giovedì 31 luglio 2008

Ancora due pesi e due misure

Riceviamo e pubblichiamo

In una importante diocesi delle Marche sono arrrivate le chiare disposizioni di non rivolgere più critiche al Cammino neocatecumenale perché è stato riconosciuto dalla Chiesa e quindi è un organismo cattolico [...]
[quasi gli organismi cattolici siano comunque esenti da critiche (!?) -ndr]

Un anno fa, il 7 luglio, fu pubblicato il Motu Proprio "Summorum Pontificum" che, finalmente, riconosceva il diritto di celebrare la Santa Messa con l'antico rito tridentino mai abrogato. Nella stessa diocesi, come in altre "chiese locali", il documento Pontificio fu, nel migliore dei casi, travisato nella sostanza tanto da renderne inefficace l'applicazione.
Non solo non sono arrivate disposizioni per attivare il Motu Proprio, ma anzi alcuni zelantissimi pastori stanno compiendo atti di intimidazione nei confronti dei confratelli, che dimostravano un benché minimo interesse di celebrare la Messa nell'antico rito.
...
Le intimidazioni sono state poi estese, tramite appositi messaggi cifrati, anche a diversi collaboratori diocesani. Gentile e molto caritatevole la minaccia di scattare delle foto durante le celebrazioni dell'antico rito fuori diocesi, per vedere se ci fossero collaboratori di Curia.
... Nelle Marche il Motu Proprio è stato abbandonato, come qualche snaturata madre ha fatto con il proprio figlioletto appena nato. Neppure una parola a sostegno di quel documento, neppure una celebrazione da parte almeno dei cardinali più importanti. Nulla!
Il Motu Proprio e con esso i fedeli che, presi dal santo zelo, si sono subito organizzati nella vana speranza che dopo decenni di persecuzioni le loro posizioni avrebbero trovato posto nella realtà ecclesiale dei nostri giorni, è stato ribattezzato "uno dei tanti frutti della neo-restaurazione".
Ho cercato fino ad ora di confutare questa definizione che ritenevo ingiusta nei confronti di un documento importante del Magistero. Ora, non ho e non abbiamo più la forza per reagire, ma solo di pregare e continuare a sperare in un mondo ecclesiastico migliore.
Che il Signore Aiuti la Chiesa
(Lettera firmata)

47 commenti:

  1. Trattandosi di disposizioni pastorali, ci si aspetterebbe l'invito a collaborare e ad accogliere, cercando di integrarsi, il Cammino neocatecumenale neo-approvato.

    Meraviglia invece l'invito ad astenersi da critiche; il che dimostra che critiche ci sono ed evidenti e sostanziali... e continua a sfuggirmi il PERCHE' di questa realtà neo-ecclesiale non si debba e non si possa mettere in discussione nulla...

    La diocesi è la stessa in cui si è verificato l'episodio del Vangelo accompagnato con il "velo omerale", come nella Chiesa si usa col SS. Sacramento.

    La docesi è la stessa di un altro episodio sconcertante. Sulla piazza antistante una di quelle antiche chiese, un presbitero neocatecumenale con piglio iroso, proprio parlando del Motu proprio formulò davanti a diverse persone la frase minacciosa: "se continua così questo Papa vedrà abbreviarsi il suo pontificato!"
    Relata refero... e non vorrei davvero farlo, ma me lo aveva comunicato esterrefatto un mio amico presente.

    La regione Marche è quella che ospita il Faraonico Centro Neocatecumenale di Porto San Giorgio...

    Assistendo impotente a tante incongruenze, per nulla cristiane, prima ancora che cattoliche, non posso che ripetere con il nostro interlocutore:
    Che il Signore aiuti la Chiesa!

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  2. Leggo su Korazym, una lettera aperta di laici e sacerdoti toscani che sono in attesa della nomina del nuovo vescovo di Firenze..

    Leggo, tra l'altro, quasi in conclusione “riflettere sui rapporti fra movimenti ecclesiali e parrocchie per poter dire insieme: noi siamo chiesa e mai la chiesa siamo noi.

    Significativo, no?

    Ma verrà raccolto?

    In attesa del nuovo anno pastorale si ripropone l'interrogativo di come il neo-approvato "metodo" sia integrabile nelle parrocchie, dal momento che l'esperienza anche tosvana dimostra che esso tende a monopolizzare più che a integrarsi.

    Sembra strano che se ne sia parlato apertamente nelle Marche nei termini sopra detti, in Toscana vi sia un velato accenno, in altre diocesi del nord siano stati già resi noti i pieni pastorali del nuovo anno senza alcun riferimnento al Cammino, nel resto dell'Italia silenzio...

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  3. Amici, rallegriamoci, è entrato nella Chiesa cattolica il Cammino neocatecumenale, la sola realtà ecclesiale che sarà al disopra delle critiche, un assoluto intoccabile...che dico un dogma di fede!

    Nella Chiesa cattolica oggi ognuno può criticare tutto e tutti, si può criticare e contestare il Papa, il Successore di Pietro... ma NON il Cn !

    Si può contestare un documento del Papa , impedirne l`applicazione, farlo sapere pubblicamente e ad alta voce E nel contempo mettere a tacere chi ne domanda l`applicazione.

    Ma non si può e non si deve criticare il Cammino neocatecumenale!

    Spuntano da ogni parte magisteri paralleli che contestano il Magistero petrino e che hanno diritto anche agli onori della stampa cattolica, ma chi vorrebbe esprimere la propria sofferenza o anche solo dubbi o fare domande dovrebbe tacere , sarebbe colpevole di criticare il Cn.

    Diritto alla parola per gli uni, silenzio per gli altri.

    Mi interesserebbe sapere da che fonte emanano le disposizioni citate nel post.

    Mi consola il fatto che in principio questo genere di disposizioni suscita l`esatto effetto opposto.

    Credo che sia non solo un diritto ma un dovere per un fedele cattolico esprimere tutte le sue domande, perplessità, dubbi, timori .

    Ci mancherebbe altro che il Cammino neocatecumenale imponga a tutta la Chiesa le regole che sono in vigore nel suo interno !

    Detto fra di noi, a me sembra che è già da tempo che vige il silenzio sul cammino...del resto chi desidera parlare quali mezzi ha sua disposizione per farsi ascoltare?

    Tutto succede come se ci fosse una direttiva occulta :" taci, sta zitto, è meglio che non ti immischi in questa storia!"

    E quando questa direttiva raggiunge o emana da vescovi , c`è per lo meno da preoccuparsi.

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  4. ..Già. Questi avvenimenti, però, sono un CHIARO segnale.

    Sono da leggere, da parte dei cattolici, secondo le Istruzioni del Divino Maestro...

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  5. così parlava nel novembre scorso del motu proprio La Repubblica

    "...La denuncia sui vescovi "disobbedienti" arriva invece attraverso l' agenzia vaticana Fides, alla quale monsignor Malcolm Ranjith ha rivelato che «in alcune diocesi i vescovi hanno emanato delle regole che praticamente annullano o deformano» il motu proprio di Benedetto XVI. «Si tratta di un comportamento - lamenta il numero due del dicastero vaticano per il Culto - non consono con la dignità e la nobiltà della vocazione di un pastore della Chiesa». Monsignor Malcolm Ranjith definisce, invece, «lodevole» il fatto che «la maggioranza dei vescovi ed ecclesiastici abbiano accettato, con il dovuto senso di riverenza e obbedienza, la volontà del Papa». (ma è proprio vero? ndr) Nella stessa intervista a Fides, l' arcivescovo parla anche di errori ed abusi che sono stati commessi nell' uso del nuovo messale di Paolo VI, che in alcuni casi «veniva addirittura inteso come un' autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale porta spesso a deformazioni della liturgia al limite sopportabile», come l' ostia consegnata nelle mani dei fedeli o l' uso di canti e balli non liturgici. «Il risultato di tali abusi - per l' arcivescovo cingalese - fu un crescente spirito di nostalgia per la Messa di San Pio V»."

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  6. Relata refero...
    evitiamo il gossip fratelli
    almeno sulle cose serie,OK?
    buona notte

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  7. Ragazzi eccomi,
    sono tornata. In questo periodo sono stata superimpegnata.
    Questa notte un bambino meraviglioso di soli tre anni ha lasciato questo mondo a causa di un male incurabile. Non vi nascondo che come madre mi sono domandata comunque "perchè". Sono questi i grandi eventi della vita che fanno riflettere.
    Vi chiedo un pensiero e una preghiera per i genitori, che in questo momento provano un dolore che è inimmaginabile e innominabile. Che DIo dia loro la forza di affrontare tutto ciò. Solo Lui può farlo.

    Tornando al tema del giorno concordo sul fatto che Porto San Giorgio è nelle Marche....parliamo di un centro nazionale importantissimo ed evidentemente in quella regione hanno una influenza tale da permettersi di tappare la bocca a tutti.

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  8. Vi chiedo un pensiero e una preghiera per i genitori, che in questo momento provano un dolore che è inimmaginabile e innominabile. Che DIo dia loro la forza di affrontare tutto ciò. Solo Lui può farlo.

    carissima,
    mi era sfuggito il tuo precedente messaggio che, invece, avevo visto raccolto da Emma.
    Ma non era mancata e non manca la mia preghiera per i genitori, per il piccolo Tommi e per te che hai condiviso la loro esperienza dolorosa

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  9. per Cristiano
    Relata refero...
    evitiamo il gossip fratelli
    almeno sulle cose serie,OK?
    buona notte


    credi che se fosse un gossip e se non fosse una cosa molto seria lo avrei detto?

    Del resto è una cosa talmente incredibile... ma che io riporto riferita dalla persona esterrefatta che era presente e conosce chi l'ha pronunciata

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  10. Sinceramente, ciò che mi colpisce di più nella situazione interna al Cattolicesimo è sostanzialmente l'annullmento di fatto del Sacerdozio Ordinato, dell'Autorità del Pontefice e il consolidamento dell' Autocefalia delle Diocesi.

    Il Sacerdozio Ordinato è annullato, perchè sia i Fedeli che i Sacerdoti stessi si esprimono ed agiscono similmente a come accade in un Parlamento. E si badi bene: questo in materia di dottrina. Alla dottrina non si deve far altro che ADERIRVI o respingerla.
    Questo IN BLOCCO. Perchè essa non consente (per la sua stessa natura) di essere "interpretata" da "collegi", riduscussa, oppure rivista secondo una "opinione" più o meno diversa.

    Ma è proprio questo che ormai da decenni sta avvenendo. Ed oggi peggio di ieri.

    L'Autorità del Santo Padre, che viene direttamente da Gesù Cristo, deriva dal suo "Ministero Petrino", che differisce sostanzialmente da quello degli altri Vescovi, poichè ministero di Unità, di Conferma nella Fede, di Guida Universale, di Custodia del Dogma, di difesa e di diffusione della Fede di sempre.

    Secondo quanto Ordinato da Gesù Cristo in Persona, Pietro Parla... E TUTTI ASCOLTANO E OBBEDISCONO! PUNTO! Soprattutto in materia di FEDE, poichè il suo DOVERE (che viene dal suo Ministero) è quello di Parlare secondo la Tradizione Viva! Non può fare altro. Se lo fa rinnega il suo Ministero!

    Benedetto ha Parlato, seduto sulla Cattedra di Pietro, in materia di Fede e Liturgia.... Non solo riguardo il Motu proprio. Ma sta Parlando ad ogni Santa Messa...E che succede? NIENTE!
    Si distribuiscono "OPINIONI"... C'è chi "condivide e chi no"!!! Questo rasenta l'incredibile!
    L' "esempio" che stanno dando i Vescovi all'ecumene Cattolico è dvastante! In questo modo si "dimostra" che il Papa può essere o meno "ascoltato". Vi possono essere DEROGHE alle sue Norme! Possono essere DISCUSSE nelle Diocesi, una volta "ricevute". La Norma Papale, dunque, non è materia di Obbedienza GIOIOSA (magari come quella di Kiko :-D ), ma di DISCUSSIONE.

    A queso livello il Sacramento dell'Ordine diventa solo una NOMINA FUNZIONALE. Il Vescovo NON E' ASCOLTATO quando Insegna in COMUNIONE COL PAPA, confermandosi così MAESTRO DI DOTTRINA! Viene invece ascoltato quando fa il "facente funzioni", quando prende posizioni in materia politica o sociale, quando si fa promotore di "abbracciamenti universali", quando "parla con le parole di questo mondo", ecc, ecc.

    Praticamente è diventato il Capo di una Associazione no-profit!

    Inoltre, il Vescovo sempre più spesso si sente membro di un Parlamento. Si sente "capo di una regione", più che Responsabile di una Diocesi Ecclesiale! Più che "braccio del Papa"!

    Nelle vesti, quindi, di Parlamentare FEDERALE, prende le decisioni che più si confanno al suo "stato". Il Papa, ovvero il presidente federale, che ha le stesse funzioni dei vari "governatori delle regioni", e differisce solo perchè ha una "nomina d'onore", deve essere ascoltato DIPENDENTEMENTE dagli interessi locali: del "vescovo"... dal seguito che possono avere nella diocesi! Dipendentemente dalla consonanza con le idee e le filosofie imperanti!

    Prendete la situazione del CNC. A parte l'ignobile compromesso relativo allo statuto, approvato da un Solo Dicastero con un papocchio incredibile. Vediamo che si invoca anche in questo papocchio il rispetto dei Libri Liturgici. Il giorno stesso dell'apporvazione statutaria, nel feudo marchigiano, che succede? NULLA! Si fa come prima, con la Litrugia NC, con i suoi "simboli", i suoi "segni"! Non cambia UNA VIRGOLA, a dispetto pure dello Statuto! Si rimane in peidi alla COmunione. STOP!

    Quindi che è successo? Il Papa ha parlato in materia delicata di Fede e Litrugia (Lettera del 2005); NESSUNO HA ASCOLTATO. Il risultato di questa ribellione? NULLA! L'approvazione del Dicastero dei Laici! Che, abbiamo visto, si può permettere di fare da solo!!!!

    Siamo in una EVIDENTE ribellione "parlamentare"! Ognuno FA COME VUOLE E COME CREDE! Basta che abbia qualche "facente funzioni" dietro ed un seguito!

    Questo è il vero dramma della Chiesa, che vi assicuro NON E' PIU' VISIBILE! Ciò che è visibile è un indegno papocchio parlamentare!

    Questo papocchio genera incredibili confusioni. Chi non subisce crisi è perchè si ADEGUA!
    Per chi si adegua NON CI SONO PROBLEMI! E' felice e contento...e magari gli scappa pure qualche "prebenda"!

    La FINE chiara del Sacerdozio è un'ecatombe per la Chiesa Cattolica NON VISIBILE. Che però, bisogna dirlo, ancora è VIVA e FORTE, sebbene "piccolo gregge".
    In realtà la PRETESA fine del Sacerdozio non può essere imposta anche al Piccolo Gregge. Che, finchè ci sarà, avrà il compito di tenere viva la Fede nello Sposo... Compito umanamente gigantesco! UMANAMENTE non sostenibile.. Se non con l'aiuto del Divino Maestro

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  11. Madre della Consolazione, ti preghiamo di confortare i Genitori di Tommi, ora che non vedono altro che dolore.

    Madre Santa, fa che avvertano la tua presenza, che sempre c'è e soprattutto nel dolore dei tuoi figli.

    Signore, manda il Tuo Spirito a quei Genitori.

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  12. In questo venerdì che segna l`inizio del mese di agosto vi offro e mi offro una pausa rinfrescante con l`intervista sulla Liturgia fatta da Marco Politi a Mons . Ranjith :

    Potete leggerla qui :

    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/

    Metterò diversi passaggi :

    "L'attenzione alla liturgia, spiega, ha l' obiettivo di un' «apertura al trascendente».
    ...

    "Su richiesta del pontefice, preannuncia Ranjith, la Congregazione per il Culto sta preparando un Compendio Eucaristico per aiutare i sacerdoti a «disporsi bene per la celebrazione e l' adorazione eucaristica».
    ...

    La comunione in ginocchio va in questa direzione?

    " Nella liturgia si sente la necessità di ritrovare il senso del sacro, soprattutto nella celebrazione eucaristica. Perché noi crediamo che quanto succede sull' altare vada molto oltre quanto noi possiamo umanamente immaginare. E quindi la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche va espressa attraverso gesti adeguati e comportamenti diversi da quelli della quotidianità».
    ...

    L' ostia nella mano sminuisce il senso di trascendenza dell' eucaristia?

    «In un certo senso sì. Espone il comunicante a sentirla quasi come un pane normale. Il Santo Padre parla spesso della necessità di salvaguardare il senso dell' al-di-là nella liturgia in ogni sua espressione. Il gesto di prendere l' ostia sacra e metterla noi stessi in bocca e non riceverla, riduce il profondo significato della comunione».

    ...

    Si vuole contrastare una banalizzazione della messa?

    «In alcuni luoghi si è perso quel senso di eterno, sacro o di celeste. C' è stata la tendenza a mettere l' uomo al centro della celebrazione e non il Signore.
    Ma il Concilio Vaticano II parla chiaramente della liturgia come actio Dei, actio Christi. Invece in certi circoli liturgici, vuoi per ideologia vuoi per un certo intellettualismo, si è diffusa l' idea di una liturgia adattabile a varie situazioni, in cui si debba far spazio alla creatività perché sia accessibile e accettabile a tutti. Poi magari c' è chi ha introdotto innovazioni senza nemmeno rispettare il sensus fidei e i sentimenti spirituali dei fedeli».
    ...

    Quale sarebbe l' atteggiamento giusto?

    «Quando il sacerdote sa di non essere lui al centro, ma Cristo. Rispettare in umile servizio al Signore e alla Chiesa la liturgia e le sue regole, come qualcosa di ricevuto e non di inventato, significa lasciare più spazio al Signore perché attraverso lo strumento del sacerdote possa stimolare la coscienza dei fedeli».
    ...

    "...nella liturgia i ruoli vanno rispettati. Esiste, come diceva il Concilio, una differenza "in essenza e non solo in grado" tra il sacerdozio comune di tutti i battezzati e quello dei sacerdoti».

    ...

    Già il cardinale Ratzinger lamentava nei riti la perdita del senso del mistero.

    «Spesso la riforma conciliare è stata interpretata o considerata in modo non del tutto conforme alla mente del Vaticano II. Il Santo Padre definisce questa tendenza l' antispirito del Concilio».

    ...

    A un anno dalla piena reintroduzione della messa tridentina qual è il bilancio?

    «La messa tridentina ha al suo interno valori molto profondi che rispecchiano tutta la tradizione della Chiesa. C' è più rispetto verso il sacro attraverso i gesti, le genuflessioni, i silenzi. C' è più spazio riservato alla riflessione sull'azione del Signore e anche alla personale devozionalità del celebrante, che offre il sacrificio non solo per i fedeli ma per i propri peccati e la propria salvezza. Alcuni elementi importanti del vecchio rito potranno aiutare anche la riflessione sul modo di celebrare il Novus Ordo. Siamo all' interno di un cammino».
    ...

    Un domani vede un rito che prenda il meglio del vecchio e del nuovo?

    «Può darsi~ io forse non lo vedrò. Penso che nei prossimi decenni si andrà verso una valutazione complessiva sia del rito antico che del nuovo, salvaguardando quanto di eterno e soprannaturale avviene sull' altare e riducendo ogni protagonismo per lasciare spazio al contatto effettivo tra il fedele e il Signore attraverso la figura non predominante del sacerdote».

    ...

    Disorienta i fedeli il prete che volge le spalle.

    «E' sbagliato dire così. Al contrario, insieme al popolo si rivolge al Signore.
    Il Santo Padre nel suo libro Lo spirito del Concilio ha spiegato che quando ci si siede attorno, guardando ognuno la faccia dell' altro, si forma un circolo chiuso. Ma quando il sacerdote e i fedeli insieme guardano l' Oriente, verso il Signore che viene, è un modo di aprirsi all' eterno».


    Buona giornata a tutti !

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  13. Grazie Emma per la preziosa segnalazione che non fa altro che confermare le considerazioni che andiamo ripetendo da anni

    e per le quali veniamo bollati come anticonciliari o 'falsi' se le riferiamo, come dovrebbe sembrare ovvio, al Cammino NC, che va nella direzione opposta senza volerlo neppure riconoscere...

    e allora sono al passo con i tempi solo i pastori che hanno 'apostatato' dalla fede autentica e - proiettati in una religione diversa frutto di una arbitraria interpretazione del concilio, resa possibile dall'ambiguità di tanti suoi testi che consentono interpretazioni pluraliste -, appoggiano derive ed abusi...

    Il problema è che le derive e gli abusi stanno diventando 'prassi' subìta da tanti fedeli inconsapevoli (soprattutto nuove generazioni), e vengono appoggiati anche in sedi autorevoli e incisive sulle pastorali delle diocesi... il "piccolo gregge", invece, sembra aver sempre meno voce sia nelle agorà mediatiche che, ancor peggio, in quelle ecclesiali...

    Lo stesso Santo Padre, diciamocelo, predica e agisce bene, ma intanto lascia fare...
    Non lo giudico e continuo ad essere con lui, perché non posso conoscere le ragioni - suppongo di una gravità inaudita - per cui accade tutto questo

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  14. forse una speranza possiamo averla col nuovo documento preannunciato da mons Ranjith... il problema consisterà nel suo recepimento e nella sua applicazione

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  15. ... ricordando anche quanto ha così bene esposto da Steph qualche post sopra

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  16. Mi telefonano che l'intervista di Mons Ranjith è stata pubblicata per intero su un inserto di La Repubblica, che avrò a disposizione nel pomeriggio.
    Faremo in modo da renderla disponibile sul sito...

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  17. Monsignor Ranjith, su Repubblica di ieri, intervista a pagina 42, parla contro i neocatecumenali:

    Domanda: L' ostia nella mano sminuisce il senso di trascendenza dell' eucaristia?

    Mons. Ranjith: «In un certo senso sì. Espone il comunicante a sentirla quasi come un pane normale. Il Santo Padre parla spesso della necessità di salvaguardare il senso dell' al-di-là nella liturgia in ogni sua espressione. Il gesto di prendere l'ostia sacra e metterla noi stessi in bocca e non riceverla, riduce il profondo significato della comunione».


    Figuratevi i neocatecumenali, che stanno comodamente seduti e si alzano in piedi solo per comunicarsi (con le mani)...


    Nell'intervista vengono martellate anche le "omelie dei laici", la banalizzazione della Messa e tante altre neocatecumenalate!

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  18. Testo dell'intervista, da leggere e gustarsi ogni parola pensando alle neocafonate dei necatecumenali.

    Comunione in ginocchio, uso del latino, celebrazione di spalle, apertura al trascendente, divieto delle "omelie dei laici"... contro l'antispirito del Concilio (che permea il Cammino), contro certi circoli liturgici (neocatecumenali) e contro chi ha introdotto innovazioni (cioè Kiko e Carmen).


    Liturgia - "Perché Ratzinger recupera il sacro"
    da Repubblica del 31 luglio 2008 (pag. 42, sezione "Cultura"), a cura di Marco Politi

    ll segnale è stato inequivocabile. Prima il Corpus Domini a Roma, poi lo si è visto in mondovisione a Sidney. Benedetto XVI esige che davanti a lui la comunione venga ricevuta in ginocchio. E' uno dei tanti recuperi di questo pontificato: il latino, la messa tridentina, la celebrazione con le spalle rivolte ai fedeli. Papa Ratzinger ha un disegno e lo srilankese monsignor Malcolm Ranjith, che il pontefice ha voluto con sé in Vaticano come segretario della Congregazione per il Culto, lo delinea con efficacia.

    L'attenzione alla liturgia, spiega, ha l'obiettivo di un'«apertura al trascendente». Su richiesta del pontefice, preannuncia Ranjith, la Congregazione per il Culto sta preparando un Compendio Eucaristico per aiutare i sacerdoti a «disporsi bene per la celebrazione e l'adorazione eucaristica».

    La comunione in ginocchio va in questa direzione?
    «Nella liturgia si sente la necessità di ritrovare il senso del sacro, soprattutto nella celebrazione eucaristica. Perché noi crediamo che quanto succede sull'altare vada molto oltre quanto noi possiamo umanamente immaginare. E quindi la fede della Chiesa nella presenza reale di Cristo nelle specie eucaristiche va espressa attraverso gesti adeguati e comportamenti diversi da quelli della quotidianità».

    Marcando una discontinuità?
    «Non siamo dinanzi ad un capo politico o un personaggio della società moderna, ma davanti a Dio. Quando sull'altare scende la presenza di Dio eterno, dobbiamo metterci nella posizione più adatta per adorarlo. Nella mia cultura, nello Sri Lanka, dovremmo prostrarci con la testa sul pavimento come fanno i buddisti e i musulmani in preghiera».

    L'ostia nella mano sminuisce il senso di trascendenza dell'eucaristia?
    «In un certo senso sì. Espone il comunicante a sentirla quasi come un pane normale. Il Santo Padre parla spesso della necessità di salvaguardare il senso dell'al-di-là nella liturgia in ogni sua espressione. Il gesto di prendere l'ostia sacra e metterla noi stessi in bocca e non riceverla, riduce il profondo significato della comunione».

    Si vuole contrastare una banalizzazione della messa?
    «In alcuni luoghi si è perso quel senso di eterno, sacro o di celeste. C'è stata la tendenza a mettere l'uomo al centro della celebrazione e non il Signore. Ma il Concilio Vaticano II parla chiaramente della liturgia come actio Dei, actio Christi. Invece in certi circoli liturgici, vuoi per ideologia vuoi per un certo intellettualismo, si è diffusa l'idea di una liturgia adattabile a varie situazioni, in cui si debba far spazio alla creatività perché sia accessibile e accettabile a tutti. Poi magari c'è chi ha introdotto innovazioni senza nemmeno rispettare il sensus fidei e i sentimenti spirituali dei fedeli».

    A volte anche vescovi impugnano il microfono e vanno verso l'uditorio con domande e risposte.
    «Il pericolo moderno è che il sacerdote pensi di essere lui al centro dell'azione. Così il rito può assumere l'aspetto di un teatro o della performance di un presentatore televisivo. Il celebrante vede la gente che guarda a lui come punto di riferimento e c'è il rischio che, per avere più successo possibile con il pubblico, inventi gesti ed espressioni facendo da protagonista».

    Quale sarebbe l'atteggiamento giusto?
    «Quando il sacerdote sa di non essere lui al centro, ma Cristo. Rispettare in umile servizio al Signore e alla Chiesa la liturgia e le sue regole, come qualcosa di ricevuto e non di inventato, significa lasciare più spazio al Signore perché attraverso lo strumento del sacerdote possa stimolare la coscienza dei fedeli».

    Sono deviazione anche le omelie pronunciate dai laici?
    «Sì. Perché l'omelia, come dice il Santo Padre, è il modo con cui la Rivelazione e la grande tradizione della Chiesa viene spiegata affinché la Parola di Dio ispiri la vita dei fedeli nelle loro scelte quotidiane e renda la celebrazione liturgica ricca di frutti spirituali. E la tradizione liturgica della Chiesa riserva l'omelia al celebrante. Ai Vescovi, ai sacerdoti e ai diaconi. Ma non ai laici».

    Assolutamente no?
    «Non perché loro non siano capaci di fare una riflessione, ma perché nella liturgia i ruoli vanno rispettati. Esiste, come diceva il Concilio, una differenza "in essenza e non solo in grado" tra il sacerdozio comune di tutti i battezzati e quello dei sacerdoti».

    Già il cardinale Ratzinger lamentava nei riti la perdita del senso del mistero.
    «Spesso la riforma conciliare è stata interpretata o considerata in modo non del tutto conforme alla mente del Vaticano II. Il Santo Padre definisce questa tendenza l'antispirito del Concilio».

    A un anno dalla piena reintroduzione della messa tridentina qual è il bilancio?
    «La messa tridentina ha al suo interno valori molto profondi che rispecchiano tutta la tradizione della Chiesa. C'è più rispetto verso il sacro attraverso i gesti, le genuflessioni, i silenzi. C'è più spazio riservato alla riflessione sull'azione del Signore e anche alla personale devozionalità del celebrante, che offre il sacrificio non solo per i fedeli ma per i propri peccati e la propria salvezza. Alcuni elementi importanti del vecchio rito potranno aiutare anche la riflessione sul modo di celebrare il Novus Ordo. Siamo all'interno di un cammino».

    Un domani vede un rito che prenda il meglio del vecchio e del nuovo?
    «Può darsi: io forse non lo vedrò. Penso che nei prossimi decenni si andrà verso una valutazione complessiva sia del rito antico che del nuovo, salvaguardando quanto di eterno e soprannaturale avviene sull'altare e riducendo ogni protagonismo per lasciare spazio al contatto effettivo tra il fedele e il Signore attraverso la figura non predominante del sacerdote».

    Con posizioni alternate del celebrante? Quando il sacerdote sarebbe rivolto verso l'abside?
    «Si potrebbe pensare all'offertorio, quando le offerte vengono portate al Signore, e di là sino alla fine della preghiera eucaristica, che rappresenta il momento culminante della "trans-substantiatio" e la "communio"».

    Disorienta i fedeli il prete che volge le spalle.
    «È sbagliato dire così. Al contrario, insieme al popolo si rivolge al Signore. Il Santo Padre nel suo libro Lo spirito del Concilio ha spiegato che quando ci si siede attorno, guardando ognuno la faccia dell'altro, si forma un circolo chiuso. Ma quando il sacerdote e i fedeli insieme guardano l'Oriente, verso il Signore che viene, è un modo di aprirsi all'eterno».

    In questa visione si inserisce anche il recupero del latino?
    «Non mi piace la parola recuperare. Realizziamo il Concilio Vaticano II, che afferma esplicitamente che l'uso della lingua latina, salvo un diritto particolare, sia conservato nei riti latini. Dunque, anche se è stato dato spazio all'introduzione delle lingue vernacolari, il latino non va abbandonato completamente. L'uso di una lingua sacra è tradizione in tutto il mondo. Nell'Induismo la lingua di preghiera è il sanscrito, che non è più in uso. Nel Buddismo si usa il Pali, lingua che oggi solo i monaci buddisti studiano. Nell'Islam si impiega l'arabo del Corano. L'uso di una lingua sacra ci aiuta a vivere la sensazione dell'al-di-là».

    Il latino come lingua sacra nella Chiesa?
    «Certo. Il Santo Padre stesso ne parla nell'esortazione apostolica Sacramentum Caritatis al paragrafo 62: "Per meglio esprimere l'unità e l'universalità della Chiesa vorrei raccomandare quanto suggerito dal Sinodo dei vescovi in sintonia con le direttive del Concilio Vaticano II. Eccettuate le letture, l'omelia e la preghiera dei fedeli, è bene che tali celebrazioni siano in lingua latina". Beninteso, durante incontri internazionali».

    Ridando forza alla liturgia, dove vuole arrivare Benedetto XVI?
    «Il Papa vuole offrire la possibilità d'accesso alla meraviglia della vita in Cristo, una vita che pur vivendola qui sulla terra già ci fa sentire la libertà e l'eternità dei figli di Dio. E una tale esperienza si vive fortemente attraverso un autentico rinnovamento della fede quale presuppone il pregustare delle realtà celesti nella liturgia che si crede, si celebra e si vive. La Chiesa è, e deve diventare, lo strumento valido e la via per questa esperienza liberante. E la sua liturgia quella che la rende capace di stimolare tale esperienza nei suo i fedeli».

    ***

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  19. Questa mattina, riportando su blog la notizia e qualche passaggio dell`intervista di Mons, Ranjith, ho detto che era una pausa rinfrescante ed è vero, mi vien da dire...esiste "anche" questo nella Chiesa cattolica !
    Questa è la Liturgia della nostra Chiesa!
    È bene ricordarlo.

    Anche se sono consapevole che certi leggendo l`articolo, metteranno automaticamente l`etichetta di tradizionalista retrogrado a Mons. Ranjith, quando non lo si definirà ignorante, specificando bene il suo Paese d`origine come l`ho già letto dai soliti fautori dello spirito (falso) del CV II .

    Questo è ciò che vuole il Papa, ce lo dice E ce lo
    mostra.

    Ho detto che quest`intervista è rinfrescante, ma non sarei sincera se non dicessi che mi riempie nel contempo di incomprensione, aumenta la mia incredulità, rende ancora più forti i miei dubbi.

    Come è possibile che lo stesso Papa che ci sta rieducando alla sacralità e bellezza della Liturgia abbia potuto dare la sua approvazione al rito nc ?

    C`è qualcosa che non quadra.

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  20. "Ridando forza alla liturgia, dove vuole arrivare Benedetto XVI?
    «Il Papa vuole offrire la possibilità d'accesso alla meraviglia della vita in Cristo, una vita che pur vivendola qui sulla terra già ci fa sentire la libertà e l'eternità dei figli di Dio. E una tale esperienza si vive fortemente attraverso un autentico rinnovamento della fede quale presuppone il pregustare delle realtà celesti nella liturgia che si crede, si celebra e si vive. La Chiesa è, e deve diventare, lo strumento valido e la via per questa esperienza liberante. E la sua liturgia quella che la rende capace di stimolare tale esperienza nei suoi fedeli»."

    e allora come si può spiegare che sia permesso il rito neocatecumenale così comè?

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  21. Vedo Vittorio che nello stesso momento ci poniamo la stessa domanda !

    E questa domanda siamo in molti a porgercela, il semplice buon senso la pone .

    Eppure non riceveremo risposte, perchè il solo a potere risponderci è Benedetto XVI.

    Il Papa non farà mai o dirà mai qualcosa che potrebbe screditare l`operato della Curia vaticana.

    E noi subiamo.

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  22. "Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri..."
    Ef4,31

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  23. Se si dà credito a Kiko Arguello quando il 14 giugno dice che "il Papa dovrà vedersela con Arinze, " ne deduciamo che Benedetto XVI, contraddicendosi, avrebbe imposto alla Congregazione del Culto divino e Disciplina dei Sacramenti l`approvazione dello Statuto del Cn e del suo rito, o addirittura che non avrebbe tenuto al corrente il card. Arinze del suo colloquio con Arguello durante il quale avrebbe pronunciato il suo famoso"ottimo" a partire dal quale questa approvazione sarebbe stata data per scontata, bypassando così il card. Arinze e la Congregazione, ma con l`aiuto e incoraggiamento del card. Rylko del PCL.

    Le due ipotesi sono assurde e inconcepibili.

    Ascoltando Benedetto XVI parlarci della Sacra Liturgia e vedendolo celebrare la Santa Eucaristia, la persona provvista di buon senso si interroga e non capisce la sua eventuale approvazione, la sua rinuncia all`esigenza dell`adeguamento del Cn alla Liturgia della Chiesa.

    Leggendo l`intervista di Mons. Ranjith, che ricordiamolo è il segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, la stessa persona dotata di buon senso ne deduce che il placet della sua congregazione non c`è stato.

    Sappiamo anche che la CDF, lavora ancora, dunque mancherebe pure il suo placet.

    Siamo dunque in presenza di uno Statuto che è stato consegnato malgrado il non placet di due Congregazioni vaticane.

    Le anomalie hanno accompagnato tutto l`iter del cammino neocatecumenale, la consegna del suo statuto ne costituisce l`apice.

    Ah, ma dimenticavo che questa approvazione è arrivata dopo una lunga battaglia, un braccio di ferro, sarà...ma quante zone oscure sul cammino che ha portato alla consegna di uno Statuto incompleto.

    Sarò una grande ingenua ma credo che il fedele cattolico hai il diritto di sapere perchè un pontificio consiglio per i laici ha introdotto nella Chiesa un rito privato, creato da un laico per delle comunità private neocatecumenali, decidendo che questo rito farebbe parte della pastorale liturgica domenicale delle Parrocchie !

    Sì in realtà sono un`ingenua perchè è da anni che questo rito è non solo tollerato ma accettato, anzi incoraggiato...con persino costruzioni di chiese, progettate da architetti neocatecumenali, sotto la supervisione artistica e...teologica (!!!) di Kiko Arguello, chiese nelle quali si celebra esclusivamente il rito nc...e questo già nel 1980...sì sono una grande ingenua.

    E resto con le mie domande .

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  24. "Scompaia da voi ogni asprezza, sdegno, ira, clamore e maldicenza con ogni sorta di malignità. Siate invece benevoli gli uni verso gli altri..."
    Ef4,31


    premesso che critica e denuncia e farsi domande non è = maldicenza né tanto meno malignità

    Usare a volte toni anche 'forti', se la situazione, seria, lo richiede o se si è provocati, non è ira clamore né sdegno amaro, ma sana indignazione e anche proccupazione e anche sofferenza per quello che succede nella a alla Chiesa

    Ci sembra poi di non aver usato solo toni 'forti', ma a volte anche 'benevolenza', ma con quali risultati?

    Questa Parola che ci è stata ricordata non significa che dobbiamo chiudere gli occhi e far finta che tutto sia OK

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  25. "Questa testimonianza è vera. Perciò correggili con fermezza, perché rimangano nella sana dottrina"
    Tt 1:13

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  26. Direi di non prestarsi all'uso strumentale
    delle sacre scritture
    brandite a mo' di clava
    da dare in testa all'avversario.
    Non credo proprio siano state create
    per questo.

    E purtroppo questo si impara alla scuola NC.

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  27. Gherardo, non ho per abitudine di servirmi della Bibbia contro qualcuno, sono però molto attenta e sensibile alle sincronicità, quelle coincidenze che talvolta prendono un senso.
    Ieri leggevo la lettera a Tito, in una libera interpretazione lo concedo volentieri, ho trasposto quel passaggio a certe situazioni che viviamo oggi nella Chiesa.
    Non era rivolto a cristiano.
    Vi sono del resto in questa lettera di Paolo diverse gemme .

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  28. Le intimidazioni sono state poi estese, tramite appositi messaggi cifrati, anche a diversi collaboratori diocesani. Gentile e molto caritatevole la minaccia di scattare delle foto durante le celebrazioni dell'antico rito fuori diocesi, per vedere se ci fossero collaboratori di Curia.

    è la logica dell'assurdo:

    viene quasi tacciato di 'fronda' chi decida di partecipare alla Messa di Sempre e non si possono esprimere critiche per i NC, con la motivazione che "sono stati riconosciuti dalla Chiesa"...

    dobbiamo dedurre che, per contro, è l'antico rito che non è mai stato abrogato dalla Chiesa, come riconosce il Papa nel Motu proprio, ad essere soggetto a critiche e quindi addirittura 'misconosciuto' e boicottato, in evidente disobbedienza al Santo Padre!

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  29. Emma mi colpisce il seguito del versetto della Lettera a Tito da te citato...

    "14 e non diano più retta a favole giudaiche e a precetti di uomini che rifiutano la verità"

    altra "coincidenza significativa"

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  30. «Non perché loro non siano capaci di fare una riflessione, ma perché nella liturgia i ruoli vanno rispettati. Esiste, come diceva il Concilio, una differenza "in essenza e non solo in grado" tra il sacerdozio comune di tutti i battezzati e quello dei sacerdoti».

    per procedere nella riflessione.
    Nelle parole quotate dall'intervista, Mons Ranjiith si riferisce alll'Omelia edè noto che essa è riservata ai sacerdoti...
    I nostri interlocutori ci direbbere che anche nel cammino è così. Ebbene, è vero solo formalmente, perché nel Cammino, dopo lì'ascolto della Parola e contravvenendo a ogni norma liturgica, , viene dato posto alle "risonanze", che sono a volte così lunghe e anche 'importanti' da togliere spazio e spesso anche risalto all'omelia del sacerdote.

    Vorrei richiamare l'attenzione sulla motivazione data da mons Ranjith "Esiste, come diceva il Concilio, una differenza "in essenza e non solo in grado" tra il sacerdozio comune di tutti i battezzati e quello dei sacerdoti"

    E' proprio questa differenza "in essenza" che nel cammino viene abolita...

    Lo dimostra anche - e non solo - il ruolo marginale del sacerdote rispetto a quello di "guida" assunto dai catechisti

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  31. Sì Mic, la coincidenza era abbastanza significativa per farmi riflettere, ma appunto per non suscitare reazioni non volute ho evitato di mettere il seguito del versetto...

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  32. Dice Emma:

    Le due ipotesi sono assurde e inconcepibili.


    Emma, la tecnica di Kiko, soprattutto dopo l'approvazione, è quella di far credere che i problemi concreti del CNC sono COLPA delle PERSECUZIONI di Curiali STOLTI e di gente (noi) di cattiva volontà (nella migliore delle ipotesti) altrettanto stolta e ignorante.

    Soprattutto, la volontà di Kiko che emerge chiaramente dai fatti, è garantire ai suoi associati che il Papa (l'autorità massima) è "con Kiko"! Deve far emergere che Arinze "se la deve vedere col Papa", perchè la Lettera è stata imposta da Lui e il Papa l'ha "subita"! Che il Papa deve LOTTARE CONTRO i suoi Vescovi "cattivi e ignoranti", per garantire tranquillità al CNC!!!!

    Tutte le sue affermazioni, anche teologiche, sono fatte DOPO il 13 giugno con questo scopo di parlare con "fatti compiuti" in modo da mettere in condizione la Curia di prendersi tutti gli oneri di una smentita alla luce dello Statuto!

    Anche se questo statuto sia stato un arbitrio, ORA C'E'! Nonostante la sua evidente anomalia formale!

    La "palla" passa a chi deve prendersi carico non tanto delle smentite ma delle CONSEGUENZE! Dopo tutta questa pressione.

    Il Santo Padre è in Silenzio e fa Parlare la sua Prassi Catechetico-Liturgica COERENTE. Fa Parlare il suo Magistero. Il fatto che per ora non faccia altro (anche se dovrebbe bastare per chi è in buona fede!), lascia trasparire la gravità estrema della situazione! Gravità MASSIMA.

    Kiko dipinge (essendo pittore :-D ) scenari che hanno dell'assurdo, ma non se ne cura. Perchè mancando prese di posizione univoche e "nei piani alti", la cosa finisce in diatriba. Come qui. Chi dice una cosa che un'altra, volendo continuare a giustificare il CNC "senza se e senza ma".

    A smentire Kiko in IMMEDIATO c'è l'Incipit stesso della Lettera del Culto Divino al CNC: "sono a portarvi le decisioni DEL SANTO PADRE". Il Dicastero è solo AMBASCIATORE. Ciò è scritto ufficialmente e nero su bianco. Ma c'è anche il discorso del Santo Padre PUBBLICO, UFFICIALE e DIFFUSO il 12 gennaio successivo: "la Congregazione ha dato A MIO NOME delle norme...Sono sicuro che saranno attentamente applicate" (vado a memoria).

    Riguardo la non UNIVOCITA' nella decisione di estendere gli statuti c'è una dichiarazione PUBBLICA E NON SMENTITA del resoconto della riunione tra il Santo Padre e i Vescovi Giapponesi per l'annoso problema del Seminario NC: "il Santo Padre ha dichiarato di non voler ancora estendere gli Satuti" (cito a memoria).

    Insomma: i fatti sono chiari, per chi voglia leggerli.

    Ma, mancando la famosa posizione univoca, ufficiale e generale (e secondo me non ci sono le basi perchè ci sia), Kiko può e DEVE (dal suo punto di vista, per i suoi associati) fare queste dichiarazioni assurde.

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  33. "Lo dimostra anche - e non solo - il ruolo marginale del sacerdote rispetto a quello di "guida" assunto dai catechisti"
    ------------
    era uno dei punti 'chiave' di possibili correzioni serie, ma nello statuto non ne è stato tenuto nessun conto. d'altra parte non è cambiato niente nemmeno per i seminari

    RispondiElimina
  34. ...Vi faccio notare anche la dichiarazione di Kiko rilasicata in Intervista riguardo il famoso "braccio di ferro".

    Lui scrive in risposta al Papa (E NON AD ARINZE! Vedere la lettera di risposta dei responsabili del CNC a quella del Culto Divino!), che accolgono con GIOIA raggiante!

    Noi eravamo cattivi, quando dicevamo che nelle Comunità la notizia è stata negata, rifiutata, perchè andava a modificare delle fondamenta che iL CNC NON VOLEVA MODIFICARE AFFATTO! Nè "con gioia" nè con "tristezza".

    OGGI, dopo lo Statuto, saltano fuori i "braccio di ferro".....Le frasi terrificanti tipo "Signore SIAMO FINITI", "qui crolla tutto"!

    Che confermano noi, purtroppo, ma che danno idea della basilarità e IMMODIFICABILITA' del CNC!

    Ma questi "scoop" sono sempre ad usum cammini. Badate bene, infatti, che entrano le contesto della "persecuzione", perchè il "rito NC" è "buono e giusto" e i persecutori sono IGNORANTI che hanno avuto il ben servito dal PAPA, che ha approvato...senza approvare nulla ovviamente!
    Questo perchè la "parola di Kiko" conta più di quelle della Chiesa "ufficiale"!

    "Perchè Kiko non sbaglia. Se Kiko dice così, vuol dire che è vero, altrimenti non avrebbe parlato! Poi, Kiko non viene smentito. Quindi è vero!"

    Questo è il risultato che si vuole!

    RispondiElimina
  35. era uno dei punti 'chiave' di possibili correzioni serie, ma nello statuto non ne è stato tenuto nessun conto. d'altra parte non è cambiato niente nemmeno per i seminari


    Vittorio, seguendo il discorso di cui sopra, quello Statuto non doveva "risolvere problemi" ma fare compromessi.

    Tenendo conto, poi, che ha saltato a piedi pari il placet di almeno 2 dicasteri...

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  36. Caro Steph

    guarda che quello che dice
    Kiko e' ancora piu' arrogante perche' dice
    che e' ora il Papa a doversela vedere con Arinze
    (non viceversa).

    Lo sberleffo a vittoria ottenuta nel braccio di ferro,
    mi sembra evidente.

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  37. “Ora è lui – dice sorridendo – che deve combattere con Arinze

    RispondiElimina

  38. Lo sberleffo a vittoria ottenuta nel braccio di ferro,
    mi sembra evidente.


    Certo Gherardo, ma si inserisce bene nel contesto di "cattiveria" degli altri "persecutori" che si vuole garantire per dare "risposte" ai dubbi di molti associati del CNC.

    Il Papa deve Lottare CONTRO i suoi Vescovi a favore del CNC, Santo Buono, Giusto e IMMUTABILE (vedete che ha assunto in sè quelle che sono le caratteristiche della Chiesa!).

    Questo messaggio è quello che deve passare! Anche per i problemi del Giappone, anche per tutto il resto!

    Il Papa è "con loro", è "con Kiko"! Il Papa li "difende"! Il Papa Lotta contro i "faraoni"!

    Tutto il resto è ZERO!

    RispondiElimina
  39. Si Steph, questa e' sempre
    stata la linea del Cammino
    applicata fin dalla presentazione dei catechisti alla prima "catechesi per adulti".

    Supporto papale propagandato con tutti i mezzi anche spacciando per ufficiali lettere private.

    Pero' secondo me quella
    frase potrebbe tradire
    qualche dissapore (unito a soddisfazione per aver costretto il papa a contraddirsi)
    confermato dal fatto che il Papa non ha firmato
    in prima persona gli Statuti...

    RispondiElimina
  40. Sì è probabile.

    Pensa anche che le parole di Kiko, ORA, hanno anche un altro scopo. IPOTECARE un qualsiasi riesame successivo della situazione. Che è giustamente POSSIBILE, con un Uomo Santo come Benedetto.

    Più si mettono in atto "fatti compiuti", più la posizione della Curia si fa difficile.

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  41. Se ho ben capito e riassumendo.

    Cardinale Arinze : il cattivo= il persecutore

    Benedetto XVI : il buono= il salvatore

    Cammino nc : la vittima


    Il cattivo card. Arinze avrebbe voluto imporre al Cn di comunicarsi come è d`uso nella Chiesa cattolica, facendo passare le sue esigenze per degli ordini del Papa, ma il Papa buono e amico del Cn interviene e salva il Cn dagli artigli del cattivo cardinale.

    Effettivamente si potrebbe dedurre questo scenario dal discorso di Arguello.
    Purtroppo il Papa non può che tacere come lo ha fatto ogni qualvolta Arguello si serviva del suo nome .
    Il Papa non può parlare senza screditare membri della sua Curia .
    Questo Arguello lo sa e ciò rende ancora più grave il suo comportamento.

    Il ruolo di vittima non sembra essere stato scritto per il Cn, sembrerebbe piuttosto che il suo iniziatore abbia avuto tanti, tantissimi amici e da molto tempo .

    RispondiElimina
  42. "i persecutori sono IGNORANTI che hanno avuto il ben servito dal PAPA, che ha approvato...senza approvare nulla ovviamente!
    Questo perchè la "parola di Kiko" conta più di quelle della Chiesa "ufficiale"!"
    ------------
    e a furia di dire e ripetere le cose non vere come se fossero vere alla fine lo diventano. Chi era che lo diceva?

    RispondiElimina
  43. Dice Mic:


    E' proprio questa differenza "in essenza" che nel cammino viene abolita...


    L'abolizione del Sacerdozio Ministeriale è di fatto eseguita nel CNC.

    Ma questo non deve far credere che sia apertamente professata.

    Il CNC, ripeto, fa parlare la prassi. Lascia che ognuno porti il suo bagaglio di formazione, se c'è (generalmente non radicato visto a chi si rivolge il cnc). Ma poi parla la prassi. Parla la Catechesi.

    Le critiche alla Chiesa sono feroci, anche teologiche. Ma non sono "complete". Ovvero: non dicono "...quindi non crediamo in questo ma in quest'altro che vi ho detto"! Anche se due teologie sono antitetiche, il fatto che NON SI DICA apertamente e chiaramente di voler ABOLIRE, lascia gli spazi ai singoli che hanno sentimenti diversi e così cercano un "et et" che in realtà non esiste!

    Infatti abbiamo più volte sentito: "non ho mai sentito dire questo in CNC"! Poi si fa la Cena Eucaristica ebrea con i Catechisti/e che fanno la Fractio Panis, si Canta la Preghiera Eucaristica II INSIEME, si "supplisce" ai Ministri Ordinati in vari modi, distribuendo la Comunione, cantando parti riservate al Sacerdote, ecc, ecc...
    Ma la dichiarazione aperta e definitiva non è stata fatta!

    Lo stesso dicasi per l'Omelia. La pronuncia il Sacerdote, anche se in modi "particolari". Però è anticipata da buone mezz'ore di "risonanze" che per la loro stessa forma si PRESENTANO come "omelia laica"!
    Ma l'Omelia "propriamente detta" la dice il presbitero! Per cui: il problema non esiste e noi siamo visionari!

    Il metodo di far parlare la prassi è "proficuo" per cercare di tacitare. Così: "Lo dici te"!

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  44. Dice Vittorio


    Chi era che lo diceva?


    Antonio Gramsci!

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  45. In realtà Arguello si vanta di aver convinto il Santo Padre in qualche minuto di colloquio ...

    "Santo Padre e se facessimo la Comunione in piedi ma al nostro posto le andrebbe bene ?"

    E qui dovremmo avere il famoso: "ottimo" del Papa.

    Una sola parola ed ecco cancellata la lettera del 2005, con le volontà del Papa...si parte da qui e si dimentica tutto il resto.

    Uno scenario veramente poco credibile con molte zone d`ombra.

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  46. "Infatti abbiamo più volte sentito: "non ho mai sentito dire questo in CNC"! Poi si fa la Cena Eucaristica ebrea con i Catechisti/e che fanno la Fractio Panis, si Canta la Preghiera Eucaristica II INSIEME, si "supplisce" ai Ministri Ordinati in vari modi, distribuendo la Comunione, cantando parti riservate al Sacerdote, ecc, ecc...
    Ma la dichiarazione aperta e definitiva non è stata fatta!"

    si parlava prima del sistema del 'fatto compiuto'. del resto ricordo che qualcuno su questo blog ha scritto: "il cammino non si studia si FA".

    E' logico dedurne che il cammino 'forma' le persone con la prassi ed è per questo motivo che non può cambiarla.

    Molto efficace l'esame di Stephanòs basato su "fatti concreti", che minano concretamente e de facto il sacerdozio ministeriale, mentre qualunque neocatecumenale potrebbe venire qui a dire in perfetta buona fede, non ho mai sentito dire nel cammino che si annulla il Sacerdozio ordinato

    Anche se non lo si fa mai esplicitamente, tuttavia anche le catechesi, nell'enfatizzare il sacerdozio regale dei fedeli, non fanno altro che condurre in questa direzione

    RispondiElimina
  47. si fa la Cena Eucaristica ebrea con i Catechisti/e che fanno la Fractio Panis, si Canta la Preghiera Eucaristica II INSIEME, si "supplisce" ai Ministri Ordinati in vari modi, distribuendo la Comunione, cantando parti riservate al Sacerdote, ecc, ecc...

    questi sono abusi liturgici gravissimi!

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