mercoledì 9 dicembre 2009

Il Papa su Primato petrino e "Presenza reale" nell'eucaristia

La catechesi tenuta dal Papa durante l'udienza di oggi, parlando di Ruperto di Deutz, monaco del XII sec. noto anche per i suoi interventi nella controversia tra cristiani ed ebrei, reca due sottolineaure importanti e certamente non casuali, data la temperie che investe la nostra Chiesa:

Il Primato petrino
Il Vescovo di Liegi, Otberto, resisteva alle direttive del Papa e mandò in esilio Berengario, abate del monastero di San Lorenzo, proprio per la sua fedeltà al Pontefice. In tale monastero viveva Ruperto, il quale non esitò a seguire il suo Abate in esilio e solo quando il Vescovo Otberto rientrò in comunione con il Papa fece ritorno a Liegi e accettò di diventare sacerdote. Fino a quel momento, infatti, aveva evitato di ricevere l’ordinazione da un Vescovo in dissenso con il Papa. Ruperto ci insegna che quando sorgono controversie nella Chiesa, il riferimento al ministero petrino garantisce fedeltà alla sana dottrina e dona serenità e libertà interiore.
La "Presenza reale" nell'Eucaristia
Scrittore fecondo, Ruperto ha lasciato numerosissime opere, ancora oggi di grande interesse, anche perché egli fu attivo in varie e importanti discussioni teologiche del tempo. Ad esempio, intervenne con determinazione nella controversia eucaristica, che nel 1077 aveva condotto alla condanna di Berengario di Tours [Autore molto citato dai nostri interlocutori NC più eruditi -ndR]. Questi aveva dato un’interpretazione riduttiva della presenza di Cristo nel Sacramento dell’Eucaristia, definendola solo simbolica. Nel linguaggio della Chiesa non era entrato ancora il termine "transustanziazione", ma Ruperto, adoperando a volte espressioni audaci, si fece deciso sostenitore del realismo eucaristico e, soprattutto in un’opera intitolata De divinis officiis (Gli offici divini), affermò con decisione la continuità tra il Corpo del Verbo incarnato di Cristo e quello presente nelle Specie eucaristiche del pane e del vino.

E qui il Papa ha parlato a braccio: "Cari fratelli e sorelle, mi sembra che a questo punto dobbiamo anche pensare al nostro tempo; anche oggi esiste il pericolo di ridimensionare il realismo eucaristico, considerare, cioè, l’Eucaristia quasi come solo un rito di comunione, di socializzazione, dimenticando troppo facilmente che nell’Eucaristia è presente realmente Cristo risorto - con il suo corpo risorto - il quale si mette nelle nostre mani per tirarci fuori da noi stessi, incorporarci nel suo corpo immortale e guidarci così alla vita nuova. Questo grande mistero che il Signore è presente in tutta la sua realtà nelle specie eucaristiche è un mistero da adorare e da amare sempre di nuovo! " ed ha proseguito così:

Vorrei qui citare le parole del Catechismo della Chiesa Cattolica che portano in sé il frutto della meditazione della fede e della riflessione teologica di duemila anni: "Gesù Cristo è presente nell'Eucaristia in modo unico e incomparabile. È presente infatti in modo vero, reale, sostanziale: con il suo Corpo e il suo Sangue, con la sua Anima e la sua Divinità. In essa è quindi presente in modo sacramentale, e cioè sotto le Specie eucaristiche del pane e del vino, Cristo tutto intero: Dio e uomo" (CCC, 1374). Anche Ruperto ha contributo, con le sue riflessioni, a questa precisa formulazione.

14 commenti:

  1. Dice anche il Papa di Ruperto

    "Sostiene la posizione che l’Incarnazione, evento centrale di tutta la storia, era stata prevista dall’eternità, indipendentemente dal peccato dell’uomo, affinché tutta la creazione potesse dare lode a Dio Padre e amarlo come un’unica famiglia radunata attorno a Cristo, il Figlio di Dio”."

    singolare affermazione che se non sbaglio ha in comune con Duns Scoto...

    RispondiElimina
  2. E qui il Papa ha parlato a braccio: "Cari fratelli e sorelle, mi sembra che a questo punto dobbiamo anche pensare al nostro tempo; anche oggi esiste il pericolo di ridimensionare il realismo eucaristico, considerare, cioè, l’Eucaristia quasi come solo un rito di comunione, di socializzazione, dimenticando troppo facilmente che nell’Eucaristia è presente realmente Cristo risorto - con il suo corpo risorto

    ...oggi esiste il pericolo di ridimensionare il realismo eucaristico...

    Esiste sopratutto se il Vaticano avvalla una setta come il CN che apertamente e perniciosamente attacca il cuore stesso della Chiesa cioe' il Santissimo sacramento.

    Un giorno ci sara' un pontefice che fara' una catechesi sulla setta CN e di come e' stata buttata fuori della Chiesa...

    Ma non adesso...

    RispondiElimina
  3. Ruperto ci insegna che quando sorgono controversie nella Chiesa, il riferimento al ministero petrino garantisce fedeltà alla sana dottrina e dona serenità e libertà interiore.

    Mi perdoni il ministero petrino, ma spero che mi basti il resto di vita che il Signore mi darà, per sapere con esattezza qual è la sana dottrina a cui esser fedele. Quale? Quella di chi celebra la Messa gregoriana o di chi celebra attorno a un tavolo che sa di fiori e di vino liquoroso e di tante parole? Poi c'è il banale novus ordo, ma anche lì non è chiara la sana dottrina. Chi è fedele, chi riceve la Comunione in bocca o chi la riceve nelle mani?

    E' un problema di ermeneutica la sana dottrina. E intanto che a Roma discutono, che si fa? Si sospende il giudizio, si vive, si spera. Ma non è questa la libertà dei figli di Dio, la libertà nella verità che ti fa camminare spedito nella Presenza del Signore. Quella è un'altra storia.

    RispondiElimina
  4. E' un problema di ermeneutica la sana dottrina. E intanto che a Roma discutono, che si fa?...

    Ecco cosa fanno insieme alla setta CN:

    http://galilaeae.altervista.org/?p=118

    “Il futuro dell’umanità passa per la famiglia”. Questa celebre affermazione di Giovanni Paolo II pronunciata a Madrid nel 1982 in occasione della sua visita in Spagna ha ispirato l’arcidiocesi di Madrid che insieme al Cammino neocatecumenale ha lanciato un grande incontro delle famiglie a livello europeo. Lo slogan: “Il futuro dell’Europa passa per la famiglia”. L’appuntamento – scrive il quotidiano Avvenire – è a Madrid il 27 dicembre, festa liturgica della Sacra Famiglia: una ricorrenza che secondo l’iniziatore del Cammino neocatecumenale Kiko Arguello, è sempre passata un po’ in sordina. Forse perché schiacciata fra le feste di Natale e dell’Anno nuovo. Ma quest’anno a Madrid – nella stessa piazza di Lima in cui Papa Wojtyla parlò della famiglia come forza del futuro – potrebbe arrivare fino ad un milione e mezzo di persone. “Migliaia di famiglie arriveranno non solo da ogni angolo della Spagna, ma anche dall’Italia, dalla Polonia, dalla Francia, e un po’ da tutta Europa” sottolinea Kiko Arguello. Parteciperanno anche una decina di porporati: fra di loro il cardinale Peter Erdo, arcivescovo di Budapest e presidente del Consiglio delle Conferenze episcopali europee; il cardinale Ennio Antonelli, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia; il cardinale Agostino Vallini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma; il cardinale Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i Laici; il cardinale Paul Josef Cordes, presidente del Pontificio Consiglio Cor Unum ed ovviamente il cardinale Antonio Maria Rouco Varela, arcivescovo di Madrid. Numerosi anche i vescovi, soprattutto spagnoli. Sarà una celebrazione puramente religiosa, assicurano gli organizzatori e non politica. Lo conferma del resto, il programma dell’incontro incentrato sull’eucarestia e sulle testimonianze delle famiglie.

    RispondiElimina
  5. Beh, mi sembra che su primato petrino e presenza reale nell'eucaristia siamo tutti d'accordo, no? A meno che non si levi la voce di qualche perfido nc che dice altrimenti, tiriamo innanzi...

    cruccas: "Ecco cosa fanno insieme alla setta CN:
    http://galilaeae.altervista.org/?p=118"

    bella iniziativa, vero? mi auguro che ci si ritrovi tutti a madrid il 27 dicembre per aiutare la famiglia in europa...

    anzi che ne dite di organizzare una corriera per madrid con tutti quelli che scrivono su questo osservatorio? sara' un modo ulteriore per questo sito per testimoniare la fedelta' a roma e contribuire all'unita' dei cattolici!

    uno zufolo natalizio

    RispondiElimina
  6. potrebbe arrivare fino ad un milione e mezzo di persone

    E sì, ci scommetterei. Sarà come sempre la liturgia dei numeri. Vescovi, cardinali, e si aspettano, ho letto, anche la benedizione del Papa da Roma, che ci sarà anch'essa, ci scommetterei.

    Poi ci sarà anche l'eroismo impotente e sconfitto di tanti bambini, per es., che vorrebbero una famiglia normale, con mamma e papà a far festa attorno al presepe e che invece dovranno contentarsi di baby sitter distratte, di cene frettolose, di orari assurdi, di compleanni dimenticati. Ma questo non conta.

    Che possiamo farci noi? Cosa? Testimoniare, denunciare? Certo. Ma a cosa serve a fronte di un così ampio stuolo di seguaci senza domande? Di vescovi e cardinali che consolano la propria tiepidezza così, col bagno di folla, coi numeri altisonanti, coi cembali che tintinnano. E a fronte di un ministero petrino timidamente esercitato.

    Non si può che sospendere il giudizio. E perseverare nella fede in Colui a cui nulla è impossibile.

    RispondiElimina
  7. Dice Gianluca:
    Un giorno ci sara' un pontefice che fara' una catechesi sulla setta CN e di come e' stata buttata fuori della Chiesa...

    Dio lo voglia!
    Ma quando penso a un nuovo Papa e che ad eleggerlo dovrebbero essere una maggioranza di vescovi modernisti e protestantizzati (quelli davvero cattolici sono mosche bianche), spero comunque in un altro Pio X, consolandomi con quel che dice Jonathan:

    Non si può che sospendere il giudizio. E perseverare nella fede in Colui a cui nulla è impossibile.

    RispondiElimina
  8. Beh, mi sembra che su primato petrino e presenza reale nell'eucaristia siamo tutti d'accordo, no? A meno che non si levi la voce di qualche perfido nc che dice altrimenti, tiriamo innanzi...

    qualche perfido nc non direbbe mai altrimenti "a quelli di fuori", perché rispetta le consegne dei suoi iniziatori.

    Infatti, potremmo essere d'accordo se non lo affermaste solo a parole, ma nella realtà obbedite a Kiko e a tutti i suoi insegnamenti e le sue prassi...

    e il Papa sta a guardare e pure sorridendo! Questo è il paradosso dei paradossi!

    RispondiElimina
  9. Beh, mi sembra che su primato petrino e presenza reale nell'eucaristia siamo tutti d'accordo, no? A meno che non si levi la voce di qualche perfido nc che dice altrimenti, tiriamo innanzi...

    Zuffolo come vedi il perfido NC che dice il contrario e l'eretico Kiko Arguello fondatore della peggiore setta degli ultimi quaranta anni:

    “Così troviamo che entrano nella liturgia tutta una serie di idee delle religioni naturali: offrire cose a Dio per placarlo, sacrifici, agnelli, offerte varie… Adesso questa gente che entra nella Chiesa… comincia a vedere nella liturgia cristiana i riti religiosi pagani.
    “Da questo momento la visione è completamente diversa: comincia ad apparire un culto d’offerta col quale l’uomo deve placare Dio che è proprio l’idea pagana di portare offerte.
    “… Allora si organizza una grande processione con tutte le offerte e con molte preghiere sulle offerte, fino al punto che l’idea offertoriale invada l’eucarestia primitiva…
    “… Ma soprattutto questa massa di gente pagana, vede, in fondo, la liturgia cristiana con i suoi occhi reli­giosi: l’idea del sa­crificio. C’è un completo retrocedere all’Antico Testamento…
    Queste idee sa­crifi­cali... che erano state superate dallo stesso Israele... ritornando alle idee sacrificali e sa­cerdo­tali del paganesimo…” (OR, pp. 320-322).
    LA MESSA E’ PAGANA PER LA SUA NATURA SACRIFICALE

    “Perché capiate ciò che desidero dirvi, dato che voi avete idee più chiare sul sacramento dell’Eucarestia, pensate che c’è stata un’epoca nella quale l’Eucarestia è stata vista quasi esclusivamente dal punto di vista del sacrificio, tanto è vero che abbiamo chiamato l’Eucarestia: il Sacrificio della Messa” (OR, p. 162).
    “Così troviamo che entrano nella Liturgia tutta una serie di idee delle religioni naturali: offrire cose a Dio per placarlo; sacrifici, agnelli, offerte varie… Adesso questa gente che entra in Chiesa… comincia a vedere nella liturgia cristiana i riti religiosi pagani” (OR, p. 320)… Altro aspetto di fasto e religiosità è la processione delle offerte… Da questo momento in poi quest’offrire cose a Dio occuperà un posto di primaria importanza dentro il rito. Perché questi uomini vanno con timore ad offrire cose a Dio perché Egli sia loro propizio… comincia ad apparire il culto dell’offerta col quale l’uomo deve placare Dio, che è proprio l’idea pagana di portare offerte… fino al punto che l’idea offertoriale invada l’Eucarestia primitiva… la liturgia si riempie di queste idee di offerta legate ad una mentalità pagana” (OR, 321).

    RispondiElimina
  10. continua...

    “Perciò quando nel medio evo si mettono a discutere del sacrificio, discutono di cose che non esistevano nell’eucarestia primitiva. Perché sacrificio nella religione è ‘sacrum facere’, fare il sacro, mettersi a contatto con la divinità tramite sacrifici cruenti. In questo senso non c’è sacrificio nell’eucarestia: l’Eucarestia è sacrificio in un altro senso, perché nell’eucarestia c’è sì, la morte, ma c’è anche la resurrezione dalla morte. L’Eucarestia è Pasqua, passaggio dalla morte alla resurrezione. Per questo dire che l’Eucarestia è sacrificio è giusto, ma è incompleto. L’Eucarestia è sacrificio di lode, una lode completa di comunicazione con Dio attraverso la Pasqua del Signore. Ma in questa epoca l’idea del sacrificio non è intesa così, ma in senso pagano. Ciò che essi vedono nella messa è che qualcuno si sacrifica, cioè il Cristo. Nell’Eucarestia vedono soltanto il sacrificio della croce di Gesù Cristo. E se oggi chiedeste alla gente qualcosa a questo proposito, vi direbbe che nella messa vede il Calvario” (OR, p. 322).
    (Dall’VIII al XIII secolo) “Appaiono nelle chiese i grandi quadri che rappresentano la vita e i miracoli di Gesù… assistiamo ad un’invasione nella messa stessa di orazioni private… per di più queste preghiere sono tutte di tono penitenziale e al singolare… Siamo ad una messa completamente penitenziale, nella quale il centro è l’uomo che deve avvicinarsi a Dio…le nostre messe sono favori che facciamo a Dio… si comincia a farsi pagare per dirla… a dire messe per ogni cosa… e se ne moltiplica il numero. Si fa della messa qualcosa di magico… cominciano ad apparire gli altari sui quali ogni sacerdote dice la sua messa…
    “Poiché si è oramai perduto di vista la fonte dell’Eucarestia, nascono le teologie razionali che tentano di interpretare quello che non si sa cosa sia. Immaginate il macello di teologie che tentano di spiegare in modo razionale l’Eucarestia senza conoscere la fonte. In questa epoca razionalista nella quale la ragione è Dio… i segni e i sacramenti perdono valore in favore delle spiegazioni razionali. Oramai non si capisce più il valore del segno dei sacramenti.
    “Si giunge ad una superstizione completa” (OR, pp. 323-324).

    “Nell’Eucaristia non c’è nessuna offer­ta!” (OR, p. 328).

    Hai letto o non sai leggere, vergognati di quello che affermi.

    RispondiElimina
  11. dice il povero jonathan:
    Poi ci sarà anche l'eroismo impotente e sconfitto di tanti bambini, per es., che vorrebbero una famiglia normale, con mamma e papà a far festa attorno al presepe e che invece dovranno contentarsi di baby sitter distratte, di cene frettolose, di orari assurdi, di compleanni dimenticati. Ma questo non conta.

    Vedo che anche le cose belle e importanti le fate diventare opera del diavolo. Che c'entra questo discorso con l'incontro di Madrid.
    Quà c'è da difendere la famiglia e voi fate questi commenti da malati mentali.
    L'ho sempre detto: DOTTOREEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE.....
    Peccato che i manicomi siano stati chiusi.
    Mic, come farà "chi di dovere" a difendere questo commento delirante?

    RispondiElimina
  12. non risponderò io a katartico, aspetto che lo facciano A.Rita e Michela, o la stessa Jonathan, che katartiko FINGE di non capire e cosa si riferisce e vorrebbe propinarci il quadro delle "famiglie perfette" periodicamente convocate dal pifferaio magico ed esibite davanti a vescovi molto sensibili ai "numeri"...

    in ogni caso definire 'delirante' un intervento non significa renderlo tale né invocare strumentali invocazioni al medico rende inattendibili le nostre affermazioni, che non sono frutto di ossessione, ma di consapevolezza e preoccupazione

    RispondiElimina
  13. Che c'entra questo discorso con l'incontro di Madrid

    Vedo che non capisci. O fingi, non so.

    I megaraduni in piazza sono autocelebrazioni che nulla, ma proprio nulla hanno a che vedere con la bellezza e la sacralità della famiglia. Servono solo a mostrarsi imponendo inutili sacrifici ai più deboli. E' fumo negli occhi di chi, come te, non vuol capire. Che ti piaccia o no.

    RispondiElimina
  14. Che c'entra questo discorso con l'incontro di Madrid

    in buona sostanza, ignori totalmente il discorso e punti lo sguardo solo sull'incontro di Madrid, senza tener conto delle osservazioni pertinenti, frutto di esperienza; tipo, tanto per rimanere sul concreto: Poi ci sarà anche l'eroismo impotente e sconfitto di tanti bambini, per es., che vorrebbero una famiglia normale, con mamma e papà a far festa attorno al presepe e che invece dovranno contentarsi di baby sitter distratte, di cene frettolose, di orari assurdi, di compleanni dimenticati. Ma questo non conta.

    perché questo è quello che accade nel cammino quando suona la grancassa mediatica e parte il richiamo al "megaraduno", la più attuale ed eclatante forma di esposizione e di autocelebrazione!

    E col discorso tutto questo c'entra, eccome!
    Perché la VERA Eucaristia - quella in cui il celebrante è il Signore e non l'Assemblea e la Sua Presenza Reale ci unisce a Lui dopo aver offerto noi stessi in Lui al Padre inchiodando sulla Sua Croce l'"uomo vecchio" per ricevere da Lui in Lui e per Lui l'"uomo Nuovo" -
    ci rende creature libere dal peccato e da ogni tipo di schiavitù.

    Questo significa che non diventiamo gestibili da altri cui viene affidata oltre alla propria libertà -con l'illusione di essere liberi- la propria coscienza e quindi anche la propria anima, che resta invischiata in una struttura e nelle sue pastoie

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.