martedì 5 luglio 2022

Catechesi parrocchiali e diocesane affidate ai neocatecumenali: fedeli cattolici confusi e costernati. (Parte 2/2)

Completiamo la testimonianza (qui la prima parte, con l'introduzione al testo) inviataci da lettori cattolici che, pur non avendo frequentato il Cammino, ne hanno ascoltate molte idee e suggestioni, causa la pesante neocatecumenalizzazione della diocesi di appartenenza.

Questa testimonianza dà ulteriore conferma del fatto che quando il Cammino Neocatecumenale si insedia in una parrocchia o in una diocesi, le catechesi e le attività dell'organismo ospitante finiscono inevitabilmente per ricalcare il modus operandi neocatecumenale. L'obiettivo del Cammino, quando si adopera sul territorio per la parrocchia o per la diocesi, è quello di predisporre i cattolici ad essere successivamente attirati nella cerchia neocatecumenale.

Chi, senza entrare in una comunità, frequenta regolarmente incontri o ritiri organizzati dal Cammino viene fortemente esposto alla cosiddetta "neocatecumenalizzazione", esercitata con discorsi martellanti e ferree pratiche esclusive, dalle pessime conseguenze sulla salute spirituale, psichico-intellettiva, emotiva, organizzativa, materiale e fisica, nel senso stretto della sicurezza personale.


CONTINUIAMO CON IL RESOCONTO:




7. Ipocrita disparità di trattamento verso le donne:

Durante i resoconti dei questionari o le condivisioni spontanee, registravamo nei presbiteri un atteggiamento sbilanciato, nei confronti di maschi e femmine. I presbiteri soprassedevano, annuendo con paterna comprensione, su racconti di misfatti maschili al limite del penale. Trattavano invece le femmine con paternalistica impazienza, rimproverandole con accanimento per aspetti caratteriali sgradevoli ma di nocività obiettivamente inferiore. Dall'immediatezza delle reazioni di questi soggetti deducevamo l'esistenza di due precisi (benché non espliciti) sistemi di giudizio, a cui veniva fatto riferimento a seconda del genere dell'interlocutore. Lo stesso vigore con cui pretendevano di ammaestrare le ragazze non veniva applicato per far crescere e contenere i ragazzi in un modello di virile e capace cristianità.

Avevamo avvistato la punta dell'iceberg del maschilismo di matrice neocatecumenale ma non lo sapevamo ancora: portando i loro discorsi a compimento, una società di donne isteriche oppresse e di maschi come bestie allo stato brado risultava essere il desolante panorama della normalità umana: è precisamente ciò che Kiko predica e che è trascritto nei mamotreti, ma questo non potevamo saperlo. Pareva che il ruolo della donna fosse quello di subire e di perdonare l'uomo, e quello dell'uomo di peccare e di essere perdonato dalla donna e da Dio. Erano le premesse per arrivare a considerare la violenza come un dato quasi naturale, inevitabile. 


8. Narrativa catechetica condiscendente verso l'abusatore di donne e bambini:

Raccontando aneddoti di abusi sessuali commessi su donne e bambini, i presbiteri si dilungavano sul recupero del colpevole da parte di Dio misericordioso "che ama l'uomo così com'è" e spendendo poche parole sul dovere morale di prevenzione e giustizia. Come risultato, la figura della vittima veniva relegata nel dimenticatoio narrativo: un effetto piuttosto sinistro. Ma infine tornano i conti perché nei libri segreti delle dottrine del Cammino sta scritto che la condizione di vittima è voluta da Dio per la conversione di chi vi incorre e va quindi accettata senza giudicare e senza denunciare.

Nelle storie esemplari delle catechesi, la vittima brava, convertita, che perdona il colpevole, era più spesso la moglie che il marito. In tempi di processi penali a preti abusatori di giovani maschi, i pedofili nominati da questi presbiteri erano regolarmente i padri di figlie femmine. E puntualmente era tralasciato il discorso sul durissimo processo di espiazione e purificazione che spetta al peccatore che si pente e si converte.

Le contraddizioni neocatecumenali: trascinare una ragazza per
i capelli va bene, 
basta che a mezzanotte ce la riporti a casa!

9. Matrimonio impossibile all'uomo ma possibile a...  ...al Cammino:

Mentre predicavano che soltanto il Signore può far funzionare i matrimoni perché ciò è impossibile all'uomo, mostravano di ritenere che nessuna coppia possegga, per semplice grazia di Dio ma senza bisogno di alcun sostegno nella vita di fede (sottinteso: un ambito come la comunità neocatecumenale), la buona volontà e le risorse per mantenere l'amore in equilibrio, tra le mille difficoltà. Sorvolavano sugli esempi contrari, insinuando talvolta il sospetto che qualche problema ancora nascosto dovesse affiorare prima o poi in quelle relazioni.

Invece di focalizzarsi in modo incoraggiante sulla solida e nobile dottrina cattolica in materia di relazioni e matrimonio, si accanivano atrocemente sulla descrizione di tutti i problemi di coppia possibili ed immaginabili, per poi invitare i catechizzati, come unica soluzione praticabile, a seguire il "Signore". E questo inseguimento portava alle salette neocatecumenali. Si trattava della modalità del "vieni e vedi" che ritroviamo nei mamotreti, un invito privo di ulteriori spiegazioni a causa del rinnegamento neocatecumenale del ricco patrimonio della Chiesa.

In effetti i presbiteri sembravano anche ritenere che gli uomini non siano per natura inclini ad amare le donne e, viceversa, le donne gli uomini. Insegnavano quindi che quando "Dio ti manda una persona" non è bene fare capricci sulla persona che Dio ti ha mandato. Prospettavano quindi due possibilità ai fidanzati: sposarsi entro un anno (il famoso "fissa la data!" neocatecumenale) oppure lasciarsi. Se, da cattolici quali eravamo, ritenevamo già che le relazioni di coppia vissute con superficialità e ignavia sono peccato e rovinano la vita, l'imprudenza e la faciloneria con cui questi presbiteri pareva considerassero la scelta di una persona a scopo matrimonio mettevano addosso una profonda inquietudine. 

A fianco di alcune belle testimonianze di sposi da "vetrina della fede", ne affioravano altre, tra i partecipanti, che al contrario incarnavano l' idea neocatecumenale di matrimonio come unione forzata e dolorosa che solo Dio (leggi: la frequentazione della comunità) può tenere insieme e che solo in seguito abbiamo scoperto essere un tema dominante nel Cammino. Per nostra maggiore inquietudine veniva pubblicizzato il numero esorbitante di divorzi, presentandolo come probabilità aprioristica di fallimento, uguale per tutti ed indipendentemente dalle condizioni specifiche. Non lo sapevamo ma ci stavano già lanciando addosso le esche endogamiche tipiche del discorso neocatecumenale in cui il coniuge deve essere del Camminoil coniuge è la tua croce e se lasciate il Cammino vi lascerete anche tra voi.



APPENDICE DOLENTE SUI PRESBITERI DEL CAMMINO NEOCATECUMENALE


Il discorso dei presbiteri di Kiko è fedele ai mamotreti eretici di Kiko e Carmen.
La stessa fedeltà si riscontra nelle prassi, nei giudizi, negli atteggiamenti.


10. Cattivi giudici: I gradi della colpa? Non pervenuti.

Senza mai menzionare la questione dei gradi della colpa, i presbiteri sfumavano la gravità di colpe mortali, gravi e veniali. A volte ne invertivano il peso relativo, secondo la categoria del peccatore. Per farlo si servivano dell'accostamento di esempi, del tono della voce, di altri trucchetti retorici. In questo modo, senza doversi arrischiare a dichiararlo esplicitamente, la violenza sessuale perpetrata da un uomo appariva di gravità pari alla scenata di gelosia isterica di una moglie. Un gesto duro di autodifesa risultava peggiore dell'atto più grave che lo aveva scatenato, così come per altri insegnamenti del genere, che ora sappiamo essere fedeli ai mamotreti e formalmente contrari alla dottrina della Chiesa.


11. Cattivi maestri: I progressi dello spirito? Dei gran salti immaginari.

Premettiamo che l'eroica pazienza insegnata dai Santi è la qualità del cristiano, soprattutto del consacrato, che si raggiunge dopo anni di pratica di vita ascetica, in virtù della Grazia Divina.

I presbiteri che esigevano, talvolta con sdegno superbo, questo tipo di pazienza dalle donne vittime di molestie o violenze, erano gli stessi consacrati perfettamente in grado di ribellarsi violentemente alla semplice contraddizione da parte di un ascoltatore. Figuriamoceli a sopportare pazientemente le persone moleste o insulti spregevoli contro la loro persona fisica. In definitiva questi presbiteri parevano afflitti da problemi irrisolti con l'altro sesso e forse anche col proprio e mai del tutto guariti dai dichiarati disordini della vita precedente all'ordinazione, persino incapaci di fronteggiare chi li contraddiceva. Quindi non potevano essere presi sul serio nell'indicazione della via dell'eroismo ad anime cosiddette "incipienti". La loro incoerenza faceva perdere di credibilità alla Chiesa che essi rappresentavano.

La valutazione che davano dei progressi spirituali era molto semplice: coloro che essi ritenevano ben ricalcare le loro orme (e cioè i diktat, le scelte, il linguaggio e le categorie di giudizio neocatecumenali), erano portati ad esempio di persona di grandissima fede. Chi nella vita di fede percorreva le vie dell'intelletto (che, se ordinato a Dio, è una forma di amore) veniva da essi considerato con sufficienza o riprovazione. Il dogma kikiano a cui si appigliavano per discriminare era quello della sperimentazione nel qui ed ora nelle sue varianti: il Signore passa qui, oggiDio ti parla oggi tramite meil Signore ti ha chiamato qui, la Parola letta a casa domani non ha lo stesso effetto di quella che ascolti qui oggi.


12. Cattivi medici: La malasanità dello spirito.

Avendo essi catalogato le persone secondo le direttive eretiche del Cammino, non è una sorpresa che in qualità di medici spirituali le loro "diagnosi" fossero supponenti, ricalcate e sbrigative. Ad ascoltare i loro consigli si finiva o in Cammino o fuori strada - quindi, all'atto pratico, sempre fuori strada. 

Le conseguenze del loro operato erano quelle comuni a tutta la cattiva medicina, cioè, che il paziente finisce da un altro medico a curarsi sia per il male originario che per i danni provocati dalla cura del cattivo dottore.

Metteresti la tua salute, fisica, mentale, spirituale,
nelle mani di un medico di torbida fama? E quella dei tuoi figli?


Termina qui questa selezione (non esaustiva) dei più eclatanti tratti neocatecumenali che abbiamo rilevato negli incontri organizzati dal Cammino in parrocchia o in diocesi. Confermiamo anche la neocatecumenalità del metodo: iniziatico, gnostico, superstizioso, apodittico, emotivo, contestatario. Tutti questi aspetti non raggiungevano l'intensità a cui si arriva nelle comunità ma, in maggiore diluizione, la sostanza era la stessa. Un ulteriore punto dolente erano le Messe, celebrate alla neocatecumenale con canti, balli, bonghi e battimani, la focaccia, la coppa del vino, la consumazione insieme da seduti, le risonanze. Come già detto, chi veniva catechizzato in parrocchia dai neocatecumenali poi entrava più facilmente in comunità.

Le storture venivano somministrate in mescolanza a parti ortodosse della dottrina e a pratiche accettabili. Tuttavia, nella confusione dottrinale imperante e per la fiducia (e pigrizia) generali, gli aspetti eretici non erano facilmente identificabili. Se ne salvava in parte chi di sua iniziativa si volgeva alle buone letture. Ciononostante, in quel momento in cui anche il Cammino non aveva iniziato a declinare, il successo che queste catechesi, incontri e ritiri riscuotevano era dovuto alla spiegazione ed alla attualizzazione che in essi veniva offerta della Parola di Dio. 

La domanda interiore, soprattutto da parte dei giovani, era molto forte e sarebbe stato bello avere accesso ad una sapienza nutriente per l'anima, ma in modo ortodosso e strutturato, non neocatecumenale. Si perse quindi, in questo modo, una bella occasione di evangelizzazione, che all'epoca servì soprattutto per portare persone e potere alla realtà del Cammino Neocatecumenale.

50 commenti:

  1. Penso che oggi sia bene iniziare a riflettere partendo dalle conclusioni dell'articolo.
    Il pregio della testimonianza pervenuta è nel fatto che denuncia, senza mezzi termini, i pericoli a cui espone ascoltare la dottrina del Cammino e i mali che produce nelle anime ignare.
    Ignare perché (mai lo ripeteremo abbastanza) questa falsa dottrina è avallata purtroppo dalla Chiesa che troppo spazio di autonomia le ha lasciato. Di diffondersi ed espandersi fuori ogni controllo. Cosa che onestamente non riesco proprio a spiegarmi e che mi impone di continuare a denunciare per parte mia (è un dovere sacrosanto) cosa ho visto e conosciuto del Cammino, vivendo per trenta anni al suo interno.
    E la mia denuncia, come quella di tanti, è perfettamente sovrapponibile a quella dei cattolici dell'articolo di oggi che anche io ringrazio.
    Bisognerebbe pur farsi qualche domanda!

    Il lasciar fare. Che inizia dal Papa e termina all'ultimo Parroco che non fa il Parroco nella sua parrocchia invasa da questa peste.
    Che di peste si tratta, ma di una peste molto ben camuffata. Ohinoi!
    Oggi, però, dopo tutti questi anni, mostra sempre più inequivocabilmente il suo vero volto. Che è bene disvelare alla buon'ora. A vantaggio di quei tanti o pochi che, grazie al nostro non essere rimasti zitti, magari si scansano sto' fosso!

    Pax

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  2. Dal tread:
    "Pareva che il ruolo della donna fosse quello di subire e di perdonare l'uomo, e quello dell'uomo di peccare e di essere perdonato dalla donna e da Dio. Erano le premesse per arrivare a considerare la violenza come un dato quasi naturale, inevitabile."
    ---
    Si sentono tanto "innovatori" complice il
    CV II, e non si rendono conto o fanno finta,
    che di fatto,
    sostengono un anti femminismo, in auge
    fino alla metà dagli anni '60 del secolo scorso, quando la donna, sia per la Chiesa
    che per le leggi dello Stato, era praticamente soggetta al marito, quasi ne fosse una proprietà.
    Altro che "innovatori"!
    Sono falsi, ipocriti, crypto-conservarori e reazionari.
    Ruben.
    ---

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    1. Esatto! Ricordo ancora un mio catechista affermare coram populo che guai a quelle donne che si fossero sottratte al dovere coniugale dei rapporti sessuali! Che il sacramento del matrimonio prevede che si abbiano rapporti sessuali frequenti e soprattutto che la moglie non si deve, non ha diritto di "negarsi" al marito. Cioè il marito ha tutti i diritti, la moglie solo doveri e sacrifici.
      Porto

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    2. @Porto
      Infatti in quegli anni, ormai fortunatamente remoti, anche nella
      legislazione italiana, era previsto il
      "debito coniugale"ovvero io sono tuo marito ed in cambio delle tue
      prestazioni sessuali, sono tenuto
      al mantenimento tuo e della famiglia.
      Scusate se parlo chiaro, ma era un
      tipo di retaggio prostituzionale legalizzato!..
      Fortunatamente nel 1975 la legge
      cambiò.
      In ogni caso, farò una ricerca in merito sul Codice Civile della patria
      del "vate"per sapere cosa dice attualmente in merito.
      Ruben.
      ---

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    3. @Porto mia 17,28.
      Ho dato una rapida e sostanziale scorsa, sia al Codice Civile Spagnolo che, non riportando attualmente nessun "obbligo coniugale", vedo che consente però
      il matrimonio omosessuale, che personalmente disapprovo.

      Per quanto riguarda il Codice di Diritto Canonico Vigente, neanche
      lì ci sono obblighi sessuali stabiliti.

      Di conseguenza i catechisti del Cammino possono blaterare ciò che vogliono: "scripta manent", "verba volant."
      Ruben.
      ---

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  3. "Dio ti ama così come sei" in bocca a chi riduce le esigenze della morale, è una frase ambigua.
    Tutto è ambiguo per gli ambigui e tutto è impuro per gli impuri, anche il Sacramento del matrimonio.

    La frase va intesa così: "Dio ti ama anche se sei nel peccato mortale e proprio perché ama, non vuole che pecchi più".
    "Va e non peccare più" dice Gesù: solo con questo proposito nel cuore Gesù può dire "La tua fede ti ha salvato".
    Gesù porta la salvezza, ma vuole un cambiamento immediato, non al secondo o terzo scrutinio.
    Che poi c'è chi ha i suoi tempi per poter comprendere e cambiare, ma la verità va detta. Nel modo giusto, ma senza ambiguità.

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  4. Leggendo le risposte di padre Bellon ci si rende conto di quanto la dottrina cattolica sia diversa da chi la "predica", magari con entisiamo, ma "a orecchio", facendosi guidare "dall'istinto", o forse solo per adattarla alla propria condotta e alla propria "coscienza" fatta in casa.

    Tra vittima e carnefice i rapporti non possono essere gli stessi di prima, nonostante il perdono, almeno finché il carnefice non abbia lui chiesto perdono e non abbia espiato.
    E' una questione di giustizia, che realizza la misericordia così come la misericordia realizza la giustizia, ed è una questione di come è fatto l'uomo: se il carnefice ha peccato perché accecato dalla passione o dall'ira, perché questo, a maggior ragione, non può valere per la vittima che è stata ferita ed è incapace di far finta di niente?
    E perché poi far finta di niente? Forse perché il peccato, anche il più turpe, è considerato niente?

    Naturalmente il perdono va offerto, anche se con sofferenza, e spesso si manifsta solo come un atto di volontà, ma nelle relazioni sociali e nella Chiesa stessa, il carnefice deve lui chiedere perdono e deve espiare: un conto è perdonare in quanto si offre il perdono, un conto è chiedere perdono.
    Ci sono casi in cui la colpa non è al 50% ma è solo di uno, come nei casi di abusi sessuali o di prepotenza.

    Ai fissati con la Chiesa primitiva ricordo che, in certi casi, le penitenze che la Chiesa pretendeva erano molto dure e potevano durare anni.
    Forse la Chiesa primitiva è strumentalizzata proprio dai modernisti della morale e della liturgia.

    Pietro non del Cammino

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  5. In un certo senso è vero che il Cammino tiene uniti dei matrimoni, perché (a volte) i camminati non si "sposano" con il coniuge, ma col Cammino. E stanno uniti perché il Cammino lo vuole.
    E' vero che ci sono anche famiglie sane, ma penso che molti matrimoni affrettati e indotti, siano in partenza nulli.

    Pietro non del Cammino

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    1. @Pietro non del Cammino
      Per avvalorare ulteriormente quanto hai detto, riporto quanto
      dice il Codice Penale:
      "558-bis - Costrizione o induzione al matrimonio (1) 1. Chiunque, con violenza o minaccia, costringe una persona a contrarre matrimonio o unione civile è punito con la reclusione da uno a cinque anni."
      Ruben.
      ---

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    2. Non so se è capitato anche a voi, ma quando un matrimonio indotto dai catechisti comincia a mostrare crepe e
      la coppia (o uno dei due) ricorda ai catechisti le loro pressioni perché si sposassero,
      i catechisti oppongono un netto e deciso diniego: loro non hanno fatto
      pressioni proprio a nessuno, semmai avevano detto di pensarci, di valutare l'opportunità di un
      eventuale matrimonio, ecc. Sappiamo invece che non è così. Sappiamo invece che le coppie di
      fidanzati vengono invitate a pensare al matrimonio, talvolta addirittura a fissare
      una data, come se il fissare la data risolvesse di suo tutti i problemi. In realtà le pressioni
      sui fidanzati per sposarsi nel Cammino sono fortissime. Questo a volta crea danni
      perché i problemi non si risolvono con il matrimonio, piuttosto si aggravano.
      E le coppie scoppiano, anche in Cammino, spesso con figli, che hanno provveduto ovviamente a fare
      il prima possibile....
      Porto

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  6. E' tipico delle ideologie: 1) considerare "peccato" solo ciò che può rappresentare una forma di dissenso e di non fedeltà assoluta ai dettami ideologici; 2) non fare sfumature di gravità dei peccati.
    Il "dio" delle ideologie e delle sette (che sono una forma di ideologia) non conosce misericordia: chi non ubbidisce come uno schiavo è meritevole della "morte civile".

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  7. Sulla pessima e invereconda abitudine di laici e presbiteri neocatecumenali di usare le dolenti storie altrui emerse nei momenti di "confessione pubblica" in modo strumentale, per fare una catechesi "forte", per vanità e per imitare le catechesi di Kiko, che sono tutto un riferire storie di vita altrui interpretata a proprio modo, come lo scimmione si sposta lanciandosi da una liana all'altra, e sul male che questo provoca, sia alla persona presa di mira, sia a tutti coloro che ascoltano, riporto un'esperienza pubblicata a suo tempo sul blog.

    In un momento particolare (convivenza di passaggio) ho dovuto dare la mia esperienza davanti a piu' di 100 persone (che non conoscevano la mia vita e che non mi conoscevano, a parte i miei fratelli di comunità).
    I "catechisti", rispondendomi hanno ignorato la mia storia personale e mi hanno risposto ...alla cavolo.
    Non ho capito e ho chiesto, al microfono e davanti a tutti se si ricordavano di me e di chi ero (!) visto che mi conoscevano da 20 anni! E ho chiesto il perchè di quella risposta offensiva e umiliante, alla luce della mia storia.
    «...Kiko ha il carisma!
    come puoi criticarlo?»
    Ci fu grande imbarazzo da parte dei "catechisti" perchè NON sono abituati al dibattito e alla presa di posizione (anche normale e leggittima degli "scrutinati") e ci furono momenti di silenzio...
    Poi tranquillo il catechista mi rispose che usavano la mia "testimonianza" NON per me o per darmi una risposta personale, ma per "DARE una catechesi".
    Insistetti e chiesi se in QUEL MOMENTO PRECISO QUELLA CATECHESI non fosse fuoriluogo, visto appunto i gravi problemi che c'erano stati nella mai vita.
    Loro dissero "va bene va bene, cio' NON IMPORTA "e continuarono.
    Io risposi invece che era molto importante per me visto il grave momento che stavo vivendo.
    Poi uscii dalla sale e piansi molto. Non mi vergogno a dirlo.
    A nessuno importo', nessuno mi venne vicino eppure tutti i miei fratelli e i catechisti conoscevano la mia vita e la mai realtà!
    Questa la chiamano "la comunione dei santi" eppure QUELLA frase DOVEVA AVERE per noi, avanti nel cammino, una sua IMPORTANZA.
    Parole vuote...
    In piu' subito dopo ci fu il pranzo e i "catechisti" fecero esattamente come facevano sempre.
    Isolati, sorridenti tra di loro, con il tavolo benservito dai camerieri (noi self service, chiaro) bottiglia di vino e bicchieri colmi.
    Non mi rivolsero parola e erano coscienti che ero uscito sconvolto da quella esperienza di poco prima.
    Nessuno dei miei fratelli si avvicino' tranne un fratello (sposato anche lui, ma piu' giovane) che mi disse che era rimasto scandalizzato dall'indifferenza e dalla superficialità dei catechisti.
    Ebbene questo fratello usci dalla comunità prima di me.

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    1. Di episodi come questo se ne potrebbero raccontare a migliaia.
      Non solo durante convivenze di scrutinio, fatte con tante comunità, e nelle quali la prassi "insegna" che devi chiamare qualcuno dopo il pranzo ( a convivenza finita ) per scrutinarlo, ma anche in contesti di convivenza di I.C. ( ancora pie eterogenee ) dove il malcapitato raccontando la sua esperienza ( oggi solo del questionario ieri anche della scrutatio ) bastava che sbagliasse una parola ( la lingua parla dalla oienezza del cuore ) che i catechisti si sentissero autorizzati a fargli un vero e proprio scrutinio, che considerato il tempo a disposizione, veniva condotto esattamente come descrve Valentina.
      n.b.
      Vediamo se FAV smentisce anche questa. Sarebbe come certificare che il cammino non lo traffica granché.

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    2. @neo, è un po' che quando rispondo a qualche commento e questo era fuori tema, vengo tacciato di non rispettare il blog mandando fuori tema le discussioni. Non sempre veramente; ho fatto caso che succede solo quando vado a toccare un nervo scoperto. E allora se permetti preferisco non risponderti.
      Fallacio Asino Vinicio

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    3. FAV, se dichiari di non leggere il blog ma solo i commenti, che sono false le testimonianze che noi sappiamo essere vere (e che sono talmente comuni che chiunque conosca un po'il Cammino riconosce, ciascuno nella sua versione), se tacci di malizia chi critica il cammino a ragione, se sistematicamente commenti il post precedente o futuro (ma giustamente non puoi saperlo perché i post non li leggi), se contro ogni documento contrapponi un argomento, se... dobbiamo continuare con le litanie? E ora canta se vuoi cantare ma non fare la Madama Butterfly del blog, che non sei vittima designata.

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    4. ...visto che sostieni apertamente lo spregevole Kiko e tutta la sua ghenga di sgherri, a scendere fino all'ultimo minicatechista.

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    5. @Fallacio
      per voi il "nervo scoperto" sono i soldi e le decime. Per noi sono i rapporti umani. Fatti una domanda e datti una risposta.

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    6. @anonimo 6 luglio 2022 09:20, non dico che sono false, ma che non sono "testimonianze", in quanto "teste-monus", ovvero "dovere del teste". Qui manca il teste, cioè non c'è il testimone in quanto anonimo e quindi nessun dovere di dire la verità, perché non essendoci il testimone, questi "racconti" possono essere stati scritti da chiunque abbia un po' di fantasia. Tra l'altro lo affermi tu stesso che sono talmente comuni...
      Fallacio Asino Vinicio

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    7. Le testimonianze sono volutamente anonime sul blog. Questo non vuol dire che la testimonianza non ha alcun valore: anche in giurisprudenza, è previsto che il nome dell'accusatore o del querelante non sia comunicato al querelato, e che comunque venga tenuta in debita considerazione.
      Poi, nei fatti, la maggior parte di quanto si scrive qui è perfettamente riconosciuta dai neocatecumenali come vero e plausibile; è l'interpretazione di quanto riferito e la valutazione del suo peso ad essere diversa.

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    8. @FAV
      ci sono anche molte testimonianze a favore del Cammino, con il tuo stesso criterio potrebbero essere false anche quelle, non credi? Solo perchè sono scritte su internet non vuol dire che siano necessariamente inventate, certo è giusto avere discernimento, ma demonizzare internet è sbagliato

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    9. @Fav 13,06
      Nel blog non si sta in Tribunale!...
      Dove devi giurare secondo la procedura corrente; nel blog, e questo in particolare si parla, si discute è soprattutto ci si confronta quotidianamente sulla "questione Cammino.
      Ed è proprio grazie a tutto questo grande interloquire, anche se "voi "
      tentate sempre di indirizzarlo a vostro favore, viene sempre sempre fuori la verità, quella vera,
      della Chesa di Nostro Signore alla
      Quale "noi"apparteniamo"; "voi" no!.
      Ruben.
      ---

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    10. @fav
      Grande fantasia la mostri tu quando dici che nella tua comunità fila tutto liscio, che non ci sono mai stati
      problemi. Se le testimonianze sono simili è perché il Cammino con tutte le sue storture è identico dalla Svezia al Sudafrica e dalle Hawaii alla Cina. È identico su tutta la terra, in tutti i luoghi ove si sia incistato. Le esperienze sono comuni solo all'interno del Cammino. Chi non conosce il Cammino, chi non lo ha mai fatto, nemmeno con la fantasia più fervida potrebbe mai immaginare neanche 1/10 delle prassi allucinanti del Cammino, neanche lontanamente potrebbe immaginare le storture del messaggio "cristiano" predicato nel Cammino.
      Porto

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    11. Giusto @valentina, ma se permetti voi non siete la magistratura.
      Comunque, come affermi anche tu, il fatto che sono tutte molto simili, anche negli slogan usati, per me non sono credibili e questi racconti probabilmente sono scritti sempre dalle stesse 3 o 4 persone.
      Fallacio Asino Vinicio

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    12. FAV
      è proprio questo il punto, esperienze simili in tutto il mondo, ma una volta che una un minimo di riflessione no?
      Poi se parliamo di esperienze clonate, non mi sembra che le vostre siano molto diverse tra loro, e anche li sembrano scritte da una sola mano.
      Ribadisco il sembrano, perché le reputo sincere, ma risultano identiche, questo vuol dire che il fatto che sembrino identiche nin può essere un metro di valutazione della credibilità, perché dietro ogni esperienza c'è una persona concreta, reale, con tutta la sua vita.
      Pertanto io al posto vostro qualche domanda me la farei, possibile che si lamentano tutti delle stesse cose? Correggete le cose che non vanno alla radice e vedrete che spariranno anche le lamentele.
      Ti ripeto, ogni buon catechista, in sede di scrutinio davanti alle lamentazioni da vittima dello scrutinato, risponde SEMPRE con "interrogati evidentemente gli hai dato motivo". Provate a chiedervi a livello di sistema "gli abbiamo dato motivo?", è troppo semplice buttarla sulla vs illusione di essere "infallibili".
      Mi permetto di dirti che avete perso 15 anni per analizzare e risolvere i problemi invece di combattere utilizzando metodi "sovietici" per impedire per "decreto" l'utilizzo di internet.

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    13. @Anonimo 6 luglio 2022 18:19
      Vedi Fav, allora per "voi " non sono
      credibili neanche i Vangeli sinottici, che furono scritti da Quattro Persone e sono gli unici riconosciuti dalla Chiesa.
      Fav, dubitare delle testimonianze,
      secondo te "fallaci", è trasgressione dell'Ottavo Comandamento; ma tanto a "voi "
      cosa importa? Di Comandamento
      ne avete soltanto uno: il Sesto.
      Ruben.
      ---

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    14. @ruben, mi sembra che c'è una bella differenza tra una testimonianza resa da chi era conosciuto e di cui si sapeva tutto (i quattro evangelisti erano persone pubbliche) e racconti fatti da chi non si sa nulla essendo completamente anonimi, non trovi? O forse stai dicendo che questi ultimi sono stati ispirati da Dio come gli evangelisti?
      Fallacio Asino Vinicio

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    15. x Anonimo7 luglio 2022 15:16, detto FAV.
      Non ti preoccupare, non siamo come voi che pensate di essere i "veri venuti" e per cui tutto, al vostro passaggio ( meglio dire alle votre fantasie e calunnie e diffamazioni) è decaduto, cioè annullate la Bibbia e il Vangelo e la Parola di Dio.
      Sappiamo che Kiko vi ha conferito un "POTERE" superiore a chiunque, e per cui avete la capacità di modificare la realtà.
      Infatti quando rubate alle convivenze, o diffamate, o violate il foro interno, ecco che tutte le regole della Chiesa sono annullate, e diventano da violazioni ad approvazioni. La realtà cambia, e cambia senza che avete visto e udito e partecipato, la vostra volontà umana definisce ciò che è vero e ciò che non è vero.
      Vi conosciamo, oramai siete visti, ascoltati, capiti, e sappiamo chi siete.
      Non ti preoccuppare, passa il tempo nello scrivere: scrivete in anonimo ( mentre anche voi scrivete in anonimo), dite menzogne ( mentre coprite con menzogna la verità); siete tutto il giorno suun blog ( mentre ogni mattina e sera sei qui su questo blog); vi denunciamo ( vi ho detto che non vedo l'ora che mi denunciate); il blog perseguita il Cammino ( mentre stai tutto il giorno a scrivere ai tuoi persecutori), siete 4 gatti e sfigati ( ma sei sempre qui a scrivere e per cui non dormi la notte per questi 4 sfigati), ecc, ecc.
      Ve lo ripetiamo, tanto dietro di te ci sono altri che leggono in anonimo: VI CONOSCIAMO, SIEMO STATI IN MEZZO A VOI PER CUI SAPPIAMO CHI SIETE, DIO HA DATO IL SEGNO E DIO E' PURA VERITA', SONO TRE ANNI CHE SIETE CROLLATI E NON CELEBRATE PIU' ( e la Pandemia sta risalendo, per cui sta diventando il vostro incubo, infatti ( non giudico ma è un dato di fatto) kiko sta a pezzi completamente, è ingrassato, depresso, e si vede che è malandato ed ha lo sguardo sul vuoto) TUTTO QUESTO STA DIVENTANDO UN INCUBO; OGNI POCO TEMPO VI ARRIVA UN SILURO ( chiamiamolo così) CIOE' FINITE SU TUTTI I GIORNALI PER VARI MOTIVI, E NON ENTRA PIù NESSUNO E DATE LA COLPA AL BLOG ( invece di darla a voi in quanto siete visti e capiti e non incantate più nessuno).

      CDD.

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    16. Siete incredibili.

      Prima, date una testimonianza alle risonanze e agli scrutini in comunità.

      Poi, il presbitero esce dalle salette, va al catechismo parrocchiale, e usa le vostre testimonianze per catechizzare i cattolici regolari, che rimangono tra il perplesso e lo scandalizzato.

      Poi gli stessi cattolici fanno presente qui che i presbiteri usano le testimonianze delle comunità per catechizzare all'esterno.

      E... improvvisamente... vi lamentate che le testimonianze non sono più vere!

      Siccome quello che avete detto in comunità è arrivato qui, allora:

      non è più vero che se il Signore vi leva la mano dalla testa tradite la moglie.

      Non è più vero che avete/avevate il vizio di (quello che è/era).

      Non è più vero che Dio vi ha mandato questa disgrazia per la vostra conversione.

      Non è più vero che avete con grande fatica deciso di non denunciare abusi fisici o latrocini.

      Le abbiamo sentite tutti queste cose, dentro e fuori il Cammino. Se qualcuno ha mentito, allora, andando alla radice, c'è da concludere che avete mentito voi che avete parlato per primi in comunità.

      E che venite a lamentarvi qui, allora?

      A. Non.

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  8. Risposte
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    3. Essendo figlia di un capitano di marina il codice morse lo conosco...non scadiamo nel turpiloquio.

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    4. Noi non siamo figli di marinai e non conosciamo ll codice morse, ci dite cosa c'è scritto?

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    5. @Anonimo6 luglio 2022 11:31
      Noi non siamo figli di marinai e non conosciamo ll codice morse, ci dite cosa c'è scritto?
      ---
      Non è difficile, il Codice Morse,
      è uno dei "codici binari" più vecchi
      della storia; istruzione per l'uso:
      attraverso internet lo puoi ricercare con la relativa decrittazione in lettere e numeri.
      Gli slash inclusi non sono codice
      ma separazione grafica tra parole e/o frasi.
      Buon divertimento,
      da Ruben, radioamatore con nominativo I0.13.*** since 1967.
      ---

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    6. Puoi controllare tu stesso andando qua: https://morsedecoder.com/
      Funziona esattamente come google Translate. Fai copia-incolla ed avrai la tua risposta.

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    8. @Ruben: I NC non ti hanno detto che l'essere radioamatore era un idolo?
      Per loro ogni passione è un idolo, soprattutto se rinunci alla convivenza domenicale per partecipare a un contest radioamatoriale :)

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    9. @Anonimo 7 luglio 2022 10:54
      No, perché non sono mai stato in
      Cammino; comunque visto che ho
      anche l'hobby della pesca e leggo
      moltissimo, "questi" mi avrebbero
      praticamente distrutto la vita!..
      Questo tuo commento mi ha fatto
      anche pensare che, sempre facendo parte del Cammino, uno
      avesse un lavoro che gli piace e lo
      gratifica, sarebbe un idolo anche quello; tranne che , se il quantum retributivo non fosse tale da costituire una cospicua decima.
      Nel Cammino, divertisi è proibito;
      l'unica licenza che si concedono,
      come diciamo a Roma, è "il magna'
      e beve".
      Ruben.
      ---

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  9. Ci sono persone che hanno uno spirito catecumeno più pronunciato di altre. Persone che nel cammino ci stanno benissimo. Li riconosci subito perché stanno là e pensano solo a quello. La comunità ha la priorità SEMPRE. Se c è il bisognoso all angolo se ne fregano perché gli interessa di più dare la decima, se c è un amico bisognoso di di un aiuto vanno in convivenza fregandosene di lui, se devono stare vicino a un fratello in ospedale o consolarlo pensano prima al cammino. Queste sono le personalità kike che hanno il pensiero tutto preso da Kiko e che non cambiano nemmeno quando abbandonano il cammino. Anche se sono ex nel bene o nel male Kiko Kiko Kiko è la loro vita, Kiko kiko kiko davanti a tutto e a tutti. sembra che hanno impresso nel DNA Kiko. Non gli conviene di più rientrare? Parlo x esperienza, mia madre è una di queste.fra tutte le cose che ho visto in 27 anni di cammino questa è quella che mi fa più paura

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  10. Per assurdo, la metodologia neocatecumenale utilizzata al di fuori dal proprio ambito naturale, è persino più deleteria.
    Perché all'interno della comunità del Cammino, si sa di essere in una galassia parallela alla Chiesa; lo si sa perché viene continuamente rimarcata la propria diversità, e tutti quello che sopportano di stare in Cammino, lo fanno nella convinzione di ricevere e di valere molto di più di chi sta in parrocchia.
    È come quando, con la leva obbligatoria, venivi assegnato a fare l'addetto alle cucine nella caserma sotto casa oppure entravi in un reparto speciale, magari facendo il corso ufficiali; perché fosse molto più comoda la prima destinazione, era molto più prestigiosa la seconda. Questo è ciò che pensano i neocatecumenali, naturalmente, non la realtà.
    Per cui una cosa è che certe procedure tossicihe e potenzialmente pericolose siano assegnate ai Marines del Cammino, un'altra è che si diffondano tra i fanti della Chiesa.
    Il rischio, per il Cammino, è duplice: da una parte quello di essere inflazionato e perdere la propria specialità, dall'altra quello di sviluppare a lungo andare delle reazioni di fastidio, di disgusto, oppure anche scandali e scandaletti impossibili da gestire e mettere a tacere con i brevettati sistemi dell'arcano neocatecumenale.
    Motivo per cui il Cammino non si "scioglie" veramente nella Chiesa, ma continua a stare a ranghi serratissimi rimarcando sempre la differenza fra "loro" e "gli altri".

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  11. esatto : il Cammino non si scioglierà mai è eterno

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    1. @Anonimo 6 luglio 2022 15:29
      esatto : il Cammino non si scioglierà mai è eterno
      ---
      Si, eterno per sciogliersi e bruciare all'inferno.
      Ruben.
      ---

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  12. Esattamente quindici anni fa, il 7 luglio 2007, papa Benedetto XVI promulgava il motu proprio Summorum Pontificum con tanto di lettera di accompagnamento indirizzata ai vescovi furentissimi (specialmente francesi, ma non solo).

    Quella data andrebbe considerata una festa per la Chiesa, visto che dopo diversi decenni è stato riaffermato dal Papa un principio molto semplice, che noi cattolici conosciamo bene: «Ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso».

    È un principio che vale non solo nella liturgia ma in tante altre cose - nelle vite dei santi, nel Magistero, ecc.

    È un principio che i "rivoluzionari" odiano a morte, perché riduce drammaticamente l'importanza di qualsiasi "rivoluzione". Le "rivoluzioni", infatti, intendono sovvertire l'esistente, intendono buttar via tutto ciò che c'era di "antico", di "sacro", di "grande", per sostituirlo con qualche "novità" moderna che sarebbe più "adeguata".

    Anche il Cammino è per sua natura "rivoluzionario": intende cancellare del tutto la Tradizione esistente - giaculatorie, devozioni, liturgie, preghiere, arte sacra, tutto! - e sostituirla col kikismo-carmenismo (giaculatorie a Kiko, devozioni a Kiko, liturgie di Carmen e Kiko, preghiere a Kiko, arte "sacra" dipinta solo da Kiko, tutto di Kiko, letteralmente kikolatria!).

    Non c'era nessuna necessità di fare la "rivoluzione" vaticansecondista (ed infatti nelle intenzioni di Giovanni XXIII il Concilio doveva essere breve, doveva riaffermare alcune verità, e concludersi senza novità; ma fu tradito fin dagli inizi, da quando spazzarono via gli "schemi preparatori").

    La "rivoluzione" vaticansecondista - e con essa tutti i furbetti tipo Kiko e Carmen - pretese di introdurre "novità" nella Chiesa e di proibire e addirittura giudicare dannoso "ciò che per le generazioni anteriori era sacro".

    Papa Benedetto XVI, pur con i suoi non rari demeriti, ha il merito di aver stroncato questa mentalità, quel 7 luglio 2007, promulgando il Summorum Pontificum e ricordando che «ciò che per le generazioni anteriori era sacro, anche per noi resta sacro e grande, e non può essere improvvisamente del tutto proibito o, addirittura, giudicato dannoso».

    Che incidentalmente è anche una vigorosa negazione del Cammino Neocatecumenale.

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    1. Rimanere agganciati alla Tradizione viva della Chiesa, fonte della nostra fede, è ciò che di migliore possiamo fare, per noi stessi e per gli altri.
      A don Camillo che gli chiedeva: "Signore, cosa possiamo fare noi?" il Cristo rispondeva:
      “Ciò che fa il contadino quando il fiume travolge gli argini e invade i campi: bisogna salvare il seme. Quando il fiume sarà rientrato nel suo alveo, la terra riemergerà e il sole l’asciugherà. Se il contadino avrà salvato il seme, potrà gettarlo sulla terra resa ancor più fertile dal limo del fiume, e il seme fruttificherà, e le spighe turgide e dorate daranno agli uomini pane, vita e speranza.
      Bisogna salvare il seme: la fede.
      Don Camillo, bisogna aiutare chi possiede ancora la fede e mantenerla in­tatta."

      Elimina
    2. Grande Guareschi!...
      Ruben.
      ---

      Elimina
    3. Guareschi era nemico del Cammino?

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    4. Ma falla finita che siete voi nemici .....del bene.

      Pax

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    5. @Anonimo 8 luglio 2022 08:09
      Guareschi era nemico del Cammino?
      ---
      No, ne amico ne nemico.
      E' morto contestualmente alla fondazione del Cammino.
      Ruben.
      ---

      Elimina
  13. @ Cammino:
    vi scrivo in questo momento
    senza alcuna ostilità ma per trovare un
    un punto di "accordo": non potete continuare a farvi gli affari vostri in contraddizione alla Chiesa Cattolica ed alla sua Dottrina, Liturgia e Sacramenti.

    Fate lo scisma , che forse sarebbe il minore dei mali!..
    Perderemmo si, una frazione decimale
    dei totale dei Cattolici, ma ne guadagneremmo in tanta pace.

    Questo è un consiglio, che in quanto Cattolico, forse non dovrei neanche farvi,
    ma cominciano ad essermi PESANTI i peccati e sacrilegi che da oltre 50 anni
    continuate a fare.
    Ruben.
    ---

    RispondiElimina
  14. @Cammino
    Ripeto: è meglio lo scisma da parte "vostra", che continuare a convivere in modo estremamente ambiguo con "voi".
    Viste le eresie di cui vi macchiate in continuazione, anche la Chiesa, potrebbe se vuole condannarvi come scismatici in due secondi.
    Intanto me ne sto alla finestra,.ad osservare le "vostre schifezze" e l' eccessiva tolleranza della Chiesa nei "vostri" confronti.
    Viva la Chiesa, la Trinità e la Vergine Maria!
    Ruben.
    ---

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