mercoledì 3 giugno 2020

Daniel Lifschitz e "La Madonna di Kiko"

Eucarestia - dipinto di Daniel Lifschitz
Presentiamo qui sotto un articolo di Daniel Lifschitz, ripreso dal suo libro "KIKO ARGÜELLO: SANTO O IMPOSTORE?", pagg. 43-48, con leggere modifiche redazionali (intese a facilitare il GoogleTranslate per i nostri lettori dall'estero).

Daniel ha aderito al Cammino nel 1972 e per un lungo periodo ne è stato anche itinerante. Conosce bene tale realtà.

Fuori dal Cammino, contrariamente a quanto predicavano gli autoeletti "iniziatori", il suo percorso di fede è sempre proseguito con la serenità di chi «confida nel Signore».


LA MADONNA DI KIKO


Fermiamoci per un istante sull'Icona nota come: "Madonna di Kiko", quella "Madonna" che gli sarebbe apparsa, invitandolo a fondare comunità, dove l’altro è Cristo.
Il dipinto è datato 1973, quindi circa 10 anni dopo la ovunque sbandierata apparizione o locuzione interiore di Maria a Kiko Argüello.
Guardiamo “l’icona” più da vicino:
Osservandola, notiamo subito in alto, à sinistra, la scritta “Maria” e a destra, in alto, la firma “KIKO” 1973.

Faremo adesso un confronto con delle vere icone ortodosse, alle quali Kiko Argüello si riferisce continuamente e nelle quali niente è scritto o dipinto a caso, e così, dobbiamo presumere, avvenga anche per quella confezionate da Kiko Argüello.

Nota Bene: METTO IL NOME KIKO SOLO SE NECESSARIO, PERCHé QUESTO NOMIGNOLO è UN' ALTRA TRAPPOLA PER RENDERSI POPOLARE; APPENA è POSSIBILE LO CHIAMO KIKO ARGÜELLO )


Notiamo che tutte hanno, in alto a sinistra, le due lettere greche “MP” = Matir = MADRE, mentre “l’icona” di Kiko Argüello ha solo il nome “Maria”.

Confrontiamo adesso la "MADONNA DI KIKO" con le altre icone “mariane” di Kiko Argüello.



Ora Osserviamo "l'icona" di Kiko Argüello più da vicino: à destra, in alto, troviamo la firma “KIKO 1973” .
Facciamo adesso un confronto con delle vere icone ortodosse, nelle quali niente è scritto o dipinto a caso, come dobbiamo presumere, avvenga anche per quella confezionata da Kiko Argüello, forse con l'aiuto di qualcuno…

Immediatamente ci accorgeremo che qualche cosa non quadra…
Si tratta di una vera e propria eresia iconografica.

Scegliendo 3 icone ortodosse (fra milioni), che raffigurano la vergine Maria con Gesù in braccio, notiamo che tutte, assolutamente tutte, hanno in alto a sinistra, le 2 lettere “MP” = Matir = MADRE, mentre “l’icona” di Kiko Argüello ha solo il nome “MARIA”.


Mentre tutte le icone ortodosse hanno, in alto a destra, la parola greca: “THEOU” = “di Dio”, il dipinto blasfemo di Kiko, è firmato in alto con il solo nome “KIKO” 1973 (invece di “Theoù”= di DIO)
Si può, quindi, leggere, invece di “Dio”, “Kiko”, o, addirittura nel linguaggio iconografico:
KIKO=DIO. KIKO, invece di Dio. Un “errore volontario”?
Questa "strana" sostituzione della parola "DI DIO" con "KIKO" fa pensare comunque alla seconda Lettera di san Paolo ai Tessalonicesi:
“Nessuno vi inganni. Prima, infatti, dovrà avvenire l’apostasia e dovrà essere rivelato l’uomo iniquo, il figlio della perdizione, colui che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio o è oggetto di culto, fino a sedere nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”. (2Tess. 2,3-4).
Questa parola è attualissima; si è compiuta continuamente lungo la storia, ma si compie, come mai prima, nella nostra epoca; si tratta di un avvertimento sulla fine del mondo che si avvicina.
Non va, quindi, interpretata come se indicasse solo la persona di Kiko Argüello. Sarebbe una stoltezza. Indica, invece, tutti coloro, possono essere Papa Francesco, Cardinali, vescovi, presbiteri, Kiko, Carmen, politici, ricchi e poveri, sazi e affamati, te e me, ed "ogni uomo iniquo, figlio della perdizione, che si contrappone e s’innalza sopra ogni essere che viene detto Dio ed è oggetto di culto".
"Chi si abbasserà sarà esaltato e chi si esalterà sarà abbassato"(Mt23,12; Lc14,11.18,14).
Torniamo sulla "Madonna del Cammino" di Kiko.


Vi si trovano le parole che Maria avrebbe comunicato al Signor Kiko Argüello durante la millantata apparizione o locuzione.

Ci fermeremo più tardi sul testo scritto su questo dipinto; è lo slogan del tripode: “Parola/Liturgia/Comunità” che è alla radice della missione di Kiko e Carmen.
Come ogni realtà umana - positiva o negativa - che si proclama verità assoluta, anche il Cammino Neocatecumenale ha creato, oltre che alla persona dell'Argüello il suo slogan, i suo simboli.
Anche l'iscrizione sull'«Icona» è assolutamente irregolare per le autentiche icone.
Le vere icone ortodosse non trasmettono mai presunte visioni personali o programmi ideologici.
Faccio notare tre punti importanti, nei quali la "Madonna del Cammino" se è di Kiko Argüello si separa dalla tradizione delle icone ortodosse.

1. Va osservato che, al contrario delle icone ortodosse, dove Maria e Gesù sono in intimo contatto tra di loro, qui, Madre e Figlio non si conoscono, non comunicano tra di loro; non esiste la minima empatia.
Guardano, invece, separati l’una dall'altro, verso sinistra, in basso, nel vuoto.
Non troveremo mai un'autentica icona ortodossa, nella quale Maria e Gesù guardano insieme verso la sinistra.
La sinistra simbolizza le tenebre, i poteri satanici, il male.
Perciò, per raffigurare Maria e Gesù, le icone ortodosse le dipingono sempre rivolti verso la destra.

2. Un penultimo confronto: il sentimentalismo lacrimoso della Madonna di Kiko e la severità teologica delle vere icone:


3. In ultimo: altri due insegnamenti diabolici che cerca di trasmettere la santa Icona "LA MADONNA DEL CAMMINO" di Kiko Argüello: oltre che a firmare il suo dipinto "KIKO" al posto di DIO, l'artista evita di dipingerne la mano o le braccia.
Questo è una gravissima omissione. Se Kiko Argüello l'ha omessa intenzionalmente, si tratta di un messaggio satanico.

Non esiste icona ortodossa senza la raffigurazione delle mani e delle braccia. Per approfondire il significato simbolico di mani e braccia, osserviamo la "mia" icona:

"MARIA, MADRE D'ISRAELE"


Maria usa la mano sinistra per sostenere Gesù, quella destra, per indicarlo.
Gesù, con la mano destra indica Maria, la Via "Per Maria ad Jesum".
Nella mano sinistra Gesù tiene il rotolo delle Scritture, di cui Egli è il compimento.
Le braccia e le mani sono segno di amore, servizio, efficacia, il che, nel linguaggio delle icone significa che Maria ti ama, ti serve e ti guida verso Gesù.

Terminiamo con un disegno di Kiko Argüello, sempre dedicato a Maria:



Kiko Argüello afferma spesso e volentieri di essere pittore e di aver studiato la pittura nell' Accademia delle Belle Arti di Madrid, dove si è laureato con il massimo dei voti, ricevendo un importante premio…
Osservando pero l'opera pittorica dell'artista notiamo che non è capace di disegnare le mani.
Questo è una costante in tutta la sua opera pittorica e il disegno di sopra, ne è un'ennesima prova.

Ora ci dobbiamo porre due domande:

1. È questo rifiuto di dipingere le mani nella "Madonna di Kiko" dovuto unicamente al maldestro dell'Argüello, che cerca di nascondere le sue incapacità pittoriche?
In tal caso dobbiamo chiudere un'occhio e soprassedere… poveretto non è capace!
(Come non lo fu Adolfo Hitler, allora un poveraccio, respinto lui, dall'Accademia di Monaco, mentre il giovane Kiko Argüello aveva il patrocinio del suo papà, fervente seguace del Generalissimo Francisco Franco, chiamato dai suoi adoratori, affettuosamente "KIKO").
Con le icone, però, il dilettantismo di chi gioca con i loro simboli, può fare brutti scherzi a chi le dipinge. Ma molto di più a chi le guarda con venerazione, come espressione della "vocazione mariana" del santo fondatore del Cammino Neocatecumenale.

2. Se, invece, si nascondesse dietro al rifiuto di mostrare le mani, così evidente e singolare nel dipinto "Madonna di KIKO", un messaggio satanico?
Il messaggio di affermare che le mani di Maria e Gesù non hanno alcun potere?
In tal caso, io ne sono convinto, ci troviamo davanti ad un messaggio blasfemo.
L'Icona la "Madonna di KIKO" è satanica!
Va rimossa dalle chiese cattoliche, dalla Liturgia eucaristica e della Parola, da ogni casa, famiglia o collo delle donne del Cammino Neocatechumenale e ovunque si trovasse!

(da: Daniel Lifschitz)



Nota: su questo stesso blog, negli scorsi anni, abbiamo pubblicato altri contributi di Daniel e articoli che lo citano, tra cui segnaliamo i seguenti:

37 commenti:

  1. Carissimo Daniel,
    Questo tuo inaspettato contributo mi ha commossa.
    In pochi come te hanno conosciuto a fondo sulla propria pelle la perversa malvagità dei due compari.
    Quello che ti ha candidato ad essere oggetto prediletto delle loro attenzioni, cosa altamente devastante, perché si tratta di finire nelle grinfie di due tra le più fameliche bestie da girone dantesco, è stato il fatto che tu fossi ebreo e, per tua iattura, ti fossi convertito al kikocarmenismo.
    Un trofeo da ostentare come pochi. E non un ebreo così. Colto come solo gli ebrei sanno esserlo, scrittore e anche pittore, esperto e studioso della tradizione ebraica.
    Ti hanno tenuto al loro fianco come uno stendardo. Hanno diffuso i tuoi libri perché volevano dimostrare, con la tua autorevolezza, che non solo la Chiesa di Roma era destinata a confluire tutta nel neocatecumenalismo - Deus vult!!! - ma tutto l'ebraismo, grazie al cammino, finalmente si sarebbe convertito, avrebbe riconosciuto in Gesù Cristo il Messia (e in Kiko/Carmen il suo profeta)....
    In loro ogni escatologia volgeva al suo finale compimento.

    ..........

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  2. Ti hanno messo in mezzo. Non tenendo in alcun conto la tua dignità e autonomia come persona. Volevano ridurti a un loro burattino che pendesse dalle loro labbra in tutto, che si muovesse e parlasse e scrivesse a telecomando. Che votasse ogni sua opera per il bene del cammino.
    Bene di immagine, bene economico.
    Tutto a loro. Spremerti come un limone per poi gettarti via, come fanno con tutti. E quando ti gettano via lo fanno schifati.
    Perché infondo prima di manipolano, poi loro per primi ti disprezzano perché nelle loro mani ti sei lasciato ridurre a una nullità assoluta.
    Che gente disgustosamente orripilante.
    Se ripenso e ricostruisco tante dinamiche vissute sulla mia pelle e viste in azione ai danni di tanti come te e come me, che a loro rovina hanno avuto la disavventura tragica di conoscerli da vicino, sale una incontenibile indignazione e si rinforza la determinazione di continuare a denunciarli, a smascherarli nelle loro oscure e diaboliche trame...
    Trova una risposta l'eterna domanda da quanto sono fuori dal cammino, ormai più di 15 anni "ma chi me lo fa fare di pensare ancora a loro, di scrivere di loro?"
    Mi sei di esempio. Con la tua tenacia e determinazione in tutti questi anni MAI SOPITA neppure con l'avanzare dell'età.
    Hai le idee molto chiare. Anche di questo ti sono infinitamente grata e ti ringrazio.

    Non è questione di "qualche errore qui e là"
    Non è questione di "sono partiti bene e arrivati male"

    No.
    Il cammino neocatecumenale è proprio interamente, strutturalmente, ab origine e per sempre opera del demonio.
    Il C.N. è nato dalla prima "ispirazione diabolica", riportata iconograficamente in modo significativo della sua ambiguità, anche nel quadro.
    Esso è nato per distruggere dall'interno la Chiesa (Cavallo di Troia), confondere l'ebraismo, ma soprattutto per devastare anime in modo da trascinarle in perdizione in gran numero.

    Per colmo della dissacrazione e per festeggiare i loro ininterrotti successi Carmen e Kiko, l'una morta e l'altro vivo ancora per poco, insieme a tutti i loro figli lungo tutti questi anni hanno banchettato esaltati intorno alle loro mense della vergogna; disperdendo e calpestando il Corpo e Sangue di Cristo in gran quantità, in mezzo a schiamazzi indegni, canti urla e battiti di mano, e completando l'opera col finale calpestante balletto obbligatorio, rendendo maledetto il suolo dove poggiano i loro piedi.

    Altro che... Come sono belli i piedi del messaggero di pace... Ci hanno fatto la testa così con questo slogan di elogio dell'evangelizzatore itinerante: mitica figura simbolica, tracotante superba presuntuosa che incede tronfia seminando eresie a piene mani, menzogne, dolori.
    Che siano sterminati insieme alla loro diabolica dottrina.

    Pax

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  3. Nostri amici ricordano bene i tempi in cui Kiko e Carmen tenevano Daniel in grande considerazione... e ricordano altrettanto bene quando gli autonominati "iniziatori" lo distrussero. Inutile precisare che ci fu lo zampino dell'ineffabile Gennarini, a tutt'oggi principale pretendente al trono di Kiko.

    Il fatto è che Daniel non era un pappagallo di Kiko. "Predicava a braccio". Cioè per Daniel l'annuncio della fede era più importante della pedissequa ripetizione di formulari preconfezionati. E questo, per Kiko e per il cerchio magico di Kiko, è sempre stato intollerabile.

    Per gli autoeletti "iniziatori" il Cammino esiste solo in funzione delle mutevoli ed ambigue "linee degli iniziatori". Daniel, invece, aveva maturato la consapevolezza che la priorità ce l'ha solo la parola di Dio. Tantissimi, come Daniel, nel cominciare a prendere sul serio anche solo un singolo versetto biblico, anche una singola affermazione del Magistero, hanno finito per tagliare i ponti col Cammino - o più probabilmente ad esserne allontanati. Il Cammino non è per la fede cattolica; la fede cattolica danneggia il Cammino, la parola di Dio è un ostacolo alla parola di Kiko. Nel Cammino non gioiscono per le conversioni alla fede ma solo per le conversioni a Kiko. Nel Cammino puoi usare tutte le Bibbie che vuoi, ma la Parola Ultima dev'essere quella di Kiko. Ché se prendi sul serio la parola di Dio... fai la "fine" di Daniel, con gli autoeletti iniziatori che ti dicono che "hai un demonio" e che comandano ai kikos di non comprare più i tuoi libri (ma come? fino a un attimo fa erano ottimi libri, ora all'improvviso quegli scritti diventano pericolosi per i "camminanti"? oppure, come nella loro migliore tradizione, gli "iniziatori" sono mossi dall'odio e dall'invidia? del resto i due spagnoli sono sempre stati famosi per essersi sbrigativamente sbarazzati di chiunque fosse più intelligente di loro, di chiunque abbia avuto a cuore la fede: ad esempio, ricordate il caso Rosini?)

    Nel breve articolo di questa pagina Daniel spiega alcune caratteristiche fondamentali delle icone (quelle vere), per far capire perché le cosiddette "Icone" di Kiko non sono icone e hanno anche un sottofondo diabolico.

    E il primo dettaglio che salta all'occhio è il fatto che gli iconografi hanno sempre inteso dare gloria a Dio, non a sé stessi, perciò non "firmavano" l'icona, apponendovi invece la sigla "di Dio". Chi disegna icone pensa solo a far crescere la fede degli altri (e anche la sua: non è che la "produzione" di un'icona sia una roba spicciabile con poca fatica e poco tempo e poca preghiera, l'icona è considerata completata solo quando è assolutamente perfetta, senza svarioni, senza voli pindarici, solo quando ogni più piccolo aspetto "parla di Dio"), e per far crescere la fede altrui non è necessario firmarsi (tante opere d'arte cristiane hanno "autore ignoto" oppure si è riusciti a risalire al probabile autore solo dopo accurati studi).
    Kiko invece ha "firmato" l'icona (come se ce ne fosse mai stato bisogno: dopotutto da mezzo secolo ogni deiezione di Kiko "spopola" immediatamente in tutte le comunità e guai a chi non applaude, guai a chi non compra), scrivendo "KIKO" proprio nel punto in cui una vera icona ospita la scritta "Dio".

    Il citato libro Kiko Argüello, santo o impostore? è disponibile presso le edizioni Segno (una delle rare case editrici che può ancora permettersi di pubblicare libri sgraditi al Cammino), come vedete nella colonnetta a sinistra del nostro blog navigando in modalità PC Desktop.

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  4. Intanto, notizie da Guam: sono attualmente in corso sull'isola azioni legali riguardanti oltre trecento casi di abusi sessuali compiuti da oltre 20 preti e dal vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron (che non è che fosse all'oscuro di quello schifo, ma aveva una fifa boia di scoperchiare il calderone e di finire al banco degli imputati, e perciò era di fatto loro complice).

    Ne parla il quotidiano nazionale inglese The Guardian (tiratura cartacea 160mila copie), intervistando una delle vittime del pedofilo neocatecumenale Apuron. (Purtroppo, forse per non mettere troppa carne a cuocere, non menziona il Cammino e le sue manovrine altamente illegali - come il certificato di proprietà falso, ecc. - ma intanto è bene che si continui a gettare luce su quel porcaio, quantomeno affinché alla Santa Sede capiscano sempre di più che ogni "vescovo neocatecumenale" è una mina vagante pronta a far esplodere mille gravi scandali; per esempio, il caso Del Palacio potrebbe già essere stato una mossa preventiva del Vaticano per evitare di far scoppiare qualcosa di troppo grosso)

    Ricordiamo che a tutt'oggi il pedofilo neocatecumenale Apuron, condannato in via definitiva dalla Santa Sede ad aprile 2019, sta vivendo un comodo esilio dorato in California, grazie ai soldi dei fratelli del Cammino, soldi estratti dai capicosca neocat con le solite scuse (missioni, seminari, evangelizzazione...). Sì, fratello, se paghi la Decima, se doni qualcosa per le missioni, c'è il rischio che parte di quei soldi da te faticosamente guadagnati vadano a pagare i lussi di un pedofilo che non si è mai pentito. Per la Decima e per le collette è sempre stato così: nel Cammino c'è chi e c'è chi prende, e il pedofilo Apuron è uno di quelli che la Decima la prendono.

    Ci permettiamo di dedurre che il Cammino protegge molti pedofili e abusatori sessuali ancora non scoperti: se Apuron e McCarrick fossero stati l'eccezione, il Cammino li avrebbe sbattuti fuori dicendo "non meritate il nostro appoggio, avete compiuto crimini gravissimi davanti a Dio e davanti alla società e infangato la Chiesa e perfino il Cammino, e pertanto non meritate neppure un centesimo".
    Invece il Cammino li ospita e li protegge, come se fosse necessario rassicurare gli altri pedofili neocatecumenali non ancora scoperti: "vedete? anche se vi beccano, avrete comunque una vecchiaia ricca e pagata".

    Non sia mai che un pedofilo o abusatore possa pensare: se mi scoppia lo scandalo il Cammino potrebbe "scaricarmi", dunque è meglio che mi costituisco e svelo le magagne degli altri pedofili e abusatori neocatecumenali...

    Questo solo fatto di proteggere soggetti lerci e pedofili si capisce bene se si riflette su quanto siano ricattabili. Incistarsi a Guam è stata una scelta accuratamente pianificata: i kikos avevano il ricattabilissimo vescovo pedofilo in pugno, al punto da farlo diventare "fratello di comunità" (chissà cosa avrà pubblicamente "confessato" agli scrutini), al punto di comandargli cose assurde come chiedere al benefattore di mentire a favore del Cammino. Questo è il livello morale di coloro che confidano in Kiko.

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  5. Ebbene. Cacciano i Daniel Lifschitz e si tengono stretti "soggetti lerci e pedofili" per questo sono diventati un covo di banditi e dissoluti.

    Non possiamo non peccare. Camminanti, rassegnatevi, dovete convivere col peggio dell'umanità sapendo che "il male continua" (cfr. Letteraccia pentecostale di Kikolone).

    Pax

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  6. Ho molto apprezzato il commento chiarificatore di Tripudio che dimostra di conoscere benissimo chi è Daniel e meglio ancora cosa è la triade diabolica Kiko/Carmen/Cammino. Manco ci avesse vissuto trenta anni come me!

    Sintesi efficace:
    Dice Tripudio:
    Nel Cammino puoi usare tutte le Bibbie che vuoi, ma la Parola Ultima dev'essere quella di Kiko. Ché se prendi sul serio la parola di Dio... fai la "fine" di Daniel, con gli autoeletti iniziatori che ti dicono che "hai un demonio"

    Verissimo, come anche ha dimostrato, di tempo in tempo Veterano smascherando le false interpretazioni della Parola e dei Padri fin nei dettagli. A parte l'opera omnia dell'indimenticabile Lino Lista. Sul pilastro della teologia del fango....

    La storia di Daniel è paradigmatica:
    Dice Tripudio:
    come nella loro migliore tradizione, gli "iniziatori" sono mossi dall'odio e dall'invidia? del resto i due spagnoli sono sempre stati famosi per essersi sbrigativamente sbarazzati di chiunque fosse più intelligente di loro, di chiunque abbia avuto a cuore la fede: ad esempio, ricordate il caso Rosini?)

    Ecco. Ho voluto mettere in evidenza. Devono sbarazzarsi perché odiatori nati. Gelosi e invidiosi. Il tormento dell'intelligenza altrui un loro eterno problema. Perfino a me fu detto espressamente : "Tu credi di essere più intelligente di me!" Finché stufa un giorno gli risposi sulla faccia "Smettila con questa cosa! Tanto per essere più intelligente di te non ci vuole molto!"

    Pax

    Di seguito e a proposito di Parola di Dio, loro nemica se ascoltata con orecchio aperto, devo proprio ricopiare un passo della Sacra Scrittura a me caro. Vecchio Testamento ma già li inchioda perché li denuncia nelle loro azioni che vorrebbero inutilmente tenere nelle tenebre mentre Dio stesso li snida e li investe di luce mostrando a tutti la loro inescusabile iniquità da cui non vogliono allontanarsi né rinnegare decretando la loro rovina e di quelli che credono in loro.
    .......

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  8. Sapienza 2

    1 Dicono fra loro sragionando:
«La nostra vita è breve e triste;

    non c'è rimedio, quando l'uomo muore,

    e non si conosce nessuno che liberi dagli inferi.

    2 Siamo nati per caso
    
e dopo saremo come se non fossimo stati.

    È un fumo il soffio delle nostre narici,

    il pensiero è una scintilla
    nel palpito del nostro cuore.


    3 Una volta spentasi questa, il corpo diventerà cenere

    e lo spirito si dissiperà come aria leggera.

    
4 Il nostro nome sarà dimenticato con il tempo
e nessuno si ricorderà delle nostre opere.

    La nostra vita passerà come le tracce di una nube,
    
si disperderà come nebbia
    
scacciata dai raggi del sole

    e disciolta dal calore.


    5 La nostra esistenza è il passare di un'ombra
    
e non c'è ritorno alla nostra morte,

    poiché il sigillo è posto e nessuno torna indietro.


    6 Su, godiamoci i beni presenti,

    facciamo uso delle creature con ardore giovanile!


    7 Inebriamoci di vino squisito e di profumi,
    
non lasciamoci sfuggire il fiore della primavera,

    8 coroniamoci di boccioli di rose prima che avvizziscano;


    9 nessuno di noi manchi alla nostra intemperanza.
    
Lasciamo dovunque i segni della nostra gioia

    perché questo ci spetta, questa è la nostra parte.


    10 Spadroneggiamo sul giusto povero,

    non risparmiamo le vedove,

    nessun riguardo per la canizie ricca d'anni del vecchio.


    11 La nostra forza sia regola della giustizia,

    perché la debolezza risulta inutile.


    12 Tendiamo insidie al giusto, perché ci è di imbarazzo

    ed è contrario alle nostre azioni;

    ci rimprovera le trasgressioni della legge

    e ci rinfaccia le mancanze
contro l'educazione da noi ricevuta.


    13 Proclama di possedere la conoscenza di Dio

    e si dichiara figlio del Signore.


    14 È diventato per noi una condanna dei nostri sentimenti;

    ci è insopportabile solo al vederlo,


    15 perché la sua vita è diversa da quella degli altri,
    
e del tutto diverse sono le sue strade.


    16 Moneta falsa siam da lui considerati,

    schiva le nostre abitudini come immondezze.

    Proclama beata la fine dei giusti
    
e si vanta di aver Dio per padre.


    17 Vediamo se le sue parole sono vere;

    proviamo ciò che gli accadrà alla fine.

    
18 Se il giusto è figlio di Dio, egli l'assisterà,

    e lo libererà dalle mani dei suoi avversari.


    19 Mettiamolo alla prova con insulti e tormenti,
    
per conoscere la mitezza del suo carattere

    e saggiare la sua rassegnazione.


    20 Condanniamolo a una morte infame,

    perché secondo le sue parole il soccorso gli verrà».


    21 La pensano così, ma si sbagliano;

    la loro malizia li ha accecati.


    22 Non conoscono i segreti di Dio;

    non sperano salario per la santità

    né credono alla ricompensa delle anime pure.


    23 Sì, Dio ha creato l'uomo per l'immortalità;

    lo fece a immagine della propria natura.


    24 Ma la morte è entrata nel mondo per invidia del diavolo;

    e ne fanno esperienza coloro che gli appartengono.



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  9. LA MADONNA È SENZA MANI PER NON MOSTRARE IL DITO MEDIO A KIKO!

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  10. Sapienza 2

    Ogni versetto meriterebbe un commento a se' stante, se messo in relazione a quella che sarebbe la domanda tipica in un immaginario questionario della prossima convivenza di Inizio Corso, ad esempio:

    " come si compie oggi questa parola nella realtà del C.N., soprattutto nell'ambito del l'evangelizzazione itinerante e nell'opera degli Iniziatori, secondo le loro LINEE"? "

    Sai le risate!
    Ma non chiedono certo a noi una dritta per vivacizzare convivenze mortalmente noiose sempre con gli stessi temi e questionari con risposta incorporata....

    Intanto potersi identificare, grazie a loro e per lo speciale trattamento a noi riservato, nel "giusto" di cui parla il Libro della Sapienza è cosa sorprendente!
    Pensa tu questi come stanno inguaiati!!!!

    Pax

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  11. Questo post mi ha ringiovanita di vent'anni e messa di buon umore.
    Lascio a voi le belle cose.
    Ma torno più tardi.

    Pax

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    1. Cara Pax,
      SAREBBE COSA UTILE TRADURRE IL MIO LIBRO "KIKO ARGUELLO, SANTO O IMPOSTORE" IN SPAGNOLO ! NON HAI CONOSCI QUALCUNO, VOLENTEROSO E CAPACE DI FARLO?
      IO RINUNCIO AI DIRITTI D'AUTORE. PER MARIA à GESU', DANIELE LIFSCHITZ .

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    2. Amatissimo Daniel, ci raccordiamo tra tutti del Blog per questa opera meritoria e provvederemo. Mi impegno in prima persona. Purtroppo io non sono all'altezza ma qualcosa faremo.

      Pax

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  12. Pax ricorderà bene come il fatto che sia la Madonna che il Bambino guardassero a sinistra era stato giustificato dicendo che avevano uno sguardo per i peccatori..enfatizzando questa differenza come fosse un valore aggiunto... [ sulla falsa riga del canto dite agli smarriti di cuore dove si è inserito "i peccatori" ]

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    1. Hai ragione Mav,
      Tante cose mi sfuggono. Ma ora che lo racconti ricordo molto bene che è proprio così. Loro sono sempre un passo avanti. A contrario si desume che se in tutte le icone che rispettano i canoni rigidi secondo la tradizione - come spiega il post - la Vergine volge lo sguardo a destra come il Bambino, se a sinistra sono i peccatori che Kiko e i kikiani con lui guardano con amore, la Madonna tradizionale guarda... I "cristiani della domenica" o al massimo quelli che entrano nella Chiesa "per diventare santi". Una Madonna di serie B. Loro hanno quella di serie A.
      Salvo poi scoprire che per tutelare i peccatori incalliti schiacciano sotto il calcagno non il serpente antico, il demonio, ma i poveri, i deboli, gli sfruttati della terra massacrati senza pietà né pentimento da peccatori impuniti e impenitenti.
      Che razza di bestie sono!

      Pax

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  13. Grazie per questo post! Ho sempre pensato che kiko avesse degli appoggi e che fosse allineato con il potere politico di allora, nella persona del dittatore Francisco Franco, suo omonimo e amico di suo papà! Tutte quelle parole sul marxismo nelle università, sul suo essere marxista o attratto dal marxismo ho sempre pensato che fossero menzogne pensate ad arte per deviare i pensieri di chi lo ascoltava dal fatto che proprio negli anni in cui lui predicava nelle baracche, diciamo così, e poi fondava il movimento neocatecumenale in Spagna c'era una dittatura e nessuno poteva sfuggire, cioè nessuno poteva compiere azioni sgradite al regime, soprattutto azioni pubbliche, senza pagarne conseguenze a volte anche molto pesanti. Ho sempre pensato che l'arguello fosse non solo allineato con il potere, ma sostenuto da esso e probabilmente colluso con esso: le parole di Daniel Lifshitz me lo confermano. Sono sicuro che mai, in nessun mamotreto, in nessuna convivenza di inizio corso, in nessuna convivenza di itineranti, in nessuna convivenza con i vescovi, in nessuna convivenza con i rabbini e in nessun altro discorso pubblico kiko ha mai nominato il nome di Francisco Franco. Vero? Certe cose meglio nasconderle, vero kikolone, eh?

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  14. Adesso non ricordo bene, ma il fatto che la Madonna guardasse a sinistra per via dei peccatori è già una giustificazione "Alta". Il mio catechista si affannò a raccontare una storia di ritrovamento della immagine di questa kikotissa (non so se questo termine esiste realmente) e ritratta riflessa su uno specchio e quindi ribaltata.
    Racconto molto immaginifico ma da noi, popolo ammirante, bevuto come vero assieme a tante altre imprecisioni.
    M.i.B.

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    1. E anche questo della kikotissa è vero. Affiorano ricordi. Quante ne hanno raccontate!
      Importante è che Kiko stravolga tutto, assolutamente.
      La Parola la stravolge, i salmi con i suoi canti, l'iconografia - che, come dice Tripudio è molto più che un'arte, semplicemente, è rendere culto a Dio, è preghiera e penitenza e offerta a Dio - se la mette sotto i piedi e inventa di sana pianta, meglio attraverso i suoi scarabocchi rende culto al Demonio, suo unico padre. Kiko stravolge dottrina, teologia, liturgia, architettura sacra... Nulla si salva al suo devastante passaggio.

      Pax

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    2. "Nulla si salva al suo devastante passaggio".

      Speriamo che questo "passaggio" continui ad essere sempre più devastante soprattutto per la sua "creatura" che ormai perde i pezzi come un'auto
      da rottamare.

      LUCA

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  15. Ma sorsero anche falsi profeti fra il popolo, come ci saranno anche fra voi falsi dottori che introdurranno di soppiatto eresie di perdizione, e, rinnegando il Signore che li ha riscattati, si trarranno addosso subita rovina.
    2 E molti seguiranno le loro lascivie; e a cagion loro la via della verità sarà diffamata.
    3 Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte; il loro giudicio già da tempo è all’opera, e la loro ruina non sonnecchia.
    4 Perché se Dio non risparmiò gli angeli che aveano peccato, ma li inabissò, confinandoli in antri tenebrosi per esservi custoditi pel giudizio;
    5 e se non risparmiò il mondo antico ma salvò Noè predicator di giustizia, con sette altri, quando fece venire il diluvio sul mondo degli empi;
    6 e se, riducendo in cenere le città di Sodoma e Gomorra, le condannò alla distruzione perché servissero d’esempio a quelli che in avvenire vivrebbero empiamente;
    7 e se salvò il giusto Lot che era contristato dalla lasciva condotta degli scellerati
    8 (perché quel giusto, che abitava fra loro, per quanto vedeva e udiva si tormentava ogni giorno l’anima giusta a motivo delle loro inique opere),
    9 il Signore sa trarre i pii dalla tentazione e riserbare gli ingiusti ad esser puniti nel giorno del giudizio;
    10 e massimamente quelli che van dietro alla carne nelle immonde concupiscenze, e sprezzano l’autorità. Audaci, arroganti, non hanno orrore di dir male delle dignità;
    11 mentre gli angeli, benché maggiori di loro per forza e potenza, non portano contro ad esse, dinanzi al Signore, alcun giudizio maldicente.
    12 Ma costoro, come bruti senza ragione, nati alla vita animale per esser presi e distrutti, dicendo male di quel che ignorano, periranno per la loro propria corruzione, ricevendo il salario della loro iniquità.
    13 Essi trovano il loro piacere nel gozzovigliare in pieno giorno; son macchie e vergogne, godendo dei loro inganni mentre partecipano ai vostri conviti;
    14 hanno occhi pieni d’adulterio e che non possono smetter di peccare; adescano le anime instabili; hanno il cuore esercitato alla cupidigia; son figliuoli di maledizione.
    15 Lasciata la diritta strada, si sono smarriti, seguendo la via di Balaam, figliuolo di Beor, che amò il salario d’iniquità,
    16 ma fu ripreso per la sua prevaricazione: un’asina muta, parlando con voce umana, represse la follia del profeta.
    17 Costoro son fonti senz’acqua, e nuvole sospinte dal turbine; a loro è riserbata la caligine delle tenebre.
    18 Perché, con discorsi pomposi e vacui, adescano con le concupiscenze carnali e le lascivie quelli che si erano già un poco allontanati da coloro che vivono nell’errore,
    19 promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto.
    20 Poiché, se dopo esser fuggiti dalle contaminazioni del mondo mediante la conoscenza del Signore e Salvatore Gesù Cristo, si lascian di nuovo avviluppare in quelle e vincere, la loro condizione ultima diventa peggiore della prima.
    21 Perché meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato.
    22 È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango.

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    1. 2 Pietro 2
      introdurranno di soppiatto eresie di perdizione,
      Nella loro cupidigia vi sfrutteranno con parole finte;
      adescano le anime instabili;
      Costoro son fonti senz’acqua,
      con discorsi pomposi e vacui, adescano
      promettendo loro la libertà, mentre essi stessi sono schiavi della corruzione; giacché uno diventa schiavo di ciò che l’ha vinto.
      la loro condizione ultima diventa peggiore della prima.

      Perché meglio sarebbe stato per loro non aver conosciuta la via della giustizia, che, dopo averla conosciuta, voltar le spalle al santo comandamento ch’era loro stato dato.

      È avvenuto di loro quel che dice con verità il proverbio: Il cane è tornato al suo vomito, e: La troia lavata è tornata a voltolarsi nel fango.

      Questo il fango lercio del cammino.

      Sì, questa parola di San Pietro fa venire la pelle d'oca.

      Pax

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    1. Questo neanche è vero. Almeno per la mia esperienza. Ricordo tutte le icone che si sono succedute negli anni. Il tempo degli arcangeli che davvero non si possono guardare. Tutto ci proponeva e tutto compravamo e portavamo a casa. Chi sa perché. Ma per forza doveva essere un capolavoro. Rincoglioniti proprio al massimo grado.

      Pax

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Voglio dare ulteriore esperienza sul nostro carissimo Daniel, nel mio piccolo.

    Ho sempre ammirato Daniel che ho conosciuto nelle convivenze itineranti. Ho assistito anche alla sua messa alla berlina. Quando Carmen lo attaccava davanti a tutti di nutrire la sua vanità e voler far soldi.
    Sol perché non si era fatto addomesticare come tanti altri e ridurre a strumento per il loro vanto - dell'anti trinità Kiko/Carmen/Cammino - e per far loro soldi...
    Perché non ho capito già allora i bastardi che erano e sono?
    Poi Daniel sparì e nemmeno lo hanno nominato più.

    Ritorniamo al post pubblicato prima di questo sul Ghosting, al punto tre dei segnali premonitori:

    Punto 3.
    Ha la tendenza a idealizzare e poi a svalutare le persone. Lo noti perché magari un giorno osanna una determinata persona e dopo un breve periodo, nella stessa misura, può arrivare a disprezzarlo.

    Esemplificato alla perfezione nella storia di Daniel.
    Come dicevo nell'esemplificazione del post precedente, regista di queste pantomime dettate dalla loro cronica instabilità era la Carmen. Il rapporto di Daniel con lei ha ripercorso tutte le tappe che ho descritto. Carmen adorava il prezioso amico ebreo e pretendeva che fosse sempre al suo fianco. Diceva a Kiko che lui, a confronto, era un cretino... ma dove lo aveva trovato?!
    Questo per il tempo che è durato il percorso di gloria di Daniel nel cammino. Con la stessa veemenza lo ha rifiutato poi, odiato e condannato all'oblio.
    E da qui poi non si torna mai più indietro. Non li ho mai visti ravvedersi sulla più piccola cosa.

    Merita nota anche Il

    Punto 17.
    Che recita:
    Teme il confronto diretto.

    Questo il loro problema, come già ho spiegato e anche Tripudio, quando si trovano davanti una persona che non ha portato al macero il proprio cervello.
    Già solo per questo "più intelligente" di loro.

    Ero lì quando davanti alla Sala Azzurra c'era la rivendita di tutti i libri di Daniel Lifschitz sui salmi e tant'altro.
    Ero lì quando lo spazzarono via rinnegando tutto. Libri spariti senza uno straccio di spiegazione. Ma la voce che fecero circolare, secondo il loro costume di diffamare, calunniare e infangare, era che Daniel era un traditore. Ennesimo Giuda.
    Perché non li mandai già allora a quel paese???

    Collezionano solo figuracce. Usano metodi discutibili e spietati. Non si sporcano mai loro la bocca per dare una qualche spiegazione, dall'empireo in cui abitano stabilmente, guardando il popolino che pullula sotto di loro dall'alto in basso.

    E... le stelle stanno a guardare.
    Così noi, stavamo supini a guardare.
    Ma che potere hanno, che li sopporti fino all'estrema esasperazione?
    Tutto per loro è lecito e consentito. Quanto fanno e decidono solo perché son loro non soggiace a nessun'etica e a nessun controllo.

    Pax

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  18. In realtà hai disposto così per ingannarli; li hai abbattuti mentre si innalzavano. Come sono andati in rovina! Di colpo son venuti meno, son periti per la loro iniquità. Come un sogno di chi si sveglia, Signore, nella tua città annienterai la loro immagine (Sal 72, 18-20 Vulg.).

    L’occhio della fede, alla luce della verità divina, scorge la vera condizione dei potenti della terra, che sembrano imperversare senza ostacoli, ma sono in realtà governati dalla Provvidenza e concorrono, loro malgrado, all’attuazione dei Suoi piani. La superbia li espone all’inganno che si cela dietro gli effimeri successi: nella loro stessa ascesa, infatti, sono condannati da Dio, il quale tuttavia la permette per punirli e, al contempo, farli cooperare ai Suoi disegni, sebbene a loro insaputa. All’improvviso, esauritasi la loro funzione, crollano miseramente e se ne perde finanche il ricordo, mentre del loro operato nulla rimarrà nella Città celeste. Questa è la sorte di quanti, nell’attuale momento storico, apparentemente ci dominano: quella non solo dei poveri pupazzi che saltano nel teatrino, ma anche di coloro che, non visti dagli spettatori, tirano i fili dall’alto. In un attimo, come tanti altri che li han preceduti, si dilegueranno dalla scena e le loro anime sventurate, se non si saranno pentite almeno in extremis, precipiteranno nel fuoco inestinguibile.


    (citato da: don Elia, "La caduta degli «dèi»: e si applica perfettamente a Kiko Argüello e Carmen Hernández).

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    1. Grazie per questa segnalazione. Don Elia Bellebono fa il paio con la Sapienza capitolo 2 e la seconda lettera di San Pietro Apostolo capitolo 2.
      La Parola è Una.

      Pax

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  19. Piccolo off-topic: c'è una cappella a Verona progettata da Matisse. La bruttura è notevole - i rudimentali sgorbi sui muri sembrano fatti da un dodicenne ritardato -, e il senso del sacro è sostanzialmente assente. Poveracce le suore domenicane che dall'immediato dopoguerra dovettero adoperare quell'aula come luogo di liturgia e preghiera.

    Matisse sarà stato anche un grande artista, ma non aveva davvero nulla da dire all'unica vera fede dell'unica vera Chiesa che ha partorito opere d'arte sacra che dopo tantissimi secoli ancora spingono i cuori alla contemplazione, alla preghiera, alla lode. Matisse ha fatto solo una specie di aula "artistica" personalizzata, su misura di sé stesso, e niente più. Del resto era dichiaratamente ateo. Se dimenticate che quello è teoricamente un luogo di culto, forse potreste perfino apprezzare i giochi di luce, la scelta dei materiali, e il grezzo altare disposto diagonalmente.

    Un imbianchino imbrattamuri come Kiko ha fatto lo stesso, con in più il pessimo gusto di raffigurare il Signore con le proprie fattezze, e l'impudenza di dire che la sua "nueva estetica" addirittura "salverà la Chiesa".

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    1. Prima che qualche autonominato esperto d'arte sacra intervenga con le sue lenzuolate altamente lassative, dobbiamo far notare un paio di punti importanti.

      Chi si reca in chiesa lo fa per un'esigenza dell'anima (preghiera, sacramenti). Mentre vi si reca, quasi sempre deve combattere distrazioni, fatiche quotidiane, orari scomodi, clima... Se la chiesa è decorata in modo da "elevare l'anima a Dio" (diciamo così solo per brevità), sarà più facile vincere quegli ostacoli. Si percepisce un'enorme differenza tra l'andarsi a confessare in una chiesa-garage pretenziosamente adornata, e una chiesa in cui ogni singola opera d'arte parla di santità e del Signore.

      Questo stesso punto vale anche per chiese dagli stili diversissimi, come ad esempio il romanico e il barocco, accomunati solo dall'esigenza di elevare l'anima a Dio. Entrare in chiesa e percepire anche visivamente l'immensità del Signore che ti accoglie è qualcosa che solo chi l'ha provato può descrivere. L'arte cristiana è sempre stata intesa ad elevare i cuori verso Dio, non è mai stata abbellimento d'ordinanza, o esercizio stilistico, o elegante riempimento di spazi, o affermazione dell'importanza di qualche personaggio o di qualche artista. Gli stessi salmi, le stesse preghiere, la stessa liturgia, assumono un contorno diverso se recitati in una cappella Matisse o in una cappella di campagna tradizionalmente adornata. Nel primo caso hai la percezione di essere "tu e il libro e le formule da recitare", nel secondo caso hai la percezione di essere parte della Chiesa militante, sia pure in una sperduta cappellina di campagna con otto posti a sedere e trenta contadini stipati dentro. Nel primo caso ti sforzi di pensare al Mistero, nel secondo caso non riesci a non pensare al Mistero, nonostante la ressa.

      E tutto questo resta vero anche quando non "capisci" le simbologie usate per adornare la Chiesa (e resti a bocca aperta nel duomo di Monreale anche senza capire gli episodi biblici raffigurati in ogni angolo). È come il gustare una pietanza di cui non conosci la ricetta né gli aromi usati, però sai che è buona, nessuno può negare che sia buona. Non è che un autoinventato chef può mettere insieme ingredienti pressoché a casaccio e pretendere di aver creato una squisitissima novità.

      Il nostro amico Lino Lista avrebbe saputo spiegare queste cose molto meglio di me. Una volta, al telefono, nelle ultime settimane di vita, mi confidò di star facendo una scorpacciata di «bellezza». Troppi oggi blaterano lo slogan secondo cui "la bellezza salverà il mondo", senza sapere di quale bellezza si parla, circondati come sono di brutture che non elevano l'anima a Dio, ma parlano d'altro. Come la cappella Matisse.

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  20. https://m.youtube.com/watch?v=tAnPQp_cVpo&time_continue=10&feature=emb_title
    In bolivia bevono tutti dallo stesso calice

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  21. L'ultima volta che sono stato a Porto San Giorgio i catechisti ci raccontarono che un quadro salvò Kiko dal crollo del soffitto della tenda originale che poi fu ricostruita. "miracoloooooo!!" Non era proprio il quadro della Madonna? Qualcuno di voi ricorda questo fatto? O lo hanno inventato solo per noi? Ormai non mi meraviglio più di nulla
    M. A.

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    1. No non è la Madonna...è una icona del Servo....e comunque non salvò Kiko salvo tutti gli altri rimanendo incastrata e sostenendo la trave quel tanto che bastava per non farli schiacciare. Inoltre non era la tenda originale ma quella che viene chiamata sala azzurra, e fa parte del "corpo" centrale, era se non mi ricordo male, un fienile in origine, non era progettato per la neve.

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    2. ...la storia fa parte integrante del mamotreto del pellegrinaggio a Loreto, come lo show sulle luci per fare buio in sala e accendere fuori dalla vetrata che sta alla destra della presidenza, o di fronte alla porta fate voi, per rievocare il presepe vivente e i magi di non so quale anno.

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  22. Per me visto che la chiesa cattolica, probabilmente per interessi di potere e forse di denaro non interviene a correggere i gravi errori e danni che si insegnano, ma sopratutto fanno alle persone sarebbe da denunciare tutti insieme alla magistratura italiana. Perchè il plagio, l'entrare e il diffondere informazioni sulla vita privata delle persone con la violenza psicologica usata in questa setta avrebbe un materiale abbondante per perseguire per legge i capi.

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  23. Sebbene sia difficile calcolare il grado di probabilità delle azioni umane, in quanto influenzate da tante variabili diffici da pesare e soprattutto dalla libertà, le coincidenze che parlano a sfavore di Kiko "artista sacro" sono così tante, che è irragionevole affermare che siano un caso.
    Tempo fa in America, indagando su certi risultati nelle partite di basket aventi una differenza di punteggio quasi sempre entro un certo valore di punti, un fatto giudicato statisticamente molto strano, hanno scoperto una truffa che riguardava le scommesse.

    Specie nelle icone, dove tutto è un simbolo, certe coincidenze risultano molto strane.

    Kiko vuole "evangelizzare" con la sua "arte". Ma quale è il messaggio che vuole dare?
    1) Spesso ritrae Gesù col suo volto.
    2) Al posto del Nome di Dio nelle sue icone c'è il nome di Kiko.
    3) Gli sguardi di Gesù e Maria sono rivolti a sinistra invece che a destra.
    4) Gesù e Maria sono ritratti senza mani.
    5) Nessun contatto tra Maria e Gesù...

    Se a tutto questo aggiungiamo che per Kiko TUTTA l'arte sacra prima di lui non è cristiana, è lecito pensare che il vangelo che predica non è quello di Cristo.
    E se non è di Cristo è del demonio.
    Forse non ne è consapevole, forse non ha stretto un patto col diavolo, ma se Padre Pio lo ha definito un falso profeta...

    Qualche camminante potrebbe protestare: "E i frutti?".
    Ma basterebbe pensare che i sacerdoti che escono dai seminari del Cammino in gran parte ubbidiscono prima ai "catechisti" poi ai Vescovi e che hanno dei problemi umani spesso molto gravi, per rendersi conto che, forse, sono come la mela di Biancaneve, solo belli a vedersi.

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  24. Come sempre fa, Kiko Arguello Arguello ha copiato. Questa volta lo ammette: ha copiato una delle riproduzioni della Kikkotissa, custodita nel monastero di Kikko e nascosta in una custodia che non viene mai aperta (per questo ha riproduzioni diverse).
    Quella icona l'Argüello l'ha sfruttata due volte, perchè la figura intera di Gesù è quella della crosta della Sacra Famiglia con San Giuseppe Uomo della Sindone.

    Se poi osservate con attenzione, gli sguardi della Vergine e di Gesù nell'originale sono diretti verso un rotolo di pergamena che il Bambino tiene con la mano sinistra, simboleggiante il suo essere Parola di Dio, il Logos, mentre invece i neocatecumenali sostengono che lo sguardo è rivolto verso i "caproni" da convertire.

    Invece nel quadretto di Kiko, ne discutevamo ieri Pax ed io, gli sguardi sono rivolti verso la parte finale del "messaggio" ricevuto da Kiko, disegnata nero su blu per essere invisibile, "otro es Cristos", si legge con difficoltà.
    La traduzione ufficiale è "l'altro è Cristo" ma in realtà le uniche parole leggibili sono "altro è Cristo".
    Il fatto di essere nell'angolo destro, come una firma, verso cui convergono gli sguardi di Maria e Gesù, e la traduzione letterale: altro è Cristo (o Cristo è altro), conduce a delle conclusioni sinceramente inquietanti, che si riallacciano alla firma di Kiko al posto del nome di Dio in alto a destra fattaci notare da Daniel, che ringrazio.

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