giovedì 2 ottobre 2008

L'autentico "Spirito" liturgico in R.Guardini e J.Ratzinger

Mi permetto di aprire questo nuovo spazio per portare all'attenzione di tutti la "questione Liturgica" che è sempre stata al centro dell'amore e degli studi di un allora giovane teologo di nome Joseph Ratzinger, oggi Sommo Pontefice, Benedetto XVI, che in Romano Guardini, teologo, trovò un maestro specialmente sulla questione liturgica e sulla "messa in guardia" da una futura deriva liturgica.

Sandro Magister ha ricavato un bellissimo articolo che vale la pena di meditare, inserirò qui solo LA QUESTIONE LITURGICA

Un punto cruciale d'incontro tra l'attuale papa e Guardini è indubbiamente la liturgia.

Entrambi sono uniti dalla comune passione per essa. Per chiarire il suo debito nei confronti di Guardini, Ratzinger titolò il suo libro sul tema liturgico, uscito nella festa di sant'Agostino del 1999 e che ebbe uno straordinario successo (4 edizioni in un anno), "Introduzione allo spirito della liturgia", proprio ricordando il celebre "Lo spirito della liturgia" di Guardini uscito nel 1918

Scrive lo stesso Ratzinger nella premessa al suo libro: "Una delle mie prime letture dopo l'inizio degli studi teologici, al principio del 1946, fu l'opera prima di Romano Guardini 'Lo spirito della liturgia', un piccolo libro pubblicato nella Pasqua del 1918 come volume inaugurale della collana 'Ecclesia orans', a cura dell'abate Herwegen, più volte ristampato fino al 1957. Quest'opera può, a buon diritto, essere ritenuta l'avvio del movimento liturgico in Germania. Essa contribuì in maniera decisiva a far sì che la liturgia, con la sua bellezza, la sua ricchezza nascosta e la sua grandezza che travalica il tempo, venisse nuovamente riscoperta come centro vitale della Chiesa e della vita cristiana. Essa diede il suo contributo perché si celebrasse la liturgia in maniera 'essenziale' (termine assai caro a Guardini); la si voleva comprendere a partire dalla sua natura e dalla sua forma interiori, come preghiera ispirata e guidata dallo stesso Spirito Santo, in cui Cristo continua a divenire a noi contemporaneo, a fare irruzione nella nostra vita".

E il confronto prosegue. Ratzinger paragona il proprio intento a quello di Guardini e lo ritiene del tutto coincidente nello spirito anche se in un contesto storico radicalmente diverso: "Vorrei arrischiare un paragone, che come tutti i paragoni è in gran parte inadeguato, ma che aiuta a capire. Si potrebbe dire che la liturgia era allora — nel 1918 — per certi aspetti simile a un affresco che si era conservato intatto, ma che era quasi coperto da un intonaco successivo: nel messale, con cui il sacerdote la celebrava, la sua forma era pienamente presente, così come si era sviluppata dalle origini, ma per i credenti essa era ampiamente nascosta da istruzioni e forme di preghiera di carattere privato. Grazie al movimento liturgico e — in maniera definitiva — grazie al Concilio Vaticano II, l'affresco fu riportato alla luce e per un momento restammo tutti affascinati dalla bellezza dei suoi colori e delle sue figure".

Dopo la ripulitura dell'affresco, però, il problema dello "spirito della liturgia" per Ratzinger oggi si ripropone. Rimanendo nella metafora: per l'attuale papa diversi ed errati tentativi di restauro o di ricostruzione, disturbo arrecato dalla massa dei visitatori, hanno fatto sì che l'affresco sia stato messo gravemente a repentaglio e minacci di rovinare se non si prendono le misure necessarie per porre fine a tali dannosi influssi.

Non si tratta per Ratzinger di tornare al passato e infatti egli dice: «Naturalmente non si deve tornare a coprirlo di intonaco, ma è indispensabile una nuova comprensione del messaggio liturgico e della sua realtà, così che l'averlo riportato alla luce non rappresenti il primo gradino della sua definitiva rovina. Questo libro vorrebbe proprio rappresentare un contributo a tale rinnovata comprensione. Le sue intenzioni coincidono quindi sostanzialmente con ciò che Guardini si era proposto a suo tempo; per questo ho volutamente scelto un titolo che ricorda espressamente quel classico della teologia liturgica".

E anche nel prosieguo del testo, soprattutto nel primo capitolo, egli si confronta con le tesi di Guardini e con la sua celebre definizione della liturgia come "gioco". Nell'intervento commemorativo del 1985 Ratzinger si soffermava invece sulla fondazione storico-filosofica del rinnovamento liturgico proposto da Guardini.
Nell'opera "Formazione liturgica" del 1923 il filosofo salutava con spirito liberatorio la fine dell'epoca moderna giacché essa aveva rappresentato lo sfacelo dell'essere umano e, più in generale, del mondo, una divaricazione schizofrenica tra una spiritualità disincarnata e menzognera e una materialità abbrutita che è solo uno strumento nelle mani dell'uomo e dei suoi obiettivi.

Si aspirava al "puro spirito" e si incappò nell'astratto: il mondo delle idee, delle formule, degli apparati, dei meccanismi e delle organizzazioni. L'allontanamento dal moderno coincideva in Guardini – sottolineava Ratzinger – con l'entusiasmo rivolto al paradigma medievale ben illustrato nel libro del martire del nazismo Paul Ludwig Lansberg, "Il Medioevo e noi", uscito nel 1923.

Ciò non significava per Guardini abbandonarsi a un romanticismo del Medioevo ma coglierne la permanente lezione. Nell'atto liturgico è il vero autocompimento del cristiano e allora nella lotta sul simbolo e sulla liturgia ciò che è in gioco – annota Ratzinger sulla scia della lezione di Guardini – è il divenire stesso dell'uomo nella sua dimensione essenziale.

Il futuro papa andrà poi anche a soffermarsi sulle affermazioni espresse da Guardini nella famosa sua lettera inviata nel 1964 ai partecipanti al terzo Congresso liturgico di Magonza, che conteneva la celebre domanda: "L'atto liturgico, e con esso soprattutto quello che si chiama 'liturgia', è forse tanto storicamente vincolato all'antichità o al Medioevo che per onestà lo si dovrebbe oggi abbandonare del tutto?".

Una domanda che nascondeva in realtà un quesito drammatico: l'uomo del futuro sarà ancora in grado di compiere l'atto liturgico che richiede un senso simbolico-religioso ormai in estinzione oltre che la sola obbedienza della fede? Senza più il pàthos ottimistico della prima ora, Guardini intravedeva il volto del postmoderno con tratti ben diversi da quelli da lui in precedenza auspicati. Un vero e proprio choc spirituale dovuto alla civilizzazione tecnica invasiva di tutto, come già testimoniavano le sue "Lettere dal Lago di Como" del 1923

Per questo, sottolinea Ratzinger, "qualcosa della difficoltà degli ultimi tempi si trova, nonostante la gioia per la riforma liturgica del Concilio sviluppatasi a partire dal suo lavoro, nella sua lettera del 1964. Guardini esorta i liturgisti radunati a Magonza a prendere sul serio l'estraneità di coloro che considerano la liturgia come non più eseguibile e a riflettere su come si possa — se la liturgia è essenziale — avvicinarli a essa".

http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/207016

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Queste brevi parole e soprattutto domande, ci offrono l'opportunità per un approfondimento sulla dottrina Liturgica non come una semplice questione dogmatica, ma proprio quale centro fondamentale per la nostra stessa sopravvivenza di cattolici impegnati nel mondo.

Le domande scaturite nell'articolo ci portano a riflettere su quella creatività denunciata poi da Benedetto XVI nella Summorum Pontificum, e di come attraverso la Lettera ai Vescovi, dice:
Tutti sappiamo che, nel movimento guidato dall’Arcivescovo Lefebvre, la fedeltà al Messale antico divenne un contrassegno esterno; le ragioni di questa spaccatura, che qui nasceva, si trovavano però più in profondità. Molte persone, che accettavano chiaramente il carattere vincolante del Concilio Vaticano II e che erano fedeli al Papa e ai Vescovi, desideravano tuttavia anche ritrovare la forma, a loro cara, della sacra Liturgia; questo avvenne anzitutto perché in molti luoghi non si celebrava in modo fedele alle prescrizioni del nuovo Messale, ma esso addirittura veniva inteso come un’autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile. Parlo per esperienza, perché ho vissuto anch’io quel periodo con tutte le sue attese e confusioni. E ho visto quanto profondamente siano state ferite, dalle deformazioni arbitrarie della Liturgia, persone che erano totalmente radicate nella fede della Chiesa.
(lettera ai Vescovi)
http://212.77.1.245/news_services/bu...GUA%20ITALIANA

Questo ci riporta proprio al Documento del Concilio a dimostrare le false interpretazioni che sono state date all'intenzione della "Riforma liturgica", dove leggiamo:
Costituzione Conciliare sulla Sacra liturgia - Sacrosanctum Concilium

L'ordinamento liturgico compete alla gerarchia
22.
Regolare la sacra liturgia compete unicamente all'autorità della Chiesa, la quale risiede nella Sede apostolica e, a norma del diritto, nel vescovo.
In base ai poteri concessi dal diritto, regolare la liturgia spetta, entro limiti determinati, anche alle competenti assemblee episcopali territoriali di vario genere legittimamente costituite.
Di conseguenza assolutamente nessun altro, anche se sacerdote, osi, di sua iniziativa, aggiungere, togliere o mutare alcunché in materia liturgica.

*****
Va da sè che queste regole non solo non sono state rispettate neppure dai Vescovi, molti dei quali si sono lasciati coinvolgere in certe creatività liturgiche aumentando la confusione della Riforma, ma che addirittura dei LAICI si sono permessi, con il consenso di alcuni vescovi, di modificare l'assetto delle chiese parrocchiali, modificando la struttura portante del cuore liturgico imponendo, come "nuove catechesi, anche una "NUOVA MENSA" eliminando il termine "Messa"....

Non era questo ciò che intendeva il Concilio e non a caso il Signore Gesù, Signore della Storia, ha portato al Soglio Pontificio un Sacerdote e teologo di grande conoscenza liturgica il quale ci sta facendo vedere come deve essere fatta la Liturgia "rinnovata", depurandola da ogni abuso e da ogni creatività ambigua e pericolosa.

Sarà veramente ascoltato?
Che cosa significa l'OBBEDIENZA AL PAPA se non quel mettere in pratica, senza pretendere appelli, il Magistero che ci sta donando senza rischiare di perseguire l'idolatria e il culto della persona?
Chi non mette in pratica il Magistero Pontificio e poi va in piazza a gridare "Viva il Papa", sta commettendo un atto idolatrico, OFFENDE IL PONTEFICE, ed offende il Signore della storia e, nel nostro specifico caso qui trattato, si offende il Re della Sacra Liturgia....Gesù nostro Signore.

Fraternamente CaterinaLD

41 commenti:

  1. Faccio osservare che dalle parole del Papa:

    Parlo per esperienza, perché ho vissuto anch’io quel periodo con tutte le sue attese e confusioni. E ho visto quanto profondamente siano state ferite, dalle deformazioni arbitrarie della Liturgia, persone che erano totalmente radicate nella fede della Chiesa.

    (lettera ai Vescovi)
    http://212.77.1.245/news_services/bu...GUA%20ITALIANA


    il Papa non dice che queste persone sono state TRAVIATE, MA BENSì FERITE.....SONO STATE FERITE... da certa creatività ai limiti del sopportabile, ma soprattutto IMPOSTE CON IL SILENZIO DI MOLTI VESCOVI...
    tuttavia sappiamo che MOLTISSIMI altri Vescovi hanno parlato CONDANNANDO queste NUOVE MESSE, ma non vennero ascoltati....furono VOCI CHE GRIDARONO NEL DESERTO e sempre per ricordare le parole del Papa, quel deserto SIAMO STATI ANCHE NOI....

    Attenzione dunque all'idolatria e al culto della persona quando non si applica il Magistero integralmente...

    ^___^

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  2. Grazie cara Caterina,

    stavamo parlando delle difficoltà del dialogo e, nonostante le difficoltà, adesso cerchiamo di dialogare concretamente su questi spunti importanti che vengono dal bellissimo articolo e dai riferimenti che hai evidenziato

    Più tardi darò il mio contributo... intanto attendiamo i vostri.

    E saremmo molto felici se qualcuno che passa leggendo e resta 'toccato' e interessato da queste vicende importanti nella vita della Chiesa, che ne stanno accompagnando la storia sofferta e perigliosa del nostro tempo, ci facessero dono della loro riflessione.

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  3. Sì.

    Il discorso è ovviamente bene che si continui, anche ripetendo ciò che molti prima di noi hanno detto. In primis i Papi.

    Nessun Concilio (anche perchè non ha i poteri per farlo!) ha mai "saltato" il fosso. Nessun Concilio, neanche il Vaticano II, sebbene in esso si siano insinuate ambiguità, ha mai deciso di "cambiare" Messa o Riti. Nessun Concilio ha mai deciso di "passare da una ecclesiologia ad un'altra".

    Il principio Cattolico è quello della Riforma.

    Tra gli aspetti della Liturgia che dovremmo focalizzare c'è anche quello riguardante l'orientamento Liturgico, su cui il Libro Introduzione allo Spirito della Liturgia dell'allora Cardinale Ratzinger si sofferma con dovizia.

    Il Santo Padra arriva a definire FONDAMENTALE l'Orientamento Liturgico almeno per il Canone. L'orientamento Liturgico, infatti, ESPRIME l'Orientamento del Cuore.

    Il Santo Padre ricorda che l'orientamento Liturgico è definito come Norma anche sul NOM. L'Altare "verso il popolo" è una CONCESSIONE nemmeno stabilita come regola!!!! E in ogni caso, anche in presenza di tali Altari, sempre il Messale è esplicito nel stabilire l'Orientamento Comune almeno nel Canone.

    Con grande profondità, il Santo Padre definisce la "Riforma" che è possibile operare anche in questa questione. Spostarsi, ovvero, dall'Orientamento "fisico" (guardare verso Est) a quello Teologico (guardare verso il NOSTRO EST, Cristo Crocifisso!).

    Per questo il Santo Padre definisce fondamentale (ripeto: fondamentale) l'Orientamento al Cricifisso perchè QUESTO (e non il banchetto di nozze ebreo di Kiko!) concretizza l'Attesa Escatologica contenuta nella Santa Messa. Oltre alla realizzazione della Parola "guarderanno a colui che hanno trafitto"!

    Questo aspetto niente affatto secondario, contribuisce a rendere chiaro ed inequivocabile il Carattere Sacrificale della Messa, insieme allo sposamento dell'Attenzione dal Sacerdote, semplice Ministro, al Signore Gesù che si Offre al Padre!

    Ecco un altro aspetto DETERMINANTE tra la Messa Cattolica ed il rito NC, che ha fondamenta Teologiche e non solo "stilitiche" o "estetiche".

    L'Orientamento comune nel rito NC è quello di chi guarda a se stessi e al celebrante. La qual cosa la dice già molto lunga...

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  4. L'Orientamento comune nel rito NC è quello di chi guarda a se stessi e al celebrante. La qual cosa la dice già molto lunga...

    nel Messale Romano ci sono istruzioni precise per il sacerdote durante la celebrazione: una delle più rimarchevoli e significative (soprattutto nel VO ma non solo) che riguardano il prinunciare alcune preghiere "con gli occhi rivolti alla croce"

    Il sacerdote NC cosa guarda: il candelabro ebraico?

    E' ovvio che quel "guardare" implica soprattutto una mozione ed un orientamento del "cuore"... è Cristo Risorto, ma anche la Sua Croce, il Centro, il Fulcro, la Sorgente di tutto... ed è Lui il celebrante, non l'Assemblea!

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  5. mic ha detto...


    E' ovvio che quel "guardare" implica soprattutto una mozione ed un orientamento del "cuore"... è Cristo Risorto, ma anche la Sua Croce, il Centro, il Fulcro, la Sorgente di tutto... ed è Lui il celebrante, non l'Assemblea!

    ******************

    ^__^ chiariamo anche cosa significa "L'ASSEMBLEA CELEBRA" riportata anche nel Catechismo ^___^

    Intanto come abbiamo letto si è adottato uno spirito Litugico che NON è il vero SPIRITO....così come si usa dire "spirito del Concilio" per far dire al Concilio ciò che NON ha mai detto ^___^
    Di SPIRITO NE ABBIAMO UNO SOLO ED E' LO SPIRITO SANTO, Terza Persona della Trinità che NON può agire nè contro le Leggi della Chiesa, tanto meno contraddire sè stesso... ergo quando uno "spirito" si pensi sia l'autore di certi cambiamenti SI PUO' LEGITTIMAMENTE PENSARE che tale spirito (minuscolo appunto) non sia affatto QUELL'UNICO SPIRITO SANTO di cui parliamo....

    L'Assemblea CELEBRA si o no?

    possiamo dire SI che celebra, ma con le dovute cautele riportate per altro nel Compendio del Catechismo dove alla voce Popolo di Dio, Assemblea, Chiesa si legge:

    235. In che modo la Chiesa in terra celebra la liturgia?

    1140-1144
    1188

    La Chiesa in terra celebra la liturgia come popolo sacerdotale, nel quale ciascuno opera secondo la propria funzione, nell'unità dello Spirito Santo: i battezzati si offrono in sacrificio spirituale; i ministri ordinati celebrano secondo l'Ordine ricevuto per il servizio di tutti i membri della Chiesa; i Vescovi e i presbiteri operano nella persona di Cristo Capo.

    ************

    dunque l'Assemblea CELEBRA COME POPOLO SACERDOTALE, ma se mancasse il SACERDOTE nessun battezzato avrebbe la Messa...^___^

    Il termine Assemblea CELEBRANTE, entrato nel linguaggio della Chiesa dal Concilio, in verità è anche usato dai Padri della Chiesa per sottolineare che la Messa NON è un teatrino dove i fedeli sono SPETTATORI PAGANTI....^___^
    l'attività dell'Assemblea infatti NON E' INDISPENSABILE PERCHE' LA MESSA CI SIA, AL CONTRARIO LA MESSA C'E' ANCHE SENZA L'ASSEMBLEA...^___^

    è ovvio dunque l'intento legittimo e prezioso del Concilio di INVITARE L'ASSEMBLEA A NON PERDERE QUESTO BENE PREZIOSO che è la Messa e di PARTECIPARE NON COME SPETTATORE, MA IN QUALITA' DI CELEBRANTE MEDIANTE IL SACERDOZIO RICEVUTO NEL BATTESIMO E COMUNE A TUTTA LA CHIESA....

    Ergo l'Assemblea CELEBRA "al" Divino Sacrificio e NON "IL" Divino Sacrificio....non celebra la Messa, ma nella Messa l'assamblea PORTA LA SUA OFFERTA ALL'ALTARE (ecco che CELEBRA=partecipa così al Divino Ufficio) PER UNIRLA AL CRISTO MEDIANTE IL SACERDOTE....


    Ripeto: la Messa senza Assemblea si fa lo stesso, al contrario l'assemblea senza il sacerdote NON può celebrare nulla del Divino Ufficio...^__^

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  6. L'ortoprassi ecclesiale di Ratzinger non è fine a se stessa, come alcuni vorrebbero, quasi una mania dell'attuale pontefice.
    Essa è funzionale a un programma che ve3diamo nettamente delineato già nell'omelia tenuta in Vaticano nella Messa Pro Eligendo Pontifice: vi si riferiva al successore di Giovanni Paolo II, non a se stesso. Ma è stato profeta di sè stesso:

    Quanti venti di dottrina abbiamo conosciuto in questi ultimi decenni, quante correnti ideologiche, quante mode del pensiero... La piccola barca del pensiero di molti cristiani è stata non di rado agitata da queste onde - gettata da un estremo all’altro: dal marxismo al liberalismo, fino al libertinismo; dal collettivismo all’individualismo radicale; dall’ateismo ad un vago misticismo religioso; dall’agnosticismo al sincretismo e così via. Ogni giorno nascono nuove sette e si realizza quanto dice San Paolo sull’inganno degli uomini, sull’astuzia che tende a trarre nell’errore (cf Ef 4, 14). Avere una fede chiara, secondo il Credo della Chiesa, viene spesso etichettato come fondamentalismo. Mentre il relativismo, cioè il lasciarsi portare “qua e là da qualsiasi vento di dottrina”, appare come l’unico atteggiamento all’altezza dei tempi odierni. Si va costituendo una dittatura del relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie.
    Noi, invece, abbiamo un’altra misura: il Figlio di Dio, il vero uomo. É lui la misura del vero umanesimo. “Adulta” non è una fede che segue le onde della moda e l’ultima novità; adulta e matura è una fede profondamente radicata nell’amicizia con Cristo. É quest’amicizia che ci apre a tutto ciò che è buono e ci dona il criterio per discernere tra vero e falso, tra inganno e verità. Questa fede adulta dobbiamo maturare, a questa fede dobbiamo guidare il gregge di Cristo.

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  7. dunque l'Assemblea CELEBRA COME POPOLO SACERDOTALE, ma se mancasse il SACERDOTE nessun battezzato avrebbe la Messa

    avevo detto, fino a stancarmene, che il sacerdozio che noi viviamo ed esercitiamo è quello regale ricevuto nel Battesimo; ma penso che la tua precisazione articolata e supportata dai documenti si quanto di meglio per chiarire questo aspetto :))

    Ringraziamo il Signore !

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  8. dunque l'Assemblea CELEBRA COME POPOLO SACERDOTALE, ma se mancasse il SACERDOTE nessun battezzato avrebbe la Messa

    e' esattamente quello che intendo anch'io.

    un caro saluto a tutti.
    parto per la convivenza d'inizio anno
    ci si sente la prossima settimana
    pregate per me
    dqs

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  9. per certi aspetti simile a un affresco che si era conservato intatto, ma che era quasi coperto da un intonaco successivo: nel messale, con cui il sacerdote la celebrava, la sua forma era pienamente presente, così come si era sviluppata dalle origini, ma per i credenti essa era ampiamente nascosta da istruzioni e forme di preghiera di carattere privato. Grazie al movimento liturgico e — in maniera definitiva — grazie al Concilio Vaticano II, l'affresco fu riportato alla luce e per un momento restammo tutti affascinati dalla bellezza dei suoi colori e delle sue figure".

    in linea di massima è varo; ma siamo sicuri che i sacerdoti e tante generazioni di cristiani prima del concilio celebrassero e vivessero la Liturgia come se fosse coperta da un intonaco e non ne 'gustassero' o quanto meno assimilassero le immense ricchezze?

    Comunque a ne sembra che il Concilio più che togliere l'intonaco abbia piuttosto cambiato i connotati ed ora forse, grazie alla 'riscoperta' del VO si stanno dissotterrando e portando alla luce tutte le ricchezze e le profondità della liturgia che possono arricchire anche il NO anche grazie all'opera 'sapiente del Papa...

    del resto noi non avevamo mai smesso di vivere la messa con la pre-comprensione precedente, pur soffrendo molto, a volte, dei casi di depauperamento e addirittura di imbastardimento, per chiamare le cose con il loro nome... tra i "feriti" di cui parla il Papa non ci sono solo i lefebvriani, ci siamo anche noi!!!

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  10. e' esattamente quello che intendo anch'io.

    meno male che c'è qualcuno che assorbe gli insegnamenti dlela Chiesa nonostante i suoi iniziatori! ;)

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  11. Altro aspetto da considerare....nella Enciclica Ecclesia de Eucharestia, Giovanni Paolo II cita per 40 volte il termine SACRIFICIO per parlare della MESSA....ergo, il senso stesso del termine ci rammenta che NON è l'Assemblea che COMPIE(=celebra) UN SACRIFICIO, ma bensì LO PARTECIPA UNENDO A QUESTO SACRIFICIO IL SUO NELLA CELEBRAZIONE CHE FA IL SACERDOTE....
    ^___^

    ed è indicativo un altro aspetto... si legge questo nell'Enciclica:

    53. Se vogliamo riscoprire in tutta la sua ricchezza il rapporto intimo che lega Chiesa ed Eucaristia, non possiamo dimenticare Maria, Madre e modello della Chiesa. Nella Lettera apostolica Rosarium Virginis Mariae, additando la Vergine Santissima come Maestra nella contemplazione del volto di Cristo, ho inserito tra i misteri della luce anche l'istituzione dell'Eucaristia.102 In effetti, Maria ci può guidare verso questo Santissimo Sacramento, perché ha con esso una relazione profonda.

    A prima vista, il Vangelo tace su questo tema. Nel racconto dell'istituzione, la sera del Giovedì Santo, non si parla di Maria. Si sa invece che Ella era presente tra gli Apostoli, « concordi nella preghiera » (At 1,14), nella prima comunità radunata dopo l'Ascensione in attesa della Pentecoste. Questa sua presenza non poté certo mancare nelle Celebrazioni eucaristiche tra i fedeli della prima generazione cristiana, assidui « nella frazione del pane » (At 2,42).

    http://www.vatican.va/edocs/ITA1798/__P8.HTM
    *************

    cosa ne deduciamo?

    a- Maria NON ERA PRESENTE o comunque non viene citata nel racconto dell'Ultima Cena....e se è per questo NON C'ERA ALCUNA ASSEMBLEA CELEBRANTE....^__^
    cosa ne dobbiamo dedurne che Maria NON partecipò? ^___^

    b- Il Papa indica Maria quale MAESTRA dell'Eucarestia, ergo ci rammenta come la Messa deve essere GUSTATA, CONTEMPLATA... VISSUTA e quale era l'atteggiamento di Maria descritto dai Vangeli? "MARIA SERBAVA TUTTE QUESTE COSE NEL SUO CUORE"....che non vuol dire tacere e fare da spettatori, al contrario, è STARE SUL CALVARIO(=ALTARE) SOTTO LA CROCE che simbolicamente vediamo alzata nelle immaginette di un tempo quando il sacerdote fa la Consacrazione....
    ^___^

    E' inutile appiccicare una immagine di Maria sugli strisicioni di piazza se poi si seguono altre piste per RIDEFINIRE UNA NUOVA MENSA (=non Messa appunto visto che è stato tolto anche il termine) dissociata da questa TRADIZIONE CONTEMPLATIVA della Messa stessa...

    ecco che diventa giustificato e legittimo quando diciamo che NON PARLIAMO IL MEDESIMO LINGUAGGIO....ergo NON CI CAPIAMO, per forza che non ci capiamo...
    ^__^


    Fraternamente CaterinaLD

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  12. Così precisava Paolo VI nel presejntare a fine 1965 la messa in volgare al popolo dei credenti:

    la Messa del nuovo ordinamento è e rimane, se mai con evidenza accresciuta in certi suoi aspetti, quella di sempre. L'unità fra la Cena del Signore, il Sacrificio della croce, la rinnovazione rappresentativa dell'una e dell'altro nella Messa è inviolabilmente affermata e celebrata nel nuovo ordinamento, come nel precedente. La Messa è e rimane la memoria dell'ultima Cena di Cristo, nella quale il Signore, tramutando il pane ed il vino nel suo Corpo e nel suo Sangue, istituì il Sacrificio del nuovo Testamento, e volle che, mediante la virtù del suo Sacerdozio, conferita agli Apostoli, fosse rinnovato nella sua identità, solo offerto in modo diverso, in modo cioè incruento e sacramentale, in perenne memoria di Lui, fino al suo ultimo ritorno. (Cfr. De la Taille, Mysterium Fidei, Elucid. IX.)

    RispondiElimina
  13. mic ha detto...
    "e' esattamente quello che intendo anch'io.

    meno male che c'è qualcuno che assorbe gli insegnamenti dlela Chiesa nonostante i suoi iniziatori! ;)"

    Se mi trovi una sola persona del Cammino Neocatecumenale che NON crede all'affermazione sopra riportata, ti pago una birra.

    RispondiElimina
  14. (rimetto il post corretto, perchè avevo capito fischi per fiaschi^___^)

    Scusami Francesco....è meglio specificare che il passo da te riportato proviene comunque da una interpretazione della Mysterium Fidei....^___^


    dalla Mysterium Fidei:
    http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/encyclicals/documents/hf_p-vi_enc_03091965_mysterium_it.html

    è altresì IMPORTANTE notare che in tale Enciclica Paolo VI
    NON USA MAI IL TERMINE "SANTA CENA"....

    tanto meno è usato il termine "assemblea"....

    e dice Paolo VI

    6. Dalla restaurazione dunque della Sacra Liturgia Noi speriamo fermamente che scaturiranno copiosi frutti di pietà Eucaristica, affinché la santa Chiesa, elevando questo salutifero segno di pietà, progredisca ogni giorno verso la perfetta unità (3) e inviti tutti quelli che si gloriano del nome cristiano all'unità della fede e della carità, attraendoli soavemente sotto l'azione della grazia divina.

    7. Ci sembra di intravedere questi frutti e quasi di gustarne le primizie nell'aperta gioia e prontezza d'animo, con cui i figli della Chiesa Cattolica hanno accolto la Costituzione della Sacra Liturgia restaurata; e anche in molte e ben elaborate pubblicazioni destinate a investigare più profondamente e a conoscere con maggiore frutto la dottrina intorno alla Ss. Eucaristia, specialmente per quel che riguarda la sua connessione col mistero della Chiesa.


    ******

    la tanta PIETA' EUCARISTICA che Paolo VI auspicava e che per lui tale rinnovazione avrebbe dovuto portare copiosi frutti, non si è affatto verificato....se qualcosa di buono sta accadendo per noi oggi E' IL RITORNO AL SENSO DEL SACRO dopo gli anni di smarrimento....
    dopo gli anni di false dottrine e false interpretazioni....

    ^___^

    RispondiElimina
  15. No, Caterina, sono parole di Paolo VI nella presentazione del NOM emanata nel dicembre 1965.

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  16. a Francè...tu parlavi della Mysterium Fidei...eh
    ^__^

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  17. Non io, parlavo della M.F., ma ne citava un commento lo stesso Paolo VI nel suo discorso.

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  18. altro passo su cui riflettere:
    nel 2001 è uscito anche questo DOCUMENTO, quanti l'hanno applicato?
    ^___^

    CONGREGAZIONE PER IL CULTO DIVINO
    E LA DISCIPLINA DEI SACRAMENTI

    “Liturgiam authenticam”

    Quinta Istruzione per la retta Applicazione
    della Costituzione sulla Sacra Liturgia
    del Concilio Vaticano II
    (Sacrosanctum Concilium, art. 36)

    Breve riassunto

    http://www.vatican.va/roman_curia/congregations/ccdds/documents/rc_con_ccdds_doc_20010507_comunicato-stampa_it.html

    dice:

    In seguito il rinnovamento liturgico si incentrava sull’intensa attività della revisione delle edizioni in lingua latina dei libri liturgici e della loro traduzione nelle varie lingue moderne. Terminata generalmente questa fase, c’è stato un periodo di esperienza pratica, la quale necessariamente richiedeva un notevole spazio di tempo. Con la Lettera Apostolica Vicesimus quintus annus del 4 dicembre 1988 di Giovanni Paolo II, che commemorava il 25° anniversario della Costituzione Conciliare, si è iniziata una nuova fase di una graduale rivalutazione, di completamento e consolidamento. Il 25 gennaio 1994, la Congregazione per il Culto divino e la Disciplina dei Sacramenti ha fatto avanzare ancora tale processo con l’emanazione della quarta “Istruzione per la retta Applicazione della Costituzione sulla sacra Liturgia del Concilio Vaticano II”, la Varietates legitimae, che tratta delle questioni difficili circa la Liturgia romana e l’inculturazione.

    § 1. L’uso della lingua latina, salvo un diritto particolare, sia conservato nei Riti latini.

    La Liturgiam authenticam sostituisce tutte le norme pubblicate in precedenza sulle traduzioni liturgiche, tranne le direttive della quarta Istruzione, la Varietates legitimae, e precisa che le due Istruzioni vanno lette complementariamente. Il nuovo documento più di una volta fa appello ad una nuova epoca nelle traduzioni dei testi liturgici.

    *****

    come abbiamo letto dice:

    In seguito il rinnovamento liturgico si incentrava sull’intensa attività della revisione delle edizioni in lingua latina dei libri liturgici e della loro traduzione nelle varie lingue moderne.

    e come ripete Benedetto XVI e lo sta facendo vedere, il rinnovamento era nei LIBRI LITURGICI E NON IN UNA REINTERPRETAZIONE DIVERSA DELLA MESSA...
    ^___^

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  19. Faccio infine osservare che fu proprio Giovanni Paolo II a sottolineare, oltre ai DOVEROSI AUGURI E COMPILIMENTI, che una cosa era lo Statuto del CN ALTRA COSA ERA IL DIRETTORIO CATECHETICO E LA LITURGIA, infatti vi disse nell'Udienza del 2002:


    6. Cari Fratelli e Sorelle, con l'approvazione degli Statuti del Cammino Neocatecumenale si è giunti felicemente a definirne l'essenziale configurazione ecclesiale. Ne ringraziamo insieme il Signore.
    Spetta ora ai Dicasteri competenti della Santa Sede esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica del Cammino stesso.

    Sono certo che i suoi membri non mancheranno di assecondare con generosa disponibilità le indicazioni che loro verranno da tali autorevoli Fonti.

    **************************

    ma nel 2005 una di queste AUTOREVOLI FONTI, IL CARD. ARINZE AL PUNTO 5 DELLA SUA LETTERA chiese PER DECISIONE DEL SOMMO PONTEFICE, Benedetto XVI, di RITORNARE A CELEBRARE NEI MODI COMUNI A TUTTA ALLA CHIESA, mettendo fra le parentesi il riferimento ALL'ALTARE, DEFINITO DA ARINZE "MENSA ADDOBBATA"....e dunque al ripristino dell'Altare usato da TUTTA LA CHIESA...

    Venne ascoltato come chiese di fare anche Giovanno Paolo II?
    e come si comportarono dunque quei Vescovi che NON ATTESERO LE DIRETTIVE DI QUESTE FONTI AUTOREVOLI??

    ^___^

    ergo lo Statuto identifica il CN, dice Giovanni Paolo II quale CONFIGURAZIONE ECCLESIALE...ma è lo stesso Pontefice che sottolinea la netta separazione fra lo Statuto e il Direttorio Catechetico kikiano NONCHE' LA LITURGIA dice il Papa:

    Spetta ora ai Dicasteri competenti della Santa Sede esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica del Cammino stesso.


    come è stato segnalato infatti, nello Statuto si fa riferimento si al Direttorio ma è quello della CHIESA CATTOLICA...
    ciò significa che allo stato attuale anche i catechisti del CN dovranno formarsi come i catechisti DIOCESANI, OSSIA ATTRAVERSO UN COMUNE DIRETTORIO CATECHETICO CHE DI FATTO ABBIAMO...

    non sono critiche al NC carisma le mie, intendiamoci bene...ma se si insiste sulle CONCESSIONI le quali non sono NORME e non si conosce la differenza che passa, occorre con carità anche chiarire COME PARLA LA CHIESA ^___^

    attendiamo ora questo pronunciamento che preannunciato nel 2002 da Giovanni Paolo II al momento ha risposto solo la Lettera di Arinze nel 2005...
    e questa fa ANCORA fede...

    ^__^

    RispondiElimina
  20. Se mi trovi una sola persona del Cammino Neocatecumenale che NON crede all'affermazione sopra riportata, ti pago una birra.


    Se mi trovi un solo Sacerdote del CNC che Officia IL SACRIFICIO DI CRISTO Rivolto a Lui e non al Candelabro a 9 braccia o all'Assemblea (in cerchio) ti metto per iscritto (firmato e controfiramto dal Notaio) che ti dò un milione di euro! :-))

    Credere che "non è l'assemblea che celebra" determina una Forma Liturgica ben precisa!

    E del resto Kiko l'ho sentito con le mie orecchie dire che senza Assemblea NON C'E' Eucaristia!

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  21. Troppi documenti e troppo poca pastorale autentica

    RispondiElimina
  22. Vittorio ha detto...
    Troppi documenti e troppo poca pastorale autentica

    *********************

    dipende da come-prendi(derivazione dal CXM-PRENDERE) TU i Documenti....altrimenti stai dicendo che lo stesso Giovanni Paolo II con le sue ENCICLICHE E MOTU PROPRI e lo stesso Benedetto XVI con la Sacramentum Caritatis....NON FANNO LA PASTORALE....
    ^___^

    ottima osservazione comunque, ci darà modo di spiegare anche il termine PASTORALE altamente strumentalizzato ed inflazionato ed usato per mettere da parte proprio i DOCUMENTI....^___^

    Sant'Agostino e così tutti i Padri della Chiesa hanno sempre associato I DOCUMENTI DELLA CHIESA ALLA PASTORALE.... poi il termine "pastorale" fu messa un pò da parte con l'avvento del Protestantesimo poichè era il tempo di insistere SULLA SANA DOTTRINALE infatti il Concilio di Trento FU DOTTRINALE ma anche pastorale....al contrario il Concilio Vaticano II non dovendo DIFENDERE ALCUNA DOTTRINA MA SOLO CONFERMARLA fu un Concilio prettamente PASTORALE, ossia "trovare NUOVE PAROLE E NUOVI MEZZI PER DIFFONDERE LA DOTTRINA CHE STAVA BENE COME STAVA".....
    ^___^

    Negli anni '70 e '80 si sono invece diffusi is eguenti errori:

    1) abolizione del senso del SACRO;

    2) usare il concetto di PASTORALE DISSOCIANDOLO DALLE DOTTRINE, ossia predicare ewsclusivamente UN GESU' BUONO E MISERICORDIOSO (nasce la Teologia della Liberazione condannata sia da Paolo VI quanto da Giovanni Paolo II e da Ratzinger, oggi Benedetto XVI);

    3) MODIFICA AL TERMINE MESSA CON "SANTA CENA" per una miglior espressione PASTORALE.....

    4) ELIMINAZIONE DEI CONFESSIONALI grazie a Dio oggi ripristinati....divulgando l'erronea dottrina che sarebbe sufficiente una BUONA PASTORALE PENITENZIALE COMUNITARIA....

    5) capovolgimento dei ruoli...il sacerdote uno come fra i tanti LAICI e i laici un CONCELEBRANTE con il sacerdote....

    e potremo continuare....a cosa servono allora i Documenti? A GIUDARE UNA CORRETTA PASTORALE ^___^

    Altrimenti perchè il Papa ogni cosa che dice e scrive fa riferimento ai DOCUMENTI?
    Essi non sono un opcional, senza Documenti NON avresti alcuna pastorale da seminare....lo dice san Paolo quando dice a Tito e a Timoteo: ATTIENITI SCRIPOLOSAMENTE ALLA TRADIZIONE COSì COME ALLA LETTERA DA ME RICEVUTA....

    la Tradizione è quel DEPOSITO FIDEI, DEPOSITO DELLA FEDE CHE TU HAI PER MEZZO DEI DOCUMENTI....

    Fraternamente CaterinaLD

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  23. Io vedo documenti, encicliche, istruzioni, lettere, esortazioni, udienze, e il cammino passa incurante, al disopra di questi documenti che sembrano non riguardarlo, il cammino prosegue la sua strada e al limite è il suo iniziatore a porre i paletti di ciò che è accettabile o meno dal cammino, le concessioni che il cammino è pronto a fare.
    Ci sono i documenti e poi ci sono i fatti, la realtà, c`è la lettera di Arinze e c`è l`art.13 dello statuto del Cn, cercate l`errore !

    Come immaginare che i nc riflettano, mettano i confronto i documenti della Chiesa e la loro prassi catechetica e liturgica, per poi eventualmente dirsi che c`è qualcosa che non va, e non da oggi o ieri ma da subito, dall`inizio ?

    E perchè lo farebbero? Tanto sono approvati.

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  24. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  25. Tanto sono approvati, senza essere veramente approvati, eppure ci saranno parroci che continueranno ad affidare le catechesi al cammino neocatecumenale.
    E continuerà così l`anomalia che perdura da anni e che ha permesso al cammino neocatecumenale di creare comunità, di gonfiare il numero dei suoi aderenti, malgrado che la prassi liturgica e catechetica non fossero conformi.
    Sarei curiosa di sapere che cosa succede OGGI nelle parrocchie nelle quali sono presenti i nc , il contenuto catechetico non essendo ancora approvato, continueranno i parroci ad affidare le catechesi al cammino nc?

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  26. Emma ha detto...


    E perchè lo farebbero? Tanto sono approvati.

    ****************

    bè...avrebbero continuato anche senza approvazione....in fondo per 40 anni hanno agito senza essere approvati da TUTTA la Chiesa...^___^

    non dimentichiamo che lo stesso Giovanni Paolo II a riguardo della Comunione alla mano FU COSTRETTO per evitare uno scisma con le chiese che SENZA AUTORIZZAZIONE DELLA SANTA SEDE, decisero di agire diversamente....
    la concessione che il Papa fece, servì AD EVITARE UNO SCISMA... il Papa infatti è chiamato ad evitarli non a fomentarli...

    Quando Gesù dice "ci saranno divisioni a causa mia" non dobbiamo intendere che il Papa deve operare divisioni, lui è chiamato PER CONFERMARE GLI ALTRI NELLA FEDE COMUNE...^___^
    Ora questa FEDE COMUNE c'è come c'era CON LUTERO perima delle divulgazione delle sue dottrine, all'inizio infatti Lutero NON contestò aspetti dottrinali seri tanto è vero delle 95 Tesi, Papa Leone ne accolse ben 54....^___^ dunque se Lutero fosse nato oggi con le sue contestazioni, probabilmente lo scisma non ci sarebbe stato ^___^

    dico forse comunque perchè poi si andò a toccare l'Eucarestia e la presenza reale, ergo sarebbe stato impossibile farla passare in silenzio....al contrario il CN NON NEGA LA PRESENZA REALE, non nega la Trinità, non nega nulla di ciò che è fondamentale per essere riconosciuti confermati da Pietro, comprendi? ^___^

    Insomma neppure noi dobbiamo DESIDERARE uno scisma...^___^
    Se Pietro vede in ogni gruppo la possibilità di avere una base comune ha tutto IL DOVERE DI FARE IL POSSIBILE PER CONFERMARLI...

    Spesse volte è avendoli più come AMICI anzichè come "nemici" che si potranno ottenere i risultati migliori, è ovvio che il danno più grosso è stato fatto dai Vescovi CHE SENZA LEGGERE IL DIRETTORIO CATECHETICO che dal 2002 giace sulla scrivania di ben due Congregazioni, HANNO DATO CARTA BIANCA A CHE POTESSERO FARE CIO' CHE VOLEVANO...
    ^___^

    se un Papa come Giovanni Paolo II dice appunto nel 2002:

    Spetta ora ai Dicasteri competenti della Santa Sede esaminare il Direttorio catechetico e tutta la prassi catechetica nonché liturgica del Cammino stesso.

    dissociandolo lui stesso dagli Statuti, va da se che quella liturgia NON E' MAI STATA AUTORIZZATA UFFICIALMENTE DALLA CHIESA....chi ne ha permesso e consentito la divulgazione prima delle necessarie CORREZIONI, risponderà a Dio di questo....non spetta a noi giudicarli ^___^

    Noi dobbiamo desiderare che essi VENGANO CORRETTI e non disociati dalla Chiesa....che vengano riconosciuti gli errori e purificati, PASSATI AL CROGIOLO ^___^

    Tasto dolente quello della CORREZIONE FRATERNA perchè anche qui la dottrina è cambiata, correggere oggi è tradotto come un attentato ALLA PERSONA....quando invece è un atto RACCOMANDATO da Gesù stesso ed insegnato dagli apostoli....proprio ieri il Papa all'Udienza ha raccontato di Paolo che CORREGGE A PIETRO... ^___^

    Quando Paolo VI disse che era entrato il fumo di Satana anche in Vaticano, intendeva sottolineare proprio gli effetti di questo fumo che sono appunto OSCURITA' E VELI, TANTO DA IMPEDIRE AI PASTORI DI VEDERE LA VERITA'....
    altrimenti, se così non fosse, la stessa affermazione di Paolo VI non solo sarebbe priva di senso, ma sarebbe LETTERA MORTA ^___^

    Tuttavia come ho segnalato, ci sono state però CONFERENZE EPISCOPALI che si sono opposte a queste liturgie....MA NON SONO STATI ASCOLTATI....VOCE DI CHI HA GRIDATO NEL DESERTO....

    Il cardinale di Milano, Martini che fu una di queste voci contrarie, ha saputo magistralmente bloccare in terra ambrosiana la semina di questa litugria....il CN è presente indubbiamente, ma molto limitato...ed effettivamente qui si vede la loro estraneità a tutto l'apparato AMBROSIANO....^___^

    Benedetto XVI come primo discorso da Papa ai cardinali che lo avevano eletto disse chiaramente la sua intenzione A DIVULGARE CORRETTAMENTE GLI ATTI DEL CONCILIO...e più volte ha ribadito che non solo il Concilio non è stato ancora applicato, ma che si deve epurare da tutte le storture che l'hanno accompagnato con le false interpretazioni....

    Non è un lavoro facile......ma in questi 3 anni sono cambiate già molte cose...^___^
    ci vuole solo pazienza, fermezza, MITEZZA, CARITA' e soprattutto la volontà a conoscere la verità....

    Fraternamente CaterinaLD

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  27. Bè Caterina, se il card.Martini, ha impedito la diffusione del Cn in terra lombarda, vuol dire che forse non ha visto quella base comune di cui parli.
    E se tutti i vescovi avessero agito come lui,non saremmo là dove ci troviamo oggi.
    Se tutti i vescovi avessero controllato da vicino il CN applicando i documenti della Chiesa, il Cn, o sarebbe finito o sarebbe stato corretto e sarebbe cresciuto rispettando la nostra Liturgia, o sarebbe andato a cercarce asilo altrove.
    Permettendo tutte le anomalie del Cn tollerandole, lasciando creare e crescere comunità esterne alle parrocchie, con le loro celebrazioni private, e i metodi che conosciamo, i vescovi hanno messo il Papa in una situazione delicata, lo hanno messo in qualche sorta davanti al fatto compiuto, o li teniamo dentro, o se ne vanno altrove, e poi sono così numerosi.
    Basi comuni queste?
    Io le chiamerei altrimenti.
    Da quello che ho letto delle catechesi orali di Arguello, ho molti dubbi sulle basi comuni di cui parli Caterina.

    RispondiElimina
  28. La considerazione di Vittorio è giustissima.

    Ci sono le Istruzioni... Ma non c'è a volte la volontà (spesso), a volte la FORZA di farle applicare... Quello che manca è la famosa "disciplina sospesa" e che nessuno "riabilita"...

    RispondiElimina
  29. UNA PRIMA, POSSIBILE SINTESI.
    Ringraziamo Caterina per l'approfondimento ineccepibile ed esustivo di tutta la questione nei suoi riferimenti alla prassi neocatecumenale.
    LITURGIA E DOTTRINA, secondo il Cammino Nocatecumenale, fin quando non si saranno pronunciati i dicasteri competenti non hanno ragione nè permesso di essere esercitate.
    IL FATTO CHE SIA STATO APPROVATO LO STATUTO(con le sue poche deroghe ad alcune prassi eucarstiche) NON AUTORIZZA I NEOCATECUMENALI AD ADOPERARE GLI ORIENTAMENTI DI KIKO NE' NELLA CELEBRAZIONE NE' NELLA PREDICAZIONE, MASOLTANTO IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA E GLI ALTRI SUSSIDI DEL MAGISTERO!

    RispondiElimina
  30. ...Anche quando saranno resi pubblici gli orientamenti, saranno RISCRITTI in modo cattolico.

    Cosa impedirà a Kiko di proseguire con i suoi, come fa ora, che sta proseguendo con la SUA Liturgia, la SUA Catechesi, nonostante le Norme a lui Impartite?

    Disciplina vo' cercando..

    RispondiElimina
  31. Ci si augura,Stephanos, che, sa pur riscritti(soltanto) in modo cattolico, siano adeguatamente pubblicizzati, in modo che nessun sacerdote , nessun vescovo possano dire di non conoscerli.

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  32. NON AUTORIZZA I NEOCATECUMENALI AD ADOPERARE GLI ORIENTAMENTI DI KIKO NE' NELLA CELEBRAZIONE NE' NELLA PREDICAZIONE, MA SOLTANTO IL CATECHISMO DELLA CHIESA CATTOLICA E GLI ALTRI SUSSIDI DEL MAGISTERO!

    di fatto è così, ma risulta un fatto compiuto, più che tollerato permesso da oltre 40 anni, che se poteva essere giustificato all'inizio - per la subdola abilità, la segretezza e l'aggressiva efficacia di approccio e di espansione - ora non lo è più... ma il nemico è entrato nella Chiesa ed è potente e agguerrito, molte delle sue armi le conosciamo, altre le intuiamo, altre ancora ci sono ignote...
    I Vescovi tacciono da troppo tempo, la nostra voce e quella dei 'piccoli' vessati al Signore sicuramente arriva, altrove sembra non far presa... alla fine dovranno parlare le pietre!

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  33. in modo che nessun sacerdote , nessun vescovo possano dire di non conoscerli

    bisogna pregare che nessun sacerdote, nessun vescovo, pur conoscendoli, non riconosca gli errori e si lasci ammaliare dai metodi e quant'altro... come è gia accaduto.
    C'è da chiedersi quanti sacerdoti, formati con le teorie moderniste o addirittura formati dal Cammino - com'è stato imprudentemente (!?) permesso - siano in grado di riconoscere gli errori dottrinali che si sono infiltrati anche altrove, diluendo e di fatto in molti (troppi, direi) cancellando l'identità cattolica... tenendo conto che in questa identità è custodito il Depositum Fidei Apostolico...

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  34. Effettivamente:

    I testi di Arguello non dovrebbero essere usati, fino all`approvazione, ma sono usati con il consenso dei vescovi da più di 40 anni, allora, perchè non li userebbero ora?
    Oramai sappiamo quale considerazione molti vescovi hanno dell`autorità delle congregazioni vaticane, sappiamo quanti vescovi agiscono in quasi totale autonomia se non indipendenza.

    E poi anche quando le 12.000 pagine di catechesi kikiane saranno approvate, chi impedirà Arguello do continuare a predicare la sua ideologia?
    Sappiamo come sono formati i catechisti nc, ci sarà una persona, esterna al nc,incaricata di registrare le parole di Arguello, per poi passarle sempre e di nuovo al vaglio delle congregazioni competenti?

    Le catechesi passate saranno conformi, perchè ripulite, ma quelle di oggi e domani?

    Avremo dei microfoni, all`interno delle sale nc, per verificare il contenuto delle sue"catechesi"?

    Che controllo ci sarà?

    Ma in realtà, qui discutiamo, ma che cosa sta succedendo, nelle parrocchie?
    Concretamente? Con quali testi sono fatte le catechesi?

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  35. Amici, il sistema costruito da Kiko Arguello e dai suoi protettori è di una perfetta efficacità.

    Catechesi, seguite dalla formazione di comunità, che celebreranno il rituale di Arguello, che ascolteranno le catechesi ispirate da Arguello, (e non le catechesi "ispirate" di Arguello), il tutto in margine della parrocchia,salvo quando un generoso e poco curioso vescovo ha confidato loro la parrocchia, un sistema che ha funzionato durante 40 anni e continua a funzionare , perchè cambiare?

    Il Cn, non cambierà di certo un sistema che funziona in margine della Chiesa e che ha ricevuto l`approvazione di un Pontifico consiglio, chi dovrebbe diventare più curioso, più attento, è il vescovo, il parroco, il pastore dove è presente il Cn.

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  36. Emma ha detto...
    Amici, il sistema costruito da Kiko Arguello e dai suoi protettori è di una perfetta efficacità.

    ********************

    coraggio ^___^ non esiste il delitto perfetto....tanto meno si può costruire o ricostruire con i "se e i ma", riferendomi al tuo post precedente ^___^

    La Chiesa si RICOSTRUISCE in ogni tempo, ossia si RIFORMA da sempre...la diversità con questo o altro gruppo resterà sempre, grazie a Dio, ciò che importa è che alla FINE prevarrà la giustizia....^___^
    questa è l'unica cosa certa che sappiamo e possiamo dire a chiunque ci chieda ragione della nostra speranza...
    Tutto il resto ci torna utile per APPROFONDIRE....

    ^___^

    RispondiElimina
  37. La Chiesa si RICOSTRUISCE in ogni tempo, ossia si RIFORMA da sempre...

    Deo gratias!

    RispondiElimina
  38. Cara Caterina , ho parlato di un sistema che funziona alla perfezione, nel senso della sua efficacità, il che non vuol dire qualità, ma, per la quantità, per i numeri da esibire e sventolare, il sistema funziona e lo ribadisco, se ha funzionato e funziona è grazie alla negligenza di che doveva vigilare.
    Ci sono riforme che attaccano alle basi la Chiesa, noi oggi, hic et nunc possiamo solo testimoniare e talvolta gridare, davanti alla cecità e sordità di chi dovrebbe guidarci.
    Ma so anche che tutto si iscrive in un disegno divino, è solo questo pensiero e convinzione che mi permette di non perdere completamente fiducia e restare aggrappata alla Barca di Pietro.

    RispondiElimina
  39. ...è altresì importante spiegare sempre e comunque IN MOMENTI OPPORTUNI ED INOPPORTUNI come dice san Paolo....a cosa si riferiscono poi i cambiamenti liturgici....

    in queste brevi parole mons. Guido Marini, cerimoniere e Maestro delle Cerimonie liturgiche del Papa, il perchè di questo RITORNARE ALLA SACRA LITURGIA CORRETTAMENTE INTESA
    ^___^

    I cambiamenti.
    «Non so se si possa parlare di cambiamenti. Posso solo dire qualche mia impressione di sacerdote che da alcuni mesi vive da vicino le celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre e ha il compito di prepararle. Una prima nota è quella della continuità. La continuità è un dato di fondo della vita della Chiesa per la quale non ci sono salti o rotture, ma sviluppo con il radicamento nella propria storia, nella tradizione e nella ricchezza del passato.

    Le celebrazioni liturgiche presiedute dal Santo Padre sottolineano, anche attraverso l’uso dei segni propri della liturgia, tale continuità. Una seconda nota riguarda il clima delle celebrazioni liturgiche, un clima di raccoglimento e di preghiera che aiuta ad entrare in rapporto con il mistero del Signore e, dunque, a vivere l’autentica partecipazione.

    Questa è tale nella misura in cui l’incontro con il mistero di Dio porta al cambiamento della vita nella logica del comandamento nuovo dell’amore»
    (Intervista a Wlodzimierz Redzioch, a mons. Guido Marini 1° giugno 2008).


    ^___^

    RispondiElimina
  40. Se mi trovi un solo Sacerdote del CNC che Officia IL SACRIFICIO DI CRISTO Rivolto a Lui e non(...) all'Assemblea (in cerchio) ti metto per iscritto (firmato e controfiramto dal Notaio) che ti dò un milione di euro! :-))

    Caro il mio Steph,ahiahiahi, mi sa che diventi povero ;)) ...

    infatti, premesso che non esistono "preti DEL CNC", ma al massimo "preti diocesani al servizio dell'intero Popolo di Dio, formatisi nei seminari Redemptoris Mater",
    beh di questa "categoria" di preti ne conosco almeno una ventina che, su richiesta di una comunita di fedeli o per indicazione del loro vescovo, CELEBRANO in VO...

    quindi i milioni che mi devi sono almeno 20... ;))

    RispondiElimina
  41. caro dqs,
    la tua mi sembra una balla colossale, perché a quanto mi risulta di vescovi che hanno dato indicazioni del genere se ce n'è uno è fin troppo (dichiarazioni di Mons Perl che sono i vescovi a boicottare il motu proprio)

    E, poi, con la 'fame e sete' di messe VO nel popolo di Dio, sarebbe quanto mai necessario comunicare dove e quando celebrano, te ne saremmo grati

    RispondiElimina

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