mercoledì 20 settembre 2017

"Ogniqualvolta" parte la propaganda kikiana...

Mons. Isao Kikuchi
Lo scorso 14 settembre 2017 il Papa ha inviato ai vescovi giapponesi una lettera di esortazioni. Spieghiamo qui sotto perché i neocatecumenali, mentendo, la spacciano come una loro vittoria.

Sintetizziamo anzitutto gli otto paragrafi della lettera (per chi vuole verificare, il testo completo è disponibile sul sito web del Vaticano):
  1. il cardinal Filoni è latore della lettera;
  2. il Papa loda i martiri della fede cattolica del Giappone;
  3. il Papa ringrazia i vescovi giapponesi per il loro impegno missionario;
  4. li esorta a cercare operai per la vigna del Signore;
  5. conosce i problemi della società giapponese e sa che non si risolvono solo con le parole;
  6. sottolinea la necessità di una buona formazione sacerdotale e religiosa;
  7. dice che «i movimenti ecclesiali... possono essere di aiuto»;
  8. benedice i vescovi augurando loro operai per la vigna del Signore.
Per chi non ci avesse fatto caso:
  • la lettera non parla del Cammino Neocatecumenale;
  • la lettera non comanda qualcosa a riguardo dei movimenti ecclesiali;
  • la lettera non impone alcunché ai vescovi giapponesi.
In Giappone sono presenti da vari decenni diversi movimenti ecclesiali.

Come al solito i neocatecumenali gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione») tentano la furbata e sparano la solita sequenza di menzogne della propaganda kikiana:
  1. la lettera riguarderebbe direttamente il Cammino Neocatecumenale;
  2. il Papa esigerebbe che i vescovi giapponesi cambino idea sul Cammino;
  3. dunque il Cammino deve imporsi di nuovo in Giappone.
L'urgenza di tali menzogne neocatecumenali deriva dalla tremenda sconfitta di Kiko e del Cammino quando i vescovi giapponesi chiusero d'autorità il seminario neocatecumenale Redemkikos Mater di Takamatsu nel 2008. I singoli vescovi giapponesi, a loro discrezione, vietarono le "catechesi iniziali" e la costituzione di nuove comunità neocat.
Si vedano ad esempio un intervento dell'arcivescovo di Tokyo, del vescovo di Takamatsu, del vescovo emerito di Takamatsu, e del vescovo suo predecessore; anche il nunzio apostolico in Giappone dell'epoca elevò critiche al Cammino.

La chiusura del seminario neocatecumenale ha avuto lunghi strascichi e la notizia che Benedetto XVI avrebbe voluto più tempo per riflettere sulla questione venne trasformata nelle redazioni dei giornali in una vittoria del Cammino. I vescovi giapponesi incontrarono Benedetto XVI a gennaio 2012 pochi giorni prima che il cardinal Burke evidenziasse la truffa dell'autoapprovazione della liturgia neocat.
Contro tali menzogne neocatecumenali è sceso in campo mons. Kikuchi, vescovo di Niigata e presidente della Caritas giapponese, che in un'intervista ad AsiaNews ha detto che «uno» dei movimenti ecclesiali (che la redazione di AsiaNews ha identificato nel Cammino Neocatecumenale) è da tempo una «questione irrisolta» perché i suoi adepti «creano divisione tra le piccole comunità di cattolici» ed anche perché il loro modus operandi non viene discusso coi vescovi locali.

In particolare mons. Kikuchi ha fatto notare una stranezza - di quelle stranezze che avvengono sempre quando c'è di mezzo il Cammino (cfr. ad esempio mons. Mizobe e l'udienza del 13 dicembre 2010).
Nell'intervista ha detto: «Pensavo che ci sarebbe stato l’annuncio della visita del papa in Giappone, ma non c’era. E questo ha creato un piccolo disappunto».
Anche se nel testo italiano esordisce con «pensavo», è evidente che è molto più di un'opinione personale, e che ai vescovi giapponesi era stata davvero ventilata l'idea di una visita del Papa: la presenza del Filoni sembrava il momento migliore per annunciarla. Invece il Filoni si è limitato a leggere in italiano la lettera di esortazioni del Papa (che i vescovi già conoscevano, avendola già tradotta in giapponese sul sito ufficiale della loro Conferenza Episcopale). Perché l'equivoco sulla visita del Papa? Era forse un'esca per attirare tutti i vescovi a Tokyo e far pesare la lettera come un pressante invito del Papa a lasciare campo libero al Cammino? Capirete che il disappunto è «piccolo» in senso ironico...

Per questo il vescovo Kikuchi ha avvertito il bisogno di chiarire nella stessa intervista che «questi movimenti, qualunque essi siano, spesso creano divisione fra le piccole comunità di cattolici in molti posti di un Paese come il Giappone... [...] Noi speriamo soltanto che questi movimenti abbiano il coraggio e la volontà di discutere il loro modus operandi delle loro attività con i vescovi locali».

Insomma, i vescovi giapponesi non hanno cambiato parere sul Cammino poiché il Cammino ancor oggi rifiuta di essere al servizio dei vescovi.

E in ogni caso la lettera del Papa non ha chiesto loro di cambiare parere.

Ieri mons. Kikuchi ha commentato sul suo blog la visita di Filoni negli stessi termini dell'intervista già citata ed ha espresso riconoscenza al Papa per i singoli temi della lettera. Ma per quanto riguarda i "movimenti ecclesiali" ha aggiunto:
Non intendo ribadire ancora una volta la posizione ufficiale della diocesi di Niigata, ma è compito del vescovo decidere in che modo vadano valorizzati i movimenti ecclesiali riguardo all'evangelizzazione e nelle parrocchie. Nelle singole parrocchie, infatti, va fatta in comunione con i sacerdoti, i consacrati e i fedeli. Come già indicato dal Papa, i movimenti ecclesiali coi loro carismi sono un dono importante per l'intera Chiesa universale, ma è non è possibile considerarli automaticamente vantaggiosi per qualsiasi comunità ecclesiale di qualsiasi regione. In futuro chiederò di conoscere al riguardo i giudizi dei singoli parroci e in comunione con le comunità parrocchiali tenendo presenti le circostanze locali e la situazione delle parrocchie. La posizione ufficiale della diocesi di Niigata resta la stessa espressa qui il 1° febbraio 2011.
La posizione espressa il 1° febbraio 2011 contiene sostanzialmente le stesse considerazioni di mons. Mizobe già tradotte qui. In più mons. Kikuchi aggiunge:
Siamo a conoscenza del fatto che le attività [del Cammino] sono state accettate in molte diocesi del mondo. [...] Ma allora perché nelle parrocchie giapponesi sono nati conflitti, confusione e divisioni durante vent'anni, cioè fin da quando era stato fondato il seminario [di Takamatsu]? Ed hanno coinvolto ampiamente fedeli, religiosi e sacerdoti. Penso sia necessario chiarire che l'avere successo in una parrocchia di un altro paese non significa la possibilità di avere esattamente lo stesso successo anche in Giappone. Del resto ho avuto notizia che ci sono parrocchie nel mondo dove [a causa del Cammino] avvengono gli stessi problemi registrati nelle parrocchie giapponesi.

[...] Anche nella diocesi di Niigata ci sono membri del Cammino sparsi in diverse comunità parrocchiali. [...] Adottare o no il Cammino come itinerario di formazione è una decisione che spetta al vescovo. Al momento non intendo adottare, e non considererò l'adozione in un prossimo futuro. Come già indicato nella mia prima lettera pastorale, "Per promuovere la fede in questa chiesa locale che è la diocesi di Niigata non sono d'accordo ad affidare la formazione a qualche itinerario prestabilito o esercizi specifici". Questa resta la mia idea di base. Se consideriamo lo stato attuale della diocesi di Niigata, ogni parrocchia è una piccola comunità. Per cui è più appropriato che le parrocchie procedano insieme nella comprensione reciproca piuttosto che dividersi ulteriormente in gruppetti ancora più piccoli. [...] Per lo stesso motivo per la liturgia quotidiana e della Settimana Santa pensiamo che non sia appropriato per le nostre parrocchie celebrare liturgie diverse e separate dalla comunità parrocchiale. [...]

39 commenti:

  1. Che i n.c creino divisioni è risaputo, e non solo in giappone. Le creano dovunque l'unica differenza è che i vescovi giapponesi non subiscono come troppo spesso fanno troppi vescovi, così sembra che tutto vada bene. Già san Giovanni paolo ricordava che anche i carismi devono sottostare all'autorità della Chiesa. Avere un carisma almeno inziale non significa in seguito fare di tutto e di più tanto "ho il carisma" ecco la neccessità anzi l'obbligo da parte delle autorità ecclesiastiche di intervenire. E il fatto che Kiko non obbedisca mette sempre più in luce la falsità di questo "carisma"

    RispondiElimina
  2. Aggiungo ... Se poi un carisma non è messo a servizio della chiesa locale ma solo fine a sé stesso per autocelebrersi e per far sentire chi ne fa parte degli eletti , non serve a nulla ! Il cnc non sa e non riesce a cogliere nelle parrocchie dove è presente i bisogni le necessità che ci sono , dopotutto come potrebbe ! Visto che vive si nella parrocchia ma non per la parrocchia , il cnc è troppo autonomo staccato isolato diviso dal resto della cumunita . Nella mia parrocchia i ncn non li conosce nessuno , qualcuno sa che si trovano nelle salette del patronato 2 volte la settimana , è a questa realtà di chiesa che ha dato vita Kiko ... Se ha qualche ncn va bene così che si interroghi seriamente ...

    RispondiElimina
  3. Questa ultima trovata sarà un boomerang tremendo per il cammino.
    Piangeranno lacrime amare per aver tentato di piegare alla loro obbedienza i vescovi giapponesi.
    Hanno smosso le acque, resteranno travolti.

    Anonimo

    RispondiElimina
  4. Ti sei dimenticato di ricordare che Benedetto ha vietato la chiusura del cammino in Giappone, cmq buona giornata e che Dio ti benedica.

    RispondiElimina
  5. Nel cosiddetto "annuncio di Pasqua 2017" il disubbidientissimo Kiko aveva detto testualmente: «Basta! Come forse ANCHE NOI DOVREMO ANDARE VIA DALLE PARROCCHIE. Andremo ai pagani (…) Come in Giappone che stiamo vivendo nelle case».

    RispondiElimina
  6. Effettivamente quell'annuncio di Pasqua è stato sconvolgente, sembra che si ammetta il fatto che il CNC possa staccarsi "tranquillamente" dalla Chiesa, ignorando l'ubbidienza al vescovo tanto decantata... Preoccupante, molto preoccupante... Sembra molto un ricatto, una prova di forza.

    RispondiElimina
  7. @Trip
    Io sto aspettando che si verifichi esattamente questo, per salutarli definitivamente.

    Prendetelo per quello che vale, dopotutto è solo la mia opinione, ma Kiko ha tradito se stesso e di conseguenza tutti gli altri. La crisi del cammino è iniziata quando le prime comunità hanno finito il cammino e i parroci hanno constatato che quello che si era detto all'inizio non veniva assolutamente rispettato. Parlo della fantomatica "formazione permanente" non ne esisteva traccia anzi, e qui chiamo in causa Pax, si diceva che quando una comunità finiva il cammino si scioglieva in parrocchia. Non ho voglia di andare a cercare la citazione esatta ma ultimamente Kiko ha più volte ribadito "ma come adesso che "finalmente" la comunità da i segni della Fede ( Amore e Unità ) la sciogliamo? non è possibile".
    Alla fine ci si è tutti rassegnati al fatto che il cammino finisce solo quando muori, che è assolutamente vero per la vita cristiana, ma non per una esperienza come questa. Vi dirò di più, adesso che in qualche modo anche nelle catechesi iniziali ci si lascia scappare che questo cammino non finisce la gente va via, e secondo me è pure naturale.
    L'altro motivo di stasi e conseguente crisi sono le "cariche a vita", tra responsabili e catechisti, una noia mortale, mai si riesce a passare alla seconda o terza generazione, cosa che si sarebbe assolutamente evitata se veramente le comunità si sciogliessero in parrocchia, sarebbe una realtà sempre fresca e non stantia come ora, puzza di vecchio, tutto intoccabile da 50 anni, ormai fuori contesto, la realtà di riferimento non esiste più, ma tutti fanno finta di non accorgersene.
    La gente non va via perchè a furia di stare solo con persone cnc hanno paura di confrontarsi con l'esterno e preferiscono l'ambiente "sicuro" del cnc, per combattere il "pensiero unico" stanno usando un altro "pensiero unico".
    I fatti però dicono che si fanno catechesi, missioni, etc etc, ma non si raccoglie più nessuno, e la "colpa" è sempre e solo del demonio e di non so che durezza di cuore...provate a immaginare se un catecumeno avesse un risultato simile in una sua attività lavorativa...."ma come non vedi che il Signore...etc etc"

    Scusate la confusione

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Concordo su ogni parola. Attendo come MAV che se ne vadano e lascino in pace la parrocchia con le sue realtà è ricchezze (che almeno nel mio caso non sono poche, grazie a Dio)

      Qualche mese fa abbiamo organizzato con le altre realtà parrocchiali un'ampia raccolta per i poveri e disagiati del territorio.
      Qual'é stata la risposta del responsabile del cammino? "Noi abbiamo i nostri poveri". Che tristezza infinita sentir dire queste cose dal responsabile di un cammino che conta più di 10 comunità, tre delle quali hanno "finito" il cammino.
      Ne raconto un'altra. A giugno, al capezzale di un amico ci siamo ritrovati in molti, una signora del cammino che conosco da una vita mi dice: "questa ė la vita, il Signore chiama... ma un domani ci troveremo tutti in cielo e magari faremo una comunità anche in cielo!". Il cammino non finisce neanche sulla tetra, continua anche in cielo.
      Rimango basito. Evidentemente ho fatto una faccia talmente strana che ha cercato di correggere il tiro, inutilmente.
      Giampaolo

      Elimina
  8. La vita in casa del Cammino giapponese è citata un paio di volte nella testimonianza (anno 2016) di Don Antonello Iapicca, presbitero neocatecumenale missionario in Giappone e formato anni orsono nel RM di Takamatsu:

    http://www.libertaepersona.org/wordpress/2016/07/don-antonello-iapicca-sacerdote-missionario-in-giappone/

    Il motivo della scelta casalinga non è specificato, al lettore ignaro verrebbe da supporre che la diocesi non sia in grado, geograficamente o numericamente, di provvedere con l'affitto di spazi comuni. In questa testimonianza la difficoltà principale è la diversità di cultura con i giapponesi.

    Su queste differenze poi si potrebbe aprire un altro capitolo. Se il CNC usa in Giappone lo stesso stile viscerale ed intimistico (aggiungo: sconcio, quale impressione soggettiva) che vediamo a nord del Mediterraneo, in Giappone risulterà ancora più imbarazzante, offensivo ed inappropriato.

    RispondiElimina
  9. @anonimo ( mettetecelo un nome!)
    "Ti sei dimenticato di ricordare che Benedetto ha vietato la chiusura del cammino in Giappone".

    Ah sì? E quando? Benedetto XVI ha detto quello che c'è scritto NEI VOSTRI STATUTI ovvero che SIETE AL SERVIZIO DEL VESCOVO. Il vescovo non vi vuole? FATEVELE DUE DOMANDE!

    Ah, ti sei dimenticato di dire che Benedetto XVI è stato quello che avete tentato di imbrogliare facendovi approvare la Liturgia d nascosto (vergognatevi) e che vi ha detto che "LA LITURGIA E' UNA SOLA..QUELLA DELLA PARROCCHIA" Frase che ha scombussolato per mesi tutte le comunità tanto che Kiko, poveretto, si è dovuto far dare "spiegazioni" (quanto siete ridicoli) dal cardinale Rouco Varela (evidentemente vi doveva qualche favore).

    RispondiElimina
  10. Intanto Vatican Insider dedica un lungo articolo alla situazione di GUAM.
    Chi lo firma? SALVATORE CERNUZIO (noto neocatecumenale)
    Il risultato non può essere che un articolo fazioso oltre ogni ragionevole dubbio in cui Apuron si è "autosospeso" (sic)..


    http://www.lastampa.it/2017/09/20/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/i-guai-di-guam-una-diocesi-devastata-da-scandali-finanziari-e-sessuali-dyv52USDcGeMfdzIFT96oO/pagina.html

    RispondiElimina
  11. Attenzione alle menzogne neocatecumenali come quella del commento delle 9:04.

    Benedetto XVI non mai ha «vietato» la chiusura del Cammino in Giappone.

    È una vecchia menzogna propagandistica neocatecumenale del 2008 (ripresa dalle agenzie di stampa neocatecumenalizzate come Zenit e corredata di titolone redazionale a effetto).

    In realtà era stato il card. Bertone a dire ai vescovi giapponesi, il 31 maggio 2008, di bloccare la chiusura del seminario poiché Benedetto XVI aveva chiesto tempo per ristudiarsi il caso. Una manovra quantomeno sospetta: dopo che Benedetto XVI li aveva ascoltati, compresi, incoraggiati e persino approvato il loro operato, all'improvviso e in extremis chiede tempo per "ristudiarsi il caso"? È chiaro che i kikos hanno tentato di tutto per rinviare la chiusura a data indeterminata - e c'è anche il fatto che erano appena cominciate le grandi manovre neocatecumenali per l'autoapprovazione dello Statuto (partita il 20 maggio ma annunciata ufficialmente il 13 giugno).

    Ma anche quel "ristudiarsi il caso" non imponeva alcunché ai vescovi giapponesi, che infatti - come evidenziato anche da mons. Kikuchi nelle pagine che abbiamo indicato - chiusero il seminario neocatecumenale il 30 giugno successivo (rovinando ugualmente la festa kikiana-carmeniana dello Statuto definitivo) e decisero diocesi per diocesi se bloccare il Cammino o no (piccola parentesi: non sono riuscito a trovare notizie su alcun vescovo giapponese che abbia deciso a favore del Cammino).

    Nel blog di mons. Kikuchi si menziona anche uno "speciale inviato del Papa". Si tratta di un inviato della neocatecumenalizzatissima Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, che doveva fungere da intermediario tra i vescovi giapponesi e i presbiteri neocatecumenali (ebbene, sì, i pretonzoli neocat sono incapaci di ubbidire al loro vescovo e perfino per dialogarvi hanno bisogno di un intermediario...): ne avevamo già ampiamente parlato a suo tempo nel 2008 traducendo documenti ufficiali della Conferenza Episcopale Giapponese (vedi articolo [qui]).

    Da notare come all'epoca i vertici neocatecumenali, contro la decisione dei vescovi giapponesi, erano riusciti a mobilitare (con chissà quali lusinghe e quali minacce) persino Bertone che, per la sua funzione di segretario di Stato, non c'entrava niente col Giappone (delle terre di missione si occupa infatti la Congregazione per l'Evangelizzazione dei Popoli, non la Segreteria di Stato Vaticana). Alla fine Bertone non poté fare altro che prendere atto della decisione dei vescovi giapponesi e il 26 giugno 2008 confermò la chiusura del seminario neocatecumenale di Takamatsu decisa per il 30 giugno 2008, sia pure con la patetica scusa di "trasferirlo a Roma" (il pianeta Terra è così grande che se vieni cacciato via da Takamatsu non hai alternative che Roma: ma forse è solo perché a Roma i kikos dispongono di molti e costosi immobili...).

    Aggiungiamo pure - in più ai commenti alla pagina precedente riguardo alla lettera del 14 settembre - il fatto che Benedetto XVI tacque per un anno intero riguardo allo Statuto. Nessun messaggio di felicitazioni. Nessuna menzione nei discorsi. Nessun telegramma di auguri. Niente di niente. Il suo assordante silenzio confermava ciò che era già noto e trapelato anche sulla stampa da più fonti il 9-10 aprile 2008, cioè che Benedetto XVI non aveva nessuna intenzione di concedere uno Statuto al Cammino (quello «ad experimentum» approvato a sorpresa nel 2002 era scaduto da più di un anno).

    Sia lo Statuto temporaneo del 2002, sia lo Statuto definitivo del 2008, sono stati tirati fuori mettendo il Papa di fronte al fatto compiuto.

    RispondiElimina
  12. La lettera non nomina il cammino, ma è difficile credere che non si riferisse a loro quando parla di movimenti che possono essere di aiuto NELLA MISSIO AD GENTES. Ha detto e non detto, senza dubbio, ma che intendesse riferirsi soprattutto al cammino secondo me è evidente, avrebbe potuto usare mille altre espressioni, invece ha fatto riferimento proprio alla forma in cui il cammino è presente in Giappone, a uno dei loro "marchi di fabbrica", una terminologia che nel vocabolario ecclesiale degli ultimi anni raramente è usata in contesti non riferibili alle missioni del cammino (certo nemmeno esclusivamente riferibile a loro, ma voglio dire che è un riferimento che poteva risparmiarsi sapendo che evoca subito il cammino, poteva dire "evangelizzazione" e basta). I movimenti presenti in Giappone sicuramente sono tanti, i movimenti che hanno l'esplicito e dichiarato scopo di contribuire alla missio ad gentes, non proprio tanti.
    Certo questo non vuol dire che il Papà abbia ordinato chissà che ai vescovi giapponesi nei confronti del cammino, non emerge nulla del genere, però che il riferimento fosse (almeno prevalentemente) a loro secondo me è abbastanza chiaro.
    NDSMD

    RispondiElimina
  13. x Anonimo 09:59

    "Kiko ha tradito se stesso [...]"

    io ormai sono dell'opinione che sotto, sotto, sotto, l'intenzione di Kiko sia sempre stata quella di provare a mantenere la "sua" creatura identica a se stessa il più a lungo possibile, facendo finta più a lungo possibile di appartenere alla Chiesa, fino al momento di avere accumulato sufficienti risorse materiali per mettersi in proprio: truppe ed equipaggiamento, vale a dire fedeli sottratti alla Chiesa e soldi sottratti ai fedeli.

    Questo lo penso a causa delle troppe disobbedienze e dissimulazioni, che arrivano letteralmente al millimetro: la taglia delle briciole di Pane Consacrato alla Ferrarelle, che finscono calpestate tra le frange millimetriche dei tappeti. E letteralmente alla qualche decina di centimetri: la disposizione delle sedie, quel mezzo metro di differenza tra alzarsi o sedersi quando si prende la Comunione. E poi, la segretezza pluridecennale del direttorio catechetico, le correzioni di Ratzinger mai accettate, le tappe che invece di finire continuano, anche dopo le correzioni .... insomma, una lunga lista di disubbidienze e peculiarità, troppe e difese troppo testardamente, troppo a lungo e fin nel più micragnoso dettaglio, per poter credere ad una buonafede iniziale.

    Forse c'è stata in Kiko un'attrazione iniziale, confusa, verso una forma di vita spirituale para-cattolica, insieme ad un' obbedienza alla Chiesa di facciata e di opportunità. Ma, nel segreto delle salette, l'opposizione del Cammino a molti aspetti storici e sociali della Chiesa è sempre stata esplicita, fin dall'inizio. E l'opposizione ad altri aspetti meno criticabili dall'interno (la Presenza Reale, per esempio) taciuta ma praticata, sempre, fin dall'inizio. Il tradimento è nato con i primi mamotreti ed è stato fortificato in decenni di fedeltà al tradimento stesso.

    E poi, come credere alla buonafede di un cuoco che non assaggia di quello che cucina? Il Cammino lo fanno gli altri, non Kiko. Tante brave persone che conosco invece ci hanno creduto, e posso dirti che sono loro la vera ricchezza del Cammino Neocatecumenale.

    Ma se usciste tutti insieme e tornaste in parrocchia, lasciando i capoccioni eretici in mutande? Voi non perdereste niente e nessuno, è il Cammino che ha bisogno di voi, non il contrario.

    RispondiElimina
  14. Naturalmente ciò che argomenta NDSMD può essere corretto. Più che il papa, chi ha esteso il suo pensiero (e che ha pure utilizzato la fatidica "ogniqualvolta"!) forse voleva fare l'occhiolino al cammino.
    Però osservo che, anche in questo caso, la strategia della privatizzazione delle parole da parte dei neocatecumenali, è vincente.
    Non si può negare infatti che, quando si sente dire: presbitero, Eucaristia, cammino, ed anche ad Gentes, il pensiero corra a loro, almeno il nostro, che abbiamo la ventura di conoscerli, e sicuramente il loro, anche se i termini sono patrimonio della Chiesa da sempre e le missioni "ad Gentes" sia il termine con cui si definisce l'evangelizzazione dei popoli non cristiani e basta (vedi decreto di Paolo VI del 1965).
    Sta di fatto che le "genti" che i neocatecumenali vogliono convertire, sono i cattolici, compresi lo zero virgola qualcosa sull'intera popolazione del Giappone.

    RispondiElimina
  15. PS x Mav chiedo scusa per l'intestazione sbagliata "x Anonimo"!

    RispondiElimina
  16. Ho trovato questo articolo, non so se lo avevate gia visto

    http://www.lastampa.it/2017/09/20/vaticaninsider/ita/inchieste-e-interviste/i-guai-di-guam-una-diocesi-devastata-da-scandali-finanziari-e-sessuali-dyv52USDcGeMfdzIFT96oO/pagina.html

    RispondiElimina
  17. @Dorothea D.
    Nessun problema per la citazione figurati.
    Ti argomento il mio pensiero sul "tradimento" di Kiko con una citazione dal mamotreto delle catechesi iniziali ( Convivenza iniziale domenica mattina Servo di Jhavè prima parte pag 350 ) :

    "Prima di continuare vorrei leggervi una cosa che per noi rappresenta una buona notizia. La stampa ha pubblicato i documenti della 2° Assemblea Generale dei Vescovi sul Sacerdozio Ministeriale e la giustizia nel mondo ( 1971 ), in cui sono toccati temi oggi molto vivi, che ci riguardano da vicino. Ecco un testo che ci interessa:
    I presbiteri, coscienti del loro compito di riconciliare tutti gli uomini nell'amore di Cristo e badando attentamente ai pericoli di scissioni, si adoperino con grande prudenza e carità pastorale, per formare delle comunità imbevute di zelo apostolico, le quali rendano presente lo Spirito missionario della Chiesa. Le piccole comunità che non si contrappongono alla struttura parrocchiale o diocesana, devono talmente inserirsi nella comunità parrocchiale e diocesana, da essere al suo servizio come un fermento di spirito missionario....
    Questo è un testo sulle comunità cristiane all'interno della parrocchia promulgato dal Sinodo. Ossia che siamo sulla giusta strada."

    Dimmi tu se non si è tradito da solo con le ultime affermazioni sulla uscita dalle parrocchie etc., ma anche molto prima con il suo ostinarsi sempre con le sue idee, lui è depositario della verità e chi non la pensa come lui non stà seguendo Dio, gerarchia compresa.

    Quello che in definitiva è nato per essere uno strumento, peraltro "solo" uno dei tanti, diventa invece l'assoluto .

    Questo atteggiamento viene di fatto clonato verso il basso per mimetismo rendendo la maggioranza dei camminanti incapaci di qualunque confronto su qualsiasi tema.

    E' vero anche che sempre nelle catechesi iniziali si cita la famigerata "parrocchia atomica" come "nuova struttura di parrocchia" e di conseguenza sembrerebbe un pochino bipolare...ma non sono del ramo e non voglio azzardare.

    Io penso ancora che Kiko sia rimasto invischiato nel suo ego, e che dopo l'intuizione iniziale si sia perso e con lui tanti altri.

    Sarebbe interessante sapere cosa pensa lui stesso delle sue affermazioni che vengono ripetute da cinquant'anni e ora smentite da lui stesso negli ultimi anni.



    RispondiElimina
  18. Non credo che Kiko si sia tradito. Il cammino doveva confluire in una parrocchia "comunità di comunità".
    La terminologia ci inganna. Quando noi sentiamo parlare di parrocchia, pensiamo a quel nucleo evangelizzatore che raccoglie in sé i fedeli che ad essa fanno capo e le realtà sorte nel proprio ambito, vigilate e guidate dal parroco; Kiko invece pensa al modello atomico di comunità annidate, con a capo l'equipe itinerante e il pastore che distribuisce i Sacramenti a comando.

    RispondiElimina
  19. Sì, Bruno, lo avevamo già visto segnalato su JungleWatch.

    L'autore di quell'articolo è un noto neocatecumenale autoincaricatosi di promuovere la propaganda kikiana. Le panzane che ha scritto nell'articolo sono esattamente le idiozie del blog dei pasqualoni di Guam, che gli hanno fra l'altro fornito le varie copie dei presunti "scontrini e ricevute" dei sacerdoti sgraditi al Cammino.

    Uno dei personaggi citati è l'avvocato delle vittime del vescovo pedofilo neocatecumenale, che nell'articolo viene indicato come implicato nella fiabesca operazione "un casinò cinese a Guam", frutto della fantasia del sullodato pedofilo neocatecumenale. Il resto è tutto fango gettato addosso a degli innocenti, come nella tipica tradizione giornalistica italiana.

    Certamente JungleWatch saprà dare una risposta migliore delle nostre: quello che è interessante commentare qui è che il Vatican Insider è da tempo soprannominato la Pravda vaticana visto che le imbeccate gli arrivano da certi personaggi dei sacri corridoi e che è assai poco propenso a riconoscere e correggere i propri errori. Ovviamente non poteva mancare il "topo kikiano in redazione" e -come già dicevamo diversi giorni fa- è stato mobilitato per dare una versione neocatecumenalizzata (cioè falsa) dei fatti.

    Il che conferma (se mai ce ne fosse ancora bisogno) che papa Francesco non solo ha detto a Kiko che il Cammino è inutile, ma anche che a Guàm i neocatecumenali hanno torto marcio - altrimenti i vertici del Cammino e i loro "potenti appoggi" non avrebbero avuto tanta urgenza di usare il mezzo "stampa" per addolcire le prossime decisioni del Santo Padre contro i pasticci fatti dal Cammino (e dal vescovo pedofilo neocatecumenale) a Guam.

    Il paradosso è che qualche critico di Bergoglio insinuava addirittura che il Vatican Insider fosse uno strumento di Bergoglio stesso. Se ciò è vero, l'articolo sopra citato è un tentativo di sorpassare il Papa anticipandone le mosse: "siccome sulla stampa è stato detto X allora il Papa avrà più difficoltà a decidere Y". È una vecchia tattica che risale almeno all'Ottocento.

    Se poi vogliamo entrare nel merito dell'articolo, ce n'è davvero per tutti i gusti. L'autore, per esempio, dà voce all'avvocatessa Terlaje senza dire che è la neocatecumenale "responsabile della comunità" a cui appartiene il membro fratel Tony, alias il vescovo pedofilo neocatecumenale. Possibile che il Cernuzio, intervistando i soggetti, abbia miracolosamente dimenticato di chiedere ad ognuno di loro se sono legati al Cammino? Oppure, altro esempio, riguardo al fatto che Byrnes "con una firma" ha salvato la proprietà dell'arcidiocesi, ha miracolosamente evitato di chiedersi come mai c'è voluta in fretta e furia quella firma: non è che avevano ragione i detrattori?

    Interessante poi l'ammissione a mezza bocca che alcuni pretonzoli neocatecumenali hanno fatto "resistenze" a Hon Tai-Fai, e che Hon avrebbe ridotto "drasticamente" i seminaristi neocatecumenali da 40 a "poco meno di 15" (evidentemente nei colloqui con ognuno di loro erano emerse le solite caratteristiche neocatecumenali: estrema ignoranza, fede esclusivamente in Kiko, ecc.). Anche l'ammissione che qualcuno "dall'isola" sta facendo pressioni su Burke (e dunque sugli altri quattro vescovi che devono pronunciare con Burke la sentenza contro Apuron) viene presentata come se fosse un'operazione esterna al Cammino.

    Insomma, come già diceva padre Zoffoli, i neocatecumenali sono «gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione». L'idolo Kiko e il prestigio del Cammino valgono molto più della verità e della giustizia di Dio. Teniamolo sempre presente, quando qualche neocatecumenale dalla buona parlantina tenta di abbindolarci.

    RispondiElimina
  20. Il Cernuzio è al secondo articolo,
    su questo quotidiano laico e prestigioso. Vista la modesta professionalità del giornalista e la sua nota faziosità a favore del Cammino, secondo me la spiegazione di ciò, ha origine da oltre oceano, dove vivono sia il "Proconsole del Cammino" che l'editore della Stampa; hai visto mai che un domani non vedremo delle automobili griffate Kiko e solo quelle i camminanti dovranno acquistare?
    ---

    RispondiElimina
  21. Con questo articolo le gerarchie Catecumenali e Kiko sono Arrivati al Capolinea! Si arriva dritti al PAPA!! DIO difenderá Pietro!!! Attenzione! Attenzione!

    RispondiElimina
  22. x Mav

    vedo la contraddizione nelle esternazioni di Kiko di ora e di allora ma, alla luce di 5 decenni di disobbedienza imperterrita, non posso impedirmi di credere, a posteriori, che ogni dichiarazione iniziale conforme a Santa Madre Chiesa sia stata in realtà evanescente, rinnegabile nei fatti al momento della scelta (come infatti è sempre stato), funzionale alla captatio benevolentiae del clero ed utilizzabile come conferma interna: in effetti non poteva dire ai suoi "ora siete nella mia setta, vi prenderò tutti i soldi e vi separerò dalla vera Chiesa". Forse all'inizio non era sicuro che avrebbe avuto successo ed ha tenuto un profilo basso. In seguito, scelta dopo scelta, è caduto tutte le volte, scegliendo sempre se stesso.

    Il metodo lo conosciamo ed è lo stesso da sempre: “facciamo quello che ci pare ma diciamo che obbediamo e che siamo approvati!”.

    Quello che è cambiato recentemente, secondo me, non sono le intenzioni di Kiko ma solo il fatto che ora si sente sufficientemente forte o megalomane (e qui forse è l'età che lo tradisce!) da smettere di fare finta di obbedire.

    RispondiElimina
  23. @Mav (12:21)

    Prima di postare la risposta al tuo precedente commento, leggo quello che hai scritto dopo e metto in evidenza la tua conclusione:

    Sarebbe interessante sapere cosa pensa lui stesso delle sue affermazioni che vengono ripetute da cinquant'anni e ora smentite da lui stesso negli ultimi anni.

    Questa cosa, alla vigilia della mia fuga senza più guardarmi indietro, fu una delle ultime scoperte sconvolgenti.
    In una situazione concreta gli chiesi ESPRESSAMENTE come fosse possibile dire, dopo trenta anni, il contrario di quanto si era annunziato - noi con lui, purtroppo! - la risposta fu che le cose cambiano, e lo Spirito ispira cose nuove, quindi si può/deve cambiare TUTTO in corso d'opera!

    Essendo io dura di comprendonio è un poco tonta per conto mio, rimasi scandalizzata:
    per me questa è
    SCIENZA TROPPO ALTA CHE IO NON COMPRENDO.

    Per cui, prima che Kiko
    mi stringesse alle spalle e attaccasse di fronte
    Mettendo, infine, su di me la sua mano,
    E
    Circoncidendoi il mio povero cervello e appropriandosi della mia ragione...
    Me ne sono scappata a gambe levate!
    (Chi ha fatto il secondo scrutinio.....capisce!)
    Infine.....
    Il problema che ti poni, giustamente, tra due cose annunciate nelle catechesi iniziali e contrastanti tra loro (ma Kiko è bipolare?)...
    Ossia
    il progetto di parrocchia atomica, nuova struttura di parrocchia: comunità di comunità
    e
    Le piccole comunità che non si contrappongono alla struttura parrocchiale o diocesana (ma che) devono talmente inserirsi nella comunità parrocchiale e diocesana, da essere al suo servizio come un fermento di spirito missionario....

    Per me si risolve così - infatti è proprio la parola SCIOGLIERSI che Kiko non vuole neanche più sentire -
    fermentare nel senso di "trasformare dal di dentro", inglobare, tipo Cavallo di Troia, per intenderci.

    Ecco fatta la magia!

    Pax

    RispondiElimina
  24. Articolo assurdo quello di Vatican Insider! Come mai due vescovi inviati dal papa hanno riabilitato il calunniato Mons.Benavente e strappato la proprietà diocesana ai neocatecumenali, rimandando a casa un bel po' di seminaristi?
    Fosse stato così limpido, il Vescovo sospeso Apuron, nella gestione economica e pastorale, non avrebbero annullato tutte le sue decisioni degli ultimi anni. E lasciamo perdere la pedofilia, per carità di patria.
    Non so se al giornalusta verrà più data la possibilità di scrivere, dopo che verrà fuori che ha fatto da megafono a calunnie che il papa stesso, tramite i suoi emissari, ha provveduto a sfatare.

    RispondiElimina
  25. Dici bene Mav (9:59)
    Fantomatica "formazione permanente"
    Assolutamente una invenzione postuma, imprevedibile conclusione di un percorso che ha un punto di PARTENZA e uno di ARRIVO.
    Il cuore proprio dell'annuncio kikiano era questo, mi chiedi conferma e io te la do - vedi la quarta catechesi delle catechesi iniziali o primo annuncio - si diceva espressamente che LA COMUNITÀ, FINITO IL CAMMINO, SI SCIOGLIEVA NELLA PARROCCHIA......sale, luce e lievito.....
    Ma questo è ancora troppo poco, c'era anche tutto lo sproloquio sul destino finale del "catechista neocatecumenale", servo inutile, come insegna Gesù, che nella predicazione di Kiko il quale, come ripeteva, amava esprimersi "a pennellate" era paragonato ad uno STRACCIO.....
    cosa fa lo straccio?
    Serve per pulire un vetro sporco
    (NB. questo paragone sembra richiamare lo stato del piccolo neocatecumeno, versione inizio cammino, che non "sa distinguere la destra dalla sinistra", alias vetro sporco attraverso cui non vede).
    Il catechista guida il docile camminante a diventare CRISTIANO ADULTO.
    Che si addice al cristiano adulto?
    Il DISCERNIMENTO.
    Il cristiano è un "illuminato" ed è "portatore di luce" ma, arrivato alla fine del cammino, deve essere ancora e sempre condotto dai suoi soliti catechisti, e questo nella cd. FORMAZIONE PERMANENTE.
    Dunque Kiko diceva che alla fine lo straccio ormai sporco si buttava via, non c'era più catechista, tutti siamo tra noi fratelli.

    Come al solito le sue stesse parole lo condannano.
    Sono ripetitiva, dico sempre le stesse cose, ma è importante:
    QUESTE SONO LE SUE PAROLE E LE SUE AFFERMAZIONI che, per la loro chiarezza ed essendo "fonte di prima mano" non hanno bisogno di alcun ulteriore commento.
    Ognuno giudichi da solo.

    Confermo quanto tu riporti e che
    ultimamente Kiko ha più volte ribadito:
    "ma come adesso che "finalmente" la comunità dà i segni della Fede ( Amore e Unità ) la sciogliamo? non è possibile". (Sa usare anche la logica, quando gli conviene!)

    Altro punto dolente
    Le cariche a vita, in totale contraddizione con l'itinerante che non si installa, che bufala!
    Altroché se si installa!
    si sistema definitivamente, presidia gelosamente il suo territorio, guai a chi lo tocca!
    Kiko minaccia cambiamenti continui, nel vorticoso procedere della Merkaba', poi non cambia mai nulla.
    Ciò è vero per gli itineranti e per tutti i capibastone/giannizzeri delle loro zone.
    Come tu dici realtà stantia che puzza di vecchio, tutto intoccabile da 50 anni, ormai fuori contesto.

    Ringrazio Dorothea D. per la sua lucida analisi e riporto due punti sui quali concordo in pieno:
    1.
    nel segreto delle salette, l'opposizione del Cammino a molti aspetti storici e sociali della Chiesa è sempre stata esplicita, fin dall'inizio.....
    .....e sono d'accordo.
    Insomma, perfettamente in linea con il piano strategico che Lino ha definito, con un'ottima sintesi, il "disegnare una sua identità che lo distingua e salvaguardi da influenze culturali cattoliche".
    2.
    E poi, come credere alla buonafede di un cuoco che non assaggia di quello che cucina? Il Cammino lo fanno gli altri, non Kiko.
    Bravo Mav, qualcuno deve dirglielo!

    Verissimo per lui come per Carmen.
    Io mi sono sempre chiesta:
    "E loro a chi obbediscono? Chi è il loro padre o direttore spirituale?"
    Quale percorso hanno fatto di conversione, dopo le loro "visioni ispirate"?
    Sono stati e sono l'alfa e l'omega!

    Pax

    RispondiElimina
  26. Giochi vaticani, mons. Savio Hon è da mesi in rotta di collisione co Filoni, Parolin e Bergoglio sulla questione Cina.

    Hon è un discepolo del card. Zen di Hong Kong, il Wyszyński della Cina, nemico giurato del regime. Da almeno 3 anni sono in corso trattative per una sorta di pax armata vaticano/cina con riconoscimento dei vescovi patriottici e contestuale apertura della Nunziata a Pechino, queste trattative sono gestite da Parolin Filoni, con il placet di Bergoglio,ma con una durissima resistenza passiva di Hon che è l'antenna romana di Zen. Giochi e giochetti.

    RispondiElimina
  27. C'è qualcosa di più dei "giochi vaticani" (concordo col termine "giochi", visto che l'interesse di Filoni per la Cina sarà "limpido" almeno quanto il suo interesse per il Cammino...).

    Infatti fino a pochi giorni prima di lasciare Guàm (ottobre-novembre 2016), Hon era incredibilmente rimasto dalla parte dei neocatecumenali a costo di azzeccare figuracce mondiali. La prima vera doccia fredda la ebbe quando gli fu servita personalmente una querela per diffamazione: costretto a scusarsi e a rettificare a velocità supersonica, pur comprendendo cosa succede a ripetere le panzane prodotte dai kikos, continuerà ad appoggiarli fino a quando si renderà conto che lo stavano trascinando nel baratro.

    La questione Cina - che non si risolverà tanto presto visto che notoriamente il regime cinese non brilla certo per onestà, sincerità e affidabilità -, se davvero è in cima all'elenco delle preoccupazioni di Hon va considerata successiva alla sua permanenza a Guàm.

    Filoni aveva spedito lo spendibile e ubbidiente Hon a Guam rassicurandolo che le proteste sul caso Apuron si sarebbero spente nel giro di un paio di settimane. In realtà sono durate più di un anno. Il picchettaggio di fronte alla cattedrale di Guam ogni domenica mattina si è interrotto solo quando mons. Byrnes (che pur benevolo verso il Cammino ha bloccato parecchie manovrine neocatecumenali) ha pubblicamente detto che sarebbe «un disastro» se Apuron tornasse a Guam.

    Piccola parentesi tragicomica: Apuron, due mesi dopo che le sue vittime erano venute allo scoperto, e dopo un mese che era giunto Hon a Guam al suo posto, ancora aveva il barbaro coraggio di scrivere a Filoni per lamentarsi che Hon aveva annullato alcune porcate apuroniane fatte un attimo prima di scapparsene, e per chiedere a Filoni di rimuovere Hon.

    Come vedete, mentre nelle comunità neocat vi fanno cantare «Non resistete al male», i membri prominenti del Cammino non si fanno scrupolo a usare ogni mezzo legale e illegale per resistere e distruggere chiunque venga minimamente percepito come "male" per sé o per il prestigio del Cammino.

    Il che è profondamente coerente con la mentalità neocatecumenale secondo cui la menzogna e l'inganno sono sacrosanti, se servono a difendere Kiko, Carmen e il Cammino.

    RispondiElimina
  28. Non so se al giornalusta verrà più data la possibilità di scrivere, dopo che verrà fuori che ha fatto da megafono a calunnie che il papa stesso, tramite i suoi emissari, ha provveduto a sfatare.
    ---
    Valentina, ti rimando al mio post delle
    13:34.
    Cernuzio "è" ormai de "La Stampa" e scriverà "a schiovere" ciò che riterrà
    più opportuno sul Cammino Neocatecumenale.
    Per l'editore del giornale in oggetto,
    un mercato di un milione di auto griffate Kiko è molto appetibile.

    Ho un vago presentimento, ovvero che sia Kiko, che l'editore del giornale in oggetto, appartengano alla medesima "congrega".

    Ragazzi, il mio carisma è pensar male,
    ma spesso è utile

    RispondiElimina
  29. @Pax
    "quindi si può/deve cambiare TUTTO in corso d'opera!"

    E già, il problema però è che se io ho detto un si a determinate condizioni non posso essere tacitato di "crisi", "spirito ribelle", o non so che altro, se TU mi cambi le condizioni, oltrettutto pensando che quel si sia omnicomprensivo per tutto quello che ti passerà poi per la testa.

    Insomma hai sottoscritto un contratto con una assicurazione sulla vita [ eterna ], e nel momento che cambiano le condizioni sei "impossibilitato" alla rescissione, neanche per la legge italiana questo è ammissibile.

    E quello che tu ribadisci è gravissimo, perché immagino che non si trattasse di come si mettono i fiori, ma problemi legati a predicazioni che hanno guidato la vita e le scelte di tante persone.

    Ormai è evidente che non si può mettere in discussine la millantata "ispirazione" motivo per il quale chiunque provi a porre qualche dubbio si dovrà rassegnare al fatto che sarà costretto ad andarsene via sbattendo la porta quando si troverà davanti a scelte contro la sua coscienza.

    La cosa impressionante è come questo atteggiamento che Kiko ha nei confronti dei suoi subalterni, ti prego Pax di non considerarla una offesa, lo abbia anche nei confronti della Chiesa. "Siamo stati approvati" e quindi adesso possiamo continuare a "sperimentare", è evidente che lui consideri quello statuto una cambiale in bianco, in teoria il cnc agisce in nome e per conto della Chiesa, ma solo dentro gli "strettissimi" ambiti sanciti dallo statuto, e in ogni caso deve agire sul serio in nome e per conto, mentre mi sa che si sia dimenticato del "committente" e di fatto si stà mettendo in proprio.

    Ribadisco ancora una volta una certezza: "non rimmarrà pietra su pietra" e questa profezia gliela fece proprio Carmen, ma lui non capisce proprio più niente, troppi "lecchini" alla sua corte, troppe persone che hanno tantissimo da perdere anche finanziariamente, e che senza il cammino non sarebbero nessuno, che lo consigliano malissimo.

    Nessun intinerante può permettersi il lusso di mettere in discussione Kiko, e di andarsene, di cosa camperebbe?

    Una ultima considerazione, tutto quello che ci diciamo non è evidente per il popolino, ma lo possono vedere, se vogliono, solo i responsabili delle prime comunità ed i catechisti.

    RispondiElimina
  30. No tripudio, Hon fu mandato a guam per non rompere le scatole a roma sulla trattativa cina/vaticano, che è stata ad un passo dall'essere ratificata, idem per il car. BURKE x la questione SMOM

    RispondiElimina
  31. Sono affermazioni anonime campate in aria, tirate fuori al massimo dalla lettura troppo frettolosa di qualche titolo di giornale.

    Noialtri, invece, documentiamo quello che diciamo e indichiamo gli articoli di riferimento, senza fermarci al titolo, e senza prendere automaticamente per oro colato il contenuto.

    Quando Burke fu inviato a Guam, protestarono solo quelli come te, pensando che fosse un esilio definitivo anziché il compito delicato affidato ad un uomo coscienzioso per un periodo di poche settimane.

    Il mondo non è in bianco e nero, e la scaltrezza (lodata peraltro anche da Nostro Signore) può includere anche l'affidare compiti delicati a persone che detestiamo ma che sappiamo essere capaci di portarli a termine.

    RispondiElimina
  32. Se vuoi toglierti uno dalle balle non lo mandi sotto i riflettori, ma in qualche località dove non potrai fare rumore o danni

    RispondiElimina
  33. Credo che la lettera ai Vescovi giapponesi, sebbene rispecchi il pensiero del Papa, non è stata redatta personalmente dal Papa, ma da un suo collaboratore.
    L'uso dei termini cari al Cammino, perciò, difficilmente li ha scelti il Papa, che in Argentina era considerato dal Cammino come il suo più grande nemico.

    Atteniamoci perciò non alle presunte allusioni che traspirerebbero dalla lettera, ma a ciò che UFFICIALMENTE dice la lettera.
    Il Magistero della Chiesa, infatti, è quello che si deduce con chiarezza dai documenti ufficiali e non da illazioni che, sebbene interessanti sotto altri aspetti, non possono essere citate come magistero.

    Ufficialmente la lettera parla di possibilità dei movimenti di collaborare con la Chiesa ma sotto la GUIDA, la TUTELA e il COMANDO dei Vescovi e non certo di Kiko.
    Questo il magistero ufficiale.

    Il problema coi tanti anonimi del Cammino che seminano dubbi, è che non rispondono mai alla questione cruciale.
    Ad esempio: è vero o no che il Cammino è al servizio dei Vescovi (lo dice lo Statuto approvato!), ma che in Giappone fa la guerra ai Vescovi? Per cui DISUBBIDISCE sia ai Vescovi sia allo Statuto e perciò a chi lo ha approvato?

    Se anche fosse vero che Papa Benedetto XVI avesse impedito la Chiusura del Cammino (cosa che abbiamo visto NON è affatto vera), che c'entra col tema trattato? Rimane il fatto che il Cammino DISUBBIDISCE.
    Invito i camminanti a rispondere su questo, magari portando dichiarazioni di Kiko o qualunque altro documento VERIFICABILE.
    Il resto è aria fritta, un patetico tentativo di difendere la DISUBBIDIENZA

    RispondiElimina
  34. Dunque a quanto parte l'articolo cernuziano su La Stampa è stato scritto praticamente sotto dettatura di Pius il Putrido (p. Sammut, cioè il "catechista" neocatecumenale incaricato di Guam, anche se adesso ufficialmente figurano solo gli altrettanto disubbidienti coniugi Atienza).

    Non sarà difficile rispondere alle panzane di quell'articolo. Basterà indicare le pagine di JungleWatch dove sono state già da tempo smentite una per una. Ma il fatto è che in tutti i regimi fondati sulla menzogna (come ad esempio l'Unione Sovietica, il Cammino Neocatecumenale, ecc.) prima o poi i capibastone finiscono per credere ciecamente alla loro stessa falsa propaganda.

    I neocatecumenali probabilmente sperano che l'attenzione venga distratta da altre questioni (come il caso Orlandi).

    RispondiElimina
  35. Mav, tranquillo, non mi offendo, con Kiko tutti subalterni e io subalterna di subalterni, se è per questo.

    Con la Chiesa, dici bene, cambiale in bianco, Kiko cambia ogni volta che gli pare, non ha ambiti in cui muoversi, perché lui è continuamente sotto ispirazione, quindi imprevedibile.

    Infine tutto quello che diciamo non è evidente per i semplici camminanti, hai ragione anche in questo, si traveste troppo bene e troppi porporati lo proteggono e lo confermano nel suo operare, legittimandolo!

    Per questo solo un dono speciale di luce dall'alto può consentire di aprire gli occhi e vedere, come penso sia avvenuto a noi.

    Preghiamo che questo accada, sempre più e al più presto.

    https://neocatecumenali.blogspot.it/2017/09/il-parco-giochi-allestito-dal-gran-burattinaio.html

    Pax

    RispondiElimina
  36. La testa dell'Idra neocatecumenale rialza di nuovo la testa: articolo su JungleWatch a proposito del peana di Cernuzio-Sammut sul Vatican Insider de La Stampa.

    RispondiElimina
  37. @MAV

    Chi non lavora, neppure mangi.... E questo credo possa bastare per far riflettere gli itineranti stessi sul loro operato

    RispondiElimina
  38. Devo tornare sulla "cambiale in bianco" - come bene la definisce Mav - che la Chiesa ha firmato a Kiko:
    non controllando né vigilando sull'attuazione degli Statuti, di fatto gli ha fornito un formidabile lasciapassare.

    Kiko se ne frega - e può permetterselo - di tutte le disposizioni statutarie,
    per lui conta solo il SIAMO APPROVATIVI inteso nel senso che la Chiesa avrebbe ratificato in pieno (e come non avrebbe potuto farlo?) che lui è l'"inviato", colui in cui" abita il messia", per cui.....

    QUALSIASI COSA DICA, QUALUNQUE COSA CAMBI in corso d'opera, tutto viene dallo spirito santo (scusate il minuscolo, ma non ce la faccio).

    Su questo egli, il sommo Kiko, fonda, e giustamente, che I VESCOVI VANNO AD OBBEDIRE A LUI.

    Ultima capriola:
    se un Vescovo riconosce Kiko, quel Vescovo ha lo spirito santo e.....
    il Vescovo che non riconosca Kiko, non ha lo spirito santo.

    Pax

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.