sabato 20 agosto 2016

Dai giornali: vescovo neocatecumenale sfida il Papa

Mons. Savio Hon Tai-Fai, amministratore apostolico di Guam, ha pubblicato giovedì scorso (18 agosto 2016) un comunicato ufficiale nel quale afferma che l'arcivescovo neocatecumenale Anthony Sablan Apuron (su cui fra l'altro pendono diverse accuse di molestie sessuali su minori e anche di stupro), ha agito diversamente da quanto richiesto ripetutamente dalla Santa Sede.

Traduciamo e commentiamo qui alcuni passi di quel comunicato di Hon:
[...] vorrei condividere qualche informazione a proposito della proprietà (da qui in poi "property") utilizzata dal seminario Redemptoris Mater (RMS) e dall'Istituto Teologico Beato Diego (BDTI) in località Yona. La "property" è stata senza dubbio acquisita dall'Arcidiocesi e però il suo utilizzo è stato concesso in perpetuo all'RMS e al BDTI. Tale atto di concessione non venne fatto nella maniera usuale con un accordo ecclesiastico interno alla Chiesa, ma con la Declaration of Deed Restriction stabilita presso le autorità governative di Guam a novembre 2011.
La prima cosa che Hon non dice è che quella Restriction del 2011 venne operata in gran segreto dal vescovo neocatecumenale Apuron, a favore delle entità neocatecumenali RMS e BDTI, contrariamente al parere del consiglio per gli affari diocesani (pochi mesi dopo Apuron ne licenzierà tutti i membri - tranne uno neocatecumenale - poiché non era riuscito a convincerli ad accettare il fatto compiuto), contrariamente al parere del delegato apostolico dell'epoca, mons. Charles D. Balvo, e contrariamente alle intenzioni dei donatori della "property", che l'avevano donata all'arcidiocesi allo scopo di erigere un seminario per tutta la diocesi (non per uso esclusivo di un gruppo particolare).

La Declaration of Deed Restriction, nonostante l'astuta terminologia nel nome e nel testo, è a tutti gli effetti una donazione all'RMS di Guam, entità separata dalla diocesi, donazione operata nell'ambito della legge civile, che trasferisce effettivamente la proprietà (i neocatecumenali, mentendo, diranno sempre che la proprietà era rimasta dell'arcidiocesi). Per esempio, se l'RMS di Guam cambiasse i propri statuti potrebbe comodamente rivendersela. Gli articoli della Restriction prevedono un collegio di quattro garanti (Board of Guarantors), composto dall'équipe responsabile del Cammino negli USA (i coniugi Gennarini e don Pochetti), più - a titolo personale, non a titolo di arcivescovo di Guam - il vescovo pedofilo neocatecumenale Apuron.

Hon prosegue il comunicato dicendo:
Tale Deed è stata fonte di gravi dispute e divisioni nella nostra Chiesa. Giovedì 11 agosto [2016] ho incontrato il consiglio presbiterale della diocesi e alcuni membri della Chiesa a Guam. Abbiamo ascoltato una presentazione estensiva che ha illustrato in modo documentato come la Deed Restriction fu fatta senza procedere in conformità alle leggi della Chiesa e alla prassi, e come il testo della Deed Restriction ha creato grosse ambiguità.
Di fronte ad una presentazione "estensiva" e davanti al "consiglio presbiterale", Hon non può più far finta di niente (anche stavolta si muove solo quando non può più evitarlo) e comincia ad ammettere - meglio tardi che mai! - la malversazione relativa a quel seminario neocatecumenale. Procede quindi con lo scusarsi qualora le proprie affermazioni sulla "property" abbiano infastidito qualcuno e aggiunge un'affermazione ambigua:
Tali affermazioni, tuttavia, andrebbero comprese come un chiaro intento dell'amministrazione arcidiocesana attuale di ritenere fermamente che il titolo della "property" e i diritti legali su di essa dovrebbero unicamente appartenere all'arcidiocesi di Agaña e che la menzionata Deed Restriction, fonte di tante dispute e ambiguità su titolo e diritti, vada rescissa.
Nell'intervista in questione aveva detto di "non avere dubbi" (no doubt about it) sulla proprietà arcidiocesana, e ora invece fa un mezzo passo indietro per sottintendere che l'arcidiocesi «ritiene fermamente... che dovrebbero...», cioè non ha più la certezza. È evidente che non vuole che l'arcidiocesi venga citata in tribunale quando comincerà il processo sul certificato di proprietà falsificato dai neocatecumenali al preciso scopo di far credere ai fedeli che la "property" fosse ancora dell'arcidiocesi (per esempio il vicario generale, un presbitero del Cammino, pubblicò sul giornale diocesano il certificato taroccato).

C'è da notare in particolare in Hon quel linguaggio fumosamente donabbondiesco: cita le "dispute" (tra chi e chi? e perché?), le ambiguità (chi le ha promosse? chi le ha combattute? quali sono?), e chiede scusa per l'effetto delle proprie affermazioni piuttosto che per il contenuto, col sottinteso: "chi si è risentito per ciò che ho detto, semplicemente non aveva capito" (e però ora il "no doubt about it" non è più una certezza ma solo un "clear intent").

E a chi si domanda come mai l'amministratore apostolico Hon, che dal 6 giugno 2016 ha pieni poteri nell'arcidiocesi di Guam, non annulli d'autorità quella Restriction, risponde con un groppo in gola lo stesso Hon dicendo:
In verità, più di un anno fa, la Santa Sede aveva riconosciuto i problemi che una Deed Restriction avrebbe creato. Perciò sin da allora, più di una volta la Santa Sede ha comandato all'Arcivescovo Anthony Apuron di rescinderla e annullarla. Chiaramente quest'ordine non è stato eseguito.

Perciò io qui chiedo sinceramente la collaborazione di tutti i fedeli, di agire in ubbidienza alle direttive della Santa Sede. E, in particolare, chiedo che la comunità che attualmente gode in perpetuo l'utilizzo della "property", rinunci spontaneamente ed effettivamente, senza alcuna contestazione, al beneficio ottenuto dall'Arcidiocesi di Agaña. Tale coraggioso atto di rinuncia farà certamente guadagnare il rispetto e il riconoscimento dalla Santa Sede, così come da tanti fedeli, dal consiglio presbiterale, e da me stesso.
La Chiesa terrà aggiornati i fedeli sui progressi della questione.
Dunque l'arcivescovo neocatecumenale Apuron ha disubbidito al Papa (beh, e quale sarebbe la novità?), in più occasioni (fra parentesi, il termine "defy" indica proprio l'atteggiamento di sfida, resistenza, provocazione deliberata).

E mons. Hon non può rescindere e annullare l'atto, ma deve supplicare i proprietari neocatecumenali di farlo e di rinunciare "spontaneamente e senza contestazioni"... promettendo in cambio nientemeno che il "rispetto".

Capite, cari sacerdoti e vescovi, cosa succede quando i kikos agguantano un po' di potere?

Inganni, malversazioni, menzogne, furbate, immoralità, donazioni segrete (sempre tutto a danno dei fedeli cattolici), seminari del kikismo-carmenismo (con annesso istituto teologico farlocco)... e alla fine dei conti i kikos hanno sempre il coltello dalla parte del manico, e bisogna perfino implorarli di restituire alla Chiesa un po' del maltolto.

Tutto qui ciò che l'autorità della Chiesa (mons. Hon) sa chiedere ai vari Gennarini e Pochetti? Cosa ne penserà Kiko Argüello?
E quale sarà la contropartita che il vescovo pedofilo neocatecumenale vorrà in cambio della rescissione di un atto che nacque nell'inganno e nel segreto? E quale astuzia adopereranno stavolta i neocatecumenali (non sono citati nemmeno per nome: "chiedo che la comunità che attualmente...") per mantenere aperto un seminario kikiano RMS a Guam?

16 commenti:

  1. Mi piacerebbe che Jeff, cui piace sempre presentare i supposti frutti del cammino neocatecumenale, se ritiene che questa schifosa e diabolica truffa sia frutto degli errori dei singoli, se questi errori siano frutto di buona fede/intenzioni, se il cammino debba obbedire a Hon, come prevedono gli Statuti.

    Nel frattempo dico la mia: credo che il più importante catechista neocatecumenale nel mondo Giuseppe Gennarini, in collaborazione con Pius Sammut, il vescovo Apuron e la complicità di Kiko, abbia complottato per rubare la proprietà della Chiesa, ben consapevole che si trattava di un inganno, giustificato dal fatto che per il bene del cammino tutto è permesso - Kiko ha il carisma! Chi sei tu per giudicarlo? - Da lì, poiché non si muove foglia che non vogliano i catechisti, hanno ancora complottato per mentire, nascondere, ingannare, sviare e certi che sarebbero stati appoggiati dal vescovo neocatecumenale.
    Questo non è l'errore di singoli ma la diretta conseguenza dell'insegnamento del cammino, i cui veri frutti sono questi.
    Ricordo ai fratelli neocatecumenali che i supercatechisti romani, i due scienziati Giuseppe e Claudia, hanno mentito in diretta radio, ricordo anche che il prete Redemptoris Mater Edivaldo ha diramato comunicati stampa nei quali diffamava e calunniava Tim Rohr accusandolo di volersi appropriare delle commissioni derivanti dalla vendita della proprietà, calunnia ripetuta dal blog neocatecumenale di Guam.
    Ricordiamo che i neocatecumenali hanno definito bugiarde le vittime di abusi, e che Kiko ha definito "persecuzione" le accuse.

    Vorrei sapere i loquaci neocatecumenali come si pongono e che giustificazioni si danno.

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  2. P.s. Il comunicato di Hon Tai Fai dimostra che i neocatecumenali avevano torto.

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  3. Daniel Lifschitz ( e non Rachele Lifschitz, ficcanaso) interviene di nuovo:

    La crisi sull'isola di Guam è giunta ad un tal punto di non ritorno, che ormai l'arcivescovo Hon - inviato dalla Santa Sede a "ripulire" la Diocesi - non ha più nessun controllo sulla faccenda del pedofilo e stupratore Apuron, nè sul furto del seminario, commesso dai coniugi Gennarini e dal presbitero NC Pochetti (il loro pupazzo) in combutta con "l'arcivescovo Apuron a danno della Diocesi di Agana nel 2011.
    In più, dal 2015 in poi, l'arcivescovo Apuron (neanche Hon sa dove si trova, forse a casa dei Gennarini a New Jersy in USA) ha sfidato il Papa, disobbedendo ad una direttiva della Santa Sede, che gli intimava di chiarificare "urgentemente" la facenda della proprietà, rubata dal CNC all' arcidiocesi si Agana (Guam). Apuron, non movendo un dito, ha apertamente sfidato le direttive di Papa Francesco, disobbedendogli.
    (Il Diritto canonico precisa, che sui problemi che possono sorgere sulle proprietà delle diocesi, il vescovo non ha diritto di decidere. La decisione è esclusivamente in mano alla Santa Sede). Apuron si è ribellato e ha disobbedito al Papa.

    Ormai la palla è definitivamente nelle mani di Papa Francesco, il quale a giorni dovrà prendere una decisione.

    Due sono le possibilità:

    1. O Papa Francesco esige l'immediata dimissione di Giuseppe Gennarini da tutti i suoi incarichi catechistici. Sarebbe la più blanda.

    2. O Papa Francesco - come è già avvenuto, per es. per le "Comunità delle Beatitudini" - commissaria per il momento il Cammino Neocatecumenale, nominando un vescovo o una commissione di sua fiducia che, fino a data da stabilire, chiede a Kiko Arguello di farsi da parte, finché la faccenda di Guam (Apuron e Seminario "Redemptoris Mater) e altri imbrogli del CNC (teologici, liturgici, finanziari, strutturali ecc.) saranno stati studiati ed eventualmente "approvati" o aboliti.

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  4. Invece Hon secondo me é piú un azzeccagarbugli che un don Abbondio di manzoniana memoria.
    Capendo chi ha davanti, da volpe quale é, considera cosa puó fare per salvare il salvabile, e perché no anche la sua pelle.
    Se a rubare é stata una organizzazione che agisce come le organizzazioni criminali il metodo usato da Hon potrebbe avere il risultato migliore e piú veloce (attenzione al condizionale "potrebbe").
    Questo perché quando si ha a che fare con queste persone si deve vedere in che modo riavere non solo la proprietà ma anche gestire il periodo seguente alla restituzione.
    Siccome é chiara la matrice criminale dei responsabili, Hon, da persona navigata, sa che dalle sue mosse dipenderà il suo futuro (che potrebbe non essere "immenso", come garantiva Carmen a chi le baciava le mani).
    Quando dice che Apuron "sfida", Hon dice ai padrini del CNC: "siete stati davvero bravi, solo voi avete questa "capacità"".
    Quindi loro sono forti e Hon riconosce questo "frutto".
    Ma poi, sapendo di perderli arrivando a processo e non gestire il periodo dopo un processo, fa come facevamo da piccoli quando i figli dei mafiosi ci rubavano le biciclette: se pagavamo una tangente eravamo circuiti e prigionieri di un eterno pagamento di tangenti ogni volta che c'é le rubavano.
    Andare dalla polizia (che tra l'altro non avrebbe agito perché " accà niscjune é fesse") era come firmare una condanna a morte.
    Optavamo sempre per la soluzione del faccia a faccia con i capi boss, riconoscendo la "bravura" dei loro figli, facendo notare che con la bici risparmiavamo, perché andavamo anche a scuola e dando loro l'impressione di essere gli unici a poter risolvere in fretta e meglio questo problema.
    Portavamo con noi sempre qualche oggetto di scambio con le biciclette, che era visto piú come dono per il riguardo ricevuto e di valore inferiore alle bici.
    Il meccanismo é in grandi linee lo stesso.
    Certo é da vedere se sarà questo il compromesso che Hon sta cercando.
    Mi pare simile.
    Naturalmente se il papa dovesse stancarsi di questo tirare a campare a Guam, allora sarebbe tutta una storia diversa.

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  5. Il Cammino Neocatecumenale si è sempre servito di "relitti e scarti della Chiesa", pur di ingrossare le proprie fila, sia ai vertici che alla base...

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  6. Sempre e di nuovo Daniel Lifschitz:

    Devo aggiungere al mio commento delle 11.07, una 3a possibilità, alla quale non voglio credere, anche se tali situazioni si sono ripetute diverse volte lungo la tormentata (da Satana) storia della Chiesa:

    3. O, che il nostro Papa Francesco, per una ragione che ancora ci sfugge, ma se non reagisce, comincerà a venir fuori, è pure lui condizionato dal Cammino Neocatecumenale e dai Cardinale e Vescovi che da 50 anni sono stati lautamente "oleati" (non con il sacro crisma) e non muoverà un dito".

    Prego e spero vivamente che questo 3°"O", per il bene della Chiesa, non si realizzi mai!.

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  7. L'immobile in località Yona (n.b.: si legge "giona"), a Guam (n.b.: si legge "guàm"), è composto dal terreno e dagli edifici che fino a una quindicina d'anni fa erano l'Accion Hotel.

    Evidentemente, lì a Guam, un hotel in quella località non è un investimento redditizio, nonostante la bella vista sul mare.

    Per coprire gli interessi del Gennarini e dell'Apuron i neocatecumenali hanno ovviamente assoluta necessità di calunniare coloro che ne hanno svelato le magagne.

    Così, perfino fra i neocat italioti, circolano le calunnie secondo cui Tim avrebbe qualche interesse nella compravendita di quell'immobile (cosa impossibile perché è "operatore" immobiliare, non "intermediatore", per cui a norma delle leggi di Guam non può guadagnarci nulla), o addirittura che qualcuno intenderebbe riaprire il già fallito hotel (dev'essere uno che ha parecchi milioni da sprecare... oppure qualcuno che ha il fegato distrutto dall'invidia: i kikos attribuiscono sempre ai "cristiani della domenica" le proprie più nefande intenzioni).

    Tra le magagne svelate su Jungle Watch, c'è anche il fatto che il seminario neocatecumenale R.M.S. di Guam ha una facoltà teologica farlocca e senza alcuna affiliazione con gli istituti pontifici. Pochissimi insegnanti, per giunta tutti stranieri, che tengono "corsi" che durano una settimana l'anno, nessun piano di studi, nessuna convergenza di "credits" con altri istituti, nessun programma di esami... niente di niente.

    Nel seminario neocatecumenale di Guam, infatti, gli studi valgono zero spaccato: vi vengono spediti gli "alzati" che hanno qualche clamorosa deficienza intellettuale o formativa (o morale, aggiungeremmo noi), per cui non possono essere piazzati in altri seminari kikiani ("toh, ma guarda, il Signore con questa estrazione a sorte ti vuol mandare a Guam").

    La qualità dei presbiteri neocatecumenali "Redemptoris Mater" è - salvo rarissime eccezioni - decisamente bassa; figurarsi a Guam, dove abbiamo tali luminosi esempi (tra cui il giovane pretino neocat beccato a far sesso con una minorenne neocat).

    Ma a Kiko non importa. Basta trattenere lì per nove-dieci anni un "alzato" (pur con tutti i tipici benefit di "itineranza" pagata), e quando il vagliatore laico delle vocazioni al presbiterato kikiano si accerta che è totalmente kikizzato, comanda al vescovo compiacente di ordinarli al sacerdozio.

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  8. ....ma secondo voi il VESCOVO PEDOFILO NEOCATECUMENO.... in quale RIFUGIO NEOCATECUMENO si sta nascondendo adesso????? .....HON dice che non sa niente.....

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  9. Bella domanda...

    Oggi è sabato. E il sabato sera è l'ora delle pagliacciate. Cari fratelli del Cammino, stasera anche voi andrete a celebrare Kiko?

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  10. .....a GUAM comincia la STAGIONE DEI TRASLOCHI ????

    '''' DIECI seminaristi sono stati RITIRATI dal seminario neocat di guam''''

    http://www.junglewatch.info/2016/08/pdn-seminarians-withdrawn-from.html

    ....FUGA x la vittoria???


    sui giornali : il seminario RMS è stato donato al cammino con atto legale .... perciò la restituzione deve avvenire con procedimento legale .... che deve essere avviato daI GENNARINI POCHETTI E APURON..... almeno 3 dei 4 ...

    http://www.junglewatch.info/2016/08/guam-daily-post-renunciation-of-rms.html

    .... le BUGIE ( registrate in audio ) del super catechista SAMMUT contro i vescovi giapponesi :

    http://www.junglewatch.info/2016/08/pius-samnuts-lie-about-japan-and-how.html

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  11. Sempre Daniel Lifschitz:

    Mia figlia Rachele, neocatecumena zoppicante, è come il CNC, sa combinare guai, ma non sa come ripararli. Io,invece subisco la ficcanaso, e non so come riparare.

    Andiamo alle cose serie: 10 seminaristi sono stati ritirati dal seminario "Redemptoris Mater" di Guam. Da chi? Si parla per 0 di essi, dai loro rispettivi vescoci si Samoa.
    Di due, in itinerabza nelle USA, dal CNC stesso, quindi da Giuseppe Gennarini. Il numero dei seminaristi a Guam è già sceso da 50 a 40.

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  12. Daniel, se vuoi 'riparare' e recuperare il tuo account di Google, segui queste istruzioni che ti incollo:

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  13. L'ultimo articolo su Crux Sancta: a proposito del gesto del gorilla, pardon, cioè "l'abito non fa il monaco".

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  14. O.T.
    Sulla rocambolesca approvazione dello statuto nc segnalo (in particolare a Lino che é menzionato e
    perché ne é l'ispiratore) un post appena uscito su Jungle W.
    Chuck White pone giustamente l'accento sulla gravità di questa operazione e sul rischio che comporta per la Chiesa l'aver approvato uno statuto senza aver rispettato le normali procedure che devono essere messe in opera quando vengono approvati gli statuti dalla Santa Sede.
    Questa storia mi ricorda sempre le mega truffe bancarie dove non si riesce mai a misurarne l'estensione tanto é grande la truffa.

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  15. C'è una pagina su Chiesa e Postconcilio a proposito del passo «amate i vostri nemici».

    La lingua italiana (e, nel contesto, anche quella tedesca) non fa distinzione fra hostis e inimicus, traducendo entrambi con "nemico".
    Ma nel passo del Vangelo c'è «amate i vostri nemici» nel senso di inimicos, non nel senso di hostes.

    La radice dei termini "ostile", "ostilità", è da hostes; la radice di "inimicizia" è da inimicus. Nel Vangelo non c'è il buonismo dell'amare gli aggressori (hostes) e del chiedere perdono ai propri stupratori.

    Il letteralismo neocatecumenale nella lettura della Bibbia ha prodotto danni gravissimi alle anime che si sono fidate delle cialtronerie di Kiko, Carmen e scagnozzi.

    Eppure, anche senza conoscere latino e greco, era sufficiente il buonsenso della fede cattolica. Proprio quello che manca ai kikos.

    p.s.: però i kikos un'eccezione all'«amare i propri nemici» la fanno. Odiano dal profondo del loro cuore chiunque dica la verità sul Cammino. Per esempio, prima di andare alla celebrazione della liturkikia del sabato sera lanciano insulti su questo spazio commenti; appena tornati a casa, fanno altrettanto. Probabilmente tra questi c'era anche l'ambientalista, cioè colui che ha Fatto l'Ambientale con la solita omelia sulla Parola Forte che il Signore Ci Dà Questa Sera. Le "parole forti" (fortemente volgari) erano invece solo quelle che ha scritto qui con pretesa di pubblicazione.

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  16. @ Antonius
    Ti ringrazio della segnalazione, ancora non avevo aperto Jungle W.
    Cliccando su "see more details" dopo il mio nome, è possibile leggere il PDF in italiano, che il caro Chuck ha ottimamente tradotto.

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