giovedì 18 novembre 2021

Figli del Cammino

Proponiamo, nella nostra traduzione, un contributo recentemente pubblicato in due parti (parte I e parte II) dalla blogger LaPaz sul blog spagnolo Crux Sancta.



Quando sono entrata nel Cammino Neocatecumenale avevo 13 anni. Non so per quale motivo i responsabili del Cammino avessero deciso che a 13 o 14 anni una persona potesse già considerarsi sufficientemente "matura" da ascoltare le catechesi per adulti ed entrare in una comunità con degli adulti. 

Le ragioni di tale decisione risiedono nelle esperienze dei primi genitori che entrarono in Cammino agli inizi. Kiko fa sempre presente che le esperienze delle famiglie mostrano quali bisogni e difficoltà si incontrano nell'educare i propri figli alla fede. È in questo modo che si sono resi conto del fatto che, all'età di 13 o 14 anni, i figli non vogliono più essere semplici spettatori nella comunità dei genitori, si trovano a disagio in compagnia dei bambini più piccoli ed hanno bisogno di un po' di libertà.


Fino a pochi anni fa ciò coincideva con il fatto che tra Prima Comunione e Cresima esisteva nelle parrocchie una certa continuità pastorale ma, una volta cresimati, ragazzi e ragazze non trovavano più in parrocchia una pastorale ad hoc che li tenesse uniti alla Chiesa fino alla maggiore età, 18 anni. Motivo per cui bisognava indirizzare i ragazzi alle Catechesi Iniziali del Cammino, per evitare che si rovinassero la vita durante l'adolescenza. Attualmente Kiko ha introdotto diverse invenzioni (festa dei padrini il venerdì, scrutini in parrocchia per giovani e single, ecc.) che contribuiscono a tenere ben legati i giovanissimi. 

Ai miei tempi credevamo che l'Opus Dei fosse l'esempio più autoritario e severo al mondo nei confronti dei bambini e degli adolescenti. Ora è il Cammino Neocatecumenale che costruisce i ghetti meglio fortificati per le sue nuove generazioni.

Come dicevo, sono entrata nella mia comunità quando avevo 13 anni. Certo, per avvicinarsi al Cammino bisogna conoscerlo attraverso qualcuno. Nel mio caso il tramite è stata mia madre. La mia comunità era costituita preminentemente dai figli dei primi camminanti delle principali parrocchie neocatecumenali di Madrid.

È importante sottolineare che un ragazzino di soli 13 anni non si avvicina al Cammino nello stesso modo in cui si avvicina a un club sportivo o culturale: entrare in una Comunità non è un'idea che viene in mente ai ragazzi, se non perché il padre e/o la madre prendono l'iniziativa di andare alle Catechesi Iniziali o appartengono già ad una comunità, oppure perché influenzati da altri coetanei che si trovano in una di queste due situazioni. In altre parole, il Cammino Neocatecumenale non costituisce, di per sé, un'attrattiva per i ragazzini di quell'età.



In relazione a quanto sopra, è importante ricordare che la maggior parte (se non tutti) dei figli di coppie che frequentano il Cammino hanno assimilato l'idea che a 13-14 anni possono già entrare in una comunità propria. Sanno che fino all'età di 18 anni devono fare ciò che vogliono i loro genitori, che ovviamente è continuare il Cammino Neocatecumenale. Una volta compiuti i 18 anni sono liberi per legge di condurre una vita indipendente. E questo fatto è preso molto sul serio dai neocatecumenali. A 18 anni, se non vuoi entrare in Cammino perché non ti convince o perché non è il posto per te, puoi lasciare la casa paterna per guadagnarti da vivere da solo.

Ciò si traduce, in pratica, nel fatto che se hai l'intenzione di continuare a vivere sotto lo stesso tetto dei tuoi genitori, dovrai essere un membro del Cammino: sì o sì. Non importa quanto sia difficile trovare un lavoro e riuscire a conquistare l'indipendenza economica. Se continui a vivere con i tuoi genitori, far parte del Cammino Neocatecumenale è una condicio sine qua non per poter mangiare, dormire, vestirsi e vivere in casa loro. E se non lo farai, la tua esistenza sarà molto difficile, poiché i tuoi genitori dovranno scagliarti un anatema contro, proprio come predicato dai loro catechisti.

Pertanto è un'impresa quasi impossibile sfuggire al Cammino, se sei nato in una famiglia neocatecumenale. Fin da quando sei un lattante il rapporto con i tuoi fratelli e con i tuoi genitori dovrà conformarsi ai precetti educativi impartiti da Kiko e Carmen - persone ignoranti che non hanno avuto figli - e la parola "comunità" sarà per te una cosa normale, come respirare. Se i tuoi genitori vanno in comunità, prima o poi tutta la tua famiglia dovrà adeguarsi al modello rigido che il Cammino stabilisce su cosa sia una famiglia, come si debbano fare le cose, e su chi e quando deve farle.

Il Cammino ha già progettato per te come deve essere la tua casa: con una stanza sacra che sarà la stanza dei tuoi genitori, nella quale si trova il talamo matrimoniale; con un'altra stanza non meno sacra in cui si trova il tavolo per mangiare e pregare le lodi in famiglia; con una serie di suppellettili di Kiko ed altri articoli liturgici obbligatori, che costituiscono il corredo della Chiesa domestica; oltre ad altri oggetti ad acquisto facoltativo ma molto apprezzati come segni neocatecumenali: lo Shemà sugli stipiti delle porte, i candelabri ebraici, la Bibbia aperta all'ingresso della casa, ecc.

Se non hai questo oggetto in casa, non sei neocatecumenale.
Questo, per quanto riguarda il "materiale di scena".

Con i tuoi genitori ed i tuoi fratelli, vi distinguerete dagli altri per alcune particolarità che di questi tempi sono fuori dal comune. Ad esempio, la netta separazione tra ragazzi e ragazze e tra uomini e donne. Un padre neocatecumenale non deve occuparsi dell'igiene delle figlie, così come una madre neocatecumenale non deve occuparsi dell'igiene dei figli maschi. Il rispetto del pudore è sacro. Per igiene personale intendo la routine quotidiana di far loro una doccia o un bagno. Quindi, un padre neocatecumenale non può fare il bagno alla sua bambina di 6 anni e un bambino di 7 anni non dovrebbe condividere il bagno con sua sorella di 5 anni.

Quanto all'amicizia, per un bambino del Cammino è molto difficile avere rapporti sociali normali con bambini che non appartengano al movimento. Un bambino del Cammino non può andare a casa dei suoi compagni di classe a giocare o festeggiare un compleanno, non sia mai che i genitori dell'amico siano divorziati o non regolarmente sposati o siano dei perfetti pagani. I bambini sono molto intelligenti ed imparano presto ad interpretare i segni intorno a loro, che indicano dove c'è fede (nel senso neocatecumenale) e dove non c'è. I genitori neocatecumenali li addestrano ad essere dei radar molto efficienti in questo senso.


Un bambino del Cammino avrà molte difficoltà ad iscriversi ad attività ricreative e sportive nel proprio quartiere o a scuola, principalmente perché durante la settimana i suoi genitori non possono impegnarsi con altro, oltre alla comunità. Anche se riuscissero a far conciliare la vita in comunità con le attività extrascolastiche dei figli, si presenterebbe un'ulteriore difficoltà che li farebbe desistere: la domenica è il giorno del Signore e il sabato è il giorno dell'Eucaristia con la comunità.

Impossibile giocare una partita di pallacanestro di domenica, bisogna pregare le Lodi in famiglia. Impossibile giocare una partita di calcio il sabato sera, c'è l'Eucaristia. Impossibile fare un'escursione con gli Scout nel fine settimana, domenica c'è la convivenza. Impossibile partecipare al torneo di tennis durante la Settimana Santa, bisogna passarla in parrocchia, a prepararsi bene per la Pasqua. Impossibile partecipare all'esibizione di danza in programma per Carnevale, quella è pagana.

La vita di un figlio del Cammino Neocatecumenale scorre nelle salette parrocchiali, chiuse a qualsiasi altro gruppo, negli alberghi in cui si tengono le convivenze domenicali ed i fine settimana delle convivenze dei passaggi o dei riporti. È sempre circondato da altri bambini del Cammino e dalle baby sitter. Già da piccolissimo deve abituarsi a passare da un sorvegliante all'altro ed a far parte di un gruppo numeroso che viene accudito da persone più o meno conosciute e più o meno fidate.


Trovare delle baby-sitter per una comunità neocatecumenale è complicato, dal momento che devono essere disposte a rientrare a casa in orari scomodi: quando i genitori dei bambini tornano da una celebrazione di garanti alle 3 del mattino o anche più tardi, o da una semplice celebrazione in parrocchia alle 23. Se il servizio viene svolto nelle salette parrocchiali, è possibile che si richieda la gestione di un gruppo di 70 bambini di età inferiore agli 8 anni.

Bambini annoiati, che piangono, che vogliono stare con le loro madri, che litigano per un giocattolo. Bambini che si sono ammalati e diffondono i loro virus a tutti gli altri. Bambini che si rotolano su pavimenti sporchi e sudici, sdraiati su vecchi tappeti su cui sono passati topi e scarafaggi. O magari bambini stressati o spossati, che avrebbero soltanto bisogno di un po' di pace e tranquillità e di giocare con la sabbia di un parco all'aperto. O forse bambini che mal sopportano il distacco emotivo, bambini iperattivi che non accettano limiti, o bambini più abituati a vivere nella giungla, dove l'altro è tuo nemico, che in un ambiente civile.

Quale che sia la tua condizione, dovrai passare il tuo tempo libero lì dentro, tra urla, botte e moccio al naso, preso in carico da alcune sorveglianti che hanno ben chiaro che non sono né madri né responsabili dell'educazione di questi piccoli selvaggi. E che lo fanno solo per guadagnare soldi. E che sanno di essere indispensabili per quegli adulti che darebbero la vita per godersi qualche ora lontano dai propri figli ma che, invece di andare al cinema o cenare con i propri amici, trascorrono il tempo in mezzo a celebrazioni kikoreligiose .



Pensiamoci bene. Lasceremmo i nostri figli alle cure di qualcuno senza referenze, mentre andiamo a fare la spesa? Perché allora scommettiamo con le loro vite quando si tratta di parcheggiarli durante una celebrazione della comunità? Dio deve fare miracoli extra perché noi corriamo rischi inutili? Certo, in Cammino ti chiameranno nevrotico per aver posto domande del genere. E affettivo. E ti diranno che distruggerai i tuoi figli con il tuo affetto disordinato, che non rispetta le loro rigide regole di persone sole senza figli.

In Cammino si insiste sul fatto che i figli non costituiscono una giustificazione valida per non partecipare alle celebrazioni con la comunità. I figli ti sono stati mandati da Dio, pertanto non devono separarti da Lui. Il ché significa, per i catechisti, che i figli non devono separarti dalla comunità

Nella predicazione neocatecumenale, il demonio vorrà sempre che tu anteponga i tuoi figli alla celebrazione. Perché il demonio odia la comunità. Questo concetto deve essere chiaro come il sole,  se vuoi stare nel Cammino.

 

Poco importa se tuo figlio appena nato ha la febbre o se la tua piccolina è ricoverata in ospedale. Il tuo primo dovere, che viene prima di tutto il resto, è quello di partecipare alle celebrazioni con la comunità. I catechisti ti istruiranno su come discernere quando e come il demonio si serve dei tuoi figli per farti perdere la fede. Il demonio gioca con la salute e le contrarietà a suo piacimento, in modo che tu resti a casa invece che andare in comunità.

Detto questo, se tuo figlio annega in piscina mentre eri all'Eucaristia, ovviamente è stata volontà di Dio, ma tu ti trovavi dove era tuo dovere che fossi: con la tua comunità. Se tuo figlio si sente male ogni volta che tu lo lasci con le baby-sitter in una stanza sudicia che normalmente serve da magazzino per la roba vecchia, quel pensiero, accorgersene, viene dal demonio, è una tentazione.
 
"Dio si prende cura dei tuoi figli mentre sei con la comunità. Dio ti fa trovare le baby-sitter e non succede niente se i piccoli hanno pianto per due ore, o cos'altro, lontano da te, o per essere rimasti, febbricitanti, in una stanza sporca. Non muoiono, stai tranquilla. Non si traumatizzano per questo, stai tranquilla. Ciò che, sì, li traumatizza, è il tuo amore materno isterico." 

Questo è un mantra fondamentale: le madri isteriche rendono i figli asmatici, secondo il Cammino Neocatecumenale. Dio ti manda la malattia di tuo figlio per la tua conversione, perché si manifesti la sua gloria. "Cosa vuole dirti il ​​Signore, con il cancro di tua figlia?" ti chiederanno i kikatechisti.


Immaginiamo un attimo come noi adulti possiamo rispondere a questa domanda: "Ehm, il Signore vuole dirmi qualcosa attraverso il cancro di mia figlia, qualcosa che non riesco a capire. Questa sarà la prova del fatto che io non ascolto Dio. Se l'avessi ascoltato, forse Lui non sarebbe stato costretto a cercarmi attraverso il cancro di mia figlia. Se io non fossi così stupido/cattivo/peccaminoso allora Dio non avrebbe inviato il cancro a mia figlia…”.

Immaginiamo anche come un bambino, per quanto neocatecumenalizzato, possa reagire a quell'interpretazione della relazione causa-effetto di un Dio che ti manda una malattia per la conversione degli altri.

Ho portato l'esempio della malattia perché è qualcosa che non è voluta né causata da noi. Ma come interpretano i catechisti la sofferenza del figlio di qualche fratello del Cammino, quando essa è causata volontariamente da qualcuno? Parliamo, ad esempio, di abusi fisici e psicologici, violenze, maltrattamenti esercitati da un adulto su una vittima minorenne.


È assodato che non esiste alcuna differenza di verdetto. Se tuo figlio viene abusato sessualmente da un adulto, deve essere che Dio lo permette per qualche motivo. Proprio come Dio ti permette di picchiare tua figlia fino a farle perdere i sensi. Dio permette tutto ciò affinché tu veda cosa c'è nel tuo cuore, affinché tu ti converta: parola di catechista neocatecumenale.

Per mia fortuna, Dio mi ha dato l'intelligenza per pensare e le mani per aprire i libri e cercare la verità. La controproposta a tante bestialità a cui ho assistito nella mia comunità e che ho ascoltato dai miei kikatechisti o dai kikatechisti di altre zone, l'ho cercata innanzitutto nel Catechismo della Chiesa Cattolica. 

Quando sentivo dire cose che mi ferivano, cercavo la risposta data dalla Chiesa sugli argomenti in questione o in riferimento a casi simili. Ed in ultima istanza, ho cercato il consiglio di persone di Chiesa che fossero ben preparate o specializzate sul particolare aspetto di mio interesse.

Ho avuto la fortuna di capire quando il Cammino predicava bianco là dove la Chiesa diceva nero. E sto parlando dei tempi in cui non c'era internet. Ora con Internet è tutto molto più semplice e veloce.

 

Cosa dice il Cammino delle vittime di abusi, come affronta i casi di bambini abusati da un adulto, cosa dicono i kikatechisti a coloro che hanno subito tali abusi, cosa dicono del loro aggressore, come trattano un aggressore chi confessa il suo delitto? Per contro, cosa dice la Chiesa sugli abusi commessi contro i bambini? Cosa consiglia alle vittime? Cosa dice di coloro che commettono questi crimini?

È quindi essenziale confrontare la predicazione del Cammino Neocatecumenale con gli insegnamenti della Chiesa in merito a ciascun argomento, senza tralasciare niente: malattia fisica, malattia mentale, omosessualità, procreazione, lavoro, diritti umani, diritti, doveri e libertà, istruzione, denaro, separazione coniugale, divorzio... Sorprendentemente, sulla maggior parte delle questioni ci sono molti punti di divergenza e persino palesi contraddizioni. 

Quando si tratta di insegnamenti del Cammino Neocatecumenale
è bene andare a fondo di tutte le questioni (n.d.r.).

Torniamo ai bambini ed ai ragazzi del Cammino. Come possono venire a conoscenza degli insegnamenti magisteriali della Chiesa, da opporre a quelli del Cammino Neocatecumenale? Chi possono consultare con fiducia ben riposta in caso di dubbi, se vivono circondati esclusivamente da persone che appartengono al Cammino Neocatecumenale? Esiste per loro uno spiraglio attraverso il quale possa entrare qualcosa della fede cattolica, evitando il filtro del Cammino Neocatecumenale?

Un figlio di Testimoni di Geova si sente sicuramente solo in mezzo a bambini che non professano le stesse credenze della sua setta. Un bambino del Cammino Neocatecumenale si sentirà solo anche lui nello stesso modo, come se provenisse da una setta, quando invece la sua religione è presumibilmente quella cattolica. Questo è il vero problema. 

Il figlio del Cammino Neocatecumenale si sentirà sempre diverso da un figlio di “cattolici della domenica”, da un figlio di genitori di Adoración Nocturna Española e da un figlio di genitori carismatici. Tutti costoro si ritroveranno insieme alla Messa della domenica mattina, chi va al Cammino invece no. Il figlio del Cammino vive confinato in un ghetto all'interno della sua stessa Chiesa. È terribile.

Mi dispiace essere così dura ma ho incontrato gente, nel Cammino, che non ti presterebbe l'auto neppure in caso di necessità. I neocatecumenali possono trascorrere otto ore della Veglia Pasquale e uscirne ciechi come vi sono entrati, incapaci di riconoscere Cristo nel "religioso naturale della domenica", convinti che tutti li perseguitino e che tutti li odino. 

E questo è ciò che trasmettono ai loro figli: non la fede, ma la nevrosi.



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52 commenti:

  1. Il cloruro di sodio del Cammino è attivo nello sciogliere i legami familiari a vari livelli: con genitori e parenti stretti, con i figli, nella coppia e persino a livello identitario personale.
    Lo fa in modo ambiguo e progressivo, lo fa in primo luogo togliendoti la fiducia in te stesso in quanto genitore e nella tua capacità d'essere un buon educatore dei tuoi figli. In modo insensibile ti 'aiuta' nel rapporto con i figli offrendosi come un filtro tra te e loro, offrendo una casistica di ciò che è bene e ciò che male, ciò che va fatto e ciò che non va fatto e assicurandoti poi che se tuo figlio sta nel Cammino è al sicuro, in un ambiente protetto sia per il corpo sia per l'anima. Naturalmente non è così...non è così non solo per quanto riguarda il CN, ma per nessun altro gruppo.
    Ecco perché può succedere ciò che con grande lucidità racconta LaPaz.

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  2. CONOSCEVO UNA TIPICA FIGLIA DEL CAMMINO TRENTENNE, IL CUI PARROCO NC SESSANTENNE TENTÒ DI BACIARE NEI LOCALI DELLA SAGRESTIA. OVVIAMENTE, LA FIGLIA DEL CAMMINO, NON HA SPORTO DENUNCIA, KIKO LO VIETA.

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  3. A quanto capisco si tratta dell'esperienza di un figlio di nc della primissima ora, quando la pressione sui figli era altissima. Impressionante.
    Nel tempo questa linea dura si deve essere un po' ammorbidita, magari perché molti figli non la sopportavano e appena potevano si affrancavano da quella prigione, ma comunque è rimasta sempre una pressione anomala sui sacrificabili figli nc.
    Questo articolo mi ha riportato alla mente un evento accaduto ad una coppia di catechisti della primissima ora durante una convivenza di inizio corso. All'epoca ne fu parlato ovunque come segno di testimonianza di fede e anch'io, col cervello all'ammasso neocatecumenale, credetti alla versione diffusa.
    Accadde che una figlia giovanissima di quella coppia di catechisti, tra l'altro nemmeno tra i peggiori umanamente parlando, morì improvvisamente mentre stava facendo da baby sitter ad una convivenza contemporanea che si svolgeva altrove.
    I genitori non accorsero subito alla notizia della morte della figlia, ma terminarono la convivenza mostrando a tutti "la loro incrollabile fede".
    La notizia si diffuse e tutti rimasero impressionati da quella formidabile testimonianza, me compreso.
    Col senno di oggi, invece, quando ripenso a quell'evento mi sento distante anni luce da quell'interpretazione e considero che la testimonianza migliore sarebbe stata quella di accorrere immediatamente presso la giovane figlia deceduta, mostrando così cuore, umanità, amore e perché no, anche fede nella consolazione di Dio.
    La coppia di catechisti non era indispensabile alla convivenza, altri avrebbero potuto sostituirli e loro potevano benissimo allontanarsene. Non c'era alcun motivo affinché rimanessero.
    Non è la stoicità innaturale ed inconsulta che dà testimonianza di fede, ma l'esperienza che passa dalla debolezza della propria umanità alla cura della grazia di Dio sanatrice. Non c'è vergogna né disonore nel mostrare la propria sofferenza agli altri, come fece Gesù davanti alla morte di Lazzaro.
    Gesù attese due giorni prima di muoversi verso la Giudea quando apprese che Lazzaro era malato. Ma quando Lazzaro morì e Lui lo seppe per rivelazione divina, andò da lui, anche se era pericoloso perché lì avevano cercato di lapidarlo. Sulla via del sepolcro Gesù pianse insieme ai giudei, mostrò il suo dolore di uomo, anche se come Dio operò la resurrezione.
    Non è la stoicità, né la repressione dell'umano dolore che mostra la fede, ma l'opera che Dio consolatore fa nella sofferenza di chi ha fede in Lui.
    Altrimenti si rischia fortemente di pensare di più alla persona (il catechista) che all'opera di Dio.
    Infatti, nell'immaginario collettivo neocatecumenale è sempre rimasta l'idea di "quanta fede aveva Tizio", non che "il Consolatore ha operato nell'uomo sofferente".
    "La mia potenza si manifesta pienamente nella debolezza", dice il Signore.
    L'interpretazione neocatecumenale sembra quasi uguale, ma c'è una differenza enorme.

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    1. "Accadde che una figlia giovanissima di quella coppia di catechisti, tra l'altro nemmeno tra i peggiori umanamente parlando, morì improvvisamente mentre stava facendo da baby sitter ad una convivenza contemporanea che si svolgeva altrove.
      I genitori non accorsero subito alla notizia della morte della figlia, ma terminarono la convivenza mostrando a tutti "la loro incrollabile fede".

      Allucinante, lasciare una figlia morta, per continuare a sparlare da un leggio. Allucinante.
      Ti ringrazio di aver riportato quella testimonianza.
      Queste cose ci fanno capire sempre più come alcuni sono turbati mentalmente.
      Infatti ne ho visti di questi davanti a me, gente che sparlava di fede, di compiere atti assurdi, dimostrazioni, ma era solo una finzione mentale. Avrei tanto da scrivere per quel poco tempo che ho vissuto in mezzo a queste persone, ma non lo faccio per dei motivi. Può darsi che un domani cambierò idea.
      Vi assicuro, e sono sicuro di non mentire, che ci troviamo davanti a degli invasati, ma nel vero senso della parola, non sto scherzando.
      Usano le persone per ottenere favori, tutto in nome di Dio, cioè usano Dio per acquisire vantaggi a proprio tornaconto. Infatti sentirete parlare di amore, fratello, Vangelo, GPII, noi siamo la Chiesa, Dio ti chiama a fare un grande gesto, ecc, ecc. Ma, se poi vai a scavare, esce il veleno, cioè escono le loro reali intenzioni. Infatti ti vedi esaltati mentali, che si gonfiano da se stessi, che si proclamano eletti.Badate bene a una cosa, non verranno mai a dirvelo espressamente davanti, il tutto lo riscontrate dai loro atteggiamenti. Infatti vi si proclamano come guide, senza che nessuno gli abbia chiesto un qualcosa, verranno loro da se per insinuarsi in situazioni private. Qualcuno direbbe: ma devono vedere l'andamento della Comunità! Ecco perché!
      Carissimi: ATTENZIONE!
      La presunzione non ha confini.

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    2. La comunità è nella Chiesa, cioè il catechista è chiamato ad operare nell'ambito della Chiesa. Loro sono chiamati a seguire l'andamento della comunità, cioè verificare se vi è amore, se c'è rispetto, se non vi sono esaltati o esaltazioni, se qualcuno sconfina, ecc, ecc. Nessuno gli ha dato il mandato di entrare in questioni private, come fanno a quel modo. E per cui quel chiedere fatti privati è uno sconfinamento. Già qui vi dovreste chiedere il perché e cosa li muove. In più, e qui casca l'asino, quando vi vogliono entrare, e per cui già sono nel peccato, ecco che entrano con fare ipocrita. Infatti vi accuseranno di errori inesistenti, oppure vi modificheranno la volontà, cioè cercano di mettervi in contraddizione con voi stessi, cioè con ciò che Dio ha seminato nel vostro cuore, e vi porteranno le loro accuse. Vi accusano, e vi piegano alla loro volontà, con il fine di togliere la Pace nel cuore. Ricordatevi sempre che vi è una cartina di tornasole: LA PACE.
      Se una persona vi parla, in Nome di Dio, e ciò che vi riporta vi toglie la Pace interiore, quella cosa non viene da Dio. Dio dona la Pace a ciascuno di voi, Egli la fa scendere nel vostro cuore. Se quella situazione prospettata viene a togliere la Pace, non è Dio.
      Tutti possiamo cadere, tutti possiamo togliere la Pace a una persona, siamo creature, ma chi vi viene e vi dice che quella cosa viene da Dio, cioè vi parla per opera dello Spirito Santo, e per cui vi chiede obbedienza, in quanto se non fai come dice, ecco che vi mette a credere che vai contro Dio, ecco che a quel punto la situazione diventa molto ma molto grave. A quel punto entra la morte, entrano le tenebre, e si è in grave pericolo.
      Cosa fare in quei momenti?
      Bisogna mettersi subito davanti davanti a Dio, con il cuore, magari pregando e dialogando con Lui, e ristabilire la Pace interna e la tranquillità.
      Attenzione ad un aspetto, vi parlo in termini cristiani e di fede, quando Adamo ed Eva passeggiavano in Pace nell'Eden, vi era un'altra creatura che operava, e vi era anche Dio. Quella creatura ha tolto la Pace ai nostri progenitori. Loro erano in Pace. Dopo è entrata la morte. Dio ha avvisato come stavano le cose, la creatura decaduta ha modificato la loro consapevolezza e li ha fatti cadere.
      Che vorrei dirvi.
      Se voi siete in Pace con una situazione, cioè Dio vi ha strutturato su una cosa, cioè sapete che quella situazione è la verità e ci state in pace, e vi è un'azione opposta che va a modificarla e vi spinge a credere il contrario, ciò non viene da Dio, ma dal vostro nemico.
      Per chiarezza verso alcuni, altrimenti fanno i finti perseguitati, scrivo che credo e spero che non tutti siano così, cioè non tutte le persone sono irruente e presuntuose. Infatti credo che ci sia sempre qualcuno che abbia un certo modo di fare, pacato, rispettoso, attento, pacifico.

      Pace.

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    3. Quei genitori che non sono accorsi dalla figlia morta, è perché probabilmente non l'amavano, o almeno non l'amavano quanto amavano la loro reputazione all'interno del Cammino.

      Se consideriamo il buonismo non legato a un'ideologia o ad un particolare modo di sentire o di fare, potremmo definirlo come il "voler OPERARE bene avendo, però, FINI sbagliati".
      In tal caso i due genitori superduri animati da una fede contronatura, che li rende inflessibili perfino alla notizia della figlia morta, si rivelano come due banalissimi buonisti.

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  4. Grazie LaPaz, vecchia e cara conoscenza, bentrovata.

    Chi più di chi ha vissuto certe esperienze può descriverle?
    La teoria è sempre bella, ma poi...
    Se si somma l'idealismo fuori della realtà di cui è infarcito il Cammino (della serie: "l'isola che non c'è" - e nemmeno isola felice!) al clamoroso fallimento esperienziale anche per gli adulti, per cui il Neoccatecumenato è nato e che è sotto gli occhi di tutti, il kikianesimo, come progetto di vita cattolico ma anche solo come progetto di vita, ne esce molto ma molto male.
    Bocciato su tutti i fronti.
    ........

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  5. ........
    Esiste un'assolutizzazione del Cammino. Inconcepibile già solo se si pensa al fatto che esso è fondato su quattro o cinque idee fisse. Si articola su un Tripode, come sgabello che per reggersi ha bisogno di tre piedi, almeno. La vita comunitaria è osservanza del tripode e niente altro. Vivere il tripode.
    Questo schema va bene per tutti, inclusi i ragazzini dai 12/13 anni che "fanno" il cammino proprio. Preparazioni, monizioni e canti ( molti diventano cantori e cosi cercano di tenerli)... celebrazioni bisettimanali rigidamente scandite. E poi la convivenza mensile in cui i ragazzini, un intero pomeriggio, devono sorbirsi le esperienze tante volte estenuanti per lunghezza e pesantezza di adulti spesso contorti nell'anima. Il Cammino poi favorisce le paturnie e incentiva gli animi tormentati.
    ........

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  6. ........
    Chi più ne ha più ne mette e si fa a gara a chi le spara più sensazionali.

    Il C.N. non è un percorso adatto ai giovani. Pesca molto nel vissuto che più è segnato meglio è.

    Tutto è scandito dal prima, durante e dopo.
    Ma per questi ragazzini il prima son loro e il durante. E se non si svegliano per tempo sarà anche il dopo... ineluttabilmente!

    Pax

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  7. Ma il Garante per l'infanzia e l'adolescenza è mai stato messo al corrente di quello che succede ai piccoli neocatecumenali costretti a frequentare un cammino di adulti magari* depravati?

    Irene

    * il magari è un omaggio a Kiko

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  8. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  9. https://isoladipatmos.com/aperto-il-processo-di-beatificazione-della-piccola-eretica-carmen-hernandez-e-gia-stato-accertato-il-primo-miracolo-la-guarigione-di-un-uomo-affetto-dalla-patologia-del-micropene-congenito/

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    1. Mi pare che il miracolo riportato da don Ariel possa essere citato a buon diritto insieme a quelli raccolti e segnalati dal nostro informatissimo amico Anonimo.

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    2. Anonimo dei Miracoli, sei come la Settimana Enigmistica, vanti innumerevoli tentativi di imitazione!

      FungKu. PS metti il copirait e sigilla anche i puntini e gli acronimi, che qui è tutto un copiacopia!

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    3. Dici bene, Pax, est modus in rebus.

      FungKu. Sarà per questo che la Settimana Enigmistica è inimitabile? Non puoi mica fargli dire quello che ti pare ai rebus.

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  10. LaPaz dice che leggendo il Catechismo della Chiesa Cattolica e il Magistero della Chiesa, si è resa conto di come il Cammino insegnasse dottrine diverse da quelle della Chiesa.
    Cioè interpretava la Scrittura in modo diverso dalla Chiesa.

    Dice Gesù: "Invano essi mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini" (Mc 7,7).

    Queste parole non sono rivolte ai Samaritani, che insegnavano dottrine sbagliate ma da separati, ma sono rivolte ai farisei, che erano "eretici" ma pretendevano di essere "ortodossi".

    Nella Chiesa Cattolica, perciò, non si applicano tanto ai protestanti, in quanto con loro, separati "ufficialmente" da tempo, si tiene conto di ciò che unisce (senza negare quello che ci separa).
    Si applicano, invece, a coloro che, pur NON essendo cattolici nei fatti e nel cuore, dicono di esserlo e, anzi, dicono di essere i veri cattolici.

    Leggendo le risposte di Padre Bellon, mi ha colpito come siano importanti, nella famiglia, i diritti dei figli. Padre Bellon, che riporta la voce della Chiesa, dice che, qualunque siano le vicissitudini di una famiglia, occorre innanzi tutto tenere presente il bene dei figli.

    Nel Cammino non è così.
    So di una figlia del Cammino, ormai donna ultraquarantenne, che quando era una ragazzina le morì la madre.
    Poco dopo il padre partì itinerante abbandonandola alle cure della sorella di qualche anno più grande.
    Questa ragazza, pur avendo idea di formarsi una sua famiglia e pur essendo dotata di una rara bellezza che non le ha lesinato spasimanti, non è riuscita, almeno finora, a decidersi.
    Ma, finalmente, è uscita dal Cammino...

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  11. Nella struggente ed articolata testimonianza scritta da LaPaz riconosco il marchio di fabbrica neocatecumenale, che fa chiedere: ma cosa vi hanno fatto di male i bambini?

    A noi i catechisti neocatecumenali raccontavano con grande enfasi di genitori anch'essi neocatecumenali che, avendo perso uno o più figli in modo tragico, ringraziavano Dio che aveva mandato loro questa disgrazia per la propria conversione.

    Non erano racconti in prima persona, si trattava sempre di aneddoti riportati. Mi impressionava che il ringraziamento a Dio fosse rivolto per la disgrazia subita, non per la forza ricevuta di affrontare una prova atroce, per la perseveranza nell'adempiere al volere di Dio in ogni circostanza o per la speranza di rivedere le loro amate creature nel mondo a venire.

    La cosa peggiore è che, insistendo un po' con questo modo di pensare, riuscivano velocemente ad indurre qualcuno che si trovava in stato di grave lutto a esprimersi nello stesso modo, ma in modo automatico, quasi a cercare un po'di quel conforto promesso nei flutti del distacco dalle persone care. Per la mia formazione questa era una manipolazione atroce.

    Perché i catechisti vantavano questo atteggiamento come una "metanoia" dalla vecchia alla nuova e vera fede, quella dell'affidamento totale a Dio, una cosa presentata possibile solo a chi fa il cammino neocatecumenale (calunniando quindi il cattolicesimo che la prevede eccome).

    E questo è stato uno dei numerosi motivi della mia lista di "contro" per non entrare in Cammino. Riepilogando in seguito gli aneddoti di cui i catechisti si servivano, impressiona il fatto che avessero tutti una certa coerenza nella destinazione in cui andavano a parare: l'efficacia e la verità suprema del messaggio neocatecumenale.

    Non oso mettere in dubbio il dolore di queste famiglie, quel che voglio dire è che a qualcuno delle comunità succede un fatto brutto ed i catechisti ci costruiscono sopra un'epica da propaganda per attirare nuovi adepti alla setta. E questo non è testimonianza cristiana, è truce.

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    1. In quest'ultimo passaggio hai colto proprio il punto cruciale che desta scandalo.
      Come ben dici, se succede una grande disgrazia a qualche fratello di comunità i catechisti intervengono subito per dire che il Signore attraverso questo fatto che ha permesso vuole chiamare qualcuno a conversione, per cui si parte con annuncio del Kerigma a tappeto.
      E' un'occasione in cui bisogna annunciare e come sempre portare le persone in cammino: unica vita, unica salvezza.

      E' truce, dici bene. E per fare questa cosa in modo sistematico ci vuole una certa dose di cinismo.
      Non ne parliamo se qualcuno che ha lasciato il cammino viene colpito da un lutto in famiglia improvviso! Vedrete piombare come falchi gli ex fratelli di comunità che - come gli amici di Giobbe - arrivano non per starti accanto, dimostrarti affetto e vicinanza e portarti conforto. NO. Vengono per dirti "Ascoltami! Sono qui per ricordarti cosa Dio vuole dirti con questo fatto di morte improvviso... che tu torni in comunità... il Signore ti sta dando un'altra opportunità..." o cose simili. Questa cosa accade regolarmente a tutti quelli che, dopo lunghi anni di cammino, hanno lasciato. E' da dire che mai si sono fatti vivi prima. Ma se passi un guaio sono lì, in fila a kerigmatizzare. Come l'avvoltoio che arriva dove è il cadavere. Che se ti avessero amati li avresti visti prima, pieni di compassione per te in cento altre occasioni.

      Pax

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  12. La Venerabile Conception Cabrera de Armida, detta Conchita, fu una sposa e madre di 7 figli esemplare, che raggiunse le vette della vita mistica. Ispirò le Opere della Croce, tra cui una congregazione maschile (i Missionari dello Spirito Santo) e una congregazione di religiose.

    Nessuno in famiglia si accorse dei suoi doni mistici, anche se tutti vedevano i suoi comportamenti dovuti alla fede.
    Lei, grande mistica, diceva che la volontà di Dio passa per la vita ordinaria, dandone esempio: fu madre e sposa attentissima e affettuosissima.

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  13. E ora vi aggiungo una cosa non di poco conto, su come agiscono queste persone.
    In primo luogo, per mettere la verità sul piatto, siamo tutti battezzati, tutti. Parlo nell'ambito cristiano e di fede. OK! Questo credo sia fuori di dubbio.
    Nell'ambito neocatecumenale vi sono coloro che vi mettono a credere che siano per il Cammino, cioè gli "Approvati", e vi sono i nemici non approvati, che sono contro il Cammino. Già all'ingresso, cioè alle catechesi iniziali, ecco che questo, chiamiamolo, venticello ( che si dovrebbe capire da dove tira) tira sotto sotto. Cioè ci saranno sempre coloro che si credono i preposti da Dio, gli unici. E questi, siccome sono ispirati da questo venticello, ecco che iniziano, inevitabilmente, a creare la divisione. Cioè, goccia, goccia, o con frasi, o con atteggiamenti, iniziano a ventilare, e per cui iniziano a mettere a credere che loro sono i VERI, gli altri i FALSI. Goccia, goccia, giorno per giorno, fino a quando creano la divisione e la reazione. Cioè fanno scoppiare il prossimo.
    Quello che accade ora sul blog, è un'espressione di ciò che è iniziato lì dentro. Infatti abbiamo un Fav ( va vi ripeto che Fav è solo un esempio concreto) che ci dimostra questa azione. Egli non fa altro che mettersi dalla parte della verità, come immagine, e per cui evidenzia la lettera di GPII, e la pone come se qualcuno fosse contrario a quella lettera. E per cui, egli, Fav, dissimula e incolpa e insinua veleno. Cioè Fav, ma vi ripeto che prassi lì dentro, tira fuori la lettera come se qualcuno fosse contrario a quella lettera.
    La realtà è esattemente diversa. Coloro che sono a favore della lettera di GPII, dello Statuto, e cose simili, sono molti che scrivono su questo blog. Si, è vero, ci sono stati commenti di persone esasperate, che sono state spinte a commenti molto incisivi verso il Cammino, ma perché queste persone sono state spinte proprio dai nemici interni del Cammino stesso, che dissimulano e fanno gli amici interni, cioè mettono a credere che siano per il Cammino. Vi ricordo che se vi è un Cammino, come descritto nello Statuto, e questo è sotto la Chiesa, per cui guidato dallo Spirito Santo, ecco che lo Spirito non dissimula, non è ipocrita, non condanna, non crea divisioni.
    Queste persone creano dei nemici, e li creano con un'immagine di nemici del Cammino. Cioè sputano veleno, fanno cose contrarie al Cammino, e poi incolpano gli altri di essere nemici e di aver fatto ciò che fanno proprio loro stessi. Li etichettano come NEMICI DEL CAMMINO.
    Voi vi direte: ma sei matto? Come fai a dire queste cose?
    Prendete tutti quanti lo Statuto e imprimetevelo nel cuore e riscontrate cosa ci sia scritto.
    Se vi è un Cammino, di sicuro, non è quel Cammino che è dentro la testa di queste persone, essi hanno deviato, cioè si sono staccati dallo Spirito Santo ed hanno iniziato a farfugliare delle cose loro, non di Dio.
    Chi vi toglie la Pace dal cuore non può venire da Dio, e per cui chi, anche se dovesse essere il fondatore, Kiko, e con un suo dire o con un suo fare, vi dovesse togliere la Pace dal cuore, egli non viene da Dio. Dio è Padre di tutti voi. Il Signore non ha fatto alcuni Padroni e altri Schiavi.
    Costoro vi parlano di obbedienza, vi esasperano con l'obbedienza, come se qualcuno non obbedisse, realmente proclamano obbedienza, cioè vorrebbero piegare all'obbedienza il prossimo, ma sono loro per primi che non obbediscono a Dio. Nessuno gli da l'autorizzazione di sputare veleno sul prossimo e di lanciare accuse. Nessuno gli ha dato l'autorità sulla vita delle famiglie, nessuno gli ha dato l'autorità di entrare nel cuore, dove c'è Dio, e farsi dei padroni e cambiare la Volontà di Dio.

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  14. Vi è stato un tempo nel quale io credevo che dalla loro parte vi fosse la ragione, mettiamola così, e per cui li difendevo e li seguivo, pendevo per loro per capirci, ma poi è accaduto l'inevitabile, cioè hanno pensato di mettere le mani nel "Luogo Santo", ovvero dove io ho piena relazione con Dio, e hanno cercato di modificare. Lì è caduto il sipario, sono cadute tutte le mie impressioni e altro. Ora, ci dovremmo chiedere. Se costoro sono dentro la Chiesa, e ciò è vero, se costoro sono battezzati, e ciò è vero, se costoro hanno avuto relazioni con il Papa, ed evangelizzano e sono dentro le parrochie, e ciò è vero, ma vanno contro Dio: cosa sta accadendo? Quale spirito si è insinuato?

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  15. nvito tutti i lettori e i commentatori a non cadere nel laccio ipocrita. State attenti che chi scrive fa credere che ci siano dei nemici di quel Cammino descritto nello Statuto, questo è il loro giochetto, sono ipocriti e dissimulano. Quel Cammino descritto nello Statuto è disatteso, ad oggi nessuno lo porta avanti realmente. E per cui, vi ribadisco, che i veri nemici del Cammino Neocatecumenale dello Statuto sono proprio coloro che sono nel loro interno. Forse a partire dal Fondatore. Se il Fondatore, che è chiamato ad amare, si mettesse a perseguitare i sottoposti, egli è decaduto. In molti vi chiederete: come fai a dire certe cose?
    Ecco la risposta:

    Ma se quel servo dicesse in cuor suo: “Il mio padrone tarda a venire”, e cominciasse a percuotere i servi e le serve, a mangiare, a bere e a ubriacarsi, il padrone di quel servo arriverà un giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa, lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che meritano gli infedeli.
    Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche.
    A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più».
    In conclusione.
    Se costoro si presentano con un fare ipocrita, cioè iniziano a ventilare che il prossimo sia un loro nemico, e tirano fuori per nascondersi il Cammino ( si nacondono dietro a questa cosa credendo di avere ragione), e per cui iniziano a percuoterlo con il loro atteggiamento, disprezzandolo, umiliandolo, togliendogli la Pace nel cuore, ecco che tutto questo non viene da Dio. Dio ama le sue creature e non le discrimina.

    Pace.

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  16. Come direbbe il nostro amico FAV:
    Ecco altri 4 gatti,Spagnoli,che scrivono su un blog perché sono odiatori,invidiosi e pigri.

    LUCA

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  17. Ricordiamo ai gentili lettori che nella Chiesa Cattolica la santità non è qualcosa di "fabbricabile" da mani d'uomo. Non è che uno si dà da fare e dopo un certo punteggio in classifica entra in serie santit"À".

    Le cronache della vita di un qualsiasi santo sono spesso noiose. "Non ha fatto niente di speciale", vien da dire certe volte. Infatti: il santo non ha «fatto» niente di speciale a parte il vivere normalmente la vita cristiana e il cercare sempre la volontà del Signore, vivendo eroicamente fede, speranza e carità. Cioè è qualcosa del piano spirituale, di ciò che si crede, del motivo di ciò che si fa, del modo in cui si vivono i sacramenti. La santità è accogliere la divina grazia (riesce meglio se si fuggono le tentazioni, si respinge il peccato, si evitano le occasioni), non è il «fare» un Elenco Importante di Grosse Cose. Non è che uno "decide" di fondare una Pia Opera Ecclesiale, pianificando a tavolino i futuri successi. Tutte le opere caritative della Chiesa sono nate come risposte concrete a problemi concreti (e in onore del Signore), ma nessuna di esse è nata allo scopo di "fabbricarsi" titoli di santità.

    Che poi i santi, accogliendo la grazia di Dio, abbiano compiuto "opere" notevoli, è altra storia. Tutti possono diventare "fondatori" e "iniziatori", se investono un numero spropositato di risorse, di tempo, di ostinazione, di soldi, e - a seconda delle circostanze - avere un successo di decine, migliaia, milioni di aderenti. Ma il fare Grandi Opere Ecclesiali non significa essere santi. Uno può avere centinaia di milioni di persone al seguito ed essere un perfetto eretico (come ad esempio Martin Lutero). Uno può costruire piccole opere (le Suore Minime, neanche 180 di loro, dopo 140 anni dalla fondazione) e non avere nemmeno il titolo ufficiale di santo (Faà di Bruno è solo "beato"), e però essere considerato tale (Faà di Bruno è considerato uno dei "santi sociali torinesi").

    Quando si racconta la vita di un santo, si fa una cronaca per capire le difficoltà affrontate, l'ambiente in cui ha vissuto. Le vite più "noiose" (fra virgolette) sembrano essere quelle di persone che fanno vita monastica, in clausura, tutti i giorni uguali - preghiera, lavoro, silenzio, sacramenti, meditazione - eppure tutti i giorni "diversi", perché la grazia di Dio non è un "prodotto" finito, il Vangelo non è un libro qualsiasi che dopo averlo ben letto e studiato sai già tutto e non hai null'altro da apprendere.

    Basterebbero queste poche considerazioni per notare come gli stessi kikos sanno che Carmen non è santa: infatti si affannano inventarsi finti "miracoli", non hanno altro da dire che è stata "iniziatrice" del Cammino, devono riesumare degli improbabili (e aggiustatissimi da mani esperte) Diari, addirittura inventano dei movimentini cripto-neocatecumenali per dare l'illusione che la defunta signora Carmen meriterebbe finalmente il titolo nobiliare per porsi al di sopra delle critiche. Che è esattamente il loro scopo. Immaginate gli asini raglianti col fegato contorto e rovinato da continui travasi di bile, che nel chiuso polveroso delle loro salette si dicono: "quando riusciremo a farla santa potremo finalmente urlare a chi non crede in Kiko: tu dunque critichi una santa?"

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    1. Ricordiamo ai gentili lettori che l'ultimo articolo di don Ariel, riguardante il "miracolo" della piccola eretica Carmen è disponibile oltre che in lingua italiana, anche in lingua spagnola.

      Animo hermanos!

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  18. Miracoli di Carmen Hernandez Barrera

    Miracolo n. il più significativo

    Nella parrocchia di Sant'Onofrio a Ventimiglia la IX comunità, guidata dal catechista Gennaro Abelardi, partita con 80 camminanti, si era ridotta a 15 per svariati motivi. Gennaro era preoccupato che dovesse sparire o conglobarsi con altre più numerose della parrocchia stessa. Pregò Carmen, che da Lassù, con uno schiocco di dita, fece arrivare in due giorni 65 nuovi adepti, per cui si ripristinò il numero originario. Gennaro avvisò il vescovo che avvisò il Vaticano, e Semeraro riferì al Papa che disse : "hermano cardenal, se Carmensita riesce a moltiplicar los adeptos del Cammino come nuestro Segnor que moltiplicava i pani e i pesci, non v'è dubbio : ella es sancta veramiente". Semeraro avverti Kiko che regalò al Papa una fotocopiatrice che, mettendo la foto di Carmen, ne emetteva 250 in 3 secondi, cioè la moltiplicazione dei santi e dei miracoli.

    e la causa continua.............

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  19. Segnalo il video della presentazione del libro biografico su Carmen.
    Un pugnello di presenti, tutti responsabili delle comunità di Madrid, qualche itinerante e qualche seminarista.
    Kiko, naturalmente, legge soltanto.
    Poi, al minuto 1,39 si accende una sigaretta sedendo accanto al vescovo Rouco e davanti al Cristo pantocratore. Unico che osa fumare nella tipica saletta kikizzata.
    Presente ma non in vista il vescovo del Palacio, ormai fuori causa lontano dagli onori.
    Al momento il milione e mezzo del popolo neocatecumenale diserta: nemmeno 13.000 visualizzazioni.
    Due ore di noia pazzesca. Niente di nuovo sotto il sole.
    Buona dormita.

    https://www.youtube.com/watch?v=QUW5K9jo5SY



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  20. O.T.

    Mi ha impressionato questo articolo apparso ieri sul Fatto Quotidiano, stampa laica dunque:

    https://www.ilfattoquotidiano.it/2021/11/17/la-setta-divina-linchiesta-di-pinotti-ricostruisce-il-lato-oscuro-dei-focolarini-di-chiara-lubich/6388117/

    Mi ha impressionato per la sovrapponibilità delle criticità elencate a carico dei focolarini (devo per correttezza precisare che non conoscendo da vicino quel movimento nè avendone fatto parte, non entro nel merito dell'attendibilità o meno delle gravi accuse mosse e di Chiara Lubich ho sempre e solo sentito parlare del gran bene che ha seminato intorno a sè) a quelle del Neocatecumenato di Kiko e Carmen.

    Se si legge, la cosa è davvero impressionante e fa riflettere.

    Dopo di che almeno a me sorge un interrogativo senza risposta: come mai il Cammino (con tutto quello che combina da anni, cosa che qui molti di noi sanno benissimo e testimoniano per esperienza diretta) ancora non balza agli onori della cronaca, almeno di quella laica?
    Ci vorrebbe un Ferruccio Pinotti anche per loro; curioso e animato dalla buona volontà di capire e approfondire. Ma mai perdere la speranza, che prima o poi la misura si colma per tutti.

    Un'altro aspetto che emerge dall'articolo mi ha fatto riflettere.
    Di sicuro c'è stata una cosa che ha impresso un'accelerazione significativa alla ribalta riservata ai Focolarini ed è la recente programmazione RAI di una fiction dedicata agli inizi del Movimento con una giovanissima Chiara Lubich (anche per lei è aperta una causa di beatificazione e i suoi seguaci la vorrebbero santa subito... guarda un poco! Hanno tutti la stessa malattia).

    Voglio dire con questo una cosa molto semplice.
    Quando si ricorre ad un racconto semplificato, in stile agiografico, che omette ogni spirito critico, poi può succedere che si scatenano...
    (il brano che segue è copiato dall'articolo)
    ... "fiumi di lettere nelle redazioni dei quotidiani che hanno dedicato recensioni al prodotto televisivo, reazione sdegnata di molti ex appartenenti al Movimento vittime di abusi".

    Non si può non restare sorpresi. Singolare assonanza che gira nella testa.

    Pax

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    1. @pax: "Mi ha impressionato per la sovrapponibilità delle criticità elencate a carico dei Focolarini" Il il demonio quando deve attaccare la fede cattolica è molto ripetitivo, il cliché è sempre quello e poi sa di poter contare sullo spirito di vendetta di alcuni.
      Fallacio Asino Vinicio

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    2. Oh, ma guarda: un asino ragliante che cerca di far credere che il demonio (quello vero) attaccherebbe un'opera del demonio (cioè il Cammino Neocatecumenale). Probabilmente non ha mai letto il Vangelo dove Nostro Signore ci fa sapere che un regno diviso in sé stesso finisce in rovina - e proprio nel contesto di "demonio scaccia demonio" (cfr. Lc 11,14-20).

      Il Cammino viene dal demonio: infatti solo il demonio può essere contento di ambiguità dottrinali, vere e proprie eresie, strafalcioni liturgici e sacrilegi eucaristici, più tutte le ingiustizie e le malvagità compiute in nome del Cammino (ivi inclusa l'esazione delle Decime, una vera e propria "tassa di appartenenza" da pagare al Cammino, sotto l'ipocrisia del "provarsi sui beni"). Il Cammino viene dal demonio e i fratelli delle comunità si guardano bene dal correggerlo (non sia mai che il Signore Dio prevalga sul signor Kiko). Ed infatti nella mentalità neocatecumenale è considerato lecito e addirittura santo il mentire e l'ingannare (e l'aggredire in ogni modo chi ha oneste perplessità sul Cammino e sui suoi autonominati "iniziatori"), qualora servano per proteggere il prestigio e i soldi della setta: ciò viene direttamente dal demonio, Padre della Menzogna e omicida fin dal principio.

      Quindi, inutile ragliare su presunte "vendette" (come se non fosse un "vendicarsi" quello di rispondere a Pax con simili patetiche insinuazioni)! E non dimentichiamo che è proprio il Cammino a vendicarsi il più crudelmente possibile contro coloro che non lo idolatrano: per esempio quando si toglie il saluto ai fuoriusciti, quando si minacciano azioni legali a chi ha svelato qualche "arcano" neocatecumenale, quando i datori di lavoro neocatecumenali fanno mobbing contro coloro che privilegiano il Signore Dio anziché il signor Kiko, eccetera).

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    3. Sto leggendo in ebook Kindle da un paio di giorni il libro di Pinotti, in quanto tratta del mio movimento. Sono quasi 500 pagine, ci vorrà un pò di tempo, poi credo che scriverò qualche mia impressione sul vostro blog. L'esistenza di questo recentissimo libro l'ho avuta dal sito di Fb che rimandava al sito ufficiale, dove c'è una breve recensione del libro, dice in sintesi che pur non negando gli aspetti negativi, si dovrebbero considerare quelli positivi ben più numerosi. Molte cose che ho letto le sapevo già, anche perchè ci sono siti critici sul movimento e libri, tra cui "Le armate del papa" di Urquhart, dove parla anche del Cammino e di Cl. Per evitare equivoci ho avvisato i miei responsabili che stavo leggendo questo libro, anche se ritengo che non sia necessario farlo, perchè in tempi passati sono stato criticato proprio per queste letture; non mi hanno risposto, ma va bene così. Aldo dei focolari di Cagliari

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    4. Aldo, sento di esprimerti tutta la mia solidarietà.
      Siamo gente a cui piace capire, documentarsi, che ama andare a fondo. A quanto pare non siamo graditi nei rispettivi movimenti con cui abbiamo, o abbiamo ancora oggi, avuto a che fare.
      Anche questo destino comune! Che vorrà mai dire?

      Nella tua correttezza o eccessivo scrupolo hai avvisato i tuoi responsabili del fatto che stessi leggendo il libro di Pinotti, che per loro è all'indice, e a me pare di vedere un film già visto.

      Siamo accomunati da un'esperienza molto simile.
      Ripeto, io esperienza diretta dei Focolari non ne ho, ma per assonanza leggere i tuoi commenti è per me un arricchimento, come quando leggo un ex-neocatecumenale.

      Se vorrai condividere, come scrivi, con noi le tue impressioni, ti ringrazio in anticipo.

      Molto presto ci troveremo anche noi con un dossier documentato sul Neocatecumenato che arriverà quando meno ce lo aspettiamo e da chi mai avremmo immaginato.

      (N.B. E' un'idea mia, sia ben chiaro, e forse sarò smentita dai fatti. Non sono profeta! O forse è solo una segreta speranza!)

      Pax

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    5. "il demonio quando deve attaccare la fede cattolica è molto ripetitivo"

      Ma davvero FAV? Tu parli sul serio?
      Il demonio è abbastanza scontato nelle sue strategia, questo ha un fondamento di verità.

      Ma è il "quando deve attaccare la fede cattolica" che proprio è fuori luogo.

      E qui casca l'asino (appropriato qui quanto mai un detto a proposito di asini più o meno raglianti).
      La fede cattolica con voi non ha nulla a che fare, ancora a questo state?
      Voi siete altro. Su questo non c'è discussione, al di là di approvazioni, ovazioni, celebrazioni di anniversari, cause di canonizzazione e altro. Articoli su articoli abbiamo pubblicato sull'argomento. Questo il fulcro del nostro impegno, radicato nelle lacrime e sangue di lunghi anni di esperienza.

      Per cui di che demonio parli?

      Kiko sono 50 anni che col demonio va a braccetto.

      Quindi ti conviene cercare altre spiegazioni e risposte ai quesiti suscitati in te dalla lettura dell'articolo che riguarda i Focolarini ma che vi dipinge alla perfezione e in maniera davvero imbarazzante.

      Pax

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    6. Neanch'io conosco bene i Focolari, ne ho una buona stima sulla fiducia e mi dispiace moltissimo se le accuse sono vere.

      A Vinicio che salta anche su questo treno (il famoso treno per cui se tutti i treni fischiano ed anche Socrate fischia, allora Socrate è un treno), vorrei dire che una cosa è una mela marcia negli ingranaggi di un sistema sano, altra cosa è un sistema marcio alla radice, per costruzione e sin dai suoi albori. (Non so bene cosa lo dico a fare, ma lo dico lo stesso).

      Con i neocatecumenali è andata così per me: credevo di aver incontrato qualche mela (molto) marcia, ho dovuto constatare, tra le testimonianze, i fatti di Guam finiti sui giornali (giornalisti seri e rigorosi, non ciarpame ideologizzato che ci sbava sopra) ed i mamotreti originali, che il problema è ben più esteso e niente affatto dovuto alle maldicenze di chi generalizza le sue limitate esperienze negative a tutto l'insieme.

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  21. Vi scrivo per chiarezza, verso tutti.
    Spesso si parla di fuoriusciti, nel senso nc, cioè chi sta dentro a quel Cammino che è dentro la loro testa usa questo termine verso le persone che non permangono più sotto le loro regole e i loro pensieri. Mettiamola così. E per cui pensa che gli altri sono fuoriusciti, come se chi sta dentro fosse nella verità e nel bene o altro di simile, e gli altri si fossero allontanati, o nel peggiore dei modi fossero dei nemici, traditori, giuda, ecc, ecc.
    Ovviamente nulla di tutto questo. Gli altri sono nelle mani del Signore, e se si comportano bene, cioè ricercano Dio, anche se si cade ogni tanto, ecco che nessuno è fuoriuscito dalla Volontà di Dio. Dio è Padre e non abbandona i suoi figli.
    Ma, vorrei sottolineare un aspetto, giusto così. Lo chiarisco davanti a tutti.
    Ho scritto del Cammino, come avete letto sopra, cioè che vi è un Cammino dentro la testa di alcuni e vi è un Cammino che è dentro la Chiesa riconosciuto e il cui Statuto ne delinea le caratteristiche. E per cui vi sono come due Cammini.
    Ma per me questo non è un problema, vi parlo sinceramente, perché Dio da a ciascuno la libertà di scelta. Chi sono io per costringere il prossimo?
    Liberi, liberi di scelta.
    Ma, anche se fosse che tutti iniziassero a portare seriamente avanti il Cammino dello Statuto, che mi farebbe piacere, ecco che affermo questa cosa:

    IO NON SONO UN FUORIUSCITO IN TUTTI I SENSI, IL CAMMINO NEOCATECUMENALE, ANCHE DELLO STATUTO, NON MI APPARTIENE, DIO HA ALTRO PER ME. PER CUI DEFINIRMI FUORIUSCITO, EX, NEL MIGLIORE DEI MODI, MA ANCHE NEMICO, GIUDA, CONTRO IL PAPA ECC, ECC, E' PROBLEMA DI ALCUNI ( e si dovrebbe andare seriamente a vedere perché gli circolano certe cose dentro la testa) UN DOMANI VE LA DOVRETE VEDERE CON DIO.
    Quello che conta è stare nella Volontà di Dio, e il Signore dona a ciascuno dei suoi figli la sua Volontà.
    Se costoro, ad uno ad uno, ripeto ad uno ad uno, iniziano a chiedere scusa o altro, ecco che per me la si chiuda qui, ed ognuno va per la sua strada, altrimenti ogni giudizio, dissimulazione, ipocrisia, far passare il prossimo per nemico e loro per gli eletti, usare il Papa contro il prossimo e per piegarlo alla propria volontà, e cose simili, ecco che a quel punto inevitabilmente vi dovete attendere la risposta. E' inevitabile.

    Un saluto a tutti e ricordiamoci sempre di alcune cose importantissime verso Nostro Signore. Inginocchiarsi davanti a Lui senza esitare, e conservare la Pace nel cuore.
    Domani è domenica, invito tutti ad andare alla Santa Messa, evitate, se è possibile, quelle celebrate dai sacerdoti nc, vi ripeto se è possibile, altrimenti se non è possibile andate tranquillamente chiedendo a Dio di proteggere il vostro cuore. Quello che conta è andare alla Santa Messa. Qualcuno si scandalizzerà di questo mio scrivere, io vi dico che ci sono le ragioni, sotto sotto, dietro dietro, alla fine esce sempre il colpo di lancia che vi toglie la Pace dal cuore. E per cui, con il cuore in Pace ci inginocchiamo quando Egli si fa presente durante la Santa Messa. Ovviamente ci inginocchiamo anche in altri momenti, in preghiera, davanti al Santissimo, anche in casa se vogliamo per un momento parlarci e chiederGli qualcosa. Ogni momento è favorevole.

    CDD.

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  22. Piccolo spunto.

    Chi chiama i figli di Dio: Nemici del Cammino, Giuda, Fuoriusciti, Ex, ecc, ecc. Non è degno di essere un Ministro di Dio, parlo dei sacerdoti, ecco perché vi ho scritto di evitarli, se è possibile. Ma sappiamo che Dio va oltre, e per cui la Santa Messa è sempre valida.
    Chiedetevi tutti, a partire da chi è preposto nella Chiesa ( vescovi, cardinali, altri sacerdoti, missionari, prelati, e simili) cosa hanno dentro la testa queste persone.

    CDD.

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  23. Grazie per questo post, che illustra molto bene cosa significa essere un "figlio del Cammino". Già questa espressione, a pensarci bene, fa accapponare la pelle. Tutti noi siamo figli di Dio e concretamente di un padre e una madre, non del Cammino! Invece questa espressione è volutamente ambigua, in qualche modo dà ad intendere che è grazie al Cammino che questi figli sono nati, perché magari i genitori si sono incontrati nel Cammino, o perché magari hanno fatto tanti figli perché hanno aderito alla irresponsabile apertura alla vita ad oltranza inculcata nel Cammino.
    Perché, effettivamente, se marito e moglie si sono incontrati, mettiamo, all'oratorio, o in chiesa, o all'università, non è che si dice che sono figli dell'oratorio, o della chiesa, o dell'università, no? E inoltre questa espressione, figli del Camino, in fondo indica anche chi è che deve educare, "crescere" questi figli. Ma è il Cammino, ovvio! Ed è proprio così. Perché questi poveri figli respirano Cammino neocatecumenale fin da neonati, con l'orripilante battesimo per triplice immersione. E poi continuano in un crescendo senza fine. Fra convivenze di passaggi interminabili, scaricati a baby sitter occasioanali, il più delle volte ragazzine poco più grandi di loro..., celebrazioni fino a notte fonda, quando dovrebbero stare a dormire e si ritrovano di una dura sedia di plexiglass con i genitori che li svegliano se si addormentano, lodi obbligate alla domenica mattina, catechesi forzate a 13 anni... E via discorrendo. Che brutta vita!

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    1. L'aggravante è che veramente esiste una deresponsabilizzazione dei genitori che rimandano ai catechisti dei figli la loro educazione con il risultato che alla fine essere figli del cammino è diventato essere figli di nessuno.
      Ci sono nuomerosi eccessi in questo pensiero che hanno portato a scelte aberranti riguardo i padrini di battesimo.
      Al di la delle scelte personali rimane il fatto del pensiero diffuso "i figli del cammino" e delle sue nefaste conseguenze.

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  24. OT: solo due piccole osservazioni. Una sull'articolo di don Ariel: non è necessario calcare le tinte per rendersi conto dell'assurdità del progetto di elevare agli altari una persona come Carmen. Le parolacce dette dalla iniziatrice possono essere un elemento di colore, ma ben più significative sono a mio parere le 'paroline', le frecciate velenose che scoccava senza nessuna carità. Certo, forse di questo siamo stati testimoni noi reduci del Cammino ben più dei vescovi o dei leader di altri movimenti, ma sono queste che tratteggiano la figura della iniziatrice e senza dubbio la escludono dal novero delle persone da portare a modello del popolo di Dio.
    La seconda è sul libro cui Pax fa riferimento: ciò che veramente colpisce è che possa venir messo in dubbio per alcune derive settarie un movimento come quello focolarino e non si sia ancora levato lo scandalo per una realtà che è la somma delle derive settarie e in contempo il modello e l'archetipo di tutte le eresie conosciute come il CN.
    Può essere che, appunto, la cura dall'arcano neocatecumenale abbia finora evitato il rischio di finire apertamente sul banco degli imputati; in questo senso l'uscita allo scoperto con la causa di beatificazione dell'iniziativa potrebbe scatenare conseguenze per loro imprevedibili. Le bugie hanno bisogno del uscire delle tenebre per restare celate, i riflettori accesi qualche conseguenza impredittibile la porteranno.

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  25. I miracoli di "San" Carmen mi ricordano quei delinquenti napoletani che pregano così: "San Gennà, sto andando a fare una rapina, ti prego, San Gennà, fammi riuscire bene la rapina, fammi trovare un sacco di soldi". La rapina riesce bene, i soldi sono pochi ma ci sono, il merito viene attribuito a San Gennaro.

    Consiglio anche "Maradona mio aiutami tu", preghiera detta in chiesa ai tempi in cui il calciatore faceva ancora prodezze sul campo, documentata dallo scrittore Luciano De Crescenzo.

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  26. sono entrato nel Cammino a 15 anni. Mi ha rovinato la giovinezza perchè non potevo andare in discoteca e a divertirmi con i mii coetanei. Il giovane neocatecumenale vive come i lavoranti del circo: quando tutti gli altri escono in compagnia a divertirsi loro devono fare lo spettacolo.
    Quando da adulto ho finalmente trovato il coraggio per uscire dal Cammino sono finalmente andato in discoteca, ma mi sono accorto che erano tutti ragazzi più giovani di me, che ormai gli anni migliori erano finiti e questo mi ha fatto ammalare di depressione.

    ANONIMO MILANESE

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    1. anonimo lascia perdere le discoteche e altro. Non ti sei perso nulla. Credimi.
      Il punto è respirare l'aria a pieni polmoni, cioè essere in Dio, in piena libertà, senza lacci, senza sottomissioni umane. Questo è il punto.
      Amare Dio nella libertà, sapendo che è Dio che ci ama, e non avendo persone che vogliono offuscare questo amore verso Dio.
      Cerca la Pace nel cuore e cerca Dio. Dentro di noi ci sono come delle resistenze, che si manifestano in vari modi, pensieri negativi, spinte interne, ecc, non ci andare dietro, ma rimetti sempre il tuo cuore verso il Signore e inizia a respirare la Pace. Qualsiasi cosa ti possa capitare, sia interna che esterna, lascia stare e confida sempre in Dio. Piano piano vedrai che tutto ritornerà alla luce e riacquisterai la tranquillità.

      CDD.

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    2. Anonimo milanese:

      se oggi sei depresso mentre prima non lo eri, non è perché non sei andato in discoteca, e, probabilmente, nemmeno per i rimpianti.
      La depressione è probabilmente iniziata mentre "camminavi", causata DIRETTAMENTE dal Cammino, anche se allora non te ne accorgevi.

      Il cammino spersonalizza e, spesso, spersonalizza proprio i più entusiasti.
      Il fatto però che tu hai avuto la forza e il coraggio di uscire nonostante che nel Cammino avevi riposto tutte le tue speranze e i tuoi sogni, è sintomo che sei uno che non si arrende.

      I sogni si possono sempre realizzare, purché si abbia la coscienza che non sono la realtà, ma che vanno "estratti" da essa. Li si deve costruire col materiale di questo mondo (e animare con la grazia divina), altrimenti sono utopie che alienano e deprimono ancora di più.

      La preghiera, non quella che mette il fango negli occhi, ma quella che lo toglie, è la prima cosa.
      E' la prima "opera", nel senso che è come il cemento per il muratore: se prima non lo "fa", il muro che innalza prima o poi crolla.
      Come sta crollando il Cammino che si basa su una liturgia disapprovata dalla Chiesa.

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    3. Mi dispiace Anonimo Milanese.
      Si potrebbe dire che la tua obbedienza ti ha danneggiato.
      Infatti un conto è evitare certi intrattenimenti per libera scelta e un conto è farlo per obbligo.
      Invece io conosco molti figli di neocatecumenali anche illustri e stimati, che notoriamente vanno in discoteca, al pub a bere (anche parecchio) o addirittura a spettacoli osé.
      Tutti lo sanno, ma nessuno lo dice e perciò è come se nulla fosse.
      Quando stavo nel cammino questi soggetti avevano anche il coraggio di pontificare sulla fede ed avevano sempre in bocca il Signore con gli occhi di posa elevati al cielo.
      Ipocriti loro e ipocriti i loro genitori che sapevano ma tacevano.
      A quelli la depressione non è venuta, puoi star certo.
      Crescendo alcuni sono stati anche votati catechisti (sempre mentre agivano così nel silenzio totale di tutti), molto accreditati per come parlavano bene (e per la genealogia neocatecumenale doc).
      Se tu fossi andato in discoteca ma non l'avessi detto, oppure se usciva l'informazione e ci glissavi sopra, di certo ti saresti risparmiato molti dolori.
      Per stare bene nel cammino bisogna essere ipocriti.

      Il cammino è il covo dell'ipocrisia e chi non se ne accorge si rovina la vita.
      Vanno bene solo quelli che predicano bene e razzolano male: questa è la tipologia di persone adatta al cammino.
      Gli obbedienti al sistema sono sempre quelli che ne scapitano di più.

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  27. Ecco i figli del Cammino.

    https://www.lastampa.it/cronaca/2021/11/19/news/dodici_figli_un_solo_reddito_per_noi_se_l_assegno_universale_funziona_e_una_svolta_-432504/

    Frilù

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    1. purtroppo le scelte andrebbero fatte "libere" senza poi piagnucolare gli aiuti. non si dovrebbe pensare che alla provvidenza quella vera e non anelare al fisso dalla decima o agli aiuti di stato..
      Quello che sembra un gran coraggio a volte si dimostra essere solo incoscienza...tentare Dio...che comunque non abbandona i suoi figli...
      Chi ha fatto le stesse scelte realmente appoggiato in Dio rimane schivo ed evita di finire sui giornali non ha bisogno di fare la "vittima" per avere un riscontro...
      Se hai scelto di farli poi non dare la colpa agli altri che non te li mantengono

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  28. Cari figli di Dio e amati dal Signore.
    Gesù si dona a tutti voi, cioè ognuno di noi lo possiede interamente. La Trinità non discrimina nessuno. NESSUNO. Egli è amore verso ognuno, non vi è chi è privilegiato e chi no. Non esiste io ho il dono dello Spirito e tu no. Dio, se ovviamente gli apriamo il cuore, viene ad abitare in noi, in maniera completa dentro ciascuno di noi. Ciò che dobbiamo temere è se ci apriamo bene a Lui. Questo conta. Ma io credo che se noi diciamo a Gesù di avere pazienza con noi, e gli dichiariamo il nostro amore, ecco che Lui conosce le sue creature. Il Signore conosce che siamo un po'bloccati, diciamo così, e per cui Lui sa come deve agire con ciascuno di noi. Ecco perché è importante avere la pace e la tranquillità nel cuore, perché un cuore in pace ama e ama il prossimo. La pace cerca la pace e vuole la pace, e per cui ama e crea pace.

    Pace.

    CDD.

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  29. Ogni cosa che vediamo intorno a noi, di buono, cioè togliendo il peccato, è Volontà di Dio.Tutto è Volontà di Dio. Quando il padre di famiglia lavora e porta il pane a casa è Volontà di Dio, quando il sacerdote celebra la Santa Messa è Volontà di Dio, quando la mamma di bambini accudisce i suoi piccoli è Volontà di Dio, anche il catechista che compie il suo dovere in comunità è nella Volontà di Dio. Tutto è Volontà Divina.La Volontà Divina è la nostra vita, e per cui noi tutti siamo chiamati ogni giorno e in ogni momento nel compiere la Volontà di Dio. Attenzione, non vorrei creare tensioni o depressioni, cioè non vorrei far pensare che qualcuno non sia nella Volontà Divina. Essa ci avvolge, anche il semplice mangiare è Volontà di Dio, come il fare le pulizie di casa, andare a fare la spesa, leggere, ovviamente pregare e meditare le Sacre Scritture ( questo è scontato). Il problema è nel peccato, cioè quando non facciamo la Volontà Divina perché siamo presi dal peccato, in quel momento è come se si creasse un vuoto, e cadiamo nella volontà umana e ci portiamo fuori dall'Ordine Divino, cioè la Volontà Divina non è in quel momento il nostro respiro, il respiro dell'anima.
    Ringraziamo sempre il Signore Gesù che con pazienza ci riavvolge nella Sua Volontà ogni volta che cadiamo nel peccato, cioè negli atti umani e mondani.

    CDD.

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