giovedì 30 dicembre 2010

UN DIRETTORIO FANTASMA …PER CATECHESI SENZA CATECHESI

Dicembre per il Cammino Neocatecumenale è stato segnato fino a questo momento da due notizie che esso stesso si è premurato stranamente di pubblicizzare come mai aveva fatto con nessun evento – forse nemmeno per l’approvazione definitiva dello Satatuto – in maniera del tutto fuori dal consueto: il diniego opposto al Cammino dalla conferenza episcopale giapponese e il “ conseguente” incontro dei vescovi nipponici col Papa, avvenuto il 13 dicembre scorso; la presunta avvenuta approvazione del direttorio neocatecumenale contenente gli “orientamenti” catechetici elaborati (e utilizzati) ormai da più di 40 anni da Kiko Arguello e dalla sua "consigliera spirituale," signorina Carmen Hernandez.

Si tratta – ripeto - di una prassi (quella di pubblicizzare preventivamente queste notizie) che il Cammino ha sempre accuratamente evitato e che, dunque, ha tutta l’aria di essere stavolta costituita da una vera e propria infornata industriale di fumo negli occhi sia per gli adepti sia, soprattutto, per gli osservatori esterni come noi.

Per quanto concerne la prima notizia (la quaestio giapponese) si è discusso a lungo e in modo molto approfondito nei threads più recenti, anche se essa continua a restare nel discrimine del detto/ ma non detto, della “minaccia non minacciata”, com’è abituale per i ncn, quella che da più testimonianze pervenute e controllate sembra essere stata in una recente convivenza a Porto San Giorgio una vera e propria diffida di Kiko a chi di dovere, pena una sorta di scisma, affinchè sia rimossa d’autorità e dall’alto (ammesso sia possibile) la decisione, sfavorevole al Cammino, assunta dai vescovi del Giappone.

Circa la seconda notizia (la presunta approvazione del Direttorio Neocatecumenale da parte della Santa Sede) forse vale la pena di spendere invece qualche riflessione ulteriore nell’attesa che la notizia – se vera – trovi la sua conferma ufficiale.

In effetti di quest’araba fenice, chiamata Direttorio Neocatecumenale all’esame della Santa Sede si è parlato e si parla tanto, ma non si conoscono i reali contorni della vicenda. I numerosi volumi che lo costituiscono circolano ormai da molti anni, e nemmeno tanto segretamente, ma che i dicasteri vaticani se ne siano occupati o se ne stiano occupando sul serio risulterebbe soltanto, oltre che dall’accenno contenuto a più riprese nello Statuto, da due notizie, entrambe di fonte neocatecumenale:

1) l’intervista rilasciata da Arguello a Roma, all’indomani dell’approvazione definitiva dello Statuto, nella quale lo Spagnolo annunciava che gli Orientamenti neocatecumenali erano stati approvati già dal 2003 e che era desiderio del Santo Padre che essi fossero pubblicati;

2) Le dichiarazioni di “avvenuta approvazione ufficiale” dei medesimi orientamenti divulgata dai catechisti ncn nelle recenti convivenze di inizio corso e di riporto e ripresa più volte in queste ultime settimane anche sul web oltre che nelle varie comunità. Altro, a livello ufficiale o semiufficiale, non è dato conoscere, dunque un sia pur banale approfondimento forse si impone a ragion veduta.

Se ci fermiamo un attimo a riflettere, ci accorgiamo infatti che quello dell’approvazione del cd. Direttorio è un falso problema. E’ vero che di esso si fa menzione strumentalmente nello statuto ncn approvato ( e non era affatto legittimo farlo attraverso un discutibilissimo rinvio, per delle norme assolutamente importanti nella vita di un gruppo ecclesiale, a un fantomatico testo all’epoca e ancora oggi ufficialmente sconosciuto e mai approvato), ma è pur vero che sarebbe la prima volta nella storia della Chiesa, qualora lo si approvasse, che si legittimerebbe un sistema di catechesi del tutto, o quasi, diverso dall’impostazione ecclesiale ed ufficiale del concetto stesso di catechesi.

LA CATECHESI SENZA CATECHESI

La catechesi neocatecumenale, e in genere la catechesi avulsa dalla tradizione ecclesiale, è segnata, come osservava R. Amerio, “… da due momenti intrinsecamente legati: l’abbandono della pedagogia cattolica della trascendenza del Vero all’intelletto e l’abbandono della certezza di fede sostituita dall’esame e dallopzione soggettivi…”.

Questo tipo di catechesi , di cui si fregia e si avvale il Cammino Neocatecumenale, avviata in Francia fin dagli anni Sessanta del secolo scorso, fu portata a regime con la promulgazione di “Pierres Vivantes” nel 1982. E’ significativo però che questo testo non solo non ottenne l’approvazione della Santa Sede, ma aprì addirittura un conflitto tra episcopato francese e Santa Sede, tanto che lo stesso cardinal Ratzinger pochi mesi dopo la promulgazione di Pierres Vivantes si recò a Lione per riprovare pubblicamente la nuova catechesi in quanto essa invece di avanzare verità a cui prestare assenso di fede, proponeva soltanto testi bliblici lumeggiati secondo il metodo storico-critico e rimetteva all’esame del catecumeno la facoltà di dare o meno l’assenso.
In altri termini, il cardinale Ratzinger osservava che questo tipo di catechesi ( perfettamente sovrapponibile nel metodo, oltre che in molti contenuti, fino alle virgole con le catechesi neocatecumenali) tendeva a staccare dalla Chiesa le verità di fede che la Chiesa annuncia da sempre e proponeva al credente di farsene interprete e giudice – come osserva R. Amerio- sicchè la Bibbia così staccata rischiava di divenire puro documento soggetto alla critica storica e la Chiesa medesima veniva declassata a semplice strumento per la creazione di opinioni soggettive.

Secondo il cardinale Ratzinger la catechesi cattolica è invece una didattica, cioè una comunicazione di verità, e il suo contenuto è il dogma della Chiesa, non già la parola della Bibbia storicamente e filologicamente astratta e men che mai il coacervo di “intuizioni” o di convinzioni di un laico, peraltro non autorizzato, bensì la parola della Bibbia conservata e comunicata agli uomini , ma dalla Chiesa, insieme a tutto il deposito costituito dalla Sacra Tradizione e dal Magistero !

UNA PRIMA CONCLUSIONE BANALMENTE OVVIA

Se il cardinal Ratzinger allora ( anni 80 del secolo scorso, vale a dire appena 30 anni fa) difese a spada tratta la tradizione catechetica della Chiesa e la relativa impostazione metodologica dalle gravi contaminazioni rinvenute in Pierres Vivantes ( Un testo catechetico che, tutto sommato, pur essendo avulso dalla legittimazione ecclesiale, non prevedeva cammini gnostici conclamati) non si capisce perché oggi la Chiesa stessa dovrebbe esaminare ed approvare un sistema catechetico quanto meno originale qual è quello fantasiosamente messo insieme da Kiko e Carmen in sostituzione (!?) del Catechismo della Chiesa Cattolica!

13 commenti:

  1. Grazie Francesco, per questo tuo nuovo contributo!

    Se è vera questa notizia riportata da Repubblica, (che va verificata, ma non desterebbe meraviglia fosse vera), possiamo dire le cose più ragionevoli e Magisteriali di questo mondo; ma il potere, in Curia, nelle mani di chi è?
    ____________________
    CITTA' DEL VATICANO - Il latino rischia di scomparire anche in Vaticano. Da qualche mese, nella cittadella pontificia ha praticamente cessato di esistere l'organismo istituzionale preposto alla diffusione ed alla promozione della lingua madre della Chiesa cattolica. Gli strateghi della Segreteria di Stato hanno infatti azzerato con un vero e proprio colpo di mano la Fondazione Latinitas, declassata da dicastero-principe dell'idioma di Cicerone, dotato di una sua autonomia istituzionale e finanziaria, a uno dei tanti uffici del Pontificio Consiglio della Cultura presieduto dal cardinale Gianfranco Ravasi. Il provvedimento è stato deciso nel più stretto riserbo, senza nessuna nota ufficiale e - lamentano gli ormai ex responsabili della Latinitas - senza che dalla Segreteria di Stato sia stata fornita nessuna plausibile spiegazione ai diretti interessati, a partire da padre Antonio Salvi, l'ultimo presidente della Fondazione. Un autentico paradosso se si considerano i tanti pubblici apprezzamenti che Benedetto XVI ha fatto proprio in difesa del latino. Interventi culminati nel 2007 col clamoroso documento motu proprio con cui ripristinò la Messa in latino preconciliare, incurante delle critiche che gli arrivarono da quella parte della Chiesa più sensibile alle istanze di rinnovamento liturgico del Concilio Vaticano II che introdusse, tra l'altro, le celebrazioni nelle lingue nazionali.

    Ora, però, ecco il "declassamento" per la Fondazione "Latinitas", privata degli organismi istituzionali (presidenza, consiglio direttivo, collegio dei revisori dei conti) e della originaria autonomia di gestione, che - come prima conseguenza - ha portato all'annullamento del Certamen Vaticanum, la più importante gara internazionale di latino aperta a studiosi, ricercatori, studenti ed appassionati. Del resto già il 31 luglio scorso l'arcivescovo Fernando Filoni (Sostituto per gli Affari generali) scrisse in una lettera a padre Antonio Salvi per comunicargli la possibilità che la Latinitas venisse posta "sotto l'egida" del Pontificio Consiglio della Cultura, contrariamente a quanto aveva stabilito nel 1976 Paolo VI quando decise di rilanciare l'antico ufficio per il latino fino ad allora in funzione in Segreteria di Stato elevandolo alla dignità di Fondazione autonoma. Una decisione che non è piaciuta ai vertici della stesso Fondazione. Decisi a difendere l'istituzione "anche davanti al Papa". Anche con qualche clamorosa iniziativa.
    (30 dicembre 2010)

    http://www.repubblica.it/rubriche/il-monsignore/2010/12/30/news/a_qualcuno_non_piace_il_latino-10714567/?ref=HRER1-1

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. @ Mic

    Non v'è da meravigliarsi: Mons. Filoni evidentemente vede il latino come il fumo negli occhi per almeno due motivi:

    1) perchè è la lingua ufficiale della Chiesa e lui evidentemente alla Chiesa ritiene debba esser tolta ogni forma di ufficialità, latino compreso!

    2)Perchè purtroppo disconosce il latino ( In compenso però mostra di conoscere benissimo lo spagnolo(....oltre che la "spagnola").
    Perdonatemi la cattiveria piccina piccina.

    RispondiElimina
  4. Cara Jonathan,
    a proposito delle nomime, sulle quali non ero al corrente, jo visto che così si esprime Cantuale Antonianum:

    "...Il rientro di Ranjith in uffici a lui ben noti e lasciati inopinatamente anni addietro; l'ingresso del "cappamagnate" Burke, e del suo collega canonista De Paolis - che recentemente è stato udito invocare il ritorno del "diritto divino e canonico" a regnare tra gli ecclesiastici per attenuare l’attuale confusione generalizzata (vedi qui); l'arrivo del Card. Piacenza, che tanto insiste sull'identità e la santità del Clero e di Amato (ortodossissimo prefetto dei Santi), farà glissare sul nome dell'arcivescovo polacco, il quale non risulta eccellere nei riti sacri..."

    RispondiElimina
  5. Jo, ho visto che hai cancellato il tuo messaggio. perché?
    Non era certo fuori tema, perché riguardava un'attualità che può essere eloquente sulla mens del Papa.
    Infatti, proprio poco fa, dopo aver approfondito, ti ho risposto...

    RispondiElimina
  6. M'era parso fuori luogo..., ma non importa.
    Buon anno!

    RispondiElimina
  7. purtroppo la mens del Papa non sembra coincidere con quella della sua Segreteria di Stato!

    RispondiElimina
  8. il vero problema è che sembra prevalere quella della Segreteria di Stato in troppe circostanze!

    RispondiElimina

  9. BUON ANNO A TUTTI.
    E PACE ALLA CHIESA DI CRISTO E A TUTTI NOI

    RispondiElimina
  10. Un anno sereno... questo è il mio augurio di buon anno a tutti

    RispondiElimina
  11. Buon anno anche a te, EGONON.
    Sono felice di incontrarti!

    RispondiElimina
  12. Caro fratello Marco,

    il Direttorio Catechetico, benché "approvato", è ancora fantasma poiché non è stato ancora pubblicato.

    A suo tempo Kiko disse che il Papa vuole che il Direttorio venga pubblicato.

    Ma poi qualche tempo dopo aggiunse che "sarebbe un male" se venisse pubblicato.

    Ne abbiamo già parlato tante volte su questo blog, deducendo che le decisioni del Papa sono un "male" per il Cammino Neocatecumenale.

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.