lunedì 1 marzo 2010

Un'autorevole voce contro le derive liturgiche,anche neocatecumenali

Colombo (Sri Lanka), Monsignor Ranjith dichiara guerra alla deriva liturgica:
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Riprendiamo tempestivamente, dietro suggerimento di Caterina 63, la notizia da Papanews (il testo del documento è tratto dalla nostra traduzione)
CITTA’ DEL VATICANO - Monsignor Malcolm Ranjith è uno che di Liturgia se ne intende. E’ stato, infatti, Segretario della Congregazione del Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti prima che Benedetto XVI lo nominasse, l’anno scorso, Arcivescovo di Colombo, nello Sri Lanka. Il Papa si fida molto di lui, a tal punto che dovrebbe crearlo Cardinale nel prossimo Concistoro. Monsignor Ranjith (nella foto) si è fatto molto apprezzare nei suoi anni di servizio in Vaticano per la nobile difesa della gloriosa tradizione liturgica della Chiesa, una battaglia che ha ripreso energicamente nella sua nuova Diocesi, vietando stravaganze e improvvisazioni durante la celebrazione dell’Eucaristia e ‘raccomandando’ l’amministrazione della Comunione solo sulla lingua e solo ai fedeli in ginocchio, come già avviene durante le Messe presiedute dal Pontefice.
Ma ecco il testo completo, ricco di tantissimi elementi, inviato dall’Arcivescovo di Colombo ai suoi sacerdoti e ai fedeli, con particolare riferimento a quelli appartenenti ai movimenti (tra questi ricade sicuramente il Cammino Neocatecumenale, ma Monsignor Ranjith non lo cita esplicitamente) che, abitualmente, si accostano all’Eucaristia in modo diverso rispetto a quanto stabilito dalla Chiesa o partecipano alla Messa con canti e balli intorno all’altare, consentendo, peraltro, la predicazione da parte di laici durante la celebrazione:
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"Cari Fratelli e Sorelle,
ultimamente alcune persone e movimenti di rinnovamento cattolico hanno svolto molteplici esercizi paraliturgici non previsti dal calendario parrocchiale ordinario. Apprezzando le numerose conversioni, il valore della testimonianza, l’entusiasmo rinnovato per la preghiera, la partecipazione dinamica e la sete della Parola di Dio, in quanto vescovo diocesano e amministratore generale dei misteri di Dio nella Chiesa locale a me affidata, sono il moderatore, il promotore e il custode della vita liturgica dell’arcidiocesi di Colombo. A questo titolo vi invito a soffermarvi sugli aspetti liturgici ed ecclesiologici legati a questa nuova situazione e vi prego insistentemente di rispettare le direttive enunciate nella presente circolare a effetto immediato.
L'Eucaristia è la celebrazione del Mistero pasquale per eccellenza donato alla Chiesa dallo stesso Gesù Cristo. Gesù Cristo è il principio di ogni liturgia nella Chiesa ed a questo titolo ogni liturgia è dunque essenzialmente di origine divina. Essa è l'esercizio della Sua funzione sacerdotale e conseguentemente essa non è certamente una semplice opera umana o una pia innovazione. Infatti, è inesatto chiamarla una semplice celebrazione della vita. Essa è molto più di questo. Essa è la fonte e il culmine a partire da cui tutte le grazie divine irrorano la Chiesa. Questo sacratissimo Mistero è stato affidato agli Apostoli dal Signore, e la Chiesa ne ha con gran cura preservato la celebrazione nel corso dei secoli, dando origine anche ad una sacra Tradizione e ad una teologia che non sono sottoposte all'interpretazione individuale o privata.
Conseguentemente, nessun sacerdote, diocesano o religioso, o invitato dall'esterno della Diocesi o dall'estero, è autorizzato a modificare, aggiungere o togliere qualsiasi cosa nel sacro rito della messa. Ciò non è nuovo, ma stabilito nel 1963 dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium (22,3), la costituzione dogmatica sulla Santa Liturgia del concilio Vaticano II, e reiteratamente ripresa nei documenti Sacramentiìum Caritatis di Sua Santità Benedetto XVI ed Ecclesia de Eucharistia del Papa Giovanni Paolo II di venerata memoria.
  1. I sacerdoti non sono autorizzati a modificare né improvvisare la Preghiera eucaristica o altre preghiere immutabile della messa - anche se si tratta di dare precisazioni su un elemento già presente - cantando strofe diverse o diverse spiegazioni. Dobbiamo comprendere che la liturgia della Chiesa è strettamente legata alla sua fede ed alla sua tradizione: "Lex orandi, lex credendi", la regola della preghiera è la regola della fede! E' il Signore che ci ha donato la liturgia e nessun altro; nessun altro dunque ha il diritto di cambiarla.
  2. Le manifestazioni del tipo "Praise and Worship" (letteralmente "lode e adorazione" ma qui si tratta di una corrente musicale di stile gospel NDT) non sono permesse nel corso dell'insieme del rito della messa. La musica disordinata e assordante, i battimani, i lunghi interventi e i gesti che turbano la sobrietà della celebrazione non sono autorizzati. E' importante che noi comprendiamo la sensibilità culturale e religiosa del popolo sri-lankese. La maggioranza dei nostri compatrioti sono buddisti e come tali abituati ad un culto profondamente sobrio; da parte loro né i musulmani né gli Hindù creano agitazione nella loro preghiera. inoltre, esiste nel nosto paese una forte opposizione verso le sette fondamentaliste cristiane e noi ci battiamo, in quanto cattolici, per far comprendere che i cattolici sono diversi da queste sette. Ora, Ora, alcuni di queste sedicenti celebrazioni di lode e di adorazione assomigliano più a celebrazioni religiose fondamentaliste che al culto cattolico romano. Che ci sia permesso di rispettare la nostra diversità culturale e la nostra sensibilità.
  3. La Parola di Dio prescritta non può essere cambiata a piacimento e il salmo responsoriale deve essere cantato e non sostituito da altri canti di meditazione. La dimensione contemplativa della Parola di Dio è di una importanza capitale. In alcune delle celebrazioni paraliturgiche, le persone oggi tendono a divenire estremamente verbose e spettacolari. Dio parla, noi dobbiamo ascoltarLo; e, per ben ascoltare, il silenzio e la meditazione sono più necessari dell'esuberanza cacofonica.
  4. Sono i sacerdoti che devono predicare la Parola di Dio sui Misteri liturgici celebrati. E' strettamente vietato ai laici durante le celebrazioni liturgiche.
  5. La Santissima Eucaristia deve essere amministrata con la massima cura ed il massimo rispetto, e ciò unicamente da parte di coloro che sono autorizzati a celebrarla. Tutti i ministri, normali e straordinari, devono essere rivestiti dei corretti ornamenti liturgici, La pratica dell'auto-comunione è vietata e chiederei umilmente ed ogni prete che la permetta di sospendere immediatamente questa pratica.
  6. Tutti i preti sono tenuti a seguire il rito della Messa tal quale è fissato, affinché non si dia luogo a paragonare ed opporre messe celebrate da alcuni preti ad altre messe dette dal resto dei preti.
  7. Le benedizioni liturgiche sono riservate unicamente ai ministri della liturgia, cioè: i vescovi, i sacerdoti e i diaconi. Tutti possono pregare gli uni per gli altri. Ma si raccomanda di non utilizzare gesti che possano portare all’illusione, alla confusione o a una cattiva interpretazione."

43 commenti:

  1. Mons. Ranjith dà un'altra testimonianmza concreta della sua serietà, in particolare nel seguente passaggio della sua lettera:

    "...tutti i sacerdoti devono seguire il rito della Messa così come è stato stipulato, in modo da non dar luogo di paragonare o opporre le messe celebrate da alcuni sacerdoti alle altre messe dette dal resto dei sacerdoti....

    Meditiamo a lungo queste parole sulle quali pone l'accento questo grande apostolo della Chiesa di Roma: tollerare ancora la difformità liturgica ( di cui si sono fatti paladini i ncn) significa proprio " opporre le messe celebrate da alcuni sacerdoti alle altre messe dette dal resto dei sacerdoti..". Non è cosa di poco conto, infatti.
    Significa lanciare messaggi distorti ai piccoli e anche ai non credenti, facendo pensare che nella Chiesa di Cristo - che è e deve restare unica - convivono diverse anime e diverse tradizioni oltre che diversi stili.

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  2. Conosco quell'intervista, anzi me l'ero faticosamente tradotta dal francese, ma non l'avevo inserita né ancora citata, perchè in realtà è generica e non direttamente riferita ai NC, anche se il loro comportamento è riconoscibile in molti passaggi.

    Essa è rivolta ai fedeli della sua diocesi, ma ovviamente è una lezione per tutti noi.
    Appena finita la traduzione, la pubblico direttamente sul sito e metto il link

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  3. Questo è l'incipit della lettera circolare indirizzata da Ranjiith a:

    tous les Révérends Pères, Frères, Sœurs, et les fidèles laïcs du diocèse de Colombo

    Negli ultimi tempi un certo numero di movimenti di rinnovamento cattolico e di persone hanno portato molteplici celebrazioni paraliturgiche al di fuori dell'abituale calendario parrocchiale. Pur apprezzandone le numerose conversioni, il valore di testimonianza, il rinnovato entusiasmo per la preghiera, la dinamica partecipazione e la sete per la Parola di Dio, io sono - in quanto vescovo diocesano e amministratore generale dei misteri di Dio nella Chiesa locale affidata alle mie cure - il moderatore, il promotore e il custode della vita liturgica dell'arcidiocesi di Colombo; a questo titolo sollecito la vostra attenzione sugli aspetti liturgici ed ecclesiologici legati a questa nuova situazione e vi prego di rispettare senza indugi le direttive indicate nella presente circolare, che ha effetto immediato.

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  4. certo, anche alcune celebrazioni neocatecumenali (non c'è immediato riferimento al rito) possono essere definite "paraliturgiche" al pari delle "preghiere di liberazione" del rinnovamento, ad esempio (sia pure in termini e con modalità diverse); ma ci sono dei passaggi che sembrano ritagliati in pieno anche per il cammino.

    Tuttavia, se vogliamo essere seri, e fare un'autentica "informazione corretta", dobbiamo esaminare con maggiore attenzione l'intero documento: cosa che non avevo ancora avuto il tempo di fare prima di riferirlo -e in quali passaggi- ai neocatecumenali.

    Lo vedremo alla prossima...

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  5. Primo passaggio:

    L'Eucaristia è la celebrazione del Mistero pasquale per eccellenza donato alla Chiesa dalla stesso Gesù Cristo. Gesù Cristo è il principio di ogni liturgia nella Chiesa ed a questo titolo ogni liturgia è dunque essenzialmente di origine divina. Essa è l'esercizio della Sua funzione sacerdotale e conseguentemente essa non è certamente una semplice opera umana o una pia innovazione. Infatti, è inesatto chiamarla una semplice celebrazione della vita. Essa è molto più di questo. Essa è la fonte e il culmine a partire da cui tutte le grazie divine irrorano la Chiesa. Questo sacratissimo Mistero è stato affidato agli Apostoli dal Signore, e la Chiesa ne ha con gran cura preservato la celebrazione nel corso dei secoli, dando origine anche ad una sacra Tradizione e ad una teologia che non sono sottoposte all'interpretazione individuale o privata. Conseguentemente, nessun prete, diocesano o religioso, o invitato dall'esterno della Diocesi o dall'estero, è autorizzato a modificare, aggiungere o togliere qualsiasi cosa nel sacro rito della messa. Ciò non è nuovo, ma stabilito nel 1963 dalla Costituzione Sacrosanctum Concilium (22,3), la costituzione dogmatica sulla Santa Liturgia del concilio Vaticano II, e reiteratamente ripresa nei documenti Sacramentum Caritatis di Sua Santità Benedetto XVI ed Ecclesia de Eucharistia del Papa Giovanni Paolo II di venerata memoria.

    1. I preti non sono autorizzati a modificare né improvvisare la Preghiera eucaristica o altre preghiere immutabile della messa - anche se si tratta di dare precisazioni su un elemento già presente - cantando strofe diverse o diverse spiegazioni. Dobbiamo comprendere che la liturgia della Chiesa è strettamente legata alla sua fede ed alla sua tradizione: "Lex orandi, lex credendi", la regola della preghiera è la regola della fede! E' il Signore che ci ha donato la liturgia e nessun altro; nessun altro dunque ha il diritto di cambiarla.

    qui il riferimento all'Arguello è calzantissimo!

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  6. qui il riferimento all'Arguello è calzantissimo!

    avrei dovuto dir meglio anche all'Arguello, perché il richiamo di Ranjith riguarda tutti gli abusi liturgici della sua diocesi

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  7. Ce ne fossero di vescovi che mettono fine alle derive liturgiche neocatecumenali e non!

    In ogni caso per il cammino, c'è molto da dire anche sulle prassi e non solo sulla liturgia

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  8. Troppo comodo liquidare come cialtroneria un documento del genere! Sei a corto di argomenti, vedo, verità ecc.

    Qui si parla di abusi liturgici che nel cn sono di ordinaria amministrazione. Abusi. Errori, cioè, traduco per i vari verità ecc.

    Per es., l'esubero di parole, quali commenti, monizioni, risonanze dei laici che dovrebbero raccogliere nel cuore la Parola ascoltata.

    Per es., i canti urlati con battimano incorporato. E il balletto finale.

    Per es., l'amministrazione dell'Eucarestia affidata a laici che, nel cn, non sono neppure ministri straordinari e che mai indossano i paramenti adeguati. E che spesso non sanno quello che fanno.

    Altro che cialtroneria. Questo documento è molto confortante. E' segno che la Chiesa è viva e vitale, e rinascerà giovane e bella come giovane e bello è il suo Sposo.

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  9. Ma come fai a dire cialtroni.
    Mi trovai io personalmente, da laico, senza nessun mandato del presbitero, ad distrubuire il Corpo spezzato di Dio. Mi tremavano le gambe e feci la mia parte con prudenza e dignità, come non avevo visto fare ad altri. Ma da allora qualche cosa cambio. Mi chiedevo il perchè. Io ero il primo pinco pallino di turno. Solo perchè responsabile. Capii dopo che non si poteva fare e che quelle celebrazioni in questo modo non potevano essere unite alla Chiesa cattolica.
    Questo nessun uomo me lo ha svelato.

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  10. Questo nessun uomo me lo ha svelato.

    Questo è Grazia. Stupenda meravigliosa Grazia, della quale abbiamo grandissimo, estremo, bisogno!

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  11. A proposito di derive....
    Domenica mattina ho fatto le lodi, in una bellisima saletta della Parrocchia, insieme ai Neocatecumenali.
    Il tutto si è svolto in una sala con una bellissima moquette blu , due tappeti persiani a croce, uno stupendo quadro di Kiko, l'immancabile croce astile kikiana, un ambone in legno al centro....e il copriambone?
    Era il paramento viola di Quaresima? No, che disdetta. Proprio non ce la fanno. Hanno per forza dovuto coprirlo con un Tallit ebraico.
    Ma io mi dico...che bisogno c'è?

    Non mi esprimo sui canti e sulla vera e propria omelia fatta da un catechista (credo. Sicuramente non dal sacerdote visto che non c'era)dopo la lettura breve.

    Prego per loro.

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  12. Pubblico questo post di “la verità…” -depurato di una parte contenente pesanti calunnie- soprattutto per la conclusione, che conferma i miei dubbi sulle possibilità di accoglimento da parte del cammino di direttive come quelle di mons. Ranjith

    Con grande divertimento leggo l'ennesimo articolo di questo blog di sfigati.Tanto so gia' che non pubblichi quindi mi posso divertire a dire quello che voglio. Questo articolo è il classico ed ennesimo esempio di cialtroneria. Voi stessi dite che il Card.le non cita il Cammino Neocatecumenale quindi questo articolo è la solita bufala.Inoltre se la fonte è Caterina63 allora è certamente una bufala…...............................................
    Qui sono inserite calunnie su Caterina, che io SO che sono calunnie e SO anche attraverso quali meccanismi perversi (sia suoi personali che riferiti alle modalità di reperimento delle informazioni) possano apparire attendibili al calunniatore il quale da queste bieche calunnie deduce: Quindi tutto questo ci indica quanta attendibilita' abbia.

    come vedi l'attendibilità di Caterina è intatta. primo perché la conosco, secondo perché il documento proviene davvero da Ranjith, è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa, perché corrisponde al suo Magistero e alle direttive del Santo Padre.

    Inoltre il cardinale non cita espressamente il cammino, ma guarda caso molti dei comportamenti che stigmatizza sono tipici del cammino e sono gli stessi da noi più volte denunciati.

    Ma qui viene il bello, anzi la solita abominevole conclusione, come sempre ad usum cammini (non si schioda in nessun modo)
    Inoltre Mons.Rajnth e' stato allontanato da Roma perche' troppo vicino alla Fraternita' Pio X.

    lo sai così bene perché c'è lo zampino del vostro Filoni?

    Non credo possa proibire al Cammino di comunicarsi in piedi e sulle mani dato che cio' e' previsto dallo Statuto oltre che dall'Ordinamento Generale del Messale Romano. Puo' chiudere il Cammino se vuole nella sua Diocesi ma se lo accetta deve stare agli Statuti che sono approvati dalla Santa Sede. Oltretutto la danza non è soggetta a nessuna approvazione dato che si svolge a Messa finita non durante la celebrazione.Insomma tutte cretinate come al solito.

    CAPITO?

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  13. "il documento proviene davvero da Ranjith, è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa, perché corrisponde al suo Magistero e alle direttive del Santo Padre."

    ma scusa Mic come sempre usi due pesi e due misure!
    allora quando il documento o l'esortazione o la circolare vi va bene, cito testualmente "è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa"
    mentre quando non vi va bene vedi iniziazione cristiana in alcune diocesi italiane - la cosa non è da farsi, è frutto della pressione del cammino etc.. etc..

    LA COSA MI SEMBRA EVIDENTE VE LA GIRATE COME VOLETE.

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  14. ovviamente il Tallit è usato (sempre) anche durante la Celebrazione dell'Eucarestia il sabato sera...spesso sopra al paramento Cattolico.

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  15. Caro Preoccupato (e ben a ragione!),

    dalla tua esperienza possiamo trarre queste conclusioni:

    1. i neocat mettono enfasi su tutto quel che fanno, comprese le Lodi alle quali hai partecipato, che appartengono alla Liturgia delle Ore (Lodi, Ora media, Vespri, Compieta), che scandisce la giornata dei consacrati e di qualunque cattolico voglia associarvisi per incrementare la personale devozione e fedeltà... Nel cammino la si fa passare, come al solito, come loro privilegio, e viene 'consegnata' e vissuta con la solita enfasi e senso di elitarismo, al pari del Rosario, che, al pari della Liturgia delle Ore, appartiene alla pratica comune di tutti i fedeli cattolici.
    In sostanza l'occasione è sempre utile per propinare le catechesi (vedi omelia del laico)

    2. Normalmente la domenica mattina si celebra la Santa e Divina Liturgia. Ma anche in questo i neocat si DEVONO differenziare.

    La loro liturgia (chiamiamola così) del sabato sera non è anomala tanto per il sabato, dato che nel post concilio la possibilità della messa pomeridiana (la domenica comincia con i primi vespri che cadono il sabato sera) è stata concessa, quanto per l'assolutizzazione di questa cadenza (a prescindere dagli abusi e da tutto il resto). Questo comporta sistematicamente che la domenica, anziché unirsi alla comunità parrocchiale per la Messa, si celebrano le Lodi anche in famiglia...

    e così la comunità non realizza e non vive la 'comunione dei Santi' (che avviene solo nel Signore ed è creata da Lui), ma consorteria: tant'è che è e resta inesorabilmente separata dal resto del contesto ecclesiale, parrocchia in primis, a meno che non vi si infiltri per proporre , e alla fine imporre, catechesi e prassi NC

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  16. ma scusa Mic come sempre usi due pesi e due misure!
    allora quando il documento o l'esortazione o la circolare vi va bene, cito testualmente "è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa" mentre quando non vi va bene vedi iniziazione cristiana in alcune diocesi italiane - la cosa non è da farsi, è frutto della pressione del cammino etc.. etc..


    vedi, NC, tu come al solito ti fermi alla forma e non alla sostanza: le direttive dell'arcivescovo Ranjith corrispondono al Magistero ecclesiale cattolico, invece la cosiddetta iniziazione cristiana subdolamente introdotta nelle diocesi italiane (e chissà in quante altre) contempla insegnamenti e prassi che cattoliche non sono... approvate sì (ti anticipo) ma l'approvazione in quei termini e in assenza dell'approvazione degli Orientamenti, considerando in più il mancato rispetto delle direttive del Papa, non può non suscitare preoccupazione e sconcerto in chi conosce il cammino!

    Vi avverto di non tornare a ripeterci che gli Orientamenti sono stati approvati, perché mi costringereste a riproporre le parole di Kiko (di cui abbiamo registrazione, ma vedi anche intervista post approvazione) col solito copia-incolla: prove inconfutabili che tuttavia, di fronte alla versione dei catechisti, lasciano il tempo che trovano... anche questo significherà pur qualcosa!

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  17. Non credo possa proibire al Cammino di comunicarsi in piedi e sulle mani dato che cio' e' previsto dallo Statuto

    nessuno sembra chiedersi il motivo di tanta ostinazione a non inginocchiarsi, se davvero si crede nella Presenza del Signore.
    Possibile che non si riesca a capire che parte dal Papa, ed è anche di molti fedeli, questa necessità di ri-sacralizzare un momento solenne e sacro, completamente banalizzato e dissacrato?

    Se davvero siete alla Presenza del Signore, come fate a non cadere in ginocchio? Evitate le baggianate che "il Signore guarda al cuore" perché questo è un altro discorso. So bene che si può essere inginocchiati col corpo ma avere un cuore chiuso; ma questa è l'eccezione: di regola gli atteggiamenti del corpo favoriscono e, anzi, rispecchiano quelli del cuore!
    E che "davanti al Signore ogni ginocchio si pieghi" mi pare possa anzi debba avvenire anche da parte di chi si considera risorto...

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  18. Nella mia diocesi, ad esempio, le messe del sabato sera (cioè si usa la parola di domenica) sono alle 18 o alle 19. I neocatecumenali non celebrano queste messe, ma le loro messe alle 20 o 20:30. Non ci sarebbe nessun motivo per non prendere parte alle messe parrocchiali delle 18. Invece non si integrano. Restano separati dagli altri cristiani. E così ero anche io. La separazione tra di noi era voluta.

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  19. Vorrei rispondere anch'io a colui che si firma "NC".


    Una cosa "ci va bene" quando è specchio di venti secoli di tradizione cattolica.

    Una cosa "non ci va bene" quando viene spacciata per cattolica ma rispecchia in realtà solo le paturnie di qualcuno.


    "NC" dovrebbe chiedersi come mai il Cammino è così autoreferenziale. Sull'aspetto artistico, per esempio, dove i neocat sono costretti ad utilizzare quelle orripilanti brutture "disegnate" da Kiko, quelle abominevoli sincopatissime scalcagnatissime canzonette "composte" da Kiko, e quelle catechesi eretiche tuttora insegnate nelle comunità.


    Il Papa elogia i neocatecumenali ed elogia Comunione e liberazione: è evidente che i due "elogi" hanno diverso significato.

    Quando per esempio elogia Comunione e liberazione, lo sanno tutti (anche i nemici della Chiesa) che costoro sono sempre stati fedelissimi al Papa.

    Quando elogia i neocatecumenali, lo sanno tutti (anche i nemici della Chiesa) che si tratta di gente che preferisce obbedire a Kiko piuttosto che al Papa.

    Dunque quest'ultimo "elogio" è solo un incoraggiamento, un modo dolce per indirizzare verso la strada giusta.

    Chiunque sia stato padre di un bambino sa bene cosa significa essere costretti talvolta ad elogiarlo per evitare conseguenze peggiori.


    Vorrei dire a "NC" che è peccato di menzogna mettere i due "elogi" sullo stesso piano.

    Il Papa, nel raccomandarvi di seguire le sue indicazioni contenute nella cosiddetta "lettera di Arinze", vi disse era "certo" che quelle norme sarebbero state da voi "attentamente osservate".

    E invece no. Lettera morta. Avete tradito la fiducia del Papa. Vi dichiarate "approvati" e venite qui a dire, mentendo, che noi si usa "due pesi e due misure".


    Abbiamo più volte dimostrato, sul blog e sul sito, di come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI vi abbiano sempre incoraggiato ed ammonito (ciò che voi falsamente chiamate "elogio" e "lode").

    Preferite seguire il "padre della menzogna", oppure il Padre misericordioso che è nei cieli?

    Potete ingannare gli uomini, potete ingannare il clero e la gerarchia, potete ingannare perfino il Papa, ma non potete certo ingannare Dio.

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  20. Per " La Verità...."

    Ho avuto modo anche io di leggere le sue grossolane calunnie rivolte spesso ( in commenti improponibili) sia ad alcuni moderatori di questo blog sia ad alcuni abituali frequentatori di esso.

    I toni e il lessico usati indicano come loro fonte una personalità gravemente distorta, un carattere malevolo e arrogante, un modo di parlare ed i interagire con gli altri del tutto inaccettabile.

    Io non so se Lei frequenti o meno il Cammino Neocatecumenale o la Chiesa, in senso lato, ma sappia che la Sua arroganza fa a pugni totalmente con ogni minima dimensione cristiana.

    Concordo interamente con quanto Le sta dicendo Mic, che tuttavia invito a glissare totalmente sui Suoi pseudocommenti che non hanno nulla da aggiungere e nulla da togliere a questo blog.

    Le auguro la Paca vera.

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  21. Concordo interamente con quanto Le sta dicendo Mic, che tuttavia invito a glissare totalmente sui Suoi pseudocommenti che non hanno nulla da aggiungere e nulla da togliere a questo blog.

    il commento di "la verità..." è stato passato per due seri motivi:

    1. il ripetersi delle calunnie nei confronti di Caterina. Sa che non le avrei mai pubblicate, ma quello che non sapeva e che gli ho detto e gli avrei dovuto dire da un pezzo e coram populo è che conosco bene Caterina e i motivi e i meccanismi che hanno ingenerato le informazioni distorte che si è andato a pescare...

    2. il suo post, nella conclusione - che ho sottolineato con un CAPITO? maiuscolo - palesa, qualora ce ne fosse stato bisogno, come si pone il cammino nei confronti della lettera di Ranjith:

    a) vede solo le modalità della comunione e non prende in considerazione la possibilità di inginocchiarsi: loro sono "diversi", sono "risorti" (!?)

    b) sorvola su tutte le altre direttive della lettera come se non riguardassero il cammino dei cui abusi, se non è citato esplicitamente, c'è la fotografia !!!
    Questo per il noto principio che il Magistero e la Tradizione non li riguarda, perché loro sono "altro". sono "iniziazione" (vedere articolo sull'"identità")
    Purtroppo nessuno sembra accorgersi che anziché "iniziazione cristiana" sono "iniziazione kicarmeniana" con tutto quello che comporta

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  22. per By Trip....

    allora io ho parlato di cosa vi va bene e cosa no - 1 cosa
    2 cosa - il lato artistico è molto personale. chiudo qui il discorso (ma cosa centra con il mio discorso?)
    3 cosa - ma xchè devi tirare in ballo gli elogi quando io non ne ho fatto cenno?? (cosa centra nel discorso?)
    4 - per MIc - non avevo nessuna intenzione di tirare fuori cose sull'approvazione stai tranquillo, tu resti della idea come io resto della mia - non ne andiamo fuori - ma mi sembra che la cosa la tirate fuori voi sempre.

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  23. Per quanto riguarda le Lodi della domenica - come leggo dai post non ne avete capito il senso che invece la chiesa ha capito bene - benissimo. - è un modo per passare la fede ai figli che a voi vada bene o no.
    é chiaro che la liturgia delle ore appartiene alla chiesa - ma come dite voi è data la possibilità ai laici di celebrarla anzi esortato, e allora che male c'è se nel cammino viene proposto con forza??? baaa non capisco xchè vi ostinate a vedere male dove il male non c'è.
    nessuno dice che solo nel cammino si fanno le lodi o il rosario.

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  24. ovviamente il Tallit è usato (sempre) anche durante la Celebrazione dell'Eucarestia il sabato sera...spesso sopra al paramento Cattolico.

    capito, amici?

    poi quando parliamo di "giudaizzazione", si dice che diciamo falsità... ma mi dite che senso hanno certi 'segni' e certe sottolineature se non quello di allontanare dall'Opera del Signore e dal Suo Sacrificio che è il cuore della nostra Fede e dal quale la Risurrezione è inscindibile?

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  25. Su Facebook qualche neocatecumenale se ne è lamentato ^__^

    gli ho risposto che la deriva Liturgica denota appunto un settarismo attraverso il quale i cattolici hanno perduto in parte la propria identità IDENTIFICANDOSI NON NELLA CHIESA, MA NELLA LORO COMUNITA'... e questo non era mai accaduto neppure con gli Ordini Religiosi che pur differenziandosi nell'abito, erano uniti nella dottrina soprattutto Liturgica partecipando INSIEME A TUTTI per esempio alle Liturgie ed alle Adorazioni Eucaristiche, ai canti tutti gregoriani ed alla celebrazione IN LATINO...

    E' giunto finalmente il momento di riappropriarsi della propria identità CATTOLICA...io non sono Neocatecumenale, NON VOGLIO KIKO COME MAESTRO, I SUOI CATECHISTI SONO SUOI.... "Cristiano è il mio nome, cattolico il cognome" così come insegnava Benedetto XV...

    ****

    il NC di FB non ha risposto alla replica ^__^

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  26. NC ha detto...
    "il documento proviene davvero da Ranjith, è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa, perché corrisponde al suo Magistero e alle direttive del Santo Padre."

    ma scusa Mic come sempre usi due pesi e due misure!
    allora quando il documento o l'esortazione o la circolare vi va bene, cito testualmente "è indirizzato al clero e ai fedeli della sua Arcidiocesi di Colombo, ma ovviamente costituisce un insegnamento per tutta la Chiesa"
    mentre quando non vi va bene vedi iniziazione cristiana in alcune diocesi italiane - la cosa non è da farsi, è frutto della pressione del cammino etc.. etc..

    LA COSA MI SEMBRA EVIDENTE VE LA GIRATE COME VOLETE.

    ****************************

    No, sei tu che leggi malamente:
    il Cattolico è chiamato a fare discernimento e ciò che dice un Vescovo se corrisponde al Magistero Cattolico del Pontefice allora riguarda TUTTI I FEDELI anche se ne avesse parlato solo a 4...^__^
    è proprio in questi contesti che il Vescovo PARLA A NOME DELLA CHIESA, QUANDO CITA IL PONTEFICE E I DOCUMENTI ECCLESIALI INTERPRETANDOLI CON LA TRADIZIONE, diversamente, se un Vescovo avanzando con le proprie opinioni comandasse anche a due sole persone o ad un milione (leggasi Milingo) e non fosse compatibile con l'insegnamento della Tradizione, allora un fedele E' DISPENSATO DALLA OBBEDIENZA...


    ^__^

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  27. “ovviamente il Tallit è usato (sempre) anche durante la Celebrazione dell'Eucarestia il sabato sera...spesso sopra al paramento Cattolico…”

    Come sapete, cari amici, l’arte è un po’ più “libera” della teologia quando, con a disposizione tela e colori, cerca di offrire in immagine ciò che il dogma spiega a parole.
    Se, ad esempio, prendiamo alcune famose crocifissioni del pittore ebreo Marc Chagall, il Cristo ha i fianchi avvolti dal tipico scialle da preghiera. Forse penserete ad una forzatura interpretativa, una giudaizzazione del Cristo ma non credo si tratti di questo. Molto probabilmente, Chagall legge nel tallit l’origine ebraica di Gesù e la fissa così; pensate anche al grido di Gesù sulla croce: Eloì, etc., ovvero l’incipit del Salmo 22… Insomma, Gesù in croce è coperto da panni ebraici e prega nella lingua di un ebreo. Quel “tallit” non indica una giudaizzazione del Cristo, ma la sua origine che Egli supera in un movimento universale: dal tallit, così povero e adattato per coprire le nudità si passa al manto della Chiesa.

    Ben diverso è, quando si inventa un’arte ripescandola ad origini che nessuno rinnega ma che, dopo l’evento pasquale, entrano nella storia con un volto ed un significato nuovi.
    Un tallit sopra paramenti cattolici è impensabile, un patchwork anche teologicamente sbagliato perché evocatore di una sovrapposizione in cui ciascuno dei due mondi, l’ebraico e il cristiano, perde la sua identità.
    Chi inventa un’arte del genere, ovviamente, è ben distante dalle qualità artistiche e, direi implicitamente teologiche, di Chagall.
    Già i nostri paramenti costituiscono l’evoluzione dei paramenti del sacerdozio ebraico, ne conservano alcune fogge, alcuni stili. Tuttavia appartengono a quell’evoluzione “liturgica” che in ogni segno e in ogni simbolo rilegge (o dovrebbe farlo) il salto che lega il Venerdì Santo alla Pasqua di Resurrezione.

    Col rispetto dovuto, chi prega col tallit, ovviamente non aspetta né il venerdì (ma il Sabato) né tantomeno l’alba pasquale della Resurrezione. Aspetta ancora il Messia e, per l’amor di Dio, è libero di farlo come ebreo e come membro del Popolo scelto da Dio.

    Noi non abbiamo bisogno di attendere ancora Colui che è già venuto e che verrà di nuovo.
    Non abbiamo bisogno di tinteggiare le già esigui liturgie nostrane con ulteriori tocchi che non sono pennellate di Chagall, ma solo incerti scarabocchi colorati per ravvivare quello che “alcuni” ritengono smorto e triste.
    Non c’è molto buon gusto in questo, solo un malriuscito pachtwork di tradizioni differenti che anziché trasmettere il Mistero come farebbe un vero pittore, inducono a errate riletture e a personali interpretazioni della Fede.

    Chisolm

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  28. per NC
    allora io ho parlato di cosa vi va bene e cosa no - 1 cosa

    bene, sia io che Tripudio ti abbiamo risposto cu cosa ci va bene o non ci va bene e perché, con parole diverse, ma con evidente coincidenza e pertinenza di motivazioni... su questo -che è il nocciolo del problema- non hai nulla da dire?
    E te ne vieni con questi elementi secondari e pretestuosi che, invece si confutarci, portano il discorso da un'altra parte, simulando una risposta che in realtà non dai...

    2 cosa - il lato artistico è molto personale. chiudo qui il discorso (ma cosa centra con il mio discorso?)
    3 cosa - ma xchè devi tirare in ballo gli elogi quando io non ne ho fatto cenno?? (cosa centra nel discorso?)


    gli elogi c'entrano, perché glissate sempre sulle direttive (e quella di Ranjiith lo è), proprio tirando in ballo gli elogi...

    4 - per MIc - non avevo nessuna intenzione di tirare fuori cose sull'approvazione stai tranquillo, tu resti della idea come io resto della mia - non ne andiamo fuori - ma mi sembra che la cosa la tirate fuori voi sempre.

    beh, il discorso dell'approvazione era una facile e quasi scontata replica... mi sono limitata a anticipare anche la conclusione, motivandole a citandone le fonti interne al cammino, nemmeno esterne....

    se lo tiriamo fuori è perché è un problema aperto e non risolto, come molto altro...

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  29. ancora per NC:
    2 cosa - il lato artistico è molto personale. chiudo qui il discorso (ma cosa centra con il mio discorso?)

    è probabile che tu ti riferisca al post di Chisolm, che non avevo ancora visto: una 'pennellata' geniale e molto profonda!

    appena riesco a ritagliarmi qualche minuto in più provo a spiegarti cosa c'entra; ma se non lo hai capito, forse potrebbe essere inutile....

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  30. NO MIC mi riferivo a questo che scrive by tr.........

    NC" dovrebbe chiedersi come mai il Cammino è così autoreferenziale. Sull'aspetto artistico, per esempio, dove i neocat sono costretti ad utilizzare quelle orripilanti brutture "disegnate" da Kiko, quelle abominevoli sincopatissime scalcagnatissime canzonette "composte" da Kiko, e quelle catechesi eretiche tuttora insegnate nelle comunità.

    qual'è il tuo problema - scusa, sono d'accordo in parte con il vescovo su alcuni punti su altri non condivido pienamente, ma voi date come sempre unalettura estremizzata di ogni cosa, senza appello e facendovi giudici su tutti e tutto.
    siete critici artistici - vi mettete al di sopra della chiesa citando la tradizione degli apostoli di cui non siete custodi ve lo ricordo etc.. etc.. .
    e Torno a dire che il discorso vale per la diocesi in oggetto e non per tutta la chiesa. se no le decisioni del mio vescovo varrebbero per tutta la chiesa.

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  31. NC ha detto...

    e Torno a dire che il discorso vale per la diocesi in oggetto e non per tutta la chiesa. se no le decisioni del mio vescovo varrebbero per tutta la chiesa.


    *************************

    è evidente che non hai letto la mia risposta...
    Il discorso è diverso la dove un vescovo, per la sua diocesi, da ordini relativi ALLA PASTORALE DELLA SUA COMUNITA'...quando invece esprime UNA CORREZIONE MAGISTERIALE, IL RIFERIMENTO PUO' ESSERE PRESO DA TUTTA LA CHIESA...specialmente se sta esprimendo le richieste del Pontefice che in questo caso sono citate con la Sacramentum Caritatis...

    è ovvio che NESSUNO E' OBBLIGATO al di fuori di quella Diocesi
    ma un cattolico non ragiona così, ci ragionano solo i settari e i NC perchè di fatto Kiko OBBLIGA INVECE LE SUE CATECHESI IN TUTTE LE CHIESE DOVE ARRIVA senza neppure attendere i comunicati ufficiali e senza aver applicato la lettera del 2005

    ergo ciò che dice un Vescovo di MAGISTERIALE è facoltativo, ciò che dice Kiko è vincolante?
    annamo bene!

    RispondiElimina
  32. qual'è il tuo problema - scusa, sono d'accordo in parte con il vescovo su alcuni punti su altri non condivido pienamente, ma voi date come sempre unalettura estremizzata di ogni cosa, senza appello e facendovi giudici su tutti e tutto.

    caro NC,
    mi sembra di poterti dire che tu vedi una lettura estremizzata, dove esprimiamo convinzioni precise e motivate non da noi: la Rivelazione è Una, è quella e non un' "altra"... tutto quanto è "altro", ci può apparire buono e appetibile, ma non porta al Signore e ne abbiamo diffusamente spiegato i motivi; ma questo non fa breccia, perché c'è una struttura portante coriacea che ingabbia e non 'lascia passare' altro che la produzione propria, quella che Tripudio ha chiamato "autorefenzialità"

    Autorefenzialità è essere chiusi a tutto quando non proviene da un contesto blindato -come il cammino- e che non entra in relazione con nessuna realtà esteriore: come si fa a non trovare 'strano' che nel cammino sia OBBLIGATORIO (quasi fino all'assessività) in TUTTE le comunità di TUTTO il mondo usare gli STESSI oggetti e arredi e addobbi liturgici disposti rigorosamente nelleo STESSO modo, pregare davanti alle STESSE icone (alcune delle quali abbiamo dimostrato inequivocabilmente blasfeme!), cantare gli STESSI canti, ascoltare le STESSE martellanti parole, usare lo STESSO gergo che induce a parlare a slogan, anziché elaborare e costruire discorsi che racchiudono concetti originali e personali... e così via dicendo... mi limito alle prime cose che mi vengono in mente!

    Quanto all'oggettistica anche diversa da quella ricordata (arredi, copri-bibbie, mezuzà, molti ammennicoli di vario genere), alludo solo di striscio alle ricadute economiche -che sono astronomiche se moltiplicate per ogni comunità e per ogni camminante- che hanno riflesso non solo sull'ideatore, ma anche sulla fiorente produzione e sull'indotto che fanno prosperare anche a livello di costruzioni di luoghi di culto e di seminari e centri vari... Di questo potrebbe anche non interessarmi e non mi sfiorerebbe neppure pensarci e parlarne, se non facesse parte di un'oranizzazione che sta infestando la Chiesa

    siete critici artistici - vi mettete al di sopra della chiesa citando la tradizione degli apostoli di cui non siete custodi ve lo ricordo etc.. etc.. .

    Non siamo critici artistici, ma abbiamo un gusto estetico, una mente per ragionare e categorie di Fede da lasciar entrare in campo: hai presente l'icona della Trinità (col Tripode NC al posto dei tre angeli che rappresentano la SS. Trinità) e l'inquietante madonna di Scandicci?

    non ci mettiamo al di sopra di nessuno: ci limitiamo a 'mostrare' quello in cui crediamo e il Signore al quale rimaniamo attaccati innanzitutto. Perché non ci ritieni custodi della Verità che abbiamo ricevuto nella e dalla Chiesa? Ognuno di noi lo è!

    Ci sono altri Custodi, che non sembrano così propensi a vivere il loro ruolo, di molta maggiore responsabilità del nostro, ma questo non significa che noi ci ergiamo al di sopra di loro: al disopra di tutti c'è il Signore, che ci precede e ci accompagna e senza di Lui non siamo nulla, ma con Lui tutto quel che diciamo e facciamo ha un senso una ragione d'essere...

    perché non dovremmo citare la Tradizione degli Apostoli, che è quella della Chiesa di Cristo e non quella della Chiesa di Kiko?

    Perdona se può sembrarti crudo questo modo di esprimermi, ma per chi è davvero cattolico è così, non ci posso far niente, non è una mia illazione e non dipende da me: io lo registro e basta...

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  33. (segue)

    e torno a dire che il discorso vale per la diocesi in oggetto e non per tutta la chiesa. se no le decisioni del mio vescovo varrebbero per tutta la chiesa.

    a questo ha risposto meglio di quanto potrei dirti io Caterina, che ha ricordato che mons. Ranjith, in quanto vescovo ha parlato per la sua diocesi, ma le sue direttive rispecchiano quello che dice la Chiesa (il Magistero e 2000 anni di Tradizione) e che indica il Papa, ed è solo in questo caso che si deve obbedienza a un vescovo...

    Se il tuo vescovo prende decisioni che non possono riguardare tutta la Chiesa e non rispecchiano l'intenzione e il 'sensus fidei' della Chiesa, c'è qualcosa che non quadra nel tuo vescovo e non sei tenuto a dargli obbedienza...

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  34. ... diverso è quando il vescovo deve prendere decisioni pastorali, pragmatiche; ma il discorso di Mons. Ranjith, prima che pastorale è dogmatico, cioè Magisteriale!

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  35. mi accorgo che Caterina ha dato una nuova risposta, ancora più chiara della precedente e, guarda, caso io Caterina e Tripudio e Chislom e gli altri ci troviamo a parlare lo stesso linguaggio, ma non a slogan, semplicemente esprimendo con altre parole gli stessi principi, che sono gli insegnamenti della Chiesa ricevuti, assimilati e vissuti...

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  36. Non è peregrino ridare un'occhiata a quanto osservò mons. Ranjith quando Arguello si accostò in San Pietro con le braccia conserte a ricevere la S.Comunione dal Papa:

    Eccellenza, come ha interpretato le braccia incrociate di Arguello al momento di ricevere la Comunione al cospetto del Santo Padre?

    “Guardi, sarò sincero: non saprei come giudicare questo atteggiamento. D’altro canto, solo il signor Arguello sa realmente cosa c’è nel suo cuore e cosa lo ha spinto a comunicarsi in questo modo, diciamo, quantomeno insolito. Chissà, magari voleva esprimere così, con le braccia conserte, la sua emozione davanti al Papa e al Corpo di Cristo; oppure desiderava manifestare sentimenti opposti o un certo malumore per chissà cosa. Personalmente, preferirei sospendere il giudizio sulle motivazioni: solo Arguello conosce i segreti del proprio cuore e gli scopi delle proprie azioni”.

    Eppure le braccia incrociate di Kiko hanno scandalizzato non pochi fedeli…

    “Premesso che nel Novus Ordo, al contrario del Vetus Ordo, non è previsto un modo prestabilito di accostarsi all’Eucaristia, credo anch’io che quelle braccia conserte, a prescindere dai sentimenti che hanno motivato tale gesto, abbiano rappresentato una mancanza di rispetto verso il Santissimo Sacramento e la persona del Papa. Ma questo, sia chiaro, vale per Kiko Arguello come per qualsiasi altra persona: non è possibile ricevere così il Corpo di Cristo, per giunta, dalle mani del Pontefice”.

    Lei spiegava che il Novus Ordo non dice espressamente come ricevere la Comunione, ma il decoro e il rispetto nei confronti del Mistero del Verbo Incarnato che si ripresenta nel Santissimo Sacramento non possono essere per questo dimenticati o vilipesi…

    “Sono perfettamente d’accordo”.

    Eccellenza, Lei è una delle massime autorità in materia di Liturgia: proviamo a ricordare ai nostri lettori come accostarsi in modo davvero composto alla Mensa Eucaristica.

    “Sarò sintetico: con le mani giunte e non certamente con le braccia incrociate…”.

    Il Cardinale Francis Arinze, a nome del Santo Padre Benedetto XVI, nel Dicembre del 2007 scrisse ai Neocatecumenali di adeguare la propria Liturgia a quella ufficiale della Chiesa cattolica. Il Cardinale Arinze è il Prefetto del Dicastero vaticano di cui Lei è Segretario: sa se il Cammino si è effettivamente adeguato?

    “Mi spiace, ma al momento non ho notizie in materia né tantomeno so se siano in via di approvazione gli Statuti dei Neocatecumenali”.

    A proposito: il Cardinale Arinze starebbe per abbandonare la guida della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti. In un primo momento, sembrava Lei il favorito alla successione, poi si è parlato dell’arrivo di Monsignor Angelo Amato dalla Dottrina della Fede e di un Suo ritorno in Sri Lanka. Cosa ci può dire?

    “Non ho ricevuto comunicazioni ufficiali, ma sui giornali si sono scritte tante cose non vere. Per quanto mi riguarda, mi rimetto con obbedienza alle decisioni del Santo Padre”.

    Fonte - Petrus, 24 Aprile 2008

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  37. L'intervista di due anni fa a Mons. Ranjiith rivela oltre a un indubbio buon gusto del prelato( che non scende a livelli di becera condanna del discutibile gesto di Kiko Arguello davantio alle Sacre Specie in San Pietro, ma si sforza di darne una connotazione plausibile ,o almeno una spiegazione) quanto la Chiesa di Roma condanni ogni forma anarcoide di "rinnovamento" liturgico e teologico che, se proprio vogliamo osservare bene fino in fondo, è anticamera e corridoio aperto verso l'apostasia.

    Ad ogni buon fine, Mons Ranjith, che ho seguito nel luglio scorso nello stadio di Salerno, in una memorabile catechesi sulla liturgia tenuta nel contesto del Congresso Internazionale del Rinnovamento Carismatico "Servi di Cristo Vivo" ( la comunità internazionale voluta e fondata da Padre Emiliano Tardif), non stigmatizza tanto la "gioiosità" nella celebrazione eucaristica, quanto la "creatività" che vorrebbe ri- fondare la liturgia ( leggasi ' stravolgere').
    La lettera indirizzata alla propria diocesi è eloquente anche in questo senso.

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  38. SOLO NEL "NOI" POSSIAMO ASCOLTARE DAVVERO LA PAROLA


    Benedetto XVI dalla Cappella Redemptoris Mater

    «... Dal mio posto qui ho sempre visto la Madre del Redentore, la Sedes Sapientiae, il trono vivente della saggezza, con la Sapienza incarnata sul grembo. E come abbiamo visto, san Luca presenta Maria proprio come donna dal cuore in ascolto, che è immersa nella Parola di Dio, che ascolta la Parola, la medita (synballein) la compone e la conserva, la custodisce nel suo cuore. I padri della Chiesa dicono che nel momento della concezione del Verbo eterno nel grembo della Vergine lo Spirito Santo è entrato in Maria tramite l'orecchio. Nell'ascolto ha concepito la Parola eterna, ha dato la sua carne a questa Parola. E così ci dice che cosa è avere un cuore in ascolto.
    Maria è qui circondata dai padri e dalle madri della Chiesa, dalla comunione dei santi. E così vediamo e abbiamo capito proprio in questi giorni che non nell'io isolato possiamo realmente ascoltare la Parola: solo nel noi della Chiesa, nel noi della comunione dei santi.
    E Lei, caro Don Enrico, ci ha mostrato, ha dato voce a cinque figure esemplari del sacerdozio ...»





    Il nostro caro Santo Padre non si stanca mai di puntualizzare l’importanza dell’ecclesialità nella vita della Chiesa.

    Invece, nella parrocchia ove ho frequentato il ‘cammino’, non ricordo mai una preparazione - di una ‘Parola’ o di un ‘tema’ o di un ‘Salmo’ o di una ‘Eucaristia’ o di un ‘riporto di convivenza di inizio corso’ - fatta insieme al Presbitero o ad un catechista o ad un ‘fratello adulto’ né tantomeno la loro presenza durante la loro cosiddetta ‘celebrazione’ (tranne, ovviamente, per l’Eucaristia) se non in casi veramente sporadici (in 12 anni si possono contare sulle punte delle dita).

    Accadeva che ognuno si desse le proprie risposte chiamandole ‘risonanze’ senza che nessuno potesse ‘correggere’ gli strafalcioni –se non vere e proprie eresie- dette dal fratello che in buonissima fede esordiva dicendo << a me, nella mia vita, questa parola mi ha detto …>> e continuava a perorare la propria tesi per arrivare a dimostrare che il Signore era concretamente presente nella sua vita.

    L’unico sbocco di questo modo di ‘celebrare’ (cioè senza un ‘Episcopo’) era l’appiattimento ed uniformità di pensiero, l’arroccamento delle proprie posizioni per arrivare perfino alla ‘chiusura’ verso i fratelli di comunità.

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  39. Ed è questa "formazione"=deformazione, che la nostra gerarchia sta incoraggiando, insensibile a tutte le denuncie, a tutte le testimonianze, anzi facendo di questa deformazione un modello di evangelizzazione, e perfino per taluni la pastorale diocesana.
    Che dire?
    Non possiamo fare altro che continuare a testimoniare ed informare, senza scoraggiarsi, senza perdere la speranza, non nell`efficacità del nostro impegno, ma nella giustizia di CHI tutto sa, tutto vede.

    RispondiElimina
  40. Cari fratelli dell'osservatorio, a proposito di liturgia, di sette e condizionamento mentale, vorrei parlare del movimento noto come Rinnovamento dello Spirito.
    Anche in questo caso pur non essendo un adepto sono stato invitato a partecipare a manifestazioni anche importanti di questo gruppo. Devo dire che ne ho ricevuto un'impressione sconcertante. Al culmine dell'esaltazione emotiva tramite canti , musiche ecc. mi sono sentito circondato da una moltitudine di invasati che cinguettavano, miagolavano, ringhiavano, ecc.... muovendo in alto le dita delle mani a braccia protese....un mio vicino fervente adepto del movimento mi sussurrò tutto contento....certo che oggi lo Spirito Santo si può tagliare con il coltello!
    E ancora, sempre il solito amico, mi propose di sottopormi ad una preghiera di liberazione e io anche per curiosità accettai, dopo un po' tutti i presenti mi misero le mani in testa eridagli coi rumori gia' citati frammisti a mozziconi di preghiere, confesso che ho fatto un notevole sforzo per non piegarmi in due dal ridere e in effetti me ne sono andato via contento e sorridendo dentro di me, se poi mi abbiano liberato da qualche demone non lo so.
    Ma ritorniamo all'autorevole parere
    di Mons. Ranjith " Le manifestazioni del tipo "Praise and Worship" (letteralmente "lode e adorazione" ma qui si tratta di una corrente musicale di stile gospel NDT) non sono permesse nel corso dell'insieme del rito della messa. La musica disordinata e assordante, i battimani, i lunghi interventi e i gesti che turbano la sobrietà della celebrazione non sono autorizzati." Mi pare logico dedurre che Rinnovamento dello Spirito non segua la tradizione liturgica della chiesa.Ma c'è di più ho trovato un interessante articolo del CESAP ( Centro Abusi Psicologici )dal titolo:

    Rinnovamento nello Spirito pratica la coercizione psicologica?

    La domanda turba. Si è, infatti, abituati a concepire l’idea della manipolazione mentale quando operata da sette e culti “irregolari”, schegge impazzite schizzate via dal tronco principale delle religioni di massa. Rinnovamento nello Spirito, invece, si considera espressione del più puro cattolicesimo romano e tale viene riconosciuta dai cattolici, con la sola piccola eccezione degli ambienti più tradizionalisti che ne criticano gli aspetti “modernisti” e la vocazione “ecumenica”. Eppure, a questa domanda qualcuno ha già risposto affermativamente. Nel 1996, tre ex adepti francesi, Thierry Baffoy, Antoine Delestre e Jean-Paul Sauzet, pubblicarono "Les naufragés de l'Esprit". Des sectes dans l'Eglise catholique" (Seuil, Parigi, 1996), un dossier sui “gruppi carismatici” nel quale si affermava che in essi si utilizza “un clima delirante, per l'indottrinamento dei suoi adepti, pericolosi metodi psicologici conosciuti come "Tecniche di formazione PRH" ("Personalità e Relazioni Umane"), e di aver mutuato le strategie di evangelizzazione dalla "Yoido Full Gospel Church", un movimento protestante guidato dal pastore pentecostale coreano Paul Yonggi Cho.” (http://www.kelebekler.com/occ/carismatici.htm ). Il testo fu duramente criticato dalla Conferenza Episcopale Francese e da singoli Vescovi.
    L'articolo continua con un caso clinico di una adepta eroinomane sottoposta a "cristoterapia". Consiglio a chi è interessato di leggere tutto l'articolo, compreso il link www.kelebekler.com...ecc
    Fatemi sapere che ne pensate.
    Vostro fratello in Cristo
    Freedom

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  41. Caro Freedom,
    quanto riporti nella tua esperienza
    lo condivido pienamente. ma ecco la chicca che sono certo apprezzerai. Tempo fa avendo partecipato a qualche incontro del Rinnovamento dello Spirito ho esposto i miei dubbi circa il fatto di continuare il cammino neocatecumenale, a un sacerdote, abbastanza conosciuto e dall'aspetto abbastanza rassicurante capelli bianchi, barba bianca, occhi azzurri,dotato insomma di un phisique du role ottimo (ma evidentemente privo di sostanza) che avendo evidentemente travisato la mia domanda mi disse, "beh se vuoi l'adorazione ti conviene mollare tutto e venire nel Rinascimento dello Spirito, ma qui lo studio della parola non lo trovi o l'uno o l'altro". Grottesco no? Nella chiesa di Cristo,invece, per i veri cristiani, non sviati da PRESBITERI ANARCHICI POST-CONCILIARI, c'è posto per l'adorazione silenziosa, la preghiera del cuore, le lodi , i vespri, le preghiere spontanee e la devozione ai santi e alla Beata Vergine.
    Per quanto riguarda i miagolii si tratta del "cantare o parlare in lingue che non significa usare la struttura di una lingua reale, ma è piuttosto un balbettare a Dio, un tipo di preghiera come quella di un infante che non può ancora parlare, ma emette suoni privi di significato preciso. La preghiera in lingue è una preghiera aconcettuale: i suoni che si emettono mostrano spesso una certa ripetizione;" Ma penso che tu già lo sapessi, infatti ho molto apprezzato la tua pacata ironia....
    Interessantissimo il link Koreano!
    Tuo fratello nella fede
    Dhauidh

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  42. Carissimi Freedom e Dhauidh,

    credo che i gruppi carismatici siano una galassia molto variegata, tuttavia ritengo possibile si possano incontrare i rischi di cui parlate

    alcuni anni fa ho fatto un'esperienza in un gruppo carismatico romano, assistendo all'intero ciclo di catechesi e partecipando a diverse celebrazioni.
    In base alla mia esperienza, faccio alcune osservazioni:

    1. Nelle catechesi non ho ascoltato nulla di men che cattolico testimoniato con molto fervore

    2. nelle celebrazioni, il clima è particolare e sia con i canti (che, come quelli neocatecumenali, svegliano l'emozione e creano coinvolgimento) che con le preghiere guidate dai responsabili, favorisce uno stato di coscienza meno vigile.
    Lasciandosi andare, è facile cadere in stati di esaltazione emotiva...
    Non credo che sia solo razionalità la mia, ma diffido da questo tipo di esperienze, perché gli stati d'animo, come pure le espressioni di lode, gioia, esaltazione, sono in qualche modo indotte, e che lo siano lo dimostra il fatto che il loro effetto non è durevole, ed inoltre la lode, la gioia, non devono necessariamente essere espresse con manifestazioni eclatanti e non possono e non devono essere 'indotte', ma sono autentiche solo se sono il frutto e l'espressione di una spiritualità solida in una personalità ben strutturata... Il discorso è complesso, e potrei fare considerazioni più articolate e approfondite.

    Per ora mi limito a dire che la vera sacralità e genuina religiosità, sono ben più presenti nella Liturgia Tradizionale, nella quale esiste una 'forma' sobria e non modificabile con aggiunte di alcun genere, che GARANTISCE a chi la vive di essere introdotto e assorbire da quello che ACCADE, che è dell'ordine Soprannaturale ed in nessun modo creato dall'assemblea: infatti è Opera del Signore (attraverso il sacerdote che agisce in persona Christi), tutte le Grazie di cui ha bisogno... e così ognuno dei communicantes, nel massimo raccoglimento e attenta partecipazione e apertura di cuore, sente affiorare dentro di sé, nei moti dell'animo, in tutto quello che porta nel cuore e offre al Signore, molte luci che aprono squarci di verità su di sé e sul Signore, sulla vita sua e sulla vita in genere... a volte sgorgano lacrime di pentimento o di commozione o anche di gratitudine oppure per il dolore che stai offrendo, a volte ti senti compenetrato da una GRANDE Pace e gioia intima e profonda (non la sguaiata "allegria"!) e molto altro ancora, che poi porti nel quotidiano e, se rimani nella fedeltà non inaridisce, ma cresce e si espande senza che tu neppure ti accorga... ci possono essere anche momenti di 'aridità' in cui il sentimento sembra addormentato e, allora, te ne stai lì, con tutta la tua aridità, offrendo anche quella nella certezza che al di là del 'sentire' con i sensi materiali, quelli spirituali ricevono tutto ciò di cui hanno bisogno, perché è lì che è Presente Colui che era che è e che viene sempre, soprattutto in quei momenti così grandi e solenni e sobri e SACRI... e solo nel Sacro silenzio dell'Adorazione tutte queste operazioni che 'toccano' l'anima e 'scrivono' indelebilmente nello spirito quello che il Signore vuole donarti e rivelarti possono compiersi in maniera efficace e secondo la volontà del Padre...

    Vorrei dire tante cose sul grande tesoro che hanno tentato di sottrarci e per grazia di Dio è stato dissepolto dal miracolo del Motu proprio... questo strumento è inadeguato e anche le mie povere parole... ma un piccolo passo per volta ci si può riuscire anche da qui.
    Anzi, se v'interessa, potremo approfondire: sto organizzando un incontro per alcuni giovani che me lo hanno chiesto e sto preparando il mio intervento. Sarò felice di condividerlo con voi. Ma, al di là di questo, mi riprometto di preparare un documento per il sito e ve ne darò il link appena riuscirò a completarlo.

    Nel frattempo, sarò felice di rispondere a vostre sollecitazioni

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