lunedì 21 aprile 2014

Non c'è nulla che possa convincere chi, come Kiko, NON VUOLE inserirsi nell'Albero della Chiesa Cattolica Romana

...E l'ambiguità favorisce l'indurimento. Favorisce la divisione e favorisce il dolore e la sofferenza. Le leggi, senza disciplina, sono come vento sparso in aria. Infatti, chi ama la Chiesa e la sua Santa Tradizione, non avrà alcun problema a COMPORTARSI di conseguenza, così come vuole la Tradizione. Dunque non avrà problemi ad Essere Cattolico "integrale"; e non troverà nessun ostacolo, nessuna resistenza, nel seguire ciò che la stessa Tradizione "comanda". Infatti non vivrà tutto ciò come un "odioso ordine da sopportare, causato da chi non capisce o da chi non ha i doni di Dio", ma accetterà tutto con Gioia, vedendovi la mano Buona e Giusta del Creatore. Che è anche un grande pedagogo, poiché non fa le cose come piacciono agli uomini, ma usa i SUOI Pensieri e le SUE Vie, per guidarci attraverso la Chiesa. La Testimonianza dei Suoi Santi e i Suoi Martiri.

Dunque "leggi vi son; ma chi pon mano ad esse?". Le stesse norme di Benedetto XVI, esplicite e chiare, hanno avuto un valore nullo, come il suo Magistero chiarissimo e come le sue disposizioni (e chi è Cattolico non ne avrebbe avuto nessun bisogno; ma chi è Cattolico non avrebbe comunque nessuna difficoltà ad applicarlo, riascoltando l'uno e le altre!). Se non si pone in essere una Disciplina chiara, ogni disposizione e ogni legge perde la sua cogenza, e diventa un "luogo di interpretazione", soprattutto se scritta in modo ambivalente. Ovvero tale da poter essere de-formata, come accade sempre più spesso nella Chiesa di Roma (è il caso degli Statuti del CnC, estesi e diramati in modo poco chiaro, ma anche dell'Istruzione Universae Ecclesiae).

Di recente si è polemizzato sulla veglia Pasquale, celebrata separatamente, DA SEMPRE, nel CnC, e sulla "forma" con la quale essa viene celebrata; sempre separatamente.

Questi giorni hanno visto lo svolgersi di una triste vicenda, legata ad una lettera di Mons. Becciu, che rispondeva al "lamento" di Kiko, che ovviamente pretende che il Papa dica quello che lui vuole. Sono gli altri che "fraintendono le sue parole"! Perché chiaramente, il fatto che Kiko possa fraintendere, non è nemmeno ipotizzato! E per forza! Lui ha lo "Spirito Santo"! Dunque, posto che sono sempre gli altri a fraintendere le parole del Papa, Kiko fa leva sulla Segreteria di Stato (luogo a lui familiare) perché vuole che da lì chiariscano! La segreteria scrive, in sostanza, che le parole del Papa, ultime sole in ordine di tempo e nemmeno le più gravi, confermano ciò che è già normato per il CnC nel suo Statuto. Il Papa aveva chiesto al CnC di rispettare il foro interno e la libertà degli aderenti, di rinunciare ai propri metodi interni in favore dell'Unità Cattolica, di integrarsi nella pastorale universale. La segreteria ha risposto che quelle parole sono chiare, e che richiamano gli articoli 12 e 13 dello statuto. Articoli che da sempre Kiko "interpreta" senza applicarli! Anche favorito dalla fumosità in cui sono scritti. Ma la segreteria, come al solito in queste questioni ambigue, scrive una frase che l'orecchio Cattolico non fa fatica a leggere rettamente: gli articoli devono essere applicati nella loro "integralità". Nell'articolo 12, comma 3, dove si dice che il "neocatecumenato stimolerà in parrocchia una maggior ricchezza della Veglia Pasquale", la nota rimanda ad un documento che è stato già derubricato (come le norme di Benedetto XVI presenti nell'articolo 13!). L'istruzione Paschalis sollemnitatis. E tale istruzione NON E' citata genericamente, ma in numeri particolari. Ecco il n. 94, fra quelli citati nello statuto:
È auspicabile che talvolta venga prevista la riunione nella stessa chiesa di più comunità, quando per la vicinanza delle chiese o per lo scarso numero dei partecipanti non possa aversi una celebrazione completa e festiva. Si favorisca la partecipazione dei gruppi particolari alla celebrazione della Veglia pasquale, in cui tutti i fedeli, riuniti insieme, possano sperimentare in modo più profondo il senso di appartenenza alla stessa comunità ecclesiale. I fedeli che a motivo delle vacanze sono assenti dalla propria parrocchia, siano invitati a partecipare alla celebrazione liturgica nel luogo dove si trovano.
Chi vuole potrà leggere gli altri numeri citati nello statuto del CnC, relativi a questa istruzione. Che vale per tutti, dunque compreso il CnC. I numeri citati nello statuto sono: dal 39 al 42 e dal 77 al 96. Così comprenderà cosa intende lo Statuto quando parla di "celebrazione ricca di segni e simboli", e capirà che NON SI RIFERISCE ai simboli del CnC, che viene interpretato arbitrariamente come "archetipo" della "verità" della Veglia Pasquale (che celebra invece al modo ebraico, e che vorrebbe imporre alla Chiesa intera), ma si parla dei segni e simboli CATTOLICI, valorizzati in Parrocchia! Che il CnC dovrebbe contribuire ad amare e far amare. 

Lo stesso si dica della frase retorica che molti ripetono per non essere né criticati, né corretti. A parte il classico "se non è da Dio, Lui stesso lo disperderà" (quindi "lasciateci in pace e lasciateci fare quello che vogliamo, al limite sarà Dio a pensarci!); va in voga anche il versetto evangelico che parla dell'«Esorcista improvvisato», non battezzato (attenzione: si parla di un non battezzato!), che scaccia i demoni nel nome di Cristo, guarendo sempre nel suo nome. Gesù chiede ai suoi di non impedirlo, anche se non è nella Chiesa. Ma che cosa significa davvero questo passo? Ce lo ricorda Sant'Agostino d'Ippona:
L'antica consuetudine della Chiesa.

7. 9. Ora, per non dare l'impressione di trattare con argomenti umani una questione oscura che, nei primi tempi della Chiesa, prima dello scisma di Donato, ha spinto padri e vescovi, uomini grandi e animati da grande carità, a discutere tra loro, salva sempre la pace, e ad oscillare tra varie soluzioni, tanto che le differenti decisioni restarono a lungo sospese nelle loro rispettive regioni, finché un concilio plenario di tutto il mondo, fugato ogni dubbio, confermò l'opinione più salutare, porterò prove sicure dal Vangelo. Così dimostrerò, con l'aiuto del Signore, quanto sia stato saggio, e veramente secondo Dio, stabilire che, in ogni scismatico o eretico, la medicina della Chiesa curasse la parte che lo teneva separato, mentre la parte sana, una volta riconosciuta, l'approvasse, anziché ferirla con dei rimproveri. È vero che nel Vangelo il Signore dice: Chi non è con me, è contro di me. E chi non raccoglie con me, disperde, tuttavia, quando i discepoli gli riferirono di avere visto un tale che scacciava i demoni nel suo nome, e di averglielo vietato, perché non era un suo seguace come loro, egli replicò: Non glielo proibite. Chi non è contro di voi, è per voi. Nessuno, infatti, può fare un miracolo nel mio nome e parlare male di me. Ora, se in lui non c'era nulla da correggere, dovrà stare tranquillo chi, posto fuori della comunione della Chiesa, raccoglie nel nome di Cristo, anche se è separato dalla società cristiana; ma così sarà falso il detto: Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde. Se invece va corretto proprio ciò che i discepoli del Signore fecero per ignoranza, e ciò di cui il Signore disse: Non glielo impedite, perché proibì di impedirglielo? E come potrà essere vero questo detto: Chi non è contro di voi, è per voi? In quel caso, quello non era contro di loro, ma per loro, poiché operava le guarigioni nel nome di Cristo. Dunque, affinché entrambi le frasi siano vere, come di fatto lo sono, sia l'una: Chi non è con me, è contro di me; e chi non raccoglie con me, disperde, e sia l'altra: Non glielo impedite, perché chi non è contro di voi, è per voi, che cosa ci resta da capire, se non che, da una parte quel tale andava confermato nella venerazione di un nome così grande, poiché non era contro la Chiesa, ma per la Chiesa, dall'altra, andava condannato per la separazione, nella quale, se raccoglieva, disperdeva? Così, se per caso egli fosse venuto alla Chiesa, non vi avrebbe ricevuto ciò che aveva, ma sarebbe stato corretto nell'errore che lo teneva lontano.

I Donatisti, per la parte sana, sono uniti alla Chiesa.

8. 10. Ma neppure di Cornelio, un Gentile, si può dire che le sue preghiere non siano state esaudite e le sue elemosine non siano state gradite; egli, anzi, meritò di vedersi inviato un angelo e meritò di vedere questo inviato, dal quale avrebbe potuto imparare, certamente senza intermediari umani, tutte le verità necessarie. Ma siccome tutto il bene che riceveva nelle preghiere e nelle elemosine, non poteva giovargli, se egli non si fosse incorporato alla Chiesa mediante il vincolo della società e della pace cristiana, gli viene ordinato di inviare uomini da Pietro. Così, tramite lui conosce Cristo e, da lui anche battezzato, si unisce anche col vincolo della comunione al popolo cristiano, a cui lo univa solo la somiglianza delle buone opere. Sarebbe stato certamente un danno per lui, se avesse disprezzato il bene che ancora non aveva, per inorgoglirsi di ciò che aveva! Questo vale anche per quelli che, separandosi dalla società degli altri, violano la carità e rompono il vincolo dell'unità: se non osservano niente di quanto hanno ricevuto in quella società, sono totalmente separati, e quindi, se uno che hanno associato a loro, vuole venire alla Chiesa, deve ricevere tutto ciò che non ha ricevuto. Se invece ne osservano una parte, in questa non si sono separati, e per questa si trovano ancora nella struttura dell'organismo; mentre per il resto ne sono separati. Quindi, colui che hanno associato è legato alla Chiesa nella parte in cui neppure essi sono separati, e quindi, se desidera venire alla Chiesa, viene sanato nella parte in cui, lacerato, errava lontano; quanto invece alla parte sana, che lo univa alla Chiesa, essa non si cura, ma si riconosce, onde evitare che, per curarla, la feriamo. Pertanto, quelli che essi battezzano, li guariscono dalla ferita dell'idolatria o dell'infedeltà, ma aprono in loro una ferita ancora più grave: lo scisma. Nel popolo di Dio, infatti, mentre gli idolatri li uccise la spada, gli scismatici, li inghiottì una voragine. E l'Apostolo disse: Se avessi tutta la fede da trasportare le montagne, ma non ho la carità, sono un nulla.

Non dobbiamo guardare solo la parte sana, ma anche la malata.

8. 11. Se un uomo, colpito da una grave ferita in una parte vitale del corpo, viene condotto dal medico e questi dice: "Se non si cura muore di questa ferita", io non penso che coloro che ve lo hanno condotto, siano tanto pazzi, da mettersi ad esaminare e a contare le membra sane, e poi rispondere al medico: "E che, tutte queste membra sane non possono salvargli la vita, e un solo membro ferito può dargli la morte?". No, non lo dicono, ma glielo consegnano perché lo curi. Tuttavia, se lo affidano al medico per curarlo, non per questo gli chiedono di curargli anche le parti sane, ma di applicare subito una medicina solo a quella parte, da dove la morte minaccia anche le parti sane, e le raggiungerà se non si cura. Perciò, che giova ad un uomo avere la fede sana o, forse, sano solo il sacramento della fede, quando la ferita mortale dello scisma gli ha distrutto la salute della carità, se basta questa distruzione per trascinare alla morte anche le parti sane? Ma perché questo non succeda, la misericordia di Dio non cessa di invitarli, mediante l'unità della santa Chiesa, a venire e a curarsi con la medicina della riconciliazione e con il vincolo della pace. Né credano di essere sani, solo perché noi diciamo che hanno una parte sana, né credano di dover curare la parte sana, solo perché noi indichiamo la parte ferita. Di conseguenza, quanto all'integrità del sacramento, non essendo contro di noi, sono per noi; quanto alla ferita dello scisma, tutto ciò che non raccolgono con Cristo, lo disperdono. Non si esaltino per le cose che hanno. Perché gettano i loro sguardi orgogliosi sulle parti sane? Si degnino di guardare umilmente anche la loro ferita, e badino non solo a quello che c'è, ma anche a quello che non c'è.

33 commenti:

  1. Credo, purtroppo, che un Neocat DOC non riuscirà mai a comprendere finezze come questa di sant'Agostino. Sono stati abituati ai ragionamenti grossolani di Kiko, il quale estrapola dai Vangeli ciò che gli conviene. Il pensiero di Kiko è monodirezionato: egli relativizza ciò che è assoluto e assolutizza ciò che è relativo in funzione della propria finalizzazione.

    Tempo fa rimasi colpito da questa catechesi kikiana: "Ma Gesù non può fare nulla per chi non crede in lui. Dice il Vangelo che Gesù venne a Nazareth e la gente rideva di lui e non potè fare miracoli perchè non credevano. Così se c'è qui qualcuno che non crede in Gesù, Gesù non fa nulla per lui...". (Or. fase di conv., p. 23).
    Ora Mc 6,5 è un po' diverso: "E non vi potè operare nessun prodigio, ma solo impose le mani a pochi ammalati e li guarì". Kiko, quindi, "taglia" i pochi ammalati guariti. E questo fa immaginare che l'onnipotenza di Dio sia condizionata alla fede dell'uomo, che quel "non poté" sia un'impotenza di capacità e non un atto di volontà del Signore.
    Il discorso è più sottile, lo intende bene la Chiesa: "Questa chiamata in relazione al miracolo ha due forme: la fede precede il miracolo, anzi è condizione perché esso si realizzi; la fede costituisce un effetto del miracolo, perché provocata da esso nell'anima di coloro che lo hanno ricevuto, oppure ne sono stati i testimoni" (G. P. II).
    Kiko, purtroppo, la guarigione del cieco nato proprio non la vuol far capire. A Kiko interessa insegnare: "Perché è attraverso i tuoi peccati che scopri la misericordia di Dio che ti ama come sei: peccatore". L'assolutizzazione, quindi, della rigida sequenza: "scoperta peccati-scoperta misericordia-fede-guarigione". A costo di limitare l'onnipotenza di Dio, come per il "Giuda necessario" al Mistero pasquale.
    Scusate la divagazione.

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  2. Perché Kiko non accoglie la correzione della Chiesa, perché non ne ascolta i suggerimenti?
    Perché è convinto che è lui a dover dire qualcosa alla Chiesa, non viceversa; è il suo messaggio che deve venir ascoltato.
    Il Cammino aderirà alla Chiesa solo nella misura in cui la Chiesa aderirà al Cammino e si lascerà trasformare da lui.
    Per questo rifiuta d'esser definito Movimento, non accetta d'essere considerato come "una delle esperienze" post-conciliari.
    Ed infatti non è una pianta con proprie radici, ma fiorisce e si sviluppa togliendo linfa alla realtà ecclesiale locale, alla parrocchia.
    Il parassitismo è la sua concezione di inserimento nell'albero della Santa Chiesa Cattolica.

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  3. @ Valentina Giusti ha detto...
    Perché Kiko non accoglie la correzione della Chiesa, perché non ne ascolta i suggerimenti?
    ---
    Perché è alla costante ricerca di ciò che divide, anziché di ciò che unisce.

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  4. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  5. https://www.youtube.com/watch?v=vNjNEdaN3SE ciao è ultima quest'intervista, qualcuno potrebbe tradurla? buona pasqua!

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  6. Piuttosto, dovremmo dire che Kiko è alla costante ricerca di soldi per finanziare le sue Grandi Opere: è la tipica sindrome dei faraoni: spaventati dall'idea della loro prossima morte innalzano enormi mausolei e edifici allo scopo di lasciare traccia di sé nei libri di storia.

    L'eredità artistica e spirituale di Kiko costituisce l'intera dotazione del Cammino, dove non è ammesso nulla che non sia disegnato, progettato, architettato da lui.

    Questo kikocentrismo assoluto copre naturalmente il mai sufficientemente chiarito ruolo della Carmen Hernàndez (e dei suoi potenti oscuri appoggi), che si è vantata di aver gestito la crisi spirituale di Kiko.

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  7. Quel video fa già ridere per il fatto che Kiko parla in francese leggendo dai cartelloni un testo preconfezionato e... l'hanno dovuto sottotitolare ugualmente, in francese stesso.

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  8. Ora diranno che Kiko ha pure il dono delle lingue.

    In quell'intervista la prima citazione di Kiko è il «Riconosco il Cammino», è evidente che vuole "monetizzarlo" con l'imminente beatificazione di Giovanni Paolo II.

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  9. Bello quello che dite, se non fosse che alla veglia in S.M.Maggiore alla veglia, c'erano 13 comunità che finivano il cammino, tutti in vesti bianche, come i primi crisitiani.
    E ruben faceva lo 007.....
    Si vada ad ascoltare l'omelia del Cardinale Vallini e poi si vergogni delle scemenze che fa.
    Anzi aspetti che tornino i Vescovi, e si vergogni di quello che dice, lui e i superteologi come lui raccolti in questo letamaio.

    Pietro.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Ruben ha detto...
    @ pietro ha detto...
    "Bello quello che dite, se non fosse che alla veglia in S.M.Maggiore alla veglia, c'erano 13 comunità che finivano il cammino, tutti in vesti bianche, come i primi crisitiani.
    E ruben faceva lo 007.....
    Si vada ad ascoltare l'omelia del Cardinale Vallini e poi si vergogni delle scemenze che fa.
    Anzi aspetti che tornino i Vescovi, e si vergogni di quello che dice, lui e i superteologi come lui raccolti in questo letamaio."
    ---
    Sicuramente, e da quanto mi risulta, in Cattedrale,anche se presenti Comunità Neocatecumenali e soprattutto alla presenza del Card. Vicario, la celebrazione congiunta era dovuta,quindi non è neanche il caso di affermare che "una rondine non fa primavera!"...
    Per quanto riguarda lo "007",potete definirmi come volete, io mi limito ad osservare in ambiti pubblici o aperti al pubblico(o già avete la proprietà immobiliare delle Parrocchie?),chiamiamole benevolmente "anomalie", che avvengono nell'ambito della Chiesa.

    Vergognarmi poi di cosa? Di verificare che "non" seguite le disposizioni del Papa del 3 aprile u.s., che solo dei deficienti si potrebbero permettere il lusso di fraintendere, esercitando, un diritto/dovere sancito dal CJC?

    Tra l'altro, non vi ho procurato alcun fastidio o disagio,in quanto pur essendo "vicinissimo" ed in mezzo a voi ero di fatto "invisibile"; spesso mi domando come riusciate a vedere "i lontani"...

    Per quanto riguarda "il letamaio":

    "Dai diamanti non nasce niente;dal letame nascono i fior..."
    (Fabrizio de Andrè)

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  12. Pietro.........................

    Ma tu non sei stato chiamato per aiutare i lontani ad uscire dal letamaio?

    Blà blà blà blà blà,


    Noi qua noi la bla bla bla bla

    Il Signore qua il Signore là bla bla bla bla

    Kiko qua Kiko la bla bla bla bla

    Attento che ti sporchi la veste bianca.

    P. S.
    Ma come ascolti l'omelia del Card. Vicario ed ignori le disposizione del Papa?

    Se c'è qualcuno che si deve vergognare sei Tu che non ascolti le disposizioni del Papa anche se vesti la tunica bianca.

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  13. vorrei lanciare un nuovo argomento di discussione e sapere cosa né pensate: durante l'ultimo annuncio di pasqua kiko ha convocato x l'1giugno a porto san giorgio , i giovani di tutta italia per un incontro vocazionale e per invogliare ad essere numerosi ha anticipato che forse sarà presente anche il papa. peccato che l'1ed il 2 giugno il papa sara a roma allo stadio olimpico a presiedere l'incontro annuale del rinnovamento dello spirito ... ora mi chiedo: perché annunciare una un qlksa quando si sa già che non si verifichera 2- perché in contemporanea a questo incontro a roma kiko organizza un contro incontro a porto san giorgio? cos'è ?? dimostrazione di forza?? incontro / mossa di distrazione nei confronti dei nc? in ogni caso trovo tutto ciò molto triste e scorretto... qui si sta giocando con il vicario di Cristo in terra, ho la sensazione che il giocattolo stia scivolando dalle mani

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  14. Pietro, ecco un altro esempio dell'ipocrisia NC. I seminaristi sono stati praticamente costretti a partecipare alla veglia col cardinal Vallini. Chiaramente hanno obbidito (se vogliono diventare sacerdoti!), ma sapessi che mormorazioni! Infatti poi dopo aver segnato la presenza col cardinale, sono andati alla veglia della loro comunità! Perché ovviamente la veglia col cardinale è troppo pallosa, non ti lascia quella carica emotiva della veglia nc.
    O peggio ancora, quella col cardinale non è una vera veglia, sicuramente non all'altezza di quella NC!
    Per il proprio idolo si sono fatti due veglie! 9 ore di veglia! Un tour de force impensabile.

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  15. No ruben non si tratta di fastidio o disagio, solo che tutti si chiedono come mai ci fosse un odore nauseabondo.

    Il problema è che tu classifichi tutto quello che fa il cammino come atto dovuto.....invece per me non è proprio così, ad esempio un vescovo non è obbligato ad andare ad ascoltare kiko alla domus...... o forse è oliatura.....

    Nella ridicolagine più assoluta meglio non toccare questo argomento, e a forza di fare così, siete rimasti solo i superteologi 007 con il dono di conoscere il prezzo delle scarpe delle persone in "cammino".

    Guardatevi siete rimasti solo in dieci, sempre a incensarvi, e avete eliminato qualsiasi forma di intervento....contenti voi, io resto in loden di ottima fattura, e tu invece vai in bus.

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  16. Pietro ha detto:
    "...e si vergogni di quello che dice, lui e i superteologi come lui raccolti in questo letamaio."

    Sottopongo ai frequentatori di questo "letamaio" la seguente notificazione

    Con qualche lieve adattamento potrebbe andare bene anche per i neocatecumenali, specie nel punto 3), o no? :-)

    A metà mattinata sempre apro "il letamaio": leggere gli amorevoli e sapienti interventi NC mi dà la gioia e la forza per tirare avanti nel lavoro.

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  17. P.S.
    Il punto 3) mi fa sbellicare: ci sono perfino le "pretese visioni e rivelazioni".
    Quando si dice: "due pesi e due misure".

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  18. Guardatevi siete rimasti solo in dieci, sempre a incensarvi, e avete eliminato qualsiasi forma di intervento....contenti voi, io resto in loden di ottima fattura, e tu invece vai in bus.

    Pietro, perchè non ci dici qualcosa di più di te
    sei un adulto nella fede?
    o forse sei uno che ha lavato il suo loden nel sangue dell'agnello?
    e questo post l'hai scritto dopo i 15 minuti di preghiera silenziosa?
    o forse sei uno di quelli che noi dovremmo guardare e poi glorificare Dio per le opere che ha compiuto in te?

    Comunque Buona Pasqua anche a te!

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  19. @Pietro
    "...siete rimasti solo i superteologi 007 con il dono di conoscere il prezzo delle scarpe delle persone in "cammino"..."

    "...contenti voi, io resto in loden di ottima fattura, e tu invece vai in bus."
    ---
    Non è un dono Pietro,a meno che uno non sia un deficiente conclamato,gli oggetti di gusto e pregiati ,"parlano" e ti dicono anche il prezzo!
    Per quanto riguarda il loden,fai benissimo! Anzi, visto il poco spazio che occupa,è una delle poche cose che, quando verrà l'"ora",potrai senz'altro portare con te...

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  20. Pietro ha detto:
    "...siete rimasti solo i superteologi 007 con il dono di conoscere il prezzo delle scarpe delle persone in 'cammino'."

    Invece di cianciare tanto, Pietro, invece di svilirti con una serie di "argumentum ad hominem", perché non vai a confutare il mio commento nel post odierno, sulla lettera "Ogni qualvolta"?
    Tu sei seguace di un superispirato superteologo superliturgista superesegeta supericonografo supermusicista etc. etc. etc. che confuta il Concilio di Trento e vieni qui ad appellarci con questi termini?
    Dai, Pietro, spiegaci: sbagliò GP II a scrivere, nella lettera "Ogni qualvolta", che dopo il Concilio di Trento anche fiorirono nuovi carismi? Oppure ha ragione Kiko a disprezzare il Concilio di Trento, anticipatore di tempi bui, di stasi, di decadenza?
    Dai, Pietro, qualche tuo fratello ti leggerà: incantalo, erudiscilo, catechizzalo. Mostra la fattura del tuo loden, del tuo "mantello".

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  21. Se sei contento lino ti posso dare qualche lezione.
    Ad un'unica condizione: deve darmi la parola che non verrà applicata censura, a meno di offese o turpiloquio.
    Fallo e ti accontento.
    Pietro

    P.s. ruben smetti di parlare di scarpe e cappotti, e se non ti viene troppo difficile rispondi al tema.

    Omissis michela....chi sei? Kappler

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  22. Pietro non ha ancora capito che ad essere gettati nella "spam" sono gli insulti, non gli argomenti.

    Ma probabilmente Pietro parla così perché ha a disposizione tanti slogan ma nessun argomento.

    Aveva detto proprio bene il beatificando mons. Landucci: i kikos sostituiscono i ragionamenti con affermazioni categoriche dietro le quali c'è il nulla. Ecco perché anche in Spagna li chiamano "zombificati".

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  23. Pietro ha detto:
    "Se sei contento lino ti posso dare qualche lezione..."
    A tua differenza, Pietro, io sono sempre contento quando mi si danno lezioni.
    Tripudio certamente farà passare la prima, quella che avevo prima richiesto ma tu, invece di andare al sodo, hai divagato: puoi dimostrarmi che Kiko, come GP II nella lettera "Ogni qual volta", considera il Concilio di Trento foriero di carismi, d'impulsi di una maggiore fedeltà al Vangelo?
    Con le citazioni virgolettate e i riferimenti ai documenti originali o a interviste o a video, Pietro, devi dimostrarlo, come faccio io normalmente, non con le tue chiacchiere: le chiacchiere volano.

    Dammi la lezione sul nuovo post, per favore, educherà più persone.

    Per le prossime, avrai tempo e spazio, confida in Tripudio :-)

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  24. Parti con il piede sbagliato.....se devi darmi del chiacchierone dillo che ho tante cose da fare.

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  25. @ Pietro
    Non ci siamo capiti, Pietro: tu, però, forse, nella tua vita di lezioni nei hai date poche, non hai esercitato la mia professione. Te la illustro meglio, la questione.
    Papa GP II, nella lettera che rivendicate come riconoscimento del CNC
    http://www.camminoneocatecumenale.it/new/default.asp?lang=it&page=cordes
    considera sia il CV II sia quello di Trento come germi di impulsi di una maggiore fedeltà al Vangelo e fioritura di nuovi carismi.

    Io affermo - dimostrandolo con citazioni virgolettate dell'autore - che Kiko Arguello ritiene il Concilio di Trento una iattura, roba da mettere tra parentesi, una stasi, l'avvio di un tempo di decadenza. La predicazione di Arguello, quindi, addirittura è contrario al contenuto della lettera di riconoscimento.

    Riesci a dimostrare che io sbaglio, dimostrando l'inverso? Con le parole di Kiko e di Carmen virgolettate, non con le tue.
    Punto: questo è l'oggetto della tua prima lezione, non altro. Non ricercare vie di fuga tra i fumogeni di copertura, se sei in grado di mantenere la promessa della lezione fallo. Nel caso contrario taci, ci fai più bella figura.

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  26. "P.s. ruben "smetti di parlare di scarpe e cappotti, e se non ti viene troppo difficile rispondi al tema.!
    ---
    -Veramente gli articoli di abbigliamento,oggi,li hai tirati fuori tu.

    -"smetti di parlare..."
    A dire il vero, non ho mai preso e non prendo ordini da affiliati al Cammino.

    - "se non ti viene troppo difficile rispondi al tema.!"
    Quale tema?...Non mi è stato proposto nulla!...

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  27. Ruben ti chiedevo dell'omelia di Vallini a S.M.Maggiore, e dei Vescovi in convivenza. .....
    Ne scarpe ne loden. Aspetto.

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  28. Caro fratello Pietro delle comunità del Cammino Neocatecumenale,

    anziché svicolare con le tue furberie (tentando a tutti i costi di cambiare discorso), prendi posizione sui virgolettati di Kiko e quelli di papa Paolo VI: chi dei due ha detto scemenze?

    Non tentare di menare il can per l'aia: se non rispondi, farai la figura di quello che adora l'idolo Kiko e che vorrebbe invece apparire ligio alla Chiesa...

    È più importante l'omelia di Vallini, oppure la professione di fede di Paolo VI che smentisce le enormi fandonie dette da Kiko e Carmen?

    È più importante il fatto che tutti i Papi recenti hanno contraddetto Kiko e Carmen, oppure le personali opinioni di qualche collaboratore di questo blog? Su, dimostraci che hai un briciolo di cervello, argomenta, dai, non fare la figura del "zombificato" come tutti i par tuoi...

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  29. Preferisco essere zombificato, che bimbo come te, senza un briciolo di onore.
    Sono seriamente felice della tua censura, ogni commento eliminato, corrisponde esattamente ad un argomento che tu fuggi come l'acqua santa.
    I tuoi luoghi comuni, la tua ripetitività psicotica spiega perfettamente che uomo sei.
    Mi rallegra immaginarti ad ogni meta segnata dal cammino, tu e i tuoi amici...., come vi roda vedere proprio quei frutti della quale non parlerete mai...., le gratificazioni che il cammino e i suoi iniziatori ricevono.....

    Infine ti prego di non chiamarmi fratello pietro, non professiamo la stessa fede.

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  30. Caro fratello Pietro delle comunità del Cammino neocatecumenale,

    di quale censura ti lamenti? Di quella dei tuoi miseri tentativi di cambiare discorso? Dei tuoi insulti gratuiti? O è un modo per confermare che non vuoi rispondere a nessuna delle domande?

    Anche tu preferisci scappare via piuttosto che affrontare argomenti e domande?

    Sai, sei in ottima compagnia. Voi fratelli del Cammino piombate qui a fare i vostri proclami, a distribuire calunnie e insulti, ma non appena qualcuno prova a ragionare... scappate di gran carriera, confortandovi per le «gratificazioni che Kiko riceve»...


    Intanto da Crux Sancta apprendiamo che Kiko si lamenta di una diocesi che ruba le vocazioni al Cammino...

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  31. @pietro ha detto...
    Ruben ti chiedevo dell'omelia di Vallini a S.M.Maggiore, e dei Vescovi in convivenza. .....
    Ne scarpe ne loden. Aspetto.
    ---
    Non conosco ancora l'omelia di Vallini a S.Maria Maggiore(?),in ogni caso nel maggio dello scorso anno ho sentito quella di San Paolo all' invio delle cento piazze(ero presente), dove il Cardinale ripeteva parole di circostanza,mentre in Basilica, il popolo neocatecumenale continuava a farsi gli affari propri, come se stesse ad una festa paesana ed ignorando platealmente il Vicario,
    e senza neanche inginocchiarsi per la Benedizione!

    Per quanto riguarda la prossima convivenza "a cinque stelle" dei Vescovi,mi risulta ,e con piacere,che non ci saranno Vescovi italiani il che, dopo le chiarissime parole del Papa del 1° febbraio,mi sembra già un'ottima presa di distanza.

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  32. @Pietro
    Infine ti prego di non chiamarmi fratello pietro, non professiamo la stessa fede.
    ---
    Bene, allora siate conseguenti, fate un salto di qualità, abbandonando le Parrocchie.

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  33. Infatti, Pietro, in questo ti do ragione. Fino a che non risponderai se ad aver ragione fu GP II (che nella lettera da voi sempre citata equiparò nell'incipit - per titolo, carismi e fedeltà al Vangelo - il Concilio di Trento al CV II) oppure Kiko, che pontifica il contrario, noi non professiamo la tua stessa fede.

    Tu, però, ne sono certo, questa prima lezione me la darai, prima o poi, e riuscirai a realizzare la sintesi degli opposti, a dimostrare che Kiko non rifiuta il Concilio di Trento.

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