domenica 21 giugno 2020

Tentativo di convertirmi a Kiko

Il tentativo era una tentazione, manifestatasi nelle apparenze celestiali di una figlia del Cammino: un angelo fatto in serie, omologata in comunità, dove - addestrata anche per fare proselitismo - vuol farsi sposare e procreare il maggior numero di soldatini kikos. Pochi anni fa, dopo aver assistito ad un matrimonio con balletto neocatecumenale, a causa della mia curiosità, sono stato introdotto da questa figlia quasi trentenne di famiglia numerosa camminante, presso la sala sotterranea della speculazione edilizia (sotto forma di chiesa) "Sacra Famiglia" di Barletta, dove il sabato sera si celebra il rito collettivo in onore di Kiko & Carmen. Inizio celebrazione: ore 20, puntuale e vestirsi bene fu il diktat dell'imitatrice di Carmen Hernández, invece io mi presento casual, suscitando il muto disappunto dell'attrice camminante.

Sceso nella sala sotterranea, mi sarei aspettato una marea di fratelli e sorelle di comunità, dato che - stando alla frase da marketing religioso della tipa - il Cammino è ovunque! Quel sabato sera, forse i camminanti erano altrove, in sala una trentina di persone, compresi i musicisti: chitarrista trentenne (soprannominato Gesù) e il bonghista, il cui soprannome biblico non mi è mai pervenuto.
Ad officiare: il "catechista" panciuto in abito da telepredicatore americano, ingrassato dai manicaretti offerti dalle fans di comunità, per le quali lui rappresenta Kiko in terra, sebbene in versione pelata e occhialuta; invece uno dei tre figli (assenti) del "catechista" si trovava presso seminario romano kikiano, per divenire presbitero. Intanto, assiso e muto su un trono per quasi tutta la durata dello show, osservo il quasi cinquantenne presbitero, giá fulminato da tempo sulla via di Kiko, reduce da un seminario Redemptoris Mater di Santo Domingo, tornato a Barletta per far svernare i propri neuroni. Alle sue spalle, un muro coperto da iconostasi kikiana, che stonava con lo stile architettonico da condominio anni '80 della sala e dell'intera chiesa.

Insomma, cast al completo e il varietá ha avuto inizio, mentre osservavo l'altare fiorito/area picnic, tutti intorno gorgheggiavano le hits by Kiko.

Ad un tratto, rivedevo dopo anni, una ex compagna di liceo, non sapevo fosse kikiana, però ho finalmente capito la causa del suo zombismo. La mia prima celebration prosegue tra hits sconosciute, silenzi del presbitero e discorsi del catechista panciuto, a cui fanno seguito monologhi farneticanti di alcuni presenti davanti a tutta la sala. Una specie di gara a chi raccontava le disgrazie migliori. 
Insomma, per farmi riprendere dalla noia indotta dalle altrui disgrazie farlocche, la dura e pura del cammino mi indica una famiglia - marito e moglie entrambi medici raccomandati e sorridenti - schierati in formazione con quattro figli, favoleggiando lei mi racconta che l'ultimo pupo di due anni è nato - nonostante il parere contrario dei medici - soltanto grazie al buon Dio, ovvero Kiko. Forse alle spose camminanti basta soltanto guardare una foto di Kiko per restare incinte.

Io incasso questo comunicato stampa da marketing religioso e annuisco sorridente, ormai il lungo show sta per terminare, tra scambi di pace con tre bacetti sulla guancia e la Comunione, distribuita in mano, restando ognuno al proprio posto, poi con segnale vocale del presbitero, please manducare lentamente il pezzo di pane azzimo. A seguire, il catechista porta la coppa ripiena di vino, porgendola a tante bocche, che bevono dai bordi argentati, asciugati con panno bianco, in barba all'igiene. Concluso questo rito del sabato sera, i convenuti si disperdono dopo il balletto intorno all'area picnic/altare, non mi resta che tornare in superficie, mentre ascolto una domanda floreale del catechista: "Chi vuole i fiori dell'altare?".
Per ribadire il tentativo di convertirmi, la cristiana di 2000 anni fa mi ha invitato anche ad un ciclo di catechesi, ve lo racconterò, prima o poi. Intanto, sono disponibile ad altri tentativi di conversione da parte di una adepta di Scientology o Geova.

(da: Tommaso Francavilla,/giornalista)

25 commenti:

  1. Piccola nota tecnica per quando ci chiedono da dove prendiamo tutto il materiale che viene pubblicato su questo blog.

    Da fonti pubbliche. Cioè siti web dei giornali, pagine pubbliche di facebook e altri social, eccetera. Praticamente sono i kikos stessi, col loro operato, e ancor più con la loro scelta di pubblicare immagini, parole, video, marcandoli come "Pubblico" e "Visibile a tutti", dunque ci tengono proprio a farsi leggere e vedere da chiunque abbia una connessione internet. Esibirsi come kikolatri: per loro è una tentazione irresistibile.

    In più, qui pubblichiamo le testimonianze che ci vengono inviate. Purtroppo non possiamo pubblicarle tutte: a volte perché occorrerebbe riscriverle quasi daccapo perché gli autori riescono a farsi capire ma non riescono a scrivere rispettando la grammatica italiana; altre volte perché contengono dati che per vari motivi converrebbe oscurare ma oscurandoli si perderebbe molto del valore della testimonianza stessa. In questi casi li invitiamo a riportare la stessa testimonianza al parroco e al vescovo. Lo scopo di questo blog è di indurre a riflettere; lo scopo di andare dal parroco e dal vescovo per portare una denuncia ben circostanziata è quello di ottenere giustizia (e se non vi ascoltano, o se cercano di svicolare o lavarsene le mani, Nostro Signore li vedrà benissimo: non illudetevi che all'inferno scarseggino preti e vescovi).

    Dato che conosciamo bene il Cammino ci riesce facile capire se una critica al Cammino è realistica oppure è campata per aria. Lo sappiamo soprattutto alla luce di quelle foto pubbliche sui social. Questo vale specialmente per le carnevalate liturgiche di cui i partecipanti kikolatri non hanno alcun ritegno a pubblicare foto quantomeno imbarazzanti, marcandole come "pubbliche", cioè vogliono proprio che tutti, inclusi noi, possano vederle, mostrarle ad altri, commentarle. Nessun kikolatra è mai stato obbligato a pubblicare, e qualsiasi kikolatra ha il diritto di chiedere ai suoi fratelli di comunità di rimuovere le foto "pubbliche" in cui sono presenti, o almeno di intimar loro di marcarle come visibili in modo più ristretto. Altrimenti qualcuno che conosce gli errori e le ingiustizie del Cammino, potrebbe farti notare che quegli errori e quelle ingiustizie stanno proseguendo. E a te kikolatra dispiacerebbe molto che qualcuno getti luce sulle opere del Cammino, nevvero? Ti dispiacerebbe molto che qualcuno ti faccia notare gli strafalcioni liturgici di cui ti sei reso attivamente zelante protagonista, nevvero?

    Per esempio, se il tuo matrimonio lo consideri sacramento del matrimonio, perché diavolo hai tanta premura di esibire in ogni foto qualche gadget kikiano? Conta più che il tuo matrimonio sia riconoscibile come matrimonio cristiano, oppure conta di più l'esibizione ossessiva dei gadget kikiani? Perché diavolo dovete far di tutto per far capire a tutto il mondo che la celebrazione è stata eseguita per lodare l'idolo Kiko?

    Noialtri non ce ne meravigliamo perché abbiamo capito che nel Cammino la liturgia è un mero spettacolino, da imbottire di gadget kikiani per rendere gloria all'idolo Kiko. Il tripode Kiko-Carmen-Cammino è idolatria e ipocrisia. Il tuo "idolo" non consiste nei tuoi figli, ma nel Cammino. La tua "croce" non è il tuo coniuge ma la tua ipocrisia nel fingere di credere che quelle emerite carnevalate sarebbero liturgia.

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  2. Sono frequenti le testimonianze di fidanzati/e che vengono invitati all'Eucarestia del Cammino prima di essere avviati alle catechesi iniziali, come è successo all'autore dell'articolo.
    Probabilmente l'intenzione è quella di allettare il fidanzato alla frequenza delle catechesi, perché conquistato dalla 'bellezza' della Messa neocat: ma a molti è successo invece ciò che ci racconta Tommaso, cioè di restare basiti da quello a cui devono assistere, a partire dalla 'location' piena di simboli non riconoscibili come cattolici, passando per le confessioni pubbliche delle risonanze, per culminare nella manducazione del pane e la bevuta del calice difficilmente riconoscibili come Corpo e Sangue di Cristo.
    L'idea probabilmente è quella di stupire il fidanzato con la bellezza della celebrazione, ma sono convinta che tutti, anche quelli che finiscono poi per assistere alle catechesi ed entrare in cammino, restano come minimo interdetti da questa prima esperienza, per non parlare del disagio al momento dello scambio di pace, ma anche durante tutto il rito, con gli occhi di tutti puntati addosso come se fossero degli infiltrati.
    Insomma, i neocatecumenali sembrano aver perso la capacità di guardarsi dall'esterno con obbiettività; oppure di comprendere che indicare come esempio da seguire una coppia che è obbligata a fare figli anche contro il parere medico, potrebbe far venire i sudori freddi, piuttosto che mandare in estasi, il futuro sposo.


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  3. Il racconto di Tommaso, che ringrazio per la sua testimonianza, è molto interessante sotto vari aspetti.
    E' dimostrazione plastica di tutto quello che ripetiamo da anni.

    Alcune considerazioni fatte durante la lettura che voglio condividere:

    1.

    La persona non è al centro di nulla nel C.N.. Mi riferisco sia a chi ne fa parte, sia a chi, per avventura (o a rischio di sventura/incombente sciagura se ci casca!), ne viene in contatto fosse anche solo perchè attratto da una sirenetta/adepta o cefala/rimorchiatrice, che dir si voglia.

    2.

    Il ministro ordinato (sacerdote, prete o presbitero RM, non fa differenza) in ogni caso è puro elemento ornamentale.
    Non possono farne a meno per le sue mansioni non delegabili.

    3.

    Non quello che costoro chiamano "il presidente dell'assemblea" appare al centro, niente affatto! Ma salta agli occhi piuttosto il distributore eucaristico (come altro chiamarlo?), un laico qualunque, che qualunque non è perchè laico dei kikos, una razza rara, frutto di un incrocio forzato e malriuscito per cui... non è uomo, non è prete, non è re, non è profeta. Non è battezzato, non è catecumeno. Mai sarà neofita, mai cristiano adulto, mai consacrato. Un mostriciattolo strano che si agira nella salette sotterranee delle Parrocchie. Che parla, meglio straparla, che ruba la scena, che impartisce ordini di qui e di là, dall'inizio - mentre il prete in attesa di far quelle due cosette che deve per forza di cose far lui dormicchia sullo sfondo della saletta rassegnato (icone di questo l'inconsistente padre Mario ridens) - fino al segnale finale di prendere i fiori che hanno decorato l'area picnic/altare, come Tommaso genialmente la chiama.
    Son tutto mi, par che dica con i gesti prima che con le parole. Il padrone qui son mi. Solo mi. Evviva Kiko che mi creò!!! Yo - Yo - Yo ...

    CONTINUA...

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  4. ... CONTINUAZIONE...

    Infine tutti i gadget!

    Come dice Tripudio:

    l'esibizione ossessiva dei gadget kikiani!!!
    Questa, una vera malattia.

    O no, meglio la prova e riprova che ci troviamo davanti a un affare sporco, a un traffico, a un business, money, money, money. Solo questo conta, il resto è paravento!

    Tra le altre una cosa è certa:

    questi neocatecumenali colonizzatori sono della peggiore specie.
    Arraffano tutto, bramosi e famelici come bestia dantesca orrida.

    Se cadi nelle loro mani dilapidano i tuoi beni materiali e spirituali in un batter d'occhio e mai sono sazi.

    Tra i tuoi soldi per le collette, decime e sacchi neri, la tua vita messa a disposizione della "Evangelizzazione", il tuo farti prete per il cammino, il tuo sposarti per il cammino, il tuo essere single fallito per il cammino e... tutto così, tutto per il cammino... una cosa è certa:

    Dopo una permanenza più o meno lunga tra loro ti riducono che non sei più buono per nulla o, come suol dirsi, non sei più nè carne nè pesce.

    Cosa altro ti resta da fare se non

    rassegnarti al tuo destino

    non porre più domande

    lasciare scandire la tua vita dal famoso:

    "Kiko! (laddove sta per Kiko ogni Kikatechista ti sia toccato in sorte!)

    DIMMI TU COSA DEVO FARE!"

    Qui si chiude il sipario. Non ci sono più margini. La tragedia è giunta all'ultimo atto.

    Per questo noi diciamo che è un miracolo di cui rendere lode a Dio, di cui ringraziare la Madonna, quando coloro che hanno abboccato all'amo riescono a liberarsi anche dopo molti anni! Come ad esempio è avvenuto a noi!

    Caro Tommaso, rendi lode a Dio per aver avuto dei sensori che ti hanno consentito di avvertire l'allarme.

    Non hai ceduto alla

    "tentazione, manifestatasi nelle apparenze celestiali di una figlia del Cammino: un angelo fatto in serie, omologata in comunità" (anche detta - da Kiko stesso! - Cefala in missione esterna per kiko/mandato).
    Quanti nuovi carismi ha creato il cammino!
    Quante cose nuove ha inventato!
    Lunga vita a Kiko!!!

    Pax

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  5. La spiegazione è semplice: per divenire maestri sapienti, prima bisogna ascoltare i maestri sapienti, per divenire guide solide e sicure, prima bisogna avere seguito delle guide solide e sicure, perché sia nella via della fede sia nella via dello sviluppo delle scienze teologiche, non può esservi spazio per gli autodidatti che si formano da se stessi e che hanno solo se stessi come punto di riferimento, altrimenti nascono mostri come Kiko Arguello, Carmen Hernandez, Enzo Bianchi e via dicendo … Ecco perché più volte mi sono arrabbiato con certi laici cattolici che come misura di ogni cosa usano solamente il … io penso che … io sento che … e siccome io penso e sento che … ciò è vero e giusto fuori da ogni discussione, al di sopra di tutto e di tutti.

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    1. La pulce (il ritorno)22 giugno 2020 alle ore 22:34

      In realtà in Vaticano ci vanno con i piedi di piombo. Al vertice dell'antipatia ci sono i Medjugorjani, con a capo padre Livio, oggetto di durissimi commenti, alcuni pubblici come nel caso di padre Spadaro, ma intoccabile sia per il seguito, sia perché finanziariamente autonomo, idem i Neos, numerosi e finanziariamente autonomi, RnS è quella più vicina a Bergoglio che ne ha fatto pure parte. Ma il nemico n.1 sono i cavalieri di Colombo, che pare non sgancino più soldi....più accorti i Neos e con loro i 5-6 munifici finanziatori a partire dal presidente della"università di Murcia e in Italia dal presidente di una delle maggiori catene della GDO.

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  6. Da alcuni mesi in Vaticano si discute su una riorganizzazione del sistema dei movimenti. Il Papa non è un estimatore dei gruppi, anche perché con poche eccezioni, sono su posizioni conservatrici. Sembra però che ci saranno novità a breve. Vedremo.....anche perché di gruppi numericamente consistenti sono rimasti RnS, CNC, Shalom e poco altro, escludendo dal contesto Ac.

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  7. @ Anonimo delle 21:05

    Questa è proprio la percezione che danno. Tanto più netta per chi non è imbevuto dalla loro dottrina e si trova a passare di lì per qualche motivo. Invito occasionale ad esempio, perchè è concesso portare ad una celebrazione, tipo assaggio, un amico, una fidanzata o un collega al fine di attirarlo e portarlo poi alle prime catechesi perchè possa "avere la sua comunità". Perchè se non si fa tutto per bene, il cammino non si capisce. e tutte chiacchiere simili. Trovarsi lì in occasione di un matrimonio che definiscono neocatecumenale (che assurdità) o di un battesimo...
    E' vero, questi sono solo pericolosi "autodidatti che si formano da se stessi e che hanno solo se stessi come punto di riferimento" e lo confessano anche spudoratamente con il kikiano "Io sono ispirato". Roba da pazzi fanatici. E, dal momento che Kiko ha sempre detto che questa sua peculiarità si trasmette pari pari a tutti coloro che egli stesso invia, ritroviamo in giro per le comunità tutta una banda di pseudo-visionari esaltati e pericolosi che, pur quando sbagliano seminando danni a volte anche irreparabili, se ne escono candidamente dicendo "Non giudicate mai i vostri catechisti, che se fanno degli errori E' DIO CHE LO PERMETTE e sicuro dal male ne verrà un bene". Queste belle massime che circolano come vangelo nelle comunità le ha coniate tutte l'Iniziatore. Ma che marpione, maestro di paraculismo.

    Pax

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  8. CHE TENERE LE FIGLIE DEL CAMMINO!😂

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  9. Atteggiamenti teatrali, slogan, tanti ringraziamenti " finti e buonisti" e completa assenza di pastorale evangelica, questo è stato il Cammino nella chiesa di Dragona, Atteggiamenti minacciosi con tutti coloro che accennano di avere una diversa opinione..dov' è l' umiltá? L' Amore al peccatore? Al nemico? Il rispetto dei diversi carismi nella Chiesa, guidata dallo Spirito Santo?
    Nel Cammino non importa se sei cristiano o no , l' importante nel Cammino è dire " sempre si e hai ragione" perché nel Cammino l' ubbidienza ai catechisti è tutto. Ora che a Dragona ci sono preti che la guidano come il buon Pastore..che cerca la pecorella e non la disperde, quelli del Cammino sono scappati ragliando come forsennati.

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    1. Finzioni e finto buonismo, questo sono e sono stati un pò dappertutto. Poi col tempo è aumentata esponenzialmente l'arroganza, più vedevano che, miracolo!!!, la facevano franca ogni volta. Hanno cominciato ad esercitare un potere duro e spietato, lo schettro di ferro! E tutta la loro presunzione indisponente è venuta fuori.
      Ma poi, diciamo la verità!, il meglio di sè lo tirano fuori quando vengono contrariati (loro dicono perseguitati... solite neocatecumenali esagerazioni!) allora escono fuori per i diavoli insubordinati che sono, incapaci di obbedire, impossibilitati ad essere un minimo umili, abituati solo a comandare e per nulla addestrati alle contrarietà della vita.
      Che spettacolo indegno! Questo il frutto dei teatrini di tanti anni e del modo vergognoso in cui hanno trattato la liturgia riducendola a un vero obbrobrio.

      Pax

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    2. Spero che il parroco non venga lasciato solo e riceva il supporto dei parrocchiani. Di solito, queste sofferte decisioni, suscitano uno strascico di violenza e di calunnie a non finire, oltre a dover fronteggiare il problema di far rinascere la parrocchia.
      Spero che, con l'occasione, qualche neocatecumenale scelga di rimanere in parrocchia e di non farsi 'deportare' dai catechisti da nessun'altra parte.
      Non è bello dover lasciare la propria parrocchia? Non abbandonatela allora!
      Non so cosa sia successo o cosa sia stato detto nella riunione parrocchiale, ma penso che sia più che evidente che nessun fedele sia stato allontanato: piuttosto, è incompatibile con lo sviluppo della vita in parrocchia il fatto che ci sia un centro decisionale corporativo ed eterodiretto, come purtroppo succede in ambito neocatecumenale.
      Questo è il momento buono per riprendere le redini della propria vita spirituale, mi aspetto che siano tanti i fratelli del Cammino che sanno cogliere questo 'kairòs' e che non si fanno interpretare dagli altri 'la storia'.

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    3. Sono tante le parrocchie che dopo trent'anni di devastazione neocat devono ricominciare da zero...eccone un esempio.

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    4. Grazie, Valentina, di aver postato questo link all'articolo su Mons. Antonio Serra, una figura luminosa di pastore al servizio delle pecore che gli sono state affidate. Sapere che ci sono pastori con una vocazione così sincera fa bene al cuore ed è un'ennesima conferma che Dio c'è e opera. Peccato non aver mai incontrato un simile pastore nei miei molti anni nel Movimento Neocatecumenale.

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  10. Nota tecnico-operativa: l'autorità è al servizio della verità.

    Nostro Signore ha istituito la Chiesa affinché proseguisse la Sua divina opera: insegnare, guidare, santificare. Ovvio che tale opera non può scendere a compromessi riguardo alla verità, poiché Nostro Signore è Via, Verità e Vita.

    Dunque Pietro e i suoi successori e tutta la gerarchia ecclesiale sono custodi di un tesoro spirituale infinito, non ne sono i padroni, tanto meno sono autorizzati a sminuirlo o addirittura negarlo. La missione della Chiesa riguarda la verità, non il perpetuare attività e strutture. La Chiesa è al servizio del Signore, non è una federazione di club obbligati a sorridersi a vicenda e a gareggiare in un campionato immaginario di chi acquisisce più popolarità, non è un'azienda in franchising dove le singole ditte si sforzano di guadagnare applausi immaginari e di tesserare quanta più gente possibile.

    Fine della parte teorica: passiamo alla parte pratica.

    Lo scopo delle parrocchie è garantire ai fedeli dottrina e sacramenti. Se ne accorgerà qualunque cristiano che per motivi di lavoro si sposta in un paese estero e scopre che per partecipare alla Messa domenicale deve macinare decine, centinaia di chilometri, mentre qui nei paesi cristianizzati bastano pochi minuti a piedi da casa.

    Quando diciamo che le parrocchie sono in crisi stiamo evidenziando la perdita di fede di tanti sedicenti cristiani, non l'idea stessa di parrocchia. La parrocchia non è un centro sociale nel quale vari gruppi sgomitano per accaparrarsi spazi, catturare fedeli, insegnare scempiaggini, celebrare carnevalate. La carità dei singoli fedeli può essere spunto per sagre parrocchiali, campetti di calcetto, mense dei poveri, ecc., fermo restando che non è quello lo scopo della parrocchia. Se quelle iniziative intaccano minimamente lo scopo della parrocchia (dottrina e sacramenti), allora si deve ammettere che la parrocchia è in crisi.

    Bisogna anche ammettere che lo scopo del parroco e di coloro (anche laici) che sono chiamati ad assisterlo, non è quello di moltiplicare riunioni e iniziative, non è quello di gestire "spazi", ma è solo quello di garantire dottrina e sacramenti. Tutto il resto è secondario. (E comunque lo sappiamo tutti che per garantire dottrina e sacramenti c'è anche da pagare bollette e fare altre cose che non dovrebbero togliere tempo a dottrina e sacramenti, e la crisi delle parrocchie si vede ad esempio anche nella vita di tanti parroci che praticamente non hanno mai tempo di ascoltare confessioni perché sono oberati di impegni burocratici e mondani).

    Purtroppo i fratelli del Cammino, convinti di essere talmente migliori degli altri da dover sputare sul parroco che non garantisce più "spazi", meritano già solo per questo (anche se non professassero eresie, anche se non celebrassero sacrilegi eucaristici e carnevalate) di essere comunque scacciati dalla parrocchia.

    Chi auspica l'unità dei cristiani non può dimenticare che l'unità non è il risultato di uno sforzo, ma è il risultato del condividere pienamente le verità di fede. Chi inquina la fede, anche involontariamente, ha già minato l'unità della Chiesa. Quando in un paese straniero dove la Messa più vicina è a 300 chilometri scopri che il tuo vicino di casa è cristiano e condivide tutte quelle verità di fede che hai sempre professato, improvvisamente ti accorgi di quanto sia vero che «dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro» (cfr. Mt 18,20).

    p.s.: dove sono due o tre kikos riuniti nel nome di Kiko, Kiko è in mezzo a loro, anche se vanno blaterando "Signore il Signore".

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  12. Jungle Watch segnala oggi l'articolo di una canonista che in sintesi dice: se il parroco non vuol battezzare vostro figlio, procedete voi autonomamente, poiché il CJC (Codice di diritto canonico) presume che il parroco sia sempre collaborativo.

    Ahinoi, a quanto pare il CJC non prevedeva che oggi con la scusa del virus tanti parroci (in USA) si tirano indietro e non vogliono battezzare, anzi, rinviano ogni battesimo a "chissà quando". In questo caso allora è uno stato di necessità a cui i genitori devono provvedere da soli. Lo dice la canonista, e l'avrei detto anch'io se me lo avessero chiesto, perché la "paura del virus" non è argomento sufficiente per rinviare i propri doveri sacerdotali, perché il battesimo è necessario alla salvezza, perché il "fai da te" è sbagliato sì ma è stata l'autorità della Chiesa (il parroco) a obbligarti (il battesimo può essere amministrato in caso di necessità anche da un laico, a condizione che reciti la formula giusta mentre versa tre volte acqua sul battezzando).

    Alla risposta della canonista io aggiungerei: scattate foto da stampare e mandare con raccomandata con ricevuta di ritorno al vescovo e al parroco, spiegando come il parroco si sia tirato indietro, ed elencando le cose che dovranno essere aggiornate nei libri parrocchiali (data di nascita, data del battesimo, più i dati del padrino o madrina, ecc.) e se costoro tentassero di fare i furbi col solito latinorum inteso a giustificare l'ingiustificabile, allora allargate lo scandalo ai parrocchiani e forse pure ai giornali, perché davanti a Dio è profondamente ingiusto che un'anima innocente - quella di un bambino - venga privata a tempo indeterminato di ciò che la Chiesa ha sempre insegnato che è necessario.

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    1. Precisazione: intendevo ovviamente il caso peggiore in cui tutti i sacerdoti contattati dopo il parroco si rifiutano di battezzare. Il fatto è che quando non c'era la psicosi del virus, i preti rinviavano sempre al parroco (perché così dev'essere). Ho presente il caso di un ragazzo che fu battezzato all'età di sette mesi (ma c'era concorso di colpa tra parroco e genitori...).

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  13. Solo per una corretta visione delle cose, il prete non e' andato a svernare a Barletta, sta assistendo la madre malata. Lo so, lo so, non fa audience pero' mi sento di dire la verita'. jack

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    1. Bene JAck, dato che fai le pulci su un degli aspetti più marginali, vuoi dirci la tua sull'atteggiamento descritto dal post oppure anche per te il "non resistere al male" vale solo per il male compiuto da responsabili e catechisti?

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  15. Scrive Tommaso Francavilla: "e la Comunione, distribuita in mano, restando ognuno al proprio posto, poi con segnale vocale del presbitero, please manducare lentamente il pezzo di pane azzimo".
    I bravi camminanti fanno così, sempre.

    QueIli del Cammino, sapendo benissimo che non sarebbe MAI stata approvata una prassi che nello statuto avesse previsto chiaramente che la Comunione poteva essere manducata TUTTI INSIEME, l'hanno omessa dagli statuti.
    Ma se non la Comunione "tutti insieme", avranno maliziosamente aggiunto, che, almeno, sia approvata la Comunione al proprio posto! E così è stato.

    Il Cammino si è fatto bastare questa minima approvazione ricorrendo al trucchetto di spacciarla per una sorta di "carta bianca".

    Supponiamo ora che un camminante ubbidiente in tutto alle imposizioni del Cammino (decima, "confessione" PUBBLICA fin nei minimi e più intimi dettagli, ecc.) ma RIFIUTASSE la Comunione manducata tutti insieme appellandosi alla libertà di coscienza e, anche, alla libertà di scelta che il Cammino dice di lasciare.
    Cosa succederebbe? Sarebbe considerato un cattivo camminante, emarginato, deriso e umiliato, e infine scacciato.

    Per contro, vicino all'abitazione di un mio amico abita un camminante da lunga data, un camminate "storico", tanto che è diventato Ministro straordinario dell'Eucaristia.
    Il suo problema è che, quando si arrabbia, bestemmia ad alta voce senza neanche darsi pensiero di dare scandalo.

    Il paradosso del Cammino è che un buon camminante in tutto che, però, vuole fare qualcosa come dice la Chiesa perché la coscienza glielo impone, viene considerato un camminante indegno, mentre un pessimo cristiano, che da pubblico scandalo, se fa quello che Kiko comanda, anche se in contrasto con le norme della Chiesa, è considerato un ottimo elemento e un camminante provetto.

    E' evidente che il Cammino, più che "essere Chiesa", sembra una vera SETTA

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    1. Preciso che non intendo giudicare la coscienza del camminate che è un pessimo cristiano, ma i suoi comportamenti che danno pubblico scandalo

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  16. Valentina Giusti21 giugno 2020 19:33
    Sono frequenti le testimonianze di fidanzati/e che vengono invitati all'Eucarestia del Cammino prima di essere avviati alle catechesi iniziali, come è successo all'autore dell'articolo.
    ---
    Ho assistito fino adesso a tre "eucarestie" neocatecumenali; secondo me, quando è presente qualche estraneo, sono appositamente falsate: un'ora scarsa di celebrazione e pressochè assenza di "risonanze" od altri riti di loro pertinenza,
    fermo restando la pseudo consacrazione del pagnottone azzimo? e del maxi beverone di vino, stappato da bottiglie commerciali.
    Ruben
    ---

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