domenica 20 novembre 2016

"Sono uscito dal Cammino perché ho scelto di stare con gli ultimi"

Pubblichiamo due commenti consecutivi postati sul nostro blog da Don Giuseppe, sacerdote entrato nel Cammino nel lontano 1975 e, dopo lungo travaglio interiore e non prima di aver cercato il confronto con fratelli di comunità e "catechisti" neocatecumenali, ne è uscito di recente, non tollerandone più gli abusi liturgici e convinto che esso soggiaccia ad una "logica settaria" .

L'esperienza di Don Giuseppe è per noi preziosa e lo ringraziamo per aver deciso di condividerla sulla nostra pagina, ove certamente sarà occasione di consolazione per molti e di riflessione per tutti.


Vorrei continuare a parlare della mia esperienza con il cammino neocatecumenale, per cui ritengo che la sua logica sia settaria.

Quando un fedele attirato dalle belle parole dell’annuncio partecipa alle catechesi iniziali, al termine della convivenza iniziale, quando si chiede in modo pressante se uno “liberamente” vuole iniziare il cammino, gli viene premesso che verrà condotto dai catechisti ai quali, poiché “possiedono” lo Spirito Santo, bisogna prestare assoluta obbedienza. 

Tutto il problema è sulla parola “possiedono”. Chi lo ha dato a loro e quanto glie ne hanno dato. 
É una premessa sbalorditiva e ingannevole. 

Il ragionamento è sempre quello. La fede te la dà la Chiesa (e qui va bene!), noi abbiamo lo Spirito Santo quindi noi siamo la Chiesa che ti dà la fede! Il fatto che sia presente un sacerdote questo dovrebbe garantirlo, ma sopra di lui chi ci sta? Il Vescovo o altri super catechisti?

Orbene poiché è presente un sacerdote si dà per scontato e lo si fa credere che sia in fondo l’azione del Vescovo! Ecco l’inganno! Quante catechesi noi abbiamo fatto senza il mandato del Vescovo usurpando la sua autorità. Anzi per pulire la coscienza poi, poi, lo si avvisava del dato di fatto, recandogli così bellamente e ipocritamente un’offesa.

Con il possesso di questo Spirito i catechisti potevano così dire e ridire, fare e disfare a nome della Chiesa anche quando scappavano concetti di dubbia dottrina o atteggiamenti di dubbia disciplina ecclesiale!

Ma io ero prete: come mai allora ho digerito tale logica? 

Sempre perché sopra di me c’era un altro “presbitero”, superiore a me come catechista, che garantiva che le cose così funzionavano.
Anzi la parola dei catechisti era molto più autorevole della mia, anche se invero io lo Spirito Santo l’ho ricevuto con l’imposizione delle mani del Vescovo nella mia consacrazione sacerdotale e non per le mani di altri catechisti laici come usano fare talvolta.

Preciso. L’obbedienza ai catechisti, basata sul fatto che essi dicono di avere lo Spirito Santo, col passare degli anni e sopratutto col passare degli scrutini, nei quali solo loro per il dono dello Spirito Santo, sanno la verità sulla tua vita (l’espressione è: “imparare ad avere l’occhio del catechista” che scruta la tua anima fino ad arrivare spesso al “foro interno”) diventa un collante potente difficile poi da superare. 
Essi hanno sempre ragione e se anche sbagliano Dio nello sbaglio fa il tuo bene! 
Ecco, così non si può fare nulla né pensare nulla senza i catechisti.
Famosa l’espressione: “hanno dato la vita per te”. Sì un giorno racconterò come hanno dato la vita per i catecumeni.
Poiché essi hanno lo Spirito Santo sopra di te vale sempre di più il loro giudizio. 
Un giudizio espresso sempre o quasi davanti alla comunità, così che pensare diversamente da loro ti pare di metterti contro la comunità.
I fedeli che cadono in questa logica non comprendono il coinvolgimento psicologico tremendo che fa sì che se tu volessi lasciare il cammino ti viene subito in mente quella frase ripetuta e ritrita: “Chi lascia il cammino lascia la Chiesa”.

È una sottile violenza sotto le apparenze di bene!

Io sono convinto che oggi attraversiamo un momento molto difficile nella Chiesa e le parrocchie spesso offrono poco, sopratutto i sacramenti spesso sono condotti male da noi sacerdoti, ma io sono convinto che stare con gli ultimi è stare dove la Chiesa vive tutta la sua povertà cercando con sofferenza di essere fedeli a Gesù e al suo Vangelo.
Mentre è vero che nel cammino è invece tutto organizzato e ti dà quella sicurezza per cui ti senti nella Chiesa meglio degli altri, spesso come primi della classe. Io preferisco stare con gli altri in una situazione in cui diversamente che nel cammino la fede è una conquista seria di ogni giorno!
Ormai si è capovolta la situazione: il cammino non è fatto più per gli ultimi, gli ultimi e i piccoli e i semplici stanno fuori, chiusi fuori dal loro castello dorato e per entrare c’è una condizione sola: entrare nella logica strettissima del comando neocatecumenale.

Io ho scelto di stare con gli ultimi.


Contro una conoscenza «infantile» e per una fede
«più adulta»... Ancor oggi, dopo decenni,
non si rivolgono ai lontani, ma ai cattolici praticanti.




Don Giuseppe.

78 commenti:

  1. Caro don Giusppe,
    vuoi stare con gli ultimi? Vieni ad assistere ai agli 6 o più incontri che terrò nel manicomio cantonale ( ospedale psichiatrico) di Mendrisio (CH) in Dicembre.

    Cordiali saluti in Maria e Gesù,

    Daniel Lifschitz

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  2. Il cammino è una setta, ci ho messo tempo a capirlo ma ormai non c'è più dubbio per me.
    Confermo tutto quanto detto da don Giuseppe. Se sono riuscito a uscire dal cammino indenne è solo grazie al rifiuto totale che è nato nel mio cuore contro la stupida e ingiusta gerarchia neocatecumenale e i loro ordini senza senso. Gerarchia tra l'altro blindata negli statuti.

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  3. Leggo dall'invito alle catechesi iniziali in figura: "«conoscere meglio noi stessi... alla luce di una fede più 'adulta'

    Molta apprezzata la sincera esposizione dell'obiettivo sull'invito firmato dal parroco di Bracciano. Peccato che sia sbagliato: questa cosa qui "Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa" è roba gnostica, sin dalle gnosi misteriche pagane fino ai vangeli apocrifi.

    Ed è questa cosa sbagliatissima che inverte il processo di crescita nella fede e conoscitivo del cattolicesimo: Gesù e i Vangeli nel Cammino sono presentati a seguito della supposta conoscenza di se stessi, dei propri peccati, della propria kenosis/discesa nell'inferno di Kiko, non viceversa. Infatti tutto nelle catechesi del Cammino, dal fango sul cieco nato alla parabola delle vergini fino alla pietruzza dell'Apocalisse, è distorto in funzione della conoscenza di se stessi, come nel passo del vangelo apocrifo gnostico di Tommaso citato in neretto.

    Il Cammino andava fermato sin dalle catechesi iniziali, dove già è lampante la matrice gnostica del CNC. Purtroppo, se sono state cassate alcune eresie sui Sacramenti, se sono state apportate modifiche alla storia della Chiesa secondo Kiko e Carmen, nel mamotreto corretto nel 1999 questa matrice rimane immutata.

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  4. @ lino "Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa"
    Scusami Lino dove hai letto queste parole?

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  5. @ Lino ah sì, adesso che ho letto più attentamente il post ho capito: «conoscere meglio noi stessi... alla luce di una fede più 'adulta'" Confesso di non essere in grado di dire niente a tal proposito, ma mi piacerebbe capirne qualcosa di più. A primo acchitto, così da profano la tua considerazione mi sembrerebbe un pò spinta o ardita, anzi che la conoscenza di noi stessi più che un male sarebbe un bene, ma ripeto non sono un esperto della materia.

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  6. Diceva sempre Carmen ai "presbiteri" del cammino: "ricordate, che ministro viene da "minus", ossia il più piccolo". Per Carmen il presbitero nelle comunità non è come tutti gli altri, ma qualcosa in meno ancora, considerando che l'essere presbitero poteva inorgoglirli! Il loro servizio nella comunità doveva tenerli ancora più bassi.
    Quale servizio?
    Dare l'assoluzione sacramentale nella confessione (la direzione spirituale mai, per quella c'è il Cammino e i catechisti che già dicono ai fratelli tutto quello che c'è da dire sulla loro vita e che sono gli unici ad avere discernimento!) e consacrare il pane e il vino nell'eucarestia.
    Da qui il terribile conflitto in cui tanti "presbiteri " si sono trovati, loro per primi, tra obbedire ai Vescovo o obbedire ai catechisti, conflitto in cui, è superfluo dirlo, venivano messi costantemente da Kiko e Carmen. basta ricordare tutta la vicenda di Fabio Rosini.
    A mio avviso dovevano essere loro a gestire, in comunione e ascolto obbediente ai Vescovi, questo rapporto e non scaricarlo sui sacerdoti, riempiendolI di sensi di colpa ed esponendoli al pubblico ludibrio nelle assemblee di itineranti che, a loro volta, riproducevano nelle loro zone lo stesso atteggiamento degli idolatrati iniziatori. In più, la prima "educazione" che ricevono i seminaristi nei seminari R.M. è precisamente questa, Obbedienza al Cammino.
    Gli unici ministri ordinati che ho visto fare carriera nel N.C. sono quelli che hanno dato completamente la loro testa pensante a Kiko, ripetendo continuamente a se stessi e a voce alta ai fratelli, come sigillo di fedeltà: "ho imparato ad obbedire a Kiko sempre, anche quando non capisco, lui ha il carisma, e Dio lo benedice, i fatti poi gli danno sempre ragione!". Questo è l'unico insegnamento che gli è consentito, come sacerdoti, dare.... perché aiuta i fratelli a comprendere come si sta nel cammino.

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  8. @Lino. Forse ho capito. (colpa dei commenti a caldo) L'impostazione del parroco è giusta, perchè la conoscenza di noi stessi è a seguito di quella di Cristo (alla luce di una fede più adulta).
    Mentre altrettanto giustamente, tu ci fai notare e ti ringrazio per questo, che nel cammino è purtroppo all'inverso, cioè prima c'è la conoscenza di noi stessi (il fango del peccato sugli occhi = quando vi conoscerete) poi la conoscenza di Dio (Quando vi conoscerete sarete riconosciuti).
    Ok.

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  9. @Lino. Forse ho capito. (colpa dei commenti a caldo) L'impostazione del parroco è giusta, perchè la conoscenza di noi stessi è a seguito di quella di Cristo (alla luce di una fede più adulta).
    Mentre altrettanto giustamente, tu ci fai notare e ti ringrazio per questo, che nel cammino è purtroppo all'inverso, cioè prima c'è la conoscenza di noi stessi (il fango del peccato sugli occhi = quando vi conoscerete) poi la conoscenza di Dio (Quando vi conoscerete sarete riconosciuti).
    Ok.

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  14. @ Giuseppe 11:14
    Infatti, Giuseppe, questo intendevo: l'errore sta nella sequenza invertita. Se prima non riconosco Cristo (per grazia) che peccati vedo? Perciò, nel Vangelo giovanneo, è tanto importante il verbo horao/vedere che è significativo non soltanto del vedere ma anche del credere.

    Hai scritto: "L'impostazione del parroco è giusta, perché la conoscenza di noi stessi è a seguito di quella di Cristo (alla luce di una fede più adulta)".
    Sì, è giusta, con una piccola precisazione: a seguito dell'incontro con Cristo - la cui azione è trasformante, ricreatrice - ci sono due "noi stessi" da vedere: quello di prima e quello di dopo, l'uomo vecchio e l'uomo nuovo.
    In Kiko è del tutto diverso: l'azione di Dio si limita a una permissione di peccare, la sequenza neocatecumenale è: 1)la visione del peccato 2)il riconoscimento di se stessi peccatori 3)il riconoscimento di Cristo, come nel vangelo gnostico. In tal modo il catechista/scrutinatore/psicologo può agire "in persona Christi" secondo Kiko.

    Se fosse stato per Arguello, il "buon ladrone" del Vangelo odierno - che "vede" il Signore - certamente non sarebbe stato portato in Paradiso. Tanto tempo per fare la kenosis non lo aveva, a disposizione :-)

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    1. @ Lino (a proposito del "buon ladrone" - commento delle 13:45 -).

      Il finale del "buon ladrone" secondo la misericordia di Kiko fa aprire a mio viso gli occhi sulla stortura dell'annuncio fatto dal CNC e su come la salvezza sia assicurata attraverso un percorso di conoscenza di stampo gnostico che, se seguito, avrebbe gli effetti distorti di cambiare la natura del messaggio di Cristo. Il "buon ladrone" in mano a Kiko si sarebbe arenato in una delle oscure cerchie dantesche sine die.
      Ora, sperando di non tediare allungandomi a scrivere, vorrei spendere qualche parola per Cristo che nel passo del vangelo di domenica scorsa è appeso alla croce e lasciato solo da tutti.
      Aveva accanto a lui un uomo che si trovava cricifisso allo stesso modo: è stata una solidarietà umana che Gesú ha potuto trovare vicino e che lo ha confortato mentre stava attraversando la morte.
      È vero don Giuseppe quello che hai detto e proprio nel vangelo di questa domenica Gesú é accanto agli ultimi e lo ha rimarcato: il "buon ladrone", ultimo tra gli ultimi, ha cercato una fratellanza con Gesú ed in nome di questa altissima solidarietà tra fratelli nel dolore si è visto proiettare da Cristo in un istante in Paradiso.
      E questo "oggi sarai con me nel paradiso" la dice lunga sulla distanza che c'é tra l'annuncio salvifico di Gesú e quello mortifero di Kiko che porta a percorrere strade lontane da Dio privando chi lo segue di usare il proprio discernimento.

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  15. @ Lino e a chi arriva prima "il riconoscimento di Cristo, come nel vangelo gnostico" su google non ho trovato niente, puoi sintetizzarmi cosa significa? Grazie!

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  16. @Lino Se prima non riconosco Cristo (per grazia) che peccati vedo?

    In Kiko è del tutto diverso: l'azione di Dio si limita a una permissione di peccare, la sequenza neocatecumenale è: 1)la visione del peccato 2)il riconoscimento di se stessi peccatori 3)il riconoscimento di Cristo, come nel vangelo gnostico. In tal modo il catechista/scrutinatore/psicologo può agire "in persona Christi" secondo Kiko.

    In pratica il cammino, prima del tempo e prima di conoscere veramente Cristo, già dalla catechesi per adulti, per tutto il tempo del precatecumenato, ti invita, sarebbe più esatto dire ti obbliga a riconoscere i tuoi peccati. E cosa ancora più grave, di questo si fa carico non un direttore spirituale, che ti segue personalmente, ma un manipolo di ignoranti che sono stati sviati e che adesso si apprestano a sviare anche te.

    Roba da mettersi le mani ai capelli.

    Per questo Kiko attualizzando- storpiando i Padri del deserto dice ai suoi pargoli: "ma guarda sono venti anni, trenta, che ascolti la Parola di Dio e sei sempre lo stesso, pieno di peccati, di orgoglio, di vizi, che ci vai a fare? Sei catechista, vai girando in lungo e in largo, annunci. Ma chi te lo fa fare, non lo vedi quello che sei? I frutti non si vedono mai e quindi sarebbe buono che tu ti rimanessi a casa".
    E sfido io, col "suo" cammino inverti qua e inverti là, ha sbagliato completamente tutto.

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  17. Mi permetto di riassumere tutto quello che ha detto Lino in merito al post, con l'aggiunta di un mio modesto contributo, perchè a me è servito molto e penso a qualche neocat. che ci legge.

    Se prima non riconosco Cristo (per grazia) che peccati vedo?
    Leggo dall'invito alle catechesi iniziali in figura: "«conoscere meglio noi stessi... alla luce di una fede più adulta'"»
    Molta apprezzata la sincera esposizione dell'obiettivo sull'invito firmato dal parroco di Bracciano. Peccato che sia sbagliato: questa cosa qui "Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. Ma se non vi conoscerete, allora vivrete in miseria, e sarete la miseria stessa" è roba gnostica, sin dalle gnosi misteriche pagane fino ai vangeli apocrifi.
    Ed è questa cosa sbagliatissima che inverte il processo di crescita nella fede e conoscitivo del cattolicesimo: Gesù e i Vangeli nel Cammino sono presentati a seguito della supposta conoscenza di sé stessi, dei propri peccati, della propria kenosis/discesa nell'inferno di Kiko, non viceversa. Infatti tutto nelle catechesi del Cammino, dal fango sul cieco nato alla parabola delle vergini fino alla pietruzza dell'Apocalisse, è distorto in funzione della conoscenza di sé stessi, come nel passo del vangelo apocrifo gnostico di Tommaso citato in neretto.
    Il Cammino andava fermato sin dalle catechesi iniziali, dove già è lampante la matrice gnostica del CNC. Purtroppo, se sono state cassate alcune eresie sui Sacramenti, se sono state apportate modifiche alla storia della Chiesa secondo Kiko e Carmen, nel mamotreto corretto nel 1999 questa matrice rimane immutata.
    L'errore sta nella sequenza invertita. Se prima non riconosco Cristo (per grazia) che peccati vedo? Perciò, nel Vangelo giovanneo, è tanto importante il verbo horao/vedere che è significativo non soltanto del vedere ma anche del credere.
    A seguito dell'incontro con Cristo - la cui azione è trasformante, ricreatrice - ci sono due "noi stessi" da vedere: quello di prima e quello di dopo, l'uomo vecchio e l'uomo nuovo.
    In Kiko è del tutto diverso: l'azione di Dio si limita a una permissione di peccare, la sequenza neocatecumenale è: 1) la visione del peccato 2) il riconoscimento di sé stessi peccatori 3) il riconoscimento di Cristo, come nel vangelo gnostico. In tal modo il catechista/scrutinatore/psicologo può agire "in persona Christi" secondo Kiko.
    Se fosse stato per Arguello, il "buon ladrone" del Vangelo odierno - che "vede" il Signore - certamente non sarebbe stato portato in Paradiso. Tanto tempo per fare la kenosis non lo aveva, a disposizione :-)
    In pratica il cammino, a partire dalle catechesi per adulti ancor prima di riconoscere veramente Cristo, ti invita, sarebbe più giusto dire ti obbliga, a riconoscere i tuoi peccati. (Questa l’inversione di cui sopra). E per giunta, cosa ancor più grave, di questo si fa carico, non un consigliere spirituale che ti segue personalmente, ma un manipolo di ignoranti, che sono stati sviati e adesso si apprestano in buona fede a sviare anche te.
    Adesso si spiega, permettete l’ironia, perché Kiko attualizzando -storpiando i Padri del deserto dice: “ma guarda sono venti anni, trenta, che ascolti la Parola di Dio e sei sempre lo stesso, pieno di peccati, di orgoglio, di vizi, che ci vai a fare? Sei catechista, vai girando in lungo e in largo, annunci. Ma chi te lo fa fare, non lo vedi quello che sei? I frutti non si vedono mai e quindi sarebbe buono che tu ti rimanessi a casa”.
    P.s. Il tema della Kenosis neocatecumenale, riguarda soltanto la fase del precatecumenato, che va dalle catechesi iniziali fino allo schema che si conclude con il gesto di rinuncia al demonio (vecchio Statuto capitolo IV art. 19). Il cammino si conclude con le promesse battesimali da dove inizia “un processo di conversione permanente che dura tutta la vita” (Art. 22) In realtà il cammino, come abbiamo visto anche dalle parole di Kiko, non smette mai di essere una kenosis.






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  18. @ Giuseppe ha detto:
    "@ Lino e a chi arriva prima 'il riconoscimento di Cristo, come nel vangelo gnostico' su google non ho trovato niente, puoi sintetizzarmi cosa significa? Grazie!"

    Mi riferivo al vangelo gnostico di Tommaso prima citato: "Quando vi conoscerete sarete riconosciuti, e comprenderete di essere figli del Padre vivente. E alla nota catechesi del Cammino, nella quale Cristo avrebbe messo fango sugli occhi al cieco nato per fargli vedere i suoi peccati ("Che cosa è il catecumenato? Un tempo in cui ti si metterà fango sugli occhi. Questa è l'azione di Gesù Cristo. Perché non sai che sei cieco. Non sai che sei sporco e perciò non ti vuoi lavare").
    Ora la conseguenza di tutto ciò è logica: siccome è solo alla fine di Gv 9 che il cieco nato riconosce il Signore (Cfr. Gv 9,38), secondo Kiko questo riconoscimento avverrebbe soltanto a seguito della conoscenza dei propri peccati, di sé stessi, di una profonda kenosis. Il testo evangelico dice tutt'altro: il cieco nato riconosce in Cristo il Signore a seguito dell'unzione guaritrice, che va intesa come una seconda creazione dell'uomo. Non per caso il miracolo avviene di sabato ed è operato mediante argilla e saliva che esce dalla bocca di Gesù come il soffio della Genesi, come nella creazione di Adamo.
    A mettere il dito nella piaga del peccato sono sempre i farisei, che ne conoscevano di tutto e di più e i catechisti di kiko, che se non ne trovano in uno scrutinato s'incavolano e se li inventano.

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  19. P.S.
    Aggiungo, perché il particolare non mi pare ininfluente per smentire questo che è il fondamento della catechetica di Kiko: in Gv 9,3 leggiamo "Rispose Gesù: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio...». In realtà, nel greco il concetto è più chiaro: opere è reso da ἔργον, che è da ergo=lavoro. Perciò si dice ergonomia. Nel cieco nato si manifesta il lavoro di Dio, fatto di sabato, giorno del quale Dio è anche padrone. Ora, fino a prova contraria, i lavori di Dio a partire da Adamo non furono fatti con il peccato. Magari Kiko confonde con il malvagio demiurgo gnostico :-)
    Quando dico che il Cammino andava fermato sin dalle catechesi iniziali piene di balordaggini oltre che di eresie, pure avrò qualche piccola ragione.

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  20. 'Chi ha dato ai catechisti lo Spirito Santo e quanto gliene ha dato'.
    Questa semplice domanda di don Giuseppe mi pare cruciale.
    CHI ha dato lo Spirito Santo ai catechisti? Il Vescovo? Assolutamente no, don Giuseppe ci racconta che addirittura il suo Vescovo veniva informato a catechesi completate. L'investitura dei catechisti è l'elezione in comunità, è la comunità che li sceglie e li invia, sempre la comunità assicura la provvista di spirito santo.
    Infatti, quando gli fu domandato quale preparazione avessero i catechisti, Kiko ribattè infastidito che avevano migliaia di pagine di direttorio e poi avevano l'esperienza di cammino in comunità.
    Non così nella Chiesa, dove lo Spirito Santo scende sui fedeli tramite i Sacramenti amministrati dal sacerdote, che riceve la sua consacrazione dalle mani del Vescovo.
    E poi QUANTO spirito santo hanno? Possibile che godano di continua ispirazione?
    La risposta è sempre quella: hanno le catechesi di Kiko e Carmen e la comunità, modellata sulle catechesi di Kiko e Carmen.
    Ecco la risposta al CHI e al QUANTO.

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  21. @ don Giuseppe

    Uno dei tanti interrogativi ai quali i camminanti si sono rifiutati di rispondere riguarda l'acquisizione dei superpoteri neocat da parte dei kikatekisti.

    Mi spiego. Il signor trettre dottor (h.c.) sciamano Arguello ha profetizzato che i kikatekisti avranno il discernimento, parleranno per ispirazione e cacceranno i demoni.

    Nessuno però ha mai spiegato come.

    E' sufficiente l'investitura per acquisirli da subito al cento per cento?

    Si acquisiscono progressivamente con il superamento degli scrutini, ovvero con un percorso di conoscenza?

    Che succede se un kikatekista viene dimissionato? Li perde sic et simpliciter tutti?

    E se un kikatekista discernente, ispirato e cacciadiavoli lascia il Cammino ma ha una vita religiosa di fedeltà alla Chiesa, ai sacramenti, li mantiene lo stesso o i superpoteri neocat sono solo del Cammino?

    Su tutto questo è calato un silenzio impenetrabile, compreso il discorso del cacciadiavoli, palese abuso nei confronti della Chiesa.

    Lei che ha visto le cose "dall'altra parte" può darmi qualche indicazione su come i kikatekisti vivono la profezia di Sankiko?

    Grazie.

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  22. Non scordiamoci Valentina, che il Vescovo ai catechisti diocesani dà un mandato, non una consacrazione. Li autorizza a predicare non a dirigere la vita delle persone e nessun catechista diocesano "riceve" lo Spirito Santo. Il Vescovo impartisce una benedizione generica, lo Spirito Santo si manifesta nei Sacramenti. I catechisti del cammino non sono veri catechisti ma considerano se stessi come i profeti dell'antico testamento, chiamati direttamente da Dio a parlare, ispirati ds Dio per dire le giuste parole. Nemmeno San Giovanni il Battista, ardiva a tanto.
    Se pure ci fosse la benedizione episcopale su tutti i catechisti del cammino, ciò non significherebbe niente, e non darebbe ai catechisti il mandato del comando e della direzione sulla vita dei neocatecumenali.
    Nella Chiesa di Kiko sarà certo così, ma nella Chiesa Cattolica comandano gli apostoli e i ministri ordinati ds loro delegati i catechisti non sono ministri ordinati.

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  23. Nel commento successivo riporto uno specchietto riconducibile a Umberto Eco, il quale di gnosticismo ne sapeva molto :-)
    Dal confronto tra le caratteristiche proprie dei cristiani e degli gnostici, si comprende bene perché i Kiko e i catechisti NC non necessitano di alcun intervento di vescovi o altri per ricevere lo Spirito Santo. Prego voler effettuare il confronto tra le due concezioni, quella cristiana e quella gnostica; dopodiché si potrà correttamente valutare in quale dottrina collocare i neocatecumenali.

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  24. Modello generale:
    Cristianesimo: conquista i popoli. Gnosticismo: conquista le élites.
    Cr.: è pubblico. Gn.: è segreto.
    Cr.: promette progresso. Gn.: promette ritorno alle origini.
    Cr.: è pensiero storico. Gn.: è pensiero antistorico.

    Cr.: il tempo fa parte della Redenzione. Gn.: il tempo è un errore della creazione.
    Cr.: è religioso, ma sopporta la laicizzazione. Gn.: può presentarsi come laico, ma è ineliminabilmente religioso.
    Dio e il mondo:
    Cr.: Dio è unità e non contraddizione. Gn.: Dualismo.
    Cr.: Dio è diverso dall'uomo. Gn.: unità di Dio e dell'uomo.

    Cr.: Dio ama il mondo. Gn.: Dio odia il mondo.
    Cr.: benché inconoscibile, Dio è in qualche modo razionalmente comprensibile. Gn.: Dio è inconoscibile, la ragione non può conoscerlo ma solo l'illuminazione mistica e il mito o il simbolo.
    Cr.: il mondo è buono. Gn.: il mondo è cattivo.
    Cr.: Gesù si incarna, la carne risorgerà. Gn.: la carne va disprezzata.
    Il Male:
    Cr.: il Male è un accidente della creazione. Gn.: il Male è parte di Dio e del mondo.
    Cr.: il Male è un accidente della libertà umana. Gn.: l'uomo non è responsabile del Male.
    Cr.: bisogna rifuggire dal Male. Gn.: bisogna conoscere il Male, praticarlo per vincerlo.

    Conoscenza:
    Cr.: la storia come Redenzione. Gn.: la storia come progressiva caduta.
    Cr.: la redenzione è nel futuro. Gn.: la verità è ineffabile.
    Cr.: la verità è pubblica. Gn.: la verità è segreta.
    Cr.: Aut-aut, tertium non datur. Gn.: i contrari sono veri.
    Cr.: teologia come discorso razionale. Gn.: teologia come racconto mitico.

    Salvezza:
    Cr.: possiamo liberarci dal peccato e chiunque lo può fare. Gn.: solo gli eletti si liberano dal peccato.
    Cr.: la salvezza non richiede una conoscenza difficile. Tutti possono capire l'essenziale per salvarsi. Gn.: solo pochi possono raggiungere la salvezza. Salvezza è iniziazione, conoscenza difficile.
    Cr.: i poveri di spirito si salvano, anche gli schiavi. Gn.: solo i migliori si salvano.
    Cr.: la teologia rende esplicito il lume naturale posseduto da ogni uomo. Gn.: la salvezza è un segreto riservato a pochi.
    Cr.: spirito missionario della Chiesa. Gn.: spirito settario della gnosi.

    Cr.: salvezza è tornare a Dio. Gn.: salvezza è ridiventare Dio».

    Buon confronto con il Cammino. A parte l'odio di Dio per il mondo (che nello gnosticismo è parzialmente vero e concerne soltanto il malvagio Demiurgo identificato con il"Jahve" ebraico) mi pare proprio che ci siamo al 99% ;-)

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    Risposte
    1. Propongo agli amministratori del blog, se gia' non vi stanno pensando, di creare un post con questi due ultimi interventi di Lino.
      Non che gli altri interventi di Lino e altri non siano di grande interesse, ma questo specchietto e' fondamentale.
      Di mio aggiungo solo una citazione, purtroppo non ricordo l'autore, che ho trovato su un sito anti-sette in inglese: "i cristiani convertono i pagani, le sette convertono i cristiani". Triste, ma vero. Forse trovano terreno fertile nella sensibilita' cristiana, non so, ma purtroppo e' proprio vero.

      Simonetta

      Elimina
  25. @l'apostata

    Mi permetto di risponderti.

    Uno dei tanti interrogativi ai quali i camminanti si sono rifiutati di rispondere riguarda l'acquisizione dei superpoteri neocat da parte dei kikatekisti. Mi spiego. Il signor trettre dottor (h.c.) sciamano Arguello ha profetizzato che i kikatekisti avranno il discernimento, parleranno per ispirazione e cacceranno i demoni. Nessuno però ha mai spiegato come. E' sufficiente l'investitura per acquisirli da subito al cento per cento? Assolutamente sì. Nel momento stesso in cui vieni eletto e rispondi "sì" alla domanda "Sei disposto a compiere questo servizio con l'aiuto di Dio?" sei a pieno titolo un veggente-scrutatore di cuori-conoscitore dell'altrui pensiero e intenzioni-ispirato dallo spirito santo anche quando dici evidenti eresie (cito un fatto di cui sono stata testimone oculare diretta in quanto catechista appartenente all'equipe che dava le catechesi: "Siamo qui a darvi una notizia che la Chiesa nasconde da 2000 anni: il kerygma. Perché i preti che non fanno queste catechesi negano Gesù Cristo ai loro parrocchiani"). Perché questi sono i veri poteri conferiti dall'elezione a catechista: spirito di giudizio, sospetto verso gli altri, calunnia, condanne e sentenze, manipolazioni, manie di onnipotenza. A immagine di Kiko li creano.

    Si acquisiscono progressivamente con il superamento degli scrutini, ovvero con un percorso di conoscenza? Certo che no. Una volta nominato sei un super illuminato fratello/sorella autorizzato a dire/fare qualsiasi cosa perché "Dio permette a volte cose strane; le tue sofferenze sono poca cosa di fronte al progetto di Dio" (cit. la risposta di un catechista all'eresia di cui sopra, che a sua volta dimostra l'evidente discernimento appioppatogli e su chi ha l'ha pronunciata e su chi l'ha denunciata (la sottoscritta) affermando di aver proclamato, nel Credo, una fede molto diversa da quella annunciata in tali catechesi e di non essere disposta ad andare in giro a dire questo tipo di cose su mandato del Vescovo).

    Che succede se un kikatekista viene dimissionato? Li perde sic et simpliciter tutti? Ma che domande: è ovvio apostata. In pratica corrisponde a rifiutare il piano di Dio su di te, quindi non è che Dio te li leva, è che tu li rifiuti. Ma non preoccuparti "Non perderai per questo la stima dei tuoi catechisti o fratelli, né Dio ti amerà di meno" (altra cit. sempre dello stesso catechista in una telefonata in cui venivo invitata ad andare alla convivenza pianificata apposta per risolvere tale situazione, in cui mi sono sentita dire "non devi sentire la necessità di venire, il punto è che ti stiamo chiamando in quanto tuoi catechisti e quindi non conta se a te va o non va, però sei libera eh..."). Meno male che sono libera davvero e non come lo intendono loro!

    continua

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  26. prosegue

    E se un kikatekista discernente, ispirato e cacciadiavoli lascia il Cammino ma ha una vita religiosa di fedeltà alla Chiesa, ai sacramenti, li mantiene lo stesso o i superpoteri neocat sono solo del Cammino? No, non li mantiene. Ma per il semplice motivo che i poteri vengono elargiti per un unico scopo: fondare comunità neocatecumenali e abituare gli adepti a chiamare "sbagliato" il "giusto" e viceversa, al fine di dare segni di amore e unità e dimostrare in tal modo che il cammino funziona sul serio. Quando viene meno l'aspetto neocatecumenal-comunitario, tali poteri non hanno più motivo di possederti.

    Su tutto questo è calato un silenzio impenetrabile, compreso il discorso del cacciadiavoli, palese abuso nei confronti della Chiesa. Lei che ha visto le cose "dall'altra parte" può darmi qualche indicazione su come i kikatekisti vivono la profezia di Sankiko? Non sono un sacerdote (essendo donna) ma ti dico da catechista cosa ne penso: se KIko fosse stato capace di cacciare i diavoli, il cammino sarebbe imploso al primo esorcismo. Ma forse i suoi esorcismi funzionano al contrario. La profezia secondo la quale "i kikatekisti avranno il discernimento, parleranno per ispirazione e cacceranno i demoni" nella mia esperienza si è dimostrata non vera, per me è più esatto dire "i kikatechisti manipoleranno Verità e persone, parleranno per ispirazione di eresie ormai in loro radicate e cacceranno lo Spirito Santo, facendo passare tutto questo per discernimento" (è la triste conclusione a cui purtroppo sono giunta dopo aver vissuto quanto sopra, che sebbene sia molto sintetizzato credo si capisca su per giù).


    Grazie. Prego, figurati!

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  27. Grazie Lino per questo confronto sintetico ma esaustivo. Se ripenso ai mesi da Aprile a oggi molte cose diventano chiare.

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  28. @l'apostata

    Che succede se un kikatekista viene dimissionato? La mia risposta parte dal presupposto che i catechisti non vengono dimissionati. Nessuno si azzarda a farlo perché vengono eletti dallo spirito santo (volutamente minuscolo) e quindi non si può mettere in discussione, neanche in caso di palesi eresie. Se però invece di parlare a svantaggio della Chiesa Cattolica, parli a sfavore del Cammino (nel senso che non prendi per buono tutti i rutti di Kiko contenuti nel mamotretro) allora se ne può parlare. Generalmente avviene quanto descritto nel primo caso ed è il malcapitato che decide di ritirarsi, onde evitare l'esaurimento nervoso in primis.

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  29. @ Autore della Lettera

    "...La mia risposta parte dal presupposto che i catechisti non vengono dimissionati...

    Dimissionati dai capi neocat intendevo, ovviamente. Solo loro ne hanno il "potere". E succede, eccome.

    Ti ringrazio della risposta.

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  30. La cosa che personalmente trovo più agghiacciante è quando don Giuseppe ha testimoniato che «per pulire la coscienza poi, poi, lo si avvisava [il Vescovo] del dato di fatto».

    È esattamente il metodo neocatecumenale del porre l'autorità della Chiesa "di fronte al fatto compiuto". Prima fanno di testa propria, quindi - se lo ritengono necessario, o al massimo se qualcuno si accorge di avere la coscienza sporca - avvisano il vescovo.

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  31. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  32. @l'apostata

    Guarda, nel mio caso, su questo fratello i miei catechisti mi hanno detto testualmente "Noi non possiamo impedirgli di catechizzare perché è stato eletto sotto invocazione dello spirito santo" (suppongo lo stesso che gli ha suggerito una simile eresia la sera in cui si doveva annunciare il Kerygma). Non dubito che tu abbia assistito a situazioni in cui invece siano stati commissionati, ma (sarà che ormai penso proprio male) mi viene da pensare che sia una sorte di punizione per chi certe cose dei mamotretri si rifiuta di dirle o comunque non vuole sottostare a certe dinamiche (in pratica sarebbero quelli che invece magari potrerbbero catechizzare). È incredibile come all'interno del CNC tutto sia completamente ribaltato!

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  33. @ Autore della Lettera

    Se vogliamo sintetizzare, in definitiva nel cosiddetto Cammino è possibile fare tutto ed il contrario di tutto, purché lo voglia Sankiko.

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  34. Il paradosso caro Apostata è quando un katekiko che porta avanti piccole comunità ha da poco finito di "stuprare" i suoi affiliati al II° passaggio e subito dopo gli viene annunciato che dovrà essere Lui "scrutato" nella tappa dell'Elezione dai super-sayan-katekiki... ne vedi delle belle, come agnellini si "sottomettono" ai supercapi, chi di spada ferisce

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  35. @ Aldo

    "...come agnellini si "sottomettono" ai supercapi, chi di spada ferisce...

    Su su, fino al vertice della piramide, su cui svetta il signor trettre dottor (h.c.) inquisitor Arguello.

    Lui scruta, ma non può essere scrutato.

    Lui giudica, ma non può essere giudicato.

    Lui ordina, ma non può essere comandato.

    Lui obbliga, ma non può essere sottomesso.

    Illuminati si nasce.

    Chissà perché...

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  36. @ Simonetta
    Per precisare: lo schema che ho riportato sta nel libro di Messori Pensare la storia, Ed. Paoline. Come già ho scritto, però, la sua elaborazione fu opera di Umberto Eco. Anche io lo considero abbastanza esaustivo, forse mancante di un elemento fondamentale (probabilmente Eco non volle citare il "vescovo" della "Chiesa Gnostica" francese, René Guénon):
    Cr.: le primarie Scritture di riferimento per i cristiano sono i Vangeli e l'Antico Testamento. Gn.: gli gnostici hanno per riferimento primario anche gli scritti sui misteri pagani e la letteratura iniziatica ebraica (la Cabala, la mistica della Merkabah, altro).

    Giusto i riferimenti della letteratura ebraica ai quali spesso accenna Kiko.


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  37. Io non ho capito una cosa: la locandina è stata inserita nell'articolo da chi l'ha proposto (ovvero Valentina Giusti) oppure da Don Giuseppe che ha scritto l'intervento? Onestamente non ho capito la stretta pertinenza della locandina con quanto scritto nell'articolo (attenzione, non sto criticando l'articolo, non cominciate ad accusarmi di "pasqualonismo"... per favore...)

    Grazie
    Giulio

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  38. Abbiamo più volte pubblicato le locandine in cui i neocatecumenali annunciano le proprie iniziative ma non dicono chi sono (per esempio clicca qui).

    Mettono uno sgorbio kikiano, col quale farsi riconoscere solo dai loro "fratelli" della stessa setta (praticamente "marcano il territorio").

    Poi fanno i finti tonti quando qualcuno li smaschera...

    RispondiElimina
  39. E si autoproclamano "perseguitati" (specialmente per vantarsi di fronte ai fratelli della stessa setta) quando le loro menzogne vengono ufficialmente smentite dall'autorità della Chiesa.

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  40. @ by Tripudio
    E' vero quello che dici, spesso si nascondono, ma in questa particolare locandina sta scritto chiaramente in testa: "cammino neocatecumenale"

    Giulio

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  41. @apostata
    Condivido pienamente la riflessione su chi ha dato i "superpoteri" e su quanto durano

    @Lino
    Grazie per lo specchietto sullo gnosticismo: è illuminante!

    Giulio

    RispondiElimina
  42. @ Lino
    Riprendo…: “l'errore sta nella sequenza invertita. Se prima non riconosco Cristo (per grazia) che peccati vedo?” S. Agostino dice “Non è sufficiente che i loro occhi siano stati spalmati di fango; si affrettino a lavarsi, se vogliono vedere”. Vedere chi? Cristo"

    Nel cammino la visione di Cristo Signore, segue al lavaggio dei peccati.Il vedere anzichè riferito a Cristo viene riferito ai peccati. Il fango sugli occhi secondo Kiko, non secondo S. Agostino, a questa visione del peccato mira, non alla visione di Cristo, quella verrà dopo.

    Lavarti del fango per il cammino è costringerti a vedere i tuoi peccati e a lavarli.
    Nel vangelo il fango ti costringe a lavarti sì, ma per vedere Cristo. C'è una bella differenza.

    Perché tanti e anch'io, abboccano a questa menzogna? Semplice secondo me: perché il fango dà immediatamente l'idea di sporco. Vai a immaginare, che possa essere simbolo della creazione.E Kiko, non nella sua ignoranza, ma nella sua disonestà ne approfitta.

    Kiko gioca sull’equivoco ecco perchè amici miei neocat,non riuscivano a capire il mio ragionamento, perché evidentemente non era ancora tanto chiaro neanche per me. È il solito sistema ambiguo e diabolico di Kiko di infarcire le sue menzogne con almeno qualche verità.


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  43. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  44. @ Giuseppe ha detto: "Kiko gioca sull’equivoco ecco perchè amici miei neocat, non riuscivano a capire il mio ragionamento, perché evidentemente non era ancora tanto chiaro neanche per me"

    I neocatecumenali DOC - come il nostro pasqualone che va in giro a confutare la mia critica alla balordaggine di Kiko - anche quando i ragionamenti dovessero essere chiarissimi e tu dovessi porgerli con il cucchiaino, non vogliono capire. Essi sono una sorta di sadomasochisti del fango-peccato, provano piacere a farsi infangare con la mota di Kiko e, soprattutto, a infangare il prossimo.

    Diciamolo diversamente.
    Nel Vangelo giovanneo ci sono due piscine. La vasca di Betesda (quella della guarigione del paralitico con il lettuccio) e la piscina dell'Inviato (della guarigione del cieco nato).
    I due racconti, seppure differenti, sono simmetrici, con il secondo che spiega meglio il primo, come spesso accade nei Vangeli.
    In entrambi gli eventi, c'è una guarigione di sabato, ci sono Giudei che confutano Gesù, c'è l'interrogazione del guarito. In entrambi i casi, l'uomo sanato sostiene di non conoscere Gesù, in entrambi i casi il malato non chiede nulla, non invoca la guarigione: è Gesù che gli si avvicina di propria iniziativa. In entrambi i casi il malato fa quello che Gesù chiede, in tutti e due i racconti Gesù ritorna per parlare al guarito.
    Le differenze, però sono notevoli e significative.
    Per l'uomo con il lettuccio, Gesù dice: «Ecco, tu sei stato guarito; non peccare più affinché non ti avvenga di peggio». Per il cieco nato dice, invece: «Né lui ha peccato né i suoi genitori, ma è così perché si manifestassero in lui le opere di Dio».
    Naturalmente, siccome Cristo non si contraddice, il "peggio" non indica una malattia peggiore, significa ben altro e non riguarda una punizione corporale, uno dei cancri o dei terremoti che che Kiko fa inviare.
    E' chiaro, allora, che se un peccatore c'è stato, di sicuro questo è quello con il lettuccio. "Non peccare più" chiaramente dà a intendere che il paralitico aveva peccato.

    Ebbene, fratelli neocatecumenali: mi spiegate perché a questo con il lettuccio Cristo non chiese la kenosis, prima di farlo camminare, perché non gli scagliò sulle gambe una palla di mota? :-)

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  45. Rispondo a Giulio.
    La locandina l'ho inserita io e la trovo molto pertinente, soprattutto perché, come chiarito in didascalia, dal testo si desume che ancora e sempre si tratta di un'evangelizzazione dei parrocchiani, invitati a far maturare con le catechesi (e mica dicono che sono il preludio ad un corso trentennale!) la propria fede "infantile".
    Considero che nella diocesi in cui è stata diffusa questa locandina il cammino è presente da molti decenni, eppure continua a vampirizzare le parrocchie e ancora non è pronto ad uscire nelle "periferie esistenziali".
    Chissà cosa sta aspettando...



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    1. Sempre per Giulio: se con la tua domanda volevi identificare la provenienza di Don Giuseppe per identificarlo e "fargliela pagare" (secondo la pessima abitudine di alcuni nostri lettori neocat della categoria dei forcaioli) beh, ti è andata male. Anche perché Don Giuseppe dovreste solo ringraziarlo per tutti gli anni che vi ha dedicato.
      P.S: Mi scuso in anticipo se ti ho malinterpretato, però purtroppo su questo blog girano anche persone molto limitate ed in perfetta malafede.

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  46. i neokiki mandano allo sbaraglio un cretino..... gli fanno dire che le suore hanno sbagliato e sono bugiarde.... ah ... ma il cretino è il Presidente delle famiglie per apuron ..... e bravo.... ha fatto vedere una mail dove parlano le suore..... e nella mail non si vede da nessuna parte scritto :cammino neocat......

    http://www.junglewatch.info/2016/11/ill-have-more-later-on-this-but-essence.html

    sto stronzo non merita nemmeno di essere nominato.....tricky dick lo chiamano.... dick significa pistolino..... ha detto che l'ambiente tossico è perchè le suore volevano visibilità.... ma guarda che stronzone......le chiama bugiarde , dice che hanno detto una '''' montagna di bugie '''''... e bravo il kikettino...... dice pure che la gente normale si spaventa per la passione che hanno i neocat di celebrare l'eucareastia....

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  47. Se si sente chiamare "cretino", anziché pensare ai possibili motivi di quell'epiteto correrà a vantarsi in comunità di essere "Perseguitato" perché ha fatto "Esperienza della Parola del Cammino che Mi Ha Salvato".

    Il suo caso è invece interessante perché dopo aver racimolato gigantesche figuracce distribuendo le menzogne neocatecumenali come da ordine ricevuto (per esempio dicendo che il seminario RMS sarebbe stato proprietà dell'arcidiocesi, proprio mentre il vescovo Byrnes cambiava gli articoli per farlo ridiventare davvero proprietà dell'arcidiocesi), alza ulteriormente la posta aggredendo le monache di clausura, e calunniando proprio quella monaca che qualcuno (un neocatecumenale: potete scommetterci) ha minacciato di morte.

    Ecco a cosa porta l'ubbidienza ai cosiddetti "Catechisti" del Cammino: ti subappaltano le figuracce dovute alla loro piccineria e ti accollano i danni che continuano imperterriti a fare.

    Se il caro fratello Tricky Dick calunnia le monache, significa che ha ricevuto ordine dal vescovo pedofilo neocatecumenale, dal cosiddetto "catechista" regionale, il tutto senza che il cosiddetto "catechista" responsabile internazionale abbia da ridire...

    Chi osa dubitare dell'infallibilità di Kiko viene cacciato dal Cammino; chi invece minaccia di morte una monaca di clausura, o la calunnia sui giornali gettando fango a più non posso, è uno che "il Cammino mi ha salvato" e che "la Parola di Dio, la Parola del Signore, stasera faccio l'Ambientale, ho Venti Figli di cui Quattordici in Cielo e due Alzati alla GMG, devo telefonare al fratello tirchio per dirgli che Stasera Facciamo la Decima, la Pace, tu Giudichi!".

    Benvenuti nella setta del Cammino Neocatecumenale!

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  48. Ma come si fa a sostenere che il cammino sia una setta? Incredibile.
    Simone

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  49. Mi fanno notare che solo i più feroci nemici della Chiesa e di Cristo (come i giacobini, come i neocatecumenali) hanno storicamente osato calunniare delle monache di clausura.

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  50. Ma come si fa a sostenere che il cammino sia una setta? Incredibile.
    Silvia e Simone

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  51. Bentornato Pasqualone.

    Per sostenere che il Cammino è una setta ci sono molti modi, mi limito qui a suggerire qualche esempio.

    Esempio 1: provate a non dare la Decima al Cammino. Destinatela a qualche opera pia gradita al Signore ma che non c'entra niente col Cammino: per esempio un monastero di clausura in cui non c'è traccia di neocatecumenalismo.

    Nostro Signore apprezzerà e avrete un vero tesoro in cielo. Se il Cammino è una setta, allora i suoi cosiddetti "catechisti" non apprezzeranno e ve la faranno pagare cara, anche se lo Statuto del Cammino non prevede nessuna "decima".

    Esempio 2: provate a dire la vostra sul vescovo pedofilo neocatecumenale. Anche in comunità. Dite pubblicamente la vostra su uno che ha stuprato ragazzini e poi è entrato nel Cammino.

    Se il Cammino è una setta, come minimo vi metteranno a tacere. Vi obbligheranno a pensare che il vescovo, essendo neocatekiko, è un angioletto innocente, e che le sue vittime sarebbero solo dei malfattori persecutori Giuda Faraoni giudicatori e bla bla bla, e che Kiko avrebbe fatto bene a chiamarla "persecuzione".

    Esempio 3: provate a fare la Comunione come in tutta la Chiesa Cattolica, anziché "seduti" e "tutti insieme contemporaneamente". Del resto è ciò che esige lo Statuto del Cammino all'art. 13, nella nota in cui fa sua la lettera del 1° dicembre 2005, che comanda che il Cammino celebri secondo il Messale Romano senza aggiunte né omissioni.

    Se il Cammino è una setta, come minimo vi faranno un sacco di storie e creeranno un mucchio di impedimenti, oltre che inventare un sacco di scuse per continuare a disubbidire allo Statuto e al Messale (e dunque alla Chiesa e al Papa); cfr. anche l'articolo: Dieci anni di disubbidienze.

    Esempio 4: le porcate del Cammino a Guam. Provate a dire la vostra, in comunità, a proposito di:

    - vescovo pedofilo neocatecumenale che ha tentato di costringere le suore a mentire
    - ruberia del seminario Redemptoris Mater ai danni della diocesi
    - parroci spazzati via con vari trucchi per far posto ai pretini neocatecumenali
    - fratelli del Cammino che calunniano le monache di clausura
    - seminaristi obbligati a entrare in Cammino altrimenti niente sacerdozio
    - certificati di proprietà falsificati per rendere gloria al Cammino
    - eccetera...

    Se il Cammino è una setta, allora voi riuscirete a dire che il Cammino non ha ispirato nessuna quelle malvagità, che al massimo sono peccatucci personali, e che il Cammino - al pari dei due iniziatori - è perfetto e indiscutibile, che vi ha salvato e che lo Statuto vale come certificato automatico di santità passata, presente e futura.

    RispondiElimina
  52. Silvia e Simone

    ovvero... S. S.

    ovvero... Sempre Somaro

    ovvero... l'ignobile Baccalà che chiama toccatine le molestie ai minori.

    E' l'unico somaro che invece di dar calci merita di prenderli.

    Vergognati e taci, asino.

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  53. Cercando notizie su Apuron in Italiano (notizie che brillano per la loro assenza), ho trovato questo vecchio post di Magister:

    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2005/10/13/sinodo-4-i-neocatecumenali-fanno-bagarre/

    Chi viene citato a metà del post?
    Forse ho scoperto l'acqua calda, ma il rileggerlo oggi alla luce dei recenti fatti di Guam, acquista un altro rilievo.

    Insomma, eresie, stupri spirituali e fisici e inganni e truffe di tutti i tipi vanno a braccetto.

    Ho inoltre una domanda.
    Le mitiche persone di Palomeras Altas, che di volta in volta sono zingari, drogati, prostitute, e così via, mancano solo i marziani e poi siamo a posto, hanno mai rilasciato una intervista o qualcosa del genere riguardo alla presenza tra di loro di Kiko?

    Simonetta

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  54. Beh... una testimonianza dalle Palomeras c'è stata: vedi l'articolo False leggende sugli inizi del Cammino.

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  55. Ricapitolando:

    *l'epopea di Palomeras è una favola;
    *da insegnante si è dimostrato manesco e intollerante;
    *come premiato pittore si è scoperto che il premio di pittura molto importante è stato vinto da adulto ma era per ragazzini.

    Vuoi vedere che si è inventato anche le visioni, l'ispirazione e tutto il resto?

    Bravo Sankiko, patrono dei bugiardi.

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  56. @Tripudio

    Grazie, conoscevo quella testimonianza, sempre interessante da rileggere ad ogni modo.
    Intendevo proprio qualcuno che aveva incontrato Kiko di persona "personalmente" in quel quartiere di Madrid.
    Io ho l'impressione che il suo passaggio non abbia lasciato grandi segni, se non nella sua megalomania.
    Essendo cresciuta in un quartiere simile per certi versi alle VERE Palomeras (ma niente baracche, se non quelle dei polli), so quanto possa far male essere "usati" in questo modo e additati come dei disgraziati da salvare, quando si è solo delle persone normali con forse meno soldi nel portafoglio, tutto qui.
    Probabilmente l'hanno dimenticato appena se ne è andato.

    Ricordo che negli anni '70 il parroco aveva ospitato per qualche giorno uno strano tipo, con accento straniero (non riesco a ricordare se francese o spagnolo, allora di lingue straniere se ne sentivano poche), che a dire del parroco aveva "lasciato tutto per i poveri".
    Chiese a noi bambini se "avremmo riconosciuto Gesù se fosse passato" o qc del genere. A me fece una bruttissima impressione (avevo circa 9 anni) e quasi paura. Per me Gesù era in Chiesa nel Santissimo e lo potevo incontrare quando volevo.
    Ancora mi chiedo se fosse Kiko, chi lo sa, non ho più nessuno cui chiederlo.

    Simonetta

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    Risposte
    1. Alcuni i ragazzini di prima media (lo si può leggere nel post seguente dove Daniel Lifschitz fa un confronto anche con le informazioni che ha inserito nel suo ultimo libro) ebbero Kiko come professore nelle materie artistiche e anche loro smentiscono le dichiarazioni di Kiko a proposito di quei tempi d'oro. Lui dice che parlava di Dio ai bambini; loro invece si ricordano tutt'altro...

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    2. Gia', se non altro dimostra una notevole capacita' di adattare la storia a proprio uso e consumo.
      Per amore della verita' devo dire che il tipo da me incontrato da bambina non mise le mani addosso a nessuno.
      Mi rimase impresso perche' il parroco non era uso ospitare nessuno ne' era mai entusiasta di niente, come lo fu di costui. Fu comunque un episodio isolato e, se era Kiko, c'e' da ringraziare l'apatia a volte insopportabile del prete, oggi defunto, riposi in pace.

      Simonetta

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  57. Riflessione trasversale.
    In questo blog è difficile proporre un'opinione critica e non per la censura dei gestori, ma per il clima di sospetto che subito si genera.
    In merito all'argomento di questo post, ho scritto un'opinione non conforme al pensiero dominante, non ho incensato, mi sono mostrato d'accordo su alcune risposte e perplesso su altre cose e cos'è accaduto? Vengo sospettato (direi qualcosa di più di sospettato) di essere un "indagatore" che cerca di far pagare a qualcuno qualcosa... Beh non lo sono, ma questo è poco importante, la cosa grave secondo me è che ora non proverò più ad esporre un mio pensiero liberamente e ditemi: quante persone ci sono che stanno facendo altrettanto? Quanti pensieri che potrebbero stimolare uno scambio di idee PRODUTTIVO si stanno perdendo? Ovviamente non i miei, dato che non mi reputo così importante, ma quanti se ne stanno perdendo? Instaurando un clima di sospetto non farete altro che facilitare due tipi di persone: 1) quelle perfettamente allineate con voi, 2) quelle perfettamente allineate con Kiko dato che è dimostrata (da questo blog stesso) l'impossibilità di un dialogo serio tra le due categorie (a prescindere da chi ha ragione), con chi parlate? Con quelli che vi danno ragione pienamente, perchè gli altri, quelli che non sono ne 1) e ne 2) non scriveranno per il fastidio di essere tacciati di chissà cosa e quindi... A che serve continuare a darsi ragione l'un l'altro?

    Comprendo il timore di Valentina Giusti, ma è ovvio che il clima di sospetto e di barricate spingerà tutti coloro che non sono ne guelfi ne ghibellini ad evitare di scrivere.

    Detto questo, vi ringrazio comunque di avermi fatto porre alcune domande in merito ad un cammino che ho sempre osservato, da fuori, con sentimenti contrastanti.

    Alla prossima (forse)
    Giulio

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  58. Ma come si fa a sostenere che il cammino sia una setta? Incredibile.
    Silvia

    RispondiElimina

  59. Non c'è dubbio che l'aureola di santità messa sul capo di Kiko, a causa soprattutto del suo inizio "folgorante" è un elemento di forte adesione al suo pensiero.
    Ricordo, quando fui in crisi, non sapendo più come farmi rientrare, i catechisti cercarono di convincermi mostrandomi un articolo di giornale, in cui si raccontavano cose staordinarie al suo riguardo.
    Io per tutta risposta, dissi che l'articolo "faceva pensare".
    Alla fine come ha suggerito qualcuno, quando non avevo ancora elementi chiari a disposizione, fu una specie di sesto senso a dissuadermi.
    Smascherare perciò questo suo alone di santità,insieme a tutto il resto come già sta avvenendo, è condizione prioritaria, per fare ravvedere quanti ignari di tutto ancora lo seguono.

    RispondiElimina
  60. @Giulio
    Continua ad intervenire. Anch'io ho percepito qua e là, ma molto raramente devo dire quello che dici tu. Me ne sono fatto una ragione, perché evidentemente il problema degli infiltrati o semplicemente di chi vuole interferire stupidamente tral'altro esiste.
    Ti faccio un esempio fresco fresco: ha detto...Ma come si fa a sostenere che il cammino sia una setta? Incredibile.
    Silvia
    Questo intervento è passato almeno tre volte e una delle due era a nome di silvia e Simone. Cosa dire? Il mio consiglio è di non farso caso e proseguire con il nostro dialogo.

    RispondiElimina
  61. Silvia, pensa...è da tempo che mi chiedo come si faccia a sostenere che il cosiddetto cammino non sia una setta. Questo da solo, per quanto io sia un'unica persona (ma abbastanza informato dei fatti) dovrebbe farti sospettate quantomeno che sia possibile pensarla diversamente.

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  62. Un sacerdote come Don Giuseppe non sarebbe dovuto cadere nel tranello dei neocatecumenali

    RispondiElimina
  63. Ma Giulio (se fosse vero il nome) è il responsabile Lazio sud dei nc?

    RispondiElimina
  64. Mai dire mai.

    Le circostanze della vita - che includono tutto, anche i momenti psicologicamente difficili, anche i momenti spiritualmente deserti, ecc. - in combinazione con la parola apparentemente giusta nel momento apparentemente giusto, possono indurre persone anche sagge e intelligenti a cadere in trappola.

    Riuscire a liberarsi dalla trappola significa non solo scampare un pericolo immediato, ma anche rendersi conto del metodo, conoscerne i meccanismi, in altre parole diventare capaci di aiutare chi è ancora nella trappola.

    Don Giuseppe ha "fatto esperienza" del Cammino (ma non secondo il gergo neocatecumenale dove "fare esperienza" significa solo partecipare, pagare e blaterare gli slogan) e perciò potrà aiutare chiunque abbia avuto a che fare con quella setta, avendone una conoscenza di primissima mano.

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  65. https://www.blogger.com/profile/01190774920121909598

    Praticamente, si è isctitto da qualche giorno solo per inviare il suo trollesco, pasqualonesco commento :-)

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  66. Per Giulio: infatti, il mio era un invito a spiegare. Nell'introduzione al thread, chiarivo che avrei riportato due commenti di Don Giuseppe fatti sul nostro blog e penso che si veda che i commenti non sono mai corredati da immagini. Per questo la tua domanda era perlomeno strana e fuori contesto.
    Comunque, avevo previsto anche la possibilità di sbagliare e ti ho chiesto preventivamente scusa.
    Se stai seguendo da un po' il blog, ti sarai accorto del fatto che siamo infestati da troll. Io stessa, la prima volta che sono intervenuta, sono stata scambiata per un troll. Come vedi,sono ancora qua.

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  67. @ Giulio Ho riletto il tuo primo intervento. Scusa, ma la "stretta pertinenza" con la locandina, che invita alle catechesi del cammino è secondo me nelle cose. Don Giuseppe ha dato al cammino la possibilità di fare catechesi per tanti anni. Non basta questo?

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  68. Secondo comandamento: Non nominare il nome di Dio invano

    Mi ricollego alle parole di Don Giuseppe a cui segue una riflessione: “Con il possesso di questo Spirito i catechisti potevano così dire e ridire, fare e disfare a nome della Chiesa anche quando scappavano concetti di dubbia dottrina o atteggiamenti di dubbia disciplina ecclesiale!”
    C’è un sentito dire secondo il quale, per i neocat. Kiko si ritenga più infallibile del Papa. La realtà purtroppo dimostra, che questo non è soltanto un semplice e innocente modo di dire, ma Kiko e i suoi sostenitori, la pensano veramente così.
    E pensare, che soltanto Il Papa, e unicamente in materia di verità di fede (i dogmi) e di morale, deve essere ritenuto infallibile:
    «Quindi Noi, aderendo fedelmente alla tradizione ricevuta dai primordi della fede cristiana, per la gloria di Dio nostro Salvatore, per l'esaltazione della religione cattolica e per la salvezza dei popoli cristiani, con l'approvazione del sacro Concilio, proclamiamo e definiamo dogma rivelato da Dio che:
    Il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando, esercitando il suo supremo ufficio di pastore e dottore di tutti i Cristiani, definisce per la sua suprema autorità Apostolica una dottrina circa la fede ed i costumi vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quella infallibilità con cui il divino Redentore volle che la sua Chiesa fosse corredata nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi; pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa. »
    Quindi l’infallibilità deriva, dalla “divina assistenza” accordata Pietro, cioè al capo della Chiesa. I fedeli, tutti i fedeli senza nessuna distinzione, non possono ritenersi tali.
    Avere lo Spirito Santo, non significa essere infallibili. Tutti i battezzati abbiamo ricevuto lo Spirito Santo, ma non per questo siamo infallibili.
    Fare appello al dono dello Spirito Santo, Dio nella seconda persona della Santissima Trinità, per ottenere l’assenso dei fedeli è un sacrilegio e una bestemmia. Chi oserebbe tanto? Kiko e i suoi catechisti!
    Così, mentre c’è chi nomina il nome di Dio invano, per ignoranza e cattiva abitudine, i catechisti del cammino invece lo fanno ahimè, per condurti alla “fede”. (sic!)
    Kiko e i catechisti del cammino vanno contro il secondo comandamento.
    Che contrasto, con l’umiltà di questo grande Papa Francesco, che criticato da alcuni, per la sua ultima enciclica “Amoris Laetitia”, non ha fatto ricorso alla sua autorità di pontefice. Quei catechisti del cammino, che al suo confronto sono dei nani, invece…Ma non ha detto il Signore “chi è più grande tra voi si faccia piccolo”?

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  69. Il "troll" è quello che interviene nella discussione solo per disturbarla.

    Per cui i finti tonti, gli esperti dell'insulto, quelli che dicono "vi sbagliate!" senza dare motivazioni, contribuiscono solo a far perdere tempo e infastidire chi legge e chi scrive (per cui dopo due anni di blog fummo costretti ad attivare la moderazione dei commenti).

    Ora, chiunque ha il diritto di aver da ridire su qualcosa. Ma ciò non comporta il diritto di limitarsi a gridare "non è vero!" pretendendo di essere immediatamente compresi e approvati. Se proprio vuoi chiamare mentitori tutti quelli che non sono d'accordo con te, spetta a te dare precise e credibili dimostrazioni, non a loro. Non è una questione di "democrazia" o di "censure".

    Se nella "tua esperienza" succede qualcosa di diverso da quanto riportato in queste pagine, non puoi illuderti che ciò valga come negazione della verità delle "esperienze" altrui.

    Lo scopo del blog è di riproporre temi e notizie (la maggioranza assoluta del materiale pubblicato viene da altre fonti, tutte citate con appositi link), e lo spazio commenti è per l'appunto uno "spazio commenti", non una gara in cui si vince qualcosa.

    La maggioranza dei lettori del blog arriva direttamente dai motori di ricerca. Vuol dire che molti cercano informazioni su qualcosa e si ritrovano a leggere anche pagine da qui. Per questo è continuamente necessario dare riferimenti - per evitare che una pagina sia comprensibile solo a chi già seguiva il blog da tempo.

    Certi temi non scadono mai. Fino alla fine dei tempi sussisterà la Chiesa, e perciò la liturgia e i sacramenti, e dunque le questioni del celebrarla santamente e viverli secondo le dovute disposizioni.

    Il fatto che tutti (ripeto: tutti!) i neocatecumenali si sentano offesi da questo punto è la prima dimostrazione che il Cammino va contro la Chiesa proprio perché va contro la liturgia della Chiesa.

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  70. @fab
    @by Tripudio
    Anch'io non finisco di domandarmi come è possibile che gente colta, istruita, sensibile e particolarmente intelligente, anche veramente buona e in gran parte sacerdoti possa cadere dentro questa setta con tutte le scarpe.... è molto probabile, anzi sicuro che siano stati accalappiati in momenti di crisi personale , esistenziale, perchè, magari, in contrasto con i genitori, lasciati da un fidanzato, legati a qualche persona sbagliata, in preda comunque a qualche debolezza; ti circondano, ti martellano ma ti lusingano anche con la subodola promessa che ti troveranno moglie, lavoro, amici...Poi cominciano con la storia della kenosis a farti inabissare nel peccato, nel maligno, nei demeriti e nella sporcizia della tua umanità per abbassarti l'autostima ed inserirsi nei punti più fragili della tua persona e farti credere di averti tirato fuori dalla dipendenza creandotene un'altra: quella dalla comunità e dal santone. Ecco perché credo che molti sacerdoti abbiano "debiti" morali, economici, vincoli stranissimi e inestricabili di affiliazione...che tristezza....

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  71. @Giuseppe
    Grazie per il tuo punto di vista: aiuta a riflettere

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  72. "...Poiché essi hanno lo Spirito Santo sopra di te vale sempre di più il loro giudizio.
    Un giudizio espresso sempre o quasi davanti alla comunità, così che pensare diversamente da loro ti pare di metterti contro la comunità..."
    Confermo che vero .
    Don Giorgio di RM

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