lunedì 28 dicembre 2009

Lettera Aperta ai cristiani sul testamento biologico et alia

Non avete sbagliato blog, ma penso che possiamo chiudere l'anno allargando ancora una volta l'orizzonte e spero vi interesserà per questi giorni la riflessione che vi propongo, suscitata dalla richiesta rivoltami da un amico che vuol sapere cosa penso di questa dura Lettera aperta ai Cristiani, scritta da Daniele Garrone, biblista e pastore valdese.

Desidero condividere la riflessione con voi, anticipando che, oltre a non condividere il contenuto della lettera -e ne darò le mie ragioni di seguito, dopo il testo- ritengo che essa sia anche non realistica, dal momento che non ci sono fatti sufficienti per autorizzare il giudizio che dà sui cattolici, la cui cultura egemone, di stampo progressista incentrata sull'uomo, sappiamo più allineata con le posizioni dell'autore che con quelle della Chiesa (comprese la Messa Tridentina e la questione lefebvriana)...

A quanto ci risulta nel cammino neocatecumenale queste questioni non sono dibattute, non fanno parte delle tematiche più gettonate, molto più promozionale la famiglia o la 'secolarizzazione' nei suoi tratti più generici, spendibili in contesti di esibizionismo che sanno di prove di forza, a quanto ci è dato vedere.

Ecco il testo della lettera e, di seguito, alcune considerazioni. in ogni caso è l'ennesima riprova di come il protestantesimo abbia innescato un'antropologia diversa, che nasce da un diverso rapporto con Dio e col mondo per effetto del diverso senso di responsabilità generato e vissuto dalla diversa concezione di libertà e dal diverso senso del peccato, che abbiamo esaminato diverse volte...
Cari fratelli e care sorelle,
scrivendo queste righe ho davanti agli occhi le centinaia di cristiani cattolici con cui negli ultimi decenni ho avuto la gioia di condividere il cammino ecumenico: laici impegnati, docenti universitari, sacerdoti, vescovi, religiosi e religiose, teologi, giornalisti. Potrei rivolgermi ad ognuno di voi, ma il mio intento non è di sfidare qualcuno, ma di sollevare con franchezza un problema, a mio avviso drammatico.

Con molti di voi ho più volte verificato come siate a disagio di fronte alla piega presa dalla Curia e dai vertici della Chiesa cattolica italiana, ad esempio riguardo al fine vita e al testamento biologico, alla reintroduzione della messa tridentina, alla riabilitazione dei lefebvriani … Eppure tacete. Veniamo a sapere che è stato avviato un provvedimento disciplinare contro 41 sacerdoti e religiosi che hanno espresso una posizione del tutto simile a quella espressa nel “Testamento biologico cristiano” approntato dall’episcopato tedesco in collaborazione con la “Chiesa evangelica in Germania” e già sottoscritto da quasi 2 milioni di cristiani (dunque, presumibilmente da circa 1 milione di cattolici), eppure tacete. Vi viene urlato che quello che è possibile ad un cattolico in Germania in Italia è non solo vietato, ma anatemizzato, e che chi manifesta il suo dissenso dev’essere rimesso in riga. Viene così negato ogni pluralismo all’interno della chiesa (quel pluralismo reale che è sotto gli occhi di tutti, ma che alla fine non si manifesta) e l’Italia viene sempre più ridotta ad un orticello vaticano, certo anche grazie alla interessata e solerte (e nel caso della sinistra, oltretutto totalmente vana, perché nessuna “messa” le procurerà mai nessuna “Parigi”) acquiescenza della classe politica. Eppure tacete. Avete davanti agli occhi uno strategico e massiccio processo di normalizzazione delle aperture che il Concilio Vaticano II al tempo stesso esprimeva ed avviava, e che so essere un elemento centrale del vostro modo di vivere il cristianesimo. Eppure tacete.
Vi scrivo perché non voglio concludere affrettatamente da protestante che nella chiesa di Roma è giocoforza che avvenga così, visto che per voi l’obbedienza alle gerarchie – anche molto tormentata - è, se non proprio una virtù, un dovere. Vi chiedo però di riflettere su un punto: chi pretende di vincolare le vostre coscienze esercita un potere di cui Dio non fa uso. Di più: nella fede Dio ci costituisce come soggetti liberi e responsabili, solo nei suoi confronti e nei riguardi del prossimo.
La maggior parte di voi sono personalità pubbliche, anche con incarichi importanti: una vostra parola chiara (ad es. un appello per la sottoscrizione di una versione italiana del “testamento biologico cristiano” della Germania; oppure la rivendicazione della liceità delle posizioni espresse dai 41) farebbe del bene alla vostra chiesa, che amate, alla cultura italiana, a cui contribuite, e ne sono certo, anche a voi, che vorreste un’altra parola cristiana alla città e ai credenti. Vi prego, alzate la vostra voce. La vostra fede ve ne dà il diritto. Non vi fate conculcare dagli uomini la libertà che Dio vi ha donato. Pensate al vostro battesimo come suggello di questa libertà.
Fraternamente, Daniele Garrone
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Il mio amico è del parere che "Garrone è un cristiano, un biblista, un uomo di Dio e sa che le questioni che attengono la coscienza e la libertà del cristiano non possono e non debbono essere ridotte a diatribe politico religioso ma lasciate in quella sfera profonda e irraggiungibile da qualunque legge degli uomini che attiene l'intimità del rapporto con Dio e con il corpo... questo corpo così amato e ignoto così visibile e colmo di indicibile e indescrivibile, così pesante e cosi leggero, cosi forte e cosi debole, così puro e cosi volgare, questo corpo che ci schiaccia alla terra mentre l'anima ci unisce al cielo, in cui carne e spirito sono strettamente intrecciarti, impastati, contaminati... questo corpo che molti troppi vorrebbero ridurre a oggetto disponibile all'umore di cani e porci fuori di noi e all'ombra che alberga in ognuno..."

Mi sembra un discorso suggestivo e anche condivisibile, basato più sulla concretezza che sui principi, che tiene quindi conto di come di certe esperienze estreme un conto è parlare in teoria, un conto è viverle nella pratica. Su questo non ci piove, ma se abbiamo fede dobbiamo anche avere la certezza che in ogni situazione il Signore ci dà, oltre alla libertà, anche i doni del Suo Spirito per esercitarla.
Della lettera di Garrone mi colpisce questa frase

Pensate al vostro battesimo come suggello di questa libertà

Ho l'impressione che Garrone, che conosco personalmente e avevo avuto occasione di apprezzare per molte cose, in questo caso confonda la "libertà" - che è un valore ed ha dei confini che la salvano dal divenire "licenza" - con il "liberalismo" che è un'ideologia

Se pensiamo di essere noi i padroni della nostra vita e non la consideriamo un Dono di Dio, che non acquista minor valore quando attraversa situazioni di limite anche estremo, e quindi possiamo disfarcene come un cencio che non serve più, allora ha ragione Garrone e, con lui, tutti i cosiddetti 'progressisti' di turno.

Se siamo invece consapevoli che la nostra vita 'serve' il Creatore e contemporaneamente tutte le altre creature, anche nei momenti tanto misteriosi quanto a volte duri e insostenibili senza la Fede e senza La Croce di Cristo nella quale sono indissolubilmente inseriti, allora le ragioni di Garrone sono solo ideologiche.

Stranamente, ma forse non tanto, il Signore Gesù e la Sua Croce sono sempre più i grandi assenti dai discorsi di molti sedicenti cristiani, dimenticando che, senza di essa, non esisterebbe nessuna Risurrezione, che è il punto di arrivo dell'espiazione e quindi della Redenzione, parole che non si usano più: sono state 'espunte' dal vocabolario di chi si crede ancora cattolico, oppure sono state sostituite dal pecca fortiter sed credi fortius di Lutero...
E' ovvio che il mio discorso non comprende ogni accanimento terapeutico e quant'altro costituisca pur sempre una 'manipolazione'... possono esserci dei confini spesso labili, ma sta alla nostra coscienza individuarli. Poi, che ognuno resti libero di esprimere il proprio pensiero, questo è un altro discorso; ma non credo che la Chiesa possa e debba rinunciare alla necessità, cosa peraltro negli ultimi tempi esercitata nei confronti solo nell'agone politico etico o sociologico, di chiamare l'errore con il suo nome, tornando a insegnare le verità ultime e soprattutto ad essere portatrice di Colui che è la Verità, e del quale il cristianesimo è sequela e non E' un'etica ma HA un'etica nella misura in cui incarna i frutti della sequela coerente e fedele.

Quindi una Chiesa che non parla di etica, ma la vive e la 'mostra' e, solo così, riesce a fare amare e scegliere la Vita che ha sempre un senso anche quando sembra attraversata dall'assurdo; perché siamo noi, in Cristo, a trasformare l'assurdo in qualcosa di diverso

13 commenti:

  1. noterete com'è chiamato in causa anche il Vaticano II, la questione lefebvriana e la reintroduzione della messa tridentina e qunato, quindi, alla fin fine, siano questi i nodi centrali dell'auspicabile evoluzione di 'continuità' -che non è fissismo, ma fedeltà pur sempre creativa- alla Tradizione

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  2. quanto ai 41 che nomina, c'è da dire che, se la Chiesa si è decisa ad avviare un provvedimento disciplinare, cosa davvero ormai desueta, deve esserci ben materia e ne abbiamo conosciuto qualcuno, tipo il De Capitani!

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  3. L'articolo è illuminante su quale sia la matrice (ma lo sappiamo benissimo!) devastatrice della Fede Cattolica tradizionale e da quale "fucina" vengano le deturpazioni del Volto della Chiesa di Sempre. In questo articolo è il "concentrato" del pregiudizio e dell'anticlericalismo e dell'anticattolicesimo.

    Temi-chiave come la "fede", la "libertà(liberalismo)", l'inutilità e l'imposizione della "Gerarchia",non creata da Cristo, la negazione del Sacrificio della Messa, quindi dei Sacramenti, la re-interpretazione della dottrina.

    L'autore manifesta chiaramente, usando la leva del "Vaticano II" e dei "maggioritari cattolici" che sarebbero "vittima di oppressione", il fondamento del nostro disastro interno. E, come ripeto, l'origine da cui proviene.

    Non bastassero tutte le (finalmente!) reiterate "prolusioni" del Papa e di (pochi) Vescovi a lui Fedeli, questi articoli sono una certificazione patentate della ragione di quelli che, Papa in testa, chiedono un "rientro" nella Tradizione di sempre, che non è un fissismo incorstato, ma un "muoversi" NELLA E PER LA CHIESA.

    E, mi spiace ripetermi fino ad essere noioso, questo articolo è un'altra potente conferma del fatto che se l'origine è UNA ( e in questa origine ci si mettono TUTTE le deviazioni odierne), UNA sarà la MEDICINA: LA TRADIZIONE VIVA. E per questa medicina, la guarigione interesserà TUTTO il Corpo! Da come ruggisce contro la Tradizione, sappiamo che l'Autore la identifica pure lui come unica soluzione. Lui, da Protestante.

    Adesso siamo noi a dover comprendere quanto sia BASILARE che Essa ritorni a splendere, e che occorre fare quadrato, con ogni scaltrezza, per far sì che la priorità sia questa! Non per IGNORARE ALTRI SERI PROBLEMI, ma per OTTENERE PRONTAMENTE UNA SOLUZIONE a questi. E non solo.

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  4. Con molti di voi ho più volte verificato come siate a disagio di fronte alla piega presa dalla Curia e dai vertici della Chiesa cattolica italiana, ad esempio riguardo al fine vita e al testamento biologico, alla reintroduzione della messa tridentina, alla riabilitazione dei lefebvriani

    sottolinea chiaramente come i cattolici, anche vescovi e sacerdoti, impegnati nell'ecumenismo, sono a disagio di fronte alla cosiddetta 'piega' presa dalla Curia e dai vertici... (in realtà penso parli del Papa)

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  5. L'articolo è illuminante su quale sia la matrice (ma lo sappiamo benissimo!) devastatrice della Fede Cattolica tradizionale e da quale "fucina" vengano le deturpazioni del Volto della Chiesa di Sempre

    concordo Steph.

    hai notato che i vescovi tedeschi hanno approntato il testamento biologico crstiano in collaborazione con la chiesa evangelica?

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  6. Se siamo invece consapevoli che la nostra vita 'serve' il Creatore e contemporaneamente tutte le altre creature, anche nei momenti tanto misteriosi quanto a volte duri e insostenibili senza la Fede e senza La Croce di Cristo nella quale sono indissolubilmente inseriti, allora le ragioni di Garrone sono solo ideologiche.


    C'è un grande disastro in atto proprio per questo voler mettere in ABOMINIO la croce di Gesù! Lo sappiamo. Inizia da fuori della Chiesa e ci si insinua ora dentro, come quel pestifero "fumo di Satana" denunciato da Paolo VI in tempi non sospetti.

    Tutto, anche il CnC (con naturalezza!) orbita intorno a questo grande rifiuto: la Croce di Gesù e la sua Espiazione! E vediamo come i tempi del Gologota in realtà non siano mai Finiti (verrebbe da dire meno male per noi!), dove vi sono quelli che dicono, ai Piedi di Lui: Se Dio ti vuole bene, ti faccia scendere dalla Croce!

    Noi abbiamo in orrore la sofferenza (e questo è comprensibile!) e invece di guardarla attraverso le Piaghe di Colui che in Esse ci ha Guarito, la guardiamo come l'abominio della maledizione da scaraventare fuori da noi! Per questo, i malati li vogliamo MORTI, e diciamo che QUESTA E' "GRAZIA" (così si dice per un condannato che riceve il "colpo di grazia" che lo uccide definitivamente!). Noi malati, veniamo lasciati SOLI, perchè troppi Pastori si sono addormentati e troppi di noi sono SENZA IL CONFORTO DEL SANTISSIMO SACRAMENTO. La Sofferenza, SENZA IL SANTISSIMO SACRAMENTO, è un buio supplizio che non ha SENSO! Per questo, SOLO PER QUESTO, ci sono tanti malati che NON SOPPORTANO il dolore e VOGLIONO MORIRE QUANTO PRIMA! Perchè il Dolore non è VISTO ATTRAVERSO LA SANTIFICAZIONE operata dal Sangue dell'unico Olocausto gradito a Dio: Gesù in Croce!

    Inoltre, proprio a causa della cecità di molti, la vita di questi piccoli di Dio è messa a repentaglio, insieme alla Salvezza eterna (cosa ben peggiore!).

    Nel santissimo Rito del Divino Sacrificio di Gesù, si sono OMESSE le preghiere di SUPPLICA A DIO PADRE, affinchè il Sacrificio Celebrato possa portare Salute, Pace e serenità a coloro per il quale è offerto e a tutta l Chiesa! Si sono omessi le preghiere esorcistiche alla fine della divina Liturgia, IGNORANDO che 3/4 dei malanni sono di origine DEMONIACA, e che oltre le dovute cure mediche (anche esse segno della misericordia del Padre) occorre una Pastorale Esorcistica e una rinnovata devozione ai Santi Arcangeli, oltre la recita quotidiana delle Preghiere di Liberazione (Il Pater è la più grande: ...Liberaci dal Maligno!)

    Il Sangue di Gesù Cristo è visto come una IATTURA per i "fedeli", mentre quel Sangue E' PER LA NOSTRA SALUTE! Dell'Anima e DEL CORPO! Negando la Croce, ci precludiamo la CONSOLAZIONE della Grazia della Guarigione che Gesù, tramite Maria Santissima, DONA A CHI CREDE!

    Questa PESTE IDEOLOGICA che mette la filosofia al posto della Vera Fede, crea più vittime di quanto si possa pensare! L'autore dell'articolo ha una respnsabilità IMMANE innanzi al Santissimo, perchè anche queste ideologie come la sua, contribuiscono ad allontanare i piccoli dal SANGUE DI GESU'! Che, SOLO, Salva. Dona Salute, fortezza e SPERANZA!

    La peste ideologica di questo mondo ha contaminato la Chiesa dal di dentro e questa peste miete vittime per la vita eterna!! Coloro che la diffondono, CORRANO AD EMENDARSI! Perchè questa diffusione è il peccato peggiore che possa esserci! E perchè il giorno del Signore è vicino.

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  7. e allora, come si fa a dire, coi conciliaristi, che anche nelle altre confessioni cristiane -dai cristiani adulti di oggi promosse a 'Chiese sorelle' come la Chiesa ortodossa- ci sono elementi di salvezza, che invece E' nella Chiesa Una Santa Cattolica Apostolica, attraversata da una crisi paurosa dalla quale solo il Signore potrà salvarci?

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  8. “Vi chiedo però di riflettere su un punto: chi pretende di vincolare le vostre coscienze esercita un potere di cui Dio non fa uso. Di più: nella fede Dio ci costituisce come soggetti liberi e responsabili, solo nei suoi confronti e nei riguardi del prossimo…”

    Dio ci determina come soggetti liberi indipendentemente dal dono della fede, caro Pastore, altrimenti non avremmo la possibilità di scegliere tra ateismo, agnosticismo, relativismo e chi più “ismi” possiede, più ne metta.
    Anche la frase che ci relaziona nella responsabilità “solo nei suoi confronti (cioè di Dio) e nei riguardi del prossimo” è, se ci pensa, una relazione “totale” se è vero che amare Dio e amare il prossimo sono alla radice della fede.
    Amando totalmente Dio e cercando (siamo umani…) di amare totalmente il prossimo allarghiamo quest’amore a ben altri distretti: alla terra, al creato tutto, agli animali, sì, persino in loro c’è l’alito di Dio, soffio misurato e proporzionato alla loro qualità di “essenti”. Amiamo, in quel magico gioco di impensabili relazioni, anche coloro che non ci amano ma che non sfuggono all’amore di Dio. Amiamo il prossimo che conosciamo e quello che si cela in un futuribile incontro, amiamo tanto la potenza quanto l’atto dell’amore: sarebbe troppo facile amare “l’amore” là dove si manifesta, dove si tocca, dove si abbraccia. Amiamo, con la benigna e paziente carità, anche laddove l’amore ha i suoi tempi di gemmazione, di fioritura, di fruttificazione…

    Amare la vita significa amarla anche quando quella stessa vita ci dice, come l’Apostolo, che è giunto il momento di sciogliere le vele: se si alza il vento che quella vita spingerà lontano, pur tra le lacrime, ringraziamo Dio per quel che ci ha donato, per quella compagnia che ci sta per lasciare. Ma in quanto a farsi vento noi, no, caro Pastore, io non posso essere il vento che spinge lontano una vita, neanche in un atto di pietà estrema non posso divenire Eolo che soffia su una candela tremolante.
    E tutto questo attaccamento che può sembrare egoistico sentimento, in realtà, mi pare assai più rispettoso verso quel Potere divino da Lei evocato, perché solo a quel Potere è consentito di cogliere un’anima: quel Potere che veste gigli e nutre passeri, non sarà crudele solo perché noi non ne comprendiamo i disegni. Saremmo noi crudeli a sancire con una legge ciò che intrinsecamente buono non è.

    Lei avverte, caro Pastore, la necessità di leggere i segni dei tempi in modernità e ci suggerisce di fare altrettanto sciogliendoci dai lacci di una gerarchia, di una politica, di un retaggio da superare perché le nostre coscienze siano libere. Ma le nostre coscienze sono libere di una libertà già liberata nei pressi di Gerusalemme, su una piccola collina, con un Uomo in croce che ama così immensamente il Padre da amare immensamente il popolo dei liberati, li ama nell’obbedienza filiale, silente, se non in quell’umano, lacerantissimo attimo di dolore alle tre del pomeriggio. Dolore che può essere accettato, parzialmente compreso, vissuto solo in quella libertà battesimale, mi pare, da Lei fraintesa: sì, perché nel battesimo ci immergiamo nella morte di Cristo per risorgere con Lui.

    In questa nostra fede, miope, retrograda, arcaica come una messa gregoriana, ci consenta di esercitare il dono battesimale della Trinità (altra parolina assente in tanti discorsi) per ricostruire il volto del Salvatore come dei ciechi, usando i polpastrelli delle dita, se proprio non abbiamo la fortuna di vederlo come molti vorrebbero, e di amarLo, di amarLi con quel che possiamo dare, con quel che siamo, con quel che mai potremmo essere senza il Loro dono.

    Grazie, comunque, per i suggerimenti…

    Chisolm

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  9. grazie, Chisolm, per la tua personalissima e limpida risposta

    quanto abbiamo bisogno di ritrovare e custodire questa nostra fede, miope (solo per chi ha la vista del cuore corta), retrograda (nel senso che non smette di ancorarsi all'Origine), arcaica (nel senso di essenziale ed integra) come una messa gregoriana, ci consenta di esercitare il dono battesimale della Trinità (altra parolina assente in tanti discorsi) per ricostruire il volto del Salvatore come dei ciechi, usando i polpastrelli delle dita, se proprio non abbiamo la fortuna di vederlo come molti vorrebbero, e di amarLo, di amarLi con quel che possiamo dare, con quel che siamo, con quel che mai potremmo essere senza il Loro dono.

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  10. 
Quindi una Chiesa che non parla di etica, ma la vive e la 'mostra'

    Mi vien voglia di dire:

    "quindi una Chiesa che non parla di famiglia ma la vive e la mostra".

    Scrivendo questo penso alla giornata per la famiglia di Madrid che, malgrado tutto l`impegno messo dall`iniziatore, conferenze stampe per vari media europei, presenza alla televisione spagnola, è stata ignorata dai media e ha avuto una presenza sul posto molto inferiore a quella sperata e costituita nella sua stragrande maggioranza da famiglie neocatecumenali.
    È stato un errore della Diocesi di Madrid seguire Arguello nel suo desiderio e affidargli tutta l`organizzazione della manifestazione.
    I cattolici spagnoli, e non solo, non si riconoscono nei metodi, nel linguaggio, del cnc e in particolare del suo iniziatore .
    Alla fine quella di domenica è stata una giornata per le famiglie neocatecumenali.
    Quella che doveva essere principalmente una prova di forza de cnc, un`ulteriore legittimazione del cnc da parte della Chiesa, i numeri sempre i numeri, e solo in seguito una giornata per la Famiglia, si è rivelata un flop.
    È un gravissimo errore che sta commettendo la gerarchia della Chiesa se permette che sia Kiko Arguello, agli occhi del mondo, ad essere il rappresentante dei valori cattolici della famiglia.
    Noi sappiamo quale è la realtà, non siamo i soli, spero che la gerarchia cattolica si svegli, perchè permettere che Arguello se ne vada per il mondo ad evangelizzare è già di per sè grave, ma che lo si promuova a portavoce dei valori della famiglia cattolica è semplicemente sconcertante.

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  11. quella sconcertante sei tu, cara Emma, che pur non conoscendo affatto il Cammino, preferisci gettare fango su una relatà che è stata di festa e testimonianza.
    E' veramente sconcertante che ci siano presunti cattolici come te ed i normali calluniatori presenti in questo blog a sposrcare e infangare la vita e la fede di tanta gente cui prima di tutto il Santo Padre mostra affetto e fiducia. Continuare con questo stile anche durante il Natale mostra tutta la vostra miseria. Vergognati

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  12. sposrcare e infangare la vita e la fede di tanta gente cui prima di tutto il Santo Padre mostra affetto e fiducia.

    qui non viene sporcata la vita di nessuno, Guido, vengono solo denunciat gravi errori

    è vero che il Papa vi ha dato fiducia, ma il Papa è tributario delle informazioni che gli filtrano e comunque la sua fiducia non mi sembra molto ben riposta se le sue indicazioni, espresse insieme alle lodi di incoraggiamento, continuano ad essere ignorate

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  13. Cari amici, il Papa Buono, Giovanni XXIII, diceva: " non cerchiamo di evidenziare ciò che ci divide, ma guardiamo attentamente ciò che ci unisce.
    La politica è entrata all'interno della Chiesa da molto tempo e ha appannato la fede, ma noi credenti usiamo la fede in Dio per ricostruire la nostra credibilità di Cristiani.

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