mercoledì 7 settembre 2016

Il mausoleo di San Kiko all'Almudena

Traduciamo questo articolo di El Mundo, uscito sulla versione web del noto quotidiano spagnolo il 13 giugno 2004. A quell'epoca al noto artista-compositore-fondatore e presunto santo(ne) iniziatore del Cammino fu commissionata la pittura di una "corona misterica" nella Cattedrale dell'Almudena, a Madrid, in occasione del matrimonio fra Felipe VI di Spagna e Letizia Ortiz. Nell'immagine di seguito l'opera di Kiko il Sommo.


L'abside completamente kikizzato
nella Cattedrale di Madrid.
Notare che anche le vetrate sono opera
del Sommo dottor Kiko honoris causa.
Una tomba all'Almudena?

di José Manuel Vidal

La Cattedrale dell'Almudena è quasi sua. Di sicuro sono suoi i contestati affreschi, le vetrate e anche una cappella, che Kiko Arguello vorrebbe convertire nel proprio mausoleo. La comprò dal Cardinal Suquia per 40 milioni di pesetas (240.000 euro) oltre dieci anni fa. All'inizio era destinata a ospitare l'icona della Vergine del Cammino Neocatecumenale, quella che si portano dietro tutti i suoi seguaci, dipinta da Kiko nel 1962 [NdR: in realtà nella versione ufficiale la data riportata è 1973]. Adesso, tuttavia, il cofondatore del Cammino vuole convertire la cappella di Maria nel suo mausoleo. «Vorresti costruirti un sepolcro nella cappella dell'Almudena!» gli gridò in faccia Carmen Hernàndez, altra cofondatrice del Cammino, in una delle sue molteplici liti con Kiko davanti ai suoi seguaci. Lo racconta José Luis Diez Moren, che ha fatto parte del Cammino per più di 30 anni ed è uno dei massimi esperti su questo movimento

Il fatto è che santi non si nasce, ma si diventa. Con un'opera, con il denaro e con i giusti sponsor. E Kiko ha tutte e tre queste cose: un movimento con più di un milione di seguaci, che porta alla Chiesa vocazioni e denaro, e potenti appoggi, sia nella Curia romana che in quella madrilena. Fra i Vescovi amici spiccano il suo amico e sostenitore, il Cardinal Rouco Varela e il Vescovo di Bilbao, Ricardo Blazquez [NdR: che figura anche fra i 72, ed è uno dei "teologi" del Cammino]. L'altra condizione per assurgere all'onore degli altari è rendere immacolata la storia personale del futuro santo, riscrivere il passato e condizionare il racconto del presente puntando alla futura elevazione agli altari. Il meccanismo è noto ed è stato applicato alla lettera da tutti i movimenti con i rispettivi fondatori. E' ciò che fece l'Opus Dei con San Josemaria, ciò che sta facendo Comunione e Liberazione con Don Luigi Giussani, i Focolarini con Chiara Lubich o i Legionari con Marcial Maciel. Con quest'ultimo sarà ben più difficile, poiché il fondatore della Legione di Cristo è accusato di far uso di morfina e di abusi sessuali ai danni dei propri seminaristi [NdR: all'epoca dell'articolo era ancora regnante Giovanni Paolo II, il quale protesse Maciel, a causa dei potenti appoggi di godeva nelle persone di fiducia del Papa, fino alla sua morte: la riduzione allo stato laicale e il provvedimento di revisione dell'ordine furono voluti da Benedetto XVI, subito dopo l'elezione al Soglio di Pietro]. Anche Kiko ha un passato torbido e oscuro (è stato pittore, bohèmien e seguace di Sartre), per poi improvvisamente convertirsi e, in cambio, ha visti cancellati tutti i suoi peccati, adesso gli manca solo di prepararsi il futuro.

A ormai 65 anni (68, pare, secondo altre fonti) Kiko coltiva la propria immagine di laico-artista-mistico-fondatore [NdR: attualmente anche dottore h.c., esorcista, architetto, chef e compositore-poeta...]. Il tipo di santo che ha bisogno della Chiesa solo per ordinare i propri frati, preti e suore. E che edifica, già in questa vita, i futuri luoghi di pellegrinaggio dei propri seguaci. Uno nella terra di Gesù, la Domus Galileae, un impressionante complesso eretto nel Monte delle Beatitudini, di fronte al Lago di Tiberiade [NdR: per capire l'orrore di una opera del genere bisogna pensare che la totalità dei pellegrini del mondo che vogliono andare a visitare il luogo ora si trovano davanti un mostro di cemento che è proprietà privata di un movimento laico]. L'altro invece nell'Almudena, simbolo della conquista del potere ecclesiastico. Con i suoi affreschi, le vetrate, la cappella, Kiko sta trasformando il tempio (la chiesa del Vescovo, e, quindi, di tutti i membri della diocesi) nella cattedrale dei Kikos. Prova schiacciante che il cammino va avanti grazie alla benedizione della gerarchia mentre l'Almudena si converte nel suo futuro santuario.
Ciò avverrà, però, solo se sarà fatto santo. Kiko sa che nella Cattedrale madrilena c'è posto solo per la Regina Maria de Las Mercedes, gli arcivescovi di Madrid (ci sono già diversi sarcofagi preparati per loro) e per i santi. Lui intanto ha una cappella, del resto si occuperanno i suoi fedeli adepti.
Intanto il cofondatore del Cammino continua a estendere il proprio impero, che conta già 16.700 comunità in 5000 parrocchie di 800 diocesi di tutto il mondo. Solo a Madrid hanno già preso possesso di 50 parrocchie, e intere regioni come la Valle del Lozoya, gli appartengono. Il vicario della Zona, José Maria Bravo Navalpotro [NdR: scomparso nel 2012] membro attivo del Cammino e compagno di studi di Rouco a Monaco, ordina sacerdoti a fondo perduto e concede parrocchie a occhi chiusi. Finora, in epoca di inverno vocazionale, i kikos possono contare su ben 46 seminari diocesani missionari con oltre 1500 seminaristi [NdR: attualmente si favoleggia di 100 seminari, che contano però anche gruppi di 8 seminaristi privi di sede, ospiti di famiglie del Cammino].
In Spagna hanno tre seminari (Castellon, Cordoba e Madrid), quest'ultimo alloggiato temporaneamente presso i domemicani di Alcobendas. Però Rouco ha rinnovato loro l'offerta del suo predecessore di regalare al Cammino un enorme terreno su Monte Carmelo per edificare un nuovo centro Kiko-style. Già sono stati approvati i progetti e i lavori cominceranno il mese prossimo. Seguendo fedelmente l'estetica del fondatore. Perché come egli stesso ama dire, la funzione del Cammino è «salvare i peccatori dalle grinfie del Maligno» e mettere in atto la «nuova estetica che salverà la Chiesa!».
Kiko ha imposto questa sua nuova estetica a tutti i suoi seguaci, che la attuano senza fiatare. Ci sono in circolazione persino barzellette kikiane, il cui protagonista è sempre Kiko insieme a Carmen e Padre Mario, la trinità del Cammino, come li chiama qualcuno [NdR: in effetti ai tempi dell'affresco dell'Almudena andava per la maggiore quella di Kiko e del suo mausoleo che sarebbe servito solo per tre giorni]. Tutte le comunità posseggono una riproduzione dell'icona di Kiko della Vergine del Cammino, e tutti i suoi seguaci la collocano ben in vista nelle proprie case e se la portano dietro quando serve.
I modelli di Kiko si riproducono in tutte le sue comunità: icone, calici, patene, vesti, paramenti e la croce astile di bronzo. Tutti disegnati da lui. Non si cantano altri canti che quelli composti da Kiko, non si utilizzano immagini non disegnate da lui, né si edificano centri che non seguano la sua estetica, come quella che ora troviamo nell'Almudena, il suo futuro mausoleo».

31 commenti:

  1. Penso Kiko verrà sepolto accanto a Carmen al seminario di Madrid.

    Girolamo

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  2. ...Kiko è del 1939... a gennaio farà 78 anni...

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  3. Tutta roba uguale, mi chiedo come facciano gli adoratori del cammino a trovare queste suppellettili degne degli arredi di un Mc Donalds di interesse religioso...

    ...cmq, contenti loro...

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  4. Il tetto, la cupola (i cui a mio parere magnifici colori sono visibili nell'immagine del post), i soffitti e il sottocoro erano stati affrescate da Josè Louis Galicia, lui sì amico di Picasso.
    Per logica, avrebbero dovuto essere affidati a lui o a un artista del suo calibro gli spazi dati a Kiko senza concorso od altro sistema selettivo.
    La qualità del lavoro di Kiko può essere desunta anche dai tempi per la sua realizzazione (un mese, compresa le impalcatura): si tratta chiaramente dei soliti 'adesivi' che possiamo trovare in tutte le salette nc del pianeta.

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    1. Valentina, en realidad otro artista tenía encargadas las vidrieras, él ganó el concurso para realizarlas, pero Rouco le quitó el puesto y se lo dio a Kiko "por la cara"(by the face).

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  5. traduction:-Lapaz- delle 13:00
    Valentina, in realtà un altro artista aveva l'incarico delle vetrate, aveva vinto il concorso per realizzarle, però Ruoco gli tolse il posto e lo diede a Kiko, "alla faccia"....

    Maria

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  6. @LaPaz,

    Il tuo post su Jungle W. del 5 settembre che traduce la lettera aperta dell'arcivescovo di Cuenca (Equador) a Kiko é molto importante e conferma quanto é stato scritto in questo blog negli ultimi tre post.
    Tutto uguale anche adesso. E ne sono passati di anni dal 1993.
    Il CNC non cambierà mai da solo.
    Grazie.

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    1. Antonius:
      Cierto, es una carta muy importante.
      Cierto, el Camino no ha cambiado nada...Una cosa sí: nosotros, ex-catecúmenos, somos muchos más!
      Hay que trabajar unidos. Las diminutas hormigas se comen al gran dinosaurio!
      Gracias, Antonius, un abrazo desde España.

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  7. Non importa che Kiko non sarà più sepolto nella cattedrale, importa che abbia speso quella cifra per comprare un monumento a se stesso. Quanto sarà costata la tomba di Carmen? I due iniziatori costringono i loro adepti a venerarli come dei. A pregare davanti alle loro tombe a frequentare i luoghi dove sono vissuti... E nel frattempo comprano proprietà e vivono da nababbi, elicottero, sigari, aragoste, piscine e belle case.
    Come si possa continuare ad ascoltarli non so. Mi danno la nausea.
    San Francesco per tutta la vita sopravvisse di elemosina

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  8. La lettera di mons. Luna Tobar sul «culto della personalità di Kiko... che ha un che di magico e inaccettabile» l'avevamo tradotta in italiano su questo stesso blog (disponibile al link [qui]).

    Dopo ventiquattro anni, quella lettera è ancora attualissima. Notare che già all'epoca, nel 1992, Kiko andava pescando 153 grossi vescovi ogni volta.

    E che nel 1981 in Ecuador gli adoratori di Kiko Argüello e Carmen Hernàndez andavano già estraendo le "decime" dai poveri "ex parrocchiani" cooptati nelle comunità neocat, e che già si assisteva al fenomeno degli "ex neocatecumenali" (sia sacerdoti che laici) che abbandonavano il Cammino a causa delle sue esagerazioni.

    Il vescovo Luna Tobar, che era tutt'altro che un "tradizionalista", affermava che il Cammino doveva subire una «severa revisione dottrinale» (in parole povere, il Cammino è eretico), e non solo per la «visione moralista rigorista della vita» e per la «lettura fondamentalista della Bibbia».

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  9. Il nuovo post su la Almudena e Kiko, mi "costringe" a fare propaganda per il mio libro, di prossima uscita: "Kiko Arguello, Santo o impostore?" (edizione SEGNO).
    Anticipo il capitolo IV sulla cosidetta "Madonna si Kiko (purtroppo senza le foto a colori che non si possono immettere nei commento).

    CAPITOLO IV
    La Madonna di Kiko
    "Prima di lasciare il covo, fermiamoci un istante sulla Madonna di Kiko, quella che gli sarebbe apparsa, invitandolo a fondare comunità dove l'altro è Cristo.
    Il dipinto è del 1974, quindi più recente dei “Murales” di Kiko nel capitolo precedente; "L'icona" è stata introdotta recentemente nel covo e illuminata, forse per dare al tutto un apparenza di sacro, ma anche per dimostrare che Kiko è un bravo pittore .
    Ma guardiamo l'icona più da vicino…
    Confronto con l’icona (foto)
    Osservandola, notiamo subito la scritta “Maria” in alto a sinistra e la firma “KIKO” in alto a destra.
    Facciamo adesso un confronto con delle vere icone ortodosse, nelle quali niente è scritto, dipinto a caso, e così, dobbiamo presumere, in quelle confezionate da Kiko. Ci accorgeremo subito dell'eresia.
    Scegliamo su Google alcune icone di Maria con Gesù:

    Confronto con icone vere su Google : (foto)


    Notiamo che tutte, assolutamente tutte, hanno in alto a sinistra, “le 2 lettere MP = (Matir = MADRE), mentre “l'icona” di Kiko ha il semplice nome “Maria”
    e mentre tutte le icone ortodosse hanno in alto a destra, la parola: Theou” (di Dio), il dipinto eretico di Kiko, è firmato in alto con il nome “Kiko” (invece di “Theou” = Dio).
    Si può, quindi, leggere, invece di “Dio”, "Kiko".
    Un caso o un “errore volontario” ?.
    Comunque fa pensare alla Lettera di Paolo ai Tessalonicesi: “ Nessuno vi inganni. Prima infatti dovrà avvenire l'apostasia e dovrà essere rivelato l'uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s'innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio “ (Tess 2,3-4).

    segue subito la parte seconda:

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  10. Ci fermeremo più tardi sul testo scritto su questo dipinto; è lo slogan del tripode: “Parola/Liturgia/Comunità” che è alla radice e vorrebbe rendere autentico l'apparizione di Maria a Kiko e la sua missione (vedi il Capitolo XIV: "Il mito del Tripode".)
    – anche questa iscrizione è assolutamente irregolare per le vere icone; non trasmettono mai presunte visioni personali o programmi ideologici.
    – Va osservato, che al contrario delle icone ortodosse, dove Maria e Gesù sono in intimo contatto tra loro, nel dipinro di Kiko, Maria e Gesu' non si conoscono, ma guardano, separati l'uno dall'altra, verso sinistra, in basso nel vuoto (Il lato sinistro è il lato satanico). Perciò quasi tutte le icone vere lo evitano.
    Un penultimo confronto: Il sentimentalismo lacrimoso della Madonna di Kiko e la severità e teologia delle vere icone ortodosse..
    Confronto con icone (foto).

    - Last, but not least - due degli errori eretici più gravi della santa “Icona” di Kiko Arguello: oltre che a firmare la sua icona , evita di dipingere la mano o le mani.
    Non esiste icona ortodossa autentica senza la raffigurazione delle mani . Perché questa mutilazione del messaggio che l'icona deve trasmettere?

    Confronto con icone (foto)
    Osserviamo le due icone in alto: prima osservazione, Gesu’ e un adolescente, non un bambino, come troviamo in quasi tutte le icone cattoliche occidentali.
    Maria, a sinistra, usa la mano sinistra per sostenere Gesu’, quella destra, per indicarlo, Gesu’ con la mano destra benedice, nella sinistra tiene il rotolo delle Scritture, di cui Egli è il compimento.
    Nell’ icona a destra possiamo osservare la stessa simbologia, ma la mano destra di Maria s’incrocia con la mano destra di Gesu’, in un bacio d’amore materno.

    1. Che dobbiamo pensare? Che Kiko evita volontariamente le mani, perché non è capace di dipingerle, come risulta da tutta la sua opera pittorica?.

    Osserviamo la costante omissione delle mani (foto)

    2. O, cosa molto più grave, che, oltre al fatto che non sa dipingerle, le ha omesse di proposito, per indicare che Maria e Gesù non operano – la mano è segno dell'efficacia –
    Non vorrei credere a questa seconda ipotesi, ma non posso escluderla.
    Con le icone, pero’, il dilettantismo di chi gioca con i loro simboli, può fare brutti scherzi a chi le dipinge e a chi le guarda in adorazione del mistero che esse ci vogliono trasmettere.

    3. Rimane una certezza: L’icona della “Madonna” di Kiko è eretica e va rimossa dalla Liturgia eucaristica, della Parola o da quella domestica, da ogni casa, famiglia o dal collo delle pie donne.

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  11. Qualche illuminato ci illumini...

    La Cara Estinta santamanonincielo era milionaria. Ai camminanti viene imposta la rinuncia ai beni, a lei no.

    Il signor trettre dottor (h.c.) inquisitor Arguello scrutina senza pietà vescovi, preti, seminaristi, kikatekisti.

    Lui però non si è mai fatto scrutinare da nessuno, anzi, guai a discutere i suoi ordini!

    Perché?


    Vi immaginate San Benedetto ordinare ai monaci "ora et labora" mentre lui faceva i comodi suoi?

    Oppure san Francesco obbligare i fraticelli a rispettare la dura Regola "sine glossa, sine glossa, sine glossa" e lui invece lì a spassarsela?

    Qualche illuminato discernente cacciadiavoli ci spiega l'arcano?

    Grazie.

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  12. @ Daniel

    Le tue osservazioni mi sembrano davvero molto interessanti (opportune e giuste). Capisco sempre di più perché le icone di Kiko (e quindi la sua teologia) mi mettevano e mi mettono ancora adesso angoscia e perplessità: non mi hanno mai fatto pensare a Dio, neanche quand'ero in Cammino (ma non lo potevo dire).
    Ha ragione Lino quando dice che per capire Kiko bisogna saper parlare la sua stessa lingua, ossia quella dei simboli e della pittura.
    Io mi permetto di suggerire agli amministratori del blog di fare di ciò che hai scritto un nuovo post, in mondo che possa essere ripreso e tradotto anche dai blog di Guam e in Spagna.

    Annalisa

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  13. @ Daniel

    che ha scritto:

    Che dobbiamo pensare? Che Kiko evita volontariamente le mani, perché non è capace di dipingerle, come risulta da tutta la sua opera pittorica?

    ----------------

    Visto che Kiko non dipinge mai le mani, simbolo delle "opere" e della "operosità", mi vengono in mente due ipotesi:
    1) Kiko pensa che Dio non sia abbastanza potente per operare nel mondo, oppure che Dio non voglia farlo, perché egli crede che il mondo sia governato dal Demonio e le forze delle tenebre ma non da Dio.
    2) Kiko pensa che le opere siano inutili in questo mondo perché noi veniamo salvati solo per grazia di Dio e non attraverso le opere: ma questa è una visione assolutamente protestante ed eretica ("Sola gratia").

    Annalisa

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  14. Caro Daniel, voglio insistere come già ti ho riferito (dialetticamente, consentimelo, la critica d'arte o è dialettica o non è critica): perché quell'appunto su Kiko che non sa dipingere le mani? È un giudizio formale, condivisibile da chi non apprezza la bravura dell'artista (io sono tra questi) ma che - nella logica del gusto estetico che è sempre soggettivo - può indurre il lettore del saggio a rifiutare ogni altra validissima argomentazione.
    Insisto perché il tema mi tocca: se Kiko non sa dipingere le mani, allora nella famosa icona con il Bambino funereo quella delle dita non è una lettera V e io non ho capito niente sulla benedizione con il simbolo della vittoria sulla morte.
    Insisto anche in virtù di una mia esperienza, sia pur in altra arte: ho letto migliaia di critiche a poeti, li ho commentati a centinaia ma mai il giudizio è stato "non sa comporre versi". Sarebbe sembrata una contesa tra artisti, agli occhi del lettore. Cosa che non credo sia nelle tue intenzioni.

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  15. Colpaccio kikiano in italia, dove al contrario della spagna non sono riusciti mai a permeare a gerarchia. Affidabile e seria fonte vat. mi dice dell'arrivo di 2 ausiliari e 1 vescovo in casa nc. Mentre un altro sarebbe in ballottaggio per una sede di primissimo piano. I nomi non mi dicono nulla, non sono di quelli "noti ai profani" come me.

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  16. Caro Lino,
    non temo l'impressione che potrebbe trarre un lettore dalla mia critica alle scarse doti pittoriche di Kiko Arguello. Non togliero' l'affermazione tropo evidente: non sa dipingere le mani. ( Tra di noi, anzi, non sa dipingere).
    Faro' un' altra cosa. Mettero' in nota che anch'io non so dipingerle bene, ma che ho la scusante di essere autodidatta e di non aver studiato e finito l'accademia delle belle arti.
    Questa provata inetta di Kiko a dipingere le mani, dimostra un' altro fatto: che 4 anni di accademia non gli sono bastati ad apprendere a disegnarle, come 50 anni di catechesi e contatti con persone che parlano italiano, non gli sono bastati per parlare un italiano corretto. In questo la Carmen lo ha superato magistralmente.
    La conclusione che posso trarre? Quei due vanno dritto per la loro strada, senza ascoltare nessuno. Se Kiko avesse ascoltato i suoi insegnanti dell'accademia reale di Madrid, avrebbe senz'altro appreso come disegnarle
    meglio, le manine, a meno che - con i tempi che corrono - anche questi, non sapessero come disegnarle e gli abbiano trasmesso il grande dono di come dissimulare un'difetto. Dissimulare le debolezze è uno dei grandi carismi che anima gli iniziatori del CNC. Forse lo hanno esercitato anche durante la malattia e la morte di Carmen. Se oso esprimere un pensiero diabolico - loro se ne intendono - l'ultimo desiderio di Carmen è stato il grido: "Datemi, per l'amor di Dio che non esiste, UNA CIGARETTA!!!

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  17. Quello che hanno combinato l'ex arcivescovo di Madrid, Rouco, e Kiko Arguello per l'assegnazione del premio in paglia per la cattedrale
    Almudena, è semplicemente abominevole.
    A prescindere delle qualità pittoriche di Kiko, una volta che si pubblica un bando per qualsiasi opera, non si ha il diritto di annullarlo, per una qualsiasi preferenza di persona. Kiko si è dimostrato un vero intrigante, il Cardinale, ormai emerito, un emerito debole o stregato dalla forte personalità del grande artista. Si vergognino!
    Mi ardisco di profetizzare che verrà il giorno in cui gli sgorbi di Kiko Arguello nell' Almudena di Madrid, verranno rimossi.

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  18. Riguardo la "Madonna di Kiko" ricordo una spiegazione di anni e anni fa... quanto ci sia di corretto e vero non so...
    Spiegarono che nell'iconografia classica la Madonna di solito è ritratta con lo sguardo verso SX, verso i peccatori, mentre il Bambino Gesù che porta in braccio o in grembo volge lo sguardo verso DX, verso i giusti. Kiko volle rappresentare entrambi che volgevano il loro sguardo verso i peccatori...
    Ora, personalmente, da profano in materia di arte, non ci sarebbe nulla di male in una tale rappresentazione iconografica, nè nel significato, e nemmeno nelle frasi aggiunte... ma, essendo una interpretazione/visione PERSONALE dell'autore, chiamatelo quadro, tavola, dipinto, disegno, ecc... ma chiamatela ICONA, nè consideratela tale...!

    Etneo

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  19. Il fatto è, Etneo, che Kiko ha copiato anche quella icona, quella che disse essere la rappresentazione di come la Madonna gli era apparsa (che poi, se non ricordo male, non era più nemmeno "apparsa" ma pare si trattasse di una "locuzione"... bah..): è la copia della Madonna Kikottissa. Puoi cercarla.
    Temo che avendoci letto "KIKO" nel nome abbia pensato che l'opera lo stesse aspettando... capacissimo di tali pensieri, considerando che disse che il Signore aveva preparato la spianata di Sidney con tanti sicomori così lui poteva farci la catechesi sopra.

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  20. Colpaccio kikiano in italia, dove al contrario della spagna non sono riusciti mai a permeare a gerarchia. Affidabile e seria fonte vat. mi dice dell'arrivo di 2 ausiliari e 1 vescovo in casa nc. Mentre un altro sarebbe in ballottaggio per una sede di primissimo piano. I nomi non mi dicono nulla, non sono di quelli "noti ai profani" come me.

    8 settembre 2016 11:30

    che vor di'?

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  21. Intanto il salesiano vescovo Hon, amministratore apostolico di Guam, ha assoldato i più costosi e potenti avvocati in circolazione per difendere sé stesso e l'arcidiocesi dalla causa per diffamazione... causa dovuta alle affermazioni del vescovo pedofilo neocatecumenale e del suo pretonzolino neocatecumenale.

    L'aspetto tragicomico della faccenda è che se Hon avesse rapidamente (cioè "in un mese e mezzo", aveva avuto un mese e mezzo di tempo quando gli bastavano cinque minuti!) rinnegato le diffamatorie affermazioni del suo predecessore neocatecumenale, la denuncia per "responsabilità istituzionale" non sarebbe partita.

    E invece ha deciso di parlare, in fretta e furia, solo dopo che gli è stata notificata la mazzata legale. Ma ormai la frittata era fatta.

    E siccome sa di aver torto, ha ingaggiato i più costosi avvocati che ha trovato - due californiani rinomati - perché ha già capito che pagare la salatissima parcella a questi ultimi è sicuramente più economico che trattare in modo cristiano le vittime del vescovo neocatecumenale pedofilo.

    Questa situazione, decisamente una vergogna per tutta la Chiesa, è dovuta al fatto che Hon è andato a Guam non per prendere «misure urgenti» riguardo ai danni fatti dal vescovo pedofilo neocatecumenale («misure urgenti» che erano state richieste esplicitamente da papa Bergoglio), ma - al contrario! - per difendere il prestigio e l'interesse dei kikos. Viene quasi il sospetto che l'arcivescovo Hon non creda in Dio, poiché in tre mesi di "pieni poteri" a Guam il suo operato non sembra affatto quello di un uomo che teme Dio e ne desidera la giustizia.

    Non so immaginare quale calcolo ci sia dietro questa sua manovrina difensiva, a parte il portare la faccenda per le lunghe; di certo in tribunale sarà inevitabile parlare degli atti di pedofilia del vescovo pedofilo neocatecumenale, attualmente nascosto chissà dove (e da "chissà chi": magari proprio da un Filoni, come dicono certe voci di corridoio) in attesa (non proprio certa e serena) che la tempesta termini...

    Chi difende il Cammino e i suoi esponenti, finisce per procurare alla Chiesa solo un fiume interminabile di guai, di vergogne, di danni.

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  22. " Anonimo ha detto...
    Colpaccio kikiano in italia, dove al contrario della spagna non sono riusciti mai a permeare a gerarchia. Affidabile e seria fonte vat. mi dice dell'arrivo di 2 ausiliari e 1 vescovo in casa nc. Mentre un altro sarebbe in ballottaggio per una sede di primissimo piano. I nomi non mi dicono nulla, non sono di quelli "noti ai profani" come me."

    8 settembre 2016 11:30
    ---
    Se a te i nomi non dicono nulla, potrebbero dire moltissimo a noi; magari fai nomi, sempre anonimo resterai....

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  23. @ Ruben

    Io credo che l'Anonimo delle 11:30 sia solo un fake. Il suo stile è lo stesso di altri fake che in passato hanno parlato della loro fonte in Vaticano, ma poi non si è mai verificato quello che dicevano. Certa gente si diverte così... altrimenti già avrebbe fatto i nomi (che paura avrebbe visto che scrive in totale anonimato?).

    Marco

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  24. @ Sandavi
    Spettacolare commento! La locuzione interiore stava nel nome dell'icona. Ecco l'apparizione, il miracolo, il messaggio :-)

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  25. Sono anni che vari preti nc sono in predicato di diventare vescovi, ma ancora nulla e credo che con galantino ai comandi non avverrà.

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    1. anonimo delle 19:19,

      Oggi si ricorda la natività della Vergine Maria: solo a nominarla é preghiera e ci rafforza in questo blog a percorrere la strada della Verità.
      E vedrai che anche gli aspiranti vescovi neocat saranno di meno.
      Da adesso si avvertono sedie di monsignori nc già nominati che si stanno arroventando.
      É da vedere solo chi si scalderà prima.
      Questa pseudo chiesa nc finirà prima o poi questo é sicuro.

      Elimina
  26. Che orrore vedere tutto questo concentrato di "opere"kikiane tutte assieme!e tutto a spese degli adepti,questo a dimostrazione di quanto si sia arricchito kiko grazie al cammino! Invece di mandarlo a zappare la terra...!! Chissà se il ricco dio Kiko ha strappato qualche assegno alle monache neocatecumenali di Sant'Angelo in Pontano il cui monastero è stato dichiarato inagibile in seguito al terremoto,come si può leggere in diversi articoli in Internet nel paesino si contano circa 100 sfollati e le monache tutte sane e salve,solo un grande spavento,sono state divise: 4 sono rimaste a passo Sant'Angelo ospiti in una casa colonica di proprietà del monastero,5 hanno trovato ospitalità a Barletta nel monastero di San Ruggero,11 nel monastero di San Vincenzo in Volturno(Isernia) assieme alla badessa Elisabetta Fratoni.Chissà se si sono chieste«cosa avrà voluto dirci Dio con questa tragedia,cosa vuole farci capire...è un segnale...! Scusate la sottile ironia ma questo è il tipico atteggiamento kikiano davanti alle tragedie della vita e in generale al male che ciascuno di noi può sperimentare nella vita anche quando si tratta di cosa di poco conto!! Essi hanno uno strano concetto di santità,di virtù eroiche, di carità e di tanto altro..in pratica fanno acqua da tutte le parti!!
    Francesca di Barletta

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  27. Una semplice curiosità: perché , malgrado l'invito a "non indicare mai il cognome" fatto dagli autori del sito a coloro che vogliono lasciare un commento daniel lifschitz si firma sempre con il cognome?

    Caro Daniel tu pensi di salvare la Chiesa pubblicando il libro: santo o impostore? Per prima cosa: è un titolo non originale perché è stato già pubblicato un libro, scritto da un certo Mario Guarino: Padre Pio, santo o impostore? Dunque E' un ottimo augurio per Kiko perché Padre Pio è stato effettivamente canonizzato. Seconda cosa non è con la maldicenza che si salva la Chiesa: ammesso e non concesso che tu scriva cose vere, comunque utilizzi un metodo, quello del parlar male e di togliere l'onore agli altri che è condannato dalla Chiesa cattolica. (vedi catechismo della Chiesa cattolica: 2479 Maldicenze e calunnie distruggono la reputazione e l'onore del prossimo. Ora, l'onore è la testimonianza sociale resa alla dignità umana, e ognuno gode di un diritto naturale all'onore del proprio nome, alla propria reputazione e al rispetto. Perciò la maldicenza e la calunnia offendono le virtù della giustizia e della carità.)
    Ti scrivo queste cose perché ti voglio bene

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  28. Lo dici tu stesso: c'è un "invito" a non firmarsi col nome e cognome... ma un "invito" non è un obbligo.

    E sai perché su questo blog abbiamo tale "invito"? È a causa degli stalker neocatecumenali che tentano in ogni modo di rovinare la vita a chiunque testimoni qualcosa di sgradito al Cammino, convinti di fare la volontà di Kiko Vostro Signore. In diversi casi alcuni collaboratori del blog hanno dovuto perfino rivolgersi alla Polizia...

    Il caro fratello Nicola mette in bocca a Daniel parole che Daniel non ha detto: «salvare la Chiesa pubblicando un libro».

    In realtà è Kiko stesso che afferma che la sua «nueva estetica salverà la Chiesa». Tale "nueva estetica" è disponibile - a pagamento, e prezzi non proprio irrisori - nei kiko-shop, i negozi neocatecumenali specializzati nel vendere i gadget kikiani (sia l'armamentario obbligatorio per ogni singola tappa, sia le cafonate come la fascetta reggichitarra con caratteri ebraici, il portachiavi con il logo aziendale di Kiko, il quaderno scolastikiko...).

    Il caro fratello Nicola riesce a scrutare i cuori meglio di Dio: infatti, senza aver letto il libro, accusa Daniel di "maldicenza".

    E infine se ne esce con un "ti voglio bene", che non si capisce cosa c'entri, e sulla cui sincerità, dopo le accuse campate in aria, è lecito nutrire qualche dubbio.

    Come il fratello Nicola avrà già potuto notare, le discussioni su questo blog sono tipicamente nella pagina più recente - non è detto che Daniel torni qui a controllare ogni nuovo messaggio.

    E poi, cosa dovrebbe rispondere Daniel a uno come Nicola che dall'alto del proprio anonimato non fa altro che insultarlo?

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