martedì 1 luglio 2008

Una montatura (e la rigidità assoluta!). Perchè?

Qualche considerazione sulle pressioni esercitate dalla Curia romana e da alcuni giornalisti nei confronti della Fraternità San Pio X

Fonte: Unavox

Stranamente, in vista della data delle annuali ordinazioni sacerdotali che compie la Fraternità San Pio X a Ecône, in questi ultimi giorni si è visto un polverone alzarsi, soprattutto in Italia, per l'agitazione di qualche prelato e di qualche giornalista.
Il sospetto che ci possa essere una sorta di tentativo di accerchiamento della Fraternità San Pio X è più che legittimo. Resta ancora oscuro il vero, serio motivo di tutto questo. Ovviamente a voler trascurare il fatto che, in maniera cadenzata, sono sempre sorti i tentativi di creare confusione e divisione tra i fedeli della Fraternità: come se qualcuno si dilettasse a rimestare nel torbido non appena le acque sembrano calmarsi.

Questo nostro è un mondo che predilige la confusione e il chiasso, e le brutte abitudini sono le prime a contagiare tutti, anche nelle fila dei cattolici attenti.

È stato detto che il Papa si sia sentito offeso per le dichiarazioni di alcuni esponenti della Fraternità a riguardo della sua persona. Chi conosce Papa Ratzinger sa bene che non soffre di queste pruderie narcisiste. Tanto più che sarebbe strano che il Papa si adombrasse adesso, dopo che le stesse dichiarazioni sono state fatte più volte in questi ultimi 3 anni. Piuttosto è più probabile che per motivi fin troppo umani cerchino di farsi avanti chierici e laici che vogliono apparire come i primi della classe nella difesa del Papa.

È stato detto poi che era giunto il momento per la Fraternità di tirare le somme e di decidersi a rientrare nella Chiesa, tanto ormai il Papa ha fatto tutto quello che c'era da fare. Davvero singolari questi suggeritori, soprattutto se si pensa che, sia chierici sia laici, dovrebbero conoscere molto bene la vicenda in questione. Dovrebbero conoscere a menadito il pensiero della Fraternità, dovrebbero conoscere nei particolari le questioni che da otto anni sono sul tappeto.
Come mai tanta superficialità e tanta apparente ingenuità?
Solo gli ingenui e i distratti possono parlare della Fraternità come di chi sta fuori dalla Chiesa. Ed è strano che proprio adesso che sembra essersi abbastanza ridimensionata la strumentalizzazione della vessata questio della scomunica, si trovi chi è disposto a rimetterla in auge.
È davvero sospetta una tale manovra, proprio adesso che la Santa Sede potrebbe decidersi a ritirare il decreto di scomunica, dopo aver liberalizzato la S. Messa tradizionale. Ed è ancor più sospetta ove si pensi che è possibile che la Santa Sede si decida a dare un giro di vite contro l'aperta e sfacciata opposizione dei vescovi proprio nei confronti della S. Messa tradizionale.

Fatte queste considerazioni, pensiamo sia il caso di soffermarsi su una contraddizione che è emersa in questa vicenda giuocata tutta sul piano dei giornali

Si tratta del rincorrersi delle notizie sulla ultimativa richiesta della Santa Sede perché la Fraternità dichiarasse di accettare il Concilio Vaticano II: condizione irrinunciabile per la sua regolarizzazione canonica.
La verità è che la Fraternità non ha chiesto alcuna regolarizzazione canonica, ed è da anni che ripete che la cosa non ha senso se prima non si definiscono le questioni dottrinali.
Per ciò che attiene al Concilio, sembra che certuni dimentichino che Mons. Lefebvre ha firmato tutti i documenti del Concilio, ma questo non gli ha impedito di rifiutare il Novus Ordo, la libertà religiosa, l'ecumenismo, la collegialità, la nuova ecclesiologia, la revisione della storia della Chiesa, i congressi delle religioni, la pastorale socio-sanitaria, e via dicendo. E questo non per mancanza di coerenza, ma per il semplice fatto che i documenti del Concilio, per quanto equivoci, volendo avrebbero potuto essere interpretati e soprattutto applicati alla luce della Tradizione, così da produrre effetti diametralmente opposti a quelli che si sono prodotti in questi ultimi quarant'anni.
È stata questa la logica giustificativa che ha mosso i fondatori della Fraternità San Pietro [giustamente, dico io!] e ultimamente i sacerdoti di Campos. Senza contare la recentissima costituzione dell'Istituto del Buon Pastore, in Francia, i cui rappresentanti asseriscono di poter vantare anche una prerogativa esclusiva, rispetto agli altri Istituti dell'Ecclesia Dei, la libertà di poter esercitare la critica positiva del Concilio.
Ecco, diranno subito certuni, ed allora perché la Fraternità non vuole fare lo stesso? [ESATTO!]Per il semplice motivo che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare [e che vuol dire?].
Eppure dovrebbe essere chiaro a tutti che nella Chiesa di oggi, dopo 40 anni di postconcilio, non basta mettere nero su bianco per riportare le cose alla normalità. Non basta un documento papale che liberalizza la S. Messa perché questa divenga realmente libera [intanto è un inizio! Troppo distruttivi!].
D'altronde, in questo come in tutti gli altri campi, le cose stanno così perché in seno alla Chiesa conciliare ormai vige una forma mentis che non è più cattolica.
Della lettura del Concilio alla luce della Tradizione, che ne è stato nella Fraternità San Pietro? [ha prodotto molti frutti! Basta andare alla Trinità dei pellegrini, eretta Parrocchia personale, con stabile forma del rito di sempre...Si poteva pensare 20 anni fa?] E cosa ha partorito la lettura critica positiva di Campos dei documenti conciliari, semmai è stata fatta? E quella ultima dell'Istituto del Buon Pastore?
Un vecchio e noto combattente francese per la Tradizione, Jean Madiran, proprio l'altro giorno ricordava che, per definizione, ogni critica che non sia negativa, di per sé, è inevitabile che diventi un'apologia o un'agiografia. E l'esperienza di questi anni ci conferma in pieno la bontà di questa riflessione.

In ogni caso, resta il fatto che, nonostante le voci, quando siamo riusciti a leggere la famosa lettera del Card. Castrillon a Mons, Fellay, dei primi del mese, ci siamo accorti che si trattava di luoghi comuni e di provocazioni: in quella lettera non si parla affatto di riconoscimento del Concilio.

Eccola: basta leggerla

Condizioni risultanti dall'incontro del 4 giugno 2008 tra il Cardinale Darìo
Castrillon Hoyos e il Vescovo Bernard Fellay

1. L'impegno di una risposta proporzionata alla generosità del Papa.
2. L'impegno a evitare ogni intervento pubblico che non rispetti la persona del Santo Padre e che sarebbe negativo per la carità ecclesiale.
3. L'impegno a evitare la pretesa di un magistero superiore al Santo Padre e a non presentare la Fraternità in contrapposizione alla Chiesa.
4. L'impegno a dimostrare la volontà di agire onestamente in piena carità ecclesiale e nel rispetto dell'autorità del Vicario di Cristo.
5. L'impegno a rispettare la data - fissata alla fine del mese di giugno - per rispondere positivamente. Questa sarà una condizione richiesta e necessaria come preparazione immediata all’adesione per ottenere la piena comunione.

Si capisce subito che si tratta di una sorta di appunto di lavoro, per di più vertente su questioni di mera diplomazia mediatica. Qui non si parla di impegni importanti. Solo il punto cinque contiene una sorta di ultimatum: rispondere positivamente entro la fine del mese. Ma sembra più una data legata alle prossime vacanze estive che a problematiche importanti.
Eppure su questo è stata tessuta un'atmosfera da fine del mondo. O adesso, o mai più!

Da leggere l'Omelia di Mons. Alfonso De Galarreta , sul Sacerdozio (si ricollega al post precedente), e le sue considerazioni su Roma.

41 commenti:

  1. Dal post di apertura
    La verità è che la Fraternità non ha chiesto alcuna regolarizzazione canonica, ed è da anni che ripete che la cosa non ha senso se prima non si definiscono le questioni dottrinali.
    -----------------------------------
    Il problema e' proprio questo.

    Il NOM stravolge comunque la dottrina cattolica introducendo elementi protestanti.

    Il recente statuto nc stabilisce addirittura forme diverse per la Comunione tra un fedele nc ed un parrocchiano domenicale:

    rende superfluo il luogo Chiesa, rendendo superfluo l'Altare consacrato.

    Non mi sembra complicato cogliere un filo sequenziale tra elementi protestanti introdotti nella Liturgia dal NOM e il contenuto dello Statuto nc, e vedere tali Statuti come l'introduzione di deroghe sostanziali che mutano il senso della Liturgia.

    Che senso ha l'adorazione Eucaristica se il Tempio e' di fatto un optional ; se il Tabernacolo non occupa piu' il posto centrale nelle Chiese CVII e la Messa celebrata di prassi in sale, salette.

    Stiamo di fronte a cambiamenti profondi e piu' che mai il confronto teologico dottrinali richiesto dalla FSSPX ha una sua ragione validissima.


    E oggi la Chiesa deve re-iniziare ad essere Madre e Maestra, nel dire se e' finito il Tempo del Sacrificio (VOM) ed e' iniziato un altro tempo la cui sostanza e' espressa nel NOM.

    Poi ciascuno in tutta libertà puo' scegliere la sua linea di condotta e rimanere fedele ad uno dei due riti sapendo pero' le diverse implicazioni.

    Cosi l'Obbedienza sarebbe nella Sostanza e non nella forma.

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  2. Dice uriel:


    E oggi la Chiesa deve re-iniziare ad essere Madre e Maestra, nel dire se e' finito il Tempo del Sacrificio (VOM) ed e' iniziato un altro tempo la cui sostanza e' espressa nel NOM.

    Poi ciascuno in tutta libertà puo' scegliere la sua linea di condotta e rimanere fedele ad uno dei due riti sapendo pero' le diverse implicazioni.

    Cosi l'Obbedienza sarebbe nella Sostanza e non nella forma.

    Analisi lucidissima e chiara.

    Il Problema in questo ambito, secondo me, sta nel MODO in cui si DEVE affrontare il confronto Teologico.

    E' chiaro che nel NOM siano stati introdotti svarioni. E' chiaro anche che da questi sono partite le aberrazioni i cui limiti sembrano non fermarsi mai!

    E' chiaro anche che se si vuole far "vincere" la ermeneutica della continuità, non si può attendere troppo per fare una "riforma della riforma". Perchè ad oggi quello che viviamo è un abuso.

    Però l'utilità di questa critica c'è solo se si fa dall' "interno"! Ovvero: diviene utile per tutti!

    Questo deve essere il ruolo dei custodi della fede. Non capisco perchè debbano indurirsi al punto di rimanere "per conto loro"...

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  3. Però l'utilità di questa critica c'è solo se si fa dall' "interno"! Ovvero: diviene utile per tutti!

    sono perfettamente d'accordo; ma dalla nostra visuale ed esperienza non approfondita, non abbiamo cognizione di quali "compromessi" siano richiesti alla Fraternità

    Credo che se non fossero richiesti compromessi inaccettabili, essi sarebbero già rientrati, per proseguire la critica costruttiva dall'interno

    Il problema è che IN QUESTO MOMENTO il Papa e noi anbbiamo bisogno particolarmente di loro; ma ci sono chierici molto solerti che forse non sono dello stesso parere, a quanto sembra!

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  4. Eppure su questo è stata tessuta un'atmosfera da fine del mondo. O adesso, o mai più!

    E' stato lo stesso Tornielli a definirla "occasione irripetibile" e a indurre in qualche modo in allarme per l'ultimatività... Non solo, ma l' "informazione scorretta" non faceva altro che mettere in risalto la magnanimità del Papa e l'irrigidimento della Fraternità, quando la questione andava vista nel suo insieme e non limitatamente a questi cinque punti interlocutori, ai quali si è voluta dare un valenza che ha tratto molti in inganno...

    c'è da chidersi: cui prodest?

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  5. Quando Tornielli parla di "Occasioni irripetibili" evidentemente o sta dormendo i sonni del giornalista d'allevamento forzato o fa il gioco di qualcuno di cui poi nasconde il viso(o la faccia...molto tosta).

    E' lo stesso Tornielli che si è asservito ai neocatecumenali e ai loro protettori d'Oltretevere con scarsa dignità e obiettività di giornalista.

    Non è proprio il caso di dargli ascolto.

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  6. Dice Mic

    c'è da chidersi: cui prodest?


    Già.

    Assurda e inammissibile la campagna diffamatoria FALSA accompagnata dalla FLASA notizia dei "punti" che sarebbero stati sottoposti alla Fraternità.

    Sono violenze inammissibili sul tipo di quelle attuate da kiko nella recente vicenda degli statuti. Ma è disguistoso il comportamento così marcatamente doppiopesista, infamante, tenuto da persone che ho sempre reputato "professionisti"!

    Alla presenza di questi che sono arbitrariamente definiti "nemici del Concilio", ed etichettati tali,
    tutte le richieste di "silenzio", di "rispetto di coloro che devono governare" (!), di "accoglienza", di "comprensione sneza se e senza ma ed iperelasicità", SCOMPAIONO!

    Con questi, che sono cattolici, NESSUNA PIETA'! NESSUNA COMPRENSIONE DELLA SITUAZIONE GRAVE E COMPLESSA! NESSUNA ANALISI!

    Questo è intollerabile!

    Capita poi che taluni associati di gruppi i cui capi dichiarano in conferenza stampa che la Messa è la cena Ebrea dell'Haggadah (!!)- Che il Pane è la rottura della schiavitù d'Egitto e il Vino la terra promessa (!!!!!!!!!)- vengano a sperticare tre quarti di "sapienza" e di condanne contro dei CATTOLICI! Ma chi è che deve insegnare alla S. Pio X come si è cattolici??????? Come si "Obbedisce"? Chi catechizza come Kiko??

    MAH!

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  7. Capita poi che taluni associati di gruppi i cui capi dichiarano in conferenza stampa che la Messa è la cena Ebrea dell'Haggadah (!!)- Che il Pane è la rottura della schiavitù d'Egitto e il Vino la terra promessa (!!!!!!!!!)- vengano a sperticare tre quarti di "sapienza" e di condanne contro dei CATTOLICI! Ma chi è che deve insegnare alla S. Pio X come si è cattolici??????? Come si "Obbedisce"? Chi catechizza come Kiko??
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    E' il Papa a questo punto che deve dimostrare che la Chiesa e' Madre e Maestra, perche' la Chiesa non puo' e non deve essere un ordine "democratico";
    lo insegna San Paolo :"...alla maniera di Melchidesek",che era re e sacerdote di Salem.

    E questo e' l'anno paolino.

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  8. "perche' la Chiesa non puo' e non deve essere un ordine "democratico"

    tale, di fatto, il concilio l'ha resa... è caduta l'Autorità :(

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  9. Appena tradotto dal francese
    http://www.dici.org/actualite_read.php?id=1704

    "Castrillon Hoyos nella sua omelia 30 maggio 2008 (ordinazione di 4 sacerdoti della Frternità S. Pietro a Lincoln-Nebraska USA)
    ha dichiarato: "In quanto Presidente della Commissione pontificia Ecclesia Dei, ho un particolare rispetto per questi giovani che celebreranno il Santo Sacrificio della Messa e i Sacramenti principalmente secondo i libri liturgici della forma straordinaria del Rito Romano che è un tesoro per tutta la Chiesa. Ciò risponde al desiderio di un numero di fedeli. Così come sono felice di promuovere la volontà espressa dal nostro Santo Padre nel suo Motu Proprio Summorum Pontificum e di incoraggiare l'attuazione di questo importante documento, vi incito anche, miei cari figli e fratelli, a sforzarvi di fare parte integrante delle diocesi nelle quali andrete a servire, fretelli dei vostri fratelli preti, mostrando un profondo rispetto per la forma ordinaria del rito romano, concelebrando con i vostri vescovi alla messa crismale e quando questo segno di comunione sacerdotale è particolarmente appropriato" (Fonte Zenit/Apic)

    Avete capito perché la Fraternità di S. Pio X ci sta andando coi piedi di piombo?

    Altro che irrigidimenti!

    Non posso pensare che i sacerdoti della S. Pietro debbano celebrare anche il NO e molti degli altri possano addirittura irridere il VO e chi lo ama!
    Mi chiedo se queste parole (e l'imposizione che rappresentano) del cardinale, noto per la sua provenienza dalla Teologia della Liberazione siano davvero in sintonia col pensiero del nostro Papa!
    Io non sono lefebvriano, ma certe cose sono dure da digerire per chi ama la Chiesa!

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  10. 01/07/2008 15:00
    CITE DU VATICAN, 1 juil 2008 (AFP) - Les Lefebvristes demandent au Vatican la levée des excommunications

    ........
    Selon une note interne de la Fraternité citée par I.Media, Mgr Fellay demande que le dialogue "se situe au niveau doctrinal" et qu'il évite toute "précipitation". Il souligne également que "le retrait préalable des décrets d'excommunication de 1988 favoriserait la sérénité d'un tel dialogue".

    link:

    http://www.la-croix.com/afp.static/pages/080701125846.4rax0xln.htm

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  11. http://rorate-caeli.blogspot.com/2008/07/breaking-imedia-sspx-asked-for-removal.html

    It seems step one of the "One-Two-Three Strategy" is about to be completely accomplished.

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  12. Grazie "Adoriente", bella mossa e anche efficace speriamo!

    Mi chiedo tuttavia se già la scomunica non debba considerarsi annullata anche per effetto del Motu proprio.

    Io faccio questo ragionamento:

    Lefebvre risulta scomunicato per un atto compiuto contro un abuso di potere di Paolo VI, il quale ha di fatto abrogato un rito che non poteva essere abrogato.

    Questo è implicitamente riconosciuto dal Papa (certo non apertis verbis) dal momento che nel motu proprio dice: "è lecito celebrare il Sacrificio della Messa secondo l’edizione tipica del Messale Romano promulgato dal B. Giovanni XXIII nel 1962 e mai abrogato...

    Certo è un discorso che presenta molti risvolti e sottigliezze canoniche nelle quali non mi permetto di entrare, ma penso sia una considerazione da non buttar via

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  13. Kiko Argüello: Una delle novità del Cammino, come ha spiegato monsignor Arrieta, membro del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi, è proprio il fatto che gli è stata riconosciuta una personalità giuridica pubblica, vale a dire che agiamo a nome della Chiesa.

    -----------------

    AGIAMO A NOME DELLA CHIESA,afferma Arguello.

    Ciò significa che di ogni sfascio determinato dai neocatecumenali nelle parrocchie è ormai inequivocabilmente responsabile la Chiesa.
    Non possono esserci dubbi,mi pare!

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  14. io però continuo ancora a non capire una cosa:qua si sta difendendo un movimento come la Fraternità, che a tutt'oggi (corregetemi se sbaglio) non è in perfetta comunione con la Chiesa e con il Papa.giusto?
    partendo da questo punto,voi attaccate il cammino che ha ricevuto il riconoscimento degli statuti dal consiglio pontificio dei laici e indirettamente (sebbene sull'atto non ci sia la firma) dal Papa.
    mi spiegate il nesso fra le due cose?
    poi come si può dire che il concilio vaticano II° abbia introdotto elementi protestanti?insomma mi sembra un'accusa che , da ignorante quale sono, dovrebbe quantomeno essere argomentata;inoltre,mi chiedo chi siamo noi per poter giudicare che il concilio abbia fallito completamente,solo considerando che la fraternità ne aveva preso le parti.
    insomma quello che vedo in questi giorni è una strenua difesa nei confronti di un movimento,che sarà pure cattolicissimo come dite (personalmente non lo conosco),ma che ripeto ,a differenza del cammino(per quanto vi possa piacere o no),non è ancora in perfetta sintonia con la Chiesa.
    poi da qui, se volete, partiamo con la discussione.
    ciao
    Fabio

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  15. inoltre,mi chiedo chi siamo noi per poter giudicare che il concilio abbia fallito completamente,solo considerando che la fraternità ne aveva preso le parti.

    nessuno di noi ha affermato né crede che il concilio abbia fallito completamente.
    Abbiamo però la consapevolezza, che alcune ambiguità ne hanno permesso applicazioni deleterie, non ultima una certa protestantizzazione del cattolicesimo.

    I segnali sono tanti e precisi Fabio.

    Quello più importante e da non sottovalutare è la trasformazione della Santa Messa da Sacrificio di Cristo e Cena Pasquale a Cena Pasquale e basta...

    sono pagine che cerchiamo di esprimere, soprattutto attraverso il Magistero della Chiesa, cosa significhi davvero essere cattolico... spero che tu riesca a recepirlo

    RispondiElimina
  16. io però continuo ancora a non capire una cosa:qua si sta difendendo un movimento come la Fraternità, che a tutt'oggi (corregetemi se sbaglio) non è in perfetta comunione con la Chiesa e con il Papa.giusto?

    premesso che c'è una comunione del cuore e una comunione solo di facciata... ti dico subito qual è la motivazione della differenza di atteggiamento:

    in linea di principio non posso approvare Lefebvre, ma posso comprenderlo benissmo;
    invece tutto quello che comprendo del Cammino nc non posso approvarlo!

    RispondiElimina
  17. Scusatemi,

    penso che i neocatecumenali (cui è dedicato il lavoro fatto in questo blog e sul sito) abbiano diversi punti in comune con i lefebvriani - anzitutto la superbia dei loro capi e l'ostinazione nella disobbedienza al Papa.

    Però lo spazio dato su questo blog alle faccende lefebvriane comincia a sembrarmi eccessivo.

    Per le persone accecate dalla superbia ed ostinate nella disobbedienza, nessun ragionamento è mai convincente. L'esempio fondamentale è quello delle chiese cosiddette ortodosse.

    Con gli ortodossi non ci sono vere divergenze teologiche; al più, si tratta di incomprensioni o di problemi secondari, come quelli nati traducendo da una lingua all'altra (come è il caso del "Filioque", esageratamente ingigantito). La vera questione è solo l'obbedienza al Papa, entro la quale tutte le loro tradizioni e tutta la loro organizzazione si salverebbero senza problemi.

    Ma la riunificazione tra cattolici ed ortodossi non dipenderà da documenti congiunti, da proclami di teologi, da accordi tra le gerarchie. La riunificazione dipenderà dai cuori dei singoli. I documenti e gli accordi sono uno strumento, non sono il fondamento. E la difficoltà è "storica": dopo tanto tempo di dichiarata e orgogliosa disobbedienza, che fatica ci vorrà per tornare ad obbedire al Papa?

    In versione più piccola e campagnola, è il problema che hanno anche neocatecumenali e lefebvriani.

    A fronte di un "ultimatum" che chiedeva loro solo un po' di buonsenso, i capi lefebvriani hanno fatto riesplodere tutto il loro orgoglio - ennesima dimostrazione che il loro scisma è ispirato da satana (dopotutto, da un'azione malvagia di ordinazione di vescovi contro il consenso del Papa, poteva mai nascere un frutto completamente buono?)

    In versione opposta, a fronte di numerosi "premi" dati al Cammino, i neocatecumenali continuano orgogliosamente a perpetrare i loro errori - ennesima dimostrazione che ciò che è stato inventato da Kiko e Carmen è contro la Scrittura, contro la Tradizione e contro il Magistero, e pertanto non può magicamente produrre frutti di vera santità.

    Interrogarsi sulla questione "due pesi due misure" può portare lontano dal filo del discorso.

    I capi lefebvriani non sanno rinunciare a ciò che li ha fatti diventare famosi (cioè la protesta perpetua e la mancanza perpetua di umiltà).

    I capi neocatecumenali e i loro scagnozzi catechisti ugualmente non sanno rinunciare alle boiate dottrinali e alle corbellerie liturgiche (anche nel loro caso è una mancanza perpetua di umiltà): non vogliono obbedire, e non li si convincerà certo a furia di blandirli. La prima cosa che Kiko ha detto dello Statuto, ovviamente mentendo, è stata: "ora è il Papa a dover combattere con Arinze": eppure proprio Kiko è il primo a sapere che la lettera di Arinze è ormai parte dello Statuto (art.13 comma 3 nota 49). Tale "contentino" ai neocatecumenali (costosissimo per la Chiesa, visto che ha creato un pericoloso precedente a cui altri disobbedienti ed eretici presto si appelleranno) non trasforma magicamente la disobbedienza in obbedienza.

    La nostra opera, su internet e nella vita reale, è a favore dei singoli che avvertono la drammatica differenza tra ciò che è la Chiesa, e ciò che Kiko pretende che sia "chiesa".

    Gente semplice, di buon cuore, desiderosa di seguire il bene e però ingannata dal martellamento neocatecumenale. Gente che per anni ha dovuto subire gli ossessivi slogan del Cammino, e non ha ancora avuto modo di sentire l'altra campana (quella vera).

    Gente che sa bene quanto la Chiesa sia madre premurosa, e che però continua a chiedersi come mai dicono "il Papa ha firmato lo Statuto" e invece non c'è la firma del Papa (anzi il Papa non ha parlato per niente)... continua a chiedersi come mai tanto baccano per la comunione seduti, quando il Papa ha voluto per le sue celebrazioni solo la comunione in ginocchio... continua a chiedersi come mai Kiko, così "humilde", si autorappresenta nelle icone (obbligatorie per ogni comunità) al posto del Signore...

    Queste pagine non faranno diventare cattolico Kiko, ma potranno dare una speranza in più a quei neocatecumenali che cominciano a rendersi conto che la Chiesa, quella vera, è l'esatto contrario del Cammino. Consigliare i dubbiosi, ridare speranza cristiana a chi è oppresso e ingannato da quello strumento del demonio che ha per nome "Cammino Neocatecumenale".

    In altri tempi, tale opera si sarebbe chiamata "apostolato" (e perciò opera "meritoria"). Per cui è un onore sentirla spregiativamente qualificare, dai lacché del Cammino, come una questione di tifoserie opposte.

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  18. @Tripudio

    Per la prima volta mi trovo in disaccordo con te. Nulla di male.
    Un po' troppo "tirata" la similitudine fra l'operato di un sig. K qualsiasi e un Mons. Lefebvre.
    Vite, esperienze, storie, risultati e SOPRATTUTTO un unto vero, un vescovo di Santa Romana Chiesa non può essere confrontato in nulla con un autoproclamato conducador e le sue mirabolanti iniziative. Per me non lo si potrebbe fare nemmeno con Milingo... e ho detto tutto...

    Comunque - vista l'ora - volevo solo dare un piccolo contributo sulla questione degli ortodossi prima di andare a dormire

    Tu dici:
    Con gli ortodossi non ci sono vere divergenze teologiche; al più, si tratta di incomprensioni o di problemi secondari, come quelli nati traducendo da una lingua all'altra (come è il caso del "Filioque", esageratamente ingigantito). La vera questione è solo l'obbedienza al Papa, entro la quale tutte le loro tradizioni e tutta la loro organizzazione si salverebbero senza problemi.

    Non è proprio così.
    Qualche premessa.
    (Quasi) tutte le Chiese Ortodosse sono autocefale e anche fra di loro la litigiosità è soffocante.
    Non tutte le Chiese Ortodosse vedono di buon occhio l'ecumenismo di Bartolomeo I e smaniano dalla voglia di ri-unirsi con Roma.
    TUTTE sono persuase di essere le VERE depositarie della tradizione dei Padri e di essere la VERA Chiesa affidata da Gesù Cristo agli Apostoli e sono disposte a riconoscere nel Vescovo di Roma un ruolo di onore, ma non di primus inter pares...

    La questione della traduzione che tu citi vale solo vale solo per i Copti, (presenti quasi esclusivamente in Egitto ormai, e diminuiscono ancora...) che infatti sono monofisiti e non riguarda il Filioque.

    La questione del Filioque è più dolorosa. (Anche se oggi è ampiamente superata da ben più seri argomenti di separazione).
    Innanzitutto c'era già stato un "piccolo scisma", in qualche modo ricomposto nell'867 con il patriarca Fozio.
    Questo avvenimento aveva radici nei decenni precedenti. Più precisamente con l'incoronazione di Carlo Magno nell'800, si erano stretti i legami (leggiamo pure anche reciproche ingerenze) tra il potere temporale dei franchi e quello ecclesiastico.

    Arriviamo così alla riforma voluta da Enrico III (che nel 1046 con due sinodi - Sutri e Roma - depone ben TRE PAPI!).

    Ed eccoci al Filioque.
    Già in passato era successo che il CREDO non fosse identico per TUTTE le CHIESE: fu così deciso di incidere su due scudi di argento da attaccare ai due lati delle porte della Basilica Romana (uno con la lingua greca e uno conla lingua latina) l'UNICA versione di CREDO accettata dalla Chiesa UNIVERSALE.
    Questa versione - nessuno si scandalizzi - NON contiene il FILIOQUE!

    Ma i franchi avevano opinioni diverse...

    Il PAPA era il male in arnese, anziano e malato Leone IX, che permise che nelle chiese della Chiesa Latina si introducesse il FILIOQUE. (La storia si ripete si potrebbe dire... anche qui i canoni furono "superati" dalla "prassi"...ci ricorda qualcosa di attuale, no?)

    Avviene così che il Papa manda un "diplomatico", che tale non era, ad assistere ad una celebrazione del Patriarca Michele Cerulario che non pronuncia il FILIOQUE: si scatena un putiferio.
    Il legato - un cardinale di Brindisi, mi pare a quest'ora non me lo ricordo e non ho voglia di cercarlo - interrompemndo la celebrazione, salta sull'altare e vi butta sopra le bolle papali di scomunica, contestualmente la stessa cosa fa il Patriarca Michele Cerulario.
    AMEN
    Siamo nel 1054 e da pochissimo era iniziata l'evangelizzazione di Metodio e Cirillo con le prime conversioni...

    Da allora fino a Paolo VI e Atenagora vi fu la reciproca scomunica.

    Dette queste poche cose, lasciatemi dire che gli ortodossi hanno una ENORME ricchezza che si è conservata nonostante le persecuzioni, le divisioni umane (il sostentamento del clero non è mai esistito...)
    Si sono divisi in una gran quantità di Chiese piccole e grandi più o meno litigiose, ma non hanno avuto scismi al loro interno (pur accusandosi anche di eresia, simonia e quanto di peggio ci si possa inventare l'una contro l'altra).

    SOPRATTUTTO, ai miei occhi, hanno il grande INCOMMENSURABILE pregio di avere una Eucaristia VERA e VALIDA anche se con loro non abbiamo (noi cattolici) la communicatio in divinis (salvo casi particolari che vengono in qualche modo anche incoraggiati da Roma e visti MALISSIMO da parte ortodossa.)

    Concludo dicendo che gli Ortodossi sono GELOSI della purezza della loro liturgia e dottrina e quindi non bisogna assulutamente pensare che ci sia da parte loro un qualche bisogno di "riconoscimenti" di validità o di patenti e si sentono "offesi" dai dogmi del CVI e da Pio IX e dalla sua beatificazione.

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  19. stephanos78 ha detto...


    Questo deve essere il ruolo dei custodi della fede. Non capisco perchè debbano indurirsi al punto di rimanere "per conto loro"...

    *****************

    In queste parole c'è TUTTO!!!
    ^___^

    Ieri è stata per me una giornata di Grazia, sono stata male con la salute....male a tal punto che ho potuto sostare in una sorta di preghiera tutto il giorno....
    Ho letto dei santi libri, ed ho pregato fra un dolore ed un altro ed ho concentrato l'attenzione su tutti questi aspetti sia lefebvriani quanto NC.....

    Il 18 aprile, di sera, a cavallo fra il 19 giorno in cui l'Anniversario della elezione del Sommo Pontefice avevo potuto viverlo nella Messa della mattina, e la ricorrenza (altra casualità?) della festa di santa Bernadetta (siamo nel Giubileo di Lourdes), in questo sfondo tutto di grazia, mi colpiva un infarto...e quando ho trascorso tutta la notte al pronto soccorso con il rosario in mano, ho potuto constatare che "ero pronta" o Signore, per fare la Tua volontà.....
    Da quel momento mai la Grazia mi ha abbandonato neppure per un istante ^___^ cosciente e consapevole che LO STARE NELLA CHIESA mi faceva dire: "Signore, Grazie! NON SONO SOLA!"

    Che cosa è lo stare NELLA CHIESA?
    è il CALVARIO....^___^

    Tutta questa premessa per dire cosa?
    Che sbagliano i lefebvriani in questa loro rigidità....la Chiesa va vissuta quale MADRE ed è impensabile il poter continuare a camminare in parallelo, a fianco di questa Madre e non dentro solo perchè sono stati commessi degli errori...^___^

    L'atteggiamento dei lefebvriani comincia a somigliare ad un DIVORZIO....e non si risolvono i problemi divorziando...nè si risolvono pretendendo di avere ragione...
    Lo stare DENTRO la Chiesa invece, assicura a tutti (e ci ricorda a tutti) che nessuno di noi è chiamato a SALVARE la Chiesa....questo è un errore grossolano che compiono sia i modernisti quanto i tradizionalisti....NON SIAMO CHIAMATI A SALVARE LA CHIESA, MA A VIVERLA.....^___^

    Il Papa stesso non è messo li per salvare la Chiesa, sarebbe presuntuoso e superbo....il Papa esiste per CONFERMARE GLI ALTRI NELLA FEDE e per essere il garante della sana Dottrina.....
    è impensabile che si possa attribuire al Papa, oggi come oggi, forme di eresia dottrinale....diverso è attribuirgli MODI poco ortodossi, ma se questi NON intaccano la sana dottrina non sta a noi giudicarli....^___^

    Lo Spirito Santo ha chiamato quale Successore di Pietro Ratzinger che per 20 anni è stato CUSTODE DELL'ORTODOSSIA....non è un caso il suo amore per la LITURGIA attraverso il quale ci sta indicando la strada DELL'ORTODOSSIA.....ergo il Papa va AIUTATO E SOSTENUTO da dentro la Chiesa, in questo ritorno ad una Messa più ortodossa...

    Che ci siano stati e vi sono dei problemi non è un mistero, lo dice Lui stesso nel MP Summorum Pontificum e nella Sacramentum Caritatis...ma anche in altre occasioni dove sottolinea che vi fu UNA FALSA INTERPRETAZIONE DEI TESTI CONCILIARI.....
    Stare con il Papa oggi, è indispensabile!!!
    Egli solo ci può garantire che siamo nel giusto, altrimenti chiunque criticasse il Papa in questo, automaticamente pretenderebbe per se stesso quella infallibilità che di fatto nega al Sommo Pontefice....^___^

    Al Ministero Petrino dedicai quella notte fra il 18 e il 19 aprile che trascorsi in ospedale con l'intervento successivo che ebbi la mattina seguente...la mia vita è legata a LUI e prego affinchè mons. Fallay comprenda che siamo chiamati NON a difendere la Chiesa (a questo ci pensa LO SPOSO^___^) quanto a soffrire per Lei e darle tutta la nostra esistenza perchè il Sommo Pontefice con i Vescovi, possano portare avanti il Progetto di Dio E NON I NOSTRI DESIDERI.....
    Si può amare in modo sbagliato...e chiunque ami la Chiesa PRETENDENDO DI ESSERE IL SUO SALVATORE, ama in modo sbagliato....

    Se ognuno di noi avesse la possibilità di FARSI UNA CHIESA SU MISURA, non avremo più la Chiesa UNA....santa e cattolica, ma avremo appunto tante chiese ognuna a seconda DEI NOSTRI GUSTI ^___^
    Grazie a Dio non è così....una Chiesa per quanto ortodossa, se si fondasse sul ciò "che io voglio", non è la Chiesa fondata da Cristo...^___^

    Preghiamo ed offriamo noi stessi affinchè la Chiesa trovi l'unità secondo la volontà del Suo Fondatore e non secondo i nostri gusti....

    Fraternamente CaterinaLD

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  20. "...gli eredi dell'arcivescovo Lefebvre non hanno "nessuna pretesa di esercitare un magistero alternativo rispetto al Santo Padre", ne' vogliono "opporsi alla Chiesa".
    Questo, precisa "I-media" correggendo interpretazioni diffuse in questi giorni su Internet e riprese dai giornali, "e' il senso della risposta che il vescovo Fellay ha dato all'ultimatum in una lettera a Papa Benedetto XVI, giovedi', 26 giugno 2008".


    http://paparatzinger-blograffaella.blogspot.com/

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  21. Caterina, sorella carissima,
    grazie per la tua testimonianza così sentita così bella e così nella Verità.

    Ti credevo silenziosa per tua scelta in questi giorni e non ho voluto neppure chiamarti per rispettarla; non potevo immaginare che tu stessi soffrendo, quasi sentendo sulla tua pelle la pesantezza e le difficoltà dell'ora presente...

    Condivido i tuoi sentimenti e la tua posizione in questa vicenda.

    Dal canto mio, proprio ieri, ho cercato di esprimere al mio interlocutore della FSSPX le cose che hai detto, una per una, compresi i rischi determinati dai loro irrgidimenti che possono avere ragioni logiche, ma ci sono momenti in cui la fede deve superare la logica umana che può irretire e ingabbiare e bloccare ciò che invece va messo a disposizione del Signore e della Sia Chiesa, fidandosi della Sua Grazia... I rischi di contaminazione ci sono e tanti, ma bisogna correrli tutti perché un'adamantina purezza, lontana da Pietro non è nulla...
    Ad ogni mia richiesta pressante è stato risposto con la logica, ma ci sono stati momenti in cui mi è parso far breccia... speriamo sia il Signore ad intervenire dove noi non possiamo arrivare: è Lui e non noi che salva la sua Chiesa... noi davvero siamo servi inutili, ma l'importante è che siamo servi fedeli a Lui e al nostro dolcissimo Santo Padre (mai questo termine è stato così appropriato nei confronti di un Papa!)

    Sono particolarmente felice e colma di gratitudine per avere in dono amici fraterni come voi, che ogni giorno con la loro condivisione, impegno e preghiera, mi aiutano e tenere la lucerna accesa e ad alimentarla sempre di più, prodigando ogni giorno doni inestimabili per l'edificazione mia e, credo di tutti...

    Penso anche a Tripudio, che so mosso da un amore grande per la Chiesa e da una sua particolare rigorosa sensibilità che molto somiglia a quella di Stephanos

    Ringrazio anche Egonon per le sottolineature che vanno prese in considerazione per comprendere meglio il problema in cui siamo immersi

    Ringrazio tutti e vi abbraccio nel Signore

    Sursum corda, habemus ad Dominum!

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  22. Caterina cerca di riposarti per piacere. La Chiesa oltre che di martiri ha bisogno di persone intelligenti come te.

    RispondiElimina
  23. Comunuqe sono cose davvero più grandi di noi, di cui non possiamo conoscere tutti i risvolti. Per questo affidiamo TUTTO al Signore, invocando anche su questa situazione e su chi vi è coinvolto in ruoli decisionali la sua Luce e la Sua Misericordia

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  24. Il Signor Veneranda, oltre ad averci dato segno della sua COSTANTE presenza e attenzione si è espresso in maniera condivisibile; ma penso che Caterina abbia tutto il discernimento per spendere le sue energie che sono per il Signore a 360 gradi, non solo su questo blog,
    con la giusta dose di prudenza

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  25. Grazie Caterina per la tua condivisione e le tue considerazioni che condivido in tutto.

    Per Adoriente:

    Sono consapevole del rispetto e dell'amore per il Papa della San Pio X. Anche del "servizio" che credono di offrire alla Chiesa di sempre.

    Ma è giunto il momento di dare questo servizio, se vogliono, nell' amore perfetto.

    Con o senza le violenze di questi giorni, con o senza le forzature e gli attacchi contro di loro, la S. Pio X dovrebbe cogliere questo momento (del Regno di Benedetto) per ri-entrare pienamente.

    Non c'è altra via per compiere un VERO servizio per la Chiesa se non quella di stare NELLA Chiesa, in pienezza.


    Ha ragione Caterina. Non siamo NOI i "Salvatori" della Chiesa. E la Chiesa non è NOSTRA! Noi siamo della Chiesa, invece!

    Anche alla luce dei disastri che ho davanti agli occhi, non potrei mai, nemmeno sotto tortura, staccarmi da mia Madre! E non potrei mai pensare neanche un secondo di dare un contributo a mia Madre "divroziando" da Lei! Per quanto lei abbia "divorziato" da me, o negato se stessa!

    Non sta a me definire i margini di questa negaazione e giudicarla! Chi è più grande di me, lo farà, se vorrà, a suo tempo e luogo!

    Sta a me invece CONTRIBUIRE. Per la mia parte.

    Non condivido le considerazioni dell'articolo in apertura su alcuni punti fondamentali che ho messo fra parentesi quadre.

    Sebbene la situazione dei Vescovi della San Pio X e di Mons. Lefebvre siano impossibili da metter in parallelo con i veri scismatici e sovversivi della Fede della Chiesa, è un fatto indiscutibile che non si compie un vero servizio permanendo questo stato di "indurimento"!

    Sono assolutamente certo che l'Opera della San Pietro sia stata non solo altamente meritoria ma di vero SERVIZIO ORANTE, silenzioso e discreto, e abbia portato grandi frutti!
    Non è liquidabile come fa l'articolista! E non è così sminuibile!

    L'alacre e tenace presenza di questi fedeli e di questi Sacerdoti Tradizionali, in Spirito di Comunione, con una Critica COSTRUTTIVA mai sopita e spinta dall' Amore, ha procurato questi risultati (come la Parrocchia personale a Roma e la diffusione continua della Sacra Liturgia di sempre, come documenta anche Unavox!), che solo 20 anni fa sarebbero stati definiti ASSURDI!

    Non è possibile pensare sempre per il male! E' distruttivo! Sicuramente il male esiste ed è ben visibile nella Curia! Ma si comincia sempre dall'inizio! E il male si sconfigge con il Bene! Come ad esempio il Motu Proprio!
    Che è un inizio importante e significativo! La Grazia non può essere "ostacolata"! Nessuno può ostacolare Dio! Intanto con questi provvedimenti e con questi "Presidi", la Grazia è meno "oscurata" dalla ribellione degli Uomini! L' opera più grande spetta a Lei!!!

    Riguardo le "imposizioni" da parte della parte di Curia che ostacola, non sono certo una novità!

    Chi potrebbe pensare che le richieste fatte ai cattolici veri non siano quelle citate da Mic nell' Omelia di Ordinazione dei Sacerdoti della San Pietro? Il colpo di coda è pensabile che non venga fatto? Occorre anche un po' di realismo! E' pensabile, con il disastro in cui siamo, ritenere che chi ostacola venga dalla San Pio X e dica: ok, tutto a posto. Il NOM è abolito. Oppure: rientrate, siete liberi di ripudiare il NOM sic et simpliciter!

    Occorre usare un poco di strategia! Ad oggi, ad esempio, non mi risulta che la San Pietro sia stata COSTRETTA ad Officiare il NOM! E non mi risulta che nella Parrocchia Personale si Offici il NOM! Ma anche se fosse, la posta in gioco vale una Messa col NOM! E secondo quanto scritto dal Papa:

    "Del resto le due forme dell’uso del Rito Romano possono arricchirsi a vicenda: nel Messale antico potranno e dovranno essere inseriti nuovi santi e alcuni dei nuovi prefazi. La Commissione “Ecclesia Dei” in contatto con i diversi enti dedicati all’ “usus antiquior” studierà le possibilità pratiche. Nella celebrazione della Messa secondo il Messale di Paolo VI potrà manifestarsi, in maniera più forte di quanto non lo è spesso finora, quella sacralità che attrae molti all’antico uso. (LETTERA DI SUA SANTITÀ BENEDETTO XVI AI VESCOVI IN OCCASIONE DELLA PUBBLICAZIONE DELLA LETTERA APOSTOLICA "MOTU PROPRIO DATA" SUMMORUM PONTIFICUM)
    "


    Al di là del formalismo mi sembra abbastanza evidente la volontà del Santo Padre di far in modo che la continuità tra VOM e NOM risulti più evidente tanto da essere perfetta.

    Credo che l'unica strada praticabile ora sia questa segnata dal Pontefice. E dovremmo spendere tutte le nostre povere forze per sostenerlo ovunque e comunque.

    RispondiElimina
  26. Credo che i nostri amici di Econe temano di sentirsi dire quello che il Car Castrillon ha praticamente ingiunto pochi giorni fa ai neo-ordinati sacerdoti della Fraternità di S. Pietro... sorti per perpetuare la Messa Tridentina, devono "piegarsi" a celebrare anche il NO...
    e non possano non tenerne conto.
    Si potrebbe obiettare che se la celebra il S. Padre, che ne ha riconosciuto anche esplicitazmente la validità...
    Ma il Santo Padre sta facendo di tutto per ricondurla, per quanto è possibile ad un senso più rigoroso e cattolico e inoltre ha anch'egli riconosciuto che la coesistenza delle due 'forme' dipende dalla situazione del momento: stato delle cose riferito alla formazione (che non esiterei a chiamare de-formazione) dei credenti e dei sacerdoti...

    Ciò non dovrebbe impedire, però, che a chi ha dedicato la sua vita alla forma Extra-ordinaria, sia concesso di praticarla e diffonderla senza deviazioni di alcun genere, che non si comprendono se non in un'ottica di abuso di potere (mi riferisco ovviamente a quel che ha detto il Cardinale che sono propenso ad attribuire a lui e non al S. Padre, ricodardando che la Fraternità di S.Pietro è stata da lui voluta negli anni '90 proprio allo scopo di salvaguardare il rito Tridentino)

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  27. Signori ecco la vera chiesa.. ve la spiega il sig. kiko in persona (II parte spot pubblicitario).. addirittura fa cenni storici.. (vorrei farVi notare come puntualmente non riesce a rispondere alle domande...neanche quelle preparate)

    Il rinnovamento del battesimo, risposta alla secolarizzazione (II)

    Intervista a Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale

    di Inmaculada Álvarez
    PORTO SAN GIORGIO, martedì, 1° luglio 2008 (ZENIT.org).- In questa seconda parte dell'intervista concessa a ZENIT in occasione dell'approvazione definitiva degli Statuti del Cammino Neocatecumenale, lo spagnolo Kiko Argüello spiega alcune delle caratteristiche di questo itinerario catecumenale, come i seminari “Redemptoris Mater”, la liturgia e le famiglie in missione.

    La prima parte dell'intervista è stata pubblicata lunedì 30 giugno.

    Nelle celebrazioni liturgiche, il Cammino Neocatecumenale introduce una serie di novità che in alcuni casi hanno provocato frizioni, come il cambiamento di luogo del rito della pace, la forma di fare la Comunione o le celebrazioni notturne, soprattutto la Veglia pasquale, in cui l'Eucaristia dura fino all'alba. Potrebbe spiegare da cosa dipendono questi cambiamenti?

    Kiko Argüello: Questi cambiamenti non sono novità, ma presuppongono un ritorno a tradizioni antiche. In tutta la Chiesa d'Oriente, il rito della pace ha luogo dopo la preghiera dei fedeli, seguendo la frase del Vangelo “prima di presentare la tua offerta sull'altare vai a riconciliarti con il tuo fratello”.

    Visto che il nostro è un itinerario catecumenale aperto a quanti sono lontani dalla Chiesa, in una comunità cristiana in cui appaiono i nostri problemi e difetti più profondi, il rito della pace, con la presenza del Corpo di Cristo, era complicato perché la gente si muoveva molto per andare a perdonare, a riconciliarsi con qualche fratello. Ci siamo allora chiesti se era possibile trasferire il rito nel momento attuale, come sapevamo che si faceva nel rito ambrosiano, per non spezzare la solennità del momento della Comunione, e questo è stato compreso perfettamente.

    Quanto alla Veglia pasquale, lo stesso Concilio ne ha favorito il recupero. Molti teologi e liturgisti hanno insistito sull'importanza di questa notte in cui non si dorme, la notte della Pasqua, della nostra salvezza. Celebrare questa notte ha aiutato molti fratelli di Madrid, ad esempio, che andavano in vacanza dopo il Venerdì Santo (in Spagna sono giorni festivi) a vivere in modo nuovo la Settimana Santa.

    In questo, come in tante altre cose, abbiamo sempre agito con buone intenzioni, cercando di aiutare l'uomo di oggi a riscoprire la sua fede e a vivere il Vangelo.

    Una delle accuse che si rivolgono al Cammino è che le comunità “vivono” al margine della parrocchia.

    Kiko Argüello: E' proprio il contrario! Il Cammino nasce nella parrocchia, vive in essa ed è al suo servizio. Lo Statuto definitivo indica anche che le Eucaristie che celebrano le comunità neocatecumenali fanno parte della pastorale liturgica della parrocchia e sono aperte a chiunque voglia partecipare.

    Vivere la fede in una piccola comunità è importantissimo; i fratelli si conoscono, si aiutano anche economicamente, pregano insieme. Uno dei più grandi problemi dell'uomo moderno è la solitudine. C'è molta gente che vive sola nelle città. Come nei primi tempi del cristianesimo, la testimonianza dei cristiani attraverso l'amore reciproco è necessaria. Era ciò che sorprendeva i pagani, che dicevano: “Guardate come si amano”. Come dice San Paolo, il cristiano è chiamato ad amare l'altro, ma soprattutto il fratello nella fede.

    Bisogna anche tener conto del fatto che molte persone che entrano nel Cammino erano lontane dalla fede, sono “figlioli prodighi” che tornano alla Casa del Padre, e bisogna avere misericordia nei loro confronti perché la loro fede maturi e possano integrarsi pienamente nella parrocchia. In questo senso, è molto importante l'opera dei parroci, per spiegare questo e non far nascere sospetti.

    Un'altra questione che richiama l'attenzione sono le immagini religiose proprie del Cammino, che in realtà sono icone di origine cristiana orientale, che lei ha riprodotto e contribuito a diffondere. Perché questo tipo di arte e non un altro?

    Kiko Argüello: Perché manca una sintesi, un'inculturazione della fede, un'estetica che oggi non c'è in Occidente. E' molto importante che la Chiesa rifletta sull'estetica con la quale pensa di evangelizzare il mondo.

    In passato, la Chiesa ha avuto la sua estetica, nell'arte bizantina, nel barocco, nel romanico o nel gotico. Oggi non esiste, si costruiscono parrocchie che esteticamente non hanno significato. La Chiesa partecipa allo stesso sconcerto culturale che domina nell'arte occidentale.

    Noi abbiamo visto che recuperare la tradizione è molto importante. Fino all'arrivo del Rinascimento, fino a Cimabue, l'estetica di Oriente e Occidente era comune. Con Giotto inizia una separazione che dura fino ai giorni nostri, e il motivo fondamentale è che l'arte occidentale perde il canone. Prima un autore non poteva dipingere come voleva l'arte sacra, perché non aveva una ragione meramente estetica ma anche evangelizzatrice. Per questo doveva basarsi su un canone,e questo in Oriente si è conservato.

    Il recupero di questo tipo di arte nel Cammino obbedisce quindi a due questioni: la prima, il recupero del canone, la seconda, tendere ponti con la Chiesa d'Oriente. Per questo per noi è molto importante come si costruiscono i templi, con un'estetica determinata che rimanda all'arte orientale, in cui i dipinti formano una “corona misterica” che raccoglie i momenti più importanti della vita di Cristo, in cui l'Eucaristia rende presente il Cielo sulla terra... A poco a poco, con molte difficoltà, abbiamo recuperato questo aspetto.

    Questo avvicinamento alla Chiesa orientale ha un significato ecumenico che non era presente all'inizio del Cammino?

    Kiko Argüello: In effetti siamo sorpresi dai miracoli che stiamo vedendo. Non avremmo mai pensato di aprire seminari, e già ne abbiamo circa 70, né pensavamo alla missione “ad gentes” ....

    Anche la Chiesa ortodossa, che è presente in questa regione, si è interessata, perché ha visto che la nostra catechesi è la stessa e si è identificata con la nostra estetica, perfettamente orientale. Gli ortodossi sono venuti a vedere il murale sul Giudizio Universale che abbiamo dipinto nella Domus Galilaeae e si sono sentiti a casa propria, con lo stesso spirito. Erano molto sorpresi e si chiedevano cosa succede nella Chiesa cattolica. E ciò che accade è semplicemente quello che diceva il Concilio Vaticano II, lo spirito che ha il Papa, la comunione tra le Chiese.

    Come nasce la Domus Galilaeae, la Casa che il Cammino ha aperto in Galilea, sul Monte delle Beatitudini?

    Kiko Argüello: Questa Casa, costruita su terreni della Custodia di Terra Santa, è nata dal desiderio di accogliere i fratelli delle comunità che terminavano il Cammino (l'ultima tappa di questo “itinerario battesimale” consiste nel rinnovamento solenne delle promesse battesimali la notte di Pasqua davanti al Vescovo, dopodiché la comunità intera compie un pellegrinaggio di vari giorni in Terra Santa).

    Anche in questo, tuttavia, siamo stati superati, perché questa Casa si sta rivelando un ponte imprevisto tra la Chiesa cattolica e il popolo ebraico. Quest'anno sono venuti a visitarci circa 700 pullman pieni di ebrei e sono rimasti sorpresi vedendo che lì abbiamo la Torah, i Dieci Comandamenti, in relazione alle Beatitudini, che cantiamo lo Shemà (un canto che raccoglie in ebraico il primo comandamento della legge di Dio: “Ascolta, Israele, amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutte le tue forze”).

    Il Ministro del Turismo di Israele è venuto a conoscerci e ci ha chiesto da dove venisse questo amore per il popolo ebraico. Io ho risposto che per i cristiani la storia del popolo ebraico è come un “catecumenato” che porta a Cristo, e per questo le radici del cristianesimo sono ebraiche. Nel Cammino risuonano con forza le parole di Giovanni Paolo II per cui gli ebrei sono “nostri fratelli maggiori nella fede”, evitando di giudicarli, visto che lo stesso San Paolo spiega che è stato posto loro come un “velo” perché non riconoscessero il Messia.

    Un altro degli aspetti caratteristici del Cammino è, come diceva, il carattere missionario, con la creazione dei seminari diocesani missionari “Redemptoris Mater” o le famiglie in missione. Potrebbe spiegare in cosa consistono?

    Kiko Argüello: I “Redemptoris Mater” sono seminari diocesani, del Vescovo, con la particolarità, come segnalava l'ex Arcivescovo di Madrid, il Cardinale Suquía, che la Diocesi deve respirare “con due polmoni, uno diocesano e l'altro per il mondo”. Il Concilio Vaticano II, agli articoli 9-10 della Presbyterorum Ordinis, dice che nell'ordinazione di ogni sacerdote deve esserci “la sollecitudine di tutte le Chiese”.

    I seminaristi di un “Redemptoris Mater” sanno che possono essere inviati in ogni luogo del mondo, dove i Vescovi li richiedono, ma questi seminari sono del Vescovo, noi non abbiamo alcuna autorità sul clero.

    Quanto alle famiglie in missione, l'iniziativa è nata dopo il Sinodo dei Vescovi d'Europa nel 1985, quando Giovanni Paolo II, analizzando la situazione della secolarizzazione dell'Occidente, soprattutto per quanto riguarda la distruzione della famiglia, disse ai Vescovi, sorprendentemente, che lo Spirito Santo stava già rispondendo a questa necessità e che era necessario lasciare i modelli di evangelizzazione di sempre e vedere dove lo Spirito stesse suscitando la risposta. Da allora, famiglie del Cammino son andate nei luoghi in cui i Vescovi le hanno richieste.

    Da ciò deriva la “missione ad gentes” sorta negli ultimi anni. Il Papa aveva anche parlato di tornare al primo modello apostolico, che nasce intorno alle case e in piccole comunità. Negli Atti degli Apostoli troviamo varie di queste comunità, come nel caso di Ninfa, o di Aquila e Priscilla. Noi nel Cammino abbiamo visto che tornare a questo modello è molto importante, soprattutto in quei luoghi in cui la secolarizzazione ha cancellato tutte le tracce di cristianesimo, per una nuova “implantatio ecclesiae”. Per questo sono come sempre i Vescovi a chiedere questa missione, e partono varie famiglie con i loro figli, accompagnate da un sacerdote.

    Ma c'è di più, ed è che abbiamo anche visto la necessità di inviare “comunità in missione”, vale a dire comunità che hanno terminato il Cammino, già mature nella fede, che vengono inviate, su richiesta dei parroci, in parrocchie che attraversano difficoltà, per aiutarle. Ad esempio, a Roma ci sono 12 comunità che si sono offerte al Vicario per andare nelle parrocchie di periferia più bisognose.

    L'approvazione degli Statuti presuppone quindi un punto di arrivo, ma anche un punto di partenza. Cosa vi aspetta ora?

    Kiko Argüello: Ciò che ci aspetta è poterci offrire ai Vescovi, già con la garanzia che si tratta di qualcosa della Chiesa, per la nuova evangelizzazione. Ciò che ci aspetta è fare un salto verso la nuova evangelizzazione, perché la felicità consiste nel dare la vita per gli uomini, ed è a questo che noi cristiani siamo chiamati.

    [

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  28. Amici,
    ho scoperto ora che il blog di Tornielli sta continuando a strumentalizzare questa vicenda in termini davvero inconsueti, con informazioni completamente sbilanciate a favore del progressismo e i thread ha iniziato ad essere "occupato" e strumentalizzato dai soliti noti, che stanno sguazzando in maniera indegna in questo serio problema che forse a loro giova acuire, dal momento che incarnano l'esatto contrario ed una contrapposizione netta ad Econe...
    E' andato a pescare in termini del trutto strumentali, niente dimeno che il Syllabo...

    Quindi i soliti noti hanno molte (troppe) machiavelliche serve, clericali e laiche, al loro servizio...

    Non a caso le due vicende, che sono due facce diverse del problema di sempre, risultano in questo modo appaiate.

    Trovo veramene abominevole dare questa enfasi alla vicenda - e nei termini in cui è posta - in un momento delicato come questo, in cui si rischia di esasperare la trattativa che per fortuna almeno non ha risentito dell'ultimatum...
    e spero non risenta di questi effluvi nauseabondi di biade kikiane...

    RispondiElimina
  29. Purtroppo, tutto fa brodo.

    Quello che disgusta anche me è il modo indegno, schifoso, in cui si semplifica e si specula su questa situazione. Ognuno per inzuppare nel proprio brodino!

    Anche quello che ha fatto Giudamaccabeo mi ha fortemente indignato.

    RispondiElimina
  30. Signor Veneranda ha detto...
    Caterina cerca di riposarti per piacere. La Chiesa oltre che di martiri ha bisogno di persone intelligenti come te.

    ********************

    ^___^ me lo dicono in molti di riposare, ma spesse volte per invitarmi a tacere^___^
    Battuta a parte colgo il tuo riferimento fraterno ringraziandoti e assicurando che il riposo non lo tralascio anche se aspiro di più a quel riposo eterno, a Dio piacendo, quando vorrà, e dopo aver combattuto la "buona battaglia" ^___^

    Tornando al noto blog che è stato citato, lo confesso, me ne sono ritirata da un bel pezzo dopo aver capito che VENIAMO USATI PER TIRARE GLI INDICI di ascolto....^___^
    e intanto il giornalista in questione invece di moderare ed usare il suo spazio per aiutare alla comprensione, lascia che ci si scanni FRA CATTOLICI pur di fare audiens....^___^
    Caro mic come già ebbi modo di suggerire, lasciateli cuocere nel loro brodo......a tutti verrà chiesto FINO ALL'ULTIMO SPICCIOLO.....e quando SI USANO I CATTOLICI per far in modo che le loro personali OPINIONI diventino strumento di battaglia e di scontro, occorre avere il coraggio di fermarsi e chiedersi se è questo il modo corretto di dare un contributo ALL'INFORMAZIONE....

    E' toccato prima con le notizie riguardanti il CN....si possono avere anche delle divergenze, ma quando notai che in quel blog non erano le divergenze a fare chiarezza, ma bensì una guerra senza limiti (senza moderazione), ho compreso anche che non è quello il modo per comprendere cosa sta accadendo...

    Idem ora per le vicende della FSSPX, non si può aiutare a suon di scoop....e di ultimatum....questi dialoghi sono lunghi e se il Signore ci ha dimostrato che la resistenza offerta dalla FSSPX ha trovato giustificazione nella difesa della Messa detta san Pio V, confidiamo sempre in un continuo dialogo per appianare le divergenze che al momento appaiono insormontabili.....ma solo 5 anni fa chi avrebbe mai pensato ad una normalizzazione della Messa antica?
    ^___^

    Tutto arriva per chi sa aspettare......i tempi di Dio non sono i nostri tempi e se l'apostolo ci invita AD EVITARE I DISCORSI PENICIOSI, un motivo ci sarà....Si fugga allora dai quei luoghi in cui si fanno discorsi perniciosi che ledono la dignità DI OGNI CATTOLICO CHIAMATO ALL'UNITA' DELLE MEMBRA e non alla loro divisione....

    Fraternamente caterinaLD

    RispondiElimina
  31. Grazie Paolo.

    Questa intervista di Kiko conferma tutto quanto andiamo sostenendo.

    Possibile che si possano rilasciare queste interviste, quella sua conferenza stampa, queste "sentenze", E NULLA SUCCEDE?

    RispondiElimina
  32. Cari amici,
    leggete questa notizia
    che mi sembra incoraggiante,
    riguardante I Redentoristi (transalpini) tradizionalisti, già piuttosto legati alla Fraternità san Pio X, che dopo mesi di contatti sempre più fitti con Roma, da qualche giorno non sono più sospesi a divinis...


    "We are very grateful to our Holy Father Pope Benedict XVI for issuing, last July, the Motu Proprio Summorum Pontificum which called us to come into undisputed and peaceful Communion with him.

    Now we have that undisputed communion! It is a pearl of great price; a treasure hidden in the field;..."

    http://rorate-caeli.blogspot.com/2008/07/transalpine-redemptorists-regularized.html

    Il Signore sia lodato!

    (forse per la FSSPX il lavoro
    sarà più lungo, ma il Signore
    è all'opera, vero?)

    RispondiElimina
  33. adoriente ha detto...
    I Redentoristi (transalpini) tradizionalisti,



    ****************

    bè come ebbe a dire Giovanni Paolo II nel MP Ecclesia Dei:

    A tutti questi fedeli cattolici, che si sentono vincolati ad alcune precedenti forme liturgiche e disciplinari della traditione latina, desidero manifestare anche la mia volontà - alla quale chiedo che si associno quelle dei Vescovi e di tutti coloro che svolgono nella Chiesa il ministero pastorale - di facilitare la loro comunione ecclesiale, mediante le misure necessarie per garantire il rispetto delle loro giuste aspirazioni.

    *************

    NELLE LORO GIUSTE ASPIRAZIONI, dice il testo....
    e di FACILITARE la loro comunione ecclesiale.....ecco perchè quello definito "ultimatum" da un certo blog propagandistico, è una emerita schifezza gettata addosso alla delicatezza dei problemi in corso...

    e concludeva così il MP Ecclesia Dei il Papa:

    6. Tenuto conto dell'importanza e complessità dei problemi accennati in questo documento, in virtù della mia Autorità Apostolica, stabilisco quanto seque:

    a) viene istituita una Commissione, con il compito di collaborare con i Vescovi, con i Dicasteri della Curia Romana e con gli ambienti interessati, allo scopo di facilitare la piena comunione ecclesiale dei sacerdoti, seminaristi, comunità o singoli religiosi e religiose finora in vario modo legati alla Fraternità fondata da Mons. Lefebvre, che desiderino rimanere uniti al Successore di Pietro nella Chiesa Cattolica, conservando le loro tradizioni spirituali e liturgiche, alla luce del Protocollo firmato lo scorso 5 maggio dal Cardinale Ratzinger e da Mons. Lefebvre;

    b) questa Commissione è composta da un Cardinale Presidente e da altri membri della Curia Romana, nel numero che si riterrà opportuno secondo le circostanze;

    c) inoltre, dovrà essere ovunque rispettato l'animo di tutti coloro che si sentono legati alla tradizione liturgica latina, mediante un'ampia e generosa applicazione delle direttive, già da tempo emanate dalla Sede Apostolica, per l'uso del Messale Romano secondo l'edizione tipica del 1962(9).

    7. Mentre si avvicina ormai la fine di questo anno specialmente dedicato alla Santissima Vergine, desidero esortare tutti a unirsi alla preghiera incessante che il Vicario di Cristo, per l'intercessione della Madre della Chiesa, rivolge al Padre con le stesse parole del Figlio: Ut omnes unum sint!

    Dato a Roma, presso San Pietro, il giorno 2 del mese di luglio dell'anno 1988, decimo di pontificato.

    Joannes Paulus PP. II

    ************************


    Tenuto conto dell'importanza e complessità dei problemi ..... scriveva così il Papa....è allora impensabile trattare l'argomento a suon di megafoni pro o contro....gettando il tutto in blog senza moderazione come ha fatto il noto sopra citato....

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  34. @ Caterina63
    Non so se il "noto sopra citato"
    sarei io, forse una persona innominabile?

    Vorrei solo precisare che:

    - personalmente non appartengo a nessun gruppo di fedeli tradizionalisti, ma come tutti i cattolici desiderosi della
    "riunificazione" di queste parti sparse del gregge di Cristo
    spero e prego per tale buon fine,
    per il quale Papa Benedetto, veramente assistito dallo Spirito Santo, sta operando;
    - ho solo riferito una notizia che mi sembra un segno di speranza in tal senso;
    - non ho usato nessun megafono nè credo di aver parlato in modo "smoderato".

    Con ossequio

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  35. per Adoriente
    il "noto sopracitato di" Caterina era il giornalista Tornielli, che sta usando il suo blog in maniera strumentale e discutibile, in ragione della serietà e delicatezza dei temi di cui si sta parlando.

    Infatti, finito il "rumore" suscitato dal venticello vaticano sui famosi cinque punti, ora ha riacceso la miccia dall'angolazione del Syllabo, permettendo la strumentalizzazione selvaggia e l'intreccio di idee le più disparate, spesso buttate dentro ad arte da mestatori di professione, che alla fine non fanno altro che mettere benzina sul fuoco e far passare i nostri amici di Econe per quello che non sono...

    So che in Vaticano non staranno a lasciarsi condizionare da tante chiacchiere al vento (tra cui poche riflessioni serie di qualche studioso), ma c'è un 'clima' che si crea, un riecheggiare ed un effettto 'moltiplicativo' sulla rete, che rischia di sviare dal cuore del problema e non fa altro che alimentare la confusione, già purtroppo ben attestata all'interno della Chiesa...

    Grazie per i tuoi contributi :)

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  36. @ Mic

    Grazie per il cortese chiarimento.
    Riconosco che l'effetto di "eco moltiplicate" nella rete provoca un rimbombo che non giova al tranquillo
    scioglimento della spinosa vicenda
    ed è bene "automoderarsi" anche
    nel voler chiedere o anticipare troppe notizie favorevoli o contrarie...

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  37. sono perfettamente d'accordo... per questo rimaniamo in fiducisa attesa continuando a pregare

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  38. Oggi oltre ad essere il mio anniversario di matrimonio ^__^, ricorre la Madonna delle Grazie e l'anniversario del Motu Prorio Eccelsia Dei...

    Preghiamo la Madre del Cielo in questo giorno così importante.

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  39. Un bacio e tantissimi auguri affettuosi a te a Katia, Steph

    con affetto megagalattico :)

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  40. CUI PRODEST?

    Come mai tanto stracciamento di vesti per la (presunta) rigidezza delle posizioni dei lefevbriani alle richieste del Papa, ora smentita ampiamente sia dall'agenzia I Media sia dallo stesso Tornielli(che aveva montato il caso)?

    Come mai tanto silenzio invece dinanzi all'annosa e ostentata disubbidienza di Kiko Arguello davanti alle richieste del Papa(per non parlare del resto)del I dicembre 2005, tutte rimaste inascoltate e addirittura fonti delle sue stizzite reazioni verso lo stesso Pontefice(cfr. lettera di Kiko al Sommo Pontefice del 16.1.2006).

    Due comportamenti e due stili emblematici: dignitosamente austero,ma non arrogante quello della Fraternità di San Pio X( E' Tornielli a darne ragione); altezzosamente chiuso ed arroccato nelle sue "estetiche" prerogative quello di Arguello.

    Possiamo non restare perplessi davanti agli accanimenti dell'opinione pubblica contro il primo e al trionfalismo imperante verso il secondo?

    RispondiElimina
  41. stephanos78 ha detto...
    Oggi oltre ad essere il mio anniversario di matrimonio ^__^, ricorre la Madonna delle Grazie e l'anniversario del Motu Prorio Eccelsia Dei...

    Preghiamo la Madre del Cielo in questo giorno così importante.

    ***************

    Vabbè in ritardo ma sono associata a questi festeggiamenti^___^
    ma il MP non è del 7?

    RispondiElimina

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