giovedì 26 marzo 2015

Kiko, la collera di Dio

Il profeta Elia visto da Kiko:
sembra piuttosto Belfagor...
Pubblico la traduzione integrale di un reportage apparso su 'El Paìs' nel 2008.


KIKO, LA COLLERA DI DIO

È il leader del più potente movimento neoconservatore della Chiesa, con un milione e mezzo di seguaci in 106 paesi e 70 seminari.
Un visionario carismatico, che difende i dettami più intransigenti del cattolicesimo. Il suo gruppo, "i kikos", agisce nella più completa segretezza. Questo è Kiko, e questo è il suo movimento.
«Bene, amico mio, vuoi convertirti?
Ma io sono già convertito.
Sei convertito, dici? Sì! Sì! Sì! Sei convertito...
Ma io intendevo chiederti se vuoi entrare in Cammino.»


Ogni momento è buono per attrarre nuovi seguaci. La prima conferenza stampa in più di 40 anni fatta da Kiko Argüello, il fondatore ed il capo del Cammino Neocatecumenale, il più potente movimento neoconservatore nella Chiesa Cattolica, comincia e finisce con i giornalisti in piedi, a recitare il Padre Nostro.
Alcuni non lo sanno, e balbettano. È uno spettacolo che val la pena di vedere.

Argüello, 69 anni [nel 2008, ndt], un uomo asciutto, un po' curvo, con una barbetta luciferina, capelli bianchi, un viso rude ed arrossato, occhi appesantiti.
Indossa un vestito a righine nero, camicia e cravatta scura. Stretta in mano, una Bibbia con copertina di pelle. Nei momenti di tensione, si accende una sigaretta senza filtro dopo l'altra che finisce in un attimo. Ha una voce da protagonista, arrochita dal tabacco, dal canto dei salmi e da migliaia di sermoni. Sembra un predicatore da film western.

È la terza volta che chiede al giornalista se vuole convertirsi. Con il braccio paternamente appoggiato sulle sue spalle. Lo ha interrogato sulle sue idee religiose anche durante altri incontri: 'Credi in Dio?' 'Sei battezzato?' 'Quanti figli hai?' 'Dammi un bacio'. D'altra parte, ci è voluto molto tempo prima che gli concedesse un'intervista come si deve. Argüello diffida di 'El País'. 'Perché vuoi scrivere del Cammino per un giornale agnostico e di sinistra? Per farmi un bidone? Ho preso tutte le copie di 'El País' che parlavano male di me e del cardinal Rouco (vescovo di Madrid). I fratelli mi hanno avvisato di non parlare con te. Se lo faccio, è perché ti amo'.

Argüello non dialoga con i media critici verso la sua linea politico-religiosa. 'Perché perdere tempo?' ed anche con gli altri, il minimo. Non concede interviste. Spingerlo a concretizzare le sue idee è inutile: svicola in discorsi farraginosi sulle proprie esperienze di vita. È un maestro del monologo. I suoi seguaci non sanno dove, come e con cosa viva. La maggioranza di loro non lo conoscono personalmente sebbene finanzino il Cammino con le loro donazioni.

Non è uno scherzo: è un'immaginetta che circola
scherzosamente (ma non troppo)

tra neocatecumenali su Facebook
I discepoli, una volta passato il 'secondo scrutinio' (un esame personale che viene fatto dopo i primi anni di Cammino) devono versare alla comunità il 10% delle loro entrate: la decima. Se anche il coniuge è in comunità, ambedue devono versare la medesima percentuale. Nessuno sa dove vada a finire questo danaro e come sia amministrato. Non ci sono fatture. Solo, alla fine della celebrazione, un 'fratello' fa il giro con un sacchetto di plastica (lo chiamano 'sacco della spazzatura') nel quale ognuno mette dentro ciò che può, da pochi euro a un braccialetto d'oro o il lascito di un appartamento. Il sacchetto viene fatto circolare finché non si raggiunge la cifra prefissata dai responsabili. Sono momenti di suspense. Quanti giri dovrà fare? Durante la costruzione della Domus in Galilea, la grandiosa sede del Cammino in Israele, l'iniziatore chiese 1000 euro a ciascuno dei discepoli per completare l'opera. Mentre il sacco veniva fatto circolare, cantavano: 'Guardate i gigli dei campi, non lavorano e non tessono, ma vi dico che neppure Salomone nella sua gloria vestiva come uno di loro'.
Per andare avanti nel cammino, è necessario liberarsi delle proprie ricchezze.

Sono quelli che ingrassano economicamente la sua organizzazione, sebbene Kiko raramente venga a contatto con i suoi seguaci della base. Viaggia continuamente per il mondo. Dice di sostenersi con le elemosine.

Nello stesso tempo tiene un filo diretto con il Vaticano. E, per i suoi fedeli, con Dio stesso. 'Kiko non si è inventato nulla, è lo Spirito Santo ad averlo ispirato'.
Kiko è celibe e veste di nero, ma non è un prete.
'Non si metterà mai agli ordini di un vescovo' spiega un suo antico seguace. Predica, ma non ha una formazione teologica. Risolve i conflitti esistenziali dei suoi adepti, ma non è uno psicologo. 'Chi è Kiko?'. Egli si definisce un artista. 'Un poveraccio, un peccatore. Il giorno più felice della mia vita sarà quando morirò. Pregate per me'. Se viene interrogato sul culto della personalità che ruota intorno a lui, diventa rosso e risponde con aria poco amichevole: 'Nella Chiesa c'è sempre qualcuno che inizia'.
Dopo averlo ascoltato durante varie funzioni del Cammino ed averci parlato in una manciata di occasioni, ho avuto l'impressione che Kiko Argüello sia un ultraconservatore visionario; maestro nella parola e nel gesto; i suoi umori sono mutevoli: mistico, magnetico ed adulatore.
Ed anche il messaggero di tutta la collera di Dio.
'L'inferno esiste' rimarca. Tenace ed insistente. Dotato, dice un monsignore, di 'santa testardaggine'. Un allarmista. 'L'anticristo sta arrivando. L'Europa cammina verso l'apostasia'.

Il carisma delle bocche urlanti
Secondo lui, un perseguitato. Un potenziale martire. Trasmette, senza distorsioni e senza errori, il messaggio che Dio gli ha comunicato. Con sicurezza di sé. Senza orpelli. Per ore. Con il linguaggio della gente comune. Crudo ed immediato. Descrive il Cammino come 'questo caos' oppure 'questo casino in cui ci siamo messi'. Parole viscerali, non teorie. Parla d'impulso, di getto. A volte, senza coerenza. Inzeppando il discorso di citazioni bibliche. Canta, danza, dipinge, entusiasma ed interroga il suo uditorio. 'Chi di voi non ha un parente divorziato? Vediamo ...tu! Raccontaci la storia della tua vita. Quanti figli hai?'. È carismatico. È, qui in Spagna, la cosa più vicina ad un telepredicatore.
Dice che i giornali di sinistra lo strumentalizzano a fini politici. Ma il suo discorso è politico. Quando gli facciamo una domanda sulla situazione in Spagna, risponde sospettoso 'Disgraziatamente, le leggi del governo di sinistra stanno distruggendo la famiglia. Nei paesi del Nord i ragazzi sì suicidano a 20 anni perché vengono da famiglie distrutte. È il risultato del divorzio breve.'

Nelle sue risposte, Argüello condanna radicalmente i matrim<oni omosessuali. I contraccettivi. L'aborto. L'eutanasia. Le idee socialiste. I separatismi. I progressisti religiosi. I vescovi tiepidi. E i gesuiti di sinistra. E i preti che non cedono le loro parrocchie al Cammino. E i vescovi che sono riluttanti a cooperare. Insomma, tutti quelli che non la pensano come lui.


Lui, ha idee molto chiare. 'Certo che il diavolo esiste. È un angelo caduto. È tra noi'.
'-E attacca anche te?
Attacca noi tutti. Ha preso il controllo dei vescovi per farli opporre al Cammino. Ci hanno fatto un sacco di danni. Il demonio è sempre pronto. Se sei sposato, sta lì in agguato per farti innamorare di un'altra donna. Ma nel Cammino, i matrimoni non si rompono. Sai perché?
-Non ne ho idea.
Perché il rapporto d'amore fra due che hanno in loro la vita eterna è differente.
Una coppia che non si separa ha la vita eterna. L'amore di coppia si sviluppa e matura; la passione degli innamorati non è come l'amore di Cristo, che è un amore totale.
-E se le cose vanno male per la coppia?
Per questo ci sono i fratelli della comunità. Quando un matrimonio è in pericolo, l'intera comunità prega per loro; li chiama e li sostiene; così li salva.'

Il Doctor Honoris Causa
Kiko Argüello vede il mondo in bianco e nero. La sessualità è la base della sua catechesi. Pornografia. L'omosessualità 'che è una malattia che può essere curata'. Il rifiuto dei contraccettivi 'Il 25% dei profilattici non funziona'. I suoi discorsi mettono in guardia sui rischi con o figli adolescenti. 'I genitori devono essere realisti e mettere in guardia le loro figlie sui pericoli ai quali si espongono vestendosi in certi modi, con minigonna esagerate o ombelico scoperto, se non vogliono un giorno avere la sorpresa di ritrovarle incinte o, ancora peggio, di scoprire che hanno abortito.' A Roma, durante la conferenza stampa del 13 giugno [2008], ci dice che il Cammino celebra l'Eucaristia il sabato sera, fra le altre cose, per evitare che i giovani vadano in discoteca a fornicare o ad assumere droghe; 'I giovani delle nostre comunità non fornicano, non assumono droghe e non si suicidano'.

Vuole rievangelizzare il mondo. Che al mondo piaccia o no. È la sua missione. Dalla vecchia Europa alla Cina, passando attraverso l'America Latina e le vecchie repubbliche sovietiche. Ha infatti inviato migliaia di famiglie e di seminaristi a catechizzare i più desolati angoli del pianeta. Li chiama 'Apostoli'. Un prete spagnolo, di stanza a Roma, ricorda la sua sorpresa nel trovare nel Kazakhstan una famiglia di Kikos di Valencia che predicava porta a porta.
'Stiamo rinnovando la Chiesa. Siamo i più attivi tra tutti i cristiani, incaricati della nuova evangelizzazione attraverso piccole comunità che vivono come i primi cristiani e che camminano insieme', spiega Argüello.

Quelli che conoscono Argüello sostengono che è orgoglioso, arrogante ed autoritario. Si considera alla pari di un qualunque porporato. Tiene sotto ferreo controllo la propria organizzazione fatta a cerchi concentrici che trasmettono direttamente le sue istruzioni. Non ha luogotenenti. Non c'è un direttore del Cammino, nessun addetto stampa né direttore finanziario. Egli stesso è l'iniziatore. Nessuno lo contesta. Egli è l'autore dei testi e dei simboli. Dell' estetica, della musica e dei canti; dei riti e degli usi; del linguaggio e del modo di vivere. E dello stile delle sue chiese, di cui egli stesso esegue gli affreschi di ispirazione neo-bizantina.
I suoi seguaci sono noti col nome kikos. Una chiesa parallela, che consiste, secondo Argüello, di un milione e mezzo di fedeli divisi in 16000 comunità incardinate in 6000 parrocchie di 106 nazioni; con 3000 sacerdoti, 1500 seminaristi in 70 seminari.


Il santino di san Kiko
Quello che non dice è che sono entrati nelle Università e nei collegi; nella Conferenza Episcopale, nell'Esercito e nei mezzi di comunicazione. Dirigono i notiziari religiosi Zenit e H2O. Affollano le manifestazioni neoconservatrici contro i governi di sinistra a Roma e a Madrid. Sono la fanteria della Chiesa più intollerante. L'armata della resistenza al cambiamento. Alla loro testa, Kiko si dà un gran da fare a produrre nuove strategie ed iniziative. Deve catturare l'attenzione, smuovere i fedeli. La ruota deve essere tenuta in movimento. Gli piace esercitare il suo potere. Di fronte ai suoi adepti, sgrana ad alta voce una serie di defatiganti impegni in mezzo mondo. I suoi rapporti personali con i cardinali. Meglio essere perseguitati che ignorati. Dice 'È venuto il momento di evangelizzare'.
La sua biografia di leader visionario ricopre 44 anni e spazia dalle baracche di Vallecas (Madrid), circondato da zingari, ubriaconi e prostitute armato di Bibbia e chitarra, alle cene con il papa all'ombra del Vaticano.
Agli affreschi eseguiti nella cattedrale di Madrid. Alla realizzazione di una sede internazionale a sua immagine e somiglianza in Israele, sul Monte delle Beatitudini, dove Gesù Cristo cominciò a predicare, che fu inaugurato dallo stesso Giovanni Paolo II nel 2000.

Non è stata una strada facile, Kiko Argüello si è arrampicato con fatica. E con determinazione. E con quale idea? Che Dio provvederà? Al principio alcuni nella Chiesa l'hanno ritenuto eretico. Un luterano. Un folle. Un hippy che cerca di attirare l'attenzione.
Tutt’oggi, per molti, è il creatore di una setta interna alla Chiesa; accettata dalla gerarchia, ma sempre sul filo del rasoio. Con le sue messe e le sue celebrazioni. Il suo codice interno ed il suo sistema di reclutamento. Ed un'assoluta segretezza sulle sue pratiche.

I testi di Kiko, le trascrizioni delle sue catechesi dalle quali tutte le comunità del Cammino del mondo sono guidate (detti mamotreti), non sono a disposizione dei componenti. Solo i catechisti, sue guardie di ferro, hanno accesso ad essi. ‘Gli altri non li capirebbero’ dice. 'Devi essere avanti nel Cammino.' Sono uno dei misteri del Cammino. Ma in realtà, quando finalmente abbiamo accesso ai famosi mamotreti, il loro contenuto è deludente. Ripete sempre le stesse cose. Le sue esperienze mistiche personali, la sua visione catastrofista del mondo. Ed una continua richiesta di soldi ai suoi fedeli.

Queste frasi sono tratte da una catechesi di Kiko in Spagna:
Grande ispirazione di Kiko
‘Chiunque abbia un’eredità, chiunque abbia qualcosa, la metta qui. Servono 5 milioni di pesetas per la costruzione del seminario di Madrid’‘Oggi ho letto una cosa che mi ha sconvolto molto, cioè che il cantante Elton John è omosessuale e vuole sposare il suo amico, un ragazzo, ed ha contratto legale matrimonio in Inghilterra’.
‘L’annullamento del matrimonio è una trappola del demonio’.
‘Stiamo entrando in una nuova era e Dio ci sta preparando per la rievangelizzazione del mondo’.

Percorrere il Cammino di Kiko Argüello, per arrivare al vero battesimo, che viene fatto con una reale immersione nel Giordano, in Israele, con il prete con la stola sopra di lui, può costare ad un cristiano tra i 20 ed i 30 anni. Durante questo periodo, deve fare un infinito numero di passaggi, test ed esami. Celebrazioni e ritiri. Riti ed esorcismi. Rinuncerà alle ricchezze. Rinuncerà al successo. Rinuncerà agli affetti. Metterà a nudo le sue debolezze di fronte ai fratelli disposti in circolo intorno a lui. Si umilierà davanti ad essi. Il catechista, la guida, ha un potere assoluto sul catechizzato, che gli deve obbedienza.

Una antica seguace di Kiko lo spiega in questo modo: Manipolano a tal punto i nostri sentimenti da farci diventare capaci, dopo alcuni anni, di lasciare compagni, figli, lavoro, denaro…qualunque cosa, se un catechista ce lo chiede. E se non obbedisci a tutto ciò che ti viene chiesto, vieni espulso dalla comunità’. I catechisti vengono descritti da un altro ex come ‘gente dura, controllante, intransigente, che manipola la mente dei propri discepoli’.

Quando ad Argüello viene chiesto quale preparazione abbiano i catechisti per indirizzare psicologicamente, vocazionalmente, affettivamente ed economicamente la vita dei membri della comunità, risponde, infastidito: ‘Quale preparazione hanno? Una preparazione meravigliosa. In comunità non hanno bisogno d’altro. Ci sono 3000 pagine di mamotreti che li mettono in grado di portare avanti la loro missione.’


Nessuno sa bene se il Cammino abbia mai una fine.

È tutto opera sua. Questo denso cocktail nel quale le pratiche degli antichi cristiani sono mescolati con le tradizioni ebraiche; interpretazione evangelica e fondamentalista delle Scritture con terapia di gruppo; chitarre, palme e balletti con le formule dei predicatori itineranti delle sette protestanti. E non dimentichiamo la somiglianza con le idee di 'Born Again Christians' negli Stati Uniti che hanno portato al potere George Bush.
È tutto opera della sua immaginazione. E, secondo i suoi seguaci, dello Spirito Santo.
La lavagnetta a fogli mobili:
un "must" delle catechesi kikiane

Così lo scorso 13 giugno [2008], a Roma, Francisco Josè Gomez Argüello era felice. Nervoso ed esausto, ma felice. Quella mattina Monsignor Stanislaus Rylko aveva apposto, su ordine del papa, la sua firma sul Decreto di Approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale. Esso dava stato canonico ai kikos, ai loro intenti ed alle loro pratiche. Il dicastero vaticano l'ha concesso. Kiko Argüello passava sui suoi detrattori come uno schiacciasassi. Ci è riuscito. A dare forma legale ad un'organizzazione basata sull'assenza più assoluta di definizione.
È riuscito ad ottenere che il Cammino Neocatecumenale non sia definito dalla Santa Sede né associazione religiosa, né ordine, né fraternità e neppure gruppo laicale. Il Cammino non è simile a nessun'altra esperienza nella Chiesa. È 'un itinerario di iniziazione cristiana'. Impossibile essere più eterei. Non ha neppure una personalità né un patrimonio giuridico.
'Noi siamo qualcosa di più profondo che un'organizzazione. Noi amministriamo beni spirituali' dice Kiko. 'Il papa e Rylko volevano che fossimo un'associazione. Ed io: no, no, no!'.

Il Cammino Neocatecumenale è un mistero. Non ha sedi eleganti a Roma come i Gesuiti e l'Opus Dei. Non ha nulla di visibile al pubblico se non discreti appartamenti in due spogli seminterrati a Roma e a Madrid. Ma i suoi seguaci ed ex seguaci riferiscono di numerose proprietà immobiliari in Italia ed in Spagna. Agli inizi degli anni '90 (verosimilmente per suggerimento del cardinal Suquia) hanno creato un'organizzazione denominata Fondazione Famiglia di Nazareth per l'Evangelizzazione Itinerante, che, secondo lo statuto registrato presso il Ministero della Giustizia nel 1993, è dedicato al 'sostegno delle attività di evangelizzazione itinerante dei membri appartenenti al Cammino Neocatecumenale. Specialmente a quelli inviati in zone scristianizzate.' Gli statuti recentemente approvati prevedono l'istituzione di altre similari fondazioni presso altre diocesi per raccogliere le risorse.

La Domus Galileae sul Lago di Genezaret
C'è di più. Il Cammino non risponde delle sue azioni a nessuno. È un metodo di formazione cattolica al servizio dei Vescovi. I kikos rendono i propri servigi alla Chiesa ed in cambio smantellano la Chiesa stessa per costituirne una propria. Arrivano nella parrocchia, chiedono il permesso al parroco, programmano le catechesi, fondano la comunità ed avviano il Cammino.
Crescono in parallelo. Sono gli eletti. Spiegano ai propri fedeli (che raramente si mescolano con quelli di altre comunità ed ancor più raramente con i fedeli della parrocchia tradizionale) la loro visione particolare di come raggiungere il Paradiso, nello stesso tempo in cui fiscalizzano le loro vite. Per i kikos, fuori dal Cammino non c'è nulla. Fuori c'è 'il mondo'. Che è malvagio. E non è possibile essere felice se non sei nel Cammino.

Questo è il messaggio che i fratelli ricevono per decenni. I loro bambini a nove anni, dopo la Prima Comunione, cominciano a prendere parte alle loro liturgie, e a 13 sono del tutto inseriti in comunità. Non conosceranno altro sistema di vita. Né a casa né in parrocchia. Per questo è tanto difficile rompere con Kiko. Dopo anni di isolamento in comunità non rimane nulla fuori dal Cammino. Né amici, né amore, nessuna possibile salvezza. Quelli che abbandonano, vengono chiamati 'rebotados' (come sono definiti gli ex-preti o ex-suore) nel gergo di Argüello. E viene profetizzato che 'il sangue di Cristo ricadrà su di loro'. Quando un figlio abbandona il Cammino, i catechisti proibiscono ai genitori di avere contatti con lui e viceversa.

È una setta? Nella Chiesa Cattolica nessuno si azzarda a muovere questa accusa. Il Cammino ha la benedizione del Vaticano. Così alcuni preferiscono parlare di 'comportamento', di 'pratiche' o di 'singoli individui settari'.
Ma al vedere, nella notte dell'ultimo sabato santo, il 22 marzo 2008, durante la Veglia di Pasqua, i membri del cammino affrettarsi, nell'ombra, vestiti in bianche tuniche, con le candele in mano, cantando per ore, battezzando i loro bambini per immersione, ballando in circolo finché il sole tramonta...non si può fare a meno di sentire una certa sensazione di disagio.
Kiko e Carmen:
quella strana coppia...

Agli inizi degli anni '60 Argüello era un giovane artista di buona famiglia a Madrid. Egli professava d'essere agnostico e durante una crisi esistenziale che 'lo portò quasi al suicidio' andò a vivere con gli zingari nelle baracche di Palomeras Altas, un sobborgo di Madrid. Lo stesso cammino che avevano percorso molti preti che, in conseguenza al Vaticano II, decidevano di incontrare Dio attraverso i poveri. Molti avrebbero finito per militare nella sinistra. Kiko, no. Nelle baracche, sperimentò una conversione personale. Non sociale. Sentì la voce di Dio. Pianse per ore. Da bravo convertito, diventò più papista del papa.
Come spiega Jesus Bastante, specialista delle religioni, chi è convertito, come S.Paolo, quando incontra la verità, rifiuta radicalmente la sua vita precedente. Egli è rinato. E, come S.Paolo, dal perseguitare i cristiani, passa a perseguitare i pagani. Oggi Kiko afferma che il 70% dei suoi seguaci erano cristiani non praticanti prima di conoscere il Cammino. Oggi essi sono i nuovi convertiti.

Dopo la 'rivelazione' venne il momento, per Kiko, di mettere in pratica le proprie idee. Egli doveva ri-evangelizzare i cristiani dormienti. Condurli ad un nuovo battesimo. Era il 1964. Sicuramente ha preso contatto con gruppi emergenti e sacerdoti post-conciliari; non si sarebbe mai adattato alle regole altrui. Non voleva essere subordinato a nessuno. Ha sempre voluto essere al centro dell'attenzione. Ha assorbito gli stili di quei gruppi, la terminologia, la struttura. E quindi lui, l'artista, avrebbe imposto il suo stile.
A cominciare dalla Messa: avrebbero ricevuto la Comunione seduti, con autentico pane ed autentico vino. Cantando le sue canzoni. Spiegando le proprie esperienze in pubblico. Doveva vendere il prodotto: sapeva ben lui come.
Nei tuguri di Vallecas avrebbe incontrato, in quei primi stadi della sua carriera, la donna che sarebbe stata la sua compagna, il suo alter ego e la co-fondatrice del Cammino Neocatecumenale per quattro decadi, Carmen Hernàndez, una suora della sua generazione, di famiglia agiata, licenziata in teologia, che fin da ragazzina avrebbe voluto essere una missionaria ma che non si voleva sottomettere alla disciplina degli ordini religiosi.
'Eravamo due disadattati; è un miracolo che tutto sia andato bene' dice Argüello. Kiko portava al Cammino il suo carisma, le sue doti interpretative e la sua inquietudine. Carmen Hernandez la base dottrinale che mancava a Kiko. Uniranno così le forze. La natura del rapporto tra i due è uno dei grandi arcani (uno dei termini favoriti del Cammino) dei kikos. I seguaci spiegano immediatamente che non sono una coppia. È certo che è lui ad essere il capo. Ma lei non è disposta a rimanere senza il suo momento di gloria. È la voce della sua coscienza. In pubblico ed in privato. E lo tormenta coscienziosamente.
Tempio kikolatrico "Santa Caterina Labourè", Madrid

22 maggio 2008 - Parrocchia di Santa Caterina Labourè, Madrid. Questa chiesa, inaugurata nel 2003 dal Cardinale Rouco, riassume gli ideali estetici di Argüello. Ciò che lui vuole creare nelle sue parrocchie. 'Kiko è un genio' dice Mattia Del Prete, uno degli architetti del Cammino. Marmi bianchi, cupole dorate, da una parete all'altra tappeti blu elettrico, affreschi by Kiko. L'altare al centro. I banchi in circolo ed una piccola piscina per il battesimo per immersione. Le icone, il calice, le ampolle, la croce astile, i fiori sul tavolo, la copertina intessuta d'oro per il Vangelo, è tutto opera della sua mente d'artista.
Non è facile entrare nelle sue celebrazioni private. Sono a porte chiuse. Stasera l'iniziatore si riunisce con i suoi primi seguaci. Essi vestono bianche tuniche di lino. Eccetto il giornalista. E Kiko, sempre in nero.

Parla per ore. Anche se, come nella migliore tradizione delle coppie di comici, le sue affermazioni vengono ribattute, criticate, persino ridicolizzate ad alta voce da Carmen Hernàndez, la co-iniziatrice, seduta alle sue spalle. Siamo in famiglia. Nessuno sembra sorprendersi. Ma le battute ironiche di Carmen durante cerimonie pubbliche o anche durante la conferenza stampa a Roma, fanno arrossire chiunque non vi sia preparato. Ad un certo punto Carmen dice: 'Io dico le verità e tu te le inventi'. Kiko si mette le mani fra i capelli, mostra il bianco degli occhi, guarda il cielo ed implora la pietà divina. Lei ride sarcastica. 'Confessa Kiko! Tu vuoi solo che i giornalisti ti fotografino. Ecco a voi San Kiko!'

Come è riuscita questa strana coppia ad acquisire tutto questo potere all’interno della Chiesa Cattolica? L’inarrestabile ascesa dei kikos non può essere compresa se non si considerano due fattori: l’incomprimibile incremento degli adepti come risultato di una fervente politica demografica del movimento (una donna deve avere tutti i figli che Dio le manda) e l’incondizionato appoggio di Giovanni Paolo II nei 27 anni del suo regno.

In tutte le celebrazioni dei kikos nelle quali vengono riportate le esperienze di vita, tutti quelli che prendono la parola comunicano il loro nome ed il numero di figli che hanno messo al mondo. Con l’aumentare del numero, cresce il mormorio di approvazione fra le bancate della chiesa. Quando un fratello annuncia ‘Ne ho 10’ scoppiano gli applausi. Secondo Argüello, i membri del Cammino sono i cristiani che hanno il più alto numero di figli, cinque per famiglia. In 44 anni di cammino, migliaia di figli e nipoti dei primi seguaci sono stati incorporati nelle comunità. La crescita dei loro ranghi è stata esponenziale. Attualmente affollano le sue celebrazioni. E al termine di ognuna di questi bagni di folla, esaltata la massa con le proprie catechesi, l'iniziatore chiede vocazioni. ‘Alzate la mano se volete andare in Seminario!’ Nella confusione del momento, infiammati, giovani ragazzi a decine aderiscono senza riflettere. Molti andranno per il mondo come predicatori ambulanti finanziati dal Cammino. Altri diventeranno suoi sacerdoti. E i Vescovi, molto scossi. Chi potrà mai rifiutare nulla a Kiko?
Giovanni Paolo II inaugura la Domus Galileae


Giovanni Paolo II era il più entusiasta di questi Vescovi. Il primo fra tutti.
Quando Karol Wojtyła giunse in Vaticano nel 1978, le chiese ed i seminari erano vuoti, gli ordini religiosi tradizionali (Gesuiti, Domenicani, Francescani) erano vicini alle idee della Teologia della Liberazione e il clero diocesano era vecchio e confuso. Woytila fu il risultato della Guerra Fredda, egli aveva il concetto di una Chiesa nucleo di resistenza al Comunismo.
‘E, dal primo momento, la sua idea è quella di rievangelizzare l’Europa. E vede di non poter contare sui vecchi Ordini’ spiega un prete spagnolo. ‘Si trova solo. C’è un vuoto spirituale, e provvidenzialmente appaiono i nuovi gruppi neoconservatori (Opus Dei, Focolari, Comunione e Liberazione, Comunità di Sant’Egidio e i kikos), costituiti da laici con una concezione della Chiesa simile alla sua, e si appoggiò ad essi. Questi movimenti non solo gli riempiono gli stadi, ma sono un antidoto alla Teologia della Liberazione ed alla proliferazione di sette evangeliche in America Latina. Sono pronti ad infiltrarsi nei vecchi paesi comunisti. E professano nei suoi confronti una fedeltà incondizionata.'

Kiko e Wojtyła sono anime gemelle. Tutti e due vogliono rievangelizzare la Cristianità. E sono due vecchi appassionati attori. Sanno quant’è importante l’immagine. Secondo quanto riferisce un prelato, Carmen e Kiko si lavorano Giovanni Paolo II con grande cura. Sono dei maestri nell’arte dell’adulazione. Ogni volta che il Papa apre la finestra, pioggia o neve, c’è un drappello di kikos con chitarre che cantano in suo onore. I kikos suoneranno per Wojtyła in tutte le Messe in cui sarà presente in ogni angolo del mondo. Ogni domenica Carmen Hernàndez è con il papa mentre visita le parrocchie di Roma come Vescovo della diocesi. Diviene una presenza abituale. Kiko e Carmen addirittura penetrano nell’intimità del papa e sono invitati a pranzo da lui, in forma privata. Parleranno con lui con la loro abituale crudezza della situazione della Chiesa. Gli faranno rapporto sulla fedeltà dei suoi Vescovi. In precedenza, i due hanno conquistato alla propria causa il potente segretario del papa, il prete polacco Stanislaw Dziwisz. Quando viene fatto Cardinale nel 2006, saranno in prima fila ed il neoeletto appoggerà fraternamente il braccio sulle spalle di Carmen. La quale conferma che sono ancora buoni amici.’Ci ha invitato a Cracovia, mi tratta come una regina. Mi ha invitato a mangiare pesce’.

Nel 1990, contro il parere di certi Vescovi che diffidavano dei sistemi del Cammino, Wojtyła emanò una lettera di riconoscimento in cui comunicava il suo gradimento per i kikos. Nel documento, invita i vescovi a valorizzare e sostenere l’opera del Cammino. In altre parole, ordina loro di aprire le porte delle loro parrocchie. Un seguace ritiene che la lettera sia stata scritta da Argüello e poi fatta firmare al papa. Quello fu il loro grande riconoscimento.

L'iniziatore utilizzò la medesima tattica di seduzione negli anni ’90 con l’episcopato spagnolo. Specialmente quando Antonio Maria Rouco Varela viene nominato Arcivescovo nel 1994. Da una parte, lo adula per conquistarselo, dall’altra gli offre i risultati: il seminario, pieno; le parrocchie, attive; le piazze, affollate ed un’importante appoggio per i rapporti con Roma.
Rouco si consegna in suo potere, armi e bagagli. Diventerà suo alleato. Metterà a sua disposizione le sue capacità di canonista per la composizione degli Statuti (che furono stesi tra il 1997 ed il 2002); gli permetterà di aprire un Seminario e nel 2004 gli affiderà la fattura degli affreschi nella cattedrale di Madrid. Nel Palazzo vescovile di Madrid gira questa battuta: ‘Rouco vuole passare alla storia come il Cardinale che affidò il completamento della propria cattedrale ad un santo’. E nemmeno può essere dimenticata la generosa donazione del Cammino all’Arcivescovo per finire la Cattedrale.

Ma soprattutto Kiko darà a Rouco un’influenza politica. Ad un incontro a Roma nell’ottobre 2007 durante la beatificazione di 468 religiosi assassinati nella Guerra Civile, Argüello propone al Cardinale di organizzare una grande dimostrazione a Madrid ‘in difesa della Famiglia Cristiana’. Ci sono solo tre mesi prima delle elezioni politiche. Le previsioni prevedono uno scarto tecnico fra il PSOE (il partito socialista dei lavoratori spagnoli) e il partito popolare (di destra). Rouco è dubbioso. Gli pare precipitoso. Argüello lo rassicura. ‘Don Antonio, ti porterò 300 mila kikos in Piazza Colombo’. Rouco acconsente. La dimostrazione fu fatta il 30 Ottobre. Vari Cardinali e 42 Vescovi vi presero parte.

Questa manifestazione (presunta) religiosa, si trasforma in una mobilitazione politica contro il Governo di Rodriguez Zapatero e le sue iniziative quali il matrimonio omosessuale e le materie scolastiche quali l’educazione civica. Sul podio un’icona dipinta da Argüello. Gli organizzatori accusano Zapatero di ‘distruggere la famiglia’. Il Cardinale Garcia-Gasco va oltre. ‘Il laicismo radicale può provocare la dissoluzione della democrazia e non rispetta la Costituzione’ proclama. Kiko chiude la manifestazione con la sua chitarra. E lancia un allarme ‘Questo Governo laico ed ateo vuole farci cerdere che la nostra vita non va da nessuna parte. Invece va in Cielo’.
Kiko e il suo orrido crocifisso appiattito come una sogliola
Il Partito Socialista vince le elezioni il 9 Marzo 2008. E papa Ratzinger prende nota. Non vuole problemi con il Governo Spagnolo. Pressione = conflitto.

Con l’approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale del 13 giugno (con minori modifiche fatte dalla Santa Sede sulla natura peculiare del movimento), il suo leader Kiko Argüello ha ottenuto tutto ciò che si era proposto 44 anni prima. E’ uno degli uomini più potenti della Chiesa Cattolica. Il leader più in vista dei neoconservatori. Con un milione e mezzo di seguaci pronti ad invadere le strade e le parrocchie. Il creatore di famiglie numerose, di motivati missionari e seguaci ordinati che stanno per accedere alla soglia dell’episcopato.
Ad ogni modo i suoi rapporti con il Pontefice Benedetto XVI non sono di complicità come con Wojtyła. Papa Ratzinger, eminente teologo che dovette combattere con Argüello quando fu Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, bisogna dirlo, in difesa della retta dottrina, guarda le sue iniziative da lontano. E ha scelto di dividere delle aree di potere tra gli ordini tradizionali ed i neoconservatori. Così il Cammino Neocatecumenale ha avuto dei problemi con le Conferenze Episcopali di Israele e Giappone per certe pratiche liturgiche e di proselitismo dei suoi membri.

Molti si chiedono che ne sarà del Cammino quando Argüello, il suo indiscusso leader carismatico, l’anima ed il creatore della liturgia ed estetica, morirà senza un erede. ‘Nulla sarà più lo stesso senza Kiko’, dicono.
C’è una barzelletta che gira tra le comunità. Kiko è sul letto di morte ed un gruppo di suoi seguaci viene a trovarlo per dirgli che in Israele si sta costruendo un sepolcro per seppellirlo come un patriarca. Kiko si solleva, sorride sornione e ribatte ‘Non vi complicate troppo la vita fratelli! In fondo, si tratta solo di tre giorni…’

64 commenti:

  1. Seguire tutta la storia di Kiko inserita nella storia della chiesa è allucinante!Si passa da un estremo ad un altro,la Verita' è offuscata da luci ed ombre.E' un contraddittorio continuo.E' veramente tempo di grande confusione,ma mi chiedo:di questo passo dove andrà a finire la chiesa cattolica?

    RispondiElimina
  2. Articolo molto bello, ben scritto e veritiero, se si depura il testo dalle sottili staffilate socialiste che sono inserite un po' ovunque.
    Ci sono delle imprecisioni, lo dico io prima che arrivi il solito neocat nazi a sparare a zero: "tutto falso! non è vero! non ci obbliga nessuno!" e a spaccare il capello in quattro.

    La verità è che l'occhio del giornalista ha colto i punti essenziali:
    - A Kiko piace comandare;
    - Kiko è onnipresente e tutto dipende da lui;
    - Kiko non vuole dipendere da nessuno e non vuole obbedire a nessuno;
    - Kiko è intollerante e intransigente

    e chicca delle chicche:

    il contenuto dei misteriosissimi mamoTETRI è deludente e ripetitivo. Basta fare il confronto con Sant'Agostino, con Sant'Alfonso, Sant'Ignazio, San Luigi, Santa Teresina, Santa Faustina per rendersi conto della differenza abissale che passa fra Kiko e i Santi.

    RispondiElimina
  3. quando ero nel cammino andavo malvolentieri ad ascoltare le catechesi, soprattutto quelle di inizio corso.
    Allora cercavano di convicermi dicendo che mi sarebbero servite come spunto per la catechesi parrocchiale e per le mie attività in generale. Ribattevo che le catechesi neocat non erano spendibili al di fuori del cammino, perchè usavano un linguaggio incomprensibile.

    Una coppia che non si separa ha la vita eterna
    questa frase non mi dice nulla, a meno di essere in uno stato di infatuazione emotiva verso chi la pronuncia.
    poi:
    Quando un matrimonio è in pericolo, l'intera comunità prega per loro; li chiama e li sostiene; così li salva.
    adesso è chiaro che cosa è questa vita eterna: non c'entra molto con Dio, è la vita che viene donata sulla terra a chi fa il cammino.

    Quindi questo è il cammino: un'eccezionale opera umana, una bellissima torre di Babele che viene tenuta in piedi dalla risonanza tra l'enorme ego di Kiko e il milione e più di piccoli 'ego' degli adepti. E' una corrente circolare di vanità e di orgoglio che si autoalimenta, Kiko e i suoi prendono forza l'uno dagli altri.
    mancando l'elemento trascendente che purifica ed illumina e guida, le scorie restano all'interno del movimento sottoforma di violenze, incomprensioni e divisioni.
    difatti ognuno di noi può smentire Kiko raccontando di quanti figli infelici, matrimoni distrutti e divisioni varie ha prodotto il cammino sia al suo interno sia nelle famiglie e nelle parrocchie.

    RispondiElimina
  4. Michela e Sandavi condivido pienamente quanto avete scritto! Michela è vero che traggono forza tra di loro autoesaltandosi. Sulle affermazioni che le coppie in CN non si separano, i figli tutti bravi ecc... Ho subito pensato a quante bugie dica. Adriana

    RispondiElimina
  5. È tutto opera sua. Questo denso cocktail nel quale le pratiche degli antichi cristiani sono mescolati con le tradizioni ebraiche; interpretazione evangelica e fondamentalista delle Scritture con terapia di gruppo; chitarre, palme e balletti con le formule dei predicatori itineranti delle sette protestanti. E non dimentichiamo la somiglianza con le idee di 'Born Again Christians'.

    A mio parere, questa frase vale l'intero articolo. Anche se viene il dubbio che non sia davvero tutto 'opera sua'.
    Il giornalista fa risalire tutto all'epoca delle baracche, da quel coacervo da cui sono nati nuovi gruppi emergenti ed in cui Kiko avrebbe conosciuto sacerdoti post-conciliari.
    Come il cammino non è tutto opera di Kiko, così l'articolo non è opera del giornalista: troppo preciso, profondo e documentato. Senza sbavature. Questo articolo nasce all'interno del cammino.
    Se leggete con attenzione, c'è un punto in cui il giornalista viene ammesso ad un incontro con Kiko, Carmen e la loro comunità. Tutti in tunica bianca, tranne Kiko ed il giornalista.
    Al di là della scena inquietante, mi chiedo come ha potuto il giornalista essere ammesso in quelle circostanze. O se piuttosto, questo non sia stato un messaggio trasversale a Kiko ed un richiamo da parte di chi sa molte cose di lui e della genesi della sua impresa.


    RispondiElimina
  6. La verità è che l'occhio del giornalista ha colto i punti essenziali:
    - A Kiko piace comandare;
    - Kiko è onnipresente e tutto dipende da lui;
    - Kiko non vuole dipendere da nessuno e non vuole obbedire a nessuno;
    - Kiko è intollerante e intransigente


    Ma si sa Kiko è un peccatore, è lui stesso a dirlo, lo dice sempre che se Gesù Cristo non lo affiancasse chissà quali danni potrebbe fare.

    RispondiElimina
  7. Anche la religione cattolica hai il suo Sai Baba milionario, ovvero Kiko Arguello. Che noia questa gente che spreca la sua vita dietro un guru che promette vita eterna, in cambio di soldi. Sai Baba vestiva di arancione, Kiko di nero.

    RispondiElimina
  8. Cheeeeee? Leggo che "la Chiesa ha approvato gli statuti e ha dato una collocazione canonica" ai neokiki?
    Ma com'è possibile scusate, ditemi che è un errore vi prego...
    Andrea

    RispondiElimina
  9. Le porcherie dei neocatekikos di Guam finiscono sui giornali... grazie al fatto che loro stessi ne parlano dall'ambone, scandalizzando pubblicamente i fedeli.

    Per chi mastica un po' d'inglese, c'è la notizia sul Pacific News Center.

    RispondiElimina
  10. Anonimo delle 11.41:
    ma che è? Un instabile?
    So bene cosa dice...che se Dio gli togliesse la mano dalla testa andrebbe subito con le prostitute!
    Vi rendete conto della follia?
    Della visione assurda dell'uomo, che non è neppure in grado di controllare le proprie pulsioni?
    Ma siete in grado di ragionare con il vostro cervello o non più?

    RispondiElimina
  11. Siamo tutti peccatori, ma non siamo autorizzati a usare questo fatto come scusa per offendere Dio e affliggere il prossimo (e ricordo che le due cose sono in quest'ordine, diversamente da quello che pensa Carmen).
    Il mio non è un giudizio su di lui, che non mi spetta e non posso permettermi di fare, però il suo atteggiamento è da condannare. Ripeto: l'atteggiamento, non la persona Kiko.
    Il modo di fare, parlando per assoluti, spacciando per verità incontestabili robe che sono a malapena definibili come sue proprie convinzioni personali spesso senza fondamento logico, è da condannare.

    E voglio ritornare sempre allo stesso punto: c'è una bella differenza fra quello che fa Kiko e quello che hanno fatto i veri grandi Santi:

    - i Santi rifuggivano gli uomini, odiavano l'adulazione, le masse, si nascondevano mentre Kiko mi sembra che adori parlare a folle di gente per ore e ore.

    - i Santi si riconoscevano sì peccatori, ma lottavano per tutta la vita con mortificazioni personali, umiliazioni e spesso erano piagati da malattie e vere persecuzioni, mentre Kiko a me sembra tutto il contrario, visto che viaggia dove e come vuole, dovunque vada è acclamato e trattato come un re da stuoli di persone a lui fedeli e le "persecuzioni" sono per lo più critiche e opposizioni documentate.

    - i Santi parlavano in modo limpido e chiaro e la loro parola edificava le anime e ancora oggi aiutano la vita di tutti i cristiani del mondo e non solo i cristiani, mentre delle parole di Kiko spesso non ti rimane in testa nemmeno una frase di senso compiuto e quando ne leggi si fa fatica a capirne il senso.

    - i Santi spesso erano maltrattati e calunniati persino dai propri fratelli religiosi, dai propri cari, dai propri discepoli, perché alla fine assomigliavano a Cristo stesso che fu tradito da tutti , anche dai suoi più cari amici. Kiko è obbedito da chiunque nell'orbe cattolico, persino i Vescovi si inchinano a lui. E' applaudito, amato.

    RispondiElimina
  12. All'Anonimo delle 11,41


    che ha scritto: "Ma si sa Kiko è un peccatore, è lui stesso a dirlo, lo dice sempre che se Gesù Cristo non lo affiancasse chissà quali danni potrebbe fare.

    Visti appunto i danni provocati a tantissimi ex, pensavo invece che Nostro Signore non lo avesse affiancato...

    RispondiElimina
  13. Mi occuperò di tradurre l'interessantissima lettera del Diacono Martinez.... bella botta per il cammino di Guam.

    RispondiElimina
  14. Non sono riuscita a leggere tutto l'articolo perchè ogni volta che leggo qualcosa di kiko mi viene il voltastomaco e profonda vergogna per essere stata anche io una kikos e di aver sprecato molti anni della mia vita, quelli dell'adolescenza, per stare dietro a un fantoccio che fa un'esegesi della Bibbia a sua immagine e somiglianza non rispettando le idee altrui e nemmeno quello che per 2000 anni è sempre stato nella Chiesa Cattolica. Per una crisi che stava andando verso il suicidio questo viene a dire la vera Chiesa è quella vi insegno io e non quella di Roma, dando anche degli indemoniati ai Vescovi e Cardinali perchè lo ostacolano...ma vada via der c..!!!! Se veramente ha avuto una crisi esistenziale dove a ha visto la Madonna e dice di avere lo Spirito Santo prima di tutto si sarebbe messo nelle mani di un padre spirituale avrebbe studiato tutte quello che c'era da sapere e poi forse avrebbe potuto formare un movimento in linea con la Chiesa Cattolica e non in modo parallelo parandosi il deretano perchè ha approvazione del Papa e poi buttandoci fango addosso perchè lui è kiko e fa ciò che vuole perchè lui è illuminato dallo Spirito Santo invece tutti gli altri dallo Spirito di Patate.
    NO NC? NO CRISTIANA PERFETTA

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. kiko secondo voi è BIPOLARE?

    RispondiElimina
  17. I primi Cristiani, quelli veri, e non i remake di Kiko, si consegnavano serenamente al supplizio. Non c'era ne se, ne ma.
    Se non riconoscevi anche il culto dell'imperatore, eri un uomo morto.
    La Chiesa ha, come del resto ha sempre avuto, e chi ha la Fede ce l'ha, la certezza del NON PREVALEBUNT.
    A questo punto, o sei DENTRO, o sei FUORI.
    Comincia quindi, almeno per me, ad essere incomprensibile, quella che chiamate la sollecitudine dei Papi verso i "piccoli del Cammino", con la quale, si finisce poi, con l'assolvere tutto e tutti di un movimento, che volendo essere molto buoni si potrebbe definire paraeretico.
    La Chiesa, se avesse attualmete, VERAMENTE Fede nel NON PREVALEBUNT, si comporterebbe altrimenti; ma siccome dai fatti oggettivi, che sono sotto gli occhi di tutti, questa FEDE, non la possiede affatto, la Chiesa è di fatto e di diritto COLLUSA con Cammino Neocatecumenale.

    RispondiElimina
  18. É agghiacciante leggere tutto l articolo.. una delle poche consolazioni per me é che ho potuto constatare già all' età di 22 anni che nei fatti concreti della vita, i "fratelli" non si vedano.. Non sa quante sofferenze ha indirettamente creato a far andare gli adolescenti obbligatoriamente a messa il sabato sera invece che, qualche volta, in discoteca dove ce il "demonio" e questo non é nulla in confronto a quanto ti cambia la vita esser dentro questa "setta" e quanto la puoi far cambiare ai tuoi figli che come me questo percorso non l' hanno scelto, gli é stato imposto come unico modo per la salvezza prima ancora di vedere la realtà fuori.. Simich

    RispondiElimina
  19. Molto interessante un commento Jungle Watch di un neocat che definisce tutti quelli che criticano il cammino "discepoli del Diavolo".

    RispondiElimina
  20. Andrea,

    la "collocazione canonica" dei neokiki è lo Statuto del Cammino Neocatecumenale, rilasciato ufficialmente il 13 giugno 2008 dal Pontificio Consiglio per i Laici (dicastero vaticano che era allora retto dal card. Rylko, grande amico del Cammino). L'articolo su "Kiko dalla barbetta luciferina" è stato pubblicato pochi giorni dopo come reportage sul quotidiano El Paìs (un giornale spagnolo che grosso modo considereremmo come "Repubblica" - quindi generalmente inaffidabile, ma questo non significa dover considerare menzogna ogni cosa che scrive, tanto più quando condivide le verità che già conosciamo).

    Come abbiamo ripetutamente precisato, lo Statuto non è un certificato di santità passata, presente e futura ma è soltanto il quadro normativo entro cui il Cammino è obbligato procedere.

    Lo Statuto, insomma, è come la patente di guida per auto: la patente non ti autorizza a parcheggiare in doppia fila (anche se non ti vede nessuno), non ti autorizza a superare i limiti di velocità che valgono per tutti, non ti autorizza a guidare senza lenti (qualora la visita medica te le abbia prescritte come necessarie per la guida), non ti autorizza a correre contromano in autostrada (tantomeno bendato), indipendentemente dalle motivazioni per cui vorresti fare quelle cose.

    Quando un Papa elogia i frutti del Cammino, o dice che il Cammino è "ispirato da Maria", evidentemente non sta parlando degli strafalcioni liturgici, delle vere e proprie fandonie al livello dottrinale, delle scempiaggini neocatekikiane come le "confessioni pubbliche", l'idolatria degli autonominati "iniziatori", il disprezzo verso coloro che non fanno il Cammino, la superbia del sentirsi (e di spacciarsi) per "più cristiani" degli altri, eccetera.

    E soprattutto non è "ispirato da Maria" quella ossessiva mania di dover mentire e ingannare per difendere il prestigio del Cammino.

    Il Cammino contiene errori - e quegli errori perdurano ancor oggi anche se vietati dal buonsenso, vietati dalle norme liturgiche, vietati dal Papa (che ricordava le norme liturgiche e il buonsenso), vietati dallo Statuto (che nell'art.13, nota 49, fa sue le critiche fatte da Benedetto XVI al Cammino).

    Perfino il Concilio Vaticano II condanna gli strafalcioni liturgici del Cammino: infatti nella costituzione Sacrosanctum Concilium, nel paragrafo numero 22, dice: «nessuno, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica».

    Eppure Carmen Hernàndez e Kiko Argüello hanno cominciato commettendo proprio questo grave errore.

    RispondiElimina
  21. Anonimo ha detto...

    kiko secondo voi è BIPOLARE?


    come si fa a fare una diagnosi a distanza di una cosa così seria?
    Possiamo solo vedere i frutti del cammino.
    Vi è negli adepti un aspetto di euforia ( il cosiddetto passaggio dalla tristezza alla gioia) che però non avviene casualmente ma è pilotato dai canti, dal vino forte e dagli strumenti a percussione durante l'Eucarestia.

    Sicuramente vi è un aspetto di narcisismo in Kiko che si ritrova nella superbia degli adepti e nella credenza di avere una missione speciale da compiere.

    Vi è un'esagerazione nel pessimismo, nella svalutazione di sè, nel vedersi incapaci di affrontare le difficoltà tanto temute, ma anche questo è voluto proprio per mettere le persone in uno stato di bisogno continuo di aiuto e di guida.

    Lo stesso atteggiamento distante di Kiko e dei catechisti è anche una posa voluta per tenere a distanza gli adepti, per creare 'il mito' e mantenerlo vivo.
    Se poi tutto questo deriva da un'incapacità reale di avere una vera vita di relazione con gli altri, non possiamo saperlo e non possiamo sapere quindi se è presente un disturbo della personalità.

    RispondiElimina
  22. L'articolo è stato pubblicato da 'El País', ma il giornalista non era un collaboratore del giornale ed ha sicuramente avuto delle fonti 'interne'.
    Chi conosce meglio il cammino di chi ci è stato dentro, ai livelli più alti?

    RispondiElimina
  23. "Quelli che conoscono Argüello sostengono che è orgoglioso, arrogante ed autoritario. Si considera alla pari di un qualunque porporato. Tiene sotto ferreo controllo la propria organizzazione fatta a cerchi concentrici che trasmettono direttamente le sue istruzioni. Non ha luogotenenti. Non c'è un direttore del Cammino, nessun addetto stampa né direttore finanziario. Egli stesso è l'iniziatore. Nessuno lo contesta. Egli è l'autore dei testi e dei simboli. Dell' estetica, della musica e dei canti; dei riti e degli usi; del linguaggio e del modo di vivere. E dello stile delle sue chiese, di cui egli stesso esegue gli affreschi di ispirazione neo-bizantina".
    Kiko, Kiko, Kiko, Kiko...solo Kiko.
    Se così stanno le cose, se questo è un accentratore nato chissa cosa succederà il giorno in cui il Signore lo chiamerà per consegnargli il pemio riservato ai servi giusti e fedeli...ne vedremo di cose che voi umani...Ted

    RispondiElimina
  24. Caro anonimo,
    rispondo alla tua domanda se esiste un vero "Indice" del Cammino Neocatecumenale con l'elenco dei libri proibiti?.
    Ovviamente non esiste nessun "Indice" del CNC. Mancherebbe pure questo. E' un espressione che ho usato nella mia autobiografia "L'immondizia ama Dio" per spiegare quello che è stato fatto nei miei riguardi, con parole, dette direttamente a me da Carmen: "Non venderai piu' un libro nel cammino", da Mattia del Prete, mio ex-catechista che, rispondendo alla mia domanda: "perché vietate ai fratelli di leggere i miei libri sui salmi?" rispose: "Per proteggere i piccoli" (forse intendeva i nuovi arrivati, che leggendo, si sarebbero scandalizzati per quello che avviene nel cammino.
    Piu' importante di aiutare i fratelli ad approfondire i salmi attraverso la serie dei miei libri sui salmi "E' tempo di cantare" EDB Bologna, 1990, era vietare tout court la lettura di tutti i miei libri, evitando cosi' che qualcuno incappasse nella mia autobiografia, molto critica del CNC.
    Il terzo fatto di cui venni a conoscenza, fu l'intervento di qualcuno del potente CNC presso la distributrice "Dehoniana Libri", la quale, preferendo accontentare il potente CNC, elimino' 'l'autobiografia, pubblicata dalle piccolissime "Edizioni Parva" dalla sua distribuzione.
    Per amore alle cose valide che propone il Cammino, ho taciuto fino a pochi mesi fa. Le ingiustizie innumerevoli compiute nel CNC verso altre persone hanno fatto traboccare il vaso e sono diventato un combattente "Talebano" per la verità.


    Cordiali saluti in Maria e Gesu',

    Daniel Lifschitz www.dlifschitz.com
    BLOG: " Nel nomedimariaegesu.ch "

    RispondiElimina
  25. NOTIZIE DA GUAM !!!

    il prete neocat arrestato mentre faceva SESSO con una minorenne neocat.... è andato ad abitare presso SUO ZIO VESCOVO ( vescovo emerito di saipan nelle marianne del nord). CHISSA' PERCHE'.....

    rassegna stampa :

    http://www.junglewatch.info/2015/03/just-posting-this-to-make-it-easy-for.html


    la prossima strategia di KIKO per guam :

    1. dare un contentino ai cattolici .... ripristinando i preti che erano stati mandati via perchè erano di ostacolo al CAMMINO

    2. abbassare la cresta per qualche breve tempo ..... per far ammorbidire gli scandali NEOCAT che sono finiti su tutti i giornali ......

    3. contentino : il vescovo NEOCAT ..... tratterà più gentilmente i preti NON NEOCAT ...... solo per fingere che ora è tutto a posto .....

    4. temporeggiare per 5 anni ( fino all'età pensionabile ) oppure annunciare che il vescovo NEOCAT si ritira per "PROBLEMI DI SALUTE ...

    5. contentino : gennarini e il CAMMINO restituiranno alla diocesi la PROPERTY del seminario neocat Redentoris Mater (30 milioni di dollari di valore) ASTUTAMENTE SOTTRATTA alla diocesi.....

    6. da roma far eleggere vescovo di guam un altro NEOKIKO che ripristinerà le ingiustizie che ci sono oggi e annullerà silenziosamente tutti i contentini.........

    se ROMA desse una buona mazzata a KIKO e ai kikos..... roma si risparmierebbe un sacco di guai in futuro.....ma se roma accontenta di nuovo kiko.... le ingiustizie NEOCAT aumenteranno ancora di più!!!!

    KIKO-GENNARINI-PIUS-APURON meritano di restare indisturbati e vincere contro i cattolici ????

    http://www.junglewatch.info/2015/03/rome-fiddled-while-agana-burned-its-too.html

    RispondiElimina
  26. grazie Daniel per quello che hai scritto nel tuo ultimo commento! non si può più tacere proprio per "amore ai piccoli"! Adriana

    RispondiElimina
  27. Ma secondo voi con la diffusione d'internet esistono ancora i (piccoli) nel cammino? Visto che ai nostri tempi veramente non si sapeva nulla dei passaggi ?

    RispondiElimina
  28. Purtroppo la risposta è sì: esistono ancora i "piccoli".

    Non basta avere un computer, tablet, smartphone, non basta avere connettività internet, non basta saper navigare, occorre anche deliberatamente cercare qualcosa di scomodo per il Cammino (anche se è vero che cercando cose innocue come "canti neocatecumenali", nella prima pagina dei risultati esce anche questo blog).

    RispondiElimina
  29. Avoglia se esistano, ha ragione Tripudio. Ho cercato di far un poco di luce con qualche "fratello" ma é del tutto impossibile se non viene da loro la volontà di provare a guardare le cose in maniera diversa.. più che sentano critiche e più che si sentano nel giusto, "se sei convinto che puoi fare a meno della comunità sarai più o meno convinto che potrai fare a meno di me, non capisco perchè dobbiamo rimanere amici" se la prendano sul personale, difendere la comunità viene prima delle storie personali dei propri membri.. Simich

    RispondiElimina
  30. O.T

    Giorno fa sono stato ad una celebrazione in una chiesa della "nuova estetica"
    Dall'esterno la Chiesa sembra enorme ma all'interno è veramente piccola,Tutto è disposto a forma ottagonale,il pavimento la disposizione dei banchi,le pareti di cinta della cappella,il tetto a tre livelli tutto a forma ottagonale,che rispecchia così mi sembra di capire il logo del cnc.
    Appena entrato volevo pregare rivolto verso il tabernacolo ma non l'ho trovato,poi ricordandomi di quello che è stato scritto su queste pagine l'ho individuato in una stanza a sinistra dell' altare,
    conclusione non sono riuscito a pregare,la sala mi sembrava veramente vuota senza il tabernacolo.
    Tutti i dipinti Kiko style di Gesù Cristo sono la fotocopia di Kiko,altra sofferenza perché nel vedere quelli non riuscìvo a pregare mi sembrava di prostrarmi al Dio Kiko.
    Ma la cosa più brutta è che la Chiesa è veramente sporca,sudicia,
    da quella torre centrale tutta di vetro al cui centro cè l'altare pendono centinaia di enormi ragnatele che col tempo sicuramente andranno a cadere sull'altare.

    Ora cari fratelli del cnc si avvicina la Santa Pasqua ma non vi vergognate a celebrate tutti i vostri riti in un ambience così sudicio?

    E' inutile parlare di nueva estetica se nonostante le vostre innumerevoli comunità non ci sia uno, dico uno, disposto a rendere dignitoso il luogo dei vostri riti e del vostro culto

    RispondiElimina
  31. I piccoli del cammino non li abbiamo certo inventati noi!

    Sono una categoria di persone ben identificata nelle menti dei nc, a partire da Kiko per arrivare al catechista più "peone".

    Sono quelli che si possono chiedere perché Daniel Lifschitz, da punta di diamante del cammino, è diventato un demonio e i suoi libri sono stati messi all'indice;

    quelli che non capiscono perché asserire in un passaggio di aver avuto fede prima di incontrare il cammino o adottare un figlio senza previo consenso dei catechisti, può costarti la bocciatura ed anche la deportazione in un'altra parrocchia;

    sono quelli che leggono lo statuto e scoprono che lì non si parla di decima né ci sono sconti o concessioni sulla modifica della liturgia o sulle Veglie separate.

    Questi, a detta degli stessi nc , sono i piccoli.

    Sono quelli che ancora hanno la capacità di scandalizzarsi di fronte a incoerenza e manipolazione.

    Sono quelli che ancora non hanno capito che il cammino non è un mezzo per vivere la Chiesa, ma, al contrario, è la Chiesa ad essere un mezzo per arrivare al cammino.

    RispondiElimina
  32. Bene, "accettiamo" i piccoli del Cammino...
    Meglio; se ci dobbiamo "sacrificare", accettiamo anche il fatto che l'uomo non può non peccare, tanto, se poi ti penti, ti verrà tutto rimosso a prescindere se poi ti confesserai o meno.
    Ragazzi, il Papa con il suo discorso del 6 u.s., ha di fatto ratificato tutto questo, e quando un Papa parla, parla per tutti.
    Al "riguardo" dei Papi, per i piccoli del Cammino, non ci ho mai creduto, e non ci credo affatto!...

    RispondiElimina
  33. A mio parere, invece, con l'avvento di internet le cose si sono complicate enormemente per il cammino. Già negli ultimi anni che frequentavo il cnc, c'era una grande difficoltà nel formare le nuove comunità.

    Voglio raccontare un fatto accaduto alla fine degli anni '90 (e non era ancora diffuso internet in maniera capillare e forse neppure esisteva questo blog):
    un anno accadde che un'intera comunità appena formata dall'equipe nc della parrocchia dove io frequentavo si sciolse interamente! Successe che la persona incaricata come responsabile della comunità, un giovane parrocchiano molto fervente ma anche molto pignolo, informandosi con il tempo sul cnc e forse parlando con sacerdoti diversi, capì dove sarebbe andato a parare tutto quel giro e, praticamente, cominciò a parlare ai vari fratelli che, dopo neppure un anno, decisero di sciogliere la comunità nc per riunirsi da soli senza l'intermediazione di Kiko!

    Vi lascio immaginare la rabbia furiosa dei catechisti kikiani dell'epoca! Ci fu una vera guerra ma alla fine la vinsero loro e se ne andarono.

    Quella persona, però, fu un angelo per il gruppo della neocomunità kikos, li portò fuori da quella trappola.
    Posso testimoniare che fino ad alcuni anni fa ancora si riunivano una parte del gruppo originario in una parrocchia vicina seguiti da un frate come guida spirituale, una vera comunità: senza passaggi, senza decime e senza dover "esprimere" nulla.

    C'è da dire che quel fatto fu molto importante anche per me perché all'epoca mi fece vedere la reazione di questa gente come uno dei vari tasselli che mi portarono poi a lasciare il cammino.

    Concludendo, non è vero che internet non serve e che questo blog non serve: chi è intelligente si informa e si fa la sua idea,

    è dovere cristiano contribuire alla verità, affinché prevalga sulla menzogna.

    RispondiElimina
  34. Secondo me i piccoli del cammino non esistono.
    Forse un'autentica anima semplice può stare nel cammino per un anno, ma fatto il primo passaggio non si può far finta di non sapere che cosa è il cammino e cosa ti chiede.

    E' tutto spiegato e tutto detto nelle prime 16 catechesi. Non ci sono altri arcani, se non qualche pratica liturgica bislacca.

    Sul perchè la chiesa accetti tutto questo possimao fare solo ipotesi.
    Innanzitutto è più facile, credo anche secondo le norme del Diritto Canonico e/o secondo l'uso tradizionale intervenire su un consacrato che non su un laico.
    Il laicato è una figura nuova, del post-concilio, che ha preso più spazio nella chiesa anche rispetto ai documenti del CVII.
    Nessuno al giorno d'oggi e in tempi di crisi di fede si prende il compito di spegnere lo stoppino fumigante.
    Rispetto allo scisma strisciante dei vescovi dell'Europa centrale il problema neocat è veramente poca cosa; come si fa a rinunciare alla fedeltà del cammino al papa e ai valori morali della dottrina?

    inoltre, e mi ricollego all'inizio del post, se c'è della gente che ha bisogno della forza del gruppo per restare nella chiesa, perchè stroncarli. Se c'è chi sente il bisogno di stare in una setta, tantovale fornire loro una setta cristiana.

    RispondiElimina
  35. @Michela
    a costo di distruggere tante famiglie?
    E un po ' caro il prezzo che devo pagare per questo compromesso.
    Un "si" detto al coniuge ma anche a Dio.

    Xz

    RispondiElimina
  36. Se i piccoli fossero autentiche anime semplici, Michela, in cammino non ci metterebbero mai piede, in questo ti do ragione al 100%.
    Il cammino infatti è il luogo della complessità, l'ambiente in cui anche un Padre Nostro o un'Eucaristia o una preghiera del rosario diventano difficilissime ed irte di insidie, sottoposte a mille regole e causidiche proibizioni.
    Per me, e lo ribadisco, i piccoli non sono anime semplici ma persone che ancora non hanno capito che tutto ciò che si fa, si dice, si celebra, si soffre in comunità, deve sempre e comunque tornare a maggior gloria del cammino.
    Dimostrazione ne sia il fatto che i piccoli se ne vanno quando il cammino chiede 'troppo' (ingiustizie sui figli, vessazioni, palesi violazioni di fede e dottrina);
    i 'grandi' invece, quando chiede 'troppo poco' (perdita di incarichi o di ruolo in comunità).
    Infine vorrei aggiungere: dire che non ci sono i piccoli in cammino, equivale a dire che siamo tutti stati allo stesso livello corresponsabili.
    Per carità, ammetto la mia piccola- grande miopia. Ma non accetto di essere equiparata a chi ha usato e usa il cammino per randellare gli altri e autopromuoversi.
    Io non l'ho fatto. Non ci ho guadagnato nulla. Ho solo subito e pagato di persona.
    Ritengo di essere stata, come tanti altri, piccola. Ed infatti, appena sono cresciuta, me ne sono andata.

    RispondiElimina
  37. Mi trovo concorde con Cristiana. Forse non vogliano sapere di più,non vogliano vederel la realtà ma un po di cose basilari "completente da setta" le sanno. Allorai mi viene da pensare che alcuni "piccoli" vogliano rimanere tali, semplicemente a parlargli piu approfondotamente di questo blog mi prenderebbero per matto. "E' piu facile restare nel branco, con l alibi di eseguire ordini dall' alto" J - ax .. Simich

    RispondiElimina
  38. Il vero problema dei "piccoli" è che hanno bisogno di qualcuno che li guidi verso la retta fede anziché verso la profonda menzogna del neocatecumenalismo.

    Lì dove i sacerdoti e i vescovo fanno il loro sacro dovere, l'eresia di Kiko e Carmen non attecchisce: al massimo ispira sbadigli, risate e sberleffi.

    Quei "piccoli" nella fede li chiamiamo "piccoli" proprio perché non conoscendo le verità della fede cattolica sono più esposti alle ambiguità e alle falsità insegnate dal Cammino.

    E non sanno che la fede cattolica è liberante, non è opprimente. La fede cattolica accende il cuore e la mente senza nessun "arcano". La fede cattolica non è mai imbarazzante, non richiede mai gesti imbarazzanti, non esige mai la "circoncisione della ragione" e nemmeno certe "liturgie" di cui vergognarsi, non necessita mai di cancellare nulla del passato: se una cosa ha sostenuto il percorso di santità di padre Pio, perché mai Kiko e Carmen vogliono cancellarla dai "tempi odierni"?

    Ciò che c'è di buono nelle comunità neocatecumenali, c'è nonostante il Cammino - non sono i frutti dell'invenzione dei due autonominati "iniziatori", ma sono i frutti dei cuori dei singoli che ancora desiderano la vera fede.

    Per questo l'arma più micidiale contro il Cammino è la pura e semplice verità, annunciata da venti secoli dalla Chiesa cattolica.

    RispondiElimina
  39. E c'è da aggiungere che il vero Cammino l'ha fatto quella comunità di cui parla C. nel commento delle 14:41 poco più su in questa stessa pagina: una "piccola comunità" che riscopre il battesimo e educa alla fede, senza invenzioni e senza ambiguità.

    RispondiElimina
  40. Ricordo ai soliti gentili fratelli "anonimi" del Cammino che questo blog è già fin troppo pieno della vostra propaganda kikiana "copia-e-incolla", e che inserirla continuamente su queste pagine non la fa sembrare più vera.

    Questo blog contiene oltre 1400 pagine: se cercate anche soltanto con Google, potete vedere che alle vostre copiaincollate "argomentazioni" è stato già ripetutamente risposto.

    p.s.: siccome la processione della domenica delle Palme è una cosa nata nel Medioevo e Kiko disprezza tutto ciò che è "preconciliare", cosa ne pensano Kiko e i kikatekisti? Resterete dunque in casa a fare le Lodi a Kiko?

    RispondiElimina
  41. Valentina,
    mi sono chiesta molte volte perchè certi restano nel cammino e certi se ne vanno via presto.

    Il gioco di potere che si manifesta nell'asimmetricità tra catechisti ed uditorio è evidente fin da subito.
    Come pure è evidente la promessa di una conoscenza segreta e superiore che si può ottenere raggiungendo il livello delle comunità più vecchie.
    Poi quando arriva l'annuncio del kerygma arriva anche l'illusione di poter salvare il mondo intero.

    ecco perchè penso che queste cose possono far presa su persone in cerca di dare un senso grande alla propria vita, e in qualche modo in fuga da se stesse.
    In questo senso non credo ai piccoli, ma credo che il cammino risponda a determinate esigenze delle persone

    Ovviamente questo discorso vale per chi è entrato nel cammino consapevolmente e da adulto.

    RispondiElimina
  42. E' vero, come ha scritto Tripudio, che molti entrando nel cammino cercano una via di fede.
    ma in realtà non si parla di fede quasi mai.
    Si parla di realizzazione personale, psicologica, di conoscenza delle scritture. Si parla della salvezza.
    Probabilmente il cammino gioca su questo fraintendimento tra chi entra cercando Dio e trova invece i catechisti che gli offrono una salvezza tutta umana.

    RispondiElimina
  43. Come si fa ad ottenere il bilancio della "Fondazione Famiglia di Nazareth per l'evangelizzazione itinerante"?
    A chi si deve chiedere?

    RispondiElimina
  44. Tutt'al più, posso concedere agli adepti, piccoli o meno, un aberrante attenuante, ovvero, il fatto che i capi-combriccola, banda bassotti, o chiamatela come più vi piace, ti fanno sembrare "unto"e "scelto".
    Da chi? Dallo Spirito Santo, naturalmente; e non essendoci quindi limite all'orgoglio ed alla falsa ambizione umana, i poveri disgraziati ci credono veramente, sentendosi falsamente, diversi "gradini più su" rispetto ai comuni mortali(per Dio siamo tutti uguali!), seguendo pedissequamente il verbo di quattro imbecilli, che ripetono a pappagallo,
    il verbo di UN IMBECILLE alla enne!...

    RispondiElimina
  45. @Anonimo ha detto...
    "Come si fa ad ottenere il bilancio della "Fondazione Famiglia di Nazareth per l'evangelizzazione itinerante"?
    A chi si deve chiedere?"
    ---
    Non si PUO', chiedere a nessuno; per legge le fondazioni non hanno obbligo di pubblicità di bilancio.
    Ti sei mai chiesto perché la maggior parte degli industriali e dei politici, hanno una fondazione propria?...

    RispondiElimina
  46. I MISSIONARI VACANZIERI del CAMMINO NEOKATEKUMENALE !!!

    fr. SANTIAGO FLOR presbitero neocat incardinato (cioè stipendiato) a GUAM..... mentre ufficialmente era in missione in ASIA.... il 6 marzo era a ROMA all'udienza dal papa.......

    I PRESBITERI ''' IN MISSIONE ''' si fanno la VACANZA a spese dei cattolici........


    il 5 aprile ( PASQUA ) c'è LO SHOW DI KIKO IN ISRAELE a cui sono stati ''' INVITATI ''' vescovi e cardinali.... PREPARATEVI ...... i pastori hanno tempo per kiko ma non per il loro gregge .......

    RispondiElimina
  47. VIETATE nella Diocesi di Albano le VEGLIE SEPARATE!

    Ebbene si! Sua Ecc. Mons. Marcello Semeraro ha vietato lo svolgimento, nel territorio della sua diocesi, di VEGLIE PASQUALI in luoghi diversi dalle chiese.
    Le veglie dovranno quindi svolgersi esclusivamente nelle parrocchie durante celebrazioni aperte a TUTTI i fedeli.

    I neocatecumenali della diocesi sono con la bava alla bocca, hanno ricevuto al notizia dai loro catechisti e già pensano allo scisma...

    Ad onor del vero c'è da dire che in tutti questi anni la veglia "principale" del Cammino si è sempre svolta ad Albano nell'istituto dei Padri Somaschi, a meno di 2 km di distanza dalla diocesi. Ergo il Vescovo non poteva non esserne a conoscenza, ma non risulta sia mai intervenuto.

    La cosa fa sicuramente piacere e, a ben guardare, assume un rilievo del tutto particolare se consideriamo che:

    a) la Diocesi di Albano confina con quella di Roma
    b) a circa 300 metri di distanza dalla Curia di Albano c'è l'ingresso della villa estiva del Papa
    c) Mons. Semeraro (il Vescovo di Albano) è il segretario del "gruppo degli 8 cardinali" che il Papa ha voluto per "consigliarlo nel governo della Chiesa Universale"

    Tutto questo fa pensare che la decisione del Vescovo, che pur non indirizzata espressamente ai neocatecumenali ha solamente loro come diretti interessati, sia perfettamente in linea con il pensiero di Papa Francesco.

    Documenti non sono riuscito a trovarne ma basta contattare telefonicamente l'ufficio liturgico della diocesi per averne conferma:

    http://www.webdiocesi.chiesacattolica.it/cci_new/s2magazine/index1.jsp?idPagina=23605

    Tempi duri, per il Cammino....

    Antonio

    RispondiElimina
  48. Ripeto quanto detto sopra, con mio grande dispiacere, DI QUESTO PASSO DOVE ANDRA' A FINIRE LA CHIESA CATTOLICA?

    RispondiElimina
  49. É un bell articolo molto romanzato con un mucchio di cose che rispecchiano perfettamente la mia esperienza,ma altre sinceramente assolutamente no. Non e vero che le collette s danno dopo ogni messa dovendo raggiungere il tot detto dal responsabile. Non e vero che i figli che lasciano il cammino nn devono più frequentarsi coi genitori,ma scherziamo?!mai sentita sta cosa. Cosi come non e vero che non si conosce altra realtà parrocchiale,nella mia parrocchia i neocat sono ben inseriti e c e uno scambio reciproco e costruttivo. Al di fuori puoi frequentare chi ti pare,non e vero che devi avere solo amici in comunità. Ballare in circolo finché il sole tramonta?!!semplicemente alla fine della messa c e un ballo associato al canto finale. Per quanto riguarda le chiamate vocazionali,sn d accordo che siano una pagliacciata ma non e che una volta alzatl uno vada subito chisss dove ma deve fare un percorso appunto x vedere se é veramente ciò che vuole e nn si e alzato solo infervorato dal momento.

    RispondiElimina
  50. Rosanna,
    hai ragione, è una caratteristica di questi nostri tempi.
    Non si capisce più niente, non ci sono più certezze.
    A Medjugorie tante conversioni e pure tante disobbedienze
    I Francescani dell'Immacolata, che sembravano un punto fermo liturgicamente e dottrinalmente, adesso sono divisi.
    Il papa che si esprime con un linguaggio che non consente un' interpretazione univoca e chiara.
    Per non parlare poi dell'immoralità di tanti uomini di chiesa per quanto riguarda la castità e il rapporto con il denaro.

    Non so più neanche cosa dire alle persone che si scandalizzano davanti a un prete suicida perchè accusato di abusi su minori.
    Eppure succede anche questo, e tanta gente si allontana dalla chiesa.
    Non ci resta che sollevare lo sguardo e affidarci alla preghiera muta che faccia zittire tutte le contraddizioni.

    RispondiElimina
  51. Rispondo a Luna andando per punti:

    1) l'articolo non è "romanzato", ma scritto da un giornalista i cui punti di vista non coincidono necessariamente coi nostri. Contiene anche diverse imprecisioni, che non abbiamo commentato. Lo abbiamo riproposto qui perché l'autore riconosce come credibili le denunce di tanti fratelli maltrattati dal Cammino;

    2) la tua esperienza non toglie nulla alle numerosissime testimonianze sugli errori del Cammino e sull'arroganza della gerarchia neocatecumenale. Puoi ripetere un milione di volte che il Cammino è il paradiso in terra, ma non puoi cancellare il dolore e la sofferenza, gli strafalcioni e le ambiguità, le vere e proprie fandonie insegnate dal Cammino;

    3) esistono tantissime testimonianze da tutto il mondo sull'ossessiva raccolta di soldi dalle tasche dei fratelli. Il "sacco nero" che continua a girare, le velate minacce a chi non fa "sanguinare il cuore" (cioè il portafoglio), addirittura l'email di un responsabile che candidamente ammetteva di prevedere di "insaccare mille euro"... Il tuo negarlo è indice o di una grande ignoranza o di una grande ingenuità o di una grande menzogna.

    4) come già testimoniato un'infinità di volte, i cosiddetti "catechisti" raramente parlano in modo chiaro, molto più spesso te lo dicono coi sottintesi, con gesti che lasciano il segno, come uno sguardo di sufficienza, o un lieve cambiamento nel tono della voce... A furia di dirti che chi lascia il Cammino si getta nell'inferno, danno ad intendere ai genitori di non frequentare più i figli che hanno abbandonato la comunità neocat. E sicuramente sono molto convincenti, vista l'enorme quantità di casi di dolorose divisioni nelle famiglie - inclusi i "divorzi alla Kiko"... Non lasciarti ingannare dalle notizie della propaganda, e verifica piuttosto da te se quel che diciamo è vero, chiedi con onestà, ma non ai cosiddetti "catechisti" o agli attivisti che hanno urgenza di riempirti di slogan: chiedilo piuttosto a chi già patisce sofferenze a causa del Cammino;

    5) quando in una parrocchia i neocat sono "ben inseriti", è perché la parrocchia è già neocatecumenalizzata, è già "posseduta" dal kikismo-carmenismo, con il parroco molto ben oliato (o addirittura membro del Cammino). Una parrocchia può essere "neocatecumenalizzata" anche contro la volontà della maggioranza dei fedeli - è sufficiente un parroco pigro o poco attento alle cose della fede...

    6) quando tu dici che "alla fine della messa c'è un ballo associato al canto finale", anche se non te ne rendi conto, stai dicendo che le celebrazioni neocatecumenalogene contengono degli errori che vanno contro lo Statuto e contro la volontà del Santo Padre. Nessuna liturgia, storicamente, ha mai previsto balletti e girotondi. E comunque da tempi remotissimi, al termine della Messa si ringrazia nel silenzio, nel raccoglimento, nell'adorazione, e l'eventuale canto finale non è la sigla che conclude lo spettacolino ma è il modo di elevare l'anima a Dio.

    Dio non ha bisogno delle pagliacciate - tantomeno delle vostre ridicole aberranti pagliacciate - e la liturgia è «l'unico culto a Te gradito», donata alla Chiesa da Nostro Signore in persona, non è il momento in cui ogni autoinventato spagnolo tira fuori improvvisazioni e gesti imbarazzanti.

    RispondiElimina
  52. Mi sembra che ogni commento non dico a favore,perché io NON sono a favore del cammino,ma che si discosto un minimo dai toni del blog, venga un po troppo attaccato e ridicolizzato.io sono per l obbiettività e se c e da dire un esperienza diversa la dico. Riprende do i tuoi punti,ma chi ha mai detto chevil cammino e il paradiso in terra??te lo sei inventato tu. Punto secondo:non nego che in molte realtà del cammino ci sia ossessione su collette soldi ecc,anche qui hai strumentalizzato le mie parole. Ho solo detto che nella mia parrocchia non e cosi ,non ho detto"ah che cazz che dite non e vero niente"(perché questo e il tono della tua risp).il fatto che uno porti un esperienza diversa e x questo é Nell ignoranza nella menzogna e Nell ingenuità mi da molto da pensare. Punto terzo:tutte le mie esperienze non sono frutto della"propaganda"ma di esperienze concrete da me in prima persona vissute. Punto quarto:nn so cosa intendi con parrocchia neocatecumenalizzata,ma sono passati 5\6parroci da quando il cammino é li,e uno solo era in cammino. Gli altri tutti poco attenti e pigri..?!ci sono inoltre altre realtà nella parrocchia e tutte hanno il giusto spazio.ultimo punto,sono d accordo con te sul ridicolo ballo finale,(a parte quando dici"le vostre pagluacciate..non sono MIE,io nn faccio piu parte del cammino)volevo solo dire che ciò che e scritto Nell articolo non era vero,lu sembra che danzino per ore al calar della notte!!!!saluti

    RispondiElimina
  53. Beh??non pubblichi la mia risposta???

    RispondiElimina
  54. Di solito non perdo tempo a rispondere alle persone insolenti, ma stavolta voglio fare un'eccezione, invitando a ragionare:

    1) le tue considerazioni riguardano un caso fortunato. È come uno che prende il treno senza biglietto, i controllori sono dall'altra parte del treno, e lui va dicendo: "vi sbagliate tutti! qui si viaggia gratis!"

    2) esistono tantissime testimonianze contro il Cammino, sulle sofferenze ingiustamente ricevute dal Cammino, sugli strafalcioni celebrati dal Cammino, sull'arroganza dei cosiddetti "catechisti", ecc... Possibile che siano tutte menzognere e solo tu abbia la verità in pugno?

    3) chi nega la realtà merita di essere ridicolizzato. Ad un congresso di matematici non puoi esordire dicendo che due più due fa cinque, nemmeno se in buona fede, neppure se con sincera convinzione. Anzi, non puoi dirlo nemmeno in un'aula della seconda elementare.

    4) qui nessuno nega l'esistenza di rarissime "isole felici" nel Cammino. Ma sappiamo bene che dietro le apparenze quasi sempre si nasconde l'inganno. Anche quando di facciata sembrano uguali agli altri movimenti ecclesiali. Ricordiamoci che a inventare e guidare il Cammino non è stato un padre Pio o un padre Kolbe, ma è stato Kiko Argüello. Che finora non ha mai brillato per virtù cristiane, tanto meno per santità.

    5) il pesce puzza dalla testa. Non c'è da meravigliarsi che nei movimenti cattolici ci siano dei gruppi di imbecilli, anche quando il fondatore è un santo. Abbiamo avuto nella storia san Francesco e sant'Ignazio, eppure nella storia gli eretici francescani e gesuiti sono una vera legione. Figurarsi allora quando il fondatore è un protestante - come Kiko o come Lutero.

    6) sul danzare "fino al calar della notte", se non sei capace di cogliere l'ironia, vuol dire che hai qualche problema serio. Altrimenti avresti ricordato che quel ridicolo balletto-girotondo compare in tante occasioni: nelle Giornate Mondiali della Gioventù (devono pur farsi riconoscere come adoratori dell'idolo Kiko) e perfino in certe sfrenate celebrazioni delle "Lodi a Kiko" domestiche...

    RispondiElimina
  55. Beh sinceramente non ho parole.aggredire in questo modo chi porta un esperienza diversa mi fa pensare che TU abbia qualche problema serio, e quale insolenza ho solo risposto allo stesso modo con cui fai tu!!ci si scambia opinioni,é insolenza?inoltre mai detto che ho la verità in pugno,come strumentalizzi e rigiri tu le parole altrui altro che neocatecumenali..non ho mai negato tutte le tristi realtà del cammino,non ho mai detto che vi inventate tutto,ho solo detto che per alcune cose ho esperienza diversa. Mi disp questo blog sia gestito da una persona del genere,totalm incapace di gestire in modo costruttivo una discussione o un punto d vista diverso.riflettici su x renderti più credibile,ti do pure un consiglio guarda te .i neocat hanno seri problemi ma pure tu.ti saluto

    RispondiElimina
  56. L'aspetto più divertente delle persone insolenti è che cercano a tutti i costi di litigare con gli interlocutori.

    Non si è visto da parte di luna neppure uno straccio di argomento, tanto meno il desiderio di capire meglio ciò che ritiene di non aver visto.

    Come tutti i neocatecumenali sotto mentite spoglie, aveva solo voglia di aggredire. Che del resto è l'unico atteggiamento di chi si accorge che non esistono argomenti sufficienti a negare l'evidenza.

    Auspico perciò che luna oltre a togliersi dai piedi (abbiamo fin troppi troll che ronzano attorno a questo blog con quello stesso atteggiamento capricciosamente infantile), anche di avere a che fare seriamente con dei neocatecumenali, in modo da scoprire a sue spese quanto c'è di vero nelle oltre 1.400 pagine di questo blog.

    Per esempio, cosa ne pensa di Kiko Argüello ("iniziatore" del Cammino Neocatecumenale) che pronuncia vere e proprie eresie che contraddicono Nostro Signore?

    E che ne pensi del fatto che di fronte alla plateale eresia, perfino ascoltabile su youtube, riconoscibile anche da un bambino del primo anno di catechismo, nessuno dei giovani neocatecumenali ha reagito?

    RispondiElimina
  57. Per Luna:
    forse senza renderti conto ed in buona fede, ma tu, pur dichiarando di aver preso atto dei molti problemi del cammino, nei tuoi interventi neghi la maggior parte di ciò che gli stessi nc frequentanti -e sinceri-ammettono.
    Hai negato per esempio: la riservatezza dei mamotreti, la frequenza delle collette, la cifra predeterminata da raggiungere, l'integrazione in parrocchia con altre realtà.
    Purtroppo qui sono frequenti le incursioni dei cossiddetti troll, cioè di chi si infiltra, assumendo diverse identità, solo per negare la realtà, o metterla fortemente in dubbio, citando una propria supposta esperienza personale ed i tuoi interventi sembrano proprio appartenere a questa categoria.
    Se non è così, e ti fa piacere continuare ad intervenire su questo blog, ti invito a farlo costruttivamente, e a cominciare magari rispondendo alle ultime due domande di Tripudio.

    RispondiElimina
  58. Veramente ho già risposto a tripudio,ma noto che lui non pubblica le mie risposte se no. Sollecitato.w la democrazia!cmq nella speranza pubblichi questo,vorrei capire cosa si intende x intervenire costruttivamente.significa darvi sempre ragione?raccontare esperienze false?raccontare solo esperienze negative?io bon nego segretezza ecc,certo che il leitmotiv del cammino e quello,ma volevo solo far presente che nella mia parrocchia magari stanno iniziando a farsi qualche domanda e a migliorare. Perché le mie esperienze personali devono essere giudicate"supposte"e le vostre no??!riguardo le ultime due domande,nn capisco perché mi sono state fatte,comunque rispondo,penso che il culti della personalità di Kiko sia una cosa vomitevole e mi auguro si rendano conto delle eresie

    RispondiElimina
  59. Avanti pubblica anche la precedente mia risposta se ne hai le palle!!qui chiunque porti una visione diversa e un troll un neocat sotto mentite spoglie un insolente un ignorante..ma vergognati,qui nn centra più neocat o non neocat,ma il rispetto per tutte le opinioni.

    RispondiElimina
  60. Rispondo per punti, anche se so di star perdendo tempo perché sto parlando ad un interlocutore che non desidera capire le questioni presentate qui.

    1) Anzitutto parliamo di "democrazia": la prima "discussione democratica" storicamente documentata fu quella che vide coinvolte certe persone che gridavano "Barabba!" e che si concluse con la liberazione di un colpevole e la condanna di un innocente. Se di fronte all'evidenza dei fatti si pretende "democrazia", cioè il dare all'errore gli stessi diritti della verità, allora non è più una discussione.

    2) In secondo luogo, di fronte ad un oceano di testimonianze negative sul Cammino (molte di più di quante citate su questo stesso blog, che non è né il primo né l'unico posto dove documentarsi), non si può far finta di niente e dire "ma da me non è così". Certo, è possibile che nella tua parrocchia "non sia così" (oppure, più probabilmente, che tu abbia erroneamente percepito che "non sia così"). Ma affermarlo senza minimamente interrogarsi sulle testimonianze negative, senza minimamente prendere in considerazione foto e video, o addirittura insinuare che questo blog sia in malafede per il solo fatto averle pubblicate, è un modo di dire: "ehi, io sto qui solo allo scopo di infastidirvi".

    3) Il Cammino Neocatecumenale contiene errori che si possono vedere anche senza leggere questo blog: è sufficiente aver presente il Catechismo della Chiesa cattolica per capire quanto è marcio il neocatecumenalismo. Nostro Signore ha insegnato, e perciò nella fede cattolica non c'è spazio per interpretazioni fantasiose (tanto meno se elegantemente travestite da "riscoperta dei primi cristiani" e scempiaggini simili). Per di più il Cammino è sostanzialmente idolatria dei fondatori: nelle loro liturgie si usano esclusivamente canti di Kiko, icone di Kiko, formule inventate da Kiko, ecc.: al centro non c'è il Redentore, ma c'è solo Kiko. Quanto alle parole di elogio di vescovi e Papi, è come il dottore che ti dice "hai un tumore, una peritonite, un infarto, però per il resto stai benone": cosa fai, ti fissi solo sull'ultima parola?

    4) Infine, come in tutte le sètte, anche nel Cammino vige la legge non scritta secondo cui è lecito mentire e ingannare per difendere il prestigio del Cammino. Quando ci si rivolge a dei neocatecumenali, bisogna sempre tener presente che per loro l'inganno e la menzogna costituiscono peccato tranne quando fanno comodo al Cammino. Per questo, quando Kiko emana gigantesche vaccate - tipo «il Signore ci parla attraverso i testimoni di geova» oppure «il Papa dice che i vescovo devono ubbidire a un laico [Kiko] e una donna [Carmen]» - nessun neocat ha da ridire: per loro la verità smette di esistere, nel momento in cui la verità contraddice il redentore Kiko.

    RispondiElimina
  61. Per Luna: vorrei tu capissi che le tue parole qui suonano come quelle di uno che, avendo una casa nel centro storico de L'Aquila, continuasse a ripetere agli altri terremotati sfollati: 'In fondo il terremoto non è stato così grave...la mia casa è ancora intatta ...perché raccontare solo di disgrazie? Perché non accettate la mia esperienza? Non siete democratici!'.
    Chiedo perdono per l'esempio catastrofico, era solo per rendere l'idea.
    Se tu hai la casa intatta (o se magari non ti sei ancora accorta di qualche lesione occulta), questo non vuol dire che il sisma non ci sia stato e non sia stato gravissimo, e non ti devi dispiacere se sui giornali riporteranno notizie di morti e di rovine e null'altro.

    RispondiElimina
  62. Ma infatti valentina io non ho mai detto che il cammino non sia marcio dall interno!!che non sia una cosa sbagliata,che fa danni fattoeccquestoquesto me lo attribuite voi .ho solo fatto qualche esempio di situazioni diverse nella mia parrocchia. Se poi volete solo che si sia acqua al vostro mulino,ok.ma non mi sembra che renda questo blog un positivo luogo di scambio. E chi ha detto che no. Ho preso in considerazione le testimonianze i video ecc ecc??ma chi l ha detto??dove l ho detto??dove ho scritto che il cammino e cosa buona?leggete solo i miei post che fanno comodo?ne ho scritti altri critici x il cammino.se a ogni esperienza diversa dalla vostra dote"non e vero!la menzogna!la falsità!"stare facendo esattamente come i neocatecumenali

    RispondiElimina
  63. Sinceramente mi dispiace Luna del tuo impatto forse un po' duro con il blog.
    Anch'io sono intervenuta, all'inizio, in un modo critico per certi versi simile al tuo;
    nel mio caso, quando ho letto un po' di più, ed ho acquisito una visione più ampia, mi sono ricreduta. Spero che anche per te sia così. Ti lascio la mia mail, mi farebbe piacere dirti la mia esperienza. Valentinagiusti4@gmail.com


    RispondiElimina
  64. Sono mesi che leggo questo blog senza intervenire..ho letto di tutto e di più. Si,t scrivo volentieri

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.