mercoledì 25 settembre 2019

SACRILEGI, IPOCRISIE, SBERLEFFI (1° parte): LE COMUNITÀ VISTE DAI GIOVANI NEOCATECUMENALI

Volete sapere come i giovani del Cammino percepiscono le attività e il credo del Cammino? Basta andare a dare uno sguardino sui social network.
(questa è la prima parte; clicca [qui] per la seconda parteclicca [qui] per la terza parte, clicca [qui]  per la quarta parte)

Le disposizioni del povero Kiko Argüello vengono ascoltate solo quando fa comodo, ma c’è una cosa che non è riuscito in alcun modo a far passare ai suoi adepti, ed è il:

DIVIETO DELL’UTILIZZO DI INTERNET E DEI SOCIAL.

In questo caso, "MONDO" VINCE "CAMMINO" 100 A 0.

Noi che siamo liberi da questo precetto kikiano, ci possiamo tranquillamente aggirare in internet senza sensi di colpa, con l’auspicio per tutti di farne un uso consapevole e ragionato.

Quando ero neocatecumenale mi attenevo scrupolosamente al precetto kikiano e di conseguenza non conoscevo affatto il mondo là fuori.
Adesso che la mia mente è Libera, invece, ho imparato (tra le moltissime altre cose), che su internet si possono trovare molte informazioni utili, utilizzando il buonsenso.

Per esempio ho visto che ci sono innumerevoli pagine Facebook tenute da neocatecumenali, con tanto di partecipazione attiva di commenti ed interventi, cosa che attesta che ognuna delle persone scriventi ha la propria pagina Facebook, e così uguale per altri social network come ad esempio Instagram e per altri blog e siti web neocatecumenali. Un vero esercito. Povero Kiko!

A dire il vero mi sono sentita un po’ imbecille ad averlo scoperto così tardi, tutta presa com’ero dall’osservanza del comandamento kikiano, perché ancora una volta ho capito che nel Cammino si dicono tante parole, ma nessuna mai corrisponde ad una vera sostanza.
Quello che maggiormente mi ha incuriosito è stato imbattermi in alcuni siti tenuti dai giovani del cammino che fanno ironia, a volte molto crassa, su ciò che vivono e vedono nella loro cerchia.

Non si dica che quel che vedrete è un attacco ad una giocosa ed allegra ironia neocatecumenale, condannando (e giudicando) le intenzioni di questo articolo.
Qui non si tratta affatto di contestare l’approccio ironico a certe realtà, che può senz'altro essere ammissibile, si tratta invece di mostrare quali siano LE REALTÀ che stanno alla base dell’ironia e che la rendono possibile.

Se un fatto non esiste, infatti, non è possibile ironizzarci sopra o addirittura svelare con la propria ironia il modus con cui si riesce a vederlo e a viverlo, molte volte in maniera anche un po' pesante.

Come direbbero i neocatecumenali, FATTI, CI VOGLIONO I FATTI…

Questi meme neocatecumenali mostrano perfettamente, oltre al FATTO che i giovani neocat non obbediscono assolutamente a Kiko riguardo a internet (ma nemmeno gli adulti, eh!), la faciloneria, la superficialità estrema e l’assoluta mancanza di freni che circola all’interno del Cammino Neocatecumenale e svelano FATTI che purtroppo sono molto veri, al di là dell'ironia, soprattutto attraverso i commenti che in molti casi misurano il polso e la salute del Cammino Neocatecumenale.

Sono conferme che quello che diciamo qui è vero, che non ci inventiamo nulla, perché certe prassi e certe storture che abbiamo visto e vissuto anche noi, le svelano proprio loro stessi.

SULL’EUCARESTIA


Più volte abbiamo evidenziato che i giovani sono "obbligati", ma per nulla seriamente convinti, che per loro (ma anche per certi adulti) l'Eucarestia è solo un peso, che in estate le comunità "vanno in ferie" senza che le celebrazioni siano sostituite con altro, che l'indottrinamento (chiamato "passare la fede" di Kiko) inizia fin da piccolissimi, che hanno in dispregio la Messa e la deridono in confronto alla loro Eucarestia eretica, che la figura dei cosiddetti "catechisti" laici è riconosciuta come importantissima, che si vergognano di essere cristiani ed inventano mille bugie per salvarsi da tale «onta» sociale, che sbriciolano il "corpo di Cristo" per terra, sacrilegamente misconoscendone la sacralità, che le decime e le collette sono loro di peso, tanto che si devono indebitare pure per comprare i fiori, che mirano (come i protestanti) al sacerdozio femminile e all'abolizione del celibato, che le ammonizioni non sono "brevi" come da statuto, ma vere e proprie omelie…

Tranquilli, potete anche rimuovere tutto da internet per far finta che sia falso, ho già tutto debitamente rubricato.




che bei ricordi 😂😂

Io sempre!!! La cosa pessima è ke sn pure corresponsabile 😂😂😂

Il cammino?? Una settapeggio dei testimoni di geova




Commenti:

Bisogna far la risonanza 🙏♥ ️

Arrivare dopo l'omelia

O uscire prima dell'Eucaristia




Quando è estate e la tua comunità sembra il deserto del Sahara… o almeno immagini sia così visto che neanche tu ci vai

[ndr: sembra che nel Cammino Neocatecumenale il Signore vada in ferie. È vero, d'estate in comunità non ci va quasi nessuno e molti nemmeno vanno alla Messa della domenica]


Commenti:

Ci sono bambini di 6 anni che pregano per kiko carmen e padre mario

E ci sono quelli che pregano per gli omofobi che ci sono nel cammino

oddio sii





Quanto è vero 😂😂😂 anche per l’agape 😂😂😂😂😂

ODDIO SIIII

Divina Liturgia. ❤ ️



Commenti:

Non fare l'inchino 😂😂

Per non sbagliare fallo al catechista

Indecisione di tutti i catecumeni 😂😂😂😂


Commenti:

Cena di famiglia 😂😂

Vado a ballare

ti ricordi alla convivenza ??? Abbiamo un battesimo che però siccome è fuori Catania alloggiamo là e stiamo 3 giorni HAHAHAHAHAH

al pari del battesimo, c’è sempre la scusa del “matrimonio fuori città “ … un classico 😂😂

Non c’è questo problema per me ..perché quando si esce il sabato sera dopo la celebrazione se ne vanno senza di me 😂😂😂😂😂




opsssss scusa non ti avevo visto

La veritá è che non voglio farla con nessuno perche' tanto poi lo odio comunque 😂


Commenti:

Fai la mista con il corpo di Cristo

Fai a mista cor pane

e poi ci siamo noi che buttiamo le briciole per terra e ci puliamo le mani

Aaaa come mai ora si ammette questo scandalo che buttate il pane per terra .allora la verità è uscita . vergogna è un peccato mortale

Bello schifo fatevi una vera esame di coscienza vergogna


Commenti:

Dura verità 😂

Se solo li pagassimo senza indebitarci fino alla morte ahahaha…altro che decime e collette !!! 😂

[ndr: menomale se la ridono, indebitarsi "fino alla morte" per comprare fiori che poi i catecumeni porteranno a casa propria alla fine della celebrazione, non è un vanto. "Altro che decime e collette!!!"]


Commenti:

É peggio ci mette di più

quando il prete non c'è, ci sono io ahahahaahha [ndr: parla una femmina]

un giorno vedremo anche questa grazia arrivare ahahahaha

diventeremo sacerdoti per sempre al modo di Melchisedek finalmente


Nessun commento, per fortuna… ma parecchie centinaia di Like…


Commento:

esatto


[ndr: non lo diciamo noi che i laici si sostituiscono al prete…
Questa cosa purtroppo accade quasi regolarmente. 
Questa cosa purtroppo accade quasi regolarmente]


No comment!

[ndr: Ma lo sanno questi che stanno ironizzando sul sangue che Cristo ha versato per noi?]



Questa è l'amara verità: i giovani kikos non sono credenti in Kiko.

41 commenti:

  1. I giovani kikos, a quanto pare, sono "praticanti" del Cammino ma "non credenti" in Kiko.

    Si permettono di scherzare in modo blasfemo, si permettono di scherzare sul Cammino, e ammettono candidamente di vergognarsi del Cammino (cfr. vignetta del "cosa fai sabato sera?").

    Così, da un lato abbiamo la fanfara neocat che dice che il Papa "ringrazia Kiko" (lo avrà ringraziato per i sacrilegi eucaristici e per le battutacce dissacranti e blasfeme? o per le eresie e il settarismo e il fiume di denaro?), e dall'altro abbiamo l'amara (per il Cammino) realtà. E se oggi i giovani kikos si vantano di arrivare in ritardo o assentarsi alle celebrazioni e di annoiarsi a morte, figuratevi con quanto entusiasmo pagheranno la decima in futuro...

    E se oggi non sono credenti in Kiko, poco tempo dopo la sua morte non resterà più nessuno a idolatrarlo.

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  2. I GIOVANI KIKOS SONO GLI ELETTI DEI REPARTI DI PSICHIATRIA...

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  3. Il cuore di questo bellissimo post è che i meme neocatecumenali dimostrano

    la faciloneria, la superficialità estrema e l’assoluta mancanza di freni che circola all’interno del Cammino Neocatecumenale

    Leggo Prima Parte, per cui penso ne vedremo delle belle anche per altre categorie di camminanti.

    Altro che SanKiko-Santosubito. Io direi Santo Internet che porta alla luce quanto i vertici del cammino, pur sapendo, nascondono nelle tenebre.
    Non sanno....qualcuno può dire?
    Catechisti dei miei stivali, rispondo io, poiché da questi meme emerge solo la punta dell'iceberg; o mi sbaglio?
    La lingua parla dalla pienezza del cuore e dal momento che il cammino SI FONDA su SERI SCRUTINI che mettono a nudo le persone. Allora i kikatechisti sanno tutto.
    O non sanno niente e allora sono degli sfigati assoluti, dei gonzi che quattro giovani ingannano da anni e tengono in pugno, li sbeffeggiano, non sono per niente "in conversione" fanno il cavolo che vogliono e come giovani cattolici sono uno scandalo e una vergogna.
    Ripeto come GIOVANI CATTOLICI, non mi permetto di giudicare i singoli ragazzi in questione, ai quali va tutta la mia solidarietà umana, ai quali do l'attenuante che in qualche modo devono allentare la tensione, trovare il modo di convivere con un clima pesante, millenarista, esigente e asfissiante come quello del c.n..
    Celebrazioni e celebrazioni.
    Meglio fare eucarestia
    - fare la parola
    - fare lodi
    - fare convivenza
    - fare l'esperienza!
    Che rottura di scatole, direi.
    E i giovani lì, al massimo di extra hanno
    le kikoscrutatio kikopilotate
    nelle varie Jeshiva' dei Centri o Seminari sparsi per il mondo e costruite con i nostri soldi.

    Avrei potuto fermarmi qui, forse aggiungendo un poco di ironia in più.
    Ma non me la sento perché SONO SCONVOLTA, invece, PER I MEME CHE DESCRIVONO IN MODO INCONFUTABILE I SACRILEGI EUCARISTICI CHE SI PERPETRANO NELLE COMUNITÀ SENZA SOSTA, SENZA CHE ALCUNO PONGA RIMEDIO, SUBITO.

    Questo proprio non si può accettare. Tre dei meme riportati sono dimostrazione inconfutabile di questo. Inviatele alla Santa Sede, ingrandite e con una bella cornice con su scritto:
    "Santo Padre, questo dono è per la parete di fronte al suo letto, o alla sua Scrivania o, meglio, al suo inginocchiatoio quando, tutto raccolto, si mette in preghiera e chiede al Signore: "Mio Gesù, cosa tu vuoi da me? Cosa vuoi che io faccia per la TUA Chiesa?"

    Pax



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  4. Scommettiamo che arriverà il commento del solito anonimo neocatecumenale incaxxato a dire: "Pensate a voi, alle vostre parrocchie, ai ragazzini che masticano la gomma mentre fanno la comunione, ai giovani che il sabato sera vanno a drogarsi, alle ragazze che si vestono da put..ne etc. etc."
    Risparmiatevelo, fate un favore a voi stessi ed a noi.

    P.s. L'ultima cosa l'hanno detta a me personalmente sotto un post dove si parlava di come si vestivano per le "eucarestie". Scrissero testualmente: "Pensa alle tue amiche che SICURAMENTE si vestono come delle puttane"...al che risposi che le mie frequentazioni non erano use a determinati abbigliamenti. Forse il tizio (o la tizia..chi può dirlo) era abituato a vedere altre cose.

    POi vabbè, tralascio altri epiteti che mi sono stati rivolti qui ed altrove.
    MI raccomando cari Nc...fatevi sempre riconoscere per quello che siete.

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  5. Una volta, quando ero ancora in comunità, un ragazzo mi disse, "scherzando" che gli sarebbe piaciuto diventare papa per poter così cambiare le cose e portare il metodo catecumeno in tutta la chiesa. Non dissi nulla, ma già li incomincia i a capire bene dove mi trovavo. Inoltre ho conosciuto tanti che durante gli scrutini dicevano delle cose, ed io sapevo che non era vero, ma in realtà fuori facevano il contrario, insomma non avevano limiti;ciò che mi faceva rabbia non era ciò che facevano fuori, ma l'ipocrisia e soprattutto che li dentro tutti li consideravano bravi, buoni... sembrava che solo io vedevo ciò che erano veramente Invece chi era trasparente, tranne gli ultimi tempi capito il sistema,veniva quasi non considerato. La comunità il luogo delle verità nascoste.
    Vecchio Pasqualone

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  6. I giovani del CNC sono per lo più i cd. "figli del cammino".
    Forse una volta qualche giovane si avvicinava, ma oggi proprio no.

    Ah! I figli del CNC!
    Uno spettacolo imbarazzante...
    Se poi sono figli di catechisti, Dio ci scampi e liberi.
    Quattordicenni che già ai questionari delle catechesi iniziali scimmiottano i catechisti e sparano sentenze su persone che non hanno mai visto e con una vita ben più lunga della loro alle spalle, con la riconoscibile arroganza oramai assimilata, già a 13/14 anni.

    Ma d'altronde, sono COSTRETTI a fare le catechesi, perché "DEVI fargli fare le catechesi, prima che se li prenda il mondo".
    Ragazzi spesso non seguiti e cresciuti da baby sitter ragazzine di neanche 20 anni, mentre i genitori vanno in giro a kiketizzare (genitori che riescono ad assentarsi per la propaganda kikiana anche 7 sere su 7), e poi consegnati al più presto ai kikatechisti prima che si perdano (con annessa delega a questi di qualsiasi responsabilità che dovrebbe genitoriale, v. vocazione). Pochi, purtroppo, sono i genitori che ho visto ragionare su questo e intervenire di fronte alle follie dei catechisti.

    Questi del post sono i giovani/figli sbandierati come "frutti del cammino".
    Eh cari kikos, quando capirete che i frutti non sono questione di forma e numero, ma di sostanza e contenuti?
    Eccoli, i frutti.
    Schiaffati, tra l'altro, in prima pagina sui social!

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  7. Per corredare quest'articolo di Libera sull'ironia dissacrante diffusa tra i giovani e i meno giovani del Cammino, riporto il testo di un thread di qualche anno fa:

    "Dissacrante spiritualità neocatecumenale"
    Qualche sera fa sono entrato, mandato dal parroco a cercare delle candele, nel ripostiglio dei Neocatecumenali della mia parrocchia.

    Mentre cercavo queste benedette candele ho aperto l'armadio della seconda comunità, composta quasi integralmente da giovani (tutti figli, parenti ed amici dei NC della prima comunità), e - attaccato sulla parte interna dell'anta sinistra - ho trovato il foglio che vedete di seguito. Cercando poi tra i ripiani (sempre le candele) ho trovato ancora una decina di copie di questi "volantini":

    "Sei depresso? Non hai in lavoro? Non riesci ad arrivare a fine mese?
    Non abbatterti... Dio ti ama!
    Pensa un po'se gli stavi sul ca**o"
    (Nel volantino l'ultima parola non era asteriscata)

    La sera ho telefonato ai cosiddetti "catechisti" neocatecumenali di questi ragazzi (sono i responsabili della prima comunità) spiegandogli l'accaduto e leggendogli il testo del biglietto, che avevo fotografato con lo smartphone, ebbene la risposta è stata del tipo: "stai strumentalizzando il niente, queste sono goliardate di ragazzi, i nostri giovani sono puri come colombe e fedeli come Abramo, un pezzo di carta non significa niente!".

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  8. Codice di Diritto canonico, Can.1367:

    Chi profana le specie consacrate, oppure le asporta o le conserva a scopo sacrilego, incorre nella scomunica latae sententiae riservata alla Sede Apostolica; il chierico inoltre può essere punito con altra pena, non esclusa la dimissione dallo stato clericale.

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  9. Assolutamente non vogliamo infierire. Anche per i giovani neocatecumenali esiste la sacralità. Infatti nei loro meme non noto nessun accenno agli arcani del cammino, dirò di più, non viene neppure ventilata la possibilità che esista la possibilità di avere una vita di fede FUORI dal Cammino; come pure non vedo messo alla berlina Kiko almeno quanto lo è il Corpo di Gesù.
    Quindi, hanno grande rispetto per ciò che è sacro, cioè per il SS. Cammino Neocatecumenale.

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  10. @Libera

    Non credo che il senso dei commenti sia un voler infierire.
    Da "figlia del cammino", quello che mi sento di dire è che questi ragazzi, purtroppo, non inizieranno a farsi serie domande prima dei 30 anni (se tutto va bene). E anche lì, dopo una vita passata confrontandosi solo con la saletta e le urla di catechisti-profeti autoinvestiti (a cui tu figlio del cammino credi, perché così ti è stato insegnato fin da bambino, e hai visto con i tuoi occhi i tuoi stessi genitori fare quello che i catechisti ordinavano) non è detto che riescano a mettere in discussione seriamente e onestamente il CNC, per le manipolazioni che tutti conosciamo e le distorsioni profondamente radicate. Perché ti è stato insegnato, fin da bambino, fin dalle lodi con i didascali, in ogni celebrazione in cui sono presenti i bambini, che i dubbi sul CNC, sulla comunità vengono dal demonio.

    Questi ragazzi stanno lì perché "altrimenti sono in preda al mondo", senza formarli in alcun modo a stare nel mondo DA CRISTIANI. La soluzione è sempre e comunque l'isolamento e l'alienazione da qualsiasi realtà che sia esterna alla saletta. E questo avviene fin dai 13 anni. Questa è la loro "formazione". Quando arrivi all'età adulta, poi, arrivano i dolori. Perché se hai mantenuto un minimo di onestà con te stesso, non puoi non renderti conto che c'è qualcosa che non va: che in qualunque posto fuori dalla tua comunità ti senti un pesce fuor d'acqua, che diffidi da chiunque non condivida il tuo stesso percorso e non riesci a costruire legami seri con chiunque non appartenga al CNC (seri per modo di dire, o meglio tu li credi seri, perché vengono meno se lasci), che non hai riferimenti oltre la saletta, che tutto riconduce lì, che ti senti costantemente spaccato in due tra quello che ti viene detto e quello che senti in fondo alla coscienza (dalla quale ti è stato insegnato a diffidare, puntualmente, a ogni scrutinio, catechesi, annuncio, fin dai 13 anni!).

    Chi ce la fa ad affrontare questa lotta, magari riesce ad uscirne, e ne ho conosciuti molti di figli di CNC che hanno fatto e che fanno il mio stesso percorso. Che è lungo e doloroso, tanto doloroso. C'è chi ha compromesso la sua vita, seriamente, in nome di quei catechisti che "sono i profeti della mia vita". Altri si rinchiudono nella giustificazione "ma quelle cose le fanno le persone, che c'entra il CNC? È uno strumento buono in mano a persone deboli", rifiutando di considerare il fatto che il problema invece non sono le persone, è il sistema che Kiko ha costruito; è quel sistema che ha creato quelle persone.

    I "figli del cammino" sono inequivocabilmente le prime vittime del CNC (e questo mi riporta a quanto mi fu detto da un sacerdote durante i 10 comandamenti "Ricordati che gli idoli vogliono sacrifici, anche di sangue"). Ciò che hai evidenziato nel post ne è la terribile dimostrazione.

    Ma d'altronde che devono fare? Li hanno schiaffati lì, obbligati, in un contesto cupo e terrorizzante. Sdrammatizzano, dice Pax. E io sono d'accordo. Solo che lo fanno nel modo sbagliato, non rendendosi conto di con cosa stanno giocando. Non se ne rendono conto, non possono, li hanno impossibilitati a rendersene conto. Al CNC non importa la sacralità dell'Eucarestia (altrimenti non la celebrerebbe in quel modo, lo farebbe come previsto e questo già formerebbe i ragazzi). Senza che nessuno li corregga. Perché l'importante non è il Santissimo Sacramento, non è mostrarsi in verità e senza ipocrisie, l'importante è STARE IN SALETTA, e, per i più sfortunati, possibilmente diventare un big.

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  11. Solo un'ultima cosa.
    La situazione dei figli del cammino è peggiore rispetto agli altri camminanti, a mio avviso. Perché se un adulto che fa le catechesi ha una vita prima delle catechesi, quindi esperienze, un vissuto col quale confrontarsi, il figlio del CNC non ce l'ha, perché lui è nato in una setta, e non conosce nient'altro che la setta. E quello di esterno che crede di conoscere, è filtrato e giudicato secondo il pensiero della setta. Non ha mai ragionato, se ha ragionato lo ha fatto secondo i parametri della setta, non con la sua testa.
    Non può fare paragoni. La verità è una e una sola. E gli è stato insegnato che è perfetta e indiscutibile, e che chi non lo capisce non è "illuminato". Questa è l'origine della loro arroganza, che loro vedono chiamano "dare testimonianza".
    Perché tutto, dall'Eucarestia, alla Confessione, al rapporto col prossimo, all'Evangelizzazione... Tutto, ma proprio tutto, è stato volutamente fuorviato.

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    1. Scusami, Libera, ho frainteso io allora.
      Anche io ho subito pensato, pubblicato il primo commento, che sarebbe potuta sembrare la "gogna dei giovani". E ho temuto che gli interventi potessero venir letti in quest'ottica.

      Da parte mia, ho visto fare cose ai miei genitori, pubblicamente, davanti ai loro figli, a me, vergognose sul piano prima di tutto umano, per non parlare di quello cristiano. E ne ho dedotto che anche quella è strategia: screditare i genitori, sbeffeggiarli davanti ai loro figli, per rinforzare il ruolo del catechista a scapito del ruolo genitoriale. Nel CNC mancano le più elementari basi di convivenza e rispetto, mentre sventolano una "comunione dei Santi" che in realtà è un massacro vicendevole con conseguente tacito insabbiamento.

      Non ho figli, ma sono figlia, e da figlia posso dirti che, se hai insegnato ai tuoi ad essere onesti, sinceri con se stessi, se hai insegnato loro ad essere in buona fede, a porsi domande, anche a polemizzare e criticare se serve (e se tu non lo avessi fatto, se tu non fossi così, non credo avresti preso le distanze dal CNC :) ), questo darà frutto. Per me ci è voluto tempo, crescere richiede tempo.

      Vivo il tuo stesso cruccio dal lato opposto: noi figli siamo usciti tutti dal CNC; i miei, dopo un temporaneo allontanamento, sono purtroppo rientrati. Mi rendo conto che alla loro età, ricreare prima di tutto una vita sociale può essere difficile (sebbene per varie circostanze non credo i miei avrebbero grossi problemi). Non riescono a staccarsi. Sono psicologicamente dipendenti. Per un periodo ho provato a parlare con loro, poi mi sono resa conto che era controproducente. Chiaramente, a ruoli invertiti rispetto ai tuoi, non posso aspettarmi di essere il genitore dei miei genitori. Il dialogo è diverso, ed è difficile per me contenere la rabbia quando si apre l'argomento. Non è facile accettare che Kiko abbia deciso di privarmi deliberatamente dei miei genitori, perché era più importante la vocazione alla sua evangelizzazione che la vocazione al matrimonio e alla maternità/paternità che Dio gli aveva dato, ben prima del CNC. Perché questa è stata la mia vita nel CNC: genitori catechisti continuamente impegnati. E come me molti altri, la stragrande maggioranza dei figli del CNC. Parliamo di bambini piccolissimi lasciati costantemente con babysitter minorenni, sera dopo sera, come tu e gli altri ben sapete) che crescono così, buttati qua e là secondo i capricci di Kiko o chi per lui. Credo nella buona fede dei miei, come di tanti altri, che tardi hanno realizzato cosa stava succedendo. Comprendo che si possano fare anche errori enormi in buona fede, credendo fermamente di fare il bene.

      Spero solo di vederli liberi, prima o poi, anche un giorno prima che vadano, con la Misericordia di Dio, in cielo.
      O di vedere Kiko andarsene per fatti suoi, e vederli finalmente rientrare in loro stessi e nella Chiesa.

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    2. Testimonianza che mette i brividi.
      Tutto quello che dici l'ho visto succedere.
      Sono anni che mi sento male al pensiero di ragazzini di 13 anni che vengono lasciati sotto lo schiacciasassi cammino neocatecumenale.
      Ragazze a cui al II scrutinio hanno chiesto:"Cosa facevi prima del cammino neocatecumenale", risposta :"Giocavo con le bambole", ed era VERO.
      Come si fa a pretendere la Kenosi Kikiana del peccato a ragazzini che puzzano ancora di latte.
      Pazzia allo stato puro.
      LUCA

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    3. Quanto hai ragione Luca! "Pretendere". E tu devi adattare la tua storia al modello che stabilito Kiko, sennò poi i conti non tornano. Se le prove che il suo sistema non funziona non esistono, bisogna crearle.

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    1. Sono impegnati a condividere sui social la stessa notizia di ieri, stavolta tramite Aleteia, per rafforzare l'autoconvincimento.

      Su FB è tutta una condivisione con cuori annessi.

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  14. Come tutti i giovani, anche quelli del Cammino sono figli del loro tempo e "fiutano" il mondo che li circonda come i pointer alzano la testa per fiutare l'aria quando vanno a caccia. Nel bene e nel male. E' una loro caratteristica.
    Puoi tenerli legati, come fa il Cammino, ma non puoi impedirgli di fiutare l'aria...

    Una volta le famiglie influivano di più perché i giovani passavano più tempo in famiglia e non c'era la TV, il web, ecc.
    Non è tanto che le famiglie fossero chiuse (certo a volte erano anche più chiuse, secondo la mentalità dei tempi, ma, a meno di casi patologici, non per soggiogare le volontà), ma era piuttosto il mondo che aveva ritmi più lenti.

    Il Cammino, invece, per i suoi fini, che sono quelli di "formare" i giovani come vuole Kiko, si propone come una comunità strutturalmente CHIUSA, come le SETTE, con danni enormi (e poco successo).

    Danni enormi, perché ai giovani del Cammino non viene fatta una proposta, non gli vengono dati dei principi, ma vengono militarizzati e indottrinati (con dei principi per giunta sbagliati).
    E non vengono formati spiritualmente esortandoli alla PREGHIERA e a quelli che una volta venivano chiamati FIORETTI.

    La conseguenza sono giovani tronfi per la fede ma che, a livello MORALE, si comportano esattamente come quelli del mondo e che spesso, in più, sono SACRILEGHI (le testimonianze sul disprezzo verso i frammenti dell'Eucaristia sono terribili e molto dolorosi).

    Ma senza una preghiera costante i giovani abbandonano la pratica della fede perché non riescono a seguirla e, se non la abbandonano, questa diventa un'abitudine, espressione di fariseismo, tanto che spesso i giovani fanno la Comunione senza essersi confessati anche se hanno commesso peccati gravi.

    Poveri giovani! E poveri giovani del Cammino!
    So che "fuori" c'è il "mondo", ma se il Cammino insegna a disprezzare i frammenti dell'Eucaristia, è meglio il mondo.

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  15. Pensieri sparsi del mattino

    È stato detto "La comunità cammina con il passo del più lento" (o qualcosa di simile)
    Fesserie. Te lo fanno credere al 1° scrutinio... te lo fanno credere al 2° (visto che nel 99,9% dei casi tutte le comunità lo ripetono almeno una volta)... ma dopo non è assolutamente così.
    Non sei pronto al 2° scrutinio? Vai in un'altra comunità.
    Non sei pronto per la traditio? Non esci o ti mandano un tempo a fare missione a casa...
    Non sei pronto per la redditio? Farai la professione di fede un altro anno...
    La comunità continua a camminare, altro che aspettare il più lento.

    È stato detto: "I figli dei NC vengono iniziati al post cresima del CN, anticamera del Cammino vero e proprio"
    Uh, quante volte ho sentito il "catequista" ripetere (con tono da vigile urbano: chi ha orecchi intenda) "voi genitori che avete figli che hanno fatto la cresima DOVETE fargli frequentare il postcresima! ci siamo capiti? non cominciate con le solite minc***te della scuola, lo studio, la palestra, il calcetto..."
    Oppure: "Se dopo 10-15 anni che siete nel cammino, i vostri figli non fanno le catechesi allora «nata caputu nenti» (non avete capito niente), avete fallito come genitori e come catecumeni"
    E giù con i sensi di colpa nelle famiglie... salvo poi scoprire che i figli di altri catequisti non fanno nè postcresima nè cammino... e quindi si cerca di minimizzare, sviare l'argomento, fare pietismo con "...è la mia spina nel calcagno... è la mia sofferenza..."

    Etneo

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  16. Quello che colpisce della parabola del figlio prodigo, oltre al fatto che il padre lo vide quando ancora era lontano, cosa che fa pensare che, anche dopo anni, non aveva mai smesso di pensare a lui e di scrutare l'orizzante nella speranza di scorgerlo, è che il padre, alla richiesata del figlio di avere la sua parte di eredità, non oppose nessuna resistenza.

    La sua casa avrà avuto dei muri, ma senza filo spinato. Il padre non minacciò: lo lasciò andare.
    Questo nonostante nella parabola la casa del padre rappresenti l'amore stesso di Dio e, anche, la Chiesa, mentre il Cammino NON rappresenta la Chiesa.
    Fuori dal Cammino c'è ancora la Chiesa e c'è ancora l'amore di Dio. E forse è proprio nel Cammino che mancano. Per cui uscire dal Cammino non significa affatto perdersi.
    Per molti, infatti, è stato un ritrovare la strada.

    Il senso di apertura del padre della parabola deve essere l'attegguiamento di chi evangelizza senza fare PROSELITISMO.

    Il Cammino, invece, tratta i suoi adepti non come figli, come fa la Chiesa, ma come salariati, o schiavi. Gli SERVONO per espandersi e arricchirsi.
    Questa l'esperienza di tutti quelli che escono, che ormai sono ben di più di chi è rimasto.

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  20. Piccolo ot: qualcuno sa se kiko ha già fatto la connivenza d inizio corso? Di solito le date sono queste... Pura curiosità. Un ex

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    1. Da stasera a domenica a Porto San Giorgio tutte le comunità di Kiko ( Italia,Spagna, Francia). Anonimo che ben sa

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  21. Ho avuto modo di inserire altrove le mie osservazioni sui cosiddetti "figli del cammino", che vengono portati dai genitori a seguire le catechesi non appena possibile (sempre più presto! Negli anni Novanta, i genitori li portavano alle catechesi verso i 14-15 anni, poi l'età si è man mano abbassata, adesso siamo sui 13 e a volte anche 12 anni!). Purtroppo nel cammino, a fronte di una insistenza costante sulla c.d. "apertura alla vita", non si parla mai, e dico MAI (in circa 27 anni di cammino non ho mai sentito pronunciare la parola educazione) dell'educazione dei figli, come se i figli bastasse farli, e quanti più possibile, poi qualcuno ci penserà a educarli, Dio o la comunità. In pratica, questo significa che questi bambini, come ricordava Autore della Lettera, sono per lo più cresciuti da parenti (nel migliore dei casi), da baby sitter casuali e da fratelli/sorelle di comunità, a causa dei numerosi impegni di comunità dei genitori (quando sono catechisti in alcuni periodi, come ricordava Autore... possono arrivare ad assentarsi sette sere su sette). In più, questi figli, come tutti i figli, imparano dall'esempio più che dalle parole. E che esempio ricevono nella gran parte dei casi? L'esempio di persone ipocrite che predicano bene e razzolano male. Predicano dell'importanza dell'Eucaristia e poi magari si assentano per futili motivi, non andando a messa la domenica. Predicano dell'amore al prossimo, e ancor più al nemico e poi sputano veleno a ogni pie' sospinto sui fratelli di comunità, sul parroco che cerca i porre dei freni al cammino, sul vescovo che prescrive di celebrare la Pasqua o la Pentecoste insieme al resto della parrocchia e su chiunque costituisca un ostacolo alla loro bramosia di essere, di apparire, di conquistare i posti più prestigiosi... . Predicano di lasciare i beni e poi loro spendono e spandono per comprarsi gioielli, vestiti firmati, macchine di lusso, l'ultimo smart phone uscito, ecc. E così via. E' questa la "fede" che viene loro trasmessa. E' chiaro poi che questi giovani non credono veramente a quello che fanno e ai fanno beffe dell'Eucaristia, del pane e del vino consacrati, dei presbiteri, della Parola di Dio, dei fratelli di comunità che magari ci credono veramente, che ascoltano sul serio la Parola, ecc., ecc. ecc. I pochi figli che vengono veramente educati cristianamente dai genitori si trovano a disagio, sono pesci fuor d'acqua, e sono in netta minoranza, a mio parere fra il 20 e il 30%, a volte anche meno. E vengono messi alla berlina dagli altri, appunto dalla stragrande maggioranza dei figli del cammino, che mediamente sono ragazzi estremamente maleducati, irrispettosi di tutto e di tutti.

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  22. (Segue) Nella mia esperienza mi sono mio malgrado incontrato e scontrato con la casistica negativa più varia: dal figlio del responsabile di una comunità più anziana che ci ha rubato in casa e un anno dopo ha rubato in casa di una ragazza della comunità la cui famiglia non era in cammino, da un altro ragazzo che mandava messaggi con immagini pornografiche alla figlia di una sorella di comunità, a un ragazzo che stava con due o più ragazze contemporaneamente e non ci vedeva nulla di male, a un altro ancora che fumava e vendeva fumo (canne) come se niente fosse. Se ci si lamenta con i catechisti e si chiede consiglio su cosa fare, generalmente si viene accusati di giudicare. Siccome si tratta di figli di camminanti, i catechisti non hanno nessuna voglia di rischiare di inimicarsi qualcuno di loro e allora tacciono su tutto il fronte (ricordo ancora una convivenza di primo passaggio in cui alcuni ragazzi avevano rubato delle attrezzature elettroniche e distrutto un lavandino e i catechisti zitti come mosche, imponendo anche a noi il silenzio con i genitori degli interessati: se questa non è ipocrisia, cosa è?). Sinceramente sono contento di aver lasciato i neocat. prima che i miei figli raggiungessero l'età delle catechesi, perché l'idea che si trovassero a stretto contatto con simile fauna umana non ci faceva dormire sonni tranquilli... Il "mondo" sarà pure brutto, ma i figli neocat. non sono meglio, anzi.

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  23. @Etneo
    @Libera

    Infatti , ma quale passo del più lento.
    Se qualcuno non reagisce come da “programma” alla “cura” neocatecumenale il buon catechista usa due metodi super-collaudati.

    Primo metodo: blocca la comunità rimarcando i nomi di chi non si è adeguato alla tabella di marcia, così è la stessa comunità a “pungolare” i “ritardatari”.

    Secondo metodo : blocca solo i “ritardatari” e li rimanda a camminare un tempo indefinito (a discrezione dell’illuminato catechista),con un’altra comunità più giovane.

    Se i “ritardatari” sono una coppia, viene bloccato anche il coniuge, anche se è ligio al cammino.
    Potete capire da soli cosa significa per una coppia sapere di essere stati “mandati indietro” per “colpa” di uno solo dei due coniugi.

    Sentimenti di rabbia e ingiustizia per uno e sensi di colpa e frustrazione per l’altro.
    Se poi uno dei coniugi decide di uscire dal cammino, allora sono problemi seri per chi rimane che non si sentirà MAI e dico MAI accettato fino in fondo dal cammino e di conseguenza dalla comunità.

    Non ti dicono mai niente in faccia, ma è giocoforza che non puoi accedere ad alcuni ruoli di coppia, tipo responsabile o catechista, perché per il cammino non è credibile un coniuge che non è riuscito a portare o a tenere in comunità l’altro coniuge.

    Inoltre ti sentirai sempre “imperfetto” rispetto alle altre coppie, una sorta di “fallito”, con ovvie conseguenze che incidono sul rapporto matrimoniale, battutine, sfrecciatine, discriminazioni magari involontarie ma quanto mai reali, etc.
    Veleno in piccole gocce.

    Questo capita anche se non porti i tuoi figli in comunità in giovane età, come prescritto dalle consuetudini neocatecumenali.

    Decisione da prendere sui figli, che separa ancora di più le coppie “miste” di cui uno dentro e uno fuori dal CN.

    I catechisti nel caso dei figli dei neocatecumenali sono capaci di citare addirittura lo Statuto per portare l’acqua al proprio mulino, statuto che recita testualmente :” I genitori sono istruiti a trasmettere la fede ai figli in una celebrazione domestica, fatta durante le Lodi della Domenica. I figli sono preparati alla Prima Comunione e alla Cresima nella parrocchia e dopo i 13 anni sono invitati a iniziare il Cammino Neocatecumenale.” (Statuto 2008- Art.14 - § 2.)

    Chissà a chi è venuta la brillante idea di inserire questo paragrafo nello statuto.

    Quindi Lodi domestiche domenicali (al posto della Messa parrocchiale) e cammino neocatecumenale dopo i 13 anni.

    E’ chiaro che questi ragazzi se fanno le lodi la domenica mattina, vengono portati alla Eucaristia neocatecumenale del sabato sera con i genitori, quindi tra l’andare il sabato sera nella comunità dei

    Continua……..

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  24. Continua……..

    genitori o andare il sabato sera nella loro nuova comunità , magari insieme agli altri figli di neocatecumenali, i ragazzi optano per la seconda scelta, almeno stanno insieme ad altri ragazzi.

    Infatti i genitori neocatecumenali con un minimo di buon senso, quando possono, fanno entrare in comunità i loro figli sempre insieme ai figli di altri neocatecumenali.

    Oggi con l’avvento del post-cresima neocatecumenale, sembrava che i “figli del cammino” potessero posticipare l’ingresso nel cammino alla fine del post-cresima cioè a 18 anni, visto che il post-cresima dura 6 anni e inizia dopo la Cresima, cioè intorno ai 12 anni.

    Invece non è così perché la maggior parte dei genitori neocatecumenali, incalzati dai catechisti e coadiuvati dai padrini del post-cresima neocatecumenale, spingono per fare entrare in cammino i loro figli anche se fanno già il post-cresima.

    Quindi questi ragazzi si trovano tra due fuochi, o fanno il post-cresima neocatecumenale che li invita ad entrare anche nel CN o entrano direttamente in cammino, oppure, fanno tutte e due le cose.

    Comunque vengono invitati alle catechesi del cammino, perché i loro padrini del post-cresima sono coppie rigorosamente neocatecumenali e vengono scelti tra i più fedeli e i più anziani di CN.

    Si verificano spesso dei conflitti di interesse quando i padrini del post-cresima sono guarda caso anche catechisti del CN, quindi oltre che portare i figli del cammino in comunità, riescono spesso a “reclutare” anche i loro amici che li hanno seguiti nel post-cresima.

    Dal produttore al consumatore, il post-cresima diventa la ninfa vitale che sostiene lo spompato cammino nel reclutare nuovi adepti.

    Il post-cresima neocatecumenale diventa il polmone verde del cammino o un pre-cammino.

    Nella mia parrocchia non lo hanno presentato cosi, quando venne Don Gianvito a proporlo, è stato presentato come un modo, autonomo, di tenere i ragazzi lontano dalla strada e in una famiglia Cristiana.
    Lo hanno presentato come il fiore all’occhiello della pastorale giovanile di Kiko

    Peccato che i padrini sono solo e solamente neocatecumenali e l’unica strada dove conduce il post-cresima è solo e solamente nel CN.

    Anche i ragazzi che entrano nel post-cresima neocatecumenale e non sanno neanche che cosa è il CN, vengono considerati dai padrini come “riservati” al CN.
    Vengono difesi con le unghie e con i denti dalla pastorale giovanile della parrocchia.
    Sono considerati proprietà privata del CN e deve essere consultato, in prima persona, il responsabile locale del post-cresima prima di poter invitare questi ragazzi a qualsiasi attività che riguarda la pastorale giovanile della parrocchia che li ospita.

    Lo sappiamo bene che il CN è in crisi, non entra più quasi nessuno in comunità, quindi questi ragazzi del post-cresima e le loro famiglie sono considerati già parte integrante del CN e coltivati e difesi ad oltranza.

    Senza di loro si chiude quel filino di acqua che alimenta lo stagno semi-vuoto del CN.

    LUCA

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    2. Questo sfacelo è stato causato dallo strapotere dei laici "illuminati" catechisti. Purtroppo nelle parrocchie neocatecumenalizzate, se il parroco è neocat., appunto, cede tutto il potere ai catechisti, che ovviamente pensano al solo cnc... Stessa cosa nell'ultima parrocchia in cui ho fatto il Cammino: il parroco non decideva più nulla e il catechista capo della 1a comunità decideva al posto suo. Era sul tipo dei laici tuttofare che pensano di sapere tutto meglio di tutti, sui quali si è espresso così bene il Papa qualche tempo fa. La parrocchia era stata pertanto trasformata in un'appendice del Cammino... Con tutte le conseguenze: totale marginalizzazione di tutti gli altri gruppi e fuga dei parrocchiani. E poi dicevano che la parrocchia era morta... Ovvio, col loro modo di fare l'hanno uccisa i neocat.

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  25. O.T.:
    Leggo ora su Avvenire che il Papa avrebbe detto, nel corso dei recenti colloqui con i confratelli gesuiti:
    "L'identità stessa della Chiesa è evangelizzare. Purtroppo, però, non solamente nelle sètte, ma anche all'interno della Chiesa cattolica ci sono gruppi fondamentalisti. Sottolineano il proselitismo più che l'evangelizzazione".
    Dunque io vi chiedo di illuminarmi su quali potrebbero essere questi gruppi fondamentalisti all'interno della Chiesa che evangelizzano più per proselitismo. Facciamo proprio i nomi, perché un piccolo dubbio sulle dichiarazioni che hanno attribuito al Papa i fratelli neocatecumenali un po' mi viene...
    Fine O.T.

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    1. Ah non il CNC. Il Papa ha detto che sono fantastici, non fanno proselitismo e danno testimonianza.
      Lo hanno dichiarato loro nel loro comunicato stampa. :)

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  26. Ho avuto modo di inserire altrove le mie osservazioni sui cosiddetti "figli del cammino", che vengono portati dai genitori a seguire le catechesi non appena possibile (sempre più presto! Negli anni Novanta, i genitori li portavano alle catechesi verso i 14-15 anni, poi l'età si è man mano abbassata, adesso siamo sui 13 e a volte anche 12 anni!). Purtroppo nel cammino, a fronte di una insistenza costante sulla c.d. "apertura alla vita", non si parla mai, e dico MAI (in circa 27 anni di cammino non ho mai sentito pronunciare la parola educazione) dell'educazione dei figli, come se i figli bastasse farli, e quanti più possibile, poi qualcuno ci penserà a educarli, Dio o la comunità. In pratica, questo significa che questi bambini, come ricordava Autore della Lettera, sono per lo più cresciuti da parenti (nel migliore dei casi), da baby sitter casuali e da fratelli/sorelle di comunità, a causa dei numerosi impegni di comunità dei genitori (quando sono catechisti in alcuni periodi, come ricordava Autore... possono arrivare ad assentarsi sette sere su sette). In più, questi figli, come tutti i figli, imparano dall'esempio più che dalle parole. E che esempio ricevono nella gran parte dei casi? L'esempio di persone ipocrite che predicano bene e razzolano male. Predicano dell'importanza dell'Eucaristia e poi magari si assentano per futili motivi, non andando a messa la domenica. Predicano dell'amore al prossimo, e ancor più al nemico e poi sputano veleno a ogni pie' sospinto sui fratelli di comunità, sul parroco che cerca i porre dei freni al cammino, sul vescovo che prescrive di celebrare la Pasqua o la Pentecoste insieme al resto della parrocchia e su chiunque costituisca un ostacolo alla loro bramosia di essere, di apparire, di conquistare i posti più prestigiosi... . Predicano di lasciare i beni e poi loro spendono e spandono per comprarsi gioielli, vestiti firmati, macchine di lusso, l'ultimo smart phone uscito, ecc. E così via. E' questa la "fede" che viene loro trasmessa. E' chiaro poi che questi giovani non credono veramente a quello che fanno e ai fanno beffe dell'Eucaristia, del pane e del vino consacrati, dei presbiteri, della Parola di Dio, dei fratelli di comunità che magari ci credono veramente, che ascoltano sul serio la Parola, ecc., ecc. ecc. I pochi figli che vengono veramente educati cristianamente dai genitori si trovano a disagio, sono pesci fuor d'acqua, e sono in netta minoranza, a mio parere fra il 20 e il 30%, a volte anche meno. E vengono messi alla berlina dagli altri, appunto dalla stragrande maggioranza dei figli del cammino, che mediamente sono ragazzi estremamente maleducati, irrispettosi di tutto e di tutti.

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  27. (... Continua)
    Nella mia esperienza mi sono mio malgrado incontrato e scontrato con la casistica negativa più varia: dal figlio del responsabile di una comunità più anziana che ci ha rubato in casa e un anno dopo ha rubato in casa di una ragazza della comunità la cui famiglia non era in cammino, da un altro ragazzo che mandava messaggi con immagini pornografiche alla figlia di una sorella di comunità, a un ragazzo che stava con due o più ragazze contemporaneamente e non ci vedeva nulla di male, a un altro ancora che fumava e vendeva fumo (canne) come se niente fosse. Se ci si lamenta con i catechisti e si chiede consiglio su cosa fare, generalmente si viene accusati di giudicare. Siccome si tratta di figli di camminanti, i catechisti non hanno nessuna voglia di rischiare di inimicarsi qualcuno di loro e allora tacciono su tutto il fronte (ricordo ancora una convivenza di primo passaggio in cui alcuni ragazzi avevano rubato delle attrezzature elettroniche e distrutto un lavandino e i catechisti zitti come mosche, imponendo anche a noi il silenzio con i genitori degli interessati: se questa non è ipocrisia, cosa è?). Sinceramente sono contento di aver lasciato i neocat. prima che i miei figli raggiungessero l'età delle catechesi, perché l'idea che si trovassero a stretto contatto con simile fauna umana non ci faceva dormire sonni tranquilli... Il "mondo" sarà pure brutto, ma molti figli neocat. non sono tanto meglio, anzi.

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    1. E poi dicono che "fuori dal cammino sei perduto"! Eccerto, se sei ancora dentro puoi fare tutto quello che ti pare, tanto nessuno ti dice nulla. Però siamo noi, miseri cristiani della domenica, ad essere brutti, sporchi, cattivi ed ipocriti (ve la ricordate l'ultima invettiva contro "i parrocchiani che erano gente terribile")? Loro no, sono tutti dei santi. IPOCRITI e FALSI

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  28. Haha, che spasso!
    Comunque, è una cosa che succede spesso, nelle sette: i più giovani, quelli "nati" in comunità, hanno un atteggiamento diverso per le figure autorevoli del gruppo. Mentre i loro genitori li vedono più spesso come autentici profeti, i più giovani, nati nel CNC, li vedono per quello che sono: esseri umani pieni di difetti, contraddizioni e manie, che non riescono a nascondere dietro un'aura di falsa autorità con la pretesa che lo Spirito Santo "parli per bocca loro".
    Per dirla più terra-terra, i membri più vecchi sono quelli che ci credono sul serio, essendosi uniti volontariamente al CNC. Quelli più giovani nati nel CNC, invece, lo trattano come fanno tutti i giovani con le figure d'autorità nel periodo adolescenziale: sghignazzandone e fregandosene, limitandosi ad un'adesione di facciata. La varie pagliacciate neocat vengono considerate per quello che sono: pagliacciate. Se per i più vecchi scherzare sulle cose del CNC è un mezzo sacrilegio, per i più giovani non è niente di che, anzi. C'è più gusto!
    Il CNC di oggi è l'ombra di ciò che era: è un baraccone maltenuto. Kiko è vecchio e stanco, nuovi membri non ne entrano più, e i più giovani che ci sono nati dentro ne ridono. Farebbe quasi compassione, se non mi venissero in mente le centinaia di vite che hanno distrutto o lasciato sul lastrico.

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