sabato 10 aprile 2021

L'educazione dei figli: un'esperienza all'interno del Cammino Neocatecumenale

Vorrei condividere alcune mie osservazioni e la mia esperienza fatta in circa 27 anni di Cammino neocatecumenale sulla famiglia e sui figli, soprattutto rivolte a chi questo movimento non lo conosce e magari è capitato qui per caso.

In primo luogo, in tutti gli anni di Cammino, non ho MAI, e dico MAI, sentito nulla sull'educazione dei figli. Mai, mai e poi mai.

La cosa potrebbe non sorprendere pensando che i due fondatori/iniziatori non hanno avuto figli (e potremmo dire, per fortuna di quegli eventuali poveretti, visti i caratteri estremamente superbi, egocentrici e psichicamente non poprio equilibrati dei due soggetti).

In realtà, pensando a tutte le migliaia di volte che avrò sentito pronunciare la parola "famiglia" negli anni di Cammino e alle ugualmente numerose volte che ho sentito dire che il Cammino "ricostruisce" le famiglie, sostiene le famiglie, che per il Cammino la famiglia ha un ruolo di primo piano, ecc. ecc. ecc., la cosa (cioè l'assenza di una qualsivoglia catechesi, convivenza, passaggio, parola sull'educazione dei figli) sorprende eccome.

Ma non è casuale.

Per il Cammino infatti, più che la famiglia, conta l'apparenza della famiglia, e soprattutto conta il numero dei figli: più ne hai, meglio sei visto, perché hai prodotto più potenziali aderenti al movimento.

Se poi te ne occupi oppure no, se parli con loro, cerchi di educarli, trascorri del tempo con loro, tutto questo non importa.
L'importante, dicono, è "trasmettere la fede ai figli".

Questo significa non realmente "trasmettere la fede", ma portarli in comunità, fare le lodi con loro ogni domenica mattina, far fare loro le catechesi a 13 anni, obbligarli a seguire il Cammino, ecc. ecc. Se una persona ha fede in Dio, non ha bisogno di tutti questi orpelli, obblighi e pratiche esteriori, i figli "respireranno" la fede nel modo di agire e di vivere del genitore.

In secondo luogo, nel Movimento Neocatecumenale i figli vengono sempre (sempre) dopo gli impegni del Cammino (con forse la sola eccezione di lauree, battesimi [rigorosamente a Pasqua], comunioni e matrimoni).

Se mai qualcuno chiede ad un catechista se può rinunciare ad un incontro, catechesi e simili, per stare con i figli, sicuramente non riceverà risposta positiva. Ho conosciuto molti figli di famiglie del Cammino, famiglie con un numero di figli generalmente compreso fra i cinque e i dieci, in particolare in cui i genitori facevano i catechisti e tutti, senza eccezioni, anche quelli che non avevano preso strade di devianza e avevano vite più o meno "normali" (mi scuso per il termine approssimativo, ma altro non mi viene), tutti ne avevano risentito, tutti avevano la convinzione che il Cammino avesse nei fatti "sottratto" loro i genitori e la vita familiare che avrebbero dovuto avere.

Addirittura, nei casi di coppie di "catechisti" con molte comunità, in alcuni periodi dell'anno fra gli impegni con la propria comunità e le catechesi e i passaggi delle altre comunità, trascorrevano fuori casa praticamente tutte le sere. Per non parlare dei molti fine settimana via da casa per convivenze varie. Quale bene della famiglia può perseguire un movimento che porta i genitori a trascurare in questo modo i figli? Per me nessuno, anzi. Di fatto l'intenzione è rendere l'intera famiglia dipendente e succube del Cammino.

In terzo luogo, negli anni di Cammino ho osservato un ampio spettro di comportamenti, diciamo negativi, nei più giovani (escludo i ragazzi educati e corretti che nel Cammino ci sono, ma sono una minoranza): dall'immaturo, al fragile, allo strafottente al moralmente riprovevole, al microcriminale.

Senza pretendere di spiegare le ragioni di tali comportamenti, quello che mi ha sempre colpito è stata l'assenza del mondo degli adulti.

I genitori sembravano non vedere e non volersi rendere conto, anche quando venivano loro riportati fatti precisi; i "catechisti", per evitare potenziali conflitti con i genitori dei ragazzi, tacevano su tutto il fronte, riservandosi magari di fare delle osservazioni di carattere generale su certi tipi di comportamenti sbagliati al successivo incontro con la comunità, osservazioni che ovviamente cadevano nel vuoto.

Gli unici che cercavano si star vicino ai giovani più "problematici" erano alcuni loro coetanei, magari più sensibili degli altri.

Non so nulla però del post-Cresima, cioè non so se in quel contesto magari i padrini riescono a stabilire un dialogo con i loro "figliocci" e ad avere una qualche funzione educativa.

Per concludere, sottoscrivo in pieno quello che scrive Bruno, che le persone che non mollano i loro figli al Cammino non sono viste bene. Io per questo ero infatti decisamente malvisto. Le volte che mi è capitato di dire ai "catechisti", durante scrutini o incontri, che avevo l'impressione che i molteplici impegni del Cammino mi facessero sottrarre troppo tempo ai miei figli, mi sono sentito rispondere con parole che mi hanno raggelato, che cioè i miei figli erano la mia croce. Ovviamente non è mai stato così, anzi. I figli sono un tale dono di Dio che pensarli come "croce" è diabolico.

Quanta cattiveria ci può essere in una persona che pensa che i figli che lui/lei ha volontariamente concepito (per grazia di Dio) siano la sua croce?

Non so darmi una risposta.


(da: Porto)

73 commenti:

  1. Purtoppo anche i figli si possono strumentalizzare.
    I nazisti hanno strumentalizzato perfino Dio: "Dio è con noi".
    E al grido di "Dio lo vuole" la "Crociata dei Pezzenti" di Pietro l'Eremita e Gualtieri senza averi, ha compiuto molte nefandezze.

    Il FINE del procreare figli è perciò fondamentale per determinare il merito.
    Se il fine non è soprannaturale, ma consiste solo nella gloria del "Potente Cammino" in cui i numeri contano come conta la fedeltà assoluta di adepti indottrinati fin dalla più tenera età, allora la ricompensa sarà la gloria terrena che si può avere nel Cammino e attraverso il Cammino.

    Giustamente Porto rimarca che i figli sono stati AFFIDATI da Dio ai genitori e se questi non ci sono mai, possono fare mille missioni ma non fanno la volontà di Dio.

    Questo comporta un sospetto: che per il Cammino la famiglia non è così importante, ma è più importante il Cammino, che è visto come un formicaio, o un alveare, in cui regina e fuco sono sterili e gli operai e le operaie devono riprodursi, oltre che produrre miele per i monarchi (nell'alveare del Cammino il fuco non solo è sopravvissuto alla regina, ma già prima aveva assunto i pieni poteri).

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    1. Cammino = formicaio
      Cammino = alveare

      non l'avevamo ancora sentita, api operai e operaie. Fantastico......

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  2. Quello che mi chiedo spesso è perchè mai devono essere così falsi.
    Mentono su tutto. Mentono e altro non sanno e, forse, non possono fare.

    Una frase che io trovavo bella detta così perchè in controtendenza al "mondo".

    "Non è l'uomo per il Cammino, ma il Cammino per l'uomo"...

    Ogni sistema strutturato tende a mettere tutto al suo servizio. Ne va della sua stessa sopravvivenza! Molti sistemi nascono per servire l'uomo, ma poi è l'uomo che ne diventa schiavo o anche solo dipendente e viene col tempo sempre più assoggettato, soggiogato, usato e infine sfruttato e sacrificato. E' la dinamica propria di tutte le "idolatrie".

    Gesù solo, in questo è stato l'autentica, l'unica, vera "rivoluzione".
    Santi come San Francesco d'Assisi ne hanno seguito fedelmente le orme. Per arrivare ai giorni nostri Padre Pio o Madre Teresa di Calcutta.

    Mi direte voi: che esempi fai? Perchè vuoi paragonare Kiko a questi giganti?
    Tra i giganti supponentemente si è collocato lui stesso nella sua presunzione arcinota a tutti.

    Ad esempio, egli neanche l'ha fatta riposare in pace un sol giorno la signorina Carmen Hernandez dopo la sua morte; preoccupandosi, magari, di sorreggerla - come suo dovere - con la sua accorata preghiera o invitando tutti coloro che l'avevano amata a pregare per la sua anima, di certo impegnata in un "passaggio" cruciale che sarà per tutti noi appena varcata la soglia della morte (non a caso la Vergine Maria ci ha insegnato a chiederLe incessantemente di pregare per noi peccatori, adesso e "nell'ora della nostra morte").
    No, Kiko alla morte di Carmen ha esultato: Evviva! Carmen è salita in cielo. Pregatela, ella è "santa di categoria superiore"...
    E se ritiene Carmen santa senza ombra di dubbio, figuratevi cosa pensa di sè!

    Io l'ho paragonato ai giganti nella santità, ma lui si è chiamato il Battista, si è autoproclamato il messia/abitante/in/me, il Signore ti parla per me... tutto così! Traendo in grave errore tutti coloro che ripongono fiducia in lui e gli obbediscono, oltre che se stesso aprendosi un'autostrada per la perdizione, altro che santità garantita!

    Carmen stessa è stata asservita al "sistema", è stata sacrificata. E' sotto gli occhi di tutti questa cosa.

    Ma egli ripeteva, compiaciuto:

    "Non è l'uomo per il Cammino, ma il Cammino per l'uomo" ...

    Pax

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    1. ...

      ... "Non è l'uomo per il Cammino, ma il Cammino per l'uomo"...

      ... e l'altra affermazione conseguente a corollario:

      "La comunità cammina col passo dell'ultimo"...

      Pare così che al primo posto Kiko Arguello metta l'ultimo e, di conseguenza, la realtà più piccola e insignificante prenda il primo posto nella "cura pastorale" dei catechisti neocatecumenali per sua espressa disposizione! Macchè!

      Col tempo andavi a scoprire che gli "ultimi" erano nella "piccola comunità" sempre più ultimi ed emarginati, che erano solo d'inciampo nelle comunità di Kiko e Carmen; gira gira venivano cacciati via prima o poi, in un modo o nell'altro.

      Mi sento di dire che il Cammino è spiccatamente elitario e deleterio per i poveri e deboli, per i più piccoli (che invece Dio predilige) altro che!

      D'altro canto le comunità più ricche (capitemi voi) in tutti i sensi, erano le più seguite. Nelle singole comunità, poi, le "persone che contano" (mondanamente parlando) erano incontestabilmente quelle che collezionavano indugenze su indulgenze. Guarda un pò, in mezzo a tanta rinomata severità che li accompagna ovunque - questi kikatekisti fatti in serie - con bastonate annesse e pubbliche umiliazioni, le persone "importanti" erano le uniche che collezionavano indulgenze a tutti i passaggi. Ossia "passavano" sempre come si dice in comunità, e i cavoli loro non li dicevano mai e nessun fratello poteva alzarsi e testimoniare ciò che sapeva (che tutti sapevano). Neanche in quelle tappe in cui era (falsamente) richiesto l'intervento di ogni fratello sugli altri.
      Delle persone importanti (nerbo del C.N. come delle mafie, forse) nessuno poteva dir male o riportare fatti anche scandalosi ai catechisti, mai. Le bastonate, stanne certo, le prendevi tu a quel punto nel silenzio generale. Lì nessuno ha la vocazione del martire.
      Per i vip gli scrutini erano oltremodo soft, la protezione blindata inusitatamente, direi proprio.

      Ma mi son persa.
      ...

      Pax

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    2. ...

      Mi son persa.

      Sì, mi son persa questa mattina leggendo il post sui figli, che son nostri, ma sui quali ha messo le grinfie il Cammino, io ho ripensato davvero a tutto questo. Perchè ho sempre avuto a cuore i giovani (piccoli tra i piccoli), tutti quelli che nella mia lunga esperienza del Cammino ho incontrato, come figli.

      E porto con me nel cuore il ricordo di tante vittime, giovani innocenti, che ho visto cadere in mezzo alla loro totale indifferenza, accompagnati solo dal loro menefreghismo e a volte anche disprezzo.

      I più fragili non erano adatti, non avevano il vigore necessario per portare il peso del Moloch/Cammino. Peggio per loro.
      Solo pochi sono riusciti a staccarsi, a lasciare per sempre, con quali traumi è facile immaginare, con quale disadattamento. La gran parte, è un dato di fatto, resterà legata al Cammino. Se pure tenterà di allontanarsi non sarà per sempre.
      Il Cammino ti marchia.
      Kiko lo diceva sempre.
      Siete marchiati, come gli animali. E questo è vero!

      Esiste nel C.N. una selezione naturale, non hanno la rupe Tarpea, questi poveri ragazzi "non allineati" se restano, come per i più avviene, incatenati al Cammino per il resto dei loro giorni finiranno languendo senza identità, senza arte nè parte, tra un'alzata e una seduta, un fidanzamento e un'entrata/uscita da qualche R.M., un ritorno al Centro Vocazionale degli Itineranti Regionali, un tempo di itineranza a fini curativi o un soggiorno terapeutico alla Domus, tra don Rino Rossi e don Francesco Voltaggio, ma questo per i più raccomandati.

      C'entra tutto questo coi figli e c'entra tanto.
      ...

      Pax

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    3. ...

      I figli del cammino hanno pagato e pagano un caro prezzo. Mi permetto di dire anche quelli che convintamente hanno aderito da adulti al Neocatecumenato con tutto se stessi.
      Perchè?

      Ma perchè:

      1. costoro sono diventati più talebani dei genitori

      2. non hanno avuto alcuna possibilità di scelta perchè sono stati blindati da piccolini e ammaestrati a senso unico

      3. se hanno cambiato idea e strada ad un certo punto (cosa legittima diventando adulti) sono stati stigmatizzati per primi dai genitori e a volta con veri e propri atti di vergognoso rinnegamento.

      All'addentrarmi mi fermo. E' troppo doloroso.

      Do merito a tutti gli ex che hanno fornito la loro testimonianza in proposito. Tutti dovremmo sentire il carico di questo come un dovere.

      Ricordo anche tante esperienze di giovani figli che in questi anni abbiamo ricevuto e pubblicato, per loro desiderio e col loro permesso. Tante son rimaste custodite nel cuore, per ognuno di noi. Non è possibile renderle pubbliche, pena la riconoscibilità, aggiungendo ancora dolore a dolore.

      Pax

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    4. Volevo segnalare un episodio sempre come testimonianza di verità. Tempo fa vi dissi che al Poetto di Cagliari c'è un responsabile regionale della Sardegna del Cammino, non dico il nome, che c'è da tantissimi anni, ora ha più di 70 anni, anche se quello che fa tutto poi è il capo dei catechisti, un medico ex primario di un ospedale di Cagliari. Bene, questo responsabile ha un figlio che è un assistente sanitario, sui 40 anni, che ha assistito per 2 anni l'ex parroco del Poetto, morto giorni fa a 90 anni. Questo ragazzo non ha mai voluto aderire al Cammino. Non so se con il padre ha buoni rapporti per questo, non so se è un caso isolato perchè leggendo da un po questo blog pare che nelle famiglie neocat o si è tutti del Cammino o sono problemi. In tutti i casi, ci sono eccezioni. Anche l'amico di Iglesias che ora è uscito dal Cammino ha due figli quarantenni che non hanno mai aderito al Cammino, ma lui era forse un caso molto particolare. Forse anche per questo sono nati gli attriti con la sua comunità che l'hanno convinto ad andarsene, dopo ben 30 anni, ma è una cosa che penso io, non ne ho mai parlato con lui. Aldo

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    5. Tu parli di figli quarantenni, i cui genitori sono in Cammino, quindi stai descrivendo la situazione di chi è entrato nelle prime comunità del Cammino, quando ancora era una esperienza riservata agli adulti e non c'era ancora la mira a rimpolpare le proprie fila con i figli degli adepti.
      Quindi, la generazione dei figli di persone che hanno aderito al Cammino e che ora ha 40 anni o è entrata di sua volontà nel Cammino sull'esempio dei genitori oppure non vi è entrata per nulla: all'epoca non c'erano didascali, non c'era il dopo cresima, non si era ancora stabilito l'obbligo di 'mandare' i figli in comunità.
      Bisogna pensare che, nei suoi 50 anni di vita, il Cammino (cioè Kiko) ha cambiato la propria strategia e che solo dopo i primi 15 anni ha 'tradito' la propria vocazione iniziale d'essere una catechesi rivolta solo agli adulti ed è diventato un vero e proprio contenitore di clan familiari. Naturalmente senza modificare le proprie assurde catechesi per cui a un ragazzino a 14 anni viene chiesto di declinare la propria croce, a 17 di vendere i beni a 21 di fare una confessione di fede pubblica rinnegando la propria vita passata.

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    6. Pax, hai dipinto un quadro in modo magistrale e assoutamente fedele dei cosiddetti piccoli, o ultimi e dei figli di Cammino più deboli, vittime innocenti del Moloch neocatecumenale. Il mantra che la comunità fa il Cammino con il passo degli ultimi in primo luogo è abbastanza fumoso. Chi sarebbero gli ultimi? Quelli che fanno fatica a convertirsi? Beh, se sono quelli, sono tutt'alttro che gli ultimi. Generalmente sono i "mondani", quelli col pedigree neocat., quelli che fanno il Cammino per tradizione di famiglia, per avere un ambiente di riferimento, e niente affatto per autentico desiderio di conversione. E come dici tu, con quelli i catechisti usano sempre toni bonari, soft, compiacenti. Tutt'altro discorso con i veri piccoli, le persone fragili, sole e spesso senza famiglia / tribù neocat. al seguito e alle spalle: quelli sono le vittime prescelte di catechisti e di fratelli di comunità. Li riconosci perché quendo loro parlano o fanno qualcosa in comunità, c'è sempre qualcuno che ride di sottecchi e bisbiglia qualcosa (qualche parola di scherno nei loro riguardi) all'orecchio del vicino. Li riconosci perché in convivenza per loro a tavola non c'è mai posto, le tavolate sono sempre al completo e loro si devono accontentare di un posticino da qualche parte, magari con persone di altre comunità, se si tratta di un passaggio con più comunità. Li riconosci perché quando loro si avvicinano gli altri li guardano dall'altro in basso e spesso cambiano discorso oppure si allontanano con una scusa. I catechisti con loro non sono mai gentili, o anche solo cortesi: generalmente li trattano come dei minus habens e usano la mano pesante. Quindi non è il Cammino che sta al passo loro; sono loro che, spesso provati dalla vita, si trovano in una comunità nella quale speravano di trovare amore o anche solo un po' di calore umano e condivisione, e spesso invece incontrano solo freddezza e derisione.

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    7. Penso che questo trovare conferme tra noi sia molto importante.

      No, le storture del Cammino non sono eccezioni di alcuni posti... ma da me non è così... mai visto o mai sentito (con cui i vari Anonimi ci martellano ogni volta).
      Queste contraddizioni stridenti tra il dire e il fare le trovi proprio dappertutto.
      A conferma che quel che si persegue è altro dal bene delle persone, dell'"altro" che dovrebbe essere messo al centro. L'uomo.

      Carissimo Porto, questa è l'amarezza per un Cammino nato da una ispirazione mariana (a detta di Kiko, che abbiamo ogni ragione di mettere in dubbio) che avrebbe indicato a Kiko la via delle
      Piccole Comunità
      come la Santa Famiglia di Nazareth che vivano in umiltà, semplicità e lode...
      ... dove l'altro è Cristo.

      Bel modo di trattare Cristo!
      Il quale ha detto
      Tutto ciò che fate a questi fratelli più piccoli l'avete fatto a me.
      E invece per i piccoli non fanno un tubo.

      Ma ciò non basta

      Per accaarrarsi proprio tutto
      dicono nelle loro catechesi che
      i Piccoli sono loro, gli evangelizzatori.

      Con questo scende il sipario su uno spettacolo che non si può guardare.

      Pax

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    8. Mi sembra che anche sull'uso della parola "piccoli" ci sia / si faccia una gran confusione nel Cammino, credo volutamente. È un termine molto utile a trasmettere un'idea di umiltà, di fratellanza, di stare dalla parte degli ultimi. Sappiamo tutti invece che non è purtroppo affatto così.

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  3. Tim stamattina segnalava una notizia del telegiornale sulle chiese chiuse per la seconda Pasqua consecutiva.

    (Eh, sì: Tim, in qualità di cattolico, è allarmato per la dura prova che sta attraversando tutta la Chiesa, contrariamente ai neocatecumenali intenti a guardarsi l'ombelico e a proseguire la propria opera di devastazione liturgica e dottrinale a costo di far azzeccare figuracce a tutta la Chiesa - come con la vicenda della "comunione da asporto"; e Tim è quello che a Guàm, mettendoci la faccia e la reputazione, ed esponendosi alle infinite vendette neocatecumenali, ha gettato luce sullo scandalo del vescovo pedofilo neocatecumenale, sulle attività tutt'altro che cristiane della setta di Kiko e Carmen, sull'insabbiamento degli scandali dei kikolatri; ed è ancora lo stesso Tim che da decenni si batte contro l'ingiustizia dell'aborto - mentre sullo stesso tema i neocatecumenali si limitano al più a fare discorsetti sui social accompagnati da qualche kikona perché per loro l'unica cosa che conta è diffondere l'idolatria per i falsi santi Kiko e Carmen).

    La parte più clamorosa di quel servizio del telegiornale era il momento in cui un laico ha scacciato la polizia dalla chiesa. La polizia era intervenuta per interrompere la celebrazione (voi tutti conoscete già quanta assurda creduloneria c'è attorno alla questione "virus" per cui un assembramento è considerato tale solo se non ha "copertura" politica e solo se non si lamenta), e quello stesso laico - con tanto di telecamera, ha ripetutamente sgridato i poliziotti dicendo: "fuori! andatevene via! tornate solo quando avrete un warrant!" (cioè un mandato firmato da un giudice, che se ne assume la responsabilità). E il commento di Tim è stato: "quando le chiese diventano silenziose, l'unica religione rimasta è lo Stato.

    Altro che la setta dei neocatecumenali, intenta a guardarsi l'ombelico, a celebrare sé stessa, a blaterare paroloni del lessico cristiano cambiando il significato in modo che sembrino propaganda kikiana. Ai kikos non interessa la Chiesa, ma solo la propria chiesuola eretica, ai kikos non interessa la liturgia cattolica coi sacramenti cattolici, ma solo la propria carnevalata parolaia, ai kikos non interessa la salvezza della propria anima ma solo la diffusione del kikismo-carmenismo e la gloria terrena dei suoi autonominati "iniziatori".

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  4. Ringrazio Porto per queste sue sofferte riflessioni e lo ammiro perché, pur avendo veramente vissuto a lungo nel Cammino, non ha sacrificato ad esso i suoi figli.
    L'argomento è spinoso, e mi rendo conto che andare a mettere il naso o a giudicare nelle dinamiche delle famiglie altrui, dei figli altrui, può comportare reazioni di rifiuto e di grande fastidio.
    Ma invito i neocatecumenali che ci leggono a pensare che queste nostre sono punturine di zanzara, rispetto alla massiva intromissione del CN, dei catechisti, nella vita personale, della coppia, nella educazione dei figli.
    Noi ne parliamo, e sempre io credo con il massimo rispetto ed empatia, perché, fra l'altro, siamo tutti stati dall'altra parte della barricata, oppure, chi per sua fortuna non lo è stato, cerca comunque di comprendere e, per quel che è possibile, di scusare.
    Ma siamo solo una frazione della vostra vita, un articolo letto per metà, un blog che potreste non visitare mai più.
    Lo sdegno per la violazione della vostra privacy, per l'intrusione nelle vostre coscienze, nel talamo nuziale, nel rapporto con i vostri figli, rivolgetelo verso il Cammino neocatecumenale e nei confronti di tutto ciò che vi insegna e che non corrisponde alla didattica della Chiesa.
    Nell'articolo troverete numerosi link, anch'essi riferiti a esperienze che vanno, tutte insieme, a tratteggiare il fallimento del progetto 'educativo' del CN, in primo luogo verso gli adulti, ma in modo ancor più sottile e perfido nei confronti di coloro che Pax giustamente ha definito 'I piccoli dei piccoli', i bambini, gli adolescenti , i giovani; che sono stati affidati a voi, loro genitori, come scrive Pietro NDC, ma per i quali, in quanto battezzati, sentiamo anche noi una responsabilità, perché sono nostri fratelli più piccoli e ci addolora il fatto che la loro educazione alla fede e alla vita dipenda, per il vostro tramite, dalle idee assurde di guru anaffettivi ed acattolici. Ridimensionate il Cammino. Se non lo fate per voi, fatelo almeno per i vostri figli.


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    1. Prego, ma sono io a ringraziare voi per le vostre storie e le vostre esprerienze che mi hanno dato conforto nei momenti più duri dopo l'uscita dal Cammino e mi hanno fatto capire che non ero solo. Riuscire a uscire dal Camino prima che i miei figli fosssero in età da catechesi è stata una grazia, il cui autore non sono io, ma colui che mi/ci guida. Il pensiero che i miei figli sarebbero stati "in mano", soli, a quelle persone (i catechisti) non mi faceva stare tranquillo. Ancor meno faceva stare tranquilla mia moglie, che essendo entrata in Cammino da meno tempo, vedeva sicuramente le cose con maggiore lucidità mentale rispetto a me. Il caso riportato da Rebel è emblematico, soprsttutto la cosa più tragica a mio avviso è la risposta della madre, la sua soggiacenza al volere del catechista.
      In fondo il messaggio che viene dato è che se tuo figlio entrerà in Cammino, allora sarà "salvo": ma salvo, non in senso religioso, ma in senso laico: starà lontano da droghe, alcool, prostituzione e ogni forms di devianza. In realtà non è così. Ma al di là di questo, il Cammino nei fatti deresponsabilizza attivamente i genitori dall'educazione dei figli. Implicitamente dice loro: voi fate tanti figli, fate il Cammino con tutti i suoi numerosi impegni, portateli alle Catechesi a 13 anni e vedrete che tutto andrà bene. Tanto ai figli ci pensa "Dio". Nessuno mai dice ai genitori che i figli Dio li ha affidati a noi perché ce ne prendessimo cura...

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    2. ''Il Cammino nei fatti deresponsabilizza attivamente i genitori dall'educazione dei figli [...] Tanto ai figli ci pensa ''Dio'' ''.

      Quando nel 1975 i Khmer Rossi salirono al potere in Cambogia, una delle prime azioni fu di sottrarre i figli all'autorità paterna (e familiare in genere) per riprogrammarli secondo il diktat dell'Angkar Padevat, altro nome del partito comunista di Kampuchea.
      Le rivoluzioni culturali procedono tutte così, con la distruzione della tradizione familiare e fagocitando le nuove generazioni.
      Cambia il nome dell'idolo ma il concetto è lo stesso: mi serve una stirpe di schiavi e mi prendo i vostri figli.

      E' assolutamente inquietante che questo modus operandi si riproponga indisturbato con tanto di benedizioni sacerdotali di vario livello e con l'accettazione supina di alcuni genitori. Dico alcuni perché sono sicura che molti invece non sono supini alle kikate e ponendosi dei dubbi riescono a fare la giusta e a sganciarsi dal cammino.

      Sono contenta per te Porto che sei uscito dal Cammino salvando così anche i tuoi figlioli e sono contenta che questo blog ti sia stato d'aiuto.

      Irene

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  5. Proprio di questo parlavo con mio marito un giorno,dopo aver saputo che una ragazza di 30 anni che stava nella mia comunità,è incinta,con questa gravidanza arriva a 10 figli,avendo fatto già un paio di parti gemellari e in questa gravidanza anche sono gemelli.

    Lei,oltre ad essere stanca la vedevo molto depressa,praticamente erano anni che stava in maternità e non non andava a lavoro,sforna figli ogni anno e ogni anno a Pasqua faceva un battesimo.

    Tante volte veniva solo il marito in comunità,perchè Lei ovviamente aveva da fare con tutti questi figli,poi era molto apprensiva,non si fidava degli altri,ma i catechisti gli dicevano che dovevano chiamare la babysitter,che in comunità ci dovevamo andare insieme.

    Quando si facevano le risonanze Lei piangeva sempre,diceva che aveva sprecato una vita sui libri (è un infermiera attrezzista)e ora si vedeva legata mani e piedi,tutti gli davano addosso,i catechisti dicevano che il lavoro e i figli sono idoli,che il cammino a questo serve per farti vedere dentro quanto sei idolatra.

    Poi c' erano due ragazzi figli di catechisti,che a ogni convivenza, durante il giro d'esperienza,dicevano che erano obbligati dai genitori a venire in comunità,e che dopo i 18 anni se ne sarebbero usciti,poi si lamentavano pure che i genitori non c erano mai a casa e non avevano mai tempo per ascoltarli.

    Tanti di Loro erano in cura con il psichiatra,perchè venivano derisi dai compagni di scuola,gli amici dicevano fate parte di una setta,siete tdg,una psichiatra di mia conoscenza voleva sapere da Me,cosa si faceva e si diceva nelle salette,in quanto aveva in cura alcuni ragazzi e ragazze che i genitori frequentavano il cmn.

    Queste famiglie,sono famiglie falcotose,laureate,dottori,avvocati,professori.....è pure sono caduti nella tela del ragno,speriamo che il buon Dio gli apra gli occhi, soprattutto per non fare soffrire i ragazzi che si sentono abbandonati dai loro genitori.



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  6. La presenza importanti dei ragazzi/e nelle comunità è una piaga . Nella mia esperienza ho visto ragazzi di 13 anni fare le catechesi ed entrare in comunità sotto indicazione dei catechisti , alcuni votati anche a corresponsabili .. in comunità il numero dei figli è sempre stata una bandierina da sventolare davanti a tutto e a tutti , quanto ci fosse stato di maternità e paternità responsabile me lo sono chiesto tant’è volte. I bambini nelle comunità passano molto tempo con le baby -setter specie di seria e nelle tante occasioni che si moltiplicano nel passare degli anni . Tanti di loro quando escono dalla comunità escono anche dalla chiesa altri hanno seri problemi psicologici per non dire psichiatrici quelli che restano diventano propio talebani peggio dei genitori, dopotutto fare un esperienza di chiesa così totalizzante da giovane non può che produrre quieti frutti . Viene loro presentato un protocollo di come vivere la fede senza se e senza ma altro che fantasia dello Spirito Santo , posso muoversi ma solo all inerbì dello spazio che il cammino offre oltre al linguaggio che assumono che è standar per tutti . Mi chiedo se c è qualche psicoterapeuta che frequenta il cammino è cosa ne pensa di tutto quello che succede ai ragazzi ...

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  7. Ringrazio il Signore Gesù di avermi donato il Battesimo e di avermi fatto cristiano, con tutte le debolezze ch4e ho e le cadute.
    Qualcuno in maniera dispregiativa ci chiama "cristiani della domenica", non so, di preciso, cosa abbiano dentro la testa queste persone, che dovrebbero essere come dei fratelli, ma noto che vi è una grandissima ipocrisia in loro. Ma comunque! Ringrazio la Santissima Trinità e la Madonna Madre della Chiesa di avermi fatto un cristiano della domenica.
    Grazie Signore Gesù del Dono ricevuto e della Santa Messa Domenicale.

    Un Battezzato in Chiesa cristiano della domenica.

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    1. Meglio "cristiani della domenica" che neocatecumenali del sabato (ma che definizione astrusa!)

      Pax

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  8. Quando mi piacerebbe conoscere i vs figli, tutti buoni cristiani, sicuramente sani di mente. Venite a conoscere la ma famiglia e insieme andiamo a trovare le altre della mia citta'. Dopo questo tour conosceremo le vs e valuteremo se e' come dite voi. Per chi fosse interessato sono Carmine di Barletta, zona Patalini.

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    1. Piuttosto, fai una bella cosa: invita Kiko e Pezzi ad andare nelle famiglie cattoliche, nelle associazioni dei giovani e delle famiglie, nelle parrocchie quelle normali a vedere con i propri occhi come si puo evitare deve vivere la fede senza legarsi mani e piedi ad una sanguisuga come il Cammino che assorbe i risparmi, le energie e il tempo libero delle coppie e delle famiglie. Invitali a non dire più menzogne come quelle che fuori del Cammino i giovani si drogano, si prostituiscono e vedono pornografia e pensino piuttosto ai tantissimi giovani ed ex giovani del Cammino che 'confessano' in pubblico la propria vita disordinata, la disperazione, il pensiero del suicidio che hanno attraversato proprio all'interno delle loro famiglie in cammino.
      Ma naturalmente l'ultima cosa a cui pensi è a correggere gli errori del Cammino, perché ti hanno insegnato a mettere tutto in discussione piuttosto che le consegne dei tuoi catechisti.

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    2. Carmine, Carmine, ti ripeto di non rinchiudersi dentro le quattro mura della tua casa. Ormai siamo interconnessi, sia in bene che in male, infatti, faccio un esempio, appare la Madonna a Medjugorje e da un messaggio al veggente, dopo poco il messaggio è in tutto il mondo.
      Non conosco la situazione tua familiare, e neanche la voglio conoscere, per motivi miei e tuoi personali, ma se ci sono alcuni problemi su qualche ragazzo a causa del cattivo comportamento dei genitori, perché impartito da terzi che neanche dovrebbero metterci il naso perché non competenti e non autorizzati da nessuno, ecco che anche qui dovresti informarti e poi valutare.
      Carmine che tu sei di Barletta o Napoli o Bologna questo non interessa, anche perché a Barletta ci sono diversi Carmine, punto primo, ma non interessa lo stesso, perché tu potresti essere Giovanni da Lecce o Franco da Teramo, Giulio da Roma ecc, ecc, quello che conta è un cuore libero che non è vincolato e non è alienato da pregiudizi e fanatismi.
      Affidati a Gesù il Signore, con un cuore libero e amalo. Chiedi a Gesù di donarti l'amore verso di Lui, che è il tuo Dio, e poi riuscirai ad amare i fratelli. Segui il Cammino come ti è stato consegnato da Madre Chiesa, non come vaneggiano alcuni, anche se dovessero essere gli iniziatori. Sa se Dio non veglia invano costruite, e per cui Kiko e amici se spacciano un Cammino che non è in accordo con Madre Chiesa, avoia a dire: Approvati, Iniziatori, Catechisti, Presbiteri, Cristiani, ecc,ecc.
      Vi fate fuori con le vostre mani.
      Ti auguro una buona domenica e di passare domani una bella Santa Messa come la passano tanti nostri fratelli e sorelle.
      Un Battezzato in Chiesa cristiano della domenica.

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    3. Nessuno mette in dubbio la singola esperienza. Carmine.
      Ma non potete ogni volta dire: fateci vedere voi di cosa siete capaci.

      Poco importa la singola esperienza, in un caso e nell'altro.
      Qui parliamo nella massima obiettività di un sistema perverso, strutturato non per l'uomo, per i giovani, ma a loro discapito.
      Quello che fa la differenza è il fine che ci si pone e che si persegue. E non è il bene delle persone. Hai letto? Dimostraci il contrario. Questo primato della persona nel Cammino, dell'uomo e della donna, dei giovani e dei ragazzi e dei bambini. Questo non c'è!

      Pax

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    4. Sarà, ma secondo me a casa di Carmine pantaloni li porta Kiko

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    5. Anonimo10 aprile 2021 19:19

      Sarà, ma secondo me a casa di Carmine pantaloni li porta Kiko

      Caro anonimo tu stai offendendo KikoKarmine dicendogli che i suoi Kikofigli li gestisce Kiko. Non è Kikokoretto da parte tua.
      Comunque so che KikoKarmine ti kikoperdonerà e verrà a chiederti kikoscusa direttamente per essersi offeso del tuo giudizio, e ti chiederà anche kikoperdono se ha avuto kikogiudizi nel suo kikokuore.
      Attendiamo tutti di vedere Kikokarmine che ci mostrerà la kikokristianità e la kikoevangelizzazione e la vera kikofede.
      Tu, anonimo caro, mi raccomando quando kikokarmine verrà inviato dai suoi kikokatekhisti dopo aver fatto il kikoinkontro con loro, a quel punto kikoperdonalo e non kikoffenderlo più, così lui non avrà più kikorankore nel suo kikokuore.

      Un kikoabbraccio a tutti i kikofratelli, e dico a tutti i kikofratelli questo:

      non crediamo a nessuno, specialmente ai "cristianucci della domenica" ricordiamoci sempre che siamo KIKOAPPROVATI da KIKOKHIESA e che KikoPapa è con Kikonoi.

      X Kikokarmine: Vedi Kikokarmine ti ho kikodifeso e ho difeso la kikofede nella kikokomunità. Ho difeso il Kikokammino. Spero che tu ne tenga kikokonto.

      Un Battezzato in Chiesa cristiano della domenica.

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    6. Caro Carmine, qui non è questione di chi ha i figli "migliori", più cristiani, più ubbidienti o non so cos'altro. Ognuno di noi fa quello che può con i mezzi che ha; il "mestiere" di genitore non te lo insegna nessuno e generalmente si tende a riprodurre i modelli ricevuti, anche se qualche volta li si vorrebbe cambiare. Quello che si sta dicemdo qui è che il Cammino non aiuta i camminanti nel loro importantissimo ruolo di genitori, anzi, con tutti i fardelli che impone, sicuramente toglie tempo ed energie ai genitori, e questi vengono generalmente sottratti ai figli. In più non si parla mai di maternità e paternità responsabili, ma di apertura alla vita (sostanzialmente incondizionata). Su menti semplici e fragili questo può avere un effetto devastante se preso alla lettera, come l'esempio che ha riportato Lilly (anche io ne conosco alcuni molto simili). Poi, quando una donna è stremata, invece di aiutarla e di farsi un esame di coscienza, cosa le si dice? Che i figli sono i suoi idoli! E' un atteggiamento ipocrita in sommo grado, per non dire altro.

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    7. Che grande pazienza hai Porto, davvero!
      Gli hai rispiegato in poche parole tutto daccapo e con grande efficacia.

      Come tu dici è proprio l'impianto del cammino che è corrotto.
      Prima ti spingono a fare figli senza sosta, poi ti accusano di averne fatti i tuoi idoli. Importante è che li metti al mondo e li voti al cammino, letteralmente. Questo lo scopo finale!

      Questo Cammino che si riempie la bocca da mane a sera e ti tortura con il ripeterti: questo è il tuo idolo e quest'altro... tuo marito? Il tuo idolo. I figli? non ne parliamo proprio. Così il lavoro, la salute e tutto il resto.

      Ma come? Parlano proprio loro che incarnano la peggiore idolatria?

      Andate kikiani convinti sul Monte Moria, dove volevate che andassimo noi ad immolare questo e quello e quelli. Ma in primis il nostro cervello.
      Andateci voi, con la legna e il coltello e immolate il vostro idolo: Kiko e il Cammino. Razza di idolatri impuniti!

      Pax

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    8. @Carmine
      Sai qual è il tuo problema (ovvero il problema del cammino)? Che deve pensare di essere sempre una spanna sopra i cristianucci della domenica. Quindi se i ragazzi del cammino hanno problemi, gli altri ne devono avere per forza di più.

      Mi ricorda quello che mi disse un altro NC quando si parlava di come si vestivano le ragazze alle celebrazioni. MI disse chiaro e tondo che le mie amiche SICURAMENTE si vestivano da PUTTANE.

      LAsciati dire una cosa CArmine: io di ragazzi turbolenti ne ho conosciuti tanti, ma se devo credere a quello che I RAGAZZI NC mettono su Instagram raccontando quello che combinano a convivenze varie...il peggiore dei ragazzini cristianucci è meglio del migliore dei vostri.

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  9. Tempo fa leggevo un blog di una psicoterapeuta che diceva che aveva avuto in cura diversi giovani provenienti dal Cammino e che ormai era in grado di riconoscerli con una chiaccherata di 5 minuti.
    A tutto quello che è stato detto ci aggiungo anche l'aspetto sessuale: nel Cammino si parla in continuazione di sessualità, anche scendendo nei dettagli più intimi ed essere bombardati da quqesti messaggi non ha certo un effetto positivo, soprattutto su adolescenti che hanno una personalità in formazione.
    Non ci dimentichiamo poi il rifiuto per tutto quello che è "del mondo", a partire dallo sport (poi però quando c'è da sbandierarlo Jesus Navas fa comodo) o altre assurdità (ricordo che una 15ina di anni fa si raccomandava di non mandare i figli alle gite scolastiche affinchè non dormissero fuori casa) non fa altro che aumentare il senso di separazione dal resto dei coetanei e stringere ancora di più il cerchio delle amicizie all'interno del cammino.

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  10. Un accadimento passato mi ritorna sovente in mente. Ci trovavamo in una saletta al termine di una celebrazione eucaristica ed un catechista - credo, dato il contenuto del messaggio che rivolse al ragazzino della vicenda - fermò un giovane che stava per uscire dalla stanza assieme alla madre:

    - La prossima settimana iniziano le catechesi, ti aspettiamo!

    Il ragazzino rivolse uno sguardo di complicità alla madre e rispose:

    - No, inizio l'anno prossimo!

    - Ma quanti anni hai?

    - Tredici.

    - Allora devi venire! Sei grande, non puoi rimandare!

    Il catechista fu categorico e la creatura sembrò intimidirsi. Quindi rivolse un altro sguardo alla madre, questa volta meno sicuro, quasi inquieto. Era palese che il bambino si aspettasse una risposta da parte del genitore; una difesa che mai giunse. La donna, distinta da un sorrisino ebete, si era invece chiusa in un penoso silenzio dal quale si ridestò per dichiarare, come il peggiore dei traditori:

    - Lui (il catechista) ha ragione!

    Dalla mia postazione - ero collocata a ridosso della porta - potei osservare la nube nera che calò sul viso del giovane, che aveva assunto un'espressione a metà tra la delusione e la rabbia.
    A quel punto, vale a dire dopo aver disfatto l'armonia tra i due familiari sussistente sino a poco prima, il catechista la risolse così:

    - Settimana prossima qua!

    E se ne andò senza salutare, mantenendo un gelido distacco. Mentre madre e figlio si dirigevano fuori come due nemici.

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    1. Il cammino è spietato, si introduce con violenza nelle famiglie e le disfa senza pietà, per poi infischiarsene delle conseguenze.

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    2. Hai molto ben descritto quello che anche io ho spiegato nei miei commenti.
      E' il Cammino per l'uomo? Come dice Kiko in teoria?
      O non piuttosto l'uomo per il Cammino? Come nella pratica è? Come Kiko di fatto impone?

      Si dice: a 13 anni è l'età giusta per i figli per entrare in comunità e si aggiunge "Portino anche i loro amichetti". E questo non è facoltativo, viene imposto come un obbligo ai figli.
      Ricordo si diceva che come uno manda a scuola i propri figli, vogliano o non vogliano, così per le catechesi. Anzi ancora di più.
      "Cosa è? Siete idolatri? Avete a cuore più l'istruzione dei vostri figli che la fede?"
      Un ciuccio campa lo stesso, qualcosa mangerà; ma se non fai il cammino ti giochi la vita eterna!

      E questo, si diceva, era un Cammino per adulti!
      Negli anni, quanto più si riducevano i numeri, hanno tentato di mettere su un vivaio, una squadra primavera.
      Ma intanto gli adulti interessati all'esperienza sono calati negli anni sempre più. Fino a formare intere comunità di bambini, supportate a volte da adulti. Coppie prese in prestito dalle comunità più avanti nel cammino, che dovevano sobbarcarsi il peso di una doppia comunità in cui camminare. Altri oneri, altri pesi.

      Ditemi voi se il Cammino è per l'uomo e non il contrario, anche in questa circostanza.

      Diciamo ancora: questi fanno un doppio cammino per sè? Per il proprio profitto spirituale?
      NO, ma sempre e solo per supportare una setta che è in via di estinzione.

      A riprova ancora una volta che dicono una cosa e ne fanno un'altra.
      Dicono quello che devono dire per mostrarsi credibili missionari.
      Fanno quello che devono fare perchè missionari non sono. Sono portatori d'acqua al mulino di Kiko, devono portare numeri e nuova linfa che accresca le fila del Cammino.
      E di questo operato devono rendere periodicamente conto ai responsabili kikatekisti.

      Pax

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    3. Un po'di allegria non fa male.
      Traduzione per i neocat. e altri.
      É il Kikokammino per il kikouomo?
      O piuttosto il kikouomo per il Kikokammino?
      13 anni è la giusta età per i kikofigli ad entrare in kikokumunità. .. " Portino anche i loro Kikoamiketti"...
      come uno manda a scuola i kikofigli così... così per lì kikokatekesi.
      Siete kikolatri?
      Avete a cuore più l'istruzione dei vostri kikofigli che della kikofede?
      sen non fai il Kikokammino ti giochi la kikovita kikoeterna.
      era un Kikokammino per Kikoadulti.
      hanno tentato a mettere un kikovivaio
      i Kikoadulti sono calati... Fino a formare intere kikokumunità di kikobambini...
      Kikokoppie prese da kikokumunità più avanti nel Kikokammino che dovevano kikosobbarcarsi il peso di una doppia kikokumunità in cui kikokamminnare.
      Altri kikoneri e kikopesi.
      .........
      Poi se avrò tempo vi farò la traduzione dell'altra parte.
      Ma il senso si è capito.
      Chiedo scusa a Pax se ho dovuto tradurre in lingua kikoitaliana il suo messaggio, credo che ne sarà più contenta perché il suo messaggio sarà compreso dai kikofratelli in kikomondo
      Un Battezzato in Chiesa cristiano della domenica.

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    4. Leggendo questo post mi è tornato in mente il Sermone XXXVI di Sant'Alfonso Maria de'Liguori, proprio sull'educazione dei figli. Può risultare sotto alcuni aspetti un po' datato ma ritengo sia più salutare ascoltare i santi piuttosto che i mercenari settari. 

      Sant'Alfonso insiste sull'amorevole presenza dei genitori nella vita dei figli ed auspica una costante attenzione genitoriale alle strade che prendono i figli, per evitare loro i pericoli e che facciano il male. Il santo predicatore riporta le parole di San Giovanni Crisostomo ''Abbiamo i figli in custodia, serviamoli con grande cura''.
      Il santo afferma ''i figli sono un dono fatto ai genitori non perché ne possano disporre come vogliono, ma perché li custodiscano. Se si perdono per la negligenza dei genitori, questi ne dovranno rendere conto a Dio.''

      I santi ci dicono che i figli sono un dono di Dio, da amare, rispettare ed indirizzare sulla strada del bene.
      Kualkuno dikiara ke i figli sono una kroce.

      Più avanti nel testo c'è un avvertimento che si potrebbe tranquillamente applicare ai catechistoni idolatrati nel cammino e che si approfittano in disparati modi della loro posizione (tipo quello citato da Rebel):

      ''[I genitori] Devono impedire alle figlie di stare da sole con gli uomini vecchi o giovani che siano. <>, dicono alcuni genitori. Macché lezione! Macché santo! I santi stanno in paradiso; quelli invece che stanno sulla terra sono di carne e con l'occasione vicina diventano demoni.''

      I santi stanno in paradiso e ci hanno aiutato con il loro esempio, ringraziamoli ed imitiamo loro piuttosto che seguire ciecamente degli scellerati, pseudoartisti, psicoladri, mendaci e furfanti.

      Irene

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    5. Rebel una volta un catechista mi ha detto che a 13 anni non sono più dei bambini ma sono dei giovani adulti che devono cominciare a curare la loro fede fuori dalla gonnella della madre.

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    6. Scusate, l'editor ha cancellato un pezzo:

      ''[I genitori] Devono impedire alle figlie di stare da sole con gli uomini vecchi o giovani che siano. ''Ma quel tale dà lezione a mia figlia ed è un sant'uomo!'', dicono alcuni genitori. Macché lezione! Macché santo! I santi stanno in paradiso; quelli invece che stanno sulla terra sono di carne e con l'occasione vicina diventano demoni.''

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    7. Anonimo 10 aprile 2021 19:46
      Rebel una volta un catechista mi ha detto che a 13 anni non sono più dei bambini ma sono dei giovani adulti che devono cominciare a curare la loro fede fuori dalla gonnella della madre.
      ----
      Ho 71 anni e ho dei ricordi precisi di quando ne avevo tredici; allora era il 1963, altro che "giovane adulto"!
      Mi sentivo poco più di un bambino, sotto la protezione ferma ma affettuosa della mamma, il papà era già morto da sei anni.

      Ruben.

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    8. - "[I genitori] Devono impedire alle figlie di stare da sole con gli uomini vecchi o giovani che siano. <>, dicono alcuni genitori. Macché lezione! Macché santo! I santi stanno in paradiso; quelli invece che stanno sulla terra sono di carne e con l'occasione vicina diventano demoni.'' (Grazie Irene)

      Parole sante appunto. I figli sono un tesoro da preservare non una 'cosa' da cedere al cammino assieme agli altri beni; non sono degli oggetti da buttare nel sacco mortuario assieme ai propri soldi e alla chiave della casa al mare.

      Sconsiderati e incauti mandano i propri figli, ancora giovanissimi e incapaci di difendersi, in convivenze di più giorni in alberghi ove può accadere di tutto, anche la grave rovina che non si vuole immaginare. Come può, un padre o una madre, permettere che un bambino sosti fuori casa assieme a degli sconosciuti senza pretendere d'essere presenti in ogni momento?

      "Ah, ma ci sono i catechisti illuminati a far loro da balia" pensano i temerari, salvo poi pentirsi se dovesse accadere il peggio proprio per mano di quei 'divin' catechisti che predicano l'esigenza del peccato.

      I giovani vengono reclutati per infoltire le comunità attuali e far proliferare quelle future. In sostanza sono delle mere cifre che nulla valgono se non per favorire il movimento. Pax ha eccellentemente illustrato la questione:

      "Fanno quello che devono fare perchè missionari non sono. Sono portatori d'acqua al mulino di Kiko, devono portare numeri e nuova linfa che accresca le fila del Cammino."

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    10. Anonimo (delle 19:46)

      Non so se quello che hai esposto sia un pensiero che condividi, ma ti garantisco che è errato in ogni sua parte. Intanto contraddico il primo punto assicurando che a tredici anni si è dei bambini.

      "devono cominciare a curare la loro fede fuori dalla gonnella della madre."

      Questa frase è insensata e inquietante. Quindi, secondo il ragionamento di questo catechista, il bambino dovrebbe distanziarsi dai genitori per entrare nella nuova "famiglia", vale a dire il cammino, per poter acquisire una 'fede' da condividere in parte con i genitori kikiani e per nulla con quelli estranei al movimento. Ed ecco creata quella esclusione e quella divisione che rovina intere famiglie.
      Che desolazione questo cammino kikiano!

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    11. Grazie Ruben, in poche righe hai espresso tutto.

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  11. L'editor ha tagliato questo ''Ma quel tale dà lezione a mia figlia ed è un sant'uomo!'' Macché santo! etc..

    E' doloroso leggere le testimonianze degli abusi nel cammino, è doloroso per me che sono estranea a tutto il baraccone figuriamoci per chi non riesce a liberarsi del pantano kikiko.

    Per i genitori che sono ancora dentro.. Leggete e meditate e, dopo che avete letto, uscite dal cammino e proteggete i vostri figli.

    Irene

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  13. CARMINE di Barletta:
    se hai dei bravi figli sono contento. Ma il discorso è un altro.

    In ogni discernimento la prima cosa che si deve guardare è la SANA DOTTRINA.
    Se c'è, le opere è facile che siano dovute alla grazia, se non c'è, le opere probabilmente sono solo umane.

    Questo è il metodo che la Chiesa usa, ad esempio, riguardo alle apparizioni.
    Se la dottrina è eretica, i "frutti" neanche si considerano.

    Il metro di giudizio nel giudicare quanto un giovane è scapestrato non si può ridurre a considerare quello che "combina", ma è essenzialmente il PECCATO.

    C'è il giovane che si droga, e quello che non si droga ma fa la Comunione in peccato mortale senza essersi curato di de confessarsi prima. E quello che non tiene conto dei frammenti eucaristici caduti a terra.
    Soprattutto a causa dei genitori, dei "catechisti" e del Cammino, che ne dovranno rendere conto.

    A volte è più facile che si converta chi è lontano dalla Chiesa piuttosto di chi è abituato a trattare i misteri divini con noncuranza.

    Naturalmente non mi riferisco a te o a casi singoli: dico però che il tuo modo di ragionare non tiene conto dell'essenziale.

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  14. Se metto a confronto la teologia terra terra di Kiko, piena di banalità, ovvietà ma anche provocazioni che sono delle vere e proprie idiozie al cubo, con la sapienza si Sant'Alfonso, che è la sapienza della Chiesa, non ci possono essere dubbi: l'apparizione che millanta Kiko è FALSA.
    Se t è apparsa la Madonna non puoi dire eresie, stravaganze ridicole e scemenze.
    Sant'Alfonso mette pace, Kiko se lo prendi sul serio mette ansia, se non lo prendi sul serio appare per quello che è: un comico inconsapevole.

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    1. Comico inconsapevole : nuovo epiteto da aggiungere ai precedenti per il nuovo libro. Essendo in continua evoluzione, non conviene stamparlo, perchè mancherebbero gli aggiornamenti ormai giornalieri. A questo punto apriamo un file dove ogni giorno aggiorniamo gli epiteti e poi, ogni settimana, lo inviamo via mail alle varie comunità del mondo, non ultimo a Kiko, che riderà talmente che guarirà del tutto.

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    2. Ma guarda che missione inutile e cretina ti sei intestato!
      Contento tu contento tutti.
      E... ride bene chi ride ultimo.
      Grazie per le tue amenità che allentano le tensioni.

      Buona domenica della Misericordia.

      Pax

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    3. Contento tu contenti tutti!

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    4. Anonmo delle 7 e 43: il mio non è un epiteto a Kiko.
      Se tu a Kiko togli il piedistallo e lo riporti ad altezza uomo, se non lo consideri un profeta, visto che di profezie non ne azzecca una, da quella della sua morte imminente proclamata più volte negli ultimi 30 anni a quella dei 20.000 sacerdoti del Cammino inviati in Cina. E se invece consideri certe sue "sparate" che oltre ad essere eresie fanno anche ridere, come quella che è la Chiesa ad essere parallela al Cammino... c'è anche da ridere. Cosa di cui è totalmente inconsapevole.
      Quando invece Kiko vuole far ridere, come quando ha chiesto a don Pezzi, come Gesù chiese a Pietro, se lo amava, fa invece piangere.

      Se il Cammino non si dicesse la vera Chiesa (definendo la Chiesa come parallela al Cammino), avrei rispetto della credulonità dei suoi adepti, come ho rispetto degli appartenenti delle altre religioni.
      Ma questo equivoco, accentuato dalla saccenza dei camminanti nei riguardi dei cattolici, m porta a essere più "diretto".
      Ma anche questa è una forma di rispetto. Dire le cose direttamente è il rispetto che meglio si adatta a chi è equivoco, cioè a chi dice una cosa (ad es. siamo nella Chiesa) per intenderne un'altra (siamo la vera Chiesa ed è la Chiesa a essere una Chiesa parallela a noi, e perciò falsa).

      Un giorno forse te ne farai una ragione: sei stato unvero seguace di un falso "iniziatore". E spero che potrai dare la tua testimonianza.

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    5. Anonimo degli epiteti, questa che stai facendo è violazione di copyright però... ci dovresti mettere almeno nei ringraziamenti della tua enciclopedia.

      Altrimenti sai che scherzo ti facciamo, visto che gli epiteti vengono tutti da qui?
      Subito prima che tu venda il tuo libro in un milione di copie in tutto il mondo, noi lo pubblichiamo aggratis sul blog. E che ci fate poi co tutta sta carta?

      A.Non.

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    6. Comunque bisogna dire che sarebbe la prima e vera 'operazione verità' mai fatta nel CN! Coraggio anonimo copista, hai tutta la mia solidarietà.
      Magari in fondo al file metti l'indirizzo del blog, potrebbe essere utile a quei fratelli del Cammino che vogliono divertirsi davvero.

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  15. Questo Kikoblog ogni Kikogiorno svela le Kikomagagne del Kikocammino. Chi di Kikocolpisce, di Kikoferisce. Andiamo nelle Kikosalette a fare le Kikoconvivenze tutti i Kikosabatisera con i Kikocatechisti, le Kikocomunioni da Kikoasporto e le Kikoveglie Kikopasquali approvate dal Kikostatuto, sempre che il Kikovaticano non lo sappia se no prende Kikoprovvedimenti. Kikoarrivederci.....

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  16. Il 10 aprile nessuna notizia sulle condizioni di salute di Padre Mario. Nessun bollettino medico quotidiano com'è stato per Kiko. Speriamo che sia solo perchè il padre Mario non è Kiko, quindi non gli tocca altrettanta sollecitudine, nè gli adepti sono colti per lui da medesima apprensione. Ossia speriamo che non sia un brutto segno sull'andamento della malattia.
    Certo questo silenzio è strano.

    Pax

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    1. Interessante quanto dici.
      Questo potrebbe anche significare che il giorno che morirà Kiko i camminanti si disperderanno come i seguaci di certi falsi messia attestati dalla Bibbia, quando il sedicente messia di turno morì.
      Ma non c'è fretta... Che Kiko viva e che, nel frattempo, molti camminanti rientrino in se stessi.

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  17. Buongiorno e bona domenica a tutti e buona Santa Messa. Oggi è domenica e noi riviviamo dentro di noi la Resurrezione di Nostro Signore, che grande Dono ci è stato fatto da Gesù. Speriamo di non sciuparlo e di essere fedeli nella sua Resurrezione.
    Cari fratelli in Cristo, che oggi siete o andrete alla Santa Messa, ricordiamoci di pregare gli uni per gli altri, di essere sempre amici di Gesù e quindi del prossimo, di avere rispetto della Santissima Eucarestia.
    Non accettiamo mai situazioni che possano farci deviare e che possano farci creare delle gravi colpe, e quindi mi sento di dire a tutti voi, nessuno escluso, di RISPETTARE GESU' nelle Santissime Specie, per cui non profaniamo mai la Santa Eucarestia e quando siamo davanti a Lui, con cuore sincero e colmo di ringraziamento inginocchiamoci sempre, se è possibile, se non è possibile fallo con il tuo cuore, Dio vede il cuore.

    Buona Santa Domenica a tutti!

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  18. Grazie Porto per questa testimonianza e per il rincuorante esempio di lucidità e di saggezza.

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  19. Di nuovo Buona Domenica a tutti.
    Ringrazio il sacerdote che ha celebrato la Santa Messa.
    Ha fatto una bellissima omelia sulla Resurrezione di Nostro Signore, ed ha parlato dell'importanza del Perdono e del significato di quanto ha fatto Gesù in questo Santissimo Giorno pieno di Luce e di Gioia e di Amore.
    Non a caso Nostro Signore ha scelto la Santa Domenica, giorno di Santissima Resurrezione, nel quale il Signore è Risorto ed è apparso agli Apostoli.
    In questo Santissimo Giorno gli Apostoli sono stati inviati dal Signore.
    Infatti:
    Gesù disse loro di nuovo: «Pace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voi». Detto questo, soffiò e disse loro: «Ricevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonati».
    Non sciupiamo questo grandissimo Dono di Dio, è troppo importante per noi.
    Ricordiamoci sempre di fare dei piccoli gesti di amore e umiltà, uno di questi che vorrebbero toglierci ingiustamente, ma non lo permetteremo mai, è il metterci a credere che non dobbiamo inginocchiarci.
    Non abboccate! Andiamo sempre avanti senza farci deviare!

    Buona Santa Domenica di Resurrezione.

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  20. Qualche giorno fa ho scorto su un quotidiano, purtroppo non ricordo quale, un articolo su una famiglia di 10 figli e la didattica a distanza. Avrei voluto leggerlo, ma richiedeva l'abbonamento.
    Però era possibile leggere il primo capoverso, in cui si elencavano i nomi dei ragazzi, e qui ho già intuito che era una famiglia nc. No problem.
    Però mi ha fatto davvero cadere le braccia leggere "dieci figli (otto parti cesarei)". Lasciando perdere l'opportunità o meno di avere 8 parri cesarei, mi chiedo perché, perché??? sbandierarlo in un articolo che non c'entra nulla??? Questi ragazzi e bambini non hanno diritto a un minimo di privacy? A me, forse di altra epoca, avrebbe fatto dispiacere se mia madre avesse sbandierato a destra e sinistra tali dettagli. Che differenza c'è con la tanto deprecata mentalità del mondo, dove le influencers usano i figli come accessori per vendere la loro mercanzia, tanto che la Francia ha fatto una legge per salguadare i minori da tale pratica?
    Non so dire nulla sul resto dell'articolo. Mi sarebbe piaciuto leggerlo perché so quanto i miei nipotini in Italia lottino con le connessioni traballanti.

    Inoltre vorrei aggiungere che ho provato molto dispiacere nel leggere dell'infermiera attrezzista impossibilitata a lavorare e anzi accusata di idolatria (???). Ma sono fuori di testa? Queste infermiere valgono come l'oro e anzi di più, spero i kiki non abbiano mai a soffrire per la loro mancanza! Auguro a questa ragazza e ai suoi figli ogni bene.
    A tutti buona domenica,

    L'altra Simonetta

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  21. Ecco il link all'articolo, adesso si può leggere tutto:

    https://www.google.com/amp/s/www.quotidiano.net/cronaca/gruppo-di-famiglia-in-un-interno-con-10-figli-cos%25C3%25AC-si-sopravvive-alla-dad-1.6140329/amp

    Niente di speciale, anche se certo non deve essere semplice.

    L'altra Simonetta

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  22. Epiteti è l'acronimo di :

    Eresie Profondamente Indecenti Terribilmente Escrementizie Travolgentemente Irritanti

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  23. Cari fratelli cristiani, ascoltate! Io non sono degno di parlarvi, in questo caso di scrivervi, ma non posso tirarmi indietro, perché sarei un falso e non cercherei di seguire Gesù, per questo sento il bisogno di scrivere a tutti voi.
    Cerchiamo di amare il prossimo e rimaniamo umili, solo così riusciremo a mostrare l'Amore che è Dio al nostro prossimo. Se siamo stati feriti e delusi perdoniamo di cuore, non è facile lo so e lo sa Dio perché il dolore fa la sua parte, ma con l'Amore Suo ci riusciremo.
    Molti nostri fratelli sono stati giudicati e criticati da altri fratelli che seguono il loro percorso di fede, molti di loro sono stati ingannati da parole senza senso e senza amore verso il prossimo, e per questo si sono create ferite e lacerazioni nel loro cuore. C'è un'arma per tutto questo, cari fratelli della Resurrezione, il PERDONO. Perdoniamoli. Il Perdono disarmerà il loro cuore. Quando si vedranno investiti dal Perdono che viene da Dio, e quindi non da noi, e noi a quel punto siamo un tutt'uno con Lui, ecco che niente riuscirà a vincere il Nostro Dio.
    Chiediamo anche noi perdono ai nostri fratelli perché non sempre siamo riusciti a resistere e non sempre ci siamo affidati al Signore e accettiamolo di buon cuore. Anche noi, cari fratelli, siamo bisognosi di essere perdonati da Dio che ci perdona, anche, attraverso i fratelli.
    Ma come essere e come riuscire? Sicuramente dobbiamo stare sempre uniti al Sacro Cuore di Gesù e vicini al Santissimo Fuoco Divino, in questo modo ci riusciremo e potremo perdonare chi ci ha giudicati, disprezzati, condannati. Ricordatevi tutti che Gesù è stato giudicato, disprezzato e condannato. Tanti sono gli attacchi del maligno, molte sono le prove che attraversiamo, tanti i pericoli che ci circondano, perché vi è sappiamo chi, che è sempre in agguato per creare ansia nei nostri cuori.
    Con amore sincero quando ci troviamo davanti al Nostro Gesù ecco che siamo chiamati ad aprire il nostro cuore e a fonderlo con il Suo Cuore, ed ecco, cari fratelli, che quando siamo davanti a Lui noi annulliamo noi stessi, in un qualche modo, e ci umiliamo profondamente, sapendo di essere sue creature e bisognosi del suo amore, e per cui ci inginocchiamo e adoriamo la Santissima Eucarestia, l'Ostia Santa, e sappiamo che abbiamo davanti a noi il Pane della Vita, Dio, e quindi non ci daremo mai ad azioni inique.
    Non sono qui a scrivere per condannare, il contrario, ma per RIPARTIRE. Non disprezziamo il Corpo de Signore, noi tutti dobbiamo stare molto attenti su come ci comportiamo nella Santa Messa, cioè se il nostro modo di fare è consono alla situazione. Dio è Eterno, eterna è al Sua Salvezza, davanti a noi abbiamo il Pane Eterno che è Dio. Niente su questa terra ha un valore maggiore, neanche la nostra stessa vita. E quindi, forza tutti e rialziamoci e riprendiamo il cammino che ci è stato tracciato, rimaniamo sempre uniti a Madre Chiesa e preghiamo per i nostri Sacerdoti.

    Pace a tutti i figli di Dio.

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  24. Ho visto per caso il vs. sito, e avendo avuto un poco di esperienza di “cammino” neocatecumenale, vorrei dare il contributo della mia testimonianza.

    Conobbi il cammino su proposta di una coppia che stimavo molto, e ritengo sempre due brave persone, in buona fede, anche se non le frequento più, e non posso non nutrire nei loro confronti la riserva dovuta al fatto che i due sono così imbevuti di dottrina neocat che dubito che riescano a distinguere la verità, e ho il forte timore che abbiano fatto dei loro figli (molto numerosi) delle vittime.
    Comunque, mi avvicinai e fui un poco colpito, direi un po’ sgradevolmente, dalla lungaggine e pedanteria degli “studi biblici”. Sembrava che ogni virgola costituisse la porta all’illuminazione , che in ogni singola virgola si celasse il segreto della salvezza. Una sola parola veniva vista ed esaminata in quanti più contesti possibile (nella bibbia), tentando di trarne chissà che insegnamenti (altri, oltre a quelli evidenti). Si ripetevano le stesse letture allo sfinimento, ora perché vi compariva la tal parola, ora perché ci compariva la talaltra. Ma accettavo questa pratica, per quanto mi sembrasse un po’ sterile. Più sgradevole, sicuramente, era vedere come i fratelli più anziani di cammino usavano le citazioni delle scritture per “randellare” i fratelli più nuovi (varie citazioni di maledizioni estrapolate dalle scritture). Già mi sembrava poco caritatevole, ma accettavo anche questo perché veniva da fratelli più avanti nel cammino, e chi ero io per non accettare un “sano” rimprovero da fratelli più adulti? Questi stessi si dilettavano nel definirsi peccatori con espressoni di disgusto verso se stessi che un po’ meravigliavano il nuovo arrivato, ma guai a me quando mi permisi di meravigliarmi per qualche comportamento poco ortodosso di questi fratelli maggiori: chi ero io per giudicare? Ma se si trattava di “randellare gli altri”, questi fratelli maggiori non si tiravano certo indietro. Quindi, la patente di peccatori se la potevano dare solo loro, dopo si autoassolvevano ed acquisivano automaticamente l’autorità per randellare a suon di citazioni gli altri. Andare avanti nel cammino sembrava più che altro una patente per randellare, condita dal finto teatrino di disprezzarsi, e sentirsi più importanti quanto più la scena messa in atto era cruda. Ma continuavo.

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  25. Un giorno, visto che ho una leggera inclinazione per la musica, ebbi la malaugurata idea (ma benaugurata perché mi permise di aprire meglio gli occhi su dove mi trovassi) di proporre in una celebrazione un canto che non è dei NC. Ma sempre della Chiesa Cattolica. Mai sia! Non si può. E va beh, pensai: “Anche quelli proposti (direi quasi propinati) dal Cammino sono canti della Chiesa, non è il caso di farne un dramma, non è una cosa sostanziale (almeno per me, ma per loro evidentemente sì!), non è così grave se hanno paura di un canto “estraneo””. Ma le cose continuavano a non quadrare. Ovviamente notavo l’esaltazione piuttosto “esteriore” causata dai ritmi delle canzoni e della danze, ma anche quello non lo classifico tra le cose sostanziali. La vita è altra cosa e questa pratica della danza e del canto poteva coesistere con una fede concreta. Cominciavano però a serpeggiare dei concetti che mi inquietavano e che non mi lasciavano del tutto tranquillo: che “quella era la vera Chiesa”, “quelli erano i veri Cristiani” (e, di conseguenza, gli altri, no. E cosa diventava di tante persone che continuo a considerare gli eroi della Storia Cristiana, venerati dalla Chiesa? un Filippo Neri, un Giovanni Bosco?, un Francesco d’Assisi, una Rita Da Cascia, una Caterina da Siena? un Padre Kolbe?, etc.etc. Persone che con la semplice loro presenza illuminavano l’esistenza di tante persone bisognose, mentre la oscuravano con la loro altezzosità i fratelli maggiori randellatori). Il mantra che circolava era pure: “vedrai, col tempo capirai”. E si tirava avanti.Ma questo barlume di “comprensione” invece di farsi vicino sembrava allontanarsi. Non mancavano le manifestazioni di venerazione giubilante nei confronti di Kiko, della teologa e degli altri accompagnatori che costituivano il vertice. Vidi anche Kiko ad una GMG che cercava l’approvazione del (suo) pubblico osannante (osannante lui) per un suo mega-dipinto che faceva da sfondo al palco (va beh, piccole debolezze). Tutto questo, in modo offuscato, contribuiva a rendere sempre un po’ dubbio tutto l’ambiente.

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  26. Finché venne l’occasione di un evento importante, mi pare fosse un “annuncio” di inizio anno, nel mese di novembre, in un albergo prenotato per l’occasione, dove avremmo ascoltato la parola di un gruppo di “rigenerati” (chiedo scusa se i termini non sono esatti, ma sono passati molti anni). In parole semplici, erano coloro che avevano terminato il cammino (che pare che duri anche una trentina d’anni) quindi avevano finalmente potuto fare la professione di fede, recitare il “credo”, e fare una cerimonia (riferisco per sentito dire) in cui si presentavano vestiti di una tunica bianca tenendo un cero o una candela accesa, simboleggiante la raggiunta illuminazione. Di essi mi colpì soprattutto uno di loro, perché veniva dalla mia stessa città (ci trovavamo in un’altra regione d’Italia).
    Dapprima raccontò che prima di conoscere il cammino era un peccatore incallito e assistemmo un po’ stupiti (quelli ancora un po' sensibili e meno lobotomizzati) al fatto che ridacchiasse con fare compiaciuto nel dichiarare “Eh, quante ne ho fatte!”. (sembrava in realtá di assistere ad una conversazione in osteria, in cui ci si vanta delle proprie “prodezze”).
    Ma va beh, era un rigenerato, il parlare non è ancora sostanza di vita concreta (anche se può essere specchio di una certo apprezzamento) . E poi, finalmente ci espose la sua “comprensione” e la sua “illuminazione”: ci parlò della sua città (che è anche la mia) e ci espose indignato l’esteriorità che affligge (a suo dire tutti) i fedeli della città (ovviamente per distinguersene, lui che era un “rigenerato”). Ma questo io l’avevo visto già da bambino, all’età di dieci anni, e avevo anche potuto vedere nel tempo che non erano tutti così, che vi erano realtà di fede molto edificanti, vive, che soccorrevano veramente dove c’era bisogno, e che bastava non fermarsi alle apparenze e cercare con un minimo di impegno. A quel punto il tempo in cui "avrei capito" era finalmente venuto. Trent’anni di cammino per arrivare ancora a scandalizzarsi di fratelli che stanno più indietro di te e giudicarli? E generalizzare superficialmente alla stregua di un non-rigenerato/illuminato? Un lampo. Tutti i puntini uniti davano un quadro ben chiaro. Me ne andai senza alcun rimpianto. E senza alcun timore di commenti, né persecuzioni, che non vi furono (anche perché si era svolto tutto in pochi mesi: fortunatamente, o grazie a un po’ di formazione precedente, avevo potuto vedere prima degli anni occorsi ad altri per rendersi conto). Tempo dopo, in un visita al parroco nella città di origine (quella!) ebbi a riferire:”...poi sono entrato in una comunità neocatecumenale…” E qui ebbi un cenno di assenso del suo capo, un po’ ripiegato, gli occhi un po’ socchiusi, e un sorriso appena accennato. Ed io: “ ...Dopo un anno me ne sono andato...” E qui il suo capo, sempre un po’ ripiegato, gli occhi socchiusi le sopracciglia inarcate e il sorriso più marcato si levò per dare un cenno di assenso ben più ampio e deciso, come a dire: “Ah! Ecco la cosa giusta!”. E io sorrisi insieme a lui, e dentro di me sentivo una bella risata di cuore, anche se questo significava che avrei dovuto continuare a cercare, probabilmente da solo, la mia strada.

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    1. Rigenerati è l'acronimo di :

      Ridicole Idee Grandemente Eretiche Neocatecumenalmente Esecrabili Repentinamemte Assurde Travolgentemente Ignobili

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    2. "Cominciavano però a serpeggiare dei concetti".

      ByebyeNeocat Hai colto perfettamente nel segno, i concetti nel cammino non possono far altro che serpeggiare.

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    3. Stamane ho letto con attenzione la tua testimonianza Bye Bye Neocat.

      Ti ringrazio immensamente per la pazienza che ti sei preso a descrivere con dovizia di particolari il tuo pur breve percorso nel Neocatecumenato.
      Mi ha impressionato il fatto che non hai mai smesso di dialogare tra te e te e che hai avuto la capacità, non comune, di non lasciarti confondere emotivamente. Poichè è l'emotività che tante volte offusca la mente. Il credere ad una cosa su cui fanno molto affidamento per accalappiare acritici adepti, ossia che la catechesi sia un evento in cui Dio irrompe nella vita. E ci sta che non puoi penetrare con la razionalità. Allora i dubbi li archiviano tutti - o quasi tutti - perchè schedati SEMPRE DA LORO come atti di superbia. Non c'è nulla da capire. Devi sperimentare. Quel che non comprendi comprenderai... e di seguito tutto così...
      Ci si cade come polli. almeno per me è stato così.
      La razionalità si spegne, l'emotività galoppa e ...ti portano dove vogliono loro.
      Quando ricominci a pensare è quasi sempre troppo tardi.

      Scusa, ho descritto questo solo per dirti che ti ho ammirato molto leggendo la tua esperienza. Offri anche spunti essenziali per chi ci legga nutrendo già i suoi bei dubbi.

      Insomma, penso che sarebbe opportuno dei tuoi commenti fare un post di testimonianza che potrebbe davvero aiutare tanti a ritrovare la luce, non quella dei "rigenerati" come tu li chiami 'finti illuminati' che traggono in errore tanti.

      E poi ti sono grata anche perchè quando leggo esperienze come la tua mi sovviene alla mente il nostro carissimo, indimenticabile, Lino Lista. Antesignano di coloro che al primo impatto hanno intuito ed elaborato sufficientemente il grande inganno che "serpeggia" infido nel fluire subdolo della kerigmatica predicazione kikocarmeniana.

      Pax

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    4. Serpeggiare è l'acronimo di :

      Strafalcioniche Eresie Ridicole Prosaiche Esternazioni Grandemente Gustose Ignobilmente Amorali Rovinosamente Estenuanti

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  27. Ex neocatecumenale anche i miei partivano per convivenze passaggi ecc... Però c'era un lato positivo avevo babysitter tutte carine XD (almeno sono ironico del mio passato XD)

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  28. La vicenda di ByeByeNeocat mette in luce un errore strategico che sempre più viene commesso all'interno del Cammino e che va contro ad una delle consegne più importanti che, nel primo decennio, veniva sicuramente rispettata con rigore: quella di 'lasciare in pace' le comunità nel periodo del precatecumenato, soprattutto nel periodo della 'luna di miele' prima del primo passaggio, senza comunquedare mai delle anticipazioni di ciò che li aspettava per il futuro. Favorendo cioè l'isolamento della piccola comunità, propiziandone le Eucarestie separate, evitando le occasioni di incontro seppur fortuito con le comunità più anziane.
    La 'ratio' di queste accortezze è evidente: con un solo anno di comunità alle spalle, e già afflitti dalle preparazioni con il Dufour, dalla separatezza di certi riti e da mille pensieri che serpeggiano, che io chiamavo campanelli d'allarme, un incontro faccia a faccia con un gruppo di biancovestiti eletti giunti alla fine del Cammino che magari danno qualche testimonianza del tutto ebete come il soggetto di cui ci racconta BBN, può indurre il novello neocatecumenale, magari ancora molto 'parrocchiano delle 12' oppure anche in possesso di tutte le proprie facoltà mentali, alla fuga a gambe levate e senza voltarsi indietro.
    C'è un motivo per cui si incorre in questo errore, cioè le comunità agli inizi sono sempre più composte da figli del Cammino che sono già abituati e già hanno quel velo di cinismo che fa sapere loro che ciò che viene detto non corrisponde al reale, ma va creduto per compiacere gli altri e per poter stare al gioco, quindi decadono le molte e opportune attenzioni a mantenere sempre appeso quel velo di Maya tra loro e il loro futuro come neocatecumeni.
    Motivo per il quale, sempre più i nuovi arrivi che abbiano una mente pensante e nessun motivo particolare e familiare per rimanere, se ne vanno senza voltarsi indietro, grazie a Dio.

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  29. le comunità agli inizi sono sempre più composte da figli del Cammino.

    Dice bene Valentina,quando iniziai ad andare alle catechesi,c erano una decina di ragazzi/e,rimasi meravigliata,pensavo dentro di Me,ma non sono catechesi per adulti?questi ragazzini non hanno più di 13/14 anni!.

    Quando poi,dopo la prima convivenza, entrai a fare parte del nc,scoprii,che questi ragazzi già stavano dall' anno prima in comunità ed erano tutti figli del Cammino,gli avevano fatto ascoltare di nuovo le catechesi,perchè la comunità che avevano formato l anno prima,era composta solamente da questi 10 ragazzini,e venivano seguiti da una coppia della comunità che aveva già finito il cn.

    Quindi questi stavano lì,(e non era necessario visto che le catechesi già le avevano ascoltate l anno prima)primo perchè dovevano unirsi ai nuovi entrati in quanto la loro comunità era zero,secondo,(ma forse più necessario)per fare numero,in modo che chi stava in quella saletta,vedendola piena e soprattutto di ragazzi.faceva più impressione.

    Non sanno più che cosa si devono inventare per trarre in inganno la gente.

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  30. Sono madrina del post cresima e ti posso dire che noi cerchiamo in tutti i modi di avere un dialogo com questi ragazzi. Che siano del cammino oppure no, ma alle volte i ragazzi, credo sia un problema generazionale, non riescono a esprimere i propri sentimenti e le cose che gli accadono. È un percorso lungo e sono pienamente d accordo con il post. Ho tanti amici che hanno vissuto questa mancanza dei genitori perché super impegnati con il cammino. Io rinuncio molte volte per stare con i miei figli e non mi sento in colpa.

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