martedì 14 maggio 2019

Polonia: presbitero pedofilo neocatecumenale chiede di essere spretato

Il pedofilo con voce suadente e faccia da agnellino
mentre grattugia la chitarra cantando
il canto neocatecumenale di Avvento
"Viene il Signore vestito di maestà"
L'arcidiocesi di Varsavia ieri ha comunicato che il presbitero itinerante neocatecumenale Dariusz Olejniczak ha appena inviato a papa Francesco la domanda per essere ridotto allo stato laicale.

Olejniczak si era fatto due anni di carcere per molestie sessuali ad alcune bambine di sette anni, molestie compiute in diverse occasioni mentre insegnava religione presso una parrocchia polacca.

Olejniczak è uno dei pedofili considerati nel lungo documentario sui preti pedofili in Polonia del giornalista Tomasz Sekielski, Tylko nie mów nikomu ("non dirlo a nessuno"), disponibile da alcuni giorni su Youtube in polacco con sottotitoli in inglese e che ha già raggiunto parecchi milioni di visualizzazioni.

Il caso Olejniczak viene discusso dopo 25 minuti e 34 secondi dall'inizio. Il documentario è stato finanziato da migliaia di libere donazioni (per un totale di 470.000 złoty, cioè circa 110mila euro).

Sul caso Olejniczak il documentario chiama in causa il cardinal Nycz, arcivescovo di Varsavia, e la curia, che in diverse occasioni avevano affermato di aver lavorato sui casi dei preti pedofili da almeno dieci anni secondo le indicazioni della Santa Sede. Ma il padre di una delle vittime del presbitero itinerante Olejniczak, mentre il processo a quest'ultimo era ancora in corso, ha scoperto che il pedofilo era stato semplicemente trasferito di parrocchia e incaricato di occuparsi nientemeno che di un gruppo di chierichetti. Così, tramite il proprio avvocato, ha fatto presente la cosa alla corte distrettuale che già dalla successiva udienza ha decretato che il soggetto non potesse mai più fare attività in presenza di bambini e ragazzi, provvedimento che è rimasto uguale anche nella sentenza definitiva. Olejniczak è stato quindi anche in carcere, ma rimanendo sacerdote.

Nel video, a circa 32' 48", il padre della vittima aveva affermato di temere che il pedofilo stesse per partire per qualche nuova "missione" (chiaramente neocatecumenale). È sorprendente che in appena 24 ore dalla pubblicazione del video, la diocesi abbia annunciato la domanda di Olejniczak per farsi spretare. Quanta solerzia... ci voleva proprio quel video per convincerlo finalmente di essere inadatto al sacerdozio?

Nel video, pochi istanti dopo, il pedofilo viene ripreso dalle telecamere (è il 17 dicembre 2018) mentre celebra in pubblico e chiede ai bambini di avvicinarsi a lui e di sedersi sul tappeto (nota: il tappeto è un gadget neocatecumenale fondamentale), al momento in cui si appresta a tenere l'omelia. Infischiandosene dei provvedimenti penali a suo carico.

Dopo il carcere - e comunque almeno dal 2017 - il pedofilo itinerante risultava residente nella sede del seminario neocatecumenale missionario "Redemptoris Mater" di Varsavia. Lì, il 21 dicembre 2018, è stato ripreso dalle telecamere mentre teneva una "convivenza" all'interno delle strutture del R.M., in cui erano presenti anche bambini.
Viene ripreso anche mentre dall'ambone si mette con la chitarrella a cantare il canto di avvento di Kiko "Viene il Signore vestito di maestà", imitando la voce ululante di Kiko.

Al minuto 33' 31" vediamo il giornalista Sekielski bussare alle porte del seminario R.M. di Varsavia per chiedere, sentenza alla mano, come mai Olejniczak facesse attività in presenza di bambini nonostante la sentenza glielo proibisse. Quello che accade lì è estremamente imbarazzante per il Cammino ed infanga tutta la Chiesa:

  • la reticenza dei kikos del R.M., che negano che l'itinerante pedofilo facesse attività o lezione lì dentro e fingono di non sapere dove sia;
  • l'itinerante pedofilo che svicola e si rintana in camera sua, chiudendosi dentro a chiave non appena gli si presenta Sekielski dicendogli: "sono il regista di un documentario e volevo chiederle: come mai sta disubbidendo ad un'ingiunzione del tribunale?"
  • fuori dall'ufficio parrocchiale Sekielski e il suo assistente chiedono ad un chierico neocatecumenale di passaggio: "stiamo cercando il presbitero Olejniczak". Il kikos candidamente risponde: "sì, è qui, sta tenendo una convivenza". Il giornalista incalza: "no, no, si è appena chiuso in camera!" Il kikos sbianca, ingoia la lingua, e si limita ad un imbarazzatissimo "a-ha". Il giornalista gli fa presente quella condanna per pedofilia e chiede se i superiori ne siano al corrente, ma il kikos tenta disperatamente di squagliarsela: "no, no, qui c'è una convivenza in corso, non si può";
  • passa un altro kikos, e il giornalista gli mostra il testo della sentenza contro Olejniczak. Il kikos chiede: "chi? proprio quello che sta tenendo la convivenza?" Quando capisce che è una cosa seria, il kikos (tale Łukasz) scappa via, mentre un altro kikos intervenuto a esfiltrarlo dice al giornalista: "ne riparleremo più tardi, va bene?". Il giornalista chiede: "sì, ma riparleremo con chi?", e il kikos tremante scappa nell'ufficio parrocchiale senza rispondere;
  • giunge quindi un altro kikos, più anziano, sempre in veste talare, accusando con arroganza il giornalista di voler infastidire Olejniczak. L'anziano kikos dice di saper già che a quest'ultimo è proibito far attività con bambini e che lì in sede non ci sono bambini. Il giornalista gli risponde: "vuole vedere la registrazione in parrocchia dove invece faceva attività con bambini? gliela posso mostrare subito..."

La scenetta si chiude qui. A questo punto (siamo al minuto 40) termina la sezione riguardante Olejniczak, e il documentario passa al caso successivo intervistando una psicologa.

Le reazioni estremamente imbarazzate dei kikos del seminario R.M. di Varsavia, l'atteggiamento sottilmente aggressivo di quel presbikikos che va con la strategia preconfezionata di limitare i danni, più quel chiudersi in camera del pedofilo, sono una perfetta descrizione della mentalità neocatecumenale.

L'autore del documentario non ha bisogno di aggiungere spiegazioni. Bastano quelle poche scene, ormai già viste da parecchi milioni di persone in tutto il mondo, e ci auguriamo che si ricorderanno bene le parole "Seminario Redemptoris Mater". Più la reticenza dei kikos. Più il loro incomprensibile appoggio ai pedofili. La loro attitudine a mentire, la loro dimestichezza nell'ingannare, il loro aver sempre qualcosa da nascondere, il loro bizzarro concetto di ubbidienza, il loro disprezzo del buonsenso (immaginate quanta gente odia di più la Chiesa perché ha visto l'atteggiamento di quei kikos), e quel comico ammutolire quando vengono colti in castagna.

Sì, è una brutta gatta da pelare per il Cammino. E il cardinal Nycz - che con 1300 preti in diocesi potrebbe non aver notato chi gli stavano imboscando i kikos - certamente gliela farà pagare cara. Quella improvvisa decisione del pedofilo neocatecumenale di chiedere di farsi spretare (giunta nel giro di 24 ore dalla pubblicazione del video e immediatamente avallata dalla diocesi) pare piuttosto la solita manovrina del Cammino intesa a limitare i danni e seppellire la questione il più presto possibile (ci manca solo che tale "itinerante" venga scoperto di nuovo in servizio per le comunità neocatecumenali di Kiko...).

È una fortuna, per il Cammino, che il giornalista non conoscesse la setta eretica neocatecumenale. Resta il fatto che le attività del Cammino sono invariabilmente un grave danno per la Chiesa Cattolica. Ci chiediamo in quante altre tantissime occasioni il Cammino ha comodamente spostato e protetto e "integrato" dei pedofili, mettendo nei guai le diocesi,  e quanti altri bubboni stiano per scoppiare.

Purtroppo il Cammino Neocatecumenale ha un rapporto quantomeno ambiguo con l'orrendo crimine della pedofilia - crimine che, ricordiamolo bene ai kikos garantisti, irrimediabilmente devasta la vita di piccoli indifesi. Infatti nella mentalità del Cammino occorre sempre preservare il prestigio della setta a qualunque costo, per cui la vittima viene colpevolizzata (si vedano ad esempio gli articoli: "chiedere perdono allo stupratore", "ci si preoccupa solo delle conseguenze per il Cammino") mentre i familiari della vittima vengono indotti al silenzio (si veda ad esempio "per la credibilità del Cammino, mettere tutto a tacere")... Di fronte al recente caso del vescovo pedofilo neocatecumenale, condannato e ri-condannato dalla stessa Santa Sede, i fratelli del Cammino Neocatecumenale non osano prendere posizione. Per loro è impossibile condannare un pedofilo qualora costui sia un cosiddetto "catechista" del Cammino Neocatecumenale o altro illustre membro.

Così, mentre nella Chiesa Cattolica ci si addolora per questi casi - lo stesso Benedetto XVI ne restò commosso -, il Cammino diventa una comoda "metropolitana sotterranea per predatori sessuali" e i suoi fautori hanno addirittura la sfacciataggine di proclamare che i presbìteri sfornati dai seminari neocatecumenali Redemkikos Mater sarebbero migliori degli altri a causa della lunga e severa formazione... mentre trasferiscono di "missione" (neocat) in "missione" (neocat) i presbiteri neocat colti in flagrante.

27 commenti:

  1. Grazie a byTripudio per questo articolo.
    Penso sia chiarissimo il fatto che non ci preoccupiamo del fatto che un presbitero neocatecumenale possa aver fatto del carcere con accuse di pedofilia, purtroppo non è l'unico caso, i sacerdoti molestatori non appartengono solo al Cammino.
    Il problema vero è che all'interno del Cammino c'è una tolleranza ed una connivenza verso questo peccato in particolare che lascerebbe esterrefatti, se non sapessimo che fa parte della teologia kikiana il vantarsi d'essere un depravato e, nel contempo, un angelo del Signore, e che sta nella sua contorta amoralità considerare molto più grave ed imperdonabile il peccato di chi si scandalizza di fronte al dolore inflitto ai piccoli rispetto a quello di chi commette questo crimine nauseabondo e non chiede neppure scusa e, protetto dalle gerarchia del cammino e pure dai fratelli indottrinati, non paga neanche il suo debito con la giustizia.
    Su questa linea c'è una coerenza spaventosa fra ciò che Kiko diceva cinquant'anni fa (e mi riallaccio per esempio alle catechesi commentate ieri nell'articolo di Libera, in cui Kiko considera degno di commiserazione un pedofilo impenitente e riprova i "cristiani" che ne hanno orrore) e gli ultimi annunci in cui ribadisce che il peccato che non verrà perdonato è il giudizio nei confronti del fratello che sbaglia (non del fratello pentito, sia chiaro).
    Ormai sono troppi i casi dei neocatecumenali protetti e delle vittime silenziate!
    Anche questo presbitero itinerante, non sarà più presbitero, ma vogliamo scomettere che resterà catechista itinerante, magari qui in Italia? Non a caso dico "in Italia" visto che un fratello Gennarini sovraintende Polonia e Italia.
    Vogliamo scommettere che, a causa della sua (carente) formazione sacerdotale farà magari parte delle equipe che fanno gli scrutini, oppure di quelle che decidono delle vocazioni sacerdotali?
    È inammissibile che una realtà come il Cammino Neocatecumenale tolleri l'iniquità, ma non solo, la valorizzi!

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    1. Per approfondire quanto la teologia neocatecumenale su argomenti come colpa e peccato diverga da quella cristiano-cattolica e sia già stigmatizzata nella Sacra Scrittura, consiglio la lettura/rilettura di un articolo di Lino: Siracide o Kiko Argüello?

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    2. Nel cammino si fa volutamente confusione tra peccato e peccatore. Non è casuale, è voluto.
      Il peccatore (l’adultera) è da perdonare, mentre il peccato (l’adulterio) è da condannare, con la raccomandazione dello stesso Gesù “Va e NON PECCARE PIU’”.
      Nel cammino invece, la seconda fase dell’episodio dell’adultera, il “non peccare più”, è totalmente ignorata, dato che l’uomo secondo Kiko, differentemente da quello che sosteneva Gesù, non è in grado di “non peccare” perché è schiavo del demonio che è il suo signore.
      Ho sempre pensato che l’assunto più MALEFICO e PERICOLOSO del cammino sia la sua “teologia del peccato”.
      Ho concluso tutto il cammino e posso testimoniare che l’uomo viene considerato sottomesso al demonio fino alla fine, come se appartenesse ancora al "mondo" pagano. Si continua a predicare che tu non devi fare nulla, che fa tutto il Signore mandandoti lo Spirito Santo e, se pecchi, si conclude che tu allora non hai ricevuto quello Spirito Santo, che il Signore ha levato la mano dalla tua testa, come se l’uomo fosse solo un burattino, senza alcuna volontà, i cui fili vengono comandati dal demonio e, se gli arriva lo Spirito Santo, dal Signore.
      Ma, come dicevo, siccome l’uomo “non può non peccare”, quando pecca non ne ha colpa, ne ha colpa il suo burattinaio, il demonio, quindi è inutile anche il pentimento, perché non ci si può pentire al posto del demonio, che è l’autore del peccato, essendo il peccatore solo sua “vittima”.
      Ci sarebbe da parlare per ore di questa DIABOLICA DISTORSIONE, perché è anche molto PERICOLOSA nella Chiesa.
      Nel cammino si forma un popolo di peccatori impenitenti, che sentono il peccato solo come un inganno del demonio e che sono deresponsabilizzati per questo fino ai livelli più alti, come nel caso del prete pedofilo in questione oggi.
      Nel cammino la FELICE COLPA di Sant’Agostino non viene intesa nel senso corretto di “colpa PRECEDENTE all’incontro con Cristo”, come anche per l’adultera, che ti cambia la vita e ti indirizza per la via della virtù. Nel cammino FELICE COLPA riguarda tutti i peccati che commetterai anche in futuro, tutti i peccati e le colpe sono “felici” perché ti fanno sperimentare l’amore e la misericordia di Dio, fino alla fine della tua vita.
      Allora mi chiedo: chi ha interesse a che l’uomo si consideri vittima impotente del demonio, che non attivi la ragione, la volontà ed il libero arbitrio di cui il Signore l’ha dotato affinchè se ne servisse?
      Chi ha interesse a considerare moralisti e volontaristi coloro che combattono la tentazione al fine di ottenere la grazia di non commettere il peccato?
      Non certo il Signore, che ama sì l’uomo peccatore, ma che condanna il peccato e dice all’adultera di “non peccare più”.
      Se non è il Signore, allora chi è?

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  2. NON È PEDOFILO, MA UN MARTIRE PRECARIO! (cit. KIKO)

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    1. Anche se volessimo considerare l'ipotesi di un sincero pentimento del neocatecumenale pedofilo itinerante (ipotesi improbabile poiché nel Cammino vige l'idea che «l'uomo non può non peccare» per cui il "respingere le tentazioni" e lo "sforzarsi di non peccare" sono rifiutati), resta il fatto che era del tutto sconveniente dare al soggetto - e per giunta con tanta rapidità - incarichi in parrocchia, incarichi di prestigio all'interno del Cammino, incarichi che prevedono interazioni con bambini.

      È facile ipotizzare che qualcuno nel Cammino possa essere sprovvisto di buonsenso. Ma se ad essere sprovvista di buonsenso è tutta la gerarchia neocatekika? Possibile che succedano cose del genere in un ambiente iper-controllatissimo come il Cammino, dove non si muova foglia che il catechistone non voglia, e a sua volta questi non muove foglia che il super-catechistone di livello superiore non voglia, su, su, fino al mega-super-giga-catechistone redentor Kiko?

      Notate che solo quando lo schifo diventa pubblico, i kikos corrono ai ripari. Viene pubblicato il film, e nel giro di 24 ore sorprendentemente il pedofilo decide di non essere più adatto al sacerdozio. Scusate, ma non ci credo proprio che sia una decisione spontanea: gliel'avranno imposta i capicosca del Cammino perché è la via più breve e veloce per seppellire la faccenda. Via, via, circolare!, non c'è niente da vedere, ha chiesto "spontaneamente" di farsi spretare, discorso chiuso!

      E allora chiedetevi, cari fratelli del Cammino, quanti illustri membri della vostra setta godono ancora di tutti gli onori e privilegi nonostante il loro schifo di cui non hanno mai dato minimamente segno di pentimento e di riparazione.

      p.s.: ogni volta che versate la "Decima" o date qualcosa in una colletta in comunità o andate al concertone kikiano, state virtualmente mandando soldi anche a quel pedofilo e ai suoi protettori.

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  3. Credo sia importante far conoscere il nome di questo pedofilo all'interno delle comunità perché, ne sono certa, continuerà a frequentare come dice Valentina, sicuramente non in Polonia, magari in Italia, magari nel Triveneto dove regna sovrano Stefano Gennarini. Fratelli attenti ai vostri figli!!!

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  4. Già nel 2014 il cardinal Nycz era stato accusato di averla fatta passare liscia a qualche prete pedofilo. Dunque i casi sono due: o è davvero connivente coi pedofili - e la figuraccia che gli ha fatto fare questo pedofilo neocatecumenale polacco non la scorderà tanto facilmente, visto che potrebbe costargli la carriera - oppure, da cinque anni a questa parte, è stato molto più occhiuto e diffidente, e la figuraccia che gli hanno fatto fare i neocatecumenali non la scorderà tanto facilmente.

    Riguardo a tale pedofilo itinerante, bisognerebbe chiedere ai fratelli polacchi del Cammino perché diavolo sono andati alla "convivenza" del pedofilo itinerante. Magari portandosi dietro i figli "perché tanto c'è la babysitter". Perché mai gli si riservano tanti onori e privilegi, pur conoscendo bene la sua situazione (sì, mettetevi nei panni di quel kikos che all'improvviso è sbiancato e ammutolito: in nome dell'itinerario di riscoperta del Battesimo ti tocca proteggere un pedofilo che già si è fatto anni di carcere in quanto tale). Perché mai il Cammino ti massacra se non sei puntuale con la "Decima" o se non costringi il coniuge a entrare in comunità ("ohibò, la missione in casa"), ma riserva sempre un posto comodo ai capibastone pedofili.

    Nota: si può essere spretati o "a richiesta" personale, oppure d'ufficio per gravi cause (nei casi in cui si sia pasticciato con la fede e i sacramenti; per esempio, un prete che non abbia mantenuto il segreto della confessione). Questo significa che un prete pedofilo non viene "automaticamente" spretato, ma gli vengono imposte serie limitazioni (non celebrare in pubblico, non avere incarichi importanti, non risiedere in determinati paesi, ecc.), praticamente deve passare il resto dei suoi giorni in penitenza. Che è lo stesso tipo di condanna inflitta a Marcial Maciel e al pedofilo neocatecumenale Apuron.

    Ora, considerate il caso Olejniczak. Torna con tutti gli onori a ricevere incarichi nelle parrocchie, di nuovo a contatto con bambini, di nuovo nel seminario Redemkikos Mater a tenere "convivenze". I superiori del R.M. sapevano, diversi seminaristi R.M. sapevano, e se l'aspewttavano che prima o poi qualcuno venisse a far domande, sì, se l'aspettavano che prima o poi il pedofilo avrebbe dovuto scappare come un topo di fogna impaurito a sprangarsi in camera sua in attesa che il rettore del seminario kikiano (o chi per lui) andasse a togliergli le castagne dal fuoco.

    Quello che i kikos del seminario neocatecumenale di Varsavia non si aspettavano era di finir dritti su Youtube e di essere visti da decine di milioni di persone.

    Il loro schifoso atteggiamento, anche quando dettato esclusivamente dalla vigliaccheria ("meglio far finta di niente, ché altrimenti addio al presbiterato e alla bella vita"), per l'ennesima volta dimostra che il Cammino è amico dei pedofili.

    Il pesce puzza fin dalla testa. Quando il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron era sotto processo dalla Santa Sede, Kiko invitava i giovani di Guam a pregare "per il vescovo e per tutta la persecuzione".

    I neocatecumenali calpestano anche materialmente l'Eucarestia, dunque non c'è da stupirsi di tutto il resto. Altro che "siamo approvati". Altro che "il Cammino mi ha salvato".

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  5. Ben venga lo spretamento e grazie per l'abnegazione messa nello sbandierare tutto cio che rifuarda la setta. Sarei felice se foste cosi'"zelanti" anche nelle situazioni fuori cammino. Ex camminante

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    1. Siamo altrettanto "zelanti" anche nelle situazioni estranee al Cammino. Ma questo blog riguarda il Cammino.

      Ed è particolarmente grave che questo schifo sia così comodamente nascosto dietro tutta la fanfara dell'«itinerario di iniziazione», del «Cammino mi ha salvato», della «nuova evangelizzazione», del «siamo approvati, abbiamo lo Statuto, il Papa ci loda»...

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    2. Quelli di Cielle, quando un membro illustre del loro movimento fu condannato per molestie ai minori, me ne parlavano dicendo: quello sporco pedofilo, non ne parliamo, è una vergogna, cacciarlo a pedate...

      A differenza del Cammino, negli altri movimenti ecclesiali la legge di Dio vale più del prestigio del proprio gruppo.

      Nel Cammino, invece, conta solo il prestigio della setta e la vita comoda dei capicosca (si veda l'articolo: "il miracolo della macchina").

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  6. Mamma mia che schifo ... Non pensavo potessero arrivare a tanto.... Che aberrazione. Ma ce li hanno pureliro i figli, no? Ma non gli viene un qualche scrupolo ogni tanto, un qualche sussulto della coscienza, un a e no, qualcosa? Ma si rendono conto della devastazione di questo crimine nelle vittime? Non ho parole. Spero solo che questo ed altri fatti simili che probabilmente emergeranno, ridurranno sempre più il contingente dei kikos. E il lurido capo diceva che nei loro seminari queste cose non succedono, che i loro presbiteri sono di qualità superiore...

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  7. Signora Costanza Miriano, ci legge?
    Ha qualche dichiarazione da fare in proposito alla vergognosa omertà all'interno del RMS di Varsavia a favore di un presbitero condannato per pedofilia?
    Sarebbe opportuna.
    Ricordo ancora infatti queste belle frasi, da lei dedicate ai seminari neocatecumenali:

    «Una parentesi: ho visto seminari in cui si respirava una particolare virilità tra i ragazzi (ne ho visti altri in cui non era così), e sono i seminari del Cammino Neocatecumenale, che peraltro sono oltre 110, e tutti strabordanti di giovani (a differenza degli altri): è stata una vera gioia. So che si fa una grande attenzione alla chiarezza su questi temi. Il sacerdote deve essere molto virile, perché dare la vita, saper morire è una cosa da maschi»



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  8. Ah, e quindi le donne non sarebbero ammesse a dare la vita... infatti non sono loro a partorire...., no, i figli nascono da soli. Dimenticavo il maschilismo neocat.: la donna deve stare zitta, a casa, sottomessa, a casa, soddisfare le voglie del marito, sfornare un figlio dietro l'altro, crescerli, educarli mentre il marito si fa gli affari suoi, e poi ancora stare zitta. Ovviamente senza mai ribellarsi: e come potrebbe essendo economicamente dipendente dal marito e psicologicamente succube? Non ho mai avuto una gran stima della Miriano, queste sue "belle frasi" mi confermano nella mia bassa opinione su questa signora.

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  9. "...saper morire è una cosa da maschi..."

    Palesemente non ha mai sentito parlare delle tantissime martiri, dalla prima martire santa Tecla a Edith Stein alle ultime di questi anni.
    O forse le ritiene sante di qualità inferiore perché non neocatecumenali.
    Senza dimenticare quanto le sue affermazioni siano intrise di velenoso disprezzo per i seminari dei cristiani della domenica.
    Tipica adulta nella fede...

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  10. ...ma tutti questi distinguo vengono azzerati e la confusione regna sovrana se ci mettiamo davanti agli occhi il preclaro esempio di Carmen Hernandez.

    Cosa è uomo? Cosa è da maschi, cosa è "essere molto virile"?
    Cosa è donna?
    Nel cammino i ruoli sono definiti al millesimo.
    Carmen...un genere a parte!

    Pax

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  11. Io non leggo i profili falsi ed i denigratori anonimi.
    La Chiesa ha parlato abbondantemente sul cammino e su di voi. Mi basta.
    Costanza

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    1. Tu non leggi?
      Come mai rispondi in tempo reale?
      O leggi tu ogni giorno e più di una volta al giorno oppure o hai qualcuno addetto a leggere e farti il riassunto.

      Poi scusa tanto. Quello che la Chiesa ha detto abbondantemente sul Cammino lo conosciamo a memoria con tutte le disobbedienze annesse e connesse di Kiko, mistificazioni e quant'altro fino a trasformare nelle sue sporche mani da giocoliere scorretto i richiami e le correzioni in super-approvazioni. Tanto i fratelli si bevono tutto dalla sua bocca!
      Ma cosa la Chiesa ha detto di noi, di grazia, potresti riportarci documentato quanto ci riguarda. Grazie.
      Pax

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    2. Chi sa se la vera Costanza Miriano sarebbe felice di vedere che c'è gente che si spaccia per lei. Ah già, ma il furbo neocat ha adottato la tattica della deniability non mettendo il cognome, così da non rischiare di essere denunciato. Ah, i frutti del kikianesimo!

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  12. Il commentatore che si firma Costanza evidentemente ritiene che pubblicare il link ad un articolo della giornalista e citare un paio di sue frasi equivalga a denigrarla.

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    1. Interessante anche il fatto che risponde ai commenti anziché al tema della pagina, cioè presbitero itinerante pedofilo neocatecumenale e al danno arrecato alla Chiesa dalla connivenza dei "virili" neocatecumenali ripresi nel documentario...

      Sarebbe interessante leggere un articolo della vera Miriano intitolato: "Ho trovato un blog su Kiko e sul Cammino e vi dico cosa ne penso".

      Ma non succederà mai. Non perché la signora tema di farci pubblicità - non ne abbiamo alcun bisogno, siamo sempre in prima pagina sui motori di ricerca quando si cerca qualcosa sul Cammino - ma perché la signora dovrebbe per coerenza ricredersi drasticamente sul signor Kiko Argüello, e non sembra la tipa capace di riconoscere i suoi errori madornali.

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  13. ANONIMO delle 11 e 07:

    senza sminuire ciò che avviene nel resto della Chiesa, che ha raggiunto una bassezza morale senza precedenti, tanto che MOLTI Cardinali anche con incarichi importanti si devono difendere da accuse infamanti, personalmente penso che il Cammino meriti proprio un'attenzione particolare.

    Perché nel Cammino non solo accade quello che accade (purtroppo) nel resto della Chiesa, per cui non è vero che il Cammino è diverso, vista la frequenza dei casi, ma nel Cammino si DIFENDONO i pedofili!
    Non solo ci sono pedofili, ma li si spalleggiano! Come fanno i Vescovi pedofili, come fa la lobby gay.
    Il Cammino perciò è una LOBBY, probabilmente anche di pervertiti sessuali.
    Non dimentichiamo, infatti, che avidità di denaro, potere, sesso ed eresie, vanno di pari passo.

    Non dico che tra i camminanti non ci siano persone in buona fede e ingannate, tenute all'oscuro di tutto perché non possono accettare certe evidenze.
    Ma dico che i dirigenti del Cammino sanno tutto e per loro va bene anche la pedofilia. La coprono. Altro che difensori della famiglia.
    Non escludo che Kiko, esattamente come certi Cardinali, sia un pervertito sessuale.
    Se non lo fosse avrebbe fatto fuoco e fiamme per purificare il Cammino invece di coprire.

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  14. Quel documentario su Youtube ha oltre 12 milioni di visualizzazioni.

    Ricordiamocene, tutte le volte che qualche nemico della Chiesa attacca la solfa del pretipedofili pretipedofili, che di pedofili ce ne sono anche nel Cammino e che il Cammino li protegge.

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    1. Intanto, notizie da Guam: nonostante il gran lavoro che sta facendo da tempo l'arcivescovo mons. Byrnes (che ha attivato persino un canale per ascoltare le vittime dei preti pedofili che non se la sentono di denunciarli e attivare un pubblico processo), buona parte del clero di Guam è spesso intrappolato in micragnose lotte per conservare i propri piccoli vantaggi acquisiti con la precedente amministrazione (quella del vescovo pedofilo neocatecumenale).

      Ed infatti sono i presbiteri kikizzati quelli che più se ne infischiano delle policy del vescovo, quelli che non hanno proprio a cuore la diocesi e il popolo di Dio, e che continuano a celebrare le carnevalate liturgiche vietate dallo Statuto e dal Messale. Il che non ci sorprende, tanto più che Kiko ha comandato perentoriamente che Guam va riconquistata ad ogni costo.

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  15. Non riesco a togliermi dalla testa che Kiko protegga e difenda in questo modo i pedofili. Si certo, non è l'unico, nella Chiesa del XXI secolo, ma non dobbiamo dimenticarci che Kiko proclama a gran voce che chi frequenta il cammino diventa un cristiano dalla fede adulta quindi è ben peggio. Inoltre sono più che convinto che lui stesso abbia avuto come minimo qualche desiderio osceno di tal genere. La sua insistenza su questo peccato, già in diverse occasioni è veramente sospetto, e la protezione offerta a pedofili di vario tipo non può essere causale, né disinteressata.

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  16. Messaggio di Kiko per gli auguri di fine anno 2015:

    "Di fronte alla profonda crisi che sta passando la società voglio dirvi qualcosa che forse non avete mai sentito, "Dio ti ama", Ascoltalo bene Dio ti ama! A lui non importa che tu sia andato in un bordello perché Dio non ha schifo di te, lui non si scandalizza dei tuoi peccati, a lui non importa che cadi e cadi nello stesso peccato, la nudità delle donne nei tuoi pensieri, perché per gli altri potrai essere un maiale, ma per Dio sei molto prezioso e ogni giorno ti dà un'opportunità nuova per farsi conoscere, una occasione nuova per entrare nella conversione.
    Forse sei stato in un tempo di perdizione, vivendo come un animaletto che non ragiona, macchiando il tuo corpo, avendo rapporti qua e là, con un uomo e un altro uomo o con più donne. Forse Dio non ti importa, forse hai sentito che lui ti limita per quello che hai voluto vivere, di sicuro hai avuto casa, gioielli, viaggi, ma nonostante questo ti assicuro che c'è un vuoto, una solitudine tremenda nel tuo cuore.
    Ma animo io non ti giudico, chi sono io? Perché io non sono buono, sono peggio di te perché io ho fatto del male, mentito, io ho odiato! Tuttavia il Signore mi ha cambiato lentamente rinnovandomi attraverso il tempo, mi sta trasformando in un uomo nuovo e per questo mi permette di dirti questo oggi; credeteci, aprite l'orecchio, Dio ti ama! E ha mandato suo figlio l'unico a morire per tutto quello che hai fatto, ed è il tuo amore che vuole che esci da dove ti trovi ora, Dio ti ama, anche se hai una attrazione omosessuale, non importa come hai sporcato il tuo corpo, egli Ti ama!
    Ti rendi conto? Non ti condiziona per amarti come lo fanno gli altri, smettila di elemosinare amore; smetti di chiedere che il tuo ragazzo ti vuole solo un pochino, che tua madre ti vuole solo un pochino, la vita non ti viene da loro, ti viene da Dio che Non ti dà "solo un pochino d'amore" ma che ti dà il suo sangue, si dona a te. Sperimenta la vera felicità, fai pace con la tua storia, con i tuoi genitori, mettiti in pace con lui e avrai una vita piena.
    Se tu lo vuoi io posso aiutarti, ti invito a vivere in comunità e avvertire il perdono di Dio."

    La sua è proprio una fissa.

    Tomista ex NC

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  17. Sì, è proprio una fissa... Ovviamente nemmeno una parola sulle probabili vittime dei peccati "sessuali". E questo, come mi sembra abbia scritto qualcun altro, è proprio indice di una certa collusione con questo tipo di peccati, altrimenti ci si preoccuperebbe in primis delle vittime che restano traumatizzate a vita, con cicatrici indelebili. Questa fissa probabilmente cela inconfesabili azioni e peccati. Inoltre, quello che lascia sconcertati in chi dice che il suo cammino porta ad avere una "fede adulta" è che non si parla mai di pentimento, anche in questo messaggio di fine anno 2015 non ce n'è traccia. Anche per Dio sei un maiale se perseveri nel tuo peccato senza traccia di pentimento e di desiderio di non commettere più quel peccato. E qui invece nemmeno l'ombra... E allora chi sarebbero quelli con una fgede adulta? I più peccatori dei peccatori? I più schifosi di tutti? Ma allora un o il cammino cosa lo fa a fare? Per diventare piùà stronzo/maiale/peccatore di prima? E questi sarebbero i cristiani adulti? Bella serpe in seno alla Chiesa, bella ferita che infliggono alla "sposa di Cristo". Ma evidentemente della Chiesa in quanto tale non importa più a nessuno...

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  18. Ti rispondo con le parole di Sant'Ambrogio:

    "Anche gli eretici
    sembrano
    avere Cristo con sè;
    nessuno
    rinnega il nome di Cristo,
    ma rinnega Cristo
    chi non riconosce
    tutto quanto
    è proprio di Cristo"

    Saluti

    Tomista ex NC

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