lunedì 2 aprile 2018

Kiko svela l'unico peccato che spedisce il neocatecumeno dritto all'Inferno.

Il confronto immediato tra queste due parti, tratte dallo stesso Annuncio di Pasqua, fatto da Kiko, è sorprendente.


Annuncio di Pasqua 2018: pag.12-13. estratto:
(Kiko ricorda che, nelle domeniche di Pasqua, ci sarà la Missione delle 100 piazze con Papa Francesco (sigh!). 5 incontri.)
Si parla di Chiesa, si pensa alla "kikomunità".
"Dico questo perché tutti siete chiamati a questi incontri nelle piazze, ad annunciare il vangelo. Siamo assolutamente obbligati a rendere testimonianza al mondo della fede che Dio ci ha dato.Al primo incontro dovete andare tutti con i giovani, le chitarre, ballando e cantando e poi, alle persone che si sono radunate, farete la catechesi: “Chi è Dio per te".Nel secondo incontro: “Chi sei tu?"Terzo incontro: annuncio del kerigma. La notizia della salvezza è dire a tutti che se ascolti questa notizia e credi ti salverai, avrai la vita immortale.Il quarto incontro: chiamata a conversione. Si prepara una penitenziale con i preti nella piazza.Nel quinto incontro si parla della Chiesa: Che cosa è una comunità cristiana, invitando coloro che sono presenti – se vogliono – ad essere aiutati attraverso una comunità cristiana. Coloro che dicono di sì li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza e possono entrare in una comunità. Dio ci ha ispirato di fare questo. E’ importante questo annuncio. Vi è scomodo andare per le piazze? Se preferite la comodità che non annunciare Gesù Cristo, sicuramente il Signore manderà un altro fatto che vi salvi dall’inferno. Non c’è cosa peggiore che il borghesismo. Le parole più terribili sono per queste persone e dice la Scrittura: “Poiché non sei né freddo e né caldo, ma tiepido, io ti vomiterò”. Dio vomita. Magari fossi freddo, un ladro, un ateo, magari! Non sei niente, uno che si passa la vita davanti alla televisione, sei un comodo ed hai perso lo zelo. Come puoi chiamarti cristiano se hai perso lo zelo di tuo Padre che vuole salvare l’umanità, tutta l’umanità inviando il suo unico Figlio? Perdere lo zelo è la tragedia più grande. Lo zelo si perde per la tiepidezza, diventa tiepido chi si installa, essere installati, come un prete che si accomoda nella parrocchia con la sua macchina, i soldi, i suoi amici e non si rende conto che ha perso lo zelo per evangelizzare, non ha niente. Magari Dio deve mandare qualcosa: con la tiepidezza si va all’inferno!Il mondo intorno a noi sta morendo e tu vuoi stare comodo? Attenti! È importante che venga la Pasqua a svegliarci."


Annuncio di Pasqua 2018: pag.20-21. estratto:
Giovani neocatecumeni zelanti.

"Allora, Signore, cosa dobbiamo fare perché questo - che Dio ci ama e vuole essere uno in noi - si realizzi veramente? Che cosa dobbiamo fare? Ecco, convertitevi e credete. Dobbiamo credere, credere! E che cosa è credere? Credete che Cristo sta desiderando di stare dentro di voi. E c’è bisogno di mettere qualcosa da parte nostra perché questo si realizzi? “Devo lasciare il peccato, devo cambiare la mia vita? Che devo fare? Credo quello che Kiko sta dicendo, perché sta facendo un ministero a favore della mia fede e lo ringrazio, anzi ringrazio Dio che ha suscitato questi catechisti per aiutare me. Ma vorrei sapere di più: che devo fare perché Cristo sia perfettamente uno in me?”. Credete alla Buona Notizia, credete. Credi che Cristo ti ama, non avere paura. Cristo mai ci ha giudicato, mai, è sempre pieno di misericordia soprattutto con i peccatori. Quando quella prostituta, che aveva una cattiva fama, ha cominciato a toccargli i piedi – come sapete i piedi sono un simbolo erotico – e li bagnava con le sue lacrime e li asciugava con i suoi capelli – anche i capelli sono un segno erotico, è proibito alle donne ebree mostrare i capelli, hanno sempre il capo coperto perché i capelli sono un segno erotico – i farisei dicevano: “Se sapesse chi lo sta toccando, che donna è questa” e Gesù Cristo dice: “Non sono venuto per i giusti, sono venuto per i peccatori”, e i peccatori siamo noi, perché siamo tutti peccatori.
[ndr. solita sublimazione dei peccati sessuali]
Coraggio fratelli, vi annunzio che viene la Veglia Pasquale del 2018, in modo che siamo contenti di andare nelle piazze ad annunciare Gesù Cristo.
...dovremo portare la Buona Notizia a tutti gli uomini... Ecco, qui ti si dice come si può essere uno con Cristo: devi vivere per Colui che è morto e risorto per te. E Cristo, che è morto per te ed è risorto per te, cosa vuole da te? Vuole che ti offri come famiglia in missione? Devi offrirti. Sei una donna nubile e vuole che ti offri alla Chiesa per andare ad aiutare un seminario? ...Cristo è morto perché tu non viva più per te. No no, dovresti odiare la tua vita, e non solamente la tua vita, dovresti odiare la tua anima.“Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo Chi non odia la sua anima non può essere mio discepolo” (ndr. citazione inventata di sana pianta - [nota 1] ) Dice S. Paolo che chi è in Cristo è una nuova creazione, le cose vecchie sono passate e ne sono nate di nuove. Le cose nuove sono la fede, la grazia dello Spirito Santo. “Colui che non aveva conosciuto il peccato, Dio lo trattò da peccato in nostro favore Dio lo ha fatto peccato per noi”...
(ndr. altra citazione inventata: il testo scritturistico dice Dio «lo ha trattato da peccato» per noi, non dice che Dio «lo ha fatto peccato», che è una cosa completamente diversa).
...e in questo canto ho inserito la frase di S. Paolo che dice: “Guai a me se non annunziassi il Vangelo”.
Vorrei anche accostare alla catechesi del "cosa dobbiamo fare per essere uno con Dio?" - abbiamo visto che la risposta di Kiko è una sola: "ascoltare me" - lo scrutinio, scovato da Lino e tratto dal mamotreto della Traditio, sul porco/nato, che scopre la sua natura, facendo il cammino neocatecumenale, grazie al fango.

Questo scrutinio è stato eliminato nel direttorio corretto e concerne il fango sul cieco nato di Gv 9, tema portante della tappa e degli altri scrutini.


Kiko: Prima del cammino tu eri cieco? Cosa non vedevi?

Z.: Prima del cammino io ero un bigotto, perché sono nato nella Chiesa e avevo un moralismo terribile, una terribile paura dell'inferno. Dovevo presentare sempre la faccia di buono, non avevo mai un peccato, la colpa era sempre degli altri. Io ho fatto quello che ho voluto durante tutta la mia vita e nel fondo non mi sono mai creduto peccatore perché sono stato una brava persona, perché andavo sempre a messa e non mi vedevo cieco. Un giorno ho sentito l''annuncio e attraverso quello il Signore mi afferrò; dopo aver ascoltato tutta la catechizzazione, dopo essermi messo in cammino, il Signore ha fatto sì che attraverso la sua Parola, attraverso la comunità, io cominciassi a vedere che ero un maiale. Il Signore ha permesso, mentre stavo in comunità, ha permesso che io peccassi perché vedessi come ero. Dentro la comunità, attraverso la Parola, il Signore mi ha messo davanti i miei peccati.

Kiko: Tutto il fango che c'era in te, la porcheria che c'era in te.

Z.: In quantità! Io non capivo, prima del cammino, perché uno sposato se ne andava con un'altra; questo non lo comprendevo. Il Signore ha permesso che io commettessi adulterio, quando stavo già nel cammino. Mi ha fatto vedere che sono un adultero, mi ha fatto vedere che sono un egoista, che adoro il denaro; mi ha fatto vedere che non amo nessuno, né mia moglie, né i miei figli, che amo solo me stesso, che ho cercato sempre di trarre vantaggi dagli altri. Questo mi ha fatto vedere il Signore attraverso questo tempo, mi ha messo fango sugli occhi facendomi vedere che sono cieco perché potessi vedere che Lui mi ha amato così, non ha avuto schifo dei miei peccati, non mi ha disprezzato, mi ha amato! E questo l'ho visto nella comunità, perché conoscendo i miei peccati il Signore si è avvicinato attraverso i fratelli; attraverso mia moglie si è avvicinato a me e mi ha voluto bene. Il Signore si è avvicinato a me in persone concrete, e mi ha voluto bene. Allora io ho sperimentato che Dio mi ama così come sono, ridotto ad essere un disgraziato.[...]
Questo lo scrutinio: e Kiko ascolta, senza scomporsi, questa esperienza.
Ricordiamo che alla Traditio si arriva dopo diversi anni di cammino.
Il fulcro dell'annuncio kikiano è innestato sulla catechesi del cieco nato, paradigma del cammino, che altro non è se non il metterti fango sugli occhi, in modo che tu, sentendoti sporco, vada a lavarti alle acque del tuo Battesimo e, finalmente, veda. Cosa? I tuoi peccati. Questa è la patente necessaria per poter essere inviato (da Kiko) ad evangelizzare.

Il cammino non insegna mai a fermarsi
un gradino prima di cadere nel peccato.

Appare chiaro che, in tutto quello che si dice agli scrutini, risuona la predicazione di Kiko, instillata per anni.


Kiko stesso ripete che è il Signore a permettere che tu cada, perché devi riconoscere che "sei un peccatore che non può non peccare". Nel concreto Dio permette che tu commetta un adulterio, che tu rubi, che tu sia un violento, un iroso, un prepotente, un falso, un approfittatore. In sostanza, se necessario, Dio permetterà che tu commetta tutto quanto non hai mai commesso prima di entrare in cammino, perché se non ti viene messo fango sugli occhi, mai potrai essere cristiano, mai potrai essere evangelizzatore per gli altri [notare che l'azione di mettere il fango sugli occhi è di Cristo: qui è racchiuso il senso, di quanto insinuato da Kiko, di un dio (il dio di Kiko) che concretamente ti spinge a peccare, perché tu possa finalmente vedere]

Non una parola sulla gravità del peccato di adulterio, sul rendere vana la grazia, nulla. Abbiamo conferma di tutto questo nelle decine di esperienze, raccontate dalle vittime di abusi di ogni genere subiti nel cammino. Il cammino, che è cammino del fango, è ben fatto quando ti illumina su tutti i tuoi peccati, ti convince che sei capace delle peggiori cose, un essere abietto, uno schiavo che non puo non peccare, tanto che, se non ne sei ancora convinto, Dio stesso permetterà che tu pecchi rovinosamente. Questa per Kiko è una grazia immensa, concessa da Dio al vero camminante! Mentre le vittime sono accusate di moralismo, poiché giudicano il peccatore e non perdonano: esse; in fondo, credono di essere migliori. Concludiamo che la loro esperienza del fango non è altrettanto compiuta.

Voglio anche sottolineare che il modo di esporre la propria esperienza, da parte di questo fratello grato del bene che il cammino gli ha fatto, segue un cliché; non ha nulla di spontaneo, come del resto niente è spontaneo nel cammino di Arguello.
Si inculca un modo di pensare, stereotipi che si ripetono sempre uguali. Appare chiaro che Kiko è compiaciuto del bel risultato sortito dal cammino, nel caso di specie.

Sì, proprio questo si vuole ottenere, questo lo scopo ultimo e questo noi vogliamo portare alla luce.
La terribile frase "Dio mi ha fatto commettere un adulterio" in fondo, non l'ha inventata il fratello, è quanto Kiko trasmette subdolamente con il suo insegnamento.
Una eresia totale, una cosa che non si poggia sulla Parola di Dio, né sui Vangeli, né sul Magistero della Chiesa, nè sull'insegnamento dei Padri. [nota 2]
Ed è bene andare a fondo, perché qui è un punto molto importante: Kiko copre, con l'indulgenza che usa solo in questi casi con gli scrutinati, la sua autoassoluzione e, contestualmente, quello che è il pilastro del suo Potente Cammino - ma che non è né cristiano né cattolico -, ossia la scoperta del "peccato come luce donata al cieco nato attraverso il fango", questa sola conoscenza abilita il camminante all'annuncio del prodigioso Kerigma kikiano.

Notate come fino a questo punto
non ha pronunciato qui nessuna delle parole dure
che destina a chi si sottrae all'attività delle "100 piazze".

Tanto parlare di indolenza, borghesismo, assenza di zelo, ci fa inoltre intuire quanta pesantezza serpeggia tra i fratelli delle comunità: numerosi non tollerano più il ripetersi di questi invii ridicoli, con chitarre, megafoni, arredi kikiani, come scemi nelle piazze.

Più che un'intuizione, sappiamo di alcuni fratelli che, nel loro discernimento, avendo anche finito il cammino, si sono rifiutati di andare e sono stati cacciati via dal cammino, per essere di esempio a tutti. Certo Kiko non puo' tollerare che qualcuno pensi e faccia di testa sua e gli sfugga dalle mani.

Per questo ripete ogni volta "Il Signore ci ha ispirato". La verità è che ha bisogno di adepti che dedichino tutto il loro tempo a fare proselitismo. Ha, perciò, trasformato (solito kikoabuso della Parola di Dio) la "tiepidezza" dell'Apocalisse nell'assenza di zelo per il kikannuncio e il "sto per vomitarti dalla mia bocca" nello spedirti, da parte di Kiko, dritto all'inferno. Di nuovo con le sue minacce a terrorizzare gli sprovveduti fratelli, per tenerli saldamente sotto controllo.

Kiko superstar si concede ai suoi fans.
Nessun amore alla persona, nessuna premura per le anime che si affidano a lui. E, mentre insegna ai fratelli ad "odiare la loro stessa anima" [deturpando ancora una volta la Parola di Dio] lui la devasta con la sua pestifera dottrina.

Avrebbe dovuto dire - come nel caso dell'"adultero tardivo"- a chi pecca, e pecca tanto gravemente dopo anni e anni di cammino, da vero padre, se lo fosse: "Ma ti sei reso conto di cosa hai fatto? Tu hai reso vana in te la grazia di Dio! Pensa a quanto Dio ti ha amato? Quanto sta facendo per te in questi anni? Quanti strumenti di salvezza ti ha dato?" (Da notare che già hanno venduto i beni, versano mensilmente la decima e hanno ricevuto la consegna della Preghiera quotidiana delle lodi, in più molti sono catechisti o esercitano vari carismi nella cominità).

Avrebbe dovuto dire che Dio ci chiama alla santità, che a chi commette questi peccati, peggio se dopo anni di cammino, e dà scandalo soprattutto ai piccoli, a questi sì che Gesù riserva le parole più dure, le più tremende! Altro che a chi si scoccia di andare nelle piazze! (cfr. Mt. 18, 6s. [nota 3])

Avrebbe dovuto mettere sotto gli occhi la verità, per chiamare seriamente al pentimento e al fermo proposito di non peccare più, sapendo che Dio a questo ci chiama, Gesù per questo è morto sulla Croce, per darci la vittoria sulla tentazione e sul peccato sempre, tutte le volte che gli chiediamo aiuto con cuore sincero, appoggiati in lui, per poter vivere nella santità.

Se no che razza di cammino di fede facciamo mai? E a che cosa serve?
Ma per Kiko tutto questo è solo un moralismo. (abbiamo già raccontato come Kiko si rivolge, a chi manifesta di voler "impegnarsi nel bene" - parola bandita nel cammino - con la fatidica frase: "Ma tu sei entrato nel cammino per diventare santo?", come a dire "Tu non hai capito niente!".)


Di fronte a uno che dice "il Signore mi ha fatto adulterare", Kiko ascolta, tace e sorride!
Altro che borghesismo e televisione e il suo solito tirare in ballo il povero prete indolente, e idolatra! Invece di guardare piuttosto alla sua misera vita!

L'annuncio di Kiko è questo:
«I padri della Chiesa chiamavano il Kerygma "sperma dello Spirito" perché possiede il potere, se qualcuno lo ascolta e lo crede e passa i suoi peccati a Cristo, di gestare in lui l'uomo nuovo: Cristo, che sta come sommo sacerdote davanti al Padre, assume i peccati di quest'uomo anche se è un adultero, un assassino, una canaglia, e lui può ricevere dal cielo il perdono dei peccati e con il perdono dei peccati riceve dal cielo anche lo Spirito divino, lo Spirito Santo che è Dio (...) E come la Vergine Maria quando dice all'angelo: "Sia fatto in me secondo la tua parola", immediatamente entra il lei lo Spirito Santo e forma nella Vergine un piccolo embrione, così questo si realizza in ogni cristiano. Dentro ogni cristiano che ascolta l'annunzio del Vangelo, del Kerygma, immediatamente si forma - se crede - un embrione che si chiama FEDE.»
Kiko lo ripete, invariato, dall'inizio alla fine del neocatecumenato.

Che significa? Che se un suo adepto cade nei peggiori peccati, anche una volta finito il percorso e indossata la veste bianca, Kiko lo conferma perché ha fatto bene il cammino, visto che è uscito, ancora una volta, dagli inganni, perché ha conosciuto - nel senso biblico del termine - che è uno schiavo capace dei peggiori peccati.
E ora deve solo ascoltare il KERIGMA e credere, per essere salvato.
Mi domando:
ma perché a chi non ha zelo per le "100 piazze" - ben descritte come occasione di proselitismo, non come gratuito annuncio di Gesù Cristo (cosa che Kiko sfacciatamente sostiene, mentendo, al Papa e ai Vescovi) - Kiko minaccia l'inferno?
Perché li terrorizza dicendo loro che conviene vadano, con o senza desiderio, altrimenti Dio li punirà con castighi memorabili, manderà loro terribili avvertimenti perché è Dio che "vuole che tu ti offri per la missione" "tu devi rendere testimonianza...nelle 100 piazze", questo obbligo te lo impone Dio, perchè Dio parla in me!

E ancora mi domando:
Perché non dice "ascoltami bene, se sei tiepido, se, invece di andare alle 100 piazze ti sei istallato nelle tue comodità e, mentre i tuoi fratelli andavano, tu sei rimasto a casa e hai visto che sei un peccatore, e oggi sai che sei il peggiore di tutti! Ora "ascoltame" io ti annuncio il Kerigma e se tu mi ascolti, "di pronto" tutti i tuoi peccati sono perdonati... poi domani se vuoi puoi anche confessarti, ma ora scende su di te lo Spirito Santo e, come nella Vergine Maria, gesta in te una nuova creatura!"?
Non trova di meglio, nelle Scritture, che il passo dell'Apocalisse (cap. 3) sulla tiepidezza, forzando l'interpretazione tutta a suo favore, come al solito.

Kiko, sempre lui...
...trascura la parola sugli scandali, dimentica la macina di mulino al collo, tralascia gli scritti di S.Paolo, che mette in guardia i cristiani sui peccati della carne, ricordando ai suoi che il nostro corpo è "tempio dello Spirito Santo" e che "non apparteniamo a noi stessi".

Dice san Paolo: "Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo". [nota 4]
Qui davvero si tradisce l'essere uno con Dio, di cui Kiko parla e straparla a sproposito, mutuando, il più delle volte, un linguaggio umano irriverente, perché, nel cammino, si tiene in bassissimo conto il peccato che, più di ogni altro, ci allontana dall'essere uno con Dio.

Kiko non comprende il significato - per se' e per i suoi inviati, testimoni di tanti sorprendenti miracoli, come egli stesso dice a sua condanna - di ciò che dice Gesù: "A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". [nota 5]

Un vero catechista dovrebbe interrogarsi, restare costernato, di fronte al fatto che, dopo anni e anni di formazione, di predicazioni ascoltate, di preghiera quotidiana, di evangelizzazione, un suo discepolo cade e ricade in peccati della carne: adulteri, abusi, approfittando proprio dello stare in comunità, e magari del ruolo stesso che ricopre, tutti peccati che gridano vendetta a Dio.
Questo è rendere vana la Grazia.
Kiko annuncia il potere del Kerigma "ascolta", dice, credi e tutti i tuoi peccati sono perdonati, se credi veramente. Tanto basta, per lui... eccezion fatta per un solo peccato.
Kiko ha definito "peccato di morte", degno dell'inferno, unicamente il preferire le comodità all'andare per le 100 piazze a fare il saltimbanco; qualunque cosa, pur di rimpolpare le sue comunità sempre più ridotte al lumicino, visto che, con le ultime catechesi nelle parrocchie, non nasce neanche una comunità decente, per l'esiguo numero di persone che le seguono.
Non sa più cosa inventarsi.
È alla caccia di nuovi seguaci, a qualsiasi costo e, come lui percorre la terra instancabilmente, così vuole che facciano i suoi; tutto per conquistare nuovi "proseliti".
Si'! tutti questi teatrini di ispirazione kikiana sono finalizzati unicamente al proselitismo della sua setta, ed egli è cosi' spudorato che ha pure il coraggio di intestare a Papa Francesco l'iniziativa della sua opera!
Ma per Kiko è la parola:
Mt. 23, 15
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.





[nota 1]
Mc 8,34-37:
34Convocata la folla insieme ai suoi discepoli, disse loro: «Se qualcuno vuol venire dietro di me rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. 35Perché chi vorrà salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia e del vangelo, la salverà. 36Che giova infatti all'uomo guadagnare il mondo intero, se poi perde la propria anima? 37E che cosa potrebbe mai dare un uomo in cambio della propria anima?
[nota 2]
Sant'Agostino.
La grazia e il libero arbitrio. [A VALENTINO E AI SUOI MONACI]
L'uomo non può giustificarsi chiamando in causa Dio.2. 3. Ma ci sono uomini che cercano di giustificarsi perfino mettendo avanti Dio stesso, e a loro dice l'apostolo Giacomo: Nessuno, quando è tentato, dica: E' da Dio che sono tentato. Dio infatti non è tentatore al male; Egli al contrario non tenta nessuno. Ma ognuno è tentato perché attratto ed allettato dalla propria concupiscenza; poi la concupiscenza, quando ha concepito, genera il peccato; e il peccato, quando è stato commesso, genera la morte 4. Sempre a coloro che vogliono scusarsi prendendo a giustificazione Dio stesso, risponde il libro dei Proverbi di Salomone: La stoltezza dell'uomo stravolge le sue vie; e invece nel suo cuore egli accusa Dio 5. E il libro dell'Ecclesiastico afferma: Non dire: E' a causa del Signore che ho deviato; infatti tu non fare ciò che Egli detesta. Non dire: E' perché Egli stesso mi ha tratto in errore; infatti Egli non ha bisogno di uomini peccatori. Il Signore odia ogni turpitudine e questa non è cosa che si possa amare da parte di coloro che lo temono. Egli all'inizio creò l'uomo e lo lasciò in mano al proprio consiglio. Se vorrai, osserverai ciò che ti viene prescritto e la completa fedeltà a ciò che a Lui piace. Egli ti mette davanti il fuoco e l'acqua; stendi la mano verso ciò che vorrai. Dinanzi agli occhi dell'uomo c'è la vita e la morte, e gli sarà data quella delle due che gli piacerà 6. Ecco che vediamo espresso nella maniera più lampante il libero arbitrio della volontà umana.

[nota 3]
Mt 18,6-7:

6Chi invece scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, gli conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia gettato nel profondo del mare. 7Guai al mondo per gli scandali! È inevitabile che vengano scandali, ma guai all'uomo a causa del quale viene lo scandalo!
[nota 4]
1Cor 6,15-20:

15Non sapete che i vostri corpi sono membra di Cristo? Prenderò dunque le membra di Cristo e ne farò membra di una prostituta? Non sia mai! 16O non sapete voi che chi si unisce alla prostituta forma con essa un corpo solo? I due saranno, è detto, un corpo solo. 17Ma chi si unisce al Signore forma con lui un solo spirito.18 Fuggite la fornicazione! Qualsiasi peccato l'uomo commetta, è fuori del suo corpo; ma chi si dà alla fornicazione, pecca contro il proprio corpo. 19O non sapete che il vostro corpo è tempio dello Spirito Santo che è in voi e che avete da Dio, e che non appartenete a voi stessi? 20Infatti siete stati comprati a caro prezzo. Glorificate dunque Dio nel vostro corpo!
[nota 5]
Lc 12,47-48:

47 Il servo che, conoscendo la volontà del padrone, non avrà disposto o agito secondo la sua volontà, riceverà molte percosse; 48quello invece che, non conoscendola, avrà fatto cose meritevoli di percosse, ne riceverà poche. A chiunque fu dato molto, molto sarà chiesto; a chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più.

30 commenti:

  1. Rileggerò il post con calma: lo merita. Interessantissimo.
    Per ora mi limito a sottolineare alcune cose che mi sono saltate subito agli occhi.

    Kiko sembra un autentico pazzo, uno di quelli veri, così come Carmen sembrava una pazza psicotica e don Pezzi sembra un depresso cronico). Forse si dovrebbe curare.
    Forse il Cammino è frutto di menti malate: per questo è così squilibrato e spesso fa diventare squilibrati chi lo frequenta.
    La Chiesa invece è Madre anche grazie al suo EQUILIBRIO (tra ciò che è umano e la grazia, tra le esigenze morali e la cura pastorale a misura di uomini imperfetti e peccatori, né rigorista né lassista, ecc.).
    Già solo come ATTEGGIAMENTO il Cammino si colloca all'OPPOSTO del "sentire con la Chiesa".

    Può capitare che, parlando a braccio, ci si infervori e si sparino boiate a raffica: avevo un amico che aveva questa caratteristica. Poi, a freddo, precisava.
    Qui ci troviamo di fronte ad "atti" scritti (annuncio di Pasqua e mamotreti"), che, perciò, riflettono bene il pensiero di Kiko e i suoi innumerevoli ERRORI.

    Per Kiko la cosa più importante è lo ZELO. Ma anche i Testimoni di Geova sono zelanti.
    Bisogna essere sì zelanti, ma per per Cristo e lo zelo non deve essere frutto di orgoglio personale, come spesso lo era per i FARISEI, ma deve essere mosso dall'AMORE.
    Ebbene, Kiko parla solo di CAMMINO. Mai un riferimento alla Chiesa. E, se parla della Chiesa lo fa SEMPRE ed ESCLUSIVAMENTE in riferimento alle comunità del Cammino.
    Per cui lo zelo che intende lui NON è lo zelo per la Chiesa concreta, ad esempio per le parrocchie frequentate dei cristiani della domenica, ma per il Cammino.
    Non c'è missione del Cammino gratuita, cioè se non c'è la speranza di fondare nuove comunità.

    E' impressionante come Kiko si sostituisce alla Chiesa e a Cristo: chi crede alle sue parole sarà salvo! Neanche Lutero ha osato affermare una cosa simile! Forse prima di essere eretico Kiko è veramente un pazzo!

    Dice poi "siamo stati ispirati". Ma voleva dire: "sono stato ispirato".
    L'ispirazione a chi l'ha sottoposta? Chi l'ha confermata? Ne ha parlato alla Chiesa? O solo a don Pezzi che, forse, è il suo direttore spirituale ma che lui controlla come Raffaele Pisu controllava il burattino Provolino? In un gioco aberrante tra il padre spirituale succube dell'anima che dovrebbe ufficialmente guidare?

    Colpisce poi il fatto che Kiko dice di annunciare la VEGLIA PASQUALE.
    Non la Pasqua, ma la veglia, quella tipica del Cammino!
    Apposta riguardo alla veglia non ubbidisce e, forse, non ubbidirà mai alla Chiesa che gli chiede di fare un'unica veglia in parrocchia con i cristiani della domenica.
    Penso che non ubbidirà mai alla Chiesa, a costo di separarsi da Essa!
    Per lui, infatti, sembra che la Pasqua si attua solo attraverso la veglia del Cammino.
    Questo, almeno, quello che si può trarre dalle sue parole.

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  2. "come sapete i piedi sono un simbolo erotico" qualifica il personaggio. Tre considerazioni:
    1) La sua ignoranza del simbolismo. E' vero che (per alcuni passi dell'AT) i piedi possono rappresentare un simbolo degli organi sessuali, ma è questo il senso da dare al testo di Lc 7, 36-50? Per il seguito, Cristo avrebbe voluto questo, nel significato erotico, da Simone? E' erotico il senso da dare alla lavanda dei piedi agli Apostoli di Cristo? Qualcuno, prima o poi, gli dovrà spiegare che un simbolo ha vari significati. Ridicolo!
    2) Immedesimandosi nel pensiero bacato espresso, viene da immaginare che secondo Kiko quello della peccatrice sia stato uno scrutinio simbolico, l'esibizione della sua natura peccaminosa.
    3) La fissazione sul sesso. A questo punto, davvero credo che la lussuria sia il pensiero dominante dell'autonominato profeta.

    Sull'eresia concernente l'anima nemmeno mi soffermo.

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  3. Dall'articolo di Pax emerge incontestabile che il peccato per Kiko è sempre cosa buona se avvicina al Cammino. Il peccato, per quanto possa essere detestabile, non è mai ritenuto tale (a questo proposito, oltre allo scrutinio del maiale, da leggere è l'augurio di buon 2016 della seconda immagine) o comunque Kiko vi intravvede una necessarietà.
    Ciò che invece manda all'inferno, cioè all'inferno esistenziale (perché Kiko non crede all'inferno), cioè il non obbedire all'impulso del catechista: quando ti chiama a farti prete, suora o alle missioni in piazza, non è neppure definito peccato: è di più, infatti, perché per esso non è previsto perdono: è imporre la propria individualità, la propria anima staccandosi dalla comunità e dalla grande anima. In questo infatti consiste il messaggio della Madonna a Kiko: devono nascere comunità ecc. ecc. Non dimentichiamolo mai.

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  4. Come tanti purtroppo anche cattolici, purtroppo anche teologi e biblisti, da un lato insistono sulla non esistenza dell'inferno, dall'altro lo augurano a chi si macchia di peccati sociali.
    E allora io mi chiedo: di che inferno stanno parlando? Dello stesso di cui parla Kiko, cioè di un inferno personale, di una dannazione alla solitudine ed all'auto riprovazione.

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    1. Sarei curioso, con questa lettura indecente dell'unzione dei piedi (già: "e li cospargeva di olio profumato", come con il cieco nato, ogni qualvolta c'è una unzione pare che Kiko venga posseduto dal demonio nelle sue interpretazioni) se lo spagnolo nella peccatrice di Lc 7 vede Maria di Magdala. A questo punto dovremmo aspettarci che prima o poi citerà e inviterà i neocat a leggere Dan Brown.

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    2. Non so perché se ne esce con queste cose, mi preoccupa. Io ho sempre pensato (e mi sembra di averlo ascoltato in una catechesi proprio nel Cammino) che la donna ungesse i Suoi piedi come segno di regalità. Mentre Gesù ai discepoli lava i piedi, la peccatrice li unge. Credo che non sia un caso, o sbaglio? L'unzione non è sempre simbolo di re? Forse vorrà dire che la donna aveva riconosciuto in Cristo il Signore. Non so interpretare, ammetto, ma mi sembra plausibile più questo che non l'oscenità di considerare il massaggio ai piedi un gesto erotico. Perché richiamare alla mente sempre l'erotismo che è caratteristica umana, invece di puntare l'attenzione sui segni divini?

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    3. Sì, l'unzione è un simbolo regale; la grande quantità di oli con cui il corpo di Cristo viene cosparso nel sepolcro questo significa, evoca la sepoltura di un Re. L'unzione, però, anche è simbolo della passione e morte di Gesù. L'episodio della peccatrice ha corrispondenze in tutti i quatro Vangeli, con discrepanze varie. In Gv 12,1-8 l'unzione in previsione della sepoltura è chiarissima. Secondo kiko, anche Maria di Betania che unse i piedi avrebbe compiuto un gesto erotico?
      Sui capelli, è vero che quando sono sciolti possono essere un simbolo erotico; come ogni simbolo, però, ha valenze diverse: i capelli sciolti sono anche simbolo di sottomissione. Io dubito che ai tempi di Gesù le donne portassere i capelli legati, lo deduco anche dal brano di Gv che ho citato prima.

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  6. "Dio ci ha ispirato questo" Di quale dio (volutamente scritto minuscolo) stai parlando Kiko? Di quello che ti punisce mandandoti qualcosa se non vai in piazza? Quello non è il Dio di Gesù Cristo, quello è il dio che ti sei fatto a tua immagine e somiglianza: crudele, egoista e privo di qualsivoglia sentimento.

    Quello che ti fa peccare, causando dolore e scandalo tra i piccoli nella fede (piccoli che tu dice di "proteggere" non facendo la messa in chiesa ma in una saletta...ipocrita!) e poi ti manda all'inferno perchè non fai pantomime squallide? Finiscila di bestemmiare il Nome santissimo di Dio e finiscila di prendere la Sacra Scrittura e fare peggio dei Testimoni di Geova.

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  7. ...non sono ferventi. C'è invece un mezzo cristianesimo e una vita anemica: sono tiepidi. "Per quanto ripugni all'anima di Cristo la tiepidezza orgogliosa di Laodicea, pure egli non l'abbandona a se stessa, ma nel suo amore infinito la riprende severamente per trarla a salvezza, squarciando le illusioni in cui trascina la vita:" il Signore richiama al pentimento.
    (http://www.laparola.net/testo.php?versioni[]=Commentario&riferimento=Apocalisse3)

    Questo piccolo assaggio di un commento all'Apocalisse, per capire cosa si intenda per "tiepidezza".
    Andare per le piazze dietro a Kiko non c'entra un bel niente.

    Dico di più: non avere voglia di andare a predicare nelle 100 piazze non rientra tra i 7 peccati capitali!

    Non voglio infierire ulteriormente, ma l'uso che fa Kiko della Parola di Dio è una vergogna intollerabile.
    Egli parla autoproclamandosi "ispirato da Dio" a persone che pendono dalle sue labbra, che considerano pura dottrina cattolica tutti i suoi insegnamenti.

    Contro questo abbiamo dichiarato guerra, nostro impegno scovare tutte le sue strumentalizzazioni, funzionali al suo progetto imperialistico tanto pericoloso per le anime e smascherato già infinite volte; ma non è mai abbastanza!

    Quello che rende Kiko forte e sfrontato all'inverosimile è che parla e straparla col pieno avallo della Chiesa e, tante volte, alla presenza dei suoi più alti rappresentanti. E purtroppo - questa la disgrazia! - nessuno di loro, quando lo ascolta parlare, dai presbiteri SEMPRE presenti in equipe, ai Parroci, ai Vescovi o ai Cardinali, si alza in piedi e gli chiude la bocca.
    Lo sappiamo, purtroppo! E questo è avvenuto anche quando ha raccontato dei suoi esorcismi e di aver intimato direttamente al demonio di allontanarsi! E dopo di aver detto allo spirito (minuscolo) di scendere.

    Basta leggere il capitolo 3 dell'Apocalisse (http://www.laparola.net/testo.php?riferimento=Apocalisse+3&versioni[]=C.E.I.) per rendersi conto che Gesù non spedisce all'inferno i "tiepidi", ma con amore li chiama a conversione, che il Signore parla alle Chiese per indirizzarle alla perfezione, non per condannarle senza appello, anche quelle che elogia per le loro opere meritorie, le chiama a una misura più alta di fede.

    CONTINUA

    Pax

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  8. 14 All'angelo della Chiesa di Laodicèa scrivi:
    Così parla l'Amen, il Testimone fedele e verace, il Principio della creazione di Dio: 15 Conosco le tue opere: tu non sei né freddo né caldo. Magari tu fossi freddo o caldo! 16 Ma poiché sei tiepido, non sei cioè né freddo né caldo, sto per vomitarti dalla mia bocca. 17 Tu dici: «Sono ricco, mi sono arricchito; non ho bisogno di nulla», ma non sai di essere un infelice, un miserabile, un povero, cieco e nudo. 18 Ti consiglio di comperare da me oro purificato dal fuoco per diventare ricco, vesti bianche per coprirti e nascondere la vergognosa tua nudità e collirio per ungerti gli occhi e ricuperare la vista. 19 Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti. 20 Ecco, sto alla porta e busso. Se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre la porta, io verrò da lui, cenerò con lui ed egli con me. 21 Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono. 22 Chi ha orecchi, ascolti ciò che lo Spirito dice alle Chiese.

    Riporto l'intero brano che riguarda la Chiesa di Laodicea e pongo qualche domanda:
    1.
    Dove è detto che i tiepidi sono spediti all'inferno?
    Kiko interpreta così il "sto per vomitarti dalla mia bocca" ma appare chiaro che è pura sua invenzione, lo si capisce se non si estrapola, come Kiko fa, questa parola dal suo conteso.
    2.
    La tiepidezza non è accostata a nessuno dei sette peccati capitali per cui si rischia la dannazione eterna, cosa tanto più rimarchevole in quanto Kiko, che mostra nell'Annuncio di avere a cuore la salvezza dell'anima dei suoi seguaci, QUI LI METTE IN GUARDIA A VANVERA MENTRE QUANDO SI MACCHIANO DI ADULTERIO - rientrando a pieno titolo nella categoria dei LUSSURIOSI - ANNUISCE COMPIACIUTO PERCHÉ HANNO TUTTE LE CARTE IN REGOLA PER SUPERARE LO SCRUTINIO CRUCIALE DEL FANGO.
    3.
    Se Kiko avesse letto fino alla fine il passo della Scrittura avrebbe scoperto che
    Il Signore dà al "tiepido" una serie di consigli.
    Chiave di tutto il versetto 19
    "Io tutti quelli che amo li rimprovero e li castigo. Mostrati dunque zelante e ravvediti."
    Dunque il Signore chiama al ravvedimento, invitando il "tiepido" a "mostrarsi ZELANTE".
    [N.B. come si può vedere il tiepido non va inteso semplicisticamente come colui che non ha zelo]

    4.
    Piuttosto che minaccia dell'inferno c'è un annuncio, una speranza di salvezza:
    al versetto 21
    Il vincitore lo farò sedere presso di me, sul mio trono, come io ho vinto e mi sono assiso presso il Padre mio sul suo trono.

    Conclusione:
    Qui l'annuncio di salvezza per aver ascoltato la predicazione ci stava proprio bene! ....E qui Kiko minaccia le fiamme dell'inferno e paventa terribili punizioni imminenti nella vita.
    Invece...
    All'adultero quasi adulto nella fede dello scrutinio del fango, al quale avrebbe fatto bene a non nascondere il destino ultimo di chi pecca nella carne, mentre è chiamato a essere uno con Cristo, e magari dà pure scandalo...Kiko dice di non temere, che Dio lo ama così com'è (un porco) e per lui IN QUELLO STESSO MOMENTO È PRONTA LA SALVEZZA se crede....poi magari domani si può anche confessare, ma oggi i suoi peccati sono perdonati e lui è totalmente nuovo.

    Pax

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    1. Assolutamente d'accordo. Siamo alle solite: predica usando ogni passo della Sacra Scrittura nell'ottica della sua "dottrina".

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    2. Ribadisco: si è fatto un dio a suo uso e consumo. Che gli perdona senza fatica i suoi innumerevoli peccati senza colpo ferire (anche perchè lui non ne ha la responsabilità), ma che si vendica atrocemente fino alla terza e quarta generazione se non rispetta la norma farisaica che si è inventata. Ma ve lo siete scordati quando hanno detto ad un padre che il figlio si era ammalato perchè "dio aveva voluto dargli uno stop" dopo aver lasciato il cammino. Però Kiko nelle catechesi bandisce la parola "sacrificio" quando parla dell'Eucarestia perchè "sarebbe come dire che Dio è crudele". Poveretto, non riesce a concepire come si possa dare la vita per il bene supremo altrui, ma comprende perfettamente un dio che si vendica colpendo un innocente. Complimenti vivissimi.

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  9. Vorrei sottolineare una volta di più l'accostamento di due frasi dell'annuncio, nella descrizione della missione nelle piazze:

    a pagina 12: "Grande missione nelle piazze con il Papa Francesco."
    a pagina 13: "Coloro che dicono di sì li radunate in una casa e fate le catechesi con la convivenza[...]"

    Come? La missione si fa con Papa Francesco ma poi i futuri cristiani vengono portati nelle case?
    E perché non accorparli alle catechesi che già si tengono nelle salette delle parrocchie?
    Ma stiamo parlando o no di Papa Francesco, il capo della Chiesa Cattolica?
    E glielo avranno detto al Papa che questi futuri cristiani non vedranno mai una chiesa, anche e soprattutto di Domenica?

    Inoltre, dopo una lunga tradizione di chiusure di ogni tipo al mondo esterno inclusa la Chiesa (El Kiko che parla di borghesismi come se fosse roba altrui! Hahaha!), non è un po'violento e rischioso imporre ai camminanti di aprire improvvisamente le porte di casa propria ad emeriti sconosciuti, non convertiti, magari criminali (perché è proprio la conversione, il senso di questo lavoro), pescati letteralmente in strada, ma senza nessuna preparazione né protezione?

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  10. L'idea delle catechesi nelle case è una mossa di un disperato Kiko conscio che le sue catechesi ammuffite non fanno più presa. Gli anni 60 sono finiti da un pezzo e la predicazione da millenarista è fuori moda.
    Perciò, non essendo ispirato da Dio ma da se stesso, deve inventarsi una novità per far credere appunto che sia ispirato.
    Questo si unisce alle comunità spedite in periferia. Se le catechesi funzionassero che bisogno ci sarebbe di fare una mossa del genere? Il problema è che nelle nuove parrocchie le comunità nc sono formate da 10 persone e hanno bisogno del rinforzo.

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  11. L'allusione alla prostituta che tocca i piedi di Gesù in quanto sarebbero segno erotico e che mostra i capelli a Gesù in quanto segno erotico è BLASFEMA.
    E Kiko non sarebbe un ERETICO?

    Se qualche camminate volesse intervenire per far sapere come la pensa riguardo i PIEDI e i CAPELLI, senza andare fuori tema. E cosa pensa di Kiko che sembra un vecchio perverso.

    Riguardo alla TIEPIDEZZA Kiko la confonde con l'attivismo. Anzi, con l'attivismo per il Cammino. Ma essere caldi o freddi o tiepidi è innanzi tutto un atteggiamento interiore.

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    1. Ah, quanto li apprezzerei se, in un loro gruppo, pubblicassero un post con il titolo: "Perché l'unzione dei piedi della peccatrice di LC è un simbolo erotico", argomentando con dovizia di citazioni bibliche. E se ne pubblicassero un secondo intitolato: "Perché Pax sbaglia nella sua analisi della tiepidezza".
      La verità è che sono incapaci, privi di conoscenze delle Sacre Scritture, interessati a una sola cosa: non far diffondere i mamotreti e gli annunci. Allo scopo, prima incolpano un innocente presbitero, poi un figlio di catechisti itineranti, poi una giovane supposta ladra dei suoi supposti genitori catechisti. Avanti il prossimo indiziato! :-)
      In cuor loro, forse, hanno capito che è da impedire con ogni mezzo, legittimo e illegittimo, la diffusione degli annunci perché pieni di eresie e balordaggini.
      Non hanno capito, però, che si tratta di testi di un movimento che sostiene di essere nella Chiesa, e vale quello che vale nella Chiesa: non esistono catechesi segrete.
      Non hanno capito, anche, che un testo, affinché sia protetto e non diffondibile, deve avere i diritti di autore depositati. Depositi Kiko gli Annunci in SIAE e poi ne riparliamo :-)

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    2. Spieghiamo che la storia dei piedi erotici non è di Pax o mia, qualche neocat potrebbe equivocare: ;-)
      Kiko: "Quando quella prostituta, che aveva una cattiva fama, ha cominciato a toccargli i piedi – come sapete i piedi sono un simbolo erotico – e li bagnava con le sue lacrime e li asciugava con i suoi capelli – anche i capelli sono un segno erotico, è proibito alle donne ebree mostrare i capelli, hanno sempre il capo coperto perché i capelli sono un segno erotico – i farisei dicevano: “Se sapesse chi lo sta toccando, che donna è questa” e Gesù Cristo dice: “Non sono venuto per i giusti, sono venuto per i peccatori”, e i peccatori siamo noi, perché siamo tutti peccatori" (Annuncio di Pasqua 2018, p. 21).

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    3. Chiarissimo. Temo anche io che in fondo, almeno a certi livelli, sanno benissimo che annunci e mamotreti sono pieni di eresie

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  12. Su Jungle Watch precisano ancora una volta che la riduzione allo stato laicale renderebbe il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron libero da qualsiasi vincolo con la Chiesa e che ciò gli sarebbe comodissimo e vantaggiosissimo.

    Personalmente sono di parere contrario. Un viscido essere come quello, morire ancora da vescovo? Nel frattempo però è vero che il soggetto resta tuttora incardinato nell'arcidiocesi di Agaña (Guàm), nonostante il divieto di risiedervi, e resta perciò soggetto alle disposizioni che mons. Byrnes, arcivescovo e dunque suo superiore, vorrà dargli, specialmente riguardo al processo per i risarcimenti alle sue vittime (mano al portafoglio, fratelli! vi è piaciuto difendere il vostro vescovo pedofilo neocatecumenale? e ora vi tocca fare parecchie collette per pagare i suoi vizietti...).

    Alla Santa Sede hanno tranquillamente tollerato lo sfascio liturgico neocatecumenale e le relative eresie, ma molto probabilmente non gradiranno le furberie (come la donazione segreta della struttura del soppresso seminario R.M. di Guam all'equipe gennariniana, come la furbata di estrarre una photo opportunity col Papa a sorpresa durante un'udienza del mercoledì, ecc.).

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    1. È un piacere poter smentire me stesso a distanza di meno di 24 ore, riconoscendo che ci sono diversi altri validi motivi per non aver ridotto subito allo stato laicale il vescovo pedofilo neocatecumenale.

      In relazione ad un articolo sulla stampa che in qualche modo faceva la mia stessa considerazione sulla mancata riduzione allo stato laicale del vescovo pedofilo neocatecumenale, Tim aggiunge oggi alcune considerazioni:

      1) i nemici della Chiesa desiderano colpire più la Santa Sede (e l'intera Chiesa) che un singolo vescovo (che per di più ha promosso l'eresia neocat), perciò è ovvio che considerano sempre strumentalmente il caso Apuron a seconda di quanto possono sfruttarlo per colpire tutta la Chiesa;

      2) sono inoltre infuriati per il fatto che la condanna del vescovo pedofilo neocatecumenale sia partita "dal basso" (cioè senza di loro) e confermata "dall'alto" dalla Santa Sede (cioè senza di loro), e perciò, al preciso scopo di far sembrare in qualche modo colpevole la Santa Sede hanno urgente bisogno di affermare che il pedofilo sarebbe stato condannato per qualcosa di diverso da pedofilia, molestie sessuali, ecc. (il che è per pura "coincidenza" la linea difensiva del pedofilo), facendo leva sul fatto che il comunicato stampa del Vaticano parla di colpevolezza riguardo a "certi" crimini e di "alcune" accuse;

      3) i nemici della Chiesa hanno dunque anche necessità di far credere che la mancanza (per ora) di riduzione allo stato laicale sarebbe da interpretare come una condanna "leggera" (per pura "coincidenza" coincide con la propaganda kikiana, tant'è che tale concetto è stato ripetuto ad nauseam anche dalla responsabile della "piccola comunità" neocatecumenale di cui è membro il pedofilo; il pedofilo, se ammettesse anche una sola minuscola cosa, autorizzerebbe chiunque a pensare che le altre accuse siano fondate, e perciò è costretto a negare anche l'evidenza; e così pure i kikos, per coerenza, anche dopo che il pedofilo sarà morto condannato dovranno fingere di crederlo un santo perseguitato altrimenti verrebbero accusati di aver protetto un pedofilo senza mai nutrire il minimo dubbio su di lui);

      4) Apuron, intanto, oltre ad essere in epoca recente uno dei rarissimi casi di vescovo "rimosso d'autorità dal suo ufficio", è anche l'unico vescovo "esiliato" dalla Santa Sede; dunque nei fatti la condanna è tutt'altro che leggera, e non è affatto detto che sia l'ultima parola vaticana sul caso;

      5) Apuron è ricco e la Santa Sede lo sa: che dunque tale ottimo candidato all'inferno ci rimetta, nel processo civile in corso, le sue comode ricchezze (se fosse stato immediatamente "spretato" il processo civile sarebbe stato assai più leggero), prima di mettere in difficoltà l'arcidiocesi con la questione dei risarcimenti (fra parentesi: come faceva un francescano cappuccino come lui ad essere ricco oltre che pedofilo? non mi direte che quella ricca eredità gli è piovuta addosso proprio dopo esser divenuto vescovo e quindi svincolato dal voto di povertà?).

      Fratelli del Cammino, mano al portafoglio! Non vorrete mica che il vostro vescovo pedofilo ci rimetta un po' di ricchezze personali nel processo che si sta svolgendo? Orsù, non resistete al male, non resistete con taccagneria alle collette a suo favore, l'uomo non può non peccare e di conseguenza voi non potete non pagare di tasca vostra per i suoi vizietti dopo che lo avete sempre difeso con tutte le vostre forze e in onore di Kiko...

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  13. Con molta sincerità, onestà, mi sento orgogliosamente "un tiepido"; non prendo freddo, non mi scotto e mi godo la vita che Nostro Signore ci ha donato
    "affinché ne avessimo in abbondanza".

    Alla faccia dei menagrami NC!
    Ruben.
    ---

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  14. Dove si può trovare il direttorio per le Catechesi corretto? Grazie

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    1. E' di gran lunga più semplice trovare l' Araba Fenice!...
      Ruben.
      ---

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  15. avete già visto questo video ?https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=2097710766922799&id=422196377807588

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  16. Pensiero gnostico del giorno:
    "Ciò che è in basso è come quello che è in alto. E ciò che è in alto è uguale a ciò che è che si trova in basso. Per mezzo di lui vengono fatti i miracoli di una cosa unica...".
    Per capire ciò che è in alto - dal basso in alto, quindi - bisogna leggere ciò che sta in basso, vale a dire gli innominabili :-)
    Dopo aver letto Pax - dall'alto in basso, quindi - si capisce ancora meglio :-)

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  17. Pensavo alle missioni verso il "mondo esterno". Il gruppetto di NC che ti arriva a casa spesso consta di un paio di persone ben preparate e coscienti di sé, che si portano appresso una o due persone sicuramente più tenere, meno preparate, meno auto-imponentisi ma meglio disposte ad indulgere nei dettagli della propria vita/conversione. E sono sempre i secondi che rendono testimonianza parlando diffusamente di sé.

    Mi è sempre rimasto il dubbio se questo sia un caso o no ma, leggendo anche i commenti di Luca, di qualche giorno fa, questa scelta dei ruoli appare un po'troppo regolare per essere casuale.
    Se è proprio così, è in atto un grosso tradimento dei semplici che si fidano: portare delle persone in giro a "denudarsi" davanti a degli emeriti sconosciuti, con lo scopo di accreditare (pia illusione!) il Cammino Neocatecumenale presso i gentili! Mentre i colleghi più scaltri si limitano ad annuire e a concludere con qualche mantra della kikologia mamotretica!

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  18. È esattamente quello che succede.
    Le 100 piazze in fondo sono delle “prove” della tappa del cammino della Redditio.
    La Redditio è quella testimonianza che i catecumeni della comunità devono fare in pubblico, in chiesa, in una celebrazione fatta durante la quaresima.
    Tutti i parrocchiani possono ascoltare queste testimonianze, che alla fine diventano delle confessioni pubbliche dei peccati personali, in cui i catecumeni esaltano il cammino neocatecumenale che li ha aiutati a migliorare la loro vita, vedere e uscire dai loro peccati e teoricamente diventare cristiani-con-la-fede-adulta.
    Come si fa a capire che queste persone, alle 100 piazze, come nella Redditio, dicono la verità ?
    Semplice, anche a questo servono gli scrutini, il buon catechista di turno scrive in un taccuino quello che dici negli scrutini e lo confronta con quello che dici alla tua Redditio.
    Se le cose non combaciano, non passi questa tappa perché non ti sei fidato del Signore che voleva portare alla luce e distruggere i tuoi peccati.
    Alla faccia dell’Arcano che hai giustificato per anni perché pensavi che serviva per non fare sapere le tue cose personali fuori della comunità.
    Cose personali che poi fuori ci vanno lo stesso perché non tutti sono capaci di evitare le chiacchere.
    No, l’Arcano serve e continua a servire, anche dopo la Redditio, per non far conoscere alla gente di fuori come funziona veramente il cammino.
    L’unica differenza che c’è tra le 100 piazze e la Redditio è appunto che nelle 100 piazze la gente che si racconta viene selezionata personalmente dai catechisti.

    Luca

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    1. Non mi stanco mai di ripetere (e non me ne importa niente di essere ripetitivo, perché ho sempre presenti i fratelli del Cammino che arrivano su questo blog per la prima volta) che dietro le attività del Cammino c'è una mentalità (o più esattamente una religione idolatrica).

      Il Cammino come percorso di "conoscenza dei propri peccati"? Esatto: tant'è che dopo l'adeguato addestramento a suon di tappe, occorre sciorinarli in pubblico (in parrocchia in quaresima o nelle centopiazze, non fa gran differenza).

      Per parlare della propria conversione non è necessario dire da cosa il Signore ti avrebbe salvato. Nemmeno Zaccheo, incontrando il Signore, è più preciso di un generico «...e se ho frodato qualcuno...» (aggiunge anche «...restituisco quattro volte tanto» autoassegnandosi una durissima penitenza per meglio manifestare la propria conversione). Quando uno si converte, non sta a perder tempo sui propri peccati perché ha una sola urgente esigenza: quella di far conoscere agli altri il Redentore.

      Invece gli zombificati neocatecumenali devono "reddiziare" dei peccatoni giganteschi - sospettiamo che certe volte, per evitare di parlare dei propri veri peccati, si lanciano di proposito in assurdità che non avrebbero mai compiuto: ecco perché c'è sempre il solito elenchino preconfezionato di divorzi-droghe-adulteri-ubriachezze-aborti-discoteche, specialmente da parte di pii fratelli che non si sarebbero mai sognati di andare a donnacce, ancor meno di comprar droga e usarne, ancor meno di uccidere un bambino reo di non essere ancora nato, e il massimo di alcool che hanno bevuto in vita loro è stato una seconda birretta quando l'Italia ha vinto i mondiali di calcio.

      La religione idolatrica del neocatecumenalismo esige che i fratelli vengano programmati a recitare la scenetta chiamando "conversione" l'avvenuto addestramento, come il pilota che per la prima volta vola in aereo anziché nel simulatore di volo. Ai bei tempi Kiko pretese che le confessioni pubbliche si facessero davvero per le strade col megafono, e i cristiani della domenica -giustamente- dalle finestre lanciarono secchiate d'acqua e pomodori marci per far tacere quelle patetiche voci che elencavano schifezze su schifezze (e i kikos furono pure fortunati che non passò la polizia ad annotare notizie di reato) che bellamente venivano rifilate alle orecchie dei bambini. Non si sa come, Kiko desistette. E però, da cinquantaquattro anni a questa parte (altro che cinquantesimo anniversario a maggio), le confessioni pubbliche continuano ad esistere a causa dell'addestramento a "conoscere (e far conoscere) i propri peccati".

      Quando qualche intervistatore malizioso chiedeva conto a Claudia Koll dei suoi peccati passati, lei non entrava mai in argomento e si limitava a dire: «sono peccati perdonati». Il che fa capire che non è neocatecumenale. A differenza dei neocatecumenali, i cattolici sanno infatti voltare pagina riguardo ai propri peccati.

      Il vescovo pedofilo neocatecumenale probabilmente avrà parlato in comunità dei suoi vecchi peccatucci pedofili (direi che sicuramente ne avrà parlato coi suoi cosiddetti "catechisti", e magari saranno stati proprio questi ultimi a "scrutarlo" facendolo "scendere da cavallo" in modo da convincerlo anche a firmare l'alienazione illegale della Yona Property a favore dell'equipe dell'oggi soppresso Seminario R.M. di Guam). Ma di quei peccati non se ne è mai pentito veramente, altrimenti avrebbe fatto qualcosa di concreto come Zaccheo (anche senza pubblici annunci).

      Ecco a cosa porta l'accanimento neocatecumenale della "conoscenza del proprio peccato": porta a non convertirsi, porta al non voltar pagina.

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  19. ...per questo la donna deve portare un segno di dipendenza sul capo, a motivo degli angeli. (1Cor 11).
    Probabilmente è da trovare un parallelo in Gn 6

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