mercoledì 6 gennaio 2021

Appello ai neocatecumenali riottosi a tornare nelle salette dai microfoni di Radio Maria

Avevamo già appreso dai supercatechisti neocatecumenali spagnoli Julio e Isabel, responsabili di Nazione per il Porto Rico, che il documento "Tornare con gioia all’Eucaristia", scritto dal Cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, ai Presidenti delle Conferenze episcopali sulla celebrazione della liturgia durante e dopo la pandemia del Covid-19, era stato interpretato ed utilizzato dalle gerarchie neocatecumenali come un cogente invito diretto ai neocatecumenali riottosi a tornare ad animare le salette, anche a rischio della vita, per dimostrare di avere dentro "la Resurrezione".
 
Agenda del protomartire neocat:
disponibile in tutti i Kiko-shop
Infatti il catechista Julio, coraggiosamente in presenza digitale su YouTube, aveva testualmente assicurato che il cardinal Sarah aveva mandato una lettera "alle Comunità" con l'invito a tornare a presenziare alle "celebrazioni del Cammino", aggiungendo poi che Dio aveva mandato il Covid proprio per testare se i neocatecumenali avessero fede e fossero disposti ad affrontare la morte pur di affermare la signoria di Kiko sulle proprie vite.
 

Queste alcune delle sue affermazioni: 
"Dio ha inventato la paura"; "Dio ha creato la paura"; "se non neghi la risurrezione, perché non vuoi essere infettato?"; "Dio ha fatto sì che, con questa pandemia, venisse fuori, diventasse visibile, quanta risurrezione ho dentro"; "la pandemia è stata come una radiografia in modo che tutti vediate quanta risurrezione avete"; "avete paura di andare in comunità? Hai paura della morte? Allora sei uno di questi che dice: Non esiste la risurrezione".
 
Concetto ribadito dallo stesso Kiko Argüello nel testo del suo annuncio di Natale in spagnolo, disponibile a tutti perché pubblicato addirittura sul sito ufficiale del Cammino, in cui ha asserito che "pecca gravemente chi salta le riunioni della comunità".
 
Sono passati i mesi, il livello di allarme per il virus, invece di scemare, è aumentato ed ecco che lo stesso appello viene ripetuto a tutti i riottosi fratelli del Cammino. 
In che modo? Vi chiederete. 
Attraverso un canale molto interessante e all'apparenza insospettabile: l'emittente Radio Maria.
Già avevamo chiarito che i palinsesti della benemerita emittente cattolica capeggiata dall'energico irrefrenabile padre Livio Fanzaga, hanno ospitato ormai in modo fisso rubriche tenute da personaggi di rilievo del Cammino Neocatecumenale, come Giosuè Voltaggio, rettore del seminario RM della Domus Galilaeae in Terrasanta e la storica Angela Pellicciari.
 
È di tutta evidenza ormai che il Cammino Neocatecumenale ha deliberato di usare gli strumenti mediatici che prima aborriva, come per esempio fb, YouTube e i social in generale, per raggiungere i propri adepti e far arrivare loro "La voce del Padrone".
 
Ci siamo già occupati di una tavola rotonda tutta neocatecumenale che la professoressa Pellicciari ha organizzato, sicuramente a beneficio degli ascoltatori del Cammino, per trattare l'argomento della loro santità, della persecuzione subita anche all'interno della Chiesa come fu perseguitato san Pio, del loro essere uguali alle prime comunità cristiane e quindi pronti al martirio per la fede e dell'essere il 'piccolo resto' che conserverà la fede mentre la Chiesa è preda della grande apostasia degli ultimi tempi.
 
Domenica scorsa 3 gennaio 2021 invece la tavola rotonda condotta dalla Pellicciari verteva sul tema "Covid, lockdown e conseguenze", e gli invitati erano rappresentanti del mondo cattolico conservatore, tra cui spiccava il braccio destro di Kiko Argüello, delegato per i rapporti con la Santa Sede, don Ezechiele Pasotti, della cui figura ci siamo occupato più volte sul nostro blog per la sua collaborazione alla stesura degli Statuti, nella redazione dei Diari postumo della Hernandez, per la sua dichiarazione, in contrapposizione al desiderio espresso da Papa Francesco, che il Cammino Neocatecumenale non ha bisogno di stilare delle Linee Guida contro l'abuso, per i suoi libri e la sua collaborazione alla Bibbia Unica.
 
L'energica professoressa Pellicciari, alla quale non si può certo imputare il difetto della ipocrisia, durante l'intera durata della trasmissione radiofonica si è occupata di "tiranneggiare" i propri ospiti per indurli a dichiarare l'inutilità e la dannosità dei provvedimenti di lockdown.
 
Con Ettore Gotti Tedeschi, primo ad intervenire, addirittura c'è stata una scaramuccia quando l'illustre esperto di finanza si è rifiutato di sottostare ai diktat della conduttrice e di fornire sicure profezie di disastro economico a breve termine a causa del lockdown.
 
Più morbido è stato l'approccio con lo psicologo Roberto Marchesini, collaboratore della NBQ, che ha elencato una serie di studi sugli aumentati livelli di ansia e di disturbi del sonno nei ragazzi fino ai 18 anni di età, e con Luigi Amicone, direttore di Tempi, cui la Pellicciari ha confidato le preoccupazioni per le conseguenze del lockdown negli anziani per il fatto che, impediti nella propria libertà e negli affetti familiari, avrebbero potuto accettare di buon grado l'offerta della dolce morte tramite eutanasia.
 
Citando gli studi di Kurt Lewin sulla manipolazione di un singolo inserito nel gruppo trova modo di infilarci un detto di un grande esperto in materia, il suo "catechista Kiko": "quando si vuol cambiare il brodo, si cambia l'acqua" (Angela ricorda male: Kiko voleva cambiare i pesci cambiando l'acqua). E lui l'acqua la cambia continuamente, ai pesci rossi del Cammino! E poi afferma candidamente: "ci sono persone con sete di potere che vogliono imporre le proprie idee sugli altri" (!!!).
 
In conclusione questa la tesi della incoercibile conduttrice: il lockdown non servirebbe a salvare la vita agli anziani più esposti al virus ma addirittura ad affrettarne la morte, quindi sarebbe un male assoluto, più letale sicuramente dello stesso Covid 19. Incidentalmente, la Pellicciari informa di esserselo già preso, il Covid, senza manifestare alcun sintomo, ha "solo" un polmone danneggiato.
 
Dopo questi "antipasti", il pezzo forte arriva con don Ezechiele Pasotti. Il presbitero neocatecumenale legge la lettera inviata dal Cardinal Sarah alle Conferenze episcopali che invita a celebrare nuovamente le Messe nelle chiese con la presenza dei fedeli, lamentando che ad essa non è stato dato seguito.
 
Ma davvero? A noi non risulta. Ci risulta invece che dal 18 maggio dell'anno scorso tutte le Chiese sono state riaperte al culto con la presenza del popolo, seppur in numeri contingentati: l'invito di Sarah, in Italia, è stato accolto dalla CEI e mantenuta la possibilità di accedere alle Messe anche in queste Festività natalizie pur essendo proprio quelle soggette a regime di stretto lockdown.
 
Ci sorge invece il dubbio, che via via diviene certezza, che l'invito a partecipare al culto di don Ezechiele Pasotti, presbitero neocatecumenale a tempo pieno e a tutto tondo, non sia rivolto ai cattolici e non riguardi le Messe Cattoliche ma sia rivolto ai neocatecumenali e riguardi le cosiddette celebrazioni neocatecumenali, cioè tutti i vari appuntamenti infrasettimanali, del sabato e/o ritrovi domenicali in cui i fratelli si devono riunire per fare comunità e manifestare "l'amore di Dio" e che prima "erano via Zoom" (particolare che la Pellicciari si fa sfuggire e che  ci fa capire che proprio di neocatecumenali si sta parlando); da non saltare perché altrimenti si "commette peccato" (questo lo ha detto Kiko, ricordo, nell'Annuncio di Avvento spagnolo).
 
Naturalmente, non poteva mancare la critica alla Messa parrocchiale e alla distribuzione del Corpo di Cristo tenendo conto delle regole sanitarie in periodo di pandemia: secondo Pellicciari essa ha "aspetti ridicoli" come la distribuzione del Corpo di Cristo "con le pinzette" e le mani che si "sfregolano" con il gel. Evidentemente è meglio che a "sfregolarsi" sia il Corpo di Cristo, come è d'uso - e abuso - nelle salette neocatecumenali.
 
I commenti finali dei due veterani del Cammino neocatecumenale riguardano la critica a chi induce le persone al timore (immotivato?) togliendo loro la libertà, il richiamo all'Obbedienza, che nella lettera del Cardinal Sarah è esclusivamente da prestare alla Chiesa ed ai Vescovi, non certo ai catechisti o presbiteri neocatecumenali, e l'invito ad imitare l'eroismo dei primi cristiani che hanno affrontato morte e martirio.

La trasmissione, durata quasi due ore come tutte le celebrazioni neocatecumenali che si rispettino, per l'attento orecchio dei neocatecumenali si conclude così: il cardinal Sarah ha detto che "è necessario che tutti riprendano il loro posto nell'assemblea dei fratelli", ha detto di "obbedire", quindi tornate nelle salette! Il Covid è sovrastimato, il governo è incapace, il lockdown fa morire, meglio a questo punto affrontare la morte come i primi cristiani andando in comunità.
Sembrava di sentir riecheggiare le parole di Julio e Isabel: chi non va in Comunità e ha paura della morte, non ha la resurrezione dentro, non è  un buon cristiano.
 
Per chi vuole  farsi un'idea personale, la trasmissione è ancora disponibile nel sito di Radio Maria.
 
Chiudiamo infine con le ultime frasi della lettera del Cardinal Sarah, per rimetterci un po' al mondo dopo tanta cortina fumogena.
 

«La Chiesa continuerà a custodire la persona umana nella sua totalità. Essa testimonia la speranza, invita a confidare in Dio, ricorda che l’esistenza terrena è importante, ma molto più importante è la vita eterna: condividere la stessa vita con Dio per l’eternità è la nostra meta, la nostra vocazione. Questa è la fede della Chiesa, testimoniata lungo i secoli da schiere di martiri e di santi, un annuncio positivo che libera da riduzionismi unidimensionali, dalle ideologie: alla preoccupazione doverosa per la salute pubblica la Chiesa unisce l’annuncio e l’accompagnamento verso la salvezza eterna delle anime. Continuiamo dunque ad affidarci con fiducia alla misericordia di Dio, a invocare l’intercessione della beata Vergine Maria, salus infirmorum et auxilium christianorum, per tutti coloro che sono provati duramente dalla pandemia e da ogni altra afflizione, perseveriamo nella preghiera per coloro che hanno lasciato questa vita, e al contempo rinnoviamo il proposito di essere testimoni del Risorto e annunciatori di una speranza certa, che trascende i limiti di questo mondo.»

38 commenti:

  1. Ma si rendono conto che il Cardinal Sarah, se lo volesse, potrebbe denunciare il fatto che gli stanno estorcendo concetti che non ha MAI espresso?
    Questi interpretano tutto come interpretano la Bibbia: alla "luce" dei mamotreti!

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    1. Bellissima questa Pietro:

      Questi interpretano tutto come interpretano la Bibbia: alla "luce" dei mamotreti!

      Esegesi neocatecumenale, addetto alla diffusione capillare: don Ezechiele Pasotti.

      Pax

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    2. Dire che il card. Sarah li ha avvisati in privato è un'azione molto stupida, poichè le linee guida sono assegnate a tutti i cattolici e nn solo a loro. Pensare che abbia addirittura detto che il covid serve per testare la fede dei neoc. vuol dire che Sarah ritiene i neocatecumenali gli unici veri cattolici. Io scriverei al Cardinale sinceramente. Spero ne venga a conoscenza.

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  2. RADIO MARIA AVVELENA ANCHE TE! DILLE DI SMETTERE!

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  3. Oggi Festa dell'Epifania, rinnovo gli auguri a tutti.

    Mi impressiona sempre che in questa Festa, accanto all'Adorazione dei Re Magi, già aleggia oscura la "Strage degli Innocenti" che Erode si appresta a compiere per paura di perdere il Trono.

    Sulla Croce un'iscrizione:

    I N R I

    Ecco, dico qui, a chiunque abbia velleità di regnare indisturbato e con poteri assoluti, spadroneggiando sul prossimo e disposto a tutto pur di non perdere il suo posto di comando:

    "Prego, accomodatevi pure sul Trono del Re dei Re!"

    Pax

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  4. È solo una mia opinione ma credo che si stia mandando un messaggio sbagliato quando si dice che se non vai in Comunità per il Covid allora hai paura della morte, è come ricercare a tutti i costi il martirio; la Chiesa Cattolica non approva questi comportamenti. Voglio dire, se ti trovassi (contro il tuo volere) in una situazione pericolosa in cui devi scegliere tra testimoniare la tua fede e morire e rinunciare alla fede per vivere, allora devi affrontare il martirio se vuoi salvare l'anima; se volontariamente ti metti in situazioni di pericolo allora non stai seguendo l'invito alla prudenza cristiana.

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    1. È palesemente un errore, se non un peccato, asserire e diffondere che assentarsi dalla celebrazione del cammino equivale a "non avere la resurrezione dentro". Si tratta di un ricatto morale sconvolgente che insinua timore; una paura che viene insegnata da Kiko in anni di catechesi e che fa temere delle ripercussioni divine, una specie di malasorte inflitta dal dio vendicativo della setta. Quindi si sceglie di obbedire a questi "superiori", di una gerarchia fasulla e inesistente, recandosi in comunità nonostante la questione Covid.

      Loro non sono neanche lontanamente vicini al concetto di martirio, considerando che si esentano dal difendere la fede in Cristo in virtù di quella a Kiko e dato che degli altri cristiani, inclusi i cattolici che con significato dispregiativo indicano come "fedeli della domenica" - giusto per mantenere le "dovute" distanze -, nulla gli importa se non ridicolarizzarli e svilirli.
      Mai sarebbe ritenuto un martirio il loro indirizzarsi verso i saloni della parrocchia, siccome potrebbero ben più felicemente recarsi in chiesa per sedere tra i banchi che consentono di mantenere le distanze; un Luogo santo ove sussiste un determinato rigore.

      La prudenza "cristiana" non è quella che custodisce la vita fisica della persona, ma quella che custodisce il suo cammino di fede insieme ai suoi equilibri spirituali e morali. Se i neocatecumenali ne conoscessero l' esistenza tapperebbero immediatamente la bocca a Kiko alzandosi dalle seggiole di plexiglass allontanandosi definitivamente dalle sale, ben conoscendo che l'uomo prudente è l' inverso dell' Argüello, giacchè non fa mai abuso del linguaggio, così come non fa abuso di nulla, usando tutto secondo quello che serve. Se pensiamo che i neocatecumenali mirano a riprodurre la sua immagine intendiamo quanto navighino in cattive acque...questi pesci.

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  5. Per evitare di farsi intortare dai finti tonti:

    - la celebrazione cattolica è solo "in presenza". Dopotutto ti piacerebbe andare in vacanza al mare o in montagna, e non consideri "vacanza" il guardare in video il mare e la montagna. Ci si abbronza al sole, non guardando un video del sole. La partecipazione alla Santa Messa, anche per il più distratto, implica stare letteralmente di fronte al Santissimo Sacramento, in presenza di fronte a quel miracolo della transustanziazione che avviene proprio lì;

    - semplificando ma non troppo, la celebrazione neocatecumenale è solo una carnevalata parolaia. Un fiume di chiacchiere che tenta di sembrare una Messa (loro la chiamano "Eucarestia" anziché "Messa" perché vogliono sentirsi diversi dai cattolici e superiori ai cattolici), durante il quale - secondo le loro convinzioni - il Signore "passa", ma soprattutto passa la "borsa" a raccogliere soldi per i capicosca della setta e per le iniziative assurde (come ad esempio quella dei dilettanti allo sbaraglio).

    Dunque è solo per una rara coincidenza di interessi che le parole del cardinal Sarah - intese a riportare i cattolici in presenza del Santissimo Sacramento - vanno bene anche ai viscidi deturpatori della liturgia cattolica (bramosi di far "passare il sacco nero" e di infliggere l'acquisto di gadget kikiani obbligatori).

    Il cardinal Sarah è molto sensibile ai temi liturgici e potete star certi che non apprezza le liturgie neocat. Dopotutto, del cardinal Arinze, i kikos mormoravano con cose tipo: "non capisce le nostre liturgie, ed è pure negro!" [sic] Non oso immaginare cosa avranno detto di Sarah.

    Per chi ha la memoria corta:

    - ottobre 2016: Sarah condanna eccessi liturgici e pare avercela proprio con le carnevalate liturgiche e lo stile neocat

    - maggio 2017: tentarono di far credere che Sarah si fosse finalmente kikizzato un po'

    - agosto 2018: Sarah critica la "comunione sulle mani"

    - settembre 2020: Sarah: torniamo alla normalità della vita cristiana

    - ottobre 2020: il famoso Julio blatera che Sarah avrebbe scritto una lettera ai neocat.

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  6. Interessante la disamina della Tavola Rotonda. Ormai su Radio Maria questa sta diventando una consuetudine neocatecumenale. E io, come prima cosa, voglio ricordare a me e ai lettori del Blog qualcosa che riporta allo "spirito originario" del Cammino.

    Ragazzi, come sono cambiati! E sotto molti aspetti.
    Ma per non disperdermi mi soffermo solo su questo.

    Quando il Cammino era agli albori il suo spirito era tutto Kerigma e Annuncio.
    Gli stessi catechisti arrivavano, non davano confidenza a nessuno, parevano Elia sceso dal Carro di Fuoco e pronto, svolta la sua missione, a risalire e volare via. Con gli occhi e col cuore rivolti sempre e solo al Signore. Uomini nuovi, uomini di una nuova creazione.

    Tutto il resto non contava, non serviva, non meritava gli si dedicasse del tempo.

    Che voglio dire? Che sarebbe stato assurdo, ai gloriosi inizi del cammino, anche solo pensare all'utilità di Tavole Rotonde o simili. Lì un Ezechiele mai e poi mai lo avreste trovato a perder tempo, mai si sarebbe intrattenuto. Uno della prima ora, apostolo del kikiano verbo.

    Ora i fedelissimi di Kiko non solo partecipano tra i primi a Convegni o Congressi organizzati da altri e a cui uno può anche dire "CI SONO DOVUTI ANDARE PER FORZA".
    No no, ma, come in questo caso, li organizzano loro, addirittura! Mutato il DNA, non c'è che dire.

    Per questo è interessantissimo, anche se penosissimo, per noi ascoltare e seguire questi eventi.
    So la fatica che costa, per questo ancor più ringrazio Valentina che si è sottoposta a cotanto supplizio, durato ben due ore!! Opera davvero meritoria.

    Molto abbiamo da osservare e considerare, grazie alla sua dettagliata relazione.

    Poco importa che il solito Anonimo ci accusi ogni volta di non farci gli affari nostri. "Che vi importa" Lui dice. Lasciate Kiko e i suoi in pace. Che pace? Ci spieghi una buona volta perchè di tutte le belle promesse fatte all'inizio neanche ad una che sia una soltanto ha mantenuto fede. Ma andiamo avanti.

    Spontanea sorge una domanda: Perchè tanta avversione per il prolungarsi del lockdown? Ma allora il non potersi riunire secondo consuetudine li danneggia proprio tanto?

    Stanno come i pescatori che hanno le reti rotte in più punti e che non riescono più a riparare? Ogni volta che vanno a pescare i pesciolini gli scappano via da tutte le parti e non c'è rimedio!

    Ma perchè mai i poveri pesciolini non gli devono scappare?
    Perchè non ne possono perdere il controllo? Eppure ormai sono "adulti nella fede" e anche da un bel pò!!!

    La loro UNITA' millantata, costruita in 50 anni (scusate se son pochi) è così fragile che in meno di un anno di NON RIUNIONI nelle salette secretate viene smantellata che non ne resta neanche il ricordo?

    Le cose vere nelle tribolazioni e persecuzioni si rinforzano e consolidano. Dove c'è lo Spirito con il martirio la Chiesa cresce e si moltiplica a dismisura.
    Perchè, viceversa, la Merkaba - che tiene a bordo un gran numero di "cristiani adulti" col Battesimo rinnovato e sigillati dal "Matrimonio Spirituale" - perde colpi ogni giorno?

    I fiumi di denaro, probabilmente, son diventati ruscelli e fra poco la fonte, essi temono, si essiccherà del tutto?
    Per una evangelizzazione che senza soldi si deve fermare - Kiko dixit (lui e non noi! sia chiaro) - è una catastrofe, altro che.

    Dov'è finita la "sostanza" del Cammino? (Se mai ne ha avuta una diversa dalla deriva attuale)

    O ho capito male io?

    Hanno moltiplicato negli anni la durata del percorso iniziatico perchè solo loro alla fine garantivano alla Chiesa frutti duraturi e veri...

    Ora la pandemia li ha messi in ginocchio. All'apparire della prova è uscita alla luce tutta la loro fragilità: senza il dittatoriale controllo sulla gente costoro non sono più nessuno e non hanno senso di esistere. E i cristiani adulti costruiti col marchio di fabbrica si dissolvono nel nulla.

    Pax

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  7. Ritorno su questo dei pesci che è davvero esemplare.

    Breve premessa, la Pellicciari afferma candidamente: "ci sono persone con sete di potere che vogliono imporre le proprie idee sugli altri" (!!!). Olè Olà!!! Cara Pellicciari, hai dimenticato l'insegnamento del tuo amato Kiko quando diceva: "Perchè ti scandalizzi? L'altro è specchio dei tuoi peccati!" Chiusa parentesi.

    Puntualizza bene Valentina che Angela ricorda male un'altra cosa significativa. Ossia che Kiko voleva cambiare i PESCI cambiando l'acqua. Nulla c'entra il brodo che non so da dove lo ha preso.

    La citazione che lei riporta del suo "catechista Kiko": "quando si vuol cambiare il brodo, si cambia l'acqua" non è esatta.

    Oltretutto mi sia consentito: ma cosa vuoi che Kiko se ne faccia del brodo? Lui vuole la ciccia!

    E la ciccia sono i pesci che adesca e porta nel suo acquario.

    Disse questa frase dell'acqua e dei pesci in più occasioni e anche io lo ricordo.
    Per far intendere che se vuoi cambiare i pesci non serve agire su di loro direttamente, basta cambiargli l'acqua.
    (ricordando questo asserto rivedo il suo ghigno sornione e compiaciuto, come di un bimbo che ha fatto una grande scoperta)

    Se non ricordo male, qualcuno potrebbe aiutarmi, ripeteva questa cosa per spiegare l'importanza della nuova implantatio nei posti di "missione" che si realizzava col trasferimento di famiglie del cammino che andassero insieme in un contesto a ricreare lo spirito della comunità. Così pian piano non si faceva altro che "immergere" i lontani nel nuovo humus (neocatecumenale!).
    Diceva lui che, senza neanche predicare all'inizio, solo vivendo in mezzo a loro e ospitandoli si faceva evangelizzazione. Si consigliava di far invitare dai loro figli i compagni di scuola a venire a casa, in modo che vedendo come voi vivete si convertano.
    Questa la prima evangelizzazione.

    Nulla da eccepire. Ma capzioso è Kiko. Perchè dobbiamo analizzare l'acqua in cui egli fa vivere i suoi pesci. Eh no, non è un'acqua qualunque. Kiko sa bene cosa dice e dove vuole portare: di certo l'acqua conta, bisogna vedere che acqua è!

    Kiko, sicuro dell'efficacia di questo sistema di cambiare i pesci attraverso l'acqua in cui vivono, immerge i camminanti totalmente in se stesso.
    Tutto infatti, come mille volte abbiamo ripetuto, nel Cammino è Kiko. Dalla predicazione, ai canti, agli arredi sacri, croci e quant'altro, dipinti, architettura.
    Ecco che immersi in Kiko, oplà la magia è fatta, diventano tutti kiki.

    Con buona pace della compianta Carmen che neanche questa l'ha spuntata.

    Pax

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  8. Ci saranno forse neocatecumeni riottosi a tornare alle celebrazioni, ma ci sono anche parrocchiani della domenica ancora più riottosi.Oggi alla messa dell'Epifania in parrocchia eravamo quattro gatti, la frequentazione in parrocchia è molto diminuita, forse non lo sapete perchè non andate alle celebrazioni?Quello che voi vi ostinate a non voler capire è che è tutta la Chiesa che lamenta una diminuzione di partecipazione.Le parrocchie sono vuote.Vedete chiese piene da qualche parte?Oltretutto le celebrazioni sono contingentate, ma poi c'è una comprensibile paura.

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    1. Sì c'è paura, a volte persino non comprensibile. Ma l'errore principale è stato a mio parere quello di permettere che venissero chiuse le Messe al pubblico per più di due mesi, instillando nella mente delle persone l'equazione Chiesa-virus.
      Ritengo poi che l'equazione neocatecumenale Chiesa-martirio sia ancora peggiore. Il cardinal Sarah lo afferma: la Chiesa ha cura della persona nella loro integralità, non chiede sacrifici umani, non butta al vento la salute delle persone per farle partecipare a un meeting di due ore in una saletta. Questa è la grande differenza con il Cammino neocatecumenale.

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    2. Non mi sembra che i catechisti abbiano detto quello che voi riportate, hanno solo incoraggiato i fratelli, come era giusto che facessero, non hanno affatto invitato al martirio, non so da dove vi vengono queste scemenze.Visto che voi dite che ci sarebbero dei riottosi, che non vanno alle celebrazioni, significa quindi che poi così lobotomizzati o plagiati non siamo, ragioniamo con le nostre teste.Nè mi sembra che abbiamo una obbedienza cieca o siamo plagiati, dato che decidiamo noi quando andare o meno,come invece voi vorreste far credere, falsamente.Di certo la vita e la parrocchia e il Cammino devono continuare, fermo restando la doverosa prudenza verso i più deboli.Ma non si può fermare la vita.Dalle mie parti è morto un prete per Covid19 ma nella saletta non ha mai celebrato.Quindi ripeto, ma dove li vedete questi films?

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    3. Per Anonimo,
      Il fatto che nella tua parrocchia oggi ci fossero poche persone non vuol dire che tutte le parrocchie del mondo siano vuote; considera anche che questi giorni di festa poche persone vanno a Messa e considera anche le varie restrizioni del governo; la mia parrocchia è ancora frequentata, ti faccio un altro esempio, 3 anni fa ero a Cracovia e la parrocchia era enorme e pienissima durante l'inverno (con neve e freddo polare). Mi dispiace solo del fatto che da quando è iniziata la pandemia nel Cammino non si sono mai fatti inviti a frequentare le celebrazioni con la Chiesa, neanche a Pasqua, dove è stata seguita la veglia neocatecumenale invece che la Messa in Vaticano; sia chiaro, per me ognuno può seguire la celebrazione che vuole, solo questa è un'altra conferma all'atteggiamento separatista che contraddistingue il Cammino

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    4. @Anonimo,
      Kiko nell'annuncio di Avvento in Spagna ha detto proprio che bisogna continuare a frequentare la Comunità o si compie peccato mortale (cosa che non è scritta nel Catechismo della Chiesa Cattolica); che il Cammino invii persone anche in paesi dove c'è persecuzione è accertato, basta pensare alla Cina e alle ragazze che Kiko voleva inviare per attirare i ragazzi cinesi; mi riferisco anche al fatto che in piena pandemia sono continuate le celebrazioni in presenza e questo ha causato morti e focolari vari, mentre la Chiesa invitava a restare a casa nel rispetto delle norme e a seguire la Messa online.Non so se i catechisti invitino apertamente al martirio, stavo solo facendo notare che voler andare alle celebrazioni in comunità a tutti i costi anche quando il rischio è alto è come ricercare il pericolo o il martirio, e la Chiesa invece non approva questi atteggiamenti ("chi ama il pericolo perirà per esso" Siracide)

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  9. Ammetto di non essere molto perspicace: pur essendomi già occupata in precedenza delle rubriche curate da neocatecumenali su Radio Maria, non ne avevo compreso la finalità e la portata.
    Pensavo cioè che fossero semplicemente un modo per infiltrarsi tra i cattolici devoti e mariani solitamente ascoltatori dell'emittente di Padre Livio per far loro accettare e digerire il fenomeno neocatecumenale e, nello stesso tempo, un modo per ingraziarsi quella corrente di conservatorismo cattolico che sempre hanno rifiutato i kikos a causa del loro abusivismo liturgico. Insomma credevo che fosse solo un modo in cui il lupo si traveste da agnello.
    Ma devo ricredermi: soprattutto queste due tavole rotonde curate dalla professoressa Pellicciari, neocatecumenale della prima ora, sono invece delle trasmissioni rivolte direttamente al pubblico neocatecumenale.
    Certo, c'è sempre un aspetto di camaleontismo interessante, che fa citare alla conduttrice, udite udite!, un messaggio della Madonna di Medjugorie (lo dico soprattutto per Pax: lo avresti mai creduto? Da una suffragetta di Kiko, grande nemico del "devozionismo" alla Madonna di Lourdes o di Fatima? Eppure...).
    Ma le due trasmissioni che ho seguito sicuramente mandano dei messaggi diretti ed inequivocabili al popolo neocatecumenale: stuzzicando il loro malinteso orgoglio di 'cristiani delle origini', in ambedue i casi li invita, tramite i suoi rappresentanti più accreditati (Gennarini, Voltaggio, Pasotti) a riprendere il loro posto nelle salette desolantemente vuote, per dimostrare che 'Cristo ha sconfitto la morte' e che sono degni seguaci dei martiri protocristiani.
    Come sempre, allo scopo, utilizzando i documenti della Chiesa e in particolar modo la lettera del cardinal Sarah che, se volessero leggerla anche solo a grandi linee, come abbiamo fatto noi, invita i fedeli a tornare nelle Chiese, laddove c'è l'unità del popolo cattolico pur nella diversità di carismi, non certo nelle salette a fare celebrazioni pseudoliturgiche da separati in casa come fanno i neocatecumenali da mezzo secolo.
    A questo proposito va letto con attenzione il commento di ByTripudio che specifica la posizione ufficiale più volte espressa il cardinal Sarah e sulla quale non è lecito nutrire alcun dubbio.
    Ma Kiko e i suoi seguaci sono esperti nel cambiar acqua ai pesci, da bravi manipolatori delle coscienze.
    Purtroppo, ora, utilizzando pure Radio Maria.

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  10. Il card. Robert Sarah - cui nome viene infangato dagli impostori presi in esame nel thread - assieme al Papa emerito Benedetto XVI al quale fu augurata la morte da Kiko, nel tempo hanno pronunziato dichiarazioni divergenti la filosofia del cammino e scritto volumi dall' alto valore teologico, biblico, spirituale ed umano condannanti il contesto eretico; documenti garantiti dallo spessore degli autori e dalla loro volontà di mettere a disposizione di tutti il frutto delle loro rispettive riflessioni, manifestando il loro amore per la Chiesa e per tutta l'umanità (istruirsi a riguardo per credere).

    Siamo alle solite "marachelle" (in realtà peccati di grave entità trattandosi di menzogne propagate con piena avvertenza) attuate sfacciatamente a favore del cammino - in questo caso per esortare la ripresa delle celebrazioni in presenza - e a discapito di quell'adepto che, imprudente, abbocca come un pesce. Un pesce vivente in una bolla sbarrata più che in un'ampolla, che vede vuotare la propria acqua/realtà nel gabinetto per subire l' integrazione in un contesto asfissiante, settario e fallace.

    Il tema dei pesci è ricorrente nel cammino: "sei un baccalà!" rivolse la fondatrice ad un pover'uomo che nulla combinò di male tranne lasciarsi persuadere da un familiare ad abbandonare un certo posto ritenuto d'onore in quei meandri; o come dimenticare l'uscita pubblica di Kiko, nella quale riferì di aver pescato 153 pesci grossi, come in Gv 21:11, intendendo con ciò riferirsi ai vescovi circuiti nella Domus Galilaeae?

    Termino con una citazione appartenente al Card. Robert Sarah che palesa perfettamente la sua posizione:

    "L'Eucaristia non è una "cena tra amici", è un mistero sacro!“

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  11. Giusto Rebel! L'argomento dei pesci è molto ricorrente nel Cammino!
    Riporto da un articolo di Veterano e Pax:

    Nel periodo estivo, anche se per una breve pausa, a Kiko piace pescare e per la maggior parte dei casi viene invitato a trascorrere questo periodo in riva ad un lago dove qualche appartenente ai dodici o ai settantadue possiede una casetta (ma non si dice nei passaggi che bisogna vendere tutto ciò che si possiede?). Sopra la barca, di cui non si racconta mai l’entità della grandezza, si trovano i tre “magnifici” (Kiko, Carmen, Pezzi) e naturalmente chi li ospita e qualche altro “fratello” che faccia tutti i servizi affinché si assicuri il buon esito della vacanza, per apparire più “Grandi” agli occhi degli iniziatori prossimamente “Santi”. Ebbene, ogni volta che qualcuno pescava un pesce doveva passare il vaglio di Carmen che lo guardava in faccia e diceva ad alta voce: Questo pesce somiglia al Vescovo “tal dei tali”, è contro il cammino, buttiamolo via!

    - Oppure, sempre Carmen, quando andavano a parlare con un Vescovo, la prima cosa che le premeva capire era se quella mattina l’alto prelato aveva pregato, in caso contrario non gli avrebbe rivolto la parola. A volte poneva a bruciapelo la domanda: “Padre, cosa diceva oggi la seconda lettura dell’Ufficio?”, tipo interrogatorio, e di questo si vantava in convivenza, quando raccontavano, lei e Kiko, le loro “visite pastorali”; esordivano dicendo la disgustosa frase: “Siamo andati a Vescovi!”. Se dopo qualcuno le chiedeva come mai non aveva aperto bocca, Carmen rispondeva che lei non parla mai con gente che non prega!

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  12. "Sembrava di sentir riecheggiare le parole di Julio e Isabel: chi non va in Comunità e ha paura della morte, non ha la resurrezione dentro, non è un buon cristiano".

    Questa frase di Julio e Isabel è la dimostrazione che il Cammino non è cattolico perché, oltre ad avere un rito liturgico proprio (NON approvato), oltre ad avere la "fede" dei mamotreti e non quella del Catechismo delle Chiesa Cattolica, oltre ad avere delle prassi iniziatiche e pastorali diverse e spesso opposte da quelle dalla vera Chiesa, ha anche una MORALE diversa.

    Per Julio e Isabel, "catechisti" doc del Cammino e autentici "portavoce" di Kiko:

    Chi non va in comunità del CAMMINO non è un buon cristiano. Ma la Chiesa NON dice questo.

    Chi ha paura della morte non è un buon cristiano. Ma la Chiesa non dice questo. Dice che si deve essere disposti a dare la vita per Cristo.

    Per non parlare, poi, dell'espressione "non ha la resurrezione dentro": un atto grave giudizio che equivale a dire che chi non va in comunità non si salva (e perciò è in stato di peccato mortale).

    Se si dovesse prendere alla lettera sarebbe da considerare un peccato mortale di giudizio su un fratello.
    Infatti, se il giudizio fosse stato dato con piena avvertenza e deliberato consenso, avrebbe rotto l'eventuale comunione dei due giudiconi con Dio. Sarebbero essi stessi in stato di peccato mortale, che avrebbero giudicato lo stato delle anime al posto di Dio. Un peccato che potrebbe anche configurarsi come odio verso chi non va alle comunità del Cammino.

    Ma non voglio prendere questa frase alla lettera e perciò dico che è un'idiozia, una delle tante che vanno di moda nel Cammino.
    Un'idiozia che, però, manifesta l'eresia

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  13. > "Dio ha inventato la paura"; "Dio ha creato la paura"; "se non neghi la risurrezione, perché non vuoi essere infettato?"; "Dio ha fatto sì che, con questa pandemia, venisse fuori, diventasse visibile, quanta risurrezione ho dentro"; "la pandemia è stata come una radiografia in modo che tutti vediate quanta risurrezione avete"; "avete paura di andare in comunità? Hai paura della morte? Allora sei uno di questi che dice: Non esiste la risurrezione".

    Queste dichiarazioni sono degne delle peggior sette pentecostali, non hanno niente di cattolico.
    Il capitolo 4 del Vangelo di Matteo dice:
    "5 Allora il diavolo lo condusse con sé nella città santa, lo depose sul pinnacolo del tempio 6 e gli disse: «Se sei Figlio di Dio, gettati giù, poiché sta scritto:

    Ai suoi angeli darà ordini a tuo riguardo,
    ed essi ti sorreggeranno con le loro mani,
    perché non abbia a urtare contro un sasso il tuo piede».

    7 Gesù gli rispose: «Sta scritto anche:

    Non tentare il Signore Dio tuo»."

    Come si conciliano le dichiarazioni dei catechisti con la seconda tentazione?

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  14. Parlando di pesci, vorrei ricordare il discorso fatto da Kiko a Napoli sulle "cefale" da mandare in Cina per portare i cinesi in comunità.

    C'era un filmato in cui si sentiva un tizio che a fine discorso di Kiko si vantava della nascita di nuovi "figli del cammino" generati dalle "cefale" Kikiane e i cinesi accalappiati.
    Assolutamente disgustoso, se trovo il link lo mando.

    LUCA

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    1. Grazie LUCA,
      sarà interessante rileggere.
      Altro capitolo penoso della lunga saga dei pesci in acqua neocatecumenale.

      Pax

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    2. Grazie Luca per aver integrato la questione con questo riferimento alle "cefale" che personalmente ritengo necessario e rilevante. Il termine che hai utilizzato è il più indicato per definire la faccenda: "squallido".

      Nel leggerti mi è tornata in mente un' altra asserzione ingiuriosa di Kiko rivolta ai napoletani, proveniente dal mamotreto della convivenza di inizio corso 2017-2018:

      "L’altro giorno mi hanno detto che nella zona di Napoli si calcolano 300.000 incesti, solamente nella zona di Napoli. Non vi dico gli incesti, il padre che violenta la figlia, milioni e milioni di incesti in tutta la Scandinavia, sesso, violenza".

      Quindi 300 mila incesti, su per giù una media di un incesto a famiglia tra i partenopei. L' ennesima balordaggine razzista di Kiko! Squallida anch'essa!
      Non si intende perché gli ascoltatori neocatecumenali, piuttosto che prestarsi ad essere identificati come tali, i pesci non glieli tirino in faccia!

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    3. Sono indignata per gli incesti e le cefale,ma ragazzi, mettete le fonti per consentire a tutti di verificare.

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    4. Delle cefale Kiko ha parlato a Napoli il 20 maggio 2012, dei 3oomila incesti nella catechesi di inizio corso 2017-18.
      Se cerchi su Osservatorio troverai i riferimenti. Qui stiamo commentando vicende e dichiarazioni di cui abbiamo parlato molte volte e non ci corre l'obbligo di mettere nessun link.

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    5. Indignata, e altri neocat alla disfida delle fonti, cliccate qui e vedrete il satiro in persona, nell'esercizio delle sue funzioni di ruffiano.

      Bastava scrivere "cefale" nella casella di ricerca di questo blog e guardare tra i risultati, prima di pretendere la minestra scodellata.

      Avviso per chi non è (più) abituato a queste brutture: l'effetto è rivoltante,
      preparatevi un buon gregoriano o simili da ascoltare dopo.

      A.Non.

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    6. A.Non.

      Meriti un applauso per la tempestività della segnalazione. Hai soddisfatto la richiesta in maniera esaustiva e completa.
      Hai proprio ragione che quando non sei più abituato a vedere ed ascoltare Kiko resti basito. Segnale del grado di assuefazione a cui si può arrivare, frequentandoli assiduamente.
      Ecco perchè non vogliono mollare l'osso e temono il prolungarsi della pandemia. Se i camminanti si ripuliscono gli occhi e le orecchie per un tempo congruo è facile che poi davvero, come dice Rebel, li prendano a pesci in faccia. Altro che!

      Pax

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    7. Grazie A.Non per il link. Effettivamente il paragone è disgustoso. Hai voglia a dire che scherza, come si fa a scherzare su cose così? Tanto mica sono figlie sue... Come si fa a mandare una figlia in pasto a chissà chi in un paese straniero lontano (in tutti i sensi) e così diverso come la Cina? Spero che le famiglie delle ragazze alzatesi le abbiano poi dissuase.

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  15. Una breve risposta ai soliti "Anonimi e basta" va data.

    Come al solito ci girate intorno, Vi compiango. Cos'altro potete fare per difendere l'indifendibile?
    Io penso che vi rendiate conto. Altrimenti dovrei concludere che siete solo poco intelligenti, e questo sì vi giustificherebbe. Quando uno non ci arriva, non ci arriva.

    Da Anonimo 6 gennaio 2021 13:47:

    "Ci saranno forse neocatecumeni riottosi ..., ma ci sono anche parrocchiani ancora più riottosi...", solita strategia del fare paragoni, per gettarla in caciara.

    Allora? Cosa vuoi dimostrare? Siamo alle solite.
    Non si tratta di essere riottosi (a cosa poi? ai comandi vostri?).
    Si tratta di prudenza, di criterio, di buon senso per quelle che sono le vostre prassi. E' fin troppo evidente che il cammino si regge su una a volte esagerata (e comunque molto ravvicinata) frequentazione dei membri tra loro, occupati nei mille impegni al punto di non avere molto spesso neanche una sera libera. E poi le salette, i gruppi nelle case, le convivenze mensili...
    Non serve spiegare più di tanto perchè il paragone non regge.

    La Tavola Rotonda ha fatto emergere il livore dei pro-cammino nei confronti di chi, prolungando indebitamente il lokdown, sta di fatto mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del cammino.
    Intanto ci sono voluti i morti per farvi desistere dalle vostre strampalate eucarestie. Per mettervi in linea con il Messale Romano, avete avuto due anni di tempo a far data dal 2005 (vedi la Lettera di Arinze richiamata e confermata dagli Statuti). Ad oggi non vi siete ancora allineati alle disposizioni della Santa Sede, sono passati oramai 15 anni!!

    Pax

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    2. E' interessante che il camminante riconosce che ci sono camminanti RIOTTOSI.
      Nonostante la "luce" di Kiko e del Cammino, sono riottosi! Proprio come i cristiani della domenica che, poveretti, non conoscono gli ARCANI!

      Continua l'anonimo:

      "Quello che voi vi ostinate a non voler capire è che è tutta la Chiesa che lamenta una diminuzione di partecipazione".
      Proprio come il Cammino. Dove sta la differenza, a parte le ersie di Kiko?
      Evidentemente la "novità" ormai è vissuta come una minestra riscaldata e l'entusiasmo in molti non c'è più.
      Chi continua a camminare lo fa, forse, solo per paura di trovare, là fuori, l'inferno descritto da Kiko.
      Perché lasciare l'inferno vecchio per quello nuovo, che non si conosce?
      C'è da sospettare che il lockdown faccia fare ai camminanti l'"esperienza" che, fuori dal Cammino, alla fine dei conti non si sta poi così male.
      E' forse questo quello che temono i "catechisti"?

      "Le parrocchie sono vuote".
      Affermazione temeraria. La mia no. IERI tutti i posti a disposizione erano occupati.
      Saranno vuote, forse, quelle neocatecumenalizzate.

      Inoltre, questa insistenza nel volersi confrontare, a proprio vantaggio, con gli altri credenti, dimostra come i camminanti si credono superiori.
      Non c'è altra spiegazione.
      O, se c'é, invito l'anonimo a spiegarla.

      Se volessi fare un confronto tra camminanti e "cristiani della domenica" (cioè i cattolici praticanti) a favore di questi ultimi, invece che sul numero di attività, lo farei sulle eresie credute.

      "C'è una comprensibile paura", dice l'anonimo.
      Perché questa giustificazione deve valere per i camminanti (che a parole non temono la morte) e invece non può valere per i cristiani della domenica?
      Per lo stesso motivo per cui gli errori del Cammino sono permessi da Dio e quelli degli altri sono opera del demonio?

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    3. Concordo, Pietro, con le tue puntuali osservazioni.
      Che differenza c'è tra l'affluenza diminuita alle messe parrocchiali e quella diminuita nelle sale neocatecumenali?
      Una differenza fondamentale, che lo stesso Kiko spiegava. In chiesa 'nessuno si conosce, in chiesa 'non sai chi è il tuo vicino di banco' in chiesa 'non ci si abbraccia' in chiesa 'non ci si bacia ', in chiesa non c'è promiscuità.
      Soprattutto in chiesa nessuno crede che lo Spirito Santo si manifesta e fa passare il credente dalla morte alla vita solo se c'è pigia pigia, unione fisica tra le persone.
      Dovendo sottostare alle regole igienico-sanitarie, in comunità non c'è più il rituale magico del passaggio della coppa di bocca in bocca, non c'è il bacio santo tra fratelli, il balletto. Forse sono diminuiti pure i canti a squarciagola, possibili fonti di aerosol virale e le famose Eucarestia nelle salette si avviano a diventare delle normali Messe, pure l'ostia al posto della focaccia devono prendersi. Sono finite le convivenze tutti insieme appassionatamente.
      Per questo motivo, ciò che in chiesa si traduce in una ridotta affluenza, nelle comunità è la fine dello scopo principale per cui sono nate e resistono: lo 'stare insieme con i fratelli'.
      Ma poi, non siamo noi a dirlo: sono i messaggi su WhatsApp dei catechisti, il peccato grave, simile ad un anatema, scagliato da Kiko su chi salta le riunioni, l'affannarsi di Pellicciari e Pasotti su Radio Maria a dire che è necessario tornare, Covid o meno.
      Noi siamo semplicemente spettatori di ciò che sta avvenendo. Finora, nessun parroco cattolico ha tuonato per far tornare i fedeli ad affollare i banchi, nonostante il calo delle elemosine.
      Questo perché la Chiesa ha cura delle persone nella loro totalità, dice il cardinal Sarah. E desidera che le persone tornino solo in condizioni di massima sicurezza per la loro salute, sapendo che, anche da casa, non si spezza la comunione tra credenti, che è principalmente spirituale (e che i neocatecumenali hanno rotto da tempo immemorabile).

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    4. Dice bene Pietro. Il loro tallone di Achille è proprio questo.
      I camminanti per la prima volta si trovano, giocoforza, a dover fare a meno della comunità, dei suoi ritmi serrati. Ma gli avevano raccontato, sempre i catechisti, che fuori della comunità c'è la morte. La fede non può sopravvivere.
      Ora dopo mesi di astinenza totale, lo ZOOM certo non sopperisce, qualcuno può cominciare a pensare che quello che dicono i catechisti NON E' VERO. Magari da più di uno questo tempo di lontananza è stato vissuto addirittura con un gran senso di liberazione.

      Pax

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    5. Penso proprio che sia come ipotizzi tu. Per più di un camminante stanco di camminare, ma pavido e timoroso di lasciare la comunità, vuoi per legami familiari o lavorativi, vuoi per non essere ostracizzato o per conservare la parvenza di un qualche rapporto umano, la pandemia e la forzata sospensione delle celebrazioni credo sia stata una manna. Una causa di forza maggiore che gli/le ha finalmente impedito di frequentare, o permesso di non frequentare le celebrazioni comunitarie. Una sorta di grazia inaspettata.

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  16. @ Anonimo 6 gennaio 2021 15:31

    Certo che la vita non si può fermare. Non è questo il problema.
    E' che il Cammino Neocatecumenale non può fare a meno di se stesso (N.B. non di Gesù che è vivo e presente nei Tabernacoli di tutte le Chiese, non dei Sacramenti).

    Quello che hanno detto i catechisti, sulla scia di Kiko e degli itineranti, è che non frequentare le celebrazioni della comunità è peccato grave. E' stato detto che chi teme il COVID e, per paura del contagio, diserta NON HA DENTRO LA RESURREZIONE ed è stato anche aggiunto che tanto se non si muore di COVID di un'altra cosa pur si dovrà morire.
    Ma che modo di predicare è questo? Visto che tu hai tirato in ballo i catechisti.

    Sembra un addestramento studiato per formare kamikaze.

    Qui c'è un veleno sottile, come a istillare nella coscienza che se tu prendi troppe precauzioni questo dimostra che infondo tu hai solo paura della morte.

    Ecco, se tutto questo ti sembra normale, dillo pure!

    Ma cosa si nasconde dietro tutto questo?

    La verità è che il COVID ha colpito al cuore la potente e ben sincronizzata macchina neocatecumenale rendendo difficile anzi impossibile tutto quello che il cammino è con tutte le sue prassi invalse e consolidate negli anni.
    Continue riunioni comunitarie, tanto che a volte i fratelli non hanno più una sera libera. Tra celebrazioni, catechesi, passaggi, convivenze mensili, preparazioni e celebrazioni nelle case in piccoli gruppi... E al colmo di tutto l'irrinunciabile celebrazione eucaristica neocatecumenale, cuore pulsante del cammino, che ha ricevuto un colpo ferale dal quale forse mai più potrà rialzarsi.

    E così una Eucarestia per la quale mai avete voluto obbedire vi è stata sottratta dalle mani dalla sera alla mattina. Senza nessuna possibilità di appello.
    Di sicuro questa dell'Eucarestia del Cammino è la privazione più penosa di tutte per voi. Almeno così diceva Carmen, che affermava costernata, ai tempi delle sue epiche lotte per la liturgia. "Se ci tolgono l'Eucarestia, distruggono il cammino". Per quel che vale il profetismo carmeniano!

    Pax

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  17. Anonimo del 6 gennaio delle 13.47...

    La solita tiritera delle parrocchie vuote, come a voler azzardare - un azzardo per il cammino - una competizione. Fossimo anche due gatti, e non lo siamo, la differenza sostanziale tra noi cattolici e voi neocatecumenali (e tengo a sottolineare che questo distinguo lo avanzi per primo tu) è che noi perseguiamo la vera dottrina di Cristo, voi no: Se qualcuno insegna una dottrina diversa e non s’attiene alle sane parole del Signor nostro Gesù Cristo e alla dottrina che è secondo pietà, esso è gonfio e non sa nulla” (I Timoteo 6:3).

    Siete fissati con i numeri, questione meramente terrena, d'altronde non potendo fare affidamento sul soccorso divino ci si butta a peso morto sull' apparenza.

    Ti ricordo ciò che affermò San Pio, lo stesso che smentì con parole severe i due fondatori del cammino: "meglio la chiesa vuota che piena di diavoli".

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  18. Leggo su Facebook un botta e risposta fra qualche cattolico che cerca di informarsi su un "itinerario" di fede ultratrentennale e qualche kikos che mentendo gli risponde che "non si paga niente", e un altro kikos che furbescamnete afferma che non sarebbe importante "quanto dura e che impegno comporta".

    Ora, da quegli stessi inganni e menzogne già emerge che quando i kikos dicono "fidati di Dio" stanno in realtà dicendo "fidati dei nostri cosiddett «catechisti»", bramosi di spennarti per tutta la vita.

    Il fedele cattolico che chiede quanto dura e quanto costa ha già capito che è un impegno "aggiuntivo" rispetto alla vita cristiana. Pertanto, visto che è aggiuntivo, ha il diritto e il dovere di informarsi. Sprecare la propria vita, le proprie energie, le proprie risorse, senza avere in vista una seria crescita spirituale, non è gradito a Dio. Quando dicono «fidati del Signore», il pasqualone e la pasqualona ti stanno dicendo di firmare una cambiale in bianco, letteralmente.

    E tutto questo vale ancor prima di notare che il Cammino è imbottito di ambiguità, eresie, carnevalate liturgiche, attivismi imbarazzanti, psicologismi da quattro spiccioli, e soprattutto una marea di ingiustizie interne commesse dai "VIP" della setta a danno dei fratelli delle comunità (specialmente i più piccoli).

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  19. sentita la radio forse l'unico con un po di dialogo è don rino ma il resto abbastanza delirante

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