domenica 23 febbraio 2014

"Ricevono in piedi", sì, ma... l'ipocrisia prende il sopravvento

Comunione cattolica
In lingua italiana l'espressione "comunicarsi in piedi" significa ricevere la particola consacrata e consumarla subito senza indugi (e senza sedersi). Cioè significa proprio "comunicarsi in piedi".

La Chiesa cattolica infatti comanda che «i fedeli si comunicano in ginocchio o in piedi... Si badi, tuttavia, con particolare attenzione che il comunicando assuma subito l’ostia davanti al ministro». (cfr. Redemptionis Sacramentum, n. 90-92; Ordinamento Generale del Messale Romano, n. 160-161).

Invece i neocatecumenali applicano lo stratagemma ipocrita del ricevere l'Eucarestia stando in piedi ma di trattenerla e di consumarla più tardi, da "seduti".

«Seduti come era seduto Gesù», afferma la Carmen Hernàndez, che evidentemente è stata presente in persona all'Ultima Cena e perciò ne sa di più di venti secoli di Tradizione e di santità della Chiesa.

Esaminiamo dunque alcuni abusi liturgici invalsi presso il Cammino Neocatecumenale:

1) il fatto di non consumare "subito" ma di aspettare il segnale convenuto (cioè ridurre l'Eucarestia a uno strumento che serve a simboleggiare l'unità della comunità)

2) il fatto di consumare "seduti" come se si trattasse di uno snack qualsiasi (cioè ridurre l'Eucarestia ad un simbolo sacro secondario: ma come, la preghiera dei fedeli la fate in piedi e l'Eucarestia la manducate seduti? accostarsi al Santissimo Sacramento è qualcosa di meno degno della preghiera dei fedeli?)

"Prima Comunione" neocatecumenale:
la distribuzione dello "snack"
3) il fatto di distribuirla "proprio a tutti, uno per uno", mettendo in imbarazzo chi preferirebbe non fare la Comunione (inducendo così tantissime persone a comunicarsi ugualmente "per evitare la vergogna davanti ai fratelli", anche stando in condizione di peccato mortale).


Oltre a questi abusi dobbiamo considerare nelle liturgie kikiane invalse presso le comunità del Cammino anche diverse condizioni che facilitano gli abusi, per esempio:

1) il fatto di riceverla "stando sempre al proprio posto" (cioè "abitualmente", in ambienti arredati in modo che non sia possibile inginocchiarsi: proprio come se fosse la distribuzione di uno snack);

2) il fatto di riceverla tramite un "cameriere eucaristico" (che raramente è un diacono o sacerdote);

3) il fatto di adoperare sempre "pagnottone sbriciolose" rendendo molto facile la dispersione di frammenti del Santissimo Sacramento ("pane azzimo" non significa "grossa pagnottona in tutte le occasioni");

Il momento della caciara: "camerieri eucaristici"
in giro coi beveroni-insalatiera (foto da Facebook);

nella saletta troneggia l'autoritratto di Kiko in bianche vesti
4) il fatto di considerare eccessivamente l'aspetto "comunitario" e troppo poco l'aspetto "sacramentale" per cui i fratelli neocatecumenali a lungo andare ricevono l'impressione che l'eucarestia sia solo un simbolo di unità (col risultato che certuni fanno gesti scaramantici prima di accostarsi al calice, e si puliscono le dita dai frammenti del Santissimo strisciandole sui pantaloni o sulla gonna);

5) il fatto che gli iniziatori del Cammino Neocatecumenale pretendono di imporre "nuovi significati" all'Eucarestia, di fatto annacquando il suo vero significato (la «quarta coppa», l'uscita dall'Egitto: e che stiamo giocando a briscola con Tutankhamon?).

6) il fatto che nel Cammino si desacralizza l'Eucarestia: infatti i neocatecumenali utilizzano di proposito le salette parrocchiali anche se è a disposizione la chiesa; utilizzano un tavolone centrale smontabile anche se c'è un altare, ecc.: tutto, nel Cammino, sembra studiato in modo da dare meno onore possibile a Nostro Signore Gesù Cristo realmente presente nel Santissimo Sacramento; tutto, nel Cammino, sembra studiato in modo da dare più onore possibile alla comunità.

Insomma, quello che i neocatecumenali pomposamente chiamano "comunicarsi in piedi a norma dello Statuto" è un segno che manifesta con chiarezza un cumulo di problemi di fede che non si può fingere di non vedere. Perfino lo "stare seduti" è un modo di dichiarare le proprie convinzioni riguardo a quel Sacramento che è fonte e culmine della vita della Chiesa.

Ieri sera c'è stato il Sabato Sera Kikiano, in cui nelle comunità neocatecumenali riunite nelle solite salette è stata ancora una volta effettuata la "comunione seduti", a dispetto delle «decisioni del Santo Padre» recepite pienamente dallo Statuto del Cammino Neocatecumenale (articolo 13, nota 49).

Scene da seminario neocatecumenale: futuri presbiteri comodamente seduti
(foto da Conciliovaticanosecondo.it)

46 commenti:

  1. Allora, cari fratelli delle comunità del Cammino Neocatecumenale,

    ieri sera avete disonorato il Signore mediante la comunione seduti oppure avete seguito il vostro stesso Statuto facendo la comunione alla stessa maniera di tutta la Chiesa?

    Invito poi coloro che giungono su questo blog per la prima volta, a chiedersi come mai nel Cammino è tuttora invalsa la spregevole pratica di ricevere in piedi ma fare la Comunione da seduti nonostante i rimproveri di più Pontefici.

    Forse i kikos pensano che una cosa ingiusta e sacrilega, a furia di ripeterla diventi giusta?

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  2. Bere dalla stessa coppa dove poco prima altre 10 persone hanno bevuto, credo sia rischioso, dal punto di vista igienico, oltre che stupido.

    Neocatecumeni al Family Day? Che ipocrisia!
    http://www.internetica.it/neocatecumenali/noFamily.htm

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  3. scusate ma non resisto, vi consiglio di andare a leggere questo articolo :
    http://www.lolingtonpost.it/2013/06/20/vicini-di-merda-1/


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  4. Nel Cammino si mette al centro la "comunità". La Sacralità Liturgica, purtroppo, viene un po a decadere.
    Dissero i catechisti durante le catechesi, che nella Chiesa non ci si conosce nessuno. Pertanto, le piccole comunità, lo scambio della pace che avviene tra di loro attraverso un bacio santo al posto della stretta di mano, il conoscersi, il confessare dinanzi agli altri le proprie colpe mostrando un certo pentimento durante gli scrutini, il dire cos'è che non piace nella comunità, ecc. serve tutto questo a far costruire una comunità.
    Nella Comunità ci sono le debolezze del prossimo che vanno sopportate per amore di Cristo.

    Quando però vien meno la Misericordia, fortemente raccomandata da Papa Francesco, le cui catechesi dovrebbero essere ascoltate più di quelle di Kiko, per il bene della comunità stessa, non solo vien meno la Sacralità Liturgica che manca, ma vien meno anche la Comunità di fratelli e sorelle che si trasforma in "setta" di compagni. Allora prendono piega: pettegolezzi, abusi psicologici o morali, denigramenti alle spalle dei fratelli, persino interessi e tornaconti personali, ecc.

    Una volta, al centro vocazionale un cantore cominciò a prendere in giro gli altri cantori della sua Parrocchia "Neocatecumenale" che sbagliavano intonazioni o parole.
    Tutto ciò lo faceva alle loro spalle, senza invece aiutarli direttamente.

    Alla fine, cosa resta di tanti anni del Cammino per tanta gente? Il non aver partecipato mai ad una Messa con una certa cura liturgica, nemmeno in una comunità che in certi momenti, o addirittura sempre, si trasforma in setta.

    Mario

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  5. infatti non è affatto igienico e afte, herpes e quant'altro viaggiano continuamente tra i fratelli.
    Mark

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  6. @ Uomo Libero ha detto...
    "Bere dalla stessa coppa dove poco prima altre 10 persone hanno bevuto, credo sia rischioso, dal punto di vista igienico, oltre che stupido."
    ---
    A dir poco rischiosissimo!!...
    Ma non importa! Se non bevi non hai fede nell'onnipresente "Spirito Santo",in questo caso, degradato a responsabile dell'igiene e sanità delle suppellettili Kikiane!
    Poi, se ti prendi l'epatite c, sei stato "toccato" dal Signore,che per la tua schifezza di vita,ti ha voluto "donare" la croce!

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  7. Il vero problema non è prendere l'Eucarestia da seduti o in piedi, ma non rispettare le indicazioni della Chiesa.
    I catecumeni, in virtù del cammino molto impegnativo che fanno, ritengono di essere al di sopra di ogni correzione ed avere una fede tale da mettere in secondo piano certe cose.
    Il massimo di questa superbia si raggiunge quando si riceve la veste bianca. Una autocelebrazione della propria levatura nella fede, la cui valutazione, invece, appartiene a nostro Signore quando saremo difronte al suo giudizio.

    Saluti

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  8. Proprio adesso vengo informato che in una regione del centro, durante una convivenza ad una persona non accompagnata dal coniuge dubbioso del cammino è stato detto dal catechista :
    "è giusto mettere il proprio matrimonio in giudizio se non puoi adempiere ai doveri ed al tuo cammino di fede."

    Attenzione in questo caso nessuno impedisce al coniuge di frequentare la comunità,è libero/a di fare quello che vuole. Quindi una frase del genere, un giudizio così pesante, penetrante nella tranquillità della famiglia è assolutamente scandaloso e pericoloso. Sopratutto se si parla di una famiglia veramente unita.
    Questi sono i frutti del cammino e del tanto decantato discernimento dei catechisti.
    Vi sono sacerdoti tra voi che avrebbero detto una frase del genere ?
    Mark

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  9. @Anonimo ha detto...
    Proprio adesso vengo informato che in una regione del centro, durante una convivenza ad una persona non accompagnata dal coniuge dubbioso del cammino è stato detto dal catechista :
    "è giusto mettere il proprio matrimonio in giudizio se non puoi adempiere ai doveri ed al tuo cammino di fede.

    Attenzione in questo caso nessuno impedisce al coniuge di frequentare la comunità,è libero/a di fare quello che vuole.
    ---
    Come a dire: non puoi essere sposata ad un "infedele", che tra le altre cose neanche gli "importa nulla del Cammino"; attenzione!...
    E'proprio questo il punto: in un movimento autoreferenziale, dove o si è a favore o si è contro, la cosa che li manda più in bestia, è proprio l' "indifferenza"...

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  10. Già ai tempi di San Paolo la Chiesa si trovava di fronte alle divisioni: nella comunità di Corinto – osserva il Papa commentando la seconda Lettura di questa domenica – “si erano formati dei gruppi che si riferivano ai vari predicatori considerandoli loro capi” dicendo: «Io sono di Paolo, io sono di Apollo, io sono di Cefa…» (1,12). Nel Cammino si direbbe "io sono di Kiko".
    Invece, “San Paolo spiega che questo modo di pensare è sbagliato, perché la comunità non appartiene agli apostoli, ma sono loro, gli apostoli, ad appartenere alla comunità” e “la comunità, tutta intera, appartiene a Cristo!”

    Mario

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  11. "è giusto mettere il proprio matrimonio in giudizio se non puoi adempiere ai doveri ed al tuo cammino di fede."

    Attenzione notizia in attesa di essere verificata.
    Scusate

    Mark

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  12. @Ruben: già è vero i catecumenali sono infastiditi in particolar modo dell'indifferenza perché se ti poni come loro "nemico" diventi per loro un demonio o un faraone e ogni tuo progetto finito male sarà per loro segno che "Dio è con loro" così come ogni tuo progetto andato a buon fine sarà per loro una tanto amata persecuzione.

    Non vale la pena neanche affrontare un dialogo costruttivo perché tanto si va a sbattere contro un muro.

    L'arma migliore è l'indifferenza: non incarnare nessuno dei loro personaggi

    Il consigliere

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  13. Ma che verifichi imbecille, sarebbe il primo caso accertato in cinquantanni....e ci impiegavamo tanto tempo per schierarci contro la famiglia ?
    Tutti qusti anni parlando a favore,sgolandoci pro famiglia, facendo figli, che voi non fareste manco con cinque mogli come i mussulmani, e poi improvvisamente puff .....divorziate se il coniuge non è daccordo......ma quanto siete imbecilli

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  14. Ci sarebbe da riflettere sul fatto che i neocatecumenali si contentano dei paroloni e degli slogan.

    La fede cattolica non è fondata sulle parole ma sulla verità. Noi crediamo alla verità, non siamo professionisti degli slogan.

    Chi si ferma agli slogan finisce per diventarne schiavo. Finisce per credere che la santa famiglia di Nazareth cantasse canti di Kiko.

    Finisce per credere che "famiglia" significhi "fare tanti figli", poco importa come, poco importa perché, poco importa quando, poco importa la salute della moglie, poco importano i figli stessi: l'importante è che sia una famiglia numerosa, perché quando arrivi a 15 figli Kiko ti vanta dal palco - e perbacco, capite? Kiko ti vanta, questo sì che è il risultato a cui tanti sforna-figli neocatecumenali segretamente aspirano.

    E sempre giocando sulle parole, la chiamano "benedizione di Dio", quando in realtà è la benedizione di Kiko, anzi, solo la lode di Kiko.

    Esatto: stiamo parlando proprio di quei due sedicenti "iniziatori" che avendo in odio la sessualità non credono nemmeno alla possibilità di vivere castamente, e perciò pensano che se due sposi non stanno continuamente sfornando figli allora devono per forza sicuramente peccare in qualche modo turpe.

    Come al solito, non appena si devia dalla verità cattolica, i risultati finiscono presto per essere aberranti.

    Non appena si smette di credere alla presenza reale di Nostro Signore nel Santissimo Sacramento, si smette di conseguenza di onorarLo: ecco dunque che in Sua presenza ci si siede comodamente anziché inginocchiarsi, ecco dunque che che il consumare il Sacramento sia rinviabile e anzi da fare "tutti insieme" (era proprio necessario il gesto del "tutti insieme"? mettiamo Nostro Signore in attesa con la musichetta kikiana di sottofondo?) e così, tranquillamente, una volta mangiata la propria porzione ci si pulisce le mani sui pantaloni e sulle gonne, come se si fosse toccato qualcosa di sporco anziché il Corpo e Sangue di Nostro Signore Gesù Cristo.

    Tanto, per loro, è solo una presenza passeggera: una volta mangiato "tutti contemporaneamente", per i kikos non c'è più Presenza e quindi si può perfino fare un girotondo come tanti cretini tenendosi per mano e facendo il "passetto" avanti e indietro.

    Ma i neocatecumenali fanno così proprio perché qualcuno glielo ha insegnato. Un "iniziatore" che va dicendo che se Cristo avesse voluto essere adorato, «si sarebbe fatto pietra anziché pane»...

    Sottinteso satanico: "adorarLo? giammai!"

    Lo si adora a parole, lo si elogia a parole, «ma il vostro cuore è lontano da Me».

    Il neocatecumenalismo si fonda sulla riduzione delle verità di fede a un elenco di parole.

    E perciò, per sembrare più fervorosi dei "cristiani della domenica", le loro celebrazioni sono un diluvio di parole e l'unico vero protagonista (Nostro Signore nel Santissimo Sacramento) viene marginalizzato e trattato come uno snack e addirittura come sporcizia, di cui pulirsi le mani e ballarci sopra.

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  15. ......la volete sentire l'ultima BARZELLETTA?
    http://cordialiter.blogspot.it/2014/02/circa-linarrestabile-avanzata-della.html

    la messa tridentina avrebbe fatto breccia perfino tra i neocatecumenali?
    HA HA HA HA HA HA!!!!

    Cordaliter ieri sera ha degustato troppo assenzio!!!

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  16. Capisco che nel 'sentire' di tante persone semplici non ci sia consapevolezza dell'irriverenza nei confronti drl Signore e certe parole possano apparire severe.
    Ma è innegabile che alla lunga certi atteggiamenti e comportamenti influiscano anche sull'interiorità e la Liturgia è un cosa troppo seria e grande per trattarla in maniera arbitraria. I canoni e la forma corrispondono ad un ordine mirabile che ne veicola e la rende Azione di Cristo Signore ed è solo nell'Azione del Signore che si edifica la persona e la comunità, non nelle strategie umane.
    Una volta consapevoli di questo non si può rimanere indifferenti a ciò che succede nelle celebrazioni neocat e ai dettagli chr sottolineiamo che servono solo a orientare e insegnare, nin a costrigere.
    Leggete senza pregiudizi; ascoltate (shemà) perché è la voce della Chiesa sposa di Cristo, non la nostra. E cercate di capire perché parliamo e il senso profondo di ciò che è stato più volte ripetuto.

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  17. """Ma che verifichi imbecille, sarebbe il primo caso accertato in cinquantanni....e ci impiegavamo tanto tempo per schierarci contro la famiglia ?
    Tutti qusti anni parlando a favore,sgolandoci pro famiglia, facendo figli, che voi non fareste manco con cinque mogli come i mussulmani, e poi improvvisamente puff .....divorziate se il coniuge non è daccordo......ma quanto siete imbecilli"""

    Rispondo al fratello con tanto discernimento e pazienza.....
    Proprio perchè si vuole cercare la verità, la notizia và confermata e verificata. Puoi non essere d'accordo fratello mio, ma proprio dall'alto della tua fede superiore a tutte le altre potresti avere n pò di educazione in più.
    Tieni conto che di divorzio qui non ha parlato nessuno, anzi si parla di una famiglia più che unita con veri sentimenti di amore.
    Non ti hanno insegnato nulla nel cammino ?

    Un abbraccio a te anonimo.
    Mark

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  18. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  19. @Il consigliere

    "Non vale la pena neanche affrontare un dialogo costruttivo perché tanto si va a sbattere contro un muro."
    ---
    Almeno fosse un muro vero,dove almeno qualcuno "si fa male", o tu, o loro; no, è sempre e comunque un "muro di gomma"!...

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  20. Neocatecumeno Mancato24 febbraio 2014 alle ore 10:20

    @Uomo Libero ha detto...
    Bere dalla stessa coppa dove poco prima altre 10 persone hanno bevuto, credo sia rischioso, dal punto di vista igienico, oltre che stupido.

    Hai ragione Uomo Libero, è stupido, rischioso e antigienico bere dalla stessa coppa. Un mio amico, che mi portò ad una celebrazione (ma solo per fare proselitismo), si beccò un'herpes con ingrossamento dei linfonodi facciali, e tuttora lamenta spesso afte labiali. Io gli dissi che non era igienico bere 30 persone dalla stessa coppa, lui mi rispose che la coppa è d'argento e "uccide i microbi"(che boiata!). E pensare che nelle comunità neocatecumenali ci sono tanti MEDICI che sanno queste cose, ma bevono e fanno bere i propri figli dalla stessa coppa sporca! Anche da questo si capisce l'ottusità dei neocatecumenali!

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  21. Mark ha detto:
    Proprio adesso vengo informato che in una regione del centro, durante una convivenza ad una persona non accompagnata dal coniuge dubbioso del cammino è stato detto dal catechista :
    "è giusto mettere il proprio matrimonio in giudizio se non puoi adempiere ai doveri ed al tuo cammino di fede."


    Esattamente il "casus belli" per cui il sottoscritto si è allontanato dal cammino, ovvero perché non ne poteva più di sentirsi dire di "bastonare la moglie" sulla partecipazione al Cammino. Solo un fanatico settario può pensarla in questo modo anticristiano e antievangelico. VERGOGNA.

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  22. p.s.: specialmente dato che parliamo non di una persona atea, ma di una persona, come nell'esempio, che ha dei dubbi sulla bontà del Cammino.
    Ri-VERGOGNA!

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  23. Giorni fa ho qui letto che Kiko nel Centro Neocatecumenale di Madrid disse: "...In questo senso dovete avere le idee molto chiare perché voi, come didascali, dovrete a volte lottare con certi atteggiamenti sentimentali dei genitori; in questo senso dovete avere autorità..."

    Anche disse: "Voi siete didascali, maestri di bambini e si suppone che se nella comunità, il Signore, vi ha dato una missione, avete un carisma, vi devono rispettare. Se hai qualche problema coi genitori, per questo hai i catechisti, possiamo illuminarti su alcune cose. Perché ci sono sempre genitori che sono un po' nevrotici o che hanno un atteggiamento sentimentale, non possono sopportare che il bambino soffra niente e commettono molti errori..."

    Cosa vi aspettate, da questi individui che entrano a gamba tesa nei rapporti genitori-figli, senza essere maestri né pedagoghi né psicologi, se non del nulla catechetico kikiano?

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. @ Anonimo ha detto...
    "Ma che verifichi imbecille, sarebbe il primo caso accertato in cinquantanni....e ci impiegavamo tanto tempo per schierarci contro la famiglia ?
    Tutti qusti anni parlando a favore,sgolandoci pro famiglia, facendo figli, che voi non fareste manco con cinque mogli come i mussulmani, e poi improvvisamente puff .....divorziate se il coniuge non è daccordo......ma quanto siete imbecilli"
    ---
    Il tuo "sigillo"(epiteto),in apertura e chiusura del post, ti qualifica come catechista di medio livello del Cammino Neocatecumenale.
    In ogni caso, a parte i "divorzi Paolini"che sono una realtà nel Cammino; puoi spiegarmi la necessità di Fede e pratica, di un eccesso di figli?..

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  26. @Lino
    Cosa vi aspettate, da questi individui che entrano a gamba tesa nei rapporti genitori-figli, senza essere maestri né pedagoghi né psicologi, se non del nulla catechetico kikiano?
    ---
    Lavaggio del cervello, come nei "migliori" autoritarismi, che guarda caso, prendevano in carico la gioventù, fin dall'età della ragione: in italia erano i Figli della Lupa, in germania Gioventù Hitleriana, in Unione Sovietica e paesi affini Pionieri, in Spagna ...mi sfugge.

    RispondiElimina
  27. "In ogni caso, a parte i "divorzi Paolini"che sono una realtà nel Cammino; puoi spiegarmi la necessità di Fede e pratica, di un eccesso di figli?.."

    Scusa l'ignoranza Ruben. Che cosa sono i divorzi paolini?

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  28. " in italia erano i Figli della Lupa, in germania Gioventù Hitleriana, in Unione Sovietica e paesi affini Pionieri, in Spagna ...mi sfugge."

    Ahahahahahah

    Quando ci vuole ci vuole, anche un po di umorismo non fa male

    RispondiElimina
  29. a proposito del pane azzimo che i neocatecumenali preparano, durante la preparazione dicono una preghiera e anche se stanno male hanno l'artrite deformante e tu li vuoi aiutare non è possibile perchè non puoi toccare il pane come se già fosse consacrato e tu sei impuro (cattolica credente e praticante)

    RispondiElimina
  30. @anonimo
    "Scusa l'ignoranza Ruben. Che cosa sono i divorzi paolini?"

    Vengo subito al punto: dalla prima lettera di S.Paolo ai Corinzi:

    7:12 Ma agli altri dico io, non il Signore: se un fratello ha una moglie non credente ed ella acconsente ad abitare con lui, non la mandi via;
    7:13 e la donna che ha un marito non credente, s'egli consente ad abitare con lei, non mandi via il marito;
    7:14 perché il marito non credente è santificato nella moglie, e la moglie non credente è santificata nel marito credente; altrimenti i vostri figli sarebbero impuri, mentre ora sono santi.


    (*)7:15 Però, se il non credente si separa, si separi pure; in tali casi, il fratello o la sorella non sono obbligati a continuare a stare insieme; ma Dio ci ha chiamati a vivere in pace;

    La Bibbia Di Gerusalemme,annota cosi questo versetto:
    "si separi": Paolo autorizza qui il divorzio nel senso pieno del termine,con il diritto di risposarsi.
    ---
    Fermo restando quindi, che i NC recepiscono le Scritture "alla Lettera", e per loro il "non credente" è lo sposo "non" del Cammino; di conseguenza, o si separa con le buone, o gli viene resa la vita talmente impossibile da doversi separare per disperazione.
    Il tutto sempre con situazioni "di fatto",tanto per rispettare ipocritamente la moralità verso terzi.

    RispondiElimina
  31. Non ho notizie di cose simili (divorzi "paolini") nella mia Parrocchia. So di persone che si sono separate per l'impossibilità a sopportare il fanatismo NC del coniuge.
    Può accadere perchè evidentemente nel cammino il Sacramento (leggete bene NC: SACRAMENTO) del Matrimonio ha un valore inferiore rispetto al Cammino, il quale viene visto sempre e comunque come "volontà di Dio".

    RispondiElimina
  32. Ciao Tripudio
    "Kiko ti vanta, questo sì che è il risultato a cui tanti sforna-figli neocatecumenali segretamente aspirano.
    "

    Seguo questo sito da tempo e sono molto critico con il cammino. Ne sono uscito e posso confermare molte delle cose che dici e che vengono riportate.
    Tuttavia ti chiedo di riflettere se sia corretto dire "sforna-figli neocatecumenali segretamente aspirano"
    Ci possono essere di questi casi patologici tuttavia per molti fare tanti figli è veramente un affidarsi a Dio. Queste persone (molte) sono convinte davvero di fare questo perché così dice la Chiesa e NOstro Signore: lo fanno con trepidazione e molta sofferenza ed incertezza.
    Non generalizzare ti prego, tieni conto che ci sono davvero tante persone che vivono con fiducia questi annunci del cammino.

    RispondiElimina
  33. @FDF
    La locuzione "divorzio paolino" è mia.
    L'ho usata spesso in passato in altri blog.
    E' chiaro che non si tratta di un divorzio vero e proprio,ma la sostanza non cambia.

    RispondiElimina

  34. Anonimo ha detto...
    " in italia erano i Figli della Lupa, in germania Gioventù Hitleriana, in Unione Sovietica e paesi affini Pionieri, in Spagna ...mi sfugge."

    Ahahahahahah

    Quando ci vuole ci vuole, anche un po di umorismo non fa male
    ---
    E perchè no!?...
    Visto che i didascali ci sono ed i bambini da "Katekizzare" pure, date un nome ai virgulti Kikiani, che "salveranno ed erediteranno il mondo"!..

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  35. Ma fossero famiglie numerose e felici quelle dei NC...Quelle che ho visto io sono solo gruppi sconnessi di figli con problemi comportamentali vari,che devono dividere il già poco spazio vitale con i vari sacerdoti NC o fratelli di comunità che si ha il dovere di ospitare, per quale motivo non ho mai capito. E i figi più grandi appena maggiorenni si devono sobbarcare l'onere di badare da soli per una settimana o più al resto dei fratelli quando i genitori spariscono per il solito pellegrinaggio in terra santa annuale...

    M.

    RispondiElimina
  36. Il nome già lo hanno.
    Figli di Dio, fratelli di Gesù Cristo, nati in famiglie che hanno creduto al vangelo e si sono aperte alla vita, nati in seno ad una Chiesa che li ha definiti, per bocca dei suoi Apostoli " dono dello Spirito Santo".

    forse questo ti fa ridere, ma si sa dove abbonda il riso....forse pensi nelle risaie.

    Comunque ridi pure, almeno ti si aprono i polmoni

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  37. Ciò che Ruben chiamava "divorzi paolini" viene altrove chiamato "privilegio paolino" e riguarda il fatto che i convertiti dal mondo pagano generalmente avevano un'idea del matrimonio quantomeno bizzarra.

    L'Apostolo parla chiaramente del "consenso", della libertà del singolo, dell'unione duratura, laddove nella mentalità dell'epoca il matrimonio pagano consisteva nel comprarsi una schiava (quindi non è matrimonio nemmeno per la legge naturale).

    Nella mentalità neocatecumenale i matrimoni li "salva" il Cammino, per cui il sacramento del matrimonio è secondario rispetto al prestigio del Cammino (si veda ad esempio la storia di Augusto Faustini).

    Infatti i seminaristi RM con cui un nostro amico ha avuto a che fare hanno dimostrato di infischiarsene della santità di vita: per loro conta solo il Cammino.

    L'idolo Kiko non ammette eccezioni.

    RispondiElimina
  38. Rispondo all'anonimo delle 8,40:
    e ti pareva che non arrivava il neocat con la coda di paglia?
    Ma che scrivi?????????????
    Qui tutti siamo figli di Dio,fratelli di Gesù Cristo,tutti siamo nati in famiglie che credono al Vangelo,
    per l'apertura alla vita ti rimando al post precedente al tuo h 06,33,
    Scusa ma noi tutti non siamo dono dello Spirito Santo?

    Ma le nostre madri che ci hanno partorito non ci hanno accolto come un dono, mi dispiace per te che vivi tutti questi problemi,guarda che se continui a stare nelle salette non li risolverai ma li AMPLIFICHERAI tanto da scrivere quello che scrivi

    Non sei capace neanche di sorridere

    Io intanto mi rileggo il post di Ruben tanto per farmi un'altra risata perchè Tu mi hai veramente rattristato

    RispondiElimina
  39. Qui siamo tutti figli di Dio, certo.

    Però c'è chi onora Dio secondo le indicazioni della Sua Chiesa...

    ...e c'è chi disonora Dio inventandosi una liturgia personalizzata e una dottrina modificata (e questo porta come conseguenza tutti gli altri mali del Cammino: arroganza dei cosiddetti "catechisti", esazione fiscale delle "decime", scarnificazioni delle coscienze, eccetera).

    RispondiElimina
  40. Quindi tripudio, io disonorerei Dio ?
    Con le nostre celebrazioni disonoreremmo Dio ?

    Posso chiederti, se sai quante volte i Papi hanno ufficialmente " disonorato Dio" celebrando ufficialmente una liturgia inventata da Kiko ?.

    Io lo so, tu non vuoi rispondere perchè sai, che ne sarebbe bastata solo una per farci chiudere come i tuoi amici fi, invece lo hanno, tutti, fatto e ripetuto più volte.

    Questo non è arcano, come te lo spieghi ?

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  41. Sì, Elio: celebrando gli strafalcioni liturgici carmeniani-kikiani voi disonorate Dio, e compite sacrilegio ogni volta che ballate sui frammenti del Santissimo, oltre che ogni volta che "obbligate" qualcuno (direttamente o indirettamente) a fare la Comunione.

    Nessun papa ha mai celebrato la liturgia di Kiko e Carmen. Non puoi fare lo gnorri e pretendere che il solo uso dell'ostia grande equivalga a fare le porcate liturgiche dei due "iniziatori" spagnoli.

    Nessun Pontefice ha mai celebrato con voi adoperando la versione kikiana della II preghiera eucaristica. Nessun Pontefice ha mai celebrato con voi comandando la "comunione seduti" tutti insieme contemporaneamente. Nessun Pontefice ha mai celebrato con voi andando in giro come "cameriere eucaristico" coi boccaloni-insalatiera.

    Quelle cose le fanno i kikos, non le fanno i Pontefici.

    Voi vi riempite la bocca di paroloni biblici e poi disonorate Dio, perché inquinate la liturgia della Chiesa, perché inquinate la dottrina della Chiesa, perché vi nascondete dietro un cumulo di ipocrisie pur di non ubbidire al Papa, allo Statuto, ai libri liturgici, alla gerarchia, eccetera.

    Puoi raccontare tutte le menzogne che vuoi, a cominciare dalla ridicolaggine secondo cui qualche Papa avrebbe celebrato il rito kikiano-carmeniano. Perciò ti ripeto ancora una volta: potete ingannare me, potete ingannare perfino il Papa, ma non potete ingannare Dio.

    Vi siete inventati una nuova religione e pretendete di essere chiamati cattolici: vi siete costruiti un vitello d'oro e pretendete che sia stato lui a "salvarvi".

    Gli incoraggiamenti e gli Statuti non cambiano di una virgola la vostra idolatria e la vostra ipocrisia.

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  42. "è giusto mettere il proprio matrimonio in giudizio se non puoi adempiere ai doveri della fede."

    Frase confermata purtroppo, abbiamo aspettato di proposito per verificare e purtroppo è così.
    Viste le circostanze in cui è stata detta la frase la trovo assolutamente fuori luogo e invasiva nella tranquilla vita famigliare delle persone.
    Così non si parla di fede ma di fanatismo che nelle persone più deboli può avere effetti drammatici. Non si gioca con gli affetti, con le persone e con le famiglie.
    Se c'è qualche sacerdote che legge sarebbe bello ricevere un sincero commento.
    In vent'anni di cammino una stortura così non l'avevo mai sentita.
    Mark

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  43. elio ha detto...


    Posso chiederti, se sai quante volte i Papi hanno ufficialmente " disonorato Dio" celebrando ufficialmente una liturgia inventata da Kiko ?.


    certo che lo sappiamo
    GPII nel 1988 a porto san Giorgio, forse proprio il 6 gennaio ( non ricordo esattamente) con le famiglie pronte per l'invio ad gentes.
    Però quello che sappiamo è che dopo quell'occasione il papa ha cominciato a chiedere più trasparenza al cammino, in primo luogo in materia di denaro raccolto, e poi sul resto, cioè catechesi e statuti.
    Ma questo, ovviamente, o non te l'hanno ai raccontato o fai finta di non saperlo.
    Ratzinger ha celebrato con voi nel RM di Roma, da cardinale e non da papa.
    E poi ricordo bene l'inquietudine di chi aveva conosciuto Ratzinger in Germania, alla notizia che era diventato papa. E ricordo anche come immediatamente sia stata fatta girare in rete la foto di Kiko e Ratzinger in ristorante assieme.

    e sappiamo pure che Benedetto XVI era contrario alla liturgia eucaristica neocat, secondo quelle famose parole del gennaio 2012 .

    Speravate che Bergoglio celebrasse con voi un mese fa, ma ciò non è accaduto.

    Quindi caro Elio, ti conviene venire qui sul blog per conoscere la verità che i tuoi catechisti ti nasconderanno sempre.

    p.s. fermo restando che GP e Ratzinger hanno celebrato secondo i libri liturgici, con il Credo e tutte le preghiere e non alla maniera neocat. perchè i neocat sono furbi e nascondono quello che fanno veramente nelle salette chiuse

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  44. Dai principi di Goebbels, Ministro della Propaganda del Terzo Reich

    Principio di orchestrazione:
    La propaganda deve limitarsi a un piccolo numero di idee e ripeterle instancabilmente, presentarle sempre sotto diverse prospettive, ma convergendo sempre sullo stesso concetto. Senza dubbi o incertezze. Da qui proviene anche la frase: “Una menzogna ripetuta all’infinito diventa la verità”.

    Principio del silenziamento:
    Passare sotto silenzio le domande sulle quali non ci sono argomenti e dissimulare le notizie che favoriscono l’avversario.

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  45. P.S.
    Interessante (con gli opportuni adattamenti) è anche il Principio della trasfusione:
    Come regola generale, la propaganda opera sempre a partire da un substrato precedente, si tratti di una mitologia nazionale o un complesso di odi e pregiudizi tradizionali. Si tratta di diffondere argomenti che possano mettere le radici in atteggiamenti primitivi.

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  46. Scusate la parentesi, forse fuori luogo, personalmente mi sembrerebbe piuttosto evidente che "Kiko" abbia una certa conoscenza (conscia o incoscia e qui la cosa si complica ...<<9) di "comunicazione" (PNL) e doppi legami alquanto interessanti.
    "Doppi legami" che, se _analizzati_, rivelerebbero certe similitudini nella interpretazione e comunicazione di tale interpretazione che il più delle volte è fuorviante (per non agiungere altro).

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