venerdì 23 marzo 2018

Kiko il Levita.

Geremia 31,31-34:
31 «Ecco verranno giorni - dice il Signore - nei quali con la casa di Israele e con la casa di Giuda io concluderò una alleanza nuova. 32 Non come l'alleanza che ho conclusa con i loro padri, quando li presi per mano per farli uscire dal paese d'Egitto, una alleanza che essi hanno violato, benché io fossi loro Signore. Parola del Signore. 33 Questa sarà l'alleanza che io concluderò con la casa di Israele dopo quei giorni, dice il Signore: Porrò la mia legge nel loro animo, la scriverò sul loro cuore. Allora io sarò il loro Dio ed essi il mio popolo. 34 Non dovranno più istruirsi gli uni gli altri, dicendo: Riconoscete il Signore, perché tutti mi conosceranno, dal più piccolo al più grande, dice il Signore; poiché io perdonerò la loro iniquità e non mi ricorderò più del loro peccato».
Esperienza di un ex in cui possiamo riconoscerci:

"Ho impiegato quasi cinque anni per disintossicarmi dopo i ventisei di cammino. Avrebbero potuto essere gli anni più significativi per la mia vita (e forse lo sono stati nella loro valenza negativa), nel senso che sarebbero potuti servire per raggiungere molti degli obiettivi che sarebbero stati, forse, conseguenziali visto i talenti che, dicono, mi sono stati donati. Forse avrei fatto qualcosa in più per il mio intorno che, a ciò magistralmente educato dai cosiddetti catechisti, guardavo con sospetto e giudizio. Forse avrei alimentato soltanto la mia superbia e sarei diventato un altro trombone presuntuoso, non so.
Pecorone ubbidiente
ad immagine e somiglianza dei suoi istruttori

Di certo so che sono diventato un pecorone ubbidiente ad immagine e somiglianza dei miei istruttori e come io stesso mi proponevo alle anime che mi erano state affidate dalla sacra trimurti. Ancora oggi mi chiedo come fossi potuto arrivare a tale grado di compromissione e assoggettazione. Con il senno di poi mi sono dato una risposta imputandone molte colpe ai preti che ritenevo essere garanti dell'ortodossia, avranno molto di cui rispondere presso Dio. Poi succede una sciocchezza, un niente nell'economia complessiva del sistema, e ti si levano le squame dagli occhi e via a gambe levate.

Anni di elaborazione del "lutto" sono stati pesanti e dolorosi, aiutato soltanto dai miei cari e da qualche prete che però sembrava non rendersi conto appieno della crisi esistenziale che può provocare un distacco traumatico (e quando non lo è?) da una setta. Mi ero persino allontanato dai sacramenti per una sorta di autopunizione e perché troppo pieno di rancori. Adesso ne sono fuori (dai rancori) e sono rientrato nella chiesa dei cristiani della domenica assieme alla mia famiglia. Visito spesso le pagine di questo blog sperando che presto possa leggere di sconvolgimenti sostanziali del cammino, vorrei che tanti evitassero le sofferenze che esso ingenera e spero di leggere che il kiko e la sua progenie siano finalmente mandati a guadagnarsi il pane con il sudore e fatica proprio e non quello dei succubi fratelli paganti decima. Spero anche di leggere di preti e vescovi messi finalmente in riga e richiamati all'osservanza delle indicazioni della Chiesa e alla vera cura delle anime che non possono delegare ai kikokatekisti.

Aprite gli occhi, cari camminanti in buona fede, scrollatevi di dosso il giogo kikatekistikiko e rientrate nella chiesa, riappropriatevi della libertà dei figli di Dio e fatevi amare veramente dalla vera Chiesa." (M.i.B.)

Di questa esperienza condividiamo, in pieno, anche le speranze!


Kiko, prima di fare il maestro,
impara la via dell'umiltà!
"Ama e fa' ciò che vuoi", questa espressione preziosa di Sant'Agostino viene ripresa spesso nella predicazione del Cammino Neocatecumenale e usata, al solito, come "frase ad effetto", senza sapere neanche di cosa si stia parlando. (nota 1)

Riflettevo che, se davvero "Amore" avesse guidato le azioni di Kiko Argüello [e le azioni della compianta cofondatrice Carmen Hernández], egli stesso, per primo, avrebbe approfondito la parola dei Santi Padri e Dottori della Chiesa, per informarne la sua vita di fede.
Questa stessa via, poi, avrebbe indicato - vero novello Giovanni Battista che, terminata la sua missione, "deve diminuire" - a tutti quelli che lo hanno seguito in 50 anni [fedele alla promessa che il cammino neocatecumenale si sarebbe disciolto, alla fine di tutto]. Lasciare i neofiti liberi di attingere, a piene mani, ai tesori della Chiesa, per perfezionare il percorso di riscoperta del Battesimo ormai completato, invece di continuare a tenerli segregati in uno stato di totale abbandono, ad avvoltolarsi stancamente tra le pagine dei mamotreti e le Sacre Scritture deformate e abusate dalle sue distorte, arbitrarie, aberranti interpretazioni.
Ricorre quest'anno, tra i soliti festeggiamenti, il Giubileo del suo "Potente Cammino" - che speriamo segni la restituzione a Dio di ciò che gli appartiene e la liberazione degli schiavi - e noi denunciamo, ancora una volta, che Kiko ha portato a compimento, in questi lunghi anni, un unico scempio della Parola di Dio e della Parola della Chiesa, come in molti post abbiamo dimostrato.

Ma l'argomento è tutt'altro che esaurito, evidentemente!
Kiko Argüello:
autoritratto rivelatore.
Oggi, su questa stessa linea, vogliamo analizzare un nuovo aspetto, sul quale alcuni recenti commenti hanno attirato l'attenzione.

La mia è una sintesi che spero possa tornare utile ai lettori del Blog, come a me è stata utile per aprire ancor più gli occhi e la mente sul perverso disegno kikiano: fondare "piccole comunità" che vivano secondo i precetti del Sommo Iniziatore, Kiko il Levita, che indossa le vesti del sacerdote per sparare, lui solo, oracoli inconfutabili.

Lo conferma il suo ennesimo autoritratto, nell'icona che lo raffigura, al posto del crocefisso, con la tunica sacerdotale e l'ephod in petto.

I camminanti sono stretti nella morsa di precetti, sullo stile del terzo libro della Torah "il Levitico" appunto, impartiti dai due autonominati/santi iniziatori spagnoli, Kiko Argüello e Carmen Hernández; tutto nel Cammino dipende dalla loro fedele osservanza, come il "compimento delle promesse" è riservato solo a chi puntualmente li adempie. Si è sotto il regime della legge, non dello Spirito!

È evidente che, se è opinabile, da una parte, per un "itinerario di formazione cattolica, valida per la società e per i tempi odierni" soffermarsi sulla Dottrina della Chiesa e sull'insegnamento dei Padri, dall'altra è inaccettabile che, trascurando proprio tutta la ricchezza della Tradizione della Chiesa, questo pseudo-itinerario si fondi, invece, esclusivamente su uno schema -  a ragione definito "Levitico" - fatto di prescrizioni e divieti, di obblighi e obbedienze, che neutralizzano, di fatto, ogni resistenza dei poveri indottrinati, così come ogni rigurgito della loro coscienza, sostituendoli con incurabili sensi di colpa.
Il crocefisso con la tunica sacerdotale e l'ephod in petto, nel quale Kiko, come suo solito, ha raffigurato se stesso e il "Potente Cammino" e non Cristo, richiama il "sacerdozio levitico", non quello «al modo di Melchisedek»".
Ma se Kiko si identifica con un sacerdote levita, giungiamo ad una conclusione: le comunità fondate da Kiko e Carmen - cavallo di Troia nella Chiesa - sono "comunità levitiche", come si comprende da p. 166 del mamotreto per la fase di conversione (riferimento al tomo in rete) dove ancora una volta Kiko mistifica Gv 9, depreca i farisei e loda il libro del Levitico che "aiuta l'uomo a esplicitare esternamente il suo senso di colpa". "È un dono enorme poter tirare fuori il senso di morte dell'uomo. Perché tirare fuori il peccato è già luce, come dice Gesù Cristo nella catechesi del cieco", insegna Kiko. [Ma dove Cristo dice questa cosa qui nel Vangelo, è un altro arcano!] (nota 2)

Ecco svelate le intenzioni dell'autonominato iniziatore e dei suoi accoliti: ridurre i camminanti nello stato descritto da M.i.B., "un pecorone ubbidiente ad immagine e somiglianza dei miei istruttori", privo di senso critico e incapace di relazionarsi con il mondo esterno. È come in una setta tipo Scientology.
Tirare fuori il senso di colpa mettendosi di fronte al "Levitico" con la malsana gestione di Kiko Argüello e dei suoi ignorantissimi catechisti può essere devastante.
È suscitata la paura per la punizione divina per il mancato rispetto delle prescrizioni rituali (di Kiko e Carmen). Ora, se un sano senso di colpa per il peccato è positivo, tirare fuori il senso di colpa con il Levitico "stile neocatecumenale", per il neofita, lasciato nelle mani di simili animali, è una vera tragedia. (liberamente tratto dai commenti di Lino)


Completiamo il quadro con altri due bei commenti.

Kiko, indossata la "stola" e
assistito da Carmen, minaccioso "profeta".
Da @Lino:
"...È suscitata la paura per la punizione divina per pensieri e opere che peccato non sono (il mancato odio per il padre e la madre, l'idolatria di familiari, lavoro e studio che idoli normalmente non sono, l'assenza dalle convivenza, il mancato rispetto delle prescrizioni rituali di Kiko, e chi più ne ha più ne citi). È indotta la paura di essere emarginato, tagliato come un fico sterile, considerato un Giuda..."

Hai perfettamente ragione e lo voglio mettere in evidenza. Chi dice che nel cammino ci sono errori per la debolezza umana, oppure chi dice che nel cammino ci sarà qualcosa di buono, si sta ponendo nel modo sbagliato e non ha capito l'entità del problema.
Riporto un esempio che fece mi pare Lino o Pietro Non Nc: se una o due macchine esce dalla fabbrica con un difetto può essere un errore umano, ma se il 99% hanno tutte hanno lo stesso difetto allora non è errore umano ma di progettazione.

È questo da capire.
Le testimonianze di noi ex, che su tanti punti concordano in maniera netta, devono far venire per lo meno il dubbio che c'è qualcosa nelle regole e nelle catechesi che non va.
Se poi queste catechesi sono segrete con la scusa di non scandalizzare i piccoli, il dubbio dovrebbe aumentare, indipendente che siano approvate o meno.

C'è una concezione sbagliata del peccato, della provvidenza, della apertura alla vita, della sofferenza, dei poveri e delle conseguenti opere di volontariato.

C'è arroganza e superbia di pensarsi migliori degli altri, gli unici che non annacquano il vangelo.

Non c'è ascolto, non c'è empatia, non c'è accoglienza disinteressata, ovvero a non fare proselitismo.

C'è chiusura rispetto alle altre realtà della Chiesa.

Non c'è trasparenza: I mamotreti non sono pubblici, la gestione dei soldi è lasciata in mano a poche persone senza bilanci, senza contabilità.

Ti riempono di sensi colpa, per tenerti incatenata, ti fanno fare le kiko-lodi che durano 40 minuti, ma se dici che preferisci pregare in un'altro modo, anche ad esempio solo le lodi senza anche l'ufficio delle letture, ti dicono che non sei obbediente. Se dici che la decima la dai fuori la comunità ti dicono che non sei obbediente. Se dici che dai un'offerta sostanziosa perché con il tuo discernimento hai ritenuto che quella era la cifra opportuna, ti dicono che hai l'idolo dei soldi.

È un mondo di bugie e mezze verità.

Ripeto le nostre esperienze devono porre delle domande sul metodo e sulla struttura NC, altrimenti non servono a niente.

Uno legge una testimonianza e pensa succede anche a me. Spero allora che nasca la domanda PERCHÉ?
E vi assicuro che non è un dubbio del demonio.

Questi dubbi spero vi portino a cercare dei buoni sacerdoti fuori del cammino, con cui poter avere dei chiarimenti. (EX-NC-???)


Vorrei chiarire una cosa.

La famiglia, il lavoro, gli amici, lo studio... NON SONO UN IDOLO. Non sono come il culto dato a Baal rispetto a quello di Dio, perché Baal non è secondo i piani divini, mentre la famiglia, il lavoro, ecc. sì.

Possono diventare un idolo SOLO quando vengono messi al posto di Dio.
Ma questo vale anche per le comunità religiose e per il Cammino. Che NON SONO DIO né sono la Chiesa. Al massimo fanno parte della Chiesa, che, però, sussisterebbe anche senza essi.

Per cui se è lecito dire a chi non va colpevolmente a Messa la domenica per lavorare che, in questo caso, per lui il lavoro è un idolo, non è affatto corretto dire a chi salta un incontro comunitario perché il giorno dopo ha un esame, che per lui lo studio è un idolo.
Non si può dire: "Dio al primo posto" ma intendere "la comunità al primo posto". Questa sì che è idolatria. (Pietro (NON del Cammino))



(nota 1)
AMA E FA’ CIÒ CHE VUOI
Il contesto è l’interpretazione della Prima lettera di Giovanni, alla quale il vescovo d’Ippona dedicò un ciclo di dieci omelie.
Agostino sta commentando i versetti 4-12 del capitolo 4 dell’epistola giovannea, un passaggio cruciale del testo sacro, lì dove Giovanni afferma solennemente che «DIO È AMORE» e che «in questo si è manifestato l’amore di Dio per noi: Dio ha mandato il suo unigenito Figlio […] come vittima di espiazione per i nostri peccati».

Bellissima Omelia, qui riporto quanto ci è utile per comprendere bene quello che intende Sant'Agostino per:
AMA E FA’ CIÒ CHE VUOI

[E' l'intenzione a dar valore all'opera.]
L'Apostolo infatti dice: Colui che mi amò e diede se stesso per me (Gal 2, 20). Se il Padre diede il Figlio ed il Figlio se stesso, Giuda che cosa fece? Una consegna è stata fatta dal Padre, una dal Figlio, una da Giuda: si tratta di una identica cosa: ma come si distinguono il Padre che dà il Figlio, e il Figlio che dà se stesso e Giuda il discepolo che dà il suo maestro? Il Padre ed il Figlio fecero ciò nella carità; compì la stessa azione anche Giuda, ma nel tradimento. Vedete che non bisogna considerare che cosa fa l'uomo ma con quale animo e con quale volontà lo faccia. Troviamo Dio Padre nella stessa azione in cui troviamo anche Giuda: benediciamo il Padre, detestiamo Giuda. Perché benediciamo il Padre e detestiamo Giuda? Benediciamo la carità, detestiamo l'iniquità. Quanto vantaggio infatti venne al genere umano dal fatto che Cristo fu tradito? Forse che Giuda ebbe in mente questo vantaggio nel tradire?  Dio ebbe in mente la nostra salvezza per la quale siamo stati redenti; Giuda ebbe in mente il prezzo che prese per vendere il Signore. Il Figlio ebbe in mente il prezzo che diede per noi, Giuda pensò al prezzo che ricevette per venderlo. Una diversa intenzione dunque, rese i fatti diversi. Se misuriamo questo identico fatto dalle diverse intenzioni, una di esse deve essere amata, l'altra condannata; una deve essere glorificata, l'altra detestata. Tanto vale la carità! Vedete che essa sola soppesa e distingue i fatti degli uomini.
[Sia l'amore a ispirare le nostre azioni.]
Dicemmo questo in riferimento a fatti simili. In riferimento a fatti diversi troviamo un uomo che infierisce per motivo di carità ed uno gentile per motivo di iniquità. Un padre percuote il figlio e un mercante di schiavi invece tratta con riguardo. Se ti metti davanti queste due cose, le percosse e le carezze, chi non preferisce le carezze e fugge le percosse? Se poni mente alle persone, la carità colpisce, l'iniquità blandisce. Considerate bene quanto qui insegniamo, che cioè i fatti degli uomini non si differenziano se non partendo dalla radice della carità. Molte cose infatti possono avvenire che hanno una apparenza buona ma non procedono dalla radice della carità: anche le spine hanno i fiori; alcune cose sembrano aspre e dure; ma si fanno, per instaurare una disciplina, sotto il comando della carità. Una volta per tutte dunque ti viene imposto un breve precetto: ama e fa' ciò che vuoi; sia che tu taccia, taci per amore; sia che tu parli, parla per amore; sia che tu corregga, correggi per amore; sia che perdoni, perdona per amore; sia in te la radice dell'amore, poiché da questa radice non può procedere se non il bene.

(nota 2)
Nel mamotreto della fase di conversione, parlando del Libro del Levitico, già Kiko diceva:
"...è un libro che io non capivo mai per tutti i dettagli delle sue prescrizioni, e dice che nel momento in cui esso appare nella storia è un dono di rivelazione, perchè tutta quella serie di prescrizioni minuziose cui giunge il Levitico, non si può concepire senza la rivelazione, perchè essa aiuta l'uomo a esplicitare esternamente il suo senso di colpa cosa molto difficile da far affiorare e che rimane chiuso dentro l'uomo che non lo può tirar fuori".

38 commenti:

  1. La chiave di tutto il discorso è questa frase di Sant'Agostino: Non guardiamo ciò che fa l'uomo ma come lo fa.
    Ecco che in apparenza le opere di Kiko e dei gerarchi del cammino sono fatte in Gesù Cristo, ma anche Giuda all'apparenza faceva le sue opere in Cristo. Invece in realtà le compiva nel tradimento.
    Per riconoscere i frutti non è sufficiente vedere il cosa, bisogna vedere il come.
    Se le opere non sono fatte per amore a Dio, ma a se stessi, come Giuda, allora il loro valore è infimo o addirittura negativo.
    Puoi fare ciò che vuoi, se ami Dio, perché amando Lui, la tua volontà di conforma alla Sua, perciò le azioni che compi sono unite a Dio.

    Nel cammino in apparenza tutto è fatto in nome di Dio, in realtà tutto si fa in nome di Kiko.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo pienamente con te.

      Elimina
    2. Mi dispiace tantissimo, che si sputi cosi, su di una persona come Kiko, che ha dato la sua vita x annunciare l amore di Dio, senza riposo, e senza nessun torna conto personale, .....quando il gatto nn arriva all uva dice che è marcia, nn parlate senza sapere, davvero .tutto viene da Dio e se il cammino vive e si ingradisce sempre di piu è xk Dio lo vuole,il cammino N C è stato vagliato tappa x tappa dalla chiesa istituzione ed è stato approvato con tanto di statuto...parte integrante della chiesa,vi sentite piu veritieri e sapientosi avendo la presunzioni di dire che la chiesa ha sbagliato nella valutazione di affermare che il cammino è un carisma voluto da Dio, e dalla santa madre Maria?, informatevi bene prima di diffamare, noi intanto preghiamo x voi, ....d altronde il vero cristiano viene deriso e oltraggiato, ma nn giudichiamo, anzi vi lasciamo la pace di Gesù Cristo risorto

      Elimina
    3. " 'Togliete i pendenti d'oro che hanno agli orecchi le vostre mogli, i vostri figli e le vostre figlie e portateli a me' . Tutto il popolo tolse i pendenti che ciascuno aveva agli orecchi e li portò ad Aronne. Egli li ricevette dalle loro mani, li fece fondere in una forma e ne modellò un vitello di metallo fuso. Allora dissero: 'Ecco il tuo Dio, o Israele, colui che ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto!' "
      (Es 32, 2-4)
      ------------
      Non è sufficiente pronunciare il nome di Gesù perché Egli si manifesti in un vitello d'oro .. è solo un'opera di mani d'uomo e in quanto tale prima o poi si sbriciolerà .

      Elimina
  2. Il corpus di scritti di sant'Agostino è vastissimo e ovviamente i furbacchioni credono di condensarlo in uno slogan da incarto dei Baci Perugina: «ama, e fa' ciò che vuoi», con sottinteso di: "ama a modo tuo e fa' come ti pare".

    Alla volontà dell'uomo spetta continuamente adeguarsi alla volontà di Dio (poiché solo così l'uomo può trovare la felicità eterna e anche quella terrena). Il «fa' come vuoi» non può prescindere da questo - Agostino infatti premette «ama», ma è proprio qui che casca l'asino, illudendosi che "ama" sia sufficientemente generico da permettere ogni comodo arbitrio.

    Il "fa' come vuoi" lo vediamo realizzato nelle vite dei santi, le cui opere - diversissime tra loro - erano tutte specchio dell'amore di Dio (educazione, assistenza, ecc., sono letteralmente invenzioni cristiane, visto che nel migliore dei casi i non credenti consideravano ignoranza, malattie, povertà, ecc., come sfortuna o sfavore degli dèi).

    Ad un fedele cattolico che si imbatte negli "annunci" del Cammino, occorre anzitutto far notare che se è vero quell'«ama», allora il «fa' come vuoi» non può pretendere di fabbricare una nuova liturgia (che amore è se il lodare il Signore esige di andare contro le leggi liturgiche che la Chiesa ha stabilito per onorare il Signore?), non può pretendere di insegnare corbellerie (che amore è se può infischiarsene dell'insegnamento del Signore e della missione della Chiesa di insegnare?), ecc.

    Naturalmente non è "amore", tanto meno "evangelizzazione" il fatto che nelle cosiddette "catechesi iniziali" nascondano il vero proposito, quello di fondare comunità kikiane paganti decima (e obbligatte a usare in esclusiva tutto l'armamentario di gadget kikiani, metodi kikiani, canzoncine kikiane, ecc.).

    È solo quando Nostro Signore concede a qualche fratello la grazia di abbandonare il Cammino, che il fratello si rende conto dell'interminabile diluvio di menzogne neocatecumenali a cui era stato sottoposto, e si rende conto che quell'«ama» non è il grimaldello che prelude all'arbitrarietà.

    Si rende conto che quando i capicosca della setta dicevano di far qualcosa "per il tuo bene", in realtà pensavano solo ai loro porci comodi, ai soldi che ancora non avevano estratto dalle tue tasche, e al pubblico prestigio del Cammino.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Promemoria i cattolici che si illudono che l'approvazione del Cammino sia una garanzia di bontà.

      Le "teologie" del Cammino non hanno alcuna approvazione dalla Chiesa.

      Il defunto Pontificio Consiglio per i Laici (quello al quale la signora Carmen Hernàndez, cofondatrice del Cammino, non si sa con quali garanzie aveva promesso ufficialmente «un futuro immenso») ha approvato uno Statuto del Cammino che è per gran parte descrittivo di come il Cammino dovrebbe essere (esempio: "al servizio dei vescovi", articolo 1: e in realtà non lo è e non lo è mai stato), e in alcuni punti comanda specificamente al Cammino cosa deve fare (esempio: alla nota 13, sulla celebrazione dell'Eucarestia, fa sue le «decisioni del Santo Padre» del 1° dicembre 2005, che proibiscono al Cammino la "comunione seduti", le "omelie" dei laici, l'obbligo di partecipare almeno una volta al mese alla Messa parrocchiale, ecc.).

      È stata anche approvata la pubblicazione (sottolineo: approvata la pubblicazione, la sola pubblicazione, non il contenuto) di un Direttorio Catechetico del Cammino, al quale lo Statuto fa riferimento, Direttorio che però ancor oggi non è stato pubblicato per cui per un cristiano che voglia fare il Cammino Neocatecumenale è impossibile verificare la compatibilità con l'insegnamento della Chiesa.

      Le testimonianze sul Cammino, sia da parte di "ex" neocatecumenali, sia da parte degli stessi "fratelli delle comunità", confermano che nel Cammino vigono insegnamenti e pratiche che non hanno approvazione da parte della Chiesa (come ad esempio il fondamentale obbligo di pagare la "decima", cioè il 10% dei propri introiti, a costo di farlo di nascosto dal coniuge, oppure lo strapotere dei cosiddetti "catechisti", laici, che decidono anche su questioni di "foro interno", o ancora le carnevalate liturgiche).

      I cosiddetti "annunci" di Kiko contengono un'aberrante serqua di emerite vaccate intercalate a paroloni come "amorediddìo", "ilsignore-vuolechenoi", "nueva evaggelizzazzzzzione", ecc. Come dice il vecchio adagio, il diavolo è nei dettagli: basta esaminarne qualcuno per scoprire le eresie del Cammino (come ad esempio il credere che Dio è cattivo e ti «invia un cancro» per convertirti, dimenticando che le malattie, la morte, l'inimicizia della natura, ecc., sono conseguenze del peccato originale, non sono inviate da Dio).

      Per capire la mentalità neocatecumenale occorre anche ricordare che sono sempre disposti a mentire e ingannare, pur di difendere il prestigio della setta - cfr. quei cosiddetti "catechisti" che comandano alle mogli di aprire un conto corrente bancario separato, di fabbricare una scusa da opporre al marito ("mi serve per spese personali"), e di usare tale conto per tenere a parte i soldi per la "decima", le cosiddette "convivenze", e tutte le altre spese obbligatorie che piovono continuamente tra capo e collo ai "camminanti". (E non parliamo di quei ridicoli corsi di "economia domestica" obbligatori per le mogli neocat e tenuti all'esplicito scopo di permettere di "contribuire meglio" alle necessità economiche del Cammino).

      Con diabolica ipocrisia i "camminanti" osano etichettare tutto questo col nome di "libertà dei figli di Dio"... dopotutto "Kiko è ispirato dallo Spirito, chi sei tu per giudicare?" ...Ma fateci il piacere!

      Elimina
    2. Rilancio brevemente il tema dell'asineria pasqualonica internazionale: sul blog dei kikos di Guam sono comparsi altri bislacchi ragionamenti, che Tim provvede a commentare su Jungle Watch.

      Il dettaglio interessante è che il gesuita arcivescovo mons. Ladaria Ferrer, prefetto della CDF, dovrà decidere se l'appello presentato dai legali del vescovo pedofilo neocatecumenale può essere accolto (poiché il diritto di appellarsi a una sentenza deve sottostare al dovere di non far perdere tempo ai tribunali, ai giudici e agli avvocati).

      Se c'è una cosa che gli aspiranti alfieri di Kiko italiani dovrebbero invidiare a quel gruppo che si firma "Diana", è il fatto che "Diana" tenta di argomentare, parte dalle notizie e dalle dichiarazioni, non si limita a ripetere i soliti patetici slogan "voi giudicate, ci perseguitano, non potete capire, so cose che voi non sapete, siamo approvati, ho riscoperto i primi cristiani, ecc.".

      Elimina
  3. Sono perfettamente d'accordo con i primi due commenti che ancor più mi hanno aperto la mente.
    Prima di ogni altra cosa è necessario almeno un minimo di onestà intellettuale.
    Troppe volte abbiamo sorpreso Kiko con le mani nel sacco, fare scempio delle parole dei Padri della Chiesa, storpiandole per il suo vantaggio. Chi non si prende la briga di andare a verificare, gli crede tranquillamente e diffonde una dottrina insana.
    Non si può, come predoni senza scrupoli, mettere le mani nei tesori della Chiesa mossi solo da una " avidità insaziabile" che - insegna San Paolo - è alla base di ogni idolatria.
    Si attinge per usare ogni cosa, mai per apprendere umilmente.
    Ma usare a che fine? Ma è chiaro!
    Perché si ha un progetto da realizzare. Tutto al suo servizio, tutto per lui,
    Kiko mi sembra Napoleone Bonaparte. La storia lo aspettava. Aveva preparato tutto a Roma per possederla, novello Giulio Cesare, ma il Palazzo del Quirinale, già pronto ad accoglierlo, non lo vide mai varcare le sue porte. Kiko non vale quanto Napoleone.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao PAX,
      concordo su tutta la linea, quello che mi spaventa in tutto questo è la connivenza di chi dovrebbe invece consigliarlo e correggerlo, e non parlo dei suoi "generali" ( gli itineranti ), ma di tutti i vari Vescovi se non addirittura Cardinali. In verità mi ricordo bene quando scrivevi che lui è sostanzialmente doppio, davanti a loro dice e fa delle cose, mentre appena escono si dispera e gli inveisce contro, è questo è se vuoi ancora peggio. Io ho un carattere bruttissimo, e se avessi assistito ad una cosa del genere probabilmente, facendo pure la figura dell'"indemoniato" gli avrei urlato addosso e me ne sarei andato, ma anche qui un atteggiamento come il mio parte dal presupposto che lui ti possa in qualche modo ascoltare e comunque mettersi in discussione, so bene che non è così per cui alla fine....uno va via in silenzio....della serie affoatevi pure ma senza di me. Rimane certo l'amarezza di aver creduto ad un progetto che sembrava, e sottolineo sembrava, non solo buono ma addirittura auspicabile. Sai, io ero presente quando Kiko fece la sparata stizzita davanti al Papa "com'è possibile che non ci sia una iniziazione cristiana in ogni parrocchia"...io rimasi basito...per la violenza verbale...ma ancora di più per gli applausi..in verità non tutti hanno applaudito evidentemente non ero l'unico che non gradiva...ma eravamo una minoranza. Ultimamente stà usando come una clava la sua "apparizione" la sua "ispirazione" per mandare le sue truppe alla guerra sulla Veglia di Pasqua..aggiungo che i suoi generali stanno dando segni di nervosismo che si manifestano nel cercare solo "collaboratori" che MAI possano porre in discussione anche una sola virgola. Come ogni dittattura al suo crepuscolo diventa ancora più violenta di quanto lo è stata in precedenza per arginare le defezioni, che saranno sempre di più, perché la seconda generazione guarda e si schifa, ma soprattutto non combatte per cose in cui non può più credere, anche per il modo in cui le si vogliono ottenere. Ribadisco quanto ci siamo già detti, la barra ormai è in direzione completamente opposta agli statuti, che che ne dicano loro, parlano i fatti, uno su tutti: "chi ti ha detto che per fare la Veglia fuori dalla parrocchia DEVI chiedere il permesso al Parroco e/o al Vescovo"; "nessuno ti può impedire di riunirti a pregare come vuoi"...etc etc....
      Ti lascio gli uletriori commenti.

      Elimina
    2. Grazie Mav, è confortante leggere esperienze in cui ritrovarsi così.
      Siamo molto simili. Ti assicuro che dopo anni in cui le hai tentate tutte per aiutare rimanendo dentro ( perché quando hai creduto in una cosa, stenti a convincerti che non ci sia proprio nulla da fare!) arriva il momento che esplodi, non ce la fai più e, prima di andare via, in un ultimo gesto di onestà e correttezza dici in faccia tutto quello che pensi, motivando la tua scelta irrevocabile di abbandonare per sempre il cammino. Tolta la maschera Kiko si mostra col suo vero volto; quello che tu hai visto quando ha fatto il prepotente col Papa è un suo pallido assaggio.

      Pax

      Elimina
  4. "Si attinge per usare ogni cosa, mai per apprendere umilmente": questo breve periodo di Pax sintetizza l'ermeneutica di Kiko: egli considera le Sacre Scritture come testi dai quali prendere per liberamente creare le sceneggiature delle proprie commedie. E' una costante mistificazione dei Sacri Testi, finalizzata a raffigurare le concezioni del pittore spagnolo.
    Un ottimo articolo, molto apprezzato.

    RispondiElimina
  5. Ho ricercato, in Gv 9, il verso dal quale Kiko avrebbe potuto trarre la sua ennesima mistificazione del Vangelo del cieco nato, citata da Pax. Una mistificazione palese a chi non ha il fango sugli occhi, a chi possiede un pochino di comprensione testuale, a chi conosce appena un po' il Quarto Vangelo.
    - Perchè tirare fuori il peccato è già luce, come dice Gesù Cristo nella catechesi del cieco. Dice ai Farisei: "il vostro peccato consiste nel fatto che dite di vedere, se diceste di essere ciechi non avreste peccato". Ossia: arrivare ad avere la percezione del proprio peccato è molto difficile - è un testo inesistente. Nei loghion di Cristo non esiste l'affermazione: "Perchè tirare fuori il peccato è già luce", semplicemente non esiste.
    Il brano mistificato è: "Gesù rispose loro: «Se foste ciechi, non avreste alcun peccato; ma siccome dite: Noi vediamo, il vostro peccato rimane»".
    Il senso è evidente: il cieco nato non ha commesso il "peccato capitale" per il Quarto Vangelo, peccato dal quale discende ogni altro: non accogliere Cristo, non "vedere" il Verbo incarnato, essendo lui un cieco nato. E' questo il peccato che rimane ai farisei, i quali ritenendo di vedere non vedono il Figlio di Dio.
    Gv 9,41 è un richiamo che esplicita il Prologo giovanneo: "la luce splende nelle tenebre, ma le tenebre non l'hanno accolta"; "Venne fra la sua gente, ma i suoi non l'hanno accolto. A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio".
    Poi i neocatecumenali si lamentano che io li chiamo ciuchi, che io sostengo che non sanno leggere, che non vogliono leggere, che non possono leggere: si pappano catechesi nelle quali Kiko mette in bocca a Cristo detti inesistenti, espressioni che falsificano il Vangelo (questa, addirittura, sta nel primo mamotreto della fase di conversione, p. 166, il mamotreto che tutti i vecchi catechisti hanno letto, imparato a memoria, ripetuto alla stregua di pappagalli).

    RispondiElimina
  6. Grazie Lino di questo prezioso chiarimento. Apri nuovi orizzonti da esplorare. Nuovi intenti inconfessati da smascherare. Mi sa che lo stiamo stanando il caro Kiko, sempre più. Anche lui deve solo esserci grato, visto che ama tanto la luce! Si accomodi.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ti ringrazio, gentilissima Pax, per aver voluto usare la mia esperienza in incipit a questo post molto bello, ben congegnato, composito ed esauriente. Penso che sia fortemente attinente allo scopo ultimo che si è posto questo blog: offrire ai camminanti strumenti e linee guida affinché possano ripensare alla loro esperienza nel cammino sapendone vedere e valutare errori e incongruenze. Grazie ancora a te e a tutti gli amici che hanno posto la loro esperienza e competenza al servizio degli errabondi erranti.
      M.i.B.

      Elimina
  7. Kiko è un megalomane iroso, tanto bravo ad accusare i peccati altrui e tanto scarso a riconoscere (veramente, e non sulle pagine di un libro per apparire santo) i propri.
    La sua violenza verbale è nota a tutti, chi più chi meno, altri hanno assaggiato anche quanto lunghi e perniciosi sono i suoi tentacoli, che possono raggiungere qualsiasi camminante egli voglia in un battibaleno.
    A Kiko non interessa assolutamente niente della salute della Chiesa, tanto quanto alla tenia non interessa del suo ospite: gli serve per riprodursi e perpetuare se stesso. Se la Chiesa Cattolica gerarchica visibile per assurdo scomparisse, Kiko vivrebbe quiescente nell'ambiente fino a migrare in un altro ospite.
    Non dimentichiamoci i tentativi di entrare nella Chiesa cattolica melchita, o addirittura nella Chiesa ortodossa. Al momento ha parassitato ben bene quella Cattolica romana, mentre cerca di infilarsi anche nell'organismo ospite giudaico (dal 2000 ad oggi, almeno).

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Io continuo a pensare che "non rimmarrà pietra su pietra" dopo la sua morte...il fatto è che in questi ultimi "attimi" può fare più danno che negli ultimi 50 anni, la parabola è iniziata circa 10 anni fa...non so se la mia sia solo una speranza...

      Elimina
  8. OT: Pascalone, dopo ampio dibattito sul suo blog FB mi dice:

    "Pasquale Troisi:

    "Anche tu anonimo senza foto.Occhio che in men che non si dica ti banno!!2
    ***
    Rispondo: visto che l'identità su Facebook è abbastanza certa, che il mio nome presente anche sull'elenco telefonico di Roma.

    La mia risposta, è stata dal Pascalone, prontamente cassata.

    Approfitto di questo blog per ribadirlo sono presente sull'elenco telefonico di Roma.
    Chiedo scusa a Tripudio se uso il cognome, ma quando ci vuole ci vuole!...

    Marco Carracoy.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ah ah ah! La storia "sei senza senza foto" è un topos dei Pasqualoni di ogni ordine e tappa. A me lo disse perfino un boss neocat degli alti gradi romani. Per foto loro, in quella ridicola pagina FB, poi, essi mettono le icone di Kiko.
      Sono andato a leggere: davvero meritano di essere meditate le risposte del Sommo Pasqualone cavalier servente di Kiko Arguello - e all'occorrenza anche cavallo o asino. Questa è da incorniciare:
      "Marco Carracoy Tra l'altro, proprio in nome della coerenza e della verità, che è la prima forma di carità, 'voi' la Comunione, la ricevete in forma processionale?
      Non mi risulta proprio!"
      Gestire
      6 h
      Enzo XXXXXX "Non è un dogma, il Papa stesso dice 'normalmente'."

      Roba da singhiozzare dalle risate. Il Papa, nel dire "normalmente", avrebbe detto che è normale prendere la Comunione tutti insieme, assieme al presbitero, seduti e trattenendo il Pane nelle mani fino al segnale del banchetto comunitario.
      Non se la prenda, Marco, li consideri come io li considero: una spina nel fianco per il CNC. Chi dovesse andare a leggerli necessariamente si chiederà: "Così si diventa, così si finisce per ragionare facendo il Cammino?".
      I catechistoni hanno costretto al silenzio in FB persone molto più prudenti e discreti come i signori CiaccaXXXXX padre e figlio: se ancora i Pasqualoni pubblicano è perché manco i neocat li leggono :-)

      Elimina
    2. Grazie per le parole Lino;
      in fondo, cercare di ragionare con chi è intimamente convinto,, di avere un
      un rapporto preferenziale con Dio,
      non solo è impossibile, ma anche inutile e dannoso.
      Quindi, con una buona dose di sano e cristiano menefreghismo, me ne torno nell'anonimato.
      Marco.

      Elimina

  9. @"Pasquale Troisi:

    "Anche tu anonimo senza foto.Occhio che in men che non si dica ti banno!!"
    ###
    Pascalo',
    mi sono già autobannato per conto mio da qualche ora, incluso recapito e numero telefonico:

    "s'ha fusse presentato nu' cane!..."

    sei di San Giorgio a Cremano e mi capisci.

    Il Cammino Neocatecumenale, è un esercito di pavidi.

    E qui la finisco.


    RispondiElimina
  10. Ahahah, ma non sarà kiko il "profeta" che seguivano . Attenti catechisti e "missionari due a due".

    https://www.sdpnoticias.com/internacional/2018/03/23/papa-francisco-expulsa-a-9-sacerdotes-por-realizar-exorcismos-no-autorizados

    Frilù

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

      Elimina
    2. Grazie Frilù, invii sempre links interessanti.
      Ho cercato la notizia in russo e no, non pare siano seguaci di Kiko. ad ogni modo i santoni si assomigliano tutti ed è bene che il Papa intervenga.
      Sono monaci greco-ortodossi seguaci di una suora, Maria Baran, che sostiene/sosteneva di avere rivelazioni di origine soprannaturale.
      Rivelazioni in seguito smontate come fake.
      Qui trovi la notizia in russo con il link al decreto in ucraino:

      https://korrespondent.net/ukraine/3953358-papa-rymskyi-nakazal-ukraynskykh-monakhov

      Ad ogni modo, ho visto che esorcismi e simili esercitano attualmente una grande attrazione sul popolo ucraino, tanto che esistono "scuole di esorcismo" frequentabili da chiunque, a caro prezzo ovviamente. Non credo proprio che queste scuole siano né cattoliche né ortodosse, solo di persone senza scrupoli.

      Cordiali saluti,

      Simonetta


      Elimina
    3. Scusate, correggo: monaci greco-cattolici, ovviamente.

      Simonetta

      Elimina
  11. I Sacerdoti non autorizzati all'esorcismo possono essere espulsi e/o ridotti allo stato laicale; ma quali sarebbero le sanzioni per gli abusivi come Kiko Pasqualone & Co. e tutti compari "bisaccialess"?
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
  12. OT:
    Sapete qual'è il colmo par una coppia di evangelizzatori NC?...

    Essere inviati in missione a Trebisacce(CS)!...
    ---

    RispondiElimina
  13. Bellissimo articolo.
    Pax ha ragione anche su un'altra cosa: i camminanti pontificano sempre e non intendono imparare da nessuno. Questo sia quando si parla al bar che negli incontri ecclesiali e diocesani. Anzi, in certi incontri ufficiali sono sempre cupi, tutti tesi a correggere tutti e a parlare come oracoli.

    E' vero, le intenzioni determinano la bontà delle azioni.
    Per questo preferisco i protestanti al Cammino: se i protestanti si limitano a evangelizzare senza attaccare la Chiesa, sono contento.
    Il Cammino invece inganna. Dice di essere cattolico, ma la sua finalità non sembra essere il bene della Chiesa, ma del Cammino. Tanto è vero che nel Cammino non interessa l'unità con gli altri cattolici e non cambiano nulla per facilitarla.

    E' vero, i camminanti fanno tante attività. Ma anche certi farisei che giravano il mondo per convertire qualcuno facevano tante belle attività, ma quelli che convertivano li rendevano come e peggio di loro, e Gesù li ha rimproverati. Sembra quasi che per Gesù era meglio che i convertiti fossero rimasti pagani.
    Di fatto i camminanti insegnano la disubbidienza alla Chiesa e la superbia di sentirsi superiori.

    Non basta testimoniare Cristo, occorre farlo in modo corretto e con amore. Parlare di Cristo scriteriatamente può fare più danno che bene alla Chiesa. Anche i demoni dicevano che Gesù era il santo di Dio, ma furono zittiti da Gesù che della loro testimonianza non sapeva che farsene. E anche il demonio può citare la Parola di Dio, come ha fatto nel deserto quando ha tentato Gesù.

    L'intenzione di glorificaare Cristo e la Chiesa (e non il Cammino), e l'ubbidienza alla Chiesa sono fondamentali perché il Cammino possa dirsi cattolico

    RispondiElimina
  14. "Anonimo 24 marzo 2018 12:45
    Non capisco perché l’hai pubblicato. Non ha assolutamente nulla a che fare con il cn.
    Semmai ha a che fare con voi clericaloni!!!!!!"
    ---


    Caro anonimo,
    la Chiesa "è" clericale, vedi:

    "E proprio a nome della Chiesa, nostra Madre - la nostra Santa Madre Chiesa, gerarchica come piaceva dire a Sant’Ignazio di Loyola - "

    Questo ve l'ha detto il Papa, Sabato 1° febbraio 2014 e non l'ha detto solo a "voi", l'ha detto, in quanto Papa, al tutto il Popolo di Dio.
    Qui, non si dimentica nulla.

    Il fatto dei vostri esorcismi eseguiti da ciarlatani quali voi siete, vi riguarda e come!!...

    Poi, se pensate che il Papa, abbia figli e figliastri, non avete capito un bel nulla; a questo punto, separatevi dalla Chiesa, e nessuno vi romperà più i .......non mi fate essere volgare!

    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ahi, ahi, ahi: il solito ignorantone neocatecumenale che non sa distinguere tra "clero" e "clericalismo".

      "Clero", cioè i chierici dal diaconato in su, che hanno ricevuto il sacramento dell'ordine e pertanto sono parte della gerarchia ecclesiastica - l'unica gerarchia della Chiesa. Il laico Kiko è solo un laico, cioè inferiore a un diacono, e dunque dotato delle sole prerogative dei laici, anche se fosse a capo di un impero di poveracci paganti decima e schitarranti le sue ridicole canzonette.

      "Clericalismo", cioè l'atteggiamento idiota di chi non è chierico ma si illude di averne le stesse prerogative. Per esempio il laico Kiko che va proclamando di "fare esorcismi" (prerogativa dei soli vescovi e dei sacerdoti da loro esplicitamente incaricati) e comanda che i suoi scagnozzi facciano altrettanto, fino all'ultimo dei pasqualoni. Oppure le omelie dei laici nelle liturgie del Cammino, etichettate (misera foglia di fico) "risonanze e monizioni". Oppure la ridicola sciarpa indossata a mo' di stola, tipica di Kiko e dei suoi capicosca e dei cosiddetti "catechisti". Oppure Kiko che impartisce la benedizione a un presbitero neocatecumenale inginocchiato davanti a lui (il contrario della Chiesa! tanto per far capire cos'è il Cammino: il contrario della Chiesa!).

      È già noto il profondo disprezzo per il sacerdozio da parte degli autonominati "iniziatori" del Cammino. Quello che non è noto, se non ai livelli più alti del Cammino, è che Kiko non solo aspetta il momento giusto per promuovere i "preti sposati", ma è molto probabilmente favorevole anche favorevole al "sacerdozio femminile". Un po' di anni fa il fu cardinal Policarpo, dopo un incontro con Kiko, a proclamare che la Chiesa doveva rivedere il suo insegnamento sul celibato sacerdotale e sul sacerdozio solo maschile (idee che portò avanti dal 1999 al 2011, quando si beccò una sonora rampogna Vaticano). Evidentemente i due si erano infervorati a vicenda. Per Kiko sarà comodissimo che alle convivenze sia il cosiddetto "catechista" laico-prete a celebrare (e poi sua moglie a "sparecchiare" il tavolone smontabile). Del resto, cos'è il sacerdote (pardon: "presbìtero") per i kikos? Solo una figura ornamentale, che per ora non può essere facilmente soppressa (bisogna pur spacciarsi per cattolici, no?), sostanzialmente inutile per una comunità che deve celebrare sé stessa e deve ascoltare il cosiddetto "annuncio" dei cosiddetti "catechisti": è uno di quei rari casi in cui il maschilismo neocatecumenale verrà messo da parte.

      Elimina
    2. A proposito del disprezzo per l'ordine sacro nel cammino.
      Nella parrocchia che frequentavo c'era un uomo in cammino, padre di famiglia numerosa, buon camminante (veste bianca), ma nessun ruolo in comunità. Decise di mettersi a studiare per accedere al diaconato permanente e vi riuscì. La parrocchia non aveva un diacono e il sacerdote era già in là con gli anni, quindi il vescovo lo assegnò a quella stessa parrocchia e gli diede inoltre mandato per alcune attività pastorali diocesane.
      Per lui fu l'inizio della fine. Quello che era palese a tutti era che l'autorità di cui era stato investito dal vescovo non contava nulla, non solo di fronte ai suoi catechisti (che erano di fuori), ma anche nei confronti del responsabile (e co.) della sua comunità.
      Se il diacono organizzava un evento collegato alla pastorale di cui era stato incaricato ed invitava tutti i parrocchiani, i fratelli del cammino, per ordine dei catechisti (in molti casi fratelli di comunità del diacono), non potevano andare se quella stessa sera erano impegnati con la celebrazione della parola, anche quando l'altra riunione si teneva nella sala principale della parrocchia. Se era di sabato sera poi, nemmeno a parlarne.
      Ancora più emblematico del disprezzo per l'ordine sacro, nelle riunioni della loro comunità, in assenza del sacerdote non gli era permesso proclamare il Vangelo, perché è dovere del responsabile.
      Un po' come la pletora di responsabili in giacca e cravatta che distribuiscono la comunione nelle grandi assemblee, mentre i ministri straordinari dell'eucaristia (formati e con mandato del vescovo) stanno seduti al loro posto.

      Elimina
  15. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    RispondiElimina
  16. Oggi è sabato e perciò a quest'ora i riti tribali neocatecumenali - a cominciare dalla "comunione seduti" proibita dallo Statuto del Cammino - staranno procedendo di pagliacciata in pagliacciata.

    Vale dunque la pena ricordare che il processo civile contro fratel Tony, vescovo pedofilo neocatecumenale, è cominciato da qualche giorno. Chissà se nelle comunità neocatecumenali si sta ancora seguendo l'ordine di Kiko di pregare per il vescovo pedofilo neocatecumenale (la Santa Sede lo ha infatti condannato come pedofilo) e per tutta la persecuzione al pedofilo (dunque pregare contro le vittime del pedofilo e contro la Santa Sede che ha creduto a queste ultime anziché al pedofilo).

    Finora non sono affiorate molte notizie; Tim, in qualità di parte in causa (ha denunciato Apuron e il suo entourage neocatekiko di curia per diffamazione e calunnia, dato che era stato accusato dai kikos e dal pedofilo di aver orchestrato una campagna con false notizie; del resto Apuron aveva già minacciato di querelarlo... i kikos, come sempre, si mostrano forti con i deboli e deboli con i forti: appena arrivò la prima denuncia, il vescovo pedofilo neocatecumenale scappò via da Guam dandosi alla latitanza che con pochissimi momenti di eccezione è proseguita fino ad oggi), suppongo che si limiterà a ripubblicare articoli di giornali qualora ne arrivino.

    L'unica notizia che riesco a reperire è che l'avvocato Patterson, che rappresenta l'arcidiocesi di Agaña (coinvolta poiché le minacce a Tim e alle vittime del pedofilo erano in carta intestata dell'arcidiocesi), ha detto che il procedimento, iniziato mercoledì 21, si avvarrà di deposizioni in forma giurata, e che dei 160 casi di abusi sessuali da affrontare, ci sono ancora almeno 10 che non hanno aderito al board per un protocollo unico di mediazione (che ha lo scopo di evitare di rifare volta per volta la mediazione su ogni caso). La "mediazione" è prevista fra sei mesi, il 17-19 settembre.

    Interessante anche il fatto che ci sono altri avvocati per rappresentare ordini religiosi (la CSC - Congregazione di Santa Croce, le RSM - Suore della Misericordia, i Francescani Cappuccini) più i Boy Scout d'America (parecchie vittime del pedofilo Brouillard erano boy scout; Apuron, prima di diventare vescovo, era nei francescani). Ovviamente, in una mossa disperata e patetica, l'avvocatessa civile neocatecumenale del vescovo pedofilo neocatecumenale ha chiesto che la sentenza vaticana contro quest'ultimo non venisse considerata nel procedimento della corte locale e federale. Tanto per cambiare, il Cammino è amico dei pedofili.

    Intanto - piccolo off-topic - vorrei segnalare il caso della dottoressa De Mari, che ha parlato del nesso fra omosessualità e pedofilia citando un libro del famoso attivista omosessuale Mieli in cui quest'ultimo parla di una "liberazione" consistente nella pedofilia. È stata rinviata a giudizio poiché la nota lobby vieta di parlare di certi argomenti senza diluvio di lodi.

    RispondiElimina
  17. @ Uno dei Millanta ex

    Hai detto:

    "Ancora più emblematico del disprezzo per l'ordine sacro, nelle riunioni della loro comunità, in assenza del sacerdote non gli era permesso [al diacono permanente] proclamare il Vangelo, perché è dovere del responsabile.
    Un po' come la pletora di responsabili in giacca e cravatta che distribuiscono la comunione nelle grandi assemblee, mentre i ministri straordinari dell'eucaristia (formati e con mandato del vescovo) stanno seduti al loro posto."
    --------
    Sì, queste cose le ho viste anche io, pari pari.
    Poi con gli anni e a seconda dei contesti hanno evitato di esporsi tanto sfacciatamente.
    La verità è che non si sentono affatto inseriti nella Chiesa come parte di un corpo, davvero considerano il responsabile della comunità quasi investito di una funzione diaconale all'interno del cammino e mal sopportano, come tu dici, i diaconi ordinati o i ministri straordinari con mandato del Vescovo. Questo deve far riflettere!
    Voglio ricordare che, tanti anni fa, ci fu ad un certo punto una precisa indicazione dall'alto (Kiko stesso, ovviamente) per cui tutti i responsabili delle prime comunità delle varie parrocchie DOVEVANO intraprendere la via del diaconato permanente. Perché?....si portarono tutta una serie di ragioni, attinenti alla speciale chiamata di Dio nel servizio al cammino.
    Dopo pochissimi anni ci fu un clamoroso dietro front perché, evidentemente, non si riusciva a gestire (Kiko aveva fatto male i conti) l'eterno problema: " Ma tu obbedisci a me o al Vescovo?"
    In questo caso, si resero conto, che si erano messi nei guai da soli, sottoponendo, attraverso un ordine sacro, il responsabile della comunità alla innegabile sottomissione al Pastore della Diocesi.
    Tolsero tutto di mezzo, non se ne parlò più! Intanto i conflitti sorti con i primi, ormai divenuti diaconi "in obbedienza si catechisti" li risolsero, al solito, gettando addosso ai poveri malcapitati tutte le conseguenze dei conflitti di obbedienze incrociate che andavano sorgendo.
    Solito gioco al massacro.

    Pax

    RispondiElimina
  18. OT: La pagina FB di Pasqualone, sta diventando una pagina "one way".
    Bene, come da manuale, il dissenso non è contemplato; quindi si incensassero beatamente tra di loro.
    ---

    RispondiElimina
    Risposte
    1. su quella pagina sono imbarazzanti da leggere, beati loro che, pur scrivendo, neanche se ne accorgono.

      Elimina
    2. Attenzione: in realtà nel Cammino non è contemplata la ragione.

      Il loro problema non è il dissenso. Il loro problema, in quanto neocatecumenali, è che la fede cattolica contraddisce seriamente il kikismo-carmenismo.

      Se loro desiderassero almeno un pochino di essere veramente cattolici, prenderebbero in considerazione ogni critica e accetterebbero ogni correzione necessaria a purificare la loro fede dai madornali errori teologici e liturgici di Kiko e Carmen.

      Poi, poveracci, dopo aver difeso a tutta forza il vescovo pedofilo neocatecumenale, cosa succede? La Santa Sede condanna il vescovo pedofilo neocatecumenale. E loro, per ordine di scuderia, si ritrovano a dover continuare a proteggere tale pedofilo.

      Elimina
  19. E' interessante notare il vittimismo di professione dei ragazzi della porta Accanto, che, non volendo discutere nemmeno un minuto sulle assurde pratiche neocatecumenali, sono passati a piagnucolare sui presunti insulti che rivolgiamo loro.
    Ma con gli eretici e con gli impenitenti, cari pasqualoni, come voi, non si va tanto per il sottile. San Paolo, Sant'Ireneo, San Giovanni Battista usavano ogni sorta di bastonate, non per insultare ma per correggere. Se vi sentite offesi è perché vi sentite colpiti nel profondo.
    "Ipocriti, razza di vipere!","Avete per padre il diavolo","diffamatori, maldicenti, nemici di Dio, oltraggiosi, superbi, fanfaroni, ingegnosi nel male"... solo alcune citazioni per dire il tono che usavano i santi per ricondurre gli erranti alla ragione. Erano quindi dei persecutori?

    Se vi sentite scossi è perché in fondo sapete che è vero quello che diciamo. La dottrina di Kiko è sbagliata, l'Eucarestia da lui concepita è sbagliata ed eretica. Tutta la predicazione di Kiko non è per condurre gli uomini a Gesù Cristo ma per avere un popolo di adoratori che lo applaude. Dato che Dio è più grande di Kiko, succede che tanti trovano lo stesso la giusta via, ma ciò è per l'amore che Dio prova per i suoi figli, non per i meriti di Kiko, il quale, da noi conosciuto molto bene e in prima persona, fuori dal palcoscenico è molto diverso dalla figura angelica che vuole assumere e per la quale voi lo adorate.

    Se non ve ne accorgete non possiamo farci nulla.
    Cari Pasqualoni, confondete il rimprovero con l'odio che non c'entra niente e vi permettete di accostare questa correzione con le calunnie ai danni dei cristiani. Così facendo chiudete l'orecchio, non possiamo farci nulla, siete liberissimi di rigettare ogni cosa.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.