martedì 24 giugno 2008

La nostra Tradizione Cattolica è ricca di risorse

" Fin da bambino sono stato attratto dai supereroi (e lo sono ancora). Figuratevi la mia gioiosa sorpresa quando ho scoperto che la storia della santità cristiana era zeppa di avventure ben più mirabolanti. Con la non piccola differenza che queste erano (e sono) vere. Chi ama l'avventura e il sorprendente non può non entusiasmarsi, come me, alla vicenda, per esempio, di s. Bartolomeo da Corleone, che nel XVI secolo, prima di farsi frate (e finire a combattere coi diavoli, come Padre Pio), era considerato «la prima lama della Sicilia», con tanto di sfidanti che venivano da ogni dove a cercare di togliergli il "titolo". E s. Olaf di Norvegia? Era un pirata vikingo che aveva sentito parlare di Cristo a furia di saccheggiare monasteri sulle coste britanniche. Un giorno fece un gara di navi con suo fratello, per vedere chi arrivava primo.
Il fratello invocò Thor, il dio del tuono; Olaf provò a invocare Cristo. E vinse."

Questa presentazione è tratta dal sito di Rino Camilleri http://www.rinocammilleri.it/beyondengine/frontend/exec.php e che possiamo ritenere validissima per avanzare in questo campo della Tradizione legata alla quale ci sono le così dette "radici cristiane"....
Noi Cattolici abbiamo una vasta cultura ed una vasta conoscenza spesse volte tramandata dai "racconti" usati appunto per EDIFICARE colui che ascoltava e ascolta ancora oggi.

La Tradizione della Chiesa si è sempre espressa in molti modi, i racconti qui sopra riportati dall'ottimo Rino Cammilleri ci portano ad una conoscenza dell'applicazione di quella Tradizione che poi viene espressa nelle Dottrine. La Dottrina che è insegnamento, finisce così per essere ben assimilata attraverso i racconti che edificano ed essendo storie vere ci fanno conoscere il nostro passato in modo veramente semplice ma non banale....

Infine il Santo Padre Benedetto XVI il 28.3.2007 nella sua Catechesi del Mercoledì, e parlando di sant'Ireneo ci ha spiegato che cosa è la Tradizione Apostolica, ascoltiamolo:

a) La Tradizione apostolica è "pubblica", non privata o segreta. Per Ireneo non c'è alcun dubbio che il contenuto della fede trasmessa dalla Chiesa è quello ricevuto dagli Apostoli e da Gesù, dal Figlio di Dio. Non esiste altro insegnamento che questo. Pertanto chi vuole conoscere la vera dottrina basta che conosca "la Tradizione che viene dagli Apostoli e la fede annunciata agli uomini": tradizione e fede che "sono giunte fino a noi attraverso la successione dei vescovi" (Adv. Haer. 3,3,3-4). Così successione dei Vescovi, principio personale e Tradizione apostolica, principio dottrinale coincidono.

b) La Tradizione apostolica è "unica". Mentre infatti lo gnosticismo è suddiviso in molteplici sètte, la Tradizione della Chiesa è unica nei suoi contenuti fondamentali, che - come abbiamo visto - Ireneo chiama appunto regula fidei o veritatis: e così perché è unica, crea unità attraverso i popoli, attraverso le culture diverse, attraverso i popoli diversi; è un contenuto comune come la verità, nonostante la diversità delle lingue e delle culture. C'è una frase molto preziosa di sant'Ireneo nel libro Contro le eresie: "La Chiesa, benché disseminata in tutto il mondo, custodisce con cura [la fede degli Apostoli], come se abitasse una casa sola; allo stesso modo crede in queste verità, come se avesse una sola anima e lo stesso cuore; in pieno accordo queste verità proclama, insegna e trasmette, come se avesse una sola bocca. Le lingue del mondo sono diverse, ma la potenza della tradizione è unica e la stessa: le Chiese fondate nelle Germanie non hanno ricevuto né trasmettono una fede diversa, né quelle fondate nelle Spagne o tra i Celti o nelle regioni orientali o in Egitto o in Libia o nel centro del mondo" (1,10,1-2). Si vede già in questo momento, siamo nell'anno 200, l'universalità della Chiesa, la sua cattolicità e la forza unificante della verità, che unisce queste realtà così diverse, dalla Germania, alla Spagna, all'Italia, all'Egitto, alla Libia, nella comune verità rivelataci da Cristo.

c) Infine, la Tradizione apostolica è come lui dice nella lingua greca nella quale ha scritto il suo libro, "pneumatica", cioè spirituale, guidata dallo Spirito Santo: in greco spirito si dice pneuma. Non si tratta infatti di una trasmissione affidata all'abilità di uomini più o meno dotti, ma allo Spirito di Dio, che garantisce la fedeltà della trasmissione della fede. E' questa la "vita" della Chiesa, ciò che rende la Chiesa sempre fresca e giovane, cioè feconda di molteplici carismi. Chiesa e Spirito per Ireneo sono inseparabili: "Questa fede", leggiamo ancora nel terzo libro Contro le eresie, "l'abbiamo ricevuta dalla Chiesa e la custodiamo: la fede, per opera dello Spirito di Dio, come un deposito prezioso custodito in un vaso di valore ringiovanisce sempre e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene... Dove è la Chiesa, lì è lo Spirito di Dio; e dove è lo Spirito di Dio, lì è la Chiesa e ogni grazia" (3,24,1).

Come si vede, Ireneo non si limita a definire il concetto di Tradizione. La sua tradizione, la Tradizione ininterrotta, non è tradizionalismo, perché questa Tradizione è sempre internamente vivificata dallo Spirito Santo, che la fa di nuovo vivere, la fa essere interpretata e compresa nella vitalità della Chiesa. Stando al suo insegnamento, la fede della Chiesa va trasmessa in modo che appaia quale deve essere, cioè "pubblica", "unica", "pneumatica", "spirituale".

A partire da ciascuna di queste caratteristiche si può condurre un fruttuoso discernimento circa l'autentica trasmissione della fede nell'oggi della Chiesa. Più in generale, nella dottrina di Ireneo la dignità dell'uomo, corpo e anima, è saldamente ancorata nella creazione divina, nell’immagine di Cristo e nell’opera permanente di santificazione dello Spirito. Tale dottrina è come una "via maestra" per chiarire insieme a tutte le persone di buona volontà l'oggetto e i confini del dialogo sui valori, e per dare slancio sempre nuovo all'azione missionaria della Chiesa, alla forza della verità che è la fonte di tutti i veri valori del mondo."

155 commenti:

  1. c) Infine, la Tradizione apostolica è come lui dice nella lingua greca nella quale ha scritto il suo libro, "pneumatica", cioè spirituale, guidata dallo Spirito Santo: in greco spirito si dice pneuma. Non si tratta infatti di una trasmissione affidata all'abilità di uomini più o meno dotti, ma allo Spirito di Dio, che garantisce la fedeltà della trasmissione della fede. E' questa la "vita" della Chiesa, ciò che rende la Chiesa sempre fresca e giovane, cioè feconda di molteplici carismi. Chiesa e Spirito per Ireneo sono inseparabili: "Questa fede", leggiamo ancora nel terzo libro Contro le eresie, "l'abbiamo ricevuta dalla Chiesa e la custodiamo: la fede, per opera dello Spirito di Dio, come un deposito prezioso custodito in un vaso di valore ringiovanisce sempre e fa ringiovanire anche il vaso che la contiene... Dove è la Chiesa, lì è lo Spirito di Dio; e dove è lo Spirito di Dio, lì è la Chiesa e ogni grazia" (3,24,1).


    ***************

    queste parole di Benedetto XVI ci riportano per esempio alla bellissima catechesi di san Padre Pio sul come dire e assistere alla Messa:

    Un giorno i frati chiesero a padre Pio: "Padre, spiegateci la Messa!"

    Figlioli miei - disse padre Pio- come posso spiegarvela? La Messa è infinita come Gesù! Chiedete ad un Angelo che cosa sia la Messa ed egli vi risponderà con verità: "Capisco che cosa e perchè si fa, ma non è possibile rendere chiaro la quantità del suo valore, nè l'estensione"
    Un angelo, mille Angeli, tutto il Cielo sanno questo e lo partecipano ad ogni Messa, ma nulla al mondo vi potrà spiegare il Mistero nascosto in Essa....

    - Padre, ma almeno spiegateci come dobbiamo ascoltare la Messa?

    Figlioli miei, rispose padre Pio, nulla di più semplice: dovete assistervi come assistettero la Santissima Vergine e le pie Donne, come assistette san Giovanni sia all'ultima Cena quando pose il suo capo sul cuore di Gesù e come quando stette sotto la Croce.
    Avete visto come è semplice? non servono nuove liturgie, la Chiesa ci ha dato tutto, occorre imparare a stare come ai piedi della Croce. Cosa fece la Madonna Santissima? Piangendo! Come sta una persona mentre una spada le trapassa l'anima? Ecco, così dobbiamo stare alla Messa specialmente nella Consacrazione, anzi è lì che dobbiamo piangere, dobbiamo chiedere di provare tuttociò che patì la santa Madre, non v'è altro modo per stare alla Messa!

    - Padre, quali benefici riceviamo assistendo alla Messa?

    Figlioli cari, e chi può numerarli? Essi sono più infiniti delle stelle del cielo, non si contano le grazie, ma ne vedrete i frutti in Paradiso, questo ve lo posso assicurare anch'io.

    - Padre quali attegiamenti dobbiamo assumere alla Messa?

    Figlioli miei, rispose il padre, il primo ve l'ho elencato, quello assunto dalla Santa Madre sotto la Croce è il più perfetto, direi l'unico che può portare infinite grazie. Sapere che la Madre di Dio tanto ha sofferto li, in quella posizione, con un attacco al suo Cuore Immacolato, come non possiamo piegare le nostre ginocchia anche noi durante la Consacrazione e restarci fino a che il Signore si degnerà di venire a noi?

    - Padre, da domani saremo sacerdoti, come dovremo celebrare la Messa?

    Figlioli solo due sono i modi della perfezione: state in grazia di Dio, confessatevi almeno una volta alla settimana, anche ogni giorno se fosse necessario, fate molta penitenza, ed obbedite alla lettera alle Leggi della Santa Madre Chiesa, non vi è altro manuale che possa insegnare come si deve celebrare la Messa.


    ^___^


    Questo è un esempio concreto di come sia stata applicata la TRADIZIONE a riguardo della Messa....
    Spesse volte ci complichiamo talmente la vita CON NUOVI METODI, rischiando di dimenticare la bellezza della SEMPLICITA' della trasmissione della fede...

    Rodari, il poeta, scrisse una poesia intitolata PAROLE....


    Le Parole

    Abbiamo parole per vendere
    parole per comprare
    parole per fare parole
    ma ci servono parole per pensare.

    Abbiamo parole per uccidere
    parole per dormire
    parole per fare solletico
    ma ci servono parole per amare.

    Abbiamo le macchine
    per scrivere le parole
    dittafoni magnetofoni
    microfoni
    telefoni

    Abbiamo parole
    per far rumore,
    parole per parlare
    non ne abbiamo più.



    Tornare alla Tradizione, ci sta dicendo Benedetto XVI, è un ritrovare le PAROLE più adatte per seminare l'unica vera PAROLA CHE CONTA, quella libera e da la vita eterna...non si tratta di cercare NUOVI METODI, quanto di RITROVARE CIO' CHE ABBIAMO PERDUTO....e il Papa nella Messa stessa ci sta aiutando a riscoprire il senso del Sacro che si era perduto....
    ^___^

    Fraternamente CaterinaLD

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  2. Caterina
    se non hai mai sentito una catechesi,
    l'ultimo post di Ismaele sulla pagina precedente ne è un perfetto esempio.

    Queste sono le catechesi:
    una serie di affermazioni che blandiscono, incoraggiano, giudicano l'adepto, giudicano chi non la pensa come loro ( si cita il peccato contro lo spirito, oppure il demonio, le persecuzioni )
    ti fanno sentire una nullità e contemporaneamente ti dicono che hai una grande missione ( per es evangelizzare l'Europa)

    In ognuna di queste frasi c'è un po' di verità, per cui diventa difficile per un vescovo o un sacerdote di buona volontà interrompere un discorso di questo tipo per correggerlo.

    Una catechesi di questo tipo non può essere confutata nè compresa a livello di ragione e di cuore, per cui o ti arrendi ad essa, nel vero senso della parola,
    oppure la rifiuti totalmente.

    e' un modo di essere Chiesa totalmente diverso da quello che ci trasmette Ireneo da Lione e tutto l'insegnamento della chiesa, che è molto più aperto allo Spirito, molto più libero e più fiducioso nella potenza dello Spirito stesso.

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  3. Ripeto, l'articolo di Magister indicato da MIC, che mette a confronto gli art. 13 (prima e dopo l'approvazione) andrebbe letto e discusso.
    Non mi sembra che le modifiche apportate siano SOLO al modo di fare la Comunione.
    Intanto è stato tolto il collegamento Messa-moltiplicazione pani e pesci come motivo dei piccoli gruppi. Che si, rimangono, ma DEVONO celebrare secondo i libri liturgici del Rito Romano.
    Ora andate a leggere cosa prevedono tali testi sul luogo ove si deve celebrare.

    Mentre prima si diceva generalmente che le celbrazioni del sabato erano aperte anche ad altri fedeli ora si dice che:
    "Le celebrazioni dell'Eucaristia delle comunità neocatecumenali al sabato sera fanno parte della pastorale liturgica domenicale della parrocchia e sono aperte anche ad altri fedeli."

    La differenza è sostanziale, voglio vedere appesi alle porte delle Chiese il luoghi e gli orari di queste celebrazioni, per consentire a tutti i fedeli di parteciparvi.

    Insomma, secondo me, la situazione è abbastanza chiara. I NC sono tanti, e le persone normali (Non Kiko, non Carmen, non Pezzi) sono sicuramente in buona fede.
    La Chiesa non può abbandonarli. Approva lo Statuto. E vediamo come positiva la loro esultanza. Vogliono far parte della Chiesa. E, lentamente ne diverranno parte completamente, capendone e vivendone i riti, gli insegnamenti.

    Qui parte importante l'avranno i Vescovi ed i Parroci, che dovranno vigilare affinchè quanto scritto non divenga lettera morta.

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  4. Nelle parrocchie dove ci sono 10-15 Messe contemporaneamente, come in certe parrocchie romane,

    a quale Eucarestia si può partecipare?

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  5. Michela ha detto...

    ti fanno sentire una nullità e contemporaneamente ti dicono che hai una grande missione ( per es evangelizzare l'Europa)

    In ognuna di queste frasi c'è un po' di verità, per cui diventa difficile per un vescovo o un sacerdote di buona volontà interrompere un discorso di questo tipo per correggerlo.

    Una catechesi di questo tipo non può essere confutata nè compresa a livello di ragione e di cuore, per cui o ti arrendi ad essa, nel vero senso della parola,
    oppure la rifiuti totalmente.

    *************

    Cara Michela, comprendo il tuo stato d'animo perchè se la mia esperienza è da catechista e da esterna alla situazione, la tua e quella di molti altri proviene da un dibattito interno e diretto che ovviamente lascia più ferite di quanto uno, dalla mia postazione, possa immaginare....
    Tuttavia in questi casi (e proprio in virtù della grazia ricevuta di COMPRENDRE) punto di forza non sarà l'estenuante dibattito SULLE COLPE QUANTO SULLA condivisione, SU CIò CHE SI PUò E si deve (POICHè nulla è NOSTRO^___^)fare INSIEME.....questo nulla toglierà al dibattito il cercare di comprendere LE DIVERSITA' CHE UMANAMENTE E DOTTRINALMENTE CI DIVIDONO....ma sicuramente l'avanzare con la TRADIZIONE ci aiuterà a rendere meno sofferento questo dibattito già carico di esperienze di persone ferite....
    Parliamo tanto di MODI E METODI ch rischiamo di dimenticare NOI il metodo per eccellenza che la Chiesa ci ha insegnato da sempre_ IL DIALOGO....^___^

    Rammentiamo cosa diciamo nel Padre nostro? SIA FATTA LA TUA VOLONTA' - RIMETTI A NOI I NOSTRI DEBITI, COME NOI LI RIMETTIAMO AI NOSTRI DEBITORI....
    per il resto TUTTI noi qui non possiamo sostituirci ai vescovi....ne quelli del CN possono sostituirsi a nessun altro...ma credo e spero che ciò non sia messo in dubbio da nessuno!

    ^___^

    RispondiElimina
  6. Michela ha detto...
    Nelle parrocchie dove ci sono 10-15 Messe contemporaneamente, come in certe parrocchie romane,

    a quale Eucarestia si può partecipare?


    **************

    ecco, questa legittima domanda in effetti ho postato in modo seppur diverso ad Ismaele nell'altro spazio....^___^
    Qui lasciamo l'opportunità a chiunque di dare prova di questa TRADIZIONE CATTOLICA COMUNE....
    ^__^

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  7. Pippoarturo, in teoria hai ragione. Ma lo Statuto attuale è più ambiguo del vecchi su punti fondamentali e "istituzionalizza" le "celbrazione del Sabato". Inoltre che facciamo? Lo vogliamo dire chiaro o no che si devono fare in Parrocchia? Come si fa a far coesistere la "celebrazione in piccole comunità", come dice lo statuto, con la regola liturgica dell'Unica Messa in parrocchia?

    Lo statuto è un ibrido che si lascia interpretare troppo. E se manca la chiarezza, tutto rimarrà come prima. Come del resto è nella realtà. Dopo lo statuto (come prima) le "celebrazioni" del CNC sono rimaste quello che erano

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  8. Art. 11 dello Statuto
    § 3. Ogni celebrazione della Parola è preparata accuratamente, a turno, da un
    gruppo della comunità, con l’aiuto, quando possibile, del presbitero. Il gruppo
    sceglie le letture e i canti,38 prepara le monizioni e dispone la sala e i segni liturgici
    per la celebrazione, curandone con zelo la dignità e la bellezza.39

    La nota 39 richiama: Cfr. Istitutio generalis Missalis Romani, 288.

    Che recita:
    Capitolo V
    DISPOSIZIONE E
    ARREDAMENTO DELLE CHIESE
    PER LA
    CELEBRAZIONE EUCARISTICA

    I. PRINCIPI GENERALI

    288. Per la celebrazione dell'Eucaristia, il popolo di Dio si riunisce di solito nella chiesa oppure, se questa manca o è insufficiente, in un altro luogo decoroso che sia tuttavia degno di un così grande mistero. Quindi le chiese, o gli altri luoghi, siano adatte alla celebrazione delle azioni sacre e all'attiva partecipazione dei fedeli. Inoltre i luoghi sacri e le cose che servono al culto siano davvero degni, belli, segni e simboli delle realtà celesti 108.

    Il resto qua:
    http://www.liturgia.maranatha.it/Ordmessale/b1/5page.htm


    Secondo me c'è poco spazio per le ambiguità. E' vero, "fatta la legge, trovato l'inganno" vale anche in questo caso. Ma è appunto un inganno.
    Bisogna vedere se Vescovi e Parroci avranno voglie e modo di vigilare.
    Se i NC leggeranno il loro statuto e tutti i documenti correlati per istruirsi o se aspetteranno ciò che dice Kiko.
    Magari una letta all'istruzione "Redemptionis sacramentum" visto che è per tutti e non per i Cristinai della Domentica.
    E' un cammino lungo......per questo è necessaria la vigilanza di tutti, anche quella che si fa da questo blog.
    La vedo difficile (come nella mia Parrocchia) dove il Parroco è NC. Bisognerà parlarne al Vescovo.

    Si. li voglio vedere ad appendere gli orari di 15 messe diverse al sabato, una per cmunità, col rischio che magari ci vadano pure altri fedeli per davvero, ed il piccolo gruppo diventa grande, forse poi si spostano, in Chiesa, volenti o nolenti.

    Mi pare che è stato tolto pure il riferimento (vecchio statuto) ai molti frutti dati da questo modo di celebrare in "piccolo".

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  9. "La vedo difficile (come nella mia Parrocchia) dove il Parroco è NC. Bisognerà parlarne al Vescovo."

    non ho ancora visto un vescovo, NC o non NC, prendere una posizione precisa

    l'era di Bommarito e altri mi pare tramontata
    Caffarra ha celebrato addirittura un messa di ringraziamento. Mi chiedo se ha mai conosciuto i Direttori...

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  10. "la tua e quella di molti altri proviene da un dibattito interno e diretto che ovviamente lascia più ferite di quanto uno, dalla mia postazione, possa immaginare...."

    la riflessione di Michela non nasce dalle 'ferite' ma da una lucida razionalità capace di interpretare un'esperienza

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  11. Si, però la presa di posizione ufficiale adesso c'è. Leggendo bene lo Statuto, secondo me, ci sarà da lavorare parecchio, non mi sembra tutto rose e fiori per Kiko e compagni.

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  12. Caterina non sono d'accordo con quello che dici sul dialogo.
    Perchè ci sia un dialogo è necessario che ci sia un linguaggio comune, condiviso,
    e questo non si realizza, perchè le parole hanno diverso significato per i fedeli 'normali' e per i neocatecumenali

    Perchè ci sia dialogo, e soprattutto perchè passino dei contenuti vicendevolmente, è necessario che ci si senta tutti su un terreno neutro, non attaccati, mentre già dal titolo di questo blog si comprende la posizione di chi scrive.

    A meno che per dialogo non si intenda il rapporto personale con un'altra persona, fatto di condivisioni di momemti di vita, e questo invece è sempre possibile.

    Io credo che il dialogo in rete sia di fatto impossibile:
    l'unica via possibile è affermare la Verità, in modo che ognuno vi si possa confrontare nel suo intimo. Non possiamo realisticamente pensare che questo diventi un luogo dove le persone si confrontino liberamente e maturino liberamente le loro convinzioni.

    Se qualcuno esprime le sue perplessità vuol dire che ha già maturato in cuor suo l'idea di lasciare il cammino.
    La contrapposizione che salta fuori ogni volta che si parla di cammino nc,
    è fisiologica: o il cammino o lo rifiuti con decisione o attacca ogni aspetto della vita, la relazione con gli altri, il linguaggio, il modo di pensare.

    E poi c'è sempre il rischio di attribuire i problemi ai fuoriusciti, a coloro che sono stati feriti.
    ma feriti da cosa?
    Ci sono entrata volontariamente nel cammino,
    il cammino mi ha permesso di chiudere gli occhi su tante cose,
    Dio ha permesso che vivessi in questa specie di culla finchè non è venuto il momento di svegliarmi.
    Smettiamola con questa storia delle ferite,
    bene o male sono rimasta nella chiesa,

    Se c'è una cosa che mi ha ferito è stato l'attacco alla Verità, il nescondermi il senso dei sacramenti,
    ma è anche vero che mentre ero nel cammino ho potuto approfondire questi argomenti, autonomamente.
    Nel momento in cui cominci a conoscere le cose, cominci pure ad uscire dal cammino, nel mio caso senza liti, senza alzare la voce, mantenendo buoni rapporti con tutti.

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  13. Se i NC leggeranno il loro statuto e tutti i documenti correlati per istruirsi o se aspetteranno ciò che dice Kiko.

    Aspetteranno ciò che dice Kiko e lo Statuto non sarà letto. O se sarà letto, sarà fatto con il filtro, anche negazionista, dei catechisti. Come è accaduto negli ulti 40 anni e fino a qualche tempo fa!
    I vecchi statuti richiamavano la Notificazione del Culto Divino del 1988, la Actio Pastoralis, ecc. Non vi era nessuna concessione al CNC per "celebrare separatamente", con "mense addobbate", con "licenze". Vi era invece il richiamo ad obbedire ai Libri Liturgici. Ora è stato esplicitato nell'articolo. I rimandi ai documenti sono rimasti, aggiungendo un richiamo parziale all'ultima lettera del Papa.

    Ma è sparita la richiesta di celebrare la Veglia Pasquale in Parrocchia, valorizzando i Simboli e la Tradizione della Chiesa Cattolica. Ora è il CNC che ha il "compito" di rendere "più bella" la veglia!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

    Tali "ibridi" favoriscono l'ambiguità. Ed è quello che serve ai catechisti.

    E ti ripeto, che nessuno leggerà lo statuto o che verrà fatto secondo le norme dei catechisti!

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  14. A proposito di Tradizione, mi sembra il caso di ricordare che per il Cammino la Chiesa ha cessato di esistere da Costantino al Vaticano II, e di quella Tradizione nulla si salva... anzi viene criticata e irrisa in svariati punti di ogni catechesi (parlo della catechesi orale, ovviamente, che ognuno di noi ha ascoltato)

    la NUOVA Chiesa è nata, come effettivamente sembra e non solo a causa del Cammino, dal Concilio Vaticano II

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  15. LE VERE NOVITA' DEGLI STATUTI NEOCATECUMENALI

    La lucida analisi di Magister del nuovo statuto neocatecumenale, spazza via molte false opinioni che ci eravamo creati, indotti in errore anche dai titoli che avevamo letto su internet e altrove nell'immediata vigilia del 13 giugno scorso.

    In effetti quella di mantenere l'indulto di ricevere la Comunione al proprio posto,sia pure in piedi, non è LA novità, ma caso mai un dettaglio.

    LA NOVITA' VERA E' che le celebrazioni neocatecumenali devono seguire in tutto e per tutto i libri liturgici(eccetto l'indulto di cui sopra e lo scambio della pace anticipato). E nessun libro liturgico prevede che la Santa Messa sia celebrata in sale attigue alla chiesa o in contemporanea per diverse comunità,che l'addobbo della mensa rechi simboli diversi da quelli previsti dalle rubriche del Messale Romano o che l'altare sia sostituito da mense mobili ingiustificate.

    A maggior ragione se consideriamo che la celebrazione neocatecumenale del sabato non è aperta a tutti in quanto assimilabile alla messa vespertina, ma fa "parte della pastorale ordinaria della parrocchia", dunque è aperta a tutti in quanto messa predisposta dal parroco.E nessun parroco può ridurre la messa vespertina del sabato ad una messa settoriale, con rito non ordinario e, soprattutto, all'interno di locali diversi dalla chiesa.

    Su questi aspetti Arguello nella sua conferenza stampa susseguente alla consegna degli statuti ha volutamente glissato,soffermandosi invece su aspetti marginali, quali l'opportunità o meno di restare seduti durante la distribuzione del Vino ovvero la presunta diatriba tra il Papa e il cardinale Arinze.

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  16. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  17. Dice Michela:
    una serie di affermazioni che blandiscono, incoraggiano, giudicano l'adepto, giudicano chi non la pensa come loro ( si cita il peccato contro lo spirito, oppure il demonio, le persecuzioni )
    ti fanno sentire una nullità e contemporaneamente ti dicono che hai una grande missione ( per es evangelizzare l'Europa)
    ****************************

    mi sembra ovvio
    Se non vi fosse questo freno, il sentirsi toccato da Dio potrebbe alimentare un atteggiamento insopportabile di sufficienza, quella che produce distacco dal prossimo, e che fa apparire insensibili verso chi non ha una pari fortuna.
    Si potrebbe arrivare a trattare gli altri con il "non ti curar di loro, ma guarda e passa".

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  19. Prima di postare,molto,ma molto prima, ho letto il messale romano,che è pane quotidiano per mke,come per tutti, e non solo per Kiko o Ismaele.

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  20. Quanto a lei, Ismaele, prima di lanciare le sue cannonate di paglia,si documenti e non svii il discorso.

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  21. scusate, ma citare quell'articolo di Magister come "lucida analisi" sulla vicenda statuti nc e' come citare una intervista a Totti come critica sulla "Vita Nova" di Dante.

    Magister anche stavolta mostra una conoscenza del cammino da enciclopedia dei piccoli, a meno che non gli si voglia imputare uno spudorato intento di scandalismo gossipparo:
    parla con massima enfasi di 2 fatti MAI avvenuti nelle celebrazioni catecumenali:
    "il calice che passa di mano in mano" e le "omelie dialogate", quando TUTTI sanno che
    e' SEMPRE il sacerdote a consegnare il calice ad OGNI fedele, con le parole "Il Sangue di Cristo" e che le risonanze non hanno nulla a che vedere con l'omelia...

    andiamo avanti fratelli postando contributi sensati, grazie
    cris
    PS. scusa mic, la mia risposta a gherardo do'e' finita?

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  22. mic ieri ti mandato un email
    ma forse non è arrivata
    me lo confermi?

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  23. "il calice passa di mano in mano" sicuramente,anche se attraverso le mani del presbitero(o del diacono o di chi per lui).Le omelie dialogate esistono eccome.Tutte documentate,anche se non illecite.

    Da ciò non si può misurare la chiarezza e la competenza di Magister.

    E' solo un misero tentativo di far scivolare un discorso che non si è in grado di affrontare.

    Magister cita testualmente lo statuto e non aggiunge nullo di suo.
    Badate ad applicarlo,invece di menare il can per l'aia.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Se i gestori del blog, egregio Isamele, riterranno utile apportare a quanto ho scritto quelle che lei chiama "correzzioni" (sarebbero le correzioni doppie suppongo), lo faranno liberamente.

    Intanto lei e Alessandra, diletgtatevi a rivedervi tutte le rubriche del Messale Romano e non sviate il discorso.

    RispondiElimina
  26. Intanto lei e Alessandra, diletgtatevi a rivedervi tutte le rubriche del Messale Romano e non sviate il discorso.

    24 giugno, 2008 11:50

    le consiglio di leggersi passo del vangelo di Matteo 13,10-17

    RispondiElimina
  27. La missione dei battezzati,anche la sua Alessandra, è quella della chiarezza. Si si, no no.

    Ora se i vostri statuti pre3vedono che si debbano seguire"in tutto e per tutto" i libri liturgici, mi sa dire cos'è che dovete cambiare nella vostra prassi o no?

    E' solo capace di lamentarsi per le presunte persecuzioni? L'ha mai bastonata qualcuno?

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  28. Io,Alessandra, invece le consiglio di leggersi TUTTI i Vangeli e di soffermarsi a lungo su di essi.

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  29. E' solo capace di lamentarsi per le presunte persecuzioni? L'ha mai bastonata qualcuno?

    24 giugno, 2008 11:56

    io non mi lamento anzi ben vengano
    le persecuzioni e le critiche, è sintomo di reale efficacia
    vede io ritengo che LO SPIRITO SANTO ispiri diversamente dai ragionamenti dei dotti e dei sapienti

    RispondiElimina
  30. Vede Alessandra, lo Spirito Santo illumina le nostre menti, ma ciò non significa che Egli pretenda che diventiamo tutti ciechi,muti e sordi.

    Ad ogni buon fine ,mi dica, cosa prevedono le rubriche dei libri liturgici approvati del Rito Romano a proposuito della celebrazione della Santa Messa?

    RispondiElimina
  31. Alessandra, mi permetto di dire che nessuno qui ha come missione il perseguitarvi. E piantatela con questa litania delle persecuzioni. Saranno Beati quelli perseguitati a causa di Cristo, non di Kiko.

    Nel merito: lo statuto parla di uniformarsi ai libri liturgici del Rito Romano. Lo farete? Si o No?
    Se Kiko dirà: "non fa niente, si fa come prima" direte "e no, lo Statuto dice diversamente?"

    L'approvazione dello Satuto comporta come minimo il leggerlo, note e documenti di rimando compresi, verificare se nella prassi e nei comportamenti ci si ritrova, modificare dove si è lontani, limare dove si è vicini.

    A me invece sembra (dal blog, ma anche da NC che conosco personalmente) che si attendano le note "critiche" di Kiko, come se ci fosse bisogno di decreti attuativi.
    Ecco, questo non mi piace.

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  32. DISPOSIZIONE E
    ARREDAMENTO DELLE CHIESE
    PER LA
    CELEBRAZIONE EUCARISTICA




    I. PRINCIPI GENERALI

    288. Per la celebrazione dell'Eucaristia, il popolo di Dio si riunisce di solito nella chiesa oppure, se questa manca o è insufficiente, in un altro luogo decoroso che sia tuttavia degno di un così grande mistero. Quindi le chiese, o gli altri luoghi, siano adatte alla celebrazione delle azioni sacre e all'attiva partecipazione dei fedeli. Inoltre i luoghi sacri e le cose che servono al culto siano davvero degni, belli, segni e simboli delle realtà celesti 108.

    289. Pertanto la Chiesa non cessa di fare appello al nobile servizio delle arti e ammette le forme artistiche di tutti i popoli e di tutti i paesi109. Anzi, come si sforza di conservare le opere d'arte e i tesori che i secoli passati hanno trasmesso110 e, per quanto è possibile, cerca di adattarli alle nuove esigenze, cerca pure di promuovere nuove forme corrispondenti all'indole di ogni epoca111.
    Perciò nella formazione degli artisti come pure nella scelta delle opere da ammettere nella chiesa, si ricerchino gli autentici valori dell' arte, che alimentino la fede e la devozione e corrispondano alla verità del loro significato e al fine cui sono destinate1l2.

    290. Tutte le chiese siano dedicate o almeno benedette. Le chiese cattedrali e parrocchiali siano dedicate con rito solenne.

    291. Tutti coloro che sono interessati alla costruzione, alla ristrutturazione e all'adeguamento delle chiese, consultino la Commissione diocesana di Liturgia e Arte sacra. Il Vescovo diocesano, poi, si serva del consiglio e dell' aiuto della stessa Commissione quando si tratta di dare norme in questa materia o di approvare progetti di nuove chiese o di definire questioni di una certa importanzal13.

    292. L'arredamento della chiesa si ispiri a una nobile semplicità, piuttosto che al fasto. Nella scelta degli elementi per l'arredamento, si curi la verità delle cose e si tenda all'educazione dei fedeli e alla dignità di tutto il luogo sacro.

    293. Una conveniente disposizione della chiesa e dei suoi accessori, che rispondano opportunamente alle esigenze del nostro tempo, richiede che non si curino solo le cose più direttamente pertinenti alla celebrazione delle azioni sacre, ma che si preveda anche ciò che contribuisce alla comodità dei fedeli e che abitualmente si trova nei luoghi dove il popolo si raduna.

    294. Il popolo di Dio, che si raduna per la Messa, ha una struttura organica e gerarchica, che si esprime nei vari compiti e nel diverso comportamento secondo le singole parti della celebrazione. Pertanto è necessario che la disposizione generale del luogo sacro sia tale da presentare in certo modo l'immagine dell' assemblea riunita, consentire l'ordinata e organica partecipazione di tutti e favorire il regolare svolgimento dei compiti di ciascuno.
    I fedeli e la schola avranno un posto che renda più facile la loro partecipazione attiva 114.
    Il sacerdote celebrante, il diacono e gli altri ministri prenderanno posto nel presbiterio. Lì si preparino le sedi dei concelebranti; se però il loro numero è grande, si dispongano le loro sedi in altra parte della chiesa, ma vicino all'altare. Queste disposizioni servono a esprimere la struttura gerarchica e la diversità dei compiti, ma devono anche assicurare una più profonda e organica unità, attraverso la quale si manifesti chiaramente l'unità di tutto il popolo santo. La natura e la bellezza del luogo e di tutta la suppellettile devono poi favorire la pietà e manifestare la santità dei misteri che vengono celebrati.



    II. ORDINAMENTO DEL PRESBITERIO PER LA CELEBRAZIONE EUCARISTICA


    295. Il presbiterio è il luogo dove si trova l'altare, viene proclamata la parola di Dio, e il sacerdote, il diacono e gli altri ministri esercitano il loro ufficio. Si deve opportunamente distinguere dalla navata della chiesa per mezzo di una elevazione, o mediante strutture e ornamenti particolari. Sia inoltre di tale ampiezza da consentire un comodo svolgimento della celebrazione dell'Eucaristia e da favorire la sua visione115.


    L'altare e le sue suppellettili

    296. L'altare, sul quale si rende presente nei segni sacramentali il sacrificio della croce, è anche la mensa del Signore, alla quale il popolo di Dio è chiamato a partecipare quando è convocato per la Messa; l'altare è il centro dell' azione di grazie che si compie con l'Eucaristia.

    297. La celebrazione dell'Eucaristia, nel luogo sacro, si deve compiere sopra un altare; fuori del luogo sacro, invece, si può compiere anche sopra un tavolo adatto, purché vi siano sempre una tovaglia e il corporale, la croce e i candelabri.


    298. Conviene che in ogni chiesa ci sia l'altare fisso, che significa più chiaramente e permanentemente Gesù Cristo, pietra viva (Cf. 1Pt 2,4; £f2,20); negli altri luoghi, destinati alle celebrazioni sacre, l'altare può essere mobile.
    L'altare si dice fisso se è costruito in modo da aderire al pavimento e non poter quindi venir rimosso; si dice invece mobile se lo si può trasportare.


    299. L'altare sia costruito staccato dalla parete, per potervi facilmente girare intorno e celebrare rivolti verso il popolo: la qual cosa è conveniente realizzare ovunque sia possibile. L'altare sia poi collocato in modo da costituire realmente il centro verso il quale spontaneamente converga l'attenzione dei fedeli116. Normalmente sia fisso e dedicato.

    300. L'altare, sia fisso che mobile, sia dedicato secondo il rito descritto nel Pontificale Romano; tuttavia l'altare mobile può essere solamente benedetto.

    301. Secondo un uso e un simbolismo tradizionali nella Chiesa, la mensa dell'altare fisso sia di pietra, e più precisamente di pietra naturale. Tuttavia, a giudizio della Conferenza Episcopale, si può adoperare anche un' altra materia degna, solida e ben lavorata. Gli stipiti però e la base per sostenere la mensa possono essere di qualsiasi materiale, purché conveniente e solido.
    L'altare mobile può essere costruito con qualsiasi materiale di un certo pregio e solido, confacente all'uso liturgico, secondo lo stile e gli usi locali delle diverse regioni.

    302. Si mantenga l'uso di deporre sotto l'altare da dedicare le reliquie dei Santi, anche se non martiri. Però si curi di verificare l'autenticità di tali reliquie.

    303. Nelle nuove chiese si costruisca un solo altare che significhi alla comunità dei fedeli l'unico Cristo e l'unica Eucaristia della Chiesa.
    Nelle chiese già costruite, quando il vecchio altare è collocato in modo da rendere difficile la partecipazione del popolo e non può essere rimosso senza danneggiare il valore artistico, si costruisca un altro altare fisso, realizzato con arte e debitamente dedicato. Soltanto sopra questo altare si compiano le sacre celebrazioni. Il vecchio altare non venga ornato con particolare cura per non sottrarre l'attenzione dei fedeli dal nuovo altare.

    304. Per rispetto verso la celebrazione del memoriale del Signore e verso il convito nel quale vengono presentati il Corpo e il Sangue di Cristo, si distenda sopra l'altare sul quale si celebra almeno una tovaglia di colore bianco, che sia adatta alla struttura dell' altare per la forma, la misura e l'ornamento.

    305. Nell'ornare l'altare si agisca con moderazione.
    Nel tempo d ' Avvento l'altare sia ornato di fiori con quella misura che conviene alla natura di questo tempo, evitando di anticipare la gioia piena della Natività del Signore. Nel tempo di Quaresima è proibito ornare l'altare con fiori. Fanno eccezione tuttavia la domenica Laetare (IV di Quaresima), le solennità e le feste.
    L'ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell'altare, si disponga attorno ad esso.

    306. Infatti sopra la mensa dell' altare possono disporsi solo le cose richieste per la celebrazione della Messa: l'Evangeliario dall'inizio della celebrazione fino alla proclamazione del Vangelo; il calice con la patena, la pisside, se è necessaria, il corporale, il purificatoio, la palla e il Messale siano disposti sulla mensa solo dal momento della presentazione dei doni fino alla purificazione dei vasi.
    Si collochi pure in modo discreto ciò che può essere necessario per amplificare la voce del sacerdote.

    307. I candelabri, richiesti per le singole azioni liturgiche, in segno di venerazione e di celebrazione festiva (Cf. n. 117), siano collocati o sopra l'altare, oppure accanto ad esso, tenuta presente la struttura sia dell'altare che del presbiterio, in modo da formare un tutto armonico; e non impediscano ai fedeli di vedere comodamente ciò che si compie o viene collocato sull' altare.

    308. Inoltre vi sia sopra l'altare, o accanto ad esso, una croce, con l'immagine di Cristo crocifisso, ben visibile allo sguardo del popolo radunato. Conviene che questa croce rimanga vicino all'altare anche al di fuori delle celebrazioni liturgiche, per ricordare alla mente dei fedeli la salvifica Passione del Signore.

    ------

    Non mi pare si parli di celebrazioni in sale, quando è disponibile la chiesa, o di candelabri a nove bracci sulla mensa o di altre fantasie del genere.


    Vi adeguerete?

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  33. Esimio Sig Francesco
    la ringrazio della premura,ma vorrei renderle noto che La Parola è il mio nutrimento quotidiano da circa 20 anni a questa parte e di questo devo ringraziare il cnc che mi ha riavvicinato nuovamente a Cristo e alla sua Chiesa Sa le lodi mattutine,l'angelus, il rosario qundo ne sento bisogno... la lettura del vangelo quando come assetata ho bisogno di quell'Acqua Viva che non si esaurisce...
    Rispetto a voi conosco pochi libri ,ma il CCC lo uso e lo leggo,il dizonario teologico Leon Doufour anche,poi le catechesi di San Cirillo ed altri testi di patristica.... e se molti come fanno ciò devono Ringraziare DIO che ha voluto trasformare un pittore spagnolo in annunciatore dell'Amore di Dio per tutti gli uomini ....non solo per gli eruditi del magistero ecclesiale

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  35. Ismaele ciò che affermi è assurdo.


    il direttorio catechetico è stato corretto nella forma ed è pronto per l'approvazione, c'è un ma, certo, c'è un ma...


    Il direttorio è FALSO che sia stato corretto. Se fosse vero non si vede per quale motivo l'approvazione dello Statuto non sia coincisa con quella del Direttorio. E se essa era da verificarsi in breve tempo, perchè non aspettare questo breve tempo per approvare contestualmente.
    Visto che tra l'altro è assolutamente incredibile che il Metodo a cui spesso si riferisce lo statuto (ed è il metodo del CNC, la sua dottrina trasmessa), ovvero gli Orientamenti, non siano approvati con lo statuto!!!!!!


    nel cammino vi è l'arcano...


    Perfetto. Quindi il CNC non è Cattolico. Il Cattolicesimo non è GNOSI. Lo ha ribadito anche il Santo Padre nella Recente Omelia del Corpus Domini. La Santa Messa è un Culto Pubblico! Anzi: IL Culto per eccellenza.
    I Battezzati DEVONO accedere alla Santa Messa. Secondo l'Oica, i Battezzati "non iniziati", non Cresimati, e che non hanno fatto la Prima Comunione, vengono iniziati IN PARROCCHIA, i "riti di passaggio" sono ADATTI alla loro condizione di BATTEZZATI. E sono Pubblici! E sono RITI e non Interrogazioni pubbliche della Coscienza umana!

    L' "arcano" nel Cristianesimo NON ESISTE! Tra l'altro Domenica Scorsca chiarisce il tutto!


    Non è una catechesi, quella si può pubblicare anche domani, il problema e che il cammino è un CATECUMENATO!!


    E quindi? Che vuol dire? L' 80% degli associati al CNC sono già Battezzati! L'Oica ti smentisce!

    Vi è chiaro il concetto, CATECUMENATO.

    E' a voi che non è chiaro! Purtroppo!


    Come ha affermato il Santo Padre, è "necessario" un CATECUMENATO pre o post battesimo, non importa, è necessario nel mondo secolarizzato come quello di oggi, soprattutto in occidente, soprattutto nei paesi dove prima si è sviluppato il cristianesimo, sono questi infatti i popoli che stanno apostatando.

    E' necessario un Catecumenato Post-Battesimale, ma non per tutti, NON LA GNOSI sincretista.


    Un catecumenato non si rivela, SI FA!!


    NO COMMENT!

    Ma come potete pensare che il Papa, i vescovi e tutte le congregazioni che hanno valutato attentamente ogni cosa non abbiamo visto e rivisto tutto quello che c'è nel cammino?


    Due congregazioni, Culto Divino e CDF, ad esempio vi hanno stoppato su molto. Ma sono state ignorate! Ti sembra normale? Voi avete disobbedito al Papa per 2 anni e mezzo. Ti sembra normale? Sullo statuto lo avete solo accennato. Ti sembra normale?


    Come fate a pensare questo, ma chi credete che Gesù Cristo abbia messo a capo della sua chiesa?


    Voi chi credete di essere per IGNORARE il Capo della Chiesa, rifare la sua Liturgia senza che nessuno vi abbia dato "mandato" per fare nulla, rifare la dottrina, violentare le anime?


    Ma veramente pensate di poter solo minimamente avere più discernimento della chiesa?


    Ma veramente pensate di essere di più di Gesù Cristo e di sovvertire i suoi comandi?


    Ma veramente
    Tutto è perdonato tranne il peccato contro lo Spirito Santo.


    Appunto.


    Il catecumenato è un percorso di gestazione alla fede, non si dice cosa si fa, si percorre con tutti i combattimenti che comporta "il Santo viaggio" che passa tra lacrime e dolori scoprendo la nostra incapacità di amare ma prima ancora il nostro peccato che ha crocificco Cristo.


    Ma che stai DICENDO?

    Non è una passeggiata, non è qualcosa che si fa a cuor leggero.
    Io non posso dire a colui che viene dalle tenebre che è chiamato ad annunciare Cristo con la propria vita secondo la grazia che Dio vorrà donargli, non lo capisce, E' LO SPIRITO SANTO DI DIO CHE DONA LA FORZA.


    E quindi? Cambiamo la Fede Cattolica per far diventare "allegri" i lontani???


    Gli apostoli sono stati tutti, tutti, rinchiusi per paura, SOLO DOPO AVER RICEVUTO LO SPIRITO SANTO SONO USCITI AD ANNUNCIARE CRISTO. Quello Spirito Santo ricevuro sì nel battesimo ma che è come un seme che va costantemente innaffiato con la preghiera, i sacramenti, l'ascolto, con un cammino!! Altrimenti Cristo non avrenbbe voluto nella chiesa tanti percorsi validi per crescere nella fede.


    Ti faccio una rivelazione "arcana": lo sai Che lo Spirito Paraclito, la Santificazione, avviene in modo privilegiato attraverso i Sacramenti di Salvezza? L' "Innaffiamento" avviene anche durante il Culto. Lo Sai? Anzi, verrebbe da dire soprattutto!


    Disse bene Kiko a Loreto: siamo vicini all'approvazione degli statuti, ma se pensiamo che con questo termineranno le persecuzioni siamo degli illusi, AUMENTERANNO.


    Poveri voi! In mezzo a tutti questi cattivacci!

    Il peccato è presente perché è presente nell'uomo, quindi nell'umanità intera.

    Il peccato è presente perchè esiste Satana. E l'uomo che cede ai suoi inganni è responsabile di questi cedimenti. Ma l'uomo può anche NON CEDERE. E la Grazia per non farlo viene da Cristo Signore nella Sua CHiesa! Non da imbonitori!

    Nel lavoro TU ED IO PECCHIAMO, nella famiglia, con gli amici, peccare = non amare, peccano i...ecc..ecc..ecc

    Grazie per la catechesi ;-)

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  36. 297. La celebrazione dell'Eucaristia, nel luogo sacro, si deve compiere sopra un altare; fuori del luogo sacro, invece, si può compiere anche sopra un tavolo adatto, purché vi siano sempre una tovaglia e il corporale, la croce e i candelabri.

    bene midica in questo dove errano i neocat si celebra in luogo annesso alla chiesa, con untavolo


    quanto alla croce non deve esser sull'altare ma anche accanto,cosa che nel cnc accade

    si parla di candelabri non si dice sono vietati a nove bracci

    sulla mensa i fiori costituiscono ornamento intorno come citaL'ornamento dei fiori sia sempre misurato e, piuttosto che sopra la mensa dell'altare, si disponga attorno ad esso.
    infatti ineocat ornano il perimetro di una parte,,,


    quanto al resto tutto è nella norma allora?

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  37. buongiorno steph dopo essermi fatta discerta cultura su di te... vorrei consigliarti di legger su avvenire on line tutti gli articoli scritti in occasione dell'approvazione degli statuti ,ci sono belle notizie sul Direttorio...

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  38. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  39. buongiorno steph dopo essermi fatta discerta cultura su di te... vorrei consigliarti di legger su avvenire on line tutti gli articoli scritti in occasione dell'approvazione degli statuti ,ci sono belle notizie sul Direttorio...



    Sì lo so che la mafia del CNC funziona benissimo. Se vuoi un informazione non c'è bisogno di muoversi di un millimetro! ALla faccia.

    Riguardo le "approvazioni" non ho dubbi. Quello che verrà approvato sarà un "Direttorio" rifatto da zero.

    Un Direttorio che non verrà seguito, perchè quello serve pro-forma. Poi si useranno i direttori che anche oggi usate. E non sono quelli dati alla CDF.

    A proposito?

    Voi vedere un altare? Vai sul sito del Vaticano a vedere le Messe officiate dal Papa!

    Mi indichi, cortesemente, dove si trova la Khannukkiah? Dove si trova la "mensa addobbata", dove il Talled, ecc, ecc?

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  41. il talled non l'ho mai visto sulle mense spora il leggio c'è coprileggio con effige mariana sulla mensa una bella tovaglia bianca bordata con merletto quanto a quella che io chiamo menorah è un candelabro..... non ce ne sonp due o tre ,ma ci sono due ceri posti su piattini in argentoe poi il candelabro quanto alle informazioni su di te mi è bastato spulciare google ,mio caro perito informatico o dovrei dire cultore neo.... ho i brividi a pensare a quella parola.....

    RispondiElimina
  42. Alessandra Alessandra
    dici di odiare Berlusconi
    forse perche' siete simili?
    Menti in modo patologico
    e martelli instancabilmente in modo propagandistico sulle tue menzogne allo stesso modo.
    Pensaci...

    RispondiElimina
  43. Alessandra ha detto:

    "quanto alle informazioni su di te mi è bastato spulciare google ,mio caro perito informatico o dovrei dire cultore neo...."

    ====================================

    Spulciato su google, non male per una che la scorsa settimana non sapeva usare le maiuscole su un PC.
    O l'hai fatto fare al maritino tanto disponibile.

    Scusa l'acidità, ma non mi piacciono gli attacchi personali (a stestephanos78) detti a metà, mi sa di mafia.

    O forse vuoi far sentire un pò perseguitato anche lui?

    RispondiElimina
  44. Spulciato su google, non male per una che la scorsa settimana non sapeva usare le maiuscole su un PC.
    O l'hai fatto fare al maritino tanto disponibile.


    Ohhhh....

    RispondiElimina
  45. Filippo ha detto...
    Alessandra Alessandra
    dici di odiare Berlusconi
    forse perche' siete simili?
    Menti in modo patologico
    e martelli instancabilmente in modo propagandistico sulle tue menzogne allo stesso modo.
    Pensaci...

    Io non odio nessuno,l'odio non mi appartiene...,io non mento,sono testimone della realtà che vivo nel cnc quanto all uso del computer non so usare tutte le funzioni tastiera,ma digitare dei nomi su google è semplice,altrimenti mai sarei approdata qui,forse è la cosa in assoluro più facile ...si fa con un click di mouse

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  46. caro Pippo io sempre detto la verità non nascondendomi dietro a niente a nessuno sono arrivta qui col mio nome ho portato verità dimostrabili e verificabiliparlando a mio nome,mio vero nome per difendere qualcosa che ritengo contrariamente a voi,e concordemente a Consiglio Pontificio per il Laici un valido itinerario di formazione cristiana

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  47. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  48. Michela ha detto...
    Caterina non sono d'accordo con quello che dici sul dialogo.
    Perchè ci sia un dialogo è necessario che ci sia un linguaggio comune, condiviso,

    ************

    Sant'Agostino ci ha insegnato diversamente....^___^ e se non l'avesse fatto non avremmo oggi quel patrimonio tradizionale sui testi....che scaturirono tutti dai DIALOGHI....^___^

    Un linguaggio comune di fondo c'è, negarlo sarebbe darsi la zappa sui piedi, ciò che non è comprensibile sono i METODI di attuazione che fuoriescono dalla Tradizione....
    Somo pertanto d'accordo al momento con Pippoarturo....anche se rimane ovvio che il discorso sui TESTI che non mischierei però con questo spaio sulla Tradizione....resta irrisolto...
    ^__^

    RispondiElimina
  49. Questo il punto per il quale affermo, c’è l’arcano, cioè non si può rendere pubblico (eppure su un altro post avevo chiarito questo punto ampiamente, màh - è Stefano che cerca solo quello che gli serve per creare ad arte ipotetiche quanto suggestive illazioni).


    L'unico Arcano è afferente ai Misteri PUNTO.
    Anche io è la ventesima volta che dimostro che non può esserci segreto in ambito religioso, questo perchè non si tratta di un Ordine iniziatico esoterico.
    Non devi fare similitudini con la vita del Maestro. Non c'entra nulla di nulla. Per dimostrare che il segreto debba essere istituzionale bisogna dimostrare che di generazione in generazione si sono tramandati testi e rituali che sono coperti dal segreto (per e 40 anni dalla fondazione del CN sono nulla confrontato alle migliaie di anni). Non che kiko si alza un giorno e decide cosa segretare e cosa no, magari perchè dice di aver avuto una visione.
    Ho citato anche la dottrina dominante cioè Renè Guènon, il quale spiega ampiamente la differenza tra esoterismo e religione e la necessità del segreto nel primo ambito e la assurdità di del segreto nella religione.
    Perciò rigira pure la frittata come vuoi, ma è così. Tesi antitesi sintesi e dottrina, se si vuole fare un ragionamento serio.

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  50. Azzardo un paragone, Gesù quando ha chiamato Pietro non gli ha detto come sarebbe andata a finire, l’ha fatto solo poco prima della sua ascensione, lo ha aiutato, preparato, messo nelle condizioni. Eppure Gesù sapeva tutto dall’inizio.


    Perciò kiko è Gesù, complimenti!

    RispondiElimina
  51. Vero, solo la fede in Cristo toglie il peccato, LA FEDE!! (

    Ma qui siamo all'ABC.

    La scolastica ha ben risolto il quesito tanti anni fa.

    Sì, perchè seguendo il ragionamento se vale solo la fede la ragione è da buttar via. Errore, errore.
    Fede e ragione si conciliano, non sono antitetiche.

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  52. Sicchè, quando avrete finito di autoreferenziarvi, magari diamo l'avvio a un discorso serio.

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  53. Dice Ismaele..


    Ecc,ecc,ecc...Torno ancora a chiederti, chi sei tu per criticare il compotrtamento della chiesa?...Ecc,ecc,ecc...


    Ma falla finita. Io torno a chiederti: alla luce di quello che insegna la Chiesa, il Magistero, la Lettera che il Papa ha indirizzato al CNC, il Messale... e anche gli Statuti recenti (sebbene monchi), chi siete e chi è il CNC per rifare la Fede a sua immagine e a farsi dio????

    Ti ripeto per l'ennesima volta che l'OICA, che nessuno di voi conosce pur essendo la base del vostro statuto e la base ipotetica del Direttorio, definisce il Catecumenato Post-Battesimale.
    I Cardinali e i Papi si riferiscono a quello! Quello è il Catecumenato post-battesimale della Chiesa! Non occorre inventarne altri.

    Gli "Orientamenti" non hanno ragione di esistere, perchè la Chiesa li fornisce sia nell'Oica che nel Catechismo. Strumento ordinario per li CATECUMENATO sia pre che post-battesimale.

    Voi IGNORATE il fatto che gli associati al CNC sono per la maggior parte Battezzati.

    E ti ripeto che l' "arcano" nel Cattolicesimo semplicemente NON ESISTE!

    Tu che mi insulti dicendo che ne so più del Papa, che mi sostituisco, "lei non sa chi sono io", ecc, ecc, dovresti NEGARE ciò che i Pontefici insegnano da sempre! Purtroppo è quello che stai facendo.

    Leggi l'OICA prima di sparare sentenze moralistico-denigratorie sulle coscienze, come è costume del Cammino.

    RispondiElimina
  54. E ti ripeto che l' "arcano" nel Cattolicesimo semplicemente NON ESISTE!


    Appunto, solo in relazione ai Misteri si può ben parlare di Arcano, che è cosa piuttosto differente dal segreto, tra le altre cose

    RispondiElimina
  55. Qualcuno aveva chiesto che fine avevo fatto.
    Allora, ho dei seri problemi nella mia vita che devo risolvere e non so cosa succedera', vi prego di pregare per me.
    Poi, riguardo alla questione degli statuti io l'ho scritto, sono stati approvati quindi non posso piu' dire nulla la Chiesa decide non io, ma questo non vuol dire che condivida il CNC, specie la liturgia.

    RispondiElimina
  56. Sfefano in questo momento penso di aver perso il mio sentiero e vedo tutto buio....

    RispondiElimina
  57. Seby ha detto...

    "Allora, ho dei seri problemi nella mia vita che devo risolvere e non so cosa succedera', vi prego di pregare per me."

    Mi dispiace davvero seby, qualunque cosa ti stia accadendo.
    Pregherò per te.

    RispondiElimina
  58. Grazie anche a te jeff anche se ne serviaranno parecchie di preghiere

    RispondiElimina
  59. Seby ha detto...
    Qualcuno aveva chiesto che fine avevo fatto.
    Allora, ho dei seri problemi nella mia vita che devo risolvere e non so cosa succedera', vi prego di pregare per me.
    Poi, riguardo alla questione degli statuti io l'ho scritto, sono stati approvati quindi non posso piu' dire nulla la Chiesa decide non io, ma questo non vuol dire che condivida il CNC, specie la liturgia.

    **********

    mi dispiace conoscerti in questo frangente direi....drammatico della tua vita.....Sappi che ti porterò nel Rosario quotidiano....accetta la Croce ed essa non ti cadrà addosso ^___^


    Riguardo agli Statuti approvati, ti sono grata per aver detto in due righe ciò che ho detto sprecando troppe parole....
    ^___^
    è un dono essere stringati e al tempo stesso saper dire tutto!
    Grazie di cuore!

    Fraternamente Caterina

    RispondiElimina
  60. caro Seby, mi domandavo anch io dove fossi finito. Che il Signore Gesù Cristo faccia luce sulla tua vita e provveda ad essa.
    Fraternamente.

    RispondiElimina
  61. @ Seby
    penso di aver perso il mio sentiero e vedo tutto buio....
    -------------------

    Qualunque sia il sentiero che credi
    di perdere, non temere:
    se stai cercando il Signore
    con cuore sincero, Lui ti è vicino,
    non puoi vacillare!
    Se lasci una strada umana
    che ti allontanava da Lui,
    non hai perso niente:
    Egli solo ti indicherà il sentiero
    della Vita, dov'è gioia piena
    alla Sua presenza, dolcezza
    senza fine alla sua destra!

    Il nostro vero grande aiuto è la Madonna:
    se ti affidi al Suo Cuore Immacolato, ti porterà da
    Gesù Nostro Signore, senza sbagliare strada.
    Maria Aiuto dei cristiani
    Maria Porta del Cielo

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  62. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  63. ah ecco ho trovato la frase (a me molto cara perchè l'ho sperimentato di persona!!)completa della Tradizione:

    "Se eviti la Croce o la rifiuti, essa ti cadrà addosso rovinosamente, ma se saprai accettare la Croce allora essa ti porterà, perchè ivi fu appeso il Figlio di Dio che prese su di se ogni nostra tribolazione"

    Fraternamente Caterina

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  64. Che vuoi Ismaele, stephanos ogni tanto s'incazza...

    RispondiElimina
  65. ma come fai a cucinare se sei sempre davanti al pc?

    RispondiElimina
  66. katartiko ha detto...
    ma come fai a cucinare se sei sempre davanti al pc?

    **************

    al momento non te lo posso rivelare....^___^
    quando avrai fatto le tappe del cammino che seguo lo scoprirai....
    ^___^







    P.S.
    sono sicura che Ismaele ha compreso la battuta ironica...
    ^___^
    se tu sapessi le cose che ho fatto oggi, non ci credersti...
    Tu invece che fai, stai solo al PC? visto che immagino che avrai chi cucina, lava e stira per te...^___^
    Dai su! non rovinare il dialogo in corso....

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  67. Qualcuno aveva chiesto che fine avevo fatto.
    Allora, ho dei seri problemi nella mia vita che devo risolvere e non so cosa succedera', vi prego di pregare per me.
    Poi, riguardo alla questione degli statuti io l'ho scritto, sono stati approvati quindi non posso piu' dire nulla la Chiesa decide non io, ma questo non vuol dire che condivida il CNC, specie la liturgia

    Mi auguro che lo Spirito santo ti illumini e tu possa veder chiaro nella tua storia per risolvere i tuoi problemi...ricorda "ho sperato ho sperato nel Signore ed Egli su di me siv è chinato ha dato ascolto al mio grido mi ha tratto dalla fossa della morte

    RispondiElimina
  68. Tu invece che fai, stai solo al PC? visto che immagino che avrai chi cucina, lava e stira per te...^___^


    Come tutti gli altri vai avanti a preconcetti.....

    RispondiElimina
  69. caro francesco,
    ti ringrazio del giusto invito a rispettare lo statuto, cosa che certamente cerchero' di fare con tutte le mie forze.
    E qualora voi vediate delle infrazioni a questi statuti farete benissimo a farceli notare, a noi e a chi di dovere.

    Dal canto mio pero' mi permetto di chiederti un minimo sindacale di correttezza nella discussione:
    come puoi giustificare la sparata di Magister sul calice che "passa di mano in mano" in quel modo? Ma davvero fratello sinceramente ti sembra onesto quello che dici? ti senti davvero in buona fede?
    Perche' se "il calice passa di mano in mano " anche quando e' un sacerdote a porlo INDIVIDUALMENTE a ciascun fedele, ovvero ESATTAMENTE come avviene, secondo i libri liturgici in una qualsiasi messa
    parrocchiale ove sia contemplata la comunione sotto le due specie,allora si dovrebbe dire lo stesso anche di tutte queste messe..
    Ma sappiamo benissimo sia io che te che Magister, che in genere e' un buon giornalista,ma non nuovo a sparate scandalistiche simili anche in altri contesti, dice una cosa palesemente falsa, e se la dice 2 soli possono essere i motivi: Ignoranza della questione o Malafede polemica.
    A te scegliere.

    Per quanto riguarda le "omelie dialogate", da una corrispondenza con lo stesso autore mi e' stato spiegato cosa intende con quel termine:
    le risonanze.Ora chiunque scrive qui, anche i critici piu feroci sanno benissimo che le risonanze nulla hanno a che vedere con l'omelia, e che l'omelia dialogata, peraltro concessa ad alcuni gruppi ecclesiali, e'tutt'altra cosa. Quindi mi sembra pleonastico evincere da questo il livello di attendibilita dell'articolo in questione..
    Di nuovo a te la scelta, polemica pretestuosa o ignoranza della questione?

    Vanno besissimo tutte le critiche sensate, ma per favore non cerchiamo di difendere un indifendibile articolo sul quale fare commenti e' come sparare sulla croce rossa...

    un caro saluto dal tuo fratello in Cristo
    cris

    RispondiElimina
  70. Caro Seby,
    coraggio, sono anch'io con te e ti assicuro la mia preghiera!

    RispondiElimina
  71. Caro Seby, anch'io mi unisco alla preghiera per te
    cris

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  72. Gli "Orientamenti" non hanno ragione di esistere, perchè la Chiesa li fornisce sia nell'Oica che nel Catechismo. Strumento ordinario per li CATECUMENATO sia pre che post-battesimale.



    Vedo che ancora si fa un po' di confusione.
    I cosiddetti "Orientamenti" non sono nè le descrizioni e indicazioni sui momenti e riti del catecumenato presenti nell'OICA nè sono un catechismo ragionato e sistematico come lo è il catechismo della Chiesa cattolica. Cosa sono allora? Sono una selezione delle trascrizioni delle registrazioni delle catechesi tenute da Kiko e da Carmen in occasione delle varie tappe del neocatecumenato delle comunità (una decina circa) portate avanti personalmente da loro e da padre Mario Pezzi.
    E' importante questa precisazione perchè un conto è un testo che nasce come testo scritto, un conto è un testo che nasce come discorso orale. Inoltre è un particolare tipo di discorso orale perchè non si tratta di un discorso letto da un testo scritto o seguendo con l'occhio la traccia di un testo scritto (come può essere a volte una lezione preparata di scuola o di università) ma di un discorso preparato sulla base di vari testi (biblici,ecclesiali ect) e discusso dall'equipe prima della catechesi concordando alcuni punti chiave. Su questo sfondo (di preparazione dottrinale, di discussione ecc) si innestano elementi nuovi che possono nascere durante la catechesi stessa sia per semplice ispirazione che per la situazione concreta che la comunità potrebbe vivere nel momento in cui riceve quella catechesi.
    Chi ha tra le mani queste registrazioni scritte deve aver bene presente quindi come esse sono nate. Infatti nella catechesi non è soltanto importante il contenuto di ciò che dici ma come lo dici ( se credi in quello che dici).Il tono con cui dici alcune cose costituisce la sottolineatura che in una registrazione scritta non può essere riportata. A meno che non si voglia offrire una registrazione del tipo di quella che abbiamo per i discorsi pronunciati da Stalin dove dopo una certa frase ad effetto troviamo una parentesi con il commento : (ilarità generale) Quando si ascolta una catechesi, inoltre, lo Spirito Santo aiuta l'intelletto di chi ascolta ad interpretare correttamente quanto ascolta. Perchè è lo Spirito Santo il vero maestro spirituale. Si comprende perciò come l'esame di tali scritti da parte delle Congregazioni sia stato particolarmente laborioso ed è stato necessario un lavoro di correzione di imprecisioni, errori ect. che si sarebbe potuto fare anche prima da parte degli autori stessi ma che non è stato fatto per
    mancanza di tempo. Chiunque conosce la vita di Kiko, Carmen e Mario Pezzi che hanno tutte le sere dell'anno impegnate in incontri lo potrebbe testimoniare.
    Questi manoscritti o meglio queste trascrizioni sono utilizzate da tutte le altre equipes di catechisti che portano avanti il neocatecumenato nelle varie parrocchie. Costituiscono uno schema su cui basare gli incontri delle equipes con le comunità. Questo schema ha una parte fissa come ad esempio i passi delle letture bibliche da proporre ma la catechesi vera e propria non deve essere una ripetizione letterale di quanto riportato nelle trascrizioni ma una traccia che deve essere integrata con vari elementi tra cui la dottrina della chiesa cattolica presentata dal catechismo della chiesa cattolica, testi dei padri della Chiesa, la propria esperienza personale e quanto si ritiene utile per la trasmissione efficace dei contenuti da dare per quella specifica tappa del cammino, con l'aiuto, richiesto nella preghiera, dello Spirito Santo.
    E' evidente, da quanto ho or ora detto, che anche se si pubblicheranno tali manoscritti, la catechesi di quella equipe X in quella tappa Z del cammino sarà comunque un evento unico e irripetibile che solo quelli che l'ascolteranno vivranno. Ma questi momenti unici, come lo sono poi anche i momenti unici di molte altre esperienze nella chiesa dài, sostanzialmente sono la stessa esperienza, fatta in modo diverso, con sottolineature diverse, con linguaggi diversi della stessa realtà che è Cristo.
    Altrimenti, se non fosse così, basterebbe portarsi un registratore, mettere un manichino davanti ad un leggio, spingere un bottone e non perdere tante ore
    come facciamo adesso,con sofferenza ma con gioia (vedi discorso di Caterina di Genova sulla coesistenza del dolore e delle gioia).

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  73. Per Caterina
    resto della mia idea sulla difficoltà del dialogo quando manca un linguaggio comune.
    Di comune con i nc c'è il desiderio di conoscere Gesù Cristo, e di amarlo sempre di più, abbiamo aspirazioni in comune e basta.
    Ne avevo già scritto mesi fa, e ad oggi non ho avuto elementi per cambiare idea.

    Inoltre non ritengo corretto ridurre il noecatecumenato a un METODO che esce dai canoni della tradizione.
    Non è solo un metodo, come è scritto negli statuti,
    se lo fosse, non ci sarebbero tutti questi problemi, anche solo considerando i post di oggi

    Mi viene il dubbio che la tua posizione sia dettata da un certo 'opportunismo ecclesiale', lo dico in senso buono, non è una critica; è pur vero che dal 13 giugno qualcosa è cambiato.
    In tal caso taccio volentieri.

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  74. Cara Michela....
    mi esprimo per cosa è scritto nel testo di approvazione....esso parla di METODO e a questo devo attenermi per cercare di capire ORA in quale modo la Chiesa procederà....^___^
    e ne stiamo parlando con Ismaele anche nell'altro spazio ddicato ai libri nascosti...;-)

    infine dici:

    Di comune con i nc c'è il desiderio di conoscere Gesù Cristo, e di amarlo sempre di più, abbiamo aspirazioni in comune e basta.
    Ne avevo già scritto mesi fa, e ad oggi non ho avuto elementi per cambiare idea.

    **************

    e ti pare poca cosa??? ^___^



    poi dici:

    Mi viene il dubbio che la tua posizione sia dettata da un certo 'opportunismo ecclesiale', lo dico in senso buono, non è una critica; è pur vero che dal 13 giugno qualcosa è cambiato.
    In tal caso taccio volentieri.


    *****************

    Non esiste un "opportunismo ecclesiale" o si sta dentro o si sta fuori ^___^
    Pensare solo lontanamente che il giorno 13.6.2008 LA CHIESA possa essere uscita da se stessa è assurdo, IMPENSABILE e perdonami, ma anche diabolico...(non lo dico per te o che tu l'abbia detto, lo dico per prevenire chi ci legge^__^)

    Diverso è dire:
    - NON CAPISCO cosa è accaduto quel giorno!!!
    - NON SONO D'ACCORDO, ma ho l'obbligo di rimettermi alle scelte della Chiesa...
    - NON CONCORDO con quel testo di approvazione che mi appare del tutto ANOMALO (e di fatto lo è fino a quando non usciranno LE DISPOSIZIONI dei vescovi sul come VERRA' APPLLICATO^__^)

    PARLARE per cercare di capire E' LECITO e legittimo....accusare è diverso...l'errore che si farebbe parlando ora (che sono stati approvati) del CN sarebbe quello di continuare a pensare AD UN ERRORE DEL PAPA...^___^
    è per questo che NON sono d'accordo quando, per chiarire i problemi che indubbiamente ci sono E NON BASTA UNA APPROVAZIONE PER RISOLVERLI...si finisce per mettere in discussione o in dubbio l'azione e la scelta della Chiesa...
    Diverso è dire:
    ok....è andata, NON SONO D'ACCORDO...per questo e quest'altro motivo....in tal modo allora si aprirà il fronte del dialogo e non dello scontro ^___^

    Io resto con i miei dubbi e le mie perplessità su questa approvazione, ma parlandone in pubblico mi assumo anche delle responsabilità maggiori nei confronti di chi, leggendo VORREBBE CAPIRE CHE COSA STA SUCCEDENDO...e come parlare e capire se esprimendo ESCLUSIVAMENTE LE MIE OPINIONI...finissi per offuscare QUELLE DELLA CHIESA E LE SUE RAGIONI?
    ^___^

    La Tradizione Cattolica è ricca di DIVERSITA'....devi sapere che san Tommaso d'Aquino, il maggiore teologo della Chiesa e dell'Eucarestia...agli inizi delle sue lezioni all'università VENNE DEFINITO ERETICO...^___^
    Santa Caterina da Siena subì un interrogatorio presso i Domenicani perchè fu accusata di pressioni psicologiche verso un frate e di plagio....^___^

    E potrei farti tanti altri esempi...lo stesso Ordine di san Francesco e di san Domenico NON sarebbero nati senza il SOGNO di Papa Innocenzo, si UN SOGNO...^___^
    perchè all'epoca la Chiesa aveva deciso QUINDI DECRETATO che non ci sarebbero stati altri ordini....ce ne erano TROPPI ^___^
    ma Dio che tutto vede e provvede....non era d'accordo e lo fece capire al Papa^__^attraverso un sogno....

    Michela....l'unico metodo che abbiamo, infallibile, è seguire la Tradizione della Chiesa....e quando la gerarchia fa qualcosa che non ci piace e CI SGOMENTA, PARLIAMONE, sicuramente parliamone, ma non per accusare la Chiesa, quanto per cercare di capire cosa sta succedendo...
    e del resto attenzione la colpa è anche NOSTRA...si NOSTRA di noi LAICI...perchè se le nostre parrocchie non fossero cadute tanto in basso fra gli anni 70-80 e 90.....il CN non avrebbe trovato alcun posto dove attecchire...^__^

    L'approvazione c'è stata, negarla non è buono....e attaccare la Chiesa per questo spezzerebbe a NOI il legame con la Tradizione attraverso il Sommo Pontefice...
    Oggi possiamo solo cercare di sottolineare i PROBLEMI PER TENTARE DI RISOLVERLI.....non per peggiorarli e rischiare di metterci NOI dalla parte del torto...
    ^___^

    LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANO....dice Cristo....la Chiesa E' INDISTRUTTIBILE NELLA SUA RICCA TRADIZIONE...
    anzi ritengo che tale approvazione definitiva porterà allo scoperto il CN a tal punto che finirà per UNIFORMARSI ALLE DIOCESI....
    ^__^

    RispondiElimina
  75. Dice Veneranda:

    Vedo che ancora si fa un po' di confusione.
    I cosiddetti "Orientamenti" non sono ....


    Sì. Si fa confusione. Sicuramente. Ma non certo per volontà nostra. La confusione ce la troviamo sotto il naso, la registriamo, ne chiediamo RAGIONE, ma ci ritroviamo con insulti alle nostre persone!

    I C.d. "Orientamenti", come ripeto e sottoscrivo, non hanno ragione di esistere!

    Il "modus" del Catecumenato Post-battesimale lo dà l'Oica. Il metodo lo da il Catechismo. PUNTO. I "Carismi", se tali sono, avranno il dono di MEGLIO applicare la prassi dell Chiesa. Trovare mezzi incisivi. Avere fervore, dato dall'Amore, nell'applicarli.

    Gli Orientamenti NON SONO solo un metodo ma sono IL metodo. E sono principlamente una "collezione dottrinaria" dove la dottrina espressa differisce da quella della Chiesa Romana.

    Ne è prova inconfutabile la prassi del CNC. Gli Scrutini svolti come interrogazione pubblica di coscienza. I riti battesimali RIPETUTI E NON RINNOVATI. La Liturgia e la Catechesi che ad essa sottende, riconfermata da Kiko nella SUA conferenza stampa e per questo INNEGABILE.

    Voler negare senza se e senza ma, ci insulta ancora di più perchè presuppone la nostra totale imbecillità!

    Quindi, Veneranda, sarebbe opportuno: a) dare una spiegazione esauriente e pertinente del parallelismo dei due metodi che si pretendono entrambi cattolici sebbene evidentemente diversi.L Oica da un lato e gli Orientamenti (che ad esso dovrebbero rimandare) dall'altro; b) iniziare ad eliminare il negazionismo, ed in presenza di una mancanza di attinenza (come sembra evidente), parlare CHIARO e definire la propria posizione per quello che è!

    Viene da sè chiedersi: se l'Oica e gli Orientamenti sono "tuttuno" o comunque si "completano", come accidenti è possibile che l'Oica NON PREVEDA alcuna ripetizione di Riti Battesimali (l'unzione con l'Olio dei Catecumeni nel primo scrutinio e l'iscrizione del nome, come gli esorcismi nel rito, ripetono riti che si fanno una ed una sola volta! La consegna della Veste Bianca si fa una ed una sola volta nella vita! Ecc) e gli Orientamenti sì? Come è possibile che l'Oica non preveda l'Interrogazione pubblica delle Coscienze e gli Orientamenti sì? Come è possibile che l'Oica non preveda altro che "Riti di passaggio consoni allo stato di battezzati" (e per riti si intende RITI!) e gli Orientamenti no? Come è possibile che l'Oica definisca il Catecumenato post-Battesimale come un percorso da fare in Parrocchia, i riti di passaggio PUBBLICI, e gli orientamenti no? Come è possibile che l'Oica non prevede la moltiplicazione di micro-parrocchie parallele e gli Orientamenti sì? Ecc..Ecc..Ecc..

    Ripeto ancora: gli "Orientamenti" non hanno ragione di esistere.

    Il presidio per il Catecumenato post-battesimale è il Catechismo !

    Lo è per tutti, perchè dovrebbe essere diverso per il CNC? Associazione Laica che si propone di "educare alla fede"?

    L' 80% degli associati al CNC sono Battezzati. Ciò che vale per i non battezzati NON VALE per i Battezzati. Sembra una ovvietà ma in realtà non lo è. Perchè il CNC considera Battezzati e no Battezzati alla stessa stregua! La prassi non cambia in entrambi i casi!
    Questo è un problema enorme.

    Inoltre c'è un primato fondamentale che non viene considerato al pari del resto: il primato della Grazia! E il valore di "preparazione" alla ricezione della Grazia che ogni "cammino" ha! E deve avere!

    E' la Grazia che OPERA i cambiamenti del Cuore! La "Parola e l'Annuncio" hanno il compito di PREPARARE! SI LASCI A CRISTO CIO' CHE E' DI CRISTO!

    RispondiElimina
  76. @ caterina63
    tale approvazione definitiva porterà allo scoperto il CN a tal punto che finirà per UNIFORMARSI ALLE DIOCESI....
    ------------------

    Certo, questa è la speranza
    che tutti vogliamo coltivare
    rimanendo in attesa del lavoro di correzione e sistemazione
    che la Chiesa Madre e Maestra
    dovrà fare, come ha sempre fatto.

    Intanto, come dici tu, ne parliamo, esprimendo qualche
    fondata perplessità: è possibile
    questo?

    Speriamo che tutti, in particolare i parroci, vigilino affinchè
    i nuovi Statuti siano rispettati, ma io penso che molti in questi decenni si sono chiesti e continuano a chiedersi:

    finirà questa storia che i catechisti sono i superpotenti
    investiti da Kiko e hanno esautorato quasi completamente
    i sacerdoti delle loro funzioni?
    Possiamo sperare che questi signori facciano un atto di umiltà decisivo, ritornando a quello che una volta
    era il loro ruolo, di guide didattiche sottomesse alle direttive dei parroci, mentre adesso è il contrario?

    Mi sembra che ci sia un grave
    difetto all'origine di questo
    metodo di catechesi, o sbaglio?

    Se in 40 anni i catechisti hanno preso ordini da Kiko da chi prenderanno ordini da ora in poi?

    RispondiElimina
  77. LE PORTE DEGLI INFERI NON PREVARRANO....dice Cristo....la Chiesa E' INDISTRUTTIBILE NELLA SUA RICCA TRADIZIONE...

    la sua ricca TRADIZIONE è quella che stiamo cercando di custodire con tutte le nostre forze

    anzi ritengo che tale approvazione definitiva porterà allo scoperto il CN a tal punto che finirà per UNIFORMARSI ALLE DIOCESI....
    ^__^

    Personalmente, se penso ad alcuni esempi, credo che è più facile che siano le diocesi ad uniformarsi al CN, ma è tutto ancora da verificare
    Intanto, se le catechesi non cambiano, la rottura con la Tradizione della Chiesa c'è, e forse si è potuta determinare anche proprio in vurtù della 'discontinuità' post-conciliare che il Papa sta cercando di sanare

    RispondiElimina
  78. mic ha detto...


    Personalmente, se penso ad alcuni esempi, credo che è più facile che siano le diocesi ad uniformarsi al CN, ma è tutto ancora da verificare
    Intanto, se le catechesi non cambiano, la rottura con la Tradizione della Chiesa c'è, e forse si è potuta determinare anche proprio in vurtù della 'discontinuità' post-conciliare che il Papa sta cercando di sanare

    **********

    ^___^ si il rischio c'è....ma non ho posto la mia fiducia nell'uomo...^___^
    avere la fiducia nel Papa (che nessuno e neppure tu metti in dubbio) è diverso, è il Vicario di Cristo....e di conseguenza non deve essere messa in disussione...il resto è tutto discutibile....o pinabile....
    ^__^

    RispondiElimina
  79. stephanos78 ha detto...


    Ne è prova inconfutabile la prassi del CNC. Gli Scrutini svolti come interrogazione pubblica di coscienza. I riti battesimali RIPETUTI E NON RINNOVATI. La Liturgia e la Catechesi che ad essa sottende, riconfermata da Kiko nella SUA conferenza stampa e per questo INNEGABILE.


    *****************

    aspè....me so persa un passo????
    cosa vuol dire il Battesimo RIPETUTO?????????
    questa mi è nuova......

    RispondiElimina
  80. SULLA PUBBLICAZIONE DEL DIRETTORIO UNA PROPOSTA DI DONA CARMENITA.

    Dona Carmenita ha ritardato stamani di un'ora la sua escursione in un lido segretissimo di Ostia per ricevere in visita ad limina nel suo ufficio di via delle maschere il responsabile della congregazione della dottrina della fede.
    Il colloquio è stato altamente simpatico e affabile.
    E' trapèelata la notizia che Dona Carmenita ha proposto a detto responsabile che la pubblicazione e lo smerc....e la distribuzione del Direttorio venga affidata direttamente al Cammino ,che provvederà a riprodurre esso direttorio in una sintesi da smerc...distribuire poi in pacco dono a tutti i neocat insieme con una copia della II enziclica dell'era neocat che el senor Kirikus ha quasi ultimato col tuitolo provvisorio" Nessun rompa...la nueva estetica !"

    RispondiElimina
  81. Seby ti sono vicino ank'io... qualunque cosa sia.

    Per me è insolito dire certe cose per le mie manie di razionalismo ma... stringi la coroncina e dille tutte e 50... è potentissima.

    RispondiElimina
  82. Finchè non ti risponde Stephanos, ti posso anticipare che alle varie tappe si rivive il battesimo.

    per es al primo scrutinio si dice il nome, e lo si scrive sul 'libro della vita', si riceve un esorcismo dal sacerdote e l'unzione con un olio profumato

    al secondo passaggio si fa un gesto di rinuncia a satana unito ad una specie di anatema, rivolti a satana, cioè verso la porta ( l'occidente)
    il rito poi si completa con la consegna di un granello di sale che viene sciolto in bocca.

    Fin qui si rivivono i segni del battesimo antico
    Poi c'è la consegna del Credo, che fino a questo momento non si recitava, e la traditio,
    la trasmissione di quanto ricevuto per le case della parocchia.
    Poi c'è la redditio, come nei primi secoli, preferibilmente pubblica.

    Al Padre Nostro, non me lo ricordo più, ricordo solo un'atto di obbedienza in ginocchio, per dire di essere obbedienti alle richieste della chiesa. ( povertà preghiera, ma non sono sicura)

    Elezione: chiamata e consegna di una veste bianca di lino, e rinnovo delle promesse battesimaali nella veglia di Pasqua in presenza del vescovo.
    viaggio in Terra santa con una specie di 'bagno' nel Giordano con la veste bianca e le braccia tese a forma di croce.

    Nota che ho scritto 'bagno' e non battesimo, per non far venire un colpo a Stephanos :)
    il quale ci ha più volte spiegato che nessuno dei segni sacramentali può essere ripetuto.

    Professo un solo battesimo per il perdono dei peccati.....

    RispondiElimina
  83. Due sono gli arcani nel cammino:

    1. quello che si fa in Terra Santa, che nessun nc ti racconterà mai.

    2. come fanno ad entrare in tanti luoghi, chiese, che ai cristiani comuni sono quasi vietate, ovvero quanti sono gli amici che hanno in Israele.

    RispondiElimina
  84. A noi del mossad tutte le porte sono aperte

    RispondiElimina
  85. Chi sa perchè ci si può segnare con l'acqua santa ogni volta che entriamo in Chiesa per fare memoria del battesimo e non ci si potrebbe bagnare con l'acqua del Giordano!

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  86. Nella pagina in cui si parla di Tadizione mi vieni a fare queste domande?

    RispondiElimina
  87. Cara Michela non mi vorrai dire che il pellegrinaggio in terra santa non fa parte della tradizione cattolica!!!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  88. no, dicevo solo che è poco pratico ricordare il battesimo con il bagno nel giordano,

    è meglio fare il segno di croce...

    RispondiElimina
  89. Se è questione di praticità
    è anche poco pratico fare il pellegrinaggio in terra santa, qui a Roma si può anche andare al Divino Amore.
    Ma il pellegrinaggio in terra santa è attestato fin dai primi secoli da numerosi diari di viaggio di pellegrini e di santi.Le stesse crociate sono iniziate per proteggere i pellegrinaggi nei luoghi santi.
    I pellegrini portavano con sè una veste bianca con cui venivano seppelliti in caso di morte durante il pellegrinaggio.
    Si può essere santi e cristiani anche senza vedere il Golgota e la tomba vuota o il Tabor, certo.
    Ma è un grande dono e fa parte della tradizione cattolica di tutti i secoli.

    RispondiElimina
  90. Veneranda
    qui non è in discussione i pellegrinaggio

    ma il ripetere i riti del battesimo
    e il bagno del giordano, che finchè resta solo un 'bagnarsi' può anche andare
    ma se viene fatto all'interno di un rito che ricorda il battesimo, rischia di diventare, anche solo a livello di immaginazione personale, un nuovo battesimo.

    Tralascio qui il rischio di blasfemia nel rinnovare i riti di un sacramento in maniera troppo realistica.

    RispondiElimina
  91. Due sono gli arcani nel cammino:

    1. quello che si fa in Terra Santa, che nessun nc ti racconterà mai.

    2. come fanno ad entrare in tanti luoghi, chiese, che ai cristiani comuni sono quasi vietate, ovvero quanti sono gli amici che hanno in Israele.

    ----------------------------------

    C'è anche l'arcano n°3.
    Se ti svegli la mattina presto e passeggi lungo il lago di Tiberiade
    vicino al luogo del primato di Pietro, lì dove gli alberi arrivano fino al lago sentirai distintamente il verso di alcuni uccelli . "MECO...MECO...MECO..."
    L'arcano che ti svelo è questo: ascoltando questo verso aviario è irresistibile la tentazione di gridare "IONI...IONI...IONI"!
    (°-°) (emoticon intelligente)

    RispondiElimina
  92. Tralascio qui il rischio di blasfemia nel rinnovare i riti di un sacramento in maniera troppo realistica.



    Vorrà dire che invece di riproporre i segni del rito del battesimo ricevuto da piccoli li descriveremo soltanto.
    Anzi per evitare troppa immaginazione diremo : " queste cose andatevele a leggere nel libro XXX". Che bello! Che bella idea che hai avuto!

    RispondiElimina
  93. Vorrà dire che invece di riproporre i segni del rito del battesimo ricevuto da piccoli li descriveremo soltanto.
    Anzi per evitare troppa immaginazione diremo : " queste cose andatevele a leggere nel libro XXX". Che bello! Che bella idea che hai avuto!


    forse si ritiene che i segni del rito del batteismo ricevuto da piccoli debbano per foza essere fatti 'rivivere' perché dispieghino la loro efficacia? Al limite è possibile parlarne, descriverli (l'ironia del farli leggere se li poteva risparmiare)
    Del resto ogni cristiano li rivive ogni volta che assiste ad un battesimo, ongi volta che nei momenti forti dell'anno liturgico rinnova le promesse battesimali. Non c'è bisogno di fargli rivivere il suo battesimo per sapere cosa provoca e cosa ci si aspetta da lui in virtù del sacramento già ricevuto...
    Si dimentica, nel cammino, che il battesimo imprime il "carattere" e dispiega tutta la sua efficacia ontologica una volta per tutte, anche quando è conferito da piccoli.
    Diversa cosa è il discorso del prendere coscienza sempre ulteriore di cosa significa essere battezzati e di cosa implichi la vita di fede cattolica.. e per questo non è certo necessario riporodurre né il clima né i gesti né le formule... la serietà del cammino di fede non si misura solo dalle cose che si fanno; la trasformazione non viene solo dal 'fare' ma dall'accogliere dall'interiorizzare i contenuti della rivelazione cristiana, da approfondire e nei quali radicarsi sempre più: essi poi generano modi di essere che a loro volta generano scelte che a loro volta generano comportamenti ed in questo consiste il cammino di fede; non in un 'fare' precostituito.

    E' la tecnica della cabala spuria o gnosi, quella del 'fare' ed è in contrapposizone con la cabala cristiana che è quella dell'essere' e della 'volontà' e della interiorizzazione cosciente...
    (La cabala di Don Curzio Nitoglia)

    D'altronde questa è la Tradizione cattolica, non un'altra... un concilio pastorale come il vaticano sccondo non aveva titolo a tagliare le radici... meno ancora chi lo ha fatto dopo del tutto arbitrariamente.

    RispondiElimina
  94. DALL'URBE

    El senor Kirikus ha confermato lìimminente pubblicazione della sua seconda enciclica della nuova era neocat, con il titolo definitivo "Daje... nu' ".
    Il responsabile dell'ufficio stampa Je Narino da New York, chiosando detto titolo, ha detto che esso riprende un'incitazione romanesca che da un lato vuole mettere in rilievo il senso del dare e dall'altro il modo in cui si resta dopo aver dato.

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  95. Dice Mic
    un concilio pastorale come il vaticano sccondo non aveva titolo a tagliare le radici... meno ancora chi lo ha fatto dopo del tutto arbitrariamente.

    Dice la Pulce
    …copia della II enziclica dell'era neocat che el senor Kirikus ha quasi ultimato col titolo provvisorio" Nessun rompa...la nueva estetica !"
    ----------------------------------

    Dice bene la Pulce!

    Dopo che subdolamente Kiko & Co. hanno cavalcato per 40 anni l’onda
    della “discontinuità” post-conciliare, guai se qualcuno adesso volesse applicare a loro
    Il criterio della “discontinuità”, fosse anche il papa!

    Noi sosteniamo unicamente con la preghiera Papa Benedetto, che chissà a quale prezzo di fatica e sofferenza spirituale sta ricucendo i larghi strappi
    già avvenuti in decenni di disobbedienza ostinata, e confidiamo nello Spirito
    Santo che lo illumina e sorregge e che veramente impedisce il naufragio della barca di Pietro, che fa acqua da tutte le parti (come disse Benedetto XVI
    in quella famosa Via Crucis di 3 anni fa…)

    RispondiElimina
  96. Dice Caterina


    aspè....me so persa un passo????
    cosa vuol dire il Battesimo RIPETUTO?????????
    questa mi è nuova......


    Il CNC nel suo perscorso ripete la ritualità battesimale. Ripetere vuol dire RIPETERE! Il "rinnovo delle promesse battesimali" è una pratica santa e giusta attuata dalla Chiesa, durante Riti Liturgici, da sempre. La ripetizione dei riti e degli esorcismi propri del Battesimo, che si devono officiare UNA SOLA VOLTA, no!

    L'espempio che portavo e che ho vissuto in prima persona riguarda il Primo Scrutinio. In cui si eseguono i riti propri del Battesimo: l'Unzione con l'Olio dei Catecumeni, si esegue l'Esorcismo proprio del Rito, si soffia sugli "Unti" lo Spirito SAnto. Si iscrive il nome sul "libro della Vita" che di solito è la Bibbia Grande usata dalla COmunità.

    Michela ha descritto il resto con chiarezza.

    Alla fine del CNC si va in Terra Santa per immergersi nel Giordano e ricevere la Veste Bianca (Elezione. Senza ovviamente considerare che i Battezzati sono già stati "eletti"!).

    Il parallelo che fa veneranda con il Segno dell Croce con l'Acqua Santa insulta ancora una volta la nostra intelligenza! Non mi soffermo oltre.

    C'è un documento che accompagna l'Oica e che approfondisce la modalità del Catecumenato Post-Battesimale e il suo svolgersi.

    Ne cito un brano a beneficio di tutti noi...e di Veneranda!

    L’INIZIAZIONE CRISTIANA-Orientamenti per il risveglio della fede e il completamento dell’iniziazione cristiana in età adulta
    ....
    "46.Si tenga presente che alcuni riti tipici del catecumenato e dell’iniziazione non si possono celebrare per i cristiani già battezzati . In quanto propri del catecumenato, non si devono ripetere l’elezione, gli scrutini, gli esorcismi e le unzioni con l’olio dei catecumeni. Essi sono esclusivamente propedeutici al Battesimo da celebrare. Analogamente, l’unzione con il crisma e la consegna della veste bianca esprimono un riferimento specifico al Battesimo appena ricevuto e, quindi, non trovano ragione d’essere in altre situazioni.
    Si può tuttavia pensare a un momento di ammissione all’itinerario o al percorso di ricerca e, al termine di ciascuna tappa, si può inserire la valutazione, in un clima di dialogo, del cammino compiuto, da collegare, eventualmente, a un momento celebrativo."


    Indovinate un po' la nota a questo testo a cosa rimanda?

    "Cf. CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO, Riflessioni sul capitolo IV dell’Ordo initiationis christianae adultorum, Notitiae 9 (1973) 274-282."...

    Ma all'Oica naturalmente! Capito Veneranda?

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  97. grazie mic che mi hai fatto incontrare un autore che non conoscevo.

    Si trova qualcosa qui, mi spiace per la compresenza di Evola sul sito, ma non si può avere tutto

    http://www.magisterium.biz/Download.aspx

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  98. Per Stephanos...

    ... non parliamo poi dei bambini figli di neocatecumenali che vengono frettolosamente battezzati in Chiesa anche ai fini dell'amministrazione del sacramento "legale", per poi ripetere in pompa magna una o più parti del rito del battesimo all'interno della comunità.
    O viceversa.

    RispondiElimina
  99. ... non parliamo poi dei bambini figli di neocatecumenali che vengono frettolosamente battezzati in Chiesa anche ai fini dell'amministrazione del sacramento "legale", per poi ripetere in pompa magna una o più parti del rito del battesimo all'interno della comunità.
    O viceversa.


    Buongiorno Francesco vorrei sapere le fonti precise dalla quali si può verificare la credibilità di quanto afferma in quanto da vent'anni sono nel cnc e i battesimi dei figli neocatec si tengono nella solenne veglia pasquale anzi le dirò si presta molta attenzioni alle varie parti che compongno il battesimo ,inoltre se qualche cnc finisce il cammino ed ha bimbo piccolo lo battezza nel Giordano In Israele
    Quindi posso affermare la totalità veridicità delle mie parole dal momento che da quando sono in cammino ho visto tutti i figli dei comunitari della mia cittadina battezzati nella solenne veglia ,anzi anche ora anche molti non nc decidono di battezzare figli nella Notte delle Notti

    RispondiElimina
  100. tengo a precisare che per espressa volontà dei parroci la Solenne Veglia Pasquale animata dai neocatec si tiene nella Cattedrale,non in sale , ed è aperta a tutti i fedeli; questa cosa ha fatto in modo che anche molti fedeli non neocatec battezzino i figli la notte di Pasqua, e che coppie di neocatec,vanno nelle case dove ci sono nascituri
    per preparare le famiglie sull'importanza di ricevere il Sacramento del Battesimo

    RispondiElimina
  101. La fonte è personale, Alessandra: esperienza diretta!

    Ad ogni buon fine le ribadisco ciò che già le dissi una volta:i suoi posts sono prevalentemente un cumulo di falsità e di luoghi comuni e non intendo nè leggerli oltre nè risponderle oltre.

    RispondiElimina
  102. vorrei socializzare con voi se permettete ,un esperienza che stiamo portando avanti con giovani del cnc ,mi direte cosa c'entra col titolo del tema,beh poi lo spiegherò...dal momento che per noi andare a sidney è impossibile,abbbiamo deciso di fare un pellegrinaggio ,nellea nostra cittadina ,stiamo già incontrando i nostri giovani , e ieri nel primo dei nostri incontri ci siamo riuinti per riflettere sull' importanza del compito di ogni battezzato,che avendo ricevuto lo Spirito Santo ,dovrebbe essere testimone dell'Amore di Dio alle genti,quindi ad annunciarlo...
    Meraviglioso è stato vedere che numerosi giovani che vivono con molta libertà cnc sono venuti e dalle loro bocche sono uscite cose molto profonde...continueremo ancora e per quanto riguarda le giornate clou di Sidney abbiamo organizzato una Via Crucis, una notte di veglia e uuna solenne celebrazione la domenica mattina
    tutto questo non prescindendo dalla risorsa per eccellenza della Nostra afede ovvero della Parola di Dio e del Signore

    RispondiElimina
  103. Francesco ha detto...
    La fonte è personale, Alessandra: esperienza diretta!

    Ad ogni buon fine le ribadisco ciò che già le dissi una volta:i suoi posts sono prevalentemente un cumulo di falsità e di luoghi comuni e non intendo nè leggerli oltre nè risponderle oltre.

    25 giugno, 2008 10:17

    La invito formalmente alla solenne veglia pasquale che se Dio mi assiste celebrerò la prossima Pasqua le do indirizzo poi vediamo chi dice cumulo di falsità,cmq lei non ha citato fonti documentate delle sue tesi

    RispondiElimina
  104. Francesco ha detto...
    La fonte è personale, Alessandra: esperienza diretta!

    Ad ogni buon fine le ribadisco ciò che già le dissi una volta:i suoi posts sono prevalentemente un cumulo di falsità e di luoghi comuni e non intendo nè leggerli oltre nè risponderle oltre.

    25 giugno, 2008 10:17

    no comment abuon intenditor poche parole^_^

    RispondiElimina
  105. Testimonia Michela

    ...viaggio in Terra santa con una specie di 'bagno' nel Giordano con la veste bianca e le braccia tese a forma di croce.
    Nota che ho scritto 'bagno' e non battesimo, per non far venire un colpo a Stephanos
    il quale ci ha più volte spiegato che nessuno dei segni sacramentali può essere ripetuto.
    -----------------

    Io mi chiedo:
    Che valore ha per noi CRISTIANI CATTOLICI dire NEL CREDO:
    PROFESSO UN SOLO BATTESIMO PER IL PERDONO DEI PECCATI....????

    Spero che tutti comincino a capire
    l'amara realtà che si va
    svelando (in particolare quelli che non sapevano, come Caterina)
    e a chiamare le cose col loro nome:

    Siamo davanti a una malattia
    grave e contagiosa
    e c'illudiamo di curarla
    con l'aspirina...
    Se la malattia è la menzogna
    la medicina è la Verità!

    O vogliamo continuare a dire:
    "Che bel vestito ha l'imperatore!"
    mentre un semplice bambino dice:

    "Ma l'imperatore è nudo!" ?

    RispondiElimina
  106. Ad ogni buon fine le ribadisco ciò che già le dissi una volta:i suoi posts sono prevalentemente un cumulo di falsità e di luoghi comuni e non intendo nè leggerli oltre nè risponderle oltre.


    Risolvono così i ragionamenti, un colpo di spugna basato sull'autoreferenziarsi. "E' falso perchè lo dico io". Nessun ragionamento (nel senso vero del termine), dove ad una tesi si contrappone una antitesi e una eventuale sintesi, basandosi magari sull'interpretazione di studiosi che hanno già approfondito la problematica.
    Quando cmq persone laureate, che magari esercitano la docenza, (s)ragionano in questo modo, viene da chiedersi se codeste persone siano solo un veicolo di certe valenze che parlano attraverso le loro bocche.




    Ad ogni modo, riguardo allo studioso citato prima mi permetto solo di dire che mettere Evola e Reghini sullo stesso piano di Guenon mi pare azzardato. Anche solo guardando le prefazioni offerte dal Reghini e dall'Evola a taluni volumi c'è da rabbrividire.

    RispondiElimina
  107. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  108. Alessandra berlusconiana
    sei un caso patologico.
    Hai mentito chiaramente per mesi e continui a mentire. Come catechista non potevi non sapere
    che nella maggior parte delle comunita' si e' continuato a celebrare fregandosene di Arinze
    e invece per mesi hai martellato dicendo che la tua comunita' era obbediente ad Arinze (forse anche vero, ma sarebbe caso raro) e dicendo che delle altre comunita' non sapevi nulla.
    Hai mentito e continui a mentire.
    E' vero che ormai l'approvazione nella propaganda che si vede in giro sembra aver reso tutto lindo e puro
    ma le tue menzogne restano tali e lo sappiamo
    bene tu ed io. Potrai continuare a ripeterle all'infinito ma tali sono e tali resteranno.
    Sei irrecuperabile al pensiero critico

    RispondiElimina
  109. Nota che ho scritto 'bagno' e non battesimo, per non far venire un colpo a Stephanos
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Sapete benissimo che trattasi della riscoperta del battesimo,quindi rinnovabile

    1254 In tutti i battezzati, bambini o adulti, la fede deve crescere dopo il Battesimo. Per questo ogni anno, nella Veglia pasquale, la Chiesa celebra la rinnovazione delle promesse battesimali. La preparazione al Battesimo conduce soltanto alla soglia della vita nuova. Il Battesimo è la sorgente della vita nuova in Cristo, dalla quale fluisce l'intera vita cristiana
    1228 Il Battesimo è quindi un bagno d'acqua nel quale « il seme incorruttibile » della Parola di Dio produce il suo effetto vivificante.29 Sant'Agostino dirà del Battesimo: « Accedit verbum ad elementum, et fit sacramentum – Si unisce la parola all'elemento, e nasce il sacramento ».30

    III. Come viene celebrato il sacramento del Battesimo?

    L'iniziazione cristiana

    1229 Diventare cristiano richiede, fin dal tempo degli Apostoli, un cammino e una iniziazione con diverse tappe. Questo itinerario può essere percorso rapidamente o lentamente. Dovrà in ogni caso comportare alcuni elementi essenziali: l'annunzio della Parola, l'accoglienza del Vangelo che provoca una conversione, la professione di fede, il Battesimo, l'effusione dello Spirito Santo, l'accesso alla Comunione eucaristica.

    1230 Questa iniziazione ha assunto forme molto diverse nel corso dei secoli e secondo le circostanze. Nei primi secoli della Chiesa l'iniziazione cristiana ha conosciuto un grande sviluppo, con un lungo periodo di catecumenato e una serie di riti preparatori che scandivano liturgicamente il cammino della preparazione catecumenale per concludersi con la celebrazione dei sacramenti dell'iniziazione cristiana

    RispondiElimina
  110. X Filippo,
    Innanzitutto smettila di dare del bugiardo a persone che non conosci.
    Poi,la lettera di Arinze non era un'obbligo,lo dimostra il fatto stesso che dava un tempo per...
    non ho capito perchè oggi portate ancora avanti questa storia?
    Per voi il CNC fa parte della Chiesa Cattolica Romana?

    RispondiElimina
  111. Alcuni interventi ultimi sempre spassosi nella forma mi hanno fatto sorgere una domanda imbarazzante
    per Alessandra e Katartiko.

    Ricordo che questi due soggetti hanno propagandato per mesi che le loro comunita' erano totalmente adempienti ad Arinze. Su mia domanda esplicita addirittura dicevano
    che ricevevano la comunione andando in
    processione all'altare consacrato.
    Ricordate?

    Cosa faranno ora queste comunita' modello di obbedienza?
    Farete dietrofront e cambierete di nuovo la liturgia?

    Aspetto impaziente le vostre risposte
    grato della vostra persistenza
    nel regalarci momenti di indimenticabile ilarita'.

    RispondiElimina
  112. Dice Francesco:


    ... non parliamo poi dei bambini figli di neocatecumenali che vengono frettolosamente battezzati in Chiesa anche ai fini dell'amministrazione del sacramento "legale", per poi ripetere in pompa magna una o più parti del rito del battesimo all'interno della comunità.
    O viceversa.


    Esatto.

    Il Sacramento del Battesimo amministrato ai Bimbi alla fine diventa simile ad una "iscrizione" alla Comunità. Perchè comunque si dovrà RI-Fare. Questa prassi è simile a quella degli anabattisti.

    Inoltre ciò che rende illecito il Battesimo, sebbene validamente dato da Sacerdoti formalmente Romani, è il celebrarlo in luoghi non autorizzati, ecc...

    Alessandra, che provoca perchè vuole "documenti": GUARDA LE FOTOGRAFIE DEI BATTESIMI NELLE SALE! Ah, dimenticavo. Da te non sono stati mai fatti! Giusto?

    RispondiElimina
  113. Inoltre ciò che rende illecito il Battesimo, sebbene validamente dato da Sacerdoti formalmente Romani, è il celebrarlo in luoghi non autorizzati, ecc...
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Stephanos,forse la tua testa non funziona più?Adesso sei te che decide la validità del battesimo?
    Il battesimo è sempre valido, (NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO)perfino chi non viene battezzato ma ha il desiderio del battesimo.

    RispondiElimina
  114. Dice Filus:


    Stephanos,forse la tua testa non funziona più?Adesso sei te che decide la validità del battesimo?
    Il battesimo è sempre valido, (NEL NOME DEL PADRE DEL FIGLIO E DELLO SPIRITO SANTO)perfino chi non viene battezzato ma ha il desiderio del battesimo.


    Filus, invece di aprire bocca tanto per dargli fiato, LEGGI!

    Io ho scritto:

    Inoltre ciò che rende illecito il Battesimo, sebbene validamente dato


    Visto che non sei italiano capisco che per te sia difficile comprendere la differenza tra "illecito" (fatto violando le regole) e INVALIDO (sacramento che non è avvenuto!). Ma almeno PIANO con gli insulti!

    I battesimi nelle sale sono come minimo ILLECITI. Per Amministrare il Battesimo LECITAMENTE in un' altra CHIESA (parliamo quindi di Luogo di Culto), occorre il debito Permesso. Inoltre NON E' POSSIBILE, secondo le nomre della CHiesa , Amministrare il Battesimo in luoghi DIVERSI dalla Chiesa (Battistero) o al LIMITE (per gravi motivi) l'Oratorio!

    A meno di gravi situazioni dove non sia possibile Amministrare in Chiesa (pericoli imminenti, ecc), i Battesimi in "sala" sono ILLECITI.

    Prima di parlare, INFORMATI!

    RispondiElimina
  115. Volevo sapere se nell'acqua consacrata per il batteismo c'è del sale. Qualcuno cortesemente saprebbe rispondermi per favore?

    RispondiElimina
  116. Caro Stephanos siamo alle solite
    quando fai loro domande puntuali
    segue silenzio di tomba oppure svicolano
    citando cose che non c'entrano nulla
    (a prop. aspetto ancora risposta al mio post precedente, ma credo invano,forse troppo imbarazzante?).

    Ma cosa vuoi, se non fosse cosi'
    non ci divertiremmo a sentirne di tutti i colori.

    Noto con piacere che anche per filus l'approvazione significa
    che si possono sparare le piu' grosse panzane tanto ormai si e' approvati.

    Per quello che conta ormai
    ricordo a filus che la dissobedienza ad Arinze (eccetto l'unica com. obbediente di Alessandra che ora dovra' cambiare liturgia evidentemente)
    e' continuata per mesi ben oltre il limite dei due anni.

    Quindi dovrebbe registrare meglio quello che dice il caro filus.
    Perche' per sostenere che qualcuno mente
    fra parentesi non c'e' bisogno che lo si conosca di persona. Basta quello che scrive qui, che comunque se letto nel
    suo aspetto comico, non e' poi cosi' grave.

    RispondiElimina
  117. Prima di parlare, INFORMATI!
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Caro Stephanos,sono informato, tra illecito e invalido nella forma con cui ti pronunci non c'è dubbio che per te è = invalido,rispondendo al caro Gherardo che asserisce che non bisogna conoscere le persone per dire che sono bugiarde.
    CMQ uan cosa giusta l'hai detta
    "bisogna avere il permesso"
    Stephanos,chi da il permesso,il prete ,il vescovo o Tu?

    RispondiElimina
  118. stephanos,per chiarezza,sono italiano,(siciliano)solo che ho vissuto all'estero

    RispondiElimina
  119. Alessandra berlusconiana
    sei un caso patologico.
    Hai mentito chiaramente per mesi e continui a mentire. Come catechista non potevi non sapere
    che nella maggior parte delle comunita' si e' continuato a celebrare fregandosene di Arinze
    e invece per mesi hai martellato dicendo che la tua comunita' era obbediente ad Arinze (forse anche vero, ma sarebbe caso raro) e dicendo che delle altre comunita' non sapevi nulla.
    Hai mentito e continui a mentire.
    E' vero che ormai l'approvazione nella propaganda che si vede in giro sembra aver reso tutto lindo e puro
    ma le tue menzogne restano tali e lo sappiamo
    bene tu ed io. Potrai continuare a ripeterle all'infinito ma tali sono e tali resteranno.
    Sei irrecuperabile al pensiero critico

    25 giugno, 2008 11:14

    Ringraziando Dio non sono berlusconiana
    non mento e cito quello che avviene nelle cnc che io conosco per esperienza vissuta e diretta e lei sig Filippo che nulla conosce di me come può arrogarsi il diritto di accusarmi di mentire?

    RispondiElimina
  120. caro gherardo a suo tempo dissi verità come la dico ora per adeguarci agli statuti gia facciamo come sta scritto e non stiamo aspettando alcuna comunicazione ufficiale ,ciò che è scritto è scritto ..
    e se non mi credete non mi importa tanto so la tua risposta ma cominico ad esser molto scocciata delle vostre sentenze ,per altro false di essere una bugiarda
    sono stanca chiaro!

    RispondiElimina
  121. Cara Alessandra
    Se ti va di essere un po' coraggiosa rispondi a queste 2 domande dirette con un si' o un no (evangelicamente).

    1)Quindi a partire dal 13 Giugno
    avete cambiato autonomamente di nuovo
    liturgia. Rimanendo al posto invece
    di andare in processione verso l'altare consacrato?

    2) Siete tornati quindi alla mensa mobile e presumibilmente nelle salette
    abbandonando l'altare consacrato?

    Per ultimo una mia curiosita'.

    Da chi e' partita questa
    iniziativa per questo gigantesco dietrofront?
    a)Dal sacerdote?
    b)Dalla catechista? cioe' tu?
    c)XXXX

    RispondiElimina
  122. A domanda precisa ovviamente come al solito non risponde....
    Si si no no
    Basta poco che ce vo'!

    RispondiElimina
  123. sono stanca chiaro!

    anche noi cominciamo ad essere stanchi delle tue subdole insinuazioni, che suonano come minacce di stile mafioso.

    Mi riferisco alle tue "indagini" su Steph (ho visto ora qualche post su) e su di me (vedi l'altra pagina), che non ti autorizzano a trarre conclusioni di nessun genere... è forse questo, il comportamento che non esito a definire "ricattatorio" che siete soliti usare anche con sacerdoti e vescovi?

    Ma se l'intimidazione può servire a qualcosa, intanto rivela lo stile e il volto di chi la fa ed è efficace con chi ha qualcosa da nascondere. E noi non abbiamo nulla da nascondere...

    Comunque una persona che ha questi comportamenti, cui dobbiamo aggiungere tutte le comunicazioni fuorvianti che ti caratterizzano, non può essere gradita in un contesto di CREDENTI che stanno cercando di confrontarsi.
    Dovresti prendere esempio da Caterina: documentati e finiscila di parlare della tua stucchevole esperienza personale e di tutti i tuoi stereotipi che non convincono nessuno

    RispondiElimina
  124. ovviamente intendevo documentati con i documenti del Magistero e non con le indagini mafiose
    Mi sembra che su questo blog si sia sempre data più importanza ai contenuti che a chi li esprime e ognuno è libero di dire di sé quello che vuole perché, qui non ci sono scrutinii e questo è sempre stato ed è un 'luogo' di pubblico dibattito fra credenti, speriamo non ci si debba ricredere

    RispondiElimina
  125. l'intimidazione...rivela lo stile e il volto di chi la fa....
    -----------------

    Una perla neocat:
    Su un blog dove si dibatte la medesima dolorosa questione,
    una persona chiede ai NC:

    Siete disposti a correggere
    i vostri errori?
    Obbediranno i catechisti alle nuove disposizioni?

    E si sente rispondere da un illustre cristiano neocat:

    "Fatti i fattacci tuoi, protestante!"

    *****

    Il sonno della ragione...

    RispondiElimina
  126. Volevo sapere se nell'acqua consacrata per il batteismo c'è del sale. Qualcuno cortesemente saprebbe rispondermi per favore
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    No,niente sale.

    RispondiElimina
  127. Dovresti prendere esempio da Caterina:
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Mic,perchè da Caterina?
    Per me Caterina è una persona che
    ha bisogno di aiuto,del tipo urgente.Io direi di prendere esempio da Alessandra che da delle testimonianze proprie,con impegno personale.
    Perchè Caterina non parla di se?
    Caterina per me è una persona con una grande rabbia personale dentro.(non c'entra il CNC)

    RispondiElimina

  128. Caro Stephanos,sono informato, tra illecito e invalido nella forma con cui ti pronunci non c'è dubbio che per te è = invalido,rispondendo al caro Gherardo che asserisce che non bisogna conoscere le persone per dire che sono bugiarde.
    CMQ uan cosa giusta l'hai detta
    "bisogna avere il permesso"
    Stephanos,chi da il permesso,il prete ,il vescovo o Tu?


    Come sei simpatico. Non è certo l'ironia da quattro soldi che risolve i problemi.

    I permessi si ottengono dal Parroco e dal Vescovo. Ma sono permessi UFFICIALI e non "a voce". Io mi sono sposato in una Parrocchia differente dalla mia. Ho avuto i permessi SCRITTI che ho dovuto richiedere!

    Voi pensate di essere esentati anche da questo?

    RispondiElimina
  129. lo dicono in molti che sono simpatico,forse lo sono.Dimmi,quali sono i permessi che i CNC non hanno;Luogo,data,persone coinvolte ecc...
    o parli tanto per sparlare praticamente il tuo parlare è un semplice mormorio

    RispondiElimina
  130. Caterina per me è una persona con una grande rabbia personale dentro.(non c'entra il CNC)

    tu non conosci Caterina, e non 'leggi' ascoltanto col cuore i suoi contenuti: la sua non è RABBIA è VIGORE e convinzione e passione e amore per la Chiesa e per la sua vita in essa...

    è lo stesso motivo per cui vedete in me del livore, che io dentro di me non sento: tutt'al più ci sono momenti di sana, umana, momentanea indignazione, ma il tutto approda subito nella pace e nella serenità anche di fronte agli insulti di ogni tipo e forma di cui sono stato fatto oggetto, perché Il Signore mi dà la grazia di distinguere tra la persona e le storture di cui è vittima

    Forese non fate altro che proiettare su di noi la vostra rabbia quando c'è qualcuno che osa mettere in discussione il cammino

    Quanto ai problemi psicologici che ogni tanto ci attribuite con ogni dovizia al posto degli argomenti di discussione, forse li attribuirei di più a persone che accettano di lasciarsi addottrinare senza fare domande e affidano la loro vita e la loro coscienza attribuendone il potere ad altri e rinunciano così alla propria libertà personale, prezioso dono di Dio...

    RispondiElimina
  131. Siete disposti a correggere
    i vostri errori?
    Obbediranno i catechisti alle nuove disposizioni?
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Sei disposta a chiedere perdono per i tuoi peccati?A fare penitenza?
    A promettere di non fare gli stessi peccati?Sei pentita di cuore?
    Errori del CNC?Quali?Dei fedeli,o dei Preti e Vescovi che devono vigilare?

    RispondiElimina
  132. prendere esempio da Alessandra che da delle testimonianze proprie,con impegno personale.

    perché le nostre testimonianze cosa sono? E del nostro impegno personale, al di fuori di questo blog, tu cosa ne sai?

    Vorrei ricordarti che si parlava di Tradizione e questo proposito chiederti: che valore dà il cammino al Concilio di Trento? Per caso è superato dal Vaticano secondo?

    RispondiElimina
  133. dice Filus
    "Perchè Caterina non parla di se?"

    semplice, perchè non è neocatecumenale e non ha l'ansia di dare testimonianze, nè di presentarsi al mondo come uno spot pubblicitario.

    Gli uomini di fede, vivono la loro fede, insegnano, educano oppure danno l'esempio con la loro vita.
    E' un inganno il far credere che la fede si deve manifestare con le parole di testimonianza sulla propria vita.
    Le persone di fede parlano con le parole di Gesù oppure con quelle della Tradizione, le hanno interiorizzate, non c'è bisogno di aggiungere altro, nè le nostre croci, nè le nostre gioie private.
    Il rapporto con il Signore è privato e personale, si vive e non si racconta.
    Per usare il linguaggio neocat, anche nei primi secoli la redditio si dava una volta sola, al momento della conversione e poi basta.
    La trasmissione della fede è annuncio, non un racconto di come io vivo il mio essere cristiana.

    P.S.Per favore non rispondete con sciocche polemiche se non siete d'accordo con un termine che ho usato.
    Cercate di comprendere il senso profondo di quello che ho scritto,
    sono pronta a spiegarlo meglio, ma non ad iniziare polemiche.

    RispondiElimina
  134. Pertanto chi vuole conoscere la vera dottrina basta che conosca "la Tradizione che viene dagli Apostoli e la fede annunciata agli uomini": tradizione e fede che "sono giunte fino a noi attraverso la successione dei vescovi" (Adv. Haer. 3,3,3-4). Così successione dei Vescovi, principio personale e Tradizione apostolica, principio dottrinale coincidono.

    è questo che insegna il cammino? è la Tradizione che abbiamo in comune e sulla quale possiamo costruire insieme qualcosa?

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  135. Gli uomini di fede, vivono la loro fede, insegnano, educano oppure danno l'esempio con la loro vita.
    E' un inganno il far credere che la fede si deve manifestare con le parole di testimonianza sulla propria vita.
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Testimoniare la propria vita non è un'errore,basta leggere San Paolo.
    La fede senza le opere è morta,come sono morte le opere senza la fede.Non credo che testimoniare la propria vita sia un segno di arroganza

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  136. La fede senza le opere è morta,come sono morte le opere senza la fede.Non credo che testimoniare la propria vita sia un segno di arroganza

    trovami dove e chi di noi ha detto che testimoniare la propria vita è segno di arroganza... abbiamo detto che qui stiamo facendo qualcosa d'altro: cercare di confrontarci su questioni che riguardano la nostra quotidiana futura vita di fede

    Invece che continuare con questi flash che non servono che a scantonare, perché non rispondi alle domande?

    RispondiElimina
  137. Non falsificare il mio discorso introducendo un termine che non ho usato

    nessuno ha parlato di arroganza

    Attento, lo fai apposta, come farebbe un troll, o veramente non hai compreso il senso del mio post?

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  138. No, è segno di arroganza e per di più forviante presentare la propria vita diventata meravigliosa dopo aver iniziato il CNC e porre questo come prova che il cammino è giusto e santo. Ha dei frutti.
    E' ingannevole, i frutti dovrebbero esser visibili per la Chiesa, per chi vi incontra, per il mondo non solo da voi e da voi autocertificati. Scusa, ma è lo stesso metodo dei TdG.

    RispondiElimina

  139. Scusa, ma è lo stesso metodo dei TdG.

    Esatto.

    RispondiElimina
  140. Sebyyy!!!!!!!
    come stai?
    Un abbraccione e rispondi al telefono, per favore...

    RispondiElimina
  141. Scusa, ma è lo stesso metodo dei TdG.
    Esatto.
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    Che significa,Stephanos?Che la Chiesa Cattolica usa i metodi dei TDG? O perchè nella i NC vanno di porta in porta ad annunciare il Vangelo(traditio)

    RispondiElimina
  142. "Che significa,Stephanos?Che la Chiesa Cattolica usa i metodi dei TDG? O perchè nella i NC vanno di porta in porta ad annunciare il Vangelo(traditio)"

    Anche nella mia parrocchia ogni anno facciamo la Missione nelle case e non c'è il CNC

    Mi pare che non rispondi alla domanda sulla Tradizione

    RispondiElimina
  143. Mi pare che non rispondi alla domanda sulla Tradizione
    ,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
    non basta la risposta a Michaela,
    qualè la provocazione?Ancora non l'ho capita,

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  144. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  145. Invito a legger con attenzione l'intervista di mns. Guido Marini con l'OR essa è un INVITO A SEGUIRE IL PAPA ANCHE NEI GESTI CHE COMPIE NELLA MESSA E IN COME CELEBRA LA MESSA.....

    ^___^

    Monsignor Guido Marini illustra la nuova insegna che Benedetto XVI indosserà dal prossimo 29 giugno

    Il pallio papale
    tra continuità e sviluppo



    di Gianluca Biccini


    Dal 29 giugno cambia il pallio indossato da Benedetto XVI per le solenni celebrazioni liturgiche. Quello che il Papa adopererà per la messa dei santi Pietro e Paolo sarà a forma circolare chiusa, con i due capi che pendono nel mezzo del petto e del dorso. La foggia risulterà più larga e più lunga, mentre sarà conservato il colore rosso delle croci che lo adornano. "Si tratta dello sviluppo della forma del pallio latino utilizzato fino a Giovanni Paolo ii" spiega il maestro delle Celebrazioni Liturgiche Pontificie, monsignor Guido Marini, che illustra motivazioni storiche e liturgiche della nuova insegna in questa intervista a "L'Osservatore Romano".

    Quali sono gli elementi di continuità e quelli di innovazione rispetto al passato?

    Alla luce di attenti studi, in merito allo sviluppo del pallio nel corso dei secoli, sembra che si possa affermare che il pallio lungo e incrociato sulla spalla sinistra non è stato più portato in Occidente a partire dal ix secolo. Infatti, il dipinto presente nel Sacro Speco di Subiaco, risalente al 1219 circa e raffigurante Papa Innocenzo iii con questo tipo di pallio, pare un "arcaismo" consapevole. In questo senso l'uso del nuovo pallio intende venire incontro a due esigenze: anzitutto quella di sottolineare maggiormente il continuo sviluppo che nell'arco di oltre dodici secoli questa veste liturgica ha continuato ad avere; in secondo luogo quella di carattere pratico, in quanto il pallio usato da Benedetto XVI dall'inizio del pontificato ha comportato diversi e fastidiosi problemi da questo punto di vista.

    Restano le differenze tra il pallio papale e quello che il Pontefice impone agli arcivescovi?

    La differenza rimane anche nel pallio attuale. Quello che sarà indossato da Benedetto XVI a partire dalla solennità dei santi Pietro e Paolo riprende la forma del pallio usato fino a Giovanni Paolo ii, sebbene con foggia più larga e più lunga, e con il colore rosso delle croci. La differente forma del pallio papale rispetto a quello dei metropoliti mette in risalto la diversità di giurisdizione che dal pallio è significata.

    Da alcuni mesi è cambiato anche il pastorale che il Papa adopera nelle celebrazioni. Quali sono le motivazioni di questa scelta?

    Il pastorale dorato a forma di croce greca - appartenuto al beato Pio ix e usato per la prima volta da Benedetto XVI nella celebrazione della Domenica delle Palme di quest'anno - è ormai utilizzato costantemente dal Pontefice, che ha così ritenuto di sostituire quello argenteo sormontato dal crocifisso, introdotto da Paolo vi e utilizzato anche da Giovanni Paolo i, Giovanni Paolo ii e da lui stesso. Tale scelta non significa semplicemente un ritorno all'antico, ma testimonia uno sviluppo nella continuità, un radicamento nella tradizione che consente di procedere ordinatamente nel cammino della storia. Questo pastorale, denominato "ferula", risponde infatti in modo più fedele alla forma del pastorale papale tipico della tradizione romana, che è sempre stato a forma di croce e senza crocifisso, perlomeno da quando il pastorale è entrato nell'uso dei Romani Pontefici. Non bisogna poi dimenticare un elemento di praticità: la ferula di Pio ix risulta più leggera e maneggevole del pastorale introdotto da Paolo vi.

    E il pastorale realizzato da Lello Scorzelli per Papa Montini a metà degli anni Sessanta?

    Resta a disposizione della sagrestia pontificia, insieme a tanti oggetti appartenuti ai predecessori di Benedetto XVI.

    Lo stesso discorso vale per la scelta dei paramenti indossati dal Papa nelle varie celebrazioni?

    Anche in questo caso va detto che le vesti liturgiche adottate, come anche alcuni particolari del rito, intendono sottolineare la continuità della celebrazione liturgica attuale con quella che ha caratterizzato nel passato la vita della Chiesa. L'ermeneutica della continuità è sempre il criterio esatto per leggere il cammino della Chiesa nel tempo. Ciò vale anche per la liturgia. Come un Papa cita nei suoi documenti i Pontefici che lo hanno preceduto, in modo da indicare la continuità del magistero della Chiesa, così nell'ambito liturgico un Papa usa anche vesti liturgiche e suppellettili sacre dei Pontefici che lo hanno preceduto per indicare la stessa continuità anche nella lex orandi. Vorrei però far notare che il Papa non usa sempre abiti liturgici antichi. Ne indossa spesso di moderni. L'importante non è tanto l'antichità o la modernità, quanto la bellezza e la dignità, componenti importanti di ogni celebrazione liturgica.

    Un esempio lo si ha nei viaggi in Italia e fuori Italia, dove i paramenti papali sono predisposti dalle Chiese locali.

    Certamente. Basti pensare a quello negli Stati Uniti o a quello in Italia, prima a Genova e poi nel Salento. In entrambi i casi sono state le diocesi a predisporre le vesti liturgiche del Papa, in accordo con l'Ufficio delle Celebrazioni Liturgiche del Sommo Pontefice. Nella varietà degli stili e con attenzione a elementi caratteristici locali, il criterio adottato è stato quello della bellezza e della dignità, dimensioni tipiche dell'azione sacra che si compie nella celebrazione eucaristica.

    A questo punto potrebbe anticiparci qualche particolare aspetto liturgico del prossimo viaggio internazionale?

    Posso dire che il tempo della preparazione è stato molto fruttuoso e la collaborazione trovata in Australia molto cordiale e disponibile. Papa Benedetto XVI incontrerà ancora una volta i giovani di tutto il mondo e tutti preghiamo perché di nuovo questo incontro possa essere motivo di grande grazia per tutti, occasione per conoscere con più intensità il volto di Gesù e il volto della Chiesa, stimolo per una risposta pronta e generosa alla chiamata del Signore. L'augurio è che anche le celebrazioni liturgiche, preparate con cura e davvero partecipate perché vissute a partire dal cuore, siano occasioni privilegiate per l'accoglienza di questa grazia.

    Che cosa ci può dire dell'alto trono papale, utilizzato in occasioni come il concistoro, e della croce ritornata al centro dell'altare?

    Il cosiddetto trono, usato in particolari circostanze, vuole semplicemente mettere in risalto la presidenza liturgica del Papa, successore di Pietro e vicario di Cristo. Quanto alla posizione della croce al centro dell'altare, essa indica la centralità del crocifisso nella celebrazione eucaristica e l'orientamento esatto che tutta l'assemblea è chiamata ad avere durante la liturgia eucaristica: non ci si guarda, ma si guarda a Colui che è nato, morto e risorto per noi, il Salvatore. Dal Signore viene la salvezza, Lui è l'Oriente, il Sole che sorge a cui tutti dobbiamo rivolgere lo sguardo, da cui tutti dobbiamo accogliere il dono della grazia. La questione dell'orientamento liturgico nella celebrazione eucaristica, e il modo anche pratico in cui questo prende forma, ha grande importanza, perché con esso viene veicolato un fondamentale dato insieme teologico e antropologico, ecclesiologico e inerente la spiritualità personale.

    È questo il criterio per capire anche la decisione di celebrare all'altare antico della Cappella Sistina, in occasione della festa del Battesimo del Signore?

    Esattamente. Nelle circostanze in cui la celebrazione avviene secondo questa modalità, non si tratta tanto di volgere le spalle ai fedeli, quanto piuttosto di orientarsi insieme ai fedeli verso il Signore. Da questo punto di vista "non si chiude la porta all'assemblea", ma "si apre la porta all'assemblea" conducendola al Signore. Si possono verificare particolari circostanze nelle quali, a motivo delle condizioni artistiche del luogo sacro e della sua singolare bellezza e armonia, divenga auspicabile celebrare all'altare antico, dove tra l'altro si conserva l'esatto orientamento della celebrazione liturgica. Non ci si dovrebbe sorprendere: basta andare in San Pietro al mattino e vedere quanti sacerdoti celebrano secondo il rito ordinario scaturito dalla riforma liturgica, ma su altari tradizionali e dunque orientati come quello della Sistina.

    Nella recente visita a Santa Maria di Leuca e Brindisi il Papa ha distribuito la comunione ai fedeli in bocca e in ginocchio. È una prassi destinata a diventare abituale nelle celebrazioni papali?

    Penso proprio di sì. Al riguardo non bisogna dimenticare che la distribuzione della comunione sulla mano rimane tuttora, dal punto di vista giuridico, un indulto alla legge universale, concesso dalla Santa Sede a quelle conferenze episcopali che ne abbiano fatto richiesta. La modalità adottata da Benedetto XVI tende a sottolineare la vigenza della norma valida per tutta la Chiesa. In aggiunta si potrebbe forse vedere anche una preferenza per l'uso di tale modalità di distribuzione che, senza nulla togliere all'altra, meglio mette in luce la verità della presenza reale nell'Eucaristia, aiuta la devozione dei fedeli, introduce con più facilità al senso del mistero. Aspetti che, nel nostro tempo, pastoralmente parlando, è urgente sottolineare e recuperare.

    Cosa risponde il maestro delle celebrazioni liturgiche a chi accusa Benedetto XVI di voler imporre così modelli preconciliari?

    Anzitutto mi piace sottolineare l'adesione cordiale e convinta che si nota anche in merito al magistero liturgico del Santo Padre. Per quanto riguarda, poi, termini come "preconciliari" e "postconciliari" utilizzati da alcuni, mi pare che essi appartengano a un linguaggio ormai superato e, se usati con l'intento di indicare una discontinuità nel cammino della Chiesa, ritengo che siano errati e tipici di visioni ideologiche molto riduttive. Ci sono "cose antiche e cose nuove" che appartengono al tesoro della Chiesa di sempre e che come tali vanno considerate. Il saggio sa ritrovare nel suo tesoro le une e le altre, senza appellarsi ad altri criteri che non siano quelli evangelici ed ecclesiali. Non tutto ciò che è nuovo è vero, come d'altronde neppure lo è tutto ciò che è antico. La verità attraversa l'antico e il nuovo ed è a essa che dobbiamo tendere senza precomprensioni. La Chiesa vive secondo quella legge della continuità in virtù della quale conosce uno sviluppo radicato nella tradizione. Ciò che più importa è che tutto concorra perché la celebrazione liturgica sia davvero la celebrazione del mistero sacro, del Signore crocifisso e risorto che si fa presente nella sua Chiesa riattualizzando il mistero della salvezza e chiamandoci, nella logica di un'autentica e attiva partecipazione, a condividere fino alle estreme conseguenze la sua stessa vita, che è vita di dono di amore al Padre e ai fratelli, vita di santità.

    Ancora oggi il motu proprio Summorum Pontificum, sull'uso della liturgia romana anteriore alla riforma effettuata nel 1970, sembra dare adito a interpretazioni contrastanti. Sono ipotizzabili celebrazioni presiedute dal Papa secondo la forma straordinaria, che è quella antica?

    Si tratta di una domanda a cui non so dare risposta. Quanto al motu proprio citato, considerandolo con serena attenzione e senza visioni ideologiche, insieme alla lettera indirizzata dal Papa ai vescovi di tutto il mondo per presentarlo, risalta un duplice preciso intendimento. Anzitutto, quello di agevolare il conseguimento di "una riconciliazione nel seno della Chiesa"; e in questo senso, come è stato detto, il motu proprio è un bellissimo atto di amore verso l'unità della Chiesa. In secondo luogo - e questo è un dato da non dimenticare - il suo scopo è quello di favorire un reciproco arricchimento tra le due forme del rito romano: in modo tale, per esempio, che nella celebrazione secondo il messale di Paolo VI (che è la forma ordinaria del rito romano) "potrà manifestarsi in maniera più forte di quanto non lo è spesso finora, quella sacralità che attrae molti all'antico uso".



    (©L'Osservatore Romano - 26 giugno 2008)

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  146. Nobilissimi signori,

    di ritorno da una caccia alla volpe nella grigia Albione, ritrovo in questo salotto i patrizi,i plebei e i Veneranda di sempre. Per questi ultimi avrei disponibili ancora alcune cariche a salve ,ma caricate a sale(di quelle recentemente usate per stanare le volpi).
    Mi dica, Veneranda, ne gradisce qualche colpetto?

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  147. e....dopo l'intervista di mons. Guido Marini che ci ha spiegato perchè il Papa cambierà il pallio e perchè il Papa abbia scelto un ritorno alla Liturgia antica anche nell'esteriorità....leggiamo che cosa ci trasmette LA TRADIZIONE sul significato del PALLIO....
    e....continuiamo a pregare per e CON la FFSPX....

    Quella lana bianca.

    Un pregevole intervento di padre Lang C.O. sulla estremamente evocativa e commovente simbologia liturgica del Pallio .



    di Michael Lang


    Fra le insegne liturgiche del Romano Pontefice, una delle più evocative è il pallio fatto di lana bianca, simbolo del vescovo buon pastore e insieme dell'Agnello crocifisso per la salvezza dell'umanità. Come ha accennato Papa Benedetto XVI nell'omelia della messa per l'inizio del ministero petrino il 24 aprile 2005: "La lana d'agnello intende rappresentare la pecorella perduta o anche quella malata e quella debole, che il pastore mette sulle sue spalle e conduce alle acque della vita".


    Le prime notizie storiche sul pallio emergono dall'antichità cristiana. Mentre talvolta si afferma che il pallio fosse originato del vestiario degli ufficiali statali romani e in seguito indossato anche dai dignitari religiosi, il gesuita Joseph Braun nel suo libro magistrale Die liturgischen Paramente in Gegenwart und Vergangenheit. Ein Handbuch der Paramentik (seconda edizione 1924, ristampa anastatica, Nova & Vetera, Bonn, 2005, pagine 143-151) suggerisce per il pallio un'origine ecclesiastica. Secondo l'erudito tedesco i Papi avrebbero voluto fin da principio il pallio sacro come insegna e sciarpa liturgica loro propria.


    Comunque sia, il Liber pontificalis nota che Papa san Marco (336) conferì il pallio al vescovo suburbicario di Ostia, uno dei consacranti del Romano Pontefice (Liber pontificalis, ed. Duchesne, volume I, pagine 202-203). Anche se non possiamo essere sicuri del valore storico di questa informazione, per lo meno riflette la prassi del V o VI secolo, quando il Liber pontificalis fu compilato nell'ambito della curia romana.


    Nel 513 Papa Simmaco concesse il privilegio del pallio a san Cesario d'Arles (Vita, sancti Caesarii 4, 20: pl 67,1016). In seguito si moltiplicarono le concessioni del pallio, fatte dai Pontefici a vescovi d'Italia e fuori d'Italia. Nelle altre Chiese d'Occidente non si evidenziava l'insegna del pallio, se non era stata concessa ai vescovi dal Romano Pontefice. Nel suo sviluppo storico, il pallio è divenuto il simbolo di un legame speciale con il Papa ed esprime inoltre la potestà che, in comunione con la Chiesa di Roma, il metropolita acquista di diritto nella propria giurisdizione.


    In Egitto sant'Isidoro di Pelusio (440), definendo l'insegna vescovile col nome di omoforion, "che il vescovo porta sulle spalle", spiega che è fatta di lana, non di lino e così "designa la pelle delle pecorella smarrita che il Signore cercò; e, trovatala, riportò sulle spalle" (Isidoro di Pelusio, Ep. i,136: pg 78,721).


    Il pallio liturgico nelle rappresentazioni più antiche appare in forma di sciarpa aperta e disposta sopra le spalle. In tal modo lo vediamo nella figura dell'arcivescovo Massimiano (498-556) a San Vitale in Ravenna (prima metà del VI secolo). Un lembo del pallio segnato da una croce pende anteriormente sul lato sinistro della figura, mentre l'altro lembo sale sulla spalla sinistra, gira attorno al collo e, passando sulla spalla destra, scende assai basso dinanzi al petto, per tornare infine sulla spalla sinistra e ricadere dietro la schiena.


    Questa maniera di portare il pallio si mantenne fino all'alto medioevo, quando, mediante le spille, si cominciò a far in modo che i due capi pendessero esattamente nel mezzo del petto e del dorso. Sostituendo le spille con una cucitura fissa, si arriva alla forma circolare chiusa, che s'incontra comunemente dopo il ix secolo, come si vede nelle rappresentazioni in varie basiliche romane (Santa Maria Antiqua, Santa Maria in Trastevere, San Clemente). I due capi del pallio però mantennero sempre una considerevole lunghezza, finché, dopo il XV secolo, furono progressivamente accorciati.


    Gli ornamenti del pallio, che si trovano illustrati già nel mosaico di Ravenna, vennero in seguito sempre più arricchiti. Si ricamarono quattro, sei od otto croci rosse o nere; all'orlo furono talvolta attaccate delle frange. Nella forma sviluppata del pallio gli estremi lembi delle appendici terminano con piccole lastrine di piombo coperte di seta nera. Le tre spille gemmate, che in origine servivano a tenere il pallio fermo a suo posto, erano diventate già nel xiii secolo un elemento semplicemente decorativo.


    Si potrebbe affermare che il pallio lungo e incrociato sulla spalla sinistra non è stato più indossato dal Papa e dai vescovi in Occidente dopo l'epoca carolingia. Sembrerebbe che già nel medioevo si trovasse una consapevolezza di questo sviluppo storico: un'illustrazione di un manoscritto del secolo XI mostra san Gregorio Magno, che indossa il pallio nella forma contemporanea con i capi pendenti in mezzo, e l'Apostolo Pietro, che lo indossa nello stile antico sulla spalla sinistra (Montecassino, Biblioteca dell'Abbazia, 73 dd). Quindi, il noto dipinto presente nel Sacro Speco di Subiaco, risalente al 1219 circa e raffigurante Papa Innocenzo iii con il tipo antico di pallio, pare un "arcaismo" cosciente.


    L'omoforio come paramento liturgico usato dai vescovi ortodossi e dai vescovi cattolici orientali di rito bizantino consiste in una fascia di stoffa larga, incurvata al centro così da poterla far girare dietro il collo e appoggiarla alle spalle facendo scendere le estremità sul petto. Nella tradizione orientale, il "grande omoforio" (da distinguere dalla forma più piccola, che è portata dai vescovi in certe occasioni e assomiglia all'epitrachèlion che corrisponde alla stola occidentale) ha subito un certo sviluppo e oggi è caratterizzato da una maggiore larghezza e da una forma adornata. A differenza del pallio, l'omoforio non è riservato agli arcivescovi metropoliti, ma può essere indossato da tutti i vescovi.



    © L'Osservatore Romano - 26 giugno 2008

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  148. Un altro arricchimento alla meditazione possiamo darlo specificando un altro aspetto della TRADIZIONE che è quello dei CARISMI....
    Secondo non pochi appartenenti a gruppi carismatici (come se la Chiesa non fosse stata carismatica fino al Concilio, sic!) sostengono che la Chiesa deve tornare a produrre i prodigi della Pentecoste, e che deve attuare una Pentecoste permanente..... Una Chiesa povera di prodigi, dicono, è una Chiesa povera di fede..... Tentazione non nuova nella storia della Chiesa....^___^

    Ma ecco come rispondeva in proposito Papa San Gregorio Magno (590-604) nella 29ma Omelia sui Vangeli, capitolo IV (il passo è lungo ma merita di essere citato integralmente)



    "Forse, fratelli miei, dovete considerarvi senza fede perché non operate questi prodigi? Essi furono necessari ai primordi della Chiesa perché la fede doveva essere alimentata dai miracoli per poter crescere. Anche noi, del resto, quando piantiamo degli alberi dobbiamo annaffiarli finché li vediamo ben solidi nel terreno e appena hanno fissato le radici smettiamo di somministrare l'acqua. Per questo Paolo dice le lingue costituiscono un segno non per i fedeli, ma per gli infedeli. Abbiamo altre più sottili considerazioni da fare riguardo a questi segni e prodigi.

    La santa Chiesa compie ogni giorno in forma spirituale ciò che faceva allora concretamente mediante gli Apostoli. Quando infatti i suoi sacerdoti con la grazia dell'esorcismo impongono le mani ai fedeli ed impediscono agli spiriti maligni di prendere dimora nelle loro anime, cosa fanno se non scacciare i demoni? E i cristiani che abbandonano le dottrine mondane della vita di un tempo, che celebrano i santi misteri e annunciano con tutte le loro forze le lodi e la potenza del Creatore, che altro fanno se non esprimersi in lingue nuove? Quando poi con buone esortazioni spengono la malizia nel cuore degli altri, eliminano i serpenti. Quando sentono parole malvage e suadenti senza farsi trascinare al male, prendono, sì, bevande mortifere, ma non ne subiscono danno. Quando si accorgono che il prossimo vacilla nel compiere il bene, quando lo soccorrono con tutte le forze e con l'esempio del loro comportamento, sostengono la condotta di coloro che si sentono incerti nelle scelte da compiere, cosa fanno se non imporre le mani sui malati perché ritrovino la salute?

    Questi prodigi sono ancora più grandi perché di ordine spirituale, e perché attraverso di essi vengono ricondotti alla vita non i corpi, ma le anime; fratelli carissimi, voi pure potete compierli - se lo volete - con l'intervento di Dio. Si tratta di segni esterni, e da essi non possono ottenere vita quelli che li compiono perché sono prodigi di natura corporea che mostrano talora la santità senza però esserne causa; invece, questi prodigi spirituali compiuti nelle anime producono la realtà della vita, e non è loro compito semplicemente il mostrarla.

    Di essi possono fruire solo i giusti, mentre ai primi possono accedere anche i malvagi. Per questo la Verità dice di qualcuno "Molti mi diranno quel giorno Signore, Signore, non abbiamo nel tuo nome proclamato profezie, scacciato demoni e compiuto molti prodigi? Allora io dirò loro Non vi conosco, andatevene da me, voi che commettete l'iniquità". Non vogliate perciò, fratelli carissimi, fare oggetto del vostro amore quei segni che potrebbero essere attribuiti anche ai reprobi, ma amate i prodigi della carità e della pietà, di cui ora abbiamo parlato, che sono veramente sicuri perché occulti, e per i quali è stabilita presso il Signore una ricompensa tanto più grande quanto minore è la loro gloria presso gli uomini".


    ***********

    e possiamo aggiungere che la stessa testimonianza che ci sta dando il Papa oggi nel come si celebra la Messa, è un chiaro segno di RINNOVATA Pentecoste....autentica!!!
    Basta IMITARE il Papa in questo rinnovamento VERO E AUTENTICO per vivere un grande carisma, quello del Cattolico redento per mezzo di una vera Eucarestia......

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  149. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  150. LA TRADIZIONE CATTOLICA CI CONDUCE AL LARGO....quello autentico ^___^

    Seguendo il Vangelo, con coraggio e generosità, i laici cattolici partecipino attivamente alla vita politica e sociale del proprio Paese: è questa l’esortazione di Benedetto XVI contenuta nel messaggio per il 97.mo Katholikentag tedesco.

    Prendendo spunto dal motto dell’evento ecclesiale “Tu ci conduci fuori al largo”, il Papa invita i fedeli laici a non lasciare che gli altri plasmino il futuro, ma si inseriscano con fantasia e capacità di persuasione nei dibattiti del presente.



    La parola del Santo Padre:

    Qual è il "largo" nel quale ci conduce l’incontro con Dio, la fede? Non poche sono le persone che oggi, al contrario di quello che dice il salmo, hanno paura che la fede possa limitare la loro vita, che esse possano essere costrette nell’involucro dei comandamenti e degli insegnamenti della Chiesa e che non potranno più essere libere di muoversi nel "largo" della vita e del pensiero di oggi.
    Si sentono come il figlio minore nella parabola dei due fratelli (Lc 11-32), costrette a partire, lasciando da parte Dio per assaporare tutto il "largo" dell’universo.

    Alla fine, però, questo "largo" diventa stretto e vuoto. Solo quando la nostra vita sarà riuscita a salire al cuore di Dio, avrà trovato quel "largo" per il quale noi siamo stati creati. Una vita senza Dio non diventa più libera e più larga. L’uomo è destinato all’infinito. Nulla di diverso può essere sufficiente per lui. Chi però tralascia Dio, limita la vita e il mondo al "finito", a quello che noi stessi possiamo fare e pensare, e questo è sempre troppo poco. Soprattutto, egli allarga il nostro cuore affinché non pensiamo più soltanto a noi stessi e non ci preoccupiamo soltanto per noi stessi. Il cuore che si è aperto a Dio è diventato – per l’ampiezza di Dio – a sua volta generoso e ampio.



    Messaggio in occasione della 97ma edizione del "Deutscher Katholikentag" (11 maggio 2008)
    [Inglese, Tedesco]

    qui in italiano
    http://www.zenit.org/article-14446?l=italian


    __________________

    La Tradizione Cattolica si inserisce bene in queste parole del Papa perchè tutta la nostra FEDE, la fede che EREDITIAMO è frutto di coloro che PRIMA DI NOI hanno creduto ed hanno dato la propria vita perchè noi, oggi, potessimo credere....

    NON ABBIAMO BISOGNO DI NUOVI METODI!!!!!!
    Nella Tradizione Cattolica LA TRASNISSIONE della Fede ci inserisce in quella COMUNIONE DEI SANTI che da Lassù ci guardano e ci aiutano con la loro intercessione^___^

    NON ABBIAMO BISOGNO DI METODI....ABBIAMO BISOGNO DI DI APPLICARE IL MAGISTERO DELLA CHIESA E DI FARLO CONOSCERE NEL MODO MIGLIORE....non servono metodi per questo, serve una vita coerentemente vissuta e il donare se stessi....donare se stessi NON per l'approvazione di un gruppo o di un METODO, bensì e più semplicemente donare la propria vita......

    ^___^

    "Se sarete ciò che dovrete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero" (S.Caterina da Siena)

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  151. Dai discorsi alle omelie l’attenzione per gli interventi di Ratzinger non conosce confini

    Appena uscita, la raccolta delle catechesi sui Padri della Chiesa è già stata acquistata in 11 Paesi
    «La parola del Papa affascina il mondo»

    DA ROMA
    SALVATORE MAZZA


    Superati i due milioni e mezzo di copie in tutto il mondo, il Gesù di Joseph Ratzinger- Benedetto XVI non ha ancora esaurito la sua spinta.

    E, tradotto già in trenta lingue, si appresta a sbarcare nella Cina popolare, su iniziativa di un editore di Shangai.

    D: La caduta di quella che – probabilmente a buon diritto – si potrebbe definire l’ « ultima frontiera » , testimonia una volta di più dell’interesse che la parola del Papa è capace di suscitare in tutto il mondo.

    R: « Sì, certamente si può dire che c’è una grandissima attenzione sui messaggi, sui discorsi, sulla ' parola' di Benedetto XVI » , dice don Giuseppe Costa, direttore della Libreria Editrice Vaticana, ' custode' degli scritti del Pontefice e titolare dei diritti.
    Discorso che « non riguarda – aggiunge – solo il libro su Gesù, che ormai è diventato un long seller, ma tutto il complesso della sua produzione, anche precedente all’elezione al pontificato » .

    Non per nulla l’occasione per questo bilancio è l’uscita del volume su « I Padri della Chiesa – da Clemente Romano a Sant’Agostino » , che raccoglie le catechesi delle udienze generali che Benedetto XVI ha voluto dedicare, dal 7 marzo del 2007 al 27 febbraio del 2008, ai più importanti scrittori ecclesiastici dei primi quattro secoli. Titolo in libreria da cinque giorni e già acquistato da ventidue editori di undici Paesi. Praticamente a scatola chiusa.

    D: Come spiega questo successo?

    In una maniera tutto sommato abbastanza semplice. La più semplice, anzi: questo Papa piace, ha una parola che in un certo senso è « affascinante » , e viene tradotto. È una cosa che si è notata subito, e che il tempo ha confermato.

    D: E piace ovunque, a quanto pare: Vietnam, Giappone, Indonesia. Un consenso senza frontiere.

    Senza alcun dubbio. E se c’è da qualche parte un ritardo, mi sembra che questo sia proprio in Italia, e non tanto perché la Lev non copra il mercato ma in quanto, sul magistero del Papa, ci sono antiche « resistenze » , forse anche pregiudizi.

    D: Le cause?

    Posso essere molte, magari anche il momento particolare. Quella italiana è un’editoria che si muove un po’ a vista, per così dire.
    C’è una crisi generalizzata della lettura che inevitabilmente finisce per riflettersi sulle scelte fatte dagli editori; e se parliamo dei giovani, ci accorgiamo che non sono abituati alla lettura critica, alla lettura di approfondimento individuale e comunitario. All’estero sappiamo che spesso i testi del Papa sono utilizzati anche in questo modo, da noi questo non succede, o succede poco.

    D: Il « Gesù » ha avuto però un successo straordinario. Oltre mezzo milione di copie in Italia, 400 mila in Germania, e poi le tantissime traduzioni. È un successo che ancora continua?

    Sì, continua eccome. Certo, la formidabile spinta iniziale si è esaurita, com’era logico aspettarsi. Oggi non è più un best seller ma è diventato un
    long seller, e ancora abbiamo richieste di traduzioni. L’ultima ci è arrivata dalla Cina continentale – mentre a Taiwan è già arrivato – ed attualmente è in corso la traduzione. Per il momento aspettiamo: vedremo che cosa succederà.

    da Avvenire....

    ********************

    avete letto con attenzione?


    E se c’è da qualche parte un ritardo, mi sembra che questo sia proprio in Italia, e non tanto perché la Lev non copra il mercato ma in quanto, sul magistero del Papa, ci sono antiche « resistenze » , forse anche pregiudizi.

    D: Le cause?

    Posso essere molte, magari anche il momento particolare. Quella italiana è un’editoria che si muove un po’ a vista, per così dire.
    C’è una crisi generalizzata della lettura che inevitabilmente finisce per riflettersi sulle scelte fatte dagli editori; e se parliamo dei giovani, ci accorgiamo che non sono abituati alla lettura critica, alla lettura di approfondimento individuale e comunitario.

    ************************

    sul magistero del Papa, ci sono antiche « resistenze

    ************

    bene, finalmente qualcuno più in alto di noi comincia a dirlo chiaramente!!!!!

    Sarebbe da chiedersi: CHI E' METTE UN FRENO AL MAGISTERO DEL APA?
    Chi è che NON lo fa applicare nelle parrocchie???

    Ignorare il Magistero del Pontefice è un attentato alla Tradizione....dalla quale deriva poi tutto il marciume che viviamo e spesso subiamo...

    FATE CIRCOLARE IL MAGISTERO DEL PONTEFICE....LEGGIAMOLO E SOPRATTUTTO METTIAMOLO IN PRATICA......è così che santa Caterina potè dire nel 1300: se sarete ciò che dovrete essere, metterete fuoco in Italia e nel mondo intero...

    Fraternamente caterinaLD

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