difendono ad occhi chiusi il Cammino.
    È una questione di faccia per loro, hanno straparlato sulle persone, ed ecco che devono credere che erano ispirati dallo Spirito. Non riescono a capire che lo Spirito Santo è dentro gli ascoltatori, e per cui loro capiscono, bene o male, se stai dicendo cose strane. Difendono la loro posizione ad oltranza, altrimenti ci perdono la faccia davanti al prossimo.
    Io affermo che se hai sparato cavolate, le tue cavolate rimangono, in qualsiasi posizione tu sia.

    CDD.

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  22. @pax: "Mai quei testi sono stati rinnegati da Kiko. I concetti sono chiari.", certo pax, infatti i concetti dei Mamotreti approvati sono gli stessi. È proprio questo il discorso: la Santa Sede ha approvato i Mamotreti e addirittura autorizzata (non obbligata... ) la loro pubblicazione col suo timbro in bella mostra, ma per voi non vanno bene. Volevo far presente che quello che voi criticate improvvisandovi teologi, teologi veri lo hanno studiato, approvato, spiegato e interpretato secondo il ccc grazie alle note a piè di pagina. Quello che ho detto a @jubilate è che magari se avesse letto le note a piè di pagina inserite dalla Santa Sede, avrebbe compreso meglio l'interpretazione corretta, cioè quella data dalla Santa Sede alle catechesi e non inventarla.
    Fallacio Asino Vinicio

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    1. Fallacio Vinicio, o porti dei contro argomenti e ci dimostri che nel Cammino non vi manipolano emotivamente, con una macedonia di parole, altrimenti vi ha già risposto l'anonimo degli acronimi:

      Se Tutti Ridicolizzassero Ogni Neocatecumeno Zelante Avremmo Travolto Eresie

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    2. Ma stai ancora qui a difendere l'indifendibile facendo dei riferimenti insipidi che nulla risolvono? Quindi, dai, queste note a piè di pagina cosa dicono? In che modo hanno allineato il concetto eretico kikiano senza stravolgere le catechesi neocatecumenali? Dai delle dimostrazioni pratiche se sei convinto, peccato che invece tu sembri davvero precario nei tuoi pensieri. Insicuro a buon motivo.

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    3. Dato l'insistente riferimento di FAV a queste note a piè di pagina, è chiaro che anche lui reputa illogiche e malsane le catechesi dell'Argüello. Essendo esse indifendibili e prive di appigli a cui aggrapparsi per garantirne la genuinità, si butta sulla fantomatica garanzia della Chiesa Cattolica manifestando lo stesso venefico processo psichico che induce quasi tutti i kikos a dichiarare: siamo approvati!

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    4. Uno dei motivi per cui il Cammino si sta implodendo è proprio perché esso stesso ha disgregato il tessuto cattolico. Nel momento in cui questa setta non attira più fedeli già formati nel cattolicesimo (e anche grazie al Cammino le parrocchie hanno perso forza e non sfornano più materiale da colonizzare) cioè dei cattolici che raddrizzino un po'il messaggio originario, restano solo i duri e puri del mamotreto a divorarsi tra loro.

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    5. @Fallacio
      Sai qual è il vostro problema? Che avete bisogno che qualcuno VI OBBLIGHI a fare qualcosa. Per la serie: se non vengono con i fucili spianati stile talebano noi le cose non le facciamo.
      Questo è l'atteggiamento degli SCHIAVI che ubbidiscono al padrone solo e unicamente quando hanno timore di essere puniti. I FIGLI invece SI FIDANO.
      Vedi, caro FAllacio, i tuoi interventi fanno capire proprio questo. "ci sono le note"...ma non dici mai che DURANTE LE CATECHESI, quelle note vengono citate.
      Caro FAllacio, visto che sei in cammino da più di 30anni con quali catechesi sei stato formato? Con queste o con quelle "corrette"

      La domanda è molto semplice: TU, caro Fallacio, CREDI VERAMENTE che da COstantino al CVII la Chiesa è stata altro da quello che GEsù ha voluto? Credi veramente che Lo SPirito Santo non abbia agito?
      Ti ricordo che Cristo stesso ha detto che sarebbe stato con noi fino alla fine del mondo. Non ha specificato che ci sarebbero state pause.
      FOrse chissà, è come nell'episodio del cieco nato che, come dice Kiko, era INCAXXATO anche se San Giovanni non lo dice...vero?

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    6. Hai proprio ragione AleCt, una parte del popolo neocatcumenale non ha motivazione interna. È vero che in parte ciò è dovuto alla pesantezza dei problemi personali con cui le persone arrivano in Cammino... dei quali il Cammino si approfitta per tenerle legate a sé. Quando sentono parlare di precarietà si sentono a casa, purtroppo.

      Comunque sia, per difficoltà personali o per vizio di irresponsabilità, la frusta e la delega gli vanno bene. Di conseguenza risulta loro immediato anche pensare che tutti siano così.

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  23. Kiko è un'eterna contraddizione che non trova spiragli di correzione, egli è un fautore della confusione luciferina.
    Le sue catechesi sono un pozzo di eresie e di incomprensibili nozioni che nessuna nota della Santa Sede potrebbe mai raddrizzare.
    Un poco prima di esprimersi infedelmente sull'assenza dei sacrifici di Cristo - grande bestemmia - si sofferma sul manto di Gesù che non vollero dividersi. Kiko e Carmen, strisciando come dei serpenti al di sotto della verità evangelica, hanno inteso dare un'impressione errata degli avvenimenti della Salvezza costruendo una torre alta e storta di menzogne atta a sostenere le loro tesi maledette.

    Catechista: - "non devi sacrificarti, non vedi che neanche Gesù lo fece? Anzi, aveva un mantello così bello da impressionare gli osservatori. Un mantello così lussuoso che neppure vollero dividerselo".

    Neocatecumenale che non afferra nella loro reale essenza i riferimenti biblici (poiché altrimenti se ne sarebbe andato alla prima storpiatura biblica presentata dai servitori dei diavoli): - "quindi non debbo sacrificarmi in nulla, anzi, l'inverso, debbo evitare qualsiasi forma di rinuncia cristiana avvantaggiando il mio ego. In fondo Cristo agiva proprio così".

    Ed ecco che cristo (lettera minuta d'obbligo) in un batter d'occhio diviene quell'uomo precario di cui Kiko è immagine. Tra le righe non troppo sbiadite si legge di un dio/uomo dedito alla mondanità e facile preda del peccato. Ecco, quindi, la motivazione per cui Carmen afferma che Gesù non è modello di santità per nessuno, semplicemente perché lo hanno reso un esempio di immoralità.
    Tragico e spaventoso!

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  24. E dai! Insisti! Rileggiti (se nonlo hai letto leggilo ora, che a questo punto mi viene il dubbio) il mio puntuale commento più sopra.
    LE NOTE A PIE' PAGINA DOVETE LEGGERLE VOI, CHE NON LE AVETE MAI NEANCHE GUARDATE.

    E capirete, senza bisogno che vi spieghiamo noi.

    Pax

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    1. esatto Pax
      Comunque FAV fai un esperimento, la prissima catechesi preparatela sulle note e poi mi racconti come è andata la verifica.

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    2. Allora ammettiamo pure un eventuale sforzo di interpretare i mamotreti in senso cattolico. Sarebbe colossale. Per ogni frase, nessuna esclusa, bisognerebbe operare una correzione.

      "Adesso entriamo in un modo nuovo di vivere il cristianesimo!"
      Bisognerebbe capire
      "Ora ci focalizzeremo insieme sulla progressione spirituale secondo ciò che comanda madre Chiesa"

      "Qui, è come cambiare religione!"
      bisognerebbe riaggiustare in
      "Prima ignoravo il cattolicesimo ma ora lo prendo sul serio, con la fede e con le opere."

      "Vi lasceremo liberi di peccare"
      bisognerebbe sforzarsi di intendere
      "La responsabilità delle vostre azioni è vostra, non vi inquadreremo militarmente."

      E questo titanico lavoro di cosmesi estrema andrebbe eseguito per ogni singola frase. Chi lo farebbe? Chi non ne vedrebbe la penosa inefficacia?
      A quel punto, è meglio lasciar perdere e ad andare direttamente dove la dottrina è già cattolica. Se inizia a piovere e ci sono nelle vicinanze due tettoie, una da reggere da soli con le mani e l'altra che sta in piedi da sola, sotto quale ripararsi?

      Se Kiko va costantemente corretto, Kiko deve essere allievo, non insegnante.
      Checché ne dica Kiko, a cui piace tanto invertire i ruoli di allievi e professori, ma solo per mettersi in cattedra e godersi gli annessi benefici.

      È quindi già sufficiente osservare i frutti del Cammino, che discendono dall'aver applicato fedelmente i sacritesti dello stesso: dinamiche settarie, protezione di pedofili, magheggi finanziari, prepotenze parrochiali...

      Tra arcani, misteri, torbidità, reticenze, iniziazioni, progressione iniziatica non c'è niente che sia possibile correggere. Per la salute dei fedeli, il discorso va posto in questi termini molto semplici: niente limpidezza, niente adesione.

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  25. E' prpoprio così kikone, si vede che non hai studiato teologia e non sei stato all'università. Ma quel che è peggio non hai studiato o letto nemmeno il catechismo della cattolica. Un fiume in piena dicontraddizioni non solo con il CCC, ma anche con se stesso. Gesù non ha fatto digiuno? e nel deserto cosa ha fatto?
    Non bisogna pregare? E nell'orto degli ulivi mentre tutti dormivano cos faceva Gesù?
    Poi, quando racconti kikolone, della esperienza del cattolicesimo tanto negativo parla te, non in generale. Se tu hai vissuto male e si vede ,il Cristianesimo non parlare per gli altri. capito?

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    1. @Cordatus
      Nel Vangelo spesso si parla di come Gesù spesso si ritirasse a pregare in disparte prima di predicare, e la Chiesa incoraggia tutti alla preghiera personale come faceva Lui; non so poi dove stia scritto che aveva un mantello bellissimo che non volevano dividere, mi risulta che invece Gesù vivesse alla giornata e cambiava città continuamente ("il Figlio dell'Uomo non ha dove posare il capo") e che le sue vesti furono divise a sorte al momento della Crocifissione

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    2. Un aneddoto della Milano degli anni '50: nelle scuole si facevano "gare" interclasse sulle varie materie e quella di religione veniva vinta puntualmente da un ateo. Il ragazzetto ateo non credeva in nulla delle verità di fede che enunciava, però le ricordava bene a memoria.

      La conoscenza delle cose della fede è sempre necessaria; Nostro Signore si è dato ben da fare a insegnare. Ma la sola conoscenza non è sufficiente ad avere fede. E così oggi, nel panorama ecclesiale, abbiamo esimi professoroni molto pomposi nell'elencare i propri titoli di studio, che però sostanzialmente non hanno fede. Ed infatti prendono cantonate pazzesche. Per esempio, con tutte le conoscenze che aveva sulla Bibbia, il cardinal Martini parlava dando l'impressione di essere ateo e nichilista, anche se non si era mai proclamato tale. Chissà che non fosse imparentato con quel ragazzetto milanese ateo ma ben acculturato sulle cose della fede.

      Dato che agli asini piace ragliare anche quando non ne sentono il bisogno, anch'essi vanno blaterando di professoroni e di titoloni di articoloni e libroni, illudendosi così di guadagnare un'aura di importanza e di autorità. Taluni, ragliando ragliando, riescono perfino a dare qualche esame ai patetici Istituti di Scienze Religiose, un retaggio sessantottardo che ha fatto (e tuttora fa) incalcolabili danni alla Chiesa perché si sono lasciati comodamente inquinare da autori protestanti, da libroni di professoroni autoreferenziali, e dall'attitudine a bocciare il meno possibile, consentendo così agli ignorantoni raglianti di conquistare il proprio titolone mingherlino che fuori dalla curia non vale una cicca.

      Quando uno ha veramente fede, desidera conoscere bene tutte le verità di fede e tutto ciò che ad esse è relativo, ed infatti la Chiesa raccomanda di conoscere le cose della fede secondo quanto consente il proprio livello intellettuale. Fra i dottori della Chiesa annoveriamo infatti una donna analfabeta, ma nessun professorone importantone. Tommaso d'Aquino era sì uno studioso di altissima levatura, ma era soprattutto un uomo di fede e di virtù morali notevolissime. Ed ebbe l'onore di vedersi apparire Nostro Signore, che addirittura gli fece i complimenti («hai parlato bene di me, Tommaso»), ma in quel momento percepì benissimo che tutta la propria opera era spazzatura («palea est», "è paglia") se confrontata con la comunione col Signore.

      Dunque, chiunque voglia dare "lezioni di fede" agli altri, deve partire non dai libroni pesantoni importantoni, ma dall'esperienza della fede. E l'esperienza della fede è falsa se parte dall'alterare la liturgia o la dottrina, se parte dall'idea che si possa mentire per promuovere il bene, se parte dalla necessità di nascondere le porcate che avvengono nella propria setta pur di spacciarsi per cristiani. I raglianti pasqualoni, quando blaterano di "esperienza", stanno parlando in realtà dell'appartenenza alla setta; quando parlano di "evangelizzazione", stanno in realtà parlando di promuovere la setta di Kiko e Carmen; quando blaterano di ubbidienza, hanno già comodamente dimenticato che è la loro setta che richiede di disubbidire al Papa e alla Chiesa e di essere sufficientemente ipocriti da negarlo; quando parlano di "incontrare Cristo", stanno parlando delle loro sensazioni autoprodotte, non di quel "fuoco dentro" che ti induce a conoscere le verità di fede e a vivere i sacramenti così come la Chiesa e i suoi santi li hanno sempre vissuti. Per questo può succedere che dei bambini raggiungano vette altissime della fede, ed esimi cardinali muoiano come degli atei nichilisti.

      E comunque i raglianti somari, se amassero davvero Nostro Signore, non userebbero ogni sorta di maldicenza, insinuazione, menzogna, pur di difendere la propria setta e i relativi intrugli di eresie, malversazioni finanziarie, oppressione dei fratelli delle comunità, e idolatria per i fondatori.

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    3. Fa anche semi-sorridere amaramente il fatto che, dopo decenni passati a sputare veleno sui teologi perché "quelli là, studiano e non sperimentano!" (qui avrei un paio di aneddoti ma debbo astenermi perché il disrispetto neocatecumenale verso chi studia può raggiungere livelli penosi di imbarazzo), ora i neocat si aggrappino al non meglio specificato intervento di non meglio specificati "professoroni topi di biblioteca", sperando che questo sia sufficiente a confortare le balordaggini del loro guru.

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    4. @cordatus: "Un fiume in piena dicontraddizioni non solo con il CCC, ma anche con se stesso" dite sempre che le catechesi, o l'evangelizzazione la debbono fare i preti e i teologi e ora che vi dico che fior di teologi hanno visionato e approvato i Mamotreti deridete gli studiosi. @cordatus ci sono talmente tante contraddizioni con il ccc che quasi ogni frase dei Mamotreti con un numerino e una nota a piè di pagina è stata collegata ad un articolo del ccc. Io ho come l'impressione che stiate confondendo un modo di esporre le cose o dei concetti che a voi non piacciono, per eresie. La Santa Sede che è libera da questi pregiudizi e non esamina le frasi staccate dal contesto ma il discorso completo, non ha trovato nessuna difformità dal ccc.
      Fallacio Asino Vinicio

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    5. A me, comunque, visto che il Direttorio non viene pubblicato, rimane sempre il sospetto che quello dato ai catechisti come approvato sia difforme da quello depositato presso la Santa Sede.

      Se è perfettamente uguale e non viene pubblicato, allora i neocatecumenali non condividono con la Chiesa il loro "tesoro", privandola di un catecumenato post battesimale unico nel suo genere.

      È mai ammissibile tale avarizia?
      Hanno il brevetto?
      Quando scade?

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  26. Dati i numerosi strafalcioni kikiani non v'è dubbio come dice lui di essere sotto l'azione dello spirito di..vino

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  27. C'è un ottimo articolo di Pax che va riletto in proposito.
    A me andrebbe benissimo se il testo di Kiko si potesse interpretare secondo le note del Catechismo apposte in calce. Infatti, laddove Kiko afferma che la decima va data obbligatoriamente, la nota apposta chiarisce: i fedeli hanno l'obbligo di sovvenire alle necessità materiali della Chiesa, ciascuno in base alla propria possibilità.
    FAV sostiene che Kiko va letto secondo la nota: bene! Allora vuol dire che Kiko non ha mai chiesto la decima, ma che intendeva dire che la Chiesa (non le comunità neocatecumenali) va sostenuta con libere donazioni.
    Quindi la decima è un arbitrio che il 'vero' Kiko, letto secondo le note interpretative, mai ha disposto! Questo è assai interessante.
    Ma ci troveremmo di fronte ad un altro grave problema: come mai nessuno ha capito che il Direttorio NON va ripetuto per come sta perchè assolutamente poco chiaro e fuorviante ma va data la priorità alle note? Come mai Kiko, quando gli fu chiesto che tipo di formazione avessero i suoi catechisti, ha detto che per espletare il loro compito bastava l'inserimento in una comunità del Cammino e la lettura delle tremila pagine dei mamotreti? Nessun cenno al Catechismo della Chiesa Cattolica.
    Ora: io sinceramente dubito che gli altri neocatecumenali siano così illuminati da aver capito che sono le note ad essere importanti e non il testo, tant'è che la decima viene richiesta, e la dazione della decima è uno dei requisiti per poter continuare il Cammino e non essere fermati o addirittura respinti. Come pure gli scrutini continuano ad essere fatti su argomenti relativi al foro interno e soggetti a privacy, come per esempio la frequenza dei rapporti sessuali quando le note specificano che è necessario ed obbligatorio il rispetto del foro interno.
    Quindi, non possiamo che concludere che il Cammino, con la sua pretesa di agire secondo la Chiesa o addirittura a nome della Chiesa e per suo conto, mentre non ne rispetta le regole e ne disconosce la dottrina fondamentale, crea oltretutto una grossa confusione mentale ed una situazione di dissonanza cognitiva nei suoi seguaci. Sarebbe molto meglio che fossero coscienti di essere degli outsider 'al limite dell'eresia' come ammetteva Stefano Gennarini, che un po' di teologia l'aveva studiata, anche se sicuramente infarcita di modernismo.

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  28. Ma non vorrei che ci distraessimo da questo articolo di Jubilate Deo (che ringrazio) che non parla di decima ma di precarietà.
    L'idea di povertà = precarietà, e di precarietà alla neocatecumenale come massima virtù cristiana, non è confinata ai mamotreti originali, ma riproposta in continuazione da Kiko e dai neocatecumenali, graditi ospiti del blog fino a che non danno dei cretini agli altri a man salva come il barone o non ricorrono a minacce mafiose e a tentare di 'individuare chi siamo e farcela pagare' (approfitto per salutare C. che ha scritto un memorabile commento su questo deprecabile vizietto neocatecumenale).
    Kiko aborre la povertà e non ne fa mistero: per lui anche san Francesco fu obbligato ad essere povero perché ai suoi tempi altrimenti non lo avrebbero preso sul serio (🤣).
    Per Kiko il modello di vita e di rapporto con il denaro è il gitano delle Palomeras, che usa del denaro finché ne ha, non preoccupandosi molto della sua provenienza.
    Secondo Kiko, questa sarebbe fede e fiducia nella Provvidenza!
    Ma a noi non così è stato insegnato, anzi! A noi avevano detto che il danaro va usato responsabilmente, e guadagnato con onestà. Non va buttato ma donato: e quando ci viene donato da altri, siamo tenuti ancora maggiormente a fare un uso oculato e per gli scopi previsti. Ci è stato insegnato a essere responsabili nei confronti dei figli e a non esasperarli; ci è stato insegnato a non dividerci dai figli per privilegiare avventure missionarie per portare il verbo kikiano. Invece il neocatecumenalesimo insegna a mettere la responsabilità al secondo posto, anzi, la ridefinisce come borghesismo egoistico quando non coincide con gli interessi e le mire del Cammino.
    Mentre invece chi si concede il superfluo con i soldi donati in buona fede dall'ultimo povero Cristo della comunità, è il nuovo povero evangelico, perchè 'si è messo nella precarietà'.
    Questa è una sovversione delle virtù evangeliche, che naturalmente si accompagna alla virtù del 'non giudicare' chi vive così liberamente la sua bella e dorata precarietà. Non c'è dubbio, l'ha pensata bene.

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    1. «Io ho vissuto esperienze stupende nelle baracche in mezzo agli zingari, che hanno grandi valori umani , dove la famiglia, l'unione del clan, l'ospitalità, sono cose che valgono molto più del denaro. vi racconto un fatto. Gli zingari, se possono, normalmente scappano e non fanno il servizio militare, ma è successo che un giovane zingaro doveva partire per fare il servizio militare in Africa. Non vi dico la tragedia! Per congedarlo, hanno fatto 5 giorni di festa, cantando, ballando, mangiando e bevendo. Siccome doveva fare un viaggio di tre giorni, prima in treno e poi in nave, perché stesse più giorni con loro, sapete cosa hanno pensato? Dei soldi, chi se ne frega! Hanno fatto una colletta tra tutto il clan per pagargli il viaggio in aereo! E allora su: altri tre giorni di festa mangiando, bevendo, ballando, prima di separarsi da lui.

      Gli zingari non permettono il divorzio, né l'adulterio, né l'aborto. Per loro avere figli è qualcosa di grande. Quando una zingara non può più avere figli è molto dispiaciuta; la menopausa, in questo senso, è per lei una grande tristezza. Gli zingari hanno valori umani stupendi. Se uno zingaro chiede un favore a un altro zingaro, questi, anche se è suo nemico, è disposto a fare qualunque cosa per lui».
      (fonte: Kiko Argüello,
      catechesi dal mamotreto "approvato" Traditio).

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    2. dove vivo io la musica e' ben altra...
      Dom

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    3. Ed ecco in maniera evidente la risposta di Kiko alle noticine della CdF...

      "Senza Temere Inutili Correzioni Amo Zelare Zingari Indefessamente!!"

      Chiedo scusa ad Anonimo Degl'Acronimi per avergli rubato un attimo il posto.

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  29. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  30. FALLACIO non capisce MAI di cosa si sta parlando. E' un caso o è una deformazione neocatecumenale?

    FALLACIO: nessuno, e ripeto: NESSUNO, contesta il direttorio approvato, solo che noi dubitiamo che voi facciate le catechesi su quello, visto che ci risulta che contiunuate a dire eresie, come si evince anche da tanti vostri interventi su questo blog.

    Del resto, le eresie risultano a noi, le possono testimoniare anche tanti ex del Cammino.
    Alcuni con cui ho parlato personalmente mi hanno confermato che le catechesi sentite da loro sono proprio quelle dei mamotreti pieni di errori.
    In ogni caso conosco una coppia uscita da poco e mi informerò anche da loro, visto che li conosco da tanti anni e ci sono in ottimi rapporti.

    Sia chiaro: spero sempre il bene, per cui spero che facciate le catechesi corrette e non quelle sbagliate, ma, ad essere sincero, ci credo poco.

    Perché, non so se ti rendi conto, se dite che lo Spirito Santo ha abbandonato la Chiesa dopo Costantino, per riprenderne possesso solo attraverso il Vaticano II (anzi, attraverso Kiko, perché il Vaticano II, per Kiko, non è stato attuato da NESSUNO fuorché dal Cammino), dite una colossale ERESIA, che la Chiesa non ha approvato neanche sul "direttorio approvato"!

    Nel direttorio approvato c'è scritto che la Chiesa ha SEMPRE INTERPRETATO BENE la Rivelazione di Cristo, non ci sono dubbi.
    Credo però che questa parte la saltate. Credo che le vostre catechesi vengano fatte col direttorio non approvato, ovvero: con quello approvato da Kiko.

    Tu qui sei pronto a dichiarare che lo Spirito Santo agiva con potenza nella Chiesa anche prima di Kiko e che, dunque, quando Kiko diceva e RIPETEVA CON OSTINAZIONE (per decenni) che la Chiesa dopo Costantino insegnava una religione naturale e idolatrica, ha detto un'ERESIA?
    O, se eresia è una parola che non vuoi dire per rispetto al tuo capobranco, si è sbagliato di grosso, per cui, almeno in quei frangenti, il profeta diceva e ripeteva di continuo false profezie?

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  31. @Pietro non del Cammino

    Cioè voi fate un processo alle intenzioni? Pensate che si facciano catechesi diverse da quelle del Direttorio?E su quale base? Quale prova avete di questo?Ti ricordo Pietro che in ogni equipe c'è un Sacerdote che garantisce l'ortodossia. Non ti fidi dei preti?

    Barone Celestiale

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    1. Basta leggere i tuoi commenti e quelli dei tuoi "fratelli" camminanti per capire su quali testi siete stati "educati". Poi è proprio comico che tu ci chiesa se "ci fidiamo dei preti" quando voi siete i primi a non farlo. Altrimenti mi devi spiegare

      1) perchè non date i mamotreti ai parroci che lo richiedono
      2) perchè gli impedite di fare direzione spirituale
      3) perchè avete buttato fuori uno come Rosini.

      Dei "preti" che escono dai seminari RM non parlo per carità cristiana. CI pensano già i vostri catechisti i quali, in riunione, hanno detto che "in loockdown non pregavano più, si masturbavano e guardavano i porno"
      D'altronde, con una "predicazione come quella che si legge in questo articolo non me ne stupisco affatto.
      DIco solo che si dovrebbero ricordare che hanno giurato fedeltà al vescovo (e quindi alla Chiesa Gerarchica), non a Kiko Arguello.

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    2. Barone:

      che cavolo dici? Stai scambiando i fiaschi per dei fischi.
      Quali sono le intenzioni a cui ti riferisci?
      Non ho MAI parlato di INTENZIONI, ma di FATTI CONCRETI che vorrei conoscere.
      Ma è tutto segreto e tu pretendi che dobbiamo fidarci della vostra parola. Ridicolo.

      Sia chiaro: non avrei nessuna difficoltà a fidarmi di quello che dite, se anche in questo blog, dove avreste tutto l'interesse a dimostrarvi dei fedeli figli della Chiesa dalla Tradizione bimillenaria, non faceste affermazioni eretiche.

      Le chiacchiere stanno a zero.
      Per te la Messa NON è il memoriale del SACRIFICIO di Cristo, come dice in modo così insistente e dettagliato Kiko da non poter essere frainteso, o, come dice la Chiesa, è innanzi tutto il memoriale del Sacrificio di Cristo? RISPONDI

      Kiko, quando DERIDE i cattolici che credono che la Messa è il memoriale del Sacrificio di Cristo, dice un'eresia o no? RISPONDI.

      Se fate le catechesi in cui affermate che la Messa è prima di tutto il memoriale del Sacrificio di Cristo, sono contento.
      Avevamo ragione, ma non mi interessa vincere, mi interessa che vi siete convertiti.
      Ma, a questo punto, visto che le eresie sono SCRITTE sui mamotreti di Kiko e visto che anche in questo blog considerate Kiko come il sommo profeta, sta a voi l'onere della prova che smentisce che fate le catechesi kikiane.

      E se ci provate che fate le catechesi in cui smentite Kiko, allora cominciate a pensare anche a correggere la vostra liturgia irrispettosa del Messale Romano.

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    3. Dei preti del Cammino che giustificano gli stupratori perché poverini si devono convertire, no non ci fidiamo ma se il Signore vuole reintrodurre la legge del taglione per loro, chi siamo noi per impedirlo.

      Dei preti del Cammino che insultano i cardinali (alle loro spalle ovviamente) perché secondo loro sarebbero degli inutili pomposi intellettuali mente loro, i preti del Cammino, loro sì che sperimentano Dio, no non ci fidiamo.

      Dei preti del Cammino che ti mandano a fare la Comunione senza bisogno di confessarsi, no non ci fidiamo.

      Dei preti del Cammino che, come unica preghiera in anni di frequentazione di catechismi e catechesi, ti fanno recitare solo "Signorepadresanto blabla amen" e poi passano tutto il tempo dietro alle eresie promosse da Kiko e Carmen ed alle risonanze dei presenti, no non ci fidiamo.

      La litania continuerebbe, basti sapere che i preti del Cammino li evitiamo come. la. peste. finché questo bubbone che è il Cammino non sarà stato del tutto purificato, in un modo o nell'altro, oppure in tutti e due i modi (e mi faccio buttare fuori per messaggi mafiosi pure io, tiè)

      A. Non.

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    4. FALLACIO e BARONE:

      proprio perché non voglio fare il processo alle intenzioni, ma voglio presupporre la buona fede (anche se qualche bugia è stata furbescamente detta, come quella della decima offerta senza alcuna forzatura psicologica), non mi resta che prendere in considerazione una ipotesi: voi pensate davvero che il testo che avete per fare le catechesi sia tratto dal direttorio approvato, ma invece non lo è.
      Siete stati ingannati pure voi.

      Voi avete i mamotreti di Kiko, magari addolciti nelle espressioni che rasentavano l'insulto alla Chiesa e la blasfemia, e con in aggiunta delle nota dal Catechismo della Chiesa Cattolica che, apparentemente, non c'entrano nulla col testo (e a cui probabilmente voi non date alcun peso).

      Infatti non si può venire qui a scrivere che la pastorale sacramentale è superata, che la Messa NON è affatto il memoriale del Sacrificio di Cristo, che Gesù in vita se la godeva, e tante altre sciocchezze, e nello stesso pretendere che queste affermazioni sono approvate dalla Chiesa.

      Se davvero siete in buona fede, allora il direttorio approvato è segreto anche a voi.
      Fate qualche domanda giusta a chi di dovere, e vedrete come vi risponderanno i catechistoni!
      C'è una massoneria segreta anche ai massoni "normali" e c'è un Cammino segreto anche ai catechisti del Cammino "normali".
      Barone si crederà pure un inviato dal Cielo, visto che si fa chiamare celestiale, ma degli arcani segretissimi, riservati agli eletti degli eletti, non ne sa nulla.

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    5. @BC
      Stò tremando di paura...ma come di fa ad avere la pretesa di zittire qualcuno dall'alto di tanta spocchia.
      Voi lezioni di moralità non ne accettate da nessuno ma vi permettete di farle a tutti gli altri. Forse sei tu dall'alto della tua teologia ( che ti ricordo Kiko dice non serve a nessuno ) che non conosci il cnc.
      - i presbiteri dei RM non sono come gli altri
      - le coppie non si separano
      - i nostri giovani non sono come gli altri
      Ti riconosci in queste affermazioni?
      Bene ti comunico la cruda realtà ( che evidentemente non conosci ) niente di quanto avete millantato è vero anzi l'esatto contrario.

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  32. Tra le "opere di precarietà neocatecumenale", che vanno a sostituire quelle di misericordia materiale e spirituale della Chiesa Cattolica, annoveriamo:

    - Andare a tutti gli incontri e convivenze neocatecumenali perché ai tuoi che restano a casa, al tuo studio, al tuo lavoro ci pensa "ilsignore".

    - Dare la decima al cammino neocatecumenale senza pensarci su perché "ilsignore" ti darà cento volte quello che hai dato come decima.

    - Fare dieci o più figli e poi lasciarli abbandonati a se stessi per correre dietro al cammino neocatecumenale. Tanto, i figli te li educa "ilsignore".

    - Restare peccatore e non sforzarsi di combattere vizi ed idoli finché "ilsignore" non ti mette in grado di farlo, cioè finché non sei sufficientemente progredito nel cammino neocatecumenale. E lo decide "ilsignore" quando è giunto il momento, non tu.

    - Partire in missione per estrazione, con tutta la famiglia, perché "ilsignore" pensa a tutto, anche ad insegnarti la lingua giapponese, ed usi e costumi, in cinque giorni.

    - Se per caso ti converti e finalmente smetti di peccare a destra e a manca, non pensare più a chi hai danneggiato, che magari ha divorziato per colpa tua, ci pensa "ilsignore". Precarietà per tutti, anche per le tue vittime.

    - In generale: obbedire ai catechisti anche se ciò comporta essere degli irresponsabili, come fa notare Valentina, ma irresponsabili "secondo il mondo" e non secondo "ilsignore", quindi va tutto bene, avanti tutta, che a pagare i danni futuri ci penserà sempre lui: ilsignore".

    A. Non.

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    1. Precarietà è l'acronino di :

      Possiamo Ragionevolmente Evitare Catecumenali Assurdità Respingendo Insieme Eresie Terribilmente Abnormi

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  33. @Alect

    non ti immagini la mia formazione e i libri che leggo, forse rimarrai sorpresa un giorno, quando saprai il ruolo che rivestiro' e il ministero al quale mi sto preparando. Mi confronto con accademici e leggo libri di vera teologia che nemmeno ti sogni, altro che quelli che leggete e proponete voi. Mi diverto a leggere le sciocchezze che scrivete, Non sai nulla del Cammino, ma proprio nulla, tranne quello che leggi su questi blog, ricevo continui elogi e riconoscimenti e tra noi e chi non è del Cammino in questo itinerario c'è un abisso di preparazione. Di don Rosini non so nulla, e non me ne frega nulla,ma so che i presbiteri, in poche realtà ecclesiali sono rispettati come nel Cammino. Non tocchiamo il tasto della corruzione del clero e dei laici perché la Chiesa è piena di questo, lezioni di moralità non ne accettiamo da nessuno. Non sai nulla e capisci ancora meno, faresti bene a stare zitta, faresti più figura.


    Barone Celestiale






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    1. Egregio signore dal super ego con titolo nobiliare: ha mai sentito il detto "chi si loda si imbroda"?

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    2. Pavone Celestiale, falla finita sei una parodia.
      Sei insulto all'istruzione obbligatoria, figuriamoci a quella facoltativa.

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    3. Raramente in vita mia ho provato tanto disgusto, schifo, ribrezzo come adesso, dopo aver letto la risposta del Barone ad AleCT. La sua spocchia mafiosa è inqualificabile, insopportabile, oscena.

      Tomista EX nc

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    4. ME ne frega tanto di quello che leggi e con cui parli. Mi interessa di quello che dici. Sbraita quanto vuoi, fai solo vedere meglio quello che il cammino ti ha insegnato.
      Di Rosini "non ti frega nulla"? Non avevo dubbi. A voi di ciò che c'è fuori dal recintello del cammino non frega nulla. Se c'è qualcosa sicuramente non Vale nulla. Tutto nella norma quindi.

      Ti ricordo CARISSIMO BARONE che Kiko Arguello ha PUBBLICAMENTE difeso UN PEDOLFILO GIUDICATO come tale DAL SOMMO PONTEFICE mettendolo in prima fila durante i festeggiamenti del esimo anniversario del cammino a Roma. E' verp, nella Chiesa c'è corruzione. Quello che vi differenzia è che, se vi conviene, questa corruzione la APPOGIATE, LA DIFENDETE E NE TRAETE VANTAGGIO.
      Ricordati, Barone, Dio è difensore dei deboli..e vede tutto. E poi ne chiede conto.

      Quindi puoi sbraitare quanto vuoi, ma la realtà delle cose non cambia. Puoi prendertela con me quanto vuoi, ma sinceramente il massimo delle reazione un sorriso amaro.
      Statti bene, Barone

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    5. Baron dei Baroni, ma li hai anche aperti tutti sti libri? E che c'è scritto dentro?
      Da come ne parli, pare che abbiano una bella copertina sì ma che tu abbia paura di rovinargli il dorso.

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    6. Barone, dacci retta, non scrivere più su questo blog, lo stesso vale per FAV, non ci cavate un ragno dal buco, state perdendo tempo, ricevete critiche e insulti e involontariamente contribuite allo sputtanamento che il blog fa tutti i giorni sul Cammino. Questi avvisi non ce li pubblicano più, purtroppo non sappiamo chi siete se no saremo venuti da voi a farvi un certo discorsetto. Abbiamo avvertito Kiko di voi, ci penserà lui, se lo vuole fare.

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    7. Ma che avete bevuto, l'energizzante doppio?

      Sareste venuti a fare un discorsetto?
      E chi vi garantisce che il vostro discorsetto avesse potuto avere una qualche presa?
      Qui non siamo nel Cammino, dove i discorsetti dei catechisti vanno subiti a testa china.
      Voi fareste un discorsetto...

      Povero Kiko, ormai è del tutto fuori causa, non fa più paura nemmeno a una mosca neocatecumenale.
      Un vecchierello rinchiuso in un fortino, che ormai fa anche scrivere le letterine agli altri.
      Abbiamo avvertito Kiko...

      Ma davvero gli avete scritto una letterina???

      Discorsetto... avvertito Kiko... ci penserà lui...

      Sembrate scolaretti che vanno a piagnucolare dalla maestra.
      Sta tutto nella vostra testa: il poter fare a chicchessia un certo discorsetto credendo di essere temuti, l'avvertire Kiketto che ci sono dei cattivoni che lo contestano, l'intervento dell'autorità kikiana su chi non gliela riconosce...

      Certo, quanto a favole vi hanno addestrato bene, avete perso totalmente il contatto con la realtà.

      Questo intervento, scusate, ma è proprio il top della corbelleria di kikiana immaginazione.
      C'è chi trema di paura.

      A ben pensare, comunque, un discorsetto a Kiko glielo farei molto volentieri.
      Non fosse altro che per presentargli il cristianesimo e stracciare davanti ai suoi occhi i mamotreti che tanto male hanno dispensato alle anime di molti.

      Poveretti, ma guarda te quanto male può fare sguazzare nel Cammino avendo perso la ragione: vivono in un modo di fantasia e proiezioni mentali e nemmeno se ne rendono conto.
      Credono che gli altri siano come loro e reagiscano in modo uguale agli stessi spauracchi di kikiana invenzione...

      Ormai questi sono in orbita.

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    8. Mah, rileggendo ciò che gli Anonimi hanno scritto (sono più di uno, l'unione fa la forza), forse mi sono sbagliato: il discorsetto lo vorrebbero fare a Barone e a Fav, se sapessero chi sono.
      Non ai neocatechumenal detoxed.

      Peggio ancora.

      Questo dimostra che nel Cammino non c'è alcuna libertà e per contro (anche se in questo caso immaginaria), c'è molta attitudine alla delazione.

      Ma poveretti, gli state addosso anche fuori dal Cammino?
      Li minacciate pure?

      E lasciateli in pace, una buona volta.
      Non rispondono di sé stessi e debbono fare come Cammino, catechisti e talebani impongono?

      Lasciateli LIBERI.

      Se esiste uno spirito santo che vi difende, ci penserà lui a contenere i danni che possono fare.

      Voi siete l'esempio lampante di ciò che è da rigettare: l'onnipresenza di figure al prezzemolo che fiatano sul collo dei propri "fratelli" per imporre loro il silenzio o la propria volontà pseudo autoritaria a suon di discorsetti, minacciando addirittura la delazione per alto tradimento.
      Lo fanno anche in Scientology, ma almeno hanno l'accortezza di non farsene accorgere all'esterno.
      Non sono così stupidi da sbandierarlo su un blog pubblico.

      Se fosse mancato un esempio di come vivono i poveracci dentro al Cammino, voi l'avete fornito doc.

      Spioni dalla fervida immaginazione, delatori dei fratelli, che nel loro tourbillon mentale credono di agire pro Cammino anche solo paventando lo spauracchio di fare la spia al vegliardo inventore.

      Meno male che questi due continuano a scrivere, lo dico per loro, poveracci.
      Almeno dimostrano di fregarsene degli ipotetici discorsetti da parte di fanatici sottomessi e subliminali delatori.
      E se ne fregano anche delle disposizioni di Kiko, fondamentalmente.

      Al di là di ciò che dicono, è comunque da apprezzarsi il barlume di libertà e iniziativa propria che sono loro rimaste.
      Nel Cammino, andare contro i molti "titolati ai discorsetti" non è facile.
      Fregarsene è ancora più difficile.

      Forza Barone e Fav!
      Io personalmente sono con voi.
      Continuate così, leggete il blog e scrivete: coltivando questo impulso "disobbediente" forse pian piano arriverete alla vera disintossicazione e magari sarete voi a fare i discorsetti agli Anonimi oppressivi ed opprimenti.

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  34. MI sono presa qlc giorno di "pausa" dal blog dato che avevo delle cose importanti da fare...e certo che questo articolo è proprio la quintessenza dell'insegnamento malato di Kiko.

    Conosco molte persone a cui io voglio bene (ricambiata) che mi dicono: "io non credo in DIo" e a cui rispondo: "Spiegami come è questo DIo a cui non credi..capace che non ci credo neppure io".

    Ecco, leggendo quello che scrive Kiko Arguello ho proprio in mente questa cosa: io al SUO dio (volutamente scritto minuscolo) non ci credo.
    Kiko Arguello si è fatto un dio della sua testa ed ha detto che quello è il Dio di Gesù Cristo.

    Gesù Cristo praticava i digiuni e li proponeva: "certi demoni si scacciano solo con la preghiera ed il digiuno" e nella precarietà ci viveva tanto è vero che avvertiva chi voleva seguirlo che lui "non aveva dove posare il capo".
    Andava ai banchetti perchè era invitato e non ci andava per il cibo, ma per convertire coloro che incontrava i quali spesso erano pubblicani ovvero pubblici peccatori (ed i farisei si scandalizzavano per questo).

    Il problema di Kiko è che mette in bocca a DIo le SUE parole. Povertà ed umiltà sono collegate. L'umiltà cristiana è SVUOTARSI per farsi Riempire da Dio. Kiko invece riempie gli altri con le sue parole e poi dice che sono le parole di DIo.
    Dice che Dio non si compra con le preghiere" ed io dico che è vero se preghi per farti vedere (ma in quel caso non è preghiera),e dico pure che non si fa comprare nemmeno con le convivenze e le decime se è per questo.

    Parla tanto di "precarietà", ma non mi risulta che l'abbia mai sperimentata dato che è servito e riverito.
    Per Kiko Dio è uno che ti tiene per la collottola e poi ogni tanto ti molla per "farti sperimentare il peccato" e magari, se resisti, ti tira pure un calcio solo per dirti stile Nelson Muntz: "Hai visto, senza di me sei una m...rda". In pratica per Kiko Dio è un bullo mezzo mafioso al quale puoi affibbiare la responsabilità di tutti i tuoi peggiori istinti.

    Hai ragione, KIko...è proprio "un'altra religione". Io ho conosciuto un altro DIo. Un DIo che mi ha insegnato a vivere secondo le sue "leggi"..ho conosciuto Gesù CRisto che mentre soffrivo soffriva con me e per me.

    Mi spiace Kiko, ma io e te non parliamo dello stesso Dio.





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  35. Altro che "Le avventure del barone di Munchhausen"!
    Qui si parla delle "Mirabolanti letture del Barone del celeste Cammino"!

    E quali saranno mai queste letture INIMMAGINABILI? Superiori alla Somma Teologica?
    E chi saranno mai gli autori di queste super letture misteriose? Di ben altro spessore rispetto a San Tommaso e San Bonaventura?
    E che tipo di altissima teologia è quella sche studia il Baroneoneone?
    Sicuramente una teologia per pochi, per eletti, per un'elite di cristiani specialissimi, che richiedono 2 battesimi, uno al fonte battesimale e uno speciale, sulle rive del Giordano.

    Il Barone faccia titoli dei volumi che legge e il nome degli autori, se ha coraggio.
    O sono segreti?

    E che razza di ministero c'è di più grande di quello di Papa? Vuole fare il Papa Re? Oppure si sta preparando a succedere a Kiko?
    Sta studiando da profeta? Oppure da veggente?

    Ma forse il Barone ha perso solo le staffe e la ragione.
    Ha avuto un attacco di stizza.
    Il blog gli toglie tempo alle sue super letture segrete in lingua segreta, perché non riesce ad averne ragione.
    Il Barone si sta spazientendo e arruffa i capelli e mugola come un gatto infastidito.

    Abbassa la crestina Barone, che ti fa male al fegato.
    E mantieni il prfilo basso, come chi non deve dimostrare niente: vivrai meglio e più rilassato.

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  36. A pag. 22 Kiko, sostituendosi a Nostro Signore riechiede i talenti assegnati, cioè le sue proprie catechesi, e li vuole fruttificati, cioè sperimentati:

    "Un talento mi hai dato e ho avuto paura, l'ho nascosto perché ho avuto paura che lo rubassero. Tra i semiti l'unico modo per essere sicuri che il denaro non venisse rubato non era di metterlo in banca, ma di nasconderlo sotto terra, soltanto tu conosci il posto. Quello si è voluto assicurare davvero perché ha avuto paura di Dio, [...]

    E' come quei fratelli tra di voi che quando noi li scruteremo, ci sapranno ridare unicamente la nostra catechesi, come pappagalli, come un disco, ma non hanno sperimentato niente. Mi hai dato un talento, ti ridò il talento. Ma no, io non ti ho dato il talento perché adesso tu me lo ridia così. Noi ti abbiamo detto: Va' e fa presto, sperimenta che quello che ti ho dato è autenticamente vero, non sono chiacchiere! Allora non perdere tempo qui con noi, il tempo vale denaro oggi.

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    1. Ci potete contare : il Cammino ha dato copiosi frutti, non come quell'ex del Cammino che ha messo il suo talento, cioè il Cammino, sottoterra e che, quando il Signore gli ha chiesto conto, glielo ha restituito tale e quale dicendo : io non ero nel Cammino, ero un cristianuccio della domenica. E il Signore gli dirà : servo malvagio e infingardo, io ti avevo dato un talento con i fiocchi, il Cammino, e tu mi hai fatto questo? E con un calcio nel culo lo precipitò all'inferno, dove fu pianto e stridore di denti.

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    2. Ma che bella catechesi. Suscita nel cuore il desiderio di conoscere qualcuno che ti ama così come sei ed entrare nella gioia. Quando sono le catechesi di inizio corso?

      A. Non.

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    3. È sicuramente conforme, però Kiko l'enfatizza con fervore drammatico (alla solita pag. 108 il perno centrale attorno a cui ruota tutto il mamotreto):

      gettati fuori, non potete più stare nella comunità, gettati fuori dalla comunità e per giunta calpestati dagli uomini. La gente dirà: "E quello era così cristiano. Guarda com'è ridotto. Credo che la moglie lo abbia lasciato, sai? E adesso vive da qualche parte con un'altra. E i figli? Ah, li ha abbandonati. Sì, sì, questi cristiani ... Te lo dicevo io che finiscono tutti allo stesso modo, che lì c'era un pasticcio". Solo per essere calpestati da gli uomini.

      Però non è roba per astemi, bisogna bere un whiskino o due per raggiungere l'efficacia espressiva di Kiko.

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    4. @anonimo delle 22:34
      Quello che scrivi è orripilante. Nella tua enorme superbia e profonda ignoranza non ti viene neanche in mente che quando Gesù parlava dei talenti non c'era nessun cammino? Siete talmente ottusi che è difficile entrare nei vostri ragionamenti campati in aria senza né capo né coda...

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  37. Celestiale Barone neocatecumenale

    Rispondi a Pietro, rispondi ad aleCT pensando di intimidire con la tua millantata scienza che non ti serve neanche per essere un minimo educato. Cosa è tutta questa presunzione che ostenti? Nessuno è come te, di sicuro nessuno ha studiato come te, come te non c'è nessuno? Ma davvero fai?
    Poi dimostri di non conoscere affatto il cammino.

    Dici che i preti da nessuna parte sono rispettati come in comunità? Una menzogna che non merita neanche di essere smentita.
    Le catechesi di Kiko sono ortodosse perchè in ogni equipe c'è un presbitero che lo garantisce con la sua presenza? Ma se i presbiteri nelle equpipe non contano nulla! Mai hanno contato qualcosa. Mera decorazione cattolica.

    Dicci la valenza di padre Mario nell'equipe di Kiko. Cosa ha contato il suo parere in tutti gli anni di convivenza con Kiko e Carmen? Rispondi se lo sai.
    Padre Mario ha sempre e solo ratificato tutto e nelle sue catechesi, rigorosamente sul Magistero della Chiesa, non si è mai vergognato di pilotarle nell'unica direzione tracciata da Kiko e Carmen. Mai si è dimenticato, poi, di infarcirle di mille adulanti esaltazioni del carisma kiko/carmeniano a cui - sue testuali parole - lui per primo doveva la sua fede, la sua conversione vera, la permanenza stessa nel sacerdozio, insieme alla sua stessa vita che senza i due falsi idoli non avrebbe avuto, parole sue, alcun senso (come quella di tutti gli itineranti e presbikiki astanti, daltronde!).

    Quando - quelle rarissime volte - mostrava un moto di intelligenza pensante si sentiva puntualmente dire, davanti a tutti, da quello stesso Kiko a cui aveva votato tutta quanta la sua esistenza:

    "Sai Mario, sto pensando di cambiarti, di sostituirti con un altro presbitero e tu magari te ne vai un poco, perchè no, in ...Siberia, oppure in Africa... Tu non eri Comboniano?...".
    Allora padre Mario si faceva tutto rosso e iniziava a tremare: "Spero Kiko che tu stia scherzando!"

    Di don Rosini non te ne frega niente, e certo! Non stento a crederlo: tale padre, tale figlio. Ti faccio i miei complimenti: sei proprio un bel neocatecumenalino ben allevato!
    Lo avete trattato come un reietto il povero don Fabio, altro che rispetto per il ministero sacerdotale.
    I preti che hanno la sventura di finire nelle vostre mani o restano snaturati per sempre, subendo una penosa mutazione genetica, e così vivacchiano più o meno per il resto dei loro anni, con più o meno danni, nei vostri invalicabili recinti; oppure fanno una brutta fine se allontanandosi da voi non trovano, per misericordia di Dio, adeguato supporto (anche psicologico oltre che spirituale) per risalire la china e ricostruirsi come persone proprio, prima ancora che come ministri ordinati.

    Pax

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  38. Kiko laico tra i laici conclude così lo scrutinio del malcapitato presbitero, che tuttavia il santone non è riuscito a sottomettere come avrebbe voluto. (pag. 189):

    Bene, con questo finiamo. Io ti dirò che in te vedo un problema affettivo profondo, di complesso che ti ha 'mediatizzato' moltissimo nella vita.

    Hai avuto espressioni mentre parlavi, come per esempio "vedermi perfetto". Non sopporti un'imperfezione. Bisogna scoprire dove sta il non accettare i difetti, l'avere un atteggiamento di scetticismo perché stai sopportando una situazione di comunità quando tu vorresti apparire bene di fronte alla diocesi, che la tua parrocchia sia la migliore, ecc. Il non poter accettare assolutamente il ridicolo. Tra quello che non accettavi prima della comunità e quello che non accetti oggi, non hai potuto dire un cambiamento reale perché sta tutto lì.

    In cambio hai speranza di raggiungere questo e hai detto che ti darebbe molta gioia il poter soffrire come Cristo, essere povero come Cristo. Tutte cose masochiste di Cristo.

    E' curioso eh? Questo ti può aiutare. La cosa più importante per te è che tu scopra a questo punto del cammino, nel passaggio al catecumenato, se questo è un carisma o non è un carisma.

    Ogni carisma che Dio dà alla sua Chiesa è per aiutare la Chiesa. Tu forse, per le tue circostanze psicologiche, per le tue circostanze di vita, o per ciò che sia, puoi inventarti perfettamente un altro catecumenato, o copia il nostro, quello che vuoi. Oggi lo stanno facendo molti preti. Poi il tempo ci mostrerà quelli che restano. E io con questo non voglio dire nulla. Puoi farlo perfettamente tu, mi sembra una cosa molto buona.

    Però quello che mi sembra strano è che dopo questi anni, nella città nessuna altra parrocchia ha chiesto catechesi. Questo mi meraviglia moltissimo.

    E con te sempre molte lotte, e problemi. In questo momento io ti vorrei chiamare a conversione. Dobbiamo vedere tutti e due insieme con umiltà, seriamente.

    Perché se questo è un carisma di Gesù Cristo forse viene anche per te, per convertirti come sacerdote, perché riscoprire il battesimo non credo faccia male a nessun religioso, a nessun prete, né a nessuna persona, a tutti ci fa bene. Ad ogni modo, siccome ci vedremo nella comunità, parlemo.

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    1. Dal lungo testo di cui sopra vorrei ripetere una frase.
      Detta dal più sordido dei laici ad un Alter Christus:

      "In cambio hai speranza di raggiungere questo e hai detto che ti darebbe molta gioia il poter soffrire come Cristo, essere povero come Cristo. Tutte cose masochiste di Cristo."

      Allora, o questo grosso otre beve come il grosso otre che è. Ed è quindi in parte quasi comprensibile. Altrimenti -.

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  39. FAV e Barone : Dio li fa e poi li accoppia

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    1. Forse in simili casi meglio si addice la variante:
      "Dio li fa e il diavolo li accoppia".

      Lo stesso dicasi per l'accoppiata vincente Kiko e Carmen.
      Aggiungo questa che ho trovato in coda:
      "Siete uno la lima e una la raspa".

      Pax

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  40. O come diceva Giobbe Covatta : Dio li fa e poi li accoppa. Ma non fraintendeteci : a Fav e Barone lunga vita, l'importante è che rinsaviscano. Forse.......

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