domenica 12 dicembre 2010

Mentre preghiamo per domani, meditiamo le parole del Papa a una Parrocchia di Roma pronunciate oggi

Altare dove San Massimiliano Kolbe officiò la prima Messa
Omelia del Santo Padre in visita Pastorale alla Parrocchia S. M. Kolbe in Roma (nella foto l'altare dove San Massimiliano celebrò la prima Messa, mentre Questa è la "nuova" parrocchia a lui dedicata)

Cari fratelli e sorelle della Parrocchia di San Massimiliano Kolbe! Vivete con impegno il cammino personale e comunitario nel seguire il Signore. L’Avvento è un forte invito per tutti a lasciare entrare sempre di più Dio nella nostra vita, nelle nostre case, nei nostri quartieri, nelle nostre comunità, per avere una luce in mezzo alle tante ombre, alle tante fatiche di ogni giorno. Cari amici! Sono molto contento di essere in mezzo a voi, oggi, per celebrare il Giorno del Signore, la terza domenica dell'Avvento, domenica della gioia. Saluto cordialmente il Cardinale Vicario, il Vescovo Ausiliare del Settore, il vostro Parroco, che ringrazio per le parole che mi ha rivolto a nome di tutti voi, e il Vicario parrocchiale. Saluto quanti sono attivi nell’ambito della Parrocchia: i catechisti, i membri dei vari gruppi, come pure i numerosi aderenti al Cammino Neocatecumenale. Apprezzo molto la scelta di dare spazio all’adorazione eucaristica, e vi ringrazio delle preghiere che mi riservate davanti al Santissimo Sacramento. Vorrei estendere il mio pensiero a tutti gli abitanti del quartiere, specialmente agli anziani, ai malati, alle persone sole e in difficoltà. Tutti e ciascuno ricordo in questa Messa.

Ammiro insieme con voi questa nuova chiesa e gli edifici parrocchiali e con la mia presenza desidero incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che siete voi stessi. Conosco le tante e significative opere di evangelizzazione che state attuando. Esorto tutti i fedeli a dare il proprio contributo per l’edificazione della comunità, in particolare nel campo della catechesi, della liturgia e della carità – pilastri della vita cristiana – in comunione con tutta la Diocesi di Roma. Nessuna comunità può vivere come una cellula isolata dal contesto diocesano; deve essere invece espressione viva della bellezza della Chiesa che, sotto la guida del Vescovo – e, nella Parrocchia, sotto la guida del Parroco che ne fa le veci –, cammina in comunione verso il Regno di Dio. Rivolgo uno speciale pensiero alle famiglie, accompagnandolo con l’augurio che esse possano pienamente realizzare la propria vocazione all’amore con generosità e perseveranza. Anche quando dovessero presentarsi difficoltà nella vita coniugale e nel rapporto con i figli, gli sposi non cessino mai di rimanere fedeli a quel fondamentale “sì” che hanno pronunciato davanti a Dio e vicendevolmente nel giorno del matrimonio, ricordando che la fedeltà alla propria vocazione esige coraggio, generosità e sacrificio.

La vostra comunità comprende al proprio interno molte famiglie venute dall’Italia centrale e meridionale in cerca di lavoro e di migliori condizioni di vita. Col passare del tempo, la comunità è cresciuta e si è in parte trasformata, con l’arrivo di numerose persone dai Paesi dell’Est europeo e da altri Paesi. Proprio a partire da questa situazione concreta della Parrocchia, sforzatevi di crescere sempre più nella comunione con tutti: è importante creare occasioni di dialogo e favorire la reciproca comprensione tra persone provenienti da culture, modelli di vita e condizioni sociali differenti. Ma occorre soprattutto cercare di coinvolgerle nella vita cristiana, mediante una pastorale attenta ai reali bisogni di ciascuno. Qui, come in ogni Parrocchia, occorre partire dai “vicini” per giungere fino ai “lontani”, per portare una presenza evangelica negli ambienti di vita e di lavoro. Tutti devono poter trovare in Parrocchia cammini adeguati di formazione e fare esperienza di quella dimensione comunitaria che è una caratteristica fondamentale della vita cristiana. In tal modo saranno incoraggiati a riscoprire la bellezza di seguire Cristo e di fare parte della sua Chiesa.

Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia. A questo proposito, la verifica pastorale diocesana in atto, sul tema “Eucaristia domenicale e testimonianza della carità”, è un’occasione propizia per approfondire e vivere meglio queste due componenti fondamentali della vita e della missione della Chiesa e di ogni singolo credente, cioè l’Eucaristia della domenica e la pratica della carità. Riuniti attorno all’Eucaristia, sentiamo più facilmente come la missione di ogni comunità cristiana sia quella di portare il messaggio dell’amore di Dio a tutti gli uomini. Ecco perché è importante che l’Eucaristia sia sempre il cuore della vita dei fedeli. Vorrei anche dirigere una speciale parola di affetto e di amicizia a voi, cari ragazzi e giovani che mi ascoltate, e ai vostri coetanei che vivono in questa Parrocchia. La Chiesa si aspetta molto da voi, dal vostro entusiasmo, dalla vostra capacità di guardare avanti e dal vostro desiderio di radicalità nelle scelte di vita. Sentitevi veri protagonisti nella Parrocchia, mettendo le vostre fresche energie e tutta la vostra vita a servizio di Dio e dei fratelli.

(notiamo finalmente la Croce al posto del candelabro ebraico)
Cari fratelli e sorelle, accanto all’invito alla gioia, la liturgia odierna – con le parole di san Giacomo che abbiamo sentito - ci rivolge anche quello ad essere costanti e pazienti nell’attesa del Signore che viene, e ad esserlo insieme, come comunità, evitando lamentele e giudizi (cfr Gc 5,7-10).

Abbiamo sentito nel Vangelo la domanda del Battista che si trova in carcere; il Battista, che aveva annunciato la venuta del Giudice che cambia il mondo, e adesso sente che il mondo rimane lo stesso. Fa chiedere, quindi, a Gesù: “Sei tu quello che deve venire? O dobbiamo aspettare un altro? Sei tu o dobbiamo aspettare un altro?”. Negli ultimi due, tre secoli molti hanno chiesto: “Ma realmente sei tu? O il mondo deve essere cambiato in modo più radicale? Tu non lo fai?”. E sono venuti tanti profeti, ideologi e dittatori, che hanno detto: “Non è lui! Non ha cambiato il mondo! Siamo noi!”. Ed hanno creato i loro imperi, le loro dittature, il loro totalitarismo che avrebbe cambiato il mondo. E lo ha cambiato, ma in modo distruttivo. Oggi sappiamo che di queste grandi promesse non è rimasto che un grande vuoto e grande distruzione. Non erano loro.

E così dobbiamo di nuovo vedere Cristo e chiedere a Cristo: “Sei tu?”. Il Signore, nel modo silenzioso che gli è proprio, risponde: “Vedete cosa ho fatto io. Non ho fatto una rivoluzione cruenta, non ho cambiato con forza il mondo, ma ho acceso tante luci che formano, nel frattempo, una grande strada di luce nei millenni”.

Cominciamo qui, nella nostra Parrocchia: San Massimiliano Kolbe, che si offre di morire di fame per salvare un padre di famiglia. Che grande luce è divenuto lui! Quanta luce è venuta da questa figura ed ha incoraggiato altri a donarsi, ad essere vicini ai sofferenti, agli oppressi! Pensiamo al padre che era per i lebbrosi Damiano de Veuster, il quale è vissuto ed è morto con e per i lebbrosi, e così ha portato luce in questa comunità. Pensiamo a Madre Teresa, che ha dato tanta luce a persone, che, dopo una vita senza luce, sono morte con un sorriso, perché erano toccate dalla luce dell’amore di Dio.

E così potremmo continuare e vedremmo, come il Signore ha detto nella risposta a Giovanni, che non è la violenta rivoluzione del mondo, non sono le grandi promesse che cambiano il mondo, ma è la silenziosa luce della verità, della bontà di Dio che è il segno della Sua presenza e ci dà la certezza che siamo amati fino in fondo e che non siamo dimenticati, non siamo un prodotto del caso, ma di una volontà di amore.

Così possiamo vivere, possiamo sentire la vicinanza di Dio. “Dio è vicino”, dice la Prima Lettura di oggi, è vicino, ma noi siamo spesso lontani. Avviciniamoci, andiamo alla presenza della Sua luce, preghiamo il Signore e nel contatto della preghiera diventiamo noi stessi luce per gli altri.

E questo è proprio anche il senso della Chiesa parrocchiale: entrare qui, entrare in colloquio, in contatto con Gesù, con il Figlio di Dio, così che noi stessi diventiamo una delle più piccole luci che Lui ha acceso e portiamo luce nel mondo che sente di essere redento.

Il nostro spirito deve aprirsi a questo invito e così camminiamo con gioia incontro al Natale, imitando la Vergine Maria, che ha atteso nella preghiera, con intima e gioiosa trepidazione, la nascita del Redentore. Amen!

49 commenti:

  1. E' un peccato che non siano presenti le parole del Papa che ha pronunciato a braccio...

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  2. Quindi tu c'eri Stefano? Io sarei voluto andare, essendo particolarmente legato a quella parrocchia.
    Di cosa ha parlato a braccio?

    P.s. forse mi sbaglio ma mi sembra di notare una certa strumentalizzazione delle parole del Papa, in quelle frasi evidenziate in rosso...non ha detto nulla di nuovo in fondo, ha invitato all'unità di tutti i cristiani nella vita parrocchiale e ha avuto anche parole di elogio nei confronti di questa nuova Chiesa (che è un vero miracolo in quella zona totalmente periferica e abbandonata, nonostante il male che ne pensate voi...) oltre che dei movimenti lì presenti.

    P.P.s Saluti a tutti e auguri di buon Avvento

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  3. Ma occorre soprattutto cercare di coinvolgerle nella vita cristiana, mediante una pastorale attenta ai reali bisogni di ciascuno. Qui, come in ogni Parrocchia, occorre partire dai “vicini” per giungere fino ai “lontani”, per portare una presenza evangelica negli ambienti di vita e di lavoro. Tutti devono poter trovare in Parrocchia cammini adeguati di formazione e fare esperienza di quella dimensione comunitaria che è una caratteristica fondamentale della vita cristiana. In tal modo saranno incoraggiati a riscoprire la bellezza di seguire Cristo e di fare parte della sua Chiesa.

    Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia.


    queste parole sono particolarmente eloquenti perché purtroppo il cammino non corrisponde affatto a questa esortazione del Papa, essendo una 'cellula' a sé, avulsa e non integrata, ché l'unico modo di integrazione che conosce non è il rispetto e la valorizzazione, ma la fagocitazione degli altri per adeguarli a sé

    no, il Papa non ha detto nulla di nuovo, ma nulla che il Cammino intenda applicare sul serio e non solo proclamandolo a parole, ma nei fatti e nella pastorale

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  4. volevo evitare di essere provocatoria, ma dico con semplicità senza voler fare polemiche quel che penso:

    mi stupisce questa rottura del 'silenzio stampa', piuttosto assordante direi e addirittura questo 'rientro' illustre che, come sempre, ignora le pesanti nubi che si sono adensate sulla Chiesa in questi ultimi tempi dopo i proclami di Kiko sul Giappone et alia, per sottolineare le 'virgole' a favore del cammino...

    ovvio che il Papa usa "parole di elogio", oltretutto è il suo stile (persino nei confronti del prostituto che usa il profilattico, e beh! mi scappa proprio...), ma ciò che viene puntualmente ignorato è il suo richiamo all'unità e alla comunione, che non sono assimilazione, ma rispetto e valorizzazione in Cristo.

    Non so se è stato notato che al posto del Tripode del Cammino Comunità Liturgia Parola, il Papa ne ha messo un altro: Catechesi, Liturgia, Carità... la Carità, che è unione in Cristo Signore e non può non scaturire dalla condivisione dell'Eucaristia, della STESSA EUCARISTIA: il Sacrificio di Cristo nel quale c'è anche la nostra Offerta e la nostra Resurrezione, non la comunità che ritrova l'allegria di Kiko

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  5. Aggiungo alcune delle parole a Radio Vaticana del Parroco di Prato Fiorito (nuovo, non c'è più il parroco neoocat, anche se restano le due comunità e il viceparroco nonché la 'nuova estetica' kikiana), ma mi pare che ci sia un elemento nuovo, che non sottovaluterei e che, avendo Fede, attribuirei al Patrono di quella parrocchia, S. Massimilano Kolbe... la sua "milizia dell'Immacolata", è addirittura l'antitesi del cammino!

    - Devo dire che per me è una emozione enorme, anche perché vivo questo momento molto intenso e molto ricco dell’esperienza: è infatti soltanto dal 1° settembre che sono il parroco di questa comunità e, al contempo, sono parroco per la prima volta. In questi ultimi 3-4 mesi sto vivendo un altro tipo di esperienza con un altro tipo di responsabilità. In tutto questo, io vedo un grande segno dell’amore di Dio verso questa comunità, così come la presenza di Maria. Spiego subito il perché di ciò che intendo dire: appena sono entrato nella comunità di San Massimiliano Kolbe, nel corso di tutte le Sante Messe abbiamo fatto un atto di consacrazione di tutta la comunità parrocchiale al Cuore Immacolato di Maria, tanto più che il patrono di questa comunità è San Massimiliano Kolbe, colui che ha creato anche la Milizia dell’Immacolata…. Ed io ho avuto questo pensiero di mettere tutta la comunità e quindi tutti i miei parrocchiani sotto la protezione della Madonna

    che dire, se non ci pensa la nostra Madre Santa e Benedetta!

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  6. All'incontro tra i vescovi giapponesi ed il papa, questi dopo qualche parola di elogio, rituale,li esorterà all"accoglienza" (del cammino) dicendo che ora il cammino è cambiato e:
    "state tranquilli, obbediranno ed ascolteranno le vostre indicazioni..." Così, vedrete, il cerchiobottismo ancora una volta avrà la prevalenza. Pregherò perchè almeno qualcuno dei vescovi, sulla forza dei martiri giapponesi che lo aiuteranno, possa rispondere:"Santità, non è questione che ora il "cammino" possa essere cambiato.Noi non ce lo vogliamo essendo una forma di settarismo troppo lontano dalla religione cattolica che conosciamo da secoli anche di martirio, e la fedeltà alla tradizione che è insita nela nostro popolo, impedisce di accettare pacchianate nella messa, come usano fare i neocatecumenali che in Europa vi siete coltivati, ma che in Europa devono restare. Il Giappone ed il popolo giapponese cristiano-cattolico esige rispetto della sua tradizione e dei suoi martiri.Quando saremo ridotti a dieci cristiani in tutta la nazione, se vi interessano i numeri, allora chiederemo l'aiuto dei neocatecumenali. Per ora ne facciamo a meno.Grazie!"

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  7. Esorto tutti i fedeli a dare il proprio contributo per l’edificazione della comunità, in particolare nel campo della catechesi, della liturgia e della carità – pilastri della vita cristiana – in comunione con tutta la Diocesi di Roma. Nessuna comunità può vivere come una cellula isolata dal contesto diocesano; deve essere invece espressione viva della bellezza della Chiesa che, sotto la guida del Vescovo – e, nella Parrocchia, sotto la guida del Parroco che ne fa le veci –, cammina in comunione verso il Regno di Dio.

    una comunità per essere "espressione viva della bellezza della Chiesa" deve essere in comunione in Cristo con tutta la Chiesa e non solo formata da insegnamenti e prassi iniziatiche di una costruzione solo umana...
    Il Papa lo sa e lo dice... ma purtroppo si limita a dirlo ed anche abbastanza tra parentesi, per cui è meno efficace, soprattutto per chi ascolta "altre voci"...

    forse egli presume che solo perché lo dice poi magicamente diventa vero. Poi,invece, ci vuole la volontà e la libertà di chi accoglie insieme ad una guida illuminata...; ma forse solo l'Immacolata riuscirà dove nessuno è mai riuscito!

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  8. Dice Jeff

    Di cosa ha parlato a braccio?


    Buon avvento.

    La cosa che mi ha colpito di più di questa Omelia, caro Jeff, è proprio il "parlare a braccio" del Papa.

    Chi ha ascoltato la sua Omelia, sa che questa trascrizione presa dal Sito della Santa Sede non corrisponde fedelmente a quanto detto dal Papa ma più che altro al modo in cui ha parlato.

    Per carità, non è stato pubblicato nulla di falso o di inventato, il Papa ha pronunciato questa Omelia!

    Ma l'ha pronunciata in modo un poco "diverso". E' partito subito, dopo i saluti di rito, a parlare della Comunione, del RUOLO DEI MOVIMENTI (a braccio e non è presente nella trascrizione), della necessità che i fedeli (ovviamenti inclusi quelli dei movimenti), le COMUNITA', vengano incontro alle esigenze SPIRITUALI di tutti e ciscuno, fondandosi sulla Comunione Vera, che non può prescindere dalla condivisione dell'Unica Fede.

    Anche a me ha colpito molto questa che sembra quasi una "riformulazione" del "tripode": Fede, Liturgia e Carità, chiesta con forza nella Comunione con la Chiesa.

    Mi ha colpito anche il riferimento alla "verifica pastorale" diocesana, che anche io nella mia parrocchia ho fatto. In quella Verifica si mette la DOMENICA, la Santa Messa domenicale, come valore ASSOLUTO per il Cristiano. E in quella verifica si chiede al Fedele che cosa significhi per lui la Domenica, cosa sia la Santa Messa e quali frutti riserba.

    E' molto ma molto significativo che il Papa faccia questo richiamo in una Parrocchia Nc, fatta con la "nuova estetica", che per una volta ha visto su quella "mensa" non più il Candelabro ebreo ma la Croce di Gesù adornata dai Ceri... e che ha visto la partecipazione alla Messa DOMENICALE!

    Mi ha colpito molto anche il riferimento alle Comunità come parte di un "tutto" che è la Chiesa (Parrocchia), in aperto contrasto con lo schema della "chiesa atomica" che ho visto con i miei occhi durante le catechesi e con l'idea di "comunità di comunità", che evidentemente non è fedele alla tradizione ecclesiale!


    In una parrocchia Nc, dove il Cammino è stato nominato direttamente, il Papa chiede ancora Comunione nella Fede e nella Liturgia, l'Obbedienza alla Chiesa (mi domando cosa la chieda a fare se già c'è!), la devozione al Giorno del Signore e la devozione Eucaristica, la partecipazione assidua e veritiera ai Santi Sacramenti. Egli l'ha dato come "obiettivo" proprio della nuova Evangelizzazione. A questo essa deve portare.

    Il Papa, è vero, non ha detto nulla di nuovo. Infatti insiste sempre sulle stesse cose, e certamente non è confortante...

    Speriamo che la situazione, domani, si possa concludere felicemente.

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  9. Dice Jeff

    ha invitato all'unità di tutti i cristiani nella vita parrocchiale..

    Jeff, lo dico senza ironia. Credi che il CnC possa essere incluso in quella richiesta rivolta ai Fedeli della Parrocchia? Il CnC fa parte o no della Parrocchia? E' dunque rivolta o no anche al CnC la richiesta di Comunione nella Fede e di Obbedienza?

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  10. Dice il Papa

    Sappiate, dunque, fare comunità con tutti, uniti nell’ascolto della Parola di Dio e nella celebrazione dei Sacramenti, in particolare dell’Eucaristia

    Questo è quello che avviene con le Comunità neocat? Si rende visibile la Comunnione di Fede e Liturgica nella Parrocchia? SI dà testimonianza di questa Unità, oppure si opera come "comunità di comunità", come è la natura del CnC? Si celebrano i Sacramenti in UNITA', oppure nella divisione di tante cellule, ognuna facente capo a essa stessa, e tutte facenti capo a Kiko?

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  11. @Mic
    Se ti riferivi al sottoscritto, ti ringrazio per l'"illustre" :) Ho ripreso a seguirvi dopo le ultime notizie sul Giappone, certo che da voi avrei letto le solite bombe in anteprima esclusiva. E devo dire che, con questa storia dello scisma, avete superato le mie più rosee aspettative. :)

    Ero indeciso se risponderti o meno ma avevo deciso di lasciare correre. Visto però che mi interpelli direttamente, ti rispondo: è evidente che state andando dietro a baggianate grosse quanto una casa, e mi dispiace davvero per voi se pensiate che possa esserci qualcosa di vero nelle vostre "certissime notizie date da fonti sicurissime". E' un'enormità talmente grande quella che asserite che il fatto stesso che possiate credere per un momento che sia vera è spaventoso.
    Cioè, davvero pensate che Kiko possa aver affermato in scioltezza di volere uno scisma??? Non potete rendervi conto dell'enormità della cosa, altrimenti non la credereste vera nemmeno per un secondo. Una cosa del genere vorrebbe dire la fine del Cammino, senza se e senza ma. Anche volendo credere alla vostra favoletta di un Kiko in versione anticristo venuto per distruggere la chiesa dall'interno, sarebbe un anticristo ben scemo a fare affermazioni del genere.
    Ve lo assicuro, anche se non lo credete vero: dare retta ad assurdità del genere squalifica la bontà del vostro intelletto. Peggio ancora credere che pubblicare un post del genere possa influenzare nientemeno che il Papa. Se non vi accorgete da soli dell'assurdità delle vostre affermazioni, non c'è nulla che io possa dire che possa farvi cambiare idea.

    Per rispondere poi ad un'altra domanda che facevi: "le potenze del male sono i vescovi del Giappone?" se me lo permetti direi che posso risponderti con un canto dello stesso Kiko che cita il famoso passo della lettera di San Paolo agli Efesini: "la nostra lotta non è contro le creature di sangue e di carne, ma contro gli spiriti del male che abitano questo mondo di tenebra"

    @ Stefano: certamente sì, ti dico di più, probabilmente il cammino era il primo "destinatario" di questo invito all'unità. Come ho detto tante volte, non è certo un caso che il Papa insista molto su questo punto.
    Ma l'unità non passa certo solo da noi (che odio poi, questo "noi e voi"), ed il sentirmi chiamare eretico da chi poi considera la Chiesa un covo di vipere e non perde occasione per sparlare dei Vescovi considerandoli una manica di corrotti, o si mette a pontificare sull'operato del Papa e magari si permette di fornire la propria libera intepretazione su Concili ed Encicliche (l'Humanae Vitae su tutte, ma cero non solo quella) and so on...beh, sicuramente questo non aiuta :)
    In questo senso, l'invito è rivolto alla Chiesa nella sua interezza.

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  12. Caro Jeff,

    le notizie riportate sono vere, come sono autentici i documenti, dai contenuti sopra le righe pubblicati nei thread precedenti.
    D'altronde tutti coloro che sono stati a Porto S. Giorgio lo sanno se è vero o no... in che termini abbia parlato Kiko non lo so, so solo che chi lo ha riferito era così 'gasato' da non rendersi conto di cosa stesse dicendo... che poi minacce del genere siano magari solo 'guasconate', come ho ipotizzato nell'altro thread, è probabile, dal momento che è vero che il cammino senza la Chiesa sarebbe finito, se non altro perché non potrebbe più sostenere di essere LA CHIESA ;)

    se non ti soffermi solo su queste ultime riflessioni e leggi con onestà intellettuale le notizie UFFICIALI (non gossip o illazioni) che provengono dalla fonte diretta: la Conferenza Episcopale Giapponese (e non dai banditori camminanti), unite ai contenuti degli ultimi documenti, ti accorgi di quante inesattezze e enfatizzazioni sono colmi e di com'è che venite 'imboniti'... ma già so che non lo riconoscerai mai!

    Quanto alla possibilità di influenzare il Papa, puoi farmi solo ridere, dovremmo soffrire di delirio di onnipotenza... il nostro compito è quello di informare; il resto tocca a chi ha responsabilità e che comunque non ascolta la nostra campana, ma quella di Kiko-Filoni & C.
    E' ovvio che noi parliamo per chi ha ancora orecchie per intendere, pochi o tanti che siano, lo mettiamo nelle mani del Signore...

    che la nostra lotta non sia contro creature di sangue e carne non l'ho imparato da Kiko ma da S. Paolo e comunque io so da che parte, cioè con Chi, sto... e quelle creature non di carne e sangue credo che insidino non solo noi ma anche voi (non identificati col cammino, però!)

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  13. Per rispondere poi ad un'altra domanda che facevi: "le potenze del male sono i vescovi del Giappone?"

    devo anche aggiungere che faresti bene a non cadere dalle nuvole a quella domanda, perché qualunque neocat sa perfettamente quanto anche noi, dato che critichiamo il cammino, facciamo parte di quel tipo di "potenze" armate da quello che anche noi chiamiamo 'il nemico', che nemico resta tanto nostro quanto di qualunque credente ed è un nemico che, a differenza di ciò che vi inculcano, non si allea con chi critica il cammino, soprattutto perché non è che sta tanto dalla parte della Verità, che ha un Nome che lo ha già vinto...

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  14. Ma l'unità non passa certo solo da noi (che odio poi, questo "noi e voi"),

    questo noi e voi non lo creiamo noi, ma siamo costretti a constatarlo. L'unità è impedita da chi si ritiene l'unico 'salato', l'unico luogo di salvezza, mentre gli altri non hanno lo Spirito Santo ma una "religione naturale"; il che è una grossa baggianata perché la Rivelazione Apostolica che ci nutre è di origine Soprannaturale... l'unità è impedita dal fatto che tra noi non ci può essere alcuna "communicatio in sacris", perché chi di noi potrebbe partecipare a cuor leggero alla profanazione dell'eucaristia, che anche secondo le parole del Papa dovrebbe essere invece il principale fulcro dell'unità?

    ed il sentirmi chiamare eretico da chi poi considera la Chiesa un covo di vipere e non perde occasione per sparlare dei Vescovi considerandoli una manica di corrotti, o si mette a pontificare sull'operato del Papa e magari si permette di fornire la propria libera intepretazione su Concili ed Encicliche (l'Humanae Vitae su tutte, ma cero non solo quella) and so on...beh, sicuramente questo non aiuta :)

    questa è una tua libera interpretazione del nostro parlare e agire perché che la Chiesa sia un covo di vipere non l'ho detto io, ma purtroppo da quel che si vede... (ma ovviamente la Chiesa non è certo solo questo, sai bene che è ben altro e ben oltre...)

    quanto al nostro 'pontificare', (su parole di vescovi, del Papa come dottore privato o documenti conciliari) mi pare che non lo si faccia né a cuor leggero né con opinioni personali, ma con argomenti solidi fondati sul Magistero di sempre... il tempo che viviamo è uno dei più duri e pieni di confusione e disorientamento, che tuttavia non sono mai mancati e mai mancheranno nella Chiesa, fino alla fine dei tempi... la differenza e anche il dramma e la difficoltà maggiore è che, oggi, l'errore è penetrato al suo interno, mentre una volta veniva chiamato col suo nome e tenuto fuori e anche a bada...

    In questo senso, l'invito è rivolto alla Chiesa nella sua interezza.

    Ovvio che l'invito riguarda tutti, ma guarda caso viene rivolto con termini che si adattano al cammino

    credo che della Chiesa nella sua interezza, certe 'cellule' separate facciano parte solo di nome ma non di fatto... la comunione è spirituale in Cristo: quale comunione spirituale c'è tra noi e voi? Purtroppo il noi e voi si impone, non piace neanche a me, ma non sono abituata a raccontarmi le favole

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  15. Quanto alla possibilità di influenzare il Papa, puoi farmi solo ridere, dovremmo soffrire di delirio di onnipotenza...

    E' proprio quello che cerco di dirti da tempo, cara MIC. Questo blog - ed internet in generale - genera o acutizza patologie nient'affatto leggere.
    Puoi leggere tu stessa le parole di A.Rita, in un commento al precedente post.

    Nonostante tutto io, carissima Maria, avrei atteso un giorno e mezzo prima di pubblicare questa parola di Kiko, sprezzante, minacciosa, inquaificabile,
    [...]
    Non per altro l'avrei tenuto nascosto, ma solo per il timore che il Papa, spaventato da un'eventualità simile, sarebbe sceso a non so quali compromessi, sottomettendosi a Kiko per l'ennesima volta, pur di evitare la criminale minaccia...



    Per il resto, che altro dire: tu continui ad essere sicura che Kiko abbia pronunciato quelle parole, minacciando nientemeno che uno scisma. Io sono più che sicuro del contrario. Non abbiamo altre fonti che discutibili (concedimelo...) fughe di notizie di "wikileaksiana" memoria.
    Come tu stessa affermi:

    D'altronde tutti coloro che sono stati a Porto S. Giorgio lo sanno se è vero o no...

    e non essendo tu stata in quella convivenza (chissà quale poi...) difficilmente potrai sapere se è vero o no.
    Quindi, ancora una volta, aspettiamo. Con i suoi tempi, la Chiesa risponderà. Poi tutto starà nell'accettare o meno tale risposta.

    Per quanto mi riguarda io sono sereno. La stessa serenità non la leggo mai nelle vostre parole - e mi dispiace. So anche quali sono le ragioni di questa mancanza di serenità - e no, la colpa non è del Cammino - ma non sono certo io la persona che vi potrà aiutare in questo.
    Abbiamo tutti un Medico più grande. Se lo vogliamo, con pazienza curerà i nostri cuori.

    Auguri di Buon Natale e felice anno nuovo.

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  16. Jeff,

    Quanto alle parole di A.Rita, lei ha fatto una sua riflessione personale... e qui finisce la storia. Il resto non cambia di una virgola. Ovviamente io non credo che il Papa legga il nostro blog ;) né tanto meno che qualcuno si prenda la briga di andargli a riferire quello che diciamo (noi ed altri: ci sono diversi sacerdoti che nella Chiesa hanno le nostre stesse riserve, chiamiamole così)... semmai ci sarà chi ha tutto l'interesse a rassicurarlo, anche se dalle parole dell'omelia di oggi, insiste ancora di più sull'unità, che evidentemente gli risulta tuttora inesistente e ciò accade non certo a causa di questo blog...

    non capisco perché tutta questa insistenza su questo aspetto che in qualche modo distoglie l'attenzione dalla questione generale molto consistente e corposa della situazione del Giappone e del tiro alla fune con i vescovi... e con che toni... quelli che abitualmente creano il 'clima' che si respira nel cammino: esaltazione, autoincensamenti, incapacità di 'digerire' i rifiuti e le critiche... non credi che siano questi dei veri sintomi di patologia che, nella specie, si traducono in realtà rigida e settaria nonché blindata ed autoreferenziale?

    Le patologie e anche le autentiche diffamazioni e calunnie di internet sono ben altre, non le trovi certo su queste pagine... Strano che chi critica il cammino o è indemoniato o è affetto da patologie, anche se quello che dice è supportato da fior di documenti e da argomenti di ragione...

    Quanto alla serenità che dici di avere, ti assicuro che anche a me non manca... il fatto di vivere con impegno e non passivamente questo momento di crisi della Chiesa e di oscuramento della Verità, non è altro che un continuo esercizio di approfondimento e anche di testimonianza della mia fede e non mi toglie la fiducia, che è riposta nel Signore, e la serenità che ne deriva. Ricordati che se si è nel Signore, non c'è nulla e nessuno che può toglierti la gioia del Risorto... il resto, cioè il peso o i pesi che siamo chiamati a portare, fa parte del suo che è un "giogo soave, un carico leggero"

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  17. @Jeff,
    come mai non uno straccio di risposta sui punti più importanti degli ultimi thread, ma solo cavilli su cavilli?

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  18. "Ammiro insieme con voi questa nuova chiesa e gli edifici parrocchiali e con la mia presenza desidero incoraggiarvi a realizzare sempre meglio quella Chiesa di pietre vive che siete voi stessi. Conosco le tante e significative opere di evangelizzazione che state attuando."

    Sulla stessa falsa riga del discorso del 10 Gennaio, parole inaccettabili, pronunciate da Colui che deve confermare nella Fede coloro che desiderano vivere (la propria Fede) nella Verità. E la Verità è questa: il Cammino Neocatecumenale è una setta eretica che distrugge la fede dei suoi adepti, mostrando loro un falso signore, prodotto dalla mente e dal cuore, asserviti al Male, del fondatore eretico kiko Arguello e della sua combriccola. Chi segue nel tempo questo cammino svilupperà inevitabilmente una falsa fede, che prega un falso dio. Ed è naturale, e si potrebbe anche dire scontato, che questa gerarchia relativista e modernista li lodi, li approvi e poi in maniera insufficiente cerchi di correggerli (desistenza volontaria dall'autorità conferita da Dio, e concepita in modo relativista, cosa che non permette di estirpare l'errore dall'interno della Chiesa).

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  19. Mic:"Quanto alla possibilità di influenzare il Papa, puoi farmi solo ridere, dovremmo soffrire di delirio di onnipotenza..."

    Jeff:"Questo blog - ed internet in generale - genera o acutizza patologie nient'affatto leggere.
    Puoi leggere tu stessa le parole di A.Rita, in un commento al precedente post."

    Mic:"Quanto alle parole di A.Rita, lei ha fatto una sua riflessione personale... e qui finisce la storia. Il resto non cambia di una virgola. "

    Cari Mic e Jeff,
    vedo che quando non c'è una retta volontà di comprendere le altrui parole(chi per un motivo, chi per un altro)si travisa facilmente.
    Io non ho mai detto che si possa INFLUNZARE un Papa, sappiamo bene che il Papa non si è lasciato "influenzare" da cumuli di testimonianze che in decenni sono giunte alle Congregazioni circa gli scempi commessi nel Cammino ai danni di singole persone e di intere famiglie...figuriamoci se si lascia inflenzare dal libero pensiero di quattro cibernauti. Detto questo fu il Pontefice stesso a dichiarare, qualche mese fa, che la Santa Sede avrebbe "imparato la lezione di aver sottovalutato l'attività del web" e che si sarebbe attivata per seguire più da vicino la vita e le opinioni dei cristiani in Internet. Dunque che la Santa Sede navighi leggendo blog vari di matrice cristiana e che possa saggiare il termometro del pensiero del Popolo di Dio (come è capitato recentemente anche nel blog di Gianluca, che ha ricevuto visite dall'Osservatorio della Santa Sede)mi pare cosa di normale amministrazione, quindi - poichè di realtà quotidiana stiamo parlando - non capisco di quale "delirio di onnipotenza" si tratti...Mah!
    E se permettete, visto che la notizia di una qualche volontà di scisma (guasconata o no che sia)da parte di un iniziatore di "associazione di beni spirituali" non sarebbe cosa da poco, non mi pare tanto strano che arrivando (per qualunque strada) alle orecchie di un Pontefice, possa in qualche modo attirare come minimo la Sua attenzione. Quindi non sarebbero le persone ad influenzarlo, ma casomai la notizia. E le notizie non soffrono di delirio di onnipotenza, credo.

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  20. "Quanto alle parole di A.Rita, lei ha fatto una sua riflessione personale... e qui finisce la storia. Il resto non cambia di una virgola. "

    No Mic,non finisce affatto qui la storia! Questa gentaglia da quattro soldi continua a diffondere menzogne sulla sottoscritta grazie anche alla conoscenza con coloro che furono i miei catechisti e che hanno continuato a calunniarmi con simili argomentazioni anche dopo la mia uscita dal Cammino, cioè usando maldicenza in mia assenza, come solo i migliori vigliacchi sanno fare, cioè senza il pericolo di un contraddottorio.
    Costoro inoltre possono permettersi di sputare simili sentenze in modo del tutto incompetente (è forse Jeff un esperto in materia??)per il fatto che io ho prestato il fianco qui con le mille testimonianze, che per amore di verità ho rilasciato. Cosa di cui mi sto amaramente pentendo. Quindi non starò qui a lasciarmi infangare da una simile serpe velenosa, che non sapendo cosa inventarsi per difendere il suo (oh, lui sì che lo è davvero!)PSICHIATRICO INIZIATORE, non trova di meglio che spargere veleno e calunnie attorno a sè, operando un "processo di riflessione" (lo sai cos'è, Jeff, in campo psicologico?)cioè attribuendo ad altri il problema che si sente addosso (in questo caso addosso al Cammino).

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  21. Quanto a te, Jeff,
    di "patologie niente affatto leggere" ti consiglio di guardare le tue, quelle che ti sono state create a tua totale insaputa dall'azione psicologicamente distruttrice e di plagio che hai, tuo malgrado, dovuto sopportare dalla nascita, visto che oltre che neocatecumenale sei anche un "figlio d'arte". Quindi del tutto annullato nel Cammino, con la seconda identità, quella dell'apparteneza, talmente calcata sopra alla tua personale, da essere diventata ormai una medesima cosa. E soprattutto guardati le profonde patologie spirituali che hai contratto, considerato che vai spargendo, con una finta pietà che non si addice ad un cristiano, menzogne di gravissimo livello. Ti ricordo che nostro Signore ha detto che "chi dice pazzo al proprio fratello, sarà sottoposto al fuoco della Geenna", perchè si tratta di UCCIDERE la reputazione di "persona libera" ad un altro, di RUBARGLI la dignità, e di TESTIMONIARE IL FALSO per il proprio interesse. Vergognati, se ti riesce.

    Inoltre mi dispiace darti questo dolore, ma io godo di ottima salute psichica. Sappi invece che erano proprio i tempi in cui stavo in Cammino, quando dovetti andare in terapia per controbilanciare l'azione devastatrice che il Cammino ha sull'anima e sulla mente, perchè le divide, creando una spaccatura interna e snaturandole entrambe...ma da quando sono uscita da quella "gabbia di matti" che sono le VOSTRE comunità, ambiente insano perchè totalmente ripiegato su se stesso, ho presto smesso ciò di cui ormai non avevo più bisogno.
    Ti meriteresti una bella denuncia, ma siccome prendo esempio dalla tua "bontà neocatecumenale" ti ricambio il tuo "sincero" augurio:
    "Auguri di Buon Natale e felice anno nuovo."

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  22. Tutta la mia solidarietà a a.rita, che ringrazio ancora per le sue testimonianze, dicendole di non pentirsi di averle offerte a questo spazio.
    Testimonianze certo sofferte ma donate con la chiarezza e lucidità di chi ha dovuto e saputo traversare la tormenta spirituale, mentale e psichica vissuta dopo l`uscita da quello spazio chiuso e distruttore.

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  23. L`Osservatore Romano, in un articolo pubblicato sabato, descrive con leggerezza, come se fosse una cosa normale, la chiesa neocat costruita da architetti neocat secondo l`estetica neocat, dicendo:
    "secondo le idee teologiche care all`iniziatore del cammino neocatecumenale" .
    Siamo arrivati a questo punto nella Chiesa cattolica.
    Come se fosse normale che un laico possa costruire delle chiese in cui dare libero sfogo e concretizzare le proprie idee "teologiche".
    E che possa farlo già dagli anni ottanta, quando non c`era nessuno statuto, non cambia una virgola alla gravità sconcertante della libertà di cui ha goduto e gode il signor Arguello.
    Il giornale detto "del Papa" parla di quelle "idee teologiche" sapendo, perchè qui non è questione di ignoranza, in che cosa consistono quelle idee.
    Sapendo che fra l`altro prevedono la DISTRUZIONE dello spazio sacro, la SOPPRESSIONE del presbiterio, la soppressione dell`altare sostituito da quell`immensa tavola posta al centro cicondata dalla comunità, con sopra un candelabro ebreo,la presenza di un armadio della Parola, un doppio tabernacolo, Corpo di Cristo e Torah, e mi fermo qui, penso possa bastare.
    Stendo poi un velo pietoso su quell`immagine di un Papa schiacciato dalla gigantesca rappresentazione dell`ego ipertrofico dell`iniziatore del cnc.

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  24. Sono stata via un pò di giorni e ieri, mentre rientravo sull'autostrada, una amica mi ha telefonato per dirmi che il Papa era in visita nella Parrocchia romana (non sapevo di questa visita, ultimamente sono stata abbastanza fuori casa) ove vive in simbiosi il CNC, lei era li visto che ne è parrocchiana....e mi ha detto che neppure l'appello del parroco, a sacrificare la messa del sabato sera per trovarsi alla Messa con il Papa di DOMENICA, ha fatto rinunciare loro la loro celebrazione privata....

    Comunque gruppi del cammino c'erano, ma il parroco ha richiesto espressamente che la visita del Papa non diventasse una esposizione di cartelli, ma l'accoglienza DEL PADRE AD UNA COMUNITA' e non alle faziosità...
    Infatti tutta la funzione, apartire anche dall'uso dell'Altare che qui potete intravvedere:

    http://it.gloria.tv/?media=116715

    non ha contemplato una identità neocatecumenale, ma al contrario il Papa è andato a CONFERMARE UNA COMUNITA' PARROCCHIALE DI IDENTITA' CATTOLICA associata alla testimonianza di padre Massimiliano Kolbe...il Cammino non è stato nominato neppure una volta dal Papa e la comunione è stata data come AMA IL PAPA....

    Questa mia amica mi ha fatto notare come il parroco si sia prodigato affinchè, già l'invasiva presenza del noto cammino, non monopolizzasse la visita del Papa.... ma che potesse emergere UNA COMUNITA' PARROCCHIALE nella sua identità Cattolica alla sequela di Pietro e dei propri pastori vescovi....

    Il Consiglio Pastorale, preventivamente come è richiesto in queste occasioni di visita del Papa, ha dato in anticipo a mons. Marini un resoconto della Parrocchia attraverso il quale il Pontefice potesse preparare la sua Omelia.... non è dunque un caso che il Papa abbia parlato di UNITA', questa mia amica mi faceva notare che l'Omelia del Papa si è fondata proprio su questa urgenza richiesta, appunto, dal Consiglio Pastorale a nome del Parroco...

    ^__^

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  25. Preghiamo per i cattolici giapponesi. Il caso del Giappone è significativo perché ciò che non può avvenire in Italia (a causa dell'intricatissima rete di rapporti di potere: nessun vescovo italiano vorrà finire etichettato "antikiko"), può invece avvenire lì.

    Ricordiamolo: un manipolo di vescovi in terra di missione (solo lo 0,4% dei giapponesi si professa cattolico), un popolo con una mentalità ben lontana dalle chitarrelle e tamburelli (sbigottiti nel vedere che i neocat strimpellare la chitarra ad un... funerale!) che inoltre sono già abbondantemente esasperati dai giochi sporchi fatti a Roma dagli "amici dei neocat" (per cui sono stati necessari due decenni per chiudere un seminario kikiano, e con continue sorprese fino all'ultimo momento, perfino dal cardinal Bertone che non c'entrava niente).

    Il Golia neocatecumenale può crollare ai colpi di un Davide giapponese: una volta "creato il precedente", altri vescovi (oggi timorosi di rappresaglie) potrebbero trovare il coraggio di chiudere i perniciosi seminari neocatecumenali che avevano accettato per ingenuità o ereditato dai loro predecessori.

    Il Cammino neocatecumenale è il peggior tumore della Chiesa Cattolica da quel giorno in cui Kiko andò in un bar di Palomeras Altas a dire a Carmen di aver visto la Madonna.

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  26. ci rivolge anche quello ad essere costanti e pazienti nell’attesa del Signore che viene, e ad esserlo insieme, come comunità, evitando lamentele e giudizi (cfr Gc 5,7-10).

    devo presumere che il Papa si rivolga a tutte le componenti parrocchiali e rivela consapevolezza sulle "lamentele e giudizi". Peccato che da qui non emerga il dato che c'è lamentela e lamentela, giudizio e giudizio: non sempre lamentele e giudizi sono determinati da intolleranza per le persone, ma dall'intolleranza per l'errore, per il quale il Papa sembra non fare una piega, celebrando in uno 'spazio' architettonico nuovo che non è più un presbiterio, secondo una teologia "altra" da quella della millenaria Tradizione cattolica...
    Si diceva una volta che l'architettura era la Bibbia dei poveri, perché i simboli architettonici parlano allo spirito e trasmettono il loro significato.

    Ci rendiamo conto che i significati della "nuova estetica" kikiana, hanno sovvertito il significato e la sacralità di quelli cristiani-cattolici?
    Per essere più chiari, riassumiamo brevemente:

    1. lungo l'asse principale della navata sono disposte in linea retta: il fonte (pozza) battesimale, l'altare, l'ambone e da ultimo la sede presidenziale.

    2. Questa disposizione non è casuale o semplicemente estetica, ma risponde ad un preciso criterio simbolico dell’iniziatore, atto a creare un forte senso conviviale per mezzo delle eucaristie neocatecumenali. Secondo lui, la chiesa-parrocchia (in sostanza, la Comunità NC) è vista come una donna partoriente: l'altare rappresenta la pancia della donna; sulla mensa eucaristica, infatti, si svolge la «santa cena» e non si ripresenta al Padre, in modo incruento, l’offerta del sacrificio di Gesù, morto per la nostra salvezza e ci si nutre del Suo Corpo e il Suo Sangue con riferimento alla Pasqua ebraica piuttosto che all’ultima Cena.

    3. L'ambone rappresenta la bocca della donna(dall'ambone infatti si proclama la parola del Signore); conosciamo l'enfasi sulla Parola equiparata addirittura alle Sacre Specie nel Doppio Tabernacolo!

    4. infine c’è la sede presidenziale che rappresenta la testa della donna. Il fonte battesimale è l’utero. Il presbitero è il semplice presidente dell'assemblea celebrante, una sorta di primus inter pares il cui carisma è quello semplicemente di ministro del culto (diluizione, per poi annullarlo, del sacerdozio ordinato). Viene a mancare la figura tradizionale dell’Alter Christus. Il sacerdote non presenzia più in vece di Cristo, in persona Christi ma simboleggia il Cristo.

    se vi pare poco!

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  27. per il confronto tra nuova estetica e Tradizione cattolica, potete documentarvi qui. In ogni caso stralcio per comodità di consultazione:

    Il paradosso è che la mania kikiana per l'ebraismo, che si manifesta in tanti dettagli, non coglie invece che la disposizione architettonica tradizionale delle chiese è più vicina alla tradizione giudaica.

    Infatti il tempio di Gerusalemme era costituito da cortili concentrici ed in successione, in modo che si dovessero attraversare, per avvicinarsi al sancta sanctorum. Si attraversavano in modo graduale, a seconda dell'appartenenza:
    1. il primo cortile, dei pagani, era frequentato da tutti; ad esso corrisponde l'atrio delle basiliche cristiane (un tempo di tutte le chiese, ora sostituito dal sagrato), in cui potevano entrare tutti, anche i catecumeni;

    2. la seconda divisione era data dal cortile delle donne, in cui potevano stare uomini e donne israeliti, ma non altre persone; ad esso corrisponde la navata della chiesa, in cui possono stare tutti i battezzati, maschi e femmine (un tempo gli ostiari avevano il compito di fare uscire fuori dalla navata i non battezzati, prima della celebrazione sacrificale);

    3. vi era poi il cortile di Israele, in cui potevano transitare solo i leviti, prospiciente al tabernacolo dell'alleanza, sede della presenza di Dio (in questo cortile si trovava l'altare dei sacrifici sopraelevato); ad esso corrisponde il presbiterio, separato dagli altri ambienti dalla balaustra (o da altre strutture, e sopraelevato). In questo luogo si trova l'altare per il sacrificio, sopraelevato da terra (che, per noi cristiani rappresenta anche il Calvario).

    4. Oltre il cortile di Israele, si trovava il tabernacolo dell'alleanza, accanto al quale ardevano incessantemente le lampade ad olio, ed era coperto da un velo (squarciato dalla morte di Cristo). Poteva entrarvi solo il sommo sacerdote (non i leviti) e solo per la festa dell'espiazione. L'omologo è ovviamente il tabernacolo, accanto a cui ardono incessantemente le lampade (altro che elemento stregonesco, come ha detto il parroco neocat di Arcinazzo!), davanti al quale vi è il velo del conopeo, simbolo tangibile dell'identità della chiesa cattolica con il Tempio di Gerusalemme, figura dei templi cristiani: Tempio del sacrificio cruento e preparatorio, senza grazia, ma figura del tempio in cui avviene il vero sacrificio, con la grazia.
    Poiché l'eucaristia è sempre un sacrificio propiziatorio ed espiatorio, è sempre possibile per il sacerdote (un tempo di norma solo per lui), aprire il tabernacolo. Ovviamente anche nel tabernacolo vi è la presenza di Dio: mentre nel sancta sanctorum era simbolica e figurale, oggi nel Tabernacolo è reale e sostanziale.

    La perfetta identità tra tempio ierosolimitano e chiesa, è talmente evidente che ogni commento è superfluo. È solo per ottusa superbia da parte di uno pseudo-liturgo come Kiko, che si è pervertita una tradizione risalente a Salomone, ma nei suoi archetipi addirittura a Mosè, che il Concilio non ha cambiato in nulla... 3500 anni di tradizione portati a compimento da Cristo Signore buttati via, perchè qualche emerito signore preferisce una enorme 'mensa' con sopra fiori sparsi, candelabri ebraici (ma non la Croce)!!!

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  28. "Ti ricordo che nostro Signore ha detto che "chi dice pazzo al proprio fratello, sarà sottoposto al fuoco della Geenna", perchè si tratta di UCCIDERE la reputazione di "persona libera" ad un altro, di RUBARGLI la dignità, e di TESTIMONIARE IL FALSO per il proprio interesse."

    Non è esattamente ciò che fate costantemente in questo blog? Non è esattamente ciò che fate da anni? Non andate forse ripetendo costantemente che siamo degli zombificati senza cervello? Non l'hai forse ripetuto tu, proprio in questo post?

    Ti dico solo una cosa A.Rita: non ho mai detto che tu sia pazza, non posso farlo, non ti conosco nemmeno.
    Ciò che voglio, è solo metterti in guardia da questo strumento - internet - che crea dipendenza ed isola le persone dal mondo reale. Lo ripeto: crea ed acutizza patologie gravi. Che tu sia pazza, megalomane o chissà che altro non sta certo a me dirlo, non sono nessuno per farlo, non ho alcuna conoscenza in materia e - cosa più importante - non ti ho nemmeno mai vista in faccia. Se ci pensi, è esattamente ciò che fate voi nei confronti del cammino: volete metterci in guardia da quello che ritenete un pericolo gravissimo, per noi e per la Chiesa. E lo fate da tempo con toni ben peggiori di quelli che ho usato io.


    Probabilmente sbaglio a continuare a rispondere, inserendomi in un contraddittorio che non ha ragione di essere, ma tant'è.
    Spero con questo mio ultimo post di aver chiarito, se vuoi parlarne di persona: frank.zell@tiscalinet.it

    P.s. mille altre cose vorrei dirti, dall'assurda questione dello scisma al tuo sentirti ferita e minacciata dall'aver pubblicato la tua esperienza su internet, ma mi rendo conto che questo non è il modo nè il luogo adatto pertanto evito.

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  29. Carissimi dell'osservatorio+
    devo, ancora una volta, ringraziare Mic e Francesco e tutti gli altri che hanno dato vita a questo blog perchè hanno dato speranza a tanti (a me sicuramente)ma penso soprattutto a coloro che sono nel cammino neocatecumenale e sono arrovellati dai dubbi, insofferenti e stanchi di soprusi e menzogne. Quando dico questo, il mio pensiero va ai miei ex fratelli di comunità di cui ho conosciuto le intime vicende e ho una preghiera per loro che viene dl profondo del cuore.

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  30. Il bollettino odierno della Sala Stampa vaticana indica un laconico:


    "Il Santo Padre Benedetto XVI riceve questo pomeriggio in Udienza:

    Vescovi Giapponesi."


    Vedremo se sarà pubblicato un comunicato.

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  31. per Jeff
    "Ti ricordo che nostro Signore ha detto che "chi dice pazzo al proprio fratello, sarà sottoposto al fuoco della Geenna", perchè si tratta di UCCIDERE la reputazione di "persona libera" ad un altro, di RUBARGLI la dignità, e di TESTIMONIARE IL FALSO per il proprio interesse."
    Non è esattamente ciò che fate costantemente in questo blog? Non è esattamente ciò che fate da anni? Non andate forse ripetendo costantemente che siamo degli zombificati senza cervello? Non l'hai forse ripetuto tu, proprio in questo post?


    NO, Jeff, non è ASSOLUTAMENTE così! In questo blog (e nel sito) si fanno critiche basate su argomentazioni serie teologiche e magisteriali confrontate con i documenti originali del cammino (ma di questo sembra non teniate alcun conto, addirittura sorvolate) e le nostre testimonianze sono di persone che le cose le hanno vissute dall'interno. Quello che ci muove è il nostro diritto-dovere di battezzati e cresimati e di credenti che assistono apparentemente impotenti (perché "tutto possiamo in Colui che ci dà forza") allo scempio della Chiesa, che è la Sua, e ci penserà il Signore, di cui non siamo altro che servi inutili, ma servi Suoi!

    Nessuno di noi dà dello 'zombificato' a cuor leggero: il termine -in mezzo ad una montagna di riflessioni serie e importanti- è venuto fuori da uno che ne ha fatto l'esperienza ed è guarito. Perché non vorrai negare che nel cammino si crea dipendenza e viene esercitata un'attività manipolatoria che coinvolge soprattutto le persone meno 'strutturate' psicologicamente... (hai letto quel che abbiamo detto sullo 'svuotamento di sé'?). Certo molti che ci sono invischiati fin dalla nascita e hanno mangiato fin dall'inizio esclusivamente pane e cammino come possono rendersene conto?

    Ti dico solo una cosa A.Rita: non ho mai detto che tu sia pazza, non posso farlo, non ti conosco nemmeno.
    Ciò che voglio, è solo metterti in guardia da questo strumento - internet - che crea dipendenza ed isola le persone dal mondo reale. Lo ripeto: crea ed acutizza patologie gravi. Che tu sia pazza, megalomane o chissà che altro non sta certo a me dirlo, non sono nessuno per farlo, non ho alcuna conoscenza in materia e - cosa più importante - non ti ho nemmeno mai vista in faccia. Se ci pensi, è esattamente ciò che fate voi nei confronti del cammino: volete metterci in guardia da quello che ritenete un pericolo gravissimo, per noi e per la Chiesa. E lo fate da tempo con toni ben peggiori di quelli che ho usato io.


    ah no? non lo hai detto? hai parlato di patologie e sull'altro blog (complimenti per l'ottima frequentazione!) definisci certe espressioni come 'deliranti'... ma ho paura che in questa storia di 'deliri' ce ne siano fin troppi e non riguardano certo noi, che viviamo la nostre fede con equilibrio e senza esaltazioni. D'altronde è più che evidente che quando si passa alle accuse è perché non si hanno argomenti. Non ti pare evidente che sappiate rispondere solo con offese o con frasi ad effetto brevi. Non noti che mai nessuno di voi risponde alle nostre riflessioni a tono o introduce ragionamenti dettagliati? Invece proprio a voi e proprio qui viene sempre risposto tanto garbatamente quanto inutilmente anche in dettaglio.
    Quanto ai toni, A.Rita argomenta e documenta con parresìa le sue affermazioni... altrettanto NON avviene nei luoghi che costruite e frequentate voi, dove si usano toni di ben altro livello. Questo è un fatto non smentibile.

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  32. Probabilmente sbaglio a continuare a rispondere, inserendomi in un contraddittorio che non ha ragione di essere, ma tant'è. Spero con questo mio ultimo post di aver chiarito, se vuoi parlarne di persona: frank.zell@tiscalinet.it

    se sbagli o non sbagli non lo so... il fatto è che il tuo intento è sempre quello di intervenire deningrando noi per difendere il cammino e andando a pescare le 'virgole' ad hoc, ma ignorando completamente le questioni serie e polpose e circostanziate, come del resto ho detto sopra.
    questo sarà il tuo ultimo post finché non tocheremo un altro punctum dolens...

    P.s. mille altre cose vorrei dirti, dall'assurda questione dello scisma al tuo sentirti ferita e minacciata dall'aver pubblicato la tua esperienza su internet, ma mi rendo conto che questo non è il modo nè il luogo adatto pertanto evito.

    questa tua comunicazione all'apparenza così sfumata serve solo per affermare che A.Rita non può essere stata ferita e minacciata, perché questo nel cammino NON PUO' avvenire; ma questo lo puoi raccontare solo a chi non vi conosce o forse vale per te che appartieni ad una 'casta'... ebbene sì, perché nel cammino ci sono le 'caste', quella dei 'catechisti' (e figli di catechisti) in testa...

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  33. Vedremo se sarà pubblicato un comunicato.

    non essendo una visita ad limina già prefissata, non credo che verranno diffusi discorsi o comunicati

    tuttavia avremo sentore di come sarà andata o dal silenzio o dagli eventuali peana di vittoria dei neocat e forse, ma non immediatamente, dal comunicato ufficiale che presumibilmente i vescovi giapponesi non mancheranno di inserire nel loro sito da cui abbiamo tratto le nostre principali informazioni

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  34. Preghiamo la Vergine di Akita, che benedica e protegga il Giappone e i giapponesi...

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  35. Caro Jeff
    quello che io certamente scrivo penso e dico, senza timore di venire smentita, è che il cammino non solo crea dipendenza, ma cattura proprio le persone che hanno un'attitudine alla dipendenza.

    Lasciando stare i discorsi sulla pazzia, che ci fanno entrare in campo tecnico che è difficile da affrontare da inesperti,
    possiamo certamente dire che la dipendenza è una caratteristica dei nostri tempi di grande incertezza.
    Non c'è solo la dipendenza da sostanze, da internet o dal gioco, ci sono anche varie forme di dipendenza affettiva, come quella che si attua nel cammino.

    Jeff, prova a stare tre mesi fuori dal cammino, prova a sperimentare l'inquietudine che si prova, e poi decidi ( proprio come gli eroinomani) se andare a fondo della sofferenza che provoca l'allontanarsi dal cammino,
    o se metterla a tacere e rientrare nel cammino per ritrovare un'apparenza di pace ( che è come la droga)

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  36. avevo già avuto occasione di dire che per me il sale di ogni discussione sta nella contrapposizione dialettica che, se onesta e sana, dovrebbe portare ad un efficace discernimento e approfondimento della materia trattata.

    stona molto con lo stile di questo blog e di chi vi collabora la libertà verbale che taluni visitatori si arrogano nei confronti dell’interlocutore: le offese e gli epiteti non sono argomenti: sono quantomeno falle di debolezza concettuale quando non sono invece la manifestazione di difficoltà caratteriali.

    Nel caso di Jeff propendo per la prima ipotesi ma mascherata dall'abilità dialettica che presenta contenuti costruiti ad arte, ma non contribuisce a nulla se non all'unico suo intento: la difesa di ciò che gli sta a cuore evidentemente più che della verità

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  37. @Jeff
    certamente sì, ti dico di più ...

    Vedi Jeff, ti sembrerà strano ma ti condivido parzialmente.
    Spiego subito in che senso. A volte da queste pagine la critica spazia in lidi particolari. Verte sui Gerarchi, il loro operare, e la loro pubblica, presunta o meno, infedeltà. In teoria, se uno volesse confrontarsi davvero, dovrebbe vedere se questa critica avesse fondamento. Ma questo non è il nocciolo della questione. Siccome molti di voi si fermano alla "forma", e da questa deviano sistematicamente dal Tema del dibattere e dalla sostanza dei fatti, allora bisogna chiedersi se questa sistematica deviazione, che porta inevitabilmente anche a scontri verbali e all'innalzamento dei toni da parte di tutti, sia un altrettanto inevitabile sbocco di fatti non gestibili!
    A mio avviso NO! Il fine di questa agorà è informare, raffrontare (è il fine dell' "Osservazione) e testimoniare. Più in genere è il fine di chi vuole contribuire a conservare il deposito della fede ricevuto. A questo fine, quelle critiche NON SONO AFFATTO NECESSARIE. Inoltre, vediamo, sono spunto per contribuire alla confusione sia soprattutto in chi legge, che in chi scrive. Per motivi diversi che vanno dalla buona alla cattiva fede.
    Ora, la cosa che mi diverte di questo moralismo giudicante (credi che non stiate anche voi condannando le persone con questo metodo?) è che ovviamente è parziale. Parziale perchè si ferma alle critiche ai gerarchi "pro-cammino" fatte da altri. Mentre quelle ai Gerarchi che criticano il Cammino? Le fate? Certamente mi dirai di no! A parte questo, secondo me il modo migliore per andare avanti è quello di essere molto oculati, pensando primariamente a noi e alle nostre azioni più che a quelle vostre o di altri.
    Riguardo le opinioni di alcuni qui, dovresti essere abbastanza intelligente da capire che ne ha responsabilità diretta esclusivamente chi le esprime. QUesta è una agorà, non c'è un corpo gerarchico, non c'è un corpo "direttivo", e lo hai potuto notare anche in questi ultimi tempi, nell'ambito della stessa esperienza ci sono diversità di opinioni. Altro elemento che denota chiusura è la generalizzazione preconcetta.
    (continua)

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  38. Riguardo le Eresie di Kiko, ti porto la mia diretta esperienza.
    Mi sono convinto, pienamente, della eterodossia del CnC guardando il comportamento successivo alla lettera del Culto Divino. Sulle prime la accolsi con gioia, sicuro che così l'avrebbe accolta e applicata SUBITO, IMMEDIATAMENTE (che cosa c'era di tanto "difficile" da richiedere anni?), il Cammino. Dopo, grazie a Gennarini, a Kiko, al Cammino, mi sono dolorosamente ricreduto. Avevo già notato che la Teoria e la Prassi nel CnC erano contraddittorie. Ma mi fidavo della pazienza della Chiesa e del processo di "integrazione-approvazione" ancora in corso, evidentemente difficile. Ma nel periodo in cui sono stato in Cammino, le "fasi critiche" che mi hanno convinto, oltre i problemi creati dal CnC nella mia famiglia, sono stati i comportamenti nei momenti più importanti. Oltre il problema della disobbedienza al Papa (sai, sarò malevolo e falso ma non trovo altri termini per definirla, senza insultare la mia ragione!), l'altro grande colpo ricevuto (e questo prima!) fu l'autentica FALSITA' dettami riguardo le catechesi. Le quali prima erano state dette "ispirate", poi a causa del "disvelamento" del "segreto" (!!), furono dette approvate da sempre! La qual cosa è una solenne baggianata (propinata anche oggi!), poichè il 21 settembre 2002, il Papa Giovanni Paolo II, proclamo urbi et orbi che gli Orientamenti, insieme alla prassi liturgica del CnC, dovevano essere ESAMINATI (attenzione: non approvati ma ESAMINATI!) e che il CnC avrebbe dovuto obbedire alle decisioni che emergevano via via dai dicasteri preposti! Poi, l'evidenza dei fatti l'ha data anche Kiko, riguardo la sua "Nuova teologia" e "Nuova estetica", sancendo anche lui pubblicamente, ovviamente dopo l'approvazione, il contenuto di questa teologia alal conferenza stampa seguente il 13 giugno 2008.
    Come vedi, la mia convinzione non matura da preconcetti ma da una serie di fatti inanellati.
    L'evidenza esiste per ciò che riguarda la natura della prassi del Cnc, come esiste per quello che riguarda le "approvazioni" date dalla Chiesa, che sono condizionate da norme tuttora inapplicate!
    Caro Jeff. Se ci fosse davvero volontà di dialogo con noi, si inizierebbe dal cominciare a constatare l'evidenza. Il CnC NON E' PERFETTO, deve cambiare per poter integrarsi ed è quello che il Papa e le vostre norme chiedono! Il METODO del CnC ha provocato e sta provocando problemi molto grandi a molte persone IGNORATE o comuqnue abbandonate, le quali non hanno voce e soffrono anche in silenzio.
    Se questa volontà di Comunione nella Verità ci fosse, inizierebbe una cosa che a mio avviso può solo avvenire per grazia Divina: la relativizzazione del CnC!!

    Il motivo di questi contrasti è semplicemente fondato nella volontà di assolutizzare il CnC

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  39. Jeff,

    il Vangelo va citato per intero, non solo la parte che serve a nascondere le proprie malefatte. Nel Vangelo non leggiamo soltanto "chi dice pazzo al proprio fratello", ma leggiamo anche "razza di vipere! ipocriti! voi avete per padre il diavolo!"

    Sarei ben lieto di scoprire di essermi sbagliato almeno un po' rispetto a quanto stiamo testimoniando da anni sul Cammino Neocatecumenale. Purtroppo, invece, è la pura e triste verità: riscontrabile, documentabile, verificabile. Siamo noi stessi a invitarvi a verificare che tutto quel che diciamo è vero!

    Si potrebbe anche criticare il modo in cui lo diciamo ma ci vuole enorme ignoranza e malafede per non accorgersi che qui partiamo sempre e soltanto dalla realtà dei fatti. Per questo vi invitiamo continuamente a verificare ciò che diciamo... e a trarne le più logiche conseguenze!

    Ma di fronte a tale invito, gli atteggiamenti che riscontriamo più spesso sono la mistificazione, il cambiar discorso, la denigrazione, la confusione, l'aggressione... che non cambiano la verità neppure di uno iota. Mettiti nei nostri panni: di fronte a chi nega ostinatamente che due più due fa quattro, cosa si può dire?

    Ti offendi dunque per il termine "zombificato"? Ma è in verità il termine meno offensivo, poiché suggerisce che tu non sia del tutto colpevole dell'aver preso posizione contro il Papa e contro la Chiesa! Meglio essere tra quelli che "non sanno quello che fanno" piuttosto che tra quelli che hanno "per padre il diavolo"!

    Che non ti capiti di presentarti al Signore tentando di giustificarti: "ma noi eravamo approvati... avevamo lo Statuto, mancava solo il Direttorio... Kiko vantava sempre un mucchio di vocazioni... avevamo quelle liturgie così festose, con tanto di balletto finale..."

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  40. L'ipotesi statisticamente più probabile è che il risultato dell'incontro col Papa sia un compromesso. Se ci fossero "comunicati" (ma non credo)saranno parole sibilline, liberamente interpretabili, con successive polemiche. Spero di sbagliarmi ma credo proprio che sarà così. A proposito di offese: caro Jeff, tu scrivi su un certo blog dove io e altri siamo definiti dei poveri di mente, e io in particolare posseduto da 7 demoni, vedi un po' tu.......

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  41. Se questa volontà di Comunione nella Verità ci fosse, inizierebbe una cosa che a mio avviso può solo avvenire per grazia Divina: la relativizzazione del CnC!!
    Il motivo di questi contrasti è semplicemente fondato nella volontà di assolutizzare il CnC


    Steph,
    sei stato molto chiaro

    La cartina di tornasole su quel che ho quotato qui, l'avremo oggi da ciò che succederà in Curia con i Vesocvi giapponesi:

    è tutto qui:
    1. vincerà l'assolutizzazione del cammino, che è congenita alla sua identità,
    2. la sua relativizzazione, che fa parte dell'ordine naturale delle cose, soprattutto di realtà che vogliono dirsi ed essere ecclesiali?
    3. oppure ancora, nella confusione che regna, sarà trovata una soluzione di compromesso che, alla fine, ricadrebbe in maniera mascherata e subdola nell'ipotesi sub 1) e non farebbe bene a nessuno, ma soprattuto nuocerebbe alla Verità e a tante persone che non hanno voce?

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  42. per Emma:
    "Tutta la mia solidarietà a a.rita, che ringrazio ancora per le sue testimonianze, dicendole di non pentirsi di averle offerte a questo spazio.
    Testimonianze certo sofferte ma donate con la chiarezza e lucidità di chi ha dovuto e saputo traversare la tormenta spirituale, mentale e psichica vissuta dopo l`uscita da quello spazio chiuso e distruttore."

    Ti ringrazio Emma per la tua sensibilità e per il rispetto sincero che dimostri, merce abbastanza rara, a quanto pare, anche in questo consesso di persone. L'unica cosa che vorrei precisare, quanto al tuo dire, è che la tormenta spirituale, mentale e psichica (ed aggiungo anche fisica) non l'ho mai vissuta dopo l'uscita (dalla quale mi sono sentita completamente liberata, non rimpiangendo mai, neanche per un istante, nè la Liturgia, nè i fratelli, nè altro) ma solo finchè sono rimasta "dentro" quel luogo di eresia, in cui avvertivo, fino a somatizzarlo fisicamente, quanto stesse lentamente ed inesorabilmente distruggendo la mia fede, sostituendola con quella forma di "ateismo fideista" di cui ha parlato sopra anche Gianluca, che ti strozza l'anima portandoti a relazionarti con un falso dio, esistente solo nelle fantasie e nelle proiezioni mentali di Kiko Arguello e Company.

    "Il giornale detto "del Papa" parla di quelle "idee teologiche" sapendo, perchè qui non è questione di ignoranza, in che cosa consistono quelle idee.
    Sapendo che fra l`altro prevedono la DISTRUZIONE dello spazio sacro, la SOPPRESSIONE del presbiterio, la soppressione dell`altare sostituito da quell`immensa tavola posta al centro cicondata dalla comunità, con sopra un candelabro ebreo,la presenza di un armadio della Parola, un doppio tabernacolo, Corpo di Cristo e Torah, e mi fermo qui, penso possa bastare.
    Stendo poi un velo pietoso su quell`immagine di un Papa schiacciato dalla gigantesca rappresentazione dell`ego ipertrofico dell`iniziatore del cnc."

    Carissima Emma,
    quandi ieri ho visto al Telegiornale l'immagine del Papa seduto un quello scranno, sotto la corona misterica dipinta da Kiko o chi per lui, mi si sono drizzati i capelli...e sinceramente leggere questa Sua frase: - "Ammiro insieme con voi questa nuova chiesa e gli edifici parrocchiali [...]. Conosco le tante e significative opere di evangelizzazione che state attuando."- me li ha fatti drizzare ancora di più. Essa stona e cozza potentemente con tutta la concezione di ortodossia liturgica ed architettonica del pensiero di Benedetto XVI,a cui il Santo Padre ci ha abituati nei suoi scritti in questi anni.

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  43. Cara Anna Rita

    i tuoi sentimenti e anche le tue considerazioni logiche e teologiche sono anche i nostri

    le tue parole sono verità, non si può cambiare né si deve tacere, oggi più che mai, la verità

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  44. Grazie cara Maria,
    ti ritrovo infine...e le tue parole mi consolano anche circa il pensiero espresso sopra da Stef, che non mi trova molto in linea, dove dice:
    -"A volte da queste pagine la critica spazia in lidi particolari. Verte sui Gerarchi, il loro operare, e la loro pubblica, presunta o meno, infedeltà. In teoria, se uno volesse confrontarsi davvero, dovrebbe vedere se questa critica avesse fondamento."
    - poichè credo che il fondamento a queste critiche si trovi facilmente ed immediatamente solo guardandosi un pò attorno...

    Poi Stef continua:
    "Il fine di questa agorà è informare, raffrontare (è il fine dell' "Osservazione) e testimoniare. Più in genere è il fine di chi vuole contribuire a conservare il deposito della fede ricevuto. A questo fine, quelle critiche NON SONO AFFATTO NECESSARIE."
    A mio avviso invece siamo ad un punto storico in cui "quelle critiche" si stanno rendendo necessarie, poichè si è giunti infine a capire che la radice di TUTTI i problemi attuali si trova nella gestione operata dall'alto e nella mentalità che si nasconde dietro al tipo di gestione.
    Questo è il mio pensiero.
    Tu, cosa ne pensi?

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  45. Ti ringrazio a.rita per le tue precisazioni, le persone che conosco, e che hanno condiviso con me la loro esperienza, mi hanno, è vero, descritto il malessere sentito e risentito mentre erano ancora nel cammino che da un piccolo rumore sordo, come una voce insistente che non li lasciava in pace, si è trasformato in un frastuono totalmente destabilizzante, una disarmonia profonda, che è poi diventata consapevolezza dell`urgenza di dovere abbandonare quel luogo per salvare la propria anima e la salute.
    Ma per loro dopo l`uscita è cominciato un lungo lavoro di ricostruzione, di elaborazione di quel vissuto e di cura delle ferite lasciate,alcune molto profonde.
    Ci sarebbe tanto da dire, ogni esperienza è unica, ma di certo ciò non dovrebbe succedere a causa di un sedicente itinerario di formazione cattolica.

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  46. Dice Rita:

    Questo è il mio pensiero.
    Tu, cosa ne pensi?


    Penso che anche se quello che dici è evidente, non lo è per tutti.

    Penso anche che la Critica costruttiva sia un fondamento imprescindibile della Chiesa, in ogni tempo. Se la Critica nella Verità e nella Carità non fosse esistita, non ci sarebbe mai stato l'Ordine dei Frati Minori, non ci sarebbe mai stato San Domenico di Guzman e i Domenicani, non ci sarebbe mai stata Santa Caterina da Siena. Più in dietro non ci sarebbero stati i Padri! Non ci sarebbero stati i Concili! Non ci sarebbe Stato il Primo Concilio di Gerusalemme, e nemmeno tutti gli altri fino al VII (tralasciando le problematicità che dopo quel concilio sono emerse).

    Io però mi sono persuaso che il modo migliore per Criticare è di prendere esempio e MODELLO dai Santi! Come diceva Mic di recente, sappiamo che il CUORE dell'Uomo è sempre quello da quando è sulla terra! Per cui, ci possono essere differenza contingenti tra i vari tempi, MA NON NEI SENTIMENTI, negli errori, nelle virtù e nelle bassezze.

    Il famoso "metodo che vo decantando" da un po di tempo a questa parte, facendomi spesso fraintendere, si fonda su questa necessità che ho sperimentato. Prendere esempio dai Santi, siccome Santi non siamo.

    Santa Caterina da Siena è davvero l'emblema della "Critica nella Vertià e nella Carità". Il Suo Modello, ovviamente calato nelle nostre personalità, è sicuramente più idoneo in un contesto come il nostro che pure registra una "unicità" in tutta la storia della Chiesa ma solo per la GRAVITA' della situazione, non tanto per le eresie "legalizzate" che la popolano, perchè la storia della Chiesa ne è piena.

    Per cui questo famoso "metodo" è secondo me importante, come "veicolo" per la Verità trasmessa.

    La fermezza e la forza, anche a volte la rudezza, di certe critiche può esser compresa da chi ha una precomprensione del problema, ed è giocoforza una minoranza. Bisogna necessariamente guardare al SERVIZIO che si deve dare a tutti i fratelli, soprattutto quelli in errori, e principlamente dare gli strumenti (nei nostri limiti) per vederlo. Quelle critiche, in questo contesto, quello della preservazione e diffusione della fede, sono davvero di minore importanza.
    E quando inevitabili andrebbero fatte sul modello dei Santi (che organizzavano ad esempio veglie di penitenza, preghiera, adorazione, per il ravvedimento di certi gerarchi), che piuttosto che attaccare i Sacri Pastori, nonostante la loro possibile indegnità, li supplicavano gemendo e piangendo di ricordarsi chi sono e di curarsi del gregge...

    Ci sono dunque vari modo per dire la stessa cosa. Vari modi, ad esempio, per denunciare l'apostasia di un Vescovo senza per questo arrivare ad un redde rationem che non arriva al fulcro del problema: la preservazione e la diffusione della fede

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  47. Va bene, Stef,
    mi dispiace di farvi avere a che fare con una persona che non è ancora santa (lo dico davvero, senza ironia)...mi dispiace di essere così mancante agli occhi del Signore e delle creature...questo è il mio cruccio quotidiano...sicuramente non mi impegno, nel mio libero arbitrio, quanto potrei... e di certo il risultato che ne esce è di molto inferiore a quello che il Signore vorrebbe da me...e l'effetto della Grazia che il Signore ama far circolare fra i suoi figli ne risente...mi dispiace...

    Preso atto di questo, come mi regolo? Sospendo ogni attività, in attesa di riprenderla solo dopo aver raggiunto la pienezza della Grazia, nella misura pensata da Dio per me...oppure interagisco lo stesso accettando il fatto che sono una creatura fallibile, e come tale sempre "perfettibile", ma finchè sarò in terra mai "perfetta"? Te lo chiedo senza ombra di polemica, credi,perchè ci penso spesso...apprezzo moltissimo la tua forte speranza di vedere per ognuno di noi una precisa strada di santificazione ed un preciso nostro dovere di perseguirla con tutte le forze...mai fermandosi dicuri che "tutto possiamo in Colui che ci da la forza"...e ti ringrazio di questo invito, perchè punti in alto, come dovrebbe fare ogni cristiano. Però, scusa, nel frattempo, prima di imboccare uno stato di Grazia Santificante (Dio lo conceda davvero per tutti!),che facciamo?....

    (Vorrei tanto sentire anche il pensiero di Maria)

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  48. "Ma per loro dopo l`uscita è cominciato un lungo lavoro di ricostruzione, di elaborazione di quel vissuto e di cura delle ferite lasciate,alcune molto profonde.
    Ci sarebbe tanto da dire, ogni esperienza è unica..."


    Hai descritto alla perfezione quello che si soffre stando dentro il Cammino, ovviamente da parte di chi ha una qualche sensibilità dottrinale e spirituale già formata precedentemente per la sua storia...
    Ma hai fatto molto bene a specificare...
    in effetti la liberazione che io ho sperimentato dopo l'uscita è stata fisica e psicologica, venedo a mancare lo schiacciante condizionamento mentale che si crea all'interno del sistema...
    ma le conseguenze spirituali, quelle restano nel tempo, ci si fanno i conti molto ma molto a lungo, sono le ferite - a mio avviso - più profonde ed occorre molto tempo e molta pazienza con se stessi prima che l'anima possa anche di poco tornare a respirare...(mi torna alla mente adesso la testimonianza che poco tempo fa ha dato la nostra Jonathan in proposito...)

    Io ho spesso ancora la sensazione di essere diventata "atea", che lo spirito sia divenuto insensibile, che il rapporto con Dio sia perduto, e la preghiera finisca contro un muro di gomma per ritornarmi indietro intatta...
    sono sensazioni, ma occorrono continui atti di fede per CREDERE, contro l'evidenza del proprio stato, di poter andare oltre....

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  49. Dice Rita

    ...Va bene, Stef,
    mi dispiace ...


    Rita. Non hai colto il senso del mio scritto? L'ho rivolto a tutto noi, come opinione, povera opinione. Tutti, a me per primo!

    Ecco Rita, quel "frattempo" che tu indichi come "momento di passaggio nell'attesa della Santità" non "esiste"! Già, perchè la vita è in perenne "tensione" a questo "obiettivo". Non c'è un momento X dove questo obiettivo sarà raggiunto! E' la Grazia di Dio, e le nostre disposizioni, che lo determinano. Ma una cosa è certa: questa "tensione" alla Santità è per sempre! Questa è la base su cui non possiamo non basarci per "rimanere nel suo amore". La Santità non è "puntare in alto" ma IN BASSO! E' proprio leggendo la "Legenda Major" di San Bonaventura, leggendo la Verità sul Serafico Padre, pure lui mistificato dalle ideologie social-comuniste che sono entrate nella Chiesa (!), che mi convinco che la Santità è puntare in basso! Concepire la propria dimensione di creatura bisognosa di tutto, davvero di tutto, a iniziare dal RESPIRO! A differenza delle "pretese" di "nature divine", di "potenza", che insegna Kiko, la Santità sta nella dimensione di piccolezza, di Umiltà e di INDEGNITA' nel senso di "Signore non son Degno che tu entri sotto il mio tetto, ma dimmi solo una parola è l'anima mia sarà salva"!

    Questa non è una lezione cara Rita. Non lo è per nessuno, lo è prima per me. E' una riflessione. SOlo questo.

    Nel "frattempo" cara Rita, tendiamo, tendiamo sempre, nelle nostre cadute e nei nostri limiti, alla Santità! Cerchiamola, desideriamola, consapevoli che non siamo Santi ma che desideriamo esserlo! Questa intenzione del nostro Cuore sarà certamente bene accetta a Gesù e Maria!

    Io non voglio che tu pensi che posso aver qualcosa da "rimproverarti", cara Rita. Credimi quando ti dico che ho un profondo, davvero profondo rispetto per la tua vita, la tua storia personale, le tue sofferenze. Ma ti assicuro esse sono gradite a Dio, in unione al Sacrificio del Suo Unico e dilettisimo Figlio Gesù Cristo e a Maria Santissima.

    Solo, in punta di piedi, davvero, e con tutto il cuore, porto anche le mie piccole sofferenze davanti all'Altare di Dio, Il Quale mi ha veramente "istruito" in questo periodo che Maria sa bene essere stato di sofferenza fisica, morale... e non solo per il CnC.

    Maria Santissima mi ha istruito e mi ha insegnato a Offrire questa Sofferenza perchè sia Trasforamta. "Hai trasformato il mio Lamento in gioia", dice il Salmo. Quando sono oppresso, davvero schiacciato dalla sofferenza, ripasso a mente questo Salmo, dopo aver sgranato il Rosario gemendo come fanno i bambini che chiedono doni alla Mamma...

    Rita, l'asprezza è dietro l'angolo per il quantitativo di sofferenze patite. Lo sdegno anche.
    E' QUESTO che non è "buon seme"... Questo, nella mia piccolezza, ti incoraggio a scansare! In qualsiasi modo esso maturi! Fuggi le occasioni di Sdegno! Fossero anche le più "potenzialmente" Sante... Prima di tutto c'è la nostra Pace, poi possiamo essere strumento di Pace... L' HO SPERIMENTATO SU DI ME.

    Ti prego di accettare queste mie parole con l'affetto che l'accompagnano, come da fratello a sorella in Cristo Gesù. Perchè le tue fatiche, le tue sofferenze, le tue attese e la tua generosità nella difesa della fede possano essere ben fruttificate e libere da ogni vincolo...

    RispondiElimina

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