sabato 16 maggio 2020

Kiko Argüello e il Vangelo della Prosperità

Commentando l'Annuncio di Pasqua fatto quest'anno, in assenza di un Kiko che misteriosamente è scomparso dalle scene dall'inizio dell'emergenza Covid-19, abbiamo considerato importante il notare alcune particolarità della struttura del discorso del presbikiko don Rino Rossi, che non fanno altro che riprendere gli annunci di Kiko nei momenti liturgici annuali.

In particolare abbiamo evidenziato il doppio messaggio che trasmette, cioè la freddezza nell'enumerare le disgrazie della società moderna ed in particolare quelle legate alla attuale diffusione del coronavirus, quasi non toccassero lui e gli eletti a cui sta rivolgendosi, e, d'altro canto, la grandiosità del Cammino, la numerosità dei suoi aderenti, le sue infinite risorse, le sue realizzazioni (vedi l'erigenda Domus Jerusalem sul Monte degli Ulivi).

È evidente, neppure tanto sotto traccia, che il messaggio del Cammino Neocatecumenale e dei suoi più alti rappresentanti, che viene propagato a catena lungo tutte le linee trasmissive del Cammino Neocatecumenale fino all'ultimo dei suoi aderenti, è quello del "Vangelo della Prosperità", perfettamente in linea con un certo pentecostalismo, guarda caso diffusosi proprio dalla metà del secolo scorso.

I predicatori del Vangelo della Prosperità si occupano molto di realtà terrene e poco della vita nell'aldilà; promettono al credente una vita felice e realizzata, sia negli affetti familiari, sia economicamente sia a livello di successo personale e sociale.

I guru della teologia della prosperità portano ad esempio il proprio successo personale, fanno raduni in sale sfarzose con suppellettili di gusto pacchiano e, naturalmente, attirano alcuni ricchi ma soprattutto persone del medio e basso ceto, che spennano ben bene con la richiesta della decima e di continue donazioni, promettendo, è facile indovinarlo, il cento per uno già su questa terra.
Sul fenomeno religioso della predicazione della prosperità è recentemente intervenuto padre Spadaro con un articolo su Civiltà Cattolica, che riportiamo, in alcuni suoi passaggi fondamentali, confrontandoli con la predicazione di Kiko Argüello.



Civiltà Cattolica: La predicazione della teologia della Prosperità si basa sulla convinzione che Dio vuole che i suoi fedeli abbiano una vita prospera, e cioè che siano ricchi dal punto di vista economico, sani da quello fisico e individualmente felici.
Questo tipo di cristianesimo colloca il benessere del credente al centro della preghiera, e fa del suo Creatore colui che realizza i suoi pensieri e i suoi desideri.(…)

Eventi luttuosi o disastri, anche naturali, o tragedie, come quelle dei migranti o altre simili, non forniscono narrative vincenti funzionali a mantenere i fedeli legati al pensiero del «vangelo della prosperità». Questo è il motivo per cui in questi casi si nota una totale mancanza di empatia e di solidarietà da parte degli aderenti. Non c’è compassione per le persone che non sono prospere, perché chiaramente esse non hanno seguìto le «regole», e quindi vivono nel fallimento e non sono amate, dunque, da Dio

Kiko Argüello: Per favore! Che nessuno mi dica che si tratta di essere poveri, perché non è che a Dio piaccia che tu abbia una casetta povera (come qualcuno di voi mi diceva), con le tendine di tela perché non si possono avere di creton perché ci sono molti poveri in India?
Questo è falso! Abbiamo letto questa mattina nel Deuteronomio che Dio dà al suo popolo vigne, olivi, ecc. Per questo se voi parlate con gli ebrei vi diranno che il possedere denaro è segno che Dio ti aiuta. Perché se ti vanno bene gli affari non credere che è perché tu sei intelligente o perché rubi molto o poco, perché nessuno può fare niente in questo mondo se Dio non l'aiuta. Non è il senso stoico, che sempre insegna che bisogna fare rinunce per soffrire meno. (…)

Ci fu un tempo in cui si credeva che per essere virtuoso era necessario sacrificarsi molto facendo piccoli atti per esercitare la volontà (mi tolgo ora questa sigaretta; domani…). Oggi questo non si accetta più. È stato per altre epoche. Io non ti consiglierei mai, fratello, questo stoicismo.

Perché toglierti questa sigaretta, questo po' di acqua, o dare questa elemosina a un povero per acquistare virtù, può fare di te l'uomo più fariseo del mondo.
Inoltre, questa faccenda della povertà è frutto della religiosità naturale, e non del cristianesimo.
Nella religiosità naturale la povertà significa la purezza e la ricchezza la impurità. Questo c'è in tutte le religioni. Allora uno è considerato un religioso e ha un'automobile davanti alla porta di casa, la gente lo nota e dice: "guardalo" e fa i sorrisini.
Il cristianesimo non ha affatto questo senso.
(dal mamotreto Shemà)

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Civiltà Cattolica: Nei predicatori di questo vangelo la «parola di fede» da loro pronunciata viene trasposta nel luogo che tradizionalmente occupava la Bibbia nel movimento evangelico come norma di fede e di condotta, fino a elevarla alla potenza e all’effetto della parola apostolica dell’«unto». Il parlare a nome di Dio in modo diretto, concreto e specifico dà alla «parola positiva» un senso creativo ritenuto capace di far sì che le cose succederanno, se coloro che assistono non le ostacoleranno con la loro mancanza di fede.

Kiko Argüello: Noi stiamo ricostruendo la Chiesa e la Chiesa non può prescindere da noi.
Sarebbe un errore enorme. Possono farlo ma sarebbe un errore, perché sarebbe opporsi all'opera del Signore.
Io sono un'opera del Signore. Parlo qui mosso dallo Spirito del Signore, come tutto ciò che ho fatto è stato per l'azione dello Spirito Santo (Annuncio di Avvento 2018).

Ho fatto alcuni dipinti degli arcangeli. Ora portano l’originale dell’arcangelo S. Gabriele e la riproduzione dell’arcangelo Michele che è nella stanza di Mario, l’originale lo ha mons. Cordes…
Ho fatto un inno allo Spirito Santo per questa convivenza. L’ho fatto qualche anno fa e qualcuno lo ha conservato, me lo ha fatto vedere e l’ho messo in musica… inno che ho fatto nel 1989. In una convivenza l’ho regalato a tutti e uno l’ha conservato nella Bibbia e lo teneva lì dall’89.
Guardatelo perché questo è l’originale e presto andrà in un museo. Stanno preparando un museo con tutte le mie opere, perché morirò presto. Manca S. Raffaele che ho regalato a un medico che mi ha curato e che si chiama Raffaele. Gli ho chiesto una scrittura che dica che alla sua morte l’icona sia data al museo. Questo museo sarà importante perché oggi non c’è quasi arte sacra nelle chiese, niente o pochissimo(Inizio Corso 2018).

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Civiltà Cattolica: Lo Spirito Santo viene limitato a un potere posto al servizio del benessere individuale. Gesù Cristo ha abbandonato il suo ruolo di Signore per trasformarsi in un debitore di ciascuna delle sue parole. Il Padre è ridotto «a una specie di fattorino cosmico (cosmic bellhop) che si occupa dei bisogni e dei desideri delle sue creature»

Kiko Argüello: Allora scoprirai che il denaro non t'importa un tubo, e ti verrà a palate. Ma avrai imparato a usarlo, a spenderlo: la casa per l'amore, il denaro per l'amore, tutto ciò di cui hai voglia, perché il motivo che ti muove in tutto è l'amore. Se in te non c'è questa liberazione, a me dispiace molto, però da qui non puoi passare perché tu non sarai un sacramento di salvezza ma il contrario.
Un cristiano vero, una persona trasformata da Gesù Cristo può avere soldi, non si tratta quindi essere poveri, che dobbiamo essere spogliati; il Cristianesimo non è uno stoicismo, anzi il Signore ci vuole fare liberi e una volta che siamo liberi dai soldi ci darà tanti soldi, perché saprà che li possiamo amministrare bene." (mamotreto Shemà)

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Civiltà Cattolica: Per tradursi in opere, la fede miracolosa deve essere senza incertezze, specialmente nelle cose impossibili: deve dichiarare specificatamente il miracolo e credere che lo si otterrà nella maniera immaginata.

Kiko Argüello (parlando della donazione dei beni):
È importante per voi, in questo momento, che questo segno sia un fatto chiaro ed inoltre che vi facciate un tesoro nel cielo, perché questo denaro che state per dare si pone in cielo e nessuno lo può toccare più, anche se ve ne andate dal cammino, anche se ve ne andate fuori, anche se cadrete in mille peccati, questo denaro intercede per voi, sta lì aiutandovi, vi aiuterà in alcuni momenti. Sta intercedendo per voi. E inoltre questo denaro che si trova messo lì, sarà restituito al cento per uno su questa terra. Magari non immediatamente, ma vi sarà restituito. In modo che nessuno possa dire: “Un momento, io ti ho dato un milione e non mi hai dato cento milioni sulla terra”. Ti assicuro che il Signore ti darà cento milioni.
Pensate una cosa: forse mai più il Signore ti dirà che tu venda i tuoi beni, e l’idiota che sei stato che, giunto il momento in cui il Signore ti offriva un affare al cento per uno, non l’hai fatto (Mamotreto per il II Scrutinio).

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Civiltà Cattolica: Va pure enfatizzato un altro aspetto: il fatto che il miracolo desiderato deve essere considerato come già concesso. Cioè, si deve spostare la sua realizzazione dal futuro al passato.

Kiko Argüello: Adesso siamo chiamati dal Signore ad un'opera che è aprire una iniziazione cristiana. Ci sono nel mondo 21.000. comunità, domani saranno 200.000. Tra queste 200.000 ci saranno molti fratelli che troveranno l'amore di Dio. Se collabori con Cristo a questa opera è una cosa meravigliosa, fantastica! (pag.11 Annuncio di Avvento 2019)

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Civiltà Cattolica: Al tempo stesso, essi insegnano che, trattandosi di una «confessione di fede», i seguaci sono responsabili, con le loro parole, di ciò che avviene loro, si tratti della benedizione o della maledizione economica, fisica, generazionale o spirituale.

"Rassicurante " ottimismo neocat
Kiko Argüello: "Buono è il sale, ma se il sale diventa insipido…". Qui il sale è riferito al tagliarti la mano, allo strapparti l'occhio. Perché se tu oggi non sei disposto a far questo, domani sarai gettato fuori di qui. Finirai come sale che non sala. Ed un sale che non sala non serve a nulla.

Don Pezzi: Io so che molti… che alcuni che escono dal cammino poi tornano più umili… dopo aver sperimentato L'INFERNO che dà il mondo. Tornano alla casa del padre come il figliol prodigo. (incontro avvenuto a Filadelfia a margine della GMG 2015)






In conclusione, grazie ai paralleli con l'articolo di Civiltà Cattolica, possiamo ben dire che è da 50 anni che Kiko ci sta rifilando questa sua "teologia della prosperità", da 50 anni queste facce da schiaffi enfatizzano i successi umani del "potente cammino" e dei suoi fedeli affiliati. Tant'è che la signora ricca si agghinda con pelliccia e gioielli per essere traslata in Cielo così come sta… vera icona del successo materiale e della prosperità che premia gli autentici credenti.
Allo stesso modo, è da mezzo secolo che minaccia chi apostata dal Cammino con profezie di fallimento, distruzione della famiglia, suicidio.

"Que viene el Coco" (o el Kiko?)
Acquatinta di Goya - 1797

Per questo Kiko non poteva presentarsi durante la quarantena eccezionale di Quaresima e di Pasqua 2020: una persona ammalata, fuggitiva e impaurita, non incarna l'ideale del neocatecumenale di successo che finora ci ha presentato.
Sulla via del Calvario, in tempo di Venerdì Santo, il Cammino e tutte le sue fole di promessa prosperità materiale, crolla miseramente.
Per poi tornare a galla come niente fosse quando tutto sarà passato. Ma forse qualcuno, a conti fatti, deciderà di non credere più alle promesse bugiarde del suo Vangelo di Prosperità .

26 commenti:

  1. Questo post evidenzia molto bene che il Cammino è, secondo l'espressione di padre Zoffoli, una SETTA EBRAICO PROTESTANTE.

    Per Kiko, come per gli ebrei più antichi e per i protestanti duri e puri, che sono così fondamentalisti che, proprio come fa Kiko, non approfondiscono il Vangelo ma si limitano ad analizzare, secondo la propria ideologia, la LETTERA, il favore di Dio si manifesta attraverso i beni che uno possiede.
    Questo lascia immaginare il tipo di vita che deve condurre Kiko, il "prescelto". Una vita nel lusso.

    Il vangelo di Kiko dice: "Beati i ricchi". Un anti vangelo.
    I poveri beati per il Cammino sono quelli che vendono i propri beni per darli al Cammino.

    Nel post si parla della FREDDEZZA con cui Kiko usa elencare i mali del mondo.
    Una freddezza che è ben più di una forma di fatalismo. Il Cammino vive sulle disgrazie del mondo perché è l'unico gruppo (secondo Kiko) che raduna i peccatori a "grappoli", cioè in comunità, per salvarli attraverso delle opere umane, che non hanno la forza di rinnovare l'uomo, cioè di renderlo GIUSTO mediante la grazia, ma che comunque servono ad essere salvati tutti insieme.
    A salvare non è la grazia, ma le opere della comunità del Cammino.

    Il cammino vive delle disgrazie del mondo perché offre delle sicurezze anche se false.
    Nessun coinvolgimento col mondo, ma il disprezzo di chi si sente privilegiato.

    Ben diverso è stato l'atteggiamento del Figlio di Dio che, dice san Paolo, si è fatto in tutto SIMILE agli uomini fuorché nel peccato.
    I camminanti invece si fanno in tutto DIVERSI dagli uomini, fuorché nel peccato.

    Anche quando i camminanti non peccano, infatti, nel Cammino il loro non peccare si trasforma in opera umana, tanto è vero che dà motivo di superiorità.

    Di conseguenza il peccare è solo una mancanza verso il Cammino, tanto è vero che si deve confessare al Cammino stesso prima ancora che al sacerdote.
    Il peccato così, con la scusa che solo nel Cammino ci si salva, dà un potere del Cammino sui suoi aderenti ancora più forte.

    Forse anche per questo Kiko parla di peccato necessario: il peccato è un motivo di ricatto per trattenere i camminanti che "volontariamente" si sottopongono ai diktat dei catechisti perché attraverso le opere che questi gli impongono si salvano.

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  2. "KIKO & I PREDATORI DEL VANGELO DELLA PROSPERITÁ", dal 18 maggio in tutte le comunità e seminari- abusivi..

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  3. Se non sapete leggere il problema è il vostro, in cammino si insegna esplicitamente che il "vangelo della prosperità" è una distorsione acristiana del vangelo.

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    1. Se non sappiamo leggere cosa? Riporta per cortesia i passi specifici, come noi facciamo sempre prima di fare qualsiasi affermazione.

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  4. Dal 18 maggio prenderete la comunione solo sulle mani,finalmente la Chiesa inizia a capire che mettere la comunione sulle mani è il modo più cattolico di fare la comunione.La Chiesa ha fatto così per un millennio.La dovrete prendere anche voi,che vi piaccia o meno,a meno che non vogliate prolungare il digiuno eucaristico.Spero solo che la Chiesa capisca che mettere le mani sulla lingua delle persone è antigienico.Si torni alla sapiente tradizione della Chiesa primitiva.

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    1. DAL 18 MAGGIO NON POTRAI PIÙ BERE IL VINO DALLA COPPA ANTI-IGIENICA DEL SABATO SERA, DOVRAI AVVINAZZARTI DIRETTAMENTE DALLA TUA DAMIGIANA..

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    3. Prendere la Comunione sulle mani è più cattolico, la Messa con la frutta è più potente, comunicarsi anche bevendo il Sangue vale doppio, abbracciarsi durante lo scambio della pace rende più fratelli, ecc.
      E poi sarebbero i cattolici della domenica a essere religiosi naturali? Questa tua, anonimo delle 13 e 21, non è neanche religione naturale, è superstizione.

      Per cui per te la Comunione come si è presa per 1700 anni è "meno cattolica"? Questa sì che è un'eresia!
      Io ricevo la Comunione sulla bocca perché mi sembra più consono.
      Ma se per prenderla la devo ricevere sulle mani, lo farò, ma NON come fai tu: la riceverò e subito la consumerò DAVANTI al sacerdote.
      Tu invece aspetti e la consumi al segnale, tutti insieme. Cosa PROIBITA.

      C'è stato un periodo in cui la Comunione era ammessa in un solo modo, sulla bocca: fino al 1998.
      In quel periodo il Cammino ha DISUBBIDITO. Come sarebbe pronto a fare ancora.
      Chissà, forse sarebbe stato meglio che vi foste astenuti piuttosto di disubbidire apertamente alla Chiesa.
      Come vedi il problema è del Cammino.

      Io la Comunione la prenderò comunque comunque, perché per me il modo di ricevere l'Eucaristia è una forma di opportunità e di rispetto, ma non mette in gioco la fede
      Per voi invece è questione di fede, altrimenti quando era proibita sulle mani avreste ubbidito.

      E' sempre piacevole interagire con voi perché dite delle boiate tali che confermate alla grande le nostre tesi

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    4. A parte il fatto che non è vero che la Chiesa "ha fatto così per un millennio" (questo lo dice Kiko e senza citare fonti, Kiko straparla sempre di ciò che non conosce e che nessuno può verificare, come i presunti "primi cristiani")...

      Facciamo osservare che il festeggiare l'obbligo "sulle mani" equivale a ridurre l'Eucarestia a un giocattolino da adoperare per sentirsi superiori agli altri.

      L'anonimo delle 13:21 fa benissimo a non firmarsi perché è eretico, cioè è uno che distorce la verità a proprio uso e consumo, per di più riducendo l'Eucarestia a una specie di "sacro snack" che in quanto snack va preso "per forza" con le mani.

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    2. Palloni gonfiati lontani anni da luce da Cristo, dalla Chiesa, dalla Fede e dallo Spirito Santo.
      LUCA

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  6. Dice Kiko:
    "Per questo se voi parlate con gli ebrei vi diranno che il possedere denaro è segno che Dio ti aiuta"
    Kiko prende ad esempio quegli ebrei che hanno ereditato la mentalità di chi, al tempo di Gesù, ha rifiutato il Messia. Che diceva: "Beati i poveri".
    Ha fatto proprio l'esempio che conferma quanto il suo concetto è falso.

    Dice Kiko:
    "se ti vanno bene gli affari non credere che è perché tu sei intelligente o perché rubi molto o poco, perché nessuno può fare niente in questo mondo se Dio non l'aiuta".
    Per Kiko l'impegno non conta, tanto fa tutto Dio che NON richiede la nostra collaborazione.
    Di più: per Kiko negli affari anche se RUBI POCO, pazienza. Non c'è neppure bisogno di impegnarsi a rubare molto, perché se stai con Dio (nel Cammino, si intende), Dio ti fa guadagnare un bel malloppo come se rubassi tanto.
    Non vorrei forzare le intenzioni di Kiko ma, anche se queste parole non volevano essere un incitamento a rubare, credo che siano sintomo di come nel Cammino la morale della Chiesa non sia così importante.
    Il Cammino sembra avere una morale tutta sua, che in qualcosa può coincidere con quella della Chiesa.
    In ogni caso nel Cammino la grazia sembra entrarci poco: il suo posto lo prende il Cammino stesso.
    Come se opere umane non fossero assunte da Cristo per diventare opere di carità attraverso la grazia, ma fossero assunte dal Cammino stesso per diventare opere del Cammino che salva, e per questo sono buone anche se si è trattato di rubare.

    Kiko dice che le rinunce possono far diventare farisei. Eppure Gesù stesso dice che si deve essere disposti a rinunciare a tutto per seguirlo. Una disposizione, certo, ma che non deve rimanere tutta sulla carta.
    E' la CHIESA che insegna che le rinunce sono utili.
    Una volta li chiamavano FIORETTI. Oggi la parola fa ridere, ma il senso non cambia: è parola della CHIESA.

    Kiko a quanto pare non rinuncia a nulla... Per non diventare ipocrita, dice lui. Ma non è questa forse una forma di ipocrisia?
    Dalle sue parole si può dedurre che se anche vivesse la castità, si presume che si sfoga col cibo. Per cui la vivrebbe come opera umana.
    Kiko pretende di unire la carne con lo Spirito Santo! Più ipocrisia di questa!

    Kiko ha detto che la Chiesa "non può PRESCINDERE dal Cammino. Sarebbe un errore enorme".
    Se le parole hanno un senso significa che la Chiesa non può FARE A MENO del Cammino. Per cui la Chiesa è Chiesa attraverso il Cammino.
    Qui i camminanti possono intervenire e dire quello che vogliono, ma una cosa non possono fare: cambiare le parole di KIKO.

    San Francesco partì per Roma per chiedere alla Chiesa, tramite la persona del Papa un discernimento: se la sua forma di vita fosse conforme al Vangelo. E questo nonostante il Crocifisso gli avesse parlato e tutte le sue esperienze mistiche.
    Kiko invece è lui a discernere la Chiesa. E' arrivato a Roma non per chiedere se fosse in errore, ma per RICOSTRIRE la Chiesa.
    San Francesco, secondo il sogno del Papa, la sorreggeva, Kiko la ricostruisce!
    Pare di trovarsi di fronte o a un pazzo o a un indemoniato.

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  7. I catecumeni sono sottoposti a indagine a 360 Gradi su Tutta la propria Vita,in particolare in modo ossessivo su vita sessuale e sui soldi: Dai la Decima? Sei aperto alla Vita? ecc..Ma fratelli catecumeni, come mai i grandi ≤> fino ai supremi kiko e Carmen Non Hanno mai risposto di Nulla?? di Carmen neanche la sua Comunitá e lo stesso Kiko NON sapevano Nulla... Solo Leggendo il suo diario dopo la sua morte si è saputo della sua vita <>.E di come gestiscono i Soldi??? le Fondazioni??

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  8. Condivido l'analisi di Pietro NDC, che coglie a mio parere sempre "il punto" che rende il Cammino divisivo e non riconducibile allo status di normale movimento ecclesiale.
    In particolare l'obbiettivo del Cammino non è liberare l'uomo dal peccato, ma liberarlo dalla noia di un'esistenza vuota e inappagata.
    Per questo la grande soluzione è la vita di comunità che non ti lascia mai solo, ma riempie la tua vita di eventi, incontri, cose da fare, cose da dire, figli, nipoti, catechesi, convivenze, alberghi...
    Per questo, come ricorda Pietro, ci si salva solo a grappoli e, insegna Kiko, non c'è vita cristiana senza comunità (neocatecumenale).
    Generalmente è questo che attrae gli adepti in Cammino: la promessa che, senza apparente sforzo personale ma esclusivamente frequentando il "gruppo terapeutico", sarai felice e appagato.
    Per questo Gesù Cristo per loro è solo un tramite, una metodica, tant'è che non viene riconosciuta alla Chiesa la capacità di curare l'uomo moderno e di renderlo felice.
    Il Cammino basa la sua formula esclusivamente sulle testimonianze: prima stavo male, ora sono guarito; prima ero povero ora ricco, prima disoccupato, ora impiegato, prima celibe ora sposato, prima sfigato, ora supersmart.
    Questo, in sintesi, è il Vangelo della prosperità.
    Infatti, è già prevista ed è parte del pacchetto, la mormorazione e la crisi di chi non vede avvenire in sé nulla di tutto ciò. Naturalmente, viene definita "mancanza di fede": infatti l'adepto del Vangelo della prosperità, spiega Civiltà Cattolica, deve essenzialmente credere di ottenere il centuplo, perché se non crede non lo riceverà.
    Credere e pagare. E il miracolo avverrà.
    Per questo in Cammino c'è chi dichiara di aver visto miracoli nella sua vita con una faccia da funerale che dice esattamente il contrario.
    Ecco, dovrebbero curare un po' di più la mimica, per essere credibili.

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  9. Da un articolo su LNBQ:

    Da domani quindi la Chiesa ottiene la libertà vigilata, e col benestare restrittivo del potere (che può essere ritirato in qualsiasi momento) torna ad incontrare nello scenario surreale delle Messe biocompatibili il popolo dei fedeli, a lungo lasciati privi dei Sacramenti. Non tutti, però. Ed è doveroso rivolgere un grande ringraziamento a tutti coloro, sacerdoti e laici, che nel tempo della cattività sono stati i protagonisti delle Messe clandestine. Un fenomeno sotterraneo, ovviamente, ma notato anche dalle autorità ecclesiastiche, tanto che ne aveva parlato con stizzito fastidio anche il quotidiano della Conferenza Episcopale. Messe che sono state oggetto di profanazione - come sappiamo - di irruzioni poliziesche, di pubblici linciaggi mediatici.

    I protagonisti di queste Messe invece sono stati degli autentici eroi: ribelli per amore, per amore di Cristo. Messa clandestina, celebrate in disobbedienza ai dettami vescovili ma in obbedienza al mandato di Cristo. Era accaduto così anche secoli fa in Inghilterra, quando di fronte agli ordini del Re l’episcopato aveva obbedito, con la sola eccezione del vescovo di una piccola diocesi, Rochester, di nome John Fisher...



    Vogliamo sperare che la redazione di LNBQ abbia ben presente che c'è una spaventosa differenza tra le Messe cattoliche e le carnevalate neocat, nelle quali si offende il Signore sia in tempo di pace che in tempo di pandemia.

    Quando abbiamo parlato delle celebrazioni clandestine del neocatecumenalismo in questi ultimi mesi, infatti, abbiamo evidenziato che:

    - i kikos si sono arrischiati a disubbidire alle norme civili ed ecclesiastiche celebrando in clandestinità, non per salvarsi l'anima, non per onorare il Signore, ma solo per onorare i dettami dell'idolo Kiko, sia pure camuffandosi a suon di "Signore il Signore";

    - nelle celebrazioni neocat le norme igieniche fanno ridere (amaramente): pagnottone sbriciolose spezzate con generose manate, "rito mistico" dell'abbeverarsi tutti allo stesso coppone kikiano, obbligo di "forzare la mano al Signore" (cioè tentare Dio) e di non seguire la prassi della Chiesa Cattolica, eccetera. Non ci meraviglia che le celebrazioni neocatecumenali siano state focolai di infezione del Covid-19;

    - la Chiesa subisce l'assurdità di dover sottostare al protocollo di norme liturgiche governative (i vescovi ne sono complici, anzitutto perché all'inizio della crisi hanno immediatamente calato le braghe, a cominciare dal vergognoso Delpini a febbraio), e noi cattolici proviamo enorme dolore al solo pensiero che le parrocchie vengano ridotte a "sale operatorie", i kikos non ci trovano alcun problema: per loro, infatti, l'ostia consacrata non è il Corpo e Sangue di Cristo ma solo una specie di sacro snack di unità fraterna che, in quanto tale, può anche sottostare alle norme liturgiche governative qualora occorra salvare le apparenze: l'importante è che il tutto si svolga nelle salette kikiane, con i drappeggi designed by Kiko, le suppellettili kikiaste, le fascette reggichitarra col logo aziendale di Kiko, i copribibbia venduti dai kiko-shop autorizzati, le grattugiate di chitarrella ideate da Kiko, le norme liturgiche inventate da Carmen e Kiko.

    Una volta Nostro Signore apparve a padre Pio e qualificò come "macellai" certi sacerdoti. Purtroppo le norme "sanitarie" che entrano in vigore domani trasformeranno in "macellai" chissà quanti sacerdoti che non lo erano già.

    p.s.: ancor prima che Kiko e Carmen venissero in Italia, padre Pio - che su questo genere di cose aveva sempre avuto la vista piuttosto lunga - già ebbe a qualificarli come «i nuovi falsi profeti».

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    1. Sì, avete letto bene:

      nel Cammino è sempre stato vietato seguire le norme ecclesiastiche.

      Nel Cammino le celebrazioni liturgiche si sono adeguate a quelle della Chiesa soltanto quando bisognava fare bella figura con qualche "vescovo faraone" che presiedeva la celebrazione. Ipocriti!

      Avete mai provato a chiedere che almeno per una volta la liturgia comunitaria neocatecumenale del sabato sera si svolga con la Comunione "processionalmente" (come richiede lo Statuto: art.13, nota 49, lettera del 1° dicembre 2005) e con la modalità in uso in tutta la Chiesa? Avete mai provato a chiedere che si svolga in chiesa anziché nella saletta con le seggiole? Avete mai provato a chiedere che si canti qualche canto tradizionale o almeno canto della parrocchia? Avete mai provato a inginocchiarvi alla consacrazione? Avete mai provato a non dare il "bacio della pace", visto che i documenti liturgici dicono che il segno della pace è facoltativo? No: non avete mai fatto nessuna di queste cose, perché vi avrebbero aggredito. Vi avrebbero detto che ciò che vale nella Chiesa, non vale nel Cammino. Vi avrebbero qualificati come religiosi naturali o addirittura rubricisti, lefebvriani, tradiprotestanti sedevacantisti.

      Nel Cammino le norme della Chiesa sono proibite.

      Intanto, altra notizia: invito a leggere alcune considerazioni sul "Protocollo", che spiega, molto meglio di quanto fatto nel precedente commento e con tutte le citazioni giuridiche pertinenti, la grave responsabilità dei vescovi di cui accennavo nel commento sopra.

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    2. Come il corpo umano se fosse privato della sua ossatura s'affloscerebbe senza romedio così il cristianesimo privato del suo esoterismo s'è sfaldato in vago umanesimo filantropico e altro o è scaduto in rivoltantio parodie.

      Invece un grande studioso e 'praticante' ha scritto:
      Questo breve scritto dedicato all’Esicasmo inizia con questa citazione al fine di contraddire chi opina che con questa parola greca si voglia intendere un semplice misticismo. Eppure è evidente che l’Esicasmo è l’esoterismo della Chiesa Ortodossa, rivolto a una élite, ben distinto dalla religione esteriore della massa dei fedeli:

      “La Scrittura presenta un aspetto alla maggior parte delle persone, anche se pensano di capirne il significato, e un altro alla persona che si è dedicata alla preghiera continua, cioè, che mantiene il pensiero di Dio sempre dentro di sé, come se fosse il suo respiro”.

      “Il disinteresse o perfino la “congiura del silenzio” riservati all’Esicasmo da parte di ambienti sedicenti tradizionali appaiono altamente sospetti. Infatti, l’Esicasmo ortodosso rappresenta la più naturale, prossima e meno traumatica soluzione per quegli esoteristi nati in ambiente cattolico che cercassero un collegamento iniziatico autentico.
      In questo caso non si presenterebbe la difficoltà dell’assunzione di usi, costumi e mentalità secolarmente diversi e spesso in contrasto con le proprie radici, che caratterizza la conversione a un’altra religione; né, tanto meno, si proverebbe quella frattura con le proprie radici per l’accettazione mentale e la messa in pratica di teologie, dogmi, rituali e credenze aliene. Certamente, l’assunzione di una forma tradizionale non cristiana è pur sempre possibile per singoli individui, purché ne siano particolarmente inclini per natura e qualificati intellettualmente”.

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    3. Cattolicesimo e ortodossia sono più distanti di ciò che si possa pensare. Non solo a causa del Filioque e della non condivisione da parte ortodossa di tutte le dottrine latine e dei dogmi emessi dal 1054 in poi. Ci sono differenze più interiori, come per esempio la preghiera. Per noi cattolici la preghiera può essere contemplativa, ma è sempre un dialogo fra il credente e Dio.
      Anche quando il cattolico prega il rosario, utilizzando la stessa cordicella annodata con cui gli ortodossi pregano l'esicasmo, contempla i misteri della vita di Gesù. E non per questo è meno mistico.
      Comunque l'esicasmo non è esoterico, la ripetizione dell'invocazione del cieco è semplicemente un modo per pregare; non c'è nulla d segreto o di riservato ad iniziati.

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    4. Sembra che Valentina si sia qusi "scandalizzata" dell'esistenza dei centri sottili nella tradizione cristiana come se si fosse finiti nell'occultismo spinto e nel magismo tenebroso. Nulla di più errato
      Pertanto mi permetto di offrirle una informazione. un testo di un autore cristianissimo la cui mente non è velata dal pregiudizio sincretista perchè qui si parla di sintesi.
      Se la chiesa invece di tollerare il kikianesimo lucidasse l'argenteria del suo misticismo contemplativo molte grazie discenderebbero su di essa, in luogo dell'indifferentismo religioso attuale e il kikiamesimo svanirebbe come nebbia al Sole
      Il libro affronta il tema dei centri sottili dell'anima nell'ambito della tradizione mistica cristiana traendo ulteriori spunti di riflessione dalla dottrina sui centri spirituali (laṭā'if) sviluppata all'interno del sufismo, con particolare riferimento agli insegnamenti della Naqshbandiyya, una delle più antiche confraternite diffusa in tutto il mondo islamico.
      Nella prima parte del libro viene illustrato il pensiero di alcuni autori cristiani contemporanei che nei loro scritti hanno affrontato il tema dei centri interiori. Vengono poi descritti i vari centri presenti nel microcosmo umano ed i principali metodi di preghiera utilizzati dai mistici cristiani per risvegliare queste facoltà interiori. Nell'ultima parte infine si è cercato di evidenziare alcuni parallelismi esistenti fra le tecniche psicofisiche diffuse nell'ambito della mistica cristiana e del sufismo islamico.
      Francesco Comandini, architetto, ha compiuto studi di arte e iconografia cristiana presso la Pontificia Università Gregoriana e il Pontificio Ateneo Sant'Anselmo. Ha pubblicato: Chiamati dallo Spirito: piccola guida a diciassette "nuove comunità" monastiche e contemplative, 1998; Come monaci nel mondo. Piccola guida al monachesimo interiore, 2002; Progettare una chiesa. Introduzione all'architettura liturgica, 2004; Semi di Meditazione. Dalla contemplazione silenziosa alla preghiera del cuore, 2008; con lo pseudonimo di Jean Marie Muni, Cristianesimo interiore, 2013; L'Abbazia di Sant'Anselmo in Roma, 2018.

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    5. Non mi sono scandalizzata assolutamente. Il cristianesimo latino ha avuto grandi mistici, che a volte non vengono valorizzati perché, nel contempo, erano persone di azione e di carità come san Giovanni Bosco o santa Madre Teresa di Calcutta. Il monachesimo poi non è un fenomeno solo orientale ma anche occidentale. Come sempre, si va a cercare lontano da noi ciò che invece abbiamo vicino. È vero che un risveglio della spiritualità e della mistica non può non far bene a questa nostra Chiesa troppo impegnata a fondersi con il mondo , diventando perciò inutile come un sale sciapo. Penso però che non abbiamo bisogno di prendere esempio da nessuno: abbiamo in noi le potenzialità della svolta.

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    6. C'è una sfumatura affatto secondaria di differenza che semplifichiamo. Il misticismo cristiano "classico" è passivo nelle parole di santa teresa d'Avila ce n'è l'essenza "non ti elevi se Dio non ti eleva". Questa invece è una via d'iniziazione che conduce a certi "stati mistici" o di realizzazione spirituale sempre che Dio voglia.

      Pertanto continuo a dirlo la via richiede: un maestro, che possa dimostrare la continuità di una discendemza spirituale ininterrotta fino al capostipite, la qualificazione dell'adepto, che puè essere accettato o meno, il possesso della "giusta voce" non basta pronumciare amen o kirye eleison o altro più o meno initerrottamente, bisogna saperlo pronunciare, inoltre il maestro ovviamente deve avere la capacità di un'autentica trasmissione spirituale e SOPRATTUTTO debe essere capace di agire sul CORPO SOTTILE, che, come ho già detto, è concezione grandemente insabbiata, ma affatto assente, nel cristianesimo e che apre il grande capitolo delle antropometrie che si generano dalle posture da assumere e che sono legate a certe preghiere e non ad altre.

      Alcune di queste cose Kiko le propina per quanto qui di Lui Loro ho appreso. In altre parole s'è impadronito di qualche elemento qua e là (tipo icone e preghiera del cuore, circoncisione della ragione) e senza alcuna qualificazione spirituale le spaccia ai sui adepti come perle, adepti che però evidentemente le cercano perchè magari sono mossi da un sincero afflato spirituale e non si rendono conto del carattere paradistico della sua predicazione. Per questo insisto sulla contemplazione come ultima risorsa. L'autore del libro ce conosco sotto lo pseudonimo Muni è molto ottimista in proposito, io molto meno
      Sull'offesa scherzavo
      Per conseguenza concordo perfettamemnte sulle tue conclusioni nel cristianesimo ci sono tutte le cose che ho elencato altrimenti non avrei potuto fatlo ma se le tiene ben nascoste come se se vergognasse. Ll motivo non lo conosco.

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  10. Notizia del momento nelle comunità: Kiko apparirà a tv2000 il lunedì 18 maggio. Sembra che finalmente riapparirà!!!

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    1. Non è mica in diretta .. chissà quanto tempo fa lo hanno registrato ..

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  11. Ciao, conoscete questo libro? "Quel che resta dei cattolici. Inchiesta sulla crisi della Chiesa in Italia" di Marco Malzano.
    Tra l'altro racconta la sua esperienza tra i nc

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