domenica 19 luglio 2020

Kiko Argüello e Carmen Hernández nulla avrebbero potuto se a guardia della fede ci fossero stati dei Pastori capaci di fare la "guardia".

Una piccola sosta nella nostra faticosa marcia nel deserto dell’abbandono da parte della Chiesa che, interpellata da tanti di noi e a più riprese, sollecitata da fior di teologi che ne hanno guadagnato solo l’emarginazione e, pur dopo la pubblicazione di studi autorevoli e libri dedicati allo spinoso argomento, continua a tacere e a non intervenire con provvedimenti efficaci per raddrizzare (cosa che noi riteniamo ormai impossibile) o radere finalmente al suolo il Cammino.

Peggio della mafia! Chi li tocca a questi?
In realtà la Chiesa, se pure parla a volte in termini agevolmente riferibili a loro, non lo fa mai in modo esplicito, per cui i suoi richiami, cadendo nel nulla, sono piuttosto controproducenti perché conferiscono a Kiko la patente di impunità e si traducono per noi in un ulteriore, penoso tormento.

Noi qui a spiegare che il Cammino ne esce condannato nel mentre gli interessati fanno orecchie da mercante (ne hanno ben donde!) e ridono soddisfatti alle nostre spalle, mentre rispondono strafottenti: “A chi! A me? Ma siete matti! Noi siamo approvati…”

E così ritorniamo sempre al punto di partenza in questo strano gioco dell’oca!
Noi a penare con le nostre inascoltate richieste, loro a continuare indisturbati nel loro porco comodo, come sempre hanno fatto.

Ci introduce in argomento Valentina:
Il "modo in cui si attua l'iniziazione cristiana" in parrocchia, come vorrebbero spacciare di essere, non dovrebbe avere bisogno di raduni, manifestazioni, adunate; soprattutto non dovrebbe prevedere i coretti "Kiko-Kiko", i pellegrinaggi alla sua casa natale e altri escamotage fatti per accrescere il culto della personalità dei fondatori e che con il battesimo, la parrocchia, l'iniziazione cristiana non c'entrano assolutamente.
Quindi, con gli anni il Cammino neocatecumenale ha assunto sempre più le caratteristiche di un movimento che non sopravvive se non si muove, appunto, se non crea occasioni di incontro e di aggregazione, se non si fa pubblicità sui media ed è presente attivamente nei social. …
… È evidente che ormai ciò che assorbe le sue (di Kiko) energie non è ciò che dovrebbe essere il "core business" del Cammino, cioè l'iniziazione cristiana, ma il successo del suo marchio di fabbrica nell'ambito del movimentismo cattolico". (Valentina Giusti)
il Cammino vuole, come dice il proverbio, la botte piena e la moglie ubriaca.
Vuole, cioè, tutti i vantaggi pratici di un movimento senza essere considerato tale.
Vuole l'approvazione, ma non gli statuti che ne delimitano l'azione, in modo che l'approvazione significhi: CARTA BIANCA.
E di fatto i camminanti parlano di approvazione in continuazione ma disubbidiscono agli stessi statuti ogni sabato sera, come se gli statuti non esistessero o, meglio, come se degli statuti esistesse unicamente il timbro dell'approvazione.
"Kiko il santone -il gran santo-
circondato dai suoi amuleti e talismani"
L'impressione che si ha sempre più netta, plasticamente illustrata dalla fantastica ed esilarante foto di "Kiko il santone -il gran santo- circondato dai suoi amuleti", è che i camminanti abbiano seguito, senza saperlo, due pazzi.
Pazzi lucidi, ma folli autentici. Questa almeno è l'impressione che ho avuto.

Due folli che da soli sarebbero stati solo due istrioni ma che, insieme, non hanno sommato la loro follia, ma l'hanno fatta REAGIRE. Tanto che, come in una reazione chimica, si è prodotta una nube di follia. E, come in una reazione di fissione nucleare, è sorto un fungo di super follia. Cioè il Cammino.

Spericolatamente incontro al loro destino!
Ho parlato di reazione tra la follia di Kiko e quella di Carmen pensando a Stanlio e Ollio: da soli due buoni comici, ma insieme il risultato non è stato quello di una somma di talenti, ma molto di più.
Purtroppo Kiko e Carmen hanno vissuto nel medesimo tempo e nel medesimo luogo e si sono incontrati… (ndr. accoppiata vincente?)

Sono stati "bravi", ma nulla avrebbero potuto se a guardia della fede ci fossero stati dei Pastori capaci di fare la "guardia".
Non mi voglio accanire, sarebbe irrispettoso e anche antipatico, oltre che ingiusto. Ma sicuramente c'è stato del lassismo riguardo alla sana dottrina.
Eppure basta leggere san Paolo: è così insistente riguardo alla sana dottrina che certi Vescovi di oggi penso lo giudichino come un fissato.

Il fatto è che la dottrina è importante semplicemente perché è, con i sacramenti, il canale in cui scorre la GRAZIA.
Tutto l'opposto, perciò, delle motivazioni dei formalisti.
Che poi ci sia il pericolo del formalismo non toglie che la sana dottrina è in relazione diretta con la grazia.
Non a caso i lassisti sono quelli che, oltre a ridurre le esigenze della dottrina, riducono la portata della grazia.
O non ne parlano, o, se ne parlano, la trattano come un dono ovvio, quasi naturale.


a quelli che lo hanno seguito per anni nella corsa
per scoprire il segreto della vita:

“Sono un po’ stanchino. Credo che tornerò a casa ora”.

Ma la cosa più sconcertante non è tanto quella dei camminanti al seguito di Kiko e Carmen come i runner seguaci di Forrest Gump, ma sono quei Pastori, spesso super prudenti al limite del razionalismo e capaci di spaccare il pelo riguardo, ad esempio, ai pericoli della fede popolare, che sono rimasti imbambolati di fronte al Cammino come i selvaggi di fronte agli specchietti e ai ninnoli dei conquistadores (spagnoli pure loro).

A volte mi chiedo chi me lo fa fare a fare quello che dovrebbero fare i Pastori, visto che non sono un Pastore né ho alcuna ambizione di sostituirli e, anzi, visto che preferisco evitare i problemi invece di andarmeli a cercare.
Ma se un padre di famiglia è scappato ai tropici con l'amate, i figli maggiori dovranno pur cercare di supplire. Senza rivendicarne il titolo.

In fondo ogni battezzato ha un ruolo anche profetico, da cui non si può fuggire.
Io non voglio fare il Pastore, ma tutti siamo chiamati ad essere sentinelle.

Pietro (NON del Cammino)

14 commenti:

  1. LA SENTINELLA DEL CAMMINO È L'ALZHEIMER..

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  2. Penso che l'errore fatto da tanti Pastori nell'accettare il Cammino sia consistito nel separare artificiosamente la prassi dalla sana dottrina.

    E' vero che anche un eretico in buona fede, come un protestante, può testimoniare l'amore di Cristo, che tutto compendia, ma lo testimonia in modo depotenziato a causa di una fede "depotenziata". Del resto l'errore di fede di per se è un principio di male.
    Ed è vero che un cattolico incoerente, che pure annuncia integralmente il Vangelo, lo annuncia in depotenziato perché, nel momento stesso che lo annunzia, con la vita lo contro testimonia. Del resto il peccato, di per se, è un principio di eresia.

    Questo può accadere perché le opere non sono la stessa cosa della fede e la fede non è la stessa cosa dell'amore, per cui nell'uomo possono non coincidere.
    Ma in Cristo VIA, VERITA' e VITA coincidono. E i cristiani, soprattutto i Pastori, devono annunciare Cristo integralmente.

    Predicare in modo che la verità (la sana dottrina) non necessariamente ha il "dovere" di coincidere con la via (le opere) e con la vita (la grazia) è un'eresia.
    Contrapporre nella "predicazione" la sana dottrina alla carità, è eresia (se lo si fa in modo voluto e convinto).

    I Pastori che hanno dato spazio al Cammino non hanno annunciato questo, non hanno detto che le eresie del Cammino erano ininfluenti nella testimonianza di Cristo, ma si sono comportati come se lo pensassero.
    Non hanno dato importanza alla sana dottrina.
    Erano in buona fede e lo hanno fatto per leggerezza, ma non hanno "fatto la guardia" e perciò non sono stati irreprensibili nella missione loro affidata.

    Perché se è vero che la fede è sempre originale e si può approfondire sempre di più, è anche vero che ogni suo approfondimento deve sempre comportare una sua DIFESA, perché l'approfondimento deve andare nello stesso senso della fede tradizionale.
    Nella Chiesa tutto deve essere integrato e non si può tollerare nessuna novità se questa non è un modo originale di riaffermare la Sacra Tradizione.

    Ma è evidente che in passato sono state accettate nella Chiesa delle realtà che si presentavano come di rottura con la Sacra Tradizione, e tra queste il Cammino spicca su tutti.
    Il Cammino, soprattutto negli anni passati, manifestava la sua rottura col passato senza tanti giri di parole, arrivando addirittura a sbeffeggiare e deridere la Tradizione della Chiesa, a cominciare dal Concilio di Trento.

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  3. si sà niente nel tempo del covid ,come camminerrano i camminanti?

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  4. OT Mi chiedo se si dovessero scomodare proprio i Blues Brothers per kiko arguello. Vederli associati al Cammino fa un certo effetto negativo. John Belushi si starà rivoltando nella tomba... Nel film la "missione" dei due fratelli è quella di salvare dalla chiusura l'orfanotrofio in cui sono cresciuti e per farlo si mettono in guai seri. Sacrificare se stessi per gli altri: un "moralismo" per il Cammino.

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  5. Dice Kiko: "non siamo un movimento. Queste comunità sono nelle parrocchie come un’iniziazione Cristiana che appartiene alla Chiesa." Purtroppo è così: approvando gli Statuti il Cammino è stato riconosciuto come una delle modalità per la formazione e iniziazione cristiana. L'assurdità, che abbiamo rilevato più volte è che si è legato il Cammino al rispetto un Direttorio all'epoca dell'approvazione ancora non corretto ed in seguito MAI pubblicato.

    Quindi, come si è potuta stabilire la validità di una formazione fatta seguendo testi ancora non corretti definitivamente?

    Una volta corretti, come si è potuto considerare ancora validi gli Statuti se i testi su cui si esplica tale formazione non sono stati pubblicati?

    Continua Kiko:

    "La Chiesa ha riconosciuto che non siamo un’associazione nè una congregazione, nè un movimento". Già questa affermazione dice tutto sulle fallacie logiche in uso presso il fondatore del CNC! Che negli Statuti non compaia la parola movimento, associazione o altro, non vuol dire assolutamente che la Chiesa abbia dichiarato positivamente "il CNC non è un movimento o un'associazione".

    Dalla fallacia logica, Kiko poi passa disinvoltamente alla fallacia teologica:

    "La nostra missione è quella di aiutare le parrocchie e i Vescovi ad avere un itinerario di iniziazione Cristiana che aiuta a maturare la Fede – come la Santa Famiglia di Nazareth –. Perché Nostro Signore, la Parola del Padre, che prese carne dalla Vergine Maria, nacque come un bambino che aveva bisogno di crescere per diventare uomo, per diventare adulto. Soltanto da adulto avrebbe potuto compiere la sua missione di salvare il mondo, quando raggiunse i 30 anni. E come divenne adulto? Obbedendo a Maria e Giuseppe. Similmente oggi molta gente che ha ricevuto il Battesimo ha una fede piccola, una fede infantile. Questa fede deve crescere in un ambiente come la Famiglia di Nazareth, diventando adulta obbedendo al parroco e ai catechisti, in obbedienza al parroco e ai catechisti."

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  6. (continua) A mio parere, è abbastanza chiaro che Gesù Cristo secondo Kiko, per diventare il Salvatore del mondo, ha dovuto formarsi alla scuola degli uomini, subire una iniziazione. Quindi Cristo non era Dio.

    Ora, è chiaro che la Chiesa non può chiedere conto a un laico delle sue opinioni personali. Ma se questo laico è il riconosciuto fondatore e detentore del carisma di una specie di movimento che è stato approvato ma che non ha pubblicato il suo catechismo, allora davvero ogni frase del tal carismatico fondatore andrebbe vagliata e sottoposta a correzione, come se fosse essa stessa un catechismo, visto che quel catechismo è stato reso invisibile perché secretato quindi è come se non esistesse.

    A meno che non si faccia delle due cose l'una: o si pubblicano i Direttori, cioè i catechismi da cui si dovrebbe comprendere che l'insegnamento dato in realtà è ortodosso, o si sconfessa il fondatore e si dichiara che ha tradito il proprio carisma.

    A quanto pare però la Chiesa si è limitata a verificare che la forma fosse corretta e ha lasciato ai suoi parroci ai vescovi la mission impossible di controllare che catechisti e presbiteri neocatecumenali, già da lunghi anni incistati nelle parrocchie, non inizino i cattolici ad una fede farlocca, confusa, protestantizzata.

    E quando i vescovi e i parroci non lo fanno o non ce la fanno, il compito di correggerli spetta a noi, cioè ad ogni battezzato.

    Infatti, se il Codice di Diritto Canonico riconosce ad ogni fedele il diritto ed il dovere di correggere pubblicamente i pastori, tanto più abbiamo il diritto ed il dovere di correggere i "granchi" neocatecumenali. Guai a noi se dovessimo un giorno tacere, o per timore o per pusillanimità. Dice bene Pietro NDC: il nostro compito non è quello di sostituire i pastori dormienti ma di essere delle sentinelle.

    Lo so che questo compito spetterebbe alla Chiesa, che li ha troppo leggermente approvati; ma non sarebbe la prima volta che il sensus fidei dei semplici credenti, del popolo di Dio, contribuisce al realizzarsi delle parole di Gesù: "non praevalebunt".

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  7. Quello che scrive Valentina taglia la testa a tutte le chiacchiere su approvazioni, iniziazione cristiana, teologia del CN.
    In questo discorso manca la parte più importante, ma meno visibile, perché coperta dall'arcano neocatecumenale, relativa al comportamento umano dell'organizzazione cammino neocatecumenale.
    Mancano tutte le forzature umane come i scrutini pubblici, la decima obbligatoria, gli incontri a porte chiusi, le liturgie blindate, l'obbedienza cieca e totale ai catechisti laici neocatecumenali.
    Tutte queste forzature operate con l'obbiettivo di un "bene superiore", distruggono le persone, annullano l'autostima degli adepti, operano ferite profonde nella coscienza personale della gente.
    Producono una superiorità falsa, malata, alienata, superficiale, effimera, che funziona da effetto domino e fà danni enormi nelle parrocchie, nelle comunità cristiane, nelle famiglie.
    Viene distrutto tutto quello che non è legato direttamente al cammino neocatecumenale.
    E questi danni sono i peggiori, perché producono effetti che durano nel tempo.
    Tanti ex neocatecumenali devono ricorrere alla psicoterapia per cancellare gli effetti nefasti di un condizionamento profondo operato senza controllo e senza alcuna conoscenza della psiche delle persone.
    Le persone deboli vengono distrutte, le persone forti e potenzialmente instabili e pericolose, vengono esaltate alla massima potenza e diventano ancora più forti più instabili e più pericolose.
    Questo è l'effetto peggiore del CN e pultroppo è l'effetto meno conosciuto.
    Il CN, come tutte le psico-sette ha un linguaggio dedicato, una neo-lingua comprensibile solo agli iniziati che produce e alimenta un fortissimo senso di appartenenza ad un gruppo.
    Senso di appartenenza che aumenta con l'aumentare della pressione dei nemici interni ed esterni del CN.
    Oggi il "movimento" neocatecumenale è in crisi, ma i suoi elementi più estremisti diventano sempre più fanatici, si aggrappano al cammino neocatecumenale come ad un'ancora di salvezza, perché in fondo si rendono conto che c'è qualcosa che non và, ma ammetterlo è diventato troppo pericoloso, il CN per alcuni di loro rappresenta tutto quello che non hanno e non avranno mai nel mondo normale.
    È la loro ultima spiaggia per sentirsi ed essere qualcosa.
    Quindi si attaccano con le unghie e con i denti a questo modo di vivere che tiene lontano gli incubi della realtà.
    È come vivere immersi quotidianamente in un gioco di ruolo, le cui regole si sono imparate, faticosamente, dopo tanti anni di militanza.
    Tanti ponti con l'esterno sono stati tagliati volontariamente dagli stessi adepti, mentre altri ponti, sono stati costretti a tagliarli su indicazione dei loro catechisti.
    Separare le persone dalla vita che facevano prima e mettere una etichetta negativa alla loro vita precedente è una delle prime cose che viene "inculcata" nella mente delle persone.
    Per molti, la vita senza il CN è senza senso, è come tentare di disintossicarsi dalla droga o dall'alcol.
    Loro sono un mondo a parte, un modello di vita alternativo, un gruppo sociale che obbliga tutti i giorni a fare delle scelte che conducono sempre più lontano dalla vita reale.
    Come fanno a tornare indietro?
    Molti di loro non vogliono, ma molti di loro semplicemente non possono, perché qualcuno gli ha messo in testa che il loro mondo di prima fà schifo oppure che semplicemente non esiste più.
    Gli hanno messo in testa che loro sono i migliori, gli eletti, quelli che hanno la "Vera Fede", quelli che hanno il paradiso in tasca e la vita eterna garantita.
    E se escono perdono tutto.
    Questa è l'ultima menzogna a cui ricorrono quando hanno terminato tutte le altre bugie.
    Il nostro compito è di testimoniare che fuori dal cammino neocatecumenale è possibile vivere meglio, riappropriarsi della propria vita, della propria volontà e della cosa più importante che non ha prezzo: la propria libertà.

    LUCA

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    1. Concordo.
      Valentina evidenzia perfettamente le incongruenze del riconoscimento del Cammino.
      Riconoscimento che, visto che tali incongruenze che potrebbero essere insanabili, forse è nullo. Ma non sta a me dirlo.

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  8. INSISTO:
    le malefatte del CN sono malefatte della Chiesa.

    Molto "morbido" questo articolo nei confronti della Chiesa; dice ad es. Pietro:

    "Non mi voglio accanire, sarebbe irrispettoso e anche antipatico, oltre che ingiusto. Ma sicuramente c'è stato del lassismo riguardo alla sana dottrina."
    ---
    perché "irrispettoso"?
    È irrispettoso dire la verità se tu hai competenza per riconoscere la dottrina sana da quella falsa?

    Io competenza non ne ho, eppure so riconoscere quando due sacerdoti dicono due cose diverse, nel qual caso una delle due (o entrambe) non va bene.
    Il fatto è che nella Chiesa di oggi va bene TUTTO, a discrezione di chi di volta in volta deve decidere ed è evidente che per gli ecclesiastici, a cominciare dai vertici, la "dottrina" è del tutto SECONDARIA.
    Forse qualcuno di loro pensa che così facendo ne guadagni la "carità", altri hanno a cuore solo il successo "mediatico" o la popolarità locale.
    In ogni caso, l'effetto è che il prete smette di essere prete per "fare" altro e così molte persone (meglio se famiglie) riceveranno sì carità materiale e di amicizia, ma altre (persone sole soprattutto) resteranno inevitabilmente escluse .. perché l'aiuto di cui avrebbero bisogno sarebbe quello, non di amici compagnoni, ma di avere un riferimento VISIBILE per la propria fede, per non cadere nella disperazione .. un uomo, il prete, la cui sola presenza ricordi "il SACRO", la vicinanza VISIBILE di Dio invisibile.

    Io ciò non lo vedo in nessun uomo di Chiesa, qualunque sia il colore del suo abito "sacro".

    D'altra parte sempre più, nella Chiesa di oggi, i laici possono fare tante cose che spettavano un rempo ai preti, quindi .. che pretendere!
    La confusione di "ruoli" (che poi dovrebbero essere "vocazioni") è evidente.

    E la confusione di ruoli, (come quando avviene in famiglia), è destabilizzante, genera insicurezza e confusione, altro che carità!
    Se quei preti che svolgono "per carità cristiana" tante opere sociali, si limitassero a predicare in pubblico e in privato i contenuti della fede cristiana, in quanti ne avremmo giovamento!
    Saremmo rassicurati sull'avere 1 sorgente a cui ricorrere, per prendere forza, di compiere noi laici le "opere", che possono anche essere semplicemente di praticare la giustizia e di amare la bontà nelle occupazioni quotidiane.
    Ma ai preti "non basta più " questo, ricevono dai loro superiori l'esempio e le direttive di occuparsi di socialità, di assistenza, di politica ecc. ecc.

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    1. Non sono fuori tema, perché ciò che ho detto è esattamente il MOTIVO che tiene il Cammino neocatecumenale DENTRO alla Chiesa.

      Il commento di @Valentina mi ha fatto da bussola per mettere a fuoco questo:
      la moderna Chiesa è sempre più in SINTONIA con il CN (o viceversa) e proprio il brano di Kiko riportato lo rivela.

      Infatti, purtroppo, anche sacerdoti non NC dicono quella cosa di Gesù bambino .. che "non sapeva di essere Dio ma l'ha dovuto imparare crescendo" .. quello che ho sentito io, lo diceva senza darci troppa importanza, così en passant perché parlava dell'importanza dell'educazione ..
      Per cui, per la maggioranza dei preti di oggi (perché così vogliono i Vertici della Chiesa ) il contenuto della fede è secondario rispetto all'obiettivo che si vuol perseguire (come nella scuola di oggi, certi orientamenti affermano che il contenuto delle discipline è meno importante del metodo didattico usato!) .

      Ed ecco che veniamo a Kiko&c ..

      "Similmente oggi molta gente che ha ricevuto il Battesimo ha una fede piccola, una fede infantile. Questa fede deve crescere in un ambiente come la Famiglia di Nazareth, diventando adulta obbedendo al parroco e ai catechisti, in obbedienza al parroco e ai catechisti."
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      Capito l'obiettivo?
      "Obbedienza" cioè il POTERE.

      Come per quel prete del mio es. l'obiettivo non era comunicare 1 verità di fede (su Gesù bambino) ma quello (riconosco, nobile) della sana educazione, per il mugnaio Kiko è tirare acqua al suo mulino, cioè il (meno nobile) POTERE.

      Ma attenzione, questo non è proprio solo di Kiko .. nella Chiesa di mugnai ce ne sono tanti .. quello grande, quelli medi, quelli piccoli .. mugnai consacrati e mugnai laici .. e tutti hanno bisogno di far girare la loro ruota .. per i più svariati motivi, da quelli nobili a quelli caritatevoli-inclusivi .. a quelli di POTERE.

      @Valentina,
      riporto ancora le due intelligenti domande che poni sui "testi NC" e la loro approvazione:

      "Quindi, come si è potuta stabilire la validità di una formazione fatta seguendo testi ancora non corretti definitivamente?

      Una volta corretti, come si è potuto considerare ancora validi gli Statuti se i testi su cui si esplica tale formazione non sono stati pubblicati?"
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      ti risulta abbiano mai avuto 1 risposta?
      Domanda retorica .. lessi su qsto blog di qualcuno che aveva scritto in Vaticano per prenderne visione e gli fu risposto di rivolgersi .. al CN!!

      Allora, significa che quei pezzi grossi della Chiesa ai tempi dell'approvazione, come i pezzi grossi di ora, erano e sono, in MALA FEDE altrimenti avrebbero dato risposta esaustiva e coerente ..
      non resta che concludere che, anche allora, i CONTENUTI di fede (in qsto caso dei mamotreti di Kiko) erano considerati, dalle loro Eminenze, SECONDARI .. rispetto agli obiettivi che volevano raggiungere approvando in modo così illogico e incoerente gli Statuti NC ..

      quali poi fossero tali obiettivi .. ognuno sa del suo mulino!

      Quello che so io è che non sono riuscita, come voi fate (e vi ammiro e invidio per questo), a "far quadrare il cerchio" continuando a frequentare 1 Chiesa così fatta quando avrei solo bisogno che fosse Presenza Visibile di Gesù.

      "Voi sapete che coloro che sono ritenuti capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano su di esse il potere. 43Fra voi però non è così; ma chi vuol essere grande tra voi si farà vostro servitore, 44e chi vuol essere il primo tra voi sarà il servo di tutti."
      (da Vangelo di Marco cap 10)
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      Che l'obiettivo non è il potere, valeva solo per gli Apostoli?
      E quella storia dei successori .. ?

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  9. Dice Kiko che Gesù: "Soltanto da adulto avrebbe potuto compiere la sua missione di salvare il mondo, quando raggiunse i 30 anni".
    Questa è un'ERESIA pacchiana, perché perfino i protestanti sanno benissimo che qualunque azione della vita di Gesù ha valore infinito che basta e avanza per la salvezza del mondo.
    Ma Gesù ha voluto salvarci attraverso la sua passione, morte e risurrezione per manifestare tutto il suo amore. Si è fatto in tutto simile all'uomo, fuorché nel peccato.

    Kiko probabilmente pensa a Gesù come a una specie di semidio, o come una persona che è sia umana, che divina.
    No: la PERSONA di Gesù non è affatto umana, ma è divina. Egli è il Figlio increato di Dio, che però, senza rinunciare alla sua natura divina, ha assunto la natura umana.
    No stiamo parlando di una persona come noi, ma di una Persona che è Dio. E che ha assunto la natura umana.
    In certo modo è anche più uomo di noi, perché senza peccato e perché in lui l'umanità tocca l'apice, proprio perché egli è Dio.
    Sono sempre più convinto che Kiko non abbia mai letto il Catechismo

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  10. Promemoria tecnico per i troll che credono di smentire oltre 2200 pagine di blog vomitando un paio di vuoti e triti slogan.

    Ricordiamo anzitutto che il Cammino Neocatecumenale contiene madornali errori teologici e liturgici (e tutto il contorno di nefandezze che ne seguono), ampiamente documentati - e mai smentiti - da teologi molto più qualificati di noi quattro gatti del blog. L'ultimo di questi documenti è il libro La setta neocatecumenale di don Ariel Levi di Gualdo, pubblicato a settembre scorso. Per esempio Kiko insegnò (29 luglio 2013) ai giovani neocatecumenali che riguardo ai peccati mortali contro il sesto comandamento, la confessione sacramentale sarebbe facoltativa e rinviabile a piacere: di fronte a tale eresia nessuno dei giovani kikos lì presenti osò non dico spernacchiarlo, ma almeno alzarsi e andarsene.

    Nonostante la paterna benevolenza di tutti gli ultimi pontefici - abituati a inseguire la pecorella smarrita nel deserto e a far sempre leva sul buon cuore dei singoli - il Cammino continua ad insegnare quegli errori dottrinali e a celebrare quegli strafalcioni liturgici (senza contare tutte le altre porcate commesse dai cosiddetti "catechisti": e si ricordi che il pesce puzza dalla testa). Errori che nessun Papa ha mai "approvato". Quella paterna benevolenza non giustifica nessuna delle porcate di Kiko e dei suoi adepti.

    Non basta vincere il consenso dei pontefici e dei vescovi, non basta guadagnare applausi: tutti (e ripeto: tutti, anche i kikos) nel giorno del giudizio dovranno rispondere dei propri peccati personali (non è vero che "il Signore salva a grappoli", se non dal punto di vista banalmente statistico), e nel Cammino si compiono e si comanda di compiere tanti peccati contro la fede, contro il Santissimo Sacramento, contro la carità, contro la speranza (ma in modo subdolo, facendo credere che il Cammino è sarebbe più importante delle virtù cristiane). Per esempio, secondo Kiko e Carmen, in caso di "cognata malata", bisogna evitare il gesto di carità di assisterla, qualora tale gesto impedisca le attività neocatecumenali come il partecipare ad una cosiddetta "convivenza".

    Questo blog riporta testimonianze, foto, documenti più spiegazioni e discussioni. Tutti quei "fatti concreti" non possono essere confutati con qualche slogan o qualche copia/incolla. Del resto non è possibile confutare i documenti della Chiesa, le foto pubblicate dai kikos stessi, le gigantesche e numerosissime porcate compiute da Kiko, Carmen, e dai vari "clan" di mega-catechisti ereditari. Per esempio Kiko e tali "clan" hanno osato difendere degli emeriti pedofili, calpestandone le vittime (si consideri ad esempio il caso del vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron). Inutile precisare che nessun kikos è mai intervenuto su queste pagine (e sui social network di nostra conoscenza) per dire almeno: "se ha sbagliato, deve pagare". No, nemmeno questo. Al contrario, il tipico kikos, "adulto" nella fede e "riscopritore" del battesimo, non fa altro che vomitare odio e insulti contro chi non appoggia il tripode Kiko-Carmen-Cammino.

    Ricordiamo che questo è uno "spazio commenti", non il muro da "taggare" a disposizione dei vandali e dei "troll" neocatecumenali. I soliti triti slogan kikiani non contribuiscono alla discussione. Potrebbero ingannare noialtri, ma non potranno ingannare Dio.

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    1. Come sintetizzato da padre Zoffoli, i neocatecumenali sono «gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione».

      Lo si nota in particolare nella loro diabolica tecnica di scagliarti addosso qualche versetto biblico interpretato a comodo loro, proprio come fece satana nel deserto per tentare Nostro Signore.

      Per esempio, citando abusivamente gli Atti degli Apostoli (capitolo 5, versetti 38-39: "Non occupatevi di questi uomini e lasciateli andare. Se infatti questa teoria o questa attività è di origine umana, verrà distrutta; ma se essa viene da Dio, non riuscirete a sconfiggerli; non vi accada di trovarvi a combattere contro Dio!") tentano di mettere a tacere chiunque faccia notare le porcate del Cammino dando ad intendere che chi lo fa starebbe combattendo contro Dio.

      Questa è una doppia menzogna. Primo, perché insinua che il Cammino sarebbe Dio e quindi chi ha da ridire sul Cammino starebbe combattendo contro Dio.

      Secondo, perché insinua che nessuno avrebbe il diritto di maturare certezze sul Cammino - come se quegli strafalcioni dottrinali e quelle carnevalate liturgiche e quelle perfidie della casta dei cosiddetti "catechisti" contro gli stessi fratelli del Cammino fossero al di sopra di ogni critica. Ma di quegli errori e di quelle perfidie c'è abbondantissima testimonianza e documentazione!

      In realtà il discorso di Gamaliele (versetti 34-39) aveva senso perché i seguaci di Gesù erano irreprensibili ed erano stati imprigionati perché dicevano che il Risorto è Figlio di Dio.

      Un giorno, dunque, si potrà dire: «...Dopo di lui, sorsero Kiko e Carmen, dicendo di essere "iniziatori", e a loro si aggregarono centinaia di migliaia di persone. Ma anche quei due perirono, e quanti s'erano lasciati persuadere da loro si dispersero e finirono nel nulla...»

      Ecco, il sottoscritto aspetta lieto questo momento in cui le comunità neocatecumenali si disperderanno e finiranno nel nulla. Il Cammino è opera di mani d'uomo, e come tale è destinato a perire: anche i facinorosi troll che credono di rendere gloria a Kiko mediante l'aggressione e l'insulto ai non kikolatri, si disperderanno e finiranno nel nulla.

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