mercoledì 4 settembre 2019

COME FU RAGGIRATO GIOVANNI PAOLO II NEL 1984

Leggiucchiando qua e là, mi sono imbattuta in questo articolo che parla di un incontro di Giovanni Paolo II con i neocatecumenali nel 1984.

Allora il Cammino era “giovane”, si era installato a Roma appena quindici anni prima, ed aveva già la prassi (decisamente più insistente di oggi), anche se sempre contingentata in periodi precisi e non continuativamente, di inviare i neocatecumenali a due a due per il mondo “senza borsa né bisaccia”.

Oggi, che il Cammino Neocatecumenale ha compiuto i 50 anni e si è mostrato pienamente per quello che è, il rileggere certe dichiarazioni dell’epoca fa veramente impressione.

Nell’articolo si racconta che Kiko magnificava a Giovanni Paolo II l’esperienza dei suoi inviati, dettagliandola a sua discrezione e facendogli ascoltare le esperienze di alcuni “reduci” dalla missione.
Ovviamente i prescelti parlavano neocatecumenalese stretto: “Ci prendevano anche per drogati” – ha affermato la giovane polacca nel raccontare la propria esperienza – “ma, poi hanno capito che noi avevamo un messaggio cristiano da porgere a tutti, con rispetto e amore”.

Altri devono aver parlato di come “Il Signore mi ha salvato, mi ha tirato fuori dai miei peccati, dalla mia incredulità e allora io ho vissuto una grande grazia, ho ricevuto una forza del Signore. Ho vissuto personalmente questa forza del Signore e il suo potere e adesso devo camminare annunciando questo potere, anzi, trasferendo questo suo potere agli altri”. Lo riporta lo stesso Giovanni Paolo II. Il trasferire il potere del Signore agli altri, in neocatecumenalese, significa che uno pensa di detenere lo Spirito Santo e di conseguenza pensa di poterlo trasmettere agli altri. Per loro è quasi come il trasferimento del potere e della forza jedi di Guerre Stellari.

Naturalmente questa faccenda del “due a due senza borsa né bisaccia” è un’esperienza spot nel Cammino Neocatecumenale, non è uso continuo. Questa cosiddetta “esperienza” dura al massimo una settimana, raramente due, e poi si torna ai comfort della propria casa: se è ricco torna alla sua ricchezza, se è un industriale alla sua fabbrica, se è uno studente, ai suoi studi. (Dunque è improprio chiamarlo “missione”).

Può forse essere apprezzabile come iniziativa, ma non è un impegno significativo, non è per la vita.
Quindi, ci chiediamo, quale importanza può avere? Cosa dimostra? A che serve?
Ce lo immaginiamo Francesco Saverio arrivare in Asia, starci una settimana, e poi tornare alle sue consuete abitudini ed attività?

Questa comoda breve “esperienza” viene vissuta e raccontata nel Cammino come un’esperienza “forte” di Dio, e molti “fratelli di comunità” la provano solo perché la sentono come un obbligo oggi: se sei giovane e non rispondi a questa chiamata, non sei un buon neocatecumenale. L’ho visto coi miei occhi, com’erano felici di partire per provare. Come si sentivano “missionari per una settimana”, molte volte anche solo per 4 o 5 giorni.

Sappiamo che molti ultras del calcio affrontano disagi simili per andare in trasferta a vedere la loro squadra del cuore, fanatici.
Molti amanti della montagna affrontano scalate disagevoli e pericolose per la loro passione.
Tutti però poi tornano a casa.
Che differenza c’è con un neocat che, su richiesta, si presta a vivere un’avventura, spessissimo l’unica della sua vita, e poi ritorna a casa a fare le sue cose di sempre?
Quale spirito itinerante, quale spirito missionario?

Poi magari è davvero un’esperienza forte, ma finisce, non è un modus vivendi.
Questi non sono “itineranti”, come si volle invece far credere a Giovanni Paolo.

Nel 1984, inoltre, quanti potranno aver partecipato? “Migliaia”? O solo un manipolo di volontari consapevole di non aver fatto una scelta per la vita, ma solo “un’esperienza forte”, così decantata da Kiko per convincerli?

Intanto, data la giovane età del Cammino Neocatecumenale, nel 1984 non si avevano ancora parametri né conoscenze certe.
Al Pontefice fu magnificata una cosa “nuova”, ad effetto, selezionando certamente quelli a cui affidare la preziosissima “esperienza” da raccontare al Papa, com’è uso fare da sempre.

Chissà che avrà creduto Giovanni Paolo II, davanti a siffatta dimostrazione di spirito…
Per ottenere simil-certificazioni e plausi per il Cammino, anche un Papa bisogna raggirare, facendogli credere come normali cose che noi nel 2019 sappiamo essere del tutto eccezionali ed attribuibili a chi, almeno una volta nella vita, si lascia convincere dai cosiddetti "catechisti" a fare “esperienze forti”, più per sé che per le genti (il Cammino Neocatecumenale è SEMPRE vissuto per sé, le genti sono un effetto collaterale).

Infatti Giovanni Paolo II, di fronte a questi millantati frutti consumati subito, disse:
Devo dire, che questi itinerari che io faccio sono molto meno severi. Si, è vero che ci domandano tanto e il programma di una giornata è abbastanza esigente, ma fuori di quello non si cammina con i piedi, si va con Alitalia o con altra Air Canada, poi con una papamobile, allora, non so, penso che questo modo di essere itinerante voi non potete accettarlo… Allora, io mi domando: non posso far altro? Con tutta l’umiltà lo confesso davanti a voi che non posso far altro. Allora vi dico di lasciare il Papa di essere itinerante come è e voi siate questi itineranti come siete”.
Capito? Povero Giovanni Paolo… “voi non potete accettare questo modo di essere itineranti”…
Avesse saputo che lo potevano accettare benissimo ed anche molto di più…
Addirittura si scusò per dover compiere il suo ministero petrino a giro per il mondo in aereo e non, come quei “veri itineranti”, senza borsa né bisaccia.

Avrà saputo mai che gli itineranti neocatecumenali hanno il biglietto aereo pagato e raramente vanno “senza borsa né bisaccia”? Nel luogo in cui si installano hanno belle case grandi per accogliere i numerosi figli, hanno “ragazze in missione” che fanno le colf e le baby sitter ai loro figli, ricevono aiuti economici dalle comunità neocatecumenali di appartenenza e non solo, tornano (come evidenziò Papa Francesco) continuamente in patria per l’estate, per i passaggi con la comunità, per le loro voglie quando non ce la fanno a stare lontani…

Questo sappiamo noi oggi e non possiamo non pensare che il povero Giovanni Paolo II, amante dei movimenti, non sia stato abilmente raggirato e turlupinato nella dimostrazione effimera di frutti effimeri, esibiti da gente che per la maggiore ha avuto come obiettivo solo il “provare” a giocare al missionario senza esserlo nella realtà.

Dalle mie parti circolano un sacco di aneddoti di come il Signore abbia preceduto questi pseudo missionari a due a due, ma in tutta onestà, centinaia ne ho conosciuti e centinaia, dopo la “prova”, sono tornati alla loro comoda vita, tutti belli e soddisfatti di aver vissuto questa esperienza “che ti cambia la vita”.

Molto pochi sono stati quelli con la vita cambiata e se è loro successo, è perché hanno affrontato questa missione in rettitudine, credendo veramente di viverla in Dio e non come una prova per essere conformi ai dettami delle chiamate sconsiderate e ad effetto dei loro cosiddetti "catechisti".

Il Signore riconosce la rettitudine, sa se le cose si fanno per Lui o per se stessi, scruta il cuore di ogni uomo e per vie del tutto misteriose, difende i suoi figli in modi diversi: ad alcuni apre gli occhi e li fa uscire dal Cammino, ad altri chiude gli occhi e gli orecchi e li fa rimanere immuni dalla sporcizia neocatecumenale.
Ma questo vale solo per i suoi figli, per i figli di qualcun altro si starà a vedere.

12 commenti:

  1. so che questo intervento non verrà pubblicato ma velo scrivo lo stesso:
    carissimi osservatori
    SECONDO ME le persone competenti che dovrebbero leggere questo blog e "dovrebbero" intervenire sul cammino per correggerlo o addirittura chiuderlo, non lo fanno per un motivo; sono pienamente consapevoli che tutto quello che raccontate e scrivete sono eventi o azioni fatte da PERSONE; che ovviamente fanno parte del cammino neocatecumenale, ma potrebbero essere di qualsiasi altro movimento ecclesiastico. Le persone sbagliano e spesso, nonostante la correzione, sono sicurissimi di aver fatto tutto bene; ma questo NON può condannare un cammino di fede intero, sopratutto se ci sono FRUTTI EVIDENTI fatti da altre persone che hanno dato e danno la loro vita per il SIGNORE E PER LA CHIESA. La libertà che ci da il Signore è questa: noi possiamo fare del bene come possiamo fare del male e questo spetta SOLO A DIO giudicare e NON scriverlo sul blog ogni giorno. se siete davvero cristiani e volete il bene della chiesa: PREGATE PER I VOSTRI NEMICI (AMATE I VOSTRI NEMICI). Kiko Arguello non ha mai pensato di scrivervi o di denunciarvi o fare qualcosa contro di voi anche se sa perfettamente quello che fate; ammetto che io al posto suo vi avrei convocati tutti di fronte il papa il persona per CHIARIRE con voi questa discomunione tra cristiani.
    se vi posso dare un consiglio: ripensate a perchè siete usciti dal cammino e domandatevi se per PURO CASO non avete fatto qualche erroruccio voi.
    la pace

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    1. Come ben noto, il kikos che per una vita intera si è fatto mettere i piedi in testa dai cosiddetti "catechisti" ha maturato infine il fetish dell'azzeccare figuracce in qualunque conversazione.

      Ma vediamo i suoi argomenti sbagliati uno per uno:

      1) «so che questo intervento non verrà pubblicato...»: dunque già sa di star ripetendo la solita pappardella che gli è stata già ampiamente e documentatamente smentita mille volte: perché ci prova ancora? a parte il gusto di azzeccare nuove figuracce, intendo;

      2) «le persone competenti...»: qui non si sta parlando di ingegneria aerogalattica chemioquantistica, ma di concetti elementari del Catechismo, per i quali perfino un bambino può essere sufficientemente competente da riconoscere gli errori del Cammino. Per esempio: se il Cammino si proclama inserito a pieno titolo nella Chiesa, per quale diavolo di motivo deve celebrare esclusivamente le carnevalate liturgiche inventate da Kiko e Carmen? se uno è nella Chiesa, perché non celebra la liturgia di tutta la Chiesa?

      3) il fatto che il Cammino non è stato ancora proclamato formalmente eretico e fuori dalla Chiesa deriva anzitutto dalla certezza che i poveri fratelli delle comunità, se dovessero scegliere fra Kiko e il Papa, sceglieranno Kiko. Altrimenti sarebbero i primi a rifiutare le carnevalate liturgiche. Sarebbero i primi a rifiutare di pagare la Decima al Cammino, preferendola investire in opere di carità per tutta la Chiesa (e anche per la propria famiglia, il futuro dei propri figli, che è un loro dovere derivante dal sacramento del matrimonio). Invece no. O hanno paura, o sono profondamente ignoranti, o profondamente complici. L'autorità della Chiesa non vuole uno scisma, Kiko invece sì. Kiko lo ha minacciato più volte, con quel suo linguaggio tagliente da eretico e ribelle: "vogliono che ce ne torniamo nelle case?! aspettano che ce ne andiamo dai protestanti?!"

      4) le storture del Cammino non sono attribuibili solo alle persone, anzitutto per il motivo citato sopra; per esempio, consideriamo il caso di un cosiddetto "catechista" che si rende conto di star sbagliando, ma non può disubbidire a Kiko "il santo vivente", "il profeta in mezzo a noi", "l'iniziatore", e così per timore di rappresaglie (e di perdita di prebende e privilegi e pace) continua a operare le malefatte che gli vengono richieste dal "metodo" neocatecumenale. Anche i nazisti a Norimberga si difesero dicendo "abbiamo solo ubbidito agli ordini", eppure sono stati condannati perché il male da loro compiuto era oggettivamente riconoscibile come tale. E il Cammino è un vero guazzabuglio di errori, pessime prassi, abusi e oppressione, tutto ovviamente sostenuto da inganni e menzogne (a cominciare dal fatto che si spaccia per "itinerario di riscoperta");

      5) solo il Signore può scrutare i cuori (altro che i cosiddetti "catechisti" che ti fanno fare la confessione pubblica per poi stabilire se puoi o non puoi procedere alla prossima "tappa", come se leggessero nelle coscienze, come se fossero abili a decidere chi ha "riscoperto" il battesimo e chi no); e comunque le azioni indicano in linea di massima il contenuto del cuore: se vedo qualcuno bastonarti, di sicuro non penserò che sta tentando di mandar via una mosca dalla tua testa;

      6) gli altri movimenti ecclesiali hanno le loro pecore nere, certo, ma non hanno un metodo ostile alla Chiesa. Cioè se uno dei loro membri sbaglia, non lo proclamano "innocente a prescindere", come hanno invece fatto i kikos nei confronti del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron;

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    2. 7) i "frutti del Cammino" o non sono misurabili (come fai a misurare l'avvenuta crescita della bontà di cuore di un singolo fratello o di un'intera comunità?) oppure sono dubbi o falsi (ripetono "Signore, il Signore", ma poi ubbidiscono solo a Kiko; il sabato mattina esibiscono al Papa lo striscione "Tu es Petrus", e il sabato sera disubbidiscono al Papa e alle norme liturgiche...), tanto più che sono autoreferenziali (non è come negli altri movimenti ecclesiastici dove le opere di carità vengono dirette anche fuori dal movimento stesso); nella mentalità neocatecumenale Kiko è talmente "profeta" che bisogna infilarlo in qualsiasi attività facciano: mentre i missionari cattolici si rallegrano di servire la Chiesa e di andarsene lasciando qualcosa in eredità alla Chiesa (parrocchie, battesimi, ecc.), i cosiddetti "missionari" neocatecumenali si sentono "perseguitati" quando non possono esibire il kikismo-carmenismo, quando non possono fondare nuove comunità, quando non riescono a racimolare soldi per partecipare agli show di Kiko (cfr. il solito Iapicca che chiede soldi agli italiani per spedire qualche kikos giapponese alle "alzate" per Kiko post-GMG);

      8) la scusa che le pecche del Cammino sarebbero attribuibili tutte a singole persone un po' troppo facinorose non solo è falsa ma è anche vecchissima (già padre Zoffoli non ci credeva più, e gli venne ripetutamente dimostrato dal fatto che nessuno dei kikos che lo vollero contattare ammise che qualcosa del Cammino fosse veramente da correggere): sono i metodi e il contenuto del Cammino a essere profondamente sbagliati, non i singoli più o meno facinorosi (ancorché in buona fede, talvolta);

      9) i kikos non amano i propri "nemici" altrimenti si interrogherebbero seriamente almeno sulle principali critiche di tali "nemici": liturgia? eresie? confessioni pubbliche? decime? Macché! Con una profondissima ipocrisia i kikos agitano la scusa del pregare per i propri nemici, dell'amare i propri nemici, in modo da non interrogarsi sulla verità scomoda; (ma pensate un po': qui ricordiamo che i grandi bastioni neocatecumenali di Boston e Washington sono tutta fuffa, sono un fallimento misero spacciato per successone: esiste almeno un kikos che si sia interrogato sul perché gli vengono somministrate tante panzane dai suoi capicosca?)

      10) abbiamo ricevuto una lunghissima lista di minacce legali (alla faccia di Kiko che comanda ai suoi di non farle) e illegali e anticristiane... ma mai nessuna conseguenza. Il signor Argüello si guarda bene dal nominarci - anche se qualche volta, su tutte le furie e con l'odio che gli sprizzava da tutti i pori, ci definì "zoffoliani" - perché sa bene che stimolerebbe curiosità verso questo blog e cioè molti più danni di quelli che credeva di riparare. Lo stesso dicasi per i capicosca del Cammino e per certi ecclesiastici pro-Cammino, che leggono quotidianamente questo blog (anche da "indirizzi IP" vaticani, cioè da computer posti nei sacri palazzi). Ma a noialtri non interessa stuzzicare simili "giganti" (ci dispiace solo che non si stiano dirigendo certo verso la salvezza); interessa invece che i singoli fratelli delle comunità, anche se solo per un attimo, comincino a rendersi conto della setta in cui sono imprigionati.

      Per concludere: questo blog ha pubblicato in tredici anni oltre 2170 pagine per spiegare i problemi del Cammino alla luce della Chiesa e della fede che essa garantisce; perciò qualsiasi intervento che parte dal presupposto che "il Cammino non ha problemi", oppure che "il Cammino ha qualche problema ma voi non dovreste parlarne", è da considerare "spam", perché è un tentativo di azzittire, non è discussione, non concede nemmeno il beneficio del dubbio ("se per ipotesi questo blog ha ragione su XYZ allora...").

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    3. @ "io al posto suo vi avrei convocati tutti di fronte il papa il persona per CHIARIRE con voi questa discomunione tra cristiani."
      ---------
      Ma MAGARI!
      Guarda che del tuo signore e padrone Kiko Argueillo si potrebbero dire molte cose (e sono state dette soprattutto da chi lo ha conosciuto per lungo tempo e da vicino), ad esempio che agisce da malvagio o, per lasciargli il beneficio del dubbio, da malato mentale ..

      ma non si può certo dire che sia stupido!

      Se ti sentisse proporre certe cose ti caccerebbe .. no, non fuori dal Cammino perché uno schiavo così devoto bisogna tenerselo ma sicuramente alle "catechesi" iniziali ..

      Rifletti 1 po'su qsta stranezza: quello che veramente pensi, sei libero di dirlo con noi (che consideri "nemici") e non sei libero di farlo a "casa tua", ai tuoi capi che ti sgriderebbero ..

      PS
      personalmente il mio errore è stato entrare nel CN, e non è stato 1 "erroruccio" ma proprio uno sbaglio enorme che mi ha rovinato la vita.
      Andiamo insieme, davanti al Papa, a raccontare le rispettive vicende?

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  2. Sono d'accordo con Libera riguardo a queste cosiddette "missioni" due a due. Non si capisce a chi e a cosa servano. Peraltro dopo che si sono concluse generalmente si tiene una celebrazione a comunità riunite al termine della quale alcuni "itineranti" estratti a sorte raccontano la loro esperienza. Lo scopo, secondo me, è da un lato gratificare chi si è impegnato nela "missione", dall'altro far vedere a chi non ci è andato quanto è stato bello, cosa "si è perso"...
    Ovviamente catechisti e guru massimo gongolano: quando loro chiedono, c'è sempre uno stuolo di schiavetti pronti ad eseguire. Addirittura ci fu una coppia con 9 figli che interruppe quel poco di vacanza che potevano permettersi, lasciando i figli a questo e a quello per andare "in missione". Questa stessa coppia non ebbe nessun problema a mandare la figlia di 20 anni in questa "missione" due a due... La poverina si ritrovò con un'altra ragazza a dover dormire fra i cartoni con i barboni nella stazione di una grande città, con notevoli rischi per la sua incolumità, ma i genitori erano contenti così. Un caso di fanatismo estremo ormai raro anche fra i neocat.

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  3. Camminanti che leggete:

    ma davvero pensate che se Papa Giovanni Paolo II avesse saputo che NON era vero che dopo 7 anni il Cammino sarebbe FINITO e le comunità si sarebbero SCIOLTE in parrocchia, avrebbe approvato il Cammino?

    Davvero pensate che se lui, che si raccomandava sempre di UBBIDIRE ai Vescovi, avesse saputo che il Cammino in Giappone avrebbe dichiarato guerra ai Vescovi, lo avrebbe approvato?

    Davvero pensate che avesse saputo che i "missionari" del Cammino andavano non per convertire alla Chiesa, ma unicamente per fondare nuove comunità del Cammino, avrebbe approvato il Cammino?

    L'approvazione è importante, ma ogni approvazione avviene SOTTO CONDIZIONE.
    Cioè: se il Cammino è stato approvato perché dopo 7 anni doveva FINIRE, se non finisce non è vero che è approvato.
    E' approvato un cammino che non esiste.

    Faccio una proposta a quei camminanti che si rendono conto che si sono imbarcati in una follia.
    Perché non si staccano da Kiko proponendo un Cammino EMENDATO, con delle catechesi EMENDATE da errori, e una liturgia NORMALE, con la sola eccezione dello scambio della pace anticipato e della Comunione presa al proprio posto (ma consumata in piedi e SUBITO)?
    Un Cammino EMENDATO da prepotenze e soprattutto dalla confessione pubblica?
    Perché non pretendere un Cammino che si pone sotto tutela della Chiesa richiedendo di essere commissariato?
    Cosa gli mancherebbe di essenziale?
    Tanto più che, forse, questa è l'unica strada per salvare il salvabile.

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  4. Dato che siamo "su internet" anziché "nel Word", per facilitare la lettura dei commenti è bene separare i paragrafi con una riga vuota. Le paginate monoblocco (che gli americani chiamano giustamente wall of text) sono faticose da leggere, anche sui cellulari. Le lenzuolate di "copia/incolla" non servono a nessuno (al limite basta indicare il link). Lo spazio commenti non è il muro da imbrattare a disposizione dei vandali di passaggio: può darsi benissimo che uno non desideri aggiungere nulla alla discussione pur essendone interessato. Al contrario dei kikos che stanno perennemente a sfornare numeretti e numeroni, qui ci interessa la qualità (cioè la verità), non la quantità (cioè la vera o presunta crescita numerica).

    Il termine Cammino va scritto con le maiuscole perché è il nome proprio di un'entità (ancorché eretica). Il termine cammino, in minuscolo, indica un concetto astratto applicabile a molte entità diverse, anche cattoliche: se ad un "cammino di preparazione" in parrocchia opponi "il cammino", con quell'articolo "il" e quella lettera minuscola stai sottintendendo che l'aberrazione kikiana-carmeniana avrebbe una qualche dignità tale da essere "il" cammino per eccellenza. La lettera maiuscola di Cammino indica che stiamo parlando di un'entità specifica - quella inventata e gestita da Kiko e Carmen -, e indica pure che tale entità non ha il diritto di impossessarsi di termini del lessico cristiano cambiandone i significati ("cammino", "catechista", "catecumeno"...: fra l'altro "catecumeno" indica colui che non ha ricevuto il Battesimo, pertanto se un battezzato si autoqualifica "catecumeno" allora è come se stesse insultando il Battesimo).

    Per lo stesso motivo conviene sempre evidenziare che il termine "catechista" va messo fra virgolette o comunque evidenziato in modo da far capire che è un termine usato impropriamente - i cosiddetti "catechisti" del Cammino, infatti, non sono catechisti secondo la prassi della Chiesa - così come i termini derivanti. Quando si parla di questioni cristiane, bisogna sempre far capire che il catechizzare della Chiesa è ben diverso dal "fare la catechesi" neocatecumenale, "catechesi" ambigua ed eretica, e comunque unicamente intesa a raggranellare adepti e soldi.

    La piattaforma blogger/blogspot consente la possibilità di commentare in modo "anonimo". Questa possibilità la lasciamo quasi sempre attiva, per evitare che chi capita qui per la prima volta non sia costretto a crearsi un account Google e non sia costretto a usare quello personale o di lavoro. Il firmarsi con uno pseudonimo serve solo per dare riferimenti nelle discussioni.

    Lo scopo del blog non è racimolare "molte visite" o "molti commentatori". Uno può capitare su queste pagine per puro caso, leggere una mezza pagina e cominciare a riflettere, e magari a distanza di tempo farsi un'idea precisa del Cammino anche senza tornare più su questo blog. È più o meno quello che avvenne a me, che scoprii per puro caso il sito web Alterinfo di don Gino Conti e dopo aver letto qualche riga mi incuriosii e cominciai a spulciarne le pagine fino a tarda sera, rendendomi conto pagina dopo pagina che stava descrivendo ciò che già sapevo ma che in nome di un'imprecisata pace non ero stato disposto ad accettare: e cioè che il Cammino era un guazzabuglio di eresie, di strafalcioni liturgici, e di vite cristiane devastate, calpestate, annichilite. Don Gino è tornato alla casa del Padre carico di meriti per aver documentato ai cattolici le schifose eresie neocatecumenali e naturali conseguenze del kikismo-carmenismo: in fin dei conti denunciare le eresie significa annunciare la verità, poiché il dire "XYZ non viene da Dio" esige di spiegare cos'è che viene da Dio e cos'è che non può venire da Dio.

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  6. @anonimo 4 settembre 2019 ore 11:46

    “se vi posso dare un consiglio: ripensate a perchè siete usciti dal cammino e domandatevi se per PURO CASO non avete fatto qualche erroruccio voi.
    la pace”


    Hai ragione anonimo neocatecumenale, io ho fatto degli errori gravi, non errorucci come dici tu, ma proprio errori gravissimi.

    Ho denunciato in pubblico le malefatte del parroco (Perfetto Presbitero Redemptoris Mater).

    Ho denunciato, sempre e rigorosamente in pubblico, le storture del post-cresima neocatecumenale.

    Ho detto chiaramente e onestamente, in comunità ed hai catechisti, che non avevo nessuna intenzione di versare la “decima”; una libera offerta si, la “decima” no.

    Ho detto che non ero d’accordo sull’obbedienza ai catechisti, posso accettare qualcuno che mi racconta la sua esperienza e che mi spiega i dettagli di un percorso di fede, ma dare la mia fiducia in maniera incondizionata e personale a qualcuno che in fondo neanche conosco è inconcepibile oltre che pericoloso, per me e per gli altri.

    Ho detto che nel cammino le regole, le norme, le consuetudini e i comportamenti da tenere, sono un concetto astratto e vengono cambiate e ri-cambiate continuamente senza alcuna logica o spiegazione razionale in quanto dipendono unicamente dall’estro dei catechisti, che si rifiutano tassativamente di dare qualsiasi tipo di spiegazione.

    Ho chiesto più volte spiegazioni a certi comportamenti ed a certi fatti che ho vissuto in prima persona, l’unica cosa che mi è stata risposta è che non devo fare domande, “è così punto e basta e se non ti stà bene quella è la porta.”

    L’ultimo errore che ho fatto è andarmene “liberamente”, poco prima della scadenza di un “ultimatum” dettato dai miei catechisti, non ce l’ho proprio fatta a farmi cacciare da loro.
    Così possono continuare a usare impunemente una delle loro frasi preferite :”Il cammino non manda via nessuno”

    L’unica cosa che mi dispiace è avere impiegato quasi 20 anni per capire che il cammino, Kiko e i catechisti sono perfetti e non sbagliano mai, se l’avessi capito prima non sarei mai entrato in questa Setta-pseudo-cristiana, io non voglio diventare “perfetto” come loro, preferisco essere e restare quello “sbagliato” che fa errori, meglio i MIEI “errori” VERI, che la LORO FALSA “perfezione”.

    E basta con questa pace, non sapete neanche che significa ma continuate imperterriti ad inserirla a pappagallo in tutto quello che dite e che scrivete.

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  7. Concordo con Luca. I neocat. usano la parola "pace" a sproposito, ad essere generosi. La ripetono a pappagallo come saluto di commiato o altro. Basterebbe l'uso di questa parola da parte dei neocat. a esprimere tutta la loro ipocrisia. La pace, cari neocat., si costruisce con l'amore, con l'umiltà, con la pazienza, con la misericordia, con l'esercizio delle virtù, che voi non sapete neanche quali sono, o sbaglio? E invece voi continuate impunemente a distruggere i fratelli e chi non la pensa come voi, cioè seminate in continuo la guerra, ma poi augurate la pace. Ma non vi vergognate ogni tanto? Non vi capita mai di sentirvi falsi, ipocriti, mentitori?

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  8. Luca dice:"io non voglio diventare “perfetto” come loro, preferisco essere e restare quello “sbagliato” che fa errori, meglio i MIEI “errori” VERI, che la LORO FALSA “perfezione”." Che bello ciò che hai detto, non c'è cosa più bella e libera di essere trasparenti, pieni di difetti ma VERI,Grazie Luca; VERI una parola che i catecumeni non sanno neanche che cosa significa, visto che vivono nell'inganno. Ed a proposito di inganno, faccio riferimento all'articolo di Libera, e sui racconti dei catecumeni andati a 2 a 2 in "missione" che ieri come oggi si riempiono la bocca di miracoli, porte prima chiuse poi aperte, di conversazioni... insomma su una cosa sono bravi i catecumeni, sanno prendere in giro le persone e far credere che loro si sono affidati, hanno fede, e che quindi sono stati premiati, e far così sentire in colpa chi non lo fa, lo stesso papa si è sentito in colpa, se non demoniaco ciò.
    I catecumeni sono come i comunisti di oggi, che si riempiono la bocca sull'accoglienza degli immagrati, accusando chi non lo è, persone Vere, imperfette, ma Vere, di essere razzisti, però non fanno nulla di concreto, hanno le loro case chiuse, non si preoccupano che poi gli immigrati vivono per strada e sfruttati, però loro nelle loro comode case, sono i buoni, perché sono per i porti aperti. Così i catecumeni comodi nelle loro case, come dice libera, si vantano per una settimana di "missione" di aver cambiato vita...e incolpano chi non lo fa. E chi è debole caratterialmente ne soffre e si autoconvince che la vita va male, sei solo perché non ti sei affidato...ma su una cosa sono riusciti, nonostante sono per fortuna uscito, a non credere più a dio, perché sinceramente un dio, perché se esiste lui è il creatore, permette in comunità, fuori, ovunque ingiustizie, cattiverie sofferenze, prepotenze, e il concetto della vita futura non ha senso perché oggi si vive su questo mondo, e non certo per nostra scelta... comunque fino a quando i catecumeni avranno vita, la chiesa è corresponsabile dei danni che ha fatto ad ognuno di noi.
    Ex fratello

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