sabato 8 aprile 2017

Crescere in una famiglia neocatecumenale senza capire che c'è una Chiesa che non si identifica con il Cammino.

Riportiamo un'intervista ad un "figlio del cammino" pubblicata originariamente su Vice.

Ciò che impressiona, leggendola, è che questo giovane, nel corso della propria vita familiare, ha identificato nel modus vivendi e nel sistema di pensiero neocatecumenale  l'unica proposta di vita e di fede cristiana, cosicché il rifiuto delle idee dei genitori, si traduce necessariamente nel rifiuto della fede.
Di certo, il fondamentalismo neocatecumenale, che fornisce un unico e specifico modello di vita di fede, crea dei gravi problemi ai figli, sia a quelli che vi si adeguano supinamente, sia a coloro che vi oppongono un rifiuto.


Com'è crescere in una famiglia neocatecumenale.

Ho 24 anni e sono il terzogenito di 12 fratelli, l'ultimo dei quali nato poco più di un anno fa. Come qualcuno potrà aver pensato leggendo questo semplice dato, i miei genitori fanno parte di una comunità religiosa—neocatecumenale, nello specifico. 

Sono cresciuto in una città italiana di medie dimensioni, dove i miei si erano avvicinati al cammino già prima della mia nascita; fin da subito, quindi, mi sono ritrovato immerso in questa atmosfera. E anche se da un po' sono uscito dalla comunità, dopo più di 15 anni al suo interno una certezza ce l'ho: quando nasci in una famiglia neocatecumenale non hai molte scelte. 

O credi in Dio, o credi in Dio. 
I neocatecumenali sono gente che ha
ricevuto da Kiko le Palme Alte

Quello che da molti è percepito come una setta, e che per altri è al massimo lo stereotipo della famiglia folkloristica ospitata a Sanremo nel 2015, è infatti un percorso ben diverso da quello intrapreso dalle famiglie di credenti "semplici". A volte, come qualche mese fa, quando il Papa ha invitato a non procreare come "conigli", è pure, con una certa ottusità, in disarmonia con la chiesa. Una sorta di binario parallelo a essa, ma che paradossalmente sta sempre un passo dietro.

È per questo che crescere in una famiglia neocatecumenale non significa soltanto far parte di una famiglia cattolica particolarmente osservante. È tutto molto più dogmatico e incentrato sulla devozione a Dio, che era in tutti noi, in tutte le cose e in tutto ciò che accadeva.

Non posso negare che si è trattato di un imprinting fortissimo, e arrivare col tempo a mettere in dubbio l'esistenza di Dio è stato difficile, perché c'è sempre quella vocina del passato che ti redarguisce minacciosamente. Riuscire a non ascoltarla quando dal primo giorno della tua vita sei stato indotto a crederci è un'impresa—se devo essere sincero—piuttosto destabilizzante. 

Ma facciamo un passo indietro: il cosiddetto cammino neocatecumenale ha la sua base, oltre che nella già citata famiglia, nella parrocchia. In quanto tale, come strumento di approfondimento della fede, è "guidato" da un'équipe di sacerdoti, catechisti e fedeli che sono punto di riferimento di ogni "fratello" o "sorella". Come ogni cammino ha inoltre delle tappe stabilite all'epoca della nascita del movimento, avvenuta in Spagna tra gli anni Sessanta e Settanta.

Nella prima tappa, detta pre-catecumenato, l'obiettivo è quello di conoscersi attraverso la comunità in cui si è inseriti. A questa segue la riscoperta del catecumenato, una "riflessione" sulla prima tappa e preparazione alla terza detta "riscoperta dell'elezione" che culmina poi con un pellegrinaggio in Terra Santa.

A tredici anni non hai altra scelta
che entrare in comunità
Il cammino neocatecumenale è una realtà piuttosto organizzata a livello territoriale, anche se in Italia non ci sono dati ufficiali sul numero di persone che vi hanno aderito. Io stesso quando ne facevo parte non avevo coscienza delle proporzioni del fenomeno. Semplicemente, soprattutto nei primi anni, perché non concepivo l'esistenza di un mondo diverso. Dalla preghiera prima dei pasti alle lodi la domenica—che sono delle letture o dei canti con mio padre che suonava la chitarra—fino ai ritiri con la comunità e gli scrutini da parte dei catechisti per vedere se eri abbastanza fedele per proseguire nel percorso neocatecumenale, tutto nella mia esistenza seguiva sempre il ritmo del cammino.

A scuola e nella vita di tutti i giorni non mancavano ovviamente le situazioni di disagio. Come quella volta in cui dovevo andare in scambio culturale ad Amsterdam e mia madre prima di partire mi stampò due fogli A4 con tutti i preti e le chiese cattoliche in città, in modo che non mi perdessi "tra le tentazioni". Il sermone illuminante sul potere malefico della prostituzione e delle droghe mi venne ripetuto in più occasioni prima della partenza, e fu una delle poche volte in cui i miei mi parlarono faccia a faccia (seppure tramite allusioni) della questione sesso.

Ovviamente in famiglia non c'erano solo argomenti "scomodi" come la sessualità e l'omosessualità, che passavano ampiamente in sordina: anche nelle sottigliezze della quitidianità avevamo dei divieti più duri in confronto a quelle che poi ho scoperto essere le regole delle altre famiglie. In casa mia, per esempio, non potevamo guardare i Simpson, non potevamo giocare ai videogiochi, e avevamo un coprifuoco ridicolo—con i miei genitori che attendevano il nostro ritorno per controllare che non sgarrassimo.

Ma questo era solo la punta dell'iceberg. Sotto c'era un mare di cose di cui non andavo propriamente fiero—come quando andavo in gita con la scuola per qualche giorno, e i miei si assicuravano scrupolosamente che la mia camera da letto non fosse condivisa da ragazze; o come quando vedevo alcuni miei fratelli andare in vacanza con le proprie fidanzate per dormire poi in stanze separate.

A proposito di stanze, per vent'anni io ho diviso la mia con altri due fratelli. Ciò ha fatto sì che, oltre al dover combattere ogni mattina per la sveglia, nessuno di noi abbia mai avuto una parvenza di intimità. E per quanto puoi voler bene a una persona, starci costantemente e strettamente a contatto per giorni, mesi, anni, è snervante—così come erano snervanti i miei genitori ogni volta che uscivo leggermente dagli schemi in cui avevano incasellato ognuno di noi.

Bastava pochissimo, un leggero comportamento sopra le righe, e mi ritrovavo in cattiva luce. La richiesta di andare in vacanza, in discoteca, o quella di uscire con tizio e caio quando tizio e caio non erano persone della chiesa. È ovvio che non mi potevano impedire certe cose, ma altrettanto ovvio era il fatto che ci provavano nei modi più svariati.

Tutta questa pressione culminò in un vero e proprio problema quando dovetti presentare la mia prima vera ragazza ai miei. Era atea, e di conseguenza non "adatta" a me. Quello che più mi infastidiva non era tanto il fatto che i miei potessero aver avuto un cattivo giudizio nei miei confronti, quanto il fatto che lei si sentiva a disagio ogni volta che veniva a trovarmi. Era diventata una sorta di complice di un delitto inesistente, l'ospite non gradito a tavola e un motivo per farmi prendere in giro dai miei fratelli. Per quanto mi riguarda, invece, era un po' come se un daltonico criticasse i colori di un quadro: era tutto molto assurdo, ma alla fine riuscivo a fregarmene.

Nel frattempo, la mia vita pubblica di neocatecumenale procedeva tra la messa e due incontri a settimana in parrocchia, nel corso dei quali—divisi in gruppi—allestivamo la sala per la funzione del fine settimana, preparavamo i canti, leggevamo insieme le letture e commentavamo con il sacerdote quelle che ci avevano colpito di più. Finché sei piccolo segui gli incontri con la comunità dei tuoi genitori. Poi sulla soglia della fase adolescenziale vieni inserito nella tua comunità e segui il percorso con persone più o meno della tua età. Ma questa transizione corrisponde anche a una fase in cui ti viene richiesta una maggiore devozione: altri incontri, partecipazione al volontariato, e l'aggiunta della funzione del sabato sera.

È stato in tutto questo miscuglio di "rituali", che è arrivato un momento in cui mi sono sentito distante da tutto quello che avevo attorno. Ero distante da ciò in cui avrei dovuto credere, distante da alcuni dei miei fratelli e soprattutto distante dai miei genitori—con i quali ho sempre avuto un rapporto complicato: loro non riuscivano a parlare con me, e io non riuscivo a farlo con loro. 

Non che ci fossero tensioni particolari; semplicemente, ci ignoravamo. Vedevo spesso come parlavano con i miei fratelli, mentre con me non funzionava—o forse non volevo che funzionasse. Improvvisamente, durante la mia adolescenza, mi sono ritrovato a essere la pecora nera della famiglia, il fratello da non seguire, e il figlio "sbagliato".

Col senno di poi non facevo nulla di diverso dai miei coetanei: uscivo, avevo iniziato a fumare e andavo ai concerti, ma tutto ciò non rientra nella normalità se sei inserito in un percorso neocatecumenale. Non a caso, questo momento è corrisposto alla mia "ribellione": dopo circa un anno e mezzo nella mia comunità ero arrivato al limite. Nulla di assurdo, semplicemente non era ciò che volevo dalla mia vita. Percepivo quell'esistenza come qualcosa di estremamente forzato a cui non volevo più partecipare.

Castellammare di Stabia, oggi:
esibizione delle Palme Alte Neocatecumenali
con lamentoso canto di Kiko dal megafono
Ricordo bene il momento in cui quella sensazione si è trasformata in azione. Avevo appena compiuto 16 anni ed ero fuori con un gruppo di ritiro: una gita organizzata dalla comunità in cui, con il tuo gruppo, vai da qualche parte a leggere la Bibbia e a fare attività collettive e ricreative. Eravamo in una città marittima del sud Italia, e una delle attività finali dell'incontro consisteva nell'alzarsi a turno, di fronte a tutti, e dichiarare apertamente la propria volontà di accettare lo Spirito Santo.

Dopo aver ascoltato i sì ossequiosi dei 15 ragazzi che mi precedevano mi sono alzato in piedi, e dopo essere rimasto in silenzio per un po' di secondi, incerto, ho detto "no", sotto lo sguardo di dissenso e disperazione dei miei genitori. È stato un gesto di stizza, più che una presa di coscienza su quello che volevo veramente. 

Successivamente le cose si sono complicate: io ero sempre meno abbordabile, e in casa percepivo gli sguardi costantemente frustrati della mia famiglia. Per un lasso di tempo sono stato costretto a continuare ad andare a messa la domenica mattina. I miei e i miei fratelli ci andavano il sabato sera, e siccome ero solo, finiva che mi nascondevo dietro la chiesa ad ascoltare i Sonic Youth. 

Per un po' è continuata questa pantomima, ma era sempre più chiaro che l'atteggiamento dei miei genitori non sarebbe cambiato. Non riuscivano ad accettare la mia scelta ed è proprio in questo che sta il punto delicato del cammino neocatecumenale: se i tuoi genitori sono devoti alla chiesa e credono che questa rappresenti la salvezza o comunque il modo giusto per vivere, non possono accettare che un figlio non segua questa strada. Per loro ero perso, risucchiato dal mondo. Dove "mondo" stava per peccato.

Così, dopo continue pressioni, ho dato una seconda possibilità al cammino. Ma è durato pochissimo. Soprattutto perché nell'esatto momento in cui ricominciai, mi resi conto di aver sviluppato una serie di convincimenti che cozzava con i suggerimenti da guru del prete di turno. Lo avevo fatto per i miei genitori, non per me.

Dopo aver lasciato la seconda volta ho iniziato a vivere con meno senso di colpa, e anche a concentrami sullo studio e le cose che ritenevo più importanti. Un po' alla volta la comunità è diventata qualcosa con cui ho a che fare solo per vie traverse, visto che tutti i membri della mia famiglia ne fanno ancora parte. Si è formato un equilibrio fra la mia scelta, il loro stile di vita e le reciproche aspettative.

Adesso sto per prendere la mia seconda laurea e anche loro sembrano aver mollato un po' la presa sulla mia fede, sulla mia vita e su chi mi circonda. Io, da parte mia, sono estremamente rispettoso nei confronti di tutto ciò che mi circonda e credo di dovere molto ad alcuni insegnamenti che i miei mi hanno dato. Mi ricordo ancora di come mio padre era impegnato nel sociale, sempre il primo a rispondere ai supermercati per i prodotti che sarebbero stati buttati per portarli ai più bisognosi. Lo ammiravo e ne andavo fiero. 

Per questo non voglio dire che il cammino neocatecumenale sia malvagio o qualcosa di estremamente terrificante. C'è gente che lo vive in pace, non lo nego. Li vedo che stanno bene e li vedrei persi senza il cammino: per molti rappresenta un appiglio a cui aggrapparsi per riuscire ad andare avanti.

Quanto a me, io mi tengo stretto la mia vita, e i piccoli piaceri che trovo in essa. Che siano parte del volere di Dio, non lo so, e difficilmente me lo chiedo: da quando sono uscito dal gruppo mi capita di pensarci di rado. Così come ad ogni questione che riguarda la religione. Quello che invece so, è che dopo aver testato una convivenza così stretta con 12 fratelli, la mia visione della contraccezione è estremamente laica.


Domenica delle Palme giganti anche a Valencia (Spagna)



80 commenti:

  1. Pax

    L'esperienza si conclude così:

    Quanto a me, io mi tengo stretto la mia vita, e i piccoli piaceri che trovo in essa. Che siano parte del volere di Dio, non lo so, e difficilmente me lo chiedo: da quando sono uscito dal gruppo mi capita di pensarci di rado. Così come ad ogni questione che riguarda la religione.

    Prima cosa che voglio evidenziare:

    Questo giovane, quando pensa alle cose belle della vita, tendenzialmente le vede non conformi al volere di Dio ed evita di porsi domande.
    Insieme al rifiuto della formazione che ha ricevuto, tutta strutturata all'interno del cammino, che lo porta a lasciare definitivamente l'esperienza, si accompagna il non porsi più alcuna domanda su ciò che riguarda la religione, come egli dice.
    Ossia egli identifica totalmente il cammino con Dio e la fede in Lui.


    Infatti dice all'inizio del suo racconto:

    Non posso negare che si è trattato di un imprinting fortissimo, e arrivare col tempo a mettere in dubbio l'esistenza di Dio è stato difficile, perché c'è sempre quella vocina del passato che ti redarguisce minacciosamente. Riuscire a non ascoltarla quando dal primo giorno della tua vita sei stato indotto a crederci è un'impresa—se devo essere sincero—piuttosto destabilizzante.

    Qui è chiaro che la identificazione c.n. - Dio è completa, con quali terribili conseguenze è facile da capire!

    1. Mettere in dubbio il cammino e la sua metodologia è mettere in dubbio l' "esistenza di Dio".

    2. La vocina che riemerge dal passato "ti redarguisce minacciosamente"

    3. Per non ascoltare più quella voce, che ti ha accompagnato dai primi giorni della tua vita, devi farti una vera violenza e, a quel punto, non pensare più al cammino, e decidere di allontanarsi definitivamente da esso, corrisponde al non potersi più porre alcuna domanda su Dio.

    Pax

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Scusa pax quali sono le cose belle della tua vita?

      Razionalmente puoi pensare che siano contrarie alla volontà di Dio?

      Un lettore curioso

      Elimina
  2. Che pena per questo ragazzo e per i tantissimi come lui con cui sono cresciuto insieme...
    Mi viene in mente un'espressione: ETEROGENESI DEI FINI.

    Il CNC, di fatto, si sta rivelando il più terribilmente efficace "ateificio" della Chiesa post-conciliare, laddove tra i giovani del "mondo" di oggi gli atei veri non ci sono più, trattandosi al massimo di agnosticismo o indifferentismo rispetto al nome con cui designare quel "Qualcuno" che deve pur esserci...

    Ebbene, il CNC riesce a fare qualcosa di diabolicamente unico, con un 70-80% di "figli del Cammino" che sviluppano una radicale avversione a Dio (percepito come nemico della loro vita e della loro realizzazione) ed alla Chiesa, tale che nemmeno i vecchi comunisti militanti hanno mai raggiunto...

    Basterebbe questa drammatica constatazione,
    (sorvolando sui problemi teologici ed ecclesiologici più spinosi, che ormai però non riguardano più solo il CNC, ma sono dilagati a tutti i livelli),
    per indurre una Gerarchia che fosse mentalmente sana, alla conclusione che l'esperimento kikiano-bugniniano di "neo-chiesa catacombale" è un fallimento completo da chiudere il prima possibile...

    Se il CNC è una PEDAGOGIA per formare "cristiani adulti", come dichiara di essere fin dall'inizio, bè, allora E' UNA PEDAGOGIA FALLIMENTARE.

    RispondiElimina
  3. Buongiorno, scusate se faccio sempre post che non c'entrano quasi niente sull'argomento dell'articolo

    Mi chiedevo come mai girando su facebook nei profili di chi segue il cnc non parlano quasi mai del cnc, ma proprio non si trova niente, e quei pochi gruppi che ci sono su facebook sono tutti gruppi chiusi

    Non è strano?
    Un'ulteriore prova di nascondere quello che fanno?

    Cioè a me viene spontaneo certe volte condividere un piacere, qualcosa di bello

    RispondiElimina
  4. Certo che condividono: mettono le foto delle Palme Alte Neocatecumenali, la solita autocelebrazione che vedrete domani poiché i kikos essendo superiori a chiunque devono per forza mostrarlo.

    RispondiElimina
  5. @valentina
    Grazie per questo post. Mi ha scatenato pensieri che sto cercando di dargli una forma organica, ma per ora non ce la faccio a scriverli.
    Come avevo detto in un'altro post, la pedagogia che il cammino aveva con me, io di riflesso inconsciamente la usavo con i miei figli, facendo grossi errori.

    @Roberto
    La segretezza e' l'aspetto caratterizzante del cammino. Con la scusa che gli altri non capirebbero o addirittura resterebbero scandalizzati tengono molte cose nascoste. In realtà come dice giustamente Lino, ti consiglio di leggere il suo libro, e' tipico delle impostazioni di carattere massonico. Ci sono gli eletti, il sale, gli illuminati....poi c'è il resto, il mondo i salati.

    Gesù non ha fatto così, come non fa così la Chiesa. Puoi prendere la Bibbia e leggere quelli che vuoi. Non ti "consegnano" un brano alla volta....
    EX-NC-???

    RispondiElimina
  6. "1. Mettere in dubbio il cammino e la sua metodologia è mettere in dubbio l' "esistenza di Dio".
    ---
    No, il dubbio sull'esistenza di Dio, è cosa di tutti i giorni; da parte di tutti.
    Quindi, che i Neocatecumenali, si togliessero dalla testa che si tratta di "un privilegio(?)" di loro esclusiva competenza.

    Fior di Santi, hanno avuto questo dubbio, eppure sono Santi.

    La consapevolezza della Fede, e parlo in questo caso a titolo personale, è molto ardua e difficile da raggiungere.
    ---

    RispondiElimina
  7. Ancora una volta devo ringraziare questo gruppo per l'aiuto che mi ha dato,

    Oggi ho chiesto a mia moglie se ha comunicato che non va più in comunità, mi ha detto che ancora non lo ha comunicato, che vorrebbe continuare fino alla pentecoste e poi non va più, sinceramente non ho capito perché proprio fino alla pentecoste, forse per chiudere questo ciclo di feste.

    qualcuno mi sa dire perché vorrebbe continuare fino alla pentecoste?

    Che dite se fino alla pentecoste cioè fino a quando non ne esce l'accompagno io?

    RispondiElimina
  8. @roberto
    la convivenza di Pentecoste è diversa dalle altre. E' l'unica in cui non si fa il giro di esperienze, è più come una scampagnata per stare insieme. Magari tua moglie vuole salutare tutti in questo clima più rilassato.
    ex

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Tieni conto che subito dopo la Pasqua i catechisti andranno nella comunità di tua moglie per dire come procede il cammino e magari rivedete i responsabili. Potrebbe essere che in quella occasione tua moglie ne parli con i catechisti.

      Elimina
    2. In cosa consiste questa convivenza, è quella che si va in albergo per 2 o 3 giorni, oppure è quella che dura un solo giorno?

      Forse ce una liturgia particolare proprio per pentecoste?

      Elimina
    3. Bene Fides se vanno i catechisti li aspetto io, perché ho intenzione da qui a pentecoste che lei esce dal cammino di essere sempre presente

      Elimina
  9. Roberto, tua moglie non si deve sentire in obbligo di comunicare proprio niente.
    Non ha obblighi con questi vampiri di anime.
    E' una persona libera che puo' lasciare tutto senza sensi di colpa.
    Proveranno a farglieli venire, in vari modi (tipo il non salutare o guardare con aria di compassione).
    Ma lei puo' sempre rispondere con un "grazie, ma non fa per me" o qualcosa del genere.
    All'inizio si soffre, e molto, a seconda della sensibilita' personale, poi ci si rende conto che ci sono cose piu' importanti cui pensare.
    Altrimenti si rischia di fare come quelli che affermano di volet smettere di fumare da lunedi' prossimo.
    Vi auguro ogni bene,

    Simonetta

    RispondiElimina
  10. Per dare qualche risposta, mi spiego:
    Quello che impressiona, nell'esperienza paradigmatica di questo che possiamo definire "figlio del cammino" a tutti gli effetti, è la totale identificazione dell'esperienza in cui si è nati e cresciuti con l'esistenza stessa di Dio.
    Se, andando avanti negli anni, decidi di voltare le spalle al cammino per ciò stesso rinneghi anche Dio.
    Ancora, per riferirmi a quello che giustamente osservava Ruben, sei portato a risolvere il dilemma che assilla ogni uomo "Dio c'è o non c'è?" nel senso che Dio non esiste, perché Dio e Cammino, nel tuo profondo sono INSCINDIBILI.
    Che danno immenso fanno questi genitori kikiani ai loro figli!

    Dunque, cosa significa questo?
    Per dire una cosa molto banale significa che l'esperienza del cammino NON VIENE PRESENTATA COME UNA DELLE TANTE VIE DELLA CHIESA, MA "LA VIA" la unica via, e se tu la abbandoni per ciò stesso abbandoni, rinneghi Dio.

    Questo volevo mettere in evidenza e, come non c'è alcun rispetto per chi, dopo aver frequentato, decide di abbandonare il c.n. e vivere la propria fede in altri contesti ecclesiali (vedi espresso richiamo di Papa Francesco proprio su questo) ed anzi viene tacciato di tradimento e di essere in balia del demonio, così ad un proprio figlio i genitori neocatecumeni, dietro insegnamento dei catechisti, mai prospetteranno altra via se non quella del cammino, esponendo i figli all'ateismo una volta che, da adulti, decidano liberamente che il c.n. non fa per loro.

    A riprova di questo:
    Non so nell'esperienza degli altri, ma nella mia la domanda più frequente che ti fanno gli ex fratelli di comunità a te fuoriuscito, in quelle rare occasioni in cui ti incontrano per strada e non possono evitarti, è:
    "MA TU VAI ANCORA IN CHIESA?"
    Che io li menerei, ogni volta.

    Educare i figli, dar loro delle regole, è certamente una cosa buona e doverosa da parte di genitori responsabili. Ma la demonizzazione di tutto ciò che fa parte del "mondo esterno al cammino", quello no!

    A questo, io credo, si riferisse il nostro "figlio del cammino" quando parla di "tenersi stretta la sua vita e i piccoli piaceri che trova in essa" e quando afferma che, ad un certo punto, ha smesso di interrogarsi sul se siano parte o no del volere di Dio, anzi ha smesso persino di pensare alla "religione".
    Perché va da se' che tutto quello che di bello c'è nel mondo intorno a noi e che la vita ci offre, tante piccole e grandi cose, ti è stato inculcato che tutto è idolatria.
    N.B. perché la vocina che riemerge dal passato redarguisce minacciosamente?! Ossia, non è una parola di amore, che attrae, che incanta, che attira quella che ti chiama a credere al "Dio che ti ama così come sei"?

    CONTINUA

    Pax

    RispondiElimina
  11. Pax
    CONTINUA

    Anonimo (11:10) ha detto...
    Scusa pax quali sono le cose belle della tua vita?
    Razionalmente puoi pensare che siano contrarie alla volontà di Dio?
    Un lettore curioso

    Carissimo Anonimo,
    Scusa prima togli tu a me una curiosità:
    Sei per caso "Anonimo" del 5 aprile 21:37?
    quello che ci ha donato il bell'epiteto di "mentecatti"?
    Se si, felice di ritrovarti qui tanto presto.
    ti rispondo volentieri, in attesa sempre che tu ti trasferisca stabilmente con noi,
    Tienimi informata su come andrà con i tuoi catechisti.

    La risposta la trovi nella continuazione al commento precedente qui di seguito.
    Una sola precisazione, più strettamente legata alla mia personale esperienza, come tu mi chiedi.
    Tante le cose belle della mia vita, a cui ho rinunciato durante tutti gli anni in cui sono stata in comunità, moltissime legate alle amicizie e alla mia famiglia di origine con cui ho vissuto pochissimo, eventi come matrimoni, nascite, lauree, riunioni di famiglia, sono più quelli a cui sono mancata, solo molto di rado ero presente, alcuni parenti li ho rivisti dopo la mia uscita dal cammino e non li riconoscevo più.
    Amavo molto leggere tantissimo, molto poco ho potuto farlo in quegli anni, andare in montagna o mettermi di fronte al mare per ore, camminare, viaggiare, andare a teatro e a cinema, ai concerti, ad eventi culturali o conferenze, visitare città d'arte, ascoltare buona musica, andare in campagna.

    Con la seconda domanda tocchi un punto dolente.
    Avessi usato di più e prima la razionalità non avrei impiegato tanti anni per capire l'inganno in cui ero caduta, votando ad esso tutta me stessa, come ho fatto.
    Certo che assolutamente non sono contrarie alla volontà di Dio le cose belle della mia vita!
    ma, quando sei dentro fino al collo, con impegni di evangelizzazione continui, tutto deve cedere il passo al cammino e non solo le "cose belle della vita" ma anche, E QUESTO È TERRIBILE", i più elementari doveri verso quelli della tua famiglia o verso i genitori bisognosi di assistenza, tutto potenzialmente diventa contrario al volere di Dio.

    ORA CONTINUA
    Riflessione:
    sono cose cattive o buone in se stesse quelle che vengono elencate nel post come "leggero comportamento sopra le righe"?
    Tipo chiedere di andare in vacanza, anche al fine di scambi culturali, o in discoteca o di uscire con un amico che non frequenta la Chiesa, peggio se ti innamori di una ragazza atea e la frequenti.
    Cosa dice questo "figlio del cammino", diventato uomo ormai, nella sua esperienza?
    Che tutto quello che non atteneva al cammino, ti veniva inculcato, essere pura idolatria,
    dentro la comunità la vita,
    fuori il peccato e la morte;
    ma non è così, andare ai concerti, cercare altri interessi, coltivare altre passioni, fare sport, studiare, fare tutte quelle cose che una persona normale fa, sono tutte cose belle. La vita ci offre tante cose belle, tante ancora, coltivare amicizie, frequentare i propri parenti, genitori, fratelli, stirare di più con i propri figli, andare a teatro, leggere libri, viaggiare, visitare musei, città d'arte.....
    Negli anni d'oro del cammino chi non ha rinunciato a tutte queste cose e molte altre perché bisognava correre sempre dietro a loro.
    Ma non vedete come tutti questi incalliti "catecumeni a vita", che mai diventano "fedeli" per volere di Kiko, sono tutti musoni, imbronciati, arrabbiati, millenaristi, catastrofisti, terroristi,
    loro abitando l'isola "che non c'è" della felicità, e che felicità!!!!
    Tutti gli altri nel pianto e stridore di denti del mondo pagano o scristianizzato, comunque idolatra e basta;
    tutti irrimediabilmentecondannati al mondo di tenebra.

    Pax

    RispondiElimina
  12. A margine di quanto detto da Pax aggiungo solo che papa Francesco non aveva fatto altro che trarre la logica conclusione: se esistesse un "itinerario" definitivamente migliore di tutti gli altri, allora la Chiesa stessa dovrebbe convertirsi a quell'itinerario ammettendo di aver sempre sbagliato per due interi millenni anche quando suggeriva l'esempio dei santi, determinate devozioni, ecc.

    Infatti i facinorosi neocatekikos credono davvero di essere gli eletti, di essere quelli che correggono venti secoli di Chiesa sbagliata che non cantava i canti di Kiko, che non usava le icone di Kiko, che non celebrava nelle salette di Kiko, che non opprimeva la libertà dei fratelli, che non aveva l'esazione fiscale della tangente delle Decime, che non faceva la comunione "seduti", ecc.

    L'aspetto psicologicamente più meschino dei cosiddetti "catechisti" neocatecumenali è che si sono esercitati a recitare la parte degli agnellini al preciso scopo di mettere in cattiva luce gli interlocutori, come in quel caso di Castellammare in cui la "catechistona" non aspettava altro che l'occasione per sminuire l'interlocutore con l'illazione preconfezionata: "ma lei si sta alterando! non si alteri! perché si altera?".

    Aveva ragione padre Zoffoli a definirli «gente fanatica, abilissima a mentire, malata di presunzione».

    RispondiElimina
  13. @ Pax ha detto: "Ma non vedete come tutti questi incalliti 'catecumeni a vita', che mai diventano 'fedeli' per volere di Kiko, sono tutti musoni, imbronciati, arrabbiati..."

    Mi hai rammentato il tizio del video sotto: gli sono bastati due minuti per dipingersi. E anche dice che non ha fatto corsi. Noooo! Lui non ha mai imparato le lezioni di Kiko, prima di ripeterle coi i disegnini sulla lavagna a fogli mobili! E pure si lamenta che la gente non si ferma! Magari, se sorridesse un poco... :-)
    https://youtu.be/v3bX01DuhEI

    RispondiElimina
  14. Crux Sancta riporta un articolo del quotidiano peruviano La Repùblica che tratta dell'arroganza e della superbia dell'arcivescovo neocatecumenale: «Non sopportano l'umiliazione pubblica. Poiché ovviamente non sono umili. Al contrario, sono superbi, cattivi, arroganti, altezzosi, presuntuosi, vanitosi e insolenti. Si consideri, ad esempio, l'arcivescovo neocatecumenale di Arequipa, Javier del Río...»

    A onore del vescovo neocatekiko va detto che ha osato "umilmente" chiedere al primo ministro di non far insegnare nelle scuole l'ideologia gender (cosa che ha inviperito il giornalista laicista - e fatto sudar freddo il parroco presente lì accanto), ma quando il ministro ha tentato di buttarla su questioni bibliche il kikovescovo ha ribattuto di avere studi teologici (pessima mossa il tentare di dar dell'ignorante al ministro).

    È interessante che anche negli ambienti laicisti i kikos siano riconosciuti per la loro arroganza e superbia. Bisognerebbe solo dire a quel giornalista che il tipico kikos gode di fronte a quegli articoli perché così il sabato sera in comunità può comodamente proclamarsi "perseguitato mentre evangelizza".

    Quanto al caso Guam e al vescovo pedofilo neocatecumenale, l'ultima novità è che dalla sua latitanza in USA va dicendo che i cinesi vorrebbero aprire un casinò a Guam al posto del seminario R.M., e che le vittime della sua pedofilia sarebbero falsi testimoni pagati 40.000 dollari ciascuno.

    Si tratta come al solito di voci che corrono nelle comunità neocatecumenali, ma mi permetto qui di ricordare che la ridicola scusa "casinò" era già stata oggetto di numerose illazioni dei pasqualoni di Guam molti mesi fa, e anche di parecchi interventi anonimi di pasqualoni italiani vogliosi di ripetere il tam-tam ufficiale delle voci di corridoio delle salette del sabato sera. Ora che le ripete anche il vescovo pedofilo neocatecumenale dobbiamo dedurre che è una narrativa preconfezionata da qualcuno molto in alto nel Cammino, così come lo è la ridicola cifra di 40.000 dollari: evidentemente nella narrativa neocat ci deve per forza essere qualcuno che per "invidia" al vescovo neocatekiko è disposto a sborsare 160-200.000 dollari...

    Intanto Tim riceve tuttora minacce anonime (sembrano l'esatta traduzione di quelle che inviano i pasqualoni italiani: "i tuoi giorni sono contati", "finirai in carcere"...).

    RispondiElimina
  15. Girando per il web ho trovato questa intervista molto interessante

    Una setta dentro la Chiesa. Intervista al sociologo Marco Marzano

    A volte mi capita di immergermi in un libro accattivante che stuzzica ogni recesso della mia curiosità. Un input che mi spinge a frugare dentro nuovi argomenti e accende la scintilla per una futura inchiesta. Questo è successo proprio dopo che ho chiuso le pagine del saggio “Quel che resta dei cattolici”, edito da Feltrinelli, di Marco Marzano. Ordinario di Sociologia a Bergamo, è autore di numerose pubblicazioni su temi sociali. Con il suo sguardo sensibile e approfondito ha vagato a lungo dentro un cattolicesimo secolarizzato, incontrando parrocchie in declino, ma anche nuovi movimenti religiosi settari ricchi di vitalità. Attraverso il suo aiuto cercheremo di cogliere il lato nascosto dei neocatecumenali. Queste comunità sono una Chiesa parallela, ma con riti separati dal cattolicesimo tradizionale. Che tipo di riconoscimento hanno?

    “Come organizzazione cattolica sono legittimati a tutti gli effetti. Se c’è l’accordo del prete possono quindi stabilirsi nella parrocchia con le loro attività. Nel 2008 Papa Ratzinger ha riconosciuto con uno statuto queste comunità come ‘strumento al servizio dei vescovi per la riscoperta dell’iniziazione cristiana da parte degli adulti battezzati’. L’approvazione di questo statuto ha richiesto agli adepti solo qualche minima variazione dei loro riti liturgici, quali l’apertura delle messe del sabato al resto della popolazione o l’eucarestia ricevuta in piedi anziché seduti. Nel 2010 il Pontificio consiglio per i laici ha riconosciuto l’ortodossia della loro catechesi, sebbene i testi siano tenuti segreti e svelati dai catechisti solo man mano che prosegue il Cammino”.

    C’è chi ha denunciato le crepe di quest’ organizzazione. Lo stesso cardinal Martini le vietò nella sua diocesi. Come mai vescovi e Vaticano non intervengono?

    “Molti vescovi hanno espresso il loro dissenso con atti pubblici. Negli anni ‘80 sono intervenuti quelli di Brescia, Milano, Novara. In seguito hanno fatto sentire la loro voce quelli di Torino, Firenze, Palermo, Vicenza. Alcuni sono stati ostacolati nelle loro diocesi. I vescovi non hanno potuto incidere molto perché i neocatecumenali hanno avuto il pieno sostegno del Vaticano. In primis Giovanni Paolo II aveva un approccio entusiasta con i militanti. Non a caso la teologa del gruppo, Carmen Hernández, poteva circolare liberamente nelle stanze papali. Papa Wojtyla considerava queste comunità come un lievito per rivitalizzare il tessuto delle parrocchie inaridito dalla secolarizzazione. Viaggiatore instancabile, non nascondeva inoltre una particolare sintonia con le famiglie itineranti del Cammino, dedite ad annunciare il Vangelo in giro per il mondo. I neocatecumenali hanno sempre manifestato grande fedeltà al Papa e alle sue direttive morali, in cambio hanno ottenuto la legittimità. Infatti, in accordo con i vescovi, hanno creato in Italia dei propri seminari, che sfornano molte nuove ordinazioni con una formazione spirituale neocatecumenale. I preti rimangono a disposizione del vescovo locale solo per qualche anno, poi Kiko decide del loro servizio. Papa Ratzinger ha espresso un approccio più tiepido con i militanti, ma in concreto, con l’approvazione dello statuto definitivo, ha mantenuto una certa continuità. Dubito che il nuovo Papa Francesco possa mutare una realtà solida e legittimata, che secondo varie testimonianze apporta molte risorse finanziarie ai vertici curiali. Solo se avesse una sensibilità molto distante da questi gruppi, potrebbe indebolirli”.

    Che ruolo hanno i preti che militano nel gruppo e perché hanno un’accettazione passiva di ciò che succede all’interno?

    .....continua

    RispondiElimina
  16. .....continua


    “I preti nel Cammino sono semplici amministratori dei sacramenti, per fare la confessione o l’eucarestia. Loro sono indispensabili per legittimare la cattolicità, altrimenti i neocatecumenali non potrebbero stare nelle parrocchie. Essendo comunità laicali, la struttura di comando non è centrata sul prete, bensì sui catechisti. La maggioranza dei parroci si rifiuta di avere il Cammino sul proprio territorio. Alcuni accettano perché sono fiaccati da molti anni di servizio e temono il banco vuoto. L’entrata di questi fratelli dà ossigeno a parrocchie agonizzanti. Se il vescovo è favorevole al Cammino e riceve da questo risorse finanziarie, anche il prete difficilmente si oppone, perché rischia di non far carriera”.

    Quest’organizzazione rientra nella tipologia di una setta religiosa?

    “Se facciamo riferimento alle definizioni sociologiche più accreditate, rientra in un gruppo settario, al pari dei Testimoni di Geova, dei mormoni e di molti altri gruppi. Caratteristiche comuni sono l’impegno totalizzante, l’adesione per scelta volontaria, il distacco dei militanti dall’impegno sociale e politico. Il perno deve essere l’attività spirituale, il resto potrebbe distrarre. C’è una forma di fuga dalla realtà, anche se c’è qualche sporadica partecipazione dei neocatecumenali a raduni tipo il Family day. Sono gruppi che attirano persone in cerca di ancoraggi sicuri perché hanno smarrito la loro identità. Qui mettono in gioco le loro biografie, per scoprire la Verità e i suoi aspetti benefici. In realtà la storia personale si blocca al momento della conversione, perché il futuro è già scritto”.

    RispondiElimina
  17. Pax

    @ Roberto

    Grazie, vedi anche tu ci doni qualcosa.

    Qui mettono in gioco le loro biografie, ....... In realtà la storia personale si blocca al momento della conversione, perché il futuro è già scritto”.

    Precisamente così ed è molto amaro.
    Quando ho sintetizzato, prima, piccole cose della mia esperienza cosa ho detto se non che
    La mia storia personale si è BLOCCATA al momento della conversione ........ Il futuro.........

    Pax

    RispondiElimina
  18. Cara Pax, Marco Marzano ha scritto un libro molto interessante che si chiama ""Quel che resta dei cattolici" dedicando un intero capitolo ai neocat. Se non sbaglio fra gli intervistati fuoriusciti c'è anche un frequentatore del blog

    RispondiElimina
  19. Roberto, se vuoi imparare qualcosa di serio e profondo sul cammino ti consiglio il libro di Lino Lista, Il Fango e il segreto. Fallo leggere a tua moglie e ti assicuro che non metterà più piede nel CN

    RispondiElimina
  20. Marzano ha scritto un interessante libro sulla crisi della Chiesa Quel che resta dei cattolici», edito dalla Feltrinelli nel 2012) in cui dedica larga parte del volume alla questione del Cammino.

    È quantomeno significativo il fatto che lui, da un punto di vista non cattolico e partendo da considerazioni sociologiche, giunga sostanzialmente alle nostre stesse conclusioni - cioè il fatto che il Cammino è parte integrante di quella crisi - ed aggiunga anche testimonianze di primissima mano sui motivi dello scempio (come quella sulle «oliature» e sulle rappresaglie).

    Se ci pensiamo bene, tutte le volte che si parla della crisi della Chiesa (una crisi di fede visibile nel decadimento liturgico e dottrinale, con tutte le conseguenze collaterali come lo svilimento del sacerdozio e del matrimonio, la banalizzazione della confessione, ecc.) e qualcuno tenta di azzittire la discussione (col solito buonismo, con un generico richiamo alla speranza, con un "ma tu ti lamenti sempre?", con un "vivi e lascia vivere", ecc.), neocatecumenale o meno che sia, di fatto sta censurando i motivi della crisi, ancor prima che la discussione sulla crisi stessa.

    RispondiElimina
  21. Si Marco della torre, è demoniaco quanto succede,
    non il fatto che venga raccontato!
    Come è demoniaco che altri "catechisti"Nc (esponenti e capi di 1 organizzazione "cattolica" ufficiale) abbiano indotto mio marito a lasciare me,

    Come è stato demoniaco che i sommi sacerdoti del Tempio (esponenti e capi della religione ufficiale di quel tempo) abbiano crocifisso Gesù ..

    Ed anche allora, Marco, c'era chi si divertiva a guardare questo scempio!

    Vai Marco ora a prendere la tua palma gigante , ti servirà x stare all'ombra nel giorno della calura ....
    Roberta

    RispondiElimina
  22. Invece di scrivere sciocchezze su questo stupidissimo blog fareste bene ad andare alla Messa delle palme e della Passione del Signore.Fareste bene a predisporvi al Santo Triduo,con una buona confessione,nella quale dovreste accusarvi delle numerose calunnie,bugie,diffamazioni,mormorazioni,falsità,che da anni diffondete sul conto del Cammino e di chi lo fa.Dite solo scemenze,sarebbe un gioco da ragazzi rispondervi,ma con dei cretini ottusi sarabbe solo tempo sprecato sottrato a cose più utili quali preghiera,elemosina,penitenza.Avreste dato un ottimo esempio se almeno in quaresima aveste fatto a meno di questo blog e del vostro sparlare,
    giudicare,mormorare.Che cistiani siete voi?Voi siete agnostici non cristiani,persone che amano il mondo,i piaceri della vita.Chi cerca di convertirsi,di seguire Cristo a voi da fastidio e per questo sparlate.Ok termino questo mio primo e ultimo messaggio,che senz'altro censurerete.Sprecare tempo con degli imbecilli,idioti come voi è un peccato mortale grave.Torno ad occupazioni che più si addicono ad un vero cristiano cioè preghiera,elemosina,penitenza e digiuno a voi sconosciuti.Pregherò per voi ne avete bisogno.

    Giuseppe

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ma come? Hai appena ricevuto e ostentato la tua palma gigante e vieni qua a insultare, giudicare e offendere? Mah! Vai a pranzare vai Giuseppe!

      Elimina
    2. È per non diventare come te che sono uscito dal cammino...e sono diventato finalmente cristiano e non seguace di kiko!!!

      ...oltre ovviamente ad altre migliaia di ragioni che troverai scritte nel blog se ti fermassi a leggere e accendessi il cervello!!!

      Anto

      Elimina
  23. GIUSEPPE SANTO SUBITO!!!

    RispondiElimina
  24. @Giuseppe

    Visto che qui si dicono solo calunnie e falsità, spiegheresti gentilmente a noi "cretini ottusi" come mai la moglie di Roberto, alla redditio, nega ancora a suo marito (i due saranno una carne sola) l'esistenza della decima? Sarà stato un suo motu proprio o sarà stata consigliata dai catechisti?

    Uno degli innumerevoli ex che il cammino l'hanno fatto bene e per molti anni

    RispondiElimina
  25. Giuseppe, sarei contenta se domani consultarsi il blog e rispondessi ai punti sull'Eucarestia toccati dal cardinale Sarah, l'articolo verrà pubblicato domattina.

    Buona domenica delle Palme a te!
    Autore della Lettera

    RispondiElimina
  26. Giuseppe/Pasquale noi ti riconosciamo subito, ma ormai anche i tuoi catechisti.
    Stai attento.

    RispondiElimina
  27. @Giuseppe
    Sei un personaggio,dalle tue parole si evince che sei un vero Cristiano misericordioso dedito al perdono e all'amore come insegna nostro Signore Gesù.
    Nel tuo ciarlare c'è tutta la dottrina del tuo padrone Kiko,vai a farti il triduo e mi raccomando occupa i primi posti,non sia mai non venga visto dai tuoi fratelli e catechisti,cosa potrebbero pensare di te! Grazie perché sei la conferma ennesima che ho fatto benissimo a lasciare.
    Ex fratello

    RispondiElimina

  28. Quale momento migliore della Messa delle palme, quale momento migliore del Santo Triduo della Passione del Signore, quale momento migliore del sacramento della Confessione, quale momento migliore della Quaresima ..

    per impiegare il tempo nell'utile e CRISTIANA occupazione di DIRE LA VERITA'!

    Nostro Signore Gesù ha perdonato chi gli stava facendo del male ma NON ha mai detto che quel MALE fosse BENE; anzi, proprio perchè ha AFFERMATO la VERITA' è stato ucciso.

    Nonostante avessi occupazioni più piacevoli da svolgere, ho pensato si "addicesse" al mio essere cristiana anche l'occupazione di risponderti, Giuseppe, proprio in spirito di servizio alla Verità.

    Grazie delle preghiere .. è vero che ne ho bisogno, perchè la situazione di sofferenza in cui vivo, a motivo del CNC è grande e spero che anche le tue preghiere contribuiscano a farmi vivere "cristianamente" questa Pasqua, cioè unendo questa mia sofferenza a quella meritoria di nostro Signore.

    Un saluto a te, Marco & C.NC ... ribadendo:

    meglio imbecilli e idioti che neocatecumenali!

    Roberta

    RispondiElimina
  29. Hahaha! Il primo messaggio non è di certo, Pasquale senzaspazidopolapunteggiatura, noncensuratemi, andateadarecosepiuutili...
    Forse è il primo a nome Giuseppe, dobbiamo controllare negli archivi, ma dubito persino di questo.
    E speriamo non sia neppure l'ultimo, che tu sia sempre in buona salute e continui a frequentarci e a darci delle conferme, dirette e indirette, di ciò che denunciamo.
    Fra l'altro, i tuoi fratelli già sono pronti a farti "santosubito", com'è loro abitudine nei confronti di chiunque è disposto a difendere Kiko affrontando il ridicolo e oltre.
    Buona Domenica delle Palme a te: accontentati del tuoramoscello d'ulivo e non invidiare le palme alte degli eletti...

    RispondiElimina
  30. @ Giuseppe ha detto: "Voi siete agnostici non cristiani,persone che amano il mondo,i piaceri della vita"

    Uno gnostico (cristiano, per definizione) che accusa gli altri di essere agnostici non cristiani è il colmo :-)
    Al tuo suggerimento di andare a Messa, rispondo: qualcuno ti ha mai riferito che i cattolici a Messa la domenica possono andarci in vari orari, essendo la più affollata generalmente quella delle 12, dalla quale ora provengo?
    Chi leggerà i tuoi improperi avrà conferma che tutto ciò che si scrive del Cammino, con personaggi che si relazionano e si esprimono come te, è assolutamente probabile.
    Calunnie,bugie,diffamazioni,mormorazioni,falsità? Denunciate, denunciate. In Tribunale porteremo "falsità" di questo genere, in copia originale:
    SCRUTINIO DEI LANCIATORI DI PALLE DI MOTA
    Rispondi pure, per te è un gioco da ragazzi: hai detto i peccati degli altri tu, hai infangato il prossimo? Dal tuo commento mi sembri molto bravo a scrutinare e a infangare.

    RispondiElimina
  31. Giuseppe, se veramente rispondere è un gioco da ragazzi, come mai "le contromisure fino a quel punto si limitavano all'invettiva"? (cit.)

    Perché non è affatto un gioco da ragazzi rispondere.
    Ce ne fossero, di neocatecumenali con cui poter discutere apertamente.
    Gli unici sono i fuoriusciti.

    La risposta neocatecumenale infatti è solo una, divisa in tre parti:

    1.a Vieni e vedi
    1.b Cosa? Non sei venuto o non hai visto? Colpa tua, cerca di scoprire perché.
    1.c Noi sappiamo tutto ma non te lo diciamo, devi scoprirlo da solo, torna al punto 1.a

    Tutto eternamente qui.

    Il risultato? Che io -parlo per me ma non sono certo l'unica- non pongo più neppure domande dirette -ai- neocatecumenali ma mi informo -sui- neocatecumenali.
    E le informazioni che trovo quadrano con le lacune lasciate dal non detto e dal sottaciuto del "perché tanto non capiresti".

    Ecco i frutti dell'aver innalzato una barriera di esoterismo.


    D.D.

    RispondiElimina
  32. @ Valentina
    Vuol farsi riconoscere. La ricordi la storiella di "Baccalà 'e 'ncopp' 'e quartiere", vero? Ora riferirà che anche i mamotreti successivi al II scrut. sono falsi. Però non denuncia mai: bla... bla... bla... :-)

    RispondiElimina
  33. Ho 24 anni e sono il terzogenito di 12 fratelli, l'ultimo dei quali nato poco più di un anno fa.

    A Firenze da almeno due generazioni è sufficiente la condizione di terzogenito fra tre fratelli per suscitare negli astanti salaci considerazioni del tipo "...Ma ai tuoi si era guastata la televisione...?"

    RispondiElimina
  34. Il caro fratello Pasqualone Giuseppone in occasione della domenica delle Palme ha pensato bene di mostrarci la spiritualità neocatecumenale aprendoci il suo cuore.

    Sarebbe un gioco da ragazzi rispondere, ma il sullodato non gioca mai (e nemmeno da ragazzi), non risponde mai, e si limita a giudicare e insultare.

    Ma forse è solo perché qualche fratello di comunità più pasqualone di lui gli ha soffiato il posto di cantore solista del Preconio Pasquale, se non addirittura anche l'ultima Palma Alta, segno dell'Aristocrazia Neocatecumenale.

    (e magari si era anche fatto i conti: dato che oggi al Pranzo Palmesco non ci sono le confessioni pubbliche, allora può lasciarsi andare comodamente all'ira funesta).

    "Mi hanno censurato gli insulti anonimi che avevo mandato! Dunque significa che sono perseguitato mentre evangelizzo!"

    (ne è talmente convinto che magari è proprio lui stesso l'autore del commento "Santo Subito").

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ragazzi io sono nel cammino da 10 anni ormai e ciò che dite lo vedo varie volte. Però è anche vero che ci sono aspetti positivi. Non voglio fare la solita tiritera del cammino sulla salvezza del matrimonio dei miei ecc. Però ho sperimentato veramente l'amore di Cristo per me nel cammino. Da notare che sono anche insegnante del catechismo e ministro dell'Eucaristia, il cammino ha fatto sì che tornassi alle mie attività parrocchiali che avevo lasciato. Io sono alla re-traditio se avete domande, anche se non visito spesso, se posso vi rispondo.

      PS. Scusate se la grammatica fa pena ma dal cellulare mi trovo in difficoltà a scrivere.

      Elimina
    2. Giuseppe tu per primo dovresti perdonare. Sei proprio un fariseo. Prima vai a messa e poi insulti. Mi chiedo se tu credi al fatto che hai ricevuto Cristo stesso solo poche ore prima...Fossi il tuo catechista non so che farei... Forse di Cristiano non hai appreso nulla.

      NC APERTO

      Elimina
  35. @ Giuseppe delle 11.16 vedo che come offese te la cavi bene . Anche sei ncn la
    Carità non ti appartiene . Impara a rispettare chi in questo blog si apre e manifesta tutta la sua sofferenza e il malessere che per anni ha vissuto nel cammino neocatecumenale . E ... Se hai un po' di tempo interrogati. , la vita delle persone è e resta parola di Dio Buona Pasqua

    RispondiElimina
  36. @ Giuseppe delle 11.16 vedo che come offese te la cavi bene . Anche sei ncn la
    Carità non ti appartiene . Impara a rispettare chi in questo blog si apre e manifesta tutta la sua sofferenza e il malessere che per anni ha vissuto nel cammino neocatecumenale . E ... Se hai un po' di tempo interrogati. , la vita delle persone è e resta parola di Dio Buona Pasqua

    RispondiElimina
  37. Intanto vorrei consigliare a Marco di guardare il film Full Metal Jacket di Stanley Kubrick, un vecchio film di trent'anni fa che parla del Cammino Neocatecumenale.

    Nella prima metà del film si parla di una comunità neocatecumenale guidata dal catechista Hartman che non si azzarda mai ad indurre qualcuno al suicidio, anzi.

    Inoltre il catechista spende molte parole a favore del matrimonio e fa di tutto per guidare i fratelli in cammino.

    Naturalmente, se un fratello di comunità fallisce, è perché ha disubbidito al catechista, contrariamente alle giustissime indicazioni dell'iniziatore Kiko.

    RispondiElimina
  38. Volevo fare i complimenti a Giuseppe/Pasquale, che ancora una volta ha fatto la sua professione di fede all'idolo Kiko/CNC! Bravo, con il tuo finissimo eloquio ti sei espresso da vero cristiano adulto nella fede, dimostrando come sia stata ottima la tua preparazione a questa Domenica delle Palme e della Passione di Nostro Signore Gesù Cristo! Leggendoti, posso tranquillamente dirti che sono contento di essere "cretino ottuso e imbecille idiota" (parole tue, non avrai difficoltà a riconoscerle!). Tutto, ma sempre meglio che essere un NC protestante-ebraico (definizione di Mons. Schneider; mai definizione fu più azzeccata di questa!).

    RispondiElimina
  39. @ Tripudio ha detto: "Il caro fratello Pasqualone Giuseppone in occasione della domenica delle Palme ha pensato bene di mostrarci la spiritualità neocatecumenale aprendoci il suo cuore"

    Anche, il nostro fratello Pasqualone, ci ha mostrato la sua ignoranza quando ha scritto: "Voi siete agnostici non cristiani".
    Spiegaci, Pasqualone: perché hai precisato, forse esistono gli agnostici cristiani? Ti è stato mai spiegato il concetto di agnostico? Mica puoi mettere la "a privativa" soltanto per obiettare alla nostra accusa di gnosticismo del CNC? Magari non ci hai fatto caso: non diciamo mai "gnostici cristiani", per definizione lo gnosticismo è sorto dal cristianesimo primitivo. Spiegami dove è sorto l'agnosticismo cristiano, se non nel tuo cervello circonciso.
    Pasqualone, ti sembrerò duro, ma semplicemente rispondo alle tue offese tipo "cretini ottusi": tu sei un esperto in "controsoffitatture in cartongesso,posa cornici di gesso e polistirolo". Interessati di queste cose, non uscire dal seminato e, perlomeno nel tuo curriculum in rete, digita gli spazi dopo i segni di interpunzione, altrimenti con il cavolo lo prendono in considerazione.

    Questo pasqualone che ci ha riempiti di offese tanto meritava. A non rispondere, aumentano la loro smisurata autostima, il loro ego gonfiato e facciamo loro del male così come tanti porporati ne hanno fatto a Kiko.

    RispondiElimina
  40. @Anonimo Giuseppe delle 11:16........ = Anonimo delle 11:10 di ieri, dicasi Lettore curioso. =. Anonimo del 5 aprile delle 21:37 dicasi mentecatto......

    O sei sempre tu oppure siete tutti uguali!

    1.
    Dite solo scemenze,sarebbe un gioco da ragazzi rispondervi,
    Allora rispondi. Quando tu mi hai posto domande io ti ho risposto.

    2. Voi siete agnostici non cristiani,persone che amano il mondo,i piaceri della vita.
    Vedi che sei lo stesso di stamattina?
    hai proprio una fissa con il mondo e i piaceri della vita, che per te sono per antonomasia il "male".
    Ti ho risposto su quali sono per me le cose belle di cui il cammino mi ha privata per anni.
    Ora interrogati tu su quali sono le cose belle della tua vita e che ti piacerebbe tanto fare e da quanto tempo non ti poni più questa domanda?

    3. Sprecare tempo con degli imbecilli,idioti come voi è un peccato mortale grave.Torno ad occupazioni che più si addicono ad un vero cristiano cioè preghiera,elemosina,penitenza e digiuno a voi sconosciuti.

    Tu cerchi di convertirti, di dedicarti alle "occupazioni proprie del vero cristiano" : preghiera,elemosina,penitenza e digiuno ma, perdonami, ti sento un poco appesantito, e il risultato di tanto impegno non mi sembra poi una gran cosa, vista l'acrimonia che hai che, stanne certo, avvelena più te che noi.

    Un consiglio: rilassati un poco,

    Pensa che devi ancora affrontare il Triduo Pasquale, le doppie celebrazioni, in Parrocchia e in comunità,
    lavare i piedi ai tuoi amati fratelli di comunità , che sicuramente sopporti meglio di come sopporti noi,
    digiunare per 36 ore continuate,
    stare tutta la Notte sveglio in liturgia kikiana/carmeniana, fino alla stella del mattino,
    concludere finalmente con il banchetto pasquale e...
    stremato dormire tutta la giornata di Pasqua più morto che vivo
    e speriamo che nessun parente ti chiami per gli auguri prima delle tre del pomeriggio! Te lo auguro con tutto il cuore!

    4. Pregherò per voi ne avete bisogno.

    Riserva per te stesso le tue preghiere, certamente ne hai bisogno più di noi, non sprecare il tuo tempo con degli imbecilli incurabili.

    Ultima domandina:
    perché ultimamente siete più velenosi del solito?
    Qualcosa vi preoccupa in modo particolare?

    Pax

    RispondiElimina
  41. http://www.guampdn.com/story/news/2017/04/09/snap-guam-clergy-sex-abuse-cases-could-reach-150-200/100159474/

    RispondiElimina
  42. @ Giuseppe
    Felice di essere una "cretina ottusa" ma libera!
    "Filo d'erba"

    RispondiElimina
  43. Ahahahahahah
    Pasquale scrive il primo commento della Domenica delle Palme, e accusa noi di scrivere sul blog invece di andare a Messa!
    Ah ah ah ah ah ah

    Chi non è stato nel cammino non sa che la messa neocat anche io giorno delle palme dura due ore e compresa la processione anche tre e mezza!
    Il Pasquale alle 11.34 stava al parco o in qualche piazza alla consegna delle palme....a scrivere sul blog!!

    RispondiElimina
  44. p.s. Di ai tuoi solerti catechisti che abbiamo tutti i testi del cammino, vecchi e nuovi. Vi faremo neri in un modo che piangerete

    RispondiElimina
    Risposte
    1. In qualche modo si deve fermare,è incredibile quello che ho visto oggi tra processione e messa 3 ore, io marito di una moglie che è in comunità ancora per poco per fortuna non ho avuto la libertà di andate in chiesa con mia figlia e mia moglie a vedere una semplice messa delle palme perché mia moglie ha dovuto partecipare alla processione essendo ripeto ancora per poco in comunità, quindi ci siamo ridotti mia figlia dalla nonna, mia moglie in fila e io in disparte che guardavo separato da mia moglie, poi vedevo addirittura persone che si avventavano sulle palme giganti, persone che ne avevano 2 o 3 come se averne di più vuol dire che sei meglio degli altri, poi prima di entrare in chiesa sbatevano le palme a terra sembravano una tribù di indigeni, insomma non vedo l'ora che mia moglie esce definitivamente, e ringrazio il signote che quel giorno, quell'unico giorno che potevo andare, sono andato a vedere la professione di fede di mia moglie, dove ho capito tutto e gli ho fatto la guerra per uscire,

      P.s. intanto oggi non è andata al pranzo con i fratelli di comunità, alla faccia loro.

      Elimina
  45. A proposito del vangelo di Matteo di oggi....ai piedi della croce manca il nome di Maria

    RispondiElimina
  46. @ NC APERTO


    "... Io sono alla re-traditio se avete domande, anche se non visito spesso, se posso vi rispondo..."

    In tanti anni saresti il primo neocat disposto al confronto. Te la sentiresti di rispondere argomentatamente?

    Dici di essere ministro dell'Eucaristia. Come puoi tollerare allora lo stravolgimento della Liturgia Eucaristica?

    Il Messale è cogente, penso che tu lo sappia se sei insegnante di Catechismo.

    Anche i Papi vi hanno richiamato a rispettare senza aggiunte né omissioni i Libri Liturgici.

    Perciò nella tua comunità come ti comporti? Segui il gregge seduto che distingue Comunione e manducazione o pretendi che si obbedisca alla Chiesa?

    Aspetto risposta, grazie.

    RispondiElimina
  47. Anche io, l'apostata, la mia è una sola domanda e semplice semplice. Qui c'è un "foglietto" della "celebracion de la vigilia Pascual" del Cammino. Al ritorno a casa linkerò il medesimo su carta intestata del Cammino, che ora non ho disponibile.
    http://www.camino-neocatecumenal.org/Neo/DESCARGAS/Directorio%20Vigilia%20cantores.pdf
    La domanda è: potrei sapere dove, nella Liturgia della Veglia pasquale della Chiesa Cattolica, possiamo ritrovare la "LITURGIA DE LOS NIÑOS" - così definita - dopo la "LITURGIA DE LA PALABRA"?

    RispondiElimina
  48. Leggendo ieri ho trovato queste TECNICHE SEGRETE che usano per trasformare le persone.

    La diffusione del CN nel mondo sorprende per la sua rapidità e capillarità. Ovunque viene proposto trova seguaci entusiasti ed apostoli coraggiosi. Tutto questo, però, sembra essere frutto di una manipolazione psicologica operata con le tecniche tipiche del lavaggio del cervello o ‘pulizia della mente’ introdotte per la prima volta dai comunisti in Cina negli anni ’50, per liberare le menti dei cinesi dalle vecchie credenze e far loro accettare gli ideali marxisti. Questo processo di ‘conversione’ si realizza in tre fasi ben distinte: ‘scongelamento’, ‘modificazione’, ‘ricongelamento’ così vissute nel CN:

    Scongelamento

    Si crea una situazione di totale controllo (prigionia o isolamento dal mondo culturale, religioso e affettivo). L’isolamento dei NC non è fisico e tantomeno violento ma viene ottenuto con un’accoglienza premurosa, affettuosa, gioiosa; mostrando interesse e attenzione per i problemi che in quel momento assillano la persona; lasciando libero sfogo alle critiche e scusando tutto e tutti; mettendo in crisi idee, tradizioni, modi di vivere, di pensare… fino a far venire il desiderio di abbandonarli. Negli ‘Annunci’ proclamano con forza e con atteggiamento sprezzante frasi come: ‘La Chiesa non si vede da nessuna parte’; ‘La Chiesa è piena di paganesimo e di idolatrie’; ‘I cristiani sono di scandalo a chi non crede’; ‘La devozione ai santi e le spiritualità tradizionali sono ridicole’; ‘Cardinali e Curia romana fanno i fatti loro e non si interessano di pastorale’; ‘A Roma non c’è mai stata una pastorale’. E’ la peggio del mondo’ (PR, p. 183).

    Queste ed altre espressioni, buttate là come scontate, mettono in crisi i fedeli, specialmente coloro che hanno una fede debole o che, per qualsiasi motivo, fossero rimasti delusi dalla Chiesa Cattolica.

    Modificazione

    Si fanno vedere gli aspetti positivi della vita comunitaria proponendo bei canti, belle catechesi, belle cerimonie, belle convivenze, begli esempi… inducendo ad accettare come buona, ogni cosa proposta dal gruppo ed eliminando ogni legame con cose, valori e legami passati.

    ....continua.....

    RispondiElimina
  49. .....continua......

    Negli ‘Annunci’ o nelle ‘Missioni’ che organizzano non viene mai nominato il CN. Nessuno, che non sia catechista o responsabile, deve sapere i retroscena delle decisioni e quanto accadrà nelle tappe successive del Cammino. Usano il termine ‘Chiesa’ come sinonimo di ‘Comunità’ o di ‘Movimento’. Il dialogo è impossibile perché essi devono solo annunciare, mai discutere. S’intromettono nei gruppi parrocchiali e ne sostituiscono i responsabili. Visitano le famiglie, presentandosi come inviati del parroco (anche se non lo sono). Allorquando qualche famiglia, o amico, o conoscente, avesse perso una persona cara, subito si premurano di far loro visita, di consolarli, di pregare per il defunto… e di invitarli alle loro catechesi. I ragazzi accolgono nelle loro case i compagni di scuola per far vedere loro com’è una vera famiglia cristiana e per farli partecipi delle loro attività. Mariti o mogli che aderiscano da soli al CN vengono pressati finché non inducono il coniuge ad unirsi a loro. Invitano i giovani a cercare la fidanzata all’interno della Comunità, ‘tra le figlie d’Israele’. A chi chiede informazioni dicono: “Vieni a vedere di persona e poi capirai!”. Oppure: “Puoi capire il CN solo vivendolo!”. E a coloro che accettano di fare il Cammino, fanno credere che stanno iniziando una Comunità che salverà il mondo! Perciò garantiscono l’ammissione solo agli ‘eletti che hanno lo Spirito Santo’ e chi non ce l’ha non andrà avanti! Ma non succede niente perché la scelta non dipende dai nostri sforzi. ‘Molti sono i chiamati ma pochi gli eletti’, perciò, chi non è eletto, non ha lo Spirito Santo. Sarà il catechista che (a nome del Vescovo) opererà questo processo di selezione. Si appellano all’autorità del Papa e del Vescovo locale ostentando ‘approvazioni’ (ancora inesistenti) e attestati di stima per giustificare le loro pratiche non sempre ortodosse. Invitano a partecipare a riunioni e a celebrazioni (che rifanno in altro modo nelle Comunità) per ostentare la massima ortodossia, e per evitare eventuali richiami o condanne. Usano un linguaggio proprio (compreso solo dagli aderenti) che li fa sentire migliori degli altri perché in possesso di idee nuove e che richiama sentimenti ed esperienze forti.

    Cercano di formare Comunità con struttura e mentalità diverse da quella parrocchiale facendo credere che solo nelle CN vi sia la vera Chiesa dove s’incontra Gesù, che ispira e guida per mezzo dei catechisti. Celebrano con grande spettacolarità i riti di accesso e dei vari ‘passaggi’; verificano di continuo se i membri abbiano recepito bene gli insegnamenti e chiedono di testimoniare con gesti forti e l’impegno missionario per fare altri proseliti. L’indottrinamento, non è sempre conforme ai dogmi della Chiesa cattolica, ma le persone che vi aderiscono non se n’accorgono perché coinvolti psicologicamente, quasi inconsapevolmente accettano tutto passivamente senza rendersi conto di quanto sta loro succedendo. Coinvolti nella vita della Comunità, sono trascinati dagli esempi

    .....continua.....

    RispondiElimina
  50. ...continua.....

    Ricongelamento

    In questa fase le persone vengono personalmente convinte della bontà delle nuove idee, che accettano definitivamente. I nuovi ‘fratelli’ vengono preventivamente messi in guardia delle difficoltà che incontreranno e degli attacchi ai quali verranno esposti e preparati, cosicché si possano difendere con risposte preconfezionate. Diffidati dal mettere in discussione le loro certezze con altri che ‘non possono capire’, difficilmente si faranno influenzare e tanto meno convincere.

    Nelle ‘convivenze’ di tre/quattro giorni fanno fare esperienze di gruppo controllate e, con tecniche sofisticate, impongono nuovi modi di pensare, distruggendo la persona e creando dipendenza. Con gli ‘scrutini’ fanno partecipare ad esperienze di gruppo durante le quali tutti vengono incoraggiati a parlare delle loro debolezze, scendendo anche nei dettagli più intimi e vergognosi. Sono autentiche confessioni pubbliche che, secondo loro, dovrebbero avere degli effetti positivi, ma che in realtà rendono tutti ricattabili e dipendenti gli uni dagli altri, specie nel caso dovessero lasciare il Cammino. L’esperienza è talmente forte che lega e impegna a tal punto che chi la fa non potrà più vivere se non nel gruppo o legato ad esso. Da questo momento sarà impossibile ogni dialogo o confronto con chi non è dentro il Cammino. Coloro che ingenuamente vi aderiscono vengono segregati dal mondo e come rinchiusi in una prigione, bloccati da sbarre invisibili che si costruiranno con le loro stesse mani e che impediscono loro d’uscire e di riprendersi la libertà. Queste ‘sbarre’ sono ‘le testimonianze di vita’ (ripetute più volte), ‘gli scrutini’, la firma sul ‘Libro della Vita’ (la Bibbia della Comunità) che assicura loro la salvezza (mentre chi non firma, la perde per sempre). A ciò si aggiungano le minacce: “Se lasci diventi un uomo disgraziato”, perché Gesù Cristo ha inviato loro (i catechisti che dicono d’averLo visto); “Se andate via il sangue di Gesù Cristo per la vostra testimonianza ricadrà su di voi” (PR, p. 412).

    Chi non riesce a ‘convertire’ anche il coniuge ed i figli non è mandato ad evangelizzare nelle altre famiglie (se non nella sua) e, salvo rare occasioni, non può partecipare alla vita della Comunità per un anno. Sentendosi un ‘eletto’, ogni membro della Comunità sentirà come cosa disastrosa la sua eventuale uscita dal CN.

    RispondiElimina
  51. x NC aperto,

    anche per me, se gentilmente puoi rispondere alle questioni centrali, quelle su Dottrina ed Eucaristia, tra l'altro, pertinenti al messaggio del Card. Sarah, nel post di oggi.

    Meglio ancora se hai avuto modo di leggere gli scritti Padre Zoffoli e di pensarci su,
    aggiungo un link per comodità, anche di eventuali altri lettori:
    www.internetica.it/neocatecumenali/Zoffoli_Eresie-del-cnc.pdf

    La questione centrale:

    - come consideri/considerate e come vivi/vivete le incontestabili incongruenze tra il contenuto dei mamotreti dei fondatori del CNC ed il catechismo della Chiesa Cattolica?

    - e come consideri/considerate e vivi/vivete le incongruenze tra la celebrazione neocatecumenale del sabato sera e la Messa domenicale, inclusa la separazione di tempi e spazi?

    E poi avrei anche qualche questione di metodo:

    - Perché stabilire un cammino alternativo, chiuso, separato e coperto dal segreto, e parallelo alla Chiesa la quale in realtà offre già tutti gli strumenti di conversione permanente, grazie alla sua mole bimillenaria di tradizione e di ispirazione concessa a Santi e Dottori (cosa che né Kiko né Carmen sembrano essere)?

    - Come recepisci/recepite e vivi/vivete un metodo che contesta (aggiungo: in modo non rigoroso) vivacemente il dogmatismo ed il senso del dovere, per poi commettere lo stesso identico errore, cioè quello di indirizzarsi a quella parte limitata dell'umano che è l'emotività, più o meno profonda?

    - Perché tanta insistenza sul peccato e così poca sulla Virtù?

    Grazie molte in anticipo per il tempo che potrai dedicarvi.

    D.D.

    RispondiElimina
  52. Carissimo NC Aperto,
    grazie del tuo messaggio dai toni urbani che spero non si trasformino come accade per gli altri in insulti, "non mi pubblicate", censurate, siete in malafede e così via, come il tuo (purtroppo per te) "fratello" nel cammino Pasquale/Giuseppe (non si chiama Giuseppe).

    Sarebbe bellissimo chiacchierare un po', ma da ex di molti anni e figlio di catecumenali ho dei seri dubbi che possa esserci un confronto davvero sereno. Ci potrebbe essere solo se a fatti argomentati (Magistero, Tradizione, Scrittura, esegesi, ecc.) - i nostri - qualcuno di voi finalmente rispondesse con altri fatti argomentati (Magistero, Tradizione....) - senza impiegare le cosiddette autorizzazioni e approvazioni che non sono fatti e non rappresentano né Magistero né tanto meno Dogma di fede.

    RispondiElimina
  53. Grazie a Roberto per aver postato alcuni brani de "I segreti del Cammino Neocatecumenale" di don Elio Marighetto, che può essere letto integralmente qui.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao Valentina, io leggendo questi 3 segreti ho capito molte altre cose su mia moglie, e cioè non ha mai un desiderio, mai mi chiede di portarla a cena fuori, mai mi chiede di comprargli qualcosa, sembra quasi senza personalità, senza iniziative, sembra completamente svotata da tutto il bello della vita

      Elimina
  54. @Ragazzi io sono nel cammino da 10 anni

    ma io non sono un ragazzo ... ho piu' di 60 anni!
    Grazie comunque perchè la tua maniera di presentarti e di relazionare mi ha fatto sorridere.

    RispondiElimina
  55. @ Roberto

    è normale che tua moglie non provi piu' desiderio di condividere con te esperienze, anche se queste fossero solo andare al cinema o una pizza fuori.
    Penso che solo chi ha provato questo sa cosa vuole dire avere una persona vicina che è completamente estranea al rapporto di coppia e famigliare e puo', purtroppo, capire la sofferenza che porta.
    Io l'ho fatto per anni con mia moglie. Ora capisco il male che le ho recato (lei è uscita prima di me dal cammino)
    Quello che posso suggerirti è di invitarla tu, di coinvolgerla,di farle piccoli regali, affinchè riprenda coraggio di vivere "fuori il cammino".
    Che possa cosi' vedere che il mondo è che è bello e che gli affetti familiari vengono al primo posto.
    In piu', in questo modo, non avrebbe piu' nulla da dire nelle risonanze nei giri di esperienze e scrutini con i catechisti a proposito del marito lontano da lei, che non le vuole bene, la trascura, della solitudine a venire in comunità da sola (perchè ora ha un'alternativa: esce con te e vive un matrimonio sereno).

    Quindi non potendo piu' lamentarsi del matrimonio che va male per colpa del marito egoista sarebbe dopo un poco di tempo tacciata da bugiarda che vuole "nascondere" i propri problemi e che non vuole aprirsi con i fratelli e davanti ai catechisti, quindi due domande se le farebbe e probabilmente sceglierebbe di vivere serena in famiglia invece di andare a deprimersi in comunità.


    Ora capisci perchè il CNC ti porta fuori dal mondo? Ora capisci perchè i catechisti ti dicono che tutto quello che c'è fuori dal CNC è male?
    Ai tuoi figli viene lentamente fatto credere che tutte le relazioni (scolastiche, sportive, amicicize comuni, cugini non NC ecc ecc) siano "del mondo" e quindi da evitare perchè potrebbero fuorviarti dall' "amore di dio NC" (minuscolo volutamente) .
    Ad essere sincero, per esperienza ti dico che se tua moglie comincia a vedere che fuori,con te, con vostro figlio, con le vostre famiglie, la vita è meravigliosa, e comincia a sentirsi voluta bene FUORI il CNC, non tornerà certo in cammino.

    Bisogna lavorarci sopra, è difficile e bisogna avere tanta pazienza. Tu inizia a portarla fuori a darle un poco piu' di attenzione. Il mio è un consiglio umano, ma con me ha funzionato.

    Una domanda,sempre se vuoi e puoi rispondere, ma quando lei va in comunità il bambino resta a casa con te? In convivenza lo porta con lei o resta con te?
    Tutto il mio affetto.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Ciao e intanto grazie per i tuoi consigli che già sto attuando, ci tengo a precisare che mia moglie mi ha chiesto di poter frequentare fino la pentecoste e poi non va più, per le tue domande, quando lei va in comunità la bambina resta con mia suocera perché capita spesso che io ancora sono a lavoro, stesso discorso quando andava in convivenza la bambina resta sempre da mia suocera, solo quando era più piccola lha portata con lei, ci tengo a precisare anche che io ho chiesto che uscisse dal cammino anche e soprattutto per mia figlia

      Elimina
  56. @Roberto
    Vorrei anch’io provare ad aiutarti, ma se c’è una cosa che ho capito fuori dal cammino è che non ci sono formule preconfezionate che vanno bene per tutti, sempre. Tu e tua moglie siete in una situazione molto delicata, e per questo dovete prendervi il vostro spazio e il vostro tempo per capire come gestirla al meglio.

    Voglio raccontarti la mia esperienza, ripeto, non perché debba essere uguale alla vostra, ma perché magari vi possa offrire qualche spunto utile.
    Per mia attitudine e carattere, quando ho deciso di non proseguire il cammino ho scelto di incontrare i catechisti un’ultima volta, perché non sarei stata bene con me stessa a non farlo con chiarezza e assumendomene tutte le responsabilità. Ma ripeto, è stato un fatto personale, sono d’accordo con chi dice che tua moglie non deve spiegazioni a nessuno, per cui è importante che vi chiediate innanzitutto se questo confronto sia da cercare oppure no. Dico questo perché ho una certezza, non sarà per niente facile!
    Certo, i catechisti possono avere livelli diversi di “talebanelaggine”, ma anche i più morbidi tra di loro non si esimeranno dal loro dovere di fronte a una persona che voglia abbandonare: dissuaderla in tutti i modi, spaventandola sui rischi che potrebbe correre fuori dal cammino e, in un modo più o meno sottile, minacciandola. Se tua moglie sceglierà di affrontare i catechisti un’ultima volta dovete sapere che questo è quello a cui andrà incontro.

    Come ho altre volte amaramente ricordato a me, da un sacerdote NC che a malapena conoscevo ma che per dei giri strani in quel momento faceva formalmente parte dell’equipe dei miei catechisti, fu detto nell’ordine che ero una bambina ferma a 13 anni (ne avevo 34) e che se decidevo di lasciare il cammino sarebbe stata una bomba che sarebbe esplosa nel mio matrimonio. Questo così, diciamo per non saper né leggere né scrivere, alla sola notizia che io stavo mettendo in discussione il mio proseguire nel cammino “ma non certo nella Chiesa” (fui molto chiara in proposito sin dalla prima frase del nostro colloquio, ma niente, per loro la Chiesa senza cammino non esiste, quindi via agli anatemi previsti dal codice Kikiano).
    Mi piace ricordare che quel colloquio durissimo fu una prova d’amore meravigliosa di mio marito, che non era mai entrato in comunità ma mi aveva abbastanza accompagnato (un po’ sbuffando un po’ a volte sinceramente apprezzando qualche bel momento di condivisione). A quell’incontro lui, anche incasinatissimo per lavoro, ha voluto fortemente esserci, e oggi capisco quanto ha “visto lungo” in questo.

    (CONTINUA...)

    RispondiElimina
  57. CONTINUA...
    La sua presenza serena, ferma e distaccata, è stata la mia salvezza. Nei momenti in cui ho rischiato di crollare, con la voce tremante di pianto e la testa nel pallone, lui è stato accanto a me e non ha permesso che infierissero oltre il limite che avrei potuto sopportare. È intervenuto poche volte, ma quando lo ha fatto ha rimesso tutte le cose nella prospettiva giusta. Gli ha detto in faccia quello che io allora non riuscivo, con un mezzo sorriso: “Kiko Arguello, per quanto mi riguarda, è un pittore spagnolo. Ispirato, ispiratissimo, ma un semplice pittore spagnolo. Se le ultime derive non convincono mia moglie e non la fanno star bene nel percorso da lui ideato, mia moglie fa benissimo a cercare nella Chiesa altre vie.”

    Questa verità così semplice eppure tuttaltro che banale è stata la mia armatura contro il fardello che mi stavano infliggendo, di essere una “Ribelle a Dio” e tutto il resto.
    A un certo punto mio marito, ha ripetuto per tre volte ai catechisti la domanda: “Riconoscete che al di fuori del cammino nella Chiesa il Signore può operare con altri mezzi?” e quando finalmente non hanno tergiversato e hanno dovuto capitolare con un timido si, non gli ha dato il tempo di continuare con i Ma e i Però, ha concluso così. Davvero, non sai che sollievo è stato per me in quel momento, mentre stavo rimettendo in discussione praticamente tutta la mia vita spirituale, piena di dubbi, paure, nostalgie, e loro che giocano sottilmente con quelle fragilità, avere affianco una persona del tutto immune (come immagino potresti essere tu) dai loro condizionamenti. E anche a casa, con la sua ironia, quanto ha alleggerito la situazione! Quella stessa sera, dopo lo stress accumulato, la confusione ecc., ogni tanto scoppiavo in dei pianti isterici e lui con dolcezza mi invitava a guardare la parte comica di tutto e scherzava: “Cosa potevamo aspettarci? Siamo andati dal pizzicagnolo a chiedere se il suo salame è buono…” Da quelle risate tra i singhiozzi è iniziata la mia risalita…

    Per cui il consiglio che mi viene dal cuore, al di là di come concretamente tua moglie sceglierà di gestire questa fase di passaggio, è di esserci, di proteggerla, di difenderla in tutti i modi, che non si senta mai sola in questa fase, che anche se per un esterno forse non è facile capire, ha una portata devastante e destabilizzante. Non permettere che si approfittino di questo!
    E sarà importante starle vicino anche nel “dopo”, perché non cada nel tranello di pensare (come le avranno inculcato) che tu sia l’ostacolo per la sua fede. Cercate un’altra parrocchia, un sacerdote che l’ascolti e che l’aiuti, come te, a mettere le cose nella giusta prospettiva.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Grazie donna Carson per i tuoi consigli, io ci sono più che mai per mia moglie, specialmente da adesso in poi, io non sono per niente influenzabile da nessuno di loro, solo che la sento un po' difficile, perché tu hai fatto la tua scelta di uscire e tuo marito ti ha sostenuto, invece mia moglie sta uscendo per richiesta mia, perché io e non lei ho capito molte cose che non vanno bene, e in un certo senso la sto costringendo ad uscire, per ora sembra che non gli pesi molto, spero che con il passare del tempo capisca che ha fatto la scelta giusta per me per lei ma soprattutto per la nostra bambina

      Elimina
    2. "A un certo punto mio marito, ha ripetuto per tre volte ai catechisti la domanda: “Riconoscete che al di fuori del cammino nella Chiesa il Signore può operare con altri mezzi?” "
      Notare bene, che gliel'ha dovuto ripetere tre volte... Per la Chiesa Cattolica ci sono semi di verità persino nelle religioni non cristiane, per Kiko il buio oltre la siepe del suo cammino, persino nella Chiesa Cattolica.

      La mia esperienza è stata diversa, perché me ne sono andato e basta, arrabbiato in generale per non condividere più nemmeno uno iota del percorso che pure mi ha accompagnato una vita intera. Capisco Donna Carson, perché quando si è parte del sistema si è sempre vulnerabili.
      Io non ho voluto questo confronto perché sapevo di essere influenzabile, non avrei retto.
      Al contrario della vostra esperienza io da dentro ho tirato fuori anche mia moglie, che però era quella da sempre poco convinta.
      Nessuno mi ha cercato, se non i soliti fanatici per convertirci, poi mai più visti né sentiti, nemmeno nei momenti in cui veri amici avrebbero dovuto farsi vedere.

      Per noi quindi zero ripensamenti. Per te caro Roberto ti consiglio di munirti delle armi della fede, perché ti assicuro che quando capiranno che fa sul serio a lasciare vorranno riprendersela.
      State nella Chiesa attivamente e seriamente, nella vostra parrocchia (se non troppo NC, se no cambiate) e stalle vicino: quando andrete a messa insieme e non troverà i canti nc, l'ambiente che le è familiare, i conoscenti... Saranno cavoli amari

      Elimina
  58. @Roberto

    Scusa se ho tardato a risponderti.
    Il libro di Lino lo puoi trovare su ibs.it, Amazon.it, Feltrinelli o le Edizioni Segno.
    Spedizione a prezzo modico.
    Ti assicuro che vale molto più del prezzo di copertina ;-)

    RispondiElimina
  59. C'ė la versione ebook? di questo libro

    RispondiElimina
  60. @Donna Carson

    grazie anche da parte mia. Mi ha fatto bene leggere la tua esperienza. Mi ha fatto capire che la mia scelta fu giusta.

    @Roberto
    ti ho chiesto di tua figlia perchè ora è piccola e i bambini piccoli si preferisce lasciarli a casa perchè disturberebbero le celebrazioni. Nelle convivenze si avrebbero bisogno di altre baby sitter, pagando le baby sitter non si raccoglierebbero abbastanza soldi per "l'evangelizzazione" .
    Per questo si preferisce (lo diranno i catechisti dopo il secondo passaggio) lasciare i bambini (non i neonati che hanno bisogno della madre) a qualcuno se ne occura (gratuitamente) guardacaso i nonni o in mancanza di essi agli zii o le baby sitter pagate dai genitori.

    Pero' tra pochi anni, quando vostra figlia sarà in età scolare, tua moglie verrà invitata a portarla con se, sia alla celebrazione del sabato sia alle convivenze.

    Questo per creare un legame stretto tra i bambini della comunità in modo che non possano perdersi e confondersi con "i bambini del mondo".

    Forse è anche buono che fino ad ora vostra figlia l'abbia tenuta tua suocera perchè è un altro motivo per il quale puoi chiedere a tua moglie di restare in casa offrendoti, quando ti è possibile visto il tuo lavoro, di restare insieme a loro.
    Creando cosi' un momento stretto famigliare in alternativa alla comunità.
    Scusa la domenica di convivenza e i tre giorni ti lasciava solo per partire in convivenza?
    Puoi non rispondere se pensi che sia una questione personale.
    E' solo che,se fosse cosi', tua moglie ha sbagliato (come sbagliavo io) perchè ha anteposto la Comunità alla famiglia, come ho fatto io, purtroppo.
    Questo non è buono e credo che se ne parli con lei sicuramente capirà.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sì certo quando c'erano le convivenze doveva andare e basta, io restano solo, certo potevo andare da i suoi a mangiare ma non sono mai andato per protesta, glie ne ho già parlato e sembra aver capito che non mi sentivo più al primo posto

      Elimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo essere stati approvati da uno dei moderatori.

È necessario firmarsi (nome o pseudonimo; non indicare mai il cognome).

I commenti totalmente anonimi verranno cestinati.